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sabato, 17 Maggio 2025
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Domani Matteo Renzi a Sassuolo per lanciare la candidatura di Giulia Pigoni

Domani Matteo Renzi a Sassuolo per lanciare la candidatura di Giulia PigoniSabato 11 maggio il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sarà a Sassuolo per lanciare la candidatura al Parlamento europeo di Giulia Pigoni, consigliera regionale che correrà nella circoscrizione Nord Est nella lista Stati Uniti d’Europa. L’appuntamento è alle ore 11,30 presso il rinnovato Teatro Carani.

Un appuntamento molto importante per la consigliera di Sassuolo, che attualmente in Regione Emilia-Romagna riveste il ruolo di Presidente del Gruppo consigliare di Italia Viva.

“È una sfida bellissima – commenta Giulia Pigoni – che ho accolto con entusiasmo: il futuro del nostro Paese passa necessariamente da un’Europa più forte, più unita, più in grado di rispondere alle sfide sempre più complesse del panorama mondiale”.

“Sono grata per questa opportunità – prosegue la consigliera – e ci metterò tutta la determinazione di cui sono capace per portare la voce del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna in Europa. Vorrei rappresentare le nostre aziende, le nostre associazioni, i nostri giovani. Questo territorio così vasto e ricco di eccellenze, così orgoglioso e vivo, merita tutto l’impegno di cui siamo capaci”.

 

Sassuolo: misure per prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da zanzara comune e zanzara tigre

Sassuolo: misure per prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da zanzara comune e zanzara tigreSarà in vigore da lunedì, 13 maggio, l’Ordinanza n° 114 a firma del Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani, che stabilisce la “Adozione di misure di prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori di Arbovirosi, in particolare dalla zanzara tigre e dalla zanzara comune”.

Gli studi eseguiti dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Azienda USL, hanno dimostrato che il 70% dei focolai di zanzare si trovano in orti, giardini e aree private, per questo motivo l’ordinanza si rivolge a tutti i cittadini. Il Comune di Sassuolo sostiene i privati distribuendo gratuitamente alle famiglie residenti un flaconcino di prodotto larvicida, ritirabile presso i locali dell’URP nel Comparto Cavedoni in via Pretorio 18.

Gli interventi adulticidi sono sottoposti a specifiche restrizioni e possono essere svolti solo in via straordinaria ovvero solo in caso di accertata circolazione virale da parte della Regione Emilia-Romagna, di cui sarà data notizia anche sul sito internet del Comune.

Per proteggersi dalle malattie trasmesse dalle zanzare il modo più sicuro è consigliato indossare vestiti di coloro chiaro, evitando l’uso di profumi ed applicando prodotti repellenti sulle parti scoperte del corpo. Sempre per proteggersi dalle punture negli ambienti chiusi è raccomandato l’utilizzo di zanzariere, condizionatori o apparecchi elettroemanatori di insetticidi.

Nel periodo compreso tra il 13 maggio ed il 31 ottobre 2024, a tutti i cittadini ed ai soggetti pubblici e privati, proprietari, affittuari o che comunque abbiano l’effettiva disponibilità di aree all’aperto presenti sul territorio comunale ove esistano o si possano creare raccolte d’acqua meteorica o di altra provenienza, ognuno per la parte di propria competenza, di:

  1. evitare l’abbandono, definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;
  2. procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati bensì sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini;
  3. trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e qualunque altro contenitore non eliminabile (comprese fontane e piscine non in esercizio) ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta, provvedendo alla ripetizione del trattamento in caso di pioggia. Devono essere trattati anche i tombini che non sono all’aperto, ma sono comunque raggiunti da acque meteoriche o di altra provenienza (ad esempio quelli presenti negli scantinati e i parcheggi sotterranei, ispezionando anche i punti di raccolta delle acque provenienti dai “grigliati”). In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità;
  4. tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi, e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;
  5. svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o eseguire adeguati trattamenti larvicidi;
  6. evitare che si formino raccolte d’acqua in aree di scavo, bidoni, pneumatici, e altri contenitori; qualora l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi devono essere dotati di copertura ermetica, oppure devono essere svuotati completamente con periodicità non superiore a 5 giorni;
  7. assicurare, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto, per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica;
  8. all’interno dei cimiteri i vasi portafiori devono essere riempiti con sabbia umida; in alternativa l’acqua del vaso deve essere trattata con prodotto larvicida ad ogni ricambio. In caso di utilizzo di fiori finti il vaso dovrà essere comunque riempito di sabbia, se collocato all’aperto. Inoltre, tutti i contenitori utilizzati saltuariamente (es. piccoli innaffiatoi o simili) dovranno essere capovolti o sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia;
  9. i conduttori di serre, vivai, esercizi di commercio di piante e fiori ed attività similari, devono attuare una lotta antilarvale correttamente programmata al fine di contrastare la proliferazione delle zanzare autoctone e l’introduzione di zanzare di specie esotiche.

La Regione Emilia-Romagna al Salone del Libro di Torino con un proprio stand e una serie di iniziative

La Regione Emilia-Romagna al Salone del Libro di Torino con un proprio stand e una serie di iniziativeLa Regione Emilia-Romagna è presente anche quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino, con uno stand istituzionale e una serie di iniziative, tra cui un omaggio all’illustre italianista Ezio Raimondi, in occasione dei cento anni dalla nascita.

Ospiti dello stand anche cinque case editrici emiliano-romagnole selezionate nei mesi scorsi attraverso un bando regionale: Antiche Porte Editrice; Infinito Edizioni; Massimo Soncini Editore; Nolica Edizioni; ZOOlibri.

Lo spazio della Regione – situato nello spazio Oval (Stand U121) – ha voluto quest’anno proporre un ricordo, con immagini e parole, all’indimenticato presidente dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Ezio Raimondi (1924-2014). A Raimondi è dedicato anche un incontro promosso da viale Aldo Moro che si svolgerà nella saletta dello stand regionale domenica 12 maggio alle ore 12, dal titolo “Ezio Raimondi: il lettore nelle strade dell’Emilia-Romagna”, una conversazione con Marco Antonio Bazzocchi e Valeria Cicala.

A questo link la pagina con il programma degli incontri e delle presentazioni, immagini di Ezio Raimondi e un podcast a lui dedicato curato dal Mulino.

Le imprese fanno ecosistema e vincono la sfida dell’innovazione

Le imprese fanno ecosistema e vincono la sfida dell’innovazioneL’Open Innovation è un modello di innovazione sempre più praticato per mantenere e migliorare il proprio vantaggio competitivo. Come tale strategia è praticata nel territorio regionale è l’obiettivo del report “Open Innovation in Emilia-Romagna Mappatura Innovazione Aperta”, appena pubblicato da ART-ER, la società consortile della Regione nata per favorire la crescita sostenibile del territorio sviluppando innovazione, attrattività e internazionalizzazione, e realizzato in collaborazione con Oper.Lab, l’Osservatorio per l’Open Innovation del Dipartimento di Scienze aziendali dell’Università di Bologna, e la società di informazioni creditizie, business information e supporto decisionale Crif.

Il report ha l’obiettivo di produrre una fotografia e un’analisi approfondita delle pratiche di Open Innovation locali, concentrandosi sulle competenze esistenti, il livello di maturità delle imprese nell’ambito dell’open innovation, l’identificazione degli intermediari e dei loro programmi per potenziare il territorio, e infine una valutazione della coesione interna del sistema territoriale.  I tre partner hanno raccolto dati per tre diverse prospettive: ART-ER ha mappato i comportamenti delle imprese (MIA imprese), Oper.lab quelli degli intermediari di innovazione (MIA intermediari),  CRIF la relazione tra imprese innovative (incluse start-up) e imprese (MIA imprese innovative).

La prima parte del report rappresenta la prima mappatura di classificazione delle imprese, piccole, medie e grandi, che sul territorio regionale si occupano di Open Innovation, mostrando di avere la capacità di aprire i propri confini aziendali per accogliere nuovi flussi di conoscenza e che si concretizza nella ricerca di risorse esterne e collaborazioni con altre imprese, università, centri di ricerca, startup e intermediari dell’innovazione.

Fra le aziende mappate c’è chi ha avviato partecipazioni a consorzi pubblici e a reti collaborative per sviluppare una soluzione innovativa per il monitoraggio dell’aria attraverso sensori collocati sui droni come ha fatto AeroDron oppure collaborazioni con l’università per mettere a punto un sistema che monitori, all’interno di barili, le fasi di invecchiamento dell’aceto balsamico di Modena come sta sperimentando Ca Dal Non. O ancora chi ha lanciato una call per raccogliere idee da parte di startup innovative sul tema della sostenibilità e della trasformazione digitale come ha Electrolux, azienda con una sede anche in Emilia-Romagna, e chi, invece, ha avviato iniziative di venture capital e accelerazione di idee di impresa, creando un vero e proprio incubatore verticale nel settore dell’elettronica come quello creato da Techboard group. Ci sono, infine, imprese, per esempio Mavigex, che hanno optato per un modello di imprenditorialità interna secondo il quale sono gli stessi dipendenti a proporre cambiamenti e innovazioni.

 

I risultati di MIA

L’indagine, iniziata quattro anni fa, ha portato alla costruzione di un database che attualmente comprende 176 aziende, di cui circa il 70% PMI, che hanno restituito, tramite questionario, il proprio modus operandi. Il campione è composto prevalentemente da piccole e medie imprese (fino a 250 dipendenti) che assommano al 44% del totale. Le micro imprese sono pari al 26%. Il restante 30% del totale invece è composto da grandi imprese (da 251 fino ad oltre 1.000 dipendenti). Le 176 aziende si ripartiscono geograficamente, rappresentando tutte e 9 le province dell’Emilia-Romagna. La maggioranza ha sede nelle province di Bologna (36,6%), Modena (15,9%) e Reggio Emilia (13,6%).

Il campione è inoltre composto da imprese con diversi livelli di esperienza negli ambiti di specializzazione dalla Smart Specialization Strategy regionale (S3) e che corrispondono ai diversi Clust-ER dell’Emilia-Romagna. Ad essere maggiormente rappresentati sono i temi della meccatronica e motoristica, a cui appartiene il 29,5% delle imprese considerate; dell‘innovazione nei servizi, a cui afferisce il 22,2% delle aziende, e dell’agroalimentare (il 13,6% del campione), che hanno value chain preponderanti per il sistema economico regionale. La maggior parte delle imprese ha avviato progetti di Open Innovation da almeno due anni, con circa il 40% che ha dichiarato di essere impegnato in questa pratica da 2 a 5 anni, oltre a un ulteriore 18,8% di imprese con oltre 6 anni di esperienza. La dimensione aziendale non sembra influenzare significativamente il numero di anni di esperienza nell’ambito dell’Open Innovation. Circa il 12,5% delle imprese ha un’esperienza che supera i 10 anni in questo campo. Il modello di business più ampiamente adottato tra le aziende, con una percentuale del 62%, è il modello B2B, ovvero “business- to-business”. Questo modello commerciale implica che i clienti diretti delle aziende sono altre imprese, che possono operare nei settori industriali, commerciali o dei servizi. Il 24,4% delle aziende si identifica invece con il modello B2B2C, “business-to-business- to-consumer”. Questo modello caratterizza realtà con processi economici ibridi, in cui l’azienda produttrice funge anche da intermediario nei confronti dei clienti dei propri clienti industriali. Al terzo posto, con un 11,9% del campione, si colloca il modello B2C, “business-to- consumer”. Questo modello implica che vende direttamente il suo prodotto o servizio al consumatore finale, senza intermediari aziendali. Infine, solo il 2% delle aziende, composto da una grande impresa e una micro impresa, adotta il modello B2G, “business-to- government”. Si tratta di aziende che lavorano per la pubblica amministrazione, partecipando a bandi di gara e appalti per fornire beni o servizi.

L’ecosistema con il quale le aziende possono scambiare know-how è costituito in primo luogo dai clienti e dalla rete di fornitura, ma anche da centri di ricerca, università, startup e soggetti pubblici o privati in grado di facilitare i processi di trasferimento tecnologico. La gestione dell’Open Innovation nelle aziende della regione Emilia-Romagna avviene principalmente in modo informale, con il 62% del campione che afferma di non avere una strategia esplicita per l’Open Innovation documentata per iscritto. Anche se il 77,8% delle aziende dichiara di avere una carta dei valori aziendali, solo il 7,9% menziona espressamente l’Open Innovation tra le maggiori priorità. Questo può essere attribuito al fatto che le azioni di Open Innovation sono spesso condotte con procedure non standard, poiché il 55,7% dichiara di applicare procedure diverse di volta in volta. Solo il 42,9% delle imprese ha procedure formali standard per le attività di Innovazione Aperta. La maggior parte delle aziende (74,8%) gestisce i progetti di Open Innovation con un team composto da persone appartenenti a diverse unità, tra cui Ricerca&Sviluppo, Innovation, Tech, Product&Process development, Marketing, Sales and business development. In generale, le aziende dichiarano di non avere ancora un ruolo dedicato in organigramma per le attività di Open Innovation, poiché solo il 25,2% ha un manager dell’innovazione. Nei ruoli maggiormente citati come referenti per le attività di Open Innovation emergono quelli apicali legati al management aziendale. Solo una percentuale marginale del 6,8% delle imprese afferma di avere a disposizione un budget specifico e indipendente per l’Open Innovation. La percentuale più ricorrente di budget R&D destinata all’Open Innovation rientra nel range dell’1-5%, segnalato dal 35,2% dei partecipanti con un budget di 500.000 euro. Ciò suggerisce che, in media, è disponibile una somma annua tra i 5.000 e i 25.000 euro per l’Open Innovation. Tuttavia, i budget, per lo più derivanti da risorse interne anziché da progetti finanziati, non sono strutturati in modo da agevolare una contabilità analitica e, di conseguenza, la valutazione degli impatti.

L’indagine ha permesso, inoltre, di mappare come le imprese utilizzano modelli di Open Innovation sotto diversi punti di vista tra cui: Cultura, Attività business, Risorse ed Esperienze. La sezione Cultura è incentrata sui processi che l’azienda mette in campo per gestire le attività di Open Innovation, a cui è dedicata una sezione separata contenente 19 tipi di attività suddivise in attività inbound e outbound e monitorate sia dal punto di vista dell’intensità che dell’impatto. Le sezioni Business e Risorse hanno l’obiettivo di indagare l’entità del budget dedicato all’Open Innovation e le caratteristiche dei gruppi di lavoro che si occupano quotidianamente di questi temi all’interno dell’azienda mentre la sezione Esperienze raccoglie casi di studio legati all’Open Innovation che in Emilia- Romagna sono considerati fondamentali.

 

Il contesto

L’Emilia-Romagna è un territorio popolato di laboratori, incubatori, startup, imprese, tecnopoli e altri luoghi dell’innovazione che offrono diverse possibilità per chi è interessato a portare avanti progetti collaborativi. In particolare, la ricerca identifica 164 intermediari attivi nella regione, appartenenti a network intra-regionali di innovazione: Rete Alta Tecnologia, Rete dei Tecnopoli, Rete EmiliaRomagnaStartup e Rete in-ER. Ogni intermediario eroga programmi di innovazione come siti web e interviste condotte ad hoc.

Tra gli intermediari, i Laboratori di Ricerca Industriale (92) sono la categoria più numerosa: essi rappresentano il 55,7% della popolazione totale seguiti dagli Incubatori (37) rispecchianti il 22,4% del totale. Complessivamente, queste due tipologie coprono il 78.2% del dataset a disposizione. Gli intermediari sono distribuiti geograficamente in tutte e nove le province dell’Emilia-Romagna. La provincia di Bologna, con 58 intermediari (35,1% della popolazione), ha la più alta concentrazione, seguita da quella di Modena con 31 Intermediari (18,8%). Seguono Ravenna con 8 intermediari (4.8% del totale) e Rimini con 6 (3,6%).

 

I programmi di Open Innovation in Emilia-Romagna

A febbraio 2024, l’offerta regionale di programmi di Open Innovation mappati registra una popolazione complessiva di 499 fra servizi e attività. Le categorie identificate sono tredici:

  • Coaching (affiancamento),
  • Competizione per idee e startup,
  • Co-Progettazione,
  • Incubazione Aziendale e Corporate Venturing,
  • Supporto per l ‘outsourcing di servizi,
  • Facilitazione tra Startup e Corporate
  • Incubazione e Accelerazione di imprese,
  • Proprietà intellettuale e vendita di brevetti,
  • Networking
  • Servizi di Ricerca e Sviluppo Interni e Tech-Scouting
  • Servizi di Ricerca e Sviluppo Esterni
  • Ricerca di Startup
  • Studio per la costituzione ad hoc di startup o spin-off in risposta a bisogni identificati

Bologna è la provincia che eroga il maggior numero di servizi, con 216 programmi, rappresentando il 43,2% del totale. Seguono le province di Modena (96 programmi), Parma (44) e Reggio Emilia (38). La provincia meno rappresentata è Rimini, con 10 servizi erogati.

 

La collaborazione fra imprese corporate e imprese innovative

Partendo dai dati disponibili a livello nazionale, si osserva un trend crescente fino al 2022 del numero di startup innovative, con un lieve decremento nel 2023. A livello nazionale, il numero di startup innovative si è attestato a circa 14.000 unità, di cui 1.000 localizzate in Emilia-Romagna. Parallelamente, si registra un costante incremento delle PMI innovative, che raggiungono un totale di 2.769 unità: la regione Emilia-Romagna si conferma come una delle regioni più attive nel panorama nazionale per questa tipologia di imprese, raggiungendo quota 224 unità.  A livello di distribuzione geografica, le start- up e PMI innovative in E-R si concentrano soprattutto nella provincia di Bologna, seguita da Modena, Reggio Emilia e Parma.

 

Gli investimenti

Gli investimenti nel capitale di rischio delle società innovative in Italia nel 2023 hanno raggiunto 1,048 miliardi di euro, distribuiti su 263 operazioni. Tale dato riflette una netta contrazione (49,6%) rispetto all’anno precedente, dopo il record del 2022 in cui era stata raggiunta la quota di 2 miliardi di investimenti, in sintonia con quanto verificatosi anche negli altri paesi d’Europa. La contrazione del volume degli investimenti e del numero complessivo dell’operazione si registra sulla gran parte delle regioni italiane.

L’Emilia-Romagna è in controtendenza con un aumento degli investimenti, che raggiungono quota 30 milioni di euro (dai 25 milioni del 2022), e degli affari, che si attestano su 18 operazioni (contro le 11 del 2022). L’analisi dei flussi degli investimenti in startup innovative ci restituisce una fotografia dinamica, che si concentra sui movimenti negli investimenti in capitale di rischio di startup innovative. Sono state identificate 503 startup e PMI innovative (su 1224 totali) che hanno ricevuto investimenti da parte di corporate e investitori professionali. Delle imprese innovative che hanno ricevuto investimenti in capitale di rischio, 376 sono startup e 127 sono PMI innovative.
Gli investimenti totali sono 1.236, con una media di oltre 2 investitori distribuiti su 503 imprese innovative in E-R. I dati indicano che circa il 10% delle quote di partecipazione (9.137) delle imprese innovative proviene da società corporate (929), mentre la maggior parte degli investimenti è realizzata dai cosiddetti Founder-Family- Friends (oltre l’80%). Gli investimenti da parte di investitori specializzati rappresentano il 3% del totale, pari a 309. Gli investimenti in capitale di rischio, ammontanti a 1.236, sono notevolmente concentrati sulle imprese con sede a Bologna, rappresentando oltre il 40% del totale. Di fatto, su un totale di 486 imprese innovative nella provincia, ben 183 hanno ricevuto investimenti da parte di Corporate Venture Capital o investitori specializzati. Questo dato riflette un elevato livello di fiducia e interesse da parte degli investitori nelle imprese innovative bolognesi, evidenziando la posizione prominente che la città occupa nell’ecosistema imprenditoriale regionale. In particolare, le imprese italiane che investono in innovazione in Emilia-Romagna sono 552 e le loro sedi sono soprattutto in Emilia-Romagna (433) e Lombardia.

In Emilia-Romagna l’innovazione ecosistemica è, in definitiva, un processo ben radicato. Nei contributi raccolti fra le imprese mappate che praticano l’Open Innovation sono emerse due caratteristiche fondamentali: la scoperta che l’innovazione aperta possa provenire anche “dai luoghi che meno ti aspetti” e l’importanza di fare ecosistema perché è necessario  “mettersi, con umiltà, in ascolto”, condividendo esperienze in una logica di scambio e contaminazione “per costruire qualcosa di più grande, assieme.

 

Per approfondire, scarica qui il Report MIA

Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna presentano i risultati dell’attività operativa, anno 2023

Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna presentano i risultati dell’attività operativa, anno 2023Nel 2023 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno
recuperato 10.798 beni d’arte per un valore complessivo stimato di € 11.591.950.
Le operazioni poste in essere nella regione Emilia Romagna per contrastare il traffico
illecito di beni culturali ed i controlli preventivi eseguiti a tutela del patrimonio
culturale in generale hanno rappresentato i principi cardine delle attività del citato
reparto specializzato.

Andando nel dettaglio, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Nucleo
TPC di Bologna ha predisposto 110 servizi di controllo alle aree paesaggistiche terrestri
e 46 alle aree archeologiche. 59 sono stati i controlli ad esercizi antiquariali e
commerciali in genere e 172 quelli predisposti a mercati e fiere antiquariali. Anche i
controlli “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui
siti internet degli antiquari e case d’aste hanno continuato ad impegnare il personale
operante, che nell’anno di riferimento ha esaminato complessivamente ben 1.915 beni
posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali
illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente
supportato dall’Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha
permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull’intera regione.
Nello scorso anno, il numero dei furti di beni culturali ha registrato un leggerissimo
incremento rispetto all’anno precedente (da 29 del 2022 si è passati a 34 del 2023
nell’intera regione Emilia Romagna): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad
essere gli edifici di culto e pertinenze con 15 azioni furtive e quelli nei luoghi privati e
pertinenze con 10 furti.

L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo
archeologico è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con
l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche
nel 2023 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo
Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco sul velivolo
anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e
Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato alle
competenti Autorità Giudiziarie 39 persone, poiché ritenute responsabili di aver
violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale
nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella
maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in
danno del paesaggio.
Nel corso del 2023, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la
collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e
Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni
culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici,
e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti
dai luoghi di deposito.

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 888 beni
di tipo antiquariale, archivistico e librario.
In tale ambito, si segnalano:
– il recupero avvenuto a Bologna nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su
tela, di cm 135 x 73, raffigurante battaglia terrestre, attribuito all’artista
Andrea di Lione (1610-1685), individuato in vendita in seguito ai controlli
preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e risultato parziale provento del
furto perpetrato presso un’abitazione privata sita in Impruneta (FI), la
notte dell’1.10.1998.
– il recupero avvenuto a Ferrara nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su
tavola, di cm 83,5 x 82, raffigurante “San Rocco, Santo Stefano e San Giacomo
con i due donatori”, attribuito ad autore fiammingo del XVI sec, individuato
in vendita in seguito ai controlli preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e
risultato parziale provento del furto perpetrato presso la chiesa di Jonars Pontchartrin Di Yvelines (Francia), nel mese di luglio del 1981. L’opera era
censita tra i beni d’arte da ricercare all’interno della banca dati del Segretariato
Generale dell’Interpol;
– la restituzione, il 24 novembre u.s., in favore della Chiesa del “Santissimo
Nome di Maria” di Staggia di San Prospero (MO), di un’acquasantiera a fusto
in marmo rosso di Verona, alta 119 cm e di diametro 70, realizzata da anonimo
scultore veronese nella seconda metà del XVII secolo, scolpita a tutto tondo
liscio con base a sezione triangolare scantonata con volute angolari, trafugata
da ignoti malfattori tra il 14 e il 15 ottobre 2019 e recuperata dal Nucleo TPC
di Bologna nel mese di giugno del 2022.
2.559 i reperti archeologici recuperati, di cui 649 interi e 1.909 frammenti, ben 7.351 i
reperti paleontologici individuati e sequestrati.
In questo settore i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in
collaborazione e sempre con il supporto dei funzionari degli Enti di tutela del
Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale o meglio le tre
suindicate Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.

Nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le
indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie, anche a seguito
di indagini complesse, hanno permesso al TPC di Bologna di sequestrare, a carico delle
12 persone perseguite, 32 opere d’arte contraffatte che avrebbero potuto far realizzare,
qualora commercializzate come autentiche, un guadagno illecito di almeno €
170.650,00.

Tra le operazioni di servizio portate a termine con il recupero di beni illecitamente
trafugati da paesi stranieri, si segnala il ritrovamento a Bologna e la restituzione al
paese d’origine, la Repubblica dell’Iraq, di un prezioso reperto archeologico costituito
da un “mattone con iscrizione cuneiforme”, del re assiro Salmanassar III (858-824
a.C.), proveniente dalla Ziggurat (tempio- torre a gradoni) di Nimrud (Iraq), l’antica
Kalkhu, a quel tempo capitale dell’Assiria. L’importante reperto in argilla e paglia,
delle dimensioni di 35,7 x 33,7 x 10,8 cm, che rappresenta una delle poche
testimonianze rimaste di quel monumento archeologico completamente raso al suolo
nel 2016 dagli uomini dell’ISIS/Daesh, è stato restituito nel corso di una solenne
cerimonia avvenuta il 13 giugno 2023, in Bologna, presso i Musei Civici d’Arte Antica
– Museo Civico Medievale di Bologna, alla presenza del Presidente della Repubblica
dell’Iraq, S.E. Abdul Latif Rashid, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Gli
assiri all’ombra delle Due Torri” promossa dal 14 giugno al 17 settembre 2023 presso le
sale espositive del lapidario del citato complesso museale da Settore Musei Civici
Bologna|Musei Civici d’Arte Antica e King Abdulaziz Chair for Islamic Studies
|Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Missione Archeologica Iracheno –
Italiana a Ninive.

Tra maggio e luglio 2023, in occasione dell’alluvione dell’Emilia Romagna che ha
interessato in particolare modo le province di Forlì-Cesena e Ravenna, sin dalle prime
ore successive agli eventi metereologici, il Nucleo TPC di Bologna e la Task Force
Caschi Blu della Cultura hanno affiancato le articolazioni periferiche del Ministero
della Cultura per le operazioni di messa in sicurezza del patrimonio culturale
interessato dal grave evento. Dopo un monitoraggio dettagliato dei danni, con
particolare riguardo a precise località e quartieri di Forlì, Cesena, Lugo, Castel
Bolognese, Sant’Agata sul Santerno, Brisighella, Cervia e Conselice, per citarne solo
alcuni, si è proceduto ad effettuare gli interventi, che hanno in particolar modo
interessato i beni archivistici e librari, aggrediti dall’acqua e dal fango, che hanno
invaso i luoghi in cui erano conservati.
In relazione alla gravità del danno, alla diminuita sicurezza dei luoghi colpiti
dall’evento in relazione alla loro collocazione sul territorio, sono stati attivati servizi di
vigilanza fissa e dinamica condotti principalmente dall’Arma territoriale e dalle altre
FF.PP. presenti nelle località interessate. L’osmosi tra la componente territoriale
dell’Arma ed il Nucleo Carabinieri TPC di Bologna ha così assicurato la necessaria
cornice di sicurezza al patrimonio culturale. Particolare attenzione ha riguardato le
chiese, le biblioteche e gli archivi, soprattutto quelli più isolati per i quali si è proceduto
all’organizzazione di una vigilanza dinamica, specie negli orari notturni, a cura delle
competenti Compagnie e Stazioni Carabinieri prima che tutti i luoghi interessati
venissero svuotati dei beni da recuperare.
Tra i molteplici siti danneggiati, figurano la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì,
l’Archivio ed i depositi del Comune di Forlì nonché l’Archivio Storico e la Biblioteca
comunali di Castel Bolognese. In particolare, la Biblioteca del Seminario Diocesano, a
Forlì, presentava volumi di grande pregio, come incunaboli, libri stampati nel
Quattrocento, cinquecentine, seicentine che, completamente immersi nel fango, erano
stati esposti al rischio dei danni dovuti al proliferare di funghi e batteri.
Il Comando TPC, con l’invio immediato di militari specializzati “Caschi Blu della
Cultura” a Cesena e Forlì, ha messo a disposizione la conoscenza di procedure
operative consolidate e l’esperienza acquisita in precedenti calamità al fine di operare
in piena sinergia insieme ai carabinieri del Nucleo TPC di Bologna ed a fianco di
funzionari e restauratori del Ministero della Cultura, operatori della Protezione Civile
e dei Vigili del Fuoco, nonché dei numerosi volontari intervenuti.
In conclusione, il Nucleo TPC di Bologna, adempiendo a tutte le richieste di supporto,
umane e logistiche, pervenute dall’UCCR (Unità di Crisi Coordinamento Regionale)
del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna (istituito presso il Segretariato
Regionale del MiC per l’Emilia Romagna), ha eseguito nr. 322 servizi, oltre 130 scorte
e trasporto di beni mobili presso i luoghi di deposito temporaneo, impiegando
complessivamente 626 unità che sono intervenute su oltre 180 chiese ed istituti di
culto, su un centinaio di edifici di interesse storico-artistico e aree archeologiche e su
circa 40 archivi e biblioteche danneggiati, consentendo il recupero di 48.646 libri
antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22
statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114
cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici.

Domenica 12 maggio Giornata dell’Infermiere: banchetti e camminate per ringraziare una figura sempre in prima linea

Domenica 12 maggio Giornata dell’Infermiere: banchetti e camminate per ringraziare una figura sempre in prima linea
Autore immagine: Liviana Banzi

Nutriamo la salute” è questo il tema che quest’anno caratterizza la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Nutriamo la salute per sottolineare ancora una volta l’impegno con cui quotidianamente gli Infermieri si adoperano per sostenere la salute del cittadino. Lo scopo di questa giornata è quello di far conoscere le attività degli Infermieri; come è cambiato il ruolo, come è cambiata l’assistenza e le competenze sempre più avanzate che gli Infermieri hanno acquisito nei percorsi di formazione, per rispondere al meglio ai bisogni di salute del cittadino. Domenica 12 maggio si celebra la Giornata dell’Infermiere per ringraziare gli oltre 4200 infermieri  che ogni giorno, sul territorio modenese sono  impegnati nel garantire assistenza sia nei reparti che sul territorio.   Una risorsa preziosa, sempre in prima linea al servizio dei pazienti e al fianco di medici, operatori sanitari e socio-sanitari. Anche l’Azienda USL di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo Spa aderiscono alla giornata con una serie di iniziative per ricordare il ruolo fondamentale di questa figura, che ancora di più negli ultimi anni, in particolare nella difficile fase pandemica, ha saputo riadattarsi a un contesto in continuo mutamento mettendo in campo competenze e umanità.

Nella giornata di sabato 11 maggio, dalle 9 alle 12, presso gli ingressi ospedali degli ospedali di Baggiovara, Policlinico, Hesperia, Carpi, Mirandola, Vignola, Sassuolo e Pavullo, saranno presenti punti informativi con gli infermieri rivolti ai cittadini dove verrà distribuito materiale sulla promozione della salute e sarà possibile conoscere meglio la professione fuori dai consueti contesti di cura. I banchetti sono organizzati in collaborazione con Fnopi (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) e Opi (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Modena.

L’Azienda USL di Modena ha programmato anche alcune camminate dedicate alla Giornata dell’Infermiere che si terranno nei prossimi giorni, a partire già da questo weekend.

Si comincia sabato 11 maggio a Pavullo, con partenza alle ore 15 presso il Parcheggio dell’Aeroporto in via Teichfuss; domenica 12 le camminate si terranno a Carpi (partenza ore 10 dalla Casa della Comunità), Soliera (ore 9.30 da piazza Lusvardi), Modena (ore 9 dal centro commerciale Terranova). A Sassuolo camminata giovedì 16 maggio con ritrovo alle 7.30 presso gli orti in via dei Moli, sempre il 16 maggio a Castelfranco ritrovo alle 17 davanti alla Casa della comunità. Le iniziative si concluderanno il prossimo 24 maggio nella frazione di Migliarina a Carpi, con partenza alle ore 10 dall’ambulatorio infermieristico.

Legambiente organizza un trekking storico a Sassuolo: “Storie del Fiume”

Legambiente organizza un trekking storico a Sassuolo: “Storie del Fiume”Giovedì 16 maggio alle 18:30 a Sassuolo è in programma un trekking alla scoperta di alcune storie legate al fiume Secchia. La passeggiata non presenta difficoltà e in un paio d’ore permetterà di conoscere come la comunità ha trovato il modo di vivere lungo il fiume e ricavarne vantaggi, nonostante il rischio di inondazioni.

Man mano che si avanza nella storia del Novecento, però, il contatto col fiume sembra perdersi sempre più, fino a quando, in tempi più recenti, un ritrovato desiderio di avvicinarsi alla natura ha spinto diverse persone a riscoprirne la bellezza. Durante il trekking lungo la ciclopedonale, verrà raccontato un pezzo di questa storia.

Il ritrovo è fissato nel parcheggio del Circolo Primo Maggio in via Pista. La partecipazione è libera e gratuita.

L’iniziativa è organizzata da “Legambiente Sassuolo – Circolo Comuni Pedemontani Modenesi” in collaborazione con “Allacciati le Storie” ed il Comitato “No Bretella – Sì mobilità sostenibile”.

Peste suina, a Roma la cabina di regia

Peste suina, a Roma la cabina di regia
foto di Daniela Villani (Regione Emilia-Romagna A.I.C.G.)

Una strategia nazionale chiara e condivisa con le Regioni interessate per fermare la diffusione della peste suina africana ed eradicare il virus, potenziando le buone pratiche di controllo e prevenzione adottate finora. Lo si è deciso nella cabina di regia che si è svolta ieri a Roma, a cui hanno partecipato i ministeri dell’Agricoltura, Sanità, Protezione Civile, Difesa e Interno insieme ai rappresentanti delle Regioni interessate.

La Regione Emilia-Romagna, rappresentata dagli assessori alle Politiche per la salute e all’Agricoltura, valuta positivamente che durante l’incontro si sia preso atto, a livello nazionale, della gravità del problema e si stia andando verso un’attività di controllo uniforme sull’intero territorio, per creare un coordinamento nella gestione dell’epidemia. La Regione, inoltre, ha chiesto un rinforzo della presenza di personale veterinario per i controlli negli allevamenti e negli stabilimenti produttivi per le attività legate all’export di prodotti di origine suina e per il controllo della malattia nei cinghiali, in particolare per i territori – come Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte – in cui l’impatto sul settore suinicolo potrebbe essere particolarmente rilevante.

Si considera un passo avanti anche il fatto che sia stata manifestata la volontà di inserire le malattie epidemiche tra le competenze della Protezione Civile, mutuandone quindi gli strumenti normativi, un elemento che permette di dare ulteriore incisività per affrontare con ogni mezzo possibile l’avanzare della peste suina.

La Regione condivide la necessità di assegnare al commissario nazionale i poteri speciali necessari per agire con tempestività in deroga alle normative sugli appalti; si è sottolineato anche il bisogno di fare in fretta, perché ogni giorno che passa aumentano i rischi per il comparto produttivo con possibili hanno ricadute sull’intero comparto.

L’impegno della Regione

La Regione Emilia-Romagna fin dall’insorgere del primo caso di PSA in Italia, in Piemonte nel gennaio del 2022, ha messo in campo risorse proprie per prevenire prima e contenere poi la diffusione della malattia. In questi anni ha approvato prima un piano di contenimento del rischio e successivamente un piano di eradicazione della malattia con l’individuazione delle aree dove effettuare il depopolamento di cinghiali, i tempi in cui realizzarlo (entro l’estate del 2024) e la stima della popolazione di cinghiali da raggiungere per rallentare il contagio. Molta attenzione anche alla biosicurezza degli allevamenti, con la pianificazione di controlli su tutto il territorio regionale. Due gli obiettivi principali del piano: evitare l’ulteriore propagazione del contagio nel territorio regionale e ridurre il rischio che l’infezione raggiunga gli allevamenti suini.

Depopolamento

Approvato il Piano di controllo della specie cinghiale e individuati i distretti critici, si è proceduto alla definizione di due bandi che a giorni saranno operativi per potenziare ulteriormente le attività di abbattimento dei cinghiali, che hanno potuto effettuare interventi di depopolamento sia abbattendo i cinghiali tramite sparo che attraverso la cattura tramite trappole. Un terzo bando è in corso di definizione per permettere l’utilizzo dell’intera somma di due milioni di euro che la Regione ha messo a disposizione lo scorso anno alla struttura commissariale.  

Per il 2024 sono stati messi a disposizione 900mila euro alle polizie provinciali per la realizzazione dei piani di controllo faunistico provinciali, che vanno a sommarsi ai 4,8 milioni che la Regione trasferisce annualmente alle Province per la gestione faunistica. A partire dal 2024 è prevista la possibilità di rendicontazione a capo abbattuto (130 euro) e la possibilità per le polizie provinciali di convenzionarsi con enti esterni tra cui gli ambiti territoriali di caccia.

Biosicurezza                     

La pianificazione di controlli di biosicurezza degli allevamenti di tutta la regione è iniziata già nel 2022 ed è proseguita con la definizione dei requisiti di biosicurezza da rispettare negli allevamenti.

Complessivamente sono stati definiti tre bandi (nel 2022, 2023 e 2024) per un valore complessivo di 9,7 milioni di euro. Sono 170 i progetti ammessi a finanziamento, circa un allevamento su 4 in Emilia-Romagna.

I principali interventi finanziati riguardano la posa di recinzioni antintrusione/antibestiame, la costruzione di piazzole di disinfezione degli automezzi, la realizzazione di zone filtro e celle frigorifere e spese di progettazione.

Campagna di comunicazione

La Regione, già nel 2022, si è attivata realizzando una campagna di comunicazione finalizzata ad informare cittadini e operatori sulla malattia, che non si trasmette all’uomo, e sulle misure da
adottare per fermarne la diffusione.  

È stato istituito il numero unico regionale 051 6092124 per raccogliere le segnalazioni di cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai, e operatori che dovessero imbattersi in resti o carcasse di suini che potrebbero essere stati contagiati.

La campagna ha previsto anche la creazione di una pagina web dedicata sul sito della Regione, che contiene le informazioni di base sulla malattia e le indicazioni per cittadini e operatori per evitare che la malattia si diffonda negli allevamenti. Inoltre, sono stati realizzati un video e una locandina per illustrare ai cittadini le buone pratiche per evitare la trasmissione della malattia e le modalità di segnalazione degli animali morti.

Un’ulteriore sezione dedicata alla PSA è online sul sito regionale “Alimenti e Salute” che contiene informazioni più approfondite su come combattere la diffusione della malattia, i dati nazionali di diffusione e le misure da adottare per proteggere gli allevamenti.

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 11 maggio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 11 maggio 2024Sereno o poco nuvoloso salvo temporanei addensamenti ad evoluzione diurna lungo i crinali appenninici centro occidentali. Assenza di pioggia. Temperature in progressivo aumento con minime tra 13 e 15 gradi e massime tra 21 e 25 gradi. Venti deboli, variabili, a regime di brezza sulla costa. Mare poco mosso.

(Arpae)

Maranello: le camminate nella natura con la Polisportiva

Maranello: le camminate nella natura con la Polisportiva

Tornano anche quest’anno le Camminate nella Natura proposte dalla Polisportiva Polivalente Maranello lungo alcuni percorsi nel verde delle colline, per scoprire o riscoprire il territorio. Le camminate sono gratuite, consigliati abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica e torcia. Tra maggio e metà giugno sono previsti dodici appuntamenti: il primo è in programma lunedì 13 maggio per una camminata verso il Castello di Spezzano con tramonto da Fogliano e partenza dal Parco Ferrari di Maranello alle ore 20 (strade asfaltate, strade sterrate, sentieri per un totale di 7 km circa).

Seguiranno mercoledì 15 una camminata alle Salse di Nirano (partenza dal parcheggio delle Salse alle ore 20, strade asfaltate, strade sterrate e sentieri per 6 km) e venerdì 17 nei parchi di Maranello, con partenza dal Parco Ferrari alle ore 20 su 7 km di strade asfaltate e strade sterrate. Il programma completo è sul sito del Comune. In caso di pioggia saranno annullate.

Stefano Bonaccini e Matteo Mesini in piazzale della Rosa

Stefano Bonaccini e Matteo Mesini in piazzale della Rosa

Il Governatore dell’Emilia Romagna e candidato alle Europee Stefano Bonaccini e il consigliere comunale uscente, e candidato sindaco del centrosinistra Matteo Mesini protagonisti, in piazzale della Rosa, dell’appuntamento con cui il partito democratico, a 30 giorni dalle elezioni, ha presentato lista e programma.

«La nostra – hanno detto Mesini e Bonaccini – è una proposta politica importante, che vuole ridare slancio a realtà che con il governo di centrodestra si sono troppo ‘chiuse in casa’ mentre meritano di recitare da protagonisti sul palcoscenico globale».

Sassuolo, come l’Italia, hanno convenuto Bonaccini e Mesini, devono guardare avanti, complice una proposta di ricambio «perfettamente sintetizzata – ha detto Bonaccini di Mesini – da questo candidato giovane, competente e coraggioso».

Il 20/06 a Sassuolo torna  “A cena con il colore”

Il 20/06 a Sassuolo torna  “A cena con il colore”

Il prossimo 20 giugno a partire dalle ore 20.30 in Piazza Garibaldi a Sassuolo torna  “A cena con il colore”, evento giunto alla sua sesta edizione. Negli anni precedenti ha registrato il tutto esaurito con più di 400 persone, invitate a trascorrere una serata all’insegna della convivialità e del divertimento, un modo alternativo per riappropriarsi dello spazio urbano e ripopolarlo.

Le aziende associate a Ceramicolor, l’Associazione nazionale colorifici ceramici e produttori di ossidi metallici che fa parte di Federchimica, vogliono regalare alla popolazione emiliana un momento per vivere insieme il proprio territorio e sensibilizzarla, utilizzando il tema del colore, alle attività dei colorifici ceramici, nel modo più spensierato e originale che ci sia: una cena en plein air.

A ogni tavolata, composta da un massimo di 6 persone, verrà assegnato un colore (tra blu, giallo, rosso, verde, rosa, azzurro e arancione) e ai partecipanti verrà chiesto di portare da casa tutto l’occorrente per la cena: cibo, bevande, tovaglia e tutto il materiale necessario per allestire il tavolo assegnato, oltre a un abbigliamento rigorosamente in tinta con il colore.

La cena sarà accompagnata da una serie di esibizioni jazz/swing del gruppo “i Patagarri”,

un quartetto milanese tutto al maschile, che ripercorrerà un excursus di classici italiani, sulle note di twist, jazz, swing e gitano. Intervallato a loro, ci sarà un ritmato Dj-Set che farà da colonna sonora e da corollario di Piazza Garibaldi.

Anche quest’anno, inoltre, l’evento ospiterà una giuria molto interessante: Elisa Bonandini,

Beauty e Style Expert specializzata nello styling del viso e nell’armocromia e Gabriella Gasparini, foodblogger emiliana e docente di cucina, che da anni promuove la cultura culinaria tradizionale modenese.

Le categorie dei premi sono due: premio creatività per il miglior allestimento, outfit e stile decorativo e premio food per le migliori proposte culinarie.

A ciascuno dei due tavoli vincitori verrà consegnato un premio a sorpresa, annunciato la sera stessa, per regalare un po’ di suspance e mantenere vivo il gioco.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione al seguente link  https://thesignofcolor.com/a-cena-con-il-colore-2024/ oppure al numero 328 5755732.

La cena, patrocinata dal Comune di Sassuolo, si inserisce come evento celebrativo del più ampio progetto Thesignofcolor, voluto e pensato da Ceramicolor.

Il progetto ha inizio circa nove anni fa, con la creazione del blog www.thesignofcolor.com

che, tramite articoli di carattere culturale, enfatizza l’importanza del colore attraverso le sue espressioni quali l’arte, la creatività, il cibo e tanto altro ancora.

Quest’anno abbiamo incrementato i contenuti attraverso la creazione di due nuove rubriche: “A cena con il colore e …Gabriella” e “Le forme del design secondo …”, un ricettario e un’intervista al mese, ciascuna dedicata rispettivamente al tema Food e Design. Thesignofcolor è diventato un vero e proprio magazine: un luogo virtuale che consente di parlare del mondo della ceramica e dei colorifici attraverso immagini, ispirazioni, notizie o curiosità.

Si è svolta la seconda edizione del “Career Day“

Si è svolta la seconda edizione del “Career Day“

Si è svolta la seconda edizione del “Career Day“ organizzato dall’Istituto Alessandro Volta di Sassuolo. Una bella iniziativa dedicata agli studenti frequentanti le classi quinte della scuola sassolese che hanno avuto l’opportunità di incontrare le aziende del territorio, gli enti di formazione e le associazioni di categoria.

Sotto la gestione del Prof. Andrea Nava, funzione strumentale per l’orientamento in uscita si sono dati appuntamento sotto al portico esterno e l’aula magna del Volta quasi una trentina  tra aziende produttive come Panaria Group, Iris Ceramiche, Laminam, Sicer, Torrecid, Italcer, Savoia Italia, Mariner, System Ceramics, Florim, Sacmi, LB, Gruppo Ceramiche Gresmalt, Gruppo B&T mentre Group 80, Savino Del Bene (Logistic Company) e Transmec Group per la logistica.

Per la formazione post diploma, Nuova Cerform;  FITSITC (Fondazione Istituto Tecnico Superiore Tecnologie Industrie Creative) e ITS Maker. Mentre per la rappresentanza associativa di categoria presenti, Lapam Confartigianato ed ER.GO (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio) mentre Ranstad e ADHR Group per la selezione delle risorse umane.

Dopo una prima cerimonia di benvenuto alle aziende ed enti  partner dell’iniziativa da parte della Dirigente Scolastica, la Dott.ssa Sabrina Paganelli, si è aperta ufficialmente l’iniziativa che si è protratta per tutta la mattinata.

Le classi suddivise in gruppi hanno avuto tre ore a disposizione per scoprire le particolarità, le proposte e soprattutto i profili più ricercati dalle aziende presenti così come le opportunità di formazione post diploma.

Una mattinata in cui scuola e azienda si sono dati appuntamento per conoscersi meglio e in alcuni casi iniziare già un percorso di avvicinamento quanto mai prezioso per studenti e studentesse prossimi ad una maturità a forte vocazione tecnologica.

Chiusi in pareggio e approvati all’unanimità dai sindaci i bilanci consuntivi 2023 di AUSL e AOU

Chiusi in pareggio e approvati all’unanimità dai sindaci i bilanci consuntivi 2023 di AUSL e AOUNella seduta odierna della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria – CTSS della provincia di Modena sono stati presentati per l’espressione di parere, ed approvati all’unanimità da tutti i Sindaci con la sola astensione di Mirandola, i bilanci consuntivi 2023 dell’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Bilanci che chiudono in pareggio, pur riflettendo la situazione difficile in cui versa la sanità pubblica a livello nazionale, e che anche per l’anno di riferimento devono fare i conti con elevati tassi inflattivi e costi energetici oltre che il persistere di costi di gestione Covid, anche se in peso minore rispetto al precedente esercizio.

 

In apertura il Presidente della CTSS ha sottolineato come i Sindaci dei comuni della provincia siano consapevoli delle difficoltà e si siano fatti portavoce delle richieste al Governo di incremento delle risorse da destinare alla sanità. Occorre ora farsi carico delle responsabilità evitando speculazioni: unanime il ringraziamento alle Direzioni generali e a tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo per il grande impegno, non solo nel pieno della pandemia Covid ma che prosegue tutt’oggi e che consente di garantire una risposta importante per la salute dei cittadini.

Prima della presentazione dei bilanci 2023, la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini ha ripercorso le dinamiche economiche degli ultimi due anni, 2022-2023, sottolineando gli aspetti tecnici che sono simili a quelli di tutte le altre aziende sanitarie; l’impatto del Covid nel 2022 è ancora molto importante e in riduzione nell’anno 2023; inoltre pesano i costi delle spese energetiche, arrivati nel 2022 a un incremento del 200% rispetto agli anni precedenti, a cui si aggiunge un tasso inflattivo medio dell’8% con punte del 12%. La risposta dell’Azienda è stata da un lato continuare a garantire l’assistenza e la prossimità al cittadino utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, anche organizzativi, e dall’altro ripartire con l’offerta sanitaria sia ospedaliera che territoriale.

Nel 2023 le dinamiche sono state simili e il bilancio si chiude in pareggio. Per quanto riguarda l’AUSL, a fronte di un disavanzo ipotizzato a bilancio preventivo di 98 milioni di euro, legato alla mancata conoscenza sia dell’entità del riparto nazionale (che, negli ultimi due anni, è arrivato a fine esercizio) sia quindi delle complete assegnazioni regionali, l’esercizio 2023 chiude in equilibrio, per la precisione con un utile di 12mila euro: tra gli elementi positivi, l’incremento del valore della produzione (+2,6%, pari a +38 milioni di euro), prioritariamente legato ai finanziamenti regionali assegnati a quota capitaria, che registrano una rivalutazione in base al “peso” della popolazione residente. Minori le uscite per spese energetiche – comunque raddoppiate rispetto al 2021 -, con la riduzione del delta tra costi e contributi a copertura rispetto all’anno precedente. In risposta alla crescente domanda di prestazioni da parte della popolazione si è rafforzata la produzione dell’attività chirurgica (+1146 interventi chirurgici pari al +7% e +474 interventi ambulatoriali, pari a +8,3%) e di quella specialistica (quasi 20mila in più tra visite e diagnostica, +2.2%), così come l’assistenza sulla rete territoriale. Sono 35 i punti di infermieristica di Comunità attivati (+50% dei pazienti in carico), tutte attive le COT (150 contatti al giorno e 1000 a settimana) e l’assistenza domiciliare è stata innalzata alle h12 7giorni su 7, supportata da un triage telefonico sempre disponibile per pazienti e familiari.

Il bilancio, illustrato ai Sindaci dal Direttore Amministrativo Ausl Stefano Carlini, mette in evidenza l’impegno aziendale nel miglioramento dell’offerta di servizi, per fornire risposte sempre più adeguate ai bisogni di salute dei cittadini, sia in termini di percorsi sia di strutture. Nel corso del 2023 è infatti proseguita la programmazione aziendale per gli investimenti strutturali e tecnologici, grazie alle diverse fonti di finanziamento, incluso il PNRR. Lo stesso impegno riguarda il reclutamento di personale medico, soprattutto nelle aree più critiche, e del comparto. Riguardo ai costi, il bilancio economico centra gli obiettivi assegnati dalla Regione con riferimento ai fattori produttivi a maggiore assorbimento di risorse, quali la farmaceutica, i dispositivi medici e il personale. Le aziende sanitarie hanno lavorato coinvolgendo i professionisti (Medici di medicina generale e specialisti ospedalieri) con l’obiettivo di un uso appropriato dei farmaci, mettendo in campo costanti azioni di monitoraggio con una particolare attenzione sia all’andamento dei costi che all’appropriatezza prescrittiva. Le maggiori uscite 2023, derivanti tra l’altro dall’incremento dei costi di farmaci, servizi per mobilità sanitaria e per l’assistenza ai pazienti del servizio psichiatrico – cui si aggiungono le ricadute determinate dal tasso inflattivo che incide su costi di supporto tecnico logistico, manutenzioni e oneri finanziari sui mutui in essere – sono compensate dalle maggiori entrate dai finanziamenti regionali e anche in parte da una riduzione rispetto al 2022 dei costi energetici e dal superamento di alcune attività legate alla gestione del Covid (ad esempio Usca, punti vaccinali e contratti di lavoro atipico).

In apertura della presentazione del bilancio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, il Direttore Generale Claudio Vagnini ha evidenziato alcune difficoltà generali riguardanti l’accesso a Medicina con test d’ingresso e i numeri insufficienti per l’accesso alle lauree in Scienze Infermieristiche, un livello retributivo da rivedere rispetto a quello medio europeo, la riduzione del finanziamento delle aziende. In parallelo, ha ricordato quanto sia importante l’incremento della mobilità attiva di pazienti legata all’AOU di Modena e il rapporto attualmente attivo tra sanità e volontariato, in particolar modo in chiave di umanizzazione delle cure.

I dati di bilancio, illustrati dal Direttore Amministrativo Lorenzo Broccoli, presentano dinamiche simili a quelle dell’AUSL. Il 2022 si è chiuso con una perdita di 4 milioni e 844mila euro ripianata in tempi pressoché immediati dalla Regione che ha quindi garantito il pareggio sostanziale. Anche nel 2023 la chiusura è in sostanziale pareggio, con un utile relativo di circa 20mila euro. Rispetto all’esercizio 2023 la Regione Emilia-Romagna ha proceduto allocando risorse sul livello centrale per poi successivamente spostarle sulle aziende: questo spiega una significativa perdita stimata nella previsione che per AOU di Modena si attestava a 51 milioni e 27mila euro. In corso di esercizio sono poi sopraggiunte una serie di assegnazioni caratterizzate da contributi per maggiori costi energetici di sei milioni 917mila euro, al rimborso di payback sui dispositivi medici e per il superamento del tetto della spesa medica farmaceutica ospedaliera pari a 13 milioni 772mila e infine un concorso all’equilibrio economico finanziario di circa 30,5 milioni per un totale di un’assegnazione di 51 milioni e 165mila euro.

L’AOU ha registrato lo scorso anno un incremento di mobilità infraregionale per 614mila euro e per un milione 600mila euro a livello extraregionale. Il 2023 si conferma quindi un anno di ripresa dell’attività produttiva che supera la fase calante della pandemia, con un’attività che sta eguagliando – e in determinati ambiti superando – quella del 2019 e quindi del pre Covid. I ricavi nel 2023 registrano un incremento legato all’aumento di attività di degenza con introiti per più sette milioni 970mila (+3,7% rispetto all’anno precedente), con un importante aumento sull’Ospedale Civile di Baggiovara. In ambito costi, i tre principali ambiti su cui si sono concentrati gli obiettivi di budget sono l’acquisto di farmaci e dispositivi medici, l’attività aggiuntiva acquistata dai propri professionisti e il costo del personale dipendente e atipico. A chiusura del 2023 si è registrato un incremento di spesa di un milione 960mila per il personale. È stata ridotta di 200mila euro la spesa sul personale interinale e di 860mila euro per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati, grazie anche al ritorno alle condizioni pre-Covid.

Al termine, dopo alcuni interventi dei Comuni (Carpi e Vignola), in cui a fronte del permanere di preoccupazioni rispetto alla situazione del Servizio sanitario nazionale è stato espresso il pieno sostegno all’operato delle Direzioni aziendali e il ringraziamento ai professionisti che vi operano, i bilanci sono stati approvati all’unanimità con la sola astensione del Comune di Mirandola.

DG AUSL: SUPERATA LA VERIFICA DI METÀ MANDATO, RELAZIONE APPROVATA DAI SINDACI

In occasione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena che si è tenuta giovedì 9 maggio la DG Ausl Anna Maria Petrini ha presentato la relazione di metà mandato, come previsto dalle norme regionali che definiscono molteplici indicatori per misurare l’operato dei Direttori generali. Una relazione poi approvata all’unanimità con giudizio positivo sull’operato della Direttrice da parte di tutti i Sindaci presenti, con la sola astensione di Mirandola.

Nel suo intervento Petrini ha illustrato le progettualità e attività realizzate nel periodo di mandato che va da giugno 2022 a maggio 2024, quale sintesi della relazione sui risultati conseguiti nel periodo; ai sindaci è stata poi inviata una relazione sintetica, predisposta secondo lo schema definito dall’Assessorato Regionale Politiche per la Salute.

Due le priorità che hanno guidato la programmazione: l’integrazione interaziendale e territoriale, con il lavoro su tutte le reti clinico-assistenziali, e la prossimità, con la costruzione di una nuova organizzazione sull’intera provincia, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori, dai professionisti delle aziende ai medici di medicina generale, dalle amministrazioni locali fino al Terzo settore, con la promozione di una programmazione partecipata nell’ambito dei Comitati consultivi misti e del volontariato.

Tra gli obiettivi di salute e di promozione della qualità assistenziale vi sono il consolidamento dell’assistenza ospedaliera, il riordino dell’assistenza primaria con lo sviluppo delle Case della comunità, l’integrazione ospedale-territorio e il rafforzamento della presa in carico e dei percorsi di continuità assistenziale. Le attività in questi campi sono state orientate al miglioramento dell’integrazione provinciale su più ambiti tra cui emergenza urgenza, rete oncoematologica, attività laboratoristiche, percorso nascita e IVG, accoglienza e assistenza a donne e minori vittime violenza e abuso, budget di salute in ambito sociosanitario e salute mentale.

La revisione dell’organizzazione delle principali reti assistenziali è stato obiettivo prioritario, con 15 reti cliniche e 9 progetti organizzativi formalizzati e condivisi delle aziende sanitarie provinciali. Altri obiettivi sono legati alla facilitazione all’accesso appropriato alle prestazioni di ricovero e ambulatoriali: si è realizzato il recupero della attività sospese/ridotte durante la pandemia, il miglioramento della presa in carico della cronicità anche con l’utilizzo di strumenti di telemedicina; si è lavorato inoltre per un utilizzo congiunto di tutte le tecnologie pesanti (RM e TC) presenti in provincia. È infine in corso di definizione il piano straordinario della specialistica ambulatoriale in collaborazione con AOU e Sassuolo SpA che vedrà il potenziamento dell’offerta di prestazioni ambulatoriali su base provinciale (visite e diagnostica strumentale).

Diverse le attività di prevenzione e promozione della salute realizzate; quanto al governo degli interventi in ambito ospedaliero, specialistico e farmaceutico (in termini di domanda e appropriatezza), ci si è concentrati in particolare sul settore farmaceutico e sul consolidamento del percorso nascita attraverso il potenziamento dell’offerta territoriale. In termini di equità realizzati il primo Bilancio di genere e i percorsi di health equity audit; è stato istituito il Board Aziendale e la rete dei referenti per la Sicurezza delle Cure e la Gestione del Rischio. Per l’integrazione sociosanitaria si è lavorato ai progetti del fondo per la non autosufficienza e al consolidamento dei rapporti con il Terzo settore.

Tra gli obiettivi di sostenibilità e governo dei servizi vi è il rispetto dell’equilibrio economico-finanziario: se per l’esercizio 2022 la Regione Emilia-Romagna, dando conto del raggiungimento dell’obiettivo per le Aziende della Regione, ha assicurato la copertura integrale per la chiusura in pareggio, per quanto riguarda il 2023 il risultato economico è positivo, non solo in virtù di risorse regionali ma anche per l’efficientamento delle spese finalizzato a mitigare gli effetti dell’inflazione, dei costi energetici e dell’entrata in vigore del nuovo CCNL del personale del comparto. I pagamenti sono stati effettuati entro i 60 giorni previsti con un indice di tempestività progressivamente in miglioramento; l’adesione alle convenzioni e agli acquisti su piattaforme centralizzate (Consip, Intercenter) si attesta all’80% (target regionale >59%). Sono state predisposte tutte le attività legate al PNRR necessarie a promuovere la costituzione di strutture intermedie, reti di prossimità e domiciliarità, di ammodernare il parco tecnologico, di avviare la digitalizzazione dei processi clinici, con il rispetto di target e milestone previsti per le differenti linee di finanziamento.

Uno dei criteri di valutazione riguarda il percorso di progettazione del Nuovo Ospedale di Carpi che prosegue come da cronoprogramma, così come gli interventi sui PS e terapie subintensive e gli investimenti in tecnologie biomediche. Gli anni 2022-2023 sono stati caratterizzati principalmente dai rinnovi di tecnologie oltre i 8-9 anni di vita per circa 900.000 euro annui, che si aggiungono alle risorse per le tecnologie di PS. Inoltre da fine 2023 a inizio 2024 sono state acquisite le tecnologie per i 5 CAU. Nel 2023-24 anche le acquisizioni per realizzare l’adeguamento tecnologico previsto dai fondi PNRR per circa 8 milioni di euro, le cui attività continueranno fino al 2025.

Sul governo delle risorse umane si è proceduto ad una gestione attiva del costo del lavoro garantendo la complessiva sostenibilità economica entro il perimetro degli obiettivi di spesa assegnati. Si è lavorato per la valorizzazione del capitale umano e per la promozione delle migliori pratiche in termini di trasparenza e di audit interni, così come all’attuazione di tutte le disposizioni nazionali e regionali in materia di contrasto ai fenomeni corruttivi. È stato istituito il “Board Scientifico per la Formazione, Ricerca e Innovazione” per valutare progetti aziendali di ricerca e innovazione clinico-organizzativa.

Al termine della presentazione dei principali punti il voto positivo sull’operato della Direttrice con l’espressione da parte del Presidente Ctss del pieno sostegno a nome dei Sindaci.

Cispadana, oggi la Conferenza preliminare: presentato l’Accordo di programma

Cispadana, oggi la Conferenza preliminare: presentato l’Accordo di programmaUn altro passo avanti per la Cispadana, l’autostrada di circa 65,7 chilometri che collegherà il casello di Reggiolo-Rolo sull’A22 (Autostrada del Brennero) alla barriera di Ferrara Sud sull’A13 (Bologna– Padova).

Dopo la firma, un mese fa, del decreto di indizione da parte del presidente della Regione, si è tenuta oggi a Bologna la conferenza preliminare finalizzata a concludere l’Accordo di programma in variante ai piani. Obiettivo, come spiegato dall’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti che ha presieduto l’incontro odierno, condividere con gli enti locali interessati dal tracciato la realizzabilità dell’opera: dalle varianti agli strumenti urbanistici, all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, fino alla dichiarazione di pubblica utilità.

Passaggio necessario per arrivare in autunno, come da cronoprogramma, alla Conferenza dei servizi, di taglio più operativo, dove saranno acquisiti i pareri necessari, i consensi e gli atti di assenso degli altri Enti a vario titolo interessati, come ad esempio i gestori dei servizi interferiti.

Si tratta di una infrastruttura innovativa, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di mitigazione ambientale, che risponde all’esigenza di mobilità dell’area nordorientale dell’Emilia-Romagna, in particolare per sostenere distretti produttivi fondamentali per l’economia regionale, quali quello biomedicale, ceramico, agroalimentare e della logistica.

L’impegno complessivo stimato è di circa 2 miliardi di euro in project financing, causa l’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni, oltre che dei numerosi interventi di compensazione per realizzare un’opera che produrrà benefici sui tempi di spostamento dei mezzi (-33% per raggiungere il ferrarese dal reggiano e viceversa) e su consumo di carburanti e pagamento dei pedaggi (-35% dei costi).

Inoltre, l’autostrada contribuirà a togliere 11mila camion dai centri abitati con una riduzione del 4% di polveri sottili nell’aria e del 13% di ossidi di azoto (dato medio su area vasta).

Significative, come detto, le opere di mitigazione e compensazione previste a partire dai 61 chilometri di piste ciclabili che saranno realizzati. E ancora: 514.700 metri quadri di interventi naturalistici, 756.600 metri quadri di interventi di inserimento paesaggistico, 158.600 metri quadri di boschi e arbusti in più, 12 chilometri di siepi e filari di compensazione agro-ambientale e 20mila quadri di parchi pubblici.

Caregiver, un mese di appuntamenti in Emilia-Romagna dedicato a chi assiste i propri cari non autosufficienti

Caregiver, un mese di appuntamenti in Emilia-Romagna dedicato a chi assiste i propri cari non autosufficienti
Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Paolo Righi

Sono abituati a sostenere nel silenzio delle mura domestiche i loro cari, tanto che a volte ci si dimentica di loro e del contributo che danno alla comunità. Sono i caregiver familiari che svolgono un lavoro assistenziale straordinario e hanno a loro volta bisogno di aiuto per non essere travolti dallo stress.

Nel marzo del 2014 la Regione, prima in Italia, ha approvato una legge che riconosce ufficialmente il loro ruolo, cioè quello di persone che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prendono cura di una persona cara non autosufficiente con necessità di ausilio di lunga durata. Una definizione che per la Regione è sempre stata interpretata in maniera inclusiva: è caregiver, per esempio, anche chi non vive nella stessa abitazione della persona assistita, ma se ne prende cura, fornendole un sostegno essenziale.

La Regione ha dimostrato di credere concretamente nella legge 2 del 2014 sostenendo la necessità di valorizzare il lavoro dei caregiver, promuovendo lo sviluppo di una rete di sostegno nell’ambito del sistema integrato dei servizi e delle risorse della comunità e favorendo la conoscenza reciproca e la collaborazione fra associazioni e fra associazioni e referenti istituzionali.

A dieci anni dall’approvazione di quella storica normativa, la società cooperativa sociale Anziani e non solo, Unione delle Terre d’Argine e l’associazione Carer hanno organizzato una conferenza online, in collaborazione con la Regione, sul riconoscimento e il sostegno ai caregiver familiari a 10 anni dalla legge, prendendo in considerazione risultati, percorsi di lavoro e prospettive.

L’incontro rientra all’interno del programma di appuntamenti disponibili sul sito https://regioneer.it/caregiverday2024

La conferenza

Circa un centinaio le persone iscritte al “CaregiverDay 2024”, la conferenza che si è svolta oggi pomeriggio con la partecipazione di esperti del tema e il coordinamento di Loredana Ligabue. I lavori sono stati aperti e chiusi dalla Regione Emilia-Romagna: la referente del Tavolo Regionale Caregiver del settore politiche sociali, Simonetta Puglioli, ha fatto il punto sull’esperienza dell’Emilia-Romagna, mentre il presidente della Regione ha sottolineato l’impegno di viale Aldo Moro per il riconoscimento e il sostegno della figura del caregiver.

L’occasione è stata quella di ampliare lo sguardo al di là dei confini regionali: si è discusso infatti del tavolo tecnico nazionale con Silvana Marson della Regione Lombardia e Isabella Mori di Cittadinanza Attiva e di una strategia europea per la cura a lungo termine con Giovanni Viganò, Coordinatore nazionale per l’implementazione della strategia europea sul caregiving. L’associazionismo è stato rappresentato invece da Lalla Golfarelli, presidente di Carer ETS.

‘Di mafia parliamo anche d’estate’: Annamaria Frustaci apre la rassegna dedicata alla legalità

Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con “Di mafia parliamo anche d’estate”, la rassegna ideata e condotta dal giornalista Pierluigi Senatore, che giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Il primo evento, in programma domani (venerdì 10 maggio) alle ore 21 nel Loggiato del Castello, avrà come protagonista Annamaria Frustaci, Sostituto Procuratore presso la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, da tempo nel mirino della ‘ndrangheta. L’ingresso è libero.

In occasione dell’appuntamento, la magistrata parlerà del suo libro “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, storia di una 13enne calabrese che capisce che il solo modo per sconfiggere la mafia, insinuata tra le case e le vie della sua terra, è guardarla in faccia con onestà e coraggio. Un libro per bambini in grado di fare riflettere anche gli adulti e ambientato in un luogo, la Calabria, che l’autrice conosce molto bene.

Annamaria Frustaci è nata a Catanzaro e cresciuta a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Dopo essersi laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa, nel 2010 è diventata magistrato ed è tornata a Catanzaro per svolgere la formazione, spostandosi poi alla procura di Reggio Calabria, dove ha lavorato con Nicola Gratteri. Dopo altri incarichi, nel 2016 è di nuovo a Catanzaro per lavorare nel pool antimafia, costituito dallo stesso Gratteri, che ha rivelato legami tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria. Da alcuni anni vive sotto protezione per le minacce ricevute dalla ‘ndrangheta. Annamaria aveva quattordici anni quando il magistrato Gherardo Colombo è stato in visita al liceo classico che frequentava. Quell’incontro le ha insegnato che è sempre possibile cambiare le cose e lottare per la legalità, anche quando si vive in territori difficili.

La rassegna è organizzata nell’ambito del progetto distrettuale GAL – GenerAzione Legale, con il patrocinio di Avviso Pubblico e la collaborazione dell’Università Popolare di Formigine.

Sostituzione di caldaie, stufe e vecchi camini: esaurite anche le risorse del secondo bando

Sostituzione di caldaie, stufe e vecchi camini: esaurite anche le risorse del secondo bandoSostituzione di caldaie, stufe e vecchi camini con dispositivi di ultima generazione. Dopo il successo del primo bando, sono andate esaurite in breve tempo anche le risorse stanziate con il secondo: oltre 10 milioni di euro per il 2024. Obiettivo della misura, migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’inquinamento atmosferico, in linea con una delle misure previste dal Piano aria integrato regionale (Pair).

Il primo bando ha visto dunque esaurire le risorse messe a disposizione (11,5 milioni) nel mese di maggio 2023, prima della scadenza naturale al 31 dicembre dello stesso anno. Di qui la decisione di riproporre questa misura con uno stanziamento successivo pari a 10 milioni e 139 mila euro per il 2024. Risorse, anche queste, già terminate. La Regione ha quindi intenzione di mettere in campo altri 19 milioni per consentire di presentare nuove domande di contributo.

I fondi del bando caldaie sono destinati al ricambio di impianti di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa – camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet – di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore. Si tratta, dunque, di una misura prevista dal Pair e in linea con gli obiettivi del Piano energetico regionale per ridurre l’impatto delle emissioni e aumentare l’efficienza energetica, con particolare attenzione al settore termico.

Erasmus per i docenti: a Bologna il convegno con più di 100 insegnanti da tutta Europa

Erasmus per i docenti: a Bologna il convegno con più di 100 insegnanti da tutta EuropaSi è aperta ieri la seconda edizione della Uniser Teacher Week, un corso di formazione per insegnanti delle scuole secondarie incentrato sull’internazionalizzazione e sulla progettazione Erasmus. Dall’8 al 10 maggio, oltre 100 docenti provenienti da tutta Europa sono coinvolti in un processo di apprendimento collaborativo che prevede workshop, attività interattive, visite studio, oltre ad incontri con speaker internazionali e altri professionisti del settore.

L’evento è ideato da Uniser, una cooperativa sociale che dal 1998 supporta scuole ed enti di formazione nel loro processo di internazionalizzazione grazie a fondi europei, principalmente il programma Erasmus. Nata a Forlì, la cooperativa è ora attiva su Bologna, sul territorio della Romagna e ha sedi anche a Barcellona, Wroclaw e Belgrado. Nel 2023 ha contribuito all’invio all’estero di circa 2500 studenti e 300 docenti, grazie a un network di 40 destinazioni in oltre 20 paesi europei.

La collaborazione con Fondazione Golinelli, un ecosistema aperto, che integra in modo coerente le attività di educazione, formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, incubazione, accelerazione, venture capital, divulgazione e promozione delle scienze e delle arti, permette di massimizzare le opportunità di apprendimento attraverso una sinergia tra conoscenze accademiche e pratiche, soprattutto nell’ottica del tema di questa edizione della Uniser Teacher Week che è dedicata alle competenze internazionali nell’era digitale.

La scelta si inserisce nel più ampio contesto dell’Anno Europeo delle Competenze, che vuole incoraggiare investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze chiave, con l’obiettivo di coinvolgere istituzioni, stati, imprese e lavoratori per affrontare la mancanza di personale e promuovere la partecipazione attiva alla formazione continua, importante per adattarsi ai cambiamenti nel mondo del lavoro.

Per questo motivo, le tre giornate di formazione dal titolo International Skills in the Digital Era sono interamente dedicate all’aggiornamento delle competenze degli insegnanti, soprattutto quelle digitali, per supportarli nell’organizzare attività internazionali ed aiutarli ad adattarsi al mondo globalizzato che stanno preparando i loro studenti a affrontare.

Gli spazi dell’Opificio Golinelli diventano un vero e proprio laboratorio di idee dove i partecipanti approfondiscono l’accesso alle diverse tipologie di progetti Erasmus a partire dalle buone pratiche e casi di successo presentati dai colleghi.

L’iniziativa della Uniser Teacher Week si estende anche oltre gli spazi della fondazione bolognese grazie alle visite di studio previste nella giornata di oggi. I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire importanti realtà del territorio come il Museo Ducati, il Malpighi La.B, la Cineteca di Bologna e il Museo Marconi, e partecipare a un percorso guidato della città, alla scoperta dei suoi luoghi storici, artistici e culturali più significativi.

 

Andrea Lombardi, CEO di Uniser: “In un’epoca di cambiamenti accelerati, guidati dalla tecnologia, la nostra sfida è quella di accompagnare le scuole verso la transizione alla digitalizzazione del mondo Erasmus. Il nostro obiettivo è garantire un’esperienza formativa Erasmus a ogni studente e insegnante. Per realizzare questo obiettivo, dobbiamo comprendere e abbracciare la rivoluzione digitale, facendo della tecnologia il nostro alleato in questa transizione”.

Antonio Danieli, Vicepresidente e Direttore Generale di Fondazione Golinelli: “Nelle sessioni ‘Teachers Voice’ e nei workshop organizzati da Fondazione Golinelli all’interno della Uniser Teacher Week si esaminano le più aggiornate ed innovative pratiche in tema di mobilità formativa, tecnologia e sostenibilità grazie ad attività interattive e collaborative. Il peer tutoring alla base delle attività, un approccio incentrato sullo scambio di conoscenze tra pari, rappresenta un’opportunità innovativa di aggregazione tra docenti provenienti da tutta Europa, il cui confronto, in un’ottica relazionale, lavorativa ed esperienziale, sarà fondamentale per trasformare gli stimoli proposti nel percorso in azioni concrete”.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di Uniser Teacher Week

 

Lunedì prossimo torna il Gruppo di Lettura del Bla

Lunedì prossimo torna il Gruppo di Lettura del BlaNuovo appuntamento per il Gruppo di lettura del Bla: la comunità di lettori torna in biblioteca a Fiorano lunedì 13 maggio alle 21.00 per parlare di “Kobane Calling” del celebre fumettista Zerocalcare! Si tratta lungo un viaggio al confine tra la Turchia e la Siria, a pochi chilometri dalla città assediata di Kobane, tra  difensori curdi del Rotava, opposti alle forze dello Stato Islamico.

L’invito a partecipare è esteso anche a chi non ha letto il libro: è sufficiente portare con sé il proprio amore per la letteratura oppure la curiosità verso un’esperienza nuova, la volontà di confrontarsi e condividere i propri gusti letterari oppure ascoltare esperienze e punti di vista diversi.  A condurre l’incontro sarà sempre Alice Torreggiani, esperta e amante di libri che anche nei mesi scorsi ha accompagnato i lettori in questa esperienza in biblioteca.

Gli appuntamenti del Gruppo di lettura si tengono al BLA, in via S. Pellico 9. Per informazioni è possibile rivolgersi alla biblioteca (0536/833403 o biblioteca@fiorano.it). L’ingresso è sempre libero e gratuito.

Arresti e denunce durante i servizi di controllo dei Carabinieri nel modenese

Arresti e denunce durante i servizi di controllo dei Carabinieri nel modeneseNella giornata di ieri, i militari del Comando Provinciale di Modena sono stati impegnati in attività di contrasto alla commissione di reati.

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Modena, impegnati in controllo di persone e veicoli, fermavano un cittadino 26enne di origini nordafricane che, al fine di eludere l’identificazione, iniziava a scalciare gli operanti per darsi alla fuga. Bloccato grazie all’utilizzo dello spray urticante in dotazione, opponeva ulteriore resistenza liberandosi di un pacchetto che infilava in un tombino stradale di deflusso acqueo. L’involucro, recuperato in parte, celava ancora residui di hascisc, e analoga sostanza veniva trovata a bordo del veicolo dell’interessato, che veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale e segnalato al Prefetto quale assuntore di droghe.

Sempre a Modena i Carabinieri del medesimo reparto, nel procedere al controllo del rispetto degli obblighi di un cittadino marocchino 21enne sottoposto agli arresti domiciliari, incontravano l’attiva resistenza fisica del soggetto, che con urla e minacce cercava di proibire l’operato dei militari. Il giovane veniva tratto in arresto per resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e nella mattinata odierna è stata condotto innanzi al Giudice del Tribunale di Modena che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per l’uomo il prosieguo della detenzione domiciliare.

Una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Pavullo nel Frignano procedeva, in quel centro abitato, al fermo e controllo del veicolo condotto da un italiano di 63 anni, rilevando che il mezzo era stato rubato a Sestola nella pubblica via. L’interessato veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria di Modena per ricettazione, mentre l’autovettura veniva restituita all’avente diritto, ancora ignaro del patito furto.

I Carabinieri di Fiorano Modenese eseguivano, in quel centro, un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di un 60enne, già destinatario del divieto di avvicinamento alla persona offesa. L’uomo, dopo aver più volte trasgredito i dettami del provvedimento, veniva segnalato dai militari alla Procura della Repubblica anche ai fini dell’aggravamento della misura, che veniva concesso dal Giudice ed eseguito nella mattinata.

 

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