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Stefano Bollani ‘Piano solo’ lunedì a Carpi per Mundus


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Stefano Bollani si esibirà lunedì 30 luglio a Carpi, Piazzale Re Astolfo, in “Stefano Bollani, piano solo”, nell’ambito della rassegna LaCarpiEstate, a sostegno dei restauri del Teatro Comunale danneggiato dal sisma.

Il concerto di Bollani è inserito come evento straordinario all’interno di MUNDUS, il festival aperto alle musiche del mondo intero, che coinvolge le province di Reggio e di Modena e che si concluderà a Ferragosto. L’appuntamento del 30 luglio è stato reso possibile proprio grazie alla grande disponibilità e amicizia che il pianista milanese, ATER l’Associazione dei Teatri dell’Emilia Romagna, Pro Music, la Casa Musicale del Rio e Vivaticket hanno voluto testimoniare nei riguardi del Teatro Comunale di Carpi.

MUNDUS è organizzato da ATER e dalla Provincia di Reggio Emilia, con i Comuni di Busana, Carpi, Casalgrande, Correggio, Ligonchio, Reggio Emilia, Ramiseto, Scandiano, Soliera.

Inizio concerto: 21,30.

I biglietti si possono acquistare on-line (posto unico 10 euro) cliccando sull’indirizzo Internet www.vivaticket.it oppure su www.carpidiem.it/teatrocomunale. Dal 21 luglio funziona poi un punto vendita dei biglietti presso la Biblioteca multimediale Loria (orario 10-13/17-20 dal martedì al sabato). Nel giorno dello spettacolo la biglietteria in piazzale Re Astolfo sarà aperta dalle ore 18 in poi. Grazie alla disponibilità dell’agenzia Studio’s sono stati posti ora in vendita, vista la grande richiesta, altri tagliandi d’ingresso, allargando così la platea a mille posti.

UNITI PER IL TEATRO DI CARPI

Il Teatro Comunale di Carpi ha subito danni durante gli eventi sismici avvenuti nel corso degli ultimi mesi. In particolare ha ceduto il tetto -senza intaccare le struttura portante della volta- ma la copertura ha ceduto nuovamente per le scosse di assestamento delle ultime settimane. Altri danni sono circoscritti nella zona scale. Naturalmente occorre agire con urgenza per intervenire e proteggere questo gioiello architettonico dalle intemperie.

Al momento non esiste un finanziamento dedicato per poter iniziare i lavori, per quanto l’Amministrazione Comunale desideri procedere tempestivamente con un piano di recupero – data la rilevanza storica dell’edificio e l’uso civico delle manifestazioni programmate. Oltre ad una stagione teatrale di qualità all’insegna del tutto esaurito, il Teatro Comunale di Carpi è sede di molte iniziative programmate dall’Amministrazione e dalle associazioni cittadine, essendo la sala più capiente della città, con i suoi 600 posti a disposizione.

Il conto corrente sul quale è possibile versare donazioni è: Codice Iban IT 27 E 02008 23307 000040743376 – Unicredit Banca indicando come causale TEATRO.

SEFANO BOLLANI

All’età di sei anni comincia a studiare pianoforte. Esordisce professionalmente a quindici anni. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf, Irene Grandi e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano, Phil Woods, Lee Konitz, Miroslav Vitous, Han Bennink, Aldo Romano, Michel Portal, Gato Barbieri, Pat Metheny, Chick Corea, Bobby McFerrin, Franco D’ Andrea, Martial Solal, Uri Caine, John Abercrombie, Kenny Wheeler, Greg Osby…) sui palchi piú prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano).

Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 – e da allora mai interrotta – con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi. I piu’ recenti: Tati (ECM 2005), in trio con Paul Motian alla batteria, (disco dell’ anno per l’Academie du jazz francese), The third man (ECM 2007), (miglior disco dell’ anno per la rivista americana Allaboutjazz e per l’ italiana Musica jazz) e New York days (ECM 2008), in quintetto con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian (disco dell’anno per Musica jazz).

Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica jazz lo proclama miglior nuovo talento del 1998; in quel periodo, mentre guida il proprio gruppo, L’orchestra del Titanic, si lancia nella realizzazione di un ambizioso disco-spettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni ’30-’40 (Abbassa la tua radio con Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto e tanti altri cantanti e musicisti).

Negli anni collabora sia con musicisti sperimentatori e ‘di frontiera’ (Hector Zazou, Giovanni Sollima, Elliot Sharp, Sainhko Namcythclack), sia col mondo del pop-rock italiano (Elio e le storie tese, Samuele Bersani, Fabio Concato, Daniele Silvestri, Joe Barbieri, Paolo Benvegnu’, Bandabardo’…ma anche Massimo Ranieri e Johnny Dorelli).

Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori come La gnosi delle fanfole, nel quale mette in musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al cantautore Massimo Altomare (1998); Cantata dei pastori immobili, oratorio musicale per quattro voci, narratore e pianoforte, realizzato su testi di David Riondino (2004); il disco di canzoni scandinave Gleda (Stunt records, 2005), realizzato in Danimarca in compagnia di Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria.

È produttore artistico e arrangiatore di un disco del cantautore Bobo Rondelli (Disperati intellettuali ubriaconi, Arroyo), grazie al quale ha vinto il premio Ciampi ed è stato segnalato al premio Tenco.

Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu realizza 4 dischi: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau, registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleures bleues, 2002), un disco in completa solitudine (Smat smat, 2003, segnalato dalla rivista inglese “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno), un disco per trio jazz e orchestra sinfonica con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l’ Orchestra Regionale Toscana (Concertone, 2004), un doppio album (I visionari, 2006) col suo nuovo quintetto piu’ Mark Feldman, Paolo Fresu e Petra Magoni come ospiti.

Nel 2006 l’editore Baldini e Castoldi Dalai ha dato alle stampe il suo romanzo La sindrome di Brontolo.

È apparso come personaggio, col nome di Paperefano Bolletta, in due storie a fumetti del settimanale Topolino, rivista di cui e’stato ufficialmente nominato Ambasciatore.

PREMI E RICONOSCIMENTI

Nel 2003 a Napoli riceve il Premio Carosone (artista al quale ha dedicato un piccolo libro-saggio, L’America di Renato Carosone, Elleu editore 2002); l’anno successivo la rivista giapponese “Swing journal” gli conferisce il premio New star award riservato ai talenti emergenti stranieri, per la prima volta assegnato a un musicista non americano. Per la label giapponese Venus records pubblica cinque dischi alla testa di un trio che vede Ares Tavolazzi al contrabbasso e Walter Paoli alla batteria. (Uno di questi, Ma l’ amore no, 2006, anche in veste di cantante).

Nel 2006 per la rivista Musica jazz è il musicista italiano dell’ anno; e il disco dell’ anno è il suo Piano solo, uscito per la ECM.

Il referendum dei giornalisti della rivista americana Downbeat nel 2007 lo vede ottavo fra i nuovi talenti del jazz mondiale e terzo fra i giovani pianisti. I critici della rivista Allaboutjazz di New York lo votano fra i 5 musicisti più importanti del 2007, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel dicembre dello stesso anno a Vienna gli viene consegnato l’European Jazz Preis, premio della critica europea, come miglior musicista jazz europeo dell’anno.

La regione Toscana nel 2008 gli ha conferito la massima onorificenza, il ‘Gonfalone d’ argento’.

Nel 2009 nell’ ambito del North Sea Jazz Festival in Olanda gli viene conferito il Paul Hacket Award.

Il Berklee college of music di Boston gli ha consegnato nel 2010 la laurea honoris causa.

Nello stesso anno riceve il Capri Global Artist Award e viene votato musicista dell’ anno nel referendum di Musica Jazz.

Nel 2011 gli viene assegnato il Los Angeles excellence award per la cultura italiana nel mondo.

RADIO E TV

Nel 2005 è ospite fisso nel programma televisivo di RaiUno Meno siamo meglio stiamo, di e con Renzo Arbore.

È ideatore e conduttore, insieme a David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione musicale Dottor Djembé, che va in onda su Radio Rai 3 dal 2006 (Premio Microfono d’argento 2007, Premio Satira Politica di Forte dei Marmi e Volterra Gusto 2010). Da quella esperienza è nato un libro-cd, Lo zibaldone del Dottor Djembé (Baldini Castoldi Dalai 2008), ironica presa in giro del mondo della cultura ‘alta’. È nato poi anche uno special televisivo di 3 puntate (Buonasera Dottor Djembe’) andato in onda su Rai3 nel giugno 2010.

Dal gennaio 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3.

Sostiene Bollani è il suo primo programma televisivo, completamente dedicato alla musica, andato in onda su Rai3 a settembre e ottobre 2011 ed ha celebrato la prima giornata internazionale del jazz indetta dal Unesco con una puntata speciale il 30 aprile 2012.

TEATRO

Collabora con numerosi artisti in ambito teatrale, dalla Banda Osiris (nello spettacolo Guarda che luna!, 2002-2004, insieme a Rava, Gianmaria Testa e altri e in Primo piano, 2005-2006), fino ad attori come Marco Baliani, Ivano Marescotti, Maurizio Crozza e Lella Costa (per la quale firma le musiche di tre spettacoli, Alice: una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze, tutti per la regia di Giorgio Gallione) e ad importanti personaggi del mondo della danza contemporanea come Raffaella Giordano e Mauro Bigonzetti.

CLASSICA

In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Lipsia, la Royal Liverpool Philarmonic, Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica del Regio di Torino, la Verdi di Milano con direttori come James Conlon, Jan Latham-Koenig (con cui ha inciso il Concert Champetre di Poulenc per l’ etichetta inglese AVIE records), Clark Rundell e soprattutto Riccardo Chailly, con il quale a Lipsia ha inciso Rapsodia in blu e Concerto in fa di Gershwin in un disco uscito nel settembre 2010 per la Decca Italia ed entrato nelle classifiche generali (Disco d’ oro, piu’di 55.000 copie vendute solo in Italia), e “Sound’s of the’30s” appena uscito.

IL BRASILE

Sempre più stretto negli ultimi tempi il suo legame con il Sudamerica. Dopo aver realizzato il disco Carioca insieme a grandissimi musicisti brasiliani, nel dicembre 2007 e’ stato il secondo nella storia del Brasile, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Ha collaborato con molti artisti della nuova scena brasiliana: Marcos Sacramento, Ze’ Renato, Monica Salmaso, Nilze Carvalho, Na’ Ozzetti, Hamilton de Holanda, Toninho Horta, il gruppo Casuarina fino al mito Caetano Veloso, col quale ha tenuto due acclamati concerti a Cagliari e a Perugia nell’estate del 2008.

STORIA DEL TEATRO

I palchettisti del Teatro Vecchio costituirono nel 1848 una società per poter raggiungere la somma, che il governo centrale si era rifiutato più volte di concedere, necessaria alla costruzione di un nuovo teatro. La Società che con rogito del 1856 si era impegnata ad assumersi l’onere delle spese, incaricò Claudio Rossi, professore della scuola di disegno, esponente con Cesare Costa della corrente neoclassica modenese. Rossi presentò due progetti. La commissione scelse il progetto più “tradizionale “in linea col teatro-tempio consueta ai primi dell’ottocento. Nel marzo 1857 si diede avvio ai lavori che terminarono quattro anni dopo con l’inaugurazione dell’11 agosto 1861, in scena “Il Rigoletto” di Giuseppe Verdi.

Un pronao aggettante sui gradini di pietra, poggiato su quattro colonne doriche e coronato da un ampio timpano, caratterizza fortemente la facciata del nuovo teatro.Sopra di esso, in corrispondenza della cavea, più arretrato, si alza un “sottofrontone” con un finestrone semicircolare decorato in rilievo dalla figura allegorica della Musica e dell’Arte Drammatica.

Nel 1860 divenuti insostenibili i costi di realizzazione, la Società cedette i diritti all’Amministrazione Comunale che ne acquisì la proprietà anche se l’impegno della Società palchettisti fu ugualmente ricordato nella facciata dove si legge “Societas erexit MDCCCLVIII”

Un giardino nel retro del teatro e una teoria di busti con personaggi importanti della città delimita lo spazio teatrale e ne esalta il ruolo nello spazio cittadino. Dall’atrio interno decorato con stucchi dorati, di forma ellittica si accede ai servizi di biglietteria, guardaroba, bar e alla sala dello spettacolo.

Un primo restauro fu eseguito nel 1939 e nel 1978-1981 il Comune curò un importante progetto di ristrutturazione e consolidamento . Il Teatroha funzionato regolarmente con una propria stagione dalla sua fondazione e fino agli eventi sismici dei mesi scorsi con stagioni di prosa, concerti e balletti.

L’intento dell’Amministrazione e degli organizzatori è quello di poter iniziare i lavori a settembre mettendo in sicurezza il teatro e al riparo dagli eventi atmosferici, per poter riaprire la prossima primavera.

 

PER INFORMAZIONI

ATER

Tel: 059 340221

E-mail: mundus@ater.emr.it

www.festivalmundus.it