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domenica, 27 Luglio 2025
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Attacco hacker: incontro con i Comitati dei cittadini. Pagina web e numero verde dedicato

Attacco hacker: incontro con i Comitati dei cittadini. Pagina web e numero verde dedicatoProsegue l’attività messa in campo dall’Azienda USL di Modena conseguentemente all’attacco hacker che ha colpito le Aziende sanitarie modenesi lo scorso 28 novembre.

Sono infatti stati avviati dei percorsi di coinvolgimento sia a livello nazionale che locale. Subito dopo l’attacco l’Ausl ha contattato le altre aziende sanitarie vittime di episodi analoghi, con l’obiettivo di portare il tema all’attenzione dell’intera comunità sanitaria, mantenere aperto un confronto e, nell’immediato, individuare i migliori specialisti e selezionare le migliori pratiche in questo ambito da applicare al contesto modenese.

Sul versante locale, si è tenuto ieri, 19 novembre, un primo incontro con i rappresentanti delle associazioni che su tutta la provincia collaborano con l’Azienda sanitaria – i presidenti dei Comitati consultivi misti – e con altre associazioni di cittadini, con l’obiettivo di avviare, non appena sarà possibile, percorsi informativi adeguati sul territorio.

“Come rappresentanti dei cittadini – sostiene Luciano Sighinolfi, Presidente dei Comitati Consultivi Misti – abbiamo aderito in modo convinto alla richiesta di collaborare a questa attività di informazione partecipata sui temi della cultura digitale e su quanto accaduto a Modena (e sta accadendo in tante altre parti del Paese e a livello internazionale) con l’attacco informatico, nonché sulle risposte messe in campo”.

L’obiettivo, come ribadito nei numerosi incontri di questi giorni, è garantire l’informazione più ampia e corretta possibile, in una logica di trasparenza, pur nel rispetto delle indagini in corso.

Sarà inoltre creata un’area dedicata del sito Ausl dove saranno collocate le risposte via via disponibili alle “domande più frequenti” a disposizione dei cittadini che desiderano approfondire l’accaduto.

Per chi non ha la possibilità di accedere ad internet, a partire da mercoledì 27 dicembre sarà attivo un numero telefonico dedicato, l’800 254 527 (dal lunedì al venerdì nei giorni feriali, dalle ore 10 alle 12).

Si precisa che al momento non sono disponibili informazioni specifiche sul contenuto dei documenti pubblicati sul dark web riferiti a singoli cittadini, essendo in corso le attività di scarico in sicurezza dei singoli file effettuate da ditte altamente specializzate, che richiederanno tempi adeguati e il contatto con le Autorità competenti.

Sono sempre a disposizione, come riferimento per i cittadini, gli aggiornamenti sui servizi sanitari sempre disponibili su www.ausl.mo.it/attacco-hacker-aziende-sanitarie-modena) e sulle informazioni in merito ai dati personali ai sensi dell’art. 34 del GDPR alla pagina dedicata.

In ogni occasione si ribadisce che chiunque visualizzi, entri in possesso, scarichi, acquisti, pubblichi tali dati – e li utilizzi per propri scopi o li diffonda on-line, sui social network o in altro modo – incorre in condotte illecite che possono costituire reato. Come detto, ogni aggiornamento della situazione viene notificato dall’Azienda all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e alla Polizia Postale.

Approvata la nuova legge sulla Promozione culturale proposta dalla Giunta regionale

Approvata la nuova legge sulla Promozione culturale proposta dalla Giunta regionale
Mauro Felicori (Copyright Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore Ballardini Pietro)

Una nuova normativa per aggiornare, innovare e rendere più organica la disciplina regionale in materia di promozione culturale, finora dettata dalla legge regionale n. 37, che da oggi viene abrogata. La nuova legge, presentata dalla Giunta regionale, è stata approvata oggi dall’Assemblea legislativa.

“In continuità con l’azione finora svolta- ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- con questa nuova normativa la Regione intende favorire la promozione della cultura quale strumento di crescita personale e di inclusione sociale, in modo da incentivare una fruizione consapevole, creare nuove sinergie fra le comunità locali, gli operatori del settore e il territorio nel suo complesso”.

La nuova disciplina avrà in dotazione le risorse già stanziate per l’attuazione della legge 37, pari a 3,8 milioni di euro sia per il 2024 che per il 2025.

La nuova legge

Con la nuova normativa viene incoraggiata l’innovazione e la sperimentazione di nuove forme artistiche in grado di arricchire l’offerta culturale regionale, grazie anche all’impiego di tecnologie digitali.

Per chiarire i rispettivi ambiti di intervento e favorire un coordinamento tra le azioni degli enti territoriali, sono state definite le funzioni spettanti alla Regione e agli Enti locali, in modo tale che l’individuazione delle rispettive competenze favorisca una più intensa e consapevole collaborazione interistituzionale.

È prevista l’adozione di un programma pluriennale, di regola triennale, approvato dall’Assemblea legislativa su proposta della Giunta regionale.

La legge prevede interventi diretti, con la possibilità da parte della Regione di realizzare iniziative di promozione culturale, e interventi indiretti che si possono concretizzare attraverso diversi strumenti: da intese istituzionali e accordi con altre amministrazioni pubbliche alla possibilità di sottoscrivere convenzioni con soggetti pubblici o privati.

La Regione può inoltre sostenere le iniziative di promozione culturale tramite la concessione di contributi: in questo caso la Giunta, con propri atti, individua criteri e modalità di attuazione degli interventi.

Il sostegno alle attività di promozione culturale viene fornito a soggetti pubblici, quali enti locali singoli o associati e pubbliche amministrazioni, nonché a soggetti privati, tra cui gli enti del Terzo Settore, che svolgano esclusivamente o prevalentemente la loro attività in ambito culturale e che abbiano sede legale o operativa sul territorio regionale.

In Emilia-Romagna è legge la tutela degli alberi monumentali

In Emilia-Romagna è legge la tutela degli alberi monumentaliQuerce, faggi, castagni, platani, cipressi, gelsi e ippocastani. Veri e propri patriarchi della natura, esemplari unici per caratteristiche botaniche e morfologiche come l’altezza o la circonferenza del tronco, ma anche per l’alto valore storico e paesaggistico e il richiamo turistico che sono in grado di esercitare.

La Regione rafforza la tutela degli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna – 622 quelli finora riconosciuti in tutto il territorio, da Piacenza a Rimini – e lo fa grazie ad una legge: il progetto di legge della Giunta approvato lo scorso luglio, infatti, ha ottenuto oggi il via libera dall’Assemblea legislativa.

Un provvedimento in linea con la normativa nazionale, che aggiorna una precedente legge regionale e che stanzia 935.000 euro di risorse regionali per gli interventi ordinari nel triennio 2023-2025. Risorse che serviranno per finanziare, attraverso l’emanazione di bandi ad hoc, i progetti di cura e di tutela sia da parte degli enti pubblici che dei privati. E sfiora un milione di euro l’investimento effettuato dalla Regione dal 2021 ad oggi per la cura e gestione dei patriarchi della natura.

Il testo legislativo, oltre a definire i criteri e le procedure per l’individuazione e l’iscrizione nell’apposito elenco degli alberi monumentali, estende per la prima volta la tutela anche ai boschi vetusti regionali. Quei boschi, cioè, che da almeno 40 anni non hanno subito interventi dalla mano dell’uomo e che per questo motivo vantano caratteristiche peculiari, di grande pregio naturalistico e sotto il profilo della biodiversità. La tutela sarà riconosciuta dopo un esame approfondito delle candidature pervenute.

“Siamo stati la prima Regione italiana, nell’ormai lontano 1977, a varare norme di salvaguardia e valorizzazione degli alberi monumentali- ricorda l’assessora regionale ai Parchi e forestazione, Barbara Lori-. Con la legge approvata oggi rafforziamo la tutela di esemplari arborei che costituiscono un bene comune di grande interesse sul piano ambientale, paesaggistico e storico. Un patrimonio naturalistico di straordinaria importanza che vogliamo valorizzare sempre di più anche sul versante della comunicazione, consapevoli che questi giganti della natura possono rappresentare una leva di attrazione e promozione turistica soprattutto per i territori appenninici. Significativo- conclude Lori- aver inserito nel testo legislativo norme di tutela ad hoc per i boschi vetusti, una preziosa risorsa per la tutela della biodiversità della nostra regione”.

La legge, in sintesi

Le principali novità del provvedimento riguardano la nascita dell’elenco regionale degli alberi monumentali, la creazione di una banca-dati georeferenziata e l’istituzione di una zona di protezione di almeno 10 metri di raggio intorno al gigante verde da tutelare.

Viene inoltre stabilito l’obbligo di recepimento dei vincoli di tutela negli strumenti urbanistici dei Comuni e nei regolamenti degli Enti Parco e il potenziamento delle attività di informazione e comunicazione.

La nuova legge, che ribadisce l’intangibilità degli alberi monumentali, definisce i criteri e le procedure per l’iscrizione di un esemplare arboreo nell’elenco regionale. Tra i requisiti prescritti, l’importanza sotto il profilo naturalistico per età, dimensioni, rarità botanica e specie; il pregio paesaggistico per ubicazione, forma e architettura vegetale e, infine, il loro valore storico-culturale-religioso, in quanto testimoni silenziosi di particolari avvenimenti di epoche passate.

La possibilità di segnalare nuovi alberi monumentali o boschi vetusti è estesa a tutti i cittadini, che possono trovare le informazioni necessarie sul sito della Regione a questo link  https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/sistema-regionale/flora/alberi-monumentali/la-segnalazione-di-un-albero-monumentale-di-pregio-regionale, ma in particolare è richiesta la collaborazione di Comuni, Enti forestali, Enti di gestione delle aree protette e Carabinieri Forestali.

La vigilanza sul rispetto dei divieti e delle prescrizioni fissate dalla nuova legge è esercitata dalla Regione – anche attraverso Arpae – dai Comuni, dagli Enti forestali, di gestione delle aree protette e dagli enti preposti alla vigilanza del territorio (Carabinieri Forestali, Guarda parco, ecc.)

Nei prossimi mesi la Giunta regionale predisporrà una direttiva che definirà in dettaglio criteri e procedure applicative del testo legislativo.

Approvato dal Consiglio comunale di Formigine il bilancio preventivo 2024

Approvato dal Consiglio comunale di Formigine il bilancio preventivo 2024Discusso e approvato nella seduta del 19 dicembre in Consiglio comunale il conto preventivo 2024, che imposta la spesa pubblica sul territorio formiginese per il triennio. Per il 2024 la spesa corrente si assesterà su un totale a pareggio di 47,6 milioni di euro: in particolare vengono impegnati 8,8 milioni per lo sviluppo del territorio, 5,7 per l’istruzione, 5,2 per il sociale, 2,9 per sport, cultura e turismo, 2,3 per la sicurezza.

Ma quali sono le scelte qualificanti di questa programmazione finanziaria? In primis continuare a ridurre il debito, più che dimezzato da 57 a 25 milioni di euro in due legislature: è evidente l’impatto positivo di uno sforzo in questa direzione anche sui rimborsi di rate e prestiti, in una fase di rialzo del costo del denaro. Ma anche la totale invarianza da nove anni di tutte le imposte, rette e tariffe dei servizi alla cittadinanza, in un periodo di alta inflazione che aumenta il costo della vita per le  famiglie. Non mancano le agevolazioni, con la previsione della completa esenzione dall’addizionale comunale IRPEF per i redditi fino a 10mila euro. Come forma di sostegno alle imprese, continua l’impegno del Comune nel rispetto e diminuzione dei tempi di pagamento: la norma prevede che debbano essere effettuati in 30 giorni, a Formigine la media si assesta ora su 15 giorni. Per quanto concerne la parte investimenti invece gli atti approvati includono 25 milioni di investimenti nel triennio effettuati anche alla capacità di raccogliere risorse esterne (3,9 milioni attirati solo nel 2022), interventi dedicati in primis a sociale, scuola, sport, sostenibilità. Sul 2024 il piano investimenti prevede fra le altre cose l’adeguamento sismico ed energetico della Palestra Ascari di Casinalbo per 1,7 milioni, la riqualificazione del Parco dello Sport per 339mila euro, manutenzioni strade, ciclabili e arredi urbani per 780mila euro. Ad altri efficientamenti energetici e tecnologie per la smart city verranno dedicati 260mila euro, e si inizieranno gli interventi di ricucitura del territorio previsti dal piano strategico “Il cuore verde del distretto”, iniziando da Via Gramsci. Su via Gramsci si continuerà nel 2025 con il secondo stralcio da 300mila euro e 550 saranno dedicati al completamento del collegamento Formigine – Corlo; 600mila euro verranno dedicati alla messa in sicurezza del tratte centrale di via Giardini a Casinalbo, e 4,5 milioni sono previsti per il nuovo polo scolastico Prampolini 0-6 anni, e ancora 263mila euro per manutenzioni straordinarie di ciclabili, strade e arredo urbano. Il triennio del piano si conclude col 2026 che prevede interventi sullo stadio Pincelli (760mila euro), Museo della Civiltà Contadina (500mila euro), riqualificazione della Pieve di Colombaro (1,5 milioni), ancora ricuciture dal progetto urbano strategico con 900mila euro per il collegamento Formigine – Fiorano, 400mila euro per la messa in sicurezza di Via Don Franchini e via Sant’Antonio, 400mila per la riqualificazione di via San Francesco in centro storico, altri 300mila euro complessivi per manutenzioni ciclabili (in particolare per la Modena – Maranello), infine 3,2 milioni sono previsti per il nuovo tratto di collegamento via Don Franchini – via Mazzacavallo. “Equilibrio, efficienza, equità – afferma il Sindaco Maria Costi – ma anche innovazione e reciprocità sono i criteri che ci hanno guidato nella costruzione di questo bilancio, e questa impostazione sul lungo periodo ci ha consentito di più che dimezzare il debito ma anche di fare salire il valore del nostro patrimonio fino ai 236 milioni del 2024. Nei prossimi sei mesi raccoglieremo anche il frutto del lavoro della legislatura, e riconsegneremo ai cittadini 13 ulteriori investimenti fra riqualificazioni e nuovi interventi dedicati a sicurezza sociale e stradale, sport e scuola: tre rotonde, numerosi tratti ciclabili, un impianto fotovoltaico, un parcheggio da oltre 100 posti, le scuole Don Mazzoni e il nido Alice, le palestre Fiori e Ferraguti e una nuova palestra all’aperto, la ex casa del custode di Villa Gandini e il parco delle Tre Fontane con la torre dell’acquedotto”.

Sospensione banchi irregolari al mercato di Formigine, Anva Confesercenti: “I controlli vanno estesi in tutti i mercati del territorio”

Sospensione banchi irregolari al mercato di Formigine, Anva Confesercenti: “I controlli vanno estesi in tutti i mercati del territorio”
Alberto Guaitoli, Presidente Anva Confesercenti Modena

Così interviene Anva Confesercenti Modena che da tempo, fa sapere il Presidente Alberto Guaitoli, si batte per contrastare fenomeni di irregolarità e violazione delle norme: “È da anni che denunciamo la presenza di imprese che violano le norme del settore per quanto riguarda il commercio su area pubblica e chiediamo alle amministrazioni locali di intensificare i controlli e che quest’ultimi vengano svolti regolarmente per contrastare questi fenomeni che danneggiano le imprese regolari. Il rispetto delle regole è fondamentale per un corretto svolgimento della concorrenza”.

Posizione condivisa anche dal direttore di Area Confesercenti Distretto Ceramico, Emanuele Costetti che plaude al lavoro della polizia municipale e dell’ispettorato del lavoro: “È la direzione giusta ed è necessario continuare così per poter garantire il lavoro degli ambulanti del mercato di Formigine, un appuntamento che ogni settimana richiama tanti consumatori anche dai comuni limitrofi. Il nostro auspicio è che questo non sia solo un episodio sporadico ma che si continui per questa strada”.

“Dietro questi fenomeni – continua Guaitoli – a volte si celano situazioni complesse, dalle imprese fantasma cioè imprese aperte per avere una partita iva finalizzata ad ottenere il permesso di soggiorno a imprese che danneggiano quelle regolari presenti nei mercati settimanali. La tutela delle imprese, dei consumatori e dei lavoratori deve essere sempre  garantita e quindi chiediamo controlli costanti e regolari in tutti i mercati della provincia di Modena. In un settore come quello dell’ambulantato, gettato nell’incertezza da oltre 10 anni a causa della Direttiva Bolkestein, uno stallo devastante che ha bloccato gli investimenti per la qualificazione delle attività, quest’ultima passa necessariamente dai controlli sulle imprese irregolari che frequentano i mercati” conclude Guaitoli.

Sostituzione di caldaie, camini e stufe a legna o pellet con dispositivi di ultima generazione: un secondo bando della Regione

Sostituzione di caldaie, camini e stufe a legna o pellet con dispositivi di ultima generazione: un secondo bando della RegioneContributi a chi rottama un generatore di calore a biomassa legnosa e, contestualmente, ne acquista e installa uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore.

Dopo il successo di un primo bando per la sostituzione di caldaie a biomasse con dispositivi di ultima generazione, la Giunta ha approvato il secondo: sono disponibili risorse per 10.139.000 euro, assegnate alla Regione Emilia-Romagna dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase). Il contributo regionale verrà erogato a “sportello”, pertanto i contributi saranno assegnati fino a esaurimento dei fondi disponibili ai richiedenti in possesso dei requisiti secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

“Qualità dell’aria ed efficientamento energetico sono i cardini di questa misura, peraltro molto attesa e in sintonia con le politiche regionali- commenta la vicepresidente con delega all’Ambiente, Irene Priolo-. Con il nuovo Piano aria è previsto infatti l’obbligo di installazione di impianti a biomassa per riscaldamento domestico almeno a 5 stelle e l’applicazione delle limitazioni in tutti i Comuni di pianura. Questo nuovo bando- prosegue Priolo- vuole supportare i cittadini nella sostituzione degli impianti inquinanti, per una migliore qualità dell’aria. Inoltre- conclude la vicepresidente- è coerente con gli obiettivi e gli indirizzi del Piano energetico regionale che mirano a favorire l’uso di fonti rinnovabili, in particolare nel settore termico”.

A chi è destinato il bando

Il provvedimento, come il precedente, è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari, a decorrere dal 1^ gennaio 2023, del contributo ‘Conto termico’, il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni da parte del Gse (Gestore servizi energetici).

A cosa servono i contributi

I fondi sono destinati al ricambio di impianti di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa – camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet – di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore.

Entità del contributo

Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico (Gse) per lo stesso intervento. Gli importi massimi di contributo varieranno in funzione delle tipologie di impianto installato, e precisamente: caldaia a legna fino a 8.000 euro; caldaia a pellet fino a 7.000 euro; pompe di calore fino a 6.000 euro; termocamini / termostufe / termocucine (queste ultime ammesse esclusivamente se generatori di calore collegati tramite scambiatori all’impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento) fino a 5.000 euro; inserto camino a legna fino a 4.000 euro; inserto camino a pellet fino a 4.000 euro; stufa a legna fino a 3.000 euro; stufa a pellet fino a 3.000 euro.

Modi e tempi

Per accedere alla richiesta di contributo è necessario disporre delle credenziali di autenticazione Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns); le domande devono essere effettuate esclusivamente per via telematica dall’apposito applicativo informatico, a questo indirizzo. L’apertura del bando sull’applicativo regionale avverrà il 16 gennaio 2024, alle ore 15. Le domande di incentivo potranno essere presentate alla Regione fino alle ore 14 del 31 dicembre 2024 o fino a esaurimento dei fondi disponibili.

Digitalizzazione, luoghi della cultura accessibili e itinerari gastronomici: dall’Unione europea oltre 1,5 milioni di euro

Emilia-Romagna più attrattiva. Sono tre i progetti finanziati dall’Unione europea con oltre 1,5 milioni di euro per lo sviluppo e la crescita del turismo sul territorio regionale.

A partire dalla digitalizzazione per rafforzare la sostenibilità e l’innovazione delle destinazioni turistiche, promuovendo laboratori, scambi e visite studio per ampliare le competenze e le conoscenze degli operatori. Progetto che vede la Regione Emilia-Romagna capofila e coordinatrice di 10 partner di sei Paesi europei (Slovenia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Macedonia e Bosnia).

E poi gli itinerari per un turismo ‘lento’ nelle zone rurali con l’obiettivo di valorizzare il territorio e le comunità locali creando percorsi ad hoc tra cultura e gastronomia.

Infine, gli interventi per migliorare l’accessibilità e l’inclusività dei luoghi della cultura, anche per le persone con disabilità, avvalendosi dello studio e della creatività di giovani, università, associazioni culturali, operatori turistici e comunità locali.

Progetti finanziati attraverso i programmi Interreg Euromed e Italia-Croazia.

“Confrontarsi, lavorare insieme ad altri Paesi europei è sempre motivo di crescita per tutti- commenta l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-.  Soprattutto su progetti innovativi che puntano alla sostenibilità e al digitale, in linea con il nostro Patto per il Lavoro e per il Clima, e che hanno anche forti ricadute sul nostro territorio.  La nostra azione è in crescita- chiude- e attraverso questi partenariati sarà ulteriormente rafforzata grazie anche al supporto fornito dal nuovo cluster turismo con l’obiettivo fi aumentare ancora di più l’attrattività dell’intera Emilia-Romagna”.

 

I progetti

Il progetto Libeccio, di cui la Regione Emilia-Romagna è capofila, ha l’obiettivo di potenziare la governance sulla sostenibilità delle destinazioni turistiche favorendo l’uso del digitale come catalizzatore per la loro crescita economica, sociale e il rispetto dell’ambiente. La Regione Emilia-Romagna coordinerà, con 572mila euro sul programma Euromed, 10 partner di sei Paesi europei: Slovenia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Macedonia e Bosnia. Il lancio è previsto per fine marzo 2024.

Gli altri due progetti, di cui l’Emilia-Romagna è Regione partner, sono approvati sul programma Italia-Croazia.

Il primo, Gusti, promuove itinerari turistici gastronomici di qualità nelle regioni rurali della Croazia e dell’Italia, coordinato dall’Agenzia di sviluppo croato Lira, con una dotazione finanziaria per l’Emilia-Romagna di 343mila euro. Il programma di attività prevede di rilanciare alcune aree più periferiche della nostra regione, creando nuove opportunità economiche con un filo comune: la creazione di itinerari slow. Cultura, turismo e gastronomia insieme per preservare quanto già realizzato dalle imprese e per rispondere alle nuove esigenze della domanda attraverso proposte che valorizzino il territorio e le comunità locali.

Il secondo, Value Plus, coordinato dal Comune di Ravenna, si propone di creare maggior valore per i distretti culturali e potenziare il turismo dell’area transfrontaliera. La Regione partecipa in qualità di partner con l’obiettivo di aumentare la capacità di gestione e di promozione dei territori, di stimolare giovani, università, associazioni culturali, operatori turistici e comunità locali a sviluppare nuovi prodotti e per rendere i luoghi più accessibili e accoglienti alle persone con disabilità. Alla Regione sono destinati 244.360 euro, mentre per il Comune di Ravenna il finanziamento è pari a 626.885 euro.

Visita del Generale Stefanizzi al Comando Legione Carabinieri Emilia Romagna

Visita del Generale Stefanizzi al Comando Legione Carabinieri Emilia RomagnaQuesta mattina, il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, Generale di Corpo d’Armata Maurizio Stefanizzi ha fatto visita al Comando Legione Carabinieri Emilia Romagna.

Accolto dal Comandante di sede, Generale di Brigata Massimo Zuccher, unitamente al Comandante Provinciale Carabinieri Bologna, Colonnello Ettore Bramato, oltre a una rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, l’Alto Ufficiale ha ringraziato il personale nella storica sala “Virgo Fidelis” della Caserma “Luciano Manara” di via dei Bersaglieri per l’impegno e la dedizione quotidiana ai doveri istituzionali, sempre a fianco del cittadino. Nella circostanza, il Generale Stefanizzi ha formulato i suoi più sinceri auguri per le prossime festività natalizie e di fine anno a tutti i Carabinieri e alle loro famiglie, sottolineando il sostegno costante che mogli, mariti e figli offrono ai propri cari, impegnati quotidianamente al servizio del Paese.

Annullata la chiusura dell’entrata della stazione di Castel San Pietro in A14

Annullata la chiusura dell’entrata della stazione di Castel San Pietro in A14Sulla A14 Bologna-Taranto, è stata annullata la chiusura dell’entrata della stazione di Castel San Pietro in entrambe le direzioni, verso Bologna e Ancona, che era prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 20, alle 6:00 di giovedì 21 dicembre.

Resta confermata, per consentire lavori di manutenzione della segnaletica verticale, dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 20, alle 6:00 di giovedì 21 dicembre, la chiusura della stazione di Imola, in uscita per chi proviene da Ancona. In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Castel San Pietro o di Faenza.

La psicologia entra nelle Case della comunità: la Regione approva le linee di indirizzo, tra le prime in Italia

La psicologia entra nelle Case della comunità: la Regione approva le linee di indirizzo, tra le prime in ItaliaNon c’è salute senza salute mentale: la Regione Emilia-Romagna fa sue le parole dell’Organizzazione mondiale della sanità inserendo un altro tassello nel più complessivo riordino della rete dei servizi in corso.

Sono state approvate dalla Giunta regionale le linee di indirizzo per l’implementazione della psicologia nelle Case della comunità, realizzate con il contributo degli esperti delle Aziende sanitarie e dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna.

Il testo è uno dei primi a essere realizzati in Italia e ha suscitato l’interesse di altre Regioni e gruppi di lavoro nazionali degli psicologi, da tempo impegnati per ottenere dal Parlamento una normativa nazionale.

Per l’Emilia-Romagna si tratta di un ulteriore passo verso l’attivazione di un servizio di supporto psicologico pubblico in tutte le Case della comunità, anche attraverso l’assunzione di nuovi professionisti. E grazie all’approvazione del documento, le Aziende sanitarie della Regione saranno in grado di partire con il nuovo servizio entro la fine del 2024. Intanto è stata avviata, con 25mila euro di risorse, la formazione di parte del personale che sarà coinvolto.

“Facciamo un altro passo avanti verso il potenziamento della rete di servizi di supporto psicologico- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- attraverso un complesso processo che si integra perfettamente con la riforma dell’emergenza urgenza. L’esperienza dell’alluvione ci ha convinti ancora di più della necessità di investire nella psicologia: in quei giorni difficili l’assistenza fornita alla popolazione dai professionisti è stata fondamentale”.

Le linee di indirizzo rappresentano una sintesi degli interventi che si chiederanno ai professionisti per fornire supporto psicologico a una fascia della popolazione sempre più ampia: non solo anziani, la cui condizione psicologica sia messa alla prova da altre malattie, ma anche chi si prende cura di loro (i cosiddetti caregiver), adolescenti con le loro famiglie, neogenitori, persone che mostrino primi segnali di ansia o depressione. Obiettivo che sarà reso possibile anche grazie a strumenti tecnologici quali la telemedicina e la cartella elettronica.

La consapevolezza sulla necessità di curare la salute mentale è cresciuta a livello mondiale con la pandemia di Covid-19, poi, in Emilia-Romagna, con le drammatiche conseguenze dell’alluvione del maggio scorso, quando fu allestita subito dalla Regione una rete di oltre 170 psicologi per fornire supporto alla popolazione. La stesura delle linee di indirizzo deve molto a queste esperienze sul campo e alle sperimentazioni avviate nelle Ausl già a partire dal 2015.

“Nel 2024 le nostre Case di comunità saranno in grado di fornire supporto psicologico grazie ad équipe multiprofessionali- chiude Donini-: non ci limiteremo a individuare i cosiddetti psicologi di comunità, ma costruiremo una rete di professionisti formati, dai medici di medicina generale agli infermieri, dagli assistenti sociali ai pediatri, in grado di cogliere i segnali che richiedono la necessità di cura della mente oltre che del corpo”.

120 studenti del Liceo Copernico di Bologna a ‘scuola di meteo’

120 studenti del Liceo Copernico di Bologna a ‘scuola di meteo’Come funziona un supercomputer? Quanto sono affidabili le app per le previsioni meteo? Ma anche, che lavoro può fare chi a scuola studia materie scientifiche? Come si diventa scienziati? È quanto è difficile farlo?

Sono tante le domande che ieri mattina 120 studentesse e studenti del Liceo Copernico di Bologna hanno rivolto al dottor Andrea Montani, analista previsionale nel settore meteorologico del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, ospite per un giorno dell’istituto scientifico per raccontare ai ragazzi come funziona il Data Centre dell’ECMWF. Un supercervellone da un milione di miliardi di operazioni al secondo, in grado di ‘assimilare’ ogni giorno oltre 800 milioni di dati in arrivo da aerei, satelliti, boe marine, navi, palloni sonda e sensori di vario tipo per fornire accurate previsioni meteo globali a medio termine. Un gioiello della scienza che dal 2022 – grazie anche all’impegno della Regione Emilia-Romagna – ha trovato casa al Tecnopolo Manifattura di Bologna.

Intelligenza artificiale, supercomputing, modelli matematici, analisi climatica. Un viaggio alla scoperta di quella che viene chiamata “la fabbrica del tempo”, proprio nel cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna, per spiegare agli studenti cos’è il meteo e cos’è il clima, come funziona una previsione, in che modo vengono raccolti i dati che il supercervellone poi elabora. Ma anche un approfondimento sulla scienza come professione, come opportunità di crescita e di carriera, dal punto di vista maschile e da quello femminile, ancor oggi meno rappresentato, costruito sui dubbi e sulle curiosità di una generazione che della scienza, un giorno non lontano, potrebbe fare parte in prima persona.

“Poiché l’ECMWF è operativo 24 ore su 24 non abbiamo la possibilità di far venire centinaia di studenti, così abbiamo deciso di andare noi nei territori e nelle scuole per spiegare a ragazze e ragazzi quali sono le realtà tecnologiche più rappresentative che abbiamo al Tecnopolo di Bologna e per ascoltare domande e interessi rispetto ai loro obiettivi, a ciò che vogliono fare nella vita- spiega Andrea Montani -. Quella di oggi è stata la prima iniziativa di questo tipo e c’è stato molto interesse non solo rispetto alle opportunità lavorative e alle complessità di una carriera scientifica, ma anche all’uguaglianza di genere e alla meritocrazia. Un bel confronto per parlare di scienza e del loro futuro”.

“Conoscere le attività di centri di ricerca come l’ECMWF è un’opportunità importante per gli studenti, perché da un lato mostra loro gli sbocchi lavorativi di un percorso scientifico, dall’altro perché possono vedere con i propri occhi cosa fa, a livello pratico, un ricercatore di fisica o di matematica, e cosa potrebbero quindi fare loro un giorno sulla base degli studi che stanno portando avanti- afferma Carlo Bertoni, professore di matematica, fisica e informatica del Copernico-. Sia i ragazzi, sia le ragazze: noi abbiamo un indirizzo Stem composto per il 50% da ragazze e per il 50% da ragazzi. E abbattiamo un pregiudizio: le ragazze nelle materie scientifiche sono brave quanto i maschi, basta solo fornire loro un input”.

Lo dimostra Michela, studentessa della 4V del Lice Copernico – indirizzo Stem – che da grande vuole laurearsi in matematica e diventare una ricercatrice: “Per quante poche siano le donne in questo ambito, quello scientifico è un percorso accessibile per noi e giornate come questa sono un’opportunità per avvicinarsi a questo mondo. Anzi, se le donne sono poche allora per tutte noi scegliere questo percorso è un’occasione per farci valere”.

La pensa così anche la sua compagna di classe, Giorgia, appassionata contemporaneamente di legge e di informatica, con l’ambizione di diventare analista informatica sull’intelligenza artificiale. “Per cambiare le cose bisogna impegnarsi e fare la differenza- afferma- e vedere con i propri occhi come funziona la scienza, non solo sentirne parlare, incuriosisce. È il primo passo”.

Per il momento, ciò che resta ai ragazzi che ieri mattina erano nell’Auditorium del Copernico è un quadro avvincente su una struttura, il Data Centre del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, che oggi occupa già una cinquantina di scienziati il cui lavoro, al servizio dell’Italia e dell’Europa, è determinante per il presente e per il futuro delle comunità. In primo luogo, per la capacità di prevedere, con la maggiore accuratezza possibile, i potenziali eventi estremi e consentire ai servizi meteorologici e di emergenza nazionali di intervenire con tempestività per proteggere al meglio le persone.

“È questa la cosa che ho trovato più affascinante: un Centro che occupa scienziati da tutta Europa, che lavorano in squadra- ricorda Alessandro, aspirante ingegnere elettronico, anche lui in 4^ liceo al Copernico-.  È un bel segnale, se pensiamo al futuro, la cooperazione internazionale”.

Ettore Prandini confermato Presidente nazionale di Coldiretti

Ettore Prandini confermato Presidente nazionale di ColdirettiEttore Prandini, 51 anni, lombardo con tre figli, è stato confermato Presidente nazionale di Coldiretti. Ad eleggerlo all’unanimità l’Assemblea dei delegati giunti da tutte le regioni (alla quale Coldiretti Modena ha partecipato con il Presidente, Luca Borsari, e il Direttore Marco Zanni) in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di soci, riunita a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.

Nominata anche la nuova Giunta Confederale composta dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli (presidente di Coldiretti Emilia Romagna), David Granieri e Gennarino Masiello oltre che da Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri.

Laureato in giurisprudenza, Prandini guida un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Ha guidato la Coldiretti Brescia e la Coldiretti Lombardia. Ricopre anche le cariche di presidente nazionale di Uecoop, della Fondazione Campagna Amica e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare.

“Sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero, promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy con l’innovazione e la sostenibilità economica ed ambientale” E’ l’obiettivo fissato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini “per i prossimi cinque anni  con l’impegno a raggiungere 100 miliardi di valore dell’export agroalimentare anche con la spinta della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e la lotta al falso Made in Italy sulle tavole mondiali. E’ necessario – precisa Prandini – investire sulla logistica in termini infrastrutturali sui trasporti via terra, via mare e via aerea creando interconnessioni fra i vari hub che permettano di accorciare tempi di consegna e tagliare costi inutili. Va sostenuto il Made in Italy offrendo all’Ismea la possibilità di svolgere il ruolo di cassa depositi e prestiti anche per proteggere la filiera agroalimentare nazionale dallo shopping straniero. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che – continua Prandini – vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati con il coinvolgimento delle ambasciate e valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

“Occorre intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati ma servono anche scelte strutturali per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici – continua Prandini – attraverso un’azione a favore della transizione ecologica con investimenti che vanno dal verde urbano alle agroenergie ma anche un piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese e lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 con strumenti come droni, robot e satelliti che rappresentano oggi un giro d’affari di più di 2 miliardi di euro, con un incremento del 2300% nel giro di appena cinque anni. Ma sul fronte dell’innovazione occorre lavorare anche alla nuova genetica green no ogm per ridurre i costi delle imprese ed aumentare il reddito. In tale ottica lanceremo nel 2024 i primi campi sperimentali in Italia sulle Tea, le Tecniche di evoluzione assistita”.

“Non dimentichiamo però che a causa della cementificazione e dell’abbandono – ricorda Prandini – l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Occorre quindi accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

“Nei prossimi 5 anni crescerà anche la nostra azione in Europa – conclude Prandini – dove si decidono i destini della nostra agricoltura e dove l’Italia, che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare, ha il dovere di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche agroalimentari, nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Ma resteremo fortemente ancorati ai territori dove le Regioni sono interlocutori privilegiati delle politiche comunitarie”.

Prandini è al timone di una Organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con la Fondazione Campagna Amica della quale fanno parte quasi ventimila punti tra fattorie, mercati, agriturismi, botteghe, ristoranti e orti urbani, la più grande rete a km zero a livello europeo. Una forza sociale che ha cultura di governo senza per questo essere legata ad alcun partito politico.

La sua diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 95 federazioni interprovinciali e provinciali, 845 Uffici di Zona e 3729 sezioni comunali. In pratica, è presente in quasi un comune su due lungo tutto il Paese.

Con il nuovo ruolo di sindacato imprenditoriale di filiera e l’ingresso come aziende associate di big del settore agroalimentare e la promozione di un sistema capillare di servizi con Consorzi Agrari d’Italia (CAI) e Bonifiche Ferraresi (BF), Coldiretti ha promosso inoltre Filiera Italia, che per la prima volta vede l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy.

 

 

“La maggioranza in Regione tradisce la petizione endometriosi”

“La maggioranza in Regione tradisce la petizione endometriosi”“Ieri in Assemblea Legislativa è stato preso in esame il bilancio di previsione 2023 e pluriennale al 2025, all’interno del quale è stato discusso l’emendamento che riguarda il tema dell’endometriosi.  Con 19 voti favorevoli e 27 contrari l’emendamento è stato bocciato in aula dopo che i gruppi per settimane avevano discusso i punti in questione”. Lo rende noto Sara Beltrami, portavoce e promotrice campagna Endometriosi: firma adesso!

“Ad inizio anno la giunta aveva approvato all’unanimità una risoluzione unitaria a sostegno della petizione “Endometriosi: firma adesso!”, che impegnava la Regione su 3 punti sottoscritti da migliaia di cittadini emiliano romagnoli: campagne di sensibilizzazione, implementazione e adeguato finanziamento del PDTA esistente, esenzione per le terapie ormonali.

Nel mese di luglio l’Emilia-Romagna era stata a un passo dal riconoscimento della gratuità delle terapie ormonali, e dei 3 punti complessivi ma ieri in Aula, proprio come nel luglio scorso, è venuto meno il sostegno del gruppo di maggioranza in regione.

L’emendamento presentato dai consiglieri Catellani, Delmonte e Stragliati (Lega) riguardava in particolare il finanziamento del PDTA esistente, quindi l’implementazione di strumenti di diagnosi e di percorsi di formazione per il personale sanitario per un valore complessivo di circa 300.000 euro suddivisi in 3 anni. 

Hanno votato a favore: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Rete Civica e Movimento 5 stelle.                                                                                                                  Hanno votato contro: PD, Europa Verde e Italia Viva.

Il Partito Democratico, si è espresso contro l’emendamento sull’endometriosi. La posizione del PD si fonda sul fatto che sul tema sia già stato fatto tanto e che la dotazione economica richiesta dal comitato sia troppo onerosa. Un parere nettamente smentito dal Comitato Endometriosi che a seguito della seduta ha dichiarato che “Non si tratta di una questione di soldi. Le nostre richieste sono state drasticamente ridimensionate. Avevamo chiesto tra i 200.000 e i 300.000 euro su un bilancio regionale da 14 miliardi. Fate voi i conti. È stato approvato un PDTA a costo zero come si fa a votare contro 2 ecografi e maggiori strumenti di formazione per il personale sanitario?”

L’opposizione parla di grave mancanza di impegno già preso, a fronte di una richiesta più che sostenibile.

La campagna ’Endometriosi: Firma adesso’ partita da Reggio Emilia dall’attivista Sara Beltrami e sostenuta dalle associazioni nazionali AENDO Associazione Italiana Dolore Pelvico ed Endometriosi,  Endo-Care, e La voce di una è la voce di tutte, in 2 mesi ha portato una petizione di oltre 4.200 firme cartacee in Regione, a cui è seguito il voto di decine di comuni italiani, 9000 firme online in poche settimane, facendosi notare fino a Bruxelles con un’interrogazione votata all’unanimità dal Parlamento Europeo, e ricevendo un impegno formale dal presidente Stefano Bonaccini e dalla Regione”, conclude la portavoce e promotrice campagna.

 

Cinque giorni di addestramento agli incendi in ambienti confinati per i Vigili del fuoco

Cinque giorni di addestramento agli incendi in ambienti confinati per i Vigili del fuocoNella settimana dall’11 al 15 dicembre si è svolto il primo Corso di base per operatori CFBT presso il Polo Didattico Regionale dei Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna di Bologna per 12 discenti provenienti da tutta Italia. L’acronimo CFBT deriva dalle iniziali dell’acronimo inglese di questo tipo di corsi (Compartment Fire Behaviour Training), che significa addestramento agli incendi in ambienti confinati, come quello di un appartamento.

La Direzione Centrale per la Formazione ha valutato positivamente e finanziato il progetto proposto dalla Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, fortemente voluto dal Direttore regionale Francesco Notaro, consistente nella realizzazione di n.2 due simulatori all’interno di due containers ISO 20 con altrettanti combustori ISO 10 a piano rialzato. I simulatori consentono di osservare tutta la fase di crescita della combustione e riprodurre i fenomeni termici estremi come il flash-over.

L’impianto è stato interamente realizzato da Personale Vigile del Fuoco dei Comandi VVF di Bologna e Ravenna in possesso di competenze specifiche, sotto la supervisione ed il coordinamento di un gruppo di lavoro costituito dal seguente Personale:
• DV Antonio CUTTITTA Direzione Regionale Emilia-Romagna
• DV Paolo TOMOLA  Comando VVF di Milano
• IA Antonino SANFILIPPO Direzione Regionale VVF Emilia-Romagna
• CR Antonio MARINI Comando VVF di Bologna (Istruttore CFBT)
• CS Massimo ALBERI Comando VVF di Ravenna (Operatore CFBT)

Il Corso, tenuto da 6 formatori esperti provenienti dai Comandi VVF di Torino, Bergamo, La Spezia, Alessandria, Trapani e Rimini, è stato organizzato dalla Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, sotto il coordinamento della Direzione Centrale per la Formazione.

I 12 discenti al termine del corso sono stati in grado di utilizzare con maestria le lance a getto a cavo, effettuare il passaggio della porta in sicurezza e gestire il fuoco “3D” all’interno del simulatore, ossia raffreddare i pericolosi fumi caldi infiammabili particolarmente instabili e suscettibili alle variazioni di comburente negli ambienti con scarsa disponibilità di aria.

Durante l’attività di formazione il personale si è alternato nei ruoli per ridurre l’esposizione al forte calore e per poter apprezzare la visione dei fenomeni. E’ stato inoltre previsto l’utilizzo di un mini-simulatore in legno denominato firebox, per mezzo del quale sono stati riprodotti i fenomeni in scala ridotta da mostrare ai discenti.

L’Area di Formazione CFBT è stata realizzata su una platea di cemento armato di circa 200 mq di superficie, ottenuta dalla riqualificazione di un’area all’interno del sedime della Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, a cui è stata abbinata un’Area Logistica di circa 100 mq adibita a spogliatoi, docce e bagni per formatori e discenti, con percorso sporco/pulito separati per evitare contaminazione al personale dopo le attività di formazione.

E’ intenzione della Direzione Regionale Emilia-Romagna replicare il corso con successive edizioni.

Credito: fondo multiscopo per prestiti, a tasso agevolato, verso imprese e professionisti dell’Emilia-Romagna

Credito: fondo multiscopo per prestiti, a tasso agevolato, verso imprese e professionisti dell’Emilia-RomagnaLe imprese dell’Emilia-Romagna colgono l’opportunità di finanziare i propri investimenti attraverso il Fondo regionale multiscopo di finanza agevolata. Liquidità per sostenere investimenti ‘green’ che puntano a una riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti ma anche per supportare la crescita di nuove imprese, in particolare quelle femminili.

A dirlo i numeri registrati dal primo bando del Fondo multiscopo della Regione Emilia-Romagna, diviso nei due comparti ‘Starter ed ‘Energia’ e gestito attraverso l’associazione temporanea di impresa tra Artigiancredito e Artigiancassa fino al 2029: la stima è di 45 milioni di euro di investimenti realizzati dai progetti sviluppati con le 205 richieste di accesso a oltre 33 milioni di fondi pubblici. La Regione utilizza per il Fondo risorse europee del Programma Fesr Emilia-Romagna 2021–2027.

“I primi risultati registrati confermano l’efficacia della misura messa a punto- spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Un concreto strumento finanziario a disposizione dell’economia reale dell’Emilia-Romagna, per chi fa impresa, aziende di piccole dimensioni e professionisti che vogliano scommettere su crescita e transizione energetica. Una liquidità necessaria, a garanzia pubblica, che va a supportare chi voglia investire, che giunge in un momento in cui la stretta economica si somma ai danni causati dalle recenti alluvioni”.

L’esito del bando

Nel dettaglio sono 130 le richieste, per un totale di 24 milioni di euro di fondi pubblici, relative al ‘Fondo Energia’, pensato per il sostegno di interventi di green economy a favore di imprese di qualsiasi dimensione e società Energy service company (Esco): stimati corrispondenti investimenti per un totale di 32 milioni di euro.

Sono, invece, 75 le richieste per il ‘Fondo Starter’ destinati a sostenere la crescita di nuove realtà imprenditoriali: ammontano a circa 9,5 milioni di euro di fondi pubblici richiesti, il totale degli investimenti stimati supera i 13 milioni di euro.

L’apertura della seconda parte del bando del Fondo Starter e del Fondo Energia è prevista per il prossimo 19 febbraio 2024.

“L’esito della prima call ha superato ogni aspettativa, evidenziando il crescente interesse e la fiducia della comunità imprenditoriale nella promozione di iniziative sostenibili e innovative- affermano Artigiancredito e Artigiancassa-. La visione e l’impegno della Regione nel promuovere uno sviluppo sostenibile hanno svolto un ruolo fondamentale nel generare un interesse così significativo da parte delle imprese”.

Il Fondo multiscopo rotativo di finanza agevolata, finanziato dalla Regione complessivamente con 50 milioni di euro, potrà essere aumentato in caso di esaurimento dei soldi disponibili.

Bilancio Regione 2024. Via libera in Aula: manovra da 13,7 miliardi di euro, di cui 9,6 per la sanità

Bilancio Regione 2024. Via libera in Aula: manovra da 13,7 miliardi di euro, di cui 9,6 per la sanitàVia libera in Assemblea legislativa al Bilancio di previsione 2024 e triennale al 2026 della Regione, definito dalla Giunta e approvato ieri in Aula. Una manovra complessiva da 13 miliardi e 735 milioni di euro, di cui 9,6 per la sanità che esce rafforzata dal lavoro consiliare, anche a seguito del contributo dei Gruppi assembleari nel confronto con la Giunta.

Un bilancio che lascia invariate le tasse regionali per il nono anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per oltre 141 milioni di euro l’anno per i cittadini. Si va dall’esenzione dal ticket nazionale di 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio (8,5 milioni) ai fondi – che salgono a 40 milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale, bus e treni regionali: gli studenti under19 e i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale che possono utilizzare liberamente i bus nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti (la Città Metropolitana di Bologna, gli altri 9 Comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza). Ancora: i 40 milioni di euro per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne; e la copertura del 100% delle borse di studio universitarie: 37 milioni di euro, tra bilancio regionale e Fondo Sociale Europeo. A cui si aggiungono 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico.

Il Fondo regionale per la non autosufficienza – oltre mezzo miliardo di euro – si conferma poi fra i più alti in Italia.

Quest’anno la manovra ha dovuto fare i conti con l’emergenza e l’avvio della ricostruzione post alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, unitamente ai riflessi dello shock dei costi energetici dello scorso anno, forti picchi di inflazione e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.

Inoltre, pesano le disposizioni della Finanziaria stabilite dal Governo per il 2024, relative al contributo all’equilibrio dei conti pubblici nazionali richiesto e ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna: 44,8 milioni di euro.

“Una manovra virtuosa, con cui guardiamo all’intero sistema emiliano-romagnolo in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti. E una notizia che possiamo anticipare: anche quest’anno, e come sempre, chiuderemo a pareggio il bilancio della sanità regionale- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano- smentendo tutti gli annunci e gli allarmi lanciati da più parti nei mesi scorsi. Ma il bilancio sanitario dell’Emilia-Romagna reggerà, nonostante il Governo e il definanziamento al sistema sanitario pubblico. Più in generale- proseguono- investiamo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sosteniamo le imprese che innovano e creano buona occupazione. Così possiamo fronteggiare l’attuale contesto di decelerazione della crescita economica, garantendo al contempo l’equilibrio economico-finanziario e la sostenibilità della programmazione sanitaria”.

“Inoltre- aggiungono- creiamo le condizioni per una ripartenza economica e sociale dell’Emilia-Romagna, con uno sguardo attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso, promuovendo politiche di investimento, da realizzare prevalentemente in autofinanziamento, rafforzando la spesa sociale, consolidando il livello dei servizi, utilizzando al meglio risorse europee e del Pnrr a disposizione delle Regioni”.

“Tutto questo- concludono Bonaccini e Calvano- nonostante i pesanti tagli del Governo e il vero e proprio prelievo forzoso richiesto a Regioni, Comuni e Province- che va a pesare sull’equilibrio dei bilanci regionali già gravati da caro energia, minori entrate e altri contributi, oltre a criticità economiche dovute alla compensazione del rinnovo dei contratti pubblici”.

Sassuolo: il 24 e il 31 dicembre divieto di vendere/somministrare per asporto bevande in contenitori di vetro/lattine

Sassuolo: il 24 e il 31 dicembre divieto di vendere/somministrare per asporto bevande in contenitori di vetro/lattineDivieto di vendere/somministrare per asporto in contenitori di vetro/lattine nonché di introdurre bevande di qualsiasi genere in contenitori vetro/lattine da parte dei partecipanti, in occasione delle festività di Natale e di fine anno 2023-2024 nell’area del centro storico: lo stabilisce l’ordinanza n°191 del 30 novembre a firma del Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani pubblicata all’Albo Pretorio.

In particolare l’ordinanza stabilisce: dalle ore 16 del 24 Dicembre alle 04 del giorno successivo, nonché dalle ore 16 del 31 Dicembre  alle ore 04 del giorno successivo, il divieto di vendita per asporto e di somministrazione (con l’esclusione della somministrazione al tavolo effettuata congiuntamente al pasto), di bevande di qualunque genere contenute in contenitori di vetro o lattine (prevedendo in sostituzione la vendita e/o la somministrazione in contenitori di altro materiale ammesso dalla vigente normativa igienico/sanitaria) agli esercenti di pubblici esercizi, esercizi commerciali, attività di commercio su area pubblica, attività artigianali del settore alimentare, circoli e altri punti di ristoro situati in tutto il Centro Storico cittadino come individuato dal perimetro circoscritto da Piazza Garibaldi, Via Clelia/Piazza Martiri Partigiani, Via Fenuzzi/Via Roma, Via Pretorio/Viale XX Settembre, Via Mazzini/Via Farosi, Via Menotti/Piazzale Teggia, Via C. Battisti/Piazza Martiri Partigiani, Viale della Pace, Via Aravecchia.

Dalle ore 16 del 24 Dicembre alle 04 del giorno successivo, nonché dalle ore 16 del 31 Dicembre alle ore 04 del giorno successivo, si conferma divieto ai partecipanti presente evento di introduzione bevande di qualsiasi genere in contenitori di vetro-lattine sull’area richiamata al punto precedente.

Pubblicato il volume numero 10 di “QB – Quaderni della Biblioteca” di Sassuolo

Pubblicato il volume numero 10 di “QB – Quaderni della Biblioteca” di Sassuolo“QB – Quaderni della Biblioteca” di Sassuolo, sottotitolo “Sassuolo e la sua storia”, edito da Incontri Editrice – compie 30 anni e li festeggia con il suo numero 10. La serie è infatti iniziata nel 1993 con la pubblicazione delle conferenze organizzate a partire dal 1989 a cura dell’Assessorato alla Cultura che ne è stato il promotore. Speranza e impegno dichiarati erano “diventare punto di riferimento e contenitore privilegiato di tutte quelle iniziative culturali e di ricerca che abbiano come tema la storia e la cultura del territorio sassolese”.

In quest’ottica negli anni sono stati pubblicati numeri monografici dedicati ai vari aspetti della storia culturale e industriale, alle emergenze architettoniche quali il Palazzo Ducale, le grandi ville, a storici e letterati quale Natale Cionini e Gian Paolo Biasin, ai Pio di Savoia signori di Sassuolo, alla Grande Guerra, ai cinema e ai teatri cittadini.

“QB 10” ha invece riservato le sue tante nuove pagine con 32 grandi immagini, numerose fotografie evocative e tavole ricostruttive a colori alla piazza che è stata da sempre al centro dello sviluppo soprattutto commerciale di Sassuolo: la piazza Grande. Lo dimostrano i nomi con i quali è stata chiamata nei secoli: piazza “magna” poi Grande, del Mercato, delle Bestie, della Guglia, Vittorio Emanuele II e infine Martiri Partigiani. Ma per tutti è ancora Piazza Grande.

Gli articolati progetti di riqualificazione eseguiti tra il 2017 e il 2020 sulle piazze del centro hanno consentito ad archeologi professionisti di eseguire, su incarico dell’Amministrazione Comunale in virtù di necessari rilievi preliminari richiesti dalle leggi, sondaggi e indagini accurate che, come scritto nelle introduzioni al volume, hanno sottoposto la piazza ad una sorta di “integrali ecografie, tac e risonanze magnetiche storiche”. I cambiamenti intervenuti dal rinascimento ad oggi sono stati così analizzati “attraverso una prospettiva multidisciplinare e sfaccettata, grazie ai saggi archeologici, agli studi archivistici e storici, agli studi ricostruttivi architettonici e ai focus tematici relativi agli edifici affacciati su piazza Grande, gettando nuova luce e contemporaneamente aprendo interessanti quesiti sull’evoluzione di un sistema abitativo in continuo divenire”.

Grazie dunque a un lungo e importante lavoro interdisciplinare un luogo dimenticato e trasformato come piazza Grande è stato studiato come mai in precedenza e con esiti davvero sorprendenti come riportano i vari articoli del nuovo “QB”. Diverse così le risposte finalmente date a tanti quesiti e per alcuni altri ne sono state create le premesse, anche in direzioni diverse da quanto ritenuto finora in base agli studi fatti. Sono state scoperte le tombe dell’antico cimitero davanti la chiesa di san Giorgio; ritrovate le fondamenta dei primi fitti nuclei di case nate fuori dalle mura del castello; ritrovato un “butto” con i rifiuti del tempo e tante ceramiche; studiato uno straordinario fondo fotografico che permette di toccare con mano le pesanti trasformazioni edilizie ed urbanistiche subite: questa è la nuova storia di piazza Grande.

A tutto questo si aggiunge la ricostruzione del tessuto commerciale di mercati, botteghe e osterie tra 1700 e ‘800; la storia della Guglia (con anche la “chicca” di un testo inedito ottocentesco di Luigi Cavoli) e i costosissimi restauri settecenteschi della chiesa di san Giorgio: i due “monumenti” di piazza Grande.

Un atlante fotografico di 24 grandi immagini a colori chiude il “QB” che, per l’occasione del numero 10 e dei suoi 30 anni di storia, ha voluto darsi una nuova veste grafica.

Curatori del “QB”, fin dal primo numero, l’architetto Vincenzo Vandelli e Francesco Genitoni.

Come ricordato dall’assessore alla Cultura Samanta Ruffaldi nella sua prefazione, oltre che dal Comune di Sassuolo il volume è stato sostenuto dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, che ha firmato l’introduzione, e dalla Regione Emilia-Romagna

Ancora una volta, come già dal numero 1 quando ancora si chiamava Libreria Incontri, promotore ed editore del “QB” è la Incontri Editrice di Daniela Frigieri.

Il volume, che può essere un’interessante strenna di Natale, è già in distribuzione nelle librerie e nelle edicole di Sassuolo.

 

Maranello, approvato il bilancio di previsione 2024-26

Maranello, approvato il bilancio di previsione 2024-26Priorità ai servizi per il cittadino, alla manutenzione stradale e del verde pubblico, all’edilizia scolastica, a sicurezza, sport e rigenerazione urbana, con un’attenzione particolare rivolta al sostegno per le famiglie in difficoltà e all’efficientamento energetico.

Si sviluppa lungo queste direttrici il bilancio di previsione 2024-26, approvato ieri sera  dal Consiglio comunale. Un bilancio, quello elaborato dall’Amministrazione maranellese, che ancora una volta prevede una riduzione del 48% sull’indebitamento, dovuta all’estinzione di diversi mutui nel prossimo triennio, nonostante i rincari su beni, energia e servizi indispensabili, che hanno impattato anche sui costi per le opere pubbliche.

Ulteriori difficoltà sono emerse nel 2023 per tutti i Comuni a causa delle scelte del Governo, che ha deciso – cosa che non accadeva da 7 anni – di tagliare le risorse agli stessi Comuni. Le tariffe sui servizi, come ogni anno, verranno dunque adeguate al tasso d’inflazione, ma le scelte di bilancio dell’Amministrazione hanno consentito di affrontare queste criticità lasciando invariate le imposte locali: l’addizionale Irpef, ‘congelata’ dal 2015, così come le aliquote Imu e l’imposta di soggiorno, ferme dal 2012.

Nel corso del triennio gli investimenti raggiungeranno gli 8,2 milioni di euro e saranno riservati in gran parte ad interventi sul territorio. Per il solo 2024, invece, il bilancio ammonterà complessivamente a 33,3 milioni di euro, per 23,7 milioni di spese correnti: un terzo circa sarà utilizzato per istruzione, lavoro e welfare.

Tra i principali investimenti compaiono l’efficientamento energetico e le manutenzioni straordinarie delle scuole: per le elementari Rodari di Pozza (1,1 milioni complessivi, 763mila euro da PNRR) è prevista in estate la sostituzione di tutti i serramenti esterni e dei punti luci, la coibentazione di alcune zone, il rifacimento delle guaine isolanti delle coperture e l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto, ai quali seguiranno lavori di manutenzione e ripristino all’interno dell’edificio.
L’efficientamento energetico e dei sistemi di prevenzione antincendio, insieme alle finiture interne, saranno anche gli obiettivi dell’intervento previsto nelle medie Ferrari e Galilei (1,1 milioni in tutto, di cui 619 mila euro da contributo statale secondo graduatoria), e altri 160mila euro saranno destinati nelle scuole a nuovi arredi, attrezzature per la mensa e ad ulteriori manutenzioni.

“I rincari e i recenti tagli governativi alle risorse comunali ci stanno ostacolando – spiega il Sindaco, Luigi Zironi – ma siamo comunque riusciti a raggiungere un equilibrio che riuscisse a garantire i servizi ai cittadini senza rinunciare ad investimenti importanti per lo sviluppo di tutto il territorio maranellese. Negli ultimi anni abbiamo rivolto sempre più attenzione alla riqualificazione delle scuole e delle frazioni, nelle quali siamo intervenuti anche grazie ai 5,3  milioni intercettati finora dal PNRR, dedicati a sicurezza stradale, rigenerazione urbana ed efficientamento energetico”.

“E per il prossimo triennio – aggiunge il primo cittadino – sono stati previsti altri progetti di riqualificazione, in vari punti del territorio, ai quali si aggiungeranno nuove opere rivolte soprattutto all’ambito sociale e socio-sanitario, tra le quali compaiono la Casa delle Associazioni e l’Ospedale di Comunità. L’obiettivo è quello di continuare a migliorare la qualità della vita dei maranellesi, offrendo servizi e infrastrutture sempre più adeguati alle loro esigenze, nel breve termine così come in prospettiva, con lo sguardo rivolto alla Maranello di domani. Inoltre, daremo continuità ai risultati raggiunti sulla conciliazione vita-lavoro: dalla ‘copertura’ extrascolastica, tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dall’infanzia alle medie, all’accoglienza del 100% delle domande arrivate nei nidi da famiglie residenti”.

Diversi investimenti sono previsti anche per la viabilità: 760mila euro per la manutenzione straordinaria di strade, ciclabili, marciapiedi e per l’abbattimento di barriere architettoniche, un’ultima tranche da 140mila a completare gli interventi di messa in sicurezza (1,1 milioni) finanziati con fondi PNRR, 232mila euro per riqualificare l’illuminazione pubblica, 75mila euro sul tema sicurezza – che comprende il potenziamento della videosorveglianza – e altri 150mila euro per il verde pubblico e i giochi nei parchi.

Si procederà, inoltre, con l’ampliamento della rete ciclabile (990mila euro, tutti da PNRR), che vedrà la realizzazione di nuovi tratti nelle Vie Tito Speri, Grizzaga, Magellano e Nobile verranno creati nuovi collegamenti tra Pozza, il Parco Due, il Terminal Bus e Via Giardini.

Riguardo agli impianti sportivi, si concluderanno i lavori presso il Parco dello Sport: dopo i quattro campi da tennis e i tre da padel, già in funzione, nel 2024 entrerà in attività il nuovo Centro Nuoto, dotato di quattro vasche, e diventeranno fruibili i percorsi per passeggiate o corse nel verde, l’area recintata di ‘pump track’ con dossi e curve sopraelevate per le biciclette e la zona allestita con attrezzi da ‘work out’ per fare esercizi all’aperto. Seguirà anche la realizzazione della sala fitness, a completamento del terzo e ultimo stralcio dell’opera già finanziato per 2,3 milioni.

Sempre nel 2024, con un investimento di 196mila euro, presso il Centro sportivo di Pozza verranno  rinnovati gli impianti idrico-sanitari e le docce degli spogliatoi, sarà realizzata una nuova centrale termica, verrà installato un impianto fotovoltaico per riscaldare l’acqua e sarà riqualificato l’impianto per l’illuminazione dei campi da tennis. Altri 80mila euro sono invece previsti per manutenzioni straordinarie negli impianti sportivi già esistenti sul territorio.

Poi gli interventi sull’edilizia pubblica (978mila euro previsti nel prossimo triennio) riguarderanno in parte la manutenzione di cimiteri, alloggi Acer ed immobili comunali, e in parte l’ambito del welfare e del volontariato, anche grazie a fondi intercettati dal PNRR. Nell’area di Via Cappella, ad esempio, si concluderanno progetti come la nuova struttura per gli Orti, la riqualificazione della palazzina che diventerà la sede di sei associazioni e il recupero della stabile principale del complesso e dell’ex fienile, da destinare a sei alloggi in social housing per cittadini fragili.

Nella medesima zona sorgerà anche il nuovo Ospedale di Comunità (Osco), la cui realizzazione è in capo all’Ausl e che accoglierà pazienti da tutto il Distretto Ceramico.

 

Michelin, obiettivo sostenibilità: pneumatici 100% sostenibili entro il 2050

Michelin, obiettivo sostenibilità: pneumatici 100% sostenibili entro il 2050Michelin è uno dei principali produttori, a livello mondiale, di pneumatici per automotive; sviluppa e commercializza un’ampia gamma di prodotti, per autovetture, ciclomotori, motocicli e veicoli commerciali. La maggior parte dei questi sono disponibili non solo tramite i tradizionali canali di distribuzione ma anche online, grazie a rivenditori specializzati come Euroimportpneumatici.com. In linea con le più recenti tendenze di mercato, e non solo, l’azienda francese dedica ingenti sforzi verso il raggiungimento di una maggiore sostenibilità, sia per quanto riguarda l’offerta merceologica sia in termini di impatto dei processi di produzione.

Gli obiettivi a medio e lungo termine di Michelin

Sul tema si è espresso Marco Do, direttore comunicazione e Relazioni Esterne Michelin Italia e presidente della Fondazione Michelin Sviluppo, ospite di Focus ESG.

Abbiamo due obiettivi, uno a lungo termine al 2050, uno a più breve termine al 2030; obiettivi che ovviamente riguardano i due aspetti del business, ovvero il prodotto e il processo. Troppo spesso quando si parla di sostenibilità si parla solo di prodotti ma, in realtà, i prodotti hanno a monte un processo produttivo che deve anch’esso essere sostenibile.

Allora, per quanto riguarda i prodotti, abbiamo un obiettivo che è al 2050: che tutti i nostri pneumatici saranno prodotti con materiali provenienti da fonti rinnovabili o riciclabili. Facciamo un esempio concreto: recentemente abbiamo presentato due prodotti, che sono già stati omologati e verranno immessi sul mercato nel 2025. Uno con il 45% di materiali provenienti da fonti rinnovabili e riciclabili, l’altro con il 58%, rispettivamente per automobili e per autobus.

Per quanto riguarda, invece, i processi produttivi, abbiamo l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 dei nostri stabilimenti entro il 2050 mentre l’obiettivo per il 2030 è di ridurre del 50% le emissioni di CO2 dei nostri stabilimenti rispetto al 2010. La Michelin italiana è il primo fabbricante di pneumatici in Italia, con due grossi stabilimenti che fabbricano pneumatici; quindi, in realtà, contribuiamo in modo importante al raggiungimento di questi obiettivi da parte del gruppo.

Io sono molto orgoglioso, da dipendente della Michelin italiana, di dire che per quanto riguarda l’Italia siamo già molto vicini al raggiungimento dell’obiettivo del 2030. Michelin ha 121 stabilimenti nel mondo; quello di Cuneo è uno delle otto cuisine excellence. Cosa vuol dire? Che è una fabbrica eccellente, che fa parte dell’ultimo segmento del processo di sviluppo, ovvero fabbriche talmente avanzate dal punto di vista tecnologico che sono chiamate a testare i nuovi prodotti dal punto di vista dell’industrializzazione. 

Abbiamo un altro stabilimento ad Alessandria, dove produciamo pneumatici per autocarro ed è uno stabilimento che fa della sua capacità di adattamento e della sua flessibilità la sua dimensione; quindi è uno stabilimento che riesce a reagire in maniera molto veloce alle richieste del mercato”.

Le innovazioni in chiave ‘green’ di Michelin

Quando si parla di sostenibilità in relazione al segmento degli pneumatici si fa riferimento alla riduzione dell’impatto ambientale tanto dei processi di produzione quanto del prodotto finale. Da un lato, quindi, vi è la necessità di ridimensionare la carbon footprint degli stabilimenti; dall’altro, lo sviluppo di un prodotto pienamente sostenibile passa dall’impiego di materiali di recupero, riciclabili o ricilati, oppure provenienti da fonti rinnovabili, diminuendo così l’impiego di materia prima vergine. In aggiunta, uno pneumatico ‘green’ deve essere duratuto e resistente, così da poter essere adoperato il più a lungo possibile prima di raggiungere il limite di usura e resistere agli urti ed alle sollecitazioni. Michelin ha fatto da battistrada in tal senso, mettendo a punto una tecnologia ‘airless’, ossia uno pneumatico radiale senza camera d’aria, a prova di foratura, in grado potenzialmente di ridurre l’impatto ambientale di forature e altri danni che rendono le gomme tradizionali inutilizzabili e destinate allo smaltimento.

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 21 dicembre 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 21 dicembre 2023Cielo sereno o poco nuvoloso per il transito di nubi medio-alte; nelle ore serali e notturne graduale aumento della nuvolosità sulle aree di pianura; visibilità ridotta per foschie dense sulle aree di pianura in prossimità del Po.

Temperature minime comprese tra 2 e 5 gradi, di qualche grado inferiori nelle aree esterne ai principali centri urbani; massime comprese tra i 7 gradi sulla pianura occidentale e gli 11 gradi sulla fascia costiera. Venti deboli, di direzione variabile al mattino; tendenti a disporsi da sud-ovest sui rilievi e a rinforzare con raffiche di moderata o forte intensità nelle ore serali e notturne. Mare mosso al mattino ma in attenuazione fino a divenire poco mosso; nelle ore notturne nuovo aumento del moto ondoso al largo.

(Arpae)

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