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Export E-R: nel 2011 +9,5% nei distretti tradizionali. In positivo le piastrelle di Sassuolo (+5,6%)


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Il 2011 si è chiuso con una crescita dell’export dei distretti tradizionali dell’Emilia Romagna del 9,5%, grazie soprattutto al buon andamento dei distretti della meccanica (+17,7%) e alla ripresa del sistema moda (+9,2%).

Hanno chiuso in crescita anche l’alimentare (+5,3%) e il sistema casa (+2,9%). E’quanto emerge dai dati del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo per Carisbo e Cariromagna, aggiornato al 31 dicembre 2011. L’evoluzione congiunturale ha evidenziato un’accelerazione degli scambi nel quarto trimestre 2011 (+10,7%), registrando una dinamica migliore rispetto alla media nazionale.

A trainare l’export negli ultimi tre mesi del 2011 sono stati i buoni risultati ottenuti dai distretti più presenti sui mercati russo e statunitense che hanno mostrato una sensibile ripresa nella parte finale dell’anno. Se il quadro è nel complesso positivo – in quanto 11 distretti su 19 hanno evidenziato un pieno recupero delle perdite subite nel corso del biennio 2008-09- i livelli di export complessivi sono però inferiori a quelli 2008 (- 3,4%) a testimonianza del lento percorso di uscita dalla crisi di alcuni importanti distretti (macchine agricole di Modena e Reggio Emilia e maglieria e abbigliamento di Carpi su tutti).

Nel sistema casa passano in positivo le piastrelle di Sassuolo (+5,6% primo della regione per volumi scambiati), mentre i mobili imbottiti di Forlì crescono del 3,8%. Nella meccanica crescono le macchine per l’imballaggio di Bologna (+7,8%), il secondo distretto della regione per volumi esportati, in sensibile recupero le macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+42,5%) e la food machinery di Parma (+36,9%), i ciclomotori di Bologna (+21,1%) e le macchine per il legno di Rimini (+16,9%). Nel sistema moda ancora in positivo le calzature di San Mauro Pascoli (+31,9%), e l’abbigliamento di Rimini (+18,4%), frenano invece la maglieria e abbigliamenti di Carpi (-5,37%) e le calzature di Fusignano-Bagnacavallo (-16,9%). Nell’alimentare col segno più i distretti del lattiero-caseario di Parmense (+16,8%) e Reggio Emilia (+5,9%), e i salumi del modenese (+10,9%), di Parma (+3,5%), l’alimentare di Parma (+4,7%), l?ortofrutta romagnola (+0,3%). In negativo i salumi di Reggio Emilia (-2,8%).

Più dinamiche le esportazioni dei distretti della regione verso i mercati emergenti (+17,7% nel 2011), e in particolare Russia (+22,9%), Polonia (+20,5%), Turchia (+51,6%), Brasile (+51,6%). L?export verso la Cina, dopo il boom del 2010, ha evidenziato un naturale rallentamento (+9,3%). Restano comunque i paesi avanzati le mete privilegiate delle esportazioni dei distretti emiliano-romagnoli, verso i quali l?export è cresciuto del 5,5% ( Francia+8,6%, Germania +4,2%).

In ripresa il mercato statunitense (+17,5%). Il 2011 chiude in territorio positivo anche i due poli tecnologici della regione (+2,2%).