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mercoledì, 9 Luglio 2025
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Servizio civile, la CRI cerca 10 giovani

Servizio civile, la CRI cerca 10 giovaniLa sezione sassolese della Croce Rossa Italiana cerca dieci giovani da ‘arruolare’ nell’ambito del bando ordinario 2021 del servizio civile nazionale. «Si tratta – scrivono i vertici cittadini della CRI – di un’esperienza stimolante ed esaltante, di un’opportunità di crescita che può trasformarsi in una vera e propria avventura».

La scadenza per la presentazione della domanda, riservata ai giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni, è il prossimo 26 gennaio ed i progetti approvati sono tre: ‘La CRI per l’assistenza di tutti in Emilia-Romagna’ (4 volontari), ‘Protezione Civile nell’Italia nord est’ (3 volontari) e ‘La CRI e la salute per tutti in Emilia-Romagna’ (3 volontari) con impegno richiesto di 25 ore settimanali per 12 mesi, retribuito con 445,5 euro mensili.

Info su www.crisassuolo.it e sulla pagina Facebook del Comitato di Sassuolo della Croce Rossa Italiana.

 

Volley, prima gioia del 2022 per la Green Warriors: San Giovanni superata 3-1

Volley, prima gioia del 2022 per la Green Warriors: San Giovanni superata 3-1Il primo match del 2022 sorride alla Green Warriors Sassuolo, che supera 3-1 (26-24 25-21 22-25 25-18) la corazzata Omag MT San Giovanni in Marignano e, nel match che segna il ritorno in campo dopo un mese di stop, si regala tre punti importantissimi in ottica classifica generale.

Ben gestite da un’ispirata Balboni, le neroverdi chiudono con un’importante prestazione corale, con quattro attaccanti in doppia cifra: top scorer è Gardini (21), 13 a testa i punti di Moneta e Civitico, 12 quelli di Busolini.

Coach Venco scende in campo con Balboni in palleggio, Cantaluppi opposto, al centro Busolini e Civitico, in posto quattro Gardini e Moneta. Il libero è Rolando. Dall’altra parte della rete, Coach Barbolini schiera Turco al palleggio, Bolzonetti opposto, al centro Consoli e Mazzon, in posto quattro Coulibaly e Brina.

 

Oggi (23/1) sono 19.630 i nuovi casi Covid registrati in regione. In aumento i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti Covid

Oggi (23/1) sono 19.630 i nuovi casi Covid registrati in regione. In aumento i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti CovidOggi in regione si segnalano 19.630 casi Coronavirus in più rispetto a ieri su un totale di 61.590 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 20.243 molecolari e 41.347 test antigenici rapidi.

Questo il dato comunicato al ministero della Salute, che però comprende i 1.350 casi dei giorni scorsi relativi alla provincia di Ferrara che sono stati recuperati oggi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del  31,9%. Se si considerassero i casi reali odierni, quindi 18.280, la percentuale scende al 29,7%.

Per quanto riguarda l’autotesting con tampone rapido antigenico per l’apertura e la chiusura dell’isolamento,  a quattro giorni dall’avvio del servizio (mercoledì 19 ) riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico,  i tamponi caricati a ieri sul Fascicolo sanitario elettronico risultano 4.954.

Di questi, 3.259, pari a circa il 65,8%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l’autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 1.695 sono invece tamponi con esito negativo (il 34,2%).

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 13 sono state somministrate complessivamente 9.387.968 dosi; sul totale sono 3.676.508 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,5%. Le terze dosi fatte sono 2.113.059.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 152 (+10 rispetto a ieri, pari al +7%),  l’età media è di 61,9 anni. Sul totale, 91 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 61,2 anni), il 59,9 %; 61 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,1 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.542 (+75 rispetto a ieri, +3%), età media 69,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 22 a Parma (+2); 14 a Reggio Emilia (invariato); 22 a Modena (+1); 34 a Bologna (-1); 12 a Imola (+2); 11 a Ferrara (+1); 9 a Ravenna (+2); 4 a Forlì (+1); 5 a Cesena (+1); 12 a Rimini (invariato).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 35,2 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 4.202 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 188.462); a seguire Modena (2.410 su 147.962 ), Ferrara (2.331 –  di cui 981 quelli odierni e i rimanenti recuperati dai giorni scorsi – su  59.254), Reggio Emilia (2.181 su 102.738), Rimini  (1.839   su 95.440), Ravenna (1.623 su  84.937 ), Parma (1.543 su 74.595 ), Cesena (1.113 su  53.454), Forlì (898 su 44.018). Seguono Piacenza (803 su  53.416 ) e il Circondario  di Imola con 660 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 29.146.

casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 368.543 (+10.409). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 365.849 (+10.324), il 99,3% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 9.171 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 550.108.

Purtroppo, si registrano 23 decessi:

  • 5 in provincia di Parma (due uomini di 88 e 67 anni, tre donne di 93, 89 e 82  anni)
  • 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 88 anni)
  • 2 in provincia di Modena (un uomo di 77 e una donna di 91 anni)
  • 5 in provincia di Bologna (due uomini di 93 e 90 anni, tre donne di 99, 95 e 81 anni)
  • 1 in provincia di Ferrara (una donna di 77 anni)
  • 6 in provincia di Ravenna (cinque uomini di cui uno di 89, uno di 87 – ma diagnostico dall’Ausl di Ferrara –  due di 85, uno di 78 anni; una donna di 85 anni)
  • 2 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 91 e 76 anni)
  • 1 in provincia di Rimini (un uomo di 64 anni).

Nessun decesso è stato registrato a Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.771.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 16 casi, positivi a test antigenico, ma non confermati da tampone molecolare

Chiusure notturne delle stazioni di Fidenza e Parma sulla A1

Chiusure notturne delle stazioni di Fidenza e Parma sulla A1Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione dei pali luce, in orario notturno, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

-dalle 1:00 alle 5:00 di mercoledì 26 gennaio, sarà chiusa la stazione di Fidenza, in entrata in entrambe le direzioni, verso Milano e Bologna.
In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Fiorenzuola, sulla stessa A1, o di Parma ovest, sulla A15 Parma-La Spezia;

-dalle 21:00 di mercoledì 26 alle 5:00 di giovedì 27 gennaio, sarà chiusa la stazione di Parma, in uscita per chi proviene da Milano.
In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Fidenza.

 

Nuovi controlli dei Carabinieri al Parco Novisad e nel resto della provincia

Nuovi controlli dei Carabinieri al Parco Novisad e nel resto della provinciaIeri, nella tarda serata, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modena, nel corso dei controlli serali nelle piazze del capoluogo più esposte a fenomeni di degrado e spaccio di sostanze stupefacenti, vigilando nella Piazza Novi sad, hanno individuato due giovani il cui atteggiamento ha destato sospetti negli operatori. Sottoposti a controllo, i due, rispettivamente di 26 e 27 anni, sono stati trovati in possesso di quasi 100 gr. di hashish, una dose di cocaina e 170 euro in contanti.

I due sono stati tratti  in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per essere condotti, nella giornata di domani, davanti al Giudice del Tribunale di Modena per l’udienza con rito direttissimo.

A Carpi, Maranello e Formigine, dove i locali Comandi Arma hanno effettuato contemporanei analoghi servizi di controllo, i militari hanno identificato  e controllato quattro giovani trovati in possesso di piccole dosi di sostanze stupefacenti, procedendo alla loro segnalazione amministrativa alla Prefettura di Modena.

 

Documenti d’identità falsi, un arresto dei carabinieri a Sassuolo

Documenti d’identità falsi, un arresto dei carabinieri a SassuoloIeri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo hanno tratto in arresto un 44enne, per possesso di documenti d’identità falsi.

Nel corso di un normale servizio di controllo del territorio in un parco cittadino, all’atto dell’identificazione, ha mostrato ai Carabinieri la carta d’identità e la patente di guida rilasciati all’estero. Le successive verifiche effettuate dai militari sui due documenti forniti dalla persona controllata hanno confermato la non genuinità.

Due nuovi parroci e un nuovo collaboratore parrocchiale nell’arcidiocesi di Modena-Nonantola

Due nuovi parroci e un nuovo collaboratore parrocchiale nell’arcidiocesi di Modena-NonantolaDue nuovi parroci sono stati nominati dall’arcivescovo Erio Castellucci, con decreti firmati venerdì 21 gennaio e l’annuncio alle rispettive comunità in questa III domenica del Tempo ordinario. Le novità riguardano una parrocchia del centro storico di Modena, San Francesco d’Assisi, e una del vicariato “Pedemontana Ovest”, San Biagio Martire in Maranello.

La guida di San Francesco è stata affidata a don Paolo Monelli, 48 anni, che era a Maranello dal 2013 in qualità di parroco e, dal 2019, parroco “in solidum moderatore” dopo l’accorpamento con Fogliano. La parrocchia cittadina di San Francesco aveva come guida pastorale dal 2007 don Gian Paolo Sambri, direttore spirituale del Seminario metropolitano, che a quasi 72 anni ha presentato richiesta di rinuncia all’ufficio di parroco, accettata dal vescovo «riconoscendone la giusta motivazione». Don Monelli, già appartenente alla congregazione “Piccola opera della Divina Provvidenza” (orionini), è stato incardinato nell’arcidiocesi di Modena-Nonantola nel 2014, un anno dopo aver assunto la guida di Maranello e dopo una precedente esperienza come vicario parrocchiale di Santa Teresa, a Modena; a lui, con decreto firmato il 12 gennaio, il vescovo aveva già affidato la parrocchia di San Pietro Apostolo in qualità di amministratore parrocchiale, in seguito alla rinuncia presentata da dom Stefano De Pascalis osb.

Lascia la parrocchia di Maranello, di cui era parroco “non in solidum moderatore” dopo aver guidato dal 2003 la comunità di Fogliano, anche don Faustino Pinelli, classe 1935, originario di Corlo e ordinato presbitero nel 1959: il vescovo ha accettato la sua rinuncia «riconoscendone la giusta motivazione» e gli ha affidato l’incarico di collaboratore parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, a Formigine.

A guidare la parrocchia di Maranello sarà don Marco Bonfatti, 39 anni compiuti il 23 dicembre scorso, alla sua prima nomina come parroco: dopo l’ordinazione presbiterale, avvenuta il 27 settembre 2015, è infatti stato vicario parrocchiale prima a Spilamberto e poi, dal 2017, di San Pio X a Modena.

Fino al momento dell’ingresso dei nuovi parroci, la cui data è ancora da stabilire, don Paolo Monelli resterà amministratore parrocchiale di Maranello e don Gian Paolo Sambi amministratore parrocchiale di San Francesco.

DASPO nei confronti di un giovane ultras del Sassuolo “Clan Curva Sud”

DASPO nei confronti di un giovane ultras del Sassuolo “Clan Curva Sud”L’Autorità Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Questore di Reggio Emilia, ha emesso nei confronti di un tifoso dell’U.S. Sassuolo Calcio, appartenente alla frangia ultras del “Clan Curva Sud”, M.S., classe 98, residente in provincia, un provvedimento di divieto di accesso a luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive – DASPO, della durata di cinque anni, aggravato dalla prescrizione dell’obbligo di presentazione alla P.G., in occasione delle manifestazioni sportive disputate dall’U.S. Sassuolo calcio nei campionati e nelle Coppe nazionali ed Internazionali, incluse le partite amichevoli di carattere speciale, emesso con apposita Ordinanza dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia.

I fatti risalgono al 2 ottobre scorso in occasione della partita del campionato di serie A tra le compagini del Sassuolo e dell’Inter disputatasi al Mapei Stadium “Stadio Città del Tricolore“  alle ore 20:45. Il componente della tifoseria del Clan Curva Sud, al termine dell’incontro di calcio valevole per il Campionato Nazionale di Serie A è stato individuato, in seguito all’attività investigativa degli uomini della DIGOS della Questura, parte attiva, unitamente ad altri soggetti, verosimilmente anch’essi appartenenti alla tifoseria organizzata sassolese, dapprima di un aggressione ai danni di un venditore ambulante di gadget da stadio, ed in seguito si scagliavano nei confronti di un tifoso interista intervenuto in difesa della prima vittima.

Il giovane, M.S., già in passato si era reso protagonista di turbative all’Ordine ed alla Sicurezza Pubblica in occasione di manifestazioni sportive, e per tali ragioni era stato già attinto da un pregresso analogo provvedimento DASPO (nel 2016) della durata di un anno emesso dal Questore di Modena e scaduto in data 5/10/2017.

Sono tuttora in atto approfondimenti investigativi volti ad accertare l’esatta identificazione degli altri componenti la tifoseria del Clan Curva Sud, correi dei fatti sopra indicati.

Coronavirus. L’aggiornamento in regione (22/1): 17.887 nuovi casi su 75.815 tamponi eseguiti. In calo i ricoveri nelle intensive (-2,1%)

Coronavirus. L’aggiornamento in regione (22/1): 17.887 nuovi casi su 75.815 tamponi eseguiti. In calo i ricoveri nelle intensive (-2,1%)
Foto Paolo Righi

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 913.835 casi di positività, 17.887 in più rispetto a ierisu un totale di 75.815 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 25.881 molecolari e 49.934 test antigenici rapidi.

Questo il dato comunicato al ministero della Salute. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 23,6%. Vanno aggiunti 1.350 nuovi casi registrati a Ferrara e provincia da ieri, che per un problema di rilevamento non è stato possibile caricare da parte della Ausl. I dati verranno recuperati nei prossimi giorni. Il totale complessivo odierno sarebbe quindi di 19.237 casi.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 9.356.266 dosi; sul totale sono 3.674.726 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,4%. Le terze dosi fatte sono 2.088.807.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 142 ( -3 rispetto a ieri, pari a -2,1%) l’età media è di 62,7 anni. Sul totale, 84 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 61,8 anni), il 59,1 %; 58 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,1 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.467 (+8 rispetto a ieri, +0,3%), età media 69,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 20 a Parma (+2); 14 a Reggio Emilia (-2); 21 a Modena (-2); 35 a Bologna (-1); 10 a Imola (+1); 10 a Ferrara (-2); 7 a Ravenna (+1); 3 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 12 a Rimini (invariato).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 34,9 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.443 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 184.273); a seguire Modena (3.321 su 145.552), Reggio Emilia (2.176 su 100.557), Ravenna (1.952 su 83.314), Rimini (1.706 su 93.601), Parma (1.598 su 73.055).  Seguono Forlì (1.053 su 43.120), Piacenza (1.010 su 52.613), Cesena (970 su 52.341), il Circondario Imolese (595 su 28.486).  Infine, Ferrara con 63 nuovi casi (vanno però considerati i 1.350 non comunicati al ministero della Salute e recuperati nei prossimi giorni), su un totale da inizio epidemia di 56.923.

casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 358.150 (+10.016). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 355.541 (+10.011), il 99,3% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 7.842 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 540.937.

Purtroppo, si registrano 29 decessi:

  • 2 in provincia di Piacenza (un uomo e una donna entrambi di 97 anni)
  • 2 in provincia di Parma (due donne di 85 e 76  anni)
  • 3 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 96 e 82 anni, una donna di 80 anni)
  • 1 in provincia di Modena (un uomo di 80 anni)
  • 5 in provincia di Bologna (tre uomini di 92, 91 e 79 anni, due donne di 91 e 89 anni)
  • 2 in provincia di Ferrara (due donne di 92 e 71 anni)
  • 4 in provincia di Ravenna (un uomo di 95 anni e tre donne di 98,96 e 87 anni)
  • 6 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 97, 80 e 72 anni, tre donne di 88, 80 e 77 anni)
  • 4 in provincia di Rimini (due uomini di 93 e 87 anni; una donna di 79 e una bambina di 12 anni, affetta da gravi pluripatologie pregresse).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.748.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 10 casi, positivi a test  antigenico ma non confermati da tampone molecolare, e 3 casi in quanto giudicati non casi COVID-19.

Modifiche dello screening al personale sanitario e socio-sanitario, Donini: “Decisione sospesa. Prima il confronto con gli operatori sanitari”

Modifiche dello screening al personale sanitario e socio-sanitario, Donini: “Decisione sospesa. Prima il confronto con gli operatori sanitari”Qualsiasi decisione sulle modifiche  dello screening anti Covid  mediante tampone agli operatori sanitari asintomatici  è sospesa.

Lo  precisa oggi l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaelle Donini.

“La pandemia continua a rappresentare un’emergenza. E la sicurezza di medici e operatori socio-sanitari viene al primo posto, a loro tutela, ma anche a tutela dei malati e delle persone con cui vengono quotidianamente a contatto – sottolinea l’assessore regionale -. Per questo, ogni decisione sulle modifiche dello screening mediante tamponi in assenza di sintomi è sospesa. Considero fondamentale avviare prima un confronto con gli operatori stessi per una valutazione più approfondita  e nel merito della problematica”.

Una dichiarazione che segue quella di ieri, in cui già l’assessore regionale aveva spiegato di ritenere indispensabile un confronto dal punto di vista strategico e con gli operatori stessi, oltre alla necessità di mantenere adeguate misure di prevenzione.

Sassuolo: controllata su bus di linea, si rifiuta di fornire generalità e documenti. Intervengono i Carabinieri

Sassuolo: controllata su bus di linea, si rifiuta di fornire generalità e documenti. Intervengono i CarabinieriIeri, i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Modena, una signora 55enne, per violenza e minaccia a incaricato di un pubblico servizio, rifiuto di fornire le proprie generalità e interruzione di  pubblico servizio.

La donna, sorpresa a bordo di un autobus della linea della Circonvallazione urbana di Sassuolo senza il biglietto, si sarebbe rifiutata di fornire le generalità e il certificato verde agli addetti al controllo, innescando una discussione che si era protratta per una ventina di minuti, nel corso dei quali quell’autobus di linea era dovuto rimanere fermo.

I Carabinieri intervenuti hanno provveduto all’identificazione e alla verifica della regolarità della certificazione verde del passeggero, procedendo successivamente alla segnalazione del fatto all’Autorità Giudiziaria.

Minacce a Bertoli, solidarietà del PD sassolese

Minacce a Bertoli, solidarietà del PD sassoleseEsprimiamo la nostra più sincera solidarietà ad Alberto Bertoli, amico oltre che concittadino, oggetto in questi giorni di una inqualificabile campagna di odio , perché ha sempre con grande chiarezza e grande coraggio difeso la campagna vaccinale e ha espresso la necessità di adottare, tutti, un atteggiamento di responsabilità gli uni verso gli altri. Un richiamo alla responsabilità reciproca che gli ha attirato gli insulti di quel mondo che, pur di fronte ai vantaggi innegabili di una politica sanitaria che vuole proteggere il maggior numero di cittadini, non si vergogna, spesso protetto dell’anonimato, di seminare odio e augurare tutto il male possibile.

La pandemia ha creato divisioni e contrapposizioni, spesso anche all’interno delle stesse famiglie, che sarà necessario ricucire. Crediamo che tutto il mondo politico dovrà impegnarsi, nei prossimi mesi, favorendo un clima di rasserenamento; ma si devono condannare con forza questi atteggiamenti, pericolosi per la comunità oltre che terribili per il singolo che ne è vittima.

Mimma Savigni, Capogruppo PD

“La scrittura o la vita”, il 26 gennaio in biblioteca

“La scrittura o la vita”, il 26 gennaio in bibliotecaSi svolgerà mercoledì prossimo, 26 gennaio a partire dalle ore 21 al secondo piano della Biblioteca N. Cionini, “La scrittura o la vita”: un’iniziativa a cura di Maria Antonia Bertoni e dell’Associazione Artemisia, organizzata in occasione del Giorno della Memoria.

Un percorso di testi, immagini e riflessioni attraverso l’opera di Jorge Semprùn, Edith Bruck e altri autori, che hanno tenacemente prestato la loro voce per narrare la propria tragica esperienza. “La scrittura o la vita” nasce per non dimenticare i grandi intellettuali che passarono dal lager e ne rimasero segnati per sempre, fino a morirne, privando la comunità umana della loro esistenza, ma non dello splendore delle loro idee.

Accesso gratuito con esibizione di green pass rafforzato, fino alla capienza consentita. Obbligo di indossare una mascherina FFP2 durante l’incontro. Prenotazione consigliata, via email o telefono: Tel. 0536/880813; e-mail: biblioteca@comune.sassuolo.mo.it

Covid: minacce ad Alberto Bertoli su Facebook

“Speravo tanto che almeno una dose ti avesse procurato una grave miocardite (come è successo a tanti)” questa la parte di un commento rivolto ad Alberto Bertoli  dopo che lo stesso aveva postato un commento sulla cantante della Repubblica ceca che si è fatta contagiare volontariamente dal Covid e poi è deceduta.

Replicando Bertoli ha scritto che “per augurare del male ci vuole una persona cinica, intrisa di cattiveria e che piega ogni cosa che si trova davanti per avere una ragione che sa solamente di grossa ignoranza. Io ho le mie idee, sono chiare, sono dure, spesso mi tolgono pubblico invece di darmene ma sai com’è”.

“Chissà perché non so tacere e questo è quanto, non so vestirmi da commediante, sarà il rispetto che ho verso di me”.

In post poi il cantante ha scritto: “Vi amo novax siete ciò che distingue una persona umana da un bestia. Rock on!!”

I commenti sono stati successivamente cancellati, ma senza che non ci fosse la possibilità di salvarne il contenuto con degli screenshot.

Covid: minacce ad Alberto Bertoli su Facebook

Nasce il software che riconosce precocemente la polmonite interstiziale da Covid-19

Nasce il software che riconosce precocemente la polmonite interstiziale da Covid-19Un software in grado di riconoscere precocemente la polmonite interstiziale nei pazienti in isolamento domiciliare, i quali potranno così essere più efficacemente e rapidamente indirizzati verso l’ospedalizzazione o ulteriori approfondimenti, qualora necessari. Si chiama Vector, è nato alcuni anni fa dalla collaborazione fra la Reumatologia modenese e il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di UniMoRe e oggi è stato sviluppato per l’identificazione precoce dei pazienti con polmonite da SARS-CoV-2. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Computers in Biology and Medicine col titolo “VECTOR: An algorithm for the detection of COVID-19 pneumonia from velcro-like lung sounds” (142 (2022), https://doi.org/10.1016/j.compbiomed.2022.105220) a cura del gruppo di lavoro che coinvolge le Strutture complesse di Reumatologia e di Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.  

Come spiega il professor Carlo Salvarani, direttore della Struttura complessa di Reumatologia dell’AOU di Modena e professore all’Università di Modena e Reggio, “le interstiziopatie polmonari secondarie a malattie reumatiche e la polmonite interstiziale da Sars-CoV-2 hanno in comune tra loro la presenza di suoni polmonari tipici, cosiddetti rantoli a velcro, il cui riscontro ci permette di identificare i pazienti in cui sia necessario un approfondimento. Vista l’analogia tra le due patologie, abbiamo testato il software nei pazienti che accedevano al Pronto Soccorso evidenziando una corretta identificazione della polmonite da Covid-19 in oltre il 75% dei casi”.

L’idea dello studio è nata dall’esigenza di dotare i medici incaricati di valutare i pazienti in isolamento domiciliare per Covid-19 di uno strumento che permettesse di individuare un’eventuale polmonite e di inviare quindi tali pazienti in Pronto soccorso in tempo utile.

Uno dei test di screening attualmente utilizzati per i pazienti che accedono in Pronto soccorso è l’ecografia polmonare, che fornisce ottimi risultati. Tuttavia, questo esame richiede apparecchiature dedicate, una formazione specifica e difficilmente può essere utilizzata in ambito extraospedaliero, in particolare è di ardua esecuzione nei pazienti in isolamento domiciliare.

“Da alcuni anni collaboriamo con il Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) nell’ambito dell’ambulatorio congiunto multidisciplinare in esso ospitato – precisa il professor Marco Sebastiani, della Struttura complessa di Reumatologia di Modena e professore a UniMoRe – occupandoci di interstiziopatia polmonare in corso di malattie reumatiche. Grazie alla collaborazione con l’ingegner Fabrizio Pancaldi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, è stato sviluppato il software che ci ha permesso individuare i pazienti con sospetta interstiziopatia. Riteniamo che questo tipo di strumentazione, semplice e di utilizzo immediato, consenta di indirizzare in ospedale solo i soggetti che ne abbiano reale necessità, consentendoci così di decongestionare i Pronto soccorso e le strutture ospedaliere”. Il Centro MaRP, nell’ambito della Struttura Complessa di “Malattia dell’Apparato Respiratorio” diretta dal professor Enrico Clini e coordinato dalla Dott.ssa Stefania Cerri, coinvolge il professor Marco Sebastiani e le dottoresse Andreina Manfredi, Caterina Vacchi, e Giulia Cassone.

Come sottolinea il professor Fabrizio Pancaldi, professore al Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di UniMoRe, “recenti studi sull’artrite reumatoide e sulle malattie polmonari interstiziali hanno dimostrato che i suoni polmonari possono essere rilevati automaticamente da algoritmi opportunamente sviluppati. Scopo del lavoro era dimostrare che i suoni polmonari patologici evidenziati nei pazienti affetti da polmonite da Covid-19 possono essere rilevati dalla stessa classe di algoritmi. Il software ha confermato un’accuratezza diagnostica elevata, nonostante le difficoltà di auscultazione in un ambiente “difficile” come quello del Pronto Soccorso. Fra i possibili sviluppi futuri c’è anche la possibilità di auscultazione da parte di un familiare e l’invio della registrazione direttamente al medico, che potrà analizzarla e valutare “a distanza” la necessità di un intervento”.

“Nel periodo fra novembre 2020 e gennaio 2021 – precisa il dottor Giuseppe Pezzuto, direttore della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza al Policlinico di Modena – per i pazienti con sospetto di polmonite da Sars-CoV-2, gestiti in area Covid del Pronto Soccorso, nell’ambito della valutazione clinica e strumentale è stata effettuata anche una registrazione standardizzata dei rumori polmonari con un fonendoscopio elettronico. Di tali pazienti, 28 hanno presentato requisiti idonei per essere inseriti nello studio. I risultati di Vector nell’analisi delle registrazioni sono stati confrontati con le tecniche diagnostiche basate sull’imaging, in particolare ecografia polmonare, radiografia del torace e tomografia computerizzata ad alta risoluzione, evidenziando una corretta identificazione di tre quarti dei casi”.

Giorno della Memoria. I 76 ‘Giusti’ dell’Emilia-Romagna in una mostra e in un volume del Museo ebraico di Bologna

Giorno della Memoria. I 76 ‘Giusti’ dell’Emilia-Romagna in una mostra e in un volume del Museo ebraico di Bologna

E’ fondamentale continuare a fare memoria. Non smettere mai di portare all’attenzione di tutti, e soprattutto dei giovani, l’enorme tragedia della Shoah, e di ricordare le vittime dell’Olocausto. Solo ritornando a ciò che avvenne a causa della follia criminale nazista, alle leggi razziali volute dal regime fascista in Italia, possiamo tenere sempre viva la lezione della storia e non ricadere in un passato tanto buio. Ed è altrettanto importante mantenere viva la memoria di chi si oppose a quella follia, schierandosi dalla parte giusta della storia e dell’umanità. Persone che hanno creduto fortemente nei valori di libertà, democrazia e eguaglianza. I Giusti, appunto, che nel nostro Paese e nella nostra regione hanno permesso il salvataggio di ebrei perseguitati e contribuito a diffondere quei valori nati dalla Resistenza al nazifascismo e sanciti nella Costituzione repubblicana”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in occasione della presentazione – domani al Museo Ebraico di Bologna – del programma in vista del prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria. La ricorrenza internazionale fissata il giorno in cui nel 1945 venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz a memoria dello sterminio della popolazione ebraica e di tutti i deportati perseguitati e uccisi durante l’Olocausto.

A rappresentare la Regione, l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori. Con lui i presidenti della Fondazione Museo Ebraico di Bologna, Guido Ottolenghi, e della Comunità ebraica, Daniele De Paz, insieme alle curatrici della mostra e del volume dedicati ai Giusti dell’Emilia-Romagna che aprono la settimana di iniziative.

“Il mio sincero apprezzamento va alla Fondazione Museo Ebraico e a tutti coloro che hanno collaborato a ricostruire la vicenda di questi 76 nostri corregionali- afferma Felicori-. Donne e uomini di cui l’Emilia-Romagna è fiera, perché sotto la dittatura nazifascista vollero battersi per la giustizia e il diritto alla vita che è di ogni persona. Un esempio per tutti noi e per le future generazioni”.

A chiusura della giornata commemorativa, al Teatro del Baraccano, il Concerto per il Giorno della Memoria “Vieni notte, a bere luce”, con musiche di A. Schönberg e O. Messiaen, eseguite dall’Orchestra del Baraccano, diretta da Giambattista Giocoli.

 

I Giusti dell’Emilia-Romagna

Le loro storie di straordinario altruismo sono raccontate nella mostra, “I Giusti in Emilia-Romagna, piccole grandi storie di salvatori e salvati”, a cura di Vincenza Maugeri e di Caterina Quareni, e realizzata in collaborazione con Minerva edizioni. Ricca di documentazione, con testimonianze e 11 video originali, l’esposizione fa emergere in tutta la loro grandezza persone accomunabili soprattutto per il rifiuto di considerarsi ed essere considerati eroi. Accompagna la mostra, che rimarrà aperta fino al 6 marzo, un volume che contiene i risultati delle ricerche sui Giusti, coordinate dal Museo Ebraico di Bologna e aggiornate al 1^ gennaio 2021 (nel volume sono contenuti i QRcode per vedere le video interviste).

Le opere presentate fanno parte del progetto di mappatura completa dei Giusti tra le Nazioni emiliano-romagnoli realizzato dal Meb con il sostegno della Regione attraverso i fondi della legge regionale sulla Memoria.

I Giusti tra le Nazioni

L’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” fu istituita dallo Stato di Israele dopo la Seconda guerra mondiale per dare riconoscimento al coraggio di queste persone. Anche in Emilia-Romagna ci furono molti episodi di salvataggio, compiuti da persone comuni, spesso di umili condizioni, da sacerdoti e da figure vicine alla Resistenza, ma anche da interi Paesi che mantennero il silenzio intorno agli ebrei che sapevano nascosti nelle case dei vicini.

Lotta al covid. Donini su screening al personale sanitario e socio-sanitario

Lotta al covid. Donini su screening al personale sanitario e socio-sanitarioLa sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nella lotta quotidiana contro il covid, deve essere al primo posto.

Lo chiarisce l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, intervenendo sul tema relativo alla possibile sospensione dello screening anti covid mediante tamponi, in assenza di sintomi.

“Non voglio entrare nel merito delle valutazioni tecniche riguardanti i requisiti e i presupposti per lo screening degli operatori sanitari- chiarisce Donini– ma ritengo indispensabile che decisioni in tal senso debbano essere prima discusse dal punto di vista strategico e con il confronto con gli operatori stessi.”

“Per quello che mi riguarda- conclude l’assessore alla Salute- ritengo che al primo posto debba sempre rimanere la sicurezza degli operatori sanitari, mantenendo adeguate misure di prevenzione, soprattutto in questa fase di massima circolazione virale”

Circolo Culturale Artemisia Gentileschi Aps: “Per le donne Afgane”

Circolo Culturale Artemisia Gentileschi Aps: “Per le donne Afgane”
foto: Italpress

In questi giorni di confusione per tutte le nuove regole Covid e contagi, vogliamo ritornare su un argomento che ci sta molto a cuore la sorte che tante donne, madri come noi in altri luoghi, stanno passando.

Quando pensiamo alle donne Afgane, ci vengono alla mente tante immagini: povertà ,negazione dei diritti primari, negazione della scuola, della salute, dello sport, della cultura, persino della musica, del lavoro, tutto il lavoro tranne quello domestico e negli ospedali, il divieto di ritrovarsi con amici e amiche in un bar,  di rivestire il ruolo di insegnante, di sportiva, di giudice, di magistrata.

Quindi le donne non possono più difendere le donne. Con tanta fatica, giorno per giorno le bambine afgane  20 anni fa  avevano iniziato a ritornare a scuola,  negli ospedali, negli uffici, nelle farmacie, nei tribunali, passo dopo passo divenute donne stavano creando un mondo nuovo. Credevano di essere uscite dal buio in cui erano restate oltre 30 anni, ma la partenza degli americani dalla regione ha lasciato un vuoto immediatamente occupato dai talebani, di tutto il medio oriente fra i gruppi estremisti uno dei più chiusi  ai valori della Carta dei diritti dell’ONU.

La povera MAJHUBIN HAKIMI, è STATA DECAPITATA, perché GIOCAVA A PALLAVOLO E SI ALLENAVA  PER  RIUSCIRE  AD  AFFERMARE I SUOI DIRITTI, SAPEVA GIOCARE E SPESSO GIOCAVA ANCHE CON I MASCHI IN ALLENAMENTO.

Ha incontrato un talebano lungo la sua strada, la strada delle piccole e grandi libertà, come fare volare il vento  tra i capelli, potersi truccare le labbra e gli occhi, cantare all’aperto.

Poi è stata la volta della povera Zahira uccisa anche lei dai talebani perché portava i Jeans.

Frozan Safi chiedeva i diritti per se, per gli avvocati , per i giornalisti, per le autorità civili,  per poter avere libertà per le ragazze e per se stessa. Lei  è stata uccisa per prima  e poi chissà quante altre che non conosciamo saranno  state picchiate e torturate, come  le  tre ragazze che sono morte con Frozan. Le donne che con coraggio ancora manifestano per essere ascoltate dal mondo politico  afgano  vengono picchiate con bastoni  elettrici. E’ stata decapitata una ragazza  rea di dire  la verità sulle azioni dei talebani nei loro confronti.

Per noi Associazioni di volontariato che lavoriamo nel sociale a supporto delle ONG è inconcepibile tornare indietro sui diritti che abbiamo aiutato a conquistare.

Noi vorremmo poter fare di più ma crediamo che anche uscire dalla maggioranza silenziosa, uscire dall’indifferenza alzando le nostre voci di protesta e di ripudio farà sì che l’isolamento delle donne afgane sia meno forte e forse l’opinione pubblica potrà incidere, attraverso i Governi, sulla loro disumana condizione proteggendole dalla violenza.

(Circolo Culturale Artemisia Gentileschi Aps)

Green pass ed accesso a servizi e attività, il Presidente Draghi firma il Dpcm

Green pass ed accesso a servizi e attività, il Presidente Draghi firma il Dpcm
foto Italpress

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato oggi il Dpcm che individua le esigenze essenziali e primarie della persona per soddisfare le quali non è richiesto il possesso del Green Pass, ai sensi del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1.

La deroga vale per i servizi e le attività che si svolgono, in locali al chiuso, in cinque ambiti: alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia, di sicurezza personale.

 

Le attività alle quali si potrà accedere dal 1 febbraio senza il pass

ALIMENTARI E PRIMA NECESSITÀ – Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto; commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica); commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di materiale per ottica; commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

SALUTE – è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché a quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori. Questi ultimi però, per rimanere all’interno delle strutture residenziali, socio assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno aver fatto il booster oppure avere l’esito di un tampone negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti se hanno solo due dosi di vaccino o sono guariti dal virus.

SICUREZZA – è consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti.

GIUSTIZIA – è consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata.

 

La Regione sospende al personale sanitario e socio sanitario lo screening con i tamponi in assenza di sintomi, Cgil: “Scelta sbagliata e da rivedere”

La Regione sospende al personale sanitario e socio sanitario lo screening con i tamponi in assenza di sintomi, Cgil: “Scelta sbagliata e da rivedere”
foto: Italpress

Tre giorni fa la Regione Emilia-Romagna ha inviato una lettera alle aziende sanitarie, ai direttori di distretto e all’Aiop, indicando la sospensione dello screening al personale sanitario e socio sanitario. Si tratta di una decisione non condivisa  né comunicata ai sindacati, nonostante incroci in maniera pesante la questione della sicurezza sul lavoro.

Il documento descrive come acuta la fase attuale pandemica, con un rapido incremento dell’incidenza dei casi positivi, che ha ormai raggiunto a livello regionale i 1.582 per 100.000 abitanti, con tassi di occupazione dei posti letto ordinari pari al 20,5% e di terapia intensiva pari al 15,7%. Sempre nel documento, l’operatore sanitario e socio sanitario che presenta un basso rischio di infezione, a seguito del contatto con pazienti o altri operatori positivi, è quello che ha ricevuto tre dosi di vaccino contro il Covid-19, o che ha completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure guarito da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti ed indossi correttamente un mascherina FFP2. Inoltre, si specifica come basso il rischio per un operatore sanitario e socio sanitario con dose booster, anche se positivo asintomatico, di risultare contagioso in caso di contatti extra lavorativi non correttamente protetti (ad alto rischio).

Alla luce di ciò, la Regione ha ritenuto opportuno per gli operatori sanitari e socio sanitari sospendere in via temporanea i controlli tramite tampone molecolare o antigenico. Fino ad oggi, infatti, lo screening, ossia il tampone preventivo privo di sintomi, veniva effettuato ogni 15 giorni, mentre ora avverrà solo in caso di sintomi.

Si passa quindi dal concetto di prevenzione a quello di diagnosi.

Non solo, perché il documento dispone anche l’utilizzo della mascherina chirurgica e non la FFP2 nei laboratori analisi, nelle camere mortuarie, nei servizi di pulizie negli uffici amministrativi, anche aperti al pubblico, nei servizi di sterilizzazione, di mensa, di cucina e di manutenzione.

Riteniamo queste scelte profondamente sbagliate e incoerenti rispetto al quadro attuale.

Il COVID colpisce duro, la situazione dei posti letto peggiora e anziché utilizzare la prevenzione attraverso lo screening la si abolisce, dando inoltre indicazione di utilizzare la mascherina chirurgica a un operatore del CUP in prima linea con le sale di attesa piene, quando è obbligatoria la FFP2 per andare al cinema. Pensiamo sia fondamentale denunciare queste scelte perché il personale sanitario e socio sanitario va tutelato con tutte le forze del caso e ci delude che la nostra Regione proponga una direttiva del genere, addirittura facendosi portavoce a livello nazionale e impegnandosi a suggerire queste modifiche proposte negli opportuni tavoli istituzionali.

Anche no, grazie. La retorica degli eroi, che peraltro abbiamo sempre rigettato, si dimostra tale e alle parole di impegno, garanzia e valorizzazione verso gli operatori della sanità, la politica ha spesso dimostrato di andare nella direzione opposta nei fatti. Faremo sentire la nostra voce e chiederemo di rivalutare questa scelta e ripristinare lo screening a tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità.

(FP CGIL EMILIA-ROMAGNA)

 

Marazzi Top Employers Italia e Spagna 2022

Marazzi Top Employers Italia e Spagna 2022Marazzi Group – leader internazionale nel design e nella produzione di piastrelle di ceramica per pavimenti e rivestimenti – ha ricevuto per il sesto anno consecutivo la certificazione Top Employers per le eccellenti condizioni di lavoro in azienda e per la qualità dei programmi di formazione e sviluppo.

La ricerca, condotta ogni anno a livello globale dal Top Employers Institute, certifica nel mondo le aziende che garantiscono le migliori condizioni di lavoro, che implementano ed investono in programmi formativi e di sviluppo a ogni livello aziendale e che si impegnano costantemente nel migliorare le proprie best practice.

“Siamo felici di aver ricevuto per il sesto anno consecutivo la Certificazione Top Employers e di averla estesa quest’anno anche a Marazzi in Spagna” – commenta Luca Gatti, direttore HR e Organizzazione Marazzi Group – “In un anno ancora complicato come quello appena trascorso, siamo riusciti a lavorare in tutti i paesi in sicurezza, grazie anche alla tantissima formazione fatta ogni anno sul tema che ha diffuso cultura della sicurezza nelle nostre aziende e ci ha permesso anche di condividere e applicare bene i severi protocolli di protezione adottati per contenere la pandemia. Tra aule a distanza e aule in presenza, abbiamo continuato a fare formazione non solo sulla sicurezza ma in tutte le aree – qualità e ambiente, management, informatica, linguistica e tecnico-specialistica – per un totale di 257 corsi e oltre 11.000 ore di didattica nel 2021, nell’ambito del progetto Marazzi Academy a cui si affianca, sul territorio, il progetto Marazzi Academy Duale, un percorso pluriennale rivolto ad oltre 50 studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandro Volta” di Sassuolo, in provincia di Modena, che ha come focus principale quello dell’occupabilità”.

“Abbiamo, inoltre – continua Gatti – aggiunto nuove convenzioni all’interno del programma di Welfare Aziendale, garantendo la facoltà di commutare una parte del premio di risultato in beni o servizi inerenti salute, istruzione, benessere e cultura”.

La Cerimonia di Premiazione Top Employers 2022 è avvenuta on line con centinaia di partecipanti da tutta Europa in collegamento dalle aziende che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento.

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