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Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 17 ottobre 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 17 ottobre 2022Sereno o poco nuvoloso. Foschie dense e banchi di nebbia al mattino e dopo il tramonto.

Temperature minime stazionarie o in lieve diminuzione, con valori tra 13 e 15 gradi e leggermente inferiori nelle aree extraurbane. Massime stazionarie, comprese tra 21 e 24 gradi.

Venti deboli variabili.

Mare poco mosso o quasi calmo.

Escursionista 35enne di Sassuolo in difficoltà al Cimoncino, soccorso dal Saer

Escursionista 35enne di Sassuolo in difficoltà al Cimoncino, soccorso dal Saer

Oggi pomeriggio intorno alle 17.45  la stazione Monte Cimone è stata attivata dai Carabinieri a seguito di una chiamata da parte di un escursionista in difficoltà in zona Cimoncino.

L’uomo, 35 anni residente a Sassuolo, si era recato nel pomeriggio per un’escursione lungo il sentiero 445 che dal Cimoncino porta al rifugio Taburri quando lo ha trovato interrotto da una frana: per provare a proseguire ha cercato di aggirare la frana,  ma nel farlo si è trovato su alti salti di roccia pericolanti e umidi per cui, non riuscendo a proseguire, ha deciso di chiamare i soccorsi.

Sul posto è intervenuta la squadra Saer di Fanano (Stazione Monte Cimone) che ha imbragato e legato l’escursionista e con tecniche alpinistiche lo hanno ricondotto sul sentiero e accompagnato alla sua auto. L’uomo è stato visitato da un sanitario ed è poi rientrato a casa in autonomia.

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna (15/10): 3.335 nuovi casi

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna (15/10): 3.335 nuovi casiDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.917.605 casi di positività, 3.335 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.927 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 3.421 molecolari e 8.506 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 27,9%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 12 sono state somministrate complessivamente 10.911.250 dosi; sul totale sono 3.800.702 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,6 %. Le dosi aggiuntive fatte sono 3.800.702.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 33 (-3 rispetto a ieri, pari al -8,3%), l’età media è di 66,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 954 (+11 rispetto a ieri, +1,2%), età media 75,9 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (-1); 2 a Reggio Emilia (invariato); 5 a Modena (+1); 13 a Bologna (-3); 2 a Imola (+1); 4 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (-1); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato).

Nessun ricovero a Piacenza (come ieri).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 53,7 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 657 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 390.311), seguita da Modena (479 su 291.198) e Reggio Emilia (466 su 217.464); poi Ravenna (314 su 181.784), Parma (309 su 162.913) e Ferrara (271 su 137.785); quindi Rimini (238 su 179.842), Piacenza (229 su 99.857), Cesena (154 su 108.043) e Forlì (142 su 89.496); infine il Circondario Imolese (76 su 58.912).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 45.892 (+335). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 44.905 (+327), il 97,8% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 2.992 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.853.586.

Purtroppo, si registrano 8 decessi:

  • 2 in provincia di Reggio Emilia (due donne di 86 e 88 anni)
  • 1 in provincia di Parma (una donna di 74 anni)
  • 2 in provincia di Bologna (due donne di 81 e 83 anni)
  • 1 in provincia di Ferrara (una donna di 76 anni)
  • 2 in provincia di Ravenna (due uomini di 85 e 89 anni)

Non si registrano decessi in provincia di Piacenza, Modena, Forlì- Cesena e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.127.

Cultura della legalità: i Carabinieri alle scuole medie Da Vinci, incontrano gli studenti di seconda e terza

Cultura della legalità: i Carabinieri alle scuole medie Da Vinci, incontrano gli studenti di seconda e terzaProsegue l’impegno della Compagnia Carabinieri di Sassuolo nelle scuole di ogni ordine e grado, sempre nell’ambito del progetto promosso dall’Arma dei Carabinieri in tema di formazione della cultura della legalità.

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo, hanno infatti incontrato i giovani studenti delle seconde e terze medie della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci” di Sassuolo.

È stato così affrontato il delicato tema del Bullismo e del Cyberbullismo, tuttavia c’è stato anche tempo per trattare argomenti diversi come il rispetto del Codice della Strada, materia altrettanto importante tra i più giovani, anche in seguito alla fortunata ascesa del monopattino elettrico.

L’incontro, tenuto dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Sassuolo, Tenente Michele Ognissanti, è stato arricchito dalla convinta partecipazione dei giovani studenti ed ulteriormente impreziosito dal contributo offerto dagli insegnanti che hanno partecipato all’iniziativa.

Dieci anni dal sisma. Una giornata per dire grazie alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna: volontari e operatori, provenienti da tutta la regione, riuniti oggi a Bologna

Dieci anni dal sisma. Una giornata per dire grazie alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna: volontari e operatori, provenienti da tutta la regione, riuniti oggi a Bologna

Una giornata per ricordare e guardare avanti. Dieci anni dopo il sisma che ha colpito l’Emilia, circa 600 tra volontari e operatori, provenienti da tutta la regione, si sono ritrovati oggi a Bologna per partecipare all’iniziativa dedicata al sistema di Protezione civile per ringraziare dell’impegno profuso a fianco delle istituzioni e delle comunità in questi anni.

Un’iniziativa, “A dieci anni dal sisma, un nuovo patto per il futuro”, organizzata da Regione e Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna insieme al Centro Servizi Regionale Protezione civile. All’evento sono intervenuti il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo.

“Voglio dire il mio ‘grazie’, forte e chiaro, a tutti voi che siete qui, oggi- ha detto Priolo-. Grazie perché non vi siete mai tirati indietro, di fronte a nessuna emergenza. Dal sisma, che ha colpito i nostri territori dieci anni fa, fino ai devastanti effetti del maltempo nelle Marche, passando per l’emergenza Covid e quella legata alla guerra in Ucraina: siete linfa vitale per la comunità emiliano-romagnola, uno dei volti migliori della partecipazione e della solidarietà”. “A nome mio, della Giunta e del presidente Bonaccini- ha concluso l’assessore- vi giunga il ringraziamento più sentito. Ora avanti a lavorare insieme, per rendere l’intero sistema sempre più integrato, efficace ed efficiente”.

Negli spazi del Dumbo, Distretto urbano multifunzionale si sono ritrovati tanti protagonisti: da chi era in prima linea nei giorni del sisma a tutti i volontari, vecchi e nuovi, che hanno operato in occasione delle varie calamità che hanno colpito il territorio. Emergenze legate al cambiamento climatico, nella lotta al Covid-19, fino alle più recenti missioni per il sostegno ai profughi ucraini e agli alluvionati delle Marche. Una presenza, quella dei volontari, che non è mai venuta a mancare e che in questi dieci anni ha visto l’impegno di oltre 70mila persone in 19 emergenze che hanno interessato l’Emilia-Romagna e 4 l’intero Paese o altre regioni.

Per il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha partecipato Natale Mazzei. Presenti anche il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, l’assessore alla protezione civile del comune di Bologna, Simone Borsari, Antonio Scavuzzo, presidente del Comitato regionale di coordinamento del volontariato, e Rita Nicolini, direttore dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Ospite dell’iniziativa, l’attore Paolo Cevoli.

Nel corso della giornata si sono alternati momenti con interventi, video, relazioni e collegamenti online per dare conto delle tante attività, del lavoro quotidiano dei volontari per essere sempre pronti ad affrontare le emergenze e garantire la sicurezza delle persone, delle nuove sfide che attendono il sistema del volontariato.

A cura dei Coordinamenti provinciali e dell’Agenzia, sono state presentate le migliori esperienze realizzate in Emilia-Romagna con focus sulla sicurezza idraulica, l’antincendio boschivo, la logistica, il supporto ai profughi ucraini.

Infine, è stato dato l’avvio a “Io Non Rischio”, la campagna nazionale sulle buone pratiche di protezione civile con saluti e collegamento da Forlì, Modena, Piacenza, Ravenna, quattro delle 38 piazze dell’Emilia-Romagna sede dell’iniziativa, che vedono all’opera circa 350 volontari di 48 diverse associazioni.  Domani, alla presenza dell’assessore Priolo e del capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, si terrà una diretta dalla “Piazza Io Non Rischio” di Carpi.

Cerimonia di saluto e ringraziamento al personale neo congedato della Guardia di Finanza

Cerimonia di saluto e ringraziamento al personale neo congedato della Guardia di Finanza

Nella mattinata del 14 ottobre 2022 si è svolta a Bologna la cerimonia di “Saluto e Ringraziamento a tutto il Personale neo congedato, che ha prestato la propria opera presso i Comandi ed i Reparti della Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna.

L’’iniziativa, finalizzata a rivolgere alle Fiamme Gialle che hanno lasciato il servizio attivo autentici sentimenti di gratitudine per la dedizione di una vita spesa per la Guardia di Finanza, si è svolta alla presenza del Comandante Interregionale dell’Italia Centro Settentrionale – Gen.C.A. Fabrizio Cuneo – del Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia – Gen.C.A. (in congedo) Pietro Ciani – del Comandante Regionale – Gen.D. Ivano Maccani – del Comandante Provinciale – Gen. B. Carlo Levanti e ha visto anche la partecipazione delle rappresentanze nazionali, delle n.16 Sezioni regionali, collegate anche in videoconferenza dalle rispettive sedi provinciali.

L’evento, che corrisponde all’esigenza sentita nel Corpo di tenere insieme valori, memoria e cambiamento nel segno delle tradizioni e dell’innovazione, ha rappresentato una straordinaria occasione per promuovere il ruolo dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e rinsaldarne i valori tra tutto il Personale.

L’Associazione vanta oltre un secolo di storia nel corso del quale ha consolidato la propria vocazione istituzionale che oggi è rivolta alla custodia del culto della memoria e del senso dell’onore, all’assistenza verso i soci e le loro famiglie, alla solidarietà sociale orientata a promuovere e organizzare le varie forme di volontariato.

La presenza di tutti i vessilli delle Sezioni A.N.F.I. emiliano romagnole hanno impreziosito la cerimonia che ha destato nei numerosi presenti momenti di genuina commozione.

La Filarmonica Toscanini vola ad Algeri, concerto il 18 ottobre al Festival Culturale internazionale di Musica Sinfonica

La Filarmonica Toscanini vola ad Algeri, concerto il 18 ottobre al Festival Culturale internazionale di Musica Sinfonica
Ph. Luca Pezzani – Uff.Stampa Regione ER

Bologna – Un omaggio all’Italia e ad alcuni dei suoi massimi compositori, davanti al pubblico del Festival Culturale Internazionale di Musica Sinfonica all’Opéra d’Algeri Boualem-Bessaih: è il concerto che la Filarmonica Arturo Toscanini, con il suo Direttore Principale Enrico Onofri, terrà il 18 ottobre ad Algeri, con un programma interamente dedicato all’Opera italiana, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Algeri.

“Una grande soddisfazione per La Toscanini e per la Regione Emilia-Romagna l’invito a rappresentare l’Italia, in un momento di particolare rilevanza nell’ambito degli accordi bilaterali tra i due Paesi sull’energia- ha dichiarato l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione, Mauro Felicori-. Sono molto felice che la proposta della nostra orchestra abbia una solida reputazione internazionale, che mettiamo al servizio della musica italiana e dell’immagine del nostro paese. E’ molto importante consolidare, stabilizzare e fare crescere le relazioni con i paesi dell’Africa settentrionale e sono fiero che la nostra Regione sia leader in questi sviluppi”.

“Per la Filarmonica Toscaninispiega Alberto Triola, sovrintendente e direttore artistico de La Toscanini – essere presenti nel cartellone del XII Festival di Musica Sinfonica di Algeri come unica orchestra a rappresentare l’Italia è motivo di grande orgoglio, anche alla luce del fatto che l’invito ci è stato rivolto dall’Istituto Italiano di Cultura di Algeri, che rappresenta al più alto livello la cultura italiana in quel Paese. Il concerto corona un anno straordinariamente positivo nei rapporti bilaterali tra Italia e Algeria che si è concretizzato anche in un accordo per le forniture energetiche, risultato di particolare importanza in questo momento. Il fatto che la nostra Filarmonica, sotto il nome di Arturo Toscanini, la città di Parma, la Regione Emilia-Romagna, rappresentino l’Italia e la sua cultura musicale in quel contesto internazionale è una ragione di grande soddisfazione”.

Il concerto ad Algeri rappresenta per la Filarmonica Toscanini la prima esibizione all’estero dopo il blocco imposto dalla pandemia Covid-19, che nel 2020 ha visto la cancellazione di una lunga tournée in Giappone e Corea del Sud.

Il programma

Il programma sarà interamente dedicato all’opera italiana, patrimonio inestimabile e simbolo della cultura italiana nel mondo, tanto da essere scelto dalla Commissione Unesco per rappresentare l’Italia al comitato intergovernativo 2023.

Due Sinfonie da altrettante celeberrime opere buffe di Gioachino RossiniLa Cenerentola (1817) e Il barbiere di Siviglia (1816), incorniceranno l’omaggio alla Traviata di Giuseppe Verdi – capolavoro tra i più amati del genio di Busseto e riferimento assoluto nella carriera del Maestro Toscanini – di cui si ascolteranno il Preludio al Primo Atto e una selezione dei temi più celebri impaginati nelle “Variazioni” per violino solista e archi di Marc-Olivier Dupin – interpretate da Mihaela Costea, primo violino della Filarmonica -, tributo al grande virtuosismo violinistico e al parmigiano d’adozione, oltre che grande ambasciatore della cultura italiana, Niccolò Paganini.

Il programma sarà infine completato da due preziose pagine di più raro ascolto: la Sonata a quattro n. 1 per archi, precoce manifestazione del genio di un Rossini appena dodicenne, e l’Ouverture da “Medea” di Luigi Cherubini (1797), titolo che ha goduto di una straordinaria fortuna nel Novecento.

Il Festival Culturale Internazionale di Musica Sinfonica è un evento annuale istituzionale organizzato dal Ministero della Cultura e delle Arti di Algeri. Il suo scopo è rendere la capitale, Algeri, uno spazio di promozione per la musica sinfonica a livello nazionale ed internazionale.

L’evento, che si svolgerà dal 15 al 20 ottobre, ospiterà 14 nazioni – tra le quali Germania, Francia, Danimarca, Giappone, Africa del Sud, Siria e Sudan, per citarne alcune – ciascuna delle quali sarà rappresentata da un’orchestra o da un ensemble da camera. 

La presenza ad Algeri della Filarmonica Arturo Toscanini non si esaurirà con il concerto. La mattina del 18 ottobre, il primo oboe dell’orchestra, Gian Piero Fortini, terrà infatti una masterclass presso l’Institut National Supérieur de Musique (INSM) alla presenza di studenti INSM e quelli degli istituti di formazione musicale regionali.

Si ricordano i sostenitori de La Toscanini: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, Provincia di Parma, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma.

Fiere d’ottobre: il programma del 16/10 la Fèra di Resdàur

Fiere d’ottobre: il programma del 16/10 la Fèra di ResdàurTerzo appuntamento, domani 16 ottobre, con le Fiere d’Ottobre di Sassuolo che, ad iniziare dal mercato ambulante mattutino, porteranno appuntamenti e iniziative in tutto il centro e per tutta la giornata.

Non si terrà, contrariamente a quanto comunicato ieri, la sfilata della Fanfara dei Bersaglieri che ha dovuto annullare l’appuntamento, ma verrà recuperato “Squarci del nostro passato”, a cura dell’Associazione culturale di rievocazione storica Lega della Rosa in collaborazione con i lanciatori di Coltelli ed Asce Alca-Orsi, in piazzale Della Rosa per tutta la giornata.

Il resto del programma di domani, domenica 16 ottobre, la Fèra di Resdàur.

La macchina del tempo: passato, presente e futuro nelle vite adolescenti. Mostra itinerante a conclusione di un percorso formativo e laboratoriale svolto da ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 16 anni. Via Battisti – Ore 9.00-19.00

“Nel Blu Dipinto” di Giuseppe Stampone. Mostra di arte contemporanea a cura di Rosa Cascone presentata da Marca Corona. Dalle 14.30 alle 16.30 visita guidata per bambini – dalle 17.00 alle 19.00 visita guidata alla mostra. Ingresso gratuito – Galleria Marca Corona Via Emilia Romagna, 7 – Ore 9.30-19.00

Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile. A cura di Croce Rossa Italiana Comitato di Sassuolo. Via Battisti – Tutto il giorno

Arte in via Fenuzzi. Esposizione di opere d’arte a cura del Gruppo Pittori Sassolesi J. Cavedoni aps – Via Fenuzzi – Tutto il giorno

Vicolo Conce – una strada d’Artisti. Esposizione di opere d’arte a cura del Gruppo Pittori Sassolesi J. Cavedoni aps Vicolo Conce – Ore 9.00-18.30

Fiori di Ottobre. Viale XX Settembre – Tutto il giorno

Tiro con l’arco. Prove aperte di tiro con l’arco con gli Arcieri Val Secchia Campo di tiro con l’arco Viale Ippolito Nievo – Ore 9.30-12.30

Firmacopie con l’Autore Monica Romani. A cura di e presso Libreria Mondadori. Dalle ore 10.00.

Visite guidate gratuite al Palazzo Ducale. A cura di Prospectiva Info e prenotazioni al 389 2673365. Biglietto d’ingresso 6 euro a persona. Piazzale della Rosa. Ore 14.00 e ore 16.00

Sasolhouse. Dj set e contest a cura di Linearadio.com e Pro Loco Sassuolo. Piazza Martiri Partigiani – Ore 16.00

Sassuolo in Fiera

Scuola Calcio Neroverde.  Attività dimostrativa di bambine e bambini. A cura di Sassuolo Calcio Piazza Martiri Partigiani – Ore 16.00

Centra il canestro in Piazza. A cura di Pallacanestro Sassuolo Piazza Martiri partigiani – Ore 16.00

Metal detecting. A cura di Metal Detector International. Piazza Martiri Partigiani – Ore 16.00

Ginnastica Artistica e Calisthenics. A cura di Vis- Academy. Piazza Martiri Partigiani – Ore 16.00

Danza Contemporanea e Urban. A cura di L’Abracadam ASDPS. Piazza Martiri Partigiani – Ore 16.00

Fiere in Musica: RAM – Rock & Blues. Piazza Garibaldi. Ore 16.30 Danza Moderna e Hip Hop A cura di SC Dance Studio. Piazza Martiri Partigiani – Ore 17.00

44° Rassegna Corale Città di Sassuolo. A cura della Corale G. Puccini, con il Coro Puccini Junior e l’ospite Gruppo Vocale e Strumentale “Musicanova” di Levanto – Sala Don Magnani – Oratorio Don Bosco – Ore 16.00

Le Cinture d’Insicurezza in trio acustico (chitarra, cajon e tre voci) – Spettacolo musicale itinerante di Teatro-Canzone con Giacomo Stallone, frontman, Luca Pedretti, chitarra, Riccardo Cotti, percussioni.

Partenza da Piazzale Roverella fino alla Torre Civica – Ore 19.00

Spazio bimbi. Piazza Libertà. Nel pomeriggio

Spettacoli di strada, musica, mercatini e negozi aperti con promozioni. A Cura del Comitato dei commercianti del centro storico di Sassuolo Centro Storico Tutto il giorno

Mostra dei veicoli industriali. Autoporto – viale Emilia-Romagna. Tutto il giorno

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 16 ottobre 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 16 ottobre 2022Irregolarmente nuvoloso per nubi alte e stratificate. Addensamenti più consistenti lungo i rilievi, ma con assenza di precipitazioni.

Temperature minime comprese tra 12 e 14 gradi, valori leggermente inferiori nelle aree extraurbane; massime comprese tra 21 e 23 gradi.

Venti deboli variabili.

Mare poco mosso.

Caro bollette, Adiconsum: «Modifiche unilaterali contratti bloccate fino ad aprile»

Caro bollette, Adiconsum: «Modifiche unilaterali contratti bloccate fino ad aprile»Sono congelate fino al 30 aprile 2023 le modifiche unilaterali apportate dalle aziende di forniture energetiche ai contratti di luce e gas.

Lo segnala Adiconsum Emilia Centrale (associazione consumatori della Cisl) dopo il comunicato diffuso ieri da Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e Arera (Autorità dell’Energia).

«Le due authority hanno chiarito quando le aziende possono modificare i contratti di energia elettrica e gas – afferma la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini –

Come avevamo correttamente interpretato, il decreto Aiuti-bis blocca esclusivamente le variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali. Il cittadino che riceve una lettera riportante in intestazione la dicitura “modifica unilaterale” non deve preoccuparsi: le modifiche non possono trovare applicazione fino al 30 aprile 2023».

Ci sono però casistiche che il Governo non ha considerato nel suo intervento a contrasto del caro bollette. Le aziende dell’energia possono, infatti, legittimamente cambiare i contratti in scadenza, così come operano i rinnovi dei prezzi delle offerte “placet”. Esse consistono in offerte contrattuali le cui condizioni sono interamente stabilite dall’Autorità, a eccezione del prezzo di cui l’Autorità stabilisce solo la struttura, mentre il valore è deciso dal venditore; la regolazione prevede una specifica procedura per il rinnovo delle condizioni economiche (che deve avvenire ogni 12 mesi).

«In questi casi consigliamo ai cittadini di rivolgersi ai nostri sportelli – continua Cangini – Abbiamo concordato con alcune multiutilities, come Iren, meccanismi di tutela per evitare pesanti aggravi di costi in occasione delle scadenze contrattuali. Più in generale, possiamo aiutare il consumatore a orientarsi nella giungla delle offerte disponibili».

L’associazione consumatori della Cisl ricorda, infine, che si possono tranquillamente contestare le comunicazioni di aumento dei prezzi per “impossibilità sopravvenuta” in capo all’azienda (a meno che non vi sia una sentenza del giudice) e le risoluzioni unilaterali dei contratti di luce e gas.

Per info e appuntamenti con gli esperti Adiconsum telefonare allo 059 890897 oppure scrivere a modena@adiconsum.it

Liste d’attesa chirurgiche: Aziende sanitarie modenesi al lavoro verso un pieno recupero

Liste d’attesa chirurgiche: Aziende sanitarie modenesi al lavoro verso un pieno recuperoSul versante chirurgico prosegue e si rafforza la collaborazione tra le Aziende sanitarie modenesi, impegnate prioritariamente nel recupero dei pazienti in attesa di intervento programmato da più tempo, in particolare quelli sospesi nei due anni di pandemia.

A fronte dell’obiettivo regionale (gestione dell’80% entro il 31 dicembre 2022 dei pazienti in lista di attesa), Azienda USL di Modena e Ospedale di Sassuolo S.p.A. hanno raggiunto la percentuale complessiva del 71% di pazienti gestiti (a fronte di una media regionale intorno al 60%) e la capacità produttiva nei primi 7 mesi del 2022 è dell’87%, rispetto all’obiettivo regionale fissato al 92%, prendendo come riferimento la produzione del 2019 (dunque precedente al covid), obiettivo che la Regione chiede di raggiungere entro la fine dell’anno.

In riferimento ai suddetti obiettivi regionali l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, grazie al costante impegno profuso per garantire l’efficientamento delle piattaforme chirurgiche aziendali e delle risorse disponibili, ed il proficuo lavoro congiunto volto al potenziamento delle sinergie interaziendali al fine di ottimizzare la risposta alle esigenze dei cittadini, ha complessivamente ripristinato la pressoché completa capacità produttiva del 2019, raggiungendo una percentuale di pazienti gestiti prossima al 70%.

La distribuzione dei pazienti in attesa nei diversi ospedali ha consentito di avviare collaborazioni interaziendali per il più efficiente ed efficace utilizzo delle piattaforme chirurgiche di tutta la provincia di Modena.

I professionisti dell’Ospedale di Vignola hanno modulato l’organizzazione interna accogliendo professionisti e pazienti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, collaborazione avviata a maggio 2022 e tuttora in corso, e da ottobre tale collaborazione si è estesa per dare risposta ai pazienti dell’Ospedale di Carpi. Sempre da maggio 2022, l’Ospedale di Baggiovara accoglie i professionisti urologi di Carpi che operano pazienti oncologici con tecnologia robotica. Da questo mese di ottobre, grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, sono stati messi in campo ulteriori sforzi per aumentare la produzione del Ramazzini, riportandola vicina ai valori pre-pandemici. L’Ospedale di Mirandola fornisce supporto e spazi operatori a diversi specialisti di Carpi per i pazienti di tutta l’area nord della provincia, cosi come per l’area Sud i professionisti dell’Ospedale di Sassuolo e quelli di Vignola e Pavullo proseguono la sinergia già consolidata nel corso degli ultimi anni. Da novembre inoltre, anche l’Ospedale di Pavullo accoglierà specialisti di Carpi (ortopedici in particolare) per contribuire allo smaltimento dei pazienti.

Si ricorda infine che anche il privato accreditato, durante l’emergenza pandemica (formalmente conclusa al 31 marzo 2022) ha ospitato i professionisti AUSL e AOU consentendo di gestire pazienti chirurgici in tempi congrui.

Pur con tutte le difficoltà legate al permanere di una certa pressione pandemica e, di conseguenza, a un aumento di contagi anche tra i professionisti, l’attuazione del piano provinciale condiviso dalle Aziende sanitarie modenesi proseguirà nei prossimi mesi con ulteriori rafforzamenti e sinergie, in linea con il Piano operativo regionale.

Scuola media Fiori di Formigine, ottenuti finanziamenti per oltre 1,7 milioni di euro dai bandi del PNRR

Scuola media Fiori di Formigine, ottenuti finanziamenti per oltre 1,7 milioni di euro dai bandi del PNRRPartiranno a breve i lavori di adeguamento sismico che interesseranno la palestra della scuola media Fiori di Formigine. Dopo gli interventi realizzati sulla struttura, infatti, adesso l’opera è in procinto di conclusione con la palestra. La gara per la realizzazione dei lavori sarà pubblicata entro fine mese. Per l’intervento, il Comune ha ottenuto finanziamenti ministeriali dai bandi PNRR per un totale di 1 milione e 725mila euro. Nel progetto sono previsti interventi architettonici, strutturali e impiantistici. La parte dei lavori architettonici riguarderà gli spogliatoi e la palestra.

Negli spogliatoi è previsto il rifacimento dei locali e del bagno riservato alle donne, con lavori sulla pavimentazione e sui rivestimenti in ceramica; degli spogliatoi e bagno degli uomini con la sostituzione di sanitari e rubinetterie; del corridoio di collegamento tra zona spogliatoi e palestra con il rifacimento della pavimentazione della rampa di accesso per disabili e interventi di ripristino dei rivestimenti danneggiati, sostituzione di porte e tinteggio delle superfici intonacate. Nel corpo palestra verranno invece sostituite la lamiera di copertura, installato il controsoffitto, rimosso e sostituita la pavimentazione in linoleum, ripristinato l’intonaco ammalorato e sostituito gli infissi e le porte nelle facciate finestrate, introducendo il dispositivo di motorizzazione.

La parte degli interventi strutturali, resa più complessa da un punto di vista sismico in quanto la struttura non era stata progettata originariamente per fronteggiare le sollecitazioni provocate dai movimenti sismici orizzontali, in linea con quanto previsto dalle norme vigenti all’epoca della costruzione, è in programma la realizzazione di un sistema di elementi sismo resistenti e l’installazione di pannelli fotovoltaici entro i 20 kW di potenza. Gli interventi impiantistici, infine, riguarderanno il rifacimento degli impianti idrici negli spogliatoi e il rifacimento dell’impianto elettrico con l’installazione di corpi di illuminazione a led. Per tutta la durata dei lavori l’attività motoria scolastica e associativa sarà garantita con spazi alternativi.

“Con questo tassello – ha commentato il sindaco Maria Costi – continuiamo ad investire in strutture per lo sport e chiudiamo gli interventi di adeguamento sismico della scuola media Fiori di Formigine. A dieci anni dal terribile terremoto che ha colpito la nostra Regione, non ci dimentichiamo quanto è accaduto e continuiamo a lavorare come sempre per rendere più sicuri e sostenibili gli edifici pubblici. Inoltre, facciamo un altro passo verso l’efficientamento energetico, tema prioritario per la nostra Amministrazione che oggi assume ancor più rilevanza a fronte dei rincari dei costi”.

Sassuolo al Centro: “nuovo Cineporto un’opportunità straordinaria”

Sassuolo al Centro: “nuovo Cineporto un’opportunità straordinaria”

Ad una settimana dalla sua inaugurazione, ci preme esprimere profonda soddisfazione e intraprendente entusiasmo per la realizzazione del nuovo Cineporto dell’Emilia Romagna, in territorio di Fiorano sulla via che l’unisce a Sassuolo. Quest’opera rappresenta un’incredibile opportunità per il nostro territorio e per tutta la nostra Regione, che vedranno il proprio nome sempre più accostato ad eccellenza ed innovazione: già sono arrivate parole entusiaste di personalità di spicco del settore.

C’è poi un altro aspetto che dev’essere evidenziato. Importanti personalità di spicco di Sassuolo hanno creduto e sostenuto il progetto (su tutti la famiglia Stefani e Nek, ma non solo) e ancora una volta si sono messe in gioco per il bene della comunità, e pertanto le ringraziamo profondamente. Si tratta quindi del frutto di pragmatica cooperazione tra pubblico e privato. Cooperazione che c’è stata e dovrà continuare ad esserci anche tra Comuni – Sassuolo e Fiorano in primis – per valorizzare al meglio il potenziale enorme dell’opera.

Cooperazione pragmatismo che – non senza un tocco d’ambizione – vogliamo rendere centrali nella nostra attività politica.

Andrea Nicolini – Sassuolo al centro 2024

Riccardo nasce in casa a Spezzano in tutta fretta

Riccardo nasce in casa a Spezzano in tutta fretta

Riccardo è nato in casa, a Spezzano, in tutta fretta, nelle prime ore di sabato 8 ottobre, con 10 giorni di ritardo sul termine previsto della gravidanza. E’ il sesto parto tra le mura domestiche che il Comune di Fiorano Modenese registra dagli anni ’80 ad oggi. Mamma e neonato stanno bene: Riccardo pesa peso 3, 920 kg ed è lungo 52cm.

Sono le tre e mezza del mattino quando mamma Graziana De Pizzo, 35 anni, avverte le prime forti contrazioni, dopo poco avvisa il marito Alessio Balatti, 33 minuti, di prepararsi per andare all’ospedale, ma le contrazioni sono sempre più intense, quindi decidono di chiedere un’ambulanza. Chiusa la telefonata la coppia si rende conto che il travaglio ha subito un’improvvisa accelerazione. Alessio richiama il 118 e guidato da un operatore aiuta la moglie a partorire il piccolo.

L’ambulanza arriva nel giro di pochi minuti dalla prima chiamata, ma Riccardo aveva fretta di nascere e non ha aspettato.

I sanitari hanno preso in carico mamma e neonato ancora legati dal cordone ombelicale e li hanno accompagnati all’ospedale di Sassuolo, dove sono stati visitati.  Tutta la famiglia, compreso il fratellino Edoardo di tre anni, ha accolto con grande gioia il nuovo nato.

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 15 ottobre 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 15 ottobre 2022Generali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso. Possibilità di locali foschie e banchi di nebbia sulle pianure a ridosso del Po nelle prime ore del mattino. Addensamenti nuvolosi si potranno formare a ridosso del crinale appenninico ma con assenza di precipitazioni.

Temperature minime stazionarie con valori compresi tra 10 e 13 gradi, qualche grado in meno nelle aree extraurbane. Massime stazionarie o in lieve aumento, comprese tra 21 e 24 gradi.

Venti deboli variabili a regime di brezza.

Mare da quasi calmo a poco mosso.

Pallacanestro: Federico Frascari (Frasca) al suo debutto con i Bobcats

Pallacanestro: Federico Frascari (Frasca) al suo debutto con i Bobcats

Frascari tra Basket e studio. Tra due settimane inizierà il campionato anche Federico Frascari, con i suoi #Bobcats. Frasca, fioranese classe 2002, 201 cm, ha esperienze nelle giovanili Pallacanestro Sassuolo e Virtus Bologna ed è alla sua prima esperienza in un College, la St. Thomas University di Miami. Competerà per la Naia Sun Conference. Federico sta studiano International Business. Un in bocca al lupo a Federico!

Maranello: lavori sulla SP467 Pedemontana, chiuso lo svincolo in uscita su via Trebbo

Maranello: lavori sulla SP467 Pedemontana, chiuso lo svincolo in uscita su via Trebbo

Da domani, sabato 15 ottobre, sulla strada provinciale 467 Pedemontana in Comune di Maranello, chiude al transito lo svincolo di Via Trebbo Nord nella direzione da Fiorano a Pozza di Maranello, per la realizzazione di opere sulla banchina stradale nell’ambito dell’ampliamento dell’insediamento produttivo di Ferrari Spa.

I lavori sono commissionati da Ferrari spa e realizzati dalla ditta Seli Manutenzioni generali srl di Monza, che installerà anche la segnaletica provvisoria, mentre successivamente verrà modificata la segnaletica definitiva con le nuove indicazioni di transito.

La chiusura dello svincolo in uscita su via Trebbo è propedeutica al nuovo polo produttivo di Ferrari spa e nel nuovo assetto viario sarà comunque assicurata la corsia di ingresso da via Trebbo sulla sp 467 Pedemontana.

Il 15 e 16 ottobre tornano le Giornate Fai d’autunno, ecco le aperture in Emilia Romagna

Il 15 e 16 ottobre tornano le Giornate Fai d’autunno, ecco le aperture in Emilia Romagna
Sassuolo (MO) – Palazzina Ducale del Belvedere di San Michele

Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno, d’autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con la partecipazione di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture diffusi e attivi in tutta Italia.

I Delegati e Volontari della Fondazione, come ogni anno, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”, e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni: meraviglie da scoprire, nascoste in luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano storia e natura dell’Italia, spaziando dall’archeologia all’architettura, dall’arte all’artigianato, dalla tradizione alla memoria, dall’antico al moderno, dalla città alla campagna. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili – ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli, da siti archeologici a moderni centri di ricerca, dai borghi immersi nella natura a parchi, giardini e orti in città, dai villaggi operai ai laboratori artigianali e alle industrie del made in Italy: tutto questo, e molto altro, è il patrimonio culturale dell’Italia che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI (l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione all’evento sono consultabili sul sito www.giornatefai.it). Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box sotto per dettagli).

Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono nell’ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che il FAI organizza nel mese di ottobre e si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Sarà possibile inoltre sostenere la Fondazione con l’iscrizione annuale, online o in piazza in occasione dell’evento, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutte le aperture e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Con le Giornate FAI d’Autunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un Accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare i Comuni Italiani sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Ecco alcune delle aperture più interessanti in Emilia Romagna:

BOLOGNA

Palazzo Lambertini Taruffi (Liceo Statale Minghetti)

Il Palazzo sorge nel centro di Bologna in quella che un tempo era Via del Poggiale e oggi è Via Nazario Sauro. Il Palazzo è stato una delle residenze della prestigiosa famiglia bolognese dei Lambertini che dal XII secolo ha legato le proprie vicende alla città di Bologna dando alla Chiesa di Roma anche un Papa noto per la grande cultura, il cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, divenuto Benedetto XIV. L’edificio, di grande rilievo storico, è stato acquistato dal Comune di Bologna nel 1908 per farne la sede del Liceo Classico Marco Minghetti e ancora oggi ospita questa importante istituzione scolastica.

Durante le Giornate FAI i visitatori saranno accompagnati alla scoperta di questo Palazzo storico partendo dal grande loggiato al piano terreno per poi scoprire, una volta salito il grande scalone monumentale settecentesco, il bellissimo piano nobile dell’edificio. In questo percorso i visitatori avranno anche modo di ammirare alcuni importanti soffitti lignei decorati a testimonianza di un tratto tipico dell’edilizia aristocratica bolognese della seconda metà del 500, che ritroviamo in molte nobili dimore coeve, come Palazzo Fava o Palazzo Magnani.

BOLOGNA

Palazzo Vassé

Palazzo Vassé sorge in Via Farini n. 14, cuore del centro di Bologna e crocevia di quell’area dove, nel Medioevo, sorse una delle più antiche Università del Mondo, a un passo da San Petronio e Piazza Maggiore. Il Palazzo, di grande importanza storica, ha subito numerosi danni a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale e per tale ragione all’originale nucleo storico dell’edificio (oggetto delle visite in Giornate FAI) si affianca oggi l’attuale Galleria Cavour. L’attuale proprietà ha avviato numerosi e importanti interventi di valorizzazione e restauro della porzione storica dell’edificio oggetto di visita.

Durante la visita sarete accompagnati alla scoperta degli spazi più prestigiosi del Palazzo che comprendono il cortile interno, il grande scalone decorato e le meravigliose sale affrescate del piano nobile. Punto focale della visita è la suggestiva galleria della Meridiana, dotata appunto di un’insolita meridiana (un calendario solare) e di due fori per le osservazioni del cielo notturno. La suggestione di questi spazi unici sarà peraltro accompagnata dal racconto delle vicende storiche della famiglia Vassé Pietramellara.

FERRARA

Palazzo Tassoni

La particolarità di Palazzo Tassoni sta nella sua storia, prima residenza in un contesto storico-urbanistico significativo, poi ospedale psichiatrico, poi sede della facoltà di architettura; molti cittadini ferraresi ricordano questo grande contenitore nella sua versione di nosocomio, con le sbarre alle finestre, le piccole e anguste stanze contrapposte a grandi cameroni, il passaggio aereo tra i due corpi di fabbrica prospicienti via della Ghiara, le urla dei malati alle finestre con le braccia tese oltre le sbarre. Un luogo stravolto dalla destinazione d’uso diversa da quella per cui era stato concepito, che, fortunatamente, ha mantenuto le tracce del suo antico splendore di dimora cinquecentesca sotto strati di pittura, pareti leggere e controsoffittature. Poi, la trasformazione da ospedale a sede di università ha permesso a quei cittadini, di conoscere il palazzo nella sua versione originale, se non al suo interno, passandoci semplicemente davanti e percependo nelle sue facciate una rinnovata veste. Durante i recenti lavori di restauro tutte le tracce, lacerti, strutture, emerse durante la demolizione delle superfetazioni dovute alla fase ospedaliera, sono state messe in luce, nella loro posizione originale ove possibile, ma anche rivisitate e riadattate dove le gravi condizioni di degrado o perdita non l’hanno consentito. C’è un ulteriore motivo per conoscere Palazzo Tassoni che è quello di essere esso stesso oggetto di studio per gli studenti che frequentano la facoltà, che direttamente sul posto, possono misurare, fotografare, studiare i diversi corpi di fabbrica, anche in quelle parti non ancora oggetto di intervento, ricercare negli archivi dati e documenti storici, studiare i segni sulle murature, e mettere come atto finale “in fila i dati”.

Il tema che la Delegazione FAI di Ferrara in questa edizione delle Giornate d’Autunno propone, raccogliendo le suggestioni del FAI Nazionale, riguarda i luoghi dell’istruzione, quelli destinati allo scopo fin dalle origini ed anche quelli che lo sono diventati. Il dipartimento di Architettura ha fatto di questo luogo un modello per studiare l’architettura, la storia e la cultura. Durante la visita negli ambienti di Palazzo Tassoni, sarà possibile inoltre vedere le mostre sull’attività didattica e di ricerca organizzate in occasione del Trentennale del Dipartimento di Architettura di Ferrara.

MODIGLIANA (FORLÌ-CESENA)

Palazzo Borghi

Palazzo Borghi sorge nel “borgo vecchio”, cioè la parte più antica e più piccola di Modigliana. Si pensa che il Palazzo possa essere stato la residenza principale dei Conti Guidi fino al 1377 quando gli abitanti di Modigliana si ribellarono alla loro tirannia, ottenendo la protezione dell’allora Signoria di Firenze. Successivamente divenne l’abitazione principale della famiglia Borghi. Nel sec. XVIII i Borghi si trasferirono a Faenza dove, imparentandosi con la nobiltà faentina, si inserirono nella vita della città. Si ricorda in particolare il Conte Pompeo, uomo d’ingegno e d’iniziative che fece rivivere l’Accademia degli Incamminati a Modigliana ed in Faenza fu promotore di varie attività culturali.

Palazzo Borghi verrà eccezionalmente aperto nelle Giornate FAI al pubblico che, durante la visita potrà ammirare l’ampio ingresso con volta lunettata a doppio ombrello con peducci configurati in gesso e lo stemma di famiglia nonché le sale al pianterreno e al primo piano con soffitti dipinti a grottesche tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Secondo tradizione, nel 1773 il palazzo fu teatro di un misterioso ‘baratto’: verrà raccontato lo scambio di un figlio di un carceriere con la figlia di una nobile coppia straniera e quello che avvenne in seguito.

MODENA

Palazzo Ducale

Sede della rinnovata corte estense dopo la devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio e in seguito della Scuola Militare voluta da Napoleone sul modello dell’École Politecnique di Parigi, divenne poi la più importante Accademia del nuovo Stato italiano unitario. Inizialmente castello situato in una posizione periferica, poi  mutata con l’ampliamento cinquecentesco della città verso nord, fino a divenire con la trasformazione del castello in sontuoso palazzo baricentro monumentale della città di Modena  e una delle regge più imponenti del nord Italia.

Il Palazzo è normalmente chiuso al pubblico in quanto sede dell’Accademia Militare. Il nostro percorso inizia dal Cortile d’Onore, prosegue nello scenografico scalone  al termine del quale si giunge al loggiato del piano nobile. A seguire le quattro ‘camere da parata’ volute dal duca Francesco I d’Este come sede della quadreria, oggi occupate dal Museo Storico dell’Accademia Militare con i suoi cimeli. In questa parte del Palazzo si visiterà anche la Galleria Sacra affrescata dal pittore di corte Francesco Stringa (1635-1709) per proseguire nel l’Appartamento di rappresentanza che si estende dal Salone d’onore che il duca Rinaldo, in occasione del suo matrimonio con Carlotta Felicita di Brunswich (1696), aveva fatto affrescare dal bolognese Marcantonio Franceschini (1648-1729), continua  nella sala successiva affrescata nella volta da Francesco Stringa fino al torrione est. Perduti gli arredi originali resta a testimoniare il gusto dell’epoca il Gabinetto Nobile, noto come Salottino d’oro, realizzato a metà Settecento in pannelli interamente smontabili.

SASSUOLO (MODENA)

Palazzina Ducale del Belvedere di San Michele

Posta sui primi rilievi collinari alle spalle di Sassuolo in un’area ancora intatta, la villa situata in mezzo a un boschetto e circondata da giardini all’italiana al termine della lunga prospettiva alberata che un tempo la univa al Palazzo ducale di Sassuolo, delizia estiva ed autunnale dei duchi d’Este, caratterizzando in tal modo l’organizzazione a sud del grande parco ducale. Tale prospettiva ottenuta a metà ‘700 s’intersecava con la grande Strada ducale Vandelli che univa il ducato di Modena alle terre toscane. La villa al centro di una piazza rotonda circondata da un bosco e da un giardino formale con labirinto, vasche e parterre. Straordinaria la sala centrale a forma di cubo dove sulle quattro pareti sono raffigurate tutte le residenze ducali, alcune delle quali distrutte. Eseguite dal maggiore decoratore e scenografo di corte Lodovico Bosellini con l’aiuto di Giovan Battista Menabue, entrambi protagonisti del gusto di fine ‘700 che caratterizzò larga parte dei lavori promossi sul finire del secolo proprio dal duca, Ercole III ed essere autore di opere a Milano e a Varese. Un pittore poco noto che questa visita permetterà di conoscere ed apprezzarne le qualità. Inoltre, la visita permettere, data l’ubicazione, di ammirare un paesaggio, quello della Valle del fiume Secchia, non normalmente visibile.

La suggestiva villa è oggi residenza privata sempre chiusa al pubblico se non in casi eccezionali. La visita riserva uno straordinario panorama nonché l’opportunità di conoscere le reali dimensioni e forme del grande parco ducale di Sassuolo.

PARMA

Palazzo Ducale del Giardino

Il palazzo venne costruito a partire dal 1561 per ordine del duca di Parma Ottavio Farnese e fu sede della corte ducale fino alla seconda metà del Seicento (quando la sede del ducato fu trasferita in altri palazzi situati a fianco della Pilotta). Per la sua costruzione venne scelta un’area nei pressi di una torretta ideata dagli Sforza e il progetto fu affidato a Jacopo Barozzi detto il Vignola. I lavori furono diretti da Giovanni Francesco Testa. La tipologia era quella delle dimore fiorentine e romane che gli stessi Farnese stavano edificando in quegli anni, si pensi al Palazzo Farnese di Roma e a quello di Caprarola.  Il Palazzo, dal 1953, è sede del Comando Provinciale dell’Arma Carabinieri di Parma.

La visita comincerà dal grandioso ingresso nel Parco Ducale. Al piano terra si trovano opere di Cesare Baglioni, dipinte nei primi anni del Seicento. Un monumentale scalone settecentesco porta a un grande salone al primo piano, detto Sala degli Uccelli per il soffitto ornato con decorazioni a stucco e a fresco di Benigno Bossi, rappresentanti 224 specie di uccelli. Da questo salone si accede alle stanze che conservano opere d’arte realizzate nel periodo dei Farnese: Sala di Alcina, la più antica del Palazzo, la Sala dell’Aetas Felicior (o “Sala del Bacio”), la Sala d’Orfeo, la Sala di Erminia, la Sala dell’Amore, la Sala delle leggende. L’apertura nelle Giornate FAI è una splendida occasione – grazie alla virtuosa collaborazione con il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri – per riportare l’attenzione sulle Residenze Ducali di Parma.

REGGIO EMILIA

Palazzina Malaspina

Palazzo Malaspina si trova sulla strada più importante di Reggio, la via Emilia, e si colloca quasi di rimpetto all’imponente chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Prospero, e in prossimità di altre dimore di rilievo, appartenute a diverse famiglie patrizie reggiane. Unisce tre unità immobiliari già esistenti nel Medioevo, edifici ancora distinti da due accessi e relativi androni e cortili. Il piano terra mantiene ad uso pubblico i portici, elemento tipico dell’architettura padana. L’edificio, storico e di pregio, appartenente ai conti Cassoli sin dal Seicento e dal 1942 di pertinenza dei Fontanesi, venne ristrutturato a partire dal 1852 dall’allora proprietario, Francesco Malaspina, di famiglia originaria e feudataria di Pontebosio (provincia di Massa Carrara). Nel 1842, Francesco Malaspina ereditò i beni dei prozii materni e fu autorizzato ad aggiungere al proprio i loro cognomi Torello d’Aragona e Scotti; fra questi beni, il palazzo in via Emilia (proprietà Torello dal 1800) ed i vasti possedimenti con la magnifica villa/parco di Gualtieri, della famiglia Torello sin dal Seicento.

Il complesso principale ha un cortile di forme neoclassiche che risulta porticato su tre lati. In fondo al triportico si accede all’altro nucleo, meno nobile, che svolge il ruolo di servizio al principale. Il terzo nucleo, acquistato nel 1852, è collegato tramite alcune sale ed alla vista è unito effettivamente solo dalla lunga facciata.   Lo stemma di Francesco campeggia al centro del notevole balcone, tra i più belli della città e ricamato in ghisa fusa (lega metallica costituita dall’ unione di ferro e carbonio), che orna la facciata neoclassica senza soluzione di continuità, costruita su 13 arcate. La facciata è stata totalmente ridisegnata nel 1859 dall’architetto reggiano Luigi Croppi (Como, 1781 – Reggio Emilia, 1865) insieme alle paraste ioniche e a 6 mascheroni che riprendono il vicino palazzo Ruini (civ. 39).

CORIANO (RIMINI)

Comunità di San Patrignano

La sede della Comunità di San Patrignano si trova nel territorio del Comune di Coriano, situato sulle dolci colline dell’entroterra riminese da cui si può godere la vista del mare. San Patrignano dal 1978 salva vite che sembravano senza speranza. Da allora offre a chi le chiede aiuto, gli strumenti per ripartire, spingendo i ragazzi e le ragazze a ritrovare valori e dignità perduti e a scoprire nuove passioni.  Lo fa da sempre in maniera gratuita, perché l’amore per il prossimo lo si può solo regalare. La Comunità di San Patrignano è composta da numerosi edifici che includono gli uffici, i laboratori artigianali, un centro studi, una palestra, una piscina, le case alloggio dei residenti della comunità, la mensa, le sale conferenze, il centro medico, le scuderie, la fattoria, la cantina, gli stabilimenti per la produzione dei prodotti locali alimentari, e molto altro, tutto quello che è necessario per far funzionare e sostenere in modo autosufficiente una comunità di persone. Le costruzioni, funzionali alle necessità, sono immerse nel verde e circondate delle vigne e dalle coltivazioni biologiche che rendono il luogo un’oasi di pace e riflessione.

Il percorso che verrà proposto durante le  Giornate FAI d’Autunno, sarà alla scoperta di questa artigianalità  e creatività ritrovata  attraverso la visita dei laboratori dei filati, del cuoio e delle carte da parati, accompagnati dai ragazzi che ci lavorano, così da poter visitare questi ambienti in modo esclusivo, osservando le antiche tecniche, rivisitate anche in chiave moderna che conducono ad articoli originali ed unici, molto apprezzati e richiesti anche all’estero dai grandi marchi della moda italiana ed internazionale e del designer. Un’occasione da non perdere per capire meglio come l’impegno e l’ingegno umano nel lavoro creativo può sollevare l’animo e far riconquistare la propria libertà.

CASTEL D’AIANO (BOLOGNA)

Le grotte di Labante

Nel cuore dell’Appennino Bolognese, nella Valle del torrente Aneva si conserva un prezioso gioiello della natura: Labante, la grotta primaria nei travertini più grande in Italia. Una bellissima cascata e il suo laghetto che nascondono 2 grotte: la “Grotta dei Tedeschi” e la “Grotta di Labante”.In questo luogo è possibile assistere ad uno spettacolo unico, non ripetibile perché cambia sempre e si presenta diverso in ogni momento. Queste grotte sono state denominate anche “Grotte Viventi” e il suo travertino, qui chiamato “spunga” venne usato dagli etruschi per la necropoli di Misa a Marzabotto e negli anni ‘60 per ricostruire il Santuario di Brasa. Le Grotte di Labante sono un sito di importanza comunitaria (SIC) e si trovano nel comune di Castel D’Aiano. Probabilmente è la grotta primaria di travertini più grande del mondo, infatti, le cavità naturali di questo tipo non superano i 4-5 m di lunghezza mentre quelle di Labante raggiungono i 51 m con un dislivello di 12.

In occasione delle Giornate FAI avrai la possibilità di visitare degli angoli solitamente chiusi al pubblico. Innanzitutto, entreremo all’interno della piccola Grotta dei Tedeschi, un mondo sotterraneo fatto di oscurità, di profumo di terra e di silenzio interrotto solamente dallo scrosciare delle acque. Ma da dove arriva l’acqua della cascata? dal prato sovrastante che appartiene alla Chiesa di San Cristoforo. La storia di questa antica chiesa parrocchiale è indissolubilmente legata alla grotta, da cui è stato preso il travertino per costruirla. Grazie al FAI entrerai nella sua sacrestia, un posto che custodisce al suo interno numerosi manufatti, foto storiche e documenti della sua storia e del territorio su cui sorge. Da qui, con una facile passeggiata su sentiero CAI raggiungeremo la chiesa di Santa Maria di Labante all’interno della quale scoprirai un’altra caratteristica labantese: i presepi di travertino o ‘spunga’.

PAVULLO NEL FRIGNANO (MODENA)

Montebonello

Montebonello è un piccolo borgo del comune di Pavullo nel Frignano non distante da un distretto ceramico che tuttavia non ne deturpa immediatamente il paesaggio. Il borgo, costruito su un colle, è tutto raccolto intorno alla piccola piazza su cui si affacciano la torre medievale, la facciata della chiesa e le case, che nell’insieme formano quasi una cinta muraria. Il contesto in cui sorge il paese è quello rurale del medio Appennino modenese, caratterizzato dalle tipiche attività agricole mirate all’allevamento di animali e alla produzione del Parmigiano Reggiano.

I beni architettonici e artistici di Montebonello sono il borgo urbanisticamente strutturato intorno alla piazza, la torre che riflette la tipologia matildica con due caratteristici portali sopraelevati e soprattutto la chiesa. L’edificio sacro risalente al tardo periodo medioevale è costituito da un’unica aula terminante con un presbiterio rettangolare e abside rettilinea. Si entra attraverso due portali, il più antico in stile romanico e un altro, gotico, datato 1446, ora tamponato. L’interno è in gran parte affrescato con immagini di diversi santi nell’aula dei fedeli e con le storie dell’infanzia della Beata Vergine Maria nel presbiterio. Gli affreschi di autori anonimi sono quattrocenteschi.

Durante la visita si passeggia per il borgo sostando ai piedi della torre per coglierne le caratteristiche della struttura e del sito su cui sorge. La chiesa poi offre un’occasione rara, almeno nel Frignano, di osservare un edificio sacro medioevale, giunto fino a noi integro nella struttura e nell’apparato iconografico. I due cicli di affreschi dell’aula dei fedeli e del presbiterio, coperti all’inizio del secolo XVII, furono rinvenuti casualmente dall’attuale parroco e fatti restaurare dalle mani esperte di Marta Galvan. La chiesa in genere è aperta solo nell’orario della Messa domenicale, abitando il parroco a Pavullo.

FAENZA (RAVENNA)

Galleria di Palazzo Laderchi

Palazzo Laderchi è uno degli edifici più significativi del centro storico di Faenza per la felice posizione in angolo con la piazza, il valore dell’architettura e delle decorazioni interne. L’edificio è il risultato di un trasformazione da un primo nucleo di case poi nel tempo comprese in una residenza articolata; in seguito, con una sistemazione razionale successiva al 1780 per volontà del conte Ludovico Laderchi e per opera dell’arch. bolognese Francesco Tadolini, furono assemblati gli edifici preesistenti e l’area della demolita chiesa di San Biagio in angolo con la piazza in un edificio organico caratterizzato da una nobile facciata e uno scalone di sobrio classicismo, già aggiornato agli orientamenti della nuova architettura. Dopo una prima fase di interventi decorativi databili ai primi anni ‘80 del XVIII secolo (atrio e ambienti della Società Torricelliana di Scienze e Lettere) nel 1794 prende l’avvio la decorazione della Galleria o Sala delle Feste, la più ampia sala decorata di un palazzo faentino, attualmente compresa tra gli ambienti del Museo del Risorgimento: destinazione appropriata proprio per il ruolo di primo piano che i conti Laderchi ebbero prima in età giacobina poi durante il Risorgimento.

L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita guidata all’interno delle sale decorate di palazzo Laderchi, ora sede del Museo del Risorgimento, con particolare attenzione ad un bozzetto della collezione Baroni, opera di Felice Giani.  Alquanto raro è il bozzetto sicuramente autografo dell’artista che viene esposto in questa occasione grazie alla sensibilità del proprietario, dott. Sergio Baroni: si tratta di una tempera su carta riportata su tela (mm.290×350) con Psiche che riceve da Proserpina l’ampolla con l’unguento della bellezza, un autentico progetto esecutivo per la presenza di tracce di riquadratura e numerazione.

CORTEMAGGIORE (PIACENZA)

Complesso dell’Annunziata

Il complesso dell’Annunziata comprende la Chiesa ed il convento dei Frati Francescani Minori Osservanti e costituisce un importante punto di riferimento per il borgo di Cortemaggiore, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista artistico-culturale, con diversi elementi pittorici e d’arredo di notevole pregio. Sia l’importanza storica, sia l’importanza culturale sono strettamente legate ai fondatori di Cortemaggiore: la Famiglia Pallavicino, che volle all’interno della chiesa una Cappella gentilizia, chiamando ad affrescarla i migliori artisti dell’epoca, tra cui anche Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone.

La visita al Complesso dell’Annunziata permetterà al visitatore di apprezzare la struttura architettonica, la storia e le decorazioni pittoriche di questo imponente edificio religioso. La visita agli interni della Chiesa si focalizzerà prevalentemente sul suo legame con la famiglia Pallavicino, che trova la sua massima espressione nella meravigliosa cappella gentilizia affrescata da Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone. Sarà inoltre possibile accedere a spazi inediti e beneficiare di affacci privilegiati su altri ambienti del complesso, solitamente chiusi al pubblico. Non mancherà un momento introduttivo sulla storia di Cortemaggiore, che permetterà al visitatore di iniziare un viaggio attraverso i secoli, che qui comincia, per poi continuare negli altri beni aperti per l’occasione delle Giornate FAI d’Autunno. Il Complesso dell’Annunziata, infatti, è parte di un itinerario volto ad immergere il visitatore a tutto tondo nel borgo di Cortemaggiore, portandolo a conoscere storia, peculiarità, cultura e tradizioni a partire dalla storia antica e sua fondazione, fino ai giorni nostri. L’organizzazione suggerisce di inserire il Complesso dell’Annunziata come prima tappa di visita, in un percorso che attraverso l’apertura di 4 beni, vuole ripercorrere i momenti salienti della storia di Cortemaggiore. L’itinerario di visita consigliato prevede: Complesso dell’Annunziata, Palazzo Pallavicino, Teatro Eleonora Duse ed infine Museo POGaM.

MEDICINA (BOLOGNA)

Le antenne della stazione Radiostronomica di Medicina

La storia dell’Istituto di Radioastronomia (IRA) inizia nel 1970, quando venne fondato grazie all’iniziativa del Professor Marcello Ceccarelli e del gruppo di scienziati, ingegneri e tecnici che progettarono e realizzarono il radiotelescopio Croce del Nord a Medicina. L’IRA fa parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) dal 2005, ed è dislocato in tre sedi: la sede centrale a Bologna e due ulteriori sedi presso le stazioni radioastronomiche di Medicina e Noto. L’IRA è uno dei poli fondamentali in cui si svolge la ricerca radioastronomica in Italia e riveste un ruolo di primo piano anche in ambito internazionale. La principale area di interesse per lo staff di ricerca dell’IRA è l’astrofisica extragalattica, ma si dedica anche all’astrofisica galattica, dalla formazione stellare all’astrofisica stellare.

Durante le Giornate FAI d’Autunno, grazie alla disponibilità di INAF IRA, conosceremo la storia di questo luogo, dove studenti, famiglie e appassionati vengono a contatto con i radioastronomi, i tecnologi e i loro strumenti, e impareremo alcune curiosità: lo sapete che in questo contesto unico nel suo genere, sono stati girati video e film? La Stazione Radioastronomica di Medicina è un vero e proprio set cinematografico! E come si conciliano queste strumentazioni con il contesto naturalistico circostante? Vi aspettiamo per parlarvene!

Si ringrazia il Segretariato regionale del Ministero della Cultura ​per l’Emilia-Romagna perché le aperture delle Giornate FAI d’Autunno saranno visibili anche sulla mappa interattiva del portale Tourer.it, i luoghi saranno contrassegnati da una icona verde.

Le Giornate FAI d’Autunno 2022 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate:

Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento.

Si ringrazia per il rinnovato sostegno all’iniziativa Edison, azienda da sempre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, che accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Per questa occasione l’azienda energetica aprirà la propria centrale idroelettrica in Val Caffaro.

Grazie inoltre a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa e presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili.

L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura e di Regione Emilia-Romagna. Si ringrazia per il sostegno Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e Fondazione Cariparma.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 10 al 16 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio.

Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2022, anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG e la raccolta fondi promossa sulle reti del servizio pubblico.

Grazie di cuore alla Rete dei volontari del FAI: 130 Delegazioni, 110 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 7 Gruppi FAI Ponte tra culture, attivi in tutta Italia. Ad affiancare i volontari ci saranno gli studenti che partecipano al progetto “Apprendisti Ciceroni”, che hanno l’opportunità di seguire un percorso formativo, con il supporto dei loro docenti, che li preparerà a vivere un’esperienza di cittadinanza attiva coinvolgente e memorabile.

Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che durante le Giornate FAI d’Autunno concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo e la Croce Rossa Italiana per la partnership ormai consolidata negli anni.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Il FAI in Emilia-Romagna è rappresentato dalla Presidente Regionale, dalla Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10 Gruppi FAI, con oltre 15.000 iscritti e 9 Gruppi FAI Giovani con oltre 1.500 iscritti.

 

Turismo e Commercio. Dal Po all’Adriatico, 6 milioni di euro per la riqualificazione e messa in sicurezza dei porti dell’Emilia-Romagna

Turismo e Commercio. Dal Po all’Adriatico, 6 milioni di euro per la riqualificazione e messa in sicurezza dei porti dell’Emilia-RomagnaDal nuovo avamporto di Rimini alla riqualificazione dei porti di Cesenatico e di Riccione. Dai lavori per la messa in sicurezza del porto canale di Bellaria Igea marina all’ammodernamento del porto interno turistico sul Po nel Comune di Boretto.

Vanno dal Po all’Adriatico gli interventi per i porti turistici dell’Emilia-Romagna che, entro il 2024, diventeranno ancora più sicuri, moderni, funzionali e, ovviamente, anche più attrattivi.

La Giunta regionale ha infatti approvato le domande presentate dai Comuni al bando da 6 milioni di euro per la riqualificazione del sistema dei porti comunali marittimi e regionali.

In particolare, 4 milioni di contributi andranno alla riqualificazione dei porti regionali di Rimini, Cattolica (Rn) e Cesenatico (Fc) e 1,9 milioni di euro per quelli comunali di Riccione e Bellaria Igea marina-Riccione (Rn). Un plafond di 100mila euro, destinato agli approdi turistici della navigazione interna, andrà al porto comunale turistico sul Po di Boretto.

“Si tratta di opere necessarie per la vitalità dei nostri porti turistici- commenta l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini- che potranno così contare su risorse certe per migliorare la loro attrattività e la funzionalità. Un investimento che conferma, anche in questo ambito, l’impegno della Regione a fare squadra con gli enti locali per potenziare il sistema turistico, economico e produttivo di tutto il territorio regionale”.

Le domande ammesse e la ripartizione dei contributi

Porti regionali: 4 milioni di euro

Il massimo del contributo concedibile va a Rimini – 1,5 milioni per la realizzazione dell’avamporto-, a Cattolica – oltre 880mila euro per la riqualificazione e ristrutturazione della Darsena pescatori, e a Cesenatico – quasi 1,5 milioni per la riqualificazione e l’ammodernamento del porto.

Ammessi anche i progetti del Comune di Comacchio (Fe) – ristrutturazione di un tratto di banchina dissestata del Porto canale di porto Garibaldi – e di Goro (Fe) – realizzazione di banchina della zona sud che sarà finanziato appena saranno disponibili ulteriori fondi.

Porti marittimi comunali: 1,9 milioni di euro

Sono finanziati per l’intero contributo massimo, gli interventi nel Comune di Bellaria Igea marina (Rn)- 800mila euro per la messa in sicurezza del porto canale- e Riccione – 800mila euro per la riqualificazione del porto canale.

Ammesso anche il progetto di Gorino (Fe) per l’innalzamento della banchina nord-ovest del porto e messa in sicurezza del punto di sbarco.

Porti e approdi interni: 100mila euro

Infine, il plafond di 100mila euro dedicato ai porti e agli approdi interni va interamente al progetto di manutenzione e ammodernamento del porto comunale interno turistico fluviale sul Po di Boretto (Re).

Tutti i cantieri dovranno terminare entro il 2024.

Distretto Ceramico, continua ad ampliarsi il progetto ‘AttivaMenteSport’ sulle visite di idoneità sportiva

Nel distretto ceramico continua a crescere e a consolidarsi il progetto ‘AttivaMenteSport’, tuttora in corso per il secondo anno consecutivo, finalizzato alla diffusione di sani stili vita e al monitoraggio sul benessere fisico.  Il nuovo Progetto, di cui è capofila il Comune di Maranello, avrà un partenariato esteso a tutto il Distretto Ceramico, poiché insieme ai Comuni di Fiorano Modenese e Formigine ci sarà anche il Comune Sassuolo, oltre ad essere confermata la qualificata collaborazione con Med-Ex Srl. Grazie ad un contributo di oltre 90mila euro stanziato dalla Fondazione di Modena, che nei giorni scorsi ha pubblicato la graduatoria dei 38 progetti ammessi dal bando Personae 2022, premiando la qualità della proposta presentata dal Comune di Maranello, l’obiettivo principale del Progetto, che si svilupperà nel biennio tra il 2023 e il 2024, è l’inclusione sociale e la prevenzione sanitaria attraverso la pratica sportiva, rivolto principalmente alla popolazione giovanile, con particolare attenzione a coloro che si trovano in condizione di fragilità (socio-economica e psico-fisica).

Distretto Ceramico, continua ad ampliarsi il progetto ‘AttivaMenteSport’ sulle visite di idoneità sportiva“Gli obiettivi innovativi del progetto – spiega Mariaelena Mililli, Vicesindaca e Assessora allo Sport di Maranello – convergono sul concetto che lo sport debba essere un diritto di tutti e accessibile a tutti. Per questo sono stati pensati e rafforzati i progetti ‘Post Sport’ e ‘Tutti in campo’, che cercano di promuovere una cultura sportiva diffusa e inclusiva: il primo tra i gli alunni delle elementari come alternativa sportiva al post scuola tradizionale, il secondo attraverso un contributo economico alle famiglie dei giovani atleti. E sono altrettanto importanti le iniziative che organizzeremo sull’Orientamento sportivo e sulla figura dell’Educatore sportivo, che affiancano e supportano famiglie ed allenatori nella scelta della disciplina sportiva”.

‘AttivaMenteSport’ continuerà ad essere focalizzato sulla prevenzione: dal prossimo anno si vuole ampliare ulteriormente l’esperienza condotta nelle ultime 2 stagioni sportive delle visite medico sportive per gli atleti agonisti maggiorenni, attraverso visite di screening a prezzi calmierati o gratuiti per le situazioni di fragilità presso un hub ambulatoriale specifico situato a Maranello. Il tutto affiancato da sessioni informative e di formazione su temi e problematiche nel campo dello sport e della salute, rivolte a specifici target.

Inoltre, grazie a questa esperienza prenderà forma anche l’Osservatorio Salute del Distretto Ceramico, che fornirà nuovi strumenti di analisi e di valutazione utili a definire strategie e azioni per la salute.

Il team di progetto, costituito dai 4 Comuni di pianura del Distretto Ceramico, coinvolgerà direttamente anche la rete dell’associazionismo dilettantistico sportivo che opera nei territori e Med-Ex srl, prima azienda certificata in Italia nel settore ‘Progettazione, implementazione, gestione ed erogazione di servizi di Corporate Wellness & Well-being, Healthcare, Medicina dello sport, prescrizione di esercizio fisico e prevenzione primaria (certificazione Bureau Veritas ISO – 9001)’.

Meningite: fondementale la prevenzione per fragili e bambini

Meningite: fondementale la prevenzione per fragili e bambini
Copyright: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Marco Caselli Nirmal

In collaborazione con Adnkronos. La meningite è un’infiammazione delle guaine che rivestono cervello e midollo spinale, è la prima infezione del sistema nervoso centrale: sintomi principali sono mal di testa, febbre, rigidità alla nuca. In caso di meningoencefalite, possono essere sonnolenza, confusione mentale, persino il coma. In entrambi i casi, non è immediato giungere alla corretta diagnosi, perciò è necessario ricorrere subito al pronto soccorso o al medico curante.

Un’infezione rara ma dalle conseguenze molto gravi, persino mortali: la meningite meningococcica è una malattia davanti alla quale non si deve mai abbassare la guardia. E soprattutto è indispensabile prevenirla grazie alla presenza di vaccini efficaci e sicuri. Con “Pre-occupiamoci della meningite in Emilia Romagna”, web talk promosso da Adnkronos comunicazione, con il supporto non condizionante di Glaxo Smith Kline, si è messo al centro il tema, con particolare attenzione al paziente fragile e quello pediatrico.

“A rischio sono in modo particolare i neonati, gli anziani e le persone con sistema immunitario non efficiente, per patologie in corso o per uso di farmaci immunosoppressori”, ha dichiarato durante la discussione Luciano Attard, dirigente medico di Malattie infettive al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. “Occorre verso questi pazienti un gioco di squadra da parte di tutti gli operatori sanitari. Medici di medicina generale, specialisti che seguono le vulnerabilità, pediatri di libera scelta devono dare un messaggio coerente ai pazienti sul valore della vaccinazione, per prevenire l’insorgenza della meningite batterica e della sepsi”.

Le meningiti virali sono le più frequenti, hanno decorso meno grave, colpiscono soprattutto l’età pediatrica, specialmente in estate. “Le meningiti batteriche invece sono più presenti d’inverno, hanno decorso importante e prognosi riservata – ha proseguito Attard -. Purtroppo, l’infezione meningococcica può portare al decesso nell’arco di poche ore o, nel caso di sopravvivenza, comportare l’amputazione di arti. L’80% delle meningiti sono dovute a pneumococco e meningococco: due batteri per i quali esistono vaccinazioni altamente efficaci. Purtroppo, spesso i pazienti ricoverati non sono vaccinati”.

L’invito degli esperti, che si sono confrontati nella discussione, è di non rimandare la vaccinazione nei più piccoli, come ha sottolineato Simonetta Partesotti, responsabile della Pediatria di Comunità Area Nord Distretti di Carpi e Mirandola. “Contro il meningococco B il protocollo parte da due mesi di vita ed è importante seguirlo perché il primo picco di incidenza della meningite da meningococco B si ha intorno al secondo semestre di vita del bimbo. Fare le prime due dosi è la base della vaccinazione per proteggerli in tenera età”.

Il ciclo vaccinale prosegue quindi nel secondo anno di vita per il meningococco B, mentre per i ceppi ACWY è offerto in modo gratuito il vaccino al primo anno di età. “La gratuità del vaccino anti del meningococco B in Emilia Romagna non è garantita agli adolescenti, sebbene sia stata presa in considerazione la raccomandazione della vaccinazione dalle società scientifiche che hanno già redatto un nuovo Calendario per la vita”, ha sottolineato Partesotti. “Speriamo che possa entrare nell’offerta attiva e gratuita, perché è un’età in cui c’è un alto tasso di portatori e le meningiti tornano ad essere frequenti”.

Già nel 2016 l’Emilia Romagna aveva anticipato le indicazioni contenute nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 per ottimizzare i tassi di copertura, iniziativa che ha dato ottimi risultati. “L’offerta vaccinale è estesa a tutte le età, coinvolge gli ambulatori ma anche gli ospedali e gli specialisti di particolari fragilità – ha chiarito Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Bologna -. L’introduzione della vaccinazione nel 2006 contro il meningococco C ha subito dimezzato le infezioni. Oggi il 94% dei bambini di due anni ha ricevuto la vaccinazione tetravalente e siamo molto vicini al livello di immunità di gregge. Per il meningococco B, invece, siamo al 91% a pari fascia di età”.

La difficoltà maggiore è costituita dagli adulti, per i quali è più difficile fare prevenzione primaria. “In ospedale giungono fragili non sono stati vaccinati. Il servizio pubblico deve intervenire per queste persone: specialista e medico di medicina generale devono sollecitare queste categorie a rischio – ha rimarcato Pandolfi -. Un esempio viene dai nostri cittadini che vanno dal diabetologo, i quali possono fare la vaccinazione dopo la visita specialistica. E così accade anche con alcuni pazienti in cura nei reparti di Malattie infettive”.

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