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mercoledì, 9 Luglio 2025
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Sassuolo sconfitto a Genova (2-1) e salvezza sempre più lontana

Sassuolo sconfitto a Genova (2-1) e salvezza sempre più lontanaIl Sassuolo non ci è riuscito a ripetere l’impresa del 2014, suo primo anno in serie A, in cui si salvò proprio contro il Genoa alla penultima di campionato.

Oggi, per un momento, le cose allo stadio Luigi Ferraris si erano messe anche bene quando l’intervento del VAR dopo solo 7’ cancellava il vantaggio dei rosso blu e al 30’ un fallo su Laurientè in area mandava Pinamonti dagli undici metri.

Il vantaggio dei neroverdi è durato fino al quarto d’ora della ripresa quando Milan Badelj riaccende gli incubi per i ragazzi di Ballardini.

Il vantaggio dei padroni di casa, invece, arriva a causa del disperato (e un po’ spericolato) tentativo difensivo di Kumbulla che devia nella sua porta.

Fino alla fine della partita il Sassuolo non si può dire che non abbia speso energie, ma spesso troppo poco lucidi in avanti probabilmente per i pensieri che a questo punto occupano la testa e rendono pesantissimi i palloni.

 

Claudio Corrado

Il Premio di laurea in memoria di Andrea Gilioli alla Dott.ssa Sara Messori

Il Premio di laurea in memoria di Andrea Gilioli alla Dott.ssa Sara Messori
prof.ssa Fregni, la presidente Venturelli, dott.ssa Messori, prof. Tavilla, avv. Vaccari

Nei giorni scorsi si è svolta nell’Aula Magna “Giuseppe Dossetti” del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore, la cerimonia di premiazione della quinta Edizione del Premio di Laurea “Andrea Gilioli”, attribuito ai migliori studenti che abbiano discusso tesi in diritto pubblico. Il Comitato Scientifico ha assegnato quest’anno la borsa di studio alla Dottoressa Sara Messori.

La partecipazione al bando, indetto dall’Associazione Amici per Sempre di Andrea Gilioli APS e da Unimore, era consentita a coloro che si fossero laureati nell’A.A. 2021/22, iscritti in corso e con la votazione minima di 105/110, in materie afferenti al Diritto Pubblico (Diritto Costituzionale; Diritto Amministrativo; Diritto dell’Unione Europea; Diritto internazionale/delle organizzazioni internazionali; Diritto Tributario; Diritto dell’Informazione e delle Comunicazioni; Teoria dell’Interpretazione Costituzionale; Diritto Regionale; Diritto degli Enti Locali; Diritto Urbanistico e dell’Ambiente).

Il Comitato Scientifico, che ha attentamente esaminato le molte tesi ricevute, era composto dal Prof. Simone Scagliarini, delegato del Rettore, dal Prof. Elio Tavilla, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, dall’Avv. Maria Cristina Vaccari del Foro di Modena e da Giovanna Maria Venturelli, Presidente degli Amici per Sempre di Andrea Gilioli APS.

La vincitrice, Sara Messori, classe ’98, è nata a Reggio Emilia, dove attualmente vive; si è laureata il nel 2022 con una tesi in Diritto Amministrativo, relatore il Prof. Eduardo Gianfrancesco, ottenendo il punteggio di 110 e lode; è iscritta come praticante all’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia.

Di seguito la motivazione:

“La Dottoressa Messori si è laureata, con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi in Diritto Amministrativo II dal titolo “Le concessioni pubbliche di servizi in materia ambientale e la loro tutela giurisdizionale”. Il volume prende le mosse dalla protezione dell’ambiente in campo penale, per poi passare al diritto amministrativo delle concessioni di servizi. Tramite un’ampia analisi della giurisprudenza, viene quindi indagato il riparto di giurisdizione in materia ambientale, per approdare infine allo studio di un caso concreto (il ripristino delle condizioni di sicurezza dopo un incidente stradale). L’italiano è sempre corretto, la forma adeguata, la bibliografia ampia, le note appropriate. La laurea giunge d’altronde al termine di un percorso universitario di straordinaria eccellenza. L’iscrizione come praticante nel Foro di Reggio Emilia e la passione per la materia che traspare dalle pagine della tesi appaiono al Comitato Scientifico come le sicure premesse di un brillante futuro professionale.”

“Rivolgo un sentito ringraziamento all’Associazione “Amici per sempre di Andrea Gilioli”, – dichiara il Prof. Elio Tavilla, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza – che ci permette di onorare la memoria di Andrea, anche attraverso questo riconoscimento accademico. Annualmente, il comitato scientifico valuta con attenzione una serie di tesi eccezionali, e quest’anno, abbiamo avuto il piacere di attribuire il premio alla dott.ssa Messori, una studentessa eccezionalmente talentuosa, che, ne sono certo, farà valere le sue competenze nel suo futuro percorso professionale.”

Andrea Gilioli era nato a Sassuolo il 7 luglio 1992 ed ha vissuto tutta la vita a Corlo, piccola frazione del Comune di Formigine. Dopo la maturità, conseguita al Liceo Scientifico Alessandro Tassoni di Modena, si era iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’UNIMORE, divenendo presto uno dei suoi migliori studenti. Nel marzo 2017 si era laureato con lode discutendo una tesi in Diritto Amministrativo I dal titolo Le società strumentali degli enti locali – Il caso di Sassuolo Gestioni Patrimoniali s.r.l. Terminati gli studi, aveva intrapreso la pratica forense, sempre nel settore amministrativo. Giornalista pubblicista fin dal 2014, si era anche dedicato, durante tutto il ciclo di studi, alla redazione di articoli su alcuni quotidiani locali. Purtroppo, la sera del 30 gennaio 2018 un malore tuttora sconosciuto, mentre lavorava, l’ha portato via improvvisamente. Dallo sconcerto per la sua perdita, il successivo 25 maggio è nata l’Associazione di Promozione Sociale Amici per Sempre di Andrea Gilioli. Essa raduna i genitori, i parenti, gli amici e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, affinché dal dolore possa nascere il bene.

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 13 maggio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 13 maggio 2024

Nuvolosità variabile al mattino, localmente più compatta e associata a piogge sparse e brevi rovesci; nel pomeriggio lo sviluppo di addensamenti cumuliformi sui rilievi centro-orientali potranno dar luogo a probabili rovesci, anche a carattere temporalesco; in serata e nelle ore notturne attenuazione della nuvolosità, con graduali schiarite a partire dal settore occidentale. Temperature minime attorno a 14 gradi e massime in diminuzione, attorno a 24 gradi. Venti deboli, di direzione variabile. Mare calmo o poco mosso.

(Arpae)

Presto la riapertura del chiosco presso Parco XXV Aprile a Fiorano

Presto la riapertura del chiosco presso Parco XXV Aprile a Fiorano

Sono in fase di conclusione le procedure per l’affidamento della gestione del chiosco situato presso il parco XXV Aprile in via S. Caterina a Fiorano. Presto tornerà quindi a prendere vita il punto ristoro che  ha sempre animato il parco, uno dei luoghi simbolo del centro storico.

La riapertura del chiosco non potrà che incentivare l’aggregazione di grandi e piccoli all’interno di un’area verde in cui è presente un campo da basket e diversi giochi per i più piccoli. Inoltre all’interno del parco XXV Aprile si svolgono numerosi corsi di educazione stradale agli alunni delle scuole elementari fioranesi, iniziative curate direttamente dalla Polizia Locale. In ultimo, proprio in queste ore sono terminati i lavori di sfalcio e l’intera area sarà nuovamente agevole per chiunque avrà il desiderio di fruirne.

Il ‘tandem’ Renzi-Pigoni protagonista al Carani

Il ‘tandem’ Renzi-Pigoni protagonista al Carani

Platea sold out, al Carani, per l’appuntamento elettorale che ha visto sul parlo Matteo Renzi e Giulia Pigoni, consigliere comunale e regionale e candidata alle Europee.

«C’è chi in Europa va per contarsi, noi ci andiamo per contare», ha detto l’ex premier senza risparmiare frecciate a chi per l’Europa chiede il voto, «ma poi in Europa non ci va, e mette sul simbolo di partito un nome che alle Europee non è nemmeno candidato.

Per noi l’Europa è un obiettivo: o le si da’ forza con proposte serie – ha detto l’ex premier – o il rischio è di non toccare palla sullo scenario globale. Chi vota Stati Uniti d’Europa sceglie di cambiare l’Europa».

Pigoni, dal canto suo, si è detta pronta a portare in Europa «le richieste del territorio e impegnarsi per intercettare le tante risorse che l’Europa ci mette a disposizione ma restano ferma anche a causa di volontà politiche»

Ballardini prima di Genoa – Sassuolo

Ballardini prima di Genoa – Sassuolo

Mister abbiamo visto un Sassuolo decisamente diverso contro l’inter cosa è successo dopo la partita di Firenze?

“È successo quello che diciamo sempre ovvero, abbiamo una squadra di ragazzi che ci tengono molto. Quindi, tenendoci molto dopo le due sberle forti prese con il Lecce e la Fiorentina è venuta fuori alla fine contro l’Inter,  una prestazione di grande sacrificio. Vorrei aggiungere che per me il Sassuolo può giocare anche un po’ meglio però,  si è notato quello straordinario impegno e quella straordinaria attenzione che ci vuole quando giochi con delle squadre dallo spessore molto elevato”.

La prossima sfida sarà contro il Genoa, che tipo di atteggiamento pensa di mettere in campo?

“Noi dovremmo fare una partita da squadra e correre tanto. Dovremmo avere la personalità e la lucidità di attaccare tanto quando abbiamo la palla, ma tutto questo deve essere fatto insieme Perché la differenza lo fai,  non se hai un giocatore importante ma se tutta la squadra resta sempre dentro la partita”.

Per quanto riguarda gli indisponibili?

“Ovviamente Berardi e poi Castilejo e Defrel.

Mister riuscite a isolarvi dalle critiche, i risultati degli altri e tutte quelle cose che si leggono e si ascoltano in questo momento e riferite al Sassuolo?

“Direi proprio di sì perché le energie vanno spese durante la settimana attraverso una continua concentrazione sul campo l’allenamento e la partita. Poi  è chiaro che in ogni modo si legge si ascolta ma sappiamo che anche questo fa parte del momento. Noi riusciamo comunque a convivere bene con tutto questo, ciò che resta davvero importante lo ripeto  è preparare bene la partita e restare concentrati in partita”.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 12 maggio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 12 maggio 2024Cielo inizialmente sereno ma con progressivo aumento della nuvolosità nel corso della giornata. Durante le ore centrali aumento della nuvolosità cumuliforme sui rilievi dove saranno possibili isolati piovaschi o brevi rovesci in particolare sulle aree appenniniche centro-occidentali.

Temperature in lieve aumento, minime fra 14 e 16 gradi ; massime tra 22 e 26 gradi. Venti deboli, dai quadranti meridionali sui rilievi, prevalentemente orientali in pianura. Mare poco mosso o quasi calmo.

(Arpae)

Presentazione ieri dei canditati M5S Sassuolo

Presentazione ieri dei canditati M5S Sassuolo

Ieri pomeriggio, presso la sala di coalizione che sostiene il candidato sindaco Matteo Mesini, si è svolta la presentazione dei candidati del M5S alle prossime amministrative del 8/9 giugno 2024.

All’evento hanno partecipato l’onorevole Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia fino al 2022, i coordinatori regionali Marco Croatti (senatore) e Gabriele Lanzi, ed il referente del M5S di Sassuolo.

Alberto Bonettini, che ha presentato i candidati ed ha avviato i vari interventi.
Chiara Tonelli ha messo in evidenza le diseguaglianze economiche, sociali e culturali generate in particolare modo dalla povertà educativa, Andrea Baccarani ha parlato delle comunità energetiche, mentre Gerardo Garzone (Dino) ha posto l’attenzione sui problemi della mobilità e dell’inquinamento, sottolineando la necessita di dar voce ai meno abbienti per una comunità equa e solidale. Giuliano Saccani ha affrontato l’importante problema del
nostro territorio, che è il consumo di suolo. Di sport ha parlato Paolo Bartolacelli, evidenziando la sua estrema importanza, non solo per la salute fisica, ma anche per la sua valenza sociale ed aggregativa per tutte le fasce di età.

Dopo una menzione particolare a Giuliana Scaglioni per la sua lunga militanza nel M5S di Sassuolo, da parte del coordinatore Gabriele Lanzi, l’incontro si è concluso con un saluti di Malak Mohamed Kamel, attivista modenese candidato alle prossime europee.

Formigine: restauro dell’ultima parte di Villa Gandini non aperta al pubblico

Formigine: restauro dell’ultima parte di Villa Gandini non aperta al pubblicoA Formigine, è in fase di ristrutturazione quella che fu la casa del fattore, nota come Casa del Custode, vicino alla villa padronale dei Gandini, divenuta sede della biblioteca comunale agli inizi degli anni Settanta.

Ci troviamo nel Parco della Resistenza, presso un pregevole polo culturale che oltre alla biblioteca comunale ospita lo spazio di coworking, il bar e la sala prove musicali in quelle che erano le vecchie stalle; il Centro di Educazione alla Sostenibilità Ambientale nell’antico deposito degli attrezzi.

Il progetto di restauro e risanamento conservativo, a cura dell’architetto Marco Lugli, prosegue in concertazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

La suddivisione degli spazi interni sarà sostanzialmente mantenuta come in origine, con una sala principale a piano terra ed aule polifunzionali ai piani superiori; eliminando però le barriere architettoniche per l’accesso e consentendo a tutti di salire al primo piano grazie all’inserimento dell’ascensore.

Durante il restauro sono state scoperte decorazioni sopra alle porte, che saranno rese visibili ma soprattutto permettono di rivalutare la funzione d’uso e la datazione della “casa del fattore”. Infatti, se Villa Gandini così come la conosciamo ora prese forma alla fine del Settecento, le decorazioni ritrovate datano quest’abitazione alla fine del Seicento, facendo presumere si trattasse del primo nucleo del complesso architettonico.

La riqualificazione dell’ultima porzione del Polo culturale di Villa Gandini ancora non aperta al pubblico si inserisce perfettamente nel contesto, infatti diventerà uno spazio di aggregazione giovanile informale, destrutturato e aperto a tutti. Un lavoro che ha visto impegnati a lungo il Comune di Formigine in un percorso di co-progettazione realizzato al fianco dei ragazzi, nella consapevolezza che per costruire un luogo per gli adolescenti si dovesse sentire la loro voce, comprendere le loro necessità, conoscerne i desideri.

E proprio i ragazzi, Mercoledì 15 maggio avranno un compito importante: quello di scegliere il nome da dare alla loro nuova “casa”. Tutti i giovani dai 12 ai 18 anni possono partecipare a questo laboratorio creativo, guidato dal sociologo Stefano Laffi, alle ore 16 presso Hub in Villa (Via Sant’Antonio 4).

Il progetto di restauro e risanamento conservativo è finanziato con fondi PNRR per 1 milione e 200mila euro.

Chiusure programmate su Ramo Verde e Raccordo di Casalecchio

Chiusure programmate su Ramo Verde e  Raccordo di CasalecchioSul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per consentire lavori di riqualifica delle barriere antirumore, sarà chiuso il ramo di allacciamento che dal Ramo Verde immette sulla Tangenziale di Bologna, per chi proviene dalla stazione di Bologna Borgo Panigale ed è diretto verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, nei seguenti giorni e orari: dalle 22:00 di lunedì 13 alle 6:00 di martedì 14 maggio; dalle 22:00 di mercoledì 15 alle 6:00 di giovedì 16 maggio. In alternativa si consiglia di percorrere la Tangenziale verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto, uscire allo svincolo 4 bis Aeroporto e rientrare dallo stesso in direzione Casalecchio/A1.

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Sul Raccordo di Casalecchio, nell’ambito delle attività relative al rifacimento del cavalcavia di svincolo, sarà necessario chiudere la stazione di Bologna Casalecchio, in entrata verso la A14 Bologna-Taranto, dalle 10:00 alle 20:00 di lunedì 13, martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16 e venerdì 17 maggio. In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Bologna Borgo Panigale, sulla A14 Bologna-Taranto.

Elenco di chiusure notturne programmate sulla A1

Elenco di chiusure notturne programmate sulla A1Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di lunedì 13 alle 6:00 di martedì 14 maggio, sarà chiuso il tratto compreso tra Terre di Canossa Campegine e Parma, verso Milano. Contestualmente, non sarà raggiungibile l’area di servizio “San Martino est”, situata nel tratto chiuso. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Terre di Canossa Campegine, percorrere la viabilità ordinaria: SP39, SS9 Var, SP343 R viale Europa e rientrare in A1 a Parma.

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Per consentire diverse attività, sarà chiusa la stazione di Modena sud, con le seguenti modalità: nelle due notti di lunedì 13 e martedì 14 maggio, con orario 22:00-6:00, sarà chiusa in uscita per chi proviene da Bologna e da Milano, per lavori esterni alla rete Aspi, relativi al prolungamento della Tangenziale di Modena; dalle 22:00 di mercoledì 15 alle 6:00 di giovedì 16 maggio, sarà chiusa in entrata e in uscita, per consentire lavori di pavimentazione e per lavori esterni alla rete Aspi relativi al prolungamento della Tangenziale di Modena; -nelle due notti di giovedì 16 e venerdì 17 maggio, sarà chiusa in uscita per chi proviene da Bologna e da Milano, per lavori esterni alla rete Aspi, relativi al prolungamento della Tangenziale di Modena. In alternativa alle suddette chiusure, si consiglia di utilizzare la stazione di Modena nord o di Valsamoggia.

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Per consentire lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale, dalle 22.00 di sabato 11 alle 6:00 di domenica 12 maggio, sarà chiusa la stazione di Valsamoggia, in entrata in entrambe le direzioni, Bologna e Milano e in uscita per chi proviene da Bologna. In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Modena sud, al km 170+800 della stessa A1, o la stazione di Bologna Borgo Panigale, al km 4+800 della A14 Bologna-Taranto.

 

‘Futuro anteriore”, immaginare il futuro della terza età: sensibilizzazione sui disturbi cognitivi e demenze

‘Futuro anteriore”, immaginare il futuro della terza età: sensibilizzazione sui disturbi cognitivi e demenzeL’Ass.S.De., Associazione Sostegno Demenze, propone per martedì 14 maggio alle ore 20.30 all’interno dell’Auditorium Spira mirabilis di Formigine (via Pagani 25) l’evento “Futuro anteriore”, serata di sensibilizzazione sui temi dei disturbi cognitivi.

Lo spettacolo teatrale, prodotto da Ferrara Off, si propone di immaginare prospettive alternative sulla terza età partendo dall’idea che una vecchiaia diversa è possibile. Introducono la Dott.ssa Daniela Gariselli dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, la Dott.ssa Barbara Manni, responsabile del Centro Disturbi cognitivi e demenze di Area Sud dell’Ausl di Modena, e Tonino Rovatti, Presidente dell’Associazione Sostegno Demenze. Saliranno sul palco Antonio Anzilotti De Nitto, Matilde Buzzoni, Gloria Giacopini e Matilde Vigna. Drammaturgia di Margherita Mauro, regia di Giulio Costa. Ingresso libero e gratuito.

Scopo della serata è quello di sensibilizzare e favorire l’inclusione di chi soffre di disturbi cognitivi e promuovere attenzioni verso chi li supporta, alleggerendo il peso di familiari e caregiver che vivono al fianco di chi ha queste fragilità.

L’evento sarà l’occasione per celebrare il percorso iniziato nel 2019 a Formigine, divenuta città pilota all’interno dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico come Dementia Friendly Community (DFC). L’attività ha portato all’apertura dell’Officina della Memoria nel 2021 e successivamente sono diventate DFC anche Sassuolo, Maranello e Fiorano Modenese. Un momento di incontro e confronto per mostrare questa contaminazione positiva e dare voce a questo cammino di sensibilizzazione della popolazione. In questi territori si lavorerà per attivare nuove iniziative per promuovere sani stili di vita e ritardare l’insorgenza di sintomi gravi.

Lo spettacolo è organizzato da Ass.S.De. e sostenuto da Associazione Lions Club Formigine Avia Pervia Maranello, Alcar Uno e Proteo Engineering Group.

Alluvione, un anno dopo: il primo pensiero alle 17 vittime. Il bilancio su quanto fatto dalla Regione

Alluvione, un anno dopo: il primo pensiero alle 17 vittime. Il bilancio su quanto fatto dalla RegioneAlluvione, un anno dopo. In questi dodici mesi, l’Emilia-Romagna ha dovuto fare i conti con le perdite irreparabili – le vittime, diciassette persone – e 8,5 miliardi di danni certificati all’Unione europea, a causa delle precipitazioni senza precedenti e le conseguenti frane e allagamenti del maggio 2023. Danni ai privati, a infrastrutture, alle imprese, al settore agricolo. Decine di migliaia gli sfollati.

Si trattò “di un evento senza precedenti nella storia osservata”, da quando nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici, si legge nelle conclusioni della Commissione tecnica coordinata dal professor Armando Brath e composta da esperti esterni, nominata dalla Regione per analizzare quanto successo. “Uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio”.

Si è cominciato a lavorare, da subito: sul fronte dei beni pubblici migliaia gli interventi (completati, in corso o programmati) per mettere in sicurezza fiumi, strade e centri abitati. Con l’impegno a ricostruire non più come prima, ma secondo criteri che tengano conto del mutato contesto climatico e ambientale, in un confronto serrato con gli esperti (Università), rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo.

Si sta lavorando al Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno. Comprenderà l’aggiornamento delle prime linee di intervento e l’integrazione delle progettualità individuate sul reticolo idrografico principale, secondario e di bonifica e sui versanti pedecollinari, collinari e montuosi. Il tutto sarà condiviso con i territori maggiormente colpiti. Il primo incontro è stato fatto oggi, venerdì 10 maggio, con sindaci e tecnici della Città metropolitana di Bologna; gli altri due sono previsti martedì 14 (comuni del ravennate) e mercoledì 15 (comuni della provincia di Forlì-Cesena). Parallelamente procede il coinvolgimento dei Comitati dei cittadini che, proprio in relazione ai Piani speciali, vedrà un allargamento anche al mondo associativo e ad altri portatori di interesse in un vero e proprio percorso partecipato.

Le iniziative della Regione per l’anniversario: il libro, la mostra, l’evento a Faenza

S’intitola “Quel che conta – Dieci ritratti a un anno dall’alluvione in Emilia-Romagna” il volume con le fotografie di Marco Onofri, la prefazione di Daria Bignardi e i racconti (dieci, in tutto) a cura dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale. Una raccolta di volti e storie dodici mesi dopo i tragici eventi dello scorso maggio: verrà presentato in Regione, a Bologna, lunedì 13 maggio, contestualmente all’inaugurazione della mostra con le foto di Onofri.

E poi un grande evento per dire “grazie” a tutti coloro che sono intervenuti immediatamente nella fase di emergenza e anche dopo, che hanno lavorato con generosità e impegno unici, arrivando da ogni parte del Paese, consentendo anche di salvare vite umane: Protezione civile, istituzioni (a partire dai sindaci e dai prefetti), Forze dello Stato, mondo del volontariato. L’appuntamento con “Alluvione, un anno dopo. Una giornata per dire grazie” è sabato 15 giugno a Faenza (Ra), al PalaCattani, nel cuore del territorio più ferito. Sarà un’occasione, dunque, per manifestare tutta la gratitudine a chi ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza e a chi ancora oggi sta lavorando per il ripristino dei danni, la messa in sicurezza del territorio e il pieno ritorno alla normalità.

Le risorse

— > I primi aiuti: Cas (Contributo per l’autonoma sistemazione) e Cis (Contributo di immediato sostegno)

Un Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas), per supportare chi aveva perso la casa, a causa dell’alluvione o delle frane. È la prima misura resa possibile con i fondi delle ordinanze di Protezione civile firmate dal Commissario straordinario di Governo che, subito dopo gli eventi di maggio 2023, per la gestione dell’emergenza era stato indicato nel presidente della Regione. Dall’agosto successivo il Cas è poi diventato competenza del Commissario straordinario per la ricostruzione, nominato sempre dal Governo, il generale Figliuolo; fino a quel momento erano stati erogati 7,6 milioni di euro (7.637.342 euro) ad oltre 9mila nuclei familiari (9.371).

Per il Cis (Contributo di immediato sostegno) è invece tutt’ora in corso l’erogazione dei contributi: 23.665 acconti finora erogati (3mila euro ciascuno), per una cifra complessiva di 70 milioni e 995mila euro. Il totale dei saldi invece è pari a 17.514, per un importo complessivo di 31 milioni e 930mila euro. Sono questi i numeri del Contributo di immediato sostegno (Cis), previsto dall’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio (n. 999 del 31 maggio), condivisa col presidente della Regione. Una misura destinata alle famiglie la cui abitazione principale risultava allagata o direttamente interessata da frane e smottamenti, tale da essere inutilizzabile. Finanziato attraverso le risorse del Fondo per le emergenze nazionali del Dipartimento, il Cis ha previsto un primo pagamento di 3mila euro (acconto), che il cittadino si è impegnato a rendicontare definitivamente per la richiesta del saldo. L’ammontare complessivo di questo primo indennizzo, infatti, può arrivare fino a 5mila euro, più ulteriori 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata. Il rimborso copre le spese per la pulizia e la rimozione di acqua, fango e detriti, gli interventi su elementi strutturali e impiantistici, l’arredamento, gli elettrodomestici, ma anche – per la prima volta in una situazione di calamità – l’acquisto dell’abbigliamento, di stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli. Un’operazione virtuosa, perché per la prima volta è stato utilizzato dal Dipartimento nazionale su richiesta della Regione, il cui presidente era allora Commissario all’emergenza, il meccanismo di anticipo immediato dei soldi e poi il saldo con la rendicontazione. Vista l’urgenza, si è lavorato per sburocratizzare il più possibile le pratiche: era sufficiente presentare domanda di acconto, il Comune doveva certificare che il richiedente viveva in zona alluvionata per permettere il versamento dei soldi.

 — > “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”: la raccolta fondi della Regione    

Oltre 52 milioni di euro donati. A tanto ammonta “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, la raccolta fondi avviata immediatamente dalla Regione, cui hanno risposto con generosità tantissime persone, insieme ad associazioni, imprese, artigiani, aziende, sindacati, categorie economiche e professionali, ordini e confessioni religiose, grandi gruppi industriali, società e rappresentanti di tutti i settori, dalla cultura allo sport. All’indirizzo https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/rendiconto-donazioni viene rendicontato l’utilizzo di ciascun euro raccolto, via via che vengono definite iniziative e progetti finanziati. Degli oltre 52 milioni, 27 milioni sono il pacchetto complessivo di contributi per chi ha avuto il veicolo – auto, motociclo, ciclomotore – distrutto, o anche solo danneggiato, dall’alluvione. Al momento sono state presentate circa 5.600 richieste di contributo per quasi 19 milioni di euro; già liquidati più di 5,5 milioni di euro.

Sul totale della somma donata, 5 milioni sono stati assegnati ai Comuni per famiglie e persone in difficoltà; 5,1 milioni alle imprese; quasi 10 milioni ai cittadini e alle famiglie anche a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione come paratie e barriere e 5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e spazi della cultura.

— > L’agricoltura

Quasi 1 miliardo di euro di danni: è il “conto” dell’alluvione di maggio 2023 per il sistema agricolo regionale. I fondi sui quali si è potuto contare fino ad ora per il comparto agricolo sono un terzo dei danni diretti e indiretti accertati, e si attestano sui 325 milioni di euro. 106 milioni sono stati stanziati nel Fondo di solidarietà delle Regioni italiane. Con la legge 100/2023 sono stati messi a disposizione 50 milioni di euro per i danni alle produzioni vegetali attraverso la piattaforma nazionale AgriCat, e 50 milioni di euro per i danni zootecnici e da frane. Inoltre, il Fondo di crisi europeo, cofinanziato dal Governo, ha messo in disponibilità altri 100 milioni di euro: con queste risorse, l’organismo pagatore nazionale Agea ha già effettuato pagamenti per un totale di 99 milioni alle imprese agricole.  La Regione, dal canto proprio, ha garantito 21 milioni di euro dal Programma di Sviluppo Rurale per il ripristino produttivo dei suoli.

— > Il turismo

All’indomani dell’alluvione che ha colpito buona parte del territorio e soprattutto la Romagna, la Regione, stanziando risorse per oltre 950mila euro, si è subito attrezzata per invitare e accogliere i turisti per la stagione estiva, in assoluta in sicurezza. Si è partiti da una serie di campagne, rivolte soprattutto al mercato tedesco, insieme ad Apt Servizi, tra cui “Nichts liegt näher!” (Niente di più vicino!), programmato in co-branding con Wetter.com (il più famoso sito di previsioni meteo tedesco) sui canali tv nazionali PRO 7 e SAT 1. Tra le alte campagne finanziate, quella sulle Terme, sui Parchi divertimento e sulla Notte Rosa.

I cantieri: fiumi e strade

Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti.

Gli interventi di somma urgenza in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sono in tutto 66 per oltre 97 milioni di euro (ordinanze 6 e 19 del Commissario straordinario). Tre interventi (per circa 3 milioni) sono in fase di realizzazione, tutti gli altri già conclusi.

Gli interventi urgenti sui fiumi, tutti in realizzazione, sempre in capo all’Agenzia, sono 152 per oltre 137 milioni (ordinanze 8 e 15 del Commissario straordinario). A questi si aggiungeranno ulteriori 56 interventi per un importo di circa 140 milioni.

Sul sito web dedicato, https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione, tutte le informazioni, gli atti e le ordinanze, la mappa dei cantieri e la serie dei video realizzati che raccontano (attraverso i tecnici) i lavori fatti lungo le aste dei fiumi. Online anche ulteriori quattro video, relativi a Idice, Sillaro, Ronco e Savio/Borello.

Oltre all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, ci sono altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni di euro sempre finanziati dalle ordinanze del Commissario ai Consorzi di Bonifica. Altri 78 interventi sono in capo ad AiPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per 39,2 milioni.

Per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni di euro, in capo a diversi soggetti (primi fra tutti Comuni, Città metropolitana e Province).

Maggio 2023: le forze in campo

Sul territorio interessato hanno operato quotidianamente oltre 10mila unità del Servizio nazionale di Protezione civile, tra cui 1.141 Vigili del Fuoco, 455 militari di Esercito e Marina, 926 carabinieri, 70 Guardie costiere, 592 poliziotti dello Stato, 159 Guardia di Finanza, 442 unità di Croce Rossa, 851 volontari nazionali (per assistenza alla popolazione, scouting e soccorso), 764 volontari regionali e altri ancora.

I Vigili del Fuoco hanno attuato quasi 12mila interventi con 350 mezzi (di cui 6 elicotteri); 26 elicotteri sono stati forniti dalle Forze Armate, insieme a 109 mezzi, 45 gommoni, 22 escavatori e 7 motopompe. La Capitaneria di Porto ha contribuito con 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei, il 118 con 4 elicotteri e i carabinieri con 2. È stato anche rafforzato il presidio del territorio con squadre antisciacallaggio composte da carabinieri e guardia di finanza. A queste unità si sono affiancati tecnici e funzionari di Comuni, Provincie e Prefetture, di enti territoriali e della struttura regionale di protezione civile. Si è così arrivati a coordinare oltre 1.300 mezzi e 29 elicotteri messi in campo nella stessa giornata.

Per l’emergenza sono intervenuti oltre 14.300 volontari di Protezione civile, di questi circa la metà (7.650) dei Coordinamenti emiliano-romagnoli. 5.130 volontari sono stati garantiti dalle 13 Colonne mobili regionali intervenute: Toscana, Lombardia, Marche, Veneto, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Valle d’Aosta, Abruzzo, Trento e Bolzano. Gli altri 1.520 hanno fanno riferimento alle organizzazioni nazionali.

Con l’attivazione del Meccanismo europeo di Protezione civile, in breve tempo sono state registrate offerte da 9 Paesi membri, sulla base della prossimità geografica; accettate le offerte di Slovacchia, Slovenia, Francia e Belgio. I moduli slovacco e sloveno hanno raggiunto l’area colpita il 22 maggio e hanno iniziato le operazioni al canale Magni di Ravenna. I francesi sono arrivati nella notte tra il 22 e il 23 maggio e hanno operato nello stesso luogo. Il modulo belga, attivato successivamente, è andato a Conselice, affiancato dagli altri che intanto avevano concluso le operazioni a Ravenna. In particolare, sono state fornite: 38 unità slovene, 25 unità slovacche, 41 francesi e 14 belghe. In totale 118 uomini e 55 mezzi.

L’assistenza alla popolazione

Il 20 maggio si è toccato il picco massimo di 36.600 sfollati; sono stati attivati 54 centri di prima accoglienza ospitati all’interno di palestre, scuole, centri civici e conventi. A questi si sono unite 52 strutture ricettive tra hotel, agriturismi e B&B. Operative anche 10 cucine mobili di emergenza. Dal 19 maggio è diventato operativo il numero verde per l’emergenza, attivo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, che ha registrato oltre 7mila chiamate. Inoltre, sin da subito sono state attivate le primissime misure di sostegno: Contributo di immediato sostegno (Cis) e Contributo di autonoma sistemazione (Cas).

Nell’ambito del Festival di Giustizia Penale, visita guidata alle ex carceri di Sassuolo

Nell’ambito del Festival di Giustizia Penale, visita guidata alle ex carceri di SassuoloNell’ambito della V° Edizione del Festival di Giustizia Penale “La vita e la morte nella giustizia penale “, il Comune di Sassuolo ha organizzato “Quel che resta del carcere” – Visita guidata alle ex carceri di Sassuolo a cura dello storico dell’arte Luca Silingardi.

Le visite si terranno  il 16/5/24 alle ore 20.30 e  il 17/5/24 alle ore 18.30, ad ingresso libero su prenotazione Eventbrite al seguente link: https://quelcheresta.eventbrite.it

Sciopero martedì 14 maggio per il rinnovo del contratto della ceramica. Manifestazione a Sassuolo

Sciopero martedì 14 maggio per il rinnovo del contratto della ceramica. Manifestazione a SassuoloSciopero nazionale di 8 ore martedì 14 maggio dei lavoratori dell’industria ceramica per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro indetto dai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

Nel distretto ceramico modenese e reggiano, che da solo conta circa 130 imprese e oltre 18mila addetti, è prevista una grande manifestazione con concentramento del corteo alle ore 10 in via Radici in Piano (piazzale Comet) e presidio davanti alla sede di Confindustria Ceramica (via Montesanto, 40).

Dopo ben 10 mesi di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, le distanze tra le parti sono grandi sia per la parte normativa che per la parte economica.

Filctem, Femca e Uiltec, su mandato delle assemblee dei lavoratori, hanno perciò aperto lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutti i settori afferenti al ccnl di riferimento e proclamato lo sciopero di 8 ore per il giorno 14 maggio.

“La difesa del potere d’acquisto dei salari, in un contesto inflazionistico che comporta una erosione dello stesso, diviene una necessità impellente che deve trovare una risposta coerente anche nel rinnovo del contratto nazionale”, affermano i segretari Fabio Digiuseppe (Filctem Cgil), Massimo Muratori (Femca Cisl) e Fulvio Bonvicini (Uiltec Uil).

“Nella Ceramica si stanno avendo percorsi legati alla trasformazione tecnologica e alla transizione energetica, per questo è necessario un rinnovato impegno tra le parti per la difesa del settore, a partire dallo strumento del Ccnl, considerando anche percorsi di riqualificazione professionale delle maestranze che rimangono comunque il vero valore aggiunto di un comparto conosciuto in tutto il mondo” concludono i segretari.

Domani Matteo Renzi a Sassuolo per lanciare la candidatura di Giulia Pigoni

Domani Matteo Renzi a Sassuolo per lanciare la candidatura di Giulia PigoniSabato 11 maggio il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sarà a Sassuolo per lanciare la candidatura al Parlamento europeo di Giulia Pigoni, consigliera regionale che correrà nella circoscrizione Nord Est nella lista Stati Uniti d’Europa. L’appuntamento è alle ore 11,30 presso il rinnovato Teatro Carani.

Un appuntamento molto importante per la consigliera di Sassuolo, che attualmente in Regione Emilia-Romagna riveste il ruolo di Presidente del Gruppo consigliare di Italia Viva.

“È una sfida bellissima – commenta Giulia Pigoni – che ho accolto con entusiasmo: il futuro del nostro Paese passa necessariamente da un’Europa più forte, più unita, più in grado di rispondere alle sfide sempre più complesse del panorama mondiale”.

“Sono grata per questa opportunità – prosegue la consigliera – e ci metterò tutta la determinazione di cui sono capace per portare la voce del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna in Europa. Vorrei rappresentare le nostre aziende, le nostre associazioni, i nostri giovani. Questo territorio così vasto e ricco di eccellenze, così orgoglioso e vivo, merita tutto l’impegno di cui siamo capaci”.

 

Sassuolo: misure per prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da zanzara comune e zanzara tigre

Sassuolo: misure per prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da zanzara comune e zanzara tigreSarà in vigore da lunedì, 13 maggio, l’Ordinanza n° 114 a firma del Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani, che stabilisce la “Adozione di misure di prevenzione e controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori di Arbovirosi, in particolare dalla zanzara tigre e dalla zanzara comune”.

Gli studi eseguiti dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Azienda USL, hanno dimostrato che il 70% dei focolai di zanzare si trovano in orti, giardini e aree private, per questo motivo l’ordinanza si rivolge a tutti i cittadini. Il Comune di Sassuolo sostiene i privati distribuendo gratuitamente alle famiglie residenti un flaconcino di prodotto larvicida, ritirabile presso i locali dell’URP nel Comparto Cavedoni in via Pretorio 18.

Gli interventi adulticidi sono sottoposti a specifiche restrizioni e possono essere svolti solo in via straordinaria ovvero solo in caso di accertata circolazione virale da parte della Regione Emilia-Romagna, di cui sarà data notizia anche sul sito internet del Comune.

Per proteggersi dalle malattie trasmesse dalle zanzare il modo più sicuro è consigliato indossare vestiti di coloro chiaro, evitando l’uso di profumi ed applicando prodotti repellenti sulle parti scoperte del corpo. Sempre per proteggersi dalle punture negli ambienti chiusi è raccomandato l’utilizzo di zanzariere, condizionatori o apparecchi elettroemanatori di insetticidi.

Nel periodo compreso tra il 13 maggio ed il 31 ottobre 2024, a tutti i cittadini ed ai soggetti pubblici e privati, proprietari, affittuari o che comunque abbiano l’effettiva disponibilità di aree all’aperto presenti sul territorio comunale ove esistano o si possano creare raccolte d’acqua meteorica o di altra provenienza, ognuno per la parte di propria competenza, di:

  1. evitare l’abbandono, definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;
  2. procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati bensì sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini;
  3. trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e qualunque altro contenitore non eliminabile (comprese fontane e piscine non in esercizio) ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta, provvedendo alla ripetizione del trattamento in caso di pioggia. Devono essere trattati anche i tombini che non sono all’aperto, ma sono comunque raggiunti da acque meteoriche o di altra provenienza (ad esempio quelli presenti negli scantinati e i parcheggi sotterranei, ispezionando anche i punti di raccolta delle acque provenienti dai “grigliati”). In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità;
  4. tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi, e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;
  5. svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o eseguire adeguati trattamenti larvicidi;
  6. evitare che si formino raccolte d’acqua in aree di scavo, bidoni, pneumatici, e altri contenitori; qualora l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi devono essere dotati di copertura ermetica, oppure devono essere svuotati completamente con periodicità non superiore a 5 giorni;
  7. assicurare, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto, per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica;
  8. all’interno dei cimiteri i vasi portafiori devono essere riempiti con sabbia umida; in alternativa l’acqua del vaso deve essere trattata con prodotto larvicida ad ogni ricambio. In caso di utilizzo di fiori finti il vaso dovrà essere comunque riempito di sabbia, se collocato all’aperto. Inoltre, tutti i contenitori utilizzati saltuariamente (es. piccoli innaffiatoi o simili) dovranno essere capovolti o sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia;
  9. i conduttori di serre, vivai, esercizi di commercio di piante e fiori ed attività similari, devono attuare una lotta antilarvale correttamente programmata al fine di contrastare la proliferazione delle zanzare autoctone e l’introduzione di zanzare di specie esotiche.

La Regione Emilia-Romagna al Salone del Libro di Torino con un proprio stand e una serie di iniziative

La Regione Emilia-Romagna al Salone del Libro di Torino con un proprio stand e una serie di iniziativeLa Regione Emilia-Romagna è presente anche quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino, con uno stand istituzionale e una serie di iniziative, tra cui un omaggio all’illustre italianista Ezio Raimondi, in occasione dei cento anni dalla nascita.

Ospiti dello stand anche cinque case editrici emiliano-romagnole selezionate nei mesi scorsi attraverso un bando regionale: Antiche Porte Editrice; Infinito Edizioni; Massimo Soncini Editore; Nolica Edizioni; ZOOlibri.

Lo spazio della Regione – situato nello spazio Oval (Stand U121) – ha voluto quest’anno proporre un ricordo, con immagini e parole, all’indimenticato presidente dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Ezio Raimondi (1924-2014). A Raimondi è dedicato anche un incontro promosso da viale Aldo Moro che si svolgerà nella saletta dello stand regionale domenica 12 maggio alle ore 12, dal titolo “Ezio Raimondi: il lettore nelle strade dell’Emilia-Romagna”, una conversazione con Marco Antonio Bazzocchi e Valeria Cicala.

A questo link la pagina con il programma degli incontri e delle presentazioni, immagini di Ezio Raimondi e un podcast a lui dedicato curato dal Mulino.

Le imprese fanno ecosistema e vincono la sfida dell’innovazione

Le imprese fanno ecosistema e vincono la sfida dell’innovazioneL’Open Innovation è un modello di innovazione sempre più praticato per mantenere e migliorare il proprio vantaggio competitivo. Come tale strategia è praticata nel territorio regionale è l’obiettivo del report “Open Innovation in Emilia-Romagna Mappatura Innovazione Aperta”, appena pubblicato da ART-ER, la società consortile della Regione nata per favorire la crescita sostenibile del territorio sviluppando innovazione, attrattività e internazionalizzazione, e realizzato in collaborazione con Oper.Lab, l’Osservatorio per l’Open Innovation del Dipartimento di Scienze aziendali dell’Università di Bologna, e la società di informazioni creditizie, business information e supporto decisionale Crif.

Il report ha l’obiettivo di produrre una fotografia e un’analisi approfondita delle pratiche di Open Innovation locali, concentrandosi sulle competenze esistenti, il livello di maturità delle imprese nell’ambito dell’open innovation, l’identificazione degli intermediari e dei loro programmi per potenziare il territorio, e infine una valutazione della coesione interna del sistema territoriale.  I tre partner hanno raccolto dati per tre diverse prospettive: ART-ER ha mappato i comportamenti delle imprese (MIA imprese), Oper.lab quelli degli intermediari di innovazione (MIA intermediari),  CRIF la relazione tra imprese innovative (incluse start-up) e imprese (MIA imprese innovative).

La prima parte del report rappresenta la prima mappatura di classificazione delle imprese, piccole, medie e grandi, che sul territorio regionale si occupano di Open Innovation, mostrando di avere la capacità di aprire i propri confini aziendali per accogliere nuovi flussi di conoscenza e che si concretizza nella ricerca di risorse esterne e collaborazioni con altre imprese, università, centri di ricerca, startup e intermediari dell’innovazione.

Fra le aziende mappate c’è chi ha avviato partecipazioni a consorzi pubblici e a reti collaborative per sviluppare una soluzione innovativa per il monitoraggio dell’aria attraverso sensori collocati sui droni come ha fatto AeroDron oppure collaborazioni con l’università per mettere a punto un sistema che monitori, all’interno di barili, le fasi di invecchiamento dell’aceto balsamico di Modena come sta sperimentando Ca Dal Non. O ancora chi ha lanciato una call per raccogliere idee da parte di startup innovative sul tema della sostenibilità e della trasformazione digitale come ha Electrolux, azienda con una sede anche in Emilia-Romagna, e chi, invece, ha avviato iniziative di venture capital e accelerazione di idee di impresa, creando un vero e proprio incubatore verticale nel settore dell’elettronica come quello creato da Techboard group. Ci sono, infine, imprese, per esempio Mavigex, che hanno optato per un modello di imprenditorialità interna secondo il quale sono gli stessi dipendenti a proporre cambiamenti e innovazioni.

 

I risultati di MIA

L’indagine, iniziata quattro anni fa, ha portato alla costruzione di un database che attualmente comprende 176 aziende, di cui circa il 70% PMI, che hanno restituito, tramite questionario, il proprio modus operandi. Il campione è composto prevalentemente da piccole e medie imprese (fino a 250 dipendenti) che assommano al 44% del totale. Le micro imprese sono pari al 26%. Il restante 30% del totale invece è composto da grandi imprese (da 251 fino ad oltre 1.000 dipendenti). Le 176 aziende si ripartiscono geograficamente, rappresentando tutte e 9 le province dell’Emilia-Romagna. La maggioranza ha sede nelle province di Bologna (36,6%), Modena (15,9%) e Reggio Emilia (13,6%).

Il campione è inoltre composto da imprese con diversi livelli di esperienza negli ambiti di specializzazione dalla Smart Specialization Strategy regionale (S3) e che corrispondono ai diversi Clust-ER dell’Emilia-Romagna. Ad essere maggiormente rappresentati sono i temi della meccatronica e motoristica, a cui appartiene il 29,5% delle imprese considerate; dell‘innovazione nei servizi, a cui afferisce il 22,2% delle aziende, e dell’agroalimentare (il 13,6% del campione), che hanno value chain preponderanti per il sistema economico regionale. La maggior parte delle imprese ha avviato progetti di Open Innovation da almeno due anni, con circa il 40% che ha dichiarato di essere impegnato in questa pratica da 2 a 5 anni, oltre a un ulteriore 18,8% di imprese con oltre 6 anni di esperienza. La dimensione aziendale non sembra influenzare significativamente il numero di anni di esperienza nell’ambito dell’Open Innovation. Circa il 12,5% delle imprese ha un’esperienza che supera i 10 anni in questo campo. Il modello di business più ampiamente adottato tra le aziende, con una percentuale del 62%, è il modello B2B, ovvero “business- to-business”. Questo modello commerciale implica che i clienti diretti delle aziende sono altre imprese, che possono operare nei settori industriali, commerciali o dei servizi. Il 24,4% delle aziende si identifica invece con il modello B2B2C, “business-to-business- to-consumer”. Questo modello caratterizza realtà con processi economici ibridi, in cui l’azienda produttrice funge anche da intermediario nei confronti dei clienti dei propri clienti industriali. Al terzo posto, con un 11,9% del campione, si colloca il modello B2C, “business-to- consumer”. Questo modello implica che vende direttamente il suo prodotto o servizio al consumatore finale, senza intermediari aziendali. Infine, solo il 2% delle aziende, composto da una grande impresa e una micro impresa, adotta il modello B2G, “business-to- government”. Si tratta di aziende che lavorano per la pubblica amministrazione, partecipando a bandi di gara e appalti per fornire beni o servizi.

L’ecosistema con il quale le aziende possono scambiare know-how è costituito in primo luogo dai clienti e dalla rete di fornitura, ma anche da centri di ricerca, università, startup e soggetti pubblici o privati in grado di facilitare i processi di trasferimento tecnologico. La gestione dell’Open Innovation nelle aziende della regione Emilia-Romagna avviene principalmente in modo informale, con il 62% del campione che afferma di non avere una strategia esplicita per l’Open Innovation documentata per iscritto. Anche se il 77,8% delle aziende dichiara di avere una carta dei valori aziendali, solo il 7,9% menziona espressamente l’Open Innovation tra le maggiori priorità. Questo può essere attribuito al fatto che le azioni di Open Innovation sono spesso condotte con procedure non standard, poiché il 55,7% dichiara di applicare procedure diverse di volta in volta. Solo il 42,9% delle imprese ha procedure formali standard per le attività di Innovazione Aperta. La maggior parte delle aziende (74,8%) gestisce i progetti di Open Innovation con un team composto da persone appartenenti a diverse unità, tra cui Ricerca&Sviluppo, Innovation, Tech, Product&Process development, Marketing, Sales and business development. In generale, le aziende dichiarano di non avere ancora un ruolo dedicato in organigramma per le attività di Open Innovation, poiché solo il 25,2% ha un manager dell’innovazione. Nei ruoli maggiormente citati come referenti per le attività di Open Innovation emergono quelli apicali legati al management aziendale. Solo una percentuale marginale del 6,8% delle imprese afferma di avere a disposizione un budget specifico e indipendente per l’Open Innovation. La percentuale più ricorrente di budget R&D destinata all’Open Innovation rientra nel range dell’1-5%, segnalato dal 35,2% dei partecipanti con un budget di 500.000 euro. Ciò suggerisce che, in media, è disponibile una somma annua tra i 5.000 e i 25.000 euro per l’Open Innovation. Tuttavia, i budget, per lo più derivanti da risorse interne anziché da progetti finanziati, non sono strutturati in modo da agevolare una contabilità analitica e, di conseguenza, la valutazione degli impatti.

L’indagine ha permesso, inoltre, di mappare come le imprese utilizzano modelli di Open Innovation sotto diversi punti di vista tra cui: Cultura, Attività business, Risorse ed Esperienze. La sezione Cultura è incentrata sui processi che l’azienda mette in campo per gestire le attività di Open Innovation, a cui è dedicata una sezione separata contenente 19 tipi di attività suddivise in attività inbound e outbound e monitorate sia dal punto di vista dell’intensità che dell’impatto. Le sezioni Business e Risorse hanno l’obiettivo di indagare l’entità del budget dedicato all’Open Innovation e le caratteristiche dei gruppi di lavoro che si occupano quotidianamente di questi temi all’interno dell’azienda mentre la sezione Esperienze raccoglie casi di studio legati all’Open Innovation che in Emilia- Romagna sono considerati fondamentali.

 

Il contesto

L’Emilia-Romagna è un territorio popolato di laboratori, incubatori, startup, imprese, tecnopoli e altri luoghi dell’innovazione che offrono diverse possibilità per chi è interessato a portare avanti progetti collaborativi. In particolare, la ricerca identifica 164 intermediari attivi nella regione, appartenenti a network intra-regionali di innovazione: Rete Alta Tecnologia, Rete dei Tecnopoli, Rete EmiliaRomagnaStartup e Rete in-ER. Ogni intermediario eroga programmi di innovazione come siti web e interviste condotte ad hoc.

Tra gli intermediari, i Laboratori di Ricerca Industriale (92) sono la categoria più numerosa: essi rappresentano il 55,7% della popolazione totale seguiti dagli Incubatori (37) rispecchianti il 22,4% del totale. Complessivamente, queste due tipologie coprono il 78.2% del dataset a disposizione. Gli intermediari sono distribuiti geograficamente in tutte e nove le province dell’Emilia-Romagna. La provincia di Bologna, con 58 intermediari (35,1% della popolazione), ha la più alta concentrazione, seguita da quella di Modena con 31 Intermediari (18,8%). Seguono Ravenna con 8 intermediari (4.8% del totale) e Rimini con 6 (3,6%).

 

I programmi di Open Innovation in Emilia-Romagna

A febbraio 2024, l’offerta regionale di programmi di Open Innovation mappati registra una popolazione complessiva di 499 fra servizi e attività. Le categorie identificate sono tredici:

  • Coaching (affiancamento),
  • Competizione per idee e startup,
  • Co-Progettazione,
  • Incubazione Aziendale e Corporate Venturing,
  • Supporto per l ‘outsourcing di servizi,
  • Facilitazione tra Startup e Corporate
  • Incubazione e Accelerazione di imprese,
  • Proprietà intellettuale e vendita di brevetti,
  • Networking
  • Servizi di Ricerca e Sviluppo Interni e Tech-Scouting
  • Servizi di Ricerca e Sviluppo Esterni
  • Ricerca di Startup
  • Studio per la costituzione ad hoc di startup o spin-off in risposta a bisogni identificati

Bologna è la provincia che eroga il maggior numero di servizi, con 216 programmi, rappresentando il 43,2% del totale. Seguono le province di Modena (96 programmi), Parma (44) e Reggio Emilia (38). La provincia meno rappresentata è Rimini, con 10 servizi erogati.

 

La collaborazione fra imprese corporate e imprese innovative

Partendo dai dati disponibili a livello nazionale, si osserva un trend crescente fino al 2022 del numero di startup innovative, con un lieve decremento nel 2023. A livello nazionale, il numero di startup innovative si è attestato a circa 14.000 unità, di cui 1.000 localizzate in Emilia-Romagna. Parallelamente, si registra un costante incremento delle PMI innovative, che raggiungono un totale di 2.769 unità: la regione Emilia-Romagna si conferma come una delle regioni più attive nel panorama nazionale per questa tipologia di imprese, raggiungendo quota 224 unità.  A livello di distribuzione geografica, le start- up e PMI innovative in E-R si concentrano soprattutto nella provincia di Bologna, seguita da Modena, Reggio Emilia e Parma.

 

Gli investimenti

Gli investimenti nel capitale di rischio delle società innovative in Italia nel 2023 hanno raggiunto 1,048 miliardi di euro, distribuiti su 263 operazioni. Tale dato riflette una netta contrazione (49,6%) rispetto all’anno precedente, dopo il record del 2022 in cui era stata raggiunta la quota di 2 miliardi di investimenti, in sintonia con quanto verificatosi anche negli altri paesi d’Europa. La contrazione del volume degli investimenti e del numero complessivo dell’operazione si registra sulla gran parte delle regioni italiane.

L’Emilia-Romagna è in controtendenza con un aumento degli investimenti, che raggiungono quota 30 milioni di euro (dai 25 milioni del 2022), e degli affari, che si attestano su 18 operazioni (contro le 11 del 2022). L’analisi dei flussi degli investimenti in startup innovative ci restituisce una fotografia dinamica, che si concentra sui movimenti negli investimenti in capitale di rischio di startup innovative. Sono state identificate 503 startup e PMI innovative (su 1224 totali) che hanno ricevuto investimenti da parte di corporate e investitori professionali. Delle imprese innovative che hanno ricevuto investimenti in capitale di rischio, 376 sono startup e 127 sono PMI innovative.
Gli investimenti totali sono 1.236, con una media di oltre 2 investitori distribuiti su 503 imprese innovative in E-R. I dati indicano che circa il 10% delle quote di partecipazione (9.137) delle imprese innovative proviene da società corporate (929), mentre la maggior parte degli investimenti è realizzata dai cosiddetti Founder-Family- Friends (oltre l’80%). Gli investimenti da parte di investitori specializzati rappresentano il 3% del totale, pari a 309. Gli investimenti in capitale di rischio, ammontanti a 1.236, sono notevolmente concentrati sulle imprese con sede a Bologna, rappresentando oltre il 40% del totale. Di fatto, su un totale di 486 imprese innovative nella provincia, ben 183 hanno ricevuto investimenti da parte di Corporate Venture Capital o investitori specializzati. Questo dato riflette un elevato livello di fiducia e interesse da parte degli investitori nelle imprese innovative bolognesi, evidenziando la posizione prominente che la città occupa nell’ecosistema imprenditoriale regionale. In particolare, le imprese italiane che investono in innovazione in Emilia-Romagna sono 552 e le loro sedi sono soprattutto in Emilia-Romagna (433) e Lombardia.

In Emilia-Romagna l’innovazione ecosistemica è, in definitiva, un processo ben radicato. Nei contributi raccolti fra le imprese mappate che praticano l’Open Innovation sono emerse due caratteristiche fondamentali: la scoperta che l’innovazione aperta possa provenire anche “dai luoghi che meno ti aspetti” e l’importanza di fare ecosistema perché è necessario  “mettersi, con umiltà, in ascolto”, condividendo esperienze in una logica di scambio e contaminazione “per costruire qualcosa di più grande, assieme.

 

Per approfondire, scarica qui il Report MIA

Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna presentano i risultati dell’attività operativa, anno 2023

Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna presentano i risultati dell’attività operativa, anno 2023Nel 2023 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno
recuperato 10.798 beni d’arte per un valore complessivo stimato di € 11.591.950.
Le operazioni poste in essere nella regione Emilia Romagna per contrastare il traffico
illecito di beni culturali ed i controlli preventivi eseguiti a tutela del patrimonio
culturale in generale hanno rappresentato i principi cardine delle attività del citato
reparto specializzato.

Andando nel dettaglio, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Nucleo
TPC di Bologna ha predisposto 110 servizi di controllo alle aree paesaggistiche terrestri
e 46 alle aree archeologiche. 59 sono stati i controlli ad esercizi antiquariali e
commerciali in genere e 172 quelli predisposti a mercati e fiere antiquariali. Anche i
controlli “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui
siti internet degli antiquari e case d’aste hanno continuato ad impegnare il personale
operante, che nell’anno di riferimento ha esaminato complessivamente ben 1.915 beni
posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali
illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente
supportato dall’Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha
permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull’intera regione.
Nello scorso anno, il numero dei furti di beni culturali ha registrato un leggerissimo
incremento rispetto all’anno precedente (da 29 del 2022 si è passati a 34 del 2023
nell’intera regione Emilia Romagna): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad
essere gli edifici di culto e pertinenze con 15 azioni furtive e quelli nei luoghi privati e
pertinenze con 10 furti.

L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo
archeologico è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con
l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche
nel 2023 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo
Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco sul velivolo
anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e
Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato alle
competenti Autorità Giudiziarie 39 persone, poiché ritenute responsabili di aver
violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale
nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella
maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in
danno del paesaggio.
Nel corso del 2023, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la
collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e
Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni
culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici,
e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti
dai luoghi di deposito.

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 888 beni
di tipo antiquariale, archivistico e librario.
In tale ambito, si segnalano:
– il recupero avvenuto a Bologna nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su
tela, di cm 135 x 73, raffigurante battaglia terrestre, attribuito all’artista
Andrea di Lione (1610-1685), individuato in vendita in seguito ai controlli
preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e risultato parziale provento del
furto perpetrato presso un’abitazione privata sita in Impruneta (FI), la
notte dell’1.10.1998.
– il recupero avvenuto a Ferrara nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su
tavola, di cm 83,5 x 82, raffigurante “San Rocco, Santo Stefano e San Giacomo
con i due donatori”, attribuito ad autore fiammingo del XVI sec, individuato
in vendita in seguito ai controlli preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e
risultato parziale provento del furto perpetrato presso la chiesa di Jonars Pontchartrin Di Yvelines (Francia), nel mese di luglio del 1981. L’opera era
censita tra i beni d’arte da ricercare all’interno della banca dati del Segretariato
Generale dell’Interpol;
– la restituzione, il 24 novembre u.s., in favore della Chiesa del “Santissimo
Nome di Maria” di Staggia di San Prospero (MO), di un’acquasantiera a fusto
in marmo rosso di Verona, alta 119 cm e di diametro 70, realizzata da anonimo
scultore veronese nella seconda metà del XVII secolo, scolpita a tutto tondo
liscio con base a sezione triangolare scantonata con volute angolari, trafugata
da ignoti malfattori tra il 14 e il 15 ottobre 2019 e recuperata dal Nucleo TPC
di Bologna nel mese di giugno del 2022.
2.559 i reperti archeologici recuperati, di cui 649 interi e 1.909 frammenti, ben 7.351 i
reperti paleontologici individuati e sequestrati.
In questo settore i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in
collaborazione e sempre con il supporto dei funzionari degli Enti di tutela del
Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale o meglio le tre
suindicate Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.

Nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le
indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie, anche a seguito
di indagini complesse, hanno permesso al TPC di Bologna di sequestrare, a carico delle
12 persone perseguite, 32 opere d’arte contraffatte che avrebbero potuto far realizzare,
qualora commercializzate come autentiche, un guadagno illecito di almeno €
170.650,00.

Tra le operazioni di servizio portate a termine con il recupero di beni illecitamente
trafugati da paesi stranieri, si segnala il ritrovamento a Bologna e la restituzione al
paese d’origine, la Repubblica dell’Iraq, di un prezioso reperto archeologico costituito
da un “mattone con iscrizione cuneiforme”, del re assiro Salmanassar III (858-824
a.C.), proveniente dalla Ziggurat (tempio- torre a gradoni) di Nimrud (Iraq), l’antica
Kalkhu, a quel tempo capitale dell’Assiria. L’importante reperto in argilla e paglia,
delle dimensioni di 35,7 x 33,7 x 10,8 cm, che rappresenta una delle poche
testimonianze rimaste di quel monumento archeologico completamente raso al suolo
nel 2016 dagli uomini dell’ISIS/Daesh, è stato restituito nel corso di una solenne
cerimonia avvenuta il 13 giugno 2023, in Bologna, presso i Musei Civici d’Arte Antica
– Museo Civico Medievale di Bologna, alla presenza del Presidente della Repubblica
dell’Iraq, S.E. Abdul Latif Rashid, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Gli
assiri all’ombra delle Due Torri” promossa dal 14 giugno al 17 settembre 2023 presso le
sale espositive del lapidario del citato complesso museale da Settore Musei Civici
Bologna|Musei Civici d’Arte Antica e King Abdulaziz Chair for Islamic Studies
|Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Missione Archeologica Iracheno –
Italiana a Ninive.

Tra maggio e luglio 2023, in occasione dell’alluvione dell’Emilia Romagna che ha
interessato in particolare modo le province di Forlì-Cesena e Ravenna, sin dalle prime
ore successive agli eventi metereologici, il Nucleo TPC di Bologna e la Task Force
Caschi Blu della Cultura hanno affiancato le articolazioni periferiche del Ministero
della Cultura per le operazioni di messa in sicurezza del patrimonio culturale
interessato dal grave evento. Dopo un monitoraggio dettagliato dei danni, con
particolare riguardo a precise località e quartieri di Forlì, Cesena, Lugo, Castel
Bolognese, Sant’Agata sul Santerno, Brisighella, Cervia e Conselice, per citarne solo
alcuni, si è proceduto ad effettuare gli interventi, che hanno in particolar modo
interessato i beni archivistici e librari, aggrediti dall’acqua e dal fango, che hanno
invaso i luoghi in cui erano conservati.
In relazione alla gravità del danno, alla diminuita sicurezza dei luoghi colpiti
dall’evento in relazione alla loro collocazione sul territorio, sono stati attivati servizi di
vigilanza fissa e dinamica condotti principalmente dall’Arma territoriale e dalle altre
FF.PP. presenti nelle località interessate. L’osmosi tra la componente territoriale
dell’Arma ed il Nucleo Carabinieri TPC di Bologna ha così assicurato la necessaria
cornice di sicurezza al patrimonio culturale. Particolare attenzione ha riguardato le
chiese, le biblioteche e gli archivi, soprattutto quelli più isolati per i quali si è proceduto
all’organizzazione di una vigilanza dinamica, specie negli orari notturni, a cura delle
competenti Compagnie e Stazioni Carabinieri prima che tutti i luoghi interessati
venissero svuotati dei beni da recuperare.
Tra i molteplici siti danneggiati, figurano la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì,
l’Archivio ed i depositi del Comune di Forlì nonché l’Archivio Storico e la Biblioteca
comunali di Castel Bolognese. In particolare, la Biblioteca del Seminario Diocesano, a
Forlì, presentava volumi di grande pregio, come incunaboli, libri stampati nel
Quattrocento, cinquecentine, seicentine che, completamente immersi nel fango, erano
stati esposti al rischio dei danni dovuti al proliferare di funghi e batteri.
Il Comando TPC, con l’invio immediato di militari specializzati “Caschi Blu della
Cultura” a Cesena e Forlì, ha messo a disposizione la conoscenza di procedure
operative consolidate e l’esperienza acquisita in precedenti calamità al fine di operare
in piena sinergia insieme ai carabinieri del Nucleo TPC di Bologna ed a fianco di
funzionari e restauratori del Ministero della Cultura, operatori della Protezione Civile
e dei Vigili del Fuoco, nonché dei numerosi volontari intervenuti.
In conclusione, il Nucleo TPC di Bologna, adempiendo a tutte le richieste di supporto,
umane e logistiche, pervenute dall’UCCR (Unità di Crisi Coordinamento Regionale)
del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna (istituito presso il Segretariato
Regionale del MiC per l’Emilia Romagna), ha eseguito nr. 322 servizi, oltre 130 scorte
e trasporto di beni mobili presso i luoghi di deposito temporaneo, impiegando
complessivamente 626 unità che sono intervenute su oltre 180 chiese ed istituti di
culto, su un centinaio di edifici di interesse storico-artistico e aree archeologiche e su
circa 40 archivi e biblioteche danneggiati, consentendo il recupero di 48.646 libri
antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22
statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114
cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici.

Domenica 12 maggio Giornata dell’Infermiere: banchetti e camminate per ringraziare una figura sempre in prima linea

Domenica 12 maggio Giornata dell’Infermiere: banchetti e camminate per ringraziare una figura sempre in prima linea
Autore immagine: Liviana Banzi

Nutriamo la salute” è questo il tema che quest’anno caratterizza la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Nutriamo la salute per sottolineare ancora una volta l’impegno con cui quotidianamente gli Infermieri si adoperano per sostenere la salute del cittadino. Lo scopo di questa giornata è quello di far conoscere le attività degli Infermieri; come è cambiato il ruolo, come è cambiata l’assistenza e le competenze sempre più avanzate che gli Infermieri hanno acquisito nei percorsi di formazione, per rispondere al meglio ai bisogni di salute del cittadino. Domenica 12 maggio si celebra la Giornata dell’Infermiere per ringraziare gli oltre 4200 infermieri  che ogni giorno, sul territorio modenese sono  impegnati nel garantire assistenza sia nei reparti che sul territorio.   Una risorsa preziosa, sempre in prima linea al servizio dei pazienti e al fianco di medici, operatori sanitari e socio-sanitari. Anche l’Azienda USL di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo Spa aderiscono alla giornata con una serie di iniziative per ricordare il ruolo fondamentale di questa figura, che ancora di più negli ultimi anni, in particolare nella difficile fase pandemica, ha saputo riadattarsi a un contesto in continuo mutamento mettendo in campo competenze e umanità.

Nella giornata di sabato 11 maggio, dalle 9 alle 12, presso gli ingressi ospedali degli ospedali di Baggiovara, Policlinico, Hesperia, Carpi, Mirandola, Vignola, Sassuolo e Pavullo, saranno presenti punti informativi con gli infermieri rivolti ai cittadini dove verrà distribuito materiale sulla promozione della salute e sarà possibile conoscere meglio la professione fuori dai consueti contesti di cura. I banchetti sono organizzati in collaborazione con Fnopi (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) e Opi (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Modena.

L’Azienda USL di Modena ha programmato anche alcune camminate dedicate alla Giornata dell’Infermiere che si terranno nei prossimi giorni, a partire già da questo weekend.

Si comincia sabato 11 maggio a Pavullo, con partenza alle ore 15 presso il Parcheggio dell’Aeroporto in via Teichfuss; domenica 12 le camminate si terranno a Carpi (partenza ore 10 dalla Casa della Comunità), Soliera (ore 9.30 da piazza Lusvardi), Modena (ore 9 dal centro commerciale Terranova). A Sassuolo camminata giovedì 16 maggio con ritrovo alle 7.30 presso gli orti in via dei Moli, sempre il 16 maggio a Castelfranco ritrovo alle 17 davanti alla Casa della comunità. Le iniziative si concluderanno il prossimo 24 maggio nella frazione di Migliarina a Carpi, con partenza alle ore 10 dall’ambulatorio infermieristico.

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