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sabato, 7 Giugno 2025
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Le calciatrici afghane in visita a Maranello

Le calciatrici afghane in visita a MaranelloSusan Khojasta, Fatema Nama Haidari e Maryam Mehrzad sono state ricevute in municipio dal sindaco Luigi Zironi e dall’assessora allo sport Mariaelena Mililli, dopo l’incontro pubblico in cui hanno raccontato la loro esperienza di fuga dal regime dei talebani e l’accoglienza in Italia. Ad accompagnarle l’allenatore Najibullah Nawrozi, insieme a Marzio Mori, Irene Caverni e Sara Carbone della Fondazione Caritas Firenze.

Le tre giovani atlete sono state protagoniste a Maranello di una serata dedicata al rapporto tra sport, diritti e identità di genere: un incontro per ricordare la drammatica fuga dall’Afghanistan avvenuta nell’agosto del 2021, l’arrivo in Italia e l’ospitalità ricevuta che ha permesso loro di continuare a giocare in una squadra.

Nel loro Paese le calciatrici del Bastan Football Club di Herat erano costrette ad allenarsi all’alba per non dare nell’occhio. Dopo la fuga disperata dall’Afghanistan e le minacce del governo talebano, le tre ragazze, insieme all’allenatore, sono state accolte nel club Centro Storico Leboswki, la squadra fiorentina di dilettanti di calcio popolare. Una bella storia di solidarietà che ha permesso a Susan, Fatema e Maryam di continuare a coltivare il proprio sogno. Dopo l’incontro in municipio, le giocatrici hanno assistito agli allenamenti del Sassuolo Calcio femminile e visitato il Museo Ferrari di Maranello.

L’incontro pubblico, condotto al Mabic dal giornalista sportivo Alessandro Iori, è stato proposto all’interno del programma di eventi “Sport+ E’ anche una questione di diritti” a cura del Comune di Maranello in collaborazione con Mo’ Better Football e ATER Fondazione, con il sostegno di Fondazione di Modena.

Questo weekend due importanti eventi culturali a Villa Cuoghi a ingresso gratuito

Questo weekend due importanti eventi culturali a Villa Cuoghi a ingresso gratuitoSabato 1 aprile alle ore 17.00 il giovanissimo scrittore Matteo Porru presenta il suo romanzo “Il dolore crea l’inverno” (Garzanti). Incontro condotto da Mario Agati con l’accompagnamento musicale a cura della violinista Edda Chiari. Evento presentato dal circolo Nuraghe in collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese, l’Associazione InARTE, gli Amici della Musica Nino Rota e l’Associazione fotografica Framestorming. A soli diciotto anni, Matteo Porru ha vinto il premio Campiello Giovani. Per la stampa è uno dei venticinque under-25 più promettenti al mondo. Ora arriva in libreria con un romanzo sospeso nel tempo e nello spazio che parla di legami familiari, rimpianti e vissuti indelebili. Un romanzo che ci ricorda che siamo tutti fatti di carne e neve.

Domenica 2 aprile invece, sempre alle 17.00, per la affezionata rassegna del Tè delle 5 avremo Agatha Orrico, traduttrice e giornalista freelance, che ha scritto interviste e realizzato reportage per molti quotidiani italiani su temi sociali e ricostruzioni storiche. Presenterà il suo libro intitolato “Stracci di vita a New York” e converserà con lei l’autrice Tina De Falco. Interventi musicali a cura di Edda Chiari. Evento realizzato con il contributo della Associazione Artistica INarte, il Comune di Fiorano Modenese, l’Associazione fotografica Framestorming, il Circulo Culturale Nuraghe e Amici della Musica Nino Rota.

Domani a Formigine inaugurazione della nuova canonica con il vescovo Erio

Domani a Formigine inaugurazione della nuova canonica con il vescovo ErioSarà l’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci a benedire la nuova canonica della parrocchia di Formigine, che viene inaugurata domani – sabato 1° aprile – alle 11 in via Giardini Sud 17.

L’edificio è stato ristrutturato nell’ambito di una riqualificazione complessiva di tutto il comparto cosiddetto delle “Opere parrocchiali”, che sarà dotato di un altro parcheggio e una pista ciclabile.

L’intero intervento è costato 1,7 milioni di euro, che la parrocchia ha in buona parte già recuperato grazie alla vendita di un terreno, contributi di Fondazioni, Cei e diocesi, offerte dei parrocchiani.

La canonica, che occupa una superficie complessiva di quasi 600 mq, comprende un seminterrato, pianoterra per gli uffici parrocchiali, primo piano per la cucina, cappella, lavanderia e zone comuni, secondo piano-sottotetto per le quattro camere con bagno riservate ai sacerdoti.

La struttura svolge un ruolo centrale in una parrocchia che, con 20 mila anime, è una delle più popolose di tutta l’Emilia-Romagna.

«Ringraziamo i parrocchiani di Formigine per la consueta generosità dimostrata nei confronti della Chiesa – dichiara il parroco don Federico Pigoni –

Con questo intervento abbiamo messo in sicurezza un edificio pericolante da anni e frequentato ogni giorno da decine e decine di persone.

I formiginesi sanno che la canonica è sempre aperta e che noi preti, aiutati dai volontari, siamo a disposizione di chiunque bussi alla nostra porta.

Inoltre abbiamo riqualificato un comparto centrale per la vita del paese, a beneficio non solo della parrocchia, ma dell’intera cittadinanza».

Interverranno all’inaugurazione anche il sindaco di Formigine Maria Costi, i progettisti Giandomenico Cassanelli e Giampaolo Santunione, il titolare dell’impresa che ha realizzato i lavori (Serteco di Medolla) Marco Rebecchi.

Al termine sarà offerto un rinfresco.

Distretto Ceramico, progetto “Famiglie Accoglienti”: nel 2022 supportate 18 famiglie, otto ancora in carico

Distretto Ceramico, progetto “Famiglie Accoglienti”: nel 2022 supportate 18 famiglie, otto ancora in caricoProsegue nel Distretto Ceramico il progetto ‘Reti di Famiglie Accoglienti’, che da oltre due anni nei Comuni dell’Unione garantisce un supporto concreto a diversi nuclei familiari in difficoltà, grazie all’impegno di volontari, tutor qualificati e alcune associazioni. Il progetto si sviluppa sostanzialmente in tre fasi distinte: la formazione di famiglie volontarie che danno la propria disponibilità, la raccolta delle richieste di aiuto che arrivano dal territorio – da Servizi sociali, Caritas parrocchiali, Centro di Neuropsichiatria infantile e segnalazioni dei cittadini – e le azioni di sostegno alle famiglie che spesso hanno bisogno di aiuto nella gestione di minori da conciliare con i tempi di vita-lavoro.

Finora nel Distretto Ceramico hanno dato la propria disponibilità 25 famiglie volontarie, in contatto con quattro associazioni del territorio (‘Il Melograno’, l’Associazione ‘Chernobyl di Maranello, Fiorano e Formigine’, il Gruppo d’acquisto ‘Banda Gassotti’ e ‘SOS Mama’) a loro volta coordinate dall’Associazione ‘Venite alla Festa’, i cui tutor – Rita Lacetera e Tiziana Venturi – hanno il compito di accompagnare i volontari lungo il percorso di formazione all’accoglienza. Due referenti locali, Chiara Sghedoni e Francesco Cigarini, agiscono invece da tramite tra le richieste che arrivano dal territorio e le associazioni. Nel corso del 2022 sono state aiutate 18 famiglie, di cui 8 tuttora supportate grazie a questo progetto.

La maggior parte delle famiglie aiutate sono infatti monoparentali, hanno origini straniere e hanno difficoltà per il trasporto dei bambini a scuola e riguardo alla possibilità di far frequentare loro le scuole d’infanzia, rischiando dunque di arrivare alla scuola primaria senza un reale inserimento sociale. «Per questo stiamo cercando quest’anno – spiega la tutor Rita Lacetera – di consolidare ulteriormente la collaborazione con le scuole e i contesti prescolari, proprio con l’intenzione di promuovere sempre di più una cultura dell’accoglienza, cercando di rafforzare il tessuto di solidarietà all’interno dell’ambiente scolastico».

Tra i punti di forza del progetto, in ambito formativo, ci sono anche gli incontri di gruppo finalizzati ad organizzazione al meglio le azioni di aiuto. Con cadenza mensile i volontari possono condividere la propria esperienza, confrontarsi tra loro e trovare supporto da parte del gruppo. «L’identità di gruppo è fondamentale – aggiunge Rita Lacetera – perché i volontari non devono sentirsi soli nell’affrontare le difficoltà dell’altro che si aiuta. Il nostro gruppo è molto affiatato e le persone che ne fanno parte sono molto ben inserite sul territorio, oltre ad essere formate sull’accoglienza grazie al loro attivismo in ambiti del sociale».

Nel corso dell’anno vengono anche organizzati incontri di formazione per i referenti dei gruppi territoriali e incontri divulgativi utili a promuovere il progetto e far conoscere ai cittadini questa realtà, affinché possano avere una possibilità in più per dare o per ricevere supporto.

«La disponibilità ad aiutare gli altri è fondamentale per la tutela dei più fragili – commenta Luigi Zironi, Presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico -, ma è ancora più importante fornire ai volontari strumenti che siano all’altezza delle loro intenzioni, per valorizzare al massimo gli effetti della loro generosità e dare risposte sempre più mirate a chi è in difficoltà. Il progetto ‘Reti di Famiglie Accoglienti’, supportato dall’Unione, è un esempio virtuoso di come la sinergia tra istituzioni e associazionismo possa diffondere in una comunità un bel clima di solidarietà e allo stesso tempo creare i presupposti per un’operatività sempre più efficace in ambito sociale».

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 1 aprile 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 1 aprile 2023Al mattino sereno o poco nuvoloso; tendenza ad aumento della copertura nuvolosa nel corso del pomeriggio a partire dal settore occidentale con possibilità di qualche debole precipitazione sui rilievi.

Temperature minime in aumento con valori compresi tra 9 e 12 gradi; massime stazionarie o in lieve aumento comprese tra 17 e 21 gradi. Venti deboli occidentali in pianura, deboli sud-occidentali sui rilievi con temporanei rinforzi. Mare mosso al mattino, in attenuazione nel corso del pomeriggio per poi rinforzare di nuovo a mosso in serata.

(Arpae)

Affrontare il futuro con fiducia: due eventi nelle Sale del Regno dei Testimoni e in locali pubblici

Le tensioni economiche, i conflitti nazionali e i disordini sociali indicano che la fiducia nel futuro è ai minimi storici. Anche in Italia i dati Istat segnalano che la fiducia delle persone è al livello più basso dal 2013. Per questo motivo gli 11.500 Testimoni di Geova di Modena, Bologna, Reggio e Parma, insieme agli oltre 260.000 Testimoni in Italia, organizzano nella prima settimana di aprile un programma speciale con due eventi che si terranno a livello mondiale.

Il primo appuntamento sarà nel fine settimana dell’1 e 2 aprile. Si tratta di un Discorso Speciale di 30 minuti dal tema “Possiamo affrontare il futuro con fiducia!”, che sarà tenuto nelle Sale del Regno della zona, i luoghi di culto dei Testimoni di Geova.

Martedì 4 aprile 2023 anche nelle Sale del Regno e in alcuni locali pubblici dell’Emilia Centrale, si celebrerà l’annuale Commemorazione della morte di Gesù Cristo, corrispondente al 14° giorno del mese lunare di nisan del calendario ebraico, lo stesso giorno in cui Gesù morì nell’anno 33. Fu Gesù stesso infatti a comandare di commemorare la sua morte, quando disse: “Continuate a far questo in mio ricordo” (Luca 22:19). L’anno scorso hanno partecipato a questo evento circa 20 milioni di persone nel mondo e oltre 426.000 in Italia.

“Ricordare con la Commemorazione il valore del sacrificio di Gesù Cristo è il modo migliore per guardare al futuro con speranza, soprattutto in un momento drammatico come questo. Le sfide che dobbiamo affrontare possono sembrare schiaccianti, ha dichiarato Roberto Guidotti, portavoce dei Testimoni di Geova, “ma la Bibbia ci offre una potente speranza che può aiutarci proprio ora per affrontare il futuro con fiducia”.

La partecipazione al discorso speciale e alla Commemorazione è aperta a tutti e non si fanno collette. I dettagli su quando e dove si terranno questi eventi a livello locale in italiano e in altre lingue, sono disponibili su JW.ORG, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova.

Programma di chiusure notturne sulla A1 Milano-Napoli

Programma di chiusure notturne sulla A1 Milano-NapoliSulla A1 Milano-Napoli, per consentire la rimozione di un cantiere permanente, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

 

DALLE 21:00 DI SABATO 1 ALLE 7:00 DI DOMENICA 2 APRILE

-sarà chiuso il tratto compreso tra Fiorenzuola e Piacenza sud, verso Milano.

Si precisa che la stazione di Fiorenzuola sarà chiusa in entrata verso Milano e Bologna.

Contestualmente, sarà chiusa l’area di servizio “Arda est”, situata nel suddetto tratto.

In alternativa si consiglia:

per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Fiorenzuola, percorrere la SP462 R, SP38, SS9 Via Emilia per 18 km e rientrare sulla A1 alla stazione di Piacenza sud;

per la chiusura dell’entrata di Fiorenzuola:

verso Bologna, entrare alla stazione di Fidenza;

verso A21, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Fiorenzuola, percorrere la SP462 R, SP38, SS9 Via Emilia per 18 km e rientrare sulla A1 alla stazione di Piacenza sud.

 

LUNEDÌ 3 E MARTEDÌ 4 APRILE, ORARIO 21:00-5:00 

-sarà chiuso il tratto compreso tra Piacenza sud e Fiorenzuola, verso Bologna.

La stazione di Piacenza sud sarà chiusa in entrata verso Bologna, Milano e A21 Torino-Piacenza-Brescia verso Torino e Brescia.

Si precisa che, chi proviene da Torino e da Brescia, dovrà uscire obbligatoriamente alla stazione di Piacenza sud. Contestualmente, sarà chiusa l’area di servizio “Arda ovest”, situata nel suddetto tratto.

In alternativa si consiglia:

per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Piacenza sud, percorrere la SS9 Via Emilia per circa 18 km, proseguire su SP38, SP462 R e rientrare sulla A1 alla stazione di Fiorenzuola, verso Bologna;

per la chiusura dell’entrata della stazione di Piacenza sud, verso A21, entrare alla stazione di Piacenza ovest, di competenza della Società S.A.T.A.P., mentre, verso Bologna, entrare alla stazione di Fiorenzuola e, verso Milano, entrare sulla A21 dalla stazione di Piacenza ovest, per immettersi poi sulla A1 verso Milano.

 

 

A Bologna la presentazione della call 2023 di UniCredit Start Lab

A Bologna la presentazione della call 2023 di UniCredit Start Lab
Marino – Stanziola – Burchi

L’ecosistema dell’innovazione è stato al centro del Roadshow UniCredit Start Lab realizzato a Palazzo Magnani, sede della banca a Bologna.  Un incontro per riflettere sull’importanza di fare sistema per sostenere la crescita delle startup in un contesto – quello dell’area Centro Nord che ricomprende Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche – particolarmente vivace sul fronte delle giovani aziende, con oltre 2.700 imprese attive, tra Pmi e Start Up, nel dettaglio dell’area troviamo 1249 in Emilia Romagna, 787 in Toscana, 427 nelle Marche e 267 in Umbria.

La tappa bolognese si inserisce nel calendario di appuntamenti organizzato da UniCredit in tutta Italia per presentare a startupper e aziende del territorio con progetti innovativi a matrice tecnologica la call 2023 di UniCredit Start Lab, piattaforma di business e innovazione del Gruppo bancario. Un’iniziativa che ha portato nelle precedenti 9 edizioni all’analisi di circa 7000 progetti imprenditoriali di nuova generazione e all’accompagnamento di oltre 500 start up – di cui 45 nate in Emilia Romagna, 26 in Toscana, 10 in Umbria e 8 nelle Marche -, verso percorsi di crescita, aumentandone le opportunità di business, lo sviluppo manageriale e la visibilità sul mercato.

La call 2023 è aperta fino al prossimo 18 aprile ed è possibile iscriversi dal link https://www.unicreditstartlab.eu/it/startup/iscrizione.html.

 

I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati nel corso dell’incontro organizzato a Palazzo Magnani, aperto dai saluti di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e proseguito con gli interventi di Giusy Stanziola, Start Lab & Development Programs UniCredit, che ha illustrato le caratteristiche del bando 2023; e di Giacomo Marino, Responsabile Group M&A and Corporate Development di UniCredit, che ha indicato le iniziative del Gruppo in corso.

Subito dopo, un confronto sul valore aggiunto delle start up nella tavola rotonda, moderata da  Antonella Grassigli, Founder Doorway, che ha visto partecipare Riccardo Piaggi, Group HR, Organisation & IT Director Granarolo; il Regional Manager Andrea Burchi; Andrea Giovannelli, Direttore Generale Nano-Tech (la start up di Ascoli Piceno tra i vincitori della call StartLab 2022); Fabio Pirovano, Partner United Ventures; e Antonio Danieli, Vice Presidente e Direttore Generale Fondazione Golinelli.

“L’ecosistema dell’innovazione – commenta Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – sta vivendo un momento di forte espansione, con oltre 2 miliardi di euro di investimenti raccolti nel 2022 in Italia da start up e pmi innovative. L’area Centro Nord è tra le più attive, con oltre 2700 di queste realtà imprenditoriali, di cui circa 650 nostre clienti. Come Gruppo abbiamo maturato negli anni un’esperienza di altissimo livello nel supporto alla nuova imprenditoria, con programmi specifici come UniCredit Start Lab. Un impegno pioneristico che ci consente di operare in modo mirato per offrire loro concrete opportunità di consolidamento e di crescita”.

L’edizione 2023 di UniCredit Start Lab si presenta con alcune novità, come la creazione di un club di Corporate Partner, grazie al quale aziende italiane leader selezioneranno startup a loro scelta fra le 50 identificate ogni anno da Start Lab per accompagnare i loro progetti di crescita. Sono state inoltre rafforzate le iniziative a supporto delle startup con advisory specializzata per le realtà che lavorano per generare impatto positivo, ambientale, sociale e di governance.

Cinque i settori di riferimento della call StartLab 2023: Clean Tech; Innovative Made in Italy; Digital; Life Science e Impact Innovation.

Le 10 startup selezionate per ognuna delle 5 categorie potranno accedere alla piattaforma di Start Lab che prevede:  la partecipazione ad attività sistematiche di business e investment matching con controparti industriali e finanziarie del network di UniCredit; training manageriale avanzato, tramite la Startup Academy e workshop tematici; un programma di mentorship personalizzata con professionisti ed esperti dell’ecosistema dell’innovazione; l’assegnazione di un gestore UniCredit dedicato al supporto alla crescita. La prima classificata di ogni categoria si aggiudicherà un riconoscimento di 10.000 euro.

 

Da Formigine all’Europa

Da Formigine all’EuropaViaggiare, fare esperienze formative all’estero, costruire nuove amicizie sono opportunità preziose da cogliere in ogni fase della vita, ma ancora di più in giovane età.

In linea con l’intensa attività di relazioni con altre città europee portata avanti dal Comune di Formigine, sono numerose le esperienze internazionali messe a disposizione dei giovani desiderosi di partire.

Si guarda anzitutto alla Germania, e in particolare alla città di Verden con la quale il Comune ufficializzerà un gemellaggio alla fine di aprile. Grazie a questa relazione, dal 7 al 19 giugno un giovane di età compresa tra i 18 e i 27 anni avrà la possibilità di collaborare con l’organizzazione degli Special Olympics World Games, il più grande evento sportivo dedicato agli atleti con disabilità intellettive. Un’organizzazione molto complessa che vedrà 216 comuni tedeschi partecipare in qualità di “host town”: a Verden, il volontario formiginese sarà referente per la delegazione di sportivi armeni.

Dal 23 luglio al 6 agosto, quattro giovani formiginesi tra i 16 e i 21 anni potranno partecipare all’edizione 2023 dell’EuroCamp, che si terrà a  Warwick, nel Regno Unito. Durante il soggiorno, i ragazzi saranno coinvolti in un progetto creativo per realizzare un’installazione di street art. Le spese di vitto, alloggio, attività e visite guidate saranno coperte dalla città ospitante, mentre i partecipanti dovranno farsi carico solo delle spese di viaggio.

Le candidature per le esperienze di Verden e Warwick possono essere presentate entro il 30 aprile.

C’è tempo invece fino al 28 maggio per candidarsi per l’Irlanda e per la Francia, con partenza all’inizio di settembre, per ragazzi da 18 a 30 anni.

Vicino a Kilkenny, il servizio sarà prestato come di consueto al KCAT Art & Study Centre, centro inclusivo per le arti per persone con disabilità cognitiva dove il giovane si concentrerà su corsi di arte visiva, studio e gruppi teatrali.

A Saumur (città gemella dalla quale presto arriverà un gruppo di persone per partecipare al percorso enogastronomico “Magnalonga”) il volontario presterà servizio presso l’associazione SCOOPE, realtà impegnata nell’inclusione sociale, lotta all’inattività giovanile e sostegno alla genitorialità.

Per entrambe queste proposte, i costi di vitto, alloggio e attività sono coperti dall’Unione Europea e al volontario sarà dato un pocket money mensile di circa 180 euro per le piccole spese.

Tutte le informazioni sui progetti di mobilità giovanile sono disponibili sul sito www.comune.formigine.mo.it o scrivendo a ufficioeuropa@comune.formigine.mo.it.

Due uomini arrestati dagli agenti del Commissariato di Sassuolo per rapina aggravata

Due uomini arrestati dagli agenti del Commissariato di Sassuolo per rapina aggravataIl Commissariato di Sassuolo ha tratto in arresto due cittadini stranieri, rispettivamente di 24 e 26 anni, per il reato di rapina aggravata. Nel tardo pomeriggio del 28 marzo, sulla linea di emergenza “112NUE” è pervenuta una richiesta di intervento da parte di un uomo che riferiva di essere stato appena rapinato con una pistola da parte di due stranieri.

La richiesta di aiuto, nello stesso momento, veniva ascoltata casualmente da un agente del Commissariato di Sassuolo, libero dal servizio, che stava facendo jogging lungo la pista ciclopedonale del fiume Secchia.

Il poliziotto si è metteva immediatamente all’inseguimento dei due autori ed in costante contatto telefonico con la sala operativa del Commissariato forniva l’esatta posizione dei fuggitivi i quali, per evitare di essere individuati, entravano in un bar situato nel territorio del limitrofo Comune di Casalgrande.

Il locale veniva circondato dagli agenti del Commissariato che utilizzando la massima cautela, visto che si trattava di soggetti  armati, vi facevano irruzione bloccando i due malviventi.

Sottoposti a perquisizione personale, i due uomini venivano trovati in possesso della somma di euro 3150 in contante, asportata alla vittima, e di una pistola scacciacani con la quale avevano minacciato l’uomo, esplodendo anche un colpo in aria a scopo intimidatorio.

 

 

 

Funeral Home a Sassuolo: dichiarazione di Gianni Gibellini e replica di Sindaco e Vicesindaco

Funeral Home a Sassuolo: dichiarazione di Gianni Gibellini e replica di Sindaco e VicesindacoGianni Gibellini, amministratore delegato e socio di Cofim S.p.a, con una nota che pubblichiamo integralmente, vuole precisare i retroscena di alcune vicende che lo vedono coinvolto a Sassuolo.

 “La questione affonda le sue radici nel 2007 – spiega l’imprenditore – quando chiesi all’amministrazione comunale la possibilità di realizzare una struttura del commiato. Trovai grande collaborazione e dall’amministrazione di allora venne individuata un’area idonea che era ed è ancora abbandonata, vicina al cimitero con un paio di stabili diroccati. L’area ancora oggi versa in condizioni di degrado, è abbandonata ed è rifugio di balordi e luogo di incontri clandestini. Sindaci, assessori e dirigenti di allora si attivarono e venne stabilito che si poteva procedere alla alienazione di questo lotto. Nel frattempo anche io mi sono attivato e ho fatto realizzare da un studio di ingegneria un progetto per la struttura del commiato. Nel 2014 è stato dato da parte dell’amministrazione l’ok per la fattibilità e gli anni fra il 2017 e il 2021 vengono utilizzati per dare vita al bando per l’aggiudicazione del lotto, al quale avrebbe partecipato la nostra azienda e avrebbero potuto partecipare ovviamente anche altre ditte”.

Poi l’11 marzo del 2021, la doccia fredda, un annuncio che lascia tutti stupiti e amareggiati.

“Sono stato convocato dal sindaco Menani e da alcuni assessori e dirigenti  – prosegue Gibellini – e in quella sede mi è stato annunciato che l’amministrazione comunale non intendeva più cedere questo terreno di proprietà comunale e che quindi il bando non si sarebbe fatto e la struttura non si sarebbe realizzata. Rimasi molto colpito e amareggiato: dopo anni di lavoro e di spese per la realizzazione dei progetti della struttura, un no di questo tipo era davvero pesante. Anche perché la struttura che avremmo voluto realizzare era molto utile per il territorio visto l’affollamento e i problemi di spazio, di riservatezza e di rispetto all’interno delle camere ardenti dell’ospedale di Sassuolo e per non parlare dei parcheggi all’esterno. Dopo questo diniego ci siamo concentrati sulla realizzazione della casa funeraria di Vignola, dove ho trovato grandissima disponibilità e collaborazione da parte dell’amministrazione, cosi come nella realizzazione delle case funeraria di Carpi e Mirandola. Del resto una legge regionale del 2004 parla chiaro: le amministrazioni comunali hanno il dovere di favorire la realizzazione di strutture del commiato. A maggior ragione in un’area come quella di Sassuolo dove da anni le camere ardenti non sono sufficienti, e dove sono state denunciate dai cittadini delle situazioni davvero insostenibili e vergognose”.  

Mancanza di privacy per i familiari dei deceduti, salme distanti pochi metri le une dalle altre, carenze di parcheggio sono solo alcune delle problematiche sollevate dai cittadini che si sono rivolti alla stampa per rendere pubbliche le difficoltà incontrate nelle camere ardenti del nosocomio di Sassuolo.

“In un anno – prosegue Gibellini – a fronte di 518 persone decedute in ospedale, che quindi hanno pieno diritto di usare le camere ardenti della struttura gratuitamente – come recita l’articolo 4 della legge regionale sull’utilizzo della camere ardenti -, ne sono arrivate da fuori circa 580. E la situazione è diventata davvero grave, indecorosa e insostenibile. A tal punto che il direttore generale del nosocomio il 20 febbraio scorso ha deciso di interdire l’arrivo di salme dall’esterno ma sono per alcune settimane, fino al 3 aprile prossimo. Infatti nei giorni scorsi la direzione dell’ospedale ha convocato le imprese funebri per comunicarci che dal giorno 3 aprile sarà di nuovo possibile utilizzare le camere ardenti anche per le persone decedute nelle proprie abitazioni. E hanno anche redatto un nuovo regolamento sull’utilizzo delle camere ardente da parte delle agenzie funebri che prevede l’ingresso attraverso l’utilizzo di un badge, perché prima, non essendoci un custode, gli ingressi non venivano regolamentati e controllati in nessuno modo. E aggiungo anche che è assurdo che per l’utilizzo delle camere ardenti – spazio permettendo – , non essendo un servizio gratuito, così come recita sempre l’articolo 4 della legge regionale già citata prima, non venga chiesto un rimborso che andrebbe a coprire le spese di raffrescamento, luce, acqua, gas, pulizia, vigilanza e riscaldamento. Mi sembra davvero folle che non venga richiesto questo contributo vista la situazione economico-finanziaria in cui versa la sanità regionale. Insomma tutti questi problemi nascono dal fatto che l’amministrazione comunale non ha in nessun modo promosso lo sviluppo di strutture del commiato, nonostante ce ne fosse un estremo bisogno”.

In realtà una Funeral Home sarà forse realizzata nel prossimo futuro ma da una ditta concorrente; “Devo confessare che proprio non comprendo come mai il nostro progetto di realizzare la casa funeraria Terracielo Sassuolo sia stato così ostacolato e osteggiato – continua Gibellini – a fronte di una necessità così forte per la città di Sassuolo. Quella che sembrava un’area perfetta su cui fare sorgere una struttura di questo tipo e che avrebbe anche sistemato un’area in completo abbandono, realizzando un progetto di rigenerazione urbana, non è più stata ritenuta idonea, mentre a un’azienda concorrente è stata concessa la possibilità di realizzare una struttura del commiato in un capannone in disuso da vent’anni, privo di parcheggi e posizionato fra due condomini, a 5 metri di distanza dalle residenze di decine di famiglie. Non è sicuramente un luogo adatto a un’ attività di servizi funebri.

A pochi metri da dove vivono tante persone e dal cortile dove giocano i bambini, ci saranno salme in entrata e in uscita, cassa mortuarie, carri funebri con un conseguente notevole deprezzamento del valore immobiliare degli appartamenti dei due condomini. Insomma è stata concessa un’autorizzazione la cui trasparenza mi lascia un po’ perplesso e non mi dispiacerebbe che la procura della Repubblica e le Forze dell’Ordine controllassero la legittimità di questi procedimenti. E credo anche che negando l’autorizzazione alla casa funeraria che avevo pensato e autorizzando la realizzazione di quest’altra, sia stata in qualche modo violato il principio di libera concorrenza tra imprese, che l’ente pubblico avrebbe dovuto garantire, senza favorire l’uno o l’altro e senza insinuare che un imprenditore è serio e l’altro no, perché se così fosse avrebbe dovuto denunciare eventuali irregolarità. E devo anche confessare che l’impresa concorrente da 4 anni nelle sue inserzioni pubblicitarie sostiene di essere in possesso di una struttura del commiato che invece non c’è ancora. Si tratta di pubblicità ingannevole, un modo per accaparrarsi clienti che pensano di ricevere un servizio di un certo tipo e che invece non lo ottengono”.

Ma la vicenda non è ancora finita – prosegue la nota stampa – Gianni Gibellini nelle scorse settimane ha partecipato a un’asta giudiziaria che riguardava un immobile a Sassuolo in Via Ancora in cui ha da anni ha sede la Croce Blu (Pas Sassuolo). L’imprenditore modenese ha vinto l’asta, che era già andata deserta tre volte, e si è subito premurato di comunicare all’associazione di volontariato che, nonostante fosse suo diritto impossessarsi dell’immobile pochi giorni dopo l’aggiudicazione, avrebbe lasciato tutto il tempo il necessario per trovare una nuova sede, offrendo anche un contributo temporaneo per l’affitto di una nuova sede nel caso ce ne fosse stato bisogno.

“Nell’immobile che abbiamo acquistato – prosegue Gibellini – vorrei realizzare la tanto agognata casa funeraria che dal 2007 ritengo necessaria per fornire un servizio adeguato a tutto il bacino di Sassuolo. Ma un paio di giorno dopo l’asta sono usciti articoli di giornali in cui il sindaco Menani dichiarava che lo stabile in questione era destinato all’abbattimento e che i compratori avrebbero dovuto in qualche modo informarsi meglio prima dell’acquisto, visto il destino “segnato” del fabbricato. Mi ha sorpreso molto questa dichiarazione perché non è normale che un giudice fallimentare decida l’alienazione di un bene che serve per raccogliere denaro per i creditori e che è destinato all’abbattimento e quindi ad avere un valore basso.  Concludendo devo confessare che sento una certa ostilità nei mie confronti, una sorta di accanimento contro un’idea imprenditoriale che voleva soddisfare un’esigenza molto forte del territorio. Abbiamo fatto tutte le cose con i crismi della legittimità e della correttezza, abbiamo cercato sin dall’inizio di realizzare la casa funeraria in un luogo idoneo, in una zona degradata a cui questa opera avrebbe garantito una rigenerazione. In ogni caso andremo avanti: con il progetto che presenteremo a giorni, se le autorizzazioni ci verranno concesse, saremo in grado di inaugurare Terracielo Sassuolo in pochi mesei. Aggiungo anche che se nascesse un’altra Funeral Home, così come sembra, realizzata da un’ impresa concorrente, affronteremo in modo leale la concorrenza. Però bisogna che tutti gli attori di questa vicenda rispettino assolutamente i principi della libera concorrenza senza favorire od ostacolare nessuno”.

 

La replica del Sindaco di Sassuolo e del Vicesindaco non si è fatta attendere

“Ampia disponibilità all’imprenditore per la realizzazione di una Funeral Home a Sassuolo, non c’è nessuna preclusione se non il rispetto delle normative che, le soluzioni fino ad ora prospettate, violano”.

Con queste parole il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani ed il Vicesindaco Alessandro Lucenti rispondono alle dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa da Gianni Gibellini.

“Ci dispiace se le Amministrazioni precedenti avevano fatto intendere che sul terreno, a fianco del cimitero, si potesse realizzare la struttura – proseguono – ma non è così: c’è un vincolo di rispetto dell’area cimiteriale che lo vieta; non è certo colpa nostra se una normativa urbanistica, che non abbiamo fatto noi, lo impedisce e allo stesso tempo non abbiamo nessuna intenzione di illudere qualcuno mettendo a bando un lotto su cui non si può realizzare una struttura del genere. Per quanto riguarda l’edificio oggi sede della Pas, poi, avevamo evidenziato in maniera lampante, attraverso una specifica sul bando d’asta, tutti i vincoli che vi gravavano: non è sulla persona o sull’impresa che ci sono ostacoli, ma sul rispetto delle norme sul quale non vogliamo e non possiamo transigere. Non abbiamo mai dato, e nemmeno daremo mai, indicazioni all’Ufficio Tecnico per ostacolare un’impresa che voglia investire in città: solamente pretendiamo il rispetto di regole che, lo ribadiamo, non abbiamo scritto noi ma che dobbiamo applicare”.

Sindaco e Vicesindaco approfondiscono poi la questione della sede della Pas.

“Prima con l’interrogazione, poi con la presenza ieri in conferenza stampa a fianco dell’imprenditore – dichiarano – le opposizioni hanno dato l’impressione di essere più interessate all’insediamento di una nuova Funeral Home in quell’edificio piuttosto che al futuro della Pas. Noi, purtroppo, non possiamo acquistare una sede per tutte le associazioni, ma cercare di aiutarle sì ed è quello che stiamo facendo: attraverso un affitto che, grazie al sostegno economico della cittadinanza, possa essere quasi simbolico per la Pas, o la donazione di un edificio congruo. A questo stiamo lavorando per risolvere l’empasse il più velocemente possibile”.

Una chiosa finale sulla Funeral Home.

“Se l’imprenditore individuerà un’area adatta e senza vincoli urbanistici – dichiarano – saremo ben felici di accogliere una nuova funeral home a Sassuolo, senza alcuna preclusione se non la trasparenza che si deve nel rispetto di tutte le norme”.

 

Pari opportunità. On line il Bilancio di genere 2021

Pari opportunità. On line il Bilancio di genere 2021Uno strumento per analizzare le politiche regionali e orientare quelle future. Con due obiettivi: promuovere una reale parità tra uomo e donna, superando le tante discriminazioni ancora esistenti, e diffondere una maggiore consapevolezza e attenzione rispetto a questi temi.

È il Bilancio di genere della Regione Emilia-Romagna 2021, da oggi on line. Un’ edizione che aggiunge ai tre focus già presenti lo scorso anno – occupazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; violenza di genere e pari opportunità – un’analisi riferita a tutte le politiche regionali, comprese quelle sanitarie, con particolare attenzione alla prevenzione.

“Il Bilancio di genere è uno strumento fondamentale per capire, dati alla mano, quali sono gli effetti delle politiche regionali sulla condizione femminile. Consapevoli che qualsiasi decisione che viene assunta nei diversi settori non è mai neutra rispetto al genere – ha sottolineato l’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori -. Da parte della Regione è un impegno che continua e si rafforza come dimostrano i 3 milioni di euro con cui nel 2022 abbiamo finanziato il bando per l’imprenditoria femminile. Nella consapevolezza che una società più attenta alla condizione femminile, è una società più equa, inclusiva e ricca di opportunità per tutte e tutti”

Il Bilancio di genere 2021 rendiconta interventi e servizi riferiti direttamente e indirettamente alle donne per un impegno finanziario da parte della Regione di oltre 1 miliardo di euro, più del 8% dell’intero bilancio regionale. Un dato in crescita del 17,8% rispetto agli 860 milioni di euro del 2020.

L’area con il maggior impegno economico è quella sanitaria-sociale, con circa il 70% delle spese rendicontate; seguono le aree economica 15%, territoriale 8% e culturale 7%.

Un impegno da parte della Regione in un contesto in cui agli effetti – pur in diminuzione  – dell’onda lunga del Covid si sommano le pesanti conseguenze – anche sull’universo femminile – della difficile congiuntura economica e della guerra in Ucraina.

Un contesto a luci e ombre. Con un’occupazione femminile in ripresa: 66,1%  contro il  62% del 2020 (media Italia 53,2%). Ma con un aumento del gap negativo rispetto a quella maschile: -14,9% nel 2021 rispetto a un -13,5% nel 2020 (media Italia -19,2%).

E che se da un lato vede in risalita le imprese femminili: da 84.287 a 84.979 (un aumento da attribuire principalmente a quelle condotte da donne straniere). Dall’altro conferma che il lavoro di cura continua a pesare essenzialmente sulle donne: per circa 72 donne su 100 (circa 63 nel 2020) il parti time non è una scelta, ma una necessità determinata da motivi familiari.

Le azioni della Regione

Tra le azioni messe in campo quelle a sostegno dell’imprenditoria femminile – nel 2021 sono state 107 le domande finanziate con contributi a fondo perduto per 1,7 milioni di euro grazie al Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e Women New Deal– e quelle sul fronte della formazione e dei servizi attivi per il lavoro, con 5.606 operazioni finanziate e  616mila persone coinvolte nella programmazione 2014-2020 fino al 2021 di cui il 50% donne. E ancora il bando “Donne e lavoro” con 42 progetti finanziati per oltre 1 milione e 300 mila euro nel biennio 21/22.

Per quanto riguarda gli interventi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, va registrato il forte impegno sui centri estivi con aiuti per il pagamento delle rette per 6 milioni di euro, il sostegno alla rete dei 40 Centri per le famiglie, quello alle persone non autosufficienti (Fondo regionale non autosufficienza pari a oltre 457 milioni nel 2021,  20,7 milioni in più rispetto al 2020) e il riconoscimento e sostegno della figura del caregiver familiare.

Sul fronte del diritto allo studio, il 52% di borse di studio scolastiche è andato a studentesse. Percentuale che sale al 61% per le borse di studio universitarie. Da ricordare anche le azioni per colmare il divario che ancora persiste tra uomini e donne sul fronte delle competenze digitali e tecnologiche (solo il 36,8% degli iscritti all’Università nelle discipline STEM sono donne), con il ciclo di iniziative Women in Tech: mille le ragazze che hanno partecipato in presenza o on line.

Centrale l’impegno in ambito sanitario, in particolare per quanto riguarda il tema della prevenzione con i diversi programmi di screening rivolti espressamente all’universo femminile. Dallo screening mammografico per prevenire il tumore al seno (84% di copertura ) al Pap test per la prevenzione di quello al collo dell’utero: 63% di copertura per quanto riguarda l’adesione al programma regionale; 89% complessiva. Senza dimenticare i programmi vaccinali contro il papilloma virus e la rosolia nelle donne in gravidanza.

Infine il capitolo sulle pari opportunità con 83 progetti di enti locali e associazioni finanziati con oltre 2 milioni di euro nel biennio 21/22 e quello sulla violenza di genere in una regione che vede 22 Centri antiviolenza, 49 Case rifugio (+5 rispetto al 2020) e 16 centri per il trattamento di uomini autori di violenza. Nel 2021 la rete è stata sostenuta con il riparto di oltre 2,23 milioni di euro ed è stato approvato il nuovo Piano regionale di contrasto alla violenza di genere.

Nel 2021 sono stati assegnati 658.000 euro agli enti locali per  l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, mentre il 70% delle domande di contributo erogate dalla Fondazione vittime di reati, per complessivi 174 mila euro, ha riguardato reati di violenza sulle donne.

Per le piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna raddoppiano i fondi dei voucher statali destinati agli investimenti per la banda ultra-larga

Per le piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna raddoppiano i fondi dei voucher statali destinati agli investimenti per la banda ultra-largaPiù che raddoppiate, in Emilia-Romagna, le risorse destinate alla seconda fase del Piano voucher per la connettività a banda ultra-larga delle piccole e medie imprese: ai 13,5 milioni destinati originariamente alla regione, se ne aggiungono altri 16. Non solo, perché la misura, che doveva esaurirsi entro dicembre 2022, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023, fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Più contributi disponibili e più tempo per utilizzarli, quindi più imprese che potranno beneficiarne.

Il Piano fa parte della strategia italiana per la banda ultra-larga, che è stata indicata come prioritaria nel PNRR, e gli interventi sono finanziati dallo Stato attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, per un ammontare complessivo di 589 milioni di euro.

In seguito alla grande richiesta e all’esaurimento dei voucher in alcune regioni è stata eseguita una rimodulazione delle risorse disponibili a livello nazionale, che assegna all’Emilia-Romagna oltre 16 milioni in più rispetto ai quasi 13,5 destinati originariamente. Per un totale che supera i 29 milioni di euro. A inizio marzo in regione era stato utilizzato già l’80% dei fondi stanziati originariamente, per una cifra superiore ai 12 milioni e mezzo di euro tra voucher attivati e prenotati; dopo la rimodulazione delle somme disponibili la cifra ancora a disposizione supera i 17 milioni.

Al contributo possono accedere non solo le micro, piccole e medie imprese, ma anche le persone fisiche titolari di partita Iva che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale o una delle professioni non organizzate. Il contributo varia in base al tipo di connettività installata e al miglioramento di quella già presente in sede, e va da un minimo di 300 fino a 2.500 euro (compresi i costi di installazione se sostenuti dal beneficiario).

“Dopo una prima fase in cui abbiamo privilegiato la montagna e le aree interne- commenta l’assessora all’Agenda digitale, Paola Salomoni- prosegue il percorso che favorisce la connettività delle piccole e medie imprese della nostra regione e dei nostri professionisti. Il raddoppio delle risorse e la proroga di un anno rappresentano per le nostre aziende una grande opportunità per essere più competitive sul mercato e favorire lo sviluppo del territorio, che sicuramente sapranno cogliere appieno”.

 

Come richiedere il voucher

I beneficiari possono richiedere il voucher ad uno qualunque degli operatori di telecomunicazioni accreditati, fino ad esaurimento delle risorse stanziate, utilizzando i consueti canali di vendita. La misura prevede il riconoscimento di un contributo, sottoforma di sconto, sul prezzo di vendita dei canoni di connessione ad internet in banda ultra-larga. A ciascun beneficiario potrà essere erogato un solo voucher, anche per le imprese che hanno più sedi. L’attuazione dell’intervento è affidata ad Infratel Italia S.p.A., sotto la vigilanza della direzione generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusione e Postali del Ministero.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito bandaultralarga.italia.it

Una nuova illuminazione per Piazza Menotti a Fiorano

Una nuova illuminazione per Piazza Menotti a FioranoA causa di alcuni lavori alla rete idrica relativi all’allacciamento acqua, via Coccapani resterà chiusa al traffico e impossibilita alla sosta – eccetto mezzi di soccorso e veicoli diretti alle ditte Def di Doni Spa e Italcrafts – dalle ore 8.00 alle ore 20.00 di domani, venerdì 31 marzo.

Da lunedì 3 aprile invece prenderà avvio la riqualificazione dell’illuminazione di Piazza Ciro Menotti. L’intervento prevede l’installazione di nuovi pali illuminanti, dotati di luci a LED, in tinta con gli arredi urbani da poco posizionati nella piazza. Inoltre, sempre per valorizzarla, saranno montati alcuni proiettori che coloreranno di immagini, loghi o scritte fisse la pavimentazione, creando effetti diversi e particolari, così da rendere davvero speciale il salotto urbano della città. I lavori, della durata di tre settimane, comporteranno momentanee chiusure di porzioni della Piazza e l’occupazione di tre stalli di sosta.

In ultimo ricordiamo che è disposta la chiusura del parcheggio difronte all’area camper in via Cameazzo, dalle 13.00 del 31 marzo alle 15.00 del 2 aprile, per la giornata dedicata al raduno dei camper.

 

Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna, venerdì 31 marzo la consegna di 52 targhe

Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna, venerdì 31 marzo la consegna di 52 targhe
Mauro Felicori (Copyright Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore Ballardini Pietro)

Piccole residenze o ville imponenti, studi d’artista o musei, dimore stabili o “rifugi” temporanei. Al momento sono 52 le realtà in Emilia-Romagna – appartenute ad artisti, cineasti e collezionisti, letterati, musicisti e cantanti, scienziati e inventori, famiglie e personaggi storici – individuate dalla Regione, che riceveranno ufficialmente l’apposito contrassegno da esporre all’ingresso delle loro sedi.

L’appuntamento è per domani, venerdì 31 marzo: alle ore 11, nella Sala Stabat Mater della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, si terrà la cerimonia di consegna delle targhe delle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”. Destinatarie, le strutture che sono state individuate dalla prima campagna di riconoscimento per l’assegnazione del marchio, in base alla legge regionale 2/2022 (“Riconoscimento e valorizzazione delle abitazioni e degli studi di esponenti del mondo della storia, della cultura, delle arti, della politica, della scienza e della spiritualità”).

Alla cerimonia interverranno: Mauro Felicori, assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione; Cristina Ambrosini, responsabile del Settore Patrimonio culturale della Regione; Elisa Rebellato, responsabile della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio.

L’evento si svolge a ridosso delle “Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri”: sabato 1 e domenica 2 aprile, all’interno dell’appuntamento promosso dall’associazione “Case della Memoria”, le strutture del territorio regionale che hanno aderito apriranno al pubblico per le visite.

“Non posso che essere molto soddisfatto per l’esito di questo primo riconoscimento- commenta l’assessore Felicori-, che ci consente di tutelare e valorizzare come meritano tante realtà che arricchiscono la vasta offerta culturale del territorio dell’Emilia-Romagna. Vedere i luoghi dove questi ‘grandi’ hanno vissuto la propria quotidianità, lavorando, studiando e creando- aggiunge l’assessore- ci aiuta a capirli meglio, più a fondo. Per questo la Regione è in procinto di pubblicare il primo bando di finanziamento riservato alle strutture riconosciute, destinato a progetti di gestione sostenibile per raggiungere una serie di obiettivi stabiliti dalla normativa”.

La prima campagna di riconoscimento
La prima campagna di riconoscimento per l’assegnazione del marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” ha applicato quanto previsto dalla legge regionale 2/2022. In seguito alla pubblicazione dell’avviso, che ha avviato la campagna, sono arrivate 64 domande: 23 provenienti da Comuni (36%), 7 da privati (27%), 12 da fondazioni (19%), 9 da associazioni (14%), 1 da un’Unione di comuni, 1 da cooperativa sociale onlus, 1 da società di diritto privato a responsabilità limitata. Tra le domande presentate, 8 sono state inviate da case museo accreditate al Sistema museale nazionale.

Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna
Le 52 strutture riconosciute (l’81% delle domande pervenute) con il marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” fanno riferimento a 9 famiglie e 55 personaggi. Di questi, 18 sono artisti (tra cui Gino Covili, Angelo Davoli, Pietro Ghizzardi, Cesare Leonardi, Giorgio Morandi, Guerrino Tramonti, Wolfango, Carlo Zauli), 14 personaggi storici (come Francesco Baracca, Ugo Boncompagni / papa Gregorio XIII, Alcide Cervi e i suoi figli, Giuseppe Garibaldi, Aurelio Saffi), 8 letterati (Giorgio Bassani, Attilio Bertolucci, Giosue Carducci, Tonino Guerra, Marino Moretti, Giovanni Pascoli, Renato Serra), 5 musicisti e cantanti (Secondo Casadei, Luciano Pavarotti, Gioacchino Rossini, Arturo Toscanini, Giuseppe Verdi), 4 scienziati e inventori (Raffaele Bendandi, Cesare Maltoni, Guglielmo Marconi, Cesare Mattei), 3 cineasti (Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Mario Lanfranchi), 3 collezionisti (Luigi Magnani Rocca, Luigi Parmeggiani, Renzo Savini).

Per quanto riguarda le province di appartenenza, a livello percentuale al primo posto c’è Bologna (33%), seguita da Ravenna (19%), Forlì-Cesena e Parma (13% ciascuna), Reggio Emilia (8%), Modena (6%), Ferrara e Rimini (4% ciascuna).

In arrivo il primo bando di finanziamento
La Regione pubblicherà a breve il primo bando di finanziamento riservato alle strutture riconosciute. Le risorse sosterranno progetti di gestione sostenibile, volti a raggiungere una serie di obiettivi fissati dalla legge: catalogazione e studio del patrimonio culturale; incremento dell’accessibilità e miglioramento dei percorsi di visita; potenziamento della fruizione pubblica e della comunicazione tramite l’organizzazione di mostre, programmi culturali, progetti digitali e multimediali, residenze per artisti e ricercatori, progetti di educazione al patrimonio culturale; promozione del turismo attraverso lo sviluppo di itinerari, percorsi collegati ai paesaggi culturali e progetti di smart tourism.

La legge regionale 2/2022, cosa prevede
La legge regionale 2/2022 fissa i requisiti minimi obbligatori per candidarsi al riconoscimento: rappresentare la vita, le tradizioni e i valori del personaggio di chiara fama che, nella sua dimensione pubblica o privata, ha abitato, svolto la propria attività o, in casi speciali, condotto la propria formazione specialistica nella struttura; svolgere attività per far conoscere l’opera e il personaggio a cui la struttura è intitolata; aprire al pubblico per almeno 60 giorni all’anno, anche non continuativi e su appuntamento; dimostrare la gestione economica e finanziaria mediante un’apposita documentazione contabile, con la presentazione di una relazione annuale sulle attività svolte.

La legge, inoltre, attiva una sorta di processo di accompagnamento per la gestione: alle strutture interessate, propone di mettere in atto buone pratiche e, ai soggetti intenzionati a candidarsi a far parte delle “Case e studi delle persone illustri”, richiede di partecipare a un percorso di formazione basato su corsi di aggiornamento, convegni e conoscenza della letteratura scientifica in materia.

Vinitaly 2023 a Verona, da domenica l’Emilia-Romagna protagonista: quasi 100 partecipanti tra aziende e produttori

Vinitaly 2023 a Verona, da domenica l’Emilia-Romagna protagonista: quasi 100 partecipanti tra aziende e produttori
Alessio Mammi (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Da domenica 2 aprile a mercoledì 5 a Verona torna Vinitaly, l’appuntamento internazionale più importante dedicato al mondo del vino, arrivato alla 55esima edizione.

Terra d’ingegno è il titolo che fa da cappello alle iniziative e alla presenza del sistema vitivinicolo emiliano-romagnolo.
“La novità di questa edizione- anticipa l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi– è che ci presentiamo uniti: i vini, la Food e la Motor Valley, simbolicamente rappresentata dalla Ferrari F40, messa a disposizione dal Museo Ferrari di Maranello e dal Museo Enzo Ferrari di Modena”.

“Tra cantine, prodotti tipici, agricoltura e attrattività della nostra regione-prosegue Mammi– portiamo in fiera l’intero nostro sistema vitivinicolo, di cui la Regione sostiene la produzione con circa 25 milioni di euro ogni anno. Sono tre i principali temi su cui siamo impegnati: la riconversione dei vigneti per una sempre maggiore qualità e sostenibilità ambientale, investimenti e competitività per rinnovare cantine e tecnologie, sostegno alla promozione sul mercato interno e internazionale.Poi stiamo puntando sulla valorizzazione e qualificazione dell’accoglienza enoturistica, anche grazie ai bandi dello Sviluppo rurale”.


I vini dell’Emilia-Romagna
saranno protagonisti, con quasi 100 aziende produttrici e tutti i consorzi, tantissime etichette disponibili nei banchi d’assaggio. E poi il ristorante con un menù che parla emiliano e romagnolo, oltre ai sommelier dell’Ais, l’Associazione italiana sommelier.
Il tutto nei 2.500 mq del padiglione 1 di Vinitalygestito dall’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna, che per quattro giorni sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende e dei prodotti Dop e Igp regionali. I vini in degustazione rappresentano tutte le 19 Doc, due Docg e 9 Igt dell’Emilia-Romagna.
L’Emilia-Romagna con le sue 30 denominazioni d’origine è tra le prime regioni italiane nella produzione di vino, con un volume d’affari che si aggira attorno ai 490 milioni di euro tra Denominazioni d’origine e Indicazioni geografiche,  e volumi ben più ampi per tutta la produzione regionale.
Il percorso nel gusto non prevede solo vini, ma il forte coinvolgimento dei principali Consorzi regionali dei marchi Dop e Igp, da assaggiare e abbinare ai vini del territorio.

Tra le iniziative in programma,domenica 2 l’assessore Mammi premierà i “Benemeriti della viticoltura″ in Emilia-Romagna. Il premio, intitolato ad Angelo Betti, ideatore di Vinitaly, si assegna dal 1973 ai grandi interpreti del mondo enologico italiano che in ogni regione hanno contribuito alla crescita in qualità della produzione viticola ed enologica.

In Emilia-Romagna nasce la “Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie”

In Emilia-Romagna nasce la “Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie”
Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Mettere insieme rappresentanti di tutti i professionisti del sistema sociosanitario regionale, per rafforzane la collaborazione multidisciplinare e promuoverne un costante confronto con le istituzioni. Guardando sempre allo stesso obiettivo: garantire ai cittadini dell’Emilia-Romagna prestazioni di qualità e uniformi su tutto il territorio regionale.

Con questo scopo nasce la “Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie”, istituita dalla Giunta regionale che ne ha formalizzato la nascita con una delibera approvata in questi giorni.

Un organismo di partecipazione con funzione consultiva in materia sanitaria e di integrazione sociosanitaria, di cui fanno parte – oltre agli assessori alle Politiche per la salute e al Welfare e al direttore generale della Direzione Cura della persona, Salute e Welfare – 11 rappresentanti dei rispettivi Ordini professionali, Federazioni e Coordinamenti degli Ordini professionali a livello regionale; la composizione potrà essere eventualmente integrata a seguito di nuove richieste. Resterà in carica tre anni – al termine dei quali saranno nominati i nuovi componenti – e opererà a titolo gratuito, senza alcun compenso per i partecipanti e quindi senza alcun onere a carico del servizio sanitario e del bilancio regionale. Un ‘luogo’ di incontro e lavoro a cui potranno essere invitati a partecipare e intervenire anche altri soggetti, in relazione alla specificità delle tematiche trattate.

“Per consolidare e rafforzare il servizio sociosanitario nazionale e migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza ai cittadini è indispensabile valorizzare al massimo le competenze di tutti i professionisti coinvolti- affermano l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Welfare, Igor Taruffi-. E altrettanta importanza, come anche la pandemia ha dimostrato, devono avere il dialogo costante e la stretta collaborazione tra le istituzioni e le rappresentanze professionali di tutti gli operatori del sistema socio-sanitario regionale. A questo duplice obiettivo guarda l’istituzione della Consulta regionale, a cui siamo arrivati grazie all’ascolto dei territori e al proficuo confronto con tutte le categorie coinvolte, che ringraziamo”.

Tra le linee di mandato della Consulta, operare nell’ottica dell’integrazione e dell’interdipendenza dei diversi profili e delle competenze professionali che concorrono all’organizzazione dei servizi assistenziali, da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio regionale; collaborare con le istituzioni e proporre studi e ricerche sull’attività delle diverse categorie professionali.

Componenti della consulta 

Ne fanno parte, oltre agli assessori alle Politiche per la salute e al Welfare, il direttore generale della Direzione Cura della persona, Salute e Welfare e un rappresentante per ognuno dei seguenti soggetti: Comitato Unitario degli ordini Professionali della Regione Emilia-Romagna (CUP ER); Ordine Assistenti Sociali dell’Emilia-Romagna; Ordine dei Biologi dell’Emilia-Romagna e delle Marche; Ordine Interprovinciale dei Chimici e dei Fisici dell’Emilia-Romagna; Consulta degli Ordini dei Farmacisti della Regione dell’Emilia-Romagna; Ordine delle Professioni Infermieristiche dell’Emilia-Romagna; Federazione regionale degli Ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri dell’Emilia-Romagna; Coordinamento regionale degli Ordini della Professione di Ostetrica dell’Emilia-Romagna; Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna; Coordinamento Regionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (PSTRP) dell’Emilia-Romagna; Federazione Regionale Emilia-Romagna Ordini Veterinari.

Qualità della vita e del lavoro passano anche dagli uffici postali: dal ritiro di atti giudiziari al coworking per chi è in smart working

Qualità della vita e del lavoro passano anche dagli uffici postali: dal ritiro di atti giudiziari al coworking per chi è in smart workingPoste italiane e Regione pronte a collaborare su progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, sia nelle città che nei piccoli centri dell’Emilia-Romagna. Come? Ad esempio, con ‘volontaria giurisdizione’ ovvero il recupero di atti giudiziari presso gli uffici postali senza dover recarsi in Tribunale. Oppure l’opportunità di coworking, in spazi messi a disposizione ad hoc dalle Poste, per i lavoratori in smart working così da non dover lavorare necessariamente da casa.

Si è focalizzato su questi temi un incontro svoltosi oggi tra gli assessori regionali Paolo Calvano (Bilancio e riordino istituzionale) e Paola Salomoni (Agenda digitale) e i rappresentanti regionali e nazionali di Poste italiane che hanno presentato nel dettaglio il Progetto Polis (posteitaliane.it) che contiene proprio queste opportunità.

“Vogliamo individuare le soluzioni migliori per rendere più efficiente la Pubblica amministrazione. Questo facendo crescere –affermano gli assessori Calvano e Salomoni- il dialogo dei cittadini con le istituzioni presenti sul territorio regionale e utilizzando a pieno tutte le opportunità che il digitale mette a disposizione. L’attività che Poste Italiane svolge va in questa direzione: la loro capillare presenza può semplificare la vita di singoli cittadini”.

Viale Aldo Moro è pronta a cogliere, in particolare per i propri dipendenti in smart working, la possibilità di utilizzo di spazi di coworking.

“Il Progetto Polis -aggiungono Calvano e Salomoni– apre a possibili collaborazioni nell’organizzazione ai servizi ai cittadini e sui temi del coworking. Nei prossimi mesi approfondiremo le opportunità di collaborazione”.

Sassuolo nella rete delle comunità amiche della Demenza

Sassuolo nella rete delle comunità amiche della DemenzaNel 2019 l’Unione dei Comuni Distretto Ceramico, su proposta di Ass.S.De (Associazione Sostegno Demenze) associazione locale da anni impegnata sul tema della demenza, ha aderito, insieme al Distretto di Sassuolo dell’Azienda Usl di Modena, al progetto pilota “Dementia Friendly Community”, ottenendo dalla Federazione Alzheimer Italia la concessione all’utilizzo del logo “Dementia Friendly”. Si tratta di un trademark europeo, concesso solo alle comunità che seguono il protocollo di organizzazione di Dementia Friendly Community messo a punto da Alzheimer’s Society London U.K.

Il percorso prevede la realizzazione di svariate attività di sensibilizzazione, informazione e formazione, rivolte alla comunità locale e finalizzate a rendere il territorio una comunità amica, accogliente e sensibile nei confronti delle persone con demenza e dei loro famigliari.

Nel 2019, l’Unione ha avviato la sperimentazione sul territorio del Comune di Formigine, realizzando iniziative di sensibilizzazione (proiezione film, eventi culturali) e di formazione (agli agenti di polizia municipale).

A seguire, nell’anno 2021, il Comune di Maranello ha aderito alle iniziative di formazione realizzate con alcune farmacie ed alcuni supermercati della zona, ottenendo il marchio Dementia Friendly Community.

Di recente, anche il Comune di Sassuolo è entrato a far parte della rete delle Comunità Amiche della demenza e presenta la sua prima iniziativa al riguardo: una rappresentazione teatrale che tratta il tema della perdita di memoria, intitolata “NON CONOSCO IL TUO VOLTO”, ispirata a “Re Lear” di Shakespeare, realizzata dalla compagnia teatrale STED, che andrà in scena sabato 1 e domenica 2 aprile alle ore 20.30 presso il Teatro Andrea Rompianesi – Temple Theatre (Casa nel parco a Sassuolo).

Oltre ai Comuni dell’Unione Distretto Ceramico (Formigine, Maranello e adesso Sassuolo), le comunità amiche della demenza in provincia di Modena sono Modena, Mirandola, San Prospero, Nonantola e San Felice sul Panaro.

 

Coldiretti: Cibus, boom falso made in Italy in Russia, vale 250 mln

Coldiretti: Cibus, boom falso made in Italy in Russia, vale 250 mln
foto: Il falso made in Russia esposto al Padiglione 5 – Stand I004 della Coldiretti a Cibus

Con la guerra in Ucraina e l’embargo agli scambi commerciali si è diffusa in Russia una fiorente produzione di imitazioni del Made in Italy a tavola che hanno sostituito le esportazioni tricolori con un costo per il nostro Paese di 250 milioni di euro all’anno togliendo ai veri tesori agroalimentari del Belpaese fette di mercato nella patria di Putin. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’apertura del Cibus di Parma dove al Padiglione 5 – Stand I004 sono stati esposti i più incredibili casi di tarocchi nella mostra “L’attacco della Russia al cibo Made in Italy”.

Il Decreto di embargo in vigore ha vietato l’esportazione in Russia – sottolinea la Coldiretti – di una importante lista di prodotti agroalimentari come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia.

Il risultato – denuncia la Coldiretti – è che in molti territori, dagli Urali alla regione di Sverdlovsk, sono sorte fabbriche specializzate nella produzione di imitazione dei formaggi e salumi italiani per sostituire quello originali.

Si tratta di impianti per la lavorazione del latte e della carne per coprire la richiesta di formaggi duri e molli così come di salumi che un tempo era soddisfatta dalle aziende agroalimentari italiane. Il sindacato russo dei produttori lattiero-caseari, Soyuzmoloko, ha stimato che la produzione di formaggio russo è quadruplicata raggiungendo i 47 miliardi di rubli (600 milioni di dollari), di cui una discreta fetta è rappresentata proprio dai prodotti simil italiani, come il parmesan. E se le incerte prospettive di mercato legate alla guerra hanno rallentato gli investimenti negli impianti tecnologici necessari alla stagionatura, i produttori di formaggio russi hanno comunque espresso fiducia che la Russia possa iniziare a produrre parmigiano di alta qualità da esportare attivamente in 5-7 anni.

Il “Russkiy Parmesan”, ad esempio, viene prodotto nel territorio di Stavropol e sul sito dei produttori si assicura che “è un’alternativa al Parmigiano-Reggiano, è fatta con latte pastorizzato e matura 12 mesi e ha una consistenza dura molto simile e un gusto e un aroma intensi specifici”. Nelle stesse aziende si producono anche Montasio, Pecorino, mozzarella e ricotta – informa la Coldiretti – ma sui mercati si trovano anche mascarpone, robiola Made in Russia, diversi tipi di salame Milano, di mozzarelle “ciliegine”, di scamorze, insalata toscana, Buona Italia e pizza Sono Bello Quattro formaggi con tanto di errore grammaticale.

A far proliferare la presenza del falso Made in Italy non è stata però solo l’industria russa ma – sottolinea la Coldiretti – anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall’embargo come la Svizzera, la Biolorussia, l’Argentina o il Brasile che hanno aumentato le esportazioni dei cibi italiani taroccati. Nei supermercati russi – precisa la Coldiretti – è possibile infatti trovare scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano e Gorgonzola di produzione Svizzera e Parmesan o Reggianito di origine Brasiliana o Argentina.

Un fenomeno che – precisa la Coldiretti – ha colpito anche i ristoranti italiani che, dopo una rapida esplosione nel Paese di Putin, hanno sostituito i prodotti alimentari Made in Italy originali con quelli taroccati di bassa qualità.

Il boom dei tarocchi a tavola in Russia fa salire a 120 miliardi il valore della contraffazione alimentare del Made in Italy nel mondo con il risultato che per colpa del cosiddetto “italian sounding” – stima la Coldiretti – oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese.

“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni che ha raggiunto nel 2022 la cifra record di 60,7 miliardi potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia”.

 

Sindaco e Giunta sassolese incontrano i quartieri cittadini

Sindaco e Giunta sassolese incontrano i quartieri cittadiniInizierà il prossimo 12 aprile, dal Circolo Sant’Agostino, il ciclo di incontri di Sindaco e Giunta con i quartieri cittadini per discutere, confrontarsi ed illustrare i progetti pronti a partire in città.

Si inizierà, come detti, mercoledì 12 aprile quando, presso i locali messi a disposizione dal Circolo Sant’Agostino, saranno invitati all’incontro i residenti delle zone: Rometta bassa – parco Vistarino.

Il giorno dopo, giovedì 13 aprile, presso i locali messi a disposizione dal Circolo 1° Maggio, saranno invitati i residenti dei quartieri Ancora – Pista – Borgo Venezia – Valle d’Aosta.

Lunedì 17 aprile, presso i locali messi a disposizione dal Circolo Albero d’Oro, saranno invitati i residenti di Rometta alta e Pontenuovo.

Giovedì 20 aprile sarà la volta dei residenti di San Michele presso la palestra Camuncoli.

Mercoledì 3 maggio, presso la palestra della Parrocchia di Braida, saranno invitati i residenti di Braida, Quattroponti e San Lorenzo.

Martedì 9 maggio in Sala Biasin, saranno invitati i residenti del Centro e del Parco.

Chiuderà il ciclo di incontri Montegibbio, con l’incontro fissato giovedì 11 maggio presso i locali messi a disposizione dal Circolo Boschetti Alberti.

Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 20,30.

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