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Osservazioni meteo sul caldo di giugno


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Dopo le piogge abbondanti che fra maggio e metà giugno hanno scaricato, a Modena, 290.9 mm, pari a quasi la metà della media annuale delle precipitazioni, è arrivato, puntuale e previsto, il caldo tipico di quella che, nelle “cronache delle estati roventi” raccolte nella pubblicazione “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteo climatiche” veniva un tempo definita “La stretta di calore”, ovvero un periodo, ricorrente anche nel passato, in cui dopo un avvio stentato dell’estate arriva un caldo improvviso in cui la temperatura sale di 7-8°C in un arco ristretto di giorni (2-3 giorni) con una persistenza di circa 7 giorni di durata.

L’argomento fu oggetto di studio da parte del prof. Luigi Barbanti Silva, direttore dell’Osservatorio Geofisico Universitario dal 1936 al 1965.
A dedicare una così particolare attenzione alla “stretta di calore” furono alcune ondate di caldo precoci che si verificarono nel giugno 1931 e 1935 e proprio a quest’ultimo anno spetta ancora oggi il primato del giorno più caldo di giugno, in cui l’Osservatorio Geofisico di Modena rivelò una temperatura massima di 36.6°C, valore sfiorato, ma non battuto, nel corso delle ondate di caldo del giugno 2003 (36.4°C il 13/06/2003) e 2005 (36.3°C il 29/06/2005).

Altre ondate di caldo in giugno si ebbero nel 1897, nel 1962 e 1965 e tutti gli anni dal 2002 in poi.
La vera novità – fanno notare Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi, i meteorologi dell’Osservatorio Geofisico universitario modenese – non è l’ondata di caldo in sé ma la ricorrenza di questi fenomeni negli ultimi anni”.

Anche quest’anno non è mancata la consueta “stretta di calore”, anche se più avvertita che in altri anni perché giunta dopo un periodo perturbato, ma senza in realtà raggiungere livelli record. La temperatura massima infatti è salita progressivamente da 17.4°C del giorno 14/06 a 33.9°C del 24 giugno, un aumento consistente, ma distribuito in un arco di una decina di giorni.
Nella giornata odierna, mercoledì 25 giugno, il termometro ha raggiunto i 33.8°C alle ore 17.30.
E’ curiosa, – rilevano Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – la tarda ora in cui si raggiunge il massimo termico, dato che siamo attorno al solstizio d’estate e abbiamo il massimo delle ore di sole disponibili: in questi giorni, senza nubi e con massima componente astronomica, il sole splende per ben 14 ore abbondanti. Si potrebbe dire che, – aggiunge Luca Lombroso – siamo sotto una fitta ‘pioggia di energia solare’, gratuita e pulita”.

Sui valori del “normale clima padano”, l’umidità relativa si attesta attorno al 40% nel pomeriggio e fra il 60% in città e l’ 80-90% nella campagna durante la notte, con l’“Indice di Thom”, usato dall’osservatorio per quantificare la sensazione di afa, che ha sfiorato la soglia di 28, ovvero afa forte.
Sono temperature – continuano Lombroso e Quattrocchi – senz’altro elevate per il mese di giugno, di circa 7-8°C sopra la media, ma a differenza di quel che si potrebbe pensare non sono temperature record. Nei registri dell’Osservatorio si trovano infatti numerosi episodi più caldi di quello attuale. E’ però evidente come temperature massime a giugno prossime o superiori ai 34°C si verificavano circa una volta ogni 10 anni fino al 2000, mentre sono ormai usuali in questo primo scorcio di XXI secolo.

Il caldo del giugno 2008 quindi si potrebbe definire un ‘normale caldo anomalo dell’era del riscaldamento globale’. Non è infatti il singolo episodio che deve preoccupare o può essere ascritto ai cambiamenti climatici, ma la ricorrenza di situazioni come la presente che vedono il dominio di un anticiclone subtropicale
”.

Riguardo le previsioni, l’anticiclone subtropicale sarà presto rimpiazzato, dopo che la coda di una perturbazione sfiorerà le Alpi, da quello delle Azzorre, più tipico delle estati Mediterranee, e le temperature, dopo aver raggiunto le punte massime fra oggi e domani, con 34-35°C a Modena città e 36-37°C nelle assolate distese di periferia e nella aperta campagna, subiranno una flessione contenuta, di 3-4°C, che comunque riporterà le temperature su valori senz’altro più sopportabili, ovvero attorno ai 30-32°C nel corso del fine settimana, ma a prezzo di qualche temporale che interesserà principalmente le Alpi e l’Appennino.

Solo occasionalmente qualche temporale di calore potrebbe sconfinare, a partire da venerdì, nelle zone di pianura.

Tranquilli però – concludono Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – gli amanti del sole e i vacanzieri: vere rotture non si intravedono all’orizzonte probabilmente per almeno 8-10 giorni”.