Home Filosofia L’invenzione del futuro in un secolo di figurine a Modena

L’invenzione del futuro in un secolo di figurine a Modena


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Si intitola “Nostalgia di Futuro: l’invenzione del domani in un secolo di illustrazioni” e resterà aperta dal 19 settembre all’8 dicembre la mostra ideata dal Museo della Figurina e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in occasione dell’ottavo Festival filosofia, dedicato quest’anno al tema della fantasia (Festival filosofia).


Curata da Paola Basile e Maria Giovanna Battistini con la collaborazione di Riccardo Valla, la mostra prende in esame l’intreccio tra sogno, desiderio, paura e meraviglia nell’immaginario legato alla visione del futuro a partire dalle figurine di fine Ottocento e alla letteratura “futuristica” e “interplanetaria” del periodo per poi arrivare, attraverso le suggestive riviste americane degli anni Trenta e agli album di fantascienza degli anni Cinquanta, alle “trade cards” di note serie televisive.
La mostra sarà aperta da martedì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18 (lunedì chiuso, ingresso gratuito). Nei giorni del Festival filosofia il pubblico potrà visitare la mostra venerdì 19 settembre dalle 9 alle 23, sabato 20 dalle 9 alle 2 di notte e domenica 21 dalle 9 alle 20). In occasione dell’inaugurazione, in programma venerdì 19 settembre alle 19, gli studenti della Scuola alberghiera di Serramazzoni prepareranno drink fluorescenti e assaggi di pietanze “dell’altro mondo”, tra le suggestive immagini lunari e le visioni del futuro evocate dai materiali esposti
L’iconografia delle figurine dedicate all’anno Duemila e al viaggio sulla Luna raffigura, in modo ingenuo e positivo, un domani quasi domestico in cui la tecnologia è al servizio di una quotidianità che si fa ludica e che si espande tra mondo celeste e mondo subacqueo all’insegna di una continuità esistenziale trasposta nel fantastico.

Gli stessi abitanti della Luna – da secoli luogo dell’altrove, del lontano e metafora per eccellenza del viaggio nello spazio – non sono poi tanto diversi dagli umani, anzi sembrano piuttosto loro caricature, in uno scenario che si ispira alle ere geologiche. Allo stesso modo il tratto distintivo delle innumerevoli macchine volanti, autentiche metafore del futuro, sono eliche-ali di origine mitologica, rielaborate in vistose forme zoomorfe o atrofizzate ai lati di cabine-proiettile pronte al lancio extraterrestre. La mostra mette in evidenza proprio l’origine colta di questo immaginario dall’opera “Un Autre Monde” di Grandville, dai romanzi di Verne, dalle storie di Wells, dalle illustrazioni di Robida a quelle di Paul in una commistione e rielaborazione grafica di grande suggestione che prosegue attraverso gli sviluppi successivi dell’avventura nello spazio, della guerra tra mondi e altri luoghi della fantascienza, nei fumetti pubblicati a puntate nei giornalini degli anni Trenta e Quaranta, come “Mondo Fanciullo” o “Topolino”, fino agli album degli anni Cinquanta per concludersi con le figurine che immortalano le immagini tratte da serial televisivi, da “Il Pianeta delle scimmie” a “Captain Scarlet”, da “Doctor Who” a “Perry Rhodan”. Si evidenzia così la trasformazione dell’iconografia fantastica e fantascientifica del medium figurina dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento: dapprima legata alla letteratura “fantastica” nella genesi di invenzioni grafiche e tematiche cui attingeranno anche le successive visioni del futuro; mezzo autonomo nel secondo dopoguerra come espressione significativa del clima da guerra fredda incentrato sul primato tecnologico e il raggiungimento della luna, ormai avulsa dall’atmosfera di sogno del secolo precedente e, infine, totalmente assoggettata alla televisione e al cinema.
All’interno della mostra si potranno ammirare anche videoinstallazioni dedicate a macchine alate e viaggi straordinari realizzate dagli studenti dell’istituto d’arte Venturi, coordinati da Antonella Battilani. Dagli album esposti e dal vasto repertorio iconografico della letteratura e dell’illustrazione prendono vita draghi e viaggi virtuali, in un visionario amalgama di fantasia e scienza che trasforma il Museo stesso in una macchina volante. Stefano Gardinali, Emanuele Fancinelli, con la collaborazione di Daniele Folegatti hanno realizzato un gigantesco drago venusiano rosso di cartapesta, che occupa il centro della sala espositiva. Stefano Gardinali ha dato vita, con un software di modellazione tridimensionale, ad un video d’animazione che conduce attraverso un viaggio interstellare. Affacciandosi dall’oblò del Museo, catapultati da un cannone, si viaggia a bordo di un veicolo spaziale a forma di proiettile che pare uscito dal film di Meliès “Viaggio nella luna”. Un secondo video d’animazione, ideato da Vincenzo Dell’Anna, con protagonisti e scenografie di carta ritagliata, tratti dal repertorio del Museo, mette in scena una commedia borghese in un “passato futuro” nel quale appaiono incrinature e inquietanti apparizioni che mettono in crisi l’ideale perfezione dei personaggi, degli ambienti e degli apparati tecnologici, svelandone con ironia le fragili apparenze. Infine Daniele Folegatti ha disegnato un piccolo gadget: una serie di sei figurine inedite, dedicate a “pesci volanti”, che saranno distribuite durante l’inaugurazione. Hanno collaborato Alessandro Uffreduzzi, Morena Maglitto, Tiziana Maglitto, Stefania Abate, Valentina Pascarella, Alice Vellani e Denise Saetti Baraldi.