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domenica, 17 Agosto 2025
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In A14 chiusure notturne del tratto Imola – Castel San Pietro

In A14 chiusure notturne del tratto Imola – Castel San PietroSulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, sarà chiuso il tratto compreso tra Imola e Castel San Pietro, in entrambe le direzioni, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

-dalle 21:00 di lunedì 21 alle 5:00 di martedì 22 luglio, sarà chiuso il tratto Imola-Castel San Pietro, verso Bologna. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Imola, percorrere la viabilità ordinaria: via Selice, SP610, SP19, SS9 via Emilia, via Cova, via San Carlo e rientrare in A14 alla stazione di Castel San Pietro;

-dalle 21:00 di mercoledì 23 alle 5:00 di giovedì 24 luglio, sarà chiuso il tratto Castel San Pietro-Imola, verso Ancona.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Castel San Pietro, percorrere la viabilità ordinaria: SP19, via San Carlo, SS9 via Emilia, SP610, Via Selice e rientrare in A14 alla stazione di Imola.

Sport e alimentazione in estate, evitare le ore più calde e idratarsi con costanza

Sport e alimentazione in estate, evitare le ore più calde e idratarsi con costanza
Gustavo Savino

Siamo in piena estate, le temperature si fanno sentire, ma per migliaia di persone rinunciare alla pratica sportiva è impossibile. Con l’afa e il termometro da record, però, è necessario rispettare alcuni accorgimenti per prevenire i colpi di calore.

Altrettanto importante in questo periodo, anche per i non sportivi, è seguire un’alimentazione corretta, che permetta al proprio fisico di affrontare senza contraccolpi le lunghe giornate estive.

La Medicina dello Sport dell’Azienda USL di Modena, diretta dal dottor Gustavo Savino, indica così alcuni suggerimenti per non rinunciare al movimento, nonostante le temperature elevate:

– Evitare le ore più calde per praticare sport

– Idratarsi e mangiare molta frutta e verdura

– Rispettare i tempi della digestione (fare attività almeno dopo 3 ore dal pasto)

– Non fare attività dopo molte ore di digiuno

– Indossare sempre una maglia di cotone ed evitare di svolgere attività a torace scoperto per favorire l’assorbimento del sudore da parte di un tessuto

– Portare sempre con sé acqua con eventuale aggiunta di sali minerali

– Rispettare i tempi di riposo muscolare

In generale, se durante i mesi invernali e primaverili si è adottato uno stile di vita prevalentemente sedentario, il rischio di farsi male può prevalere sul desiderio di divertirsi. Per questo è giusto chiedere consiglio al proprio medico prima di prepararsi ad un drastico cambio del proprio stile di vita. E’ giusto trovare una motivazione per interrompere la sedentarietà, ma altrettanto giusto è interromperla gradualmente senza sottoporsi nell’immediato ad un impegno muscolare e cardiovascolare eccessivi.

Si potrà nelle varie situazioni, e previa indicazione del Medico di Medicina Generale, anche rivolgersi ad un esperto presso il Servizio di Medicina dello Sport per capire quale iter seguire per un controllo adeguato in previsione dell’inizio di una pratica sportiva già dalle prossime settimane o semplicemente di una attività motoria continuativa a livello amatoriale: si potranno ricevere consigli su alimentazione e corretto impiego di integratori oppure, in caso di terapie farmacologiche, come conciliare la propria pratica sportiva con l’assunzione di farmaci. Per un primo contatto con la Medicina dello Sport è possibile scrivere alla mail visitasportiva@ausl.mo.it

dietista Lara Valenti

Accanto ai consigli sullo sport, è fondamentale anche un’alimentazione sana ed equilibrata. Come sottolinea il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) dell’Azienda USL di Modena “le indicazioni valide tutti i giorni sono ancor più da seguire quando le temperature sono elevate.

Ecco i consigli specifici per l’estate:

– Idratazione: bere molta acqua è fondamentale, soprattutto durante le giornate calde.

– Frutta e verdura: scegliere frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e sali minerali, che aiutano a reintegrare le perdite dovute al sudore.

– Alimenti leggeri: preferire pasti leggeri, come insalate, piatti freddi a base di cereali integrali, legumi e verdure, e pesce.

– Carni magre: se si consumano carni, scegliere tagli magri e limitare il consumo di carni stagionate.

– Attenzione ai grassi: limitare l’uso di grassi saturi e scegliere oli vegetali, come l’olio extravergine d’oliva.

– Poco sale: ridurre il consumo di sale per prevenire la ritenzione idrica e altri problemi legati all’eccessivo apporto di sodio.

– Dolci con moderazione: ridurre il consumo di dolci e bevande zuccherate, che possono contribuire ad aumentare la sete e la disidratazione.

– Sicurezza alimentare: prestare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti, soprattutto quelli deperibili.

– Variare l’alimentazione: assicurarsi di consumare una varietà di alimenti per garantire un adeguato apporto di tutti i nutrienti necessari.

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 19 luglio 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 19 luglio 2025Sereno o poco nuvoloso al mattino. Nel pomeriggio nuvolosità variabile, in progressivo aumento a partire da ovest, con possibilità di deboli e sporadiche piogge sui rilievi emiliani. Dal tardo pomeriggio non si esclude un coinvolgimento anche delle aree di pianura settentrionali, per temporali in sviluppo sulle zone a nord del Po.

Temperature minime senza variazioni di rilievo, con valori attorno a 19/20 gradi sulle zone interne di pianura e a 21/23 gradi lungo la fascia costiera e nei grandi centri urbani. Massime in aumento con valori diffusamente attorno a 34 gradi sulle zone di pianura emiliane e attorno a 35 gradi su quelle romagnole; valori un po’ inferiori lungo la costa, prossimi a 30/33 gradi. Venti Venti deboli, in prevalenza sud-occidentali, tendenti a rinforzare lungo i rilievi, in particolare sul settore romagnolo. Sulla costa, venti moderati da sud-est. Dal tardo pomeriggio non si escludono rinforzi con raffiche sulle pianure settentrionali, in concomitanza con il possibile passaggio di temporali a nord del Po. Mare poco mosso o localmente mosso.

(Arpae)

Provvedimenti di chiusura sulla A1 Milano-Napoli Panoramica

Provvedimenti di chiusura sulla A1 Milano-Napoli PanoramicaSulla A1 Milano-Napoli Panoramica, per consentire attività di ispezione e manutenzione delle gallerie, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura: dalle 21:00 di lunedì 21 alle 6:00 di martedì 22 luglio e dalle 21:00 di mercoledì 23 alle 6:00 di giovedì 24 luglio, sarà chiuso il tratto compreso tra Rioveggio (km 227+700) e l’allacciamento con la A1 Direttissima Località Aglio (km 255+450), verso Firenze.

Di conseguenza, la stazione di Rioveggio sarà chiusa in entrata verso Firenze mentre le stazioni di Pian del Voglio e di Roncobilaccio saranno chiuse in entrata verso Firenze e in uscita per chi proviene da Bologna.

Contestualmente, sarà chiusa l’area di servizio “Roncobilaccio ovest”, situata all’interno del tratto.

Il collegamento tra Bologna e Firenze resta in ogni caso garantito attraverso la A1 Direttissima.

In alternativa alla chiusura delle stazioni di Rioveggio, Pian del Voglio e Roncobilaccio, si potrà utilizzare la stazione di Badia, sulla A1 Direttissima; dalle 21:00 di giovedì 24 alle 6:00 di venerdì 25 luglio, sarà chiuso il tratto compreso tra Pian del Voglio (km 237+200) e l’allacciamento con la A1 Direttissima Località Aglio (km 255+450), verso Firenze.

Di conseguenza, la stazione di Pian del Voglio sarà chiusa in entrata verso Firenze mentre la stazione di Roncobilaccio sarà chiusa in entrata verso Firenze e in uscita per chi proviene da Bologna.

Contestualmente, sarà chiusa l’area di servizio “Roncobilaccio ovest”, situata all’interno del tratto.

Il collegamento tra Bologna e Firenze resta comunque garantito attraverso la A1 Direttissima.

In alternativa alle chiusure delle stazioni di Pian del Voglio e di Roncobilaccio, si potrà utilizzare la stazione di Badia, sulla A1 Direttissima.

FLC Cgil Emilia-Romagna: avviati i ricorsi legali su AB24 E AB25

FLC Cgil Emilia-Romagna: avviati i ricorsi legali su AB24 E AB25“La situazione è caotica e lesiva dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni sono impegnati nel superamento di procedure concorsuali obsolete, stratificate e farraginose. Non bastano le denunce che da tempo stiamo sollevando sulle procedure di stabilizzazione del personale precario. Siamo al paradosso: i vincitori e gli idonei dei concorsi, si vedono costretti a tutelare i propri diritti attivando ricorsi che hanno un costo importante”.

Così FLC CGIL Emilia Romagna che prosegue: “Molti candidati hanno già sostenuto significativi costi economici e personali (trasferte, esami, preparazione professionale) per partecipare a concorsi pubblici. È ingiusto che per l’inedia dell’amministrazione che non è in grado di garantire la correttezza delle procedure, questi diritti vengano sacrificati.

Per questo, la FLC CGIL Emilia-Romagna ha deciso di avviare formale ricorso legale a tutela dei docenti penalizzati nelle procedure di immissione in ruolo, con particolare riferimento alle classi di concorso AB24 e AB25.

La decisione arriva a seguito delle numerose e documentate criticità che stanno emergendo nella gestione delle nomine, tra cui:
• Surroghe non effettuate, con conseguente blocco dello scorrimento delle graduatorie;
• Errori nei punteggi delle graduatorie di merito (GM) dei concorsi PNRR;
• Posti disponibili non assegnati, nonostante la presenza di candidati utilmente collocati.

Nonostante le ripetute e insistenti richieste di rettifica – dichiara la FLC CGIL Emilia-Romagna – l’amministrazione non sembra intenzionata a intervenire ulteriormente. A fronte di questo silenzio e della mancanza di correzioni, riteniamo che l’azione legale sia, al momento, l’unico strumento efficace per tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti.

La nostra organizzazione continuerà a seguire con la massima attenzione l’evolversi della vicenda, garantendo tutela collettiva, trasparenza e pieno supporto legale a chi ogni giorno, anche nella precarietà, garantisce il funzionamento della scuola pubblica” – conclude FLC CGIL Emilia Romagna.

ARERA premia il Gruppo Iren per la qualità tecnica del servizio idrico

ARERA premia il Gruppo Iren per la qualità tecnica del servizio idricoARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha riconosciuto alle società del Gruppo Iren importanti premialità per l’eccellenza nella qualità del servizio idrico integrato per il biennio 2022-2023. Ireti (Gruppo Iren) in particolare, si è classificata al primo posto assoluto a livello nazionale per la qualità tecnica del servizio nel territorio di Piacenza (ATO 1), distinguendosi per la qualità della risorsa e di ciascuna linea del servizio idrico, fognario e depurativo.

Scorrendo la classifica generale, sono ben tre nel complesso le presenze del Gruppo Iren fra le prime dieci posizioni della classifica italiana: oltre alla prima posizione di Ireti a Piacenza, si segnala il settimo posto ASM Vercelli e l’ottava posizione di Ireti stessa per il servizio erogato nella provincia di Parma.

Inoltre altre società del Gruppo Iren impegnate nei servizi idrici sul territorio italiano hanno ricevuto, per le diverse categorie misurate da Arera, premialità e riconoscimenti: Acam La Spezia, Iren Acqua Genova, Iren Acqua Tigullio, Arca Reggio Emilia, Asp Asti e Asa Livorno.

Questi risultati confermano l’impegno del Gruppo Iren nella gestione sostenibile e integrata della risorsa idrica, con un obiettivo chiaro: ridurre le perdite idriche e costruire una filiera dell’acqua sempre più efficiente. Il piano di investimenti per il 2030 prevede oltre 2,4 miliardi di euro per il potenziamento delle infrastrutture e l’incremento della resilienza della rete acquedottistica, oltre al potenziamento del sistema di depurazione.

Il riconoscimento è stato conferito in occasione del convegno “Investimenti e qualità nel servizio idrico integrato” organizzato da ARERA a Milano alla presenza del Presidente Stefano Besseghini. Secondo l’Amministratore Delegato del Gruppo Iren Gianluca Bufo “Questo riconoscimento conferma che il percorso intrapreso dal Gruppo Iren è quello giusto. Il nostro obiettivo è ridurre le perdite nette medie di rete di un ulteriore 10% entro il 2030, grazie a significativi investimenti sulle attività di distrettualizzazione e un monitoraggio più attivo, garantendo nello stesso tempo alta qualità in termini di depurazione e controllo delle acque. Si tratta di passi fondamentali per rafforzare la gestione integrata della risorsa idrica e garantire un futuro sostenibile per ogni territorio che serviamo”.

Ponte Veggia riapre in anticipo, Zanni: “ottima notizia, ora si torni a parlare di nuove infrastrutture per il distretto ceramico”

Ponte Veggia riapre in anticipo, Zanni: “ottima notizia, ora si torni a parlare di nuove infrastrutture per il distretto ceramico”Nel cantiere del Ponte Veggia – infrastruttura di proprietà dei Comuni di Casalgrande e Sassuolo ma che rappresenta un nodo cruciale per tutta la viabilità del distretto ceramico – i lavori di consolidamento strutturale stanno procedendo più rapidamente del previsto. La riapertura al traffico, inizialmente prevista per metà agosto, è ora fissata per lunedì 28 luglio, con un anticipo di due settimane rispetto alla scadenza originaria. Questo quanto comunicato dalla ditta nel sopralluogo di martedì 15 luglio 2025.

Una notizia accolta con favore dal presidente della Provincia di Reggio Emilia e sindaco di Castellarano, Giorgio Zanni, che si è recato nuovamente sul cantiere per un sopralluogo.

È un’oggettiva ottima notizia, frutto del bel lavoro svolto dall’azienda incaricata e dell’attenzione che come istituzioni abbiamo posto su questo delicatissimo cantiere nei mesi precedenti – commenta Zanni –. Abbiamo insieme predisposto tutte le accortezze possibili per ridurre il più possibile il disagio reale e oggettivo che cittadini e lavoratori hanno vissuto in queste settimane”.

Tuttavia, una volta che il ponte sarà riaperto, la situazione viabilistica tornerà esattamente a com’era prima del cantiere: ogni giorno, due volte al giorno, cittadini, lavoratori, studenti e aziende del distretto affrontano colonne e rallentamenti per raggiungere i propri luoghi di lavoro e studio.

Una situazione che segnaliamo ormai da tempo – prosegue Zanni –. Proprio per questo, ora che il ponte riaprirà in anticipo, si può e si deve anticipare anche la ripresa del tavolo di confronto sulle nuove infrastrutture necessarie a decongestionare la viabilità del distretto ceramico, un impegno che si può e si deve. Mi riferisco al raddoppio delle corsie della SP 467 sul lato modenese e all’urgenza di riprendere con decisione lo studio di un nuovo 3° ponte sul Secchia”.

Il presidente ha poi sottolineato che questo cantiere ha dimostrato come, con buona volontà politica e capacità tecnica, sia possibile rispettare i tempi e gestire anche situazioni complesse.

“Abbiamo gestito con equilibrio e determinazione i giorni più critici della chiusura – ha aggiunto Zanni – grazie anche al presidio della Polizia provinciale, al monitoraggio costante con drone nelle ore di punta e a un lavoro quotidiano di coordinamento istituzionale, in piena sinergia con la Polizia municipale dell’Unione Tresinaro Secchia e dei volontari che ringraziamo di cuore”.

Eravamo presenti prima, lo siamo stati durante il cantiere e continueremo a esserlo anche dopo – conclude –. Ora è il momento di uscire dalla logica dell’emergenza: servono investimenti e, prima ancora, una visione strategica condivisa per la mobilità del distretto, su entrambi i lati del Secchia”.

Rio San Marco: l’Assessore Pennacchia fa chiarezza

Rio San Marco: l’Assessore Pennacchia fa chiarezza“L’Amministrazione si è  impegnata a limitare per quanto possibile gli oneri previsti per le attività su area pubblica e garantire massima flessibilità sulle tempistiche degli interventi”.

Con queste parole l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Sassuolo Maria Raffaella Pennacchia risponde alle dichiarazioni di Luca Volpari facendo chiarezza sui lavori in corso lungo il rio San Marco.

“Siamo consapevoli dei disagi che inevitabilmente ricadono sugli utenti – prosegue l’Assessore – e per questo abbiamo illustrato il progetto durante l’incontro di quartiere del 27 maggio e abbiamo organizzato due incontri: il 25 giugno, cioè pochissimi giorni dopo l’approvazione del progetto, e il 14 luglio: il primo aperto a tutta la zona interessata dai lavori per l’illustrazione del progetto, il secondo specifico per i cittadini interessati dalle modifiche degli scarichi della propria abitazione. Non è quindi mancato l’ascolto da parte dell’Amministrazione comunale e nemmeno la disponibilità del Comune, manifestata anche durante l’incontro. Purtroppo, però, le valutazioni dei casi specifici non possono essere a carico dell’amministrazione pubblica e parallelamente non si può posticipare un intervento necessario per sanare una situazione che causa gravi danni a molti cittadini”.

L’intervento sul Rio San Marco, infatti, consentirà di superare una rilevante criticità che periodicamente si ripresenta nell’area sotto forma di esondazioni con importanti danni e disagi per la cittadinanza. Sarà deviato il corso del rio, tutelando le abitazioni dei frontisti e conducendo in sicurezza le acque bianche fino alla loro naturale confluenza nel canale di Modena.

Un investimento finanziato da fondi PNRR, così come individuato dalla Regione Emilia Romagna, di cui Hera è soggetto esecutore come attività collaterale alla gestione del Servizio Idrico Integrato.

Per intercettare quei fondi erano previste tempistiche stingenti: l’approvazione del progetto entro la fine di giugno 2025 e la sua realizzazione entro giugno 2026.

In casi come questo, la regolazione di settore impone la separazione delle acque nere. Andando a segregare le acque bianche in una condotta dedicata, nel tratto interessato non poteva che essere posata contestualmente una condotta per le sole acque nere.

Un regolamento che impone la separazione anche all’utenza nel momento in cui il servizio pubblico la rende disponibile. I benefici sono molteplici: i più evidenti sono di carattere ambientale, dal momento che si eliminano possibili inquinamenti dai corsi d’acqua.

Hera, via alla sostituzione di una conduttura fognaria in via Liandi a Formigine

Hera, via alla sostituzione di una conduttura fognaria in via Liandi a Formigine
immagine di repertorio

Hera comunica che partiranno lunedì 21 luglio i lavori programmati per la sostituzione di un tratto di conduttura fognaria che attraversa la linea ferroviaria Modena-Sassuolo, in corrispondenza del passaggio a livello all’altezza di via Liandi a Casinalbo, tra via Pasubio e via Giardini Nord.

L’intervento, reso possibile dalla sospensione temporanea del traffico ferroviario per manutenzioni straordinarie sulla linea, prevede la sostituzione di circa 30 metri di tubazione del diametro di 40 centimetri.

Per garantire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di cantiere, via Liandi sarà chiusa al traffico veicolare e pedonale nel tratto interessato dai lavori. La viabilità su via Giardini Nord rimarrà invece regolarmente percorribile. Sarà presente segnaletica in loco.

Il cantiere, del valore complessivo di circa 50mila euro, avrà una durata stimata di circa 15 giorni.

Le imprese dell’Emilia-Romagna propendono per gli investimenti ma dimostrano maggiore cautela per il 2025

Le imprese dell’Emilia-Romagna propendono per gli investimenti ma dimostrano maggiore cautela per il 2025L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Confindustrie e Unioni Industriali della regione, conferma la proattività del sistema produttivo regionale, nonostante l’incertezza e le criticità che caratterizzano lo scenario economico internazionale.

Le aziende emiliano-romagnole interpellate hanno investito in media il 5,3 per cento del fatturato nel corso del 2024, per un ammontare di 871 milioni di euro, e hanno puntato soprattutto su investimenti in beni tangibili e digitali. Il 68 per cento ha investito in impianti e macchinari, il 61 per cento in software e IT, il 51 per cento in formazione del personale, dimostrando in questa fase di attuare scelte strategiche volte all’innovazione incrementale e all’efficienza operativa.

Le previsioni di investimento delle imprese interpellate sono più caute per il 2025, in ragione di un contesto generale di incertezza e crescente instabilità geopolitica. L’88,5 per cento prevede investimenti nel 2025 rispetto al 92 per cento che li ha realizzati l’anno scorso. Il valore complessivo degli investimenti previsti risulta in calo dell’1,7 per cento.

«La volontà di investire degli imprenditori – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassiè fondamentale per contribuire alla tenuta dell’economia regionale. Oggi le imprese sono penalizzate da un costo dell’energia tra i più alti d’Europa e dal possibile inasprimento dei dazi statunitensi, una vera e propria minaccia per l’industria regionale, che dal 2000 ha quadruplicato il proprio export verso gli USA. Siamo la seconda regione del Paese dopo la Lombardia quanto a valore di export: i settori più esposti sono i mezzi di trasporto, la meccanica, l’alimentare e i minerali non metalliferi. L’attuale volatilità delle politiche commerciali statunitensi scoraggia la pianificazione di investimenti o progetti di medio-lungo periodo sul mercato USA e non solo. Le imprese dovranno diversificare i mercati di sbocco e riconvertire le produzioni, ma si tratta di scelte che richiedono tempo, risorse e visione strategica. Oggi dobbiamo ricostituire un clima di fiducia e una prospettiva che consentano di dare spinta agli investimenti.  In questo contesto la Regione è chiamata ad accompagnare il sistema produttivo con misure mirate di politiche per l’internazionalizzazione e rimuovere i tanti ostacoli burocratici che frenano le imprese, che rappresentano il primo vincolo agli investimenti industriali.  Su quest’ultimo tema abbiamo un enorme lavoro da fare nel Paese e come Confindustria abbiamo fatto – non da oggi  – specifiche proposte sia al Governo sia alla Regione».

Il 40 per cento delle imprese ha realizzato investimenti in ricerca e sviluppo nel 2024, con differenze marcate tra piccole, medie e grandi imprese. Le piccole aziende faticano ad affrontare l’elevato rischio e l’orizzonte temporale di medio lungo termine tipico di progetti di ricerca e sviluppo, oltre che sostenerne l’onere finanziario, e sono quindi più propense ad adottare tecnologie esistenti. Le medie e grandi hanno in parte sospeso o rinviato i propri programmi di investimento produttivo e tecnologico, in attesa della piena operatività della misura Transizione 5.0. L’elevato grado di complessità normativa, le incertezze interpretative e i ritardi attuativi del provvedimento hanno ostacolato l’accesso anche alle imprese più strutturate.

Più di un’impresa su quattro ha investito in digitalizzazione nel 2024 e le prospettive per il 2025 sono di ulteriore crescita. Anche in questo ambito è significativa la distanza fra piccole imprese (20%) rispetto alle medio/grandi (35%). Inoltre, le medio grandi imprese stanno investendo sull’organizzazione e i modelli di business (25%), molto meno le piccole (10%).

Tra gli ostacoli agli investimenti la burocrazia rappresenta il principale vincolo percepito dalle imprese, indicata dal 37 per cento. Subito dopo, con il 35 per cento delle risposte, l’incertezza geopolitica e la debolezza della domanda attesa, alimentate dal clima di instabilità.

La difficoltà a reperire risorse umane qualificate si conferma uno dei maggiori ostacoli alla crescita, in particolare per le grandi imprese che esprimono una domanda più articolata e specializzata di competenze. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è marcato nei profili tecnici, digitali e gestionali, essenziali per gestire le nuove tecnologie necessarie ad affrontare le sfide dell’innovazione, della transizione digitale e della sostenibilità.

Il 43% delle grandi imprese investe in iniziative di sostenibilità ambientale contro appena il 19% delle piccole. Questo divario riflette fattori strutturali importanti: le grandi imprese dispongono di maggiori risorse finanziarie e competenze tecniche, operano più spesso in mercati internazionali in cui la pressione regolatoria e reputazionale è più elevata, e sono soggette a obblighi normativi ambientali più stringenti. Le piccole imprese, pur mostrando crescente attenzione, si trovano spesso in difficoltà nel trasformarla in azioni concrete, a causa di vincoli economici, gestionali e informativi. Questa asimmetria rischia di accentuare gli squilibri competitivi, rallentando la transizione ecologica del tessuto produttivo nel suo complesso, e rende urgente un rafforzamento del supporto alle PMI attraverso strumenti mirati, più semplici e accessibili.

Circa le fonti di finanziamento le imprese realizzano gli investimenti principalmente attraverso risorse proprie, utilizzate nel 78% dei casi.  In seconda battuta ricorrono al credito bancario, mentre rimane marginale l’utilizzo di fonti alternative come i finanziamenti pubblici e il capitale di rischio. Ciò comporta potenziali criticità sia sul versante dell’efficacia degli strumenti di policy sia in termini di accessibilità, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Alla presentazione dell’Indagine sugli investimenti, che si è svolta il 17 luglio a Bologna presso la sede di Confindustria regionale, sono intervenuti – oltre alla Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi  –  il Direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana, il CEO AMA SpA Alessandro Malavolti e il Responsabile Direzione Banca d’Impresa Crédit Agricole Italia Marco Perocchi.

 

Il micromondo delle Salse e il Castello di Spezzano

Il micromondo delle Salse e il Castello di SpezzanoDomenica 20 luglio 2025, alla Riserva naturale delle Salse di Nirano è possibile partecipare ad una attività di scoperta dal titolo “Guarda, un micromondo!”. Dalle ore 16 alle 18, presso Cà Rossa, con approccio scientifico all’esplorazione dell’ambiente e con l’ausilio di stereoscopi e lenti i piccoli partecipanti potranno osservare la natura da un altro punto di vista. Semplici schede aiuteranno a valutare il grado di naturalità e dare un nome alle piccole creature che verranno osservate.

L’attività è gratuita e adatta a tutti, adulti e bambini dai 7 anni. Per info 0522 343238 o 342 8677118.

Sabato 19 e domenica 20 luglio, dalle ore 15 alle 19 in visita libera e gratuita, è possibile anche visitare le sale affrescate del Castello di Spezzano, le sezioni dell’interessante Museo della ceramica e la mostra “Le piastrelle da piccole. 1889-1939: i primi cinquant’anni del Distretto” che, visto l’interesse suscitato, il Comune ha deciso di prorogare fino a domenica 28 settembre 2025.

Nascono i primi 63 hub urbani e di prossimità per ridare vita ai centri storici e ai borghi

Nascono i primi 63 hub urbani e di prossimità per ridare vita ai centri storici e ai borghiQualificare e innovare la rete commerciale, per dare nuova vita ai centri storici e alle aree più decentrate delle città, combattendo degrado e abbandono. E garantendo migliori servizi ai cittadini.

Sono 63 i primi hub urbani e di prossimità riconosciuti dalla Regione da Rimini a Piacenza- nelle grandi città, ma anche nei piccoli comuni delle aree interne e appenniniche- che ora potranno accedere all’assegnazione delle risorse per realizzare interventi di qualificazione, sviluppo e promozione: 14 milioni di euro che verranno assegnati dalla Regione tramite un bando in uscita entro la fine del 2025.

Al termine di una valutazione compiuta da un apposito nucleo tecnico, la Regione ha, infatti, accolto tutte le candidature di riconoscimento che erano state presentate dai Comuni entro il 31 marzo.

Nel dettaglio: in provincia di Bologna le domande arrivate riguardano 6 Comuni per 7 hub; in provincia di Forlì-Cesena, 5 Comuni per 9 hub; in quella di Ferrara 4 Comuni e 6 hub; in quella di Modena 10 Comuni e 12 hub. Passando al territorio della provincia di Piacenza, 3 Comuni hanno presentati domande per 3 hub, nel Parmense 4 Comuni per 4 hub; nel Ravennate 2 Comuni per 2 hub. In provincia di Reggio Emilia 7 i Comuni e 13 gli hub, in quella di Rimini, 3 i Comuni e 7 gli hub.

“Da parte dei Comuni e dei territori abbiamo rilevato una grande attenzione: una mobilitazione   e vivacità di proposte interessanti, che confidiamo possano dar vita a progettualità significative per lo sviluppo delle città e dei territori interessati– ha sottolineato l’assessora al Commercio, Roberta Frisoni-. Un risultato dunque molto positivo, considerando che siamo all’avvio di un nuovo percorso. Ora gli hub che hanno ottenuto il riconoscimento regionale potranno concorrere all’assegnazione dei 14 milioni di euro che metteremo a disposizione per gli interventi di qualificazione e sviluppo delle aree individuate. Mentre ulteriori hub urbani e di prossimità potranno essere candidati al riconoscimento alla scadenza prevista a marzo del prossimo anno, anche grazie agli ulteriori contributi che proprio in queste settimane stiamo assegnando per la realizzazione di nuovi studi di fattibilità. La nuova legge regionale sul commercio entra dunque nel pieno della sua applicazione, per promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile da un punto di vista sociale ed economico, e una nuova qualità delle nostre città”.

In arrivo 14 milioni di euro per lo sviluppo e la qualificazione delle aree

Dei 63 hub urbani e prossimità, 47 sono hub urbani, dunque per lo più nei centri storici e comunque nelle aree più centrali delle città; 16 si riferiscono a hub di prossimità, vale a dire aree più decentrate, vicine ai luoghi di abitazione e di lavoro per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone, con potenzialità di sviluppo e crescita, anche in termini di attrattività.

Tutte le nuove aree, che saranno iscritte nell’elenco regionale, potranno concorrere all’assegnazione dei 14 milioni di euro in arrivo grazie a un bando della Regione in uscita entro la fine dell’anno. Risorse destinate ai Comuni, per la riqualificazione delle aree e l’accessibilità degli hub riconosciuti, lo sviluppo innovativo e sostenibile delle imprese insediate o da insediarsi nell’area, con particolare attenzione all’imprenditoria giovanile e femminile e per attività ed iniziative di promozione delle attività, in stretta relazione con le strategie delle città e dei territori.

In assegnazione le risorse per nuovi studi di fattibilità

Sono in fase di concessione le risorse 2025 per la realizzazione da parte dei Comuni degli studi di fattibilità propedeutici al riconoscimento e alla realizzazione di ulteriori hub urbani e di prossimità: complessivamente  1,5 milioni di euro per 63 Comuni beneficiari. Nel 2024 per la realizzazione degli studi di fattibilità la Regione aveva concesso 1 milione di euro.

I requisiti per il riconoscimento di un hub urbano e di prossimità

Tra gli elementi di valutazione di un hub urbano e di prossimità, oltre al dimensionamento e alle caratteristiche territoriali dell’area con il riconoscimento della sua vocazione commerciale, anche la presenza di un accordo di partenariato tra il Comune, le associazioni di categoria, le realtà imprenditoriali già insediate nell’area e gli altri soggetti pubblici e privati interessati. Tra i requisiti anche la predisposizione di un programma triennale di sviluppo e innovazione dell’hub, che definisca tra l’altro le strategie di sviluppo; l’integrazione, l’innovazione e lo sviluppo del sistema distributivo e dei servizi; la qualificazione del contesto urbano, l’accessibilità e la mobilità sostenibile, l’aumento dell’attrattività. Ogni anno entro la fine di marzo i Comuni potranno presentare nuove candidature per il riconoscimento di nuovi hub urbani e di prossimità.

Scuola, più risorse per l’educazione musicale in Emilia-Romagna

Scuola, più risorse per l’educazione musicale in Emilia-RomagnaCresce l’impegno della Regione Emilia-Romagna per promuovere l’educazione musicale nelle scuole e negli enti di formazione professionale.

Sono 25 i progetti finanziati con oltre 2,6 milioni di risorse europee Fse+ (esattamente 2.669.555 euro), il 20% in più rispetto allo scorso anno, che coinvolgeranno, dall’anno scolastico 2025/2026, 266 istituti e oltre 7.900 studenti di tutto il territorio regionale. Sono coinvolte le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e i percorsi di istruzione e formazione professionale, con una particolare attenzione agli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

I progetti finanziati, che hanno avuto il via libera dalla Giunta, sono stati presentati dalle scuole di musica riconosciute dalla Regione in sinergia con gli istituti scolastici, con l’obiettivo di portare nei percorsi educativi strumenti, laboratori, e promuovere pratiche inclusive e innovative, anche grazie al lavoro con le realtà artistiche e culturali locali. Le attività, che spaziano dal canto corale alla musica d’insieme, fino alla propedeutica musicale, si svolgeranno anche durante l’estate, in una logica di “scuole aperte”, promuovendo l’inclusione, la socialità e la continuità educativa oltre il tempo scuola.

“La musica è un pilastro del nostro sistema formativo e un potente strumento di inclusione- dichiarano il vicepresidente con delega alla Formazione professionale e al programma Por Fse+, Vincenzo Colla, e l’assessora regionale alla Scuola, Isabella Conti-. Abbiamo costruito un’offerta educativa ampia e aperta al territorio per riaffermare la centralità della scuola come luogo aperto alla comunità e promotore di uguaglianza. Rispetto allo scorso anno rafforziamo l’impegno della Regione, continuando anche a garantire un’attenzione particolare alle ragazze e ai ragazzi svantaggiati o con disabilità, che possono trarre ancora maggiori benefici da un’attività di condivisione, partecipazione e socializzazione come questa”.

L’offerta coinvolge 61 enti nella provincia di Bologna, 45 a Modena, 39 a Parma, 33 a Forlì-Cesena, 22 a Reggio Emilia, 26 a Piacenza, 18 a Ferrara, 19 a Ravenna e 3 nella provincia di Rimini.

Il filo conduttore che lega le proposte è quello di promuovere le attività di educazione e pratica musicale d’insieme, incentivare la socializzazione degli studenti, favorire l’integrazione dei ragazzi con disabilità o in condizione di svantaggio e qualificare ulteriormente il sistema dell’educazione musicale regionale. L’intero impianto progettuale è infatti costruito per rispondere in modo flessibile e capillare ai bisogni dei territori: metodologie differenziate, attenzione alla disabilità, ai disturbi dell’apprendimento (DSA) e ai bisogni educativi speciali (BES), grazie al coinvolgimento di figure professionali specifiche.

FIALS Emilia-Romagna: subito bodycam per tutelare gli operatori sanitari. La Regione segua l’esempio del Veneto

FIALS Emilia-Romagna: subito bodycam per tutelare gli operatori sanitari. La Regione segua l’esempio del Veneto
Alfredo Sepe – Fials

La FIALS Emilia-Romagna lancia una proposta concreta, urgente e realizzabile: dotare tutti gli operatori sanitari e sociosanitari della Regione di bodycam tascabili, da attivare in caso di aggressioni o situazioni critiche.

La proposta prende spunto da quanto già realizzato in Veneto, dove nei Pronto Soccorso di San Donà di Piave e Portogruaro sono stati introdotti bodycam e braccialetti intelligenti per contrastare episodi di violenza. Un modello già operativo e finanziato con 4 milioni di euro dalla Regione Veneto, che ha consentito di distribuire oltre 7.000 dispositivi e avviare percorsi formativi integrati con le forze dell’ordine.

 

Aggressioni in Emilia-Romagna: numeri allarmanti

Nel 2024 si sono verificati in Emilia-Romagna 2.682 episodi di aggressione contro operatori sanitari e sociosanitari, in crescita dell’11,7% rispetto all’anno precedente.

2.247 aggressioni verbali (83,8% del totale)

691 aggressioni fisiche (25,8%)

Incidenti nei reparti di degenza (32,4%), nei Pronto Soccorso (24,1%), nei servizi psichiatrici e delle dipendenze (17,2%) e negli ambulatori (11,7%)

Le vittime sono per il 70% donne, con infermieri, OSS e medici tra i più colpiti. Una vera emergenza che mette a rischio la sicurezza del personale e la qualità dei servizi.

 

La proposta FIALS Emilia-Romagna

FIALS Emilia-Romagna chiede all’Assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, di attivare immediatamente una sperimentazione regionale delle bodycam, a partire dai Pronto Soccorso e dai reparti con maggiore incidenza di aggressioni.

La proposta include:

  • Dotazione di bodycam individuali agli operatori sanitari dei reparti a rischio
  • Fondi straordinari regionali per l’acquisto e la gestione dei dispositivi
  • Formazione obbligatoria per un uso corretto ed efficace
  • Protocollo operativo con le forze dell’ordine per la gestione degli eventi
  • Report trimestrali su numero di attivazioni, episodi segnalati e outcome legali

“Non è più tempo di convegni, tavoli e parole. Serve un’azione concreta e immediata. La sicurezza di chi lavora in corsia è una priorità non negoziabile.”

 

Una proposta firmata FIALS Emilia-Romagna

Questa proposta porta la firma politica e sindacale della FIALS Emilia-Romagna. È il frutto del lavoro costante sul territorio, delle denunce raccolte e dell’assenza totale di risposte efficaci da parte della Regione.

Chiediamo all’Assessorato:

  • l’apertura urgente di un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali,
  • la delibera sperimentale entro 30 giorni,
  • uno stanziamento immediato di risorse per avviare il progetto pilota.

 

Basta aggressioni. Proteggiamo chi cura.

La FIALS Emilia-Romagna non rimarrà a guardare mentre operatori e operatrici vengono aggrediti, minacciati, isolati. Ogni giorno, negli ospedali e nei servizi territoriali, si rischia l’incolumità personale.

Se la Regione non agisce, sarà corresponsabile di ogni futura aggressione evitabile.

Siamo pronti a un incontro operativo immediato con la Regione per attivare questo progetto. La FIALS Emilia-Romagna continuerà a fare la propria parte, con coraggio, responsabilità e autonomia.

Coldiretti: Von Der Leyen, taglio 20% alla Pac 2028-2034. È disastro annunciato

Coldiretti: Von Der Leyen, taglio 20% alla Pac 2028-2034. È disastro annunciato“Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato”. A denunciarlo sono il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo nel commentare la presentazione del nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, che prevede la diminuzione delle risorse della Politica agricola comune, con l’accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. Una scelta contro la quale i giovani agricoltori della Coldiretti hanno dato vita a una protesta nel centro di Bruxelles e di Roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione che gioca con le stelle simbolo dell’Unione e le scritte “Benvenuti a Vonderland” e “Questa non è Europa”.

“Ha vinto la linea politica della Presidente Von der Leyen che ha imposto ai commissari tagli draconiani – attaccano Prandini e Gesmundo – Sono imbarazzanti in particolare le parole del Commissario all’Agricoltura Hansen che dichiara di aver salvato l’80% del budget Pac. Sarebbe stato più dignitoso dimettersi, ammettendo una sconfitta clamorosa con un taglio di un quinto delle risorse precedenti che ha votato anche lui, garantendo l’unanimità”.

“Ora tocca ai capi di Stato e di governo che dovranno interrompere il loro silenzio e fermare questa pericolosa deriva autocratica – proseguono – ulteriormente dimostrata da questo bilancio folle. Paradossalmente dobbiamo fare appello alla regola dell’unanimità per salvare la democrazia europea”.

“Se i governi non si opporranno – assicurano i vertici di Coldiretti – avranno anche loro la corresponsabilità di aver ucciso la politica agricola in Europa. Ormai è chiaro a tutti che in Europa comanda solo la Von der Leyen, come fa Xi Jinping in Cina, tra l’ignavia e la mancanza di coraggio e di dignità dei Commissari. Un disegno mortale per l’agricoltura e per la tenuta democratica dell’Unione, che è sempre più sempre più lontana dai suoi popoli e sempre più vicina alla sua implosione”.

“Sotto le macerie di questa implosione – aggiungono – resteranno le future generazioni i nostri figli e nipoti. Un progetto avviato da Timmermans e realizzato con spietata lucidità da Von der Leyen. Ma non finisce qui – assicurano il presidente e il segretario della prima organizzazione agricola in Europa – La nostra mobilitazione resta forte e permanente, perché non ci rassegniamo a chi vuole togliere i soldi alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati e rovinare la salute dei consumatori, depotenziando un settore strategico per l’Europa e per l’Italia in particolare, come l’agricoltura e l’agroalimentare. Abbiamo davanti due anni per combattere questa deriva – concludono -, salvare gli agricoltori e scongiurare la fine del sogno europeo. Chiediamo un incontro urgente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida”.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 18 luglio 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 18 luglio 2025Al mattino cielo irregolarmente nuvoloso per il transito di nubi medio-alte; nel pomeriggio sviluppo di locali addensamenti cumuliformi sui rilievi, che potrebbero dare luogo a occasionali e isolati rovesci.

Temperature minime attorno a 19 gradi e massime comprese tra i 27 gradi sulla costa riminese e i 34 gradi sulle aree di pianura, in locale aumento. Venti deboli di direzione variabile sulla pianura e sui rilievi; a prevalente regime di brezza sulla costa e nelle aree vallive. Mare mosso ma con moto ondoso in attenuazione nelle ore serali, fino a divenire poco mosso.

(Arpae)

Regione, nominati i nuovi direttori generali

Regione, nominati i nuovi direttori generaliAl termine di una procedura di selezione aperta per la definizione dell’elenco dei direttori generali cui attingere, oggi la Giunta regionale guidata dal presidente Michele de Pascale ha nominato i nuovi direttori generali della Regione Emilia-Romagna. Gli incarichi avranno la durata dell’intera legislatura.

Posto che alla Direzione Generale Politiche Finanziarie era già stato prorogato fino a ottobre l’attuale direttore, Onelio Pignatti, mentre alla Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare era già stato nominato Lorenzo Broccoli, queste sono le nuove nomine:

-Direzione Generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni: Manuela Lucia Mei (attualmente segretaria generale della Provincia e del Comune di Forlì-Cesena);

-Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca: Silvia Lorenzini (attualmente direttrice di Agrea);

-Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese: Roberto Ricci Mingani (attualmente capo settore Attività produttive della Regione);

-Direzione generale Cura del territorio e dell’ambiente: Cleto Carlini (attualmente capo area Infrastrutture Mobilità del Comune di Bologna);

Per quanto riguarda le Agenzie, a fronte delle riconferme di Sabrina Amerio alla Direzione Agenzia per lo Sviluppo dei mercati telematici (Intercent-ER) e Paolo Iannini alla Direzione Agenzia regionale per il lavoro (ARLAV), queste sono le nuove nomine:

-Agenzia per la Sicurezza territoriale e Protezione civile: Massimo Camprini (attualmente Area Infrastrutture Civili del Comune di Ravenna);

-Arpae – Agenzia Prevenzione Ambiente Energia Emilia-Romagna: Paolo Ferrecchi (direttore generale uscente Cura del territorio e dell’ambiente della Regione).

Infine, alla Direzione Agenzia regionale per le ricostruzioni viene prorogato Davide Parisi, mentre alla Direzione Azienda regionale per il diritto agli studi superiori (ER.GO) la guida è affidata a interim a Roberto Ricci Mingani. La direzione di AGREA, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, viene affidata a interim a Silvia Lorenzini.

“Abbiamo individuato profili di altissima qualità per la guida della macchina regionale: professionalità che ci garantiranno di poter affrontare quelle sfide difficili e importanti che abbiamo davanti, decisive per il futuro dell’Emilia-Romagna- spiega de Pascale-. Ci hanno guidato nella scelta tre principi: l’individuazione di valide professionalità che provengono dai Comuni – e quindi dai territori – insieme alla valorizzazione di percorsi di crescita interni alla Regione, e quello della rotazione interna dopo dieci anni nello stesso ruolo. Ci tengo- conclude il presidente- a ringraziare i direttori uscenti per l’ottimo lavoro e il contributo che hanno garantito in questi anni all’Emilia-Romagna di essere ai vertici nazionali ed europei praticamente in tutti gli indicatori di qualità amministrativa e a portare il mio in bocca al lupo ai nuovi”.

Festival e rassegne dedicate al cinema e all’audiovisivo, la Regione ne sostiene 32 attraverso il bando 2025 che ha messo a disposizione 350mila euro

Festival e rassegne dedicate al cinema e all’audiovisivo, la Regione ne sostiene 32 attraverso il bando 2025 che ha messo a disposizione 350mila euroSedici festival e sedici rassegne dedicati al cinema e all’audiovisivo che si svolgono su tutto il territorio regionale nel corso dell’anno con un’ampia diversificazione sotto il profilo dei linguaggi, dei temi trattati e dei target di pubblico. Sono in tutto 32 i progetti finanziati dalla Regione con 350mila euro, nell’ambito del bando promosso per cofinanziare e sostenere l’organizzazione e la realizzazione di manifestazioni in ambito cinematografico e audiovisivo di rilievo regionale, nazionale e internazionale.

“Stiamo lavorando per sviluppare e consolidare la rete dei festival nella nostra regione, coprendo tutte le province, da Piacenza a Rimini, e con una varietà di offerta tematica stimolante e qualificata – sottolinea l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni–. Con la collaborazione degli operatori continuiamo ad impegnarci per innovare le manifestazioni nel rispetto della sostenibilità ambientale. Auspichiamo per il futuro- aggiunge- anche una maggiore relazione e collaborazione istituzionale tra la Direzione Generale Cinema e le Regioni che ospitano e sostengono queste importanti manifestazioni, per definire tempi certi e per costruire insieme il panorama nazionale dei festival cinematografici”.

Il sostegno ai festival e alle rassegne amplia il contesto della promozione e diffusione della cultura cinematografica previsto dalla legge regionale 20 del 2014 e adottato dalla Regione attraverso l’operato dell’Emilia-Romagna Film Commission. In questo ambito, l’assessorato alla Cultura ha inoltre supportato le reti di festival di rilevanza nazionale e internazionale che nel triennio in corso 2024 – 2026 sono 10 (nel triennio precedente erano 5) distribuiti su tutto il territorio, per un totale di 810mila euro di contributi erogati, e la promozione della cultura cinematografica e il sostegno all’esercizio, per cui sono stati assegnati complessivamente 600mila euro di contributi. La rete dei festival è inoltre impegnata a promuovere eventi ecosostenibili, grazie ad un protocollo individuato con la collaborazione di Arpae, contribuendo così a lasciare un’eredità culturale, etica e ambientale positiva alla comunità che li ospita.

Diversi i criteri utilizzati dal Nucleo per la valutazione dei progetti – composto da Fabio Abagnato (responsabile di Emilia-Romagna Film Commission), Camilla Carra (settore Attività culturali, economia della cultura, giovani della Regione Emilia-Romagna), Giacomo Manzoli (professore Ordinario Dipartimento delle Arti dell’Università degli Studi di Bologna) – per l’assegnazione dei punteggi in coerenza con gli obbiettivi previsti dal bando, tra cui la rilevanza regionale e nazionale, la qualità della proposta progettuale, la struttura finanziaria, quella organizzativa, la strategia di formazione e ampliamento del pubblico, l’ampliamento dell’offerta territoriale e, per i soli festival, l’adozione di pratiche volte a certificare il profilo di sostenibilità ambientale della manifestazione.

 

Un anno di mandato a Fiorano Modenese

Un anno di mandato a Fiorano ModeneseA poco più di un anno dall’insediamento della Giunta di Fiorano Modenese, sindaco e assessori tracciano un primo bilancio delle attività svolte.

“Un anno segnato da un impegno costante e da un prezioso lavoro di squadra per costruire una comunità coesa e attenta ai bisogni di tutti, specie dei più fragili. Abbiamo dato concretezza ai temi del territorio, del lavoro, della sostenibilità ambientale, della vitalità culturale ed aggregativa del paese, al tema delle famiglie e dei servizi per l’infanzia. Non sono risultati ultimi ma elementi da mantenere, ampliare e rendicontare ai cittadini coi quali non faremo mancare dialogo e confronto” sottolinea il sindaco Marco Biagini.

Nella prima seduta la Giunta comunale ha approvato un atto a tutela della retribuzione minima salariale nei contratti sottoscritti dal Comune di Fiorano Modenese, il cosiddetto salario minimo.

Particolare attenzione è stata riservata alle famiglie e all’infanzia, con l’apertura della nuova sezione di nido da 14 posti e il convenzionamento con il nido della Fondazione Coccapani, che ha permesso di accogliere tutte le domande delle famiglie residenti, anche di quelle con un solo genitore occupato.

E’ poi imminente la conclusione dei lavori della nuova scuola dell’infanzia a Spezzano dove potranno trasferirsi, a inizio del nuovo anno, alunni e personale di Villa Rossi. Tra inverno e primavera sono inoltre stati attivati con successo due progetti di welfare culturale a sostegno di giovani famiglie: TataBla e Cinemamme.

Sono state portate avanti importanti opere pubbliche: la bretellina di Ubersetto tra via Canaletto e via Giardini; la rotatoria tra via Viazza e via Canaletto; l’eliminazione del semaforo in via Ferrari Carazzoli per fluidificare il traffico. L’Amministrazione ha reperito i fondi necessari per portare a termine i lavori di riqualificazione dell’ala est del castello di Spezzano che renderanno la struttura più efficiente e sicura. A breve termineranno anche i lavori per il ristorante e dell’appartamento del custode. E’ stato avviato un piano asfalti per oltre 600mila euro, per migliorare la sicurezza stradale e intervenire sulle strade più ammalorate. Per ottenere ulteriori finanziamenti si sta inoltre lavorando per l’istituzione dell’Ufficio Europa distrettuale.

Anche sul fronte dell’ambiente e della sostenibilità ci sono state azioni importanti come la sostituzione delle “casette dell’acqua” con strutture più funzionali, in parte finanziate con bando Atersir. Continua inoltre la piantumazione di due alberi per ogni nuovo nato, che consente di aumentare il verde comunale. Grazie all’impegno e contributo dei cittadini è stata poi raggiunta la percentuale dell’87% di raccolta differenziata, superando i parametri definiti nel piano regionale e consentendo al Comune di ottenere da Atersir un contributo di oltre 50mila euro.

Con l’approvazione dell’accordo di programma urbanistico con Kerakoll, che prevede la rigenerazione urbana dell’area ex Interceramica, di fronte al cimitero di Fiorano, a cui si accompagna un disegno di ricucitura delle ciclabili lungo il villaggio artigiano e lungo la Statale e la rigenerazione dell’area Santa Caterina, si prosegue il riordino territoriale che tiene insieme lo sviluppo del territorio e del lavoro con la tutela del territorio e la riconquista di alcune aree verdi, per avere un Comune più attento all’ambiente e di qualità.

L’Amministrazione riconosce il valore e l’importanza dello sport per la salute, vita sociale ed educazione specie dei più giovani, per questo ha adottato la Carta Etica dello sport ed ha investito sulla riqualificazione del parco XXV Aprile, con nuovo campo da basket e da calcio, per circa 120 mila euro, la manutenzione e messa in sicurezza della piscina di Spezzano per oltre 150 mila euro e l’asfaltatura della pista Jody Scheckter per circa 60 mila euro.

Grande attenzione è stata data anche al commercio, il Comune ha ricevuto dalla Regione un contributo di 22.500 euro per attivare un hub urbano a Fiorano e un hub di prossimità a Spezzano, con lo scopo di ripensare dal punto di vista commerciale alcune zone del nostro territorio fioranese.

In tema di promozione territoriale e della socialità è stato fatto molto, attraverso eventi culturali e manifestazioni, dal Maggio Fioranese che ha visto una grandissima partecipazione al nuovo festival culturale e della comunità “Essenziale / Presente”.

Sul fronte della sicurezza è partito il progetto di “Controllo di vicinato” che ha già visto la costituzione di un gruppo.

Infine sul tema casa, in particolare per i più fragili è stata disposta la ristrutturazione e riqualificazione del bene confiscato alla criminalità organizzata, situato nel territorio di Fiorano Modenese, con il progetto Housing first. Qui verranno creati appartamenti e posti letto per persone in difficoltà a disposizione di tutto il distretto ceramico.

 

UniCredit assume 1.000 persone in Italia

UniCredit assume 1.000 persone in ItaliaContinua l’impegno di UniCredit in Italia attraverso un importante piano di assunzioni. E’ infatti partita la campagna “Segui il tuo talento. Ti porterà da noi” dedicata ai giovani under 30 che saranno impiegati nella rete commerciale italiana.

I nuovi assunti da inserire in Italia nel 2025 sono mille, di cui 700 giovani nella Rete Commerciale, e si sommano alle assunzioni già realizzate da UniCredit: dal 2021 quattromila e ottocento in Italia e novemila a livello di Gruppo.

In UniCredit crediamo nel potere trasformativo delle nuove generazioni, nell’efficacia di un ambiente intergenerazionale e nel talento a tutti i livelli, fattori chiave per la realizzazione delle aspirazioni professionali e per la crescita sostenibile della nostra Banca.

Questo investimento ha portato ad un ringiovanimento della popolazione: negli ultimi quattro anni la percentuale dei dipendenti in Italia con meno di 35 anni è quasi raddoppiata, passando dal 7,7% al 14%.

Remo Taricani (foto), Deputy Head Of Italy: “Con questa campagna vogliamo lanciare un messaggio chiaro: UniCredit è un luogo in cui il talento dei giovani trova spazio per crescere e fare la differenza. Investiamo costantemente sul capitale umano e crediamo fortemente nei giovani e nel valore del ricambio generazionale. Il loro contributo è essenziale: portano nuove idee, familiarità con le tecnologie emergenti e una visione moderna del mondo, permettendoci così di essere una banca più forte e proiettata verso il domani.”

Ilaria Maria Dalla Riva, Head of COO Italy and Head of People and Culture Italy: “Desideriamo posizionare UniCredit come la Banca nella quale ognuno, a partire dalle giovani generazioni, può esprimere il proprio talento, valorizzare le proprie unicità e sprigionare tutto il proprio potenziale, generando un impatto positivo sui nostri clienti e sulle comunità che serviamo. Insieme costruiamo il futuro.”

Per candidarsi è sufficiente accedere alla sezione carriera del sito di Gruppo, cliccando sul link sottoindicato: https://www.unicreditgroup.eu/it/careers.html

 

Fp Cgil e Uil Fpl ER: “Serve un provvedimento immediato per le educatrici! I servizi educativi sono da preservare, non da affossare”

“Quanto si sta verificando, in Emilia Romagna e nel Paese, in queste settimane è assurdo, oltre che indegno.

Il non riconoscimento, da parte delle università, delle lauree conseguite nel periodo 2017-2019 interviene pesantemente nella vita di persone che hanno regolarmente conseguito un titolo valido in quegli anni, emesso dalle stesse università che oggi lo disconoscono.

Il non riconoscimento delle lauree, oltre a gettare centinaia di persone nello sconforto, è da considerarsi un comportamento offensivo nei riguardi di professionalità acquisite, che permettono la crescita e l’educazione di bambini e per tutte le persone interessate da processi educativi.

I servizi educativi, e le loro professionalità, sono da preservare e non da affossare!

Per questo motivo vanno bene le prime disponibilità del Governo ad emettere una soluzione per via normativa, ma questa deve essere una soluzione “tombale”, totalmente risolutiva ed immediata per evitare che si generino problemi ulteriori riguardo ai posti di lavoro e ai requisiti di accesso ai concorsi pubblici e che consenta alle persone coinvolte di vedersi riconosciuto il titolo come abilitante per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia.

Per questo motivo FP CGIL e UIL FPL hanno scritto anche all’ANCI regionale richiedendo uno specifico incontro, chiedendo non solo una presa di posizione da parte dei Comuni della regione nei confronti del Governo, in modo da rafforzare la necessità di una soluzione immediata, ma anche di non ostacolare l’accesso alla professione da parte di chi è coinvolto in questa spiacevole vicenda.

Nella richiesta di incontro FP CGIL e UIL FPL hanno chiesto di affrontare anche l’assetto complessivo dei servizi educativi all’infanzia, riguardo alla tenuta della gestione pubblica; a processi di reinternalizzazione dei servizi; all’equiparazione dei trattamenti economici e normativi tra chi svolge la medesima attività a prescindere dalla tipologia contrattuale.

È indispensabile che tutti si adoperino nella medesima direzione per risolvere positivamente la questione”.

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