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Carpi, la Dea Fortuna si mostra dal 17 settembre


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Dea Fortuna, iconografia di un mito, è il titolo della mostra che inaugurerà il 17 settembre alle ore 19 nell’Appartamento nobile di Palazzo dei Pio a Carpi, in occasione del Festival della filosofia.

“Tante le declinazioni e le accezioni di un concetto così vicino e così lontano, una realtà tanto consistente quanto inafferrabile, un’immagine nitida ed al contempo evanescente, capace di impregnare fortemente l’esistenza di oggi come quella di ieri”. Alessia Ferrari assessore alle Politiche culturali del Comune di Carpi, ci introduce così alla mostra (resa possibile dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi) e che verrà inaugurata venerdì 17 settembre, articolata in cinque sezioni.

“Nella cultura classica occidentale – ci spiega Manuela Rossi, Direttore dei Musei di Palazzo dei Pio – sono principalmente due i concetti di Fortuna che, dal mondo greco, passano a quello romano: la Tyche, poi Fortuna romana e il Kairos, Occasio in ambito romano. Nell’iconografia Tyche è una figura femminile, Kairos è, invece, un giovane alato, anche ai piedi, sempre di corsa. La storia della concezione e della rappresentazione della Fortuna tra Cinque e Seicento, periodo a cui fanno in larga parte riferimento le opere presentate in questa mostra, è in relazione con l’idea dell’antichità classica greca e latina”.

Dea Fortuna, iconografia di un mito presenta una cinquantina di opere tra dipinti, stampe, monete antiche, medaglie e rare ceramiche, provenienti dalle più importanti collezioni italiane, pubbliche ma anche private: dagli Uffizi al Museo del Bargello di Firenze, alle collezioni bolognesi della Biblioteca dell’Archiginnasio, del Museo civico Archeologico e della Pinacoteca Nazionale, fino all’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, da cui proviene la celebre Fortuna di Nicoletto da Modena (1512 circa), usata come immagine promozionale dell’evento. Tra le opere in mostra, una curiosa acquaforte di Rembrandt con la Fortuna contraria (trasposizione iconografica di un celebre passo dell’Antonio e Cleopatra di Shakespeare), la Piccola e la Grande Fortuna di Albrecht Dürer, oltre ad alcune rare ma spettacolari iconografie allegoriche della Fortuna quali Ercole virtuoso che batte la viziosa Fortuna di Marcantonio Raimondi, letterale traduzione per immagini di un passo del Principe di Niccolò Machiavelli, l’Allegoria della Vita del fiammingo Romeyn de Hoogh, la Torre della Fortuna del bolognese Giuseppe Maria Mitelli e un intrigante Rebus della Fortuna del Seicento di Stefano della Bella. Un’intera sezione dell’esposizione è poi dedicata a libri di sorte del XV-XVII secolo, scritti nei quali vengono formulate domande e si ricevono responsi sul destino. Lo stesso gioco è proposto ai visitatori in chiave multimediale, ma utilizzando sistemi e chiavi di interpretazione del futuro propri dei volumi antichi.

La cura scientifica e il coordinamento della mostra sono di Manuela Rossi, Elena Rossoni e Silvia Urbini. Dea Fortuna, iconografia di un mito rimarrà aperta fino al 9 gennaio venerdì, sabato e festivi ore 10-13 e 15-19: da martedì a giovedì su richiesta ore 10-13. Il 17, 18, 19 settembre prossimo con orario continuato ore 9-23.

Per informazioni: Musei di Palazzo dei Pio, tel. 059 649955 www.palazzodeipio.it