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Fiorano Modenese: borse di studio per studenti residenti

Fiorano Modenese: borse di studio per studenti residentiDa martedì 18 novembre è possibile presentare domanda per ottenere 30 borse di studio a favore di studenti e studentesse meritevoli che frequentano le scuole superiori e l’università.

Il Comune di Fiorano Modenese intende favorire il diritto allo studio e incentivare la prosecuzione del percorso formativo mettendo a disposizione 20 borse del valore di 500 euro ciascuna per studenti della scuola secondaria di II grado (superiori) e 10 borse dell’importo di 1.000 euro per studenti universitari.

“Attraverso questa iniziativa intendiamo promuovere il valore del merito e favorire condizione eque, affinché ogni studente possa perseguire con serenità il proprio percorso formativo. L’impegno dell’Amministrazione per la formazione e la crescita culturale della comunità rimane una priorità fondamentale.”, sottolinea Monica Lusetti, assessore alla Scuola e edilizia scolastica e vicesindaco.

Per richiedere le borse di studio occorre essere residenti nel Comune di Fiorano Modenese alla data di validità del bando, possedere un ISEE familiare non superiore a 26 mila euro; non aver ottenuto incentivi simili presso altri enti o associazioni riferiti all’anno scolastico/accademico 2024/2025, essere in regola con i pagamenti dei servizi scolastici ed educativi erogati dal Comune (al 30 giugno 2025).

A questi si aggiungono i seguenti obblighi: essere studenti iscritti per la prima volta alla classe frequentata; oppure essere universitari che hanno superato tutti gli esami previsti nel corso di studio cui si risulta iscritti, con una media di almeno 24/30, o essersi laureati “in corso” (sessione di laurea del 2024) con una votazione pari ad almeno 88/110.

Le domande andranno presentate esclusivamente in modalità telematica, accedendo tramite credenziali SPID, compilando in ogni parte i moduli online disponibili sul sito del Comune nella sezione Servizi – Borse di studio Scuola Secondaria 2° grado o Servizi – Borse di studio Università, entro e non oltre giovedì 18 dicembre (ore 23.59)

Sulle pagine del sito del Comune di Fiorano Modenese (www.fiorano.it) sono disponibili tutte le informazioni.

29ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: donate 8.300 tonnellate di alimenti in un solo giorno, delle quali 929 in Emilia Romagna

29ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: donate 8.300 tonnellate di alimenti in un solo giorno, delle quali 929 in Emilia Romagna“Se cresce la povertà deve crescere anche la solidarietà, la Colletta Alimentare è un piccolo gesto che risponde a una domanda importante di come arrivare a fine mese: è un gesto di grande fiducia oltre che una risposta concreta”, ha dichiarato il Presidente della CEI, Cardinale Matteo Zuppi dopo aver partecipato all’iniziativa.

In un contesto sociale segnato da individualismo e indifferenza, la partecipazione di 155 mila volontari e di oltre 5 milioni di donatori rappresenta un segnale forte: cittadini di ogni età e provenienza hanno dedicato tempo, cura e attenzione, per quegli “invisibili” che spesso non trovano voce. Un gesto semplice — una confezione di riso, una scatoletta di tonno, una bottiglia di passata di pomodoro — che alimenta speranza, come auspicato da Papa Leone XIV domenica scorsa: “Mentre le cause strutturali della povertà vanno affrontate e rimosse, tutti siamo chiamati a creare segni di speranza”.

È questo, in fondo, il valore della Colletta: un Paese che sceglie di non voltarsi dall’altra parte e, nonostante l’aumento del costo della vita, dona quanto può. Un vero e proprio spettacolo della carità, il segno di una coscienza di popolo ancora viva, come dimostra anche la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo anche quest’anno ad aderire personalmente a questo gesto. Dalla Presidenza della Repubblica, la Colletta Alimentare, ha ricevuto anche l’Alto Patronato.

Secondo il rapporto ISTAT sul Bes diffuso due giorni fa, nel 2024 in Italia la percezione del rischio di cadere in povertà è al 18,9% rispetto a una media Europea del 16,2%. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare dice anche qualcosa di importante sul bisogno – profondo e condiviso – di costruire relazioni vere e capaci di rispondere ai molteplici volti della povertà, primo fra tutti la solitudine.

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, grazie a 929 tonnellate di prodotti donati (+4,5% rispetto al 2024) in circa 1.150 punti vendita aderenti, Banco Alimentare potrà sostenere oltre 132.000 persone bisognose attraverso 722 enti caritativi convenzionati. Nello specifico, questi sono i risultati per provincia:

L’attività di Banco Alimentare, operativo tutto l’anno nella lotta allo spreco e sul valore del cibo come risorsa, vuole essere sempre più uno strumento di inclusione, di relazione e di costruzione di comunità più resilienti, dove nessuno resti ai margini.

La Colletta Alimentare continua online fino al 1° dicembre su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le modalità di acquisto dei prodotti è possibile consultare il sito bancoalimentare.it.

La Colletta Alimentare, gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare ETS aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2025 indetta da Papa Leone XIV, ha ricevuto il patrocinio e il sostegno del  Comitato Nazionale per la celebrazione dell’VIII centenario della morte di San Francesco di Assisi ed è resa possibile dalla collaborazione con la Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, la Compagnia delle Opere – Opere Sociali ETS, l’Esercito, l’Aeronautica Militare, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, il Lions International Multidistretto 108 Italy e la European Food Banks Federation.

 

 

Il 27 novembre a Vignola convegno inter regionale del Soccorso Alpino

Il 27 novembre a Vignola convegno inter regionale del Soccorso AlpinoVi comunico che il 27 novembre 2025 presso la Rocca di Vignola, Via Ponte Muratori (Sala dei Contrari) comune di Vignola si svolgerà l’evento (E-X-T-R-E-M-E) organizzato dal CNSAS, servizio regionale Emilia Romagna con il patrocinio del Comune di Vignola.
Il convegno tratterà il Setting organizzativo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, mostrando anche come sia integrato il lavoro dei soccorritori del CNSAS con la Centrale Operativa del NUE 112, con la Sale Operative del 118, con l’elisoccorso e con i reparti ospedalieri di Area Critica e dei Trauma Center della regione.

Nel corso del convegno si susseguiranno interessanti relazioni sulla gestione del paziente critico in montagna, soffermandosi anche sulle peculiarità degli ambienti ipogeo e forristico. Saranno analizzati protocolli e linee guida sul trattamento della sindrome da sospensione, Spinal Motion Restriction e si confronteranno le analogie tra il Soccorso Tattico MARCH PAWS ed approccio XABCDE (Registrazione ECM 1038-466498, crediti assegnati 5).

Sarà un’intensa giornata dedicata al management del paziente critico il cui focus sarà posto
su come gestire l’aspetto extraospedaliero in ambiente impervio e montano dove operano i tecnici del Soccorso Alpino. Nella sessione pomeridiana (Registrazione ECM 1038- 466501 crediti assegnati 5,2) si terranno workshop in cui si utilizzeranno presidi medici e moderni simulatori all’avanguardia per il controllo delle emorragie, gestione avanzata delle vie aeree, del trauma toracico e scenari di gestione del paziente critico nel Prolonged Field Care.

La partecipazione – gratuita – al Convegno è riservata a medici ed infermieri ed è previsto il rilascio di crediti ECM ed attestato di partecipazione. La Sala dei Contrari è stata concessa in uso gratuito dalla Fondazione di Vignola, collaborano alla riuscita dell’evento la Pubblica Assistenza di Vignola, la Croce Rossa Italiana.

Interverranno autorità politiche, rappresentanti delle Amministrazioni e delle Forze dell’Ordine locali e regionali. Si ringraziano per la collaborazione: So.Fra.Pa., North Wall, Kong, Emi bnnnnn Med, Sago medica, Camp, Cascade Rescue, Harken, Medical Parma, Flamor, Weinmann, Intersurgical, Iredeem.

Startup innovative, dalla Regione 5 milioni di euro a fondo perduto per sostenerne la nascita e lo sviluppo

Startup innovative, dalla Regione 5 milioni di euro a fondo perduto per sostenerne la nascita e lo sviluppoFavorire la nascita e lo sviluppo di startup con prodotti, servizi e soluzioni innovative. Ma anche valorizzare progetti che derivano da attività di ricerca e trasferimento tecnologico. Infine, incentivare l’adozione di modelli di business innovativi e sostenibili nonché promuovere l’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle industrie e tecnologie capaci di ridurre le disuguaglianze sociali.

Ecco le nuove opportunità per le imprese emergenti dell’Emilia-Romagna che la Regione andrà a sostenere con 5 milioni di euro, – Fondi europei del Programma regionale Fesr 2021-2027, attraverso il bando “Sostegno allo sviluppo delle startup innovative”.

Il bando prevede che possono presentare la richiesta di contributo le micro, piccole e medie imprese che risultano registrate alla data di presentazione della domanda nella sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle startup innovative. Nello specifico, startup innovative con anzianità di iscrizione nel registro imprese fino a 3 anni (3 milioni di euro) o da più di 3 anni (2 milioni di euro).
Le domande possono essere presentate dal 27 novembre fino al 30 gennaio 2026, esclusivamente online, tramite l’applicativo Sfinge 2020.

La misura mira a promuovere lo sviluppo, il consolidamento e l’insediamento sul territorio regionale di startup innovative ad alto contenuto tecnologico e strategico, in linea con gli obiettivi della Strategia di specializzazione intelligente (S3) 2021-2027.

“Con questa nuova misura prosegue il nostro impegno a valorizzare le migliori idee imprenditoriali e sostenere concretamente le startup innovative, rafforzando la competitività del territorio e favorendo nuove opportunità di sviluppo- spiega il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. L’obiettivo è quello di rafforzare anche i sistemi produttivi regionali attraverso il sostegno a piani di investimento lungo tutta la catena del valore: dall’idea alla fase di accelerazione, fino alla loro espansione Queste realtà rappresentano il futuro, il cuore pulsante del sistema dell’innovazione e della ricerca dell’Emilia-Romagna una realtà sempre più attraente per le startup così come delle ‘intelligenze’”.

Il bando
I beneficiari potranno ottenere un contributo fino a un massimo del 60% (più un altro 15% in caso di premialità) dell’investimento ammissibile e usufruire di servizi di informazione e orientamento offerti da Art-ER, in collaborazione con incubatori, acceleratori e associazioni imprenditoriali, per favorire networking e scale-up.

I progetti dovranno essere finalizzati alla realizzazione di piani imprenditoriali che contribuiscano al rafforzamento dell’idea imprenditoriale e all’avanzamento del ciclo di sviluppo della startup, anche nell’ottica di renderla maggiormente attrattiva per investitori di capitali di rischio e industriali.
Le iniziative debbono essere avviate dalla data di presentazione della domanda e concludersi, salvo proroghe autorizzate entro il 31 luglio 2027, prevedere soluzioni innovative con impatto sulla sostenibilità e sugli obiettivi dell’Agenda 2030, nonché il coinvolgimento diretto dei soci e del team imprenditoriale. Occorre prevedere un investimento minimo di 120mila euro per startup con anzianità fino a 3 anni e di 250mila euro per startup con anzianità superiore a 3 anni. I beneficiari potranno scegliere tra due regimi di contributo, ‘de minimis’ o esenzione. Le due tipologie di beneficiari concorreranno ad una procedura selettiva a graduatoria finalizzata alla formazione di due graduatorie distinte: nel caso in cui le risorse disponibili per una graduatoria risultino superiori al fabbisogno, l’eccedenza sarà destinata al finanziamento dei progetti presenti nell’altra graduatoria, garantendo così la massima efficienza nell’utilizzo dei fondi. Oltre al duplice percorso, pensato appositamente per le diverse esigenze delle start up, a seconda della fase del ciclo di vita in cui si trovano, sono state introdotte importanti novità rispetto alle edizioni degli anni precedenti, per ottimizzare il sostegno che la Regione offre alle nuove imprese: dalla possibilità di richiedere un anticipo sul contributo, a quella di richiedere un saldo intermedio, all’eliminazione della formula dell’equilibrio finanziario.

Le startup in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna, le startup registrate a settembre 2025 sono 889, pari al 7,21% del totale nazionale, che conta circa 12mila startup. La regione si colloca al quarto posto nella graduatoria dopo Lombardia, Lazio e Campania.

Per quanto riguarda la concentrazione delle startup in Emilia-Romagna, 282 sono in provincia di Bologna, 142 a Modena, 98 a Reggio Emilia, 93 a Parma, 76 a Rimini, 55 a Ravenna, 53 a Forlì-Cesena, 47 a Ferrara e 43 a Piacenza.

Le startup regionali si concentrano principalmente in alcuni settori dei servizi avanzati, come la produzione di software e consulenza informatica, i servizi informatici e altri servizi informativi, e la ricerca scientifica e sviluppo, che insieme rappresentano il 78% delle startup regionali. Tra le attività manifatturiere, invece, spicca la presenza di startup nella meccanica e, in particolare, nel comparto delle macchine.

In Italia ecomafia e corruzione ambientale sempre più diffuse

In Italia ecomafia e corruzione ambientale sempre più diffuseIn Italia cresce senza sosta l’attacco delle ecomafie all’ambiente e la piaga della corruzione. Nel 2024 viene superato il muro dei 40mila reati ambientali, con ben 40.590 illeciti, +14,4% rispetto al 2023. Parliamo di una media di 111,2 reati al giorno, 4,6 ogni ora.

Aumentano anche le persone denunciate, 37.186 (+7,8%), mentre il giro d’affari delle ecomafie vale 9,3 miliardi di euro (+0,5 miliardi rispetto al 2023) e cresce anche il numero dei clan coinvolti, 11 in più rispetto a quelli censiti nel precedente rapporto Ecomafia. Aumentano anche le inchieste sui fenomeni corruttivi negli appalti di carattere ambientale: 88 quelle censite da Legambiente dal 1° maggio 2024 al 30 aprile 2025 (+17,3% rispetto al 2023), 862 le persone denunciate (+72,4%). Si tratta di inchieste che vanno dalla realizzazione di opere pubbliche alla gestione di servizi, come quelli dei rifiuti urbani e la depurazione, passando per la concessione di autorizzazioni ambientali alle imprese.

È quanto emerge in sintesi dal rapporto di Legambiente “Ecomafia 2025. I numeri e le storie delle illegalità ambientali in Italia” (Edizioni Ambiente), presentato oggi a Bologna, unitamente a 11 proposte per rendere più efficace la lotta ai reati contro l’ambiente.  Dal 2015, anno di approvazione della legge 68 “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”,  al 2024 sono stati effettuati  21.169 controlli con 6.979 reati contestati (uno ogni 3 controlli), 12.510 persone denunciate, 556 ordinanze di custodia cautelare, 1.996 sequestri per un valore di 1,115 miliardi di euro.

2.907 reati fanno riferimento ai delitti ambientali introdotti nel titolo VI bis del Codice penale. Il delitto più contestato è l’inquinamento ambientale, con 1.426 casi, seguito dall’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (964 contestazioni) e dal disastro ambientale (228 reati); 771 sono le violazioni al Codice di responsabilità degli enti (art. 25, D.lgs 231/2001). 3.361 sono  i procedimenti per la parte Sesta-bis del Codice dell’ambiente (D.lgs 152/06) istruiti dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto da giugno 2015 a dicembre 2024 e 8.092 le prescrizioni delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente dal 2018 al 2024, mentre sono 33 i milioni di euro di somme riscosse dal 2018 al 2023.

 

Focus Dati Emilia-Romagna

Entrando nel dettaglio dei dati di Ecomafia – elaborati dall’associazione ambientalista sulla base dei dati forniti dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto – nel 2024 in Emilia-Romagna i reati ambientali sono stati 1648, a fronte di poco più di 84mila controlli, a dire che più del 4% dei reati totali sono stati commessi nella nostra regione. Il dato, se paragonato ad altri territori, in particolare quelli a tradizionale presenza mafiosa, non è eclatante, ma ci pone comunque circa a metà della classifica nazionale, di certo una posizione poco invidiabile. Il maggior numero di reati si riscontra nel ciclo del cemento, con 656 reati, 613 persone denunciate, 19 sequestri, che collocano la regione al 9° posto della classifica nazionale; 435 sono invece i reati legati al ciclo dei rifiuti, con una crescita del 42,6% rispetto al 2023 (10° posto), e 424 quelli contro la fauna  (9° posto in Italia). Le province con il maggior numero di reati sono rispettivamente Ferrara con 46 reati nel ciclo del cemento, Forlì – Cesena con 90 reati nel ciclo dei rifiuti e Ravenna con 180 reati contro la fauna.

“I dati in crescita dell’illegalità ambientale sono il risultato dell’impegno quotidiano delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, ma anche un forte segnale d’allarme sull’impatto dell’ecocriminalità, quasi sempre connessa ad attività economiche – afferma Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente – in particolare per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento e quello dei rifiuti. In Emilia Romagna crescono entrambi, con un aumento del 42,6% per quanto riguarda la gestione illecita dei rifiuti che è decisamente superiore alla media nazionale. I nuovi delitti contro abbandoni e spedizioni illegali, voluti dal governo e approvati dal Parlamento, aiuteranno a combattere questi fenomeni. L’ennesimo annuncio di un pericoloso condono edilizio, invece, proposto da esponenti della maggioranza al Senato rischia di moltiplicare l’illegalità. Auspichiamo un serio ripensamento”.

“I dati sul territorio non sono confortanti e dimostrano la necessità di ripensare il sistema di tutela ambientale più in concreto, promuovendo iniziative legislative più organiche in ambito penale ambientale, maggiormente idonee ad assicurare gli standard di tutela richiesti dalla Direttiva 1203/2024 e a colmare i significativi vuoti strutturali individuati dalla Corte Edu nella decisione del 30.01.2025 (Cannavaciuolo + altri c. Italia). La diffusione capillare della cultura della legalità e la valorizzazione del patrimonio ambientale sono elementi imprescindibili di un sistema ambientale in cui cittadini, istituzioni e imprese devono essere garanti della concreta tutela dell’ambiente – commenta Maria Luisa Callinedi presidente del CEAG di Legambiente Emilia Romagna –

Gli unici strumenti  in grado di a mitigare l’avanzamento di un fenomeno criminale come quello sopra descritto, mosso da rilevantissimi interessi economici e di indicibile spregiudicatezza, un sistema capace di insinuarsi nel tessuto sociale e in ogni spazio lasciato incustodito, sono costituiti da una corretta catena di vigilanza, dalla diffusione di valori sociali condivisi, e da un quadro quadro giuridico chiaro, efficace e capace di comprendere e prevenire i meccanismi dell’illegalità. Tutte battaglie che Legambiente combatte da sempre sia a livello nazionale sia a livello sovranazionale. A seguire l’elenco delle 11 proposte presentate oggi da Legambiente. “

 

LE 11 PROPOSTE PRESENTATE DA LEGAMBIENTE.

1- Recepire quanto prima la direttiva europea per la tutela penale dell’ambiente;

2- Inserire nel titolo IX bis del Codice penale, “Dei delitti contro gli animali”, i delitti contro la fauna e le specie protette, dal bracconaggio ai traffici illeciti, come prevede la direttiva europea per la tutela penale dell’ambiente;

3- Approvare il disegno di legge che introduce nel Codice penale i delitti contro il patrimonio agroalimentare, inserendo un reato specifico con sanzioni adeguate per chi produce, commercia e utilizza pesticidi illegali.

4- Adottare un Piano nazionale di lotta all’abusivismo edilizio, che preveda l’aumento delle risorse per gli abbattimenti degli immobili costruiti illegalmente, da destinare a Comuni, autorità giudiziaria e Prefetture; l’estensione del potere sostitutivo delle Prefetture (art.10-bis, legge 120/2020) alle ordinanze di demolizione emanate e non eseguite dai Comuni prima dell’approvazione della norma; sanzioni penali adeguate per i dirigenti comunali che omettono di adottare i provvedimenti previsti nei casi di abusivismo edilizio e per i funzionari delle aziende erogatrici di servizi che stipulano contratti, in violazione della normativa vigente, con proprietari di immobili costruiti illegalmente.

5- Avviare da parte della Commissione parlamentare antimafia un’indagine conoscitiva sul fenomeno dell’abusivismo edilizio e sulle connessioni

6- Rivedere il meccanismo del cosiddetto subappalto “a cascata”

7- Inserire tra i cosiddetti reati presupposto per cui scatta l’applicazione della legge 231/2001 sulle responsabilità amministrative/penali delle persone giuridiche (enti e imprese), l’art. 452-terdecies del Codice penale (omessa bonifica), come già avviene per tutti gli altri delitti ambientali previsti dalla legge 68/2015

8- Estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo dall’art. 423 bis del Codice penale a qualunque incendio di vegetazione (non solo i boschi e i pascoli) all’interno delle aree di maggiore importanza per la biodiversità (siti Natura 2000, parchi, riserve e aree sottoposte a vincolo paesaggistico) e aggravare la fattispecie colposa, per consentire l’arresto in flagranza, oggi non obbligatorio;

9- Introdurre l’associazione a delinquere (art. 416 del Codice penale) e i delitti contro l’ambiente (Titolo VI-bis), tra quelli per cui non è previsto l’interrogatorio preventivo (art. 291, comma 1-quater del Codice di procedura penale) e inserire gli stessi delitti ambientali, insieme a quello di incendio boschivo (423-bis del Codice penale), considerata la loro gravità e complessità, tra quelli per cui non scatta alcun automatismo in materia di improcedibilità;

10- Rimuovere la clausola dell’invarianza dei costi per la spesa pubblica prevista nella legge che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, destinare al potenziamento delle attività di controllo delle Agenzie regionali e provinciali tutte le somme riscosse dalle Agenzie grazie alla parte VI bis del Testo unico ambientale (D.Lgs 152/2006) e provvedere all’emanazione del decreto ministeriale sui nuovi importi a carico del contravventore per le attività di prescrizione ed asseverazione tecnica;

11- Garantire l’accesso gratuito alla giustizia da parte delle associazioni, come Legambiente, iscritte nel registro unico nazionale del Terzo settore e impegnate di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria in qualsiasi grado di giudizio nel perseguimento dei propri fini statutari, recependo le indicazioni contenute nell’art. 15 della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente.

 

 

Oggi a Bologna gli Stati generali della sicurezza stradale, è la prima volta in Emilia-Romagna

Oggi a Bologna gli Stati generali della sicurezza stradale, è la prima volta in Emilia-Romagna
Palli, de Pascale, Panieri, Priolo

Promuovere e far crescere la cultura di una mobilità sicura e programmare iniziative per favorire la prevenzione e la riduzione delle vittime degli incidenti stradali. Sono gli obiettivi principali degli Stati generali della sicurezza stradale, voluti dalla Regione Emilia-Romagna, convocati oggi a Bologna, all’indomani della giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, che si celebra ogni anno la terza domenica di novembre.

Per la prima volta in assoluto in Emilia-Romagna, la Regione ha deciso di dar vita a un importante momento di confronto tra istituzioni, enti, associazioni, mondo della ricerca, cittadine e cittadini, per mettere in rete e condividere riflessioni sulle azioni in corso, sulle criticità ancora aperte e sulle possibili soluzioni per rendere le nostre strade più sicure per tutti.

I lavori hanno preso il via con saluti istituzionali del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, insieme al presidente dell’Anci Emilia-Romagna, Marco Panieri e alla vicepresidente dell’Upi, Valentina Palli. Nel corso della sessione si sono alternati gli interventi di esperti del settore, dirigenti regionali, rappresentanti delle associazioni e professionisti del mondo della sanità e dell’istruzione. A concludere la mattinata di discussione l’intervento dell’assessora alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Irene Priolo.

“La sicurezza stradale riguarda la qualità della vita delle nostre comunità, è una responsabilità collettiva che deve puntare a garantire ad ogni persona la possibilità di spostarsi nel modo più sicuro possibile- affermano il presidente de Pascale e l’assessora Priolo-. Per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione europea di dimezzamento entro il 2030 dei morti e dei feriti gravi sulle strade è indispensabile agire tutti insieme. Abbiamo deciso di convocare questi Stati generali proprio per favorire il dialogo e lo scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti e mettere insieme le loro competenze per imparare a usarle in maniera diffusa ed efficace. Da qui deve partire un lavoro di confronto continuo con un maggiore coinvolgimento dei territori che punti a garantire al più presto soluzioni e risultati concreti. Per fare questo è necessario utilizzare tutte le leve, a partire da quella educativa, ma arrivando anche alla trasformazione delle città, per renderle più a dimensione delle persone e favorirne la sicurezza e la mobilità attiva”.

“La complessità di un fenomeno così drammatico necessita di un approccio integrato, multidisciplinare e coordinato per riuscire a incidere pienamente su dati che ancora ci restituiscono un numero di morti e feriti importante- aggiunge il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, Marco Pollastri-. Bisogna riuscire a fare tesoro delle esperienze presenti a livello regionale, nazionale ed europeo e a implementarle adattandole al nostro contesto territoriale, dai comuni più piccoli a quelli più grandi. È fondamentale svolgere un lavoro coordinato, fatto di dialogo e collaborazione, che sappia ottimizzare le risorse umane e quelle economiche, ma soprattutto avere una prospettiva di lungo periodo con un continuo monitoraggio dei risultati”.

Nel corso dell’iniziativa è stato sottoscritto il protocollo di collaborazione tra l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, l’Anci dell’Emilia-Romagna e l’Unione delle provincie dell’Emilia-Romagna, finalizzato alla collaborazione in materia di sicurezza stradale e salute urbana, che avrà una durata triennale fino a dicembre 2028.

Il protocollo nel dettaglio

L’accordo stabilisce la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e le rappresentanze emiliano-romagnole di Anci e Upi per promuovere un approccio condiviso alla sicurezza stradale e alla salute urbana, valorizzando il ruolo dei territori e delle amministrazioni locali.

Il patto intende rafforzare il dialogo con i Comuni per raccogliere fabbisogni e criticità e stimolare politiche e interventi, anche integrati, che migliorino le condizioni di sicurezza nelle aree urbane ed extraurbane. In particolare, i Comuni medio piccoli riceveranno un supporto nella progettazione della sicurezza stradale favorendo interventi di riduzione dell’incidentalità nella programmazione delle infrastrutture.

Tra le azioni previste rientrano la costruzione di reti multiscopo con soggetti istituzionali, scolastici, sanitari e associativi, la definizione di checklist tecniche e politiche utili agli operatori e lo sviluppo di sistemi per acquisire e rendere disponibili dati di qualità sugli incidenti. È, inoltre, in programma un focus sulla ciclabilità e sulla moderazione del traffico, con indicazioni progettuali basate sulle linee guida regionali. E ancora, saranno attivati percorsi formativi e iniziative di sensibilizzazione sui costi sociali dell’incidentalità e sulle soluzioni disponibili, oltre alla definizione di materiali e campagne integrate che connettano sicurezza, risparmio e qualità dell’aria e il rafforzamento delle politiche soft indirizzate ad orientare positivamente i comportamenti della collettività.

I dati sull’incidentalità in Emilia-Romagna

Nel corso della giornata di lavori sono stati presentati anche i dati provvisori, elaborati dall’Ufficio Statistiche della Regione Emilia-Romagna, dell’incidentalità sulle strade della regione relativi ai primi sei mesi del 2025.

A livello regionale, da gennaio a giugno 2025 si registra una lieve inversione di tendenza riguardo agli esiti degli incidenti stradali. Infatti, a fronte di un numero degli incidenti in calo di 24 casi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 8.125 a 8.019. Aumenta, purtroppo con 5 vittime in più, il numero dei decessi (che passa da 128 a 133) e quello dei feriti, che passa da 10.463 a 10.579 (+116).

In particolare sempre confrontando il primo semestre 2024 con lo stesso periodo del 2025, in provincia di Bologna gli incidenti passano da 1.925 a 1991, i decessi da 25 a 26 e i feriti da 2.483 a 2.658; nel Ferrarese calano tutti gli indicatori con gli incidenti che passano 574 a 537, i decessi da 15 a 11 e i feriti da 736 a 712; nella provincia di Forlì-Cesena gli incidenti passano da 719 a 742, i decessi da 14 a 10 e i feriti da 904 a 941; nel Modenese gli incidenti da 1,324 a 1.331, i decessi da 17 a 25 e i feriti da 1756 a 1715; in provincia di Parma gli incidenti passano da 848 a 834, i decessi da 9 a 10 e i feriti da 848 a 834; nel Piacentino gli incidenti passano da 694 a 668; i decessi da 16 a 18, i feriti 694 a 668; in provincia di Ravenna gli incidenti passano da 813 a 794, i decessi sono 16 invariati e i feriti da 1.044 a 1.069; in provincia di Reggio Emilia gli incidenti passano da 875 a 864, i decessi da 8 a 12 e i feriti da 1.150 a 1.130; in  gli incidenti passano da 699 a 702, i decessi da 8 a 5 e i feriti da 848 a 852.

Se consideriamo la tipologia di strada nel primo semestre del 2025 il maggior numero di incidenti è avvenuto sulle strade urbane dove sono stati 5.727, facendo registrare 50 morti e 7.133 feriti, mentre sulle strade extraurbane gli incidenti sono stati 2.382, con 83 decessi e 3.446 feriti.

Considerando la tipologia di veicolo coinvolto tra gennaio e giugno 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 i decessi di soggetti a bordo di autovettura passano da 48 a 54, da 31 a 28 quelli a bordo di motocicli, da 12 a 20 i ciclisti e da 20 a 16 i pedoni.

Dagli Stati Generali dell’Educazione alle azioni: l’Emilia-Romagna sarà tra le prime Regioni in Italia a strutturare spazi d’ascolto stabili in ogni istituto

Dagli Stati Generali dell’Educazione alle azioni: l’Emilia-Romagna sarà tra le prime Regioni in Italia a strutturare spazi d’ascolto stabili in ogni istitutoStudenti e studentesse dell’Emilia-Romagna chiedono spazi di parola autentici, adulti capaci di ascoltare e contesti educativi che si prendano cura del loro benessere e delle loro scelte. Gli Stati Generali dell’Educazione e della Formazione, che si sono tenuti a Reggio Emilia a metà ottobre, hanno restituito un messaggio semplice e potente, che ha trovato un altissimo riscontro di partecipazione e gradimento.

Mille persone – studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, educatori, amministratori e rappresentanti del Terzo Settore – hanno preso parte alle tre giornate organizzate dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia. L’evento è stato vissuto come un’occasione autentica di dialogo e corresponsabilità, in cui istituzioni, scuola e comunità educante si sono incontrate per immaginare insieme il futuro dell’educazione in Emilia-Romagna.

Oggi, in Regione a Bologna in conferenza stampa, l’assessora alla Scuola, Politiche per l’infanzia e Welfare, Isabella Conti, ha fatto il punto, anticipando le azioni future.

“Da questo partecipato evento- afferma Conti- nasce un nuovo patto educativo regionale, per tradurre in politiche pubbliche condivise le istanze emerse, nel rispetto delle competenze della Regione e in alleanza con Comuni, scuole, servizi e realtà del Terzo settore. Gli Stati Generali hanno segnato un punto importante: l’ascolto e la partecipazione non sono atti accessori, ma un diritto e un metodo: è da qui che nasce ogni politica educativa autentica”.

“Per questo- ribadisce Conti- abbiamo voluto trasformare le riflessioni in azioni concrete e condivise. Il 2026 sarà un anno decisivo: porteremo nei territori linee guida per innovativi e strutturati spazi di ascolto, reti per il benessere e percorsi di orientamento più appropriati e inclusivi. Vogliamo rinnovare la tradizione d’avanguardia del nostro modello educativo, facendo della partecipazione dei giovani la sua forza viva: la scuola deve essere un luogo in cui si sta bene, in cui si impara a chiedere aiuto e a costruire relazioni sane. Vogliamo custodire la memoria di quel grande momento collettivo che sono stati gli Stati generali dell’Educazione e della Formazione- aggiunge l’assessora- e, allo stesso tempo, proiettarlo nel domani, rendendo trasparente e accessibile a tutti il lavoro che stiamo facendo”.

E proprio per restituire il confronto di Reggio Emilia è online “Finestre sul futuro” (www.regione.emilia-romagna.it/eventi/finestre-sul-futuro) la nuova sezione del sito regionale realizzata dall’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta, in cui sono raccolti materiali, relazioni, video e racconti delle tre giornate che si pone anche come luogo di restituzione e memoria condivisa, pensato per proseguire il dialogo avviato con gli Stati Generali e renderlo accessibile a chiunque voglia partecipare. Con la volontà di rendere permanente il modello degli Stati Generali: non un evento isolato, ma un processo partecipativo continuo e aperto, capace di rinnovare nel tempo il patto educativo tra istituzioni, scuola e comunità.

L’impegno della Regione

Il primo investimento – attingendo alle risorse del Fondo sociale per il contrasto alla povertà educativa, relazionale e al ritiro sociale tra adolescenti e preadolescenti, aumentato di oltre il 30% (da 1,5 a 2,35 milioni di euro) – farà dell’Emilia-Romagna una delle prime regioni in Italia a strutturare veri spazi d’ascolto in ogni istituto. Per la prima volta viene definito in modo organico il loro funzionamento. Insieme all’Ufficio scolastico regionale, agli Enti locali e alle Aziende sanitarie, la Regione ha elaborato linee guida condivise per creare e consolidare spazi di ascolto che non si limitano al colloquio individuale, ma diventano presìdi educativi permanenti, integrati nella vita quotidiana delle scuole e degli enti di formazione. Spazi dedicati, laboratori nelle classi; luoghi riconosciuti e accessibili in cui studenti, famiglie e insegnanti, attraverso coordinamenti distrettuali obbligatori e strumenti condivisi di monitoraggio, possano trovare ascolto competente, prevenzione e accompagnamento.

Parallelamente, prosegue e si rafforza la rete “Scuole che promuovono salute”, una delle esperienze più avanzate in Italia di integrazione tra politiche scolastiche, sanitarie e sociali a cui saranno destinati circa 400mila euro tra le risorse assegnate dalla legge 19 (Promozione della salute, benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria). Con 281 istituti aderenti, tra scuole statali, paritarie e centri di formazione professionale, la rete rappresenta un modello di comunità educante che si prende cura del benessere psicologico, delle relazioni e dell’inclusione. Nel solo anno scolastico 2023-2024 sono state rendicontate oltre 800 pratiche educative dedicate a prevenzione, stili di vita, consapevolezza digitale, educazione affettiva e sostegno psicologico. Un impegno reso possibile grazie al coordinamento delle Aziende sanitarie e al lavoro di oltre 70 operatori territoriali che affiancano quotidianamente le scuole, costruendo una rete viva di prossimità e prevenzione con un’attenzione particolare all’adolescenza e alle ‘fasce grigie’ di disagio sommerso.

Grande attenzione sarà dedicata anche all’orientamento e alle transizioni scolastiche e formative. Già dai prossimi mesi, con un avviso regionale da 2,5 milioni di euro che si è appena chiuso, la Regione sosterrà nove progetti territoriali che coinvolgono scuole, enti di formazione e comunità locali per accompagnare studenti e studentesse nei passaggi chiave- dalla scuola media alle superiori, e dalla scuola al lavoro o alla formazione terziaria- e per promuovere opportunità educative.

Un’altra eredità diretta degli Stati Generali sarà la nascita del Forum regionale dei ragazzi e delle ragazze dell’Emilia-Romagna: un luogo di partecipazione e confronto attivo per valorizzare la partecipazione e il protagonismo studentesco, le cui modalità verranno definite nei prossimi mesi insieme alle rappresentanze studentesche.

Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti: “Incontro sui Bilanci comunali 2026 necessario per sostenere le imprese”

Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti: “Incontro sui Bilanci comunali 2026 necessario per sostenere le imprese”«Un momento di confronto necessario per l’ascolto e per fornire risposte chiare alle istanze del mondo delle micro, piccole e medie imprese». È quanto ribadiscono Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti in vista del confronto con le amministrazioni comunali sui bilanci per il 2026. Le associazioni sottolineano che gli interessi delle realtà imprenditoriali coincidono spesso con quelli più generali della collettività: un principio fondamentale in un contesto economico locale che, pur mostrando segnali di resilienza, manifesta al contempo fragilità strutturali dovute al rallentamento della crescita e all’aumento dei costi energetici.

«La situazione generale – continuano le associazioni di categoria – esige che venga fatto ogni sforzo per mantenere inalterata la pressione fiscale, proseguendo la razionalizzazione della spesa corrente. Le imprese sono preoccupate per l’aumento dei costi fissi e la contrazione dei consumi, rendendo indispensabile l’uso della leva fiscale per il sostegno e non per l’imposizione di nuovi oneri. In questo quadro, il peso dell’IMU sugli immobili strumentali all’attività d’impresa è ritenuto troppo elevato. Contro il fenomeno della desertificazione commerciale, sarebbe utile ridurre l’IMU per quei proprietari che affittano a canone agevolato a nuove o esistenti attività, incentivando così l’uso di locali sfitti. Inoltre, benché la Tariffa Puntuale sia teoricamente un modello virtuoso, la sua applicazione pratica presenta criticità strutturali, rischiando di penalizzare i piccoli laboratori che producono pochi rifiuti: è necessario pertanto che la tariffa sia costruita con una componente fissa minima e una variabile proporzionata. Chiediamo un pieno e serio coinvolgimento nei laboratori e tavoli tecnici relativi ai progetti di rigenerazione urbana, affinché questi processi riqualifichino anche il tessuto del piccolo commercio e dell’artigianato. È cruciale intervenire sulle aree produttive esistenti, in particolare sui PIP, con interventi di manutenzione e riuso degli immobili dismessi. Un altro tema centrale è quello delle infrastrutture e della mobilità, da anni molto sentito. Le grandi opere come la Cispadana e la Bretella Campogalliano/Sassuolo, scontano un grave ritardo tra la fase decisionale e quella realizzativa. Oltre a queste grandi realizzazioni, è fondamentale non dimenticare l’importanza della manutenzione stradale per garantire la sicurezza. Per quanto riguarda la sicurezza e la legalità, imprese e cittadini reclamano azioni incisive contro l’illegalità e i fenomeni criminosi. Infine, la burocrazia continua a rappresentare uno dei maggiori ostacoli alla competitività. Auspichiamo una semplificazione radicale dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, che deve tradursi in un unico sportello digitale, tempi certi per le autorizzazioni, l’eliminazione delle duplicazioni e l’adozione di criteri di silenzio-assenso e fiducia preventiva».

Truman Capote, In un’ora al BLA

Truman Capote, In un’ora al BLAÈ dedicato a Truman Capote il primo incontro di In un’ora al Bla, la rassegna sulla grande letteratura proposta dal Comune di Fiorano Modenese insieme al BLA (Biblioteca Ludoteca Archivio storico) e in collaborazione con l’Associazione Lumen.

In biblioteca, martedì 18 novembre alle 18.30, c’è “Truman Capote, A sangue freddo: indagine sull’America”. Elena Lamberti, dell’Università di Bologna, accompagna il pubblico all’interno di una delle opere più emblematiche del Novecento. Con il suo romanzo “A sangue freddo” (1966) Capote racconta un brutale fatto di cronaca trasformandolo in un pretesto narrativo per compiere un viaggio nella pancia e nella testa della nazione. L’autore mette a nudo il modello americano, rivelandone debolezze e ingiustizie e inaugurando la stagione del New Journalism, (1960-80), filone poliedrico che annovera, tra gli autori di spicco, T. Wolfe, W. P. Hamill, G. Talese e N. Mailer. Un filone che non inventa nuove storie sull’America, ma che trasforma il romanzo in un percorso di inchiesta per denunciare i limiti di un sistema e delle sue istituzioni: scuola, famiglia, giustizia.

Elena Lamberti è professoressa ordinaria di Letterature anglo-americane. Persegue una metodologia di ricerca interdisciplinare, con la letteratura al centro di percorsi innovativi finalizzati alla lettura degli ecosistemi (mass)mediatici complessi. È specializzata in letteratura modernista, memoria culturale, ecologia dei media, letteratura di guerra, letteratura e scienze cognitive. Il suo volume “Marshall McLuhan’s Mosaic” ha vinto il MEA Award 2016 for Outstanding Book in the Field of Media Ecology.

L’incontro è gratuito e libero fino ad esaurimento posti. Per maggiori informazioni è possibile contattate il numero 0536 833403 oppure scrivere alla mail biblioteca@fiorano.it

Il successivo appuntamento con “In un’ora al BLA” è in programma per venerdì 28 novembre alle ore 18.30 e sarà dedicato a “George Orwell, dal ventre della balena”, a cura di Gino Scatasta (Unibo).

Formigine premiata a Berlino per la cooperazione tra i Comuni dei due Stati

Formigine premiata a Berlino per la cooperazione tra i Comuni dei due Stati
Parenti con Steinmeier, Mattarella e Brockmann

Nell’ambito della visita ufficiale del Presidente Sergio Mattarella in Germania, a Berlino, si è svolta la cerimonia di conferimento del Premio per la cooperazione tra i Comuni dei due Stati, istituito dallo stesso Mattarella e dal Presidente tedesco federale Frank-Walter Steinmeier.

Tra le sei Amministrazioni italiane premiate, c’è anche Formigine, rappresentata dalla sindaca Elisa Parenti.

Il premio è volto a insignire gemellaggi e progetti tra Comuni in Italia e Germania soprattutto nei settori “Giovani e Dialogo intergenerazionale”, “Impegno civico”, “Europa e Cultura della memoria”, “Sostenibilità e Coesione sociale”. L’iniziativa viene finanziata in modo paritetico da entrambi i Ministeri degli Esteri. La selezione dei vincitori viene effettuata da una giuria di composizione paritetica italo-tedesca.

Risale al 2023 la firma del gemellaggio tra Formigine e Verden, il cui sindaco è  Lutz Brockmann. Situata nella Bassa Sassonia, Verden dista circa 35 km da Brema. Gli scambi tra le due città sono antecedenti e hanno riguardato soprattutto esperienze di volontariato per i ragazzi e le ragazze, sport e sostenibilità ambientale.

Commenta la sindaca Parenti: “Torno a Formigine molto emozionata e onorata per il prestigioso conferimento da parte del nostro amato presidente Mattarella. Occasioni come questa sono da sprone per mettere ancora più impegno nell’amministrare la nostra città. Con il fondamentale supporto di consiglieri, assessori e dipendenti comunali, abbiamo molti progetti da realizzare sul territorio, senza tuttavia chiuderci nel localismo ma aprendoci alle migliori esperienze che occasioni come quella del Premio ci aiutano ad approfondire”.

Nel suo discorso, il Presidente Mattarella ha affermato: “Giunti alla terza edizione, possiamo riscontrare che la scelta di valorizzare i Comuni nell’ambito dell’amicizia che unisce i nostri popoli sia stata una decisione lungimirante. Oggi più che mai le Municipalità sono protagoniste di un nuovo capitolo della storia globale. Nel mondo attraversato da profonde tensioni, geopolitiche, climatiche, da spinte regressive, le città non sono soltanto luoghi in cui riparare: sono fucine di umanità, incontro tra popoli, nodi di una rete in cui si vivono esperienze che possono migliorare la vita delle nostre comunità.

Il Premio valorizza il ruolo dei Comuni e incoraggia le Amministrazioni locali a tessere sempre nuovi rapporti con le realtà di altri Paesi, sviluppando così una vera e propria rete di diplomazia comunale. Gemellaggi, reti di cooperazione, scambi culturali, progetti congiunti tra i Comuni di Germania e Italia permettono di accrescere la conoscenza reciproca, sviluppando cooperazione e fiducia. La collaborazione tra Comuni dei due Paesi, unendo le rispettive memorie, identità, aspirazioni, dà ai propri concittadini un tangibile esempio dei benefici che derivano dall’apertura al mondo, dalla condivisione. Le comunità locali, in tal modo, non sono soltanto ambasciatrici dei valori della propria comunità, ma danno vita a un modello ricco di fiducia nell’avvenire che ci unisce nella cornice europea.

Si sa che le comunità locali sono per eccellenza luoghi in cui i giovani apprendono non soltanto nozioni elementari di vita, ma valori, competenze e senso civico. Quest’anno i progetti premiati privilegiano il dialogo tra le generazioni e la promozione degli spazi pubblici come luoghi di scambio e di interazione sociale. Le amministrazioni locali possono essere protagoniste di un’educazione diffusa, sostenendo progetti che portino i ragazzi a conoscere la storia, il proprio territorio, a partecipare alla vita pubblica, a sentirsi responsabili della cura del mondo, partendo dalla propria strada, dal proprio quartiere, dalla propria gente, per aprirsi agli altri, imparando a confrontarsi con giovani che, pur abitando luoghi diversi,  affrontano problemi analoghi.

I municipi sono maestri di cittadinanza: a partire dalla finalizzazione, progettazione, organizzazione e dalla condivisione degli spazi. I luoghi in cui abitare, comunicare, esprimersi, lavorare, sono di per sé assai indicativi. È lì che i giovani sperimentano davvero cosa significhi democrazia, partecipazione, vita in comunità. E’ così che una collettività cresce, investendo sul suo futuro.

Desidero, quindi, ringraziare tutte le municipalità tedesche e italiane che hanno presentato progetti per questo Premio e rivolgere le mie congratulazioni ai Sindaci dei Comuni vincitori, esprimendo apprezzamento per il contributo fornito al rafforzamento dei legami tra i nostri Paesi, le nostre istituzioni, i nostri cittadini”.

Prevenire il tumore del collo dell’utero: le Aziende sanitarie modenesi aderiscono alla Giornata internazionale

Prevenire il tumore del collo dell’utero: le Aziende sanitarie modenesi aderiscono alla Giornata internazionaleAnche le Aziende sanitarie di Modena aderiscono alla Giornata internazionale per l’eliminazione del tumore della cervice uterina promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come call to action a tutti i Paesi del mondo al fine di raggiungere questo importante traguardo entro il 2030. Le Aziende hanno organizzato oggi un momento di approfondimento con la stampa su una delle principali cause di questo tumore, il Papillomavirus (HPV), un virus a prevalente trasmissione sessuale che può causare lesioni maligne tra cui il tumore della cervice uterina ma anche altri tumori che possono colpire sia l’apparato genitale femminile sia quello maschile.

L’infezione provocata dal virus si può prevenire e combattere con due strategie, ribadite anche dall’OMS: la prevenzione primaria, attraverso il vaccino che l’Ausl offre gratuitamente alle categorie indicate dalla Regione (tra cui ragazze e ragazzi nelle fasce di età più a rischio) e la prevenzione secondaria attraverso lo screening, il Pap Test e l’HPV test, sempre gratuito.

Per promuovere l’importanza della vaccinazione l’Ausl ha organizzato questo pomeriggio, grazie alla disponibilità del Comune di Modena, una sessione di vaccinazione contro l’HPV  senza prenotazione in piazza Roma dove sarà posizionato dalle ore 15 alle ore 18 un camper con operatori sanitari. Sempre grazie alla collaborazione del Comune  dal 17 al 20 novembre le fontanelle di Piazza Roma saranno illuminate di verde, il colore della Giornata mondiale per l’eliminazione del tumore della cervice.

Per ricevere la vaccinazione nel camper è necessario presentare la tessera sanitaria e un documento di riconoscimento, la prestazione è gratuita per le categorie di persone che rientrano nelle indicazioni regionali, tutte le informazioni sul sito di Ausl Modena nella pagina https://www.ausl.mo.it/servizi-e-prestazioni/vaccinazioni/vaccinazione-hpv/.

E’ riscontrato che  la vaccinazione delle ragazze adolescenti è l’intervento più efficace a lungo termine per ridurre il rischio di sviluppare il carcinoma del collo dell’utero ed è per questo che, ormai da diversi anni, la Regione Emilia-Romagna offre la vaccinazione gratuita contro il Papilloma virus alle ragazze e ai ragazzi che hanno compiuto 11 anni. La chiamata avviene tramite una lettera intestata ai genitori del minorenne che le Pediatrie di comunità dell’Azienda USL di Modena inviano alla residenza del paziente oltre ad inviare un sms come promemoria sul cellulare di uno dei due genitori con le indicazioni dell’appuntamento (giorno, ora e luogo). La somministrazione consiste in due dosi a distanza di sei mesi l’una dall’altra.

Secondo le indicazioni regionali la vaccinazione viene offerta gratuitamente anche ad altre categorie di persone: i ragazzi con anno di nascita dal 2006 e le ragazze con anno di nascita dal 1999 (entrambi si possono vaccinare fino al giorno prima del 26esimo compleanno), alle persone con età uguale o inferiore a 45 anni con specifiche condizioni di rischio, alle donne che hanno avuto lesioni correlate all’HPV a cui la vaccinazione viene offerta senza limiti età per ridurre il rischio di recidiva.

Nel 2024 sono state vaccinate dall’Ausl di Modena con almeno una dose circa duemila e seicento donne su un totale di tremila e seicento nate nel 1999 (quindi 25enni) invitate a vaccinarsi. La copertura vaccinale è stata quasi del 73%. Per quanto riguarda le ragazze e i ragazzi che hanno compiuto 11 anni nel 2024, la copertura vaccinale complessiva è stata pari all’83% con un’equa distribuzione tra maschi e femmine. Nel 2025 prosegue l’impegno dell’Ausl di Modena nella prevenzione delle infezioni da HPV: dall’inizio dell’anno vengono invitati i minori che hanno compiuto 11 anni ed è iniziata a novembre la nuova campagna vaccinale per le donne nate nel 2000 mai vaccinate in precedenza.

L’altro strumento fondamentale per combattere il tumore del collo dell’utero è lo screening, che viene effettuato con due modalità: il Pap Test per le donne da 25 a 29 anni da ripetere ogni 3 anni e l’HPV test da 30 a 64 anni, da ripetere ogni 5 anni. Dal 2023, sulla base di un protocollo della Regione Emilia-Romagna, le ragazze che prima dei 15 anni sono state vaccinate con almeno due dosi contro l’HPV vengono chiamate a fare il Pap Test a 30 anni in quanto, grazie alla copertura vaccinale, il rischio di contrarre il virus diventa molto basso. Ricordiamo che sia il Pap Test sia l’HPV test sono esami non dolorosi e veloci, consistono in un prelievo di cellule o materiale dal collo dell’utero con una spatola e uno spazzolino, il campione viene poi inviato in laboratorio.

In provincia di Modena l’adesione delle donne allo screening del collo dell’utero (rilevazione a giugno 2025) è pari al 74%, dato in leggero aumento rispetto all’anno precedente, posizionando la provincia al secondo posto in regione per numero di adesioni.

Nel dettaglio, nel 2024 sono circa 48mila le donne invitate dall’Azienda USL di Modena allo Screening (sia per Pap test sia per HPV test). Il valore aggiunto dello Screening è rappresentato dalla presa in carico totale della donna che viene accompagnata da professionisti qualificati in ogni tappa del percorso di prevenzione, dal test di primo livello fino agli eventuali approfondimenti e trattamenti che si rendano necessari.

Grazie allo screening nel 2024 sono state diagnosticate 164 lesioni di alto grado, (dati Ausl estratti dal programma di screening) ovvero le lesioni per cui è indicato un intervento di  asportazione (conizzazione) perché raramente regrediscono da sole, non esistono farmaci utili per trattarle e potrebbero nel tempo evolvere in lesioni tumorali maligne.

Gli interventi di conizzazione vengono eseguiti in anestesia locale in ambulatori collocati in varie sedi della provincia grazie alla collaborazione e integrazione dei professionisti sanitari in una rete che consente di dare alla donna la risposta nel minor tempo possibile e più vicina al luogo in cui vive.

Va infatti sottolineata l’importanza del lavoro di rete del sistema screening  tra i professionisti territoriali e i nodi ospedalieri delle tre Aziende sanitarie, una costante collaborazione per ottimizzare il percorso di prevenzione e cura.

Proprio in quest’ottica di collaborazione e condivisione a livello provinciale ogni mese i professionisti sanitari si incontrano per discutere insieme i casi più complessi e impostare la strategia più appropriata per la paziente.

 

 

 

Martedì all’Auditorium di Maranello Mario Perrotta con “Nel blu – avere tra le braccia tanta felicità”

Nell’ambito della stagione multidisciplinare curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale, martedì 18 novembre in apertura della nuova stagione l’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello ospita Nel blu – avere tra le braccia tanta felicità, lo spettacolo di Mario Perrotta ispirato alla figura e alla musica di Domenico Modugno.

Il monologo in parole e musica dell’attore, autore e regista, prodotto da Permar Compagnia Mario Perrotta ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, si ispira alla figura del grande cantautore che con voce, corpo, storia e arte ha incarnato meglio di chiunque altro lo spirito di quell’epoca carica di speranze che furono gli anni a cavallo del 1958, subito prima e dopo l’inizio del boom economico.

Accompagnato dai musicisti Vanni Crociani (pianoforte, fisarmonica), Giuseppe Franchellucci (violoncello) e Massimo Marches (chitarra e mandolino), Perrotta porta in scena il racconto intimo di un uomo che parte all’avventura per fare l’attore da una terra considerata di periferia, la Puglia, e si ritrova, dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a “volare”: apre la bocca e trascina via con un urlo irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra.

Prenotazioni all’indirizzo auditoriumferrari@gmail.com  e al numero 0536 943010

Biglietti da € 18 a € 16 Vendita online su www.vivaticket.it

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 18 novembre 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 18 novembre 2025Piogge residue sui rilievi orientali al mattino, in graduale esaurimento nelle prime ore del pomeriggio; cielo sereno o poco nuvoloso per il resto della giornata e nelle ore serali e notturne.

Temperature minime comprese tra 8 e 11 gradi, massime in diminuzione attorno a 13 gradi. Venti al mattino moderati e diretti dal quadrante nord-orientale sulla costa e sul mare, con forti rinforzi di raffica sul mare e sul crinale appenninico; deboli, dai quadranti orientali nel pomeriggio. Mare molto mosso al mattino ma con moto ondoso in attenuazione; poco mosso nel resto della giornata.

(Arpae)

Concluso il ciclo storico culturale “Dagli affreschi alle storie”

Concluso il ciclo storico culturale “Dagli affreschi alle storie”Si è concluso con grande partecipazione l’ultimo incontro del ciclo storico culturale “Dagli affreschi alle storie”.

In questo ultimo incontro del format ideato da Alessandra Borghi e Laura Corallo, si è parlato della bellissima chiesa della Ghiara a Reggio Emilia e del rapporto stretto dei duchi Estensi con la basilica reggiana.

A termine dell’incontro  e stato presentato, con grande sorpresa dei presenti, un manoscritto originale del 1600 a cura dell’Archivista della confraternita Matteo Ruini. Nel manoscritto viene narrata, con dovizia di particolari e con illustrazioni, la partecipazione dei sassolesi all’inaugurazione della basilica nel 1619.

 

Il 6 dicembre serata di gala benefica al Cineporto di Fiorano per l’Ora del Noi

Il 6 dicembre serata di gala benefica al Cineporto di Fiorano per l’Ora del NoiSi intitola ‘L’ora della Moda’ ed è la serata di gala benefica che andrà in scena il prossimo 6 dicembre presso il Cineporto dell’Emilia-Romagna di Fiorano Modenese. L’evento è promosso dall’Associazione L’Ora Del Noi, in collaborazione con il brand Liu•Jo: protagonisti saranno gli abiti realizzati nei corsi annuali di sartoria inclusiva dell’Associazione, confezionati da persone con disabilità o in situazioni di fragilità.

Un viaggio di bellezza e riscatto, dove il talento artigianale diventa strumento di emancipazione e autonomia professionale.

Dalle 18:30 accoglienza con welcome drink e, dalle 20:00, la cena di gala, durante la quale sfileranno tre collezioni sartoriali originali, nate nei laboratori dell’Associazione in collaborazione con il brand Liu•Jo. A dare ritmo alla serata la regia di Rocco Cagnè e la selezione musicale del DJ Mattia Guidetti. Conduzione e intrattenimento sono affidati a Gino Andreoli e agli ‘8Mani Teatro’, mentre trucco e parrucco saranno valorizzati da Specchio Magico e Passione Capelli. L’associazione TSM – Tutto Si Muove si occuperà del servizio ai tavoli, GP Eventi del coordinamento tecnico/logistico.

Il ricavato della serata sarà destinato a sostenere i corsi di formazione sartoriale e i progetti di inserimento lavorativo promossi da L’Ora Del Noi, che dal 2017 accompagna persone con disabilità e fragilità sociali.

Info e prenotazioni defiledelnoi@gmail.com, 3751326669, www.loradelnoi.it.

Un altro scudetto per KC21 ai nazionali di basket FISDIR

Un altro scudetto per KC21 ai nazionali di basket FISDIRUn altro scudetto per KC21, la squadra sassolese di basket nata dalla collaborazione tra Anffas Sassuolo, Pallacanestro Sassuolo e Libertas Fiorano che ha bissato il successo dell’anno scorso ai campionati italiani di basket Fisdir andati in scena a Napoli.

Percorso netto per la squadra sassolese, che ha battuto nella fase a gironi lo ‘Sport In…’ di Padova, i sardi dell’Atletico AIPD e i padroni di casa del ‘Don Orione’ Ercolano e in semifinale gli Ostia Warriors affacciandosi alla finalissima dove hanno ritrovato l’Anthropos ASD di Civitanova, già battuti, in finale, anche l’anno scorso. Ebbene, la squadra sassolese ha centrato il bis, battendo i marchigiani e confermandosi campione d’Italia.

«La dimostrazione – il commento del coach di KC21, Marcello Micheloni – che la vittoria dell’anno scorso non era un caso: il lavoro che abbiamo fatto quest’anno ci ha premiato ancora con un successo a suo modo inaspettato perché sorprendere, come facemmo la stagione scorsa, è più facile che confermarsi ad alto livello».

L’Assessore Baccarani (M5S): “Sassuolo digitalizza la gestione energetica degli edifici comunali con il progetto Digiwatt”

L’Assessore Baccarani (M5S): “Sassuolo digitalizza la gestione energetica degli edifici comunali con il progetto Digiwatt”“Il Comune di Sassuolo compie un passo decisivo verso l’efficienza e la sostenibilità energetica grazie al progetto Digiwatt, una piattaforma digitale per l’acquisizione dei dati e il monitoraggio integrato dei consumi energetici degli edifici pubblici.

Attraverso il sistema Digiwatt è già possibile raccogliere in tempo reale i dati provenienti da contatori e Smart Meters installati in scuole, impianti sportivi e sedi comunali, analizzarli e individuare tempestivamente eventuali sprechi o anomalie. Successivamente il progetto prevede l’integrazione dei dati provenienti dagli impianti di produzione fotovoltaica, esistenti e futuri, installati sugli edifici pubblici, con l’obiettivo di ottimizzare gli autoconsumi e l’uso delle risorse, ridurre i costi di gestione e migliorare la pianificazione degli interventi di manutenzione e riqualificazione energetica.

Nel pieno rispetto del programma elettorale e da sempre nel DNA del Movimento 5 Stelle, il progetto rappresenta un importante passo nella direzione della transizione digitale ed ecologica dell’Amministrazione comunale sassolese, garantendo maggiore trasparenza, controllo e capacità decisionale sui consumi energetici pubblici.

Grazie all’impegno dell’Assessore all’Ambiente e all’Energia Andrea Baccarani, che ha seguito con attenzione ogni fase di sviluppo, oggi il Comune di Sassuolo dispone di uno strumento moderno e preciso per gestire in modo sostenibile le proprie risorse energetiche, a beneficio dell’intera collettività, siamo certi che questa iniziativa farà da scuola per le altre amministrazioni che vogliano proseguire nello stesso percorso”.

(Movimento 5 Stelle Sassuolo)

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 17 novembre 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 17 novembre 2025Tra la notte e le prime ore del mattino tutto il territorio sarà interessato da precipitazioni, anche a carattere temporalesco, soprattutto lungo i settori centro-orientali, con esaurimento dei fenomeni entro metà mattinata. Ampie schiarite nel pomeriggio; dalla sera un nuovo flusso temporalesco da sud-ovest interesserà dapprima i settori centro-occidentali, in rapido spostamento verso est.

Temperature leggermente in diminuzione le minime comprese tra 9/12 gradi, massime stazionarie tra 16/17 gradi, di poco superiori in Romagna. Venti sud-occidentali, con rinforzi e raffiche anche moderate legate ai fenomeni in atto soprattutto sui settori centro-orientali. Mare tendenzialmente mosso/molto mosso.

(Arpae)

Maltempo. Allerta arancione dalla mezzanotte e per la giornata di domani, domenica 16 novembre

Maltempo. Allerta arancione dalla mezzanotte e per la giornata di domani, domenica 16 novembre

Alla luce delle ultime evoluzioni meteorologiche, è stata diramata un’allerta arancione che perdurerà dalla mezzanotte e per la giornata di domani, domenica 16 novembre.

L’allerta riguarda possibili criticità idrauliche, dovute alle forti piogge, nella zona collinare e montana dell’Emilia centrale, in particolare nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena. Criticità idraulica e idrogeologica sui rilievi del piacentino e del parmense.

Si prevedono precipitazioni moderate-forti sul settore centro-occidentale in intensificazione nella seconda parte della giornata. In corrispondenza delle precipitazioni di forte intensità si possono generare fenomeni franosi, ruscellamenti lungo i versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua del settore appenninico centro-occidentale, con livelli prossimi alla soglia 2, che si propagheranno nei relativi tratti vallivi.

Sorpreso a spacciare a Fiorano Modenese tenta la fuga in auto, arrestato dalla Polizia di Stato

Sorpreso a spacciare a Fiorano Modenese tenta la fuga in auto, arrestato dalla Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Sassuolo ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 24 anni, irregolare sul territorio nazionale, per il reato di detenzione ai fini spaccio di sostanza stupefacente.

Nella giornata di ieri, intorno alle ore 18.00, una pattuglia del Commissariato di P.S., nel transitare nel comune di Fiorano Modenese, ha notato un’autovettura in sosta con uomo a bordo, intento ad effettuare uno scambio dal finestrino con un’altra persona che si era avvicinata al veicolo.

Alla vista della Polizia, il 24enne, nel tentativo di darsi alla fuga, ha ingranato la retromarcia urtando violentemente l’autovettura di servizio, per poi ripartire in avanti colpendo la vetrina di un negozio.

L’indagato, bloccato dagli agenti, è stato trovato in possesso di 43 dosi di cocaina per complessivi 31,12 grammi di sostanza stupefacente e di 2.140 euro in contanti.

All’esito dell’udienza, svoltasi nella giornata di oggi, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare del divieto di dimora.

 

Corlo: rapina in farmacia, encomio al cittadino intervenuto

Corlo: rapina in farmacia,  encomio al cittadino intervenuto

“Per prima cosa, rivolgiamo i nostri più calorosi auguri di pronta guarigione al signor Noureddine Abaslami, che fortunatamente non versa in gravi condizioni ed è stato dimesso dall’ospedale.

Al termine di questo brutto episodio, poi, sono diversi i ringraziamenti da fare: innanzitutto a lui, che incorrendo in un grande rischio personale, ha tentato con coraggio di fermare il malvivente, azione che gli è costata una ferita da coltello, riuscendo in ogni caso a recuperare la cassa che il rapinatore stava cercando di rubare; poi alle dottoresse Valentina Arata e Antonella Benassi, le due farmaciste in servizio che si sono comportate da manuale, con professionalità e sangue freddo, sia facendosi da parte durante la rapina, sia prestando un primo, pronto soccorso al signor Abaslami, che una volta ferito è ritornato all’interno della farmacia ed è stato fatto distendere sul lettino situato nella sala utilizzata per gli elettrocardiogrammi, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. A tutti loro vanno i nostri ringraziamenti e il nostro encomio”: sono queste le parole del presidente di Federfarma Modena Fabrizio Violi e della direttrice della Farmacia Madonna della Neve di Modena, Silvia Anderlini, a seguito della tentata rapina e della colluttazione avvenuta nei pressi della farmacia di Corlo

“Questo episodio – continua Violi, che rappresenta ben 182 farmacie distribuite su tutto il territorio provinciale – non è purtroppo l’unico: le farmacie sono presidi importanti sia per la salute dei cittadini che per la sicurezza dei quartieri in cui sono ubicate. Aperte con orari ampi, quando non con orario continuato, con personale qualificato e disponibile al proprio interno, le farmacie rappresentano un punto di riferimento per l’utenza; il rovescio della medaglia è dato però dal fatto che, essendo così centrali e visibili, capita troppo spesso che entrino nelle mire di ladri e rapinatori. Per questo vorremmo che, davanti alle stesse, vi fossero più passaggi delle pattuglie, per dare il senso di una presenza costante delle Forze dell’ordine in quelli che, obiettivamente, sono punti nevralgici per la comunità.

A questo proposito, speriamo di poter incontrare presto le istituzioni, e in particolare Sua Eccellenza il Prefetto, per confrontarci e, con spirito propositivo e improntato alla piena collaborazione, poter dar vita a un progetto complessivo che possa aumentare la sicurezza sia delle zone in cui le farmacie sono situate, nell’interesse sia dei professionisti che vi operano, che dell’utenza e, più in generale, di tutti i cittadini.

Noi farmacisti siamo a disposizione per fare la nostra parte”.

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