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lunedì, 9 Giugno 2025
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Effetto Tour de France in Emilia-Romagna: quasi un milione e mezzo di tifosi nei tre giorni di corsa

Effetto Tour de France in Emilia-Romagna: quasi un milione e mezzo di tifosi nei tre giorni di corsaQuasi un milione mezzo di tifosi sulle strade nei tre giorni di corsa, un indotto economico sul territorio di 124,3 milioni di euro, con una ricaduta di 24 euro per ogni euro investito dalla Regione: 5,1 milioni con un contributo della Città Metropolitana di Bologna, i Comuni di Rimini, Cesenatico e Piacenza.

È l’Effetto Tour de France sull’Emilia-Romagna, certificato da una ricerca realizzata dallo Studio SG Plus in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma e che è stata presentata oggi al Grand Hotel di Rimini. Un appuntamento voluto dalla Regione per fare il punto sul turismo sportivo in Emilia-Romagna con amministratori ed esperti partendo da un evento come la Grande Boucle. Coordinati dal capo della segreteria politica della Presidenza della Regione Giammaria Manghi, i lavori sono stati aperti dalla Presidente facente funzioni Irene Priolo e dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. Tra gli interventi anche quello del presidente di Apt Davide Cassani.

“Quest’anno il Tour de France, la terza manifestazione sportiva più seguita al mondo, ha preso il via per la prima volta nella sua storia dall’Italia. E l’Emilia-Romagna è stata protagonista – ha sottolineato la presidente Priolo -, coronando con un evento senza precedenti l’impegno a rendere la nostra Regione la vera Sport Valley italiana. Questi numeri certificano come la partenza del Tour sia stata un’occasione di visibilità e di promozione eccezionale per tutte le eccellenze del nostro territorio, che hanno fatto il giro del mondo: quando abbiamo iniziato a lavorare per portare la Grand Depart in Italia sembrava molto difficile riuscirci, oggi possiamo dire di avere centrato in pieno l’obiettivo”.

L’impatto economico immediato

Più di 1,4 milioni di persone hanno seguito in presenza le tre tappe dal 29 giugno al 1^ luglio tra Rimini, Cesenatico, Bologna e Piacenza. Di questi, quasi il 95% sono italiani (oltre il 31% da fuori regione) e il 5% stranieri (con un 1% da Usa e Canada), per un valore complessivo di 56,5 milioni di euro, considerando la spese per l’ospitalità, cui vanno aggiunte quelle extra (attività di tipo ricreativo, trasporti e altro) per 42 milioni di euro.

Secondo un’indagine che ha coinvolto i principali tour operator e bikehotel dell’Emilia-Romagna, si è trattato per il 30% di nuovi clienti che hanno partecipato a più tappe e che per il 60% hanno soggiornato esclusivamente in Emilia-Romagna.

Importanti anche i numeri della macchina organizzativa: oltre 4mila persone, considerando i 176 ciclisti in gara, uno staff di 840 persone a supporto degli atleti, 1.991 persone di Aso, l’ente organizzatore del Tour, oltre mille persone tra giornalisti, Forze dell’Ordine e personale per garantire il corretto svolgimento della manifestazione. Il tutto per un indotto sul territorio di 4,3 milioni di euro.

Il valore economico immediato generato dalla partenza del Tour de France considera anche gli investimenti sostenuti dagli Enti locali per l’adeguamento infrastrutturale e per le attività di comunicazione e di promozione pari a 1,5 milioni di euro. Infine, è stato calcolato anche il gettito fiscale generato dall’evento (Iva e imposta di soggiorno): 20 milioni di euro.

La ricaduta nel tempo

Altissima l’audience televisiva con 150 milioni di spettatori in Europa per 185 milioni di ore viste in diretta per “Le Grand Départ”, a cui si è aggiunta un’analoga visibilità sui social: 13,7 milioni di fan, 1,5 milioni di impressions e 14 milioni di interazioni durante le tappe italiane. Un’esposizione mediatica in grado di generare un valore differito nel tempo, che la ricerca ha stimato in via prudenziale, sulla base di statistiche esistenti in letteratura e di ricerche analoghe, in 124 milioni di euro per quanto riguarda gli effetti della visibilità televisiva (l’8% degli italiani e il 4% degli stranieri che hanno visto il Tour visiteranno l’Emilia-Romagna) e in 31,7 milioni di euro considerando la visibilità social (1,75% degli italiani e 0,75% degli stranieri).

Cifre a cui vanno aggiunti i 20,5 milioni derivanti dall’attrattività dell’evento in sé, considerando una rilevazione sulla base di questionari dalla quale risulta che il 15,6% degli spettatori italiani e il 46,6% di quelli stranieri hanno dichiarato una propensione molto forte a tornare in Emilia-Romagna. Può infine essere calcolato in 0,6 milioni l’indotto differito nel tempo derivante dagli eventi collaterali al Tour, mantenendo le medesime percentuali dei questionari, con il 15,6% degli italiani e il 46,6% degli stranieri che ritorneranno in regione.

Agricoltura, l’assessore Mammi oggi nel ravennate per un incontro con le associazioni del settore agricolo e agroalimentare

Agricoltura, l’assessore Mammi oggi nel ravennate per un incontro con le associazioni del settore agricolo e agroalimentareUna prima ricognizione dei danni a coltivazioni, terreni e allevamenti, provocati dall’alluvione che dal 17 al 19 settembre ha colpito il territorio del ravennate. E lo stato di avanzamento degli indennizzi legati ai finanziamenti in ambito agricolo per gli altri gravi episodi di maltempo e allagamenti del 2023.

Questi i temi al centro dell’incontro di stamattina, nella sede della Provincia di Ravenna, tra l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, la vicepresidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, le associazioni che rappresentano le imprese agricole e agroalimentari ravennati, e la struttura tecnica regionale.

“L’impegno della Regione per erogare le risorse per le imprese agricole, alcune colpite più volte dai tragici eventi alluvionali è massimo- ha detto l’assessore Mammi-. Stiamo lavorando per la messa in sicurezza delle opere, per provvedere alle criticità più urgenti e garantire aiuto e sostegno alle imprese. E’ necessario coinvolgere gli agricoltori nella fase di ricostruzione delle opere che serviranno per mettere in sicurezza i territori, e che vanno realizzate con rapidità. Abbiamo inoltre bisogno di correggere gli strumenti di erogazione delle risorse che non stanno funzionando, come ad esempio Agricat”.

La Regione, nel frattempo continua a lavorare anche a livello tecnico tenendo aperto il confronto con le rappresentanze delle imprese agricole e agroalimentari per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio, per accelerare le attività infrastrutturali, le opere di somma urgenza, la pianificazione territoriale.

“Siamo in continuo contatto con tutte le associazioni per raccogliere le loro istanze e collaborare insieme- ha concluso Mammi -. Il confronto con le rappresentanze delle imprese è fondamentale per agire con concretezza, tempestivamente e condividendo le decisioni sul territorio. Faremo tutto il possibile per sostenere le nostre imprese agricole, ancora una volta colpite dagli effetti del surriscaldamento e dei cambiamenti climatici, che credo nessuno possa più negare”.

 

Le risorse a disposizione dall’alluvione 2023

Le risorse messe a disposizione per la ricostruzione sono il fondo di crisi della Commissione europea cofinanziato dallo Stato per circa 100 milioni di euro, interamente erogato.

Sono stati assegnati alla Regione Emilia-Romagna tramite la legge 100/2023 per il ripristino delle strutture e la mancata produzione in ambito zootecnico 48,2 milioni di euro. Le 433 domande di contributo arrivate (per un valore complessivo di 64,5 milioni di euro) sono state messe  tutte in istruttoria e 144 sono già in fase di pagamento. Con leeconomie che le istruttorie stanno registrando verranno probabilmente finanziate tutte le domande ammissibili.

Di più difficile erogazione, da parte del livello nazionale, i 50 milioni sempre sulla legge 100/2023 per il contributo per le mancate produzioni agricole.

Sono state raccolte 5.270 domande dalla società Agricat-Agea. Dalle prime concessioni si è verificato che gli indici (deliberati da Agricat) utilizzati per calcolare il danno economico si sono rivelati notevolmente inferiori al reale danno.

A oltre un anno dall’alluvione, tutte le domande presentate su piattaforma Agricat relative a frane o prive dei requisiti soggettivi per accedere al fondo sono state trasferite alla Regione. Sono stati assegnati 8 milioni di euro complessivamente alle Regioni coinvolte (Emilia-Romagna, Toscana e Marche, in attesa del riparto). Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna sono state trasferite 1.397 domande di richiesta contributi per un importo complessivo di 2,1 milioni di euro. La Regione dovrà effettuare l’istruttoria e la liquidazione.

La Regione ha inoltre a disposizione 106 milioni di euro grazie al fondo di solidarietà delle Regioni italiane, che saranno messi a bando e spesi secondo le regole dello Sviluppo Rurale 2023-2027.

Inoltre, sono arrivate 480 domande compilate da imprese agricole alla struttura commissariale per la ricostruzione,  coordinata dal comandante Francesco Paolo Figliuolo, per un valore complessivo di 43,5 milioni di euro.

“L’arte sacra nei pittori formiginesi”

“L’arte sacra nei pittori formiginesi”Tra arte figurativa, astratta, ritrattistica e pittura del paesaggio, sono una ventina le opere esposte in questo week end di fine settembre nella chiesa della Madonna del Ponte (S.Pietro) a Formigine.

“L’arte sacra nei pittori formiginesi” è questo il tema della mostra allestita nella secentesca chiesa, con un felice incontro tra le architetture barocche dell’edificio sacro e l’espressione artistica contemporanea, per iniziativa della Confraternita di San Pietro Martire in collaborazione con il gruppo formiginese “Amici dell’arte” nell’ambito delle iniziative del Settembre formiginese.
Venerdì27 settembre, l’inaugurazione della mostra (ore 19) con la conferenza di don Federico Pigoni, parroco di Formigine, dal titolo “Rapporto tra arte sacra e fede”.
Le opere esposte sono quelle dei pittori formiginesi Canuri, Casolari, Casoni, Castagnoli, Costa, Ciampoli, Finardi, Franchini, Giacometti, Giusti, Lodi, Marchetti, Roncaglia, Ruini, Soragni, Tardini, Varini e Vecchi. Ognuno, secondo il proprio stile e la propria sensibilità ha espresso, nelle opere presenti in mostra, il legame con il sacro, offrendo occasioni di riflessione sulla dimensione spirituale della manifestazione artistica quando approccia, nei nostri giorni, la dimensione del divino.
Gli orari di apertura della mostra nel fine settimana sono i seguenti: Sabato 28 settembre 10-13, 17-19 e 20.30-22.30; domenica 29 settembre 10-13 e 15-20.

Cimiteri storici e Case degli illustri, la Regione consegna le targhe alle strutture insignite del marchio distintivo che sarà esposto all’ingresso

Cimiteri storici e Case degli illustri, la Regione consegna le targhe alle strutture insignite del marchio distintivo che sarà esposto all’ingressoSono 14 le case e studi delle persone illustri riconosciute dalla Regione nel 2024, e 31 i cimiteri monumentali e storici che hanno ricevuto il riconoscimento regionale dall’anno scorso a oggi. Un lavoro di valorizzazione che la Regione Emilia-Romagna ha voluto celebrare con la consegna, oggi pomeriggio, delle targhe con i marchi “Case e studi delle persone illustri” e “Cimiteri monumentali e storici” alle strutture individuate dalle ultime campagne di riconoscimento, condotte in base alle leggi regionali 2/2022 e 21/2022.

La cerimonia ha avuto luogo all’interno del Cimitero monumentale della Certosa di Bologna, alla presenza di Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Cinzia Barbieri, direttrice generale di Bologna Servizi Cimiteriali, Eva Degl’Innocenti direttrice del Settore Musei Civici del Comune di Bologna, Cristina Ambrosini responsabile del Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, e Roberto Martorelli del Museo civico del Risorgimento di Bologna, che ha tenuto anche una breve lezione sugli illustri in Certosa.

“Le due recenti leggi regionali dedicate ai luoghi di vita e di lavoro di chi ha dato lustro all’Emilia-Romagna, e ai luoghi di sepoltura in cui si tramanda la memoria di chi ha fatto parte delle comunità diffuse sul territorio- ha detto Felicori – mirano a fare emergere nel vasto ambito del patrimonio culturale due peculiari tipologie di eredità storiche, non solo riconoscendole e distinguendole con un marchio comune, ma anche supportando chi gestisce questi luoghi e assegnando loro delle risorse economiche da dedicare a progetti concreti di valorizzazione”.

 

Case e studi delle persone illustri

Sono 14 le case e studi delle persone illustri che sono stati riconosciuti dalla Regione nel 2024 e che hanno ricevuto la targa. In provincia di Parma la Casa Museo Raimondi Gambarotta, a Compiano, il Museo Casa Barezzi a Busseto e il Museo Ettore Guatelli a Ozzano Taro. In provincia di Bologna la Casa Sartelli, a Imola. In provincia di Ferrara la Casa Museo Remo Brindisi, a Comacchio. A Ravenna Casa Monti, ad Alfonsine, il Giardino della scultura ceramica Ivo Sassi a Faenza, Palazzo Milzetti – Museo nazionale dell’età Neoclassica in Romagna e Villa Emaldi, sempre a Faenza. In provincia di Forlì-Cesena Casa Artusi, a Forlimpopoli, Casa dell’Upupa Ilario Fioravanti, a Sorrivoli di Roncofreddo e Casa Fellini, a Gambettola. Infine, a Rimini ha ricevuto la targa la Casa Rossa di Alfredo Panzini, a Bellaria – Igea Marina e la Casa Studio Giulio Turci, a Santarcangelo di Romagna.

Le campagne di riconoscimento svolte tra il 2023 e il 2024 hanno assegnato il marchio in complesso a 66 strutture, 52 delle quali hanno già ricevuto la targa l’anno scorso. I bandi emessi dalla Regione nello stesso biennio hanno finanziato 60 progetti di valorizzazione, per un ammontare complessivo di oltre 460.000 euro.

 

Cimiteri monumentali e storici

Sono complessivamente 31 i cimiteri monumentali e storici che hanno ricevuto il riconoscimento regionale tra 2023 e 2024 e che vengono insigniti del marchio.

Nel piacentino il Cimitero di Castell’Arquato, a Parma il Cimitero della Villetta di Parma. Nel reggiano sono stati riconosciuti il Cimitero Napoleonico di Cavriago, il Cimitero di Guastalla, il Cimitero Suburbano di Reggio Emilia e il Cimitero Ebraico di Reggio Emilia. Nel modenese il Cimitero Napoleonico di Castelfranco Emilia, il Cimitero Ebraico di Finale Emilia, il Cimitero San Prospero di Sassuolo, il Cimitero San Cataldo di Modena e il Cimitero di Vignola. In provincia di Bologna il Cimitero della Certosa di Bologna, il Cimitero del Piratello di Imola, il Cimitero di Medicina, il Cimitero di San Giovanni in Persiceto e il Cimitero di Casaglia – Marzabotto.

In provincia di Ferrara il Cimitero di Argenta, il Cimitero della Certosa di Ferrara, il Cimitero Ebraico di Ferrara, il Cimitero di Tresigallo – Tresignana, il Cimitero di Cento e il Cimitero Ebraico di Cento. Nel ravennate hanno ricevuto la targa il Cimitero dell’Osservanza di Faenza e il Cimitero di Lugo di Romagna. In provincia di Forlì-Cesena il Cimitero di Forlì, il Cimitero di Cesena, il Cimitero di Forlimpopoli e il Cimitero di Crocesanta – Bagno di Romagna. Nel riminese sono stati riconosciuti il Cimitero di Riccione, il Cimitero di Santarcangelo di Romagna e il Cimitero di Verucchio.

I bandi emessi dalla Regione nel biennio 2023/2024 in questo ambito hanno finanziato 38 progetti di valorizzazione, per un ammontare complessivo di 230.000 euro.

Meno plastica nelle mense scolastiche di Fiorano Modenese

Meno plastica nelle mense scolastiche di Fiorano ModeneseIl nuovo anno scolastico è incominciato a Fiorano Modenese con un taglio alla plastica presente nelle mense delle scuole, per una maggiore sostenibilità e attenzione all’ambiente.

Gli studenti delle scuole dell’infanzia e primarie hanno trovato sulle loro tavole una caraffa di acqua anziché le singole bottigliette di plastica per accompagnare il pasto.

L’acqua servita viene attinta dai rubinetti delle scuole, quindi costantemente controllata e di buona qualità (la stessa della casette dell’acqua del territorio), cosa che non sempre si può dire e controllare per le acque in bottiglia di plastica, sulla cui salubrità incidono le condizioni di conservazione nel tempo e nei passaggi di filiera.

“Siamo andati direttamente nelle scuole a testare l’ottima qualità e il gusto dell’acqua, trovando i bambini entusiasti perché hanno capito l’importanza di salvaguardare il nostro pianeta e sono felici di poter contribuire con un semplice gesto quotidiano, che può sembrare di poco conto e invece ha un enorme impatto, soprattutto da qui agli anni futuri.” racconta l’assessore alla Scuola, Monica Lusetti, reduce dalla visita alle mense scolastiche, nella prima settimana di scuola.

Sempre nell’ottica della riduzione di rifiuti, sono stati eliminati anche gli involucri in plastica che avvolgevano ogni singolo panino. Ora le pagnottine arrivano in sacchetti di carta più grandi e vengono distribuite ai ragazzi e bambini.

Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’azione complessiva che l’Amministrazione di Fiorano Modenese vuole portare avanti nella direzione della sostenibilità e salvaguardia ambientale. A fine anno scolastico saranno circa 3 le tonnellate di plastica risparmiate nelle scuole fioranesi.

“Questa azione di riduzione dei rifiuti, grazie all’eliminazione degli involucri di confezionamento del pane e delle bottiglie di acqua, porterà complessivamente al risparmio di un immaginario elefante di plastica. – sottolinea l’assessore all’Ambiente Luca Busani – Non dimentichiamo poi che complessivamente nei primi 6 mesi del 2024 la raccolta differenziata a Fiorano ha superato l’86%, ben 2 percentuali sopra al target fissato dall’Unione Europea. Il Comune di Fiorano quindi vuole fare la propria parte nella lotta contro i rifiuti e conseguentemente contro i cambiamenti climatici!”

Direttiva Bolkestein. Corsini: Consegneremo al nuovo Presidente della Regione e alla nuova Giunta la bozza di linee guida

Direttiva Bolkestein. Corsini: Consegneremo al nuovo Presidente della Regione e alla nuova Giunta la bozza di linee guida“Abbiamo fatto quello che era necessario per colmare il vuoto del Governo sulla direttiva Bolkestein. La bozza di linee guida che abbiamo scritto con i sindaci dei comuni costieri, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i sindacati è un buon punto di partenza. La consegneremo al nuovo Presidente della Regione e alla nuova Giunta che si insedieranno dopo le elezioni”.

Così l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, informa i sindaci e i rappresentanti delle associazioni dei balneari.

“Alla luce del ddl approvato dal Governo- prosegue Corsini- riteniamo ora che gli sforzi vadano concentrati per migliorare, in sede di conversione in legge, un testo deludente e lacunoso che, se non modificato in maniera significativa in molti punti, rischia di penalizzare in maniera pesante gli attuali concessionari. Il nostro impegno fino all’ultimo- chiude- è quello di stare al fianco delle amministrazioni e delle imprese per far sì che nessuno paghi i ritardi e l’inefficienza dell’Esecutivo”.

Contributo regionale per le case protette, Cisl: “Attenzione alla scadenza del 18 ottobre”

Contributo regionale per le case protette, Cisl: “Attenzione alla scadenza del 18 ottobre”
Andrea Sirianni

Lo scorso febbraio è entrato in vigore l’aumento delle rette per gli anziani ospiti delle case protette, deciso dalla Regione. Grazie all’accordo ottenuto da Cisl, dai pensionati di Fnp Cisl e dagli altri sindacati confederali e di categoria, gli anziani ospiti delle strutture che occupano un posto accreditato potranno avere un importante contributo.  Ma ci sono due condizioni fondamentali da rispettare a Reggio Emilia e provincia: rientrare nei tetti Isee e presentare la domanda di contributo tassativamente entro il prossimo 18 ottobre.

“L’azione sindacale ha permesso di proteggere gli anziani con una situazione più fragile. I ristori previsti sono importanti, variano dai 4.10 ai 3 euro per ogni giorno di residenza in struttura nel periodo compreso tra febbraio e dicembre 2024. Raccomandiamo a tutti di fare grande attenzione ai documenti richiesti e al rispetto della data indicata per le domande”, spiegano Andrea Sirianni (Segretario Cisl Emilia Centrale) e Domenico Pacchioni (Segretario dei pensionati Fnp Cisl Emilia Centrale).

A CHI SPETTA IL CONTRIBUTO

Il contributo regionale copre i giorni di residenza in struttura nel periodo compreso tra il 1 febbraio 2024 al 31 dicembre 2024. Dopo i ritardi di fine estate, ormai tutti gli aventi diritto dovrebbero aver ricevuto la lettera inviata dal Comune o dall’Unione dei Comuni. Con l’assistenza di un buon Caf è comunque semplice verificare se si rientra tra coloro che possono ricevere il contributo. Occorre avere un Isee sociosanitaria residenza (cioè l’Isee che calcola i redditi dei figli dell’anziano ospite) minore o uguale a 12.000 euro. In questo caso è previsto un contributo di 4.10 euro per ogni giorno di accoglienza nella casa protetta.
Oppure occorre presentare un Isee maggiore di 12.000 euro ma uguale a 20.000 euro. In questo caso il contributo previsto è pari a 3 euro per ogni giorno di accoglienza nella casa protetta.

 

CHI E’ ESCLUSO

Sono esclusi dal contributo regionale gli ospiti delle case protette che, pur rientrando nelle fasce Isee indicate, hanno già beneficiato del contributo erogato dal Comune o dall’Unione di Comuni a copertura totale o parziale della quota utente, se questo sostegno pubblico supera il contributo che potrebbe arrivare dalla regione. Invece, nel caso in cui il contributo dell’Ente locale fosse inferiore a quello regionale, si applicherà una differenza.

COME RICEVERE ASSISTENZA AL CAF

Per capire se si ha diritto al contributo regionale e per la compilazione della modulistica necessaria,  è a disposizione il Caf Cisl Emilia Centrale con i suoi 42 sportelli operativi nelle province di Modena e Reggio Emilia. Contattare il Caf è semplicissimo: si può fare tutto online entrando nella sezione Servizi e Caf sul sito www.cislemiliacentrale.it e prenotando l’appuntamento nella sede preferita.
Oppure basta chiamare il numero 0522 357555 per fissare un appuntamento in uno degli sportelli di Reggio Emilia e provincia.

 

 

Rally, a Maranello una giornata in ricordo del pilota Lorenzo Gilli

Rally, a Maranello una giornata in ricordo del pilota Lorenzo Gilli
immagine a corredo fornita dal Comune di Maranello

Una giornata per ricordare Lorenzo Gilli, il pilota di rally originario di San Venanzio di Maranello, a un anno esatto dalla scomparsa. Il Club Motori Scuderia Modena Corse con il patrocinio del Comune di Maranello organizza sabato 28 settembre l’iniziativa “Amici del Rally – Memorial Lorenzo Gilli”, in ricordo del pilota scomparso il 26 settembre 2023 a soli 55 anni.

Nel parcheggio tra Via Toscana, Via Trentino e Via Romagna sono in programma dalle ore 14 il raduno statico con esposizione di auto da rally, un intrattenimento musicale ed enogastronomico con apericena, gnocco fritto e crescentine, e saranno proiettate foto e video delle imprese più significative del pilota durante le competizioni. Parte del ricavato sarà devoluto alla Lega Fibrosi Cistica Emilia. Lorenzo Gilli, di cui in tanti ricordano la profonda cultura motoristica, la generosità e le doti umane, è stato uno dei protagonisti del rallysmo modenese, in particolare nelle gare per vetture storiche, come il Rally Storico di Modena che ha vinto per quattro edizioni consecutive dal 2016 al 2019, il Rally degli Abeti e dell’Abetone storico nel 2019 in Toscana, il Rally Storico del Grappolo nel 2021 in Piemonte, il Rally di Salsomaggiore Terme.

Lunedì 30 settembre si riunisce il Consiglio comunale sassolese

Lunedì 30 settembre si riunisce il Consiglio comunale sassoleseSi svolgerà lunedì prossimo, 30 settembre, a partire dalle ore 20,30 presso la sala Conferenze della Polizia Locale, la nuova seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo, convocato in modalità mista dal Presidente del Consiglio Filippo Simeone.

Saranno 14 i punti all’ordine del giorno, di cui 6 interrogazioni.

Si inzierà con l’interrogazione a firma di Gian Francesco Menani, Lega, avente ad oggetto: “Criticità di attuazione del sistema “porta a porta” nel comune di sassuolo”, per poi proseguire con quella di Luca Caselli, Fratelli d’Italia, avente ad oggetto “Richiesta parere all’Amministrazione comunale di Sassuolo circa la presa di posizione del sindaco di Modena, Mezzetti Massimo, in merito al cambiamento del sistema di raccolta dei rifiuti ed eventuale adesione a tale modificazione”.

Terza interrogazione in programma, sempre a firma del consigliere Caselli, ha ad oggetto “richiesta di quale posizione politica ed amministrativa, l’Amministrazione comunale di Sassuolo vuole adottare, circa l’installazione di ripetitori 5g sul territorio comunale”, la quarta, a firma del Consigliere Caselli ed altri di Fratelli d’Italia, ha ad oggetto “ richiesta di quale posizione politica ed amministrativa l’Amministrazione comunale di sassuolo vuole adottare , circa la pedonalizzazione di piazza Martiri Partigiani”.

La quinta interrogazione in programma è a firma di Francesco Macchioni, Lista Macchioni, avente ad oggetto “viabilità polo scolastico istituto superiore “A. Volta” e Ipsia “Don Magnani”. Chiuderà il gruppo di interrogazioni quella a firma di Alessandro Lucenti, Fratelli d’Italia, avente ad oggetto “Disagi viabilità in zona polo scolastico”.

Dopo le interrogazioni sarà la volta della ratifica deliberazione n. 165 adottata dalla Giunta Comunale in via d’urgenza nella seduta del 09/09/2024; a cui seguirà l’approvazione del Documento unico di programmazione 2025 2027 e della variazione al bilancio di previsione 2024/2026.

Al punto 10 dell’ordine del giorno sarà in votazione l’approvazione del bilancio consolidato relativo all’esercizio 2023 a cui seguirà la Convenzione tra il Comune di Sassuolo e il Comune di Castelnuovo Rangone per l’esercizio in forma associata delle funzioni di Segretario Generale.

Al punto 12 del consiglio sarà in discussione l’esame di un ordine del giorno a firma Consigliere Davide Capezzera, Forza Italia, avente ad oggetto: “Interlocuzione con l’Amministrazione comunale di Irsina (MT) volta al ripristino della tratta autobus Sassuolo – Irsina”; a cui seguirà l’esame di un ordine del giorno a firma del consigliere Caselli ed altri (Fdi), ad oggetto: “Intitolazione a don Carlo Lamecchi della scuola per l’infanzia in corso di

realizzazione nel quartiere Rometta (ex S.Agostino) e a Don Tullio Menozzi quella in corso di realizzazione nel quartiere Parco (ex asilo Parco).

Chiuderà la seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo l’esame di un ordine del giorno a firma del consigliere Giuseppe Vandelli (Lega) avente ad oggetto “Modifiche strutturali alla viabilità nei pressi del polo scolastico di piazza Falcone e Borsellino”.

 

Assegnati a Cersaie i premi ADI

Assegnati a Cersaie i premi ADIA Cersaie 2024 torna il concorso ADI Ceramic&Bathroom Design Award: un concorso aperto a tutte le aziende espositrici e realizzato a cura di ADI Emilia-Romagna. Una commissione di esperti sceglie tra i prodotti esposti negli stand quelli che si distinguono per il loro design: innovazione, tecnologia e producibilità, sostenibilità, durata, servizi all’utente. I criteri sono quelli della qualità del progetto nel senso più ampio e moderno, gli stessi della selezione di ADI Design Index, che porta ogni due anni i migliori prodotti del design italiano al premio più autorevole del settore: il Compasso d’Oro.

“La prima edizione del concorso è del 2014”, spiega Wladimiro Bendandi, che come Delegato territoriale coordina le attività di ADI Emilia-Romagna, “ma ADI seguiva già l’evoluzione del settore dagli anni precedenti, realizzando in collaborazione con Confindustria Ceramica varie iniziative per la valorizzazione dei migliori prodotti attraverso l’allestimento di mostre e la partecipazione a convegni.”

“Il premio ADI ai prodotti della ceramica e dell’arredobagno italiano rappresenta la conferma di come questi manufatti siano, a pieno titolo, soluzioni di design in grado di valorizzare gli ambienti nei quali vengono utilizzati”, dichiara Emilio Mussini, Presidente Commissione Attività Promozionali e Fiere di Confindustria Ceramica. “Il premio ADI agli stand chiude il cerchio rispetto all’importanza di una presentazione di qualità ed all’eccellenza di Cersaie quale manifestazione mondiale più importante”.

I premi del concorso ADI Ceramic&Bathroom Design Award sono stati assegnati a: Bertocci per la gamma Officina 3.16, Artesi per il sistema da bagno Shaker, Disenia per la vasca da idromassaggio Aretusa, Disegna per la collezione Nagomi, Decoratori Bassanesi per la soluzione progettuale WĀ, Ceramiche Sichenia per il progetto Stucco Facile. Una menzione speciale è stata conferita a Ceramiche Francesco De Maio quale riconoscimento per aver saputo trovare nel design una chiave per rinnovare la tradizione artigianale del prodotto ceramico. Per l’ADI Booth Design Award sono stati premiati Fondovalle, Artceram, Argenta, con una menzione speciale a Simas.

ADI Ceramic&Bathroom Design Award – la cui selezione è affidata come sempre a una giuria di esperti: designer e giornalisti specializzati, professionisti della comunicazione, ricercatori e docenti d’arte e di design – ha acquistato un valore concreto in più: i vincitori superano la prima fase del percorso che porta i prodotti all’inclusione nell’ADI Design Index, la preselezione annuale che permette di accedere al biennale premio Compasso d’Oro, con la possibilità di vincere il più ambito dei riconoscimenti del design italiano.

All’ADI Ceramic&Bathroom Design Award si è affiancato nel 2019 un altro concorso – ADI Booth Design Award – destinato a premiare a ogni edizione i migliori stand allestiti alla manifestazione bolognese del mondo della ceramica, per valorizzare ulteriormente gli sforzi delle imprese per farsi conoscere da operatori e pubblico del settore.

Una possibilità molto concreta: nella mostra della XXVIII edizione del Compasso d’Oro, aperta fino al 16 settembre all’ADI Design Museum di Milano, sono esposti tra gli altri Attitude, il rivestimento ceramico della Cooperativa Ceramica d’Imola che ha vinto il Compasso d’Oro; Pura, il rivestimento di Cotto d’Este che ha ottenuto nel 2022 una Menzione speciale al concorso del Cersaie; e la Collezione Blu Ponti della Ceramica Francesco de Maio, Compasso d’Oro alla carriera del prodotto per il suo ininterrotto successo nei decenni.

 

Peste suina africana (Psa), al via un nuovo bando di 1,4 milioni per la biosicurezza negli allevamenti suinicoli

Peste suina africana (Psa), al via un nuovo bando di 1,4 milioni per la biosicurezza negli allevamenti suinicoli
Autore: Francesco Grazioli – Copyright: Regione Emilia Romagna

Proseguono gli interventi per la prevenzione dei rischi di contagio e diffusione della peste suina africana, aggravata dalla grande diffusione dei cinghiali, negli allevamenti dell’Emilia-Romagna.
Il nuovo bando approvato dalla Regione, il quarto in ordine di tempo, mette a disposizione delle imprese 1,4 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027 della Politica agricola comunitaria (Pac).

Con quest’ultimo avviso sono 11,1 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione dal 2022 a oggi, per sostenere le imprese nell’emergenza della peste suina che sta interessando il territorio nazionale e parte di quello regionale.
Le risorse sono così suddivise: 1,7 milioni di euro di fondi statali e regionali e 67 domande liquidate nel 2022. Poi gli interventi del Piano strategico della Pac: 5 milioni per 13 progetti nel 2023, e per il 2024 3 milioni per 55 progetti già avviati e 1,4 milioni peril bando appena partito.

Per quanto riguarda la caccia al cinghiale, è stata ampliato da 3 a 4 mesi il periodo in cui è possibile praticarla in forma collettiva. Le nuove date vanno ora dal 1^ ottobre 2024 al 31 gennaio 2025; la Regione ha recepito così quanto previsto dalla recente modifica alla legge nazionale sulla caccia 157/92 (nell’ambito del decreto Agricoltura poi convertito in legge).

Oggi pomeriggio  si terrà in Regione un incontro tra l’assessore Mammi e il Commissario straordinario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini. Sarà l’occasione per un confronto sulla strategia attuata in Emilia-Romagna e per sottoporre  al Commissario i problemi rilevati nella gestione dell’emergenza.

“Il bando approvato in questi giorni rappresenta un ulteriore impegno da parte della Regione per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana, a salvaguardia del settore suinicolo regionale- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, numerose sono le aziende che hanno partecipato ai precedenti, ma vogliamo fare di più per mettere al riparo anche gli allevamenti che si trovano nelle Province in cui il virus oggi non è presente. Abbiamo inoltre deciso di recepire la modifica normativa che permette di ampliare da 3 a 4 mesi l’attività venatoria in forma collettiva al cinghiale perché crediamo sia un ulteriore strumento per una maggiore incisività d’azione. Si tratta di una modifica alla legge nazionale, di cui abbiamo sollecitato l’adozione più volte e in più sedi”.

Tra le attività per la gestione dell’emergenza, sono stati avviati in queste settimane i primi interventi di depopolamento tramite operatori specializzati, che intervengono in coordinamento con i Gruppi operativi territoriali delle singole province.
Al momento l’estensione dell’area infetta per i casi di positività fra i cinghiali è rimasta inalterata dal marzo 2024, e le zone di restrizione sono concentrate nelle province di Parma e Piacenza. È stato inoltre costituito il Gruppo operativo territoriale di Bologna, che ha già tenuto il primo incontro.

Il bando regionale per gli interventi di biosicurezza

Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna, singoli o associati, titolari di stabilimenti o proprietari di suini allevati in stabilimenti o all’aperto allo stato brado e semibrado. Il contributo va da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 150mila, per una percentuale di sostegno del 70% del costo ammissibile dell’investimento.

Sono ammesse le spese per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi. Previsti anche fondi per l’acquisto e l’installazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, l’acquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse.

Le domande potranno essere presentate entro le ore 13.00 del 22 novembre 2024 esclusivamente online sul Sistema informativo agricolo di Agrea.
Il termine unico di fine lavori, di rendicontazione delle spese e di presentazione della domanda di pagamento a saldo è fissato al 31 ottobre 2025.

“Leggiamoci”, sabato alla Cionini di Sassuolo con Emanuele Aldrovandi

“Leggiamoci”, sabato alla Cionini di Sassuolo con Emanuele AldrovandiSabato prossimo, 28 settembre alle ore 17, si terrà in Biblioteca Cionini il primo appuntamento autunnale della rassegna di incontri con autori e autrici “Leggiamoci”.

Emanuele Aldrovandi, in dialogo con Tullio Saldaneri, presenterà Il nostro grande niente (Einaudi, 2024), un brillante romanzo d’esordio che si interroga con tenerezza e disincanto sulla natura delle relazioni che viviamo.

La rassegna Leggiamoci continuerà nei prossimi mesi con due importanti eventi: sabato 19 ottobre sarà ospite in biblioteca l’autore di gialli storici Fabiano Massimi, per presentare Le furie di Venezia (Longanesi, 2024) insieme a Monica Franzoni; la rassegna si concluderà sabato 23 novembre con l’autrice e traduttrice Claudia Durastanti, che presenterà Missitalia (La nave di Teseo, 2024) in dialogo con la giornalista Ludovica Lugli.

Concerto di apertura al Centro Via Vittorio Veneto

Concerto di apertura al Centro Via Vittorio VenetoDomenica 29 settembre 2024, prende il via la nuova stagione di incontri culturali del Centro di Via Vittorio Veneto a Fiorano Modenese, a cura del Comitato Fiorano in Festa, col patrocinio del Comune di Fiorano Modenese.

Alle ore 17.00 il concerto di apertura, tenuto dal Maestro Gen Llukaci (violino), Athos Bassissi (fisarmonica) e Massimo Tagliata (fisarmonica e pianoforte), professionista che lavora anche con Biagio Antonacci. Ci sarà anche modo di apprezzare le creazioni di moda della stilista Manuela Lazzati.

Parteciperanno all’evento anche alcuni ballerini di tango che si esibiranno accompgnati dalle musiche dei tre artisti.

La rassegna “Concerti al Centro”, proseguirà domenica 24 novembre con Valzer musicato e interpretato, mentre domenica 15 dicembre ci sarà il tradizionale Concerto di Natale con la partecipazione del famoso tenore Giorgio Casciarri e dei Maestri Gen Llukaci e Denis Biancucci

Domenica 13 ottobre, sempre alle ore 17.00, riprende la rassegna “Cenacolo letterario” con le letture di Franca Lovino e l’accompagnamento musicale del Maestro Llukaci. Nel primo appuntamento della nuova stagione Antonio Prampolini presenta Margaret Bourke White.

Soundform 2024, sabato a Formigine evento dedicato ai ragazzi

Soundform 2024, sabato a Formigine evento dedicato ai ragazziSabato 28 settembre, a partire dalle ore 16, il Parco della Resistenza di Formigine ospiterà Soundform 2024, un evento gratuito dedicato ai giovani e alle famiglie.

Tra le attività in programma, i ragazzi potranno partecipare a sessioni di parkour con allenamenti guidati e un contest finale, sperimentare il mondo dell’hip hop con corsi aperti e ballare al ritmo di un dj set dal vivo. Non mancheranno laboratori creativi di giocoleria e street art per esprimere la propria fantasia, e una vasta gamma di giochi sportivi, tra cui calcio balilla, ping pong e scacchi.

Novità di quest’anno saranno i giochi da tavolo e una sessione di Dungeons & Dragons (su prenotazione, scrivendo a info@telaboratorio.it), ideale per gli appassionati di giochi di ruolo e strategia. A rendere la giornata ancora più piacevole, una merenda sarà offerta a tutti i partecipanti.

Il progetto, finanziato dal Fondo per la legalità del Ministero dell’Interno, è promosso dal Comune di Formigine in collaborazione con le associazioni TeLa – Teatro Laboratorio APS, ASD Formigine Parkour, Progetto Zone – Aliante Cooperativa Sociale e Happy Dance Formigine.

Per informazioni: Hub in Villa, tel. 059 416 355, giovani@comune.formigine.mo.it.

Consorzi di bonifica ancora al lavoro full time per lo smaltimento delle acque nelle aree più colpite dal maltempo

Consorzi di bonifica ancora al lavoro full time per lo smaltimento delle acque nelle aree più colpite dal maltempoLe reti dei canali dei Consorzi di bonifica (Romagna, Romagna Occidentale e Renana) che hanno, loro malgrado, ricevuto – come tutto il resto del territorio alluvionato – l’ondata di acqua e fango proveniente dalle esondazioni dei corsi d’acqua naturali, hanno contribuito e stanno tutt’ora contribuendo, grazie all’impiego straordinario di uomini e mezzi, allo smaltimento e scolo delle acque eccedenti.

Pur non potendo, per competenza, intervenire direttamente su fiumi e torrenti, la rete artificiale, spesso intersecandosi con quella naturale riceve, in casi di piena alluvionale, una quantità di risorsa idrica logicamente sovradimensionata per le stesse dimensioni idrauliche del proprio asset infrastrutturale. Ma l’impegno delle maestranze a supporto è stato immediato e già dalle prime ore tutti gli staff tecnici dei Consorzi associati ad ANBI Emilia Romagna hanno dato il loro supporto: Ferrara, Piacenza e Parma, Burana e Emilia Centrale, oltre ai Consorzi da Veneto, Lombardia e Umbria: Delta Po, Acque Risorgive, Adige Po, Bacchiglione, Terre di Gonzaga, Navarolo, Consorzio di bonifica delle Marche, Consorzio dell’Umbria oltre a Vigili del Fuoco, Regione Veneto e Società Autostrade, tutti si sono resi disponibili per il fine comune di salvaguardia del territorio.

Il Canale Emiliano Romagnolo, opera destinata alla funzione di irrigazione, a causa della rotta del Senio, ancora una volta ha ricevuto – come nel Maggio 2023 – l’acqua del fiume svolgendo, di fatto, il ruolo di cassa di espansione comprensibilmente fino alla sua massima capienza, distribuendo su un fronte di 10 km i flussi esondati per poi scaricare a valle. Grazie alle manovre effettuate (sezionamento del canale e scarico dei volumi nel Savio per oltre 1 milione di metri cubi) è stato limitato l’impatto dell’esondazione dallo stesso CER sia in termini di quantità che di durata della fuoriuscita. Dalla mattinata di ieri il CER ha ripreso il suo regolare funzionamento. Tutti i Consorzi dell’Emilia-Romagna associati ad ANBI hanno dato la loro disponibilità di intervento supportando i Consorzi in maggiore difficoltà così come i Consorzi di Veneto e Piemonte.

Le diverse fasi di manovra tecnico-idraulica sono state coordinate dall’Unità di Coordinamento dei Consorzi ANBI istituita presso la Protezione Civile regionale. Il bilancio complessivo delle attività svolte e di quelle in corso di realizzazione ha visto l’impiego di una trentina di pompe mobili nelle zone nevralgiche delle aree alluvionate tra Argenta, Lugo e Bagnacavallo, di cui 5 del Consorzio Bonifica Renana e 12 del Consorzio Romagna Occidentale. Le pompe mobili smaltiscono 150 mila metri cubi di risorsa al giorno e complessivamente ad oggi sarebbero oltre 500 mila i metri cubi allontanati dai comprensori allagati; inoltre, anche il deflusso cosiddetto “a gravità” della rete di canalizzazioni, dove raggiungibile dalla rete naturale, ha dato il suo rilevante contributo.

Ad oggi le pompe in azione costante sono a Vallesanta, nel Comune di Argenta. Il CER ha potuto allontanare nel Savio circa 300 mila metri cubi al giorno per tre giorni. A tal proposito si evidenzia ancora una volta che il Canale Emiliano Romagnolo ha una funzione vocata all’irrigazione, ma che tutto l’anno fornisce anche acqua per uso potabile in area Ravennate (grazie al potabilizzatore di Ravenna), uso che non è potuto venire meno anche durante gli eventi alluvionali. Già in queste ore, per esempio, alcune imprese (naturalmente non afferenti alle aree colpite, essendo il CER lungo 133 km da Ferrara a Rimini) hanno già inoltrato richiesta di risorsa idrica per l’approvvigionamento delle colture tardive.

 

La biblioteca di Fiorano dice no alla plastica

La biblioteca di Fiorano dice no alla plasticaA Fiorano Modenese è alta l’attenzione verso l’ambiente. Un nuovo passo di un’azione più complessiva che il Comune di Fiorano Modenese vuole portare avanti nella direzione della sostenibilità e salvaguardia ambientale, è stato fatto al BLA, Biblioteca Ludoteca e Archivio storico comunale con la campagna “BlasticFree” che prevede di non rivestire più con la plastica i volumi della letteratura di consumo, ossia quei libri di facile reperibilità sul mercato e che spesso hanno un ciclo di fruizione non particolarmente lungo. Qualche attenzione in più sarà quindi richiesta ai lettori nella cura del volume preso in prestito.

In questo modo, ogni anno al BLA verrà risparmiato l’utilizzo di circa 150 metri lineari di plastica trasparente.

Le edizioni più pregiate e rare, o di fattura più delicata, continueranno invece ad essere rivestite per prolungarne la fruibilità.

Altra plastica che lascia la biblioteca, a completare la campagna “BlasticFree”, è quella dei bicchieri al servizio dei dispenser dell’acqua, ora per usufruirne occorrerà portare il proprio bicchiere o la propria borraccia.

Si tratta di una strada percorsa già da alcune biblioteche italiane e che trova la propria ragione d’essere in motivazioni di carattere ambientale.

“L’Amministrazione comunale considera una priorità l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, applicandola nelle azioni e attività quotidiane, in modo trasversale sui vari settori. In questo caso tocca l’ambito culturale, agendo direttamente su pratiche che non inficiano il servizio, ma hanno un impatto positivo diretto sull’ambiente, anche attraverso una corresponsabilità dei cittadini.”, sottolineano gli assessori alla Cultura, Marilisa Ruini e all’Ambiente, Luca Busani.

Il BLA, realizzato nel 2011, nasce già con una spiccata vocazione a contenere l’impatto ambientale: il riscaldamento dell’acqua è garantito da un impianto solare termico e sono presenti un sistema di recupero dell’acqua piovana e un impianto fotovoltaico.

Ora occorre eliminare la plastica: la biblioteca di Fiorano e quella di Spezzano contengono complessivamente più di 76.000 volumi. Solo nel 2023 sono stati acquistati circa 1.000 volumi, tutti poi rivestiti in plastica, e sono stati scartati quasi 4.000 volumi, le cui condizioni non consentivano più il prestito, anch’essi rivestiti di plastica, gettata nella raccolta differenziata.

“Abbiamo constatato – spiegano gli operatori del BLA – che quando un libro viene rovinato il danno raramente, se non mai, interessa la copertura di plastica e la copertina: il libro viene bagnato, strappato, scarabocchiato per cui si rende necessario lo scarto”.

La plastica che ricopre la copertina non preserva le pagine e il documento nel suo complesso ed eliminarla non dovrebbe quindi comportare svantaggi se non in rari casi. I vantaggi ambientali, invece, sono evidenti.

 

Scuola: la situazione del trasporto pubblico locale

Scuola: la situazione del trasporto pubblico locale«La prima cosa da fare è assicurare ai nostri studenti un trasporto pubblico scolastico all’altezza del nostro territorio, da Finale Emilia a Fiumalbo, in grado di consentire e garantire i collegamenti con le scuole, perché è anche su questo che misuriamo la qualità delle nostre comunità. Avremo sicuramente tempo per comprendere a fondo le ragioni delle criticità di questo inizio d’anno scolastico, ma quello che famiglie e studenti ci chiedono oggi sono soluzioni, tempestive e concrete».

È questo quanto sottolineato dal Presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia in merito alle criticità emerse sul trasporto pubblico locale all’indomani dell’avvio dell’anno scolastico, che ha comportato disservizi sulla rete provinciale, con particolare riferimento al sovraffolamento e al ritardo dei mezzi in orario scolastico.

Braglia ribadisce che «la Provincia di Modena ha convocato per i prossimi giorni l’incontro periodico con i dirigenti scolastici, l’ufficio scolastico provinciale, Amo e Seta, che come ogni anno in questo periodo diventa l’occasione per un confronto risolutivo anche sul tema del trasposto scolastico, oltre che fare il punto sulla situazione dell’edilizia acolastica e della convenzione tra Provincia e istituti scolastici per la manutenzione delle strutture. Ho appreso – aggiunge Braglia – che il presidente di Seta Cirelli sarebbe pronto a rimettere il proprio mandato. Credo che oggi serva anzitutto risolvere la situazione, facendo tutti quanti noi lo sforzo di metterci dalla parte della soluzione, per dare risposte rapide e certe ai cittadini».

Per quanto riguarda la composizione societaria di Seta, l’assemblea dei soci pubblici modenesi di Seta comprende la Provincia di Modena e i 47 Comuni del territorio e detiene il 25 per cento delle quote di capitale sociale, mentre il restante 25 per cento appartiene al Comune di Piacenza e al Consorzio Act di Reggio Emilia. Le restanti quote societarie, pari al 49,5 per cento, sono suddivise tra Herm Srl e Tper Spa.

Alcune chiusure programmate su Tangenziale di Bologna e A14

Alcune chiusure programmate su Tangenziale di Bologna e A14Sulla Tangenziale di Bologna, sono terminati in anticipo, rispetto al programma, i lavori di manutenzione degli impianti elettrici; di conseguenza, è stata annullata l’ultima chiusura del ramo di allacciamento sul Ramo Verde, verso Bologna Borgo Panigale, che era prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 25, alle 6:00 di giovedì 26 settembre.

Per consentire lavori di manutenzione cavi, invece, dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 25, alle 6:00 di giovedì 26 settembre, sarà chiuso lo svincolo 11 bis Castenaso Ravenna, in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto. In alternativa si consiglia di entrare allo svincolo 11 San Vitale o 12 SS65 della Futa.

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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori connessi all’ampliamento a quattro corsie, nelle due notti di giovedì 26 e venerdì 27 settembre, con orario 22:00-6:00, sarà chiusa la stazione di Imola, in entrata verso Ancona e in uscita per chi proviene da Bologna. In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Castel San Pietro, al km 38+200 o di Faenza, al km 64+500.

 

 

Come si è trasformata l’Emilia-Romagna in questi anni: il bilancio di mandato 2020-2024

Come si è trasformata l’Emilia-Romagna in questi anni: il bilancio di mandato 2020-2024Un tasso di occupazione cresciuto di oltre 5 punti percentuali. I servizi per l’infanzia aumentati del 10,7%, l’abbandono scolastico quasi dimezzato, una raccolta differenziata che ha registrato un +19%. Sono alcuni dei macro-dati relativi agli ultimi dieci anni di governo dell’Emilia-Romagna. Dieci anni di politiche efficaci e impegni mantenuti, per una regione sempre più moderna, sostenibile – a livello sociale, economico, ambientale – e competitiva. Due lustri in cui la popolazione è aumentata dello 0,5%, l’export del 31,8%, il Pil dell’11,2%.

In questo arco temporale si colloca il bilancio di mandato 2020-2024, relativo alla legislatura che si avvia alla conclusione, consultabile sulla piattaforma https://bilanciomandato.regione.emilia-romagna.it/, pensata soprattutto per una consultazione da web e smartphone. A partire da un percorso interattivo basato su 25 quiz: tutti potranno così “misurare” la propria informazione su cosa fa la Regione e cosa ha realizzato in questi anni. Il bilancio di mandato è suddiviso in alcuni capitoli, con i relativi approfondimenti: “Regione dei diritti e dei doveri”, “Regione della conoscenza e della cultura”, “Regione del lavoro e delle opportunità”, “Regione della transizione ecologica”.

Il Report, i cui dati sono aggiornati a luglio 2024, è scaricabile dalla piattaforma online. Il documento risponde al doveroso principio di trasparenza e rendicontazione sull’attività della Regione durante il mandato che si chiuderà con le prossime elezioni regionali, il 17 e 18 novembre.

 

Com’è cambiata l’Emilia-Romagna negli ultimi 10 anni: alcuni macro-dati

Sul territorio regionale, la popolazione è aumentata dello 0,5%, l’export del 31,8%, il Pil dell’11,2%.

I servizi per l’infanzia sono passati dal 35,5% al 46,2%, con un aumento di 10,7 punti percentuali di posti disponibili sulla popolazione. L’obiettivo è partire dai più piccoli, garantendo un sistema educativo integrato che concorre, con la famiglia, alla loro crescita e formazione. E, al tempo stesso, supportare i genitori che lavorano.

Dal traffico su gomma a quello su ferro. Le tonnellate di merci che “viaggiano” su ferrovia, con una significativa riduzione dell’impatto sull’ambiente, sono passate da 16.940 a 22.800 (+5.860).

Un prolungato allontanamento dal mercato del lavoro o dal sistema formativo può comportare il rischio di emarginazione; ma in Emilia-Romagna i giovani Neet (ovvero che non studiano né lavorano), d’età compresa tra i 15 e i 29 anni, sono diminuiti dell’8,4% (dal 20,6% all’11%).

Puntare sul miglioramento, rimanere competitivi, guardare costantemente al futuro: la spesa in ricerca e sviluppo ha visto un + 0,45% (dal 1,7% al 2,15%).

La percentuale dei consumi da fonti rinnovabili (e dunque pulite, che si rigenerano naturalmente nel tempo, non si esauriscono e salvaguardano la salute umana e l’ambiente) ha registrato un +5 (dal 11% al 16%).

Meno inquinamento, riduzione delle discariche, riutilizzo delle materie prime. Sono tanti i vantaggi della raccolta differenziata, cresciuta del 19% (dal 58,2% al 77,2%).

Per un giovane, abbandonare gli studi prima del tempo significa avere più difficoltà nel trovare un’occupazione stabile, oggi ancora più che in passato. In Emilia-Romagna sono state messe in campo strategie per contrastare l’abbandono scolastico, che ha visto un calo del 5,9% (dal 13,2% al 7,3%).

Perdita del lavoro, reddito basso, situazioni di marginalità e isolamento. Su tutto il territorio regionale il rischio di povertà o esclusione sociale, dal 2019 a oggi, si è ridotto del 6,6% (dal 14% al 7,4%).

Il tasso di occupazione, tra le persone dai 20 ai 64 anni, è salito del 5,2% (dal 70,7% al 75,9%). Nel dettaglio, il tasso di occupazione femminile, nella stessa fascia d’età, ha visto un +6,1% (dal 63% al 69,1%). Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 74 anni ha visto un -3,3% (dal 8,3% al 5%).

Case rifugio, dalla Regione 1 milione di euro per aumentare i posti letto destinati alle donne vittime di violenza

Case rifugio, dalla Regione 1 milione di euro per aumentare i posti letto destinati alle donne vittime di violenzaUn altro passo avanti a supporto delle donne vittime di violenza.  La Regione ha approvato la graduatoria che assegna 1 milione di euro per aumentare i posti letto nelle Case rifugio, per accompagnare le donne verso l’autonomia.  Sono 11 gli interventi finanziati, dislocati su 8 delle 9 province del territorio emiliano-romagnolo, che consentiranno 44 posti letto in più, per soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori (case rifugio) per l’accompagnamento verso la semiautonomia (ospitalità di secondo livello). I nuovi posti letto saranno distribuiti: 6 a Piacenza, 9 a Parma, 10 a Modena, 4 a Bologna, 3 a Ferrara, 2 a Ravenna, 6 a Forlì-Cesena e 4 a Rimini. La disponibilità a livello regionale passa quindi da 359 a 403 posti letto.

Lo ha deciso la Giunta regionale nell’ultima seduta, su proposta dell’assessora alle Pari opportunità, Barbara Lori.

L’incremento si è reso necessario, poichè secondo i dati del report dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere riferiti al 2022, delle 55 strutture di ospitalità, solo 14 sono dedicate all’ospitalità di secondo livello, cioè al periodo in cui la vittima di violenza non si trova in situazione di emergenza (dove trova accoglienza nelle case rifugio di primo livello). È un momento particolarmente delicato che comprende la possibilità per la donna di accedere all’autonomia economica, abitativa e lavorativa, e quindi indispensabile per consentire a lei e ai figli di rimanere in una situazione di sicurezza.

“Gli interventi sulle nuove case rifugio- commenta l’assessora alle Pari opportunità, Barbara Lori-, rafforzano in modo considerevole le azioni regionali di supporto alle donne in fuoriuscita da percorsi di violenza e ai loro figli/e minori”.

“Abbiamo bisogno di mantenere un impegno forte per contrastare e prevenire un fenomeno che continua ad essere allarmante- aggiunge-, per questo abbiamo scelto di finanziare le Case rifugio, sicuramente strategiche per contrastare la violenza di genere ed investire sul futuro di tante donne e dei loro figli, che vogliono iniziare una nuova vita”.

“E l’impegno della Regione non si ferma qui- conclude Lori-, poiché si somma alla misura del Reddito di Libertà, per il quale la Regione ha stanziato  2,6 milioni di euro negli ultimi due anni allo scopo di integrare le risorse nazionali in calo”.

Destinatari del bando erano i Comuni e le Unioni di Comuni, insieme alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). Le risorse assegnate saranno utilizzate per opere di manutenzione straordinaria di alloggi di proprietà dei Soggetti beneficiari   per soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori. Gli interventi approvati dovranno terminare entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

Memoria, in cammino da Sant’Anna di Stazzema a Monte Sole

Centottanta chilometri, quattordici Comuni, undici tappe, due Regioni per un’unica storia da raccontare e tramandare: è il Cammino Sant’Anna di Stazzema-Monte Sole, che punta a unire due luoghi simbolo della Resistenza al nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un nuovo percorso escursionistico attraverso paesaggi montani, borghi e memoria tra Alta Versilia, Media-Valle del Serchio e Appennino bolognese, che è stato presentato questa mattina nella sede della Regione Toscana dal presidente Eugenio Giani, dall’assessora alla Cultura della memoria della Regione Toscana Alessandra Nardini, dall’assessore a Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, dalla presidente e dal direttore di Liberation Route Italia, Raffaella Mariani e Carlo Puddu. Proprio Liberation Route Italia (la sezione italiana della Fondazione Liberation Route Europe) ha realizzato un primo studio di fattibilità, finanziato dai due enti regionali.

In occasione della conferenza stampa ha espresso il suo sostegno al progetto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “E’ un progetto prezioso – ha osservato – che si sposa con la nostra idea di Toscana diffusa e di Regione da sempre impegnata sui temi della Memoria e della pace, con le radici ben salde nell’antifascismo. Lo studio di fattibilità ci dice che non ci sono grandi criticità per la realizzazione e porterebbe a creare non solo un cammino ma una più vasta area di interesse, per valorizzare ulteriormente luoghi e monumenti. Storia, memoria, cultura, turismo: tratti identitari di una Toscana che ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere l’attrattività della bellezza e di un tempo libero da vivere con lentezza, immerso nella natura e il paesaggio. Quello da Sant’Anna di Stazzema a Monte-Sole è un cammino pieno di suggestioni e di posti da scoprire, luoghi in passato di sofferenze ma da dove sono sorte la nostra Repubblica e la Costituzione. Sono molto contento che potremo seguire questa strada assieme alla Regione Emilia-Romagna e a tantissimi comuni”.

“Il cammino Sant’Anna di Stazzema-Monte Sole – ha affermato in conferenza stampa l’assessora Alessandra Nardini – è un obiettivo realizzabile su cui siamo impegnati, come dimostra l’aver finanziato, insieme alla Regione Emilia-Romagna, lo studio di fattibilità che stamani presentiamo. Vorremmo che questo fosse un ulteriore tassello del nostro impegno nel tutelare e promuovere la Memoria, a partire dal far conoscere e vivere i luoghi che, nel periodo più buio e vergognoso della nostra storia, 80 anni fa, sono stati teatro di terribili eccidi nazifascisti.  Oggi più che mai, alla luce dei pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo e agli inaccettabili tentativi di revisionismo e negazionismo che oggi trovano persino cittadinanza nelle più alte istituzioni, far conoscere la storia del ventennio fascista nel nostro Paese e degli orrori nazifascisti è un imperativo. È per questo che abbiamo convintamente deciso di aderire a Liberation Route, che ci sta offrendo l’opportunità di far scoprire e valorizzare i luoghi toscani che furono attraversati dalla Linea Gotica e che conobbero, soprattutto nell’estate ’44, l’abisso più profondo che l’umanità ha toccato. Fare Memoria ma anche promuovere la pace, a partire dalle giovani generazioni. Questo deve essere il nostro instancabile impegno, ed in questo ci aiuterà il Cammino Sant’Anna di Stazzema-Monte Sole. Quel cammino dovranno solcarlo le studentesse e gli studenti toscani e emiliano-romagnoli, ma anche italiani e europei, le giovani cittadine e i giovani cittadini del mondo. Un’esperienza concreta dove si integrano storia, cultura della Memoria e della pace, valorizzazione del paesaggio, turismo. Un turismo di Memoria e di Pace. Infine ci tengo a sottolineare la preziosa sinergia e collaborazione che si è sviluppata tra le nostre due Regioni, insieme a tutti i Comuni coinvolti dal percorso, storicamente uniti nell’impegno sui temi della Memoria e la cui storia affonda le radici nella lotta di Liberazione dal nazifascismo e porta indelebili le ferite dell’orrore nazifascista”.

“Monte Sole e Sant’Anna di Stazzema sono due luoghi fondamentali per la storia del nostro Paese, dove si sono poste le basi per la democrazia al costo di centinaia e centinaia di vittime innocenti: unirle in un percorso a piedi, in occasione dell’ottantesimo anniversario di quei tragici eventi, significa non dimenticare il loro sacrificio e rendere viva la loro memoria– dichiara l’assessore Mauro Felicori-. Tutta l’area dell’Appennino Tosco-Emiliano è stata coinvolta dalla guerra che ha colpito i civili e oggi presentiamo un primo tracciato, dal forte valore simbolico, ma intendiamo sollecitare la nascita di una rete di diramazioni per raggiungere altrettanti luoghi di memoria, perché ogni storia lungo la Linea Gotica, intesa come progressivo spostamento del fronte, merita di essere ricordata”.

“Fare memoria a ogni passo- commenta Raffaella Mariani-: è questo il senso del Cammino Sant’Anna di Stazzema-Monte Sole che presentiamo questa mattina, attraverso lo studio di fattibilità finanziato e sostenuto dalle due Regioni, che ringrazio. Due luoghi simbolici, intrisi di storia e memoria, che raccontano pagine violente e dolorose del nostro passato comune, consegnandoci un patrimonio che continua a parlarci oggi. L’obiettivo dello studio di fattibilità è duplice: da una parte rendere possibile, e concreto, il collegamento tra due luoghi così fortemente significativi, unendo due regioni vicine e complementari per molti aspetti; far conoscere quindi la storia dei luoghi che sorgono lungo la Linea Gotica e che in quel periodo hanno vissuto vicende e momenti terribili; valorizzare quel periodo storico e attualizzarlo, attraverso l’esperienza diretta, la possibilità di intraprendere un percorso trekking, pensato per essere accessibile a tutti, anche a chi non è un camminatore esperto; e quindi diffondere la cultura della memoria e della pace anche alle future generazioni”.

 

Il cammino

Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative volute per celebrare l’ottantesimo anniversario della guerra di Liberazione dal nazifascismo e della fine della Seconda guerra mondiale. Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna, entrambe socie di Liberation Route Italia, insieme al Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema e al Comitato per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto (anch’essi soci di Liberation Route Italia) hanno dunque avviato il percorso per realizzare questo nuovo cammino di liberazione, immerso nelle montagne e nei borghi di questa parte d’Italia, dove storia, natura, turismo lento, memoria, arte e bellezza diventano un’esperienza unica e integrata. L’obiettivo è unire, idealmente, Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole, due tra i luoghi più simbolici della storia e della memoria italiane in quello che potrebbe diventare il primo cammino ufficiale di Liberation Route Italia, riconosciuto anche dal Consiglio d’Europa.

Il contesto storico

Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole sono stati teatri di vicende drammatiche, due stragi con oltre 1100 vittime civile compiute dalla stessa divisione tedesca, la XVI SS, nell’estate del 1944. Ma anche gli altri territori attraversati dal Cammino hanno assistito alla violenza nazi-fascista, come Bagni di Lucca (luglio 1944, 16 vittime), Piteglio (settembre 1944, 22 vittime), Grizzana (luglio 1944, 39 vittime) e Savignano, (settembre 1944, 9 vittime). Tutti luoghi che, a ben vedere, corrono lungo la Linea Gotica, attorno alla quale la guerra effettivamente si fermò in una lunga fase di stasi e assunse il suo volto più totale e drammatico: battaglie partigiane, rastrellamenti fascisti, bombardamenti alleati e il passaggio di truppe di diverse nazionalità extraeuropee.

Le tappe

Lo studio di fattibilità del Cammino ci consegna un percorso trekking lungo circa 180 chilometri divisi in 11 tappe con partenza da Pietrasanta (tappa 0), in direzione Sant’Anna di Stazzema e poi Camaiore (Lu). Da qui si passerà a Fiano, nel comune di Pescaglia (Lu), e a Borgo a Mozzano per arrivare a Bagni di Lucca e Vico Pancellorum (Lu). Il percorso prosegue quindi in direzione Appennino pistoiese, San Marcello Pistoiese-Piteglio, Sambuca Pistoiese e Pracchia (Pt), per entrare in Emilia-Romagna da Porretta Terme, Riola, Grizzana Morandi e infine Monte Sole e Marzabotto e Monzuno (Bo). Un vero e proprio percorso escursionistico, che non presenta particolari criticità e che quindi risulta fattibile alla maggioranza delle persone, in un territorio montano affascinante e ricco di storia e cultura. Ad ogni tappa saranno previsti posti letto e servizi. Questo studio di fattibilità pone le basi per la realizzazione di un vero e proprio Cammino, che potrebbe essere inaugurato nel corso del 2025, in occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.

LRE Italia

L’Associazione Liberation Route Italia (LRE Italia) è la sezione italiana della Fondazione LRE, una rete internazionale che unisce persone ed organizzazioni che si dedicano alla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, della Seconda guerra mondiale. Liberation Route Europe – Sentieri della Liberazione è il progetto che si occupa di creare un itinerario internazionale che collega le principali regioni interessate dall’avanzata delle forze alleate tra il 1943 e il 1945. Il percorso è stato riconosciuto come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa dal 2019.

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