Dopo il debutto a gennaio al teatro Storchi di Modena arriva al teatro Fabbri di Vignola Non si sa come della compagnia Lombardi – Tiezzi, mercoledì 12 marzo alle ore 21.00 e giovedì 13 marzo alle ore 15:00. La commedia drammatica in tre atti risale al 193 e si rifà ad alcune novelle scritte da Pirandello durante una villeggiatura: Nel gorgo, La realtà del sogno, Cinci.
Andato in scena il 13 dicembre del 1935 a Roma, in piena dittatura fascista, e in un periodo di aspri conflitti col regime a causa delle difficoltà incontrate dal suo progetto di un Teatro di Stato, Non si sa come si apre su un quadretto di genere idillico, quasi stucchevole: una mattina sul finire di settembre, sull’incantevole terrazzo della casa di Giorgio Vanzi, i protagonisti, che appartengono evidentemente a una borghesia agiata, conducono una vita disinvolta tra tavolini-bar e mobili da giardino.
Di Giorgio Vanzi sappiamo che è un militare di Marina, si presume ufficiale e di Nicola Respi si apprende che frequenta il Circolo della Racchetta, luogo che indulge al pettegolezzo, dato che là l’uomo viene a sapere dei sospetti gelosi di Romeo Daddi e del suo improvviso impazzimento.
Tutti giovani, tutti si direbbe di bell’aspetto, reciprocamente innamorati l’uno dell’altra le due coppie di coniugi, mentre Respi fa una corte molto da salotto a Bice, l’onestissima, rispettabilissima, fedelissima moglie di Romeo. Un idillio che nasconde tuttavia un altro spazio, meno evidente e tuttavia molto più reale di quello sociale: una macelleria della psiche, un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto della più violenta vivisezione che la drammaturgia italiana del secolo scorso conosca.
Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell’amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. Preso dall’irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti, immergendosi, come armato di un bisturi dell’animo, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell’ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo».
Tornando a Pirandello dopo aver messo in scena nel 2007 I giganti della montagna, Federico Tiezzi conferma il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano: Non si sa come, che è del 1934, contende ai Giganti il titolo di ultimo dramma composto dallo scrittore. Lo spettacolo succede all’allestimento di Un amore di Swann, dal romanzo di Marcel Proust, e costituisce un ideale “secondo tempo” di una riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della “tenuta” della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa tensione storica ed esistenziale.
Per informazioni e prenotazioni: Teatro Ermanno Fabbri di Vignola tel: 059/92.71.38 – 059 91.20.911 Indirizzo e-mail: info.biglietteria@emiliaromagnateatro.com
Per prevendita: Teatro Ermanno Fabbri di Vignola: martedì, giovedì e sabato dalle ore 10.30 alle 14.00. La sera dello spettacolo dalle ore 20.