È Nadia Camellini la nuova Presidente del partito democratico sassolese. L’elezione è avvenuta nella direzione convocata online lo scorso giovedì 20 gennaio dopo un’attenta ed approfondita discussione dei membri del direttivo, raccogliendo l’unanimità dei voti e molti attestati di stima.
Dopo l’elezione della presidente, il segretario Lorenzo Ravazzini ha presentato la nuova segreteria che lo affiancherà nella guida del Partito Democratico per affrontare le future sfide cittadine. Una segretaria unitaria e plurale, formata da personalità di grande esperienza tra cui Gregorio Schenetti, già assessore della giunta Pistoni, nominato coordinatore del programma locale per le elezioni 2024. Nicoletta Bagni e Matteo Bettuzzi, rispettivamente con le deleghe di coordinamento e organizzazione. Al coordinatore dei giovani democratici del distretto ceramico Filippo Simeone è stata affidata delega a iniziative e formazione politica, a Maria Chiara Romaniello invece, new entry del partito locale, è stata affidata la delega al tesseramento.
A conclusione della presentazione il segretario ha sottolineato la necessità di avere al proprio fianco come membri di diritto, Mimma Savigni capogruppo PD in consiglio comunale e la neoeletta Nadia Camellini presidente della direzione, per avere un coordinamento efficace e sempre più ancorato al territorio.
Una posizione unanime da parte dei dirigenti è quella di lavorare
attivamente per superare insieme le difficoltà della sconfitta del 2019
e di ripartire nel più breve tempo possibile concentrando gli sforzi,
attraverso il coinvolgimento dei sindacati e delle associazioni del
territorio, al fine dì tutelare famiglie e imprese che in queste ultime
settimane sono state messe in ginocchio dalla crisi pandemica e dagli
Un mese dopo il suo ultimo impegno di campionato, la Green Warriors Sassuolo è ormai pronta a tornare in campo: domenica, Civitico e compagne riceveranno al Pala Consolata San Giovanni di Marignano, con fischio di inizio alle 17.00
L’ultimo match disputato dalle neroverdi risale allo scorso 26 dicembre, con la sfida esterna di Macerata terminata con la vittoria delle marchigiane: nel mezzo, la pausa del campionato per lasciare spazio alla Coppa Italia e – soprattutto – i casi di Covid all’interno del gruppo squadra neroverde nei primi giorni del 2022 che hanno costretto la formazione sassolese al rinvio dei match contro Olbia ed Altino, originariamente in programma lo scorso 9 e 16 gennaio.
Dopo una decina di giorni di allenamenti a ranghi ridotti, dall’inizio della settimana la Green Warriors Coach Venco ha potuto ritrovare in palestra la quasi totalità delle sue atlete per preparare al meglio la gara contro San Giovanni, valida per quinta giornata del Girone di Ritorno.
Come Sassuolo, anche per le marignanesi quella di domenica sarà la prima partita del 2022: anche la Omag è infatti reduce da uno stop per Covid, che ha impedito alle ragazze di Coach Barbolini di disputare – oltre che le ultime due giornate di campionato – anche la Finale di Coppa Italia, posticipata al periodo pasquale. In più, San Giovanni si presenterà a Sassuolo senza il suo capitano Serena Ortolani, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato il suo ritiro per questa stagione.
A fare il punto della situazione in casa Green Warriors è la schiacciatrice Aneta Zojzi: “Finalmente è arrivato il momento di tornare a giocare: lo aspettavamo veramente da tanto! Stare lontano dal campo così a lungo non è stato semplice, però la grande voglia di giocare che tutte abbiamo ci sta facendo riprendere velocemente.
Domenica affronteremo San Giovanni e già sappiamo che la partita sarà sicuramente difficile dopo il lungo stop da cui siamo reduci. Ma – considerato l’avversario che ci troveremo davanti – lo sarebbe stata comunque, anche se non ci fossimo mai fermate; come del resto sono difficili tutte le gare che ci troviamo ad affrontare in questo campionato.
Anche le nostre prossime avversarie, esattamente come noi, sono state ferme a lungo e per nessuno uscire da questa situazione è una cosa semplice. Per quanto riguarda noi, come sempre daremo tutto per giocarcela ad armi pari e riprendere la nostra normalità che purtroppo questa pandemia ci ha tolto, anche se questa volta per fortuna per pochi giorni soltanto. Il girone di ritorno è appena iniziato e sappiamo che sarà ancora lunga e ci aspettano molte sfide impegnative e speriamo di ritrovare presto il nostro ritmo di gioco e quella determinazione che ci ha sempre contraddistinte”.
Copyright dell’immagine: Regione Emilia-Romagna Diateca Agricoltura – Autore: Dell’Aquila Fabrizio
Un orto nel cortile della scuola media, per diffondere tra i ragazzi la cultura dell’alimentazione e della sostenibilità attraverso la cura della coltivazione e la raccolta dei prodotti. Un modo per incoraggiare la conoscenza e il consumo di prodotti agroalimentari locali e di stagione. Ma anche per accrescere le abilità manuali e promuovere attività all’aria aperta, oltre che sostenere percorsi didattici interdisciplinari nella scuola.
Sono gli obiettivi di “IO COLTIVO. Dall’orto alla tavola”, nuovo progetto per le scuole dell’assessorato all’Agricoltura e agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, che promuove l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare attraverso la creazione e la cura di un orto negli spazi verdi della scuola.
“Pensiamo sia importante far acquisire ai ragazzi della scuola media maggiore consapevolezza rispetto alla propria alimentazione- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, attraverso attività pratiche che consentano loro di sperimentare direttamente le tecniche produttive, seguire le fasi di coltivazione delle piante, conoscere tipologie e caratteristiche dei prodotti regionali. I laboratori proposti utilizzeranno le metodologie didattiche dell’’imparare facendo’, per favorire l’apprendimento attraverso l’azione, il coinvolgimento diretto dei ragazzi e lo sviluppo della manualità, con un approccio scientifico ma anche ludico e interattivo”.
Al progetto avranno la possibilità di aderire fino a 50 classi di scuole secondarie di primo grado della regione, nelle quali sarà realizzato un orto in pieno campo negli spazi verdi della scuola o in grandi vasi di terra.
Daranno supporto gli agricoltori delle fattorie didattiche locali, che spiegheranno le tecniche colturali e i principi base dell’orticoltura.
Saranno inoltre proposti incontri e laboratori sull’alimentazione consapevole rivolti a insegnanti e studenti, con lo scopo primario di diffondere e consolidare buone prassi per un consumo alimentare sostenibile.
Quando l’orto produrrà i suoi frutti, in ogni scuola aderente verrà organizzato un evento di socializzazione e comunicazione dei risultati del progetto, con la partecipazione delle famiglie e la degustazione dei prodotti dell’orto o, in alternativa, la consegna alle famiglie di una selezione di prodotti raccolti.
L’adesione è gratuita e comprende la fornitura di un kit per la scuola (vanghe, badili, rastrelli, palette, piantine, ecc.) e kit per lesingole classi (bustine di semi), oltre a schede e supporti didattici alla scoperta dell’orto.
L’iniziativa verrà promossa nel web attraverso i social media, con una pagina Facebook dedicata collegata a un account Instagram.
Il progetto si svolgerà negli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023.
Le scuole interessate possono rivolgersi per informazioni e per indicazioni su come presentare la candidatura della scuola e delle classi a Ri.Nova Soc. Coop. – didattica@rinova.eu – telefono 0547/415158.
L’avvio di una selezione per l’individuazione di quattro Associazioni di Promozione Sociale che si occuperanno della cura e della valorizzazione di altrettante aree verdi pubbliche cittadine. Lo ha stabilito la Giunta del Comune di Sassuolo con Delibera n° 3 del 18/01/2022 in corso di pubblicazione all’Albo Pretorio.
Le aree verdi pubbliche in oggetto saranno: area giochi Tiziana Orsini Rovatti di L.go Bezzi per circa 4.262,50 mq; parco Ottavio Tassi di viale Cairoli per circa 4.003 mq; parco della Felicità di via Milano per circa 1.500 mq; Parcallegro di via Valle d’Aosta (incluso il campo da calcio e l’aiuola pertinenziale di v. Toscana) e il giardino “Rosa” di via Molise per circa 6.650mq.
“Le Associazioni di promozione sociale interessate – si legge nella Delibera di Giunta – potranno presentare la propria candidatura al convenzionamento per la gestione di una sola delle aree verdi pubbliche sopra indicate e che il convenzionamento con il Comune di Sassuolo è subordinato al possesso dei seguenti requisiti:
iscrizione nel RUNTS/Registro regionale delle APS come Ente del Terzo Settore da almeno 6 mesi. Saranno considerate prioritariamente le APS che svolgono attività d’interesse generale di cui all’art. 5 lett.e) del D.Lgs. 117/2017 ed in particolare “Interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali ..omissis…” e solo in assenza di candidatura di APS con tale requisito saranno prese in considerazione APS con altre finalità d’interesse generale;
possesso di sede operativa nel Comune di Sassuolo, o in alternativa impegno ad allestire apposita sede operativa entro 30 giorni dalla comunicazione di selezione, nel Comune di Sassuolo (in caso contrario non si procederà alla stipula della convenzione e l’Amministrazione comunale pronuncerà la decadenza dall’assegnazione); aver maturato un’esperienza, di durata almeno quinquennale alla data di pubblicazione dell’avviso di manifestazione di interesse, nell’ambito della cura e della valorizzazione di aree verdi pubbliche per conto di pubbliche amministrazioni.
“L’importanza della cura del verde pubblico – sottolinea l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sassuolo Ugo Liberi – è evidente così come è importante coinvolgere le associazioni del territorio in un’operazione che punta ad andare oltre la semplice sorveglianza, ma che miri alla valorizzazione degli spazi attraverso iniziative e appuntamenti in grado di portare i concittadini a vivere a pieno la città”.
La delibera stabilisce inoltre di concedere un contributo economico, a titolo di rimborso spese, a favore delle APS selezionate che collaboreranno con l’Amministrazione comunale nella gestione di aree verdi pubbliche sopracitate, in quanto concorreranno al perseguimento di interessi generali quali la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente; definendo, a decorrere dall’anno in corso, criteri omogenei per la determinazione di tale contributo economico, di cui tener conto anche per l’assegnazione di future altre aree verdi comunali, commisurato alle risorse finanziarie disponibili e determinato in funzione dell’estensione in mq dell’area verde oggetto di gestione nonché delle attività che le APS si rendono disponibili ad effettuare.
L’Unione dei comuni del Distretto ceramico è un ente locale sovracomunale, costituita da 8 comuni per complessivi 119.783 abitanti, ed è principalmente caratterizzata da temi locali che a volte hanno ricadute anche in altri comuni della provincia. Fratelli d’Italia di Sassuolo, Formigine, Maranello e Fiorano hanno creato un gruppo composto dai consiglieri comunali e dai coordinatori dei circoli presenti nei paesi di questo Distretto per approfondire le problematiche locali e anche per elaborare proposte che possano portare vantaggi a tutta la popolazione e alle attività produttive, sociali, sportive, del volontariato presenti nel territorio. Il nostro lavoro verrà messo disposizione degli alleati di centrodestra e di tutti gli enti che saranno disponibili a recepire o discutere le nostre proposte.
Proprio in quest’ottica abbiamo elaborato una mozione da presentare nei comuni del distretto affinché le singole amministrazioni si attivino per un confronto con la Regione al fine di ottenere fondi o, in caso di impossibilità, destinare somme dalle casse comunali per l’installazione di adeguati sistemi di ventilazione meccanica e/o purificazione dell’aria nelle scuole.
“In questa prospettiva di emergenza, ma anche in un quadro di ritorno alla normalità, recenti studi svolti nel nostro paese e non solo, hanno dimostrato che la ventilazione meccanica si può considerare uno strumento utile di contrasto alla diffusione delle malattie compreso il coronavirus, all’abbattimento delle sostanze inquinanti negli ambienti chiusi oltre che alla riduzione di allergeni ed odori; sistema già attivato in numerosi Paesi europei ed in altre regioni italiane” commentano gli esponenti distrettuali di FdI.
(Guglielmo Sassi, Consigliere e Coordinatore FdI Distretto Ceramico – Marina Messori, Consigliere e Presidente del Circolo FdI di Formigine – Luca Cuoghi, Presidente del Circolo FdI di Sassuolo – Mario Casali, Presidente del Circolo FdI di Fiorano Modenese)
La legge di Bilancio 2022 proroga al 31 marzo 2022 l’esenzione dal pagamento del canone unico patrimoniale per le occupazioni di suolo pubblico da parte di imprese di pubblico esercizio e per l’esercizio del commercio su aree pubbliche. Per le stesse attività, inoltre, la posa in opera temporanea di strutture amovibili (quali dehors, elementi di arredo urbano, pedane, tavolini, etc.), purché funzionali all’attività, non è subordinata ad autorizzazione.
ATER Fondazione, in coerenza con le finalità statutarie e gli indirizzi programmatici della Regione Emilia-Romagna, ha inserito all’interno del proprio programma di attività 2022 l’obiettivo di incrementare la circuitazione internazionale di spettacoli prodotti in Emilia-Romagna.
Ciò avverrà con azioni di partenariato che mirano a sostenere le rappresentazioni all’estero di progetti realizzati insieme ad operatori dello spettacolo dal vivo con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna, a cui si offre anche una consulenza amministrativa, tecnica e logistica.
Gli operatori e le compagnie emiliano-romagnole che abbiano quale principale finalità istituzionale quella di realizzare e/o promuovere spettacoli dal vivo sono invitati a presentare la propria proposta dal 1° al 28 febbraio 2022.
Dopo aver ricevuto le candidature nei tempi e nelle modalità indicate dal bando, ATER Fondazione svolgerà un’istruttoria per verificare la sussistenza dei requisiti formali e di idoneità del progetto a cura dell’Ufficio Progetti Internazionali e di un Nucleo di Valutazione. La comunicazione degli esiti verrà pubblicata sul sito di ATER e inviata via PEC al soggetto ritenuto idoneo. In caso di accordo di partenariato ATER Fondazione si impegnerà a coprire i costi dei viaggi all’estero del personale artistico e tecnico e i costi dei trasporti. Il periodo di svolgimento dei progetti dovrà essere compreso tra il 15 marzo e il 31 dicembre 2022.
Giovedì 27 gennaio, alle ore 20.30, presso il Teatro Astoria si terrà un bellissimo evento per la Giornata della Memoria, ricorrenza dedicata al ricordo del tragico genocidio degli ebrei, avvenuto per mano nazi-fascista nella prima metà del ‘900.
“Etty Hillesum, un’anima fatta di fuoco e di cristalli di rocca” vuole porre l’attenzione sull’attualità delle riflessioni e delle azioni della giovane ebrea olandese che volle condividere, fino all’estremo dono di sé, il “destino comune” del suo popolo, e seppe farlo con grazia.
L’ingresso è gratuito, nel rispetto delle norme anti-Covid. Per cui è necessario essere muniti di mascherina FFP2 e Super Green Pass. L’iniziativa è curata da Rita Turrini, del Circolo Culturale Artemisia, in collaborazione con il Comune si Fiorano Modenese.
Daniele Bedogni è il nuovo segretario generale della First (Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario) Cisl Emilia Romagna, il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority che in regione conta circa 11 mila iscritti.
È quanto è stato deciso nel tardo pomeriggio di ieri dal secondo congresso regionale della categoria cislina che si è svolto a Riccione (Rimini) alla presenza, tra gli altri, del segretario generale nazionale della categoria Riccardo Colombani e del segretario generale della Cisl Emilia Romagna Filippo Pieri. Il neo eletto sostituisce Sabrina Nanni, che ha optato per un altro percorso professionale.
Reggiano, diplomato, 56 anni, sposato, padre di tre figli, Bedogni ha iniziato la sua attività sindacale nel 1995, nella Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. Dal 1999 al 2010 è stato segretario territoriale della Fiba di Reggio Emilia, partecipando a tutte le trattative di fusione che portano la Cassa prima in Bipop, poi in Capitalia ed infine in Unicredit. È seguito poi un biennio, dal 2010 al 2012, in cui è entrato a far parte della Segreteria confederale della Cisl Reggio Emilia. Incarico che ha lasciato per entrare nello staff First Cisl dell’Emilia Romagna, di cui, nel 2015, è diventato segretario organizzativo.
“In questi anni, il quadro del settore bancario e assicurativo regionale sta subendo continue trasformazioni, come mai era accaduto prima. Tuttavia, ancor più in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, abbiamo sempre cercato di garantire ai nostri iscritti tutte le tutele possibili. Un lavoro che si è realizzato nella vicinanza a coloro che hanno continuato la loro attività durante il periodo di pandemia, cosi come a quelli che purtroppo ne hanno subito le ricadute negative in termini di disagio e perdita di posti di lavoro”, ha esordito il dirigente Cisl.
“Nel prossimo quadriennio, un’attenzione particolare sarà rivolta sia ai giovani che si affacciano a queste difficili professioni sia alla formazione e all’inserimento di giovani dirigenti nell’ambito sindacale. E per farlo occorrerà inevitabilmente ridisegnare il sistema delle relazioni sindacali verso una reale valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Le banche dovranno abbandonare l’ossessione del massimo dividendo a tutti i costi e riappropriarsi della loro utilità e credibilità sociale, con una maggiore attenzione al lavoro, al sostegno dei bisogni di famiglie e imprese”, ha concluso Bedogni.
La Segreteria regionale della categoria della Cisl è stata completata dall’elezione di Silvia Lambertini, della First Cisl area metropolitana bolognese e Ferrara, e Stefano Manzi, della First Cisl Romagna, come segretario generale aggiunto.
Elly-Schlein (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Pietro Ballardini)
Consolidamento dei risultati ottenuti e dei partenariati sviluppati, coinvolgimento sempre più largo degli stakeholder territoriali come Comuni, Ong, associazioni impegnate sul fronte della cooperazione internazionale allo sviluppo, integrazione tra la cooperazione internazionale e la promozione e lo sviluppo della pace.
Sono i tre principali obiettivi individuati nel nuovo documento di indirizzo programmatico triennale sulla cooperazione internazionale e sulla pace, che la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, ha presentato ieri ed è stato approvato in Assemblea legislativa.
Messo a punto, per la parte che riguarda la promozione della pace, anche con il coinvolgimento dell’assessore alla Cultura con delega alla Pace Mauro Felicori, il documento conferma l’importanza che questi temi rivestono per la Regione Emilia-Romagna, coordinatrice del settore cooperazione internazionale all’interno della Conferenza delle Regioni.
“Questi due anni di pandemia hanno acuito le diseguaglianze in tutto il mondo, ma ci hanno anche insegnato che crisi simili richiedono più cooperazione internazionale allo sviluppo, perché nessuno Stato è in grado di risolvere questi problemi da solo- commentano la vicepresidente Schlein e l’assessore Felicori- Per questo la Regione Emilia-Romagna negli ultimi due anni ha aumentato i fondi destinati alla cooperazione internazionale e intendiamo continuare in questa direzione, oltre ad esserci dotati di una strategia regionale attuativa dell’Agenda 2030 e dei suoi obiettivi per lo sviluppo sostenibile, che è un riferimento per tutte le nostre politiche”.
“Anche quando ci occupiamo di cooperazione internazionale e di promozione per la pace- aggiungono Schlein e Felicori- non possiamo farlo senza tenere presente questo contesto. L’educazione alla cittadinanza globale passa infatti attraverso il sostegno di una cultura dei diritti umani e della pace, del dialogo e dell’accoglienza interculturale, della valorizzazione della storia e della memoria dei Paesi coinvolti”.
Il piano 2021-2023
Gli obiettivi da perseguire con i progetti ordinari e strategici di cooperazione internazionale sono quelli dell’Agenda 2030, con particolare attenzione a tre priorità trasversali: nesso tra migrazioni e sviluppo, cambiamenti climatici, uguaglianza di genere in Africa, Medio Oriente, America Latina, Europa balcanica e dell’Est. A questi si aggiungono i progetti di emergenza e di aiuto umanitario finanziati totalmente dalla Regione senza vincoli di natura geografica che saranno gestiti con maggiore flessibilità rispetto al passato. /
CGIL, CISL e UIL Emilia-Romagna sono state ammesse come parti civili nel processo contro la ‘ndrangheta denominato “Perserverance”. Lo ha deciso il Gup di Bologna, rigettando le istanze di esclusione proposte dalle difese degli imputati. L’ammissione è avvenuta in relazione all’imputazione di associazione mafiosa, nei riguardi, secondo l’accusa, di una consorteria criminale con “spiccata vocazione imprenditoriale e finanziaria, in grado di infiltrarsi nel ricco tessuto produttivo della regione”. Da qui la presenza, nel processo, delle organizzazioni sindacali, custodi nel territorio della legalità e dei diritti sul lavoro che sono incompatibili con l’infiltrazione mafiosa.
La costituzione di parte civile è intervenuta anche per i “reati scopo” dell’associazione, in cui si evidenziava la compromissione del tessuto economico regionale; per l’imputazione di caporalato; per una contestazione di estorsione ai danni delle attività lavorative; per le numerose ipotesi di intestazione fittizia di beni per eludere le misure di prevenzione; nonché per gli episodi di false testimonianze rese nel corso del processo Aemilia.
L’organizzazione criminale giudicata nel processo “Perseverance” si pone infatti in termini di continuità rispetto a quella dei processi Aemilia e Grimilde. In entrambe le circostanze alle organizzazioni sindacali (costituite anche in quei casi parti civili) è stato riconosciuto il danno subito, con conseguente condanna degli imputati al risarcimento. A definizione del processo Aemilia, la Corte di Cassazione ha stabilito che “il delitto associativo […] nella vicenda in esame, si è tradotto in una forma di compromissione del libero e pieno esercizio dell’attività di impresa […] con la conseguente realizzazione di un serio pregiudizio alle finalità statutarie perseguite da quelle associazioni in riferimento proprio allo specifico mondo del lavoro, con alterazione e compromissione delle regole dello stesso…”.
Cgil, Cisl e Uil da tempo denunciano i fenomeni di criminalità organizzata presenti in maniera rilevantissima su tutto il territorio. Le tante iniziative organizzate testimoniano questo nostro impegno. Le dinamiche emerse nell’indagine “Perseverance” (che hanno portato alla richiesta del rinvio a giudizio per 48 persone, di cui 29 indagati sottoposti a misure cautelari), esplicitano ulteriormente e in modo macroscopico la dimensione dei problemi con i quali siamo chiamati a misurarci. In questo caso, la novità dell’inchiesta non risiede tanto nei nomi quanto nelle circostanze che hanno portato alla riorganizzazione della ‘ndrangheta emiliana e nella sua tenuta, anche in termini di assetto militare, nonostante i diversi procedimenti giudiziari.
Le associazioni criminali, qualunque esse siano, nei loro tentativi di infiltrazione e inquinamento della società, nonché di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, impediscono ai sindacati di esercitare le proprie attività di cura e tutela. Le mafie troveranno quindi sempre sulla loro strada l’opposizione del sindacato confederale. Per questo Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna ci sono anche questa volta, perché i diritti e le libertà delle lavoratrici e dei lavoratori sono incompatibili con qualsiasi attività criminale.
(Luigi Giove, segretario generale CGIL Emilia-Romagna – Filippo Pieri, segretario generale CISL Emilia-Romagna – Giuliano Zignani, segretario generale UIL Emilia-Romagna)
Negli ultimi giorni tutti i settori dell’Azienda sanitaria sono al lavoro senza sosta per ottimizzare tutti i percorsi, favorendo lo sblocco di tutte le situazioni di isolamento e quarantena che, per il repentino cambiamento delle norme tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, avevano creato disagi ai cittadini.
Attualmente sono oltre 35mila i cittadini in carico all’Azienda sanitaria per i percorsi legati al covid (isolamenti e quarantene); ad essi si aggiungono un numero di ricoverati ancora purtroppo in crescita, e in lento ma progressivo avvicinamento ai dati dello scorso anno, seppure con caratteristiche di minor gravità (crescono meno rapidamente i ricoveri in terapia intensiva).
“I professionisti negli ospedali, i tecnici informatici, gli URP, i tracciatori, i professionisti ai drive, ai punti vaccinali, agli ambulatori della Pediatria di Comunità: tutti stiamo lavorando senza sosta affinché tutti i percorsi previsti dalle nuove norme funzionino”, ha dichiarato il Direttore generale Ausl Antonio Brambilla, “anche questa volta voglio chiedere ai cittadini di avvicinarsi ai servizi Ausl con questa consapevolezza e in maniera collaborativa, in modo da poter risolvere, una dopo l’altra, tutte le criticità”.
Tamponi
A seguito dell’altissimo numero di richieste di tamponi assestatesi nell’ultima settimana a più di 5-6000 al giorno (cui si aggiungono tutti quelli ospedalieri e delle farmacie, per un totale che ha raggiunto picchi anche di 13mila tamponi giornalieri), in accordo coi Direttori del Dipartimento di sanità pubblica e della Medicina di laboratorio si è deciso di accelerare l’avvio delle linee di produzione dei tamponi antigenici già programmate nei giorni scorsi in virtù delle nuove disposizioni di legge – che equiparano l’esito dei tamponi antigenici e molecolari nel determinare l’inizio e la fine di quarantene e isolamenti – e di programmare per questa settimana tutte le richieste di tamponi non ancora prenotate (sia in uscita dalla quarantena che dall’isolamento e nei casi sintomatici con richiesta da medici e pediatri) come tamponi antigenici, in una quantità di circa 2000 al giorno. Tutto ciò al fine di garantire una refertazione più rapida sia dei molecolari che degli antigenici e ottimizzare così, rendendoli più veloci, i percorsi dei cittadini che attendono la diagnosi o, viceversa, l’uscita dall’isolamento/quarantena. A titolo di chiarimento, si precisa che i test antigenici disposti dall’Ausl non sono i cosiddetti “rapidi” delle due tipologie conosciute dai cittadini (per l’utilizzo in farmacia o in autotest), ma sono antigenici che prevedono la refertazione attraverso tecnologie specifiche presenti nei due Laboratori del territorio modenese il cui utilizzo è già stato consolidato in provincia.
Lavoro
Si conferma la validità dell’esito negativo del test effettuato da Ausl o in farmacia (o l’autotest per i vaccinati con booster in possesso di Fascicolo sanitario che devono terminare l’isolamento), per certificare la fine di isolamenti e quarantene e garantire la ripresa immediata di tutte le attività per il cittadino, compresa quella lavorativa e scolastica, in attesa dell’arrivo della notifica finale dell’Ausl. Ciò con l’obiettivo di ridurre il tempo che intercorre tra l’esito negativo dell’esame da parte del soggetto e la sua effettiva uscita dai percorsi covid.
Scuole
Negli ultimi giorni sono stati messi a punto i percorsi per le scuole, definendo nel dettaglio, in una costante collaborazione con i dirigenti scolastici, con le farmacie e con lo staff della regione, tutti i percorsi, che sono stati affrontati in un secondo incontro con le scuole anche in questi giorni.
In particolare si è chiarito che i tamponi di fine quarantena per tutti gli ordini di scuola, per i quali l’Ausl invia comunque convocazioni ai Drive, possono essere effettuati anche in farmacia presentando il foglio di quarantena. Non potranno essere effettuati in farmacia eventuali tamponi di screening prima della fine della quarantena per gli studenti di nidi, infanzia e primaria. Per quest’ultima, in particolare, tale percorso è disposto direttamente dall’Ausl a seguito della prima positività, al fine di individuare eventuali ulteriori positività.
L’unica eccezione è sulle scuole secondarie (primo e secondo grado): per questi studenti, su prescrizione del medico/pediatra, sarà possibile prenotare ed eseguire un test antigenico in farmacia alla scoperta della prima positività in una classe, anche qui con l’obiettivo di individuarne eventuali altre.
Vaccinazioni
Positivi i dati sui minori 5-11 anni, con quasi 20mila bimbi vaccinati, pari al 42% del target. Buono l’esito dell’Open Day dedicato alla scuola di domenica 16 gennaio, non si escludono ulteriori iniziative in tal senso. Altri Open Day anche per altre fasce di popolazione sono tuttora in corso sul territorio modenese, soprattutto nelle aree con coperture vaccinali da incrementare.
Crescono ancora troppo lentamente, ha osservato il Direttore generale, le vaccinazioni delle persone con più di 50 anni, con un 8% di persone non ancora vaccinate (quasi il 10% se si considera la sola fascia 50-54 anni). Si ricorda che è previsto il libero accesso per chi deve iniziare il ciclo vaccinale, negli orari riportati sul sito Ausl.
Pagine dedicate
Al fine di migliorare le informazioni a disposizione dei cittadini, sono state ampliate le pagine dedicate al coronavirus, dove è possibile trovare chiarimenti su tutti i percorsi attualmente previsti. Tra queste, quella dedicata all’autotest, online da oggi sempre sul portale www.ausl.mo.it
In questi ultimi giorni, nell’ambito dei controlli svolti quotidianamente su tutto il territorio, gli agenti della Polizia Locale hanno sanzionato due attività di Maranello, un ristorante e un bar, per violazione delle normative anticovid vigenti. Entrambi gli esercizi hanno dovuto sospendere la propria attività per cinque giorni.
Nel primo caso sono stati multati il titolare del ristorante, il suo socio e un loro dipendente, ognuno responsabile di due distinte irregolarità. Il gestore del ristorante è stato sanzionato per omesso controllo del green pass sui clienti e per non aver vigilato sul mancato green pass del suo dipendente. Lo stesso lavoratore e il socio del titolare sono invece stati sanzioni sia per il mancato utilizzo della mascherina, sia perché sprovvisti di green pass. Anche il titolare del bar è stato multato per mancato possesso di green pass valido.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 875.323 casi di positività, 20.140 in più rispetto a ieri, su un totale di 71.690 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 29.996molecolari e 41.694 test antigenici rapidi.
Questo il dato comunicato al ministero della Salute. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 28,1%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.270.859 dosi; sul totale sono 3.669.083 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,3%. Le terze dosi fatte sono 2.020.820.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 152 (+3 rispetto a ieri, pari a +2%); l’età media è di 61,7 anni. Sul totale, 93 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,5 anni), il 61,2%; 59 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,4 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.465 (+53rispetto a ieri, +2,2%), età media 61,7 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 19 a Parma (-1); 17 a Reggio Emilia (-1); 21 a Modena (+2); 33 a Bologna (invariato); 11 a Imola (invariato); 14 a Ferrara (+1); 10 a Ravenna (-1); 3 a Forlì (+2); 3 a Cesena (+1); 15 a Rimini (invariato).
Contagi
L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 34,9anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.969 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 177.106); a seguire Modena (2.970 su 138.663), Reggio Emilia (2.200 su 95.815), Ravenna (2.166 su 79.477), Parma (1.736 su 69.501). Poi Rimini, (1.725 su 89.969), Ferrara (1.341 su 55.856), Forlì (1.041 su 41.107), Cesena (1.066 su 50.012), Piacenza (1.029 su 50.549), e infine il Circondario Imolese (897 su un totale dall’inizio dell’epidemia di 27.268).
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 348.440 (+7.502). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 345.823 (+7.446), il 99,2% del totale dei casi attivi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 12.605 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 512.193.
Purtroppo, si registrano 33 decessi:
1 in provincia di Piacenza (un uomo di 90 anni)
4 in provincia di Parma (due uomini di 82 e 83 anni e due donne di 70 e 81 anni)
2 in provincia di Reggio Emilia (due donne di 73 e 88 anni)
1 in provincia di Modena (un uomo di 78 anni)
7 in provincia di Bologna (quattro uomini di 68, 75, 85 e 89 anni, tre donne, di cui due di 89 anni e una di 97)
4 in provincia di Ferrara (due uomini di 84 e 93 anni, due donne di 58 e 66 anni)
5 in provincia di Ravenna (tre uomini di 71, 83, 91 anni e due donne di 82 e 100 anni)
9 in provincia di Rimini (sei uomini di 69, 72, 87, 89 e due di 90 anni e tre donne di 72, 82 e 89 anni)
Non si registrano decessi in provincia di Forlì-Cesena.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.690.
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 9 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.
Riprende a Casa Corsini, il centro dell’innovazione sociale e tecnologica del Comune di Fiorano Modenese, il progetto “Creativamente”, che nasce da una collaborazione ormai consolidata tra Centro Salute Mentale, Social Point di Modena, l’associazione In-contromano di Maranello, Casa Corsini di Fiorano e l’associazione Lumen.
Si tratta di un percorso di accompagnamento alla progettazione e alla costruzione di oggetti, con l’aiuto di un esperto, attraverso la conoscenza e l’utilizzo di macchinari come il taglio laser, la stampante 3D e altri attrezzi presento nel FabLab di Casa Corsini.
Il percorso è rivolto a utenti con disagio psichico ed è programmato con cadenza settimanale fino a maggio 2022.
Presso Casa Corsini proseguirà anche l’esperienza “Redazione web” proposta da Social Point ad un nuovo gruppo di utenti.
Nella giornata di ieri, con protocollo n° 367, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha inoltrato comunicazione avente ad oggetto l’avvio di alcuni interventi urgenti di manutenzione del Canale di Modena in via Casiglie e via Frati Strada Bassa.
L’intervento di consolidamento e protezione della scarpata oggetto di frana, comporterà l’abbattimento di n. 3 alberature poste sulla sponda oggetto di manutenzione che avverrà tra il prossimo 24 gennaio ed il 22 febbraio.
Sono iniziate nella giornata di ieri al parco Vistarino le operazioni di piantumazione dell’ultima tranche di alberature che rientrano nel progetto Hera – Comune di Sassuolo “Più alberi in città”.
L’intervento andrà a completare, con 22 nuove alberature, la prima tranche effettuata nel febbraio 2021 che aveva visto la messa a dimora di 28 nuove alberature; per un totale complessivo di 50 nuove piante al parco Vistarino.
Le essenze arboree verranno piantumate, condizioni metereologiche permettendo, entro la fine della settimana ed Hera avrà l’onere di manutenerle per i primi due anni.
Questa mattina, il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, ha fatto visita a Vito Barbolini, che oggi festeggia 101 anni, per porgergli gli auguri a nome di tutta la comunità fioranese. Il signor Vito ha accolto il sindaco in un ufficio dell’azienda di famiglia
Nato il 20 gennaio del 1921, Barbolini ha trascorso tutta la sua vita a Fiorano Modenese, lavorando prima come agricoltore e poi come allevatore.
A 19 anni è partito per il servizio militare come guardia di frontiera a Malles Venosta (Alto Adige). Durante la II° Guerra Mondiale, viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in un campo di concentramento per due anni. Dopo la liberazione, torna a Fiorano l’8 settembre 1945, Festa della Beata Vergine del Castello. L’esperienza in guerra gli è valsa una medaglia d’onore.
Nel 1956 sposa Anna Cavani ed insieme crescono i tre figli: Angelo, Gianni e Morena.
Vito Barbolini gode di buona salute, ha superato brillantemente il covid e fa ancora la marmellata di amarene per riempire i tortelli dolci. E’ sempre curioso di ogni aspetto della vita e portatore di un patrimonio di ricordi e di conoscenze storiche ricco e affascinante.
Il suo segreto di lunga vita dice essere stato il sapersi accontentare.
Inizieranno sabato prossimo, 22 gennaio, le iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con i circoli e le associazioni cittadine, per celebrare la “Giornata della Memoria”, in occasione del 77° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz.
Sabato 22 gennaio, a partire dalle ore 17 presso la Galleria d’Arte Moderna J.Cavedoni, in via Fenuzzi, si svolgerà l’inaugurazione della “Collettiva d’arte in occasione della Giornata della Memoria” a cura del Gruppo Pittori J.Cavedoni.
Mercoledì 26 gennaio, a partire dalle ore 21 presso la Biblioteca comunale N.Cionini di via Rocca, “La scrittura o la vita”: percorsi di scrittura e riflessione per il Giorno della Memoria a cura di Maria Antonia Bertoni e dell’Associazione Artemisia.
Giovedì 27 gennaio si terranno le celebrazioni ufficiali.
A partire dalle ore 10, presso il parco delle Rimembranze di viale XX Settembre, alla presenza delle Autorità cittadine e dei rappresentanti delle Associazioni d’Arma, dei
Deportati, ex Internati e Combattenti e della Resistenza si terrà la cerimonia pubblica e commemorazione delle vittime dei campi di sterminio e degli ex internati militari e civili con la posa della corona d’alloro. La cerimonia culminerà con due letture a cura di ANPI Sassuolo: “La memoria rende liberi” di Liliana Segre e “Donne e Bambini nei lager nazisti – testimonianze dirette” a cura di Giorgina Bellak e Giovanni Melodia.
Le iniziative sono a cura dell’Amministrazione Comunale, ANPI Sassuolo, Circolo Culturale Artemisia e Gruppo Pittori J.Cavedoni.
Un periodo di incertezze e di crisi che si protrae da due anni, un ‘ultimo miglio’ che ciclicamente sembra avvicinarsi e poi allontanarsi, molte decisioni che non prendono in considerazione le esigenze dello sport di base. Enrico Balestra (foto), presidente Uisp Emilia-Romagna, analizza nel dettaglio la situazione che ha portato a nuove norme sulla pratica sportiva, a dolorose sospensioni e a fare i conti con un rincaro dei costi energetici che sta rapidamente diventando insostenibile nella gestione degli impianti. «Aprire le porte di una piscina in gennaio può costare 15mila euro a settimana – racconta Balestra –. Ha senso farlo, in questo periodo?». Il rappresentante emiliano-romagnolo dello sport per tutti prende poi in considerazione i diversi aspetti che mettono in apprensione il mondo sportivo, puntando l’attenzione su alcune occasioni mancate e alcuni errori di prospettiva.
PRATICA SPORTIVA E COVID. «Stiamo vivendo un lockdown de facto: non c’è una chiusura dall’alto come nell’inverno scorso, ma tra quarantene e paura di contagiarsi moltissime persone non possono o non vogliono fare sport, almeno in questo periodo. Tutti speriamo che sia l’ultimo colpo di coda della pandemia, anche se sta crescendo sempre più un senso di rassegnazione. Il futuro è nella socialità: le persone devono poter tornare fuori e ritrovarsi in sicurezza. Il distanziamento sociale avrà conseguenze pesantissime, soprattutto tra i più giovani. Uisp e gli altri enti devono costruire larghe alleanze per affrontare questi temi e provare a risolverli. Nell’intraprendere questo cammino sarà importante capire cosa le persone si aspettino oggi ma anche ragionare in prospettiva, partendo da un assunto: Uisp è nata per tenere insieme le persone, non per allontanarle».
SOSPENSIONE CAMPIONATI. «Uisp ha sospeso buona parte delle sue attività per necessità. I nostri titoli e le nostre coppe hanno rilevanza sportiva ma soprattutto sociale: coi mezzi che abbiamo però, tra vaccini, pass e protocolli, dobbiamo riuscire a riprendere presto e in sicurezza».
IMPIANTI. «La pandemia poteva essere l’occasione per una ristrutturazione globale dell’impiantistica sportiva, invece rischiamo di concentrarci su proposte marginali e di scarso impatto. La ristrutturazione al 110% poteva essere destinata principalmente all’impiantistica pubblica, risolvendo problemi atavici di scuola, piscine, palestre? Problemi di cui si parla spesso senza riuscire a concretizzare le soluzioni. Mentre le ‘riforme strutturali’ dell’ordinamento sportivo sono rimandate a data da destinarsi, all’interno del PNRR non leggiamo un piano globale e strategico per lo Sport. A questo si aggiungono i problemi contingenti, uno su tutti il caro energetico: in gennaio tenere aperta una piscina può costare oltre 10mila euro a settimana, i gestori valutano quotidianamente se non convenga chiuderle. Anche un campo da tennis o calcetto oggi costa il 30% all’ora in più rispetto a pochi mesi fa. Una situazione insostenibile per chi gestisce».
TAMPONI. «Nel rispetto delle competenze delle istituzioni sanitarie posso limitarmi ad esprimere un parere personale che si avvicina a ciò che propongono diversi Presidenti di Regione: è possibile operare una distinzione più netta tra persone contagiate e persone con sintomi? Trattarle alla stessa maniera rischia di disperdere energie e di caricare ulteriormente il sistema sanitario. Se questo vorrà dire ridurre il tracciamento coi tamponi lo vedremo, ma dobbiamo rendere il sistema più efficiente e meno burocratico».
AGONISMO E SPORT DI BASE. «Ci sono tanti temi sul piatto, come quello del certificato medico che va aggiornato dopo aver passato la malattia. In questo senso siamo molto preoccupati del fatto che si continui a parlare sempre e solo dello sport di vertice e non dello sport di base, anche in termini di ‘return to play’ e pratica. La salute del mondo sportivo nel suo complesso non si misura con gli ori olimpici, ma su quante persone praticano sport e come: bisognerebbe smetterla di parlare di Cristiano Ronaldo o Marcell Jacobs, e preoccuparsi della crescente sedentarietà dei ragazzi, della solitudine e delle paure dei cittadini che non escono di casa».
DA REGGIO EMILIA. La preoccupazione è alta a tutti i livelli, sul panorama locale il Presidente di Uisp Reggio Emilia Azio Minardi aggiunge: «Dopo questi due anni che ci hanno messo a durissima prova, siamo ormai a un crocevia per lo sport di base e per il settore della gestione degli impianti sportivi: o la politica, il governo e gli Enti locali inquadrano questo tema non solo nell’ambito dei ristori, ma come un’opportunità per incentivare stabilmente l’attività motoria e promuovere il terzo settore oppure il nostro è un mondo che uscirà con le ossa rotte da questa pandemia. Molte società sportive hanno abbandonato la scena e altre non sono più in grado di gestire gli impianti che rischiano di diventare cattedrali nel deserto: qualcuno si muova.»
È stato demolito alla fine dell’anno appena trascorso il fabbricato di servizio, in avanzato stato di degrado, adiacente alla ferrovia, all’intersezione tra via Giardini e via Radici a Casinalbo.
L’impegno era stato preso dall’Amministrazione comunale di Formigine, come da richiesta di alcuni consiglieri comunali e cittadini. La demolizione del fabbricato rende l’area più sicura, e più decorosa dal punto di vista urbano.
Il Sindaco Maria Costi ringrazia FER per aver realizzato la demolizione e la sistemazione dell’area.