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mercoledì, 17 Dicembre 2025
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Motovario Formigine, Fiom Cgil e Fim Cisl: “Sciopero per il mancato rispetto degli accordi”

Motovario Formigine, Fiom Cgil e Fim Cisl: “Sciopero per il mancato rispetto degli accordi”Adesione del 90% alle due ore di sciopero di stamattina, mercoledì 2 aprile, proclamato in assemblea assieme a Rsu, Fiom Cgil e Fim Cisl, dai lavoratori Motovario, multinazionale con sede a Formigine e leader nella produzione di componenti per la trasmissione di potenza per applicazioni civili e industriali.

“Le ragioni dello sciopero – spiegano i sindacati – sono nel mancato pagamento del Premio di Risultato ed il suo posticipo al prossimo mese e nella sottrazione, considerata illegittima da parte sindacale, di un’ora in più ad ogni lavoratore a turni che chiede 4 ore di permesso. Questioni su cui già era stata trovata una intesa tra le parti, ma che l’azienda ha disatteso.

Lavoratori e sindacato – concludono Fiom Cgil Modena e Fim Cisl Emilia Centrale – chiedono il rispetto degli accordi già presi ed il pagamento nei tempi previsti del premio”.

“Tennis in Corsia”, nell’Oncoematologia Pediatria del Policlinico di Modena esperienza apripista in Italia

“Tennis in Corsia”, nell’Oncoematologia Pediatria del Policlinico di Modena esperienza apripista in ItaliaSegnare il match point contro la malattia è frutto di un insieme di azioni in cui il paziente deve essere messo il più possibile a proprio agio, specialmente nei periodi di degenza ospedaliera. Quando si parla di bambini, il discorso ha ancora più valenza ed è per questo motivo che dall’unione di intenti tra Sporting Club Sassuolo e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è nata l’idea di portare il “Tennis in corsia” con un progetto dedicato.

L’iniziativa è stata presentata pubblicamente oggi, mercoledì 2 aprile, con un’esibizione organizzata al settimo piano del Policlinico di Modena dove è situata anche l’Oncoematologia Pediatrica, diretta dal Professor Lorenzo Iughetti, prima destinataria di questo progetto. Alla presentazione erano presenti Michelangelo Dell’Edera, Direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, Gilberto Fantini, Presidente FITP Emilia-Romagna, Alessio Bazzani, Tecnico Nazionale FITP e responsabile settore agonistico dello Sporting Club Sassuolo, il Dottor Andrea Sarti e il Dottor Antonio Nicolini, rispettivamente Direttore e Presidente del circolo sassolese che ha sede a San Michele dei Mucchietti. Con loro il Direttore del Dipartimento Materno-Infantile, Dottor Pierluca Ceccarelli, il già citato Professor Lorenzo Iughetti e il Dottor Giovanni Palazzi, medico dell’Oncoematologia Pediatrica. Presente anche il Vicesindaco del Comune di Sassuolo, Assessore allo Sport, Serena Lenzotti, mentre ha portato i propri saluti la Vicesindaca del Comune di Modena, con delega alla Sanità, Francesca Maletti.

Quella di Modena sarà la prima esperienza di “Tennis in corsia” a livello nazionale tanto che uno degli obiettivi è capire, di concerto con la Federazione Italiana Tennis e Padel, se il format potrà essere esportato in altre strutture ospedaliere del Paese. Ecco come funziona: all’interno della struttura ospedaliera, specificatamente nel reparto di Oncoematologia Pediatrica al settimo piano del Policlinico, saranno allestiti campetti da tennis di dimensioni ridotte dove i piccoli atleti impareranno a giocare a tennis con istruttori federali associati allo Sporting Club Sassuolo, i quali faranno anche delle imitazioni di personaggi dei cartoni animati o di famosi tennisti come Jannik Sinner.

Saranno svolte quattro sessioni annuali, ciascuna con cadenza trimestrale, della durata di un’ora per ogni singolo gruppo, con durata variabile a seconda del numero dei partecipanti, al termine delle quali verrà rilasciato un “regalo tennistico” e un attestato ad ogni bambino. Ovviamente i piccoli pazienti avranno a disposizione mini racchette e palline super leggere per giocare all’interno del reparto. Alcuni sopralluoghi per verificare le condizioni sono già stati fatti nei giorni scorsi con il personale della struttura.

«Ritengo che come direzione aziendale abbiamo il dovere di sostenere queste iniziative che, anche sotto altra forma, già da tempo vengono portate avanti dai nostri professionisti – commenta il Dottor Andrea Ziglio, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – si tratta di iniziative che ben si inseriscono nell’ambito dell’umanizzazione delle cure, che rappresenta per questa azienda area di investimento. Ringrazio lo Sporting Club di Sassuolo e il Dottor Palazzi per aver curato questo progetto, assieme alla Federazione Italiana Tennis e Padel. Siamo in un ospedale, un luogo di cura, ma dobbiamo cercare di farlo diventare il più possibile simile a quello che è anche un luogo di vita normale, in modo tale da, per quanto ovviamente possibile, cercare di alleviare la sofferenza dei nostri piccoli pazienti».

«Questa è la prima iniziativa in Italia a riguardo del tennis in corsia – spiega Michelangelo Dell’Edera, Direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” della FITP – siamo stati in diverse location, dalle carceri al mondo scolastico, ma mai in in un ospedale. Quindi un plauso particolare a tutto lo staff medico e allo Sporting Club Sassuolo che hanno portato un sorriso sicuramente a questi bimbi e lo porteranno tutte le volte che verranno qui al Policlinico di Modena. Quindi se è vero che ieri potevamo dire che il tennis allunga la vita perché ha dei processi fisiologici capaci di sostenere il proprio benessere, oggi possiamo anche dire sicuramente che aiuta ad accelerare processi di guarigione. Speriamo che questi bimbi possano associare l’ospedale anche a momenti di gioia, perché il tennis possa regalarli grandi e grandissimi sorrisi. Quest’idea meravigliosa la pubblicizzeremo sicuramente agli internazionali BNL d’Italia in occasione del settimo simposio internazionale».

«Sono felice che questa iniziativa meravigliosa parta proprio nella nostra regione – sono le parole di Gilberto Fantini, Presidente FITP Emilia-Romagna – per cui devo innanzitutto ringraziare l’AOU di Modena perché ha creato il presupposto alla fattibilità del progetto. Però un plauso va soprattutto allo Sporting Club Sassuolo che è uno dei circoli di riferimento nella nostra regione. Un progetto così che va a toccare un mondo, quello dei bambini in difficoltà, credo sia una cosa che riempie il cuore, per cui posso solo essere orgoglioso di questa iniziativa».

«Nel 2024 alcune circostanze mi hanno portato assieme Tecnico federale Alessio Bazzani a immaginare un progetto tennis laddove si possa portare sollievo ovvero nei reparti pediatrici degli ospedali cittadini – spiega Andrea Sarti, Direttore dello Sporting Club Sassuolo – così, insieme al team, si è costruito un metodo e, attraverso il contatto con il Dottor Giovanni Palazzi e i professionisti della Pediatria e della Oncoematologia Pediatrica dell’AOU di Modena si è arrivati alla definizione di un percorso per far giocare a tennis in corsia, portando momenti di svago ma anche formazione ai piccoli pazienti».

«A fine 2021 – specifica Alessio Bazzani,  responsabile settore agonistico dello Sporting Club Sassuolo – la dirigenza societaria riconoscendo il valore dello sport come percorso educativo e di inclusione ha pensato di andare oltre la propria attività istituzionale legata allo sviluppo della Scuola Tennis, cercando proprio attraverso il tennis e i suoi Tecnici, di entrare e donare nello spazio di chi ha bisogno. Inizialmente ha costruito la prima scuola tennis Wheelchair della Provincia di Modena che, grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel, è diventata punto di riferimento nazionale. Attualmente è sede dei corsi/raduni regionali tenuti mensilmente dal Tecnico Matteo Versari per sessioni di allenamento, confronto e condivisione dell’attività partecipati dai migliori giocatori in Emilia-Romagna e ospita, apripista assoluta in Emilia-Romagna e per la prima volta nella storia della FITP, i Campionati Italiani Individuali di tennis in carrozzina indoor. L’adesione del progetto federale “Racchette in Classe” consente ai maestri di tennis di individuare sul territorio anche bambini e ragazzi con disabilità per avvicinarli allo sport».

«Avere un’associazione come lo Sporting Club che si prodiga così tanto anche per le fasce più fragili è una grande soddisfazione per la nostra amministrazione comunale – sono le parole di Serena Lenzotti, vicesindaca di Sassuolo – per quanto ci riguarda saremo sempre al fianco di questa realtà, ricordando come il binomio tra sport e welfare sia fondamentale per i giovani, ma anche per i più grandi e soprattutto, come in questo caso, nella corsia di un ospedale. Credo che il tennis fornirà un grossissimo aiuto rispetto ai giovani pazienti che devono trascorrere del tempo importante e necessario per le proprie cure qua all’interno dell’ospedale».

«Ben conosciamo l’associazione tra attività fisica ed emozioni positive – sono le parole del Dottor Pier Luca Ceccarelli, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – in particolare, per i bambini e gli adolescenti ricoverati, l’attività fisica, durante e dopo l’esercizio, sarà una sicura distrazione dai tanti stimoli sfavorevoli connessi alla malattia ed al ricovero con un aumento delle emozioni positive, ma anche dell’autoefficacia. Quindi ben venga il “Tennis in corsia” e un grande grazie di cuore per chi realizzerà questo progetto, la cui messa in campo richiede  grande professionalità ed un non semplice impegno organizzativo».

«Ringraziamo lo Sporting Club di Sassuolo per la splendida idea del “Tennis in Corsia” che permetterà ai bambini in oncologia pediatrica di aggiungere lo sport alle iniziative di umanizzazione che da sempre contraddistinguono il dipartimento materno infantile – sono le conclusioni, a nome di tutta la Pediatria e l’Oncoematologia Pediatrica, del Dottor Giovanni Palazzinel percorso di terapia che viene affrontato i bambini possono vivere ora momenti di normalità: dallo Spazio Incontro alla Scuola, dal gioco alla musica, dai Clown alla biblioteca e tante altre iniziative. Mancava uno spazio per lo sport, che permettesse di assaporarlo, insieme a maestri che siano veri accompagnatori appassionati, di sport e di vita».

Hub urbano “Formigine Centro Verde Vivo”: approvati gli atti per il rilancio del commercio formiginese

Hub urbano “Formigine Centro Verde Vivo”: approvati gli atti per il rilancio del commercio formigineseÈ stata presentata alla Regione Emilia-Romagna la candidatura per il riconoscimento dell’hub urbano “Formigine Centro Verde Vivo” a seguito dell’approvazione, da parte della Giunta formiginese, degli atti relativi. Si aggiunge così un importante tassello all’ampio progetto di valorizzazione del commercio locale.

La legge regionale 3 ottobre 2023, n. 12 ha definito gli Hub urbani come le aree poste al centro delle città e dei comuni caratterizzate da una pluralità di funzioni e soggetti rispetto ai quali le attività commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi svolgono un ruolo centrale per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e garantire una integrazione e valorizzazione di tutte le risorse presenti nel territorio.

Una volta attivati gli hub, la Regione sostiene, attraverso la concessione di contributi, gli interventi promossi da tali enti.

Uno degli aspetti fondamentali per il centro storico di Formigine è la necessità di favorire il recupero degli spazi commerciali sfitti, incentivando la riapertura di negozi attraverso agevolazioni per gli affitti e la sperimentazione di nuove formule come i temporary store, che consentono alle imprese di testare il mercato senza dover affrontare subito investimenti eccessivi. Parallelamente, è essenziale migliorare la qualità degli spazi commerciali esistenti, anche attraverso interventi mirati come il rinnovamento di insegne, vetrine e spazi esterni. Il commercio di prossimità può inoltre trarre grande beneficio dalla collaborazione con il sistema museale e culturale cittadino, creando eventi tematici e percorsi che integrino l’esperienza turistica con quella commerciale.

Tra gli atti approvati dalla Giunta c’è l’accordo di partenariato che è stato sottoscritto dal Comune di Formigine e dalle Associazioni maggiormente rappresentative del settore del commercio e dei servizi a livello provinciale, ovvero: Confesercenti Modena, Ascom Confcommercio Modena, CNA Modena, Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia. Non solo: come importante peculiarità del percorso formiginese, la sottoscrizione dell’accordo anche da parte di associazioni molto attive sul territorio quali l’Associazione dei Commercianti Proform (che raggruppa circa un centinaio di operatori del commercio e dell’artigianato), l’Associazione di imprese 4HUB, Parrocchia di Formigine, Proloco e l’Associazione per la Gestione del Carnevale dei Ragazzi (che si occupano di organizzare gli eventi principali in centro storico).

Afferma l’Assessore al Commercio Corrado Bizzini: “Sono venticinque i punti sui quali l’Amministrazione e i sottoscrittori dell’accordo convergono per progettare il futuro per lo sviluppo delle attività commerciali e per consolidare l’identità urbana e sociale del centro storico, la rigenerazione economica e culturale attraverso un modello che integri innovazione e tradizione. Seguiranno nei prossimi mesi i lavori per la progettazione degli Hub di prossimità che si identificano nelle frazioni del territorio: Casinalbo, Colombaro, Corlo, Magreta e Ubersetto”.

Al via i lavori per il nuovo Parco Lineare di Marazzi: un diaframma verde di relazione con la città di Sassuolo

Al via i lavori per il nuovo Parco Lineare di Marazzi: un diaframma verde di relazione con la città di SassuoloNasce il Parco Lineare di Marazzi che trasformerà il confine dello storico stabilimento dell’azienda su via Ancora in un diaframma verde capace di rafforzare il legame tra l’area industriale e la città di Sassuolo. Il progetto è stato presentato oggi durante l’evento dedicato all’evoluzione dei territori del Distretto Ceramico Modenese che si è tenuto al Crogiolo Marazzi e che ha visto la partecipazione di Marco Biagini, Sindaco di Fiorano Modenese, Elisa Parenti, Sindaco di Formigine, Luigi Zironi, Sindaco di Maranello, e Matteo Mesini, Sindaco di Sassuolo.

Al centro dell’intervento c’è il dialogo tra prodotto industriale, natura e arte: il limite ovest della sede industriale di Marazzi verrà infatti rinnovato e prenderà forma grazie a grandi lastre sospese sul parco lineare, integrate in un sistema ambientale dinamico. Un paesaggio in continua evoluzione, capace di trasformarsi con il passare delle stagioni e di interagire con le installazioni in un rapporto di perfetta simbiosi. Il muro esistente ed il bordo asfaltato diventeranno un parco lineare che accompagnerà la strada, realizzando un sistema verde di dissolvenze capace di attivare un nuovo rapporto di relazione con l’esterno: diversi livelli di vegetazione creeranno una progressione capace di trasformare quello che era il confine di uno stabilimento industriale in un paesaggio naturale e urbano al tempo stesso.

Attraverso degli allestimenti con grandi lastre ceramiche, verranno realizzati lungo lo sviluppo del diaframma verde alcuni episodi architettonici pensati per aprire un dialogo col quartiere e valorizzare le potenzialità espressive e poetiche della ceramica. Il primo episodio segna l’inizio del sistema sul limite sud dell’insediamento industriale, a ridosso della massicciata ferroviaria: pensato come un luogo di sospensione nel verde, rappresenta un omaggio allo sguardo di Luigi Ghirri sulla ceramica e agli scatti realizzati dal grande fotografo emiliano per Marazzi tra gli anni 70 e gli anni 80, lontanissimi dai canoni della promozione pubblicitaria. Gli altri episodi architettonici, realizzati con grandi totem in gres 160×320, segnano la memoria di un vecchio ingresso dell’azienda su Via Ancora e proseguono lungo Via Dunant.

Il Parco Lineare di Marazzi è la prima iniziativa a prendere il via all’interno del più ampio Masterplan “Cuore Verde”, curato dallo Studio MC2 Dario Costi e Simona Melli Architetti e presentato oggi nel corso dell’evento che ha visto anche gli interventi di esperti del settore. Questo progetto mira a riconnettere i Comuni del Distretto attraverso una rete di percorsi verdi pensati per rendere gli spostamenti a piedi e in bicicletta più sicuri, accessibili e piacevoli.

Convegno IF Crogiolo Marazzi (Costi, Biagini, Zironi, Parenti, Mesini)

La presentazione del Parco Lineare e del Cuore Verde si è inserita nell’ambito di “IF – Industria Festival Architettura”, festival itinerante che celebra l’architettura industriale con eventi che si svolgono principalmente in Emilia-Romagna ma con appuntamenti anche oltreconfine, da Amsterdam a Shanghai. Con un focus sui luoghi dei distretti industriali, simbolo del territorio modenese, IF (“se”) invita appunto ad immaginare il futuro di questi spazi come il risultato di scelte innovative, che ne evidenzino la centralità nello sviluppo territoriale. La giornata, introdotta dal Direttore Generale di Marazzi Leonardo Tavani e dall‘Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Sassuolo David Zilioli, ha visto una prima parte volta a ragionare sul Distretto ceramico attraverso diverse prospettive: quella territoriale, storica e industriale con Francesco Genitoni e Stefania Spaggiari, quella urbanistica con Federico Zanfi e Cristiana Mattioli. La seconda parte ha visto la presentazione del Masterplan Cuore Verde e del Parco Lineare Marazzi da parte dello studio MC2 con B|Scape e la tavola rotonda tra i sindaci dei Comuni di Fiorano Modenese, Formigine, Maranello e Sassuolo.

“Le imprese non sono solo motore economico, ma parte integrante della qualità urbana” afferma Matteo Mesini, Sindaco di Sassuolo. “Marazzi lo dimostra con il nuovo Parco Lineare, trasformando un muro in un segno di bellezza, design e armonia con la città. Non si tratta solo di un progetto di rigenerazione urbana, ma di una visione di futuro in cui l’industria non è un elemento separato dalla città, bensì parte integrante della sua identità. Marazzi, azienda che ha fatto del design e della qualità uno dei suoi valori fondanti, testimonia con questo intervento la capacità di dialogare con il territorio, restituendo ai cittadini un paesaggio più armonioso. Un gesto concreto che migliora Sassuolo e dimostra il valore di un’impresa quando sa essere parte attiva della comunità.”

“Nell’anno del 90° anniversario di Marazzi, il progetto Parco Lineare è simbolo del nostro legame con il territorio e della nostra visione del futuro” dichiara Mauro Vandini, CEO di Marazzi Group. “È un segno concreto del nostro impegno per creare valore per la comunità, dando vita ad un ambiente che riflette la nostra storia, dove design e natura si incontrano in un equilibrio armonioso. Crediamo che la sostenibilità sia anche sinonimo di restituzione di valore al paesaggio e alle persone che lo vivono ogni giorno”.

“Trasformare un muro di confine in un diaframma verde di relazione – commenta l’architetto Dario Costi di MC2AA – cambia completamente il rapporto tra insediamento industriale e città. Abbiamo interpretato questo tema attivando il dialogo tra la ceramica, la natura e il tempo. Le grandi lastre sospese sul parco lineare, il sistema ambientale in continua modificazione, l’attesa per la crescita del verde che potrà avvicinare le istallazioni fino ad avvolgerle, sono tutte azioni coincidenti attraverso cui il progetto potrà essere, nel tempo, interpretazione viva di questa idea fondante capace di riattivare relazioni di comunità”.

 

 

Sassuolo, un albero per ogni nato o adottato nel 2023: sabato 5 aprile la cerimonia

Sassuolo, un albero per ogni nato o adottato nel 2023: sabato 5 aprile la cerimoniaSi svolgerà sabato prossimo, 5 aprile, a partire dalle ore 10 nell’area verde compresa tra via Regina Pacis, via Berna, via Frati Strada Bassa ed il Canale di Modena, la cerimonia di messa a dimora di una pianta per ogni sassolese nato o adottato nel corso del 2023.

Continua ad aumentare il patrimonio arboreo della città di Sassuolo.

Si concluderanno in questi giorni le operazioni di messa a dimora di 18 alberature, in viale Udine e via Circonvallazione Sud, che vanno a sommarsi a quelle piantumate ad inizio mese, per un totale di 78 nuove piante e 210 arbusti messi a dimora nel solo mese di Marzo.

A queste, il prossimo 5 aprile, si aggiungeranno 295 nuove piante, rappresentanti ognuno dei bambini nati o adottati nel corso del 2023 come previsto dalla L. n.113/1992, così come modificata dalla L.n.10/2013.

“Con un’apposita lettera – sottolinea l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sassuolo Chiara Tonelli – abbiamo invitato a partecipare tutte le famiglie coinvolte, con i loro bambini, affinché la nascita di una nuova area verde sia un momento di festa e di gioia collettiva.

Si tratta di iniziativa che si propone di dare un contributo concreto alla salvaguardia e al recupero dell’ambiente, ma vuole essere anche un messaggio rivolto a famiglie e bambini affinché possano creare un legame diretto con la natura che li circonda”.

L’appuntamento è per le ore 10 di sabato 5 aprile, con il ritrovo fissato in via Berna, all’altezza del civico 42, tutti la cittadinanza è invitata a partecipare.

 

Rotatoria di Ubersetto: modifiche alla viabilità per asfaltatura

Rotatoria di Ubersetto: modifiche alla viabilità per asfaltaturaNelle giornate di venerdì 4 aprile e sabato 5 aprile verrà asfaltata la nuova rotatoria di Ubersetto, tra via del Canaletto con via Viazza Primo Tronco nel territorio di Fiorano Modenese. Per consentire i lavori è prevista la chiusura di via del Canaletto verso via Viazza Primo Tronco dalle ore 8.45 alle ore 18.30 del 4 aprile e dalle ore 8 alle ore 12 del 5 aprile 2025.

Saranno affissi cartelli con indicazioni di strada chiusa e percorso alternativo verso la nuova strada di collegamento di via del Canaletto con via Giardini (bretellina) e in via del Canaletto con via Montegrappa. Saranno presenti anche movieri tra la rotatoria di via del Canaletto e la bretellina per gestire il traffico.

E’ inoltre prevista l’istituzione di un senso unico regolato da semafori nel tratto di via Viazza Primo Tronco interessato dai lavori.

Sicurezza stradale, formazione su misura per le diverse età, prevenzione e report annuale per catalogare i dati e valutare l’impatto delle azioni previste

Sicurezza stradale, formazione su misura per le diverse età, prevenzione e report annuale per catalogare i dati e valutare l’impatto delle azioni previsteDa iniziative di informazione per i neogenitori a campagne di sensibilizzazione per l’uso delle tecnologie per una maggiore sicurezza. E ancora nuovi strumenti didattici, da inserire nei programmi scolastici, azioni dedicate ai soggetti più vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti, fino a corsi di aggiornamento sulle ultime norme del Codice della strada per le persone più anziane.

La prevenzione e la formazione continua, rivolte a tutte le fasce d’età, sono, infatti, il fulcro del Programma quinquennale 2025-2029 dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna. Per la prima volta, il piano copre l’intera durata della legislatura, ponendosi come strumento chiave per diffondere la cultura della sicurezza stradale, in linea con le strategie nazionali ed europee. La sicurezza stradale viene così affrontata non solo come una priorità di prevenzione, ma anche come un elemento essenziale per rendere le città più vivibili e per promuovere la salute e il benessere delle comunità.

Il programma è stato presentata oggi dall’assessora alla Mobilità, Irene Priolo, e dal presidente dell’Osservatorio, Marco Pollastri.

L’approccio di base, da cui prende vita l’intero piano, è alla cosiddetta ‘Vision Zero’: ovvero il principio per cui nessuna perdita di vita sulla strada è più accettabile e che si basa su cardini fondamentali come l’etica della sicurezza, la responsabilità condivisa, l’approccio sistemico, la prevenzione e il miglioramento continuo. Il programma 2025-29 intende, infatti, migliorare la sicurezza stradale in Emilia-Romagna, con azioni che spaziano dalla raccolta e analisi accurata dei dati con report annuali, alla collaborazione con i diversi attori territoriali, fino a specifiche campagne di informazione ed educazione rivolte a tutte le fasce d’età e agli utenti della strada. Tra le novità: l’istituzione di un Gruppo di lavoro intersettoriale e multidisciplinare, con rappresentanti di diversi assessorati regionali, esperti e referenti territoriali, e nuove collaborazioni e scambi con altre istituzioni regionali, nazionali ed europee, nonché una collaborazione importante con le prefetture territoriali.

Il programma si basa quindi su un approccio sistemico, integrato e continuo, affrontando il tema della sicurezza stradale a 360 gradi, con l’obiettivo di costruire un futuro più sicuro per tutti.

“Azzerare gli incidenti stradali e gli errori umani sulla strada è certamente complesso, ma è un obiettivo che è doveroso cercare il più possibile di perseguire- sottolinea Priolo-. Per farlo, dobbiamo creare le condizioni affinché le persone affrontino la strada con maggiore responsabilità e minori distrazioni, in modo da rendere le nostre città più sicure e vivibili. L’impatto di queste tragedie ha un costo per le nostre comunità elevatissimo: innanzitutto in termini di vite umane, sconvolte da chi è vittima di un incidente, ma anche per i costi sociali che ne derivano. Per l’Emilia-Romagna- ricorda ancora Priolo- si è stimato per il 2023 un impatto di oltre 1,7 miliardi di euro”.

“Con questa programmazione a lungo termine- continua l’assessora- abbiamo voluto, quindi, potenziare l’azione regionale, ponendo al centro la prevenzione e la formazione per ogni fascia di età, con la possibilità di sviluppare in maniera continuativa e sistemica le azioni necessarie per mitigare il problema, costruendo relazioni sempre più capillari con le comunità regionali, ma anche con ambiti nazionali ed internazionali per valorizzare la ricerca e condividere le migliori pratiche. Migliorare la situazione si può e si deve, in linea con gli obiettivi definiti dalla Commissione Europea e sono convinta che con la collaborazione avremo importanti risultati”, conclude Priolo.

“L’Osservatorio regionale per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione Emilia-Romagna- ha riferito il presidente dell’Osservatorio regionale, Marco Pollastri-, deve svolgere sempre più un ruolo di connessione fra i settori regionali e con il territorio, per promuovere una cultura della sicurezza stradale ma soprattutto costruire un sistema integrato che possa operare in ottica di innovazione e miglioramento per ridurre morti e feriti sulle strade. A questo proposito verrà creato un Gruppo di lavoro intersettoriale regionale e si rafforzeranno i tavoli provinciali”.

“L’ascolto ed il confronto non solo con gli stakeholders emiliano-romagnoli ma anche a livello nazionale ed europeo- ha aggiunto-, è la modalità di lavoro con cui opereremo per dare sempre maggiore continuità ed efficacia agli interventi. Dobbiamo costruire un’alleanza civica per affrontare la piaga della sicurezza stradale che ancora oggi segna la nostra comunità, ponendo al centro le cause degli incidenti ma allo stesso tempo contribuendo a disegnare città e paesi più vivibili per tutti e tutte”.

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, de Pascale in visita al Mapei Football Center

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, de Pascale in visita al Mapei Football Center
credito immagine: sassuolocalcio.it

Il Mapei Football Center ha ospitato ieri la visita del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Ad accoglierlo, l’Amministratore Delegato del Sassuolo Calcio, Giovanni Carnevali, con cui si è intrattenuto per discutere di temi legati all’industria del calcio e alle iniziative sportive e sociali promosse sul territorio.

All’incontro era presente anche il sindaco di Sassuolo, Matteo Mesini, a conferma dell’importanza della collaborazione tra istituzioni locali e realtà sportive per lo sviluppo della comunità.

Il Mapei Football Center, inaugurato nel 2019, è il moderno centro sportivo del Sassuolo Calcio, una struttura all’avanguardia che ospita gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili. Con i suoi campi da gioco, palestra, aree mediche e spazi dedicati all’analisi video, rappresenta un punto di riferimento per il club e un modello di eccellenza nel panorama calcistico italiano.

La visita ha rappresentato un’occasione per rafforzare il legame tra il club neroverde e le istituzioni, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dello sport non solo come spettacolo, ma anche come strumento di crescita sociale ed economica per il territorio emiliano-romagnolo.

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 3 aprile 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 3 aprile 2025Sereno o poco nuvoloso salvo qualche addensamento pomeridiano sui rilievi. Temperature minime in diminuzione, comprese tra 6 e 9 gradi; massime in aumento comprese tra 16 e 20 gradi. Venti deboli di direzione variabile. Mare poco mosso.

(Arpae)

Confindustria Ceramica incontra il Presidente e il Vicepresidente della Regione, de Pascale e Colla

Confindustria Ceramica incontra il Presidente e il Vicepresidente della Regione, de Pascale e CollaIl Presidente Augusto Ciarrocchi e gli imprenditori di Confindustria Ceramica hanno incontrato questo pomeriggio presso la sede di Sassuolo il Presidente ed il Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e Vincenzo Colla. L’incontro si è incentrato su temi fondamentali per la competitività delle imprese ceramiche, quali i prezzi dell’energia ed il sistema ETS, i progetti infrastrutturali e la semplificazione burocratica.

Il livello dei costi dell’energia, in particolare del gas al quale la mancanza di reali alternative tecnologiche aggiunge una vera e propria tassa come gli oneri per le quote di CO2 derivanti dal sistema ETS – largamente assorbite dalla speculazione finanziaria -, stanno producendo il rischio una deindustrializzazione a livello nazionale: la necessità di interventi strutturali ed adeguati a livello UE sono stati rappresentati con forza ai vertici della Regione, con la richiesta di ogni supporto istituzionale per evitare delocalizzazioni e perdita di posti di lavoro di qualità nei nostri territori.

Altro tema centrale della competitività delle imprese è quello delle infrastrutture al servizio del distretto, dove il sovrappasso ferroviario della pedemontana ha dimostrato che opere preparate adeguatamente possono esser realizzate anche in tempi relativamente brevi. Ai noti ritardi per infrastrutture quali la Bretella autostradale Campogalliano – Sassuolo e la Pedemontana nel tratto sassolese, si aggiunge in questo periodo la grande preoccupazione per la chiusura del ponte sul fiume Secchia e per le conseguenze sul traffico nel distretto ceramico: da qui la richiesta di impegno, ad ogni livello con le istituzioni responsabili, per ridurre i disagi al traffico di persone e merci. E’ stato poi ricordato lo studio offerto dall’Associazione per la realizzazione del terzo ponte sul Fiume Secchia.

Anche la semplificazione burocratica dei processi amministrativi, in particolare per le autorizzazioni ambientali, è stata oggetto di riflessione. Oggi si registrano differenze applicative nei diversi territori e prescrizioni ridondanti, non finalizzate ad una reale tutela del territorio e delle persone. In questo contesto è stato richiesto alla Regione di svolgere con maggior forza il proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo.

Sentenza Tar su affitti brevi, Paglia: Una sentenza che rafforza la tutela del diritto all’abitare

Sentenza Tar su affitti brevi, Paglia: Una sentenza che rafforza la tutela del diritto all’abitare“Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna, depositata oggi, che riconosce la legittimità e la ragionevolezza delle scelte fatte dal Comune di Bologna per regolamentare gli affitti brevi e tutelare il diritto ad abitare nel territorio cittadino. Questo pronunciamento dà ulteriore forza alla volontà di arrivare a una legge regionale in materia, confermando la necessità di misure equilibrate che limitino l’impatto negativo del turismo mordi e fuggi senza precludere lo sviluppo sostenibile del territorio”.

E’ quanto dichiara l’assessore regionale alle Politiche abitative, Giovanni Paglia, dopo la decisione del Tribunale amministrativo regionale di respingere il ricorso presentato da una società di affitti brevi contro il Comune di Bologna, che non aveva accolto la richiesta di adibire alcuni alloggi a questa particolare destinazione.

“Siamo convinti che regolamentare il fenomeno degli affitti brevi sia indispensabile per preservare e favorire la vitalità e vivibilità delle nostre città– aggiunge Paglia- e continueremo a lavorare in questa direzione con ancora maggiore determinazione, aprendo nelle prossime settimane un processo di confronto con tutti i soggetti interessati.”

Sabato inaugura la palestra Ferraguti di Magreta

Sabato inaugura la palestra Ferraguti di MagretaSabato 5 aprile, alle ore 16 si terrà l’inaugurazione della palestra Ferraguti di Magreta, oggetto di riqualificazione sismica, energetica e funzionale. La palestra si trova in Via Magellano. La prima fase dell’intervento ha riguardato il miglioramento sismico, mentre nel secondo stralcio dei lavori sono stati realizzati due campi da pallavolo, uno dei quali omologato (Fipav) e un campo da basket per competizioni federali.

Sono stati installati un impianto solare termico e un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo. Aumenta così l’efficienza energetica e si riducono i consumi di acqua e luce, con minori costi di manutenzione. Il nuovo spazio è completamente inclusivo, per permettere a tutti la fruizione.

Il costo dell’intervento è di circa 500mila euro, di cui 200mila finanziati dalla Fondazione di Modena.

All’inaugurazione saranno presenti: il Sindaco di Formigine Elisa Parenti, Massimiliano Morini, Consigliere d’Amministrazione della Fondazione di Modena e Celso Frigieri, Presidente a.s.d. Associazione Magreta.

Durante la giornata inaugurale si terranno tornei sportivi.

Così l’Assessore allo Sport Giulia Bosi: “Il progetto di ristrutturazione si basa sull’idea che la palestra non sia solo uno spazio per l’attività fisica, ma un luogo di aggregazione nel tempo libero per tutte le fasce di età. Lavorare per migliorare ciò che già esiste attraverso la rigenerazione e la riqualificazione edilizia rappresenta la soluzione ideale per prevenire il consumo di nuovo suolo. Con questo intervento, dopo aver reso la palestra più sicura e inclusiva, la rendiamo anche sostenibile e polifunzionale, a dimostrazione della necessità di creare spazi che promuovano il benessere collettivo e il rispetto per il nostro pianeta”.

A lezione di vela “inclusiva” in piscina a Maranello

A lezione di vela “inclusiva” in piscina a MaranelloLa piscina del Parco dello Sport di Maranello ha ospitato nei giorni scorsi un corso di velability, iniziativa di promozione della vela come attività accessibile a tutti, indipendentemente dalle abilità fisiche o dalle limitazioni. Un approccio inclusivo che non solo offre la possibilità di navigare, ma incoraggia anche la socializzazione, il divertimento e il benessere psicofisico.

“Siamo orgogliosi di questa iniziativa organizzata all’interno della nuova piscina”, spiega il sindaco di Maranello Luigi Zironi. “L’impianto natatorio totalmente accessibile ha permesso a persone con disabilità di utilizzare la vasca principale, gli spazi e i servizi. Per i partecipanti e gli istruttori è stato un momento importante di condivisione fisica, relazionale ed emotiva”.

“Il velability”, spiegano da ASP Charitas, azienda modenese di servizi alla persona dedicata alla cura e assistenza delle persone con disabilità psico-fisica, che ha curato l’attività, “è un programma progettato per rendere la vela accessibile a persone con disabilità. Utilizzando imbarcazioni speciali e tecnologie adattate, i partecipanti possono vivere l’emozione della navigazione in un ambiente sicuro e accogliente. Le barche sono equipaggiate con sistemi di sicurezza e supporto, permettendo a tutti di godere dell’esperienza senza preoccupazioni”.

Il corso di vela “Un ruolo da marinai”, iniziato nel mese di marzo, ha visto, dopo alcuni momenti teorici, tre lezioni organizzate nella piscina maranellese: sessioni fondamentali per familiarizzare con l’acqua e acquisire confidenza, durante le quali i partecipanti hanno potuto imparare le basi della navigazione e le tecniche di sicurezza, in preparazione di una uscita in mare vera e propria prevista per aprile. Dall’utilizzo del giubbotto di salvataggio alla caduta dal gommone, dal recupero di una persona con salvagente alla salita e discesa per gestire il passaggio tra il gommone e la barca, le attività proposte hanno aiutato a sviluppare competenze pratiche, e rappresentano anche un’opportunità per socializzare e fare nuove amicizie, con gli istruttori, esperti e appassionati, sempre pronti a supportare e incoraggiare i partecipanti, creando un’atmosfera positiva e stimolante.

Firmata una convenzione tra Agenzia delle Dogane e Dipartimento Amministrazione penitenziaria per iniziative sociali a favore della collettività

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Direzione Territoriale Emilia Romagna e Marche e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria — Provveditorato Regionale per l’Emilia-Romagna e Marche hanno firmato un protocollo d’intesa diretto alla realizzazione di iniziative che consentano il riutilizzo di beni di prima necessità oggetto di sequestro e che, grazie alla sinergia tra le due istituzioni, potranno essere donati a persone detenute e in condizioni di povertà e svantaggio sociale.

Il Protocollo rafforza tra l’altro, a livello locale, la collaborazione già prevista dall’accordo
nazionale siglato a luglio 2022. Nello specifico i beni sequestrati, quali ad esempio scarpe e vestiti, verranno regolarizzati tramite la rimozione o l’occultamento di eventuali marchi contraffatti che potranno essere destinati in beneficenza alla popolazione detenuta nonché, tramite Enti Assistenziali dei territori dell’Emilia-Romagna e Marche, a persone in condizioni di indigenza.
In esito alla firma del Protocollo, la prima esperienza concreta di collaborazione prevede la
distribuzione di circa 15 mila paia di scarpe di marca contraffatte che verranno immagazzinate in tre Istituti penitenziari del distretto dell’Emilia-Romagna e Marche. In tali Istituti verranno attivati laboratori per lo svolgimento dell’attività di “smarcatura” delle calzature e i detenuti coinvolti svolgeranno l’attività in regime di lavoro di pubblica utilità.

L’accordo, della durata di tre anni, prevede inoltre l’organizzazione congiunta di attività culturali e sociali, quali dibattiti, mostre ed eventi informativi per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche della legalità e del recupero delle persone detenute.

Il Direttore Territoriale per l’Emilia Romagna e le Marche dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli, Marco Cutaia, ha sottolineato che “Il protocollo rappresenta un passo significativo verso un sistema più inclusivo. Trasformare beni sequestrati in opportunità di riscatto per i detenuti e in sostegno per le persone in difficoltà è un esempio concreto di come le istituzioni possano collaborare per il bene della comunità”.

Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per l’Emilia-Romagna e Marche, Silvio Di Gregorio, a sua volta ha rilevato che “dando continuità al Progetto Metamorfosi già in essere tra l’Amministrazione Penitenziaria e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si vuole confermare come per tutti gli uomini e per tutte le cose ci possa essere una seconda chance. Se gli oggetti sequestrati possono essere riconvertititi in utilità per la collettività, a cominciare dalle sue fasce deboli semplicemente assecondando la loro naturale destinazione, lo stesso principio, a maggior ragione, vale per le persone. Ogni uomo infatti è una incredibile opportunità in grado di meravigliarci e di stupirti proprio per la sua umanità, che lo rende unico, prezioso ed irripetibile. Una ricchezza che si manifesta nella relazione umana, appunto”.

Ricostruzione post alluvione, le donazioni di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil finanzieranno quattro progetti di pubblica utilità nei comuni di Pianoro, Budrio, Tredozio e Faenza

Ricostruzione post alluvione, le donazioni di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil finanzieranno quattro progetti di pubblica utilità nei comuni di Pianoro, Budrio, Tredozio e FaenzaLa nuova ala di una casa di riposo, il piano interrato e il giardino di una scuola elementare, un centro sportivo e un club atletico. Luoghi pesantemente danneggiati dalle alluvioni del 2023 e del 2024, che saranno restituiti alle proprie comunità grazie alla generosità di lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati e imprese. Sono loro, infatti, ad aver risposto senza esitazione all’appello lanciato da Confindustria e da Cgil, Cisl e Uil all’indomani dei drammatici eventi di quasi due anni fa: all’epoca fu attivato un conto corrente per raccogliere donazioni a favore dell’Emilia-Romagna alluvionata e il risultato sono quasi 2,4 milioni di euro che andranno a finanziare quattro progetti in alcuni dei Comuni più colpiti dalle ondate di maltempo: Pianoro e Budrio (BO) Tredozio (FC) e Faenza (RA).

L’accordo relativo all’erogazione delle risorse raccolte tramite il “Fondo di intervento per la popolazione dell’Emilia Romagna” è stato sottoscritto oggi in Regione, alla presenza del presidente Michele de Pascale, della sottosegretaria alla presidenza, con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, Luca Rossi, direttore generale di Confindustria Emilia-Romagna, Luigi Giove, segretario organizzativo della Cgil Nazionale, Massimo Bussandri, segretario della Cgil Emilia-Romagna, Federico Libertino, del dipartimento nazionale di organizzazione Cgil, Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl, Orietta Ruccolo, della segretaria organizzativa regionale Cisl Emilia-Romagna, Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia-Romagna, Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo confederale Uil, e Luca Cerusa, di Uil nazionale. Presenti anche i sindaci dei Comuni interessati: Debora Badiali (Budrio), Giovanni Ravagli (Tredozio), Massimo Isola (Faenza) e Luca Vecchiettini (Pianoro).

I progetti, tutti di pubblica utilità, sono stati individuati dalla Regione in seguito a un’istruttoria e dopo un’attenta ricognizione, d’intesa con i referenti regionali di Anci, Upi e Città Metropolitana di Bologna.

“Questa donazione è un segnale concreto di vicinanza e sostegno alle comunità colpite dalle alluvioni– affermano de Pascale e Rontini–. Un gesto di straordinaria generosità da parte del mondo produttivo, che rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra imprese, lavoratori e istituzioni, che uniscono le forze per la ricostruzione e il rilancio dei territori colpiti. Un ringraziamento a Confindustria, ai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e a tutte le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate, i pensionati e le aziende che hanno offerto il proprio generoso contributo, dimostrando ancora una volta quanto la solidarietà e il senso di comunità siano valori profondamente radicati nel nostro tessuto produttivo e sociale”.

“Questi fondi– aggiungono– rappresentano un contributo prezioso per restituire ai cittadini servizi essenziali. La tempestività con cui imprese e lavoratori hanno risposto all’emergenza conferma il forte legame con il territorio e la volontà concreta di aiutare chi ha subito danni. La Regione garantirà il buon esito degli interventi, monitorandone l’avanzamento e assicurando che ogni risorsa venga impiegata in modo efficace e trasparente”.

“Abbiamo voluto dare concretezza alla solidarietà di lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati e imprese- sottolineano anche Confindustria e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, nazionali e dell’Emilia-Romagna-, trasformando le donazioni raccolte in interventi di pubblica utilità, capaci di restituire spazi e servizi essenziali alle comunità colpite. Interventi che vanno oltre il semplice sostegno economico, ma che puntano a ricostruire, non solo le infrastrutture, ma anche il senso di appartenenza e coesione sociale, valori fondamentali per il futuro di queste comunità”.

I progetti finanziati

A Budrio, grazie a un finanziamento di oltre 550mila euro, saranno ripristinati e valorizzati gli spazi della Cittadella dello Sport, un’area strategica nel centro cittadino e un punto di riferimento per le attività sportive e ricreative della comunità.

A Faenza le risorse, pari a 550mila euro, saranno destinate alla riqualificazione del Club Atletico Lotta, una realtà storica che ha formato generazioni di atleti, raggiungendo risultati di rilievo anche a livello internazionale. L’intervento permetterà di ripristinare la struttura e garantirne la piena operatività.

A Pianoro, grazie a un contributo di 700mila euro, verranno ripristinati il piano interrato e l’area esterna della scuola primaria Salvo D’Acquisto di Pianoro Vecchio, danneggiati dall’alluvione. Inoltre, sarà realizzato uno spazio ludico-motorio, indispensabile per le attività educative, di cui l’istituto è attualmente sprovvisto.

A Tredozio, infine, 590mila euro saranno investiti nell’ampliamento della casa di riposo, con la costruzione di una nuova ala destinata a potenziare i servizi per la popolazione anziana, migliorando la qualità dell’assistenza offerta alla comunità.

La Regione Emilia-Romagna garantirà il coordinamento e il monitoraggio degli interventi, assicurando trasparenza nell’utilizzo delle risorse e il rispetto dei tempi di realizzazione.

Visita del Garante regionale dei detenuti alla Dozza di Bologna

Visita del Garante regionale dei detenuti alla Dozza di Bologna
Dozza (crediti Francesco Cocco)

Nel tardo di pomeriggio di ieri il Garante regionale, Roberto Cavalieri, ha visitato la sezione distaccata dell’Istituto penitenziario minorile presso la Casa circondariale Rocco d’Amato di Bologna. Nel corso della visita il Garante ha avuto modo di dialogare con i detenuti presenti, tutti maggiorenni, riscontrando una situazione degna di attenzione e che comprime non solo il senso della scelta adottata dall’autorità della giustizia minorile ma anche i diritti dei giovani presenti.

Al momento della visita erano presenti 12 persone, di cui 6 neomaggiorenni 4 dei quali in custodia cautelare. I giovani, solo 7 con una condanna definitiva, provengono da strutture detentive per minorenni dislocate in tutto il paese: Milano, Firenze, Bologna, Treviso, Palermo. Solo 4 dei giovani presentano un fine pena che supera i 12 mesi di pena residua.
Mentre gli spazi fisici del reparto, sia per quello che riguarda le camere di pernottamento che quelli trattamentali, aule e spazi per lo sport, sono apparsi in buone condizioni si evidenzia la mancanza di acqua calda nelle celle e le docce in comune. Inevitabilmente la sezione detentiva si configura come uno spazio per adulti fortemente segnato da una architettura carceraria che nulla ha a che fare con il senso degli ambienti di un minorile.

A parere del Garante non trova un senso la collocazione di ragazzi in custodia cautelare (5 persone su 12) data la negativa ricaduta che ha il trasferimento dai luoghi di appartenenza ed, in particolare perché si complica per questi ragazzi la possibilità di ottenere la sospensione del processo e la loro messa alla prova.
Nell’attesa di comprendere in base a quale provvedimento normativo è stata disposta dal Dipartimento della giustizia minorile il trasferimento di questi giovani detenuti il Garante esprime una forte preoccupazione circa i tempi di durata di tale scelta. Se come preannunciato dalle autorità competenti l’apertura di questa sezione lega la sua durata alla apertura degli IPM di Rovigo, Aquila e Lecce, secondo le informazioni raccolto dal Garante regionale dopo un confronto con gli altri Garanti, solo per la struttura di Rovigo appare essere prossima l’apertura, che parrebbe però esaurire le sue disponibilità di posti qualora venisse chiuso l’IPM di Treviso che presenta compromissioni negli spazi tali da dovere intervenire con una urgente ristrutturazione. Per l’IPM dell’Aquila sembrerebbe plausibile una apertura per la fine dell’estate mentre per la struttura di Lecce si deve ancora provvedere alla consegna dei locali alla giustizia minorile.

La sezione dei minori giovani adulti presso il carcere della Dozza sembrerebbe quindi essere un “progetto” con data di termine incerta e le caratteristiche dei giovani, sino ad oggi presenti, non pare possano portare benefici al contrasto al sovraffollamento negli IPM del paese sia per il loro numero esiguo che per le caratteristiche giuridiche dei presenti, forte presenza di custodie cautelari e fine pena brevi.
In settimana il Garante regionale comunicherà alla direzione dell’IPM l’attivazione di un monitoraggio settimanale della situazione. Infine il Garante auspica l’attivazione di una rete della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna con gli altri comuni e regioni sedi di IPM per monitorare i tempi di apertura dei nuovi IMP, lo stato dei trasferimenti e i progetti dei giovani detenuti per i quali va assicurata una continuità dei servizi e la costruzione di percorsi che rendano la carcerazione un percorso residuale e contenuto nel tempo.

Dal 7 al 22 aprile 2025 le iscrizioni ai nidi d’infanzia di Fiorano Modenese

Dal 7 al 22 aprile 2025 le iscrizioni ai nidi d’infanzia di Fiorano ModeneseDal 7 aprile al 22 aprile 2025 sono aperte le iscrizione ai nidi d’infanzia di Fiorano Modenese, per l’anno educativo 2025/2026.

Possono essere iscritti i nati negli anni 2023, 2024, 2025 e nascituri entro il 30 giugno 2025. Le richieste devono essere presentate online, collegandosi al sito web del Comune (portale EntraNext), attraverso credenziali SPID o CIE.

Per ricevere supporto telefonico nella compilazione della richiesta o per fissare un appuntamento è possibile contattare il Servizio Istruzione al numero 0536 833407 o all’indirizzo email: scuola@fiorano.it.

La graduatoria degli ammessi sarà pubblicata entro il 31 maggio 2025.

“Le iscrizioni si aprono avendo a pieno regime la sezione in più, inaugurata a gennaio presso il nido La Tana del Tasso. Un’ulteriore novità è rappresentata dal convenzionamento con la Fondazione Luigi Coccapani. Oltre alla scuola dell’infanzia, da settembre 2025 aprirà anche una nuova sezione di nido ed alcuni posti saranno convenzionati con il Comune per poter ampliare la risposta alle famiglie e procedere con la proficua collaborazione già in essere con la Fondazione”, sottolinea Monica Lusetti, vicesindaco e assessore alle Famiglie e conciliazione, Scuola ed edilizia scolastica.

Sarà possibile visitare le strutture del territorio in occasione degli open day in programma: sabato 5 aprile dalle 9 alle 12 per i nidi comunali “La Tana del Tasso” e “La Collina dello Scoiattolo”; sempre sabato 5 aprile dalle 9.30 alle 12.30 per il nido convenzionato “Luigi Coccapani” (informazioni: 0536 830051 – scuolamaterna@fondazionecoccapani.it); e lunedì 14 aprile dalle 17 alle 19 per il nido convenzionato Concorde “Don A. Mussini” (è gradita la prenotazione a: 0536 921200 – nidomussini@gruppoconcorde.it).

 

La barbabietola da zucchero: una filiera fondamentale per l’economia regionale e la fertilità dei suoli

La barbabietola da zucchero: una filiera fondamentale per l’economia regionale e la fertilità dei suoliNel panorama agricolo dell’Emilia-Romagna occupa un ruolo centrale. Oltre a rappresentare una coltivazione strategica per la filiera saccarifera, infatti, la barbabietola da zucchero contribuisce anche alla fertilità dei suoli e alla sostenibilità delle pratiche agricole. Per rafforzarne la produzione e sostenere la bieticoltura, un settore chiave per l’economia emiliano-romagnola, la Regione corrisponderà al settore complessivamente 1,8 milioni di euro per la campagna 2025, 300mila euro in più rispetto agli 1,5 milioni messi a disposizione con la legge regionale numero 4 del 2024.

Le risorse saranno erogate tramite bando, in linea con quanto fatto negli anni precedenti, e saranno assegnate direttamente ai bieticoltori attraverso un aiuto in regime di ‘de minimis’, commisurato alle superfici coltivate. Obiettivo: supportare gli investimenti in termini di superficie bieticola, che negli ultimi cinque anni è passata da 15.332 ettari nel 2020 a 16.110 ettari nel 2024, con un incremento di circa il 5%.

“Con questo impegno aggiuntivo di 300mila euro, la Regione conferma il proprio sostegno a una filiera strategica per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi–, supportando la continuità produttiva e la competitività delle aziende agricole. La barbabietola da zucchero non è solo un elemento essenziale della produzione saccarifera regionale e nazionale, ma svolge anche un ruolo cruciale per la sostenibilità ambientale e la fertilità dei suoli. Incentivarne la coltivazione significa promuovere modelli di rotazione colturale sostenibili, fondamentali per preservare la qualità agronomica e la salubrità delle produzioni”.

“L’obiettivo- prosegue Mammi- è incentivare la crescita e lo sviluppo di un comparto che ha dimostrato una capacità di crescita costante. Con queste risorse vogliamo rafforzare la filiera attraverso strumenti innovativi per il miglioramento della resa produttiva e della qualità della materia prima. Favorendo, allo stesso tempo, pratiche agronomiche sempre più efficienti, in grado di ottimizzare l’uso delle risorse idriche e nutrizionali, riducendo i costi di produzione e aumentando la competitività delle aziende bieticole nel mercato nazionale e internazionale”.

La barbabietola in Emilia-Romagna

La barbabietola da zucchero rappresenta una coltura indispensabile al mantenimento di corretti avvicendamenti nei comprensori produttivi dell’Emilia-Romagna. La possibilità di praticare adeguate rotazioni è particolarmente importante per il mantenimento della produttività e della fertilità dei suoli. Una pratica che permette anche di prevenire l’insorgere di problematiche fitosanitarie e di evitare conseguenze negative per la salubrità degli alimenti.

Attraverso la legge regionale numero 4 del 2024, la Regione ha autorizzato, per le campagne 2025 e 2026, aiuti per superfici coltivate a barbabietola da zucchero, a fronte dell’adozione di tecniche di avvicendamento colturale, per un importo di 1,5 milioni di euro l’anno. Per il 2025, inoltre, l’amministrazione regionale metterà a disposizione altri 300mila euro, a sostegno del settore, da assegnare direttamente ai bieticoltori attraverso un aiuto in regime di “de minimis” commisurato alle superfici coltivate.

Musica: al via dal 10 al 13 aprile la XII^ edizione del Festival Internazionale dell’ocarina

Musica: al via dal 10 al 13 aprile la XII^ edizione del Festival Internazionale dell’ocarinaUna manifestazione che celebra lo strumento-simbolo del patrimonio culturale budriese e con esso la comunità musicale e sociale che ne ha perpetuato la tradizione artigianale e la memoria musicale, incantando generazioni di appassionati e professionisti di tutto il mondo.

Budrio e il territorio della città metropolitana di Bologna sono il palcoscenico della dodicesima edizione del Festival Internazionale dell’Ocarina, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, al via dal 10 al 13 aprile.

Quattro giorni di programmazione musicale e culturale; più di 100 gli artisti presenti provenienti prevalentemente da Italia, Corea, Giappone, Cina, Germania, Francia, Inghilterra e Irlanda, Stati Uniti d’America:  oltre 50 gli eventi, 10 le location con concerti, mercatini, corsi e attività outdoor, per celebrare la storica tradizione dell’ocarina, strumento inventato a Budrio nel 1853 da Giuseppe Donati, che ebbe anche l’idea di costruire una famiglia di ocarine grandi e piccole intonate tra di loro. Queste furono utilizzate dal 1863 in poi dal primo Gruppo Ocarinistico Budriese, tutt’oggi in attività e tra i protagonisti assoluti del festival, che ebbe un enorme successo nei maggiori teatri europei, proponendo brani originali e arrangiamenti di celebri arie tratte da opere liriche.

Tra i protagonisti di quest’anno, accanto agli ocarinisti da tutto il mondo, ospiti di grande risonanza, tra cui Elio, il Gruppo Ocarinistico Budriese, Vincenzo Capezzuto e Soqquadro Italiano, i Modena City Ramblers, Godblesscomputers, Chisato Nakahara e Asaka Shirai.

“Quella dell’Ocarina di Budrio è una storia tipicamente emiliano-romagnola, espressione di una regione che ha dato e continua a dare tanto alla musica, nelle sue diverse manifestazioni- afferma l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. Una storia in cui una tradizione genuinamente popolare ha saputo non solo sopravvivere al passare del tempo, ma anche reinventarsi dimostrando una straordinaria vitalità e vivacità culturale.  Questo Festival ne è la conferma: per quattro giorni a Budrio si incontreranno artisti di tutto il mondo oltre a importanti autori italiani ed emiliano-romagnoli, per celebrare uno strumento e con lui un’intera comunità musicale, capace di parlare a tutto il mondo, come dimostra il successo internazionale riscosso da questo strumento”.

“Budrio torna ad essere la capitale dalla musica e dell’ocarina, con artisti e turisti che riempiranno il paese con la loro curiosità, energia e passione. Un respiro internazionale, ma supportato anche dalle associazioni e realtà locali che credono in questo progetto e contribuiscono a mantenere viva la tradizione, con persone da tutto il mondo che arrivano a Budrio accomunate da un unico filo conduttore, la musica come linguaggio universale di socializzazione e di inclusione, che crea un melting pot di culture unico – ha detto la sindaca di Budrio Debora Badiali -. E con un programma di altissimo profilo, che oltre a confermare i migliori ocarinisti al mondo, e con orgoglio voglio sottolineare che tra questi troviamo anche le nostre eccellenze budriesi, vede la presenza di artisti di primissimo livello che daranno vita a delle contaminazioni che non vedo l’ora di ascoltare”.

La manifestazione presentata oggi a Bologna, è realizzata per il secondo anno consecutivo da Fondazione Entroterre in co-progettazione con il Comune di Budrio, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il patrocinio della Città Metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna, in collaborazione con ATER Fondazione, Egea, G.O.B., Associazione Diapason APS, Associazione culturale Il temporale, e il coordinamento artistico di Pierfrancesco Pacoda.

 

Il programma

Sarà Elio giovedì 10 aprile a inaugurare il festival al Teatro Consorziale di Budrio con la prima nazionale de Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Una fiaba tra storia e musica che alterna comicità e musica del ‘600. Con lui in scena, il settimino di ocarine del Gruppo Ocarinistico Budriese e l’ensemble crossover Soqquadro Italiano, capitanato dal cantante e danzatore, Vincenzo Capezzuto.

Venerdì 11 aprile la serata internazionale Ocarina Legends from the world, un incontro di culture e suoni da tutto il mondo, con uno straordinario concerto in cui sei formazioni di ocarinisti provenienti da ben tre continenti si esibiscono per celebrare la magia dell’ocarina.

Tra i concerti, sabato 12 aprile, il Gran Gala dell’Ocarina, che vede protagonisti il Gruppo Ocarinistico Budriese e l’Orchestra Giovanile BenTIVoglio, una realtà ormai consolidata che nella formazione sinfonica comprende un’ottantina di ragazzi dai 10 ai 25 anni, insieme in un repertorio che spazia dai grandi autori classici fino ai più noti compositori contemporanei.

Nella stessa giornata l’incontro proposto da Lorenzo Nadalin, in arte Godblesscomputers, e Fabio Galliani del Gruppo Ocarinistico Budriese dal titolo Godblesscomputers feat. l’Ocarina Elettronica, la musica elettronica e l’ocarina insieme per incarnare lo spirito del Party del Festival dell’Ocarina.

A chiusura della dodicesima edizione del Festival Internazionale dell’Ocarina, il concerto dei Modena City Ramblers. Nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, i Modena City Ramblers giungono a Budrio con il progetto Appunti Resistenti, un tour che vede protagoniste le canzoni che nella ultratrentennale carriera la band ha dedicato al tema della lotta di Resistenza e ai valori dell’Antifascismo, oltre che quattro nuovi brani che rappresentano un nuovo capitolo del percorso artistico ispirato a queste tematiche, così legate all’identità dei “Ramblers”.

Nei giorni del Festival è inoltre possibile ascoltare in orari e luoghi diversi gli Oca-Buskers,  gruppi di ocarinisti di ogni livello ed età, arrivati da ogni parte del mondo.

Sei le sezioni  del Festival: Oca-Live, i grandi concerti dal vivo in teatro a Budrio e Casalecchio, con ospiti di levatura nazionale e internazionale; Ocarinando, i progetti che vedono le giovani leve affiancare i big dell’ocarina; Oca-Buskers, con i concerti dei gruppi dilettantistici nelle piazze; Oca-tour, ovvero le visite guidate alla scoperta delle origini dello strumento e dei luoghi da cui ha preso il volo per conquistare il mondo; Oca-edu, con un vasto assortimento di laboratori, corsi e una conferenza dedicata al mondo dell’ocarina; Oca Party, il grande finale con musica e danze, partecipate dal pubblico sul palcoscenico.

Elenco di alcune delle chiusure programmate sulle autostrade della regione

Elenco di alcune delle chiusure programmate sulle autostrade della regioneSulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale, dalle 22:00 di giovedì 3 alle 6:00 di venerdì 4 aprile, sarà chiusa la stazione di Terre di Canossa Campegine, in entrata in entrambe le direzioni, Bologna e Milano. In alternativa si consiglia di entrare alle seguenti stazioni: verso Bologna: Reggio Emilia;  verso Milano: Parma.

Sempre sulla A1 Milano-Napoli, per lavori esterni alla rete Aspi, nelle due notti di giovedì 3 e venerdì 4 aprile, con orario 22:00-6:00, sarà chiusa la stazione di Modena sud, in entrata e in uscita. In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Modena nord o di Valsamoggia.

Per consentire lavori di manutenzione degli impianti elettrici nella galleria Monte Mario, dalle 22:00 di mercoledì 2 alle 6:00 di giovedì 3 aprile, sarà chiuso il tratto compreso tra Sasso Marconi e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Bologna/Milano. Si precisa che sarà regolarmente aperta l’entrata della stazione di Sasso Marconi nord, verso Bologna/Milano e aperta anche l’area di servizio “Cantagallo est”, situata nel suddetto tratto.  In alternativa alla chiusura del tratto si consigliano i seguenti itinerari:  per chi è diretto sulla A1, verso Milano, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi (R43), la SS64 Nuova Porrettana, la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato ed entrare sul Raccordo Casalecchio alla stazione di Bologna Casalecchio; per chi è diretto sulla A14 Bologna-Taranto, verso Ancona e sulla A13 Bologna-Padova, verso Padova, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi (R43), la SS64 Nuova Porrettana, la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato e la Tangenziale di Bologna, verso San Lazzaro/A14, per poi entrare in A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio o in A14 Bologna San Lazzaro.

Per consentire lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale, nelle tre notti di mercoledì 2, giovedì 3 e venerdì 4 aprile, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Firenze.  In alternativa si consigliano i seguenti itinerari:  per chi è diretto verso Firenze, proseguire sulla A14 e uscire alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde, la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli ed entrare alla stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo Casalecchio;  per chi è diretto verso Casalecchio di Reno, proseguire sulla A14 e uscire alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde, la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese.

 

Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori connessi all’ampliamento a quattro corsie, nelle due notti di giovedì 3 e venerdì 4 aprile, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna San Lazzaro e Castel San Pietro, verso Ancona. Si precisa che la stazione di Bologna San Lazzaro sarà chiusa in entrata in entrambe le direzioni, Ancona e A1 Milano-Napoli. L’area di servizio “Sillaro ovest”, situata nel suddetto tratto, non sarà raggiungibile. In alternativa si consiglia: per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Complanare sud, la SP48, via Tolara di Sotto, via degli Stradelli Guelfi, la SP19 e rientrare in A14 alla stazione di Castel San Pietro;  per la chiusura dell’entrata della stazione di Bologna San Lazzaro, verso Ancona: Castel San Pietro; per la chiusura dell’entrata della stazione di Bologna San Lazzaro, verso la A1: Bologna Fiera.

 

L’Acetaia Comunale di Maranello apre al pubblico

L’Acetaia Comunale di Maranello apre al pubblico
Acetaia Comunale di Maranello gestita dal Comitato Maranello Tipico

L’Acetaia Comunale di Maranello apre le porte al pubblico. A partire dal 6 aprile l’acetaia gestita dal Comitato Maranello Tipico, con sede a San Venanzio in via Abetone Superiore 169/4, è aperta tutte le prime domeniche dal mese, dalle ore 9 alle 12.30, dal 6 aprile al 6 luglio. Sarà dunque possibile visitarla il 6 aprile, 4 maggio, 1 giugno e 6 luglio.

Ad accogliere le persone che vorranno scoprire i segreti e le tecniche della produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale saranno i volontari del Comitato. E’ possibile effettuare la visita anche in altre giornate, su appuntamento. Per informazioni: e-mail info@maranellotipico.it.

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