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domenica, 4 Maggio 2025
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Oggi (21/7) sono 6.487 i nuovi casi Coronavirus, quasi 8mila guariti e 1.500 casi attivi in meno

Oggi (21/7) sono 6.487 i nuovi casi Coronavirus, quasi 8mila guariti e 1.500 casi attivi in menoDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.713.109 casi di positività, 6.487 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.406 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 9.933 molecolari e 13.473 test antigenici rapidi.

Questi totali comprendono il recupero dei dati della provincia di Piacenza, che non è stato possibile conteggiare ieri a causa di problemi tecnici ai sistemi informatici.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 27,7%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.641.292 dosi; sul totale sono 3.795.274 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.934.805.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 42 (-1 rispetto a ieri, -2,3%), l’età media è di 60,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.736 (+22 rispetto a ieri, +1,3%), età media 75,3 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri); 2 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (invariato); 12 a Bologna (-2); 2 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (-1); 5 a Ravenna (invariato); 2 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (+1); 8 a Rimini (+1).

Nessun ricovero a Piacenza (come ieri).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 48,5 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.059 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 354.722) seguita da Modena (994 su 262.901), Reggio Emilia (821 su 193.024); poi Ravenna (701 su 161.051), Rimini (657 su 161.784), Parma (571 su 143.595) e Ferrara (506 su 120.406); quindi Cesena (372 su 95.927), Forlì (308 su 79.508), Piacenza (299 su 86.524) e, infine il Circondario Imolese con 199 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 53.667.

Il conteggio dei nuovi contagi a Piacenza e provincia, come detto, comprende i dati che non sono stati registrati ieri a causa di problemi ai sistemi informatici.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 82.615 (-1.499). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 80.837 (-1.520), il 97,8% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 7.971 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.613.159.

Purtroppo, si registrano 15 decessi, alcuni dei quali relativi ai giorni scorsi:

  • 2 in provincia di Piacenza (una donna di 91 anni e uomo di 80 anni)
  • 1 in provincia di Parma (un uomo di 81 anni)
  • 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 94 anni)
  • 1 in provincia di Modena (una donna di 85 anni)
  • 3 in provincia di Bologna (2 donne di 85 e 97 anni e un uomo di 82 anni)
  • 1 in provincia di Ferrara (una donna di 95 anni)
  • 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 76 anni e un uomo di 68 anni, entrambi di Forlì)
  • 3 in provincia di Rimini (3 donne, una di 84 anni il cui decesso è stato registrato dalla Ausl di Cesena, e due donne di 90 anni e 91 anni)
  • 1 residente fuori dall’Emilia-Romagna (un bambino di 5 mesi con gravi patologie congenite il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Bologna)

Non si registrano decessi nelle province di Ravenna e nel Circondario Imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.335.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 2 casi positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Giornata di mobilitazione “EUROPE FOR PEACE”, tutte le iniziative in Emilia-Romagna

Giornata di mobilitazione “EUROPE FOR PEACE”, tutte le iniziative in Emilia-RomagnaDa Piacenza a Rimini, la Cgil regionale e le Camere del lavoro territoriali – assieme ad una vasta e articolata coalizione di associazioni, reti, studenti, ong – scendono nelle piazze delle città  emiliano romagnole per promuovere la giornata di mobilitazione della campagna “EUROPE FOR PEACE” con le parole d’ordine “Tacciano le armi, negoziato subito! Verso una conferenza di pace”.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, milioni di persone hanno lasciato il proprio paese per mettersi al riparo in altri paesi d’Europa o hanno raggiunto lo status di sfollati, abbandonando le loro case in uno scenario di distruzione che sta trasformando il paese in un cumulo di macerie.

Anche per queste persone vogliamo gridare ancora una volta “STOP ALLA GUERRA IN UCRAINA”, condividendo il sentimento diffuso nella popolazione italiana di contrarietà all’escalation militare, prodotta anche dall’invio di armi, e a favore dell’azione diplomatica internazionale.

Tante le iniziative previste già nella giornata del 22:

– a Bologna alle ore 18 in piazza Nettuno dove, assieme a flash mob, interventi delle associazioni promotrici e aderenti, sono previsti gli interventi di monsignor Matteo Zuppi (arcivescovo di Bologna e presidente CEI) e di Rita Monticelli (delegata dal sindaco di Bologna ai Diritti umani);

– a Modena alle ore 19, al Parco Ferrari (area Bar Orange 182) presidio e raccolta firme per l’obiezione di coscienza alla guerra;

– a Ferrara alle ore 18 presenza silenziosa in piazza Municipale e flash mob.

Il 23 luglio si mobilitano a:

– Piacenza con un presidio in piazza Cavalli alle ore 10,30;

– Parma con un presidio dalle 10 alle 12  in piazza Garibaldi;

– Reggio Emilia con il presidio in piazza Martiri del 7 luglio dalle ore 10. Nella giornata, da ogni finestra della Camera del lavoro di via Roma  sventolerà un drappo della pace;

– Rimini, con un volantinaggio al porto e sul lungomare, appuntamento alle ore 16.00 al piazzale Boscovich;

– Imola dalle ore 9 alle ore 11 presidio in centro storico;

– Ravenna invita la cittadinanza ad esporre bandiere della pace;

Questo elenco non è esaustivo della mobilitazione regionale che ancora sta maturando in altre città non capoluogo, ma certamente testimonia della grande vocazione pacifista che assieme alle altre organizzazioni della società civile, il sindacato ha da sempre messo in campo.

Invitiamo le cittadine e i cittadini alla più ampia partecipazione alle tante iniziative in calendario.

(Segreteria CGIL Emilia-Romagna)

Fondi Ue. Sì da Bruxelles, la Commissione europea approva il nuovo Piano FSE Plus della Regione

Fondi Ue. Sì da Bruxelles, la Commissione europea approva il nuovo Piano FSE Plus della RegioneUn investimento senza precedenti sulle persone. Per l’occupazione, l’istruzione, la formazione e l’inclusione sociale. Oltre 1 miliardo di euro di risorse europee, dello Stato e della Regione per il periodo 2021-2027, che l’Emilia-Romagna destinerà al sostegno di ripartenza e occupazione. Puntando ad accrescere le competenze dei singoli e della collettività per costruire una società della conoscenza, dei saperi, dei diritti e dei doveri, del lavoro e dell’impresa, delle opportunità e della sostenibilità.

Dopo aver chiuso in anticipo sui tempi la fase di programmazione, la Regione Emilia-Romagna è rientrata nel gruppo delle prime realtà italiane che hanno visto l’approvazione da parte della Commissione europea del Programma regionale Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 (Fse+). Approvazione arrivata immediatamente dopo la decisione di adozione da parte della stessa Commissione Ue dell’accordo di partenariato con l’Italia, passaggio chiave per avviare ufficialmente il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei sui territori regionali.

“Siamo pronti. Già nelle prossime settimane e mesi partiremo coi bandi per l’utilizzo dei fondi- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Abbiamo lavorato insieme agli enti locali, alle parti sociali e alla società regionale, con il contributo delle forze politiche in Assemblea legislativa, per definire un programma organico di azioni e misure che permetta all’Emilia-Romagna di essere più forte, innovativa e solidale. Ci muoveremo -aggiunge il presidente- in maniera complementare e in sinergia con il PNRR per realizzare in tempi certi investimenti inediti per portata e impatto. L’Emilia-Romagna che abbiamo in mente ha al centro le persone e le comunità locali, il protagonismo dei giovani e delle donne, il lavoro e l’impresa di qualità, la sostenibilità per le future generazioni”.

La strategia è stata costruita attraverso un percorso di confronto interistituzionale e di concertazione con le parti sociali e si inserisce in una visione unitaria della programmazione dei Fondi europei, nazionali e regionali che ha come riferimenti prioritari il Patto per il lavoro e per il Clima, il Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027, la Strategia di Specializzazione intelligente 2021-2027, la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda digitale 2020-25.

“Investiamo sulle competenze per creare per ogni giovane, donna, adulto, fragile un percorso che permetta di valorizzare i talenti di ciascuno e garantire a tutti un’occupazione dignitosa- dichiara l’assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla-. In questo modo non vogliamo solo incrociare le necessità delle imprese di competenze al passo con l’innovazione, ma garantire crescita, sviluppo e coesione sociale delle nostre comunità che può avvenire solo attraverso la stabilità e l’affermazione personale di ogni cittadino”.

Il programma regionale Fse+

Sono quattro le priorità: occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale, occupazione giovanile. Ognuna di queste individua nel rafforzamento delle competenze delle persone il prerequisito per intraprendere un percorso di crescita che sia in grado, da un lato, di incrementare la competitività, l’attrattività, l’innovazione economica e sociale e l’apertura internazionale della regione, dall’altro, di promuovere la partecipazione a questi processi di tutti i membri della comunità, assicurare mobilità sociale e favorire una distribuzione dei benefici equa dal punto di vista economico e sociale, territoriale, di genere e generazionale.

Quasi il 50% delle risorse del Programma, 502 milioni di euro, saranno destinate all’occupazione, a partire da quella giovanile e con un’attenzione specifica a quella femminile, in considerazione del prezzo che giovani e donne hanno pagato anche per la pandemia. Mentre 288 milioni di euro saranno investiti per interventi di inclusione sociale, per contrastare diseguaglianze e marginalità, sostenendo politiche integrate e azioni innovative che garantiscano a tutti di accedere a servizi educativi di qualità fin dall’infanzia, raggiungere i più alti gradi di istruzione, elaborare progetti di vita e conseguire autonomia attraverso il lavoro.

202 milioni di euro saranno utilizzati per la priorità dedicata a Istruzione e formazione: in questo ambito la Regione agirà, insieme a università, scuola, enti di formazione e imprese per qualificare e rafforzare ulteriormente l’infrastruttura educativa e formativa regionale, per corrispondere alle aspettative delle persone e ai fabbisogni di competenze del sistema economico e produttivo, promuovendo lavoro di qualità e garantendo le competenze necessarie a un’economia più verde, inclusiva e digitale.

Laboratorio circense e spettacolo di giocoleria per il festival “PAF!”

Laboratorio circense e spettacolo di giocoleria per il festival “PAF!”Un festival con il naso all’insù, per vivere la magia del teatro, del circo e della musica negli spazi pubblici come parchi e piazze: “PAF! Per Aria Festival”, ideato lo scorso anno dal Comune di Maranello con la direzione artistica della Compagnia Materiaviva e il sostegno della Fondazione di Modena e della Regione Emilia-Romagna, si allarga anche a Formigine con due attività imperdibili.

Dal 25 al 28 luglio, presso la Biblioteca comunale Matilda e il parco di Villa Gandini, si terrà un laboratorio di “piccolo circo” per bambini da 6 a 11 anni, gratuito ma con iscrizione obbligatoria alla e-mail biblio.formigine@comune.formigine.mo.it (dalle 17 alle 18 per la fascia 6/8 anni; dalle 18.30 alle 19.30 per la fascia 9/11 anni). Le attività previste riguardano le tecniche circensi, ovvero giocoleria, acrobatica e giochi teatrali.

Inoltre, venerdì 29 luglio, nello stesso parco, si terrà alle 18.30 lo spettacolo “Rosso a spasso”, della Compagnia del Cacao. Saltimbanchi e artisti di strada coinvolgeranno il pubblico attraverso numeri di giocoleria ed equilibrismi. Ingresso libero.

 

#PLdinotte, sui social una notte di lavoro con le Polizie locali dell’Emilia-Romagna

#PLdinotte, sui social una notte di lavoro con le Polizie locali dell’Emilia-RomagnaAncora più vicine ai cittadini, non solo nelle strade ma anche sui social network.

Dalle 19 di venerdì 22 luglio fino all’1 di notte di sabato 23 le polizie locali dell’Emilia-Romagna si raccontano sul web: è l’ottavo appuntamento con #PLdinotte, la diretta social con cui più di venti Comandi faranno vivere agli utenti di Facebook e Twitter l’esperienza di un turno di notte degli agenti, tra le attività ordinarie come il controllo del territorio e i diversi servizi specialistici.

Sarà una narrazione partecipata, fatta di immagini, video, presentazioni del personale di Polizia locale e spiegazioni dei loro compiti: a veicolarla il profilo @PoliziaER, curato dai servizi regionali, gli account dei singoli Comandi e quelli personali delle agenti e degli agenti – attraverso la ricondivisione delle pagine istituzionali.

A partecipare sono oltre 20 Comandi da tutta l’Emilia-Romagna: Alto Ferrarese, Modena, Bassa Reggiana, Busseto e Soragna, Rubicone, Cesena, Terre d’Argine, Frignano, Bologna, Bassa Romagna, Mirandola, Terre di Castelli, San Lazzaro, Riccione Misano e Coriano, Cento, Valnure e Valchero, Reno Galliera, Castelfranco Emilia e Unione Comune Modenesi Area Nord.

Una adesione importante, pari a circa la metà degli oltre quaranta Comandi – che coprono un centinaio di Comuni – attualmente attivi sui social: uno degli obiettivi di #PLdinotte, infatti, oltre a quello principale di far conoscere meglio ai cittadini il lavoro della Polizia locale, è proprio consolidare il concetto di rete tra Comandi, sia dal punto di vista del coordinamento regionale che di quello del rafforzamento interno della coesione territoriale e dell’identità professionale.

E sempre in quest’ottica ai colleghi emiliano-romagnoli si aggiungono anche, per la prima volta, due Comandi da fuori regione: Como e Loano, che amplificheranno così anche in altre parti d’Italia la portata dell’iniziativa.

Va poi ricordato come attraverso i concorsi unici realizzati dalla Regione dal 2020 a oggi siano stati assunti più di 330 giovani under35, un numero che equivale al 10% di tutti gli agenti presenti in Emilia-Romagna.

La Polizia locale in Emilia-Romagna

La Polizia locale dell’Emilia-Romagna da Piacenza a Rimini conta 91 Comandi Comunali e 41 Comandi intercomunali (Unioni di Comuni). Questo organo di sicurezza in regione conta quasi 4mila operatori tra agenti e ufficiali, di cui 1.589 donne (40%) e 2.327 uomini (60%).

Nel 2021 gli agenti hanno fermato quasi 560 mila autoveicoli per controlli dei mezzi e dei conducenti di cui 33.736 per alcool test, effettuato quasi 50 mila controlli a pubblici esercizi, recuperato circa 500 veicoli rubati e risposto a 557.713 chiamate di assistenza alle centrali operative.

Quasi un quinto degli agenti è destinato in pianta stabile alla vigilanza nei quartieri e nelle frazioni, a cui si aggiungono quelli che si dedicano a mantenere i contatti con i gruppi di controllo di vicinato. Si tratta di uno dei fenomeni più innovativi degli ultimi anni, con la presenza di gruppi di cittadini connessi tra loro e con la Polizia locale via whatsApp in 121 comuni sui 330 dell’Emilia-Romagna.

I Comandi di polizia locale dotati di defibrillatore e personale abilitato all’uso in caso di cittadini vittima di arresto cardiaco sono 76, un numero in costante aumento.

Agenda digitale: online l’Osservatorio della connettività, mappa interattiva per monitorare lo stato di avanzamento della banda ultralarga civico per civico

Agenda digitale: online l’Osservatorio della connettività, mappa interattiva per monitorare lo stato di avanzamento della banda ultralarga civico per civicoTutte le informazioni sulla rete in tempo reale. Una piattaforma dove trovare in modo semplice, accessibile e affidabile i dati sulla presenza o meno della banda larga e ultralarga, relativa a tutto il territorio regionale e con un livello di dettaglio che arriva al singolo numero civico. È l’Osservatorio della connettività, una mappa interattiva realizzata dalla Regione Emilia-Romagna con il supporto di Lepida.

Anche per dare una risposta concreta a sindaci e amministratori locali che avevano chiesto di poter conoscere ed essere aggiornati sul grado di connettività veloce del proprio territorio. L’Osservatorio è infatti il frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto gli stessi primi cittadini fino al termine della fase di test, lo scorso mese di maggio.

Il risultato ottenuto era uno degli obiettivi fissati dalla Strategia Data Valley Bene Comune impostata dalla Regione, per mappare la situazione in maniera dettagliata e dinamica.

“Nell’ultimo decennio numerosi interventi nazionali e regionali si sono posti l’obiettivo di rendere accessibile a tutti l’offerta di connettività veloce. Restano però delle aree bianche, zone dove ufficialmente gli operatori di mercato hanno dichiarato di non voler intervenire. Un divario digitale, specie in relazione alla banda ultra larga, che vogliamo colmare”, spiega l’assessora regionale all’Agenda digitale Paola Salomoni. “Per questo motivo- prosegue- abbiamo realizzato una mappatura del territorio che integra fonti dati di varia natura e che rappresenta il grado di connettività disponibile civico per civico. È un supporto indispensabile per monitorare e programmare le politiche di investimento regionale, ma anche per verificare e nel caso sollecitare il Governo a mantenere gli impegni presi”.

Le caratteristiche dell’Osservatorio

L’Osservatorio della connettività è disponibile sul portale dell’Agenda digitale della Regione e presenta la mappa dell’Emilia-Romagna con le informazioni territoriali sulla connessione. Utilizzando colori o motivi diversi permette di individuare lo stato corrente dell’offerta di connettività su tutto il territorio regionale.

In questo modo, tramite l’Osservatorio è possibile conoscere e verificare lo stato di avanzamento degli interventi in corso d’opera, il Piano BUL Nazionale per le aree bianche; successivamente sarà disponibile anche il Piano Italia 1 Giga per le aree grigie. Si configura pertanto come uno strumento utile non solo alle pubbliche amministrazioni, ma anche per cittadini, imprese, operatori che vogliono conoscere il grado di connettività di un luogo o di un numero civico in particolare.

Le fonti

Per fornire una visione di insieme completa il sistema interagisce con diversi tipi di dati e di fonti, monitorando gli interventi e consentendo quindi i confronti tra le varie fasi di avanzamento dei lavori. Di ogni fonte è citato anche l’ultimo aggiornamento.

Le fonti dell’Osservatorio della connettività sono:

Codice EGON, per la georeferenziazione di ogni civico sul territorio regionale
Dati AGCOM cablato, per la velocità di download massima e attesa
Dati AGCOM wireless, per la velocità di download massima e attesa
Dati Infratel, per la classificazione delle Aree e dati di avanzamento degli interventi
Piano Nazionale BUL aree bianche (collegamento diretto al portale Infratel)
Dati di Open Fiber, concessionario del Piano BUL
Dati Open Fiber per aree in cui l’operatore è presente senza finanziamenti pubblici
Altri dati di operatori privati.

Magnanelli Day, il 28 luglio allo stadio Ricci

Magnanelli Day, il 28 luglio allo stadio RicciGiovedì 28 luglio allo stadio Ricci di Sassuolo si celebrerà il Magnanelli Day, un appuntamento imperdibile per tutti i tifosi e gli appassionati neroverdi.
L’apertura dello stadio è prevista alle ore 18,00 mentre l’evento, condotto da Marco Nosotti di Sky, avrà inizio a partire dalle ore 19,00.

Questo il programma:

  • Ore 19.00: Magnanelli nella storia
  • Ore 19.45: partita “Magnanelli & Friends” con due squadre composte da calciatori che hanno fatto in passato la storia del Sassuolo
  • Ore 21.00 presentazione ai tifosi delle due squadre del Sassuolo maschile e femminile per la stagione di Serie A 22-23
  • Ore 21.30 cerimonia ufficiale di ritiro della maglia n.4

Per chi ha vissuto da sempre la storia del Sassuolo sarà l’occasione per rivivere, insieme ai tanti protagonisti degli anni passati, l’emozione di tante vittorie e tanti sogni realizzati e che hanno visto come filo conduttore la presenza in campo del leggendario Francesco Magnanelli. Ci sarà anche la possibilità di salutare calciatori e le calciatrici che affronteranno la nuova stagione sportiva 2022-2023.

Sassuolo Calcio vi aspetta numerosi.

Giappone, sabato 23 luglio a Maranello un incontro sulla casa imperiale

Giappone, sabato 23 luglio a Maranello un incontro sulla casa imperialeNuovo appuntamento del ciclo di incontri “Tasogare. Argomenti di Giappone al crepuscolo” a cura di Floriano Terrano: sabato 23 luglio alle ore 21 nella Piazzetta Nelson Mandela (esterno Biblioteca Mabic) è in programma un incontro dedicato alla storia della casa imperiale giapponese. L’Impero del Giappone è la più antica monarchia regnante del mondo.

Per la mitologia giapponese l’anno di fondazione dell’impero del Giappone è il 660 a.C., mentre le prime attestazioni storiche certe risalgono all’inizio del VI secolo d.C. La dinastia attuale è imparentata sicuramente con i più antichi imperatori e ancora nel Giappone contemporaneo persiste un’aurea di mistero, devozione e riverenza per l’Imperatore e la sua corte. Tra pratiche religiose immutate nei secoli e segreti gelosamente custoditi da tempo immemore, nel secondo incontro della rassegna “Tasogare” si parlerà delle figure più rappresentative della corte imperiale attuale e delle sue prospettive future.

 

Cultura, dalla Regione 3,8 milioni di euro di contributi per iniziative promosse da associazioni, istituzioni, Comuni e Unioni

Cultura, dalla Regione 3,8 milioni di euro di contributi per iniziative promosse da associazioni, istituzioni, Comuni e Unioni
Mauro Felicori (Copyright Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore Ballardini Pietro)

Una lunga carrellata di festival, rassegne, incontri e itinerari, declinati tra teatro, musica, poesia, arte, danza e folclore. Hanno risposto al bando regionale, presentando domanda di contributo, complessivamente 238 tra associazioni, organizzazioni e istituzioni culturali, e 56 Comuni e Unioni di Comuni: la Giunta ha ora approvato le graduatorie e la quantificazione delle risorse assegnate – per un totale di 3,8 milioni di euro sul 2022 – a sostegno di progetti e iniziative di promozione culturale sul territorio dell’Emilia-Romagna.

“Queste importanti risorse che andiamo ad assegnare rappresentano una misura concreta per la diffusione e la fruizione delle attività culturali- sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. La Regione conferma così il proprio impegno a favore di un mondo – messo a dura prova dalla pandemia – che ha enormi potenzialità per concorrere alla crescita economica del Paese, aumentarne l’attrattività e rafforzarne la ‘tenuta’ sociale”.

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi prioritari del bando, in attuazione della legge regionale 37/1994 (“Norme in materia di promozione culturale”), c’è quello di favorire il recupero e la valorizzazione sia della cultura popolare, della storia e delle tradizioni locali che di altre culture; sostenere la realizzazione di progetti finalizzati a promuovere l’arte contemporanea, la creatività giovanile e la valorizzazione di nuovi talenti; sostenere la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile; promuovere la realizzazione di progetti integrati, favorendo l’aggregazione fra vari soggetti.

I contributi

Il bando stanzia complessivamente circa 2,9 milioni di euro a favore di soggetti pubblici e privati, di cui 716mila euro per Comuni e Unioni e 1,9 milioni di euro per associazioni e istituzioni.
Ai 2,9 milioni si sommano i 550mila euro, già assegnati nell’ambito della stessa legge ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, compresi quelli capoluogo, mentre sono previsti ulteriori 360mila euro a sostegno dei programmi di attività promossi da organizzazioni ed associazioni culturali di dimensione regionale, per un ammontare complessivo di 3,8 milioni di euro nel 2022, con incremento rispetto ai contributi per progetti di promozione culturale assegnati nel 2021.

Per le associazioni ammesse con riserva sono previsti contributi per complessivi 231mila euro circa.

Gli esiti del bando

Potevano presentare domanda di contributo associazioni e istituzioni culturali, Comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti e Unioni di Comuni. Complessivamente hanno inviato richiesta 238 tra associazioni e istituzioni culturali, di cui 174 sono risultate ammissibili al contributo regionale con punteggio non inferiore a 36 punti; 14 progetti sono stati ammessi con riserva a beneficiare del contributo regionale, in attesa degli esiti della valutazione sulle domande arrivate in risposta al bando per attività di spettacolo dal vivo (legge regionale 13/99). I progetti presentati da Comuni e Unioni di Comuni sono stati 56, di cui 44 ammessi al contributo regionale.

Osservatorio ANBI risorse idriche: situazione sempre più grave nel deserto Italia

Osservatorio ANBI risorse idriche: situazione sempre più grave nel deserto Italia
siccità (foto: ANBI)

Caldo soffocante ed assenza di piogge, dopo laghi e corsi d’acqua stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia, proseguendo un deficit pluviometrico, che si protrae dall’anno scorso e che conferma  i caratteri di una siccità endemica in territori, dove serviranno anni per riequilibrare il bilancio idrologico: lo segnala l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, in base ai dati del report settimanale.

Ne è esempio l’Emilia Romagna, dove le portate dei fiumi Enza (mc./sec. 0,4) e Reno (mc./sec. 0,6) scendono sotto i minimi storici: sulle pianure a Nord della foce del fiume Reno sono finora caduti, da inizio d’anno, solo  205 millimetri di pioggia, una quantità molto simile a quello registrata nei primi 6 mesi del 2021, influendo sulla ricarica della falda e sulla risalita del cuneo salino nelle zone costiere. Un’analoga condizione si registrò a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, ma ad aggravare l’attuale contingenza c’è l’aumento esponenziale delle temperature in un’Europa flagellata da disastrosi incendi. I bacini piacentini trattengono 6,2 milioni di metri cubi d’acqua, praticamente dimezzati rispetto alla media del recente quinquennio e lontanissimi dalla capacità massima di Mmc. 21,5.

“La siccità di quest’anno ha caratteri nuovi e di assoluta gravità, perché l’assenza di pioggia e neve sta intaccando anche riserve idriche, destinate prioritariamente all’uso potabile, provocando un deficit, che si protrarrà nel tempo – evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Non intervenire urgentemente con un piano di infrastrutture per la raccolta delle acque piovane, come i 10.000 laghetti proposti da noi e Coldiretti, espone i territori al ripetersi di crisi sempre più devastanti, perché ricadenti su contesti già idricamente indeboliti.”

“I prelievi d’acqua a profondità maggiori – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – comportano gravi rischi per l’equilibrio idrogeologico. La risposta alla siccità non può essere la cultura del pozzo, bensì l’utilizzo razionale delle risorse di superficie, che devono essere incrementate, diminuendo la percentuale d’acqua, che termina inutilizzata in mare ed oggi pari all’89% dei circa 3 miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sul nostro Paese.”

I dati fotografano una situazione drammatica soprattutto per  l’agricoltura e quindi per la produzione di cibo: in una sola settimana, il volume d’acqua nel lago Maggiore è calato di ben 48 milioni di metri cubi, portando a quasi 3 miliardi di metri cubi, il deficit rispetto alla media del periodo. Non va meglio per gli altri grandi bacini settentrionali, tutti abbondantemente sotto media: il lago di Como (riempimento: 0,6%) è ai minimi storici, quello d’Iseo è al 5% di riempimento e precipitano i livelli del Garda, attestandosi al 34,3% della capacità d’invaso.

In Piemonte, i fiumi sono ai minimi termini: il Tanaro scende ad una portata di soli mc./sec. 2,5 vale a dire il 10% circa di quella del 2021, anno già di grave crisi; un importante calo si registra anche sulla Sesia mentre, tra gli altri corsi d’acqua, sono praticamente azzerati i flussi negli alvei di  Agogna, Chisola, Ellero, Sangone, Orba, Bormida, mentre Chisone e Dora Riparia sono dimezzati rispetto all’anno scorso ed  il Toce è al 30% della portata 2021. Le dighe della Baraggia Biellese e Vercellese (Ingagna, Ostola e Ravasanella) trattengono 6,35 milioni di metri cubi d’acqua, quando ne dovrebbero contenere circa il doppio.

Appare senza fine la crisi del fiume Po, che settimanalmente segna record negativi di portata, arrivando a toccare mc./sec. 113,7 (ben 123 metri cubi al secondo in meno rispetto al precedente minimo storico!)  al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro, cioè circa il  10% della portata media (mc./sec. 1140) ed il 75% in meno della portata limite per l’intrusione del cuneo salino.

In Valle d’Aosta, dove a Luglio non è praticamente piovuto, si riduce la portata della Dora Baltea, che rimane però sopra la media storica.

In Lombardia, le portate del fiume Adda sono dimezzate anche rispetto  a quelle del  “annus horribilis” 2017 ed alle riserve idriche regionali manca ben 1 miliardo di metri cubi rispetto alla media (fonte: ARPA Lombardia).

Scendono ancora i livelli del fiume Adige in Veneto  e si attestano su valori oltre 2 metri inferiori a quelli dell’anno scorso; è di quasi un metro e mezzo, invece, la differenza con il livello del 2021 per la Livenza, mentre il Piave è calato di oltre 60 centimetri  in soli 7 giorni.

Grave è anche la situazione del Centro-Italia, dove sul Lazio è eccezionale il deficit pluviometrico, fin qui registrato  principalmente sulle province di Roma e Viterbo (in particolare, lungo il litorale): quasi dappertutto sono caduti un centinaio di millimetri di pioggia in quasi 8 mesi ed il record negativo è detenuto da Ladispoli con soli mm. 94! Costante è il calo dei laghi di  Bracciano, arrivato a -32 centimetri rispetto all’anno scorso  e di Nemi, che ha  raggiunto  –cm. 96  sul 2021, ma anche il bacino di Turano cala di quasi un centimetro al giorno. Nettamente inferiori alla media restano le portate del fiume Aniene, mentre quelle di Liri e Sacco sono ai minimi dal 2017; sono tornati sostanzialmente in linea con gli anni scorsi, invece, i livelli del Tevere.

In Umbria, dove è piovuto pochissimo, i laghi di San Casciano e di Chiusi permangono a livelli minimi, mentre il bacino  di Corbara è sceso di 58 centimetri in 7 giorni.

Adempiendo al compito di dare acqua alle campagne, calano i livelli nei bacini delle Marche, scesi di circa 1.300.000 metri cubi in una settimana, contenendone ora poco più di  42 milioni, ma rimanendo al di sopra dei livelli del 2021.

Permane grave la condizione dei corsi d’acqua in Toscana, dove il fiume Serchio registra una portata addirittura più che dimezzata rispetto a quella del Deflusso Minimo Vitale, così come l’Ombrone, da settimane in condizioni critiche (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). In Lucchesia, il 2022 è stato finora il quinto anno più secco da oltre un secolo, ma il più siccitoso degli ultimi 19 anni per quanto riguarda la città di Lucca (fino a Giugno 2022 sono caduti solo mm. 302,8 di pioggia a fronte di una media di mm. 568,9). Nel bacino del lago di Massaciuccoli la pioggia caduta è stata invece di 221 millimetri, cioè la metà di quanto piove normalmente; a risentirne è proprio il bacino lacustre,  dove sono stati ridotti i prelievi idrici.

Per quanto riguarda il Sud Italia,  in Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Sele e Volturno appaiono in calo, mentre è stabile il Sarno; si segnalano in discesa i volumi idrici nei bacini del Cilento (l’invaso di Piano della Rocca è al 53% del riempimento e trattiene quasi il 20% in meno rispetto al 2021)  e nel lago di Conza (quasi 5 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso). Pertanto, permane stabile la condizione di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno.

Infine, in 7 giorni, l’acqua trattenuta negli invasi di  Basilicata è calata di quasi 13 milioni di metri cubi, raggiungendo un deficit di oltre 38 milioni sui livelli dell’anno scorso (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale), mentre è di circa 11 milioni di metri cubi la discesa di risorsa idrica nei bacini della  Puglia, dove però si registra un confortante +Mmc. 10,22 sul 2021.

Crisi di Governo, Draghi si è dimesso

Crisi di Governo, Draghi si è dimessoROMA (ITALPRESS) – “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Lo ha annunciato al Quirinale il segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 22 luglio 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 22 luglio 2022Sereno o poco nuvoloso, salvo modesta attività cumuliforme lungo i rilievi nelle ore pomeridiane. Temperature minime in lieve aumento, comprese tra 22 e 24 gradi, con valori anche inferiori nelle aree extraurbane. Massime in ulteriore lieve aumento, con valori compresi tra i 32/35 gradi della costa ed i 37/38 gradi delle pianure interne, con punte localmente superiori nei centri urbani. Venti deboli variabili e a regime di brezza lungo la costa e nelle aree vallive. Mare quasi calmo o poco mosso.

(Arpae)

Sassuolo al Centro: “Amministrazione coerente col programma elettorale, ottimisti per il futuro”

Sassuolo al Centro: “Amministrazione coerente col programma elettorale, ottimisti per il futuro”“Prima di presentare ufficialmente la nostra nuova lista civica Sassuolo al Centro – 2024, cosa che sarà fatta in autunno attraverso una serie di incontri e iniziative che inaugureranno la fase di dialogo, confronto e – perché no – campagna in vista delle elezioni amministrative, noi fondatori della lista vorremmo proporre alcune riflessioni in merito a due progetti approvati e che tra poco vedranno la propria realizzazione: la riqualificazione del Politeama e la rimozione del passaggio a livello nei pressi del centro commerciale Panorama”. Così Andrea Nicolini e Leonardo Gandolfi (SaC – 2024).

“La tutela e valorizzazione della cultura e l’attenzione ai trasporti sono infatti aspetti cruciali della politica cittadina che cercheremo di rendere centrali nella nostra attività. Si aggiunga poi ai benefici diretti che seguiranno alla realizzazione di queste opere, in termini di cultura e immagine la prima, di scorrevolezza del traffico (in una zona al momento a dir poco critica) la seconda, un particolare apprezzamento in merito al metodo di lavoro adottato per la realizzazione delle stesse, frutti di cooperazione tra Istituzioni: con lo Stato – si pensi agli ingenti fondi del PNRR che saranno impiegati per il Politeama e non solo – ma anche con la Regione: è bene diffondere il messaggio che quando si tratta di lavorare per Sassuolo i colori politici possano essere almeno momentaneamente messi da parte”.

“Possiamo dunque dirci soddisfatti per quanto ottenuto finora dall’amministrazione – concludono Nicolini e Gandolfi – con investimenti senza precedenti (oltre 30 milioni di euro), e ottimisti per quanto la Giunta andrà a compiere nell’anno e mezzo che ci separa alle elezioni, sperando che tutto questo possa essere la premessa a nuovi progetti e iniziative di cui ci faremo portatori”.

 

 

 

Il congresso virtuale dei Testimoni di Geova “Cercate la pace” disponibile in oltre 500 lingue

Il congresso virtuale dei Testimoni di Geova “Cercate la pace” disponibile in oltre 500 lingue
Congresso virtuale Testimoni di Geova

Mentre la guerra in Europa preoccupa l’opinione pubblica, gli oltre 12.500 Testimoni di Geova delle province di Modena, Bologna, Reggio e Parma, con alcune migliaia di simpatizzanti, si uniranno a milioni di persone nel resto del mondo per il loro congresso annuale. Il tema del 2022 è “Cercate la pace”.

“Questo congresso è la dimostrazione che raggiungere la pace è possibile: i Testimoni di Geova si riuniranno a livello mondiale, anche in zone di conflitti come la Russia e l’Ucraina, per seguire in contemporanea questo entusiasmante programma”, ha affermato Roberto Guidotti, portavoce locale dei Testimoni di Geova. “Il valore dei principi biblici supera i confini nazionali, le differenze etniche e le barriere linguistiche”.

I Testimoni organizzano congressi in tutto il mondo da oltre un secolo. Come avvenuto negli ultimi due anni a causa della pandemia, il congresso si terrà in modalità virtuale anche nel 2022. Il programma sarà suddiviso in sei appuntamenti video che saranno pubblicati gradualmente nei mesi di luglio e agosto. La prima parte del programma è già disponibile per lo streaming o il download.

Roberto Guidotti aggiunge: “Gli argomenti di quest’anno ruotano attorno al tema della pace e toccano vari aspetti della vita. Si parlerà di come avere pace interiore nonostante malattie, problemi economici, disastri naturali o altre difficoltà, e di come mantenere rapporti pacifici con gli altri e all’interno della famiglia. E poi sarà spiegato perché l’amicizia con Dio può portare alla vera pace”.

Tutti sono invitati a seguire l’evento dal sito jw.org, o tramite l’applicazione gratuita JW Library, nella sezione JW Broadcasting, oppure su varie piattaforme di streaming. Il programma è gratuito e non è richiesta alcuna registrazione.

Per maggiori informazioni si può visitare il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, jw.org.

 

Per il secondo anno “Bologna together with Cersaie”

Per il secondo anno “Bologna together with Cersaie”

Rinnovato l’impegno di tutte le istituzioni e associazioni del territorio all’interno del Manifesto “Bologna Together with Cersaie”. Espositori e visitatori di Cersaie 2022, in programma a Bologna dal 26 al 30 settembre prossimi, troveranno una città e le sue strutture di trasporto, fieristiche e della recettività pronte a riceverle, nel segno della massima sicurezza sanitaria e dell’ospitalità classica che da sempre contraddistingue la città di Bologna e l’Emilia-Romagna.

“In uno scenario internazionale complesso e incerto, Cersaie 2022 rappresenta per le aziende della ceramica e dell’arredobagno l’appuntamento più importante e irrinunciabile per mettere in mostra il meglio della produzione mondiale: i 15 padiglioni interamente occupati di BolognaFiere con quasi 600 espositori italiani ed internazionali lo stanno a confermare – dichiara Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica. Grazie a Cersaie le nostre aziende, esempi di eccellenza nella sostenibilità ambientale, si potranno incontrare fisicamente con i distributori ed i progettisti arrivati dall’Italia e dai paesi esteri, presentando i nuovi prodotti di tendenza e confrontandosi sulle future collaborazioni. Ancor più ampio e qualificato, grazie al sostegno di ICE – Agenzia, sarà l’incoming di operatori professionali”.

“Il successo di Cersaie 2021 ha testimoniato l’importanza della manifestazione – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere – e le capacità di fare sistema della città attorno agli eventi leader internazionali del nostro calendario che proiettano le più avanzate espressioni del Made in Italy nel mondo. Cersaie 2022 conterà su un ancor più significativo sostegno, frutto anche dell’esperienza dello scorso anno che ha visto l’impegno, al fianco di Confindustria Ceramica, di BolognaFiere e delle maggiori realtà cittadine, con l’obiettivo di innalzare ulteriormente la qualità dell’accoglienza di Bologna. Siamo certi che Cersaie sarà, anche nel 2022, il punto di riferimento per l’industria ceramica, il mondo del design e gli operatori che la Fiera e la città accoglieranno con professionalità ed entusiasmo”.

“Cersaie rappresenta un punto di riferimento internazionale per uno dei distretti produttivi più importanti dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese – afferma il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini -. Quest’anno, in un momento storico complesso, in cui gli effetti della guerra in Ucraina si stanno riversando a cascata sulle economie di tutto il mondo, questo appuntamento acquisisce un’importanza ancora maggiore affinché le imprese della ceramica sappiano fare fronte comune alle emergenze di questi mesi: l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e della logistica, in balia di una speculazione finanziaria che rischia di minare la tenuta economica e sociale dei paesi e che ci porta a ribadire la richiesta all’Europa dell’introduzione di un price cap. La Regione Emilia-Romagna è in campo per aiutare il Paese con misure concrete come il rigassificatore e il più grande parco fotovoltaico ed eolico di Italia, che vogliamo realizzare in tempi brevi a Ravenna, fornendo un contributo importante all’indipendenza energetica del nostro Paese e aiutando direttamente famiglie e imprese”.

“Le città crescono grazie alla collaborazione con altri territori e al dialogo internazionale. Bologna ha questi tratti nel proprio DNA da sempre, forse per via della Via Emilia che da millenni porta qui sempre nuove persone e nuove idee, o per via della propria Università che da oltre nove secoli le coltiva” dichiara Matteo Lepore, Sindaco di Bologna. “Da sempre lavoriamo con il mondo e Cersaie è tra le occasioni più prestigiose in cui il mondo produttivo si ritrova qui. Non potremmo quindi essere più felici di accogliere ancora una volta un appuntamento internazionale tra i più importanti al mondo, che da ormai 40 anni porta lustro alla nostra città.”

“Il comparto ceramico sta dimostrando grande maturità e forza – aggiunge l’Assessore regionale alle Attività Produttive Vincenzo Colla -. Si vede una reazione eccezionale delle nostre imprese, che dimostra la qualità dell’ecosistema valoriale ed economico del comparto ceramico. Per l’Emilia-Romagna l’industria ceramica rappresenta un distretto cruciale e centrale dell’economia regionale, che da solo dà lavoro a 15.000 lavoratori diretti e rappresenta una delle filiere più innovative dell’intero Paese. Un fiore all’occhiello, esempio di un Made in Italy capace prima e meglio di altri settori di seguire la traiettoria dell’innovazione e della sostenibilità, attraverso un costante studio dei materiali e delle produzioni di alta qualità che il mercato globale continua a premiare con numeri di export in crescita. Un grande esempio di resilienza, che sono sicuro il salone di Bologna saprà mettere in risalto ancora una volta, mostrando ai maggiori buyer nazionali e internazionali l’eccellenza produttiva di questo territorio”.

“Bologna è pronta ad accogliere architetti, aziende, espositori per l’edizione 2022 del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno – afferma Valerio Veronesi Presidente della Camera di Commercio di Bologna – Cersaie è un grande momento internazionale di confronto ed incontro fra operatori fortemente voluto da tutte le istituzioni, da tutta la città. È l’espressione del lavorare bene insieme per dare opportunità e lustro al settore ed al territorio tutto. Per la Camera di Commercio è il supporto degli imprenditori agli imprenditori. Un modello da seguire e da replicare”.

“Dopo anni di difficoltà legati al Covid, da questa estate – ha dichiarato Enrico Postacchini, Presidente di Aeroporto G. Marconi di Bologna – abbiamo finalmente recuperato a pieno i livelli di voli e passeggeri del periodo pre-pandemia, con una netta prevalenza di collegamenti internazionali, ma crediamo che il segmento business abbia ancora dei margini di crescita, per ridare al nostro territorio la centralità che ha sempre avuto nel turismo d’affari. Quale porta d’accesso privilegiata ai grandi eventi fieristici di Bologna e della Regione, auspichiamo quindi che l’edizione di quest’anno del Cersaie possa costituire davvero un ritorno alla normalità, un segnale molto forte ed importante per la ripartenza del settore”.

“Come Presidente di Federalberghi Bologna – afferma Celso De Scrilli – sono felice di poter rinnovare il futuro benvenuto a Bologna a tutti gli espositori e visitatori di Cersaie. Veniamo da un lungo periodo difficile in cui le nostre aziende alberghiere sono state duramente messe alla prova; nonostante ciò, abbiamo continuato ad investire sia per rispondere alle esigenze e alle aspettative dei nostri ospiti, sia perché le nostre aziende svolgono un ruolo sociale di valorizzazione di aree cittadine e di presidio stesso. Bologna, negli anni, ha cambiato il proprio volto turistico e noi, imprenditori del settore, abbiamo fortemente lavorato in tal senso. L’auspicio che l’antica tradizione di accoglienza anche per la prossima edizione di Cersaie possa lasciare in tutti gli ospiti un bellissimo ricordo dei giorni trascorsi qui”.

“Il manifesto “Bologna together with Cersaie” annuncia, anche per il 2022, lo svolgimento nella nostra città di questa importante manifestazione fieristica internazionale ed il coinvolgimento di istituzioni e realtà del territorio. Le imprese che stanno attraversando, dopo l’emergenza Covid-19, una crisi economica molto complessa causata dalla guerra, dai costi, dalle carenze energetiche e dalla siccità, si sono dimostrate pronte ad affrontare il mercato e a trovare soluzioni per il futuro. L’ampia e ambita partecipazione a Cersaie, a cui va il plauso di Ascom Confcommercio Bologna, conferma le potenzialità di tutto il comparto, che continua a distinguersi nel mondo per le eccellenze innovative, tecnologiche e di design. Bologna vi aspetta con una accoglienza calorosa, come tradizione vuole” dichiara Valentino Di Pisa, Vice Presidente Vicario Confcommercio Ascom Bologna.

“Dopo aver ospitato, con grande risposta da parte di espositori e visitatori, i grandi eventi fieristici della primavera – afferma Agostino Scialfa, presidente della Filiera Turismo e Cultura di Confindustria Emilia – con Cersaie è il momento per tornare agli eventi clou della città di Bologna. La nostra città continua a essere e sarà anche in autunno, grazie al lavoro e all’attenzione di tutti, al top per quanto riguarda la sicurezza, l’ospitalità, l’accoglienza. L’opportunità per chi arriverà qui è di collegare la visita alla più importante fiera del mondo della ceramica alla scoperta, o riscoperta, di una città unica. Famosa nel mondo per i suoi portici, ma anche per la gastronomia, la cultura, l’intrattenimento che offre ai visitatori, che possono mixare produttivi incontri di lavoro con le infinite opportunità che Bologna mette a disposizione. Perché è al contempo smart e accogliente, come da tradizione.”

Fare squadra con il territorio, per accogliere e far muovere al meglio aziende e visitatori di questo importantissimo Salone Internazionale, è un invito che il treno accoglie con entusiasmo. “Trenitalia sarà presente con il proprio network di Frecce di cui la stazione di Bologna è uno dei principali crocevia – commenta Pietro Diamantini, Direttore Business Alta Velocità di Trenitalia.  Grazie a una sempre maggiore integrazione con gli aeroporti, sarà poi ancora più facile raggiungere il capoluogo emiliano anche dall’estero, mentre il nuovo collegamento Frecciarossa Parigi – Milano, in connessione con i treni AV Milano – Bologna, rappresenterà una soluzione innovativa per la clientela d’oltralpe”.
“A integrare la rete di servizi a lunga percorrenza saranno i treni regionali di Trenitalia Tper. Abbiamo una flotta di treni di ultima generazione – ricorda Alessandro Tullio, Amministratore Delegato della società – costituita dai nuovissimi Rock e Pop, che abbinano a maggiore comfort e migliori prestazioni consumi elettrici inferiori di circa il 30% rispetto ai treni precedenti. Oltre 900 collegamenti giornalieri che vedono Bologna al centro di tutte le principali direttrici e consentiranno di raggiungere facilmente il capoluogo emiliano da tutta la regione. Come per la passata edizione, sono poi in fase di definizione anche corse straordinarie riservate ai visitatori del Cersaie”.

Le prenotazioni alberghiere per Cersaie 2022 hanno già superato i livelli del medesimo periodo dello scorso anno. “Cersaie rappresenta una delle vetrine globali più importanti per Bologna e come Bologna siamo orgogliosi di poterne accompagnare l’ulteriore crescita dopo la grande ripartenza del 2021”- dichiara Giovanni Trombetti, Presidente di Bologna Welcome – “Anche quest’anno supportiamo la Fiera attraverso una vasta gamma di servizi legati all’incoming – quali ospitalità alberghiera, accoglienza delegazioni e ospiti, trasporti e trasferimenti, esperienze turistiche e servizi informativi online e offline. A tal fine abbiamo tra l’altro predisposto un nuovo e più performante sistema di prenotazione e una live chat per gli ospiti. Vogliamo che i visitatori di Cersaie si sentano a casa a Bologna.”

Carceri, reinserimento sociale e nel mondo del lavoro, bando regionale per orientamento e corsi di formazione

Carceri, reinserimento sociale e nel mondo del lavoro, bando regionale per orientamento e corsi di formazione
Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Formazione e progetti di reinserimento sociale per consentire alle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria che limitano o privano della libertà personale di acquisire, o recuperare, abilità e competenze individuali. Con l’obiettivo di rafforzare il percorso di inserimento nel mondo del lavoro, e, soprattutto, terminata la detenzione, di poter avere un ruolo attivo nella società.

Sono gli interventi orientativi e formativi per l’inclusione socio-lavorativa degli adulti sottoposti a procedimento penale in Emilia-Romagna. Li prevede il bando approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Colla, che mette a disposizione risorse per 1 milione e 100mila euro del Programma Fondo sociale europeo+ 2021/2027 sulla priorità 3 che riguarda l’inclusione sociale.

“Vogliamo agire su ogni forma di fragilità, per contrastare l’emarginazione e favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento nella comunità– afferma Colla-. La Regione crede con forza nello sviluppo di progetti che, a partire dall’acquisizione di un profilo professionale spendibile nel mercato del lavoro, consentano di acquisire autonomia e competenze utili per operare attivamente nella società.  In questo modo la possibilità di accedere a percorsi formativi e di orientamento durante la detenzione o in area penale esterna diviene un vero e proprio strumento di crescita da un punto di vista umano e sociale”.

Le misure dovranno essere coerenti con quanto i singoli Istituti penitenziari e Uffici esecuzione penale esterna hanno rilevato e si dovranno riferire alle persone detenute in uno solo dei 10 Istituti penitenziari di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Piacenza, Ravenna, Rimini, Castelfranco Emilia, Parma e Reggio Emilia, o in carico a uno dei 9 Uffici esecuzione penale esterna (Uepe) dell’Emilia-Romagna. I progetti dovranno essere presentati, entro le ore 12 del prossimo 15 settembre, esclusivamente attraverso l’applicazione web all’indirizzo: https://sifer.regione.emilia-romagna.it.

 

Pallavolo, da oggi all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno la fase finale della Nations League maschile

Pallavolo, da oggi all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno la fase finale della Nations League maschileL’Emilia-Romagna sempre più terra di sport. Per quattro giorni, da oggi fino a domenica prossima, 24 luglio, l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bo) ospita le finali della Volleyball Nations League maschile, il torneo annuale più importante organizzato dalla Fivb, la Federazione internazionale pallavolo.

A scendere in campo le migliori otto squadre del mondo, che si sono qualificate dopo aver superato le fasi iniziali disputate in tutti i continenti: Stati Uniti, Brasile, Olanda, Giappone, Francia, Iran, Polonia e Italia, che spera di bissare il successo della nazionale femminile che solo pochi giorni fa ad Ankara si è imposta per la prima volta nella Nations League.

Ogni giorno due partite, alle 18 e alle 21, che saranno anche trasmesse in tutto il mondo in diretta streaming su volleyballworld.tv: oggi e domani i quarti di finale, sabato le semifinali, domenica le gare per le medaglie.

“Ospitare le finali della Nations League per noi è motivo di grande orgoglio, stiamo parlando di una delle competizioni maggiori a livello internazionale per uno degli sport più praticati e seguiti al mondo- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-: sappiamo bene che benefici può portare a tutto il movimento, anche quello di base, ospitare un torneo internazionale di questa importanza. Inoltre, la Nations League è appuntamento che ci permette di richiamare l’attenzione di milioni e milioni di appassionati sulla nostra regione, valorizzazione e visibilità uniche”.

“Mi fa piacere sottolineare che questa competizione non è un torneo ‘spot’ ma rientra in un accordo quadro più ampio che abbiamo siglato con la Federazione italiana di pallavolo, perché l’Emilia-Romagna vuole affermarsi come Sport Valley. Ai campioni da tutto il mondo dico benvenuti a Bologna e in Emilia-Romagna- conclude Bonaccini-, e agli atleti che vestono la maglia azzurra auguro di farci esultare come hanno fatto le loro colleghe pochi giorni fa”.

L’accordo tra Regione Emilia-Romagna e la Fipav

A marzo 2022 Regione e Federazione italiana pallavolo hanno sottoscritto un accordo che fa dell’Emilia-Romagna una delle sedi principali delle discipline federali ospitando, a vario titolo, eventi di caratura internazionale, manifestazioni nazionali, collegiali di preparazione delle nazionali giovanili, tappe del campionato italiano di beach volley, ma anche le finali del campionato italiano di sitting volley, la cerimonia della Hall of Fame e alcune tappe del Volley S3.

L’accordo, triennale, prevede un calendario di 7 eventi nel 2022 e altri nelle successive annualità che verranno programmati. Il clou dell’attività di quest’anno sono sicuramente le Finals di Volleyball Nations League Maschile, mentre il prossimo anno sarà la volta delle Finali dei Campionati Europei Maschili, sempre sotto le Due Torri.

Autostrade: chiusure programmate sulla A1 e sulla Diramazione per Ravenna

Autostrade: chiusure programmate sulla A1 e sulla Diramazione per RavennaSulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di giovedì 21 alle 6:00 di venerdì 22 luglio, sarà chiusa la stazione di Modena nord, in entrata in entrambe le direzioni, verso Bologna e in direzione di Milano.
Nella stessa notte, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa anche l’area di servizio “Secchia est”, situata nel tratto compreso tra l’allacciamento con la A22 Brennero-Modena e Modena nord, verso Bologna.
In alternativa si consiglia di utilizzare le stazioni di Modena sud, sulla stessa A1, o di Campogalliano, sulla A22 di competenza di Autostrada del Brennero.

Sulla Diramazione per Ravenna, per consentire lavori di manutenzione all’impianto di illuminazione, sarà completamente chiuso lo svincolo Fornace Zarattini, in entrata e in uscita, dalle 22:00 di giovedì 21 alle 6:00 di venerdì 22 luglio.
In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo di Bagnacavallo o lo svincolo Quadrifoglio.

Stefano Francia, ravennate, è il nuovo presidente di Cia Emilia Romagna

Stefano Francia, ravennate, è il nuovo presidente di Cia Emilia RomagnaStefano Francia, ravennate di 33 anni, è il nuovo presidente di Cia Emilia Romagna. Francia, imprenditore frutticolo e attualmente anche presidente nazionale dei giovani agricoltori (Agia), succede a Cristiano Fini che lascia l’incarico a seguito della sua elezione al vertice della Confederazione nazionale.

“L’elezione di un giovane imprenditore come Stefano è un segnale forte per la nostra associazione – ha detto Fini – una figura professionale con una esperienza maturata nell’ azienda di famiglia, ma anche in ambito istituzionale per via degli incarichi ricoperti, anche a livello europeo”. Fini ha ricordato la situazione difficile che sta attraversando l’agricoltura nazionale ed emiliano romagnola.

Temi ripresi da Francia: “dobbiamo affrontare una situazione critica su tutti i fonti – ha detto il neo presidente, eletto all’unanimità – a partire dalla prolungata siccità e soprattutto per il caldo torrido che sta mettendo a dura prova i produttori. I segnali sono già evidenti – prosegue Francia – come ad esempio per il pomodoro da industria, fiore all’occhiello della nostra regione. In questo comparto, viene segnalata una perdita produttiva di circa il 10 percento – precisa – ma ad essere colpita è anche la frutticoltura, altra eccellenza dell’Emilia Romagna”. Francia fa riferimento in particolare al comparto pericolo. “ È già iniziata la raccolta delle pere estive come la Carmen – osserva Francia – e da un primo sondaggio questa cultivar è sottomisura per il 50%. Per questa pera e per altre varietà come l’Abate, molto diffusa nel territorio emiliano romagnolo e che esprime i volumi più importanti a livello nazionale in termini produttivi, sembra che non manchi la quantità , ma a fare la differenza è il caldo torrido e persistente che, nonostante l’irrigazione, blocca l’accrescimento dei frutti”. I produttori usano il termine ‘impallinanto’, ovvero il frutto che sembra bello, in apparenza, ma piccolo per il periodo. Insomma, in generale la produzione c’è, ma i risultati finali sono incerti.

Il presidente Cia sottolinea che il cambiamento climatico sarà un fattore limitante di questo frutto: “si presterà in futuro questo prodotto di qualità ad essere coltivato con questo clima?”, si chiede Francia.

L’ondata di calore, che si protrarrà non fa altro che peggiorare la situazione. “Se a rischio sono le colture estensive come mais e sorgo a causa della siccità, peraltro in molti casi già collassati, anche i Consorzi di bonifica, pur con l’impegno nel cercare di soddisfare le esigenze idriche, hanno adottato le turnazioni perché il Po è ai minimi storici”.

Infine Francia richiama il tema rincorrente della mancanza di mano d’opera, il rincaro dei mezzi tecnici ed energetici che sono quasi triplicati. “I nostri prodotti vengono pagati come 20 anni fa – conclude Il neo eletto – con prezzi di produzione che sono saliti alle stelle. Come sempre siamo l’anello debole della filiera e se va avanti così molte imprese chiuderanno: il mio impegno durante il mandato sarà quello di dialogare con gli attori della filiera per ripristinare un equilibrio tale da distribuire su tutta la filiera, produttori in primis, il valore dei nostri raccolti”.

ANCE: un 2021 da record con il Superbonus. Investimenti in costruzioni a +17,1%

Le stime prevedevano una crescita sensibile (+7,5%) del settore dell’edilizia in Emilia-Romagna per il 2021 rispetto a un 2020 di crisi a causa della pandemia: i dati consolidati testimoniano addirittura un +17,1% in investimenti in costruzioni che va oltre le previsioni più ottimistiche e che fa del 2021 un anno record, con un livello di crescita che non si vedeva da prima della crisi del 2008. Il dato dell’anno scorso rappresenta un risultato positivo pieno perché, anche confrontato con il 2019, anno pre-pandemia, segna un +11,4%. Le prime stime per il 2022 confermano dati ancora positivi e in linea con quelli del 2021: +0,6% dei livelli produttivi del settore, in termini reali, su base annua.

Con il segno positivo sono anche quasi tutti gli indici dell’edilizia regionale: nel 2021 cresce il peso del settore delle costruzioni sul PIL dell’Emilia-Romagna (dal 7,4% passa al 7,9%); dal 16,7% di addetti nell’industria si passa al 18,1% e dal 5,3% si passa al 6% dei lavoratori operanti in tutti i settori di attività economica della nostra regione. In lieve aumento anche il numero delle imprese, che passano da 43.654 a 44.250, mentre è significativa la crescita delle ore lavorate (+25,5%). Tornano a crescere (+5,9%) il credito alle imprese nel comparto residenziale e, in maniera considerevole, l’erogazione di mutui alle famiglie (+36,6%). Anche le compravendite di abitazioni aumentano in maniera considerevole (+35,6%  sul 2020 e +27,9% sul 2019, anno che ha preceduto la pandemia).

Il settore dell’edilizia si conferma quindi, per il 2021 e anche per il 2022, un vero e proprio traino per l’insieme dell’economia regionale. Si è avviato un percorso di crescita che è anche merito delle importanti misure economiche che, negli ultimi anni, hanno interessato il settore. Prima fra tutte il Superbonus 110%, che proprio nel 2021 è entrato in fase di espansione e che sta accelerando ulteriormente nel primo semestre 2022. L’Emilia-Romagna, secondo i dati del 30 giugno scorso, è al quarto posto tra le regioni italiane per numero di interventi e per loro importo. Le agevolazioni legate al Superbonus hanno inoltre innescato un fortissimo interesse anche verso i bonus edilizi ordinari (ristrutturazioni, eco bonus, bonus facciate, sisma bonus). Affinché la straordinaria occasione del Superbonus non vada dissipata occorre però trovare con urgenza soluzioni che diano certezza alle imprese di poter cedere i crediti fiscali acquisiti mediante gli sconti in fattura. Si tratta di un tema centrale che, se non affrontato immediatamente, rischia di trasformare un’opportunità di sviluppo senza precedenti in un vero e proprio boomerang che avrà ricadute sulla vita di moltissime imprese del settore, sui lavoratori delle imprese stesse, e sulle famiglie proprietarie di abitazioni.

Le prospettive per il 2022 dipenderanno molto anche dal PNRR, in cui il settore delle costruzioni ha un ruolo centrale: il piano europeo prevede in Emilia-Romagna, entro il 2026, la realizzazione di investimenti di interesse per costruzioni pari a 5,1 miliardi di euro.

Restano purtroppo aperte sull’immediato futuro alcune incognite, non di poco conto. Innanzitutto gli elevati aumenti dei prezzi delle materie prime connesse all’attività di costruzione. A questo si aggiunge la guerra in corso in Ucraina, che ha amplificato le criticità già esistenti: inflazione in accelerazione, ostacoli al funzionamento delle catene del valore e ulteriori rialzi dei prezzi delle materie prime.

Le imprese in Emilia-Romagna: aziende resilienti alla pandemia e nuovamente in crescita

Sono 44.250 le imprese delle costruzioni in Emilia-Romagna (circa il 9% del totale di quelle presenti in Italia), erano 43.654 nel 2020. Una crescita certamente in gran parte dovuta agli incentivi alla riqualificazione e ristrutturazione. Per l’80% si occupano di lavori di costruzione specializzati e per oltre due terzi sono realtà con un solo addetto. Quasi il 90% delle imprese dichiara un fatturato inferiore ai 500.000 euro. L’offerta produttiva settoriale si concentra principalmente nelle province di Bologna (19,9%), Modena (16,2%) e Reggio Emilia (15,5%).

Nel 2021 è cresciuto del 25,5% il numero di ore lavorate e del +12,3% il numero dei lavoratori iscritti. Anche i dati riferiti al primo trimestre dell’anno in corso chiudono con incrementi tendenziali a doppia cifra, pari, rispettivamente, a +21,8% per le ore lavorate e a +15,7% per i lavoratori iscritti. Le imprese emiliano-romagnole, perciò, nonostante la crisi epidemica, hanno mostrato capacità di mantenere la propria forza lavoro e il know-how acquisito nel tempo, così da poter tempestivamente riprendere e sostenere la produzione con il graduale allentamento delle restrizioni e il miglioramento del contesto economico.

 

Decollano i numeri del Superbonus 110% energetico, Emilia-Romagna quarta regione in Italia

Già alla fine del 2021, ma soprattutto nel primo semestre di quest’anno, prosegue la crescita degli investimenti per efficientamento energetico sostenuto dal Superbonus 110%. I dati del monitoraggio Enea – MISE -MITE evidenziano, per l’Emilia-Romagna, al 30 giugno 2022, 15.834 interventi legati al Superbonus per un ammontare corrispondente

di oltre 2.8 miliardi di euro. Valori praticamente raddoppiati rispetto alla fine del 2021, che si era chiuso con un bilancio complessivo di 8.204 interventi legati allo strumento fiscale, per un valore corrispondente superiore a 1,4 miliardi. L’Emilia-Romagna, sesta regione italiana per popolazione, è ora al quarto posto (dopo Lombardia, Veneto e Lazio) per numero di interventi e loro importo (a fine giugno gli interventi complessivi in Italia erano 199.124 per oltre 35 miliardi di euro). Per più della metà si tratta di lavori di riqualificazione su edifici unifamiliari, per circa un terzo su unità immobiliari indipendenti e per circa il 15% di condomini (che però raccolgono da soli quasi la metà del valore dei finanziamenti).

 

Spese per le opere pubbliche: bandi in calo ma valore messo a gara in aumento

Dopo il pesante rallentamento degli investimenti in opere pubbliche del 2020 (-7,1%) ora l’andamento del comparto sta beneficiando di una ripresa degli investimenti a livello locale, dopo un lungo periodo di politiche restrittive. I Comuni, responsabili di gran parte della spesa per investimenti locali, hanno fatto registrare nel 2021 in Emilia-Romagna +8,6% di incremento della spesa in conto capitale. Anche il primo trimestre del 2022 conferma il trend (+8,25%), che si stima proseguirà nel corso del 2022 grazie alle risorse e alle riforme del PNRR: 5,1 miliardi destinati alla nostra regione per tutte le missioni del Piano Europeo, di cui il 60% (che equivale a 3 miliardi) riguarda la missione “rivoluzione verde e transizione ecologica” (che comprende per circa la metà gli interventi finanziati con il Superbonus 110%).

Riguardo la domanda di opere pubbliche, il 2021 ha visto un numero di bandi pubblicati sostanzialmente analogo al 2020 (1.153) e una leggera diminuzione dell’importo posto a base di gara (-3,2% nel valore e -0,9% nel numero dei bandi). I primi 4 mesi del 2022 segnano un andamento negativo nel numero (-24,6%) ma un significativo aumento in valore (+68%). L’incremento registrato nell’importo è spiegato dalla crescita dei bandi per lavori pubblici di importo superiore ai 20 milioni. In tale fascia di valore sono state pubblicate 5 gare per circa 500 milioni, contro i 2 bandi, per 72,6 milioni, dei primi 4 mesi del 2021. Tra le gare di maggiore importo, pubblicate nella prima parte dell’anno, si segnalano: la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere civili di Ferrovie Emilia Romagna per un importo di 51 milioni e l’appalto integrato di progettazione esecutiva, esecuzione di lavori ed espletamento di servizi di caratterizzazione e bonifica bellica dell’Autorità Portuale Adriatico Centro Settentrionale per 77,6 milioni. Si evidenziano, inoltre, il bando Infratel, da 241 milioni per la rete a banda ultralarga e il bando di HERA Spa, da 101 milioni, per il global service del patrimonio immobiliare.

Oltre alle opportunità di sviluppo legate agli investimenti del PNRR, va completata l’allocazione delle risorse dei fondi strutturali europei FESR e FSE, che ammontano complessivamente a 1,2 miliardi di euro. Al 31 dicembre 2021, l’Emilia-Romagna risulta tra le regioni più virtuose, ha infatti speso 1.039 milioni di euro corrispondenti all’82% del totale dei finanziamenti, un livello ben al di sopra della media nazionale (65%). Anche il livello di impegni sulle risorse programmate, pari al 117% risulta superiore alla media delle regioni italiane (107%). La bozza della nuova programmazione 2021-2027 delle risorse europee e dei cofinanziamenti nazionali prevede per l’Emilia-Romagna 2 miliardi di euro complessivi.

 

Credito alle imprese e alle famiglie in forte aumento, in controtendenza il comparto non residenziale

Torna a salire nel 2021 il flusso dei mutui destinati alle imprese per il comparto residenziale: il +5,9% (per complessivi 507,6 milioni di euro) segna un’inversione di tendenza dopo il -17,8% del 2020. Come spesso accade, il dato non è omogeneo tra le province regionali: l’aumento è trainato dalle province di Piacenza, Parma, Bologna e Rimini, mentre nelle restanti province i mutui per le imprese nel residenziale sono in diminuzione.

In controtendenza, invece, le erogazioni alle imprese nel comparto non residenziale. Dopo le variazioni tendenzialmente positive degli ultimi anni, il 2021 ha registrato un nuovo calo (-22,9%, da 879 a 677 milioni), con una riduzione diffusa in tutte le province con l’eccezione di Reggio Emilia e Rimini dove i mutui per il comparto sono aumentati rispettivamente dell’87,4% e del 17%.

L’anno passato ha visto invece a una diffusa e sensibile crescita dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di casa (+36,6% rispetto al 2020, anno già con valori positivi). Il valore delle erogazioni è pari a circa 6,2 miliardi di euro, con variazioni positive che vanno da +16,5% di Parma al +123% di Ferrara. Aumentano soprattutto i nuovi contratti (+45%) mentre le sostituzioni e le surroghe sono diminuite del 14%.

Boom del mercato immobiliare residenziale: oltre un terzo di compravendite in più

Il miglioramento dell’attività economica dopo lo scoppio della pandemia si è riflesso positivamente anche sul mercato immobiliare residenziale emiliano-romagnolo. Nel 2021 si sono realizzate circa 70.000 compravendite di abitazioni, con un incremento del 35,6% (confronto positivo, +27,9%, anche sull’anno pre-pandemico 2019). Una crescita davvero importante, che non si registrava da molti anni e che sembra confermata anche dalla prima analisi trimestrale del 2022, e che appare generalizzata a tutto il territorio (dal +29.5% del bolognese al +45.4% del piacentino) e omogenea sia nei comuni capoluogo che in quelli minori. Il contesto lasciava presagire anche per il 2022 un andamento positivo del mercato immobiliare che invece è ora tutto da valutare a seguito del mutato scenario economico e delle vicende belliche in Ucraina.

ANCE: un 2021 da record con il Superbonus. Investimenti in costruzioni a +17,1%

Le proposte di Stefano Betti, Presidente ANCE Emilia-Romagna

  • Superbonus 110%, la Regione si faccia parte attiva per sbloccare la cessione dei crediti

“Il Superbonus 110% per il settore delle costruzioni rappresenta la più straordinaria delle opportunità di crescita dell’economia regionale e di sostenibilità ambientale, come testimoniano i dati estremamente positivi. Ma allo stesso tempo può diventare un boomerang, se non si risolve la “partita” delle cessioni del credito d’imposta.

Tante imprese che hanno avviato o programmato importanti lavori di riqualificazione, insieme a tanti proprietari, si trovano ora senza liquidità perché non riescono più a cedere il loro credito alle banche. Per poter completare i lavori, ma anche per sfruttare le potenzialità offerte dalla misura anche nel 2023, bisogna fare in modo che le banche possano tornare ad acquistare i crediti fiscali. L’anno passato abbiamo cercato, con successo, la collaborazione della Regione Emilia Romagna per sostenere la proroga del Superbonus almeno fino alla fine del 2023. Quest’anno siamo nuovamente ad evidenziare alla Regione la necessità di essere al fianco del settore, che sta trainando l’economia, e farsi parte attiva affinché si trovino le modalità per svuotare i cassetti fiscali delle imprese di costruzioni, pieni di crediti d’imposta che non riescono a monetizzare. E’necessario un intervento normativo certo e chiaro sul punto”.

  • Prezziario regionale: le stazioni appaltanti utilizzino quello aggiornato

“Il costo delle materie prime nell’ultimo anno ha subito un’accelerazione fortissima: la guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato questa situazione. ANCE ha richiesto e ottenuto dalla Regione un Tavolo permanente di concertazione del Prezziario regionale.  Ora però occorre fare un ulteriore salto: la Regione deve fornire un’interpretazione certa e chiara a tutte le stazioni appaltanti affinché queste applichino l’ultimo Prezziario aggiornato vigente. Infatti, molte gare bandite dagli Enti locali vanno deserte proprio perché vengono utilizzati prezzi dei materiali non in linea con il mercato e, pertanto, non sostenibili dalle imprese”.

  • Aziende qualificate per cantieri più sicuri

“Per avere cantieri in sicurezza e qualità degli interventi, è necessario che le imprese siano preparate e strutturate e che abbiano un equilibrio tra organizzazione ed entità delle opere da realizzare. In questa direzione, la norma del DL Aiuti sulla qualificazione delle imprese nell’ambito dei lavori relativi al Superbonus rappresenta un cambio di marcia importante.
Il nostro settore -che nella crisi ha perso 65mila occupati- ora ha bisogno di manodopera specializzata: chiediamo alla Regione di continuare a sostenere la formazione sia professionalizzante sia in materia di sicurezza delle scuole edili, punto di riferimento certo per gli addetti del settore.

Anche la nuova riforma degli ITS Academy potrà contribuire a ad innalzare e potenziare l’offerta formativa professionalizzante rivolta alle nuove generazioni, negli ambiti dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, temi cari al nostro settore.
Formazione, sicurezza e qualificazione saranno i principi cardine che dovranno guidare tutti i cantieri a cominciare da quelli del Pnrr”.

  • I fondi del PNNR, necessario un ruolo di coordinamento su tempi e lavori

“Le risorse del PNRR destinate alla nostra regione che incrociano il settore delle costruzioni sono oltre 5 miliardi. Ci troviamo indubbiamente di fronte ad una irripetibile opportunità per riqualificare i territori e migliorare la qualità della vita di cittadini e imprese, sostenendo l’economia e tutta la filiera delle costruzioni.

I fondi PNRR stanno arrivando sui territori, ma il persistere di alcune criticità rischia di minare l’effettiva realizzazione del Piano, ora ulteriormente aggravate dall’instabilità politica emersa nell’ultima settimana.

Oltre al già citato “caro materiali”, che negli ultimi mesi sta bloccando l’attività delle costruzioni, un altro aspetto che rischia di ostacolare la realizzazione degli investimenti del PNRR è legata alla capacità amministrativa degli enti titolari degli investimenti.

Il riferimento va, in particolare, agli enti territoriali che sono chiamati, proprio in questi mesi, ad uno sforzo senza precedenti per provvedere alla progettazione delle opere e alla pubblicazione dei relativi bandi di gara, visto che tutti gli investimenti previsti dovranno essere aggiudicati entro il 2023.

Chiediamo alla Regione di supportare i territori in questo senso, nonché di monitorare sui tempi e sulle modalità di messa a gara da parte degli Enti locali, per rispettare i tempi di cantierizzazione molto stringenti. Gli investimenti dovranno infatti essere completati antro il 2026”.

  • Rigenerazione urbana

La legge regionale sull’urbanistica n. 24/2017 è considerata une legge innovativa in materia di rigenerazione urbana. Ora, è il momento di far atterrare sui territori, attraverso la definizione dei PUG (Piano Urbanistico Generale), le nuove esigenze espresse dai cittadini, generate principalmente da nuove abitudini e comportamenti, da cambiamenti climatici e dalle conseguenze della pandemia. Il modello espansivo che ha caratterizzato lo sviluppo dei centri urbani nel passato oggi non si concilia con i nuovi obiettivi di sostenibilità, di contenimento dell’uso di suolo naturale, e con la rigenerazione di immobili e di aree volta a restituire qualità e vivibilità ad un patrimonio costruito molto spesso vetusto, energivoro e insicuro.

Gli strumenti urbanistici devono poter delineare un modus operandi tra Pubblica Amministrazione e privati che consenta davvero di rispondere alle nuove esigenze della città contemporanea.

In questa direzione, la rigenerazione urbana, non solo fisica ma intesa come complesso intervento sul territorio, può avere un forte impatto oltre che economico, ovviamente, anche sociale ed ambientale”.

 

Coronavirus: 7.503 nuovi casi oggi (20/7) in regione. Calano i ricoveri nelle terapie intensive, aumentano nei reparti Covid

Coronavirus: 7.503 nuovi casi oggi (20/7) in regione. Calano i ricoveri nelle terapie intensive, aumentano nei reparti CovidDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.706.624 casi di positività, 7.503 in più rispetto a ieri, su un totale di 24.453 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.678 molecolari e 13.775 test antigenici rapidi. Questi numeri non comprendono la provincia di Piacenza, dove per problemi informatici non è stato possibile caricarli. Saranno pertanto recuperati e comunicati nei prossimi giorni.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 30,7%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.634.225 dosi; sul totale sono 3.795.186 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.933.988.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 43 (-3 rispetto a ieri, -6,5%), l’età media è di 61,3 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.714 (+35 rispetto a ieri, +2,1%), età media 75,5 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri); 2 a Reggio Emilia (+1); 3 a Modena (invariato); 14 a Bologna (-1); 2 a Imola (invariato); 4 a Ferrara (invariato); 5 a Ravenna (invariato); 2 a Forlì (-2); 3 a Cesena (-1); 7 a Rimini (invariato).

Nessun ricovero a Piacenza (come ieri).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 48,2 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.359 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 353.663) seguita da Reggio Emilia (1.003 su 192.203), Modena (967 su 261.907); poi Ferrara (871 su 119.900), Parma (853 su 143.026), Rimini (766 su 161.127), Ravenna (737 su 160.350); quindi Cesena (432 su 95.555), Forlì (342 su 79.200) e, infine il Circondario Imolese con 173 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 53.468.

Non disponibile, come detto, il conteggio dei nuovi contagi di ieri a Piacenza e provincia, che saranno recuperati e comunicati nei prossimi giorni.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 84.116 (+2.161). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 82.359 (+2.129), il 97,9% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 5.315 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.605.188.

Purtroppo, si registrano 27 decessi, alcuni dei quali relativi ai giorni scorsi:

  • 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 78 anni)
  • 2 in provincia di Parma (2 donne di 77 e 96 anni)
  • 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 90 anni)
  • 3 in provincia di Modena (2 donne di 77 e 85 anni e un uomo di 85 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Rimini)
  • 5 in provincia di Bologna (2 donne di 88 e 93 anni, 3 uomini di 71,77 e 78 anni)
  • 2 in provincia di Ferrara (una donna di 81 anni e un uomo di 78)
  • 4 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 70 anni nel Cesenate e 3 uomini di 79, 87 e 90 anni nel Forlivese)
  • 5 in provincia di Rimini (4 donne di 81, 87, 88 e 90 anni e un uomo di 93 anni)
  • 4 residenti fuori dall’Emilia-Romagna (un uomo di 89 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Modena, un uomo di 91 anni registrato dall’Ausl di Ferrara, 2 uomini di 86 e 88 anni registrati dall’Ausl di Rimini).

Non si registrano decessi nelle province di Ravenna e nel Circondario Imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.320.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 2 casi positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

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