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sabato, 28 Giugno 2025
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Demenze, al via progetto sperimentale a Formigine e Castelfranco

Demenze, al via progetto sperimentale a Formigine e CastelfrancoAffrontare la demenza con un approccio innovativo. Coinvolge due strutture residenziali modenesi per anziani un nuovo studio sperimentale promosso dalla Fondazione Don Gnocchi di Milano in collaborazione con l’Azienda USL di Modena. Protagoniste del progetto – ribattezzato ‘Implementazione delle buone pratiche per la cura delle persone con demenza nelle residenze assistenziali per anziani’ – sono l’Asp ‘Delia Repetto’ di Castelfranco Emilia e l’ ‘Opera Pia Castiglioni’ di Formigine’.

Lo studio – presentato agli ospiti, le famiglie e il personale in un incontro presso l’ ‘Opera Pia Castiglioni’ alla presenza del sindaco Maria Costi, dell’assessore ai Servizi Sociali Roberta Zanni, il Direttore del Distretto sanitario di Sassuolo Federica Ronchetti e il team di ricerca – è coordinato dal Direttore didattico del Corso di Laurea in Infermieristica afferente all’Università di Milano, professoressa Anna Castaldo, in collaborazione con l’Ausl di Modena rappresentata dal dottor Andrea Fabbo, Direttore dell’Unità operativa complessa di Geriatria-Distretti Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena.

 

GLI OBIETTIVI

Lo studio, il primo di questo tipo in Italia, mira a sviluppare una cultura condivisa di accoglienza e una assistenza personalizzata alla persona con demenza che rappresenta una condizione molto frequente nelle strutture per anziani e progressivamente in aumento in rapporto all’invecchiamento della popolazione.

L’obiettivo è migliorare la qualità delle cure e la qualità di vita di ospiti e operatori. Nelle strutture residenziali la percentuale di persone con disturbi cognitivi raggiunge e a volte supera il 70%. L’obiettivo di chi fornisce assistenza è quello di migliorare la qualità di vita degli anziani attraverso modalità di cura che riducano (fino alla vera e propria “eliminazione”) la contenzione fisica e farmacologica, ma al contempo riducano altresì il rischio di caduta e i disturbi comportamentali.

 

LE AZIONI

Lo studio prevede la valutazione di tutti gli ospiti dal punto di vista cognitivo, comportamentale e funzionale, svolta dall’equipe assistenziale coordinata dal geriatra. Saranno valutati una serie di aspetti compreso il benessere e la qualità della vita degli ospiti e di chi assiste. Verranno confrontati 2 modelli: il modello di assistenza tradizionale ed il nuovo modello di assistenza alle persone con demenza in struttura, basati sui principi dell’approccio centrato sulla persona e non sulla malattia (Person Centred Care). Questo approccio ha presentato buoni risultati dal punto di vista scientifico su riduzione dei disturbi del comportamento, calo delle complicanze (quali cadute, decubiti, stati confusionali, infezioni) ed eliminazione della contenzione fisica.

“Il progetto aprirà la strada ad un cambiamento culturale nell’approccio all’anziano con demenza nelle strutture residenziali, che avrà un impatto non solo organizzativo, ma soprattutto sulla qualità della vita degli ospiti e degli operatori che avranno gli strumenti necessari per fare questo – dichiara Andrea Fabbo, Direttore dell’Unità operativa complessa di Geriatria-Distretti Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena -. Vogliamo anche contribuire a combattere l’idea della casa residenza come luogo di tristezza e di morte e soprattutto di inattività, ma ribadire che invece è un luogo di vita e di senso. Mi permetto di citare la professoressa Bartorelli Luisa, una maestra della geriatria italiana che ci invita a considerare questi servizi non ‘luoghi senza tempo in cui le attività sono proposte per riempire il vuoto della giornata, ma uno spazio fisico e relazionale, che protegge e  mantiene la dignità di chi lo frequenta, offrendo una possibilità di essere ancora nel mondo…’”.

“L’epidemia da Covid, il lockdown, l’isolamento e l’impossibilità di poter riabbracciare i propri famigliari ha reso ancora più evidente la solitudine degli anziani nelle Casa Residenze – afferma Barbara Manni, Coordinatrice del Centro Disturbi Cognitivi del Distretto di Sassuolo -. Proprio per questo è necessario un cambiamento culturale in cui la struttura non è solo un luogo di residenza, ma anche una casa in cui occorre ritrovare un nuovo ambiente famigliare. Conoscere la persona che entra, interpretare i suoi bisogni e riuscire a personalizzare le attività e le cure sulla base della propria storia è il principio dell’approccio centrato sulla persona (Person Centred Care) ed è la nuova  identità di cura che vorremmo trasmettere alle strutture del nostro territorio”.

473 nuovi positivi Covid oggi (17/9) in regione, su quasi 28mila tamponi eseguiti (1,7%). Diminuiscono casi attivi e ricoveri. Sette decessi

473 nuovi positivi Covid oggi (17/9) in regione, su quasi 28mila tamponi eseguiti (1,7%). Diminuiscono casi attivi e ricoveri. Sette decessi
Tampone Covid (foto – copyright Brancolini Roberto)

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 419.717 casi di positività, 473 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.908 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,7%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.244.414 dosi; sul totale, 2.991.251 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 132 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 206 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 300 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni.

Sui 132 asintomatici, 89 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 32 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 9 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 98 nuovi casi; seguono Modena (97), Parma (75) e Rimini (49); poi Ravenna (35) e Reggio Emilia (34); quindi Cesena (33), Piacenza (17) e Forlì (15); infine Ferrara (14) e il Circondario Imolese (6).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.850 tamponi molecolari, per un totale di 5.693.7555. A questi si aggiungono anche 19.058 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 770 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 393.227. Diminuiscono i casi attivi, cioè i malati effettivi, che oggi sono 13.063 (-304 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 12.611 (-285), il 96,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sette decessi: 2 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 92 e 101 anni), 1 in provincia di Piacenza (una donna di 99 anni), 1 in provincia di Modena (un uomo di 90 anni), 1 in provincia di Bologna (una donna di 83 anni), 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 61 anni) e 1 in provincia di Rimini (un uomo di 74 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.427.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 41 (-3 rispetto a ieri), 411 quelli negli altri reparti Covid (-16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Parma (-1); 3 a Reggio Emilia (-1); 5 a Modena (invariato); 10 a Bologna (invariato); 2 a Imola (invariato); 7 a Ferrara (+1); 1 a Forlì (invariato); 5 a Rimini (-2). Nessun ricovero in terapia intensiva a Ravenna e a Cesena (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 25.983 a Piacenza (+17 rispetto a ieri, di cui 10 sintomatici), 31.882 a Parma (+75, di cui 47 sintomatici), 50.654 a Reggio Emilia (+34, di cui 25 sintomatici), 71.047 a Modena (+97, di cui 71 sintomatici), 88.057 a Bologna (+98, di cui 81 sintomatici), 13.402 casi a Imola (+6, di cui 5 sintomatici), 25.382 a Ferrara (+14, di cui 9 sintomatici), 32.958 a Ravenna (+35, di cui 21 sintomatici), 18.275 a Forlì (+15, di cui 13 sintomatici), 21.251 a Cesena (+33, di cui 27 sintomatici) e 40.826 a Rimini (+49, di cui 32 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni precedenti sono stati eliminati 5 casi: 3 casi in quanto positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare, 2 in quanto giudicati non COVID-19.

Green pass, Cisl: “Positivo aver dato quadro normativo stabile e uniforme”

Green pass, Cisl: “Positivo aver dato quadro normativo stabile e uniforme”«Eravamo favorevoli alla vaccinazione obbligatoria, pertanto approviamo la scelta del Governo di dare al green pass un quadro normativo stabile e uniforme». Lo afferma il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta commentando il decreto legge che introduce misure urgenti per lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde e il rafforzamento dello screening.

«Il vaccino è l’unica arma che oggi può consentirci di uscire dall’emergenza sanitaria – ribadisce Ballotta – È bene che il Governo abbia fatto finalmente chiarezza dopo settimane di confusione istituzionale e fughe in avanti da parte di tante aziende, anche modenesi».

Per il segretario Cisl è importante aver ottenuto la garanzia sulla gratuità dei tamponi per i lavoratori fragili, ma contestualmente andranno trovate soluzioni, anche temporanee, per scongiurare che tutti i lavoratori debbano sopportare costi impropri, vista l’emergenza sanitaria e la consolidata regola che vede le imprese farsi carico degli oneri per la salute e sicurezza sul lavoro.

«Ora, però, bisogna andare oltre la questione del green pass e concentrarsi sulle grandi sfide per il rilancio del nostro Paese – suggerisce Ballotta – Chiediamo un rinnovato patto sociale sull’occupazione, specialmente giovanile e femminile, ammortizzatori universali, reti di protezione passiva e attiva, salute e sicurezza, formazione, politiche industriali e infrastrutturali, ricerca e trasferimento tecnologico, reti fisiche e sociali, scuola, sanità, pubblico impiego, riforma del fisco e delle pensioni, non autosufficienza. Non bisogna sprecare altro tempo.

Noi – conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale – sosterremo con forza queste priorità e la necessità di un grande accordo di concertazione tra Governo e parti sociali».

I Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna diventano di comunità e crescono: nuove assunzioni, nuove tecnologie, sedi più adeguate

I Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna diventano di comunità e crescono: nuove assunzioni, nuove tecnologie, sedi più adeguate
Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Samaritani Andrea

Consolidare la gestione e lo sviluppo dei servizi dei Centri per l’impiego e di collocamento mirato per le persone con disabilità, investendo sulle competenze del personale, sulle infrastrutture e sull’aggiornamento degli strumenti tecnologici di lavoro, per migliorare i servizi e la qualificazione professionale degli operatori.

Sono gli obiettivi del Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, voluto dalla Regione Emilia-Romagna, che è stato illustrato questa mattina, in video-conferenza stampa nella sede della Regione.

Il Piano prevede investimenti complessivi per oltre 76 milioni di euro destinati agli edifici che ospitano gli uffici dei Centri per l’impiego, risorse per i sistemi informativi e per le reti di comunicazione (circa 50 milioni), oltre che un importante investimento per l’incremento degli organici del personale (26,2 milioni). in uscita un nuovo bando per selezionare, altre 85 persone, che saranno assunte con contratto di formazione lavoro.

In Emilia-Romagna ci si prepara così a rispondere alle sfide prossime correlate alle tante opportunità offerte dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legato alla ripresa post pandemia, e alla gestione delle risorse dei fondi strutturali europei in relazione alla strategia definita con l’S3 approvata dall’Assemblea regionale.

 

Più persone in servizio nei Centri

A oggi, sono 260 le persone già assunte e destinate ai Centri per l’Impiego. Rispetto agli obiettivi del Piano di potenziamento, si tratta di oltre il 55% del fabbisogno da coprire.

Ma è in uscita un ulteriore bando per selezionare, con prove concorsuali, altre 85 persone, che saranno assunte con contratto di formazione lavoro. Questo porterà la copertura dell’organico in misura pari a circa il 75% delle necessità, nel periodo compreso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, per poi concludere l’assetto organico nel 2022.

Il contratto di formazione lavoro (cfl) è stato scelto perché permette di reclutare giovani, con un’età massima di 32 anni, in possesso di laurea o diploma di scuola superiore, con durata del corso di studi quinquennale.

Il cfl è un particolare tipo di contratto di lavoro a termine, connesso e coordinato con un progetto formativo che ha come obiettivo quello di far acquisire al lavoratore una specifica professionalità. E a fine contratto, è possibile l’assunzione a tempo indeterminato.

 

Potenziamento dei sistemi informativi

Per raggiungere gli obiettivi che sono stati definiti, verranno potenziati i sistemi digitali e informativi che sono la base della infrastruttura operativa dell’Agenzia per il Lavoro.

Oggi è operativo un sistema informativo regionale per il lavoro (Sil-ER), che gestisce tutte le attività dei Centri per l’impiego, e che “parla” con i sistemi informativi nazionali.

Il sistema rende disponibile un Portale di servizi rivolto a cittadini e imprese (Lavoro per Te), una app attraverso la quale è possibile avere informazioni e servizi diversi e una piattaforma condivisa (AssistER) con i Comuni e le Asl per la presa in carico delle persone in condizioni di fragilità, il cui utilizzo è stato esteso alla gestione del Reddito di Cittadinanza. Il quadro si completa con una Piattaforma per la gestione e il controllo dei tirocini.

 

Nuovi spazi e sedi più moderne

L’obiettivo è quello di stipulare accordi con tutte le 38 amministrazioni comunali sedi dei Centri per l’impiego e di Collocamento mirato prevedendo l’acquisto di nuovi sedi o la ristrutturazione di quelle attuali, con spazi adeguati ai nuovi fabbisogni e interventi di ammodernamento.

In particolare, il Piano prevede di realizzare 9 Centri per l’impiego di grandi dimensioni (con un bacino di popolazione servita superiore a 10.000 utenti e almeno 30 operatori), 15 di medie dimensioni (tra 5.000 e 10.000 utenti e numero di operatori compreso tra un minimo di 10 a un massimo di 29 unità) e 14 centri per l’impiego di piccole dimensioni (tra 1.500 e 5.000 utenti e non più di 9 operatori).

Sono già stati approvati tre schemi di accordi con comuni che ospitano Cpi di grandi dimensioni (Modena, Bologna e Ravenna), per una spesa impegnata di 6,8 milioni di euro.

Entro il 31 dicembre 2021 si stipuleranno altre convenzioni, con i conseguenti impegni di spesa per 14 milioni di euro, arrivando a impegnare circa 2/3 delle risorse programmate per gli interventi di acquisto e ristrutturazione delle sedi.

Inoltre, il dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ha progettato un “layout del Centro per l’impiego tipo” che contiene ipotesi distributive, funzionali, tecnologiche, estetiche, informative, volte a migliorare le sedi adibite a Centri per l’Impiego dell’Emilia-Romagna.

 

Formazione per gli operatori dei Centri per l’impiego

Per dare al personale in servizio nuove competenze, che possano permettere loro di alzare l’asticella della qualità dei servizi erogati, sono già stati avviati importanti interventi formativi di aggiornamento professionale, anche con master universitari, che hanno già coinvolto la quasi totalità dei dipendenti dei Centri.

E sarà questa la strada che caratterizzerà, anche per il futuro, l’investimento sul personale, come leva strategica fondamentale per raggiungere gli obiettivi che sono stati definiti.

 

La rete attiva per il lavoro oggi

Dopo l’attuazione del sistema di accreditamento che regola i rapporti con i soggetti privati, oggi ci sono in Emilia-Romagna 30 soggetti in Area 1 (rivolta agli utenti del collocamento ordinario) con 308 sedi, e 53 soggetti in Area 2 (rivolta agli utenti con disabilità e fragili e vulnerabili) con 184 sedi.

La rete attiva, che è quindi composta dai centri per l’impiego e dai soggetti privati accreditati, rappresenta l’infrastruttura capace di erogare i servizi che fanno riferimento allo scenario complessivo della ricerca del lavoro.

 

Controllo di gestione

L’Agenzia sta mettendo a punto un sistema di controllo di gestione che consentirà di avere in tempo reale il quadro della situazione, sia in termini di costi che di servizi erogati, dando la possibilità di intervenire, se sarà necessario, con eventuali correzioni gestionali

Formigine: ‘Aziende in città’, domenica confronto tra due importanti realtà del mondo della formazione professionale

Formigine: ‘Aziende in città’, domenica confronto tra due importanti realtà del mondo della formazione professionaleDomenica 19 Settembre, alle ore 11, presso la sala consiliare del Castello di Formigine, torna il consueto appuntamento di dialogo e confronto con le aziende del nostro territorio. Quest’anno l’edizione di “Aziende in città” è dedicata ad un tema al centro dell’attenzione e del dibattito: come può la formazione supportare al meglio le imprese e i sistemi produttivi locali?

Il post-pandemia sembra, infatti, vedere una ripresa consistente della nostra manifattura e le risorse economiche che stanno per arrivare dalla UE – se bene impiegate – potranno dare un ulteriore impulso alla crescita economica. Ma per cogliere questa straordinaria opportunità occorre risolvere gli annosi problemi che vivono le nostre imprese: uno di questi è la carenza di figure e competenze tecniche.

Questo sarà il tema al centro del dibattito, che metterà a confronto due importanti esperienze del mondo della formazione e che vedono nei loro modelli di governance, di servizio e di costruzione di ambienti di apprendimento, un forte coinvolgimento diretto delle imprese: Ca’ Bella, il Centro di Formazione Tecnologica inaugurato a Formigine nel 2019, intorno ad un nucleo di imprese oggi più che raddoppiato, e Innovation Farm, il polo formativo nato a Fornovo di Parma intorno all’azienda Dallara.

“Le nostre aziende, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, rischiano di non poter intercettare la ripresa per mancanza di figure tecniche da inserire nei propri organici. Esperienze come quelle di Ca’ Bella e di Innovation Farm mettono a disposizione delel aziende le figure professionali più ricercate” ha dichiarato l’Assessore alla Formazione Corrado Bizzini.

La tavola rotonda, moderata da Ettore Tazzioli, giornalista molto attento ai temi economici, sarà aperta dai saluti di Maria Costi, Sindaco di Formigine. Il confronto tra le due realtà sarà garantito dalla presenza di Cristian Favarin, Amministratore di Zenit, soggetto capofila del partenariato di Ca’ Bella, Andrea Debbia, voce delle imprese che sostengono il progetto Ca’ Bella, Francesco Bianchi, Coordinatore di Innovation Farm e Franco Bercella, imprenditore e tra i fondatori di questa realtà.

La tavola rotonda vedrà l’importante presenza dell’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla. Sarà utile sentire dalle sue stesse parole come la Regione stia affrontando e sostenendo questa fase di ripresa, che ci spinge verso traguardi ambiziosi come la transizione digitale ed ecologica, e come la formazione, anche grazie al protagonismo delle imprese, possa renderla possibile.

Domani Dionigi, Ignatieff, De Caro, Cacciari, Marzano al festivalfilosofia (Modena, Carpi, Sassuolo)

Domani Dionigi, Ignatieff, De Caro, Cacciari, Marzano al festivalfilosofia (Modena, Carpi, Sassuolo)Si parla di “Libertà” nelle sue mille sfaccettature anche domani nelle piazze di Modena, Carpi e Sassuolo fino a domenica 19 settembre. Prosegue il festivalfilosofia dal vivo, adottando tutti i protocolli e i dispositivi previsti dall’emergenza Covid-19, per garantire la massima sicurezza di pubblico e operatori. La partecipazione alle lezioni e agli spettacoli è gratuita e avviene tramite prenotazione online attraverso la piattaforma Eventbrite dal sito del festival. Nelle platee vige il rispetto del distanziamento, attuato anche nei corridoi d’ingresso alle sedi delle lezioni. Anche la giornata di domani prevede lezioni magistrali affidate a grandi nomi del pensiero contemporaneo: da Galli a Ignatieff, Gebauer, Dionigi, De Caro, Cacciari e Marzano. Si continua poi la sera con reading, performance, spettacoli, concerti e mostre.

 

Programma filosofico di domani, sabato 18 settembre

Sei lezioni magistrali in programma per sabato mattina: con Carlo Galli si parla di politica e libertà e ci si chiederà “È possibile intendere la politica come dispositivo necessario e modalità di convivenza che libera mentre vincola?” (Modena, Piazza Grande, ore 10.00), mentre con Michael Ignatieff, Rettore e Presidente della Central European University si parlerà di filosofia politica contemporanea ragionando sui due concetti di libertà, negativa e positiva secondo il modello di Isaiah Berlin (Lectio “BPER Banca”, Modena, Piazza Grande, ore 11.30). A Carpi invece appuntamento con Gunter Gebauer che illustra “Habitus” tra struttura e mondo sociale (Carpi, Piazza Martiri, ore 10.00) mentre il professore Ivano Dionigi parlerà nella sua lectio “Destino personale o conquista sociale?” di come sono cambiati gli interrogativi sulla libertà nel mondo antico, dalla libertà naturale dei greci alla libertà istituzionalizzata nel mondo romano, fino alle varie forme di autocontrollo della libertà intesa come dominio su di sé (Carpi, Piazza Martiri, ore 11.30). Mario De Caro invece terrà una lezione sulla possibilità di pensare gli esseri umani allo stesso tempo come agenti liberi e come enti che obbediscono alla legalità naturale (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 10.00). Il professore Salvatore Natoli parlerà di libertà, responsabilità e obbedienza (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 11.30).

Nel pomeriggio si continua con le lezioni: a Modena il professore Carlo Sini parlerà di libertà condizionata (Piazza Grande, ore 15.00) mentre Massimo Cacciari terrà la lezione “Libertà vo’ cercando”, sul confine tra politica e morale, libertà dei singoli e condizione istituzionale, la libertà come ricerca inesauribile di un bene prezioso dai contorni inafferrabili. (Piazza Grande, ore 16.30). La professoressa Eva Illouz invece nella sua lectio “Anomie” affronterà il tema delle emozioni “sotto condizione” e di come il significato di esperienze come l’impegno, l’appartenenza, la fiducia e l’incertezza sia cambiato con l’ingresso del capitalismo nella vita privata. In particolare la professoressa si chiederà se esiste ancora un confine tra libertà e anomia nella vita sessuale e affettiva. (Piazza Grande, ore 18.00). A Carpi invece Marc Lazar indagherà la crisi della libertà, dai movimenti populisti alla democrazia liberale e rappresentativa (Carpi, Piazza Martiri, ore 15.00). Di schiavitù e libertà, tra Stato e frontiere sarà invece l’argomento della lezione di Olivier Grenouilleau (Carpi, Piazza Martiri, ore 16.30). La professoressa e scrittrice Michela Marzano cercherà, attraverso “Consenso” di definire la libera scelta informata e responsabile in una serie di contesti, dalla bioetica alla vita digitale, nei quali è in gioco la relazione tra persona e democrazia. (Carpi, Piazza Martiri, ore 18.00). Di abitudini, esperienze e conoscenza incarnata ne parlerà Italo Testa (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 15.00) mentre Chiara Piazzesi parlerà di potere e abitudine partendo dall’opera di Bourdieu (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 16.30). Il Francescano del Terzo Ordine Regolare, Teologo e docente Paolo Benanti con “Piattaforme” tratterà la governance della tecnologia e libertà (Lectio “Rotary Club Gruppo Ghirlandina), Piazzale della Rosa, ore 18.00).

Oltre le lezioni, il programma del Festival Filosofia è ricco di iniziative collaterali: dai tanti laboratori aperti a tutti come quello curato dalla Croce Rossa “Pensieri e prigioni”, l’esperienza della libertà fra costrizioni fisiche e mentali (Complesso San Filippo Nero, dalle 10 alle 13 con repliche) oppre quello dedicato agli “alberi della libertà” presso il Complesso San Paolo, nella caratteristica cornice del cortile che ospita un maestoso Leccio (Ore 11.30 con repliche). Poi ancora momenti musicali e spettacoli teatrali come quello che si terrà a Carpi per i 700 anni di Dante “Traghettatori di anime” (Palazzo dei Pio, ore 17.00), visite guidate per le bellezze storiche e artistiche delle varie città e anche un urban game “Che fine ha fatto Irma?” alla ricerca della libertà a Modena in tempo di guerra. Curato da PopHistory, si inizierà domani pomeriggio alle 15 con partenza da Piazza della Torre a Modena. Con “Soundtracks – Musica da Film” si potrà ascoltare e vedere la sonorizzazione dal vivo con due pellicole del 1911 dedicate a L’Inferno di Dante, alla cantica in cui compare il tema del peccato come ingresso dell’umanità nella dimensione del libero arbitrio (Modena, Palazzo Santa Margherita – chiostro, domani 18 ore 21). Tante poi le iniziative serali, dalla narrazione di Ezio Mauro dedicata ai tempi del fascismo “La dannazione: 1921” che si terrà alle 21.30 in Piazza Martiri a Carpi al reading con musica “Suonare tutta la vita. La nostra musica libera” insieme alla musica dei Coma_Cose. Conduce Carlotta Vagnoli questo viaggio tra gli stereotipi e il conformismo dove essere liberi non significa poter dire tutto, ma sapere come usare il linguaggio per combattere guerre e creare meraviglia (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 21.30). In Piazza Grande a Modena dalle 21.30 invece la serata sarà animata da Giuseppe Antonelli, che, accompagnato dalla voce di Chiara Lagani, ripercorrerà le vicende alterne del modello linguistico di Dante in “Dante e la grammatica della libertà”. Saranno invece 46 le mostre fruibili per tutta la durata del festival e tante le iniziative per ragazzi che si terranno fino a domenica.

 

Il festival è promosso dal Consorzio per il festivalfilosofia, di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e www.festivalfilosofia.it

25 borse di studio: pubblicato il bando del Comune di Sassuolo

25 borse di studio: pubblicato il bando del Comune di SassuoloÈ stato pubblicato sul sito internet del Comune di Sassuolo il bando che finanzia venticinque borse di studio per studenti residenti nel Comune di Sassuolo: 20 borse di studio, del valore di € 500,00 ciascuna, per studenti frequentanti le ultime tre classi di scuola secondaria di 2 ° grado statali o paritarie compresi i corsi serali, esclusi i corsi di recupero, o della terza classe di IeFP presso un organismo di formazione professionale accreditato per l’obbligo di istruzione che opera nel sistema regionale IeFP; 5 borse di studio, del valore di € 1.000,00 ciascuno, per studenti iscritti al 1° anno di qualsiasi corso legalmente riconosciuto di Università degli Studi italiana per l’anno accademico 2021/2022.

 

Possono fare domanda per la concessione del beneficio economico gli studenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere residenza anagrafica nel Comune di Sassuolo;
  • far parte di un nucleo familiare con un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore ad euro 25.000,00, risultante da attestazione ISEE in corso di validità rilasciata ai sensi del DPCM 159/13 ;
  • non essere debitore alla data del 30.06.2021 (da parte del richiedente o nucleo familiare del richiedente) per somme consistenti (superiori all’importo del beneficio concesso) per i servizi erogati dal settore 1° Servizi per la Persona del comune di Sassuolo, fatte salve eventuali ulteriori valutazioni basate su specifiche relazioni rilasciate dai servizi sociali competenti;
  • non aver già ottenuto, alla data di scadenza del presente bando, l’assegnazione di borse di studio o analoghe facilitazioni di diritto allo studio ai sensi dell’art. 4 della L.R. 26/2001 per l’a.s. 2020/2021;

e in particolare per gli studenti di scuola secondaria di 2° grado:

  • frequentare le ultime tre classi delle scuole secondarie di 2° grado o classi corrispondenti alla terza classe di IeF;
  • essere iscritti per la prima volta alla classe frequentata;
  • frequentare regolarmente anche l’a.s. 2021/2022;

 

e in particolare per gli studenti iscritti all’Università:

  • essere iscritti al 1° anno Università per la 1^ volta

 

Il termine perentorio per la presentazione delle domande per la concessione delle borse di studio è il giorno: 22 ottobre 2021 ore 18. Le domande dovranno essere compilate esclusivamente on-line sul sito del Comune di Sassuolo al seguente link https://portale-sassuolo.entranext.it/procedimenti/scelta-procedimento.

Chiusure programmate nei prossimi giorni su A13, A14 e Tangenziale di Bologna

Chiusure programmate nei prossimi giorni su A13, A14 e Tangenziale di BolognaSulla A13 Bologna-Padova, per consentire programmati lavori di pavimentazione, sarà chiusa la stazione di Occhiobello, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

-nelle tre notti consecutive di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 settembre, con orario 22:00-6:00, in uscita per chi proviene da Bologna;
-dalle 22:00 di giovedì 23 alle 6:00 di venerdì 24 settembre, in entrata verso Bologna e Padova e in uscita per chi proviene da Padova;
-dalle 22:00 di venerdì 24 alle 6:00 di sabato 25 settembre, in uscita per chi proviene da Bologna e da Padova.
In alternativa, si consiglia di utilizzare la stazione di Ferarra nord o di Rovigo sud Villamarzana.
Inoltre, nelle tre notti consecutive di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 settembre, con orario 20:00-6:00, sarà chiusa l’area di servizio “Po est”, situata nel tratto compreso tra Ferrara nord e Occhiobello.

 

Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire programmati lavori di ordinaria manutenzione delle barriere di sicurezza, in orario notturno, sarà chiusa la stazione di Cesena, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:
-nelle due notti consecutive di lunedì 20 e martedì 21 settembre, con orario 22:00-6:00, in entrata in entrambe le direzioni, verso Bologna e Ancona;
-nelle due notti consecutive di mercoledì 22 e giovedì 23 settembre, con orario 22:00-6:00, in uscita per chi proviene da Ancona.
In alternativa, si consiglia di utilizzare la stazione di Valle del Rubicone o di Cesena nord.

Sempre sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire programmati lavori di pavimentazione, in orario notturno, dalle 21:00 di lunedì 20 alle 6:00 di martedì 21 settembre, sarà chiusa la stazione di Bologna Borgo Panigale, in uscita per chi proviene da Ancona.
In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Casalecchio sul Raccordo di Casalecchio o di Valsamoggia sulla A1 Milano-Napoli.

 

Sulla Tangenziale di Bologna, per consentire programmati lavori di pavimentazione, in orario notturno, dalle 22:00 di lunedì 20 alle 6:00 di martedì 21 settembre, sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 1 “Nuova Bazzanese” e 2 “Borgo Panigale”, verso San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.
Di conseguenza, saranno chiusi gli svincoli 1 “Nuova Bazzanese” e 1 bis ” SP569 di Vignola Zola Predosa” in entrata verso San Lazzaro.
In alternativa si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria: Asse Attrezzato, Via Caduti di Casteldebole, Via Gaetano Salvemini, Via Palmiro Togliatti ed entrare sulla Tangenziale allo svincolo 2 “Borgo Panigale”.

 

A Maranello la scuola è solidale con lo zaino sospeso

A Maranello la scuola è solidale con lo zaino sospesoA pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico Maranello ripropone lo “zaino sospeso”, il progetto di solidarietà promosso dal Comune in collaborazione con le Caritas di Maranello e Pozza e alcune cartolerie, librerie e tabaccherie del territorio che consente di donare materiale scolastico agli studenti delle famiglie in difficoltà economica.

Un progetto che nei mesi scorsi ha già raccolto tante adesioni importanti grazie alla generosità dei cittadini di Maranello, e che nelle prossime settimane sarà esteso anche al comune di Formigine. Nei quattro punti di raccolta del territorio è quindi ancora possibile donare penne, matite, gomme, quaderni e altro materiale da utilizzare a scuola o per i compiti a casa, destinato ai bambini e ragazzi di Maranello che ne hanno più bisogno.

Un piccolo gesto di grande generosità che può avere conseguenze importanti per gli studenti e i nuclei familiari colpiti dall’attuale crisi economica aggravata dall’emergenza sanitaria. Chi vuole può continuare a donare i materiali scolastici nei quattro esercizi commerciali di Maranello che hanno aderito al progetto: Cartoleria Olivieri, Cartoleria Libreria Nuvole di Carta, Tabaccheria il Dado, Cartoleria Cartacanta, che hanno allestito all’interno del locale un piccolo punto di raccolta della cancelleria. A fare da tramite tra i negozi e le famiglie destinatarie sono le Caritas delle due parrocchie, che ritireranno periodicamente il materiale per effettuare la consegna.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 18 settembre

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 18 settembreNuvolosità variabile, con precipitazioni sparse anche a carattere di rovescio e/o temporale, in mattinata sui rilievi. Nel corso della giornata i fenomeni interesseranno l’intero territorio regionale. Esaurimento delle precipitazioni in serata con schiarite. Temperature minime in lieve diminuzione, con valori tra 17 e 19 gradi nelle città, valori più bassi nelle aree extraurbane; massime stazionarie, generalmente comprese tra 25 e 27 gradi. Venti deboli, di direzione variabile, sulla pianura; da sud-ovest invece sui rilievi con locali rinforzi. Mare poco mosso.

(Arpae)

Il Giappone tra arte, cucina e paesaggi

Il Giappone tra arte, cucina e paesaggiKyushu è la terza isola più grande del Giappone: è famosa per il suo ramen, le sorgenti termali rigeneranti, le spettacolari montagne, le spiagge tranquille e la popolazione socievole. Ne parlerà Floriano Terrano sabato 18 settembre alle 18 alla Biblioteca Mabic, in un incontro del ciclo “Meisho – In viaggio nei luoghi famosi del Giappone passato e presente”. Ingresso con Green Pass.

 

Coldiretti: G20, nuovo record per cibo italiano all’estero (+13%)

Coldiretti: G20, nuovo record per cibo italiano all’estero (+13%)L’alimentare Made in Italy fa registrare il record storico nelle esportazioni con un balzo del 13% nel 2021 e punta verso la storica cifra di 50 miliardi di euro mai registrata nella storia dell’Italia. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi sette mesi del 2021 diffuse in occasione del G20 a Firenze è stata allestita una maxifattoria sui primati del Made in Italy a tavola e gli scenari dell’agricoltura che verrà, con l’impatto sulla ripresa economica dopo la crisi provocata dalla pandemia.

Un risultato ottenuto – sottolinea la Coldiretti – nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy. L’ emergenza sanitaria Covid – precisa la Coldiretti – ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. E si attende nei prossimi mesi – continua la Coldiretti – l’impatto positivo sulle vendite all’estero della vittorie sportive che hanno dato prestigio all’immagine del Made in Italy.

Tra i principali clienti del Made in Italy a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto con un incremento del 3% a luglio. Positivo l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 6%, di poco inferiore alla Francia (+8%) che si colloca al terzo posto mentre al quarto è la Gran Bretagna dove si registrano i primi segnali positivi di ripresa dopo la Brexit, con una crescita del 4%. Fra gli altri mercati – evidenzia la Coldiretti – si segnala la crescita del 19% in quello russo e del 18% su quello cinese con +57,7%.

“L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

“Una mancanza che ogni anno – continua Prandini – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci. Il Recovery Plan – conclude Prandini – rappresenta dunque una occasione unica da non perdere per superare i ritardi accumulati e aumentare la competitività delle imprese sui mercati interno ed estero”.

 

Tennis: Campionati Italiani Giovanili, per lo Sporting Club Sassuolo inizia la fase di macroarea

Tennis: Campionati Italiani Giovanili, per lo Sporting Club Sassuolo inizia la fase di macroareaDoppio impegno per il settore giovanile dello Sporting Club Sassuolo nei campionati nazionali.

Sabato prossimo, infatti, due squadre del sodalizio sassolese, l’under 16 maschile e l’under 12 maschile, prenderanno parte alla fase di macroarea del Campionato Italiano, anticamera di quelle che saranno le finali nazionali per l’assegnazione del titolo tricolore.

La formula della macroarea, per entrambe le categorie, prevede un tabellone ad eliminazione diretta, con incontri di sola andata, le avversarie delle formazioni sassolesi sono già note e saranno il Tennis Training (PG) per l’under 16 e il CC Jesi (AN) per l’under 12.

Per l’under 16 maschile saranno a disposizione Federico Bondioli, Mattia Ricci, Gabriele Chiletti e Marco Toschi, agli ordini del capitano e Tecnico Nazionale Francesco De Laurentiis. Sede di gara il Tennis Training di Foligno (PG). Per l’under 12 maschile, agli ordini del Tecnico Nazionale Massimo Nicolini, saranno a disposizione Alberto Nicolini, Mattia Lometti e Leonardo Ballarini. Sede di gara il Tennis Club Perugia.

Industria: in Emilia Romagna nel secondo trimestre produzione +20,1%

Industria: in Emilia Romagna nel secondo trimestre produzione +20,1%Segnali di ripresa per l’economia emiliano-romagnola che nel 2022 dovrebbe già recuperare quanto perso a causa della pandemia. Rispetto alle premesse e timori iniziali, il risultato è confortante, con un saldo ancora negativo, ma più contenuto.

È l’indicazione che emerge da un primo bilancio post-pandemico e dall’analisi dei dati dell’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2021 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

Nel secondo trimestre 2021 si è consolidata la fase di ritorno ai precedenti livelli di attività.

Il volume della produzione delle piccole e medie imprese dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna, rispetto allo stesso periodo del 2020, ha messo a segno un recupero eccezionale (+20,1 per cento), il ché conferma la fine della più intensa recessione mai sperimentata dopo il 2009.

Il valore delle vendite è cresciuto in modo evidente (+23,1 per cento), aumento a cui ha contribuito anche la tensione sui prezzi delle materie prime. Il fatturato estero ha mostrato un andamento analogo (+23,0 per cento). Degno di attenzione è il processo di acquisizione degli ordini, che, nel trimestre in esame, ha mostrato una solida tendenza positiva (+21,0 per cento), per quanto inferiore a quella del fatturato, è tale da far sperare in un effetto volano.

Il grado di utilizzo degli impianti è risalito al 77,0 per cento (ben superiore al 62,5 per cento dello stesso trimestre dell’anno passato), già più alto rispetto al 2019 (76,5 per cento), e appena inferiore al 2018 (78,1 per cento).

Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini è salito sensibilmente, tanto da risultare pari a 11,9 settimane, un valore che si colloca al di sopra di quelli registrati anche nel 2018, e che non veniva rilevato dalla fine del 2010.

Il recupero dell’attività produttiva è comune a tutti i settori industriali, ma varia sensibilmente in intensità. In particolare, nonostante la ripresa dei risultati sui mercati esteri (fatturato +19,6 per cento), il rimbalzo è più contenuto per l’industria alimentare (fatturato +11,0 per cento) che meno aveva sofferto della recessione da pandemia. La ripresa della produzione (+10,2 per cento) ha già permesso all’industria alimentare, unica tra quelle considerate, di recuperare pienamente il livello dello stesso trimestre del 2019. Minore la crescita degli ordini (+8,0 per cento), limitata dall’andamento del mercato interno, nonostante la dinamica componente estera (+11,5 per cento).

Situazione opposta per le industrie della moda che hanno sofferto: per questo settore, i livelli del 2019 restano lontanissimi. Queste imprese, infatti, sono state pesantemente gravate, durante la pandemia, dal cambiamento delle abitudini di acquisto delle abitudini di acquisto dei consumatori. La velocità della ripresa del fatturato complessivo ha toccato il 22,5 per cento con andamento simile sui mercati esteri (21,5 per cento) e sul mercato interno. Il recupero della produzione è stato inferiore (16,4 per cento). Analoga la tendenza per gli ordini (+19,6 per cento).

L’aggregato industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto, ha confermato l’inversione positiva per fatturato (+ 26,5 per cento), produzione (+21,5 per cento), ordini (+25,1 per cento).

La piccola industria del legno e del mobile ha messo a segno il più consistente recupero tra i settori considerati, ma i livelli di attività 2019 restano lontani. La crescita è stata notevole per fatturato (+28,3 per cento), meno marcata per produzione (+25,4 per cento), e ordini (+24,2 per cento).

L’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche, caratterizzata da una fitta rete di piccole e medie imprese al centro di molteplici catene produttive, ha confermato l’inversione di tendenza in positivo del primo trimestre: con il fatturato che ha messo a segno un + 24,5 per cento. Meno brillante la produzione, forse anche per il forte aumento dei prezzi delle materie prime, ma in buona ripresa (+22,9 per cento), tendenza analoga per gli ordini complessivi (+19,6 per cento).

Anche il gruppo eterogeneo delle “altre industrie” (chimica, farmaceutica, plastica e gomma e trasformazione dei minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro) testimonia la ripresa in corso. Segno più per fatturato (+21,9 per cento), produzione (+16,4 per cento) e ordini (+22,0 per cento).

Nel secondo trimestre 2021 si è decisamente rafforzata la tendenza positiva per tutte le classi dimensionali delle imprese, ma l’intensità non è stata omogenea. Se le imprese maggiori hanno pienamente riottenuto il livello della produzione dello stesso trimestre del 2018 (che aveva registrato il punto più alto), l’attività nelle minori ne è ben lontana (-12,7 per cento) dal recupero.

Sulla base dei dati del Registro delle imprese, quelle attive dell’industria in senso stretto a fine giugno risultavano 43.689 (pari all’10,9 per cento del totale), con una diminuzione corrispondente a 275 imprese (-0,6 per cento) rispetto all’anno precedente.

Riguardo alla forma giuridica, sono aumentate di poco le società di capitale (+1,3 per cento, +221 unità), grazie all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. In calo le società di persone (-442 unità, -5,0 per cento) e in lievissima flessione le ditte individuali hanno subito una (-27 unità, -0,2 per cento).

In base ai dati Istat relativi al commercio estero regionale, nel primo semestre 2021 le esportazioni di prodotti dell’industria manifatturiera sono risultate pari a quasi 34.427 milioni di euro e hanno fatto segnare una crescita del 24,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020 quando il calo era stato del 14,3 per cento.

Il principale contributo positivo è venuto dall’aumento dell’export di macchinari e apparecchiature (+27,5 per cento). Seguono i mezzi di trasporto (12,7 per cento), chimica, farmaceutica e materie plastiche (+11,2 per cento), l’industria alimentare e delle bevande (+9,5 per cento), tessile, abbigliamento, cuoio e calzature (+9,0 per cento), apparecchi e prodotti elettrici, elettronici, e medicali (+8,2 per cento), metallurgia e prodotti in metallo (+8,0 per cento).

Nel 2020 gli occupati in Emilia-Romagna sono diminuiti di 59mila unità (-2,9%), flessione che dovrebbe proseguire nel 2021, con un calo stimato di 16mila unità (-0,8%).  Prevista una inversione di tendenza nel 2022 (+1,7%) mentre nel 2023 si tornerà ai livelli occupazionali del 2019.

«Pur in un clima ancora in parte incerto e con incognite sul futuro, l’Emilia-Romagna pare avviata sulla strada per poter essere la prima regione a uscire dal tunnel, forte di un rapporto imprese-territorio che sta funzionando e conferma la vitalità di questo sistema economico – afferma il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Alberto Zambianchi –.  Digitale, formazione, ricomposizione delle filiere, presenza sui mercati esteri: attorno a questi aspetti, che stanno caratterizzando questa fase di ripresa post-pandemia, ruotano i fattori che determinano la competitività. È dal rapporto virtuoso tra imprese e territorio, così radicato in Emilia-Romagna, e dalla capacità di declinarlo attorno a questi elementi, che discende la possibilità di dare forza e continuità alla fase di ripresa che stiamo vivendo».

In Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2° trimestre 2021 è proseguito l’aumento dei prestiti alle imprese. La dinamica è risultata più moderata (+2,3% a/a a giugno) rispetto ai picchi eccezionali di fine 2020-inizio 2021. Ciò delinea una graduale normalizzazione del trend dei prestiti, dopo il massimo di +6,8% raggiunto a febbraio 2021, al culmine della forte accelerazione registrata nel 2° semestre 2020 che rifletteva esigenze straordinarie di liquidità poi progressivamente risolte. L’evoluzione è in linea con quella osservata a livello nazionale.

All’interno dell’aggregato del credito alle imprese, in Emilia-Romagna si nota un allineamento dei tassi di crescita dei prestiti all’industria e di quelli ai servizi (+2% a/a e 2,6% rispettivamente a giugno), dopo che questi ultimi hanno mostrato una ripresa più lenta coerente con l’evoluzione delle riaperture e dei consumi di servizi. Per quanto riguarda i prestiti alle costruzioni, venendo da anni di forte calo, da fine 2020 la variazione annua si è portata poco sotto lo zero, prossima a tornare in positivo sebbene con andamento altalenante, a -0,7% a/a a giugno in regione.

Anche per quanto riguarda i prestiti per dimensione d’impresa i dati più recenti mostrano dinamiche uniformi. In particolare, prosegue la crescita dei prestiti alle piccole imprese (fino a 20 addetti), che a giugno si è allineata a quella del credito alle imprese più grandi (2,3% in Emilia-Romagna per entrambe le classi dimensionali), dopo aver espresso una maggior dinamica nei primi cinque mesi dell’anno.

L’evoluzione dei prestiti alle imprese è determinata dall’andamento delle erogazioni con garanzia pubblica. I dati sulle operazioni garantite arrivate al Fondo centrale per le PMI mostrano che al 9 settembre 2021 l’Emilia-Romagna ha espresso oltre 220mila domande pervenute al Fondo per un importo finanziato di 19,7 miliardi, un volume in aumento del 9,7% rispetto a tre mesi prima e quasi quadruplicato da inizio luglio 2020. Di queste operazioni, oltre 102mila riguardano prestiti fino a 30mila euro, per un importo finanziato di quasi 2 miliardi. Il tasso di crescita dei crediti di minore importo continua a essere più moderato (+1,2% su inizio giugno 2021) rispetto a quello del totale delle operazioni a favore delle PMI. In entrambi i casi, il ritmo di crescita è in rallentamento, dopo la fase di forte espansione registrata nel 2020.

In parallelo, la dinamica dei depositi delle imprese presso le banche resta sostenuta, denotando una persistente elevata propensione alla liquidità. Da oltre un anno i depositi delle imprese registrano tassi di crescita a due cifre, pari a +20,2% a/a a giugno in Emilia-Romagna. Tale dinamica resta superiore alla media nazionale (+17,3% a/a).

«Le imprese dell’Emilia-Romagna stanno tornando più velocemente del previsto ai livelli di fatturato pre-crisi. Anche i livelli dell’export crescono a livelli superiori anche a quelli del 2019. Questo trend si rafforza con il passare dei mesi in particolare per i settori dimostratisi più resilienti come biomedicale, farmaceutica e distribuzione di beni alimentari, ma anche per elettronica, costruzioni e sistema casa. Nel 2022 ci attendiamo un recupero diffuso a tutti i settori a livelli pre-Covid – ha spiegato Cristina Balbo, Direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo –. In questa fase non c’è comparto che non sia coinvolto nel processo di digitalizzazione e transizione green, chi investe in queste direzioni avrà gli strumenti per affermarsi. Tra le aziende nostre clienti la digitalizzazione è al primo posto tra le intenzioni di investimento nel 2021. Da parte nostra siamo impegnati a sostenere le esigenze dei nostri clienti gestendo, ove occorre, la scadenza delle sospensioni e delle moratorie con allungamento dei finanziamenti in essere e, soprattutto, sostenendo gli investimenti».

«Un ulteriore tassello – ha sottolineato Cristina Balbo – deve essere la valorizzazione delle filiere, elemento peculiare del tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna e del Paese, che dopo essere stato uno dei principali fattori di resilienza durante la crisi oggi può costituire un propulsore per la ripartenza del territorio, con un ruolo cruciale nella ridefinizione delle supply chain e per la diffusione della tecnologia e della digitalizzazione. Il nostro Programma Filiere, che consente alle PMI di ottenere un migliore accesso al credito, è un esempio della nostra fiducia in questo modello: in Emilia-Romagna ad oggi vi hanno aderito 101 aziende capofila con circa 2.700 imprese fornitrici e un giro d’affari di oltre 13 miliardi di euro».

 

«Il clima di fiducia è molto positivo – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrarie superiore alle attese. Le previsioni di produzione, ordini interni ed esterni, occupazione sono tutte orientate alla crescita, al netto del settore tessile abbigliamento che resta in difficoltà. Non dobbiamo dimenticare che prima della pandemia il Paese cresceva poco e che i nodi strutturali e le sfide che abbiamo di fronte, a partire dalla gestione ponderata della transizione energetica, riforme e infrastrutture, sono ancora tutti da affrontare. La solidità della ripresa presenta alcuni elementi critici: l’andamento dei contagi e la prospettiva assolutamente da evitare di nuove chiusure, gli effetti della scarsità di materie prime e componenti, il rischio di inflazione dovuto all’aumento dei costi energetici e dei prezzi delle materie prime».

Le previsioni dell’indagine semestrale, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con le Associazioni e Unioni Industriali della regione, evidenziano saldi tra ottimisti e pessimisti mai registrati in precedenza. La metà degli imprenditori prevede un aumento della produzione nella seconda metà dell’anno, il 42% una stazionarietà, con un saldo ottimisti-pessimisti di 46 punti, più che doppio rispetto a quanto rilevato ad inizio anno. Positive ma più contenute le prospettive sugli ordini provenienti dall’estero, attesi in aumento dal 36% delle aziende con un saldo ottimisti/pessimisti pari a 27 punti. Per quanto riguarda l’occupazione il 71% delle imprese non si attende variazioni entro fine anno, con un saldo ottimisti/pessimisti positivo e pari a 19 punti (era -12 a metà 2020).

L’ottimismo coinvolge tutte le imprese a prescindere dalla dimensione: le grandi imprese esprimono pareri più favorevoli delle medio-piccole sulla domanda estera e l’occupazione. Rispetto ai settori merceologici i giudizi più positivi sull’andamento della produzione si registrano per chimica/farmaceutica, gomma/plastica, costruzioni e servizi alle imprese. Per quanto riguarda l’occupazione, i segnali più positivi vengono dal metalmeccanico e dai servizi. Il settore tessile/abbigliamento è ancora in difficoltà.

L’indagine ha coinvolto un campione di 400 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero e dei servizi, per un totale di 43.831 addetti e un fatturato complessivo di circa 16 miliardi di euro.

«Anche l’occupazione – sottolinea il Presidente regionale degli industriali – mostra evidenti segnali di ripresa e le aziende hanno sempre maggiore difficoltà a trovare risorse umane qualificate. Bisogna accelerare gli investimenti nella formazione e rendere più efficace il sistema scolastico e formativo, così come è necessario rendere la regione più attrattiva per i giovani che arrivano da altri Paesi e regioni italiane».

Ora il punto decisivo è l’attuazione del PNRR: è indispensabile chiarire in tempi brevi quale sarà il coinvolgimento dei territori e con quali modalità operative. «Se vogliamo dare concretezza a progetti e investimenti – conclude il Presidente Ferrari – occorre riconoscere il ruolo fondamentale degli Enti locali e delle Regioni, che dovranno inserire gli interventi straordinari del Piano nel quadro della programmazione dei Fondi Strutturali 2021-27. Dobbiamo essere capaci di accompagnare questa stagione di investimenti pubblici e privati con uno sforzo straordinario di innovazione anche nelle politiche e nella Pubblica Amministrazione».

 

Roberta Castronuovo nuova leader regionale dei metalmeccanici Cisl

Roberta Castronuovo nuova leader regionale dei metalmeccanici CislRoberta Castronuovo è la nuova segretaria generale dei metalmeccanici (Fim) Cisl dell’Emilia Romagna. Lo ha deciso questa mattina il Consiglio regionale della categoria cislina, riunito a Bologna presso la sede di Via Milazzo dopo la decisione maturata le scorse settimane da Giovanni Caruso di dimettersi per accettare altri incarichi lavorativi. Presenti, tra gli altri, Roberto Benaglia, segretario generale nazionale Fim Cisl, e Filippo Pieri, segretario generale Cisl ER.

Nata a Bologna nel luglio del ’77, due figli, laurea in scienze politiche e master in diritto del lavoro, Roberta Castronuovo entra per la prima volta nella Fim a Bologna nel 2002, come stagista. Dopo cinque anni, nel 2007, viene eletta nella Segreteria dei metalmeccanici Cisl dell’Area metropolitana, per poi diventarne segretaria generale nel 2019.

“Il sindacato – ha affermato la neoeletta – è il luogo dove il lavoratore deve poter trovare risposte a quesiti e bisogni. Per questo credo nella formazione, sia per il gruppo dirigente della nostra categoria, sia per i lavoratori sui posti di lavoro. È necessario che il sindacato, attraverso la contrattazione, trovi soluzioni per soddisfare i nuovi bisogni che nascono dalle profonde trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, specie quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie”.

“La Fim – ha concluso la Castronuovo – ha sempre abbracciato l’innovazione tecnologica e contrattuale come fattori per far crescere e migliorare le condizioni del lavoro. D’altro canto, il cambiamento e l’innovazione fanno parte della natura stessa del lavoro, la grande sfida che abbiamo davanti è quella di gestire sul piano sociale queste trasformazioni che, rispetto ad altre epoche, stanno avvenendo con una velocità straordinaria”.

La Segreteria dei metalmeccanici è stata completata con l’elezione di Sandra Rizzo e Giorgio Uriti, rispettivamente segretaria generale della Fim Cisl Ferrara e segretario generale della Fim Emilia Centrale.

Asfalti e segnaletica rinnovati in otto strade maranellesi: lavori per 137mila euro

Asfalti e segnaletica rinnovati in otto strade maranellesi: lavori per 137mila euroCon gli ultimi ritocchi alla segnaletica orizzontale realizzati in questi ultimi giorni, si sono di fatto conclusi i lavori di riasfaltatura e manutenzione straordinaria realizzati nei mesi estivi in diversi tratti stradali del territorio maranellese, molti dei quali situati nelle frazioni.

Complessivamente gli interventi sono costati 137mila euro e hanno interessato otto strade comunali: Via Mameli, Via Verdi e Via San Donnino a Pozza, Via Fondazza a Gorzano, Via dei Tigli a San Venanzio, Via Fornarini a Torre Maina, Via Giusti e Via Chiesa a Maranello.

I lavori sono stati effettuati per step nei mesi estivi, utilizzando corsie alternate, movieri e segnaletica temporanea in modo da ridurre al minimo i disagi per il traffico e senza mai precludere la circolazione nei tratti coinvolti dai cantieri.

I tratti stradali oggetto dei lavori erano stati individuati dall’Amministrazione comunale a inizio 2021, nel corso della programmazione annuale delle manutenzioni straordinarie. In quest’ultima fase vengono previsti e definiti i futuri interventi in base alle risorse disponibili e secondo valutazioni che tengono conto di criteri quali, ad esempio, il grado di ammaloramento del fondo stradale.

 

Anche la Riserva delle Salse di Nirano e l’area del Castello di Spezzano nella ‘Biosfera MAB Unesco’

Anche la Riserva delle Salse di Nirano e l’area del Castello di Spezzano nella ‘Biosfera MAB Unesco’Il Consiglio Internazionale Unesco MAB, riunitosi in Nigeria, ha approvato ufficialmente l’allargamento della Riserva di Biosfera Unesco dell’Appennino tosco-emiliano, che ora comprende anche il territorio del Comune di Fiorano Modenese, congratulandosi per la qualità del lavoro svolto.

La Riserva MAB (Man and the Biosphere), nata nel giugno 2015, passa così da 34 a 80 comuni, da 200 a 500mila ettari di estensione, da 105 a oltre 370mila abitanti, da 7 a 16 aree protette, da 24 a 40 Siti della Rete Natura 2000, arrivando fino alle porte di Reggio Emilia e Parma, includendo la prima collina, l’Appennino modenese e reggiano, Lunigiana e Garfagnana, fino alle Alpi Apuane e al Tirreno.

Quella dell’Appenino tosco-emiliano diventa così una grande Riserva di Biosfera, parte di un network internazionale che può offrire ai territori che ne fanno parte grandi opportunità, come spiegato durante la diretta streaming, seguita da amministratori locali e rappresentati dell’ Ente Parchi Emilia Centrale, in attesa del parere favorevole del Consiglio.

“La decisione presa ieri dall’Unesco rappresenta per Fiorano Modenese un traguardo importante e prestigioso ma al tempo stesso e soprattutto un rinnovato impegno, un programma, una finalità a cui guardare per individuare azioni sempre più efficaci e lungimiranti nella conciliazione dei valori ambientali con lo sviluppo generale del nostro territorio.” – ha sottolineato il sindaco Francesco Tosi. – Il MAB Unesco non riguarda solo questa Amministrazione, ma sarà un distintivo ed un impegno di Fiorano Modenese per tutto il tempo a venire.”

Un nuovo punto di partenza e un nuovo impegno per Riserva delle Salse di Nirano e Castello di Spezzano nell’ambito della sostenibilità. Le Riserve della Biosfera (poco più di 700 in tutto il mondo) sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e della biodiversità, con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Una Riserva MAB è dunque un luogo che l’Unesco considera esempio di sostenibilità per il mondo intero e il territorio di Fiorano fa parte di uno di questi luoghi.

A Fiorano Modenese un’area attrezzata per il Calisthenics, accessibile e gratuita

A Fiorano Modenese un’area attrezzata per il Calisthenics, accessibile e gratuitaCon grande soddisfazione, l’Amministrazione fioranese comunica l’avvenuto impianto di strutture per svolgere esercizi di Calisthenics presso il Parco delle Foibe in via Machiavelli, accogliendo la richiesta di un gruppo di giovani appassionati.

Il Calisthenics è uno sport diventato popolare solo negli ultimi anni, ma le sue origini risalgono agli addestramenti dei soldati della Grecia Antica. Col passare del tempo si è fuso con la ginnastica, diventando così una vera e propria disciplina. svolgendosi “a corpo libero” è assimilabile al mondo del fitness. Il Calisthenics ha preso piede soprattutto grazie ai social web: atleti americani giravano infatti video di allenamento, utilizzando strumenti quali sbarre o parallele, dando dimostrazione delle loro “skills”, massima dimostrazione del Calisthenics. Le skills sono l’abilità e la capacità di realizzare un determinato movimento associando forza, elasticità e flessibilità all’esecuzione. In Italia, il Calisthenics è molto diffuso come dimostra la provenienza italiana dell’attuale campione mondiale: Andrea Larosa.

Il futuro obiettivo di questo sport è di creare aggregazione riunendo ragazzi in aree all’aperto per svolgere esercizi anche utili al proprio benessere fisico e mentale. Infatti, può essere svolto da chiunque, a qualsiasi età, adeguando ovviamente la difficoltà dell’esercizio al singolo. È una disciplina che aiuta grandemente mobilità e flessibilità del corpo.

“Ho avanzato la proposta a inizio 2020 – spiega Nicola Rapuano, uno dei giovani appassionati – e il Comune si è mostrato subito interessato. Purtroppo il Covid ha rallentato le cose, ma siamo davvero felici di avere adesso un’area attrezzata per il Calisthenics. Ho scoperto questa disciplina per caso, in vacanza a Salerno, e non me ne sono più allontanato. Come me, ci sono tanti ragazzi rimasti affascinati e il nostro obiettivo è accogliere quante più persone possibili, allenandoci insieme, all’aperto. Inoltre, è un modo per creare aggregazione sociale, non solo tra giovani fioranesi, ma anche con appassionati dei Comuni vicini. Chiunque vorrà cimentarsi in questo sport troverà sempre una calorosa accoglienza e consigli da parte di tutti noi. Ringrazio ancora il Comune di Fiorano Modenese e l’assessore allo sport per aver lavorato e portato a termine questo progetto”.

“Mi ha fatto un enorme piacere essere contattata – spiega l’assessore Lusetti – da un gruppo di ragazzi del territorio: purtroppo i giovani tante volte si sentono lontani dalle istituzioni, e il fatto che si siano rivolti a noi è per me davvero un ottimo segnale. Ho accolto con entusiasmo la loro richiesta perché dimostra quanta voglia ci sia di fare sport all’aperto. Non da oggi riteniamo che l’attività sportiva sia sempre da incoraggiare e promuovere anche con questo tipo di investimenti. Mettere in piedi l’area attrezzata spero potrà, almeno in minima parte, far recuperare tutti i mesi di chiusura ai ragazzi che hanno, per così dire, subìto le restrizioni, relegando la loro età dentro mura casalinghe”.

 

 

Sostegni bis, l’Unione del Distretto destina 500mila euro dal fondo nazionale per le famiglie in difficoltà con casa e utenze

Sostegni bis, l’Unione del Distretto destina 500mila euro dal fondo nazionale per le famiglie in difficoltà con casa e utenzeAmmonta a 500mila euro Ia somma che i Comuni del Distretto Ceramico hanno deciso di destinare alle famiglie in difficoltà con casa e utenze. Le risorse provengono dal fondo nazionale del DL 73/21, il cosiddetto “Sostegni bis”, e saranno ripartite in quota parte sui territori degli otto comuni dell’Unione.

Nella seduta dello scorso 8 settembre infatti, la giunta dell’ente ha deciso di destinare queste risorse veicolate ai comuni per interventi diretti di sostegno su singoli o nuclei familiari in grave difficoltà economica, a rischio di distacco delle utenze e/o con arretrato di norma oltre le tre mensilità nel pagamento del canone di affitto di alloggi in locazione a libero mercato, nel pagamento del canone di concessione d’uso, di spese condominiali, di alloggi di emergenza o sociali comunali. I contributi potranno essere riconosciuti dagli uffici dei servizi sociali per l’impossibilità dei pagamenti suddetti dovuti a perdita del lavoro, riduzione dell’orario, cassa integrazione, mancati rinnovi di contratti a termine o lavori atipici, cessazione di libera professione, grave malattia o infortunio. Il contributo concedibile si riferisce di norma ad un massimo di 36 mesi di arretrato e per un importo massimo complessivo per beneficiario pari a 6mila euro. La valutazione viene effettuata dal Servizio Sociale secondo i criteri e le modalità stabilite nel regolamento vigente in materia. In base al riparto proporzionale, per il territorio di Fiorano saranno disponibili 72mila euro, per Formigine 144 mila, per Frassinoro 8mila, per Maranello 74mila, per Montefiorino 9mila, per Palagano 9mila, Per Prignano sulla Secchia 15mila, per Sassuolo 169mila.

Oggi (16/9) in regione 364 nuovi positivi Covid su 28.502 tamponi eseguiti (1,3%). Diminuiscono casi attivi e ricoveri

Oggi (16/9) in regione 364 nuovi positivi Covid su 28.502 tamponi eseguiti (1,3%). Diminuiscono casi attivi e ricoveri364 nuovi positivi Covid in più oggi in regione rispetto a ieri, su un totale di 28.502 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.225.237 dosi; sul totale, 2.976.694 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 135 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 138 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 175 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni.

Sui 135 asintomatici, 78 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 6 con lo screening sierologico 28 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 13 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 85 nuovi casi; seguono Rimini (54), Parma (48) e Bologna (47); poi Reggio Emilia (33) e Ravenna (30); quindi Piacenza (18), Forlì (17) e Ferrara (14); infine Cesena e il Circondario Imolese (9 casi entrambe).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 11.012 tamponi molecolari, per un totale di 5.684.905. A questi si aggiungono anche 17.490 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 771 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 392.457. Diminuiscono i casi attivi, cioè i malati effettivi, che oggi sono 13.372 (-413 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 12.901 (-390), il 96,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sei decessi: 2 in provincia di Modena (entrambi uomini di 82 e 93 anni), 1 in provincia di Bologna (un uomo di 93 anni), 1 in provincia Reggio Emilia (un uomo di 95 anni), 1 in provincia di Ferrara (una donna di 86 anni), 1 a Forlì (un uomo di 73 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.420.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 44 (invariato rispetto a ieri), 427 quelli negli altri reparti Covid (-23).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 6 a Parma (+1); 4 a Reggio Emilia (invariato); 5 a Modena (invariato); 10 a Bologna (invariato); 2 a Imola (invariato); 6 a Ferrara (invariato); 1 a Forlì (invariato); 7 a Rimini (-1). Nessun ricovero in terapia intensiva a Ravenna e a Cesena (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 25.967 a Piacenza (+18 rispetto a ieri, di cui 9 sintomatici), 31.807 a Parma (+48, di cui 18 sintomatici), 50.621 a Reggio Emilia (+33, di cui 22 sintomatici), 70.950 a Modena (+85, di cui 49 sintomatici), 87.962 a Bologna (+47, di cui 35 sintomatici), 13.396 casi a Imola (+9, tutti sintomatici), 25.368 a Ferrara (+14, di cui 12 sintomatici), 32.923 a Ravenna (+30, di cui 19 sintomatici), 18.260 a Forlì (+17, di cui 9 sintomatici), 21.218 a Cesena (+9, di cui 7 sintomatici) e 40.777 a Rimini (+54, di cui 40 sintomatici).

Sicurezza delle Cure: il 17 settembre, la Ghirlandina e l’Ospedale di Sassuolo si illuminano di arancione

Sicurezza delle Cure: il 17 settembre, la Ghirlandina e l’Ospedale di Sassuolo si illuminano di arancioneL’Azienda USL, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo SpA aderiscono domani, venerdì 17 settembre, insieme alla Regione Emilia-Romagna, alla “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”, istituita nel 2019 per sottolineare che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute. Il 17 settembre di ogni anno coincide, infatti, con la Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti (World Patient Safety Day), promossa a livello internazionale dall’OMS e anch’essa alla prima edizione nel 2019, che prevede la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e la simbolica illuminazione in colore arancione di monumenti nazionali dei singoli Paesi aderenti.

Corretta identificazione del paziente, ricognizione farmacologica, prevenzione cadute, igiene delle mani, protezione individuale: sono questi i temi cardine della sicurezza delle cure che quest’anno si è arricchita di un focus nuovo sulla sicurezza del percorso nascita e del benessere materno-fetale nei luoghi che assistono la nascita e della sicurezza delle cure di madre e neonato nei primi mille giorni di vita. Questi temi si ammantano quest’anno di una particolare attenzione per gli aspetti legati alla pandemia, se consideriamo che nel 2021 c’è stato un significativo numero di parti in donne positive di madri positive al Covid-19.

Le tre Aziende sanitarie hanno dunque preparato un video, che sarà lanciato proprio domani, allo scopo di informare i cittadini sulle azioni messe in campo per accrescere il livello di sicurezza dei pazienti in questo particolare settore dell’assistenza.

Sempre venerdì 17 settembre, a partire dalle 19.30, la Ghirlandina e l’Ospedale di Sassuolo verranno illuminati di arancione. I siti web e i profili social delle Aziende Sanitarie della Provincia ospiteranno specifici contenuti in tema di sicurezza delle cure.

Questa giornata serve a ricordare a tutti l’impegno delle Aziende Sanitarie nel garantire la sicurezza delle cure – spiegano la Dott.ssa Fabrizia Fregni, il Dott. Sabino Pelosi e la Dott.ssa Federica Bersani, e la Dott.ssa Silvia Vaccari, Risk Manager di AOU, AUSL e Ospedale di Sassuolo – cioè l’insieme delle attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie. Quando si parla di sicurezza delle cure, si deve tener conto da un lato della grande varietà e complessità di “accadimenti”, dall’altro dei dati e delle fonti che possono fornirci le informazioni necessarie alla sua interpretazione. Ogni anno le Aziende pubblicano sui propri siti web il report sulla sicurezza a disposizione di tutti. La sicurezza non è da intendersi come un concetto statico, ma un processo in divenire e in costante miglioramento. I dati raccolti, quindi, ci servono a valutare le procedure e apportare gli opportuni correttivi”.

Per una “cultura della sicurezza”

Per conoscere cosa si fa e quale sia il livello di attenzione dei sistemi sanitari su questo tema, non si può prescindere dall’Incident reporting (IR), un sistema di segnalazione nato nelle organizzazioni ad alto rischio e successivamente adattato al contesto sanitario. Consente ai professionisti sanitari di descrivere e comunicare eventi avversi ed eventi evitati, cioè potenziali eventi avversi che non si sono verificati, che in parte vengono analizzati con apposite tecniche per individuare le azioni di miglioramento da sviluppare. Nel 2020 sono state raccolte rispettivamente 96 segnalazioni spontanee di eventi presso l’AOU e 156 presso AUSL. Altro aspetto importante sono le segnalazioni agli Uffici Relazioni con il Pubblico di eventi che, per i cittadini, hanno natura di “incidente” (percezione di un danno subito, indipendentemente dal fatto che tale danno sia oggettivo o che per tale danno venga richiesto un risarcimento) e che, di conseguenza, possono indicare aree organizzative che necessitano di miglioramento.

 

La sicurezza perinatale

La sicurezza della madre e del nascituro è al centro della Giornata di quest’anno. Come chiarisce la dottoressa Maria Cristina Galassi, Direttrice del Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria dell’Azienda USL e Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia dell’Ospedale di Sassuolo SpA, “la sicurezza perinatale nella nostra provincia viene garantita da una serie di interventi assistenziali che fa capo al sistema dei Consultori, durante tutta la gravidanza. La rete ospedaliera garantisce la presa in carico delle gravidanze più a rischio, oltre che l’assistenza alla nascita (travaglio-parto) per tutte le gravidanze. È organizzata per livelli di assistenza, secondo lo schema Hub e Spoke: le Unità Operative di Carpi, Mirandola e Sassuolo (centri Spoke provinciali) indirizzano le gravidanze gravate da fattori maggiori di rischio ostetrico o da grave prematurità al centro Hub del Policlinico di Modena, dove è presente anche una Terapia Intensiva Neonatale. Per ciò che concerne l’assistenza alle gravide Covid positive, inoltre, è stato licenziato un protocollo interaziendale che vede la centralizzazione di tali pazienti al Policlinico per l’assistenza al travaglio-parto. L’assistenza alle donne Covid positive in gravidanza viene garantita dalla rete consultoriale e anche dagli ospedali Spoke provinciali, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e le USCA, comprese quelle pediatriche per la gestione dei neonati dimessi”.

Come ospedale di terzo livello – aggiunge il prof. Fabio Facchinetti, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Policlinico di Modena – il Policlinico assicura la presa in carico delle pazienti con parti complessi (circa il 5%): in questa ottica è stato organizzato anche il percorso per i parti COVID che ha potuto gestire oltre 100 donne che hanno contratto il virus. Siamo un ospedale di ricerca e di recente abbiamo pubblicato su Nature Communications, insieme al laboratorio di Patologia Generale, uno studio che dimostra come le donne in gravidanza abbiano un’arma in più per difendersi dal COVID-19, e questo è sicuramente servito durante la prima ondata. Ciò non toglie che la vaccinazione sia fortemente consigliata e indicata perché la malattia può provocare danni non solo alla madre ma anche al feto, costretto a nascere prematuro. Inoltre, una donna vaccinata in gravidanza, trasmette gli anticorpi al feto e protegge suo figlio con l’allattamento”.  La Provincia di Modena sta organizzando un Open day dedicato alla vaccinazione delle gravide ed ai loro partners con lo scopo di scongiurare la malattia in gravidanza. “Stiamo anche strutturando un Coordinamento perinatale provinciale per migliorare ulteriormente lo scambio di prassi e di informazioni ed assicurare a tutte le donne della provincia lo standard più elevato possibile di cure”, ha concluso il prof. Facchinetti.

Di norma, quando presso i Punti nascita provinciali viene individuata una gravidanza a rischio che necessita dell’assistenza di un Centro di III livello, la donna viene trasferita per il parto presso la struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Ospedale Policlinico (cosiddetto “trasferimento in utero”) e il neonato, qualora bisognoso di cure intensive, viene immediatamente accolto presso la Terapia intensiva neonatale del Policlinico. Nell’impossibilità di trasferire la donna a rischio, o in caso di gravidanza fisiologica con complicanze al momento del parto, sarà attivato il servizio di trasporto neonatale (STEN). Questo servizio è frutto di un protocollo provinciale che coinvolge il Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza e quello Materno-Infantile e vede la piena sinergia tra tutti i Punti nascita, il SET 118 e l’equipe Neonatologica del Policlinico; permette di assicurare il trasporto protetto del neonato prelevandolo dal Punto periferico e trasportandolo alla Neonatologia del Policlinico per le necessarie cure intensive. Tale reparto ogni anno accoglie in media circa 400 neonati affetti da varie patologie, con un bacino di utenza (nel 2020) di 2.834 nati (al Policlinico) e circa 2500 nati in provincia di Modena.

Si stima che siano circa 20-30 all’anno i neonati centralizzati attraverso lo STEN al Policlinico dalla Provincia – spiega il prof. Alberto Berardi, Direttore della Neonatologia del Policlinico –, La Struttura Complessa di Neonatologia, ricovera ogni anno una media di 50 bambini pretermine con peso inferiore ai 1.500 grammi. Il reparto è dotato di un’equipe medico-infermieristica addestrata, moderne attrezzature e strumenti tecnologici avanzati, che consentono la sopravvivenza di neonati estremamente prematuri in proporzioni un tempo impensabili.”

Un articolato sistema di controllo

Oltre alle segnalazioni interne e a quelle dei cittadini presso gli Urp già citate, le aziende tengono in considerazione anche le richieste di risarcimento danni, inoltre, la conoscenza del fenomeno relativo alle cadute delle persone assistite all’interno della propria organizzazione (analisi qualitativa e quantitativa degli episodi di caduta) è nucleo centrale e presupposto di qualsiasi piano di prevenzione. All’interno dei documenti aziendali sono stati identificati gli interventi strutturali, organizzativi e procedurali per la valutazione del rischio e la documentazione dei piani personalizzati per la riduzione del rischio di cadute, al fine di adottare e implementare strategie multidimensionali e multiprofessionali finalizzate alla prevenzione del rischio di caduta dei pazienti ricoverati, promuovere una gestione tempestiva ed appropriata del paziente caduto, al fine di ridurne le conseguenze e sensibilizzare gli operatori sanitari, i pazienti e i loro familiari sul fenomeno ed i relativi strumenti di prevenzione. Le sistematiche rilevazioni hanno evidenziato tassi rispettivamente pari a 1,51 per 1000 giornate di degenza per l’AOU e 1,74 per 1000 giornate di degenza per l’AUSL.

Checklist di sala operatoria rappresenta un fondamentale supporto alle équipe operatorie finalizzato alla verifica sistematica dell’adesione alle raccomandazioni sulla sicurezza in sala operatoria e alla riduzione della mortalità e delle complicanze post-operatorie. La sua sistematica applicazione in tutte le Aziende Sanitarie modenesi ha consentito di rilevare nella maggior parte dei casi un regolare svolgimento dei controlli di sicurezza e, in una piccola percentuale, l’intercettazione di non conformità, puntualmente gestite e risolte a garanzia della sicurezza della procedura attuata.

Il Governo del Rischio infettivo svolge attività di sorveglianza e controllo, anche rispetto all’attuale contesto pandemico, di Antimicrobial stewardship e di formazione.

Tra i diversi indicatori, è utile segnalare la Farmacovigilanza, l’insieme delle attività di valutazione e informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e finalizzate a meglio definire il rapporto rischio/beneficio dei medicinali in commercio. A questo si affianca la Dispositivovigilanza che monitora la sicurezza dei dispositivi medici e l’Emovigilanza, sistema di procedure volte alla rilevazione e al monitoraggio delle reazioni gravi e degli eventi avversi gravi relativi al processo trasfusionale.

In relazione allo sviluppo della pandemia da SARS-CoV2 nel corso del 2020 sono state predisposte modalità di segnalazione di interesse per la sicurezza di attività connesse alla gestione del COVID-19, comprese le vaccinazioni, e sono stati analizzati, con metodologia audit (SEA), processi ed eventi significativi nel contesto della pandemia da SARS-CoV2.

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