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Soccorso in montagna e in grotta, firmata la convenzione tra Soccorso alpino Emilia-Romagna e Servizio sanitario regionale


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Migliorare il coordinamento degli interventi di soccorso in montagna e in grotta; rendere omogenee le procedure in tutto il territorio regionale sviluppando ulteriormente l’integrazione tra personale del 118 e i volontari del Soccorso Alpino Emilia-Romagna; prevedere l’utilizzo di personale del sistema 118 nelle attività di elisoccorso con verricello.

Questo prevede la convenzione firmata dall’Azienda Usl di Bologna, per conto del Servizio sanitario regionale, e dal Soccorso Alpino Emilia-Romagna (Saer), per disciplinare le attività di soccorso via terra (alpina, speleologica, nelle forre) e con elicottero. Si tratta, per la prima volta, di una convenzione unica per tutto il territorio regionale che supera gli atti finora siglati dal Soccorso Alpino con le singole Aziende sanitarie.

E’ in particolare per la base di elisoccorso di Pavullo, l’unica in regione dotata di elicottero con verricello, che la convenzione prevede l’utilizzo di personale del Servizio sanitario regionale (medici e infermieri) in orario di servizio (fino ad ora i medici e gli infermieri del 118 operavano come volontari). Si tratta di una innovazione di rilievo a garanzia della sicurezza degli stessi operatori, opportunamente formati dal Soccorso Alpino per prestare assistenza in condizioni particolari: nelle zone appenniniche altrimenti irraggiungibili.

La convenzione ribadisce che la gestione delle chiamate di soccorso resta in capo alle centrali operative del 118 territorialmente competenti, mentre per le attività di intervento via terra (recupero di persone disperse o infortunate, assistenza in grotta) il coordinamento degli interventi spetta al Soccorso Alpino Emilia-Romagna che interviene con il proprio personale tecnico e sanitario volontario.

Un Comitato regionale, a cui partecipano tecnici del Servizio sanitario regionale e di Soccorso Alpino Emilia-Romagna, stabilisce i protocolli e le procedure di intervento, le attività di formazione degli operatori e il monitoraggio dell’andamento delle attività.

La base di Pavullo (che affianca le altre tre basi di elisoccorso di Parma, Bologna e Ravenna) nel 2010 ha svolto circa 600 interventi, con il recupero tramite verricello di 48 persone. Gli interventi svolti dal Soccorso Alpino Emilia-Romagna via terra sono stati, sempre nel 2010, 130.

Il Soccorso Alpino Emilia-Romagna è la sezione regionale del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, delegato dalla legge nazionale (71/2001) agli interventi nei tratti alpini o in grotta o in casi di valanghe. Alla convenzione unica siglata con il Saer ha lavorato un gruppo di lavoro regionale cui hanno partecipato rappresentanti di tutte le Aziende sanitarie interessate.