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sabato, 10 Maggio 2025
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Diramazione per Ravenna: regolarmente aperto il tratto Fornace Zarattini – Bagnacavallo, verso la A14

Diramazione per Ravenna: regolarmente aperto il tratto Fornace Zarattini – Bagnacavallo, verso la A14Sulla D14 Diramazione per Ravenna, è stata annullata la chiusura del tratto compreso tra Fornace Zarattini e Bagnacavallo, verso la A14 Bologna-Taranto, prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 14, alle 6:00 di giovedì 15 febbraio. Di conseguenza, sarà regolarmente aperta l’area di servizio “Sant’Eufemia est”, situata all’interno del suddetto tratto.

I giovedì del Formiggini 2024. Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano Modenese

I  giovedì  del Formiggini 2024. Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano ModeneseRiprende il ciclo di conferenze “I giovedì del Formiggini”, iniziativa organizzata dall’APS studentesca Renovatio Crew e dall’associazione Rock’s, per conto del Liceo “A.F.Formiggini” di Sassuolo.

 

“Presente, passato, quale futuro?” è il titolo  proposto per questa nuova edizione.

Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano Modenese  e il Foyer del Teatro Carani di Sassuolo.  Il teatro cittadino,  finalmente ristrutturato dopo un decennio di chiusura,  riapre il sipario e ritorna a essere un significativo punto di riferimento culturale  e un luogo di  aggregazione di tutta la cittadinanza;  è senza dubbio un grande onore tenere le conferenze presso una tale istituzione che ringraziamo per l’ospitalità.

Ringraziamo anche il comune di Fiorano e quello di Sassuolo per il sostegno all’iniziativa e per averci accordato l’utilizzo di due ambienti così prestigiosi.

Si inizia giovedì 15 febbraio alle ore 20:30, al BLA di Fiorano Modenese, con la  prof.ssa Antonia Bertoni, già docente presso il Liceo Formiggini, che terrà una conferenza dal titolo: “ LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE – Una prospettiva storica e sociale.”.

La storia mostra sin dalle epoche più antiche che la violenza è un fenomeno connaturato all’esperienza delle relazioni di individui e gruppi nel mondo occidentale. Anche la violenza contro le donne, dunque, ne è parte.

L’incontro si propone di far conoscere il ruolo che la ricerca storica da un lato e le scienze sociali dall’altro hanno svolto e svolgono nell’accrescere la conoscenza del fenomeno della violenza alle donne, nel concettualizzarla   e inserirla nel contesto delle relazioni in cui sorge, nel contribuire alla sua prevenzione.

L’attenzione della ricerca storica per la violenza alle donne è stata preparata dal filone di studi di storia della famiglia e dall’analisi della subordinazione storica delle donne all’interno di essa, ma è solo a partire dagli studi di storia di genere e storia delle donne che ha assunto il risalto di campo di ricerca autonomo.

Anche per le scienze sociali la violenza alle donne è divenuta oggetto degno di ricerca e di interesse solo a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, sulla scia delle riflessioni teoriche del movimento delle donne.

Nel corso della serata si ripercorreranno alcune tappe di quel cammino di consapevolezza, ponendo in evidenza come l’apporto della cultura e della conoscenza al dibattito pubblico sul fenomeno della violenza alle donne sia una fondamentale azione di prevenzione primaria.

Gli organizzatori e i relatori ripartono con l’entusiasmo di sempre, fiduciosi che la partecipazione all’iniziativa otterrà il medesimo successo dell’anno scorso.

I dati del report Pendolaria di Legambiente

I dati del report Pendolaria di LegambienteIn Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti. Intanto mentre il numero dei viaggiatori torna a salire, il governo Meloni risponde con tagli e rimodulazioni. Nell’ultima legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre, per la prima volta dal 2017 non sono stati neanche previsti fondi per il trasporto rapido legato a metro, tramvie, e filovie, così come per la ciclabilità e la mobilità dolce.

È quanto denuncia Legambiente con il nuovo report di Pendolaria, presentato oggi a Reggio Calabria nell’ambito della campagna Clean cities, che racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro.

Grande dimenticato è il Mezzogiorno: qui le corse dei treni regionali e l’età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d’Italia. Al Sud i treni sono più vecchi, l’età media dei convogli è di 18,1 anni e in alcune regioni le corse sono inferiori alle 500 al giorno.

 

La situazione in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna con 822 corse giornaliere si pone decisamente in vantaggio rispetto ad altre regioni del Nord, come il Piemonte (716 corse) o il Veneto (768 corse), ma siamo ancora molto indietro rispetto alle 2173 della Lombardia. L’età media dei convogli è di 9,9 anni, un dato assolutamente positivo visto che l’età media dei convogli nel Nord Italia supera i 14 anni. Nota positiva anche per quanto riguarda il tasso di elettrificazione, che vede 1420km elettrificati sul totale dei 1679 della rete regionale, uno dei maggiori in Italia. Tasto dolente invece gli investimenti: nel 2022 sono stati lo 0,69% del bilancio regionale, di cui 60,50 mln per l’acquisto di materiale rotabile e 54,4 mln per il servizio, incluse le agevolazioni tariffarie.

 

Le criticità

Tra le linee peggiori segnalate quest’anno nel rapporto è stata inserita la Bologna-Ravenna. Tra gennaio e giugno 2023 circa un treno su 5 sulla tratta Bologna-Rimini via Ravenna ha avuto ritardi, mentre il 10% dei treni è stato soppresso. Anche escludendo i dati di maggio e giugno 2023 (in cui il tratto è stato interrotto a causa dell’alluvione), la puntualità rimane invariata attorno all’80%, mentre il target regionale dovrebbe essere superiore al 90% e, in rapporto al numero di passeggeri trasportati, la direttrice Ravenna-Bologna è senza dubbio quella che apporta maggiori disagi al maggior numero di persone.

La linea Portomaggiore-Bologna, inserita nel rapporto precedente tra le 10 peggiori linee ferroviarie d’Italia, continua a mostrare molte criticità a causa dei lavori sulla linea che procedono a rilento. Asse molto frequentato da pendolari da e verso il capoluogo, negli ultimi anni ha visto notevoli disagi e progressivo abbandono a favore dell’auto privata.

Sull’asse strategico nazionale si sottolinea, come da diversi anni a questa parte, la linea Pontremolese, La Spezia-Parma, nodo strategico per il collegamento del porto della Spezia con il centro Europa, in ritardo da decenni. Tratta che vede per altro notevoli disagi per i pendolari verso le due città. L’ammodernamento di questa linea procede a rilento da 40 anni, con solo un terzo della tratta completato, e nonostante gli stanziamenti del 2021, siamo ancora in attesa dell’avvio dei lavori sul tratto Parma – Vicofertile.

Oltre alle linee citate fra le peggiori d’Italia, ci teniamo a segnalare disagi nel collegamento Alto Reno Terme – Pistoia, che dal 2011 ha subito drammatiche riduzioni con autobus sostitutivi al posto delle corse ferroviarie. Tratto che peraltro è fermo da diversi anni per quanto riguarda il collegamento diretto Bologna-Pistoia: un’occasione mancata per il turismo e per incrementare l’offerta per i pendolari tra lavoratori e studenti delle due regioni.

“Gli anni che abbiamo davanti sono cruciali per portare avanti il progetto del Green Deal europeo sulla nostra regione” – commenta Legambiente Emilia-Romagna – “E’ necessario potenziare il trasporto ferroviario e incentivarne l’utilizzo. Certamente il progetto “MiMuovo in Emilia Romagna” con biglietti e abbonamenti a integrazione tariffaria su scala regionale è un’ottima azione, ma occorre aumentare la frequenza e la puntaulità delle corse. Occorre poi investire per portare dove possibile le tratte a doppio binario e completare il Servizio Ferroviario Metropolitano che da troppo tempo attende di essere concluso. Occorre poi fermare la costruzione di autostrade regionali: l’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante di Bologna. Si tratta di infrastrutture che non solo andranno a consumare suolo  e a contribuire  ai problemi di inquinamento, ma porteranno ad uno spreco di denaro pubblico. Il tutto quando esistono alternative più economiche e di minor impatto, come nel caso del completamento della strada di scorrimento tra Reggiolo e Ferrara sud, già costruita per 25 km e con progetto preliminare approvato, al posto della Cispadana.”

 

 

 

 

 

Rinnovati fino al 2029 i dazi antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica cinesi

Rinnovati fino al 2029 i dazi antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica cinesiLa Commissione europea ha prorogato fino al febbraio 2029 le misure antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica originarie della Repubblica Popolare Cinese, confermando le aliquote già in vigore. Inizialmente imposte nel 2011, i dazi sono stati già prorogati una prima volta nel 2017.

A seguito della richiesta da parte della CET – federazione europea dei produttori di piastrelle di ceramica – e con il supporto di Confindustria Ceramica, il 30 giugno 2022 la Commissione europea annunciò l’apertura di un’indagine. Dopo aver esaminato un campione di produttori esportatori della Repubblica Popolare Cinese e di produttori dell’Unione, la Direzione Generale del Commercio della Commissione ha riscontrato il rischio di reiterazione di pratiche di dumping, già provate dalle precedenti indagini, che avrebbero potuto causare un danno all’industria dell’Unione.

L’indagine ha concluso che, senza il rinnovo delle misure – date le elevate capacità produttive inutilizzate dai produttori cinesi e l’attrattività del mercato UE – il mercato interno sarebbe inondato di ceramiche cinesi a basso prezzo e prodotte con standard di sostenibilità nettamente inferiori a quelle europee. Al fine di ristabilire le corrette condizioni di concorrenza, l’Unione Europea ha pubblicato il Regolamento esecutivo 2024/493 che proroga i dazi antidumping su tali importazioni, mediamente pari al 30,6% per le aziende collaboranti ed al 69,7% per tutte le altre.

L’industria delle piastrelle di ceramica dell’UE rappresenta un fatturato annuo di €13,6 miliardi, con produttori in 25 Stati Membri che forniscono 55.000 posti di lavoro diretti. L’80% del settore è composto da PMI che svolgono un ruolo essenziale per l’occupazione a livello locale. L’industria europea è rinomata a livello mondiale per la sua qualità, le tecnologie di produzione avanzate e l’innovazione e il design.

«Per l’industria ceramica italiana, che esporta l’85% della propria produzione nazionale in tutti i paesi del mondo – afferma Filippo Manuzzi, Presidente della Commissione Relazioni Commerciali di Confindustria Ceramica –, il poter operare all’interno di mercati in cui vengono sempre rispettate le regole del fair trade è un fattore essenziale per tutelare la competitività delle nostre aziende».

Transizione digitale e digitalizzazione. Quattro corsi gratuiti presso Cescot Modena

Transizione digitale e digitalizzazione. Quattro corsi gratuiti presso Cescot ModenaUna serie di corsi per incentivare lo sviluppo delle competenze digitali in vari ambiti lavorativi, organizzati e promossi da Cescot Modena, il centro di formazione di Confesercenti Modena specializzato nella formazione professionale delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi.

“Cescot Modena – spiega Francesca Sola, Direttore Cescot Modena – propone, da fine febbraio, una vasta gamma di corsi di formazione sul tema del digitale, in tutte le sue sfaccettature e a tutti i livelli, completamente gratuiti, finanziati dal Fondo Sociale Europeo plus e dalla Regione Emilia Romagna. Oggi approcciarsi al mondo del digitale è diventato imprescindibile e, attraverso i nostri percorsi di apprendimento, garantiamo formazione per tutti: donne, disoccupati, aziende di tutte le dimensioni e professionisti titolari di p.iva”.

 

I CORSI

Donne e competenze digitali: opportunità per il futuro del lavoro – Rif. PA 2023-20167/RER” dedicato alle donne che intendono accrescere le proprie competenze in ambito digitale attraverso un percorso formativo che include corsi sui software maggiormente richiesti per ufficio, grafica e comunicazione sui social network; “Competenze digitali per l’occupabilità: opportunità per il futuro del lavoro – Rif. PA 2023-20166/RER” rivolto invece ai non occupati con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti per collocarsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro; “Città accoglienti sostenibili e connesse: competenze per un sistema integrato di servizi commerciali, turistici e ristorativi – Rif. PA 2023-29485/RER” e “Nuove competenze per l’ecosistema delle imprese – Rif. PA 2023-29486/RER” indirizzato alle imprese per rafforzare le competenze degli imprenditori, delle figure chiave delle imprese e dei professionisti e rispondere, così, alla richiesta di innovazione dei settori commercio, distribuzione, turismo e ristorazione. Infine, il corso “Professionisti dell’intermediazione commerciale e immobiliare: strumenti e competenze per l’innovazione – Rif. PA 2023-20424/RER” destinato ai liberi professionisti, agenti di commercio e immobiliari per rafforzare le competenze nel settore immobiliare in relazione al digitale e alle nuove frontiere del web.

“Nel contesto lavorativo odierno, – continua Sola – acquisire competenze digitali è diventato cruciale per adattarsi alle richieste del mercato in continua evoluzione, garantendo competitività, flessibilità e accesso a opportunità di lavoro in settori sempre più digitalizzati e globalizzati. Per queste ragioni, Cescot Modena, attraverso i propri consulenti esperti, metterà a disposizione questi corsi, trasferendo a tutti coloro che sceglieranno di cogliere questa opportunità, competenze essenziali per accrescere la competitività delle imprese e delle persone che vi lavorano”. 

 

Tutti i corsi si svolgono presso la sede di Cescot Modena, in via Rainusso 144 e sono gratuiti. Per maggiori informazioni su iscrizioni, orari, durata e lezioni è possibile consultare il sito www.cescotmodena.com oppure contattare il numero 059/892643 o mandare una email: info@cescotmodena.com.

 

Non sono perfetto ma sono accogliente: oggi a Sassuolo consegnato il primo kit

Non sono perfetto ma sono accogliente: oggi a Sassuolo consegnato il primo kitÈ stato consegnato ed istallato questa mattina, presso l’Erboristeria Fresia in piazza Libertà, il primo kit del progetto “Non sono perfetto ma sono accogliente” che punta alla diffusione di una buona prassi dell’accoglienza.

“Si tratta solamente del primo kit – afferma l’Assessore al Commercio ed al Centro Storico del Comune di Sassuolo Massimo Malagoli – altri sei sono pronti per la consegna e diversi altri esercizi commerciali hanno aderito: è una grande soddisfazione per l’Amministrazione Comunale  per un progetto che punta all’inclusione ed al superamento delle barriere architettoniche molto presenti in centro e che limitano le possibilità di chi soffre di problemi di deambulazione o di disabilità in genere. Un progetto che portiamo avanti da tempo e che è arrivato al suo momento più importante, con la consegna di quei kit che renderanno gli esercizi commerciali di Sassuolo più accoglienti ed inclusivi, senza gravare economicamente in alcun modo sui titolari. Mi auguro che sempre più realtà cittadine, che si trovano con barriere architettoniche  che limitano o addirittura impediscono l’accesso a chi soffre di disabilità, aderiscano per rendere la nostra città sempre più aperta ed inclusiva”.

“Non sono perfetto ma sono accogliente” è un progetto in cui le persone con disabilità diventano protagoniste dell’inclusione sociale prevedendo il coinvolgimento di cittadini, turisti, city users con disabilità e operatori commerciali.

L’obiettivo è quello di superare le barriere strutturali e culturali favorendo l’accessibilità di ogni persona con disabilità per creare una comunità davvero inclusiva, contro ogni forma di discriminazione.

Il kit consegnato questa mattina all’Erboristeria Fresia di piazza Libertà è composto da una vetrofania che permette la riconoscibilità del negozio accogliente; una rampa mobile richiudibile in poco spazio e facilmente trasportabile; un campanello esterno (wi-fi) di chiamata, per richiedere un ausilio all’ingresso dell’esercizio.

Il progetto è sostenuto da Fondazione di Modena nell’ambito del Bando Personae 2021, con capofila il Comune di Sassuolo e in partenariato con: Anffas Sassuolo, Cerpa Italia Onlus, Concresco, Fuori Campo 11, Meteaperte, Modenaamoremio, Nuova Cerform, Pro Loco Sassuolo, Stars & Cows; e con il supporto di: Comune di Modena, Dipartimento di Salute Mentale – AUSL di Modena, Comune di Modena, Comitato dei Commercianti del Centro Storico di Sassuolo, Associazioni di Categorie del Commercio e dei Servizi: CNA, Confcommercio, Confesercenti, Lapam.

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 15 febbraio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 15 febbraio 2024Sereno o poco nuvoloso per il transito di velature durante la parte centrale della giornata. Banchi di nebbia lungo il corso del Po, in dissolvimento nelle ore centrali della giornata. Temperature in lieve diminuzione nei valori massimi in pianura, comprese tra 12 e 14 gradi. Venti deboli orientali. Mare calmo.

(Arpae)

L’Emilia-Romagna avvia il nuovo programma avanzato regionale di dottorato su transizione ecologica e sostenibilità, grazie a una partnership tra le Università

Formare una nuova generazione di esperti in grado di fronteggiare al meglio le complesse sfide scaturite dalla transizione ecologica, promuovendo al contempo la crescita e lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei territori.

È con questo obiettivo che in Emilia-Romagna nasce il nuovo programma avanzato regionale di  dottorato, frutto della partnership tra le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara, il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sedi di Piacenza), con il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati, in grado di offrire ai dottorandi corsi e attività di formazione in collaborazione tra i diversi atenei, sia specialistici, sia interdisciplinari e trasversali. Temi centrali dei percorsi proposti, le questioni più urgenti che riguardano il futuro del Pianeta, dalla crisi climatica al contrasto alle disuguaglianze, dal Green Deal alla transizione digitale.

Un progetto che la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso di sostenere stanziando quasi 5 milioni euro (esattamente 4 milioni 880mila euro) che serviranno a finanziare 56 borse di ricerca destinate ad altrettanti dottorandi.

Il programma, denominato “Territorio Sostenibile 2.0”, punta in particolare alle nuove sfide di carattere globale, costruendo reti di innovazione sul territorio per formare esperti in grado di coniugare le esigenze del sistema produttivo locale con la tutela dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle disuguaglianze. In sintonia con gli obiettivi del PNRR e con i programmi europei Erasmus+ e Horizon Europe, ed in linea con i principi fondamentali del Patto per il Lavoro e per il Clima e la Strategia regionale 2030, che punta a un’Emilia-Romagna sempre più Regione della conoscenza e dei saperi.

23 borse di ricerca fanno capo all’Università di Bologna, 10 all’Università di Modena e Reggio Emilia, 10 all’Università di Parma, 10 all’Università di Ferrara, 1 all’Università cattolica del Sacro Cuore e 2 al Politecnico di Milano.

“Con queste nuove risorse la Regione conferma ancora una volta il proprio impegno a favore dell’alta formazione e della ricerca- affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessora regionale all’Università e alla ricerca, Paola Salomoni-. Vogliamo garantire ai nostri giovani, anche grazie a una costante collaborazione con le Università, qualità e opportunità di crescita e sviluppo professionale e investire sulle competenze per rafforzare la nostra capacità di rispondere al meglio alle complessità che questa fase di transizione tecnologica, economica, sociale e culturale ci pone davanti. Al contempo, vogliamo rendere il nostro ecosistema regionale ancor più innovativo e competitivo, a livello internazionale, in settori che sono strategici per il futuro della nostra regione e dell’intero Paese. Perché è sulle competenze e sui saperi multidisciplinari di alto livello che occorre continuare ad investire per competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo”.

Gli ambiti di studio e ricerca

Sostenibilità e welfare, scelte economiche in un contesto di scarsità delle risorse ambientali, culturali e socioeconomiche, analisi del territorio per la pianificazione di invasi idrici in ambiente montano e di sistemi per la ricarica artificiale degli acquiferi in ambiente di pianura. Ancora, sviluppo di intelligenze artificiali affidabili e adattabili a specifiche soluzioni verticali, procedure, strategie e tecniche di intervento inclusive per l’efficientamento energetico, la decarbonizzazione e la resilienza dei borghi storici nel rispetto del loro valore culturale, storico e paesaggistico.

Sono alcuni dei 51 progetti di formazione alla ricerca, di durata tri e quadriennale, che saranno attivati nell’anno accademico 2024-2025 (40esimo ciclo) e uno nel 2025-2026 (41esimo ciclo), nell’ambito del programma “Territorio sostenibile 2.0”, dalle sei Università emiliano-romagnole partner per indagare, secondo un approccio multidisciplinare, internazionale e intersettoriale, le molteplici sfaccettature della transizione verso la sostenibilità. La Regione, in questo contesto, finanzierà l’attivazione di 56 borse di ricerca, con un investimento complessivo di quasi 5 milioni di euro.

L’obiettivo del programma è sperimentare collaborazioni tra un vasto spettro di corsi e progetti di dottorato delle università coinvolte, per creare una comunità dottorale regionale incentrata sui cambiamenti culturali, economici, tecnologici e sociali necessari a uno sviluppo equilibrato e sostenibile della società, con particolare attenzione al contesto territoriale.

Oltre ai corsi e alle attività di formazione comuni tra le diverse Università, il programma prevede anche collaborazioni e soggiorni internazionali in enti di ricerca e atenei stranieri distribuiti in tutto il mondo, con l’obiettivo di formare competenze che supportino il potenziamento dell’ecosistema di ricerca e sviluppo emiliano-romagnolo, e ne favoriscano crescita e innovazione. A questo scopo, il progetto contempla una vasta rete di partner di ricerca, coinvolgendo anche le imprese del territorio.

Chiusure per lavori di manutenzione sulla A1

Chiusure per lavori di manutenzione sulla A1Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

 

DALLE 1:00 ALLE 6:00 DI VENERDI’ 16 FEBBRAIO 

sarà chiuso il tratto tra Sasso Marconi e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Milano.

Si precisa che la stazione di Sasso Marconi nord sarà regolarmente aperta in entrata verso Bologna e sarà aperta anche l’area di servizio “Cantagallo est”, situata nel suddetto tratto in direzione di Milano.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere l’R43 Raccordo di Sasso Marconi, la SS64 Nuova Porrettana, l’Asse Attrezzato ed entrare sul Raccordo di Casalecchio attraverso la stazione di Bologna Casalecchio.

 

DALLE 1:00 ALLE 6:00 DI SABATO 17 FEBBRAIO 

sarà chiuso il tratto tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, verso Firenze.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze, uscire sulla A14 Bologna-Taranto alla stazione di Bologna San Lazzaro, immettersi sulla Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, proseguire sull’Asse Attrezzato, sulla SS64 Porrettana, sul Raccordo di Sasso Marconi (R43) ed entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi, in direzione di Firenze.

Si precisa che, chi proviene da Ancona ed è diretto verso Milano, potrà regolarmente proseguire in direzione della A1;

per chi proviene da Padova ed è diretto verso Firenze, uscire sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana, sul Raccordo di Sasso Marconi (R43) ed entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi.

In considerazione della suddetta chiusura, saranno adottati i seguenti provvedimenti, sulla stessa A1 e sul Raccordo di Casalecchio:

Sulla A1 Milano-Napoli:

chi percorre la A1 da Milano verso Firenze, verrà obbligatoriamente deviato sul Raccordo di Casalecchio.

In alternativa, chi proviene da Milano ed è diretto verso Firenze, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Casalecchio, potrà immettersi sulla Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, percorrere l’Asse Attrezzato, la SS64 Porrettana, il Raccordo di Sasso Marconi (R43) e rientrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

La stazione di Sasso Marconi nord non sarà raggiungibile in uscita, per chi proviene da Milano.

In alternativa si potrà uscire sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio o, sulla A14 Bologna-Taranto, alla stazione di Bologna San Lazzaro o di Bologna Borgo Panigale;

L’area di servizio “Cantagallo ovest”, situata all’interno del suddetto tratto, sarà chiusa nella stessa notte, ma con orario 00:00-6:00.

Sul Raccordo di Casalecchio:

sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e Bologna Casalecchio, verso la A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze, anticipare l’uscita sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi (R43), per poi entrare sulla A1 attraverso la stazione di Sasso Marconi; per chi proviene da Padova ed è diretto verso Firenze, anticipare l’uscita sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi (R43), per poi entrare sulla A1 attraverso la stazione di Sasso Marconi.

Sarà chiusa la stazione di Bologna Casalecchio, in entrata in entrambe le direzioni, verso la A1 Milano-Napoli e in direzione della A14 Bologna-Taranto.

Ciò comporterà, sulla Tangenziale di Bologna, l’uscita obbligatoria allo svincolo 1 Nuova Bazzanese per chi proviene da San Lazzaro di Savena e, sulla Nuova Bazzanese/Asse Attrezzato, la chiusura dei due rami di accesso all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio, per chi proviene da Vignola e da Bologna città.

In alternativa si consiglia di utilizzare le seguenti stazioni:  per chi è diretto verso Milano: Bologna Borgo Panigale sulla A14; per chi è diretto verso Firenze: Sasso Marconi sulla A1;  per chi è diretto verso Ancona: Bologna San Lazzaro sulla A14; per chi è diretto verso Padova: Bologna Arcoveggio sulla A13 Bologna-Padova.

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Sulla Tangenziale di Bologna, è stata annullata la chiusura del tratto compreso tra lo svincolo 7bis SS64 Ferrarese e lo svincolo 6 Castelmaggiore, verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 14, alle 6:00 di giovedì 15 febbraio.

Partono i lavori di riqualificazione “ex Maletti”. Nuova vita per il cuore storico di Casinalbo

Partono i lavori di riqualificazione “ex Maletti”. Nuova vita per il cuore storico di CasinalboSi terrà sabato 17 febbraio, alle ore 10, l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area “ex salumificio Maletti” a Casinalbo di Formigine (Via Sant’Ambrogio 17/A).

Il piano urbanistico attuativo approvato dal Consiglio comunale prevede la realizzazione di 78 alloggi residenziali certificati ad elevata sostenibilità, di cui 18 alloggi in edilizia sociale (ERS). Il borgo, denominato San Luigi, comprende rilevanti opere di urbanizzazione, tra le quali un parco attrezzato, 166 parcheggi pubblici, raccordi ciclabili e una nuova piazza per il centro della frazione, che rappresenterà la “ricucitura” tra il centro storico e la zona della chiesa parrocchiale.

Nell’ambito della convenzione urbanistica, è inoltre previsto che l’attuatore restituisca all’Amministrazione comunale una porzione di immobile recuperato dall’ex salumificio, caratterizzato dalla presenza al piano interrato di una storica ghiacciaia in mattoni usata per la stagionatura dei salumi.

Afferma il Sindaco Maria Costi: “Diamo il via a questa importante rigenerazione, dopo anni di revisioni progettuali dovute alle vicissitudini economiche del precedente attuatore. Ringraziamo dunque chi ha creduto in questo luogo e chi si occuperà dei lavori. Per l’Amministrazione comunale di Formigine significherà dare una risposta alle giovani coppie che cercano casa, grazie agli alloggi ERS e rispettare il programma di mandato che vedeva la realizzazione di una piazza per la frazione più popolosa del territorio”.

Non solo. Il Comune di Formigine ha acquisito una grande area verde di oltre 13mila mq che potrà eventualmente ospitare un parco archeologico, in caso di reperimento di finanziamenti specifici. Infatti, è noto che in prossimità del comparto è presente una necropoli di età del bronzo della Terramara di Casinalbo, oggetto di indagini archeologiche di scavo effettuate tra 1994 e 2015 dal Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena su aree di proprietà privata, in cui sono state documentate, oltre alle strutture della necropoli terramaricola, anche tracce di frequentazione riferibili ad età del ferro (una sepoltura di epoca etrusca), ad epoca romana (buche di scarico con frammenti laterizi) e ad epoca medievale rinascimentale (opere di canalizzazione).

Il salumificio Maletti era noto a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti. In una bottega sulla via Giardini, nel 1867 Luigi Maletti e la moglie Enrica Zini vendevano salsicce e salami. I figli Demetrio e Francesco fondarono una piccola azienda di macellazione e vendita di salumi, tra i quali cotechini e zamponi. All’inizio del Novecento, l’azienda venne ampliata dai figli di Demetrio: Aldo e Olga Maletti. Nel dopoguerra, la Maletti dava lavoro a 120 persone. Quasi la metà degli insaccati era destinata al mercato estero, specialmente in America. La ditta chiuse nel 2003.

 

Pigoni (IV): “Consentire il diritto di voto agli studenti fuorisede e ai lavoratori lontani dai Comuni di residenza”

Pigoni (IV): “Consentire il diritto di voto agli studenti fuorisede e ai lavoratori lontani dai Comuni di residenza”Per contrastare l’astensione al voto e l’allontanamento dalla politica, soprattutto dei giovani, occorre non perdere alcuna occasione. In gioco c’è la base della democrazia: il diritto di voto.  Giulia Pigoni, consigliera regionale di Italia Viva, ha presentato un’interrogazione alla Giunta dell’Emilia-Romagna per sollecitare Parlamento e Governo affinché si possa giungere in tempi rapidi all’approvazione del disegno di Legge che consente a studenti e lavoratori il diritto di voto in Comuni situati in altra regione rispetto a quella del Comune di residenza. In pratica si tratta di consentire a tanti elettori di votare più agevolmente anche in caso di impedimenti per motivi di studio e lavoro, ma anche per cure mediche o prestazione di assistenza familiare.

“Un provvedimento di buon senso – commenta Pigoni – che sarebbe necessario attuare in tempo utile per le elezioni europee del prossimo giugno. Ritengo che sia doveroso consentire l’esercizio del diritto di voto alle elettrici e agli elettori che per motivi di studio, lavoro e cura si trovano in un Comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali” Una criticità storica nel nostro ordinamento, che obbliga le persone intenzionate a votare al rientro nel luogo di residenza, sostenendo i disagi organizzativi ed economici dei viaggi.

“Mi paiono pretestuose e poco connesse alla realtà le giustificazioni del Ministro Piantedosi – attacca Pigoni – che ha parlato di adempimenti tecnici e organizzativi ristretti e della necessità di intervenire con estrema precisione, sotto il profilo tecnico, per garantire la trasparenza e la sicurezza del voto. Tutto vero, ma volere è potere e c’è in ballo la possibilità di tante persone di poter votare più agevolmente. Credo che uno sforzo ulteriore si possa e si debba fare”.

Tra l’altro anche Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento che interessa le elezioni europee e che, se approvato, consentirebbe agli studenti fuorisede di votare nei comuni di temporaneo domicilio in una Regione diversa da quella in cui si trova il Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. “Ma è una soluzione lacunosa – commenta Pigoni – perché riguarda solo le elezioni europee e soprattutto perché esclude i lavoratori e chi è lontano da casa per questioni di cura”.

Polizia locale, giovedì 15 febbraio attività congiunta di controllo ai mezzi pesanti

Polizia locale, giovedì 15 febbraio attività congiunta di controllo ai mezzi pesanti
immagine d’archivio

Giovedì 15 febbraio le Polizie locali del territorio provinciale scenderanno nuovamente in strada in modo coordinato per un’intensa campagna di controlli stradali, questa volta mirati in particolare all’autotrasporto.

All’attività di controllo congiunta, che sarà coordinata dal Comando della Polizia locale di Modena, parteciperanno anche le Polizie locali di Formigine, Fiorano, Maranello, San Cesario sul Panaro, Sassuolo, Mirandola, Cavezzo e quelli delle Unioni di Comuni Terre d’Argine e dell’Unione Area nord.

I controlli ai mezzi pesanti, realizzati anche con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche, come i lettori del tachimetro digitale o analogico installato sui veicoli per la rilevazione dei tempi di guida, saranno finalizzati a verificare appunto il rispetto dei temi di riposo da parte dei conducenti, oltre che il rispetto dei limiti di velocità e l’efficienza dei mezzi, con riferimento, per esempio, alle condizioni dei pneumatici e alla sistemazione del carico
Complessivamente una quarantina gli operatori delle Polizia locali che dalle 13.30 alle 18 saranno impegnati nei controlli sulle strade urbane e di grande scorrimento di parte del territorio provinciale, oltre che presso la Dogana di Campogalliano da parte degli operatori di Terre d’Argine.

L’obiettivo comune è appunto il miglioramento della sicurezza stradale attraverso un potenziamento del controllo finalizzato soprattutto a contrastare comportamenti particolarmente pericolosi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Verranno, inoltre, fatte verifiche puntuali sui documenti per la circolazione quali patente di guida e carta di circolazione, dei documenti di trasporto e delle licenze.
Tutta l’attività sarà coordinata dalla Polizia Locale di Modena e la Sala operativa del capoluogo funzionerà a supporto di tutte le pattuglie in servizio tramite l’utilizzo di un unico canale radio dedicato.

Verrà posata sabato la prima pietra della nuova scuola d’infanzia di Fiorano

Verrà posata sabato la prima pietra della nuova scuola d’infanzia di FioranoSabato 17 febbraio 2024, alle ore 11.00, verrà posata la prima pietra della nuova scuola dell’infanzia che sorgerà nell’area di via Ghiarella, a Fiorano Modenese.

Terminate le opere di urbanizzazione di quello che sarà il nuovo polo scolastico di Spezzano, è stato avviato il cantiere che porterà alla realizzazione di un edificio scolastico moderno, in sostituzione dell’attuale asilo “Villa Rossi”.

Alla posa della prima pietra saranno presenti il sindaco del Comune di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, l’assessore ai Lavori Pubblici, Monica Lusetti, l’assessore alle Politiche educativo-scolastiche, Luca Busani, la dirigente scolastica del Comprensivo “Francesca Bursi”, Ilaria Leonardi e i ragazzi delle classi di terza media della scuola Bursi.

Sarà ospite anche il presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia.

Ad accompagnare l’evento, in collaborazione con l’associazione Amici della Musica “Nino Rota”, la banda Flos Frugi di Fiorano Modenese.

La nuova scuola dell’infanzia, progettata in stretta collaborazione con l’autorità scolastica, sarà bella, innovativa e funzionale, un edificio all’avanguardia per le opportunità didattiche, sicuro sul piano sismico, autosufficiente dal punto di vista energetico, con emissioni in atmosfera minime, in quanto ad energia quasi zero (NZEB).

“Le parole cardine della progettazione sono state LUOGO e INNOVAZIONE, quindi la visione è di una scuola non solo come spazio costruito ma spazio ‘sentito’, di relazione e creatività. – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Monica Lusetti – Oltre ad avere un edificio sicuro dal punto di vista sismico ed efficiente a livello energetico, realizzato con materiali duraturi e performanti, ci saranno spazi del tutto innovativi, capaci di declinare le esigenze didattiche per accompagnare la crescita dei bambini che frequenteranno questa scuola”

“Per continuare a migliorare il nostro sistema educativo servono spazi adeguati, sicuri, innovativi e sostenibili: la nuova scuola dell’infanzia risponderà a tutti questi requisiti nel migliore dei modi, e garantirà a bambini, insegnanti e famiglie tutti gli strumenti per costruire la comunità fioranese del futuro.”, evidenzia Luca Busani, assessore alle Politiche educativo-scolastiche del Comune di Fiorano Modenese.

Particolare cura è stata posta al tema della mobilità e della sicurezza, con la creazione di una pista ciclabile, percorsi pedonali e aree di manovra per i bus scolastici, oltre ai parcheggi. E’ in corso anche la realizzazione di due spazi pavimentati, con l’inserimento di elementi di arredo urbano: uno in prossimità della sosta degli autobus in modo da creare una piccola zona pedonale di attesa che garantisce il collegamento con le scuole medie; l’altro come piazzetta urbana davanti all’ingresso della futura scuola dell’infanzia che, oltre ad essere luogo di aggregazione sociale, crea un filtro tra la scuola e la sede stradale.

Il progetto complessivo di polo scolastico di Spezzano comprende anche la costruzione di una  nuova scuola primaria e della palestra in via don Minzoni, che verranno realizzate in seguito, così come la rotatoria all’incrocio tra via Ghiarella e via don Minzoni.

 

Lo sport va in montagna e produce sviluppo. La Regione fa il punto a Castelnovo ne’ Monti

Lo sport va in montagna e produce sviluppo. La Regione fa il punto a Castelnovo ne’ Monti
Bonaccini, Capovilla e Razzoli

Lo sport in montagna, lo sport per la montagna.  Perché eventi e manifestazioni sportive possono dare un contributo importante alla crescita dei territori appenninici, con ricadute importanti sul piano economico, turistico e sociale.

Lo conferma una ricerca promossa dalla Regione che ha calcolato il “valore” generato da 16 eventi che nel 2022 si sono svolti in località appenniniche dell’Emilia-Romagna o le hanno attraversate, coinvolgendo anche altre aree del territorio regionale: a fronte di un investimento da parte della Regione di 800mila euro, l’indotto è stato di 11,6 milioni di euro. Il che significa che ogni euro stanziato ne ha “prodotti” 14.

Numeri significativi anche considerando, le ricadute specifiche sui soli territori montani: 600mila euro l’investimento; 6,2 milioni di euro il ritorno economico, dunque con un effetto moltiplicatore di 1 a 10.

Realizzato dal Centro studi SG Plus in collaborazione con l’Università degli Sudi di Parma lo studio è stato presentato oggi a Castelnovo né Monti (Re), in occasione dell’iniziativa “Lo sport va in montagna, eventi sportivi che diventano risorsa per il territorio”.

“Una volta di più abbiamo la conferma, dati alla mano, che lo sport fa bene non solo a chi lo pratica, generando benessere, occasioni di incontro e condivisione, ma anche al territorio. Tanto più nella nostra bellissima montagna dove può diventare una leva importante di uno sviluppo sostenibile, in grado di valorizzare i naturali punti di forza di questi luoghi, a beneficio di chi ci vive e lavora- hanno sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo Andrea Corsini-. Questi dati ci invitano a rilanciare il nostro impegno, a fianco dei Comuni e delle associazioni sportive, in un anno ricco di appuntamenti di grande prestigio e richiamo: dal Tour de France alle Granfondo, con il nostro Appennino sempre più protagonista”.

Coordinata da Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione, la giornata ha visto la partecipazione di sindaci e amministratori locali, presidenti di Federazioni e associazioni sportive, imprenditori, campionesse del mondo e campioni olimpici, per un confronto a tutto campo sulle prospettive e le opportunità di un settore al centro delle politiche regionali.

L’indotto economico diretto e indiretto

Granfondo di ciclismo, Appenninica MTB Stage Race, Campionato Mondiale Enduro, Campionato nazionale Csi di atletica leggera, ma anche il Campionato italiano di lancio del Ruzzolone, la Grande Staffetta paralimpica di Obiettivo tricolore, la Settimana Coppa-Bartali, il ritiro del Bayern Monaco femminile a Bagno di Romagna.

Tra Emilia e Romagna, queste alcune delle manifestazioni prese in esame nelle diverse discipline, nella convinzione che non ci siano eventi di serie A e di serie B e che ogni appuntamento, se bene organizzato, possa dare il proprio contributo in termini di promozione e visibilità.

“Lo sport per l’Emilia-Romagna- ha aggiunto il presidente di Apt Servizi Emilia-Romagna, Davide Cassani- è sempre più una risorsa turistica. Basti pensare che nello scorso settembre, a stagione balneare verso la conclusione, abbiamo registrato in Regione circa 390mila presenze turistiche generate dai diversi eventi sportivi ospitati, dalla Moto GP all’Ironman, passando per la Coppa Davis. L’Appennino, sempre più protagonista nelle scelte di vacanza e tempo libero di turisti e residenti, ha un enorme potenziale come palcoscenico per grandi appuntamenti agonistici e deve ampliare sempre più il calendario di eventi ospitati, che permetteranno a migliaia di persone anche di scoprire e apprezzare la nostra splendida montagna, sia in estate che nei mesi invernali”.

L’analisi ha considerato l’indotto economico diretto e dunque le spese per il soggiorno e il pernottamento di atleti e squadre; spettatori e accompagnatori; staff; giudici di gara e arbitri; operatori dei media. Voci queste che hanno prodotto una ricaduta economica complessiva delle 16 manifestazioni di quasi 9 milioni di euro di cui 4,8 milioni solo sui territori montani.

Non meno importante in termini di visibilità e reputazione l’indotto economico “indiretto” generato dagli articoli a stampa, servizi televisivi, social network – quasi 1,3 milioni di euro, 700mila solo in montagna – e dalle spese organizzative e di adeguamento infrastrutturale degli impianti, con benefici a medio e lungo termine per il territorio, che sono stati quantificati in 1,3 milioni di euro complessivi di cui 700 mila in Appennino.

I dati emiliano-romagnoli

Quello presentato oggi è un focus dedicato alla montagna di una ricerca più ampia rivolta a tutto il territorio emiliano-romagnolo. Qui 81 eventi sostenuti dalla Regione nel 2022 con una spesa di 8,3 milioni di euro hanno fatto da volano a un indotto di oltre 150 milioni di euro.

Love letters: nella settimana degli innamorati, lo Spira mirabilis parla d’amore

Nuovo appuntamento, sabato 17 febbraio alle 21, con inSpira, la rassegna teatrale a organizzata dall’Assessorato alla Cultura all’interno dell’Auditorium Spira mirabilis di Formigine (via Pagani 25). A salire sul palco per l’occasione saranno Alessandra Fattorini e Michele Pirani con lo spettacolo “Love letters” (Lettere d’amore). L’opera è presentata dall’APS Astrifiammante. Ingresso gratuito.

Il testo teatrale, molto noto nel mondo del palcoscenico, è stato scritto da Albert Ramsdell Gurney Jr. e candidato al premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1990. La storia racconta di Andrew e Melissa, due vecchi amici d’infanzia che per oltre cinquant’anni si scambiano lettere e messaggi. Dopo i primi messaggi di ringraziamento e le lettere dal campeggio scritte durante l’infanzia e la prima adolescenza, Melissa ed Andrew continuano a scriversi lettere via via più profonde mentre crescono, frequentano due collegi diversi, si diplomano, si allontanano e si avvicinano, fino a mostrare quanto la quotidianità e la normalità di un rapporto a distanza possa essere intensa ed eccezionale come tutte le nostre vite.

 

Alessandra Fattorini è docente di storia e filosofia ed ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca con una tesi sull’essenza relazionale dell’opera d’arte performativa. Ha iniziato l’attività teatrale amatoriale nei primi anni ’90 frequentando prima i corsi di dizione e recitazione e poi partecipando alle realizzazioni delle periodiche produzioni teatrali e delle iniziative culturali-artistiche dell’associazione culturale Teatro Aperto di Osimo, nel cui consiglio direttivo è stata eletta per due mandati consecutivi. È stata titolare di corsi teatrali e di dizione per studenti liceali e dal 2017 è membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto Campana per la Formazione Permanente di Osimo.

Michele Pirani è attore, regista, cantante, docente di musica, di canto e di tecnica vocale per attori. Muove i primi passi in scena all’età di 5 anni con la partecipazione allo Zecchino d’Oro. Da allora le esperienze teatrali e musicali si susseguono senza sosta. Inizia l’attività di regista nel 2002 con “Sogno di una notte di mezza estate” e nel 2006 si diploma in recitazione alla scuola del Teatro Stabile delle Marche. Nel 2007 fonda la compagnia teatrale “Astrifiammante”.

Ecco la Ferrari SF-24

Ecco la Ferrari SF-24Un numero ristretto di ospiti in presenza, con il resto del mondo collegato online, ha assistito oggi alla presentazione della Ferrari SF-24, la settantesima monoposto costruita per il campionato del mondo di Formula 1. A Fiorano c’erano i vertici aziendali, con il presidente John Elkann, il CEO Benedetto Vigna e il vicepresidente Piero Ferrari, oltre ai rappresentanti dei partner e alla squadra – in primis il Team Principal Fred Vasseur e i piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz – che è ormai pronta a partire per l’annata più impegnativa della storia: 24 gare, che prenderà il via la prossima settimana con gli unici tre giorni di test pre-stagionali in programma in Bahrain, anche sede del primo Gran Premio in programma sabato 2 marzo.

Concetto. La SF-24 è la terza vettura della nuova generazione ad effetto suolo introdotta due anni fa da Formula 1, ma rappresenta un punto di rottura con le monoposto che l’hanno preceduta, una discontinuità che si riscontra anche nelle forme. Il gruppo di progettisti diretti da Enrico Cardile ha lavorato con l’obiettivo di dare a Charles e Carlos una vettura facile da guidare e sincera nelle reazioni, partendo dalle sensazioni positive che i piloti avevano in abitacolo nelle ultime gare della scorsa stagione, e mettendoli in condizione di sfruttare al massimo il potenziale della power unit e di mostrare le loro indubbie capacità.

Colori e dettagli. A un primo sguardo la vettura è esteticamente molto diversa e questo concetto si estende anche alla livrea. Dopo il successo riscosso dalla carrozzeria speciale di Las Vegas lo scorso novembre il bianco è stato reintrodotto e gli è stato affiancato il giallo, da sempre il secondo colore della Ferrari, che ricorda il legame con Modena ma è anche un elemento trasversale alle due principali attività sportive della Casa di Maranello, la Formula 1 e il Mondiale endurance. Come lo scorso anno, inoltre, la SF-24 e la 499P impegnata nel World Endurance Championship saranno accomunate anche dallo stesso rosso – il Racing Red 2024 – che secondo la recente tradizione sulla SF-24 sarà opaco. Quanto al giallo, non è certo la prima volta che compare sulle Ferrari di Formula 1 anche se le strisce longitudinali di questo colore mancavano sulla livrea dal 1968 e in questa stagione sono accoppiate in maniera inedita a quelle di colore bianco. Rispetto alle precedenti stagioni diminuisce dunque il nero, ormai limitato al fondo vettura, alle paratie anteriori, a parte dell’halo e ad altri dettagli. Anche i cerchi sono rossi con doppia striscia bianca e gialla, colori che caratterizzano anche i numeri di gara – il 16 e il 55 – che continuano ad essere in Ferrari Sans, il carattere ufficiale della Casa di Maranello, ma ora in corsivo.

Primi chilometri. Fra oggi e domani la SF-24 completerà i suoi primi chilometri per consentire la raccolta di immagini e fotografie ad uso marketing e comunicazione, ma ovviamente questa esigenza offrirà alla squadra la possibilità di effettuare lo shakedown della vettura e permetterà ai piloti, dopo averla provata al simulatore nelle ultime settimane, di farsi una prima idea di come la monoposto si comporti in pista.

Fred Vasseur, Team Principal: “Presentare una nuova vettura è sempre un momento molto emozionante, sia per me che per i piloti, anche se tutti noi stiamo già pensando a quando ci confronteremo in pista con i nostri avversari. Quest’anno dobbiamo ripartire da dove c’eravamo fermati nel finale della scorsa stagione, quando eravamo costantemente nelle prime posizioni. Ci aspetta il campionato più impegnativo della storia della Formula 1 e con Charles e Carlos siamo d’accordo: dobbiamo essere più cinici ed efficaci nell’approfittare delle occasioni, cercando di portare a casa punti ad ogni gara e continuando a migliorarci sotto tutti gli aspetti. Per riuscire in un campionato così serrato sappiamo che i tifosi possono essere la nostra marcia in più e siamo orgogliosi di poter contare su di loro”.

Charles Leclerc, pilota #16: “La macchina mi piace molto, compresi i dettagli in bianco e giallo della carrozzeria. Ovviamente però quello che mi interessa di più sono le prestazioni perché è in pista che ci si gioca tutto. La SF-24 promette di essere meno sensibile e più guidabile e direi che per noi piloti è proprio quello che serve per poter fare bene. Mi aspetto un passo avanti sotto molti aspetti e da quello che ho potuto capire al simulatore credo che siamo dove vogliamo essere. In questa stagione l’obiettivo è essere sempre davanti: voglio ripagare con tante belle gare i nostri tifosi e tornare a dedicare loro delle vittorie”.

Carlos Sainz, pilota #55: “Quando ho visto la SF-24 per la prima volta avrei voluto salirci sopra e accendere il motore… Non vedo l’ora di guidarla in pista per verificare che, come ci dice il simulatore, questa vettura sia il passo avanti che tutti desideriamo. L’obiettivo è avere una monoposto più guidabile e quindi costante sul passo gara, che sono i requisiti di base per poter lottare per la vittoria. Noi piloti abbiamo dato il massimo per fornire indicazioni precise ai tecnici e sono sicuro che gli ingegneri che lavorano a Maranello avranno assecondato le nostre esigenze. Vogliamo dare qualcosa per cui esaltarsi ai tifosi che ci hanno sostenuto anche nei momenti più difficili della scorsa stagione”.

Enrico Cardile, Technical Director Chassis: “Con la SF-24 abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova. Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata. Abbiamo trasformato le indicazioni dei piloti in grandezze ingegneristiche e abbiamo assecondato la loro esigenza di avere una vettura più facile da guidare e quindi da sfruttare e portare al limite. Non ci siamo posti vincoli progettuali se non quello di ottenere una monoposto robusta e sincera, che faccia anche in pista quello che vediamo in galleria del vento, prendendo come punto di riferimento la direzione dello sviluppo che avevamo adottato lo scorso anno e che a fine stagione ci aveva fatto fare un salto in avanti in termini di competitività”.

Enrico Gualtieri, Technical Director Power Unit: “Il fatto che il progetto della power unit sia congelato per regolamento non significa che il 2024 non presenti sfide interessanti. CI aspetta la stagione con più gare nella storia della categoria e questo significa tempi di reazione più veloci e meno ore al banco disponibili. In preparazione di questo campionato abbiamo rivisto tutti i processi che riguardano il propulsore – la preparazione, la delibera e la gestione – in modo da massimizzarne la prestazione. Inoltre abbiamo lavorato a braccetto con i nostri partner per ottimizzare ulteriormente le procedure lato affidabilità: per esempio grazie al costante monitoraggio dei fluidi che riusciamo a realizzare in pista con Shell siamo in grado di avere continuamente indicazioni sullo stato di salute della power unit”.

Serie di chiusure programmate su Tangenziale di Bologna e autostrade della regione

Serie di chiusure programmate su Tangenziale di Bologna e autostrade della regioneSulla Tangenziale di Bologna e sul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per consentire lavori di manutenzione dei pali luce, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

DALLE 22:00 DI MARTEDI’ 13 ALLE 6:00 DI MERCOLEDI’ 14 FEBBRAIO, IN MODALITA’ ALTERNATA

Sulla Tangenziale di Bologna:

-sarà chiuso lo svincolo 3 Ramo Verde, in uscita per chi proviene da Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo 2 Borgo Panigale o 4 via del Triumvirato.

Sul Ramo Verde (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale):

-sarà chiuso l’allacciamento con la Tangenziale, verso San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo di San Giovanni in Persiceto.

Si ricorda che le suddette chiusure verranno effettuate nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 febbraio, in modalità alternata.

 

DALLE 22:00 DI VENERDI’ 16 ALLE 6:00 DI SABATO 17 FEBBRAIO 

Sulla Tangenziale di Bologna:

-sarà chiuso lo svincolo 3 Ramo Verde, in uscita per chi proviene da San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto.

In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo 2 Borgo Panigale o 4 via del Triumvirato.

 

Per consentire lavori propedeutici previsti nell’ambito del lotto 0 del Passante, dalle 22:00 di venerdì 16 alle 6:00 di sabato 17 febbraio, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura, in modalità alternata:

-sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 11 San Vitale e 9 San Donato, verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli.

Di conseguenza, saranno chiusi gli svincoli 11 bis Castenaso e 10 Zona Industriale Roveri, in entrata verso Casalecchio/A1.

In alternativa si consiglia:

per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo 11 San Vitale, percorrere la viabilità ordinaria: rotonda della Leona, via Larga, rotonda Elena Lucrezia Corner Piscopia, rotonda Giuseppe Modonesi, Via dell’Industria, rotonda Armando Gagliani, rotonda Sabina Santilli, via Bargello (SP86 Lungo Savena), rotonda Luigi Polacchi, via Santa Caterina di Quarto, rotonda Giuseppe Antonio Torri, viale Giuseppe Fanin, rotonda Augusto Baroni, viale Tito Carnacini, rotonda Luchino Visconti, viale Europa e rientrare attraverso lo svincolo 8 FIERA;

-sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 10 Zona Industriale Roveri e lo svincolo 8 Fiera, verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli.

Di conseguenza, saranno chiusi gli svincoli 9 San Donato e 8 bis viale Europa, in entrata verso Casalecchio/A1. In alternativa si consiglia:

per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo 10 Zona Industriale Roveri, percorrere la viabilità ordinaria: via del Terrapieno, rotonda Enrico Brunetti Rodati, Via dell’Industria, rotonda Giuseppe Modonesi, rotonda Armando Gagliani, rotonda Sabina Santilli, via Bargello (SP86 Lungo Savena), rotonda Luigi Polacchi, via Santa Caterina di Quarto, rotonda Giuseppe Antonio Torri, viale Giuseppe Fanin, rotonda Augusto Baroni, viale Tito Carnacini, rotonda Luchino Visconti, viale Europa e rientrare in Tangenziale allo svincolo 8 Fiera.

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Sul R13 (Raccordo A13 Bologna-Padova/Tangenziale di Bologna),per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, nelle due notti di giovedì 15 e venerdì 16 febbraio, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso lo svincolo che dall’uscita della stazione di Bologna Arcoveggio immette sulla Tangenziale di Bologna, verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto.

In alternativa si consiglia di percorrere la Tangenziale di Bologna verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, uscire allo svincolo 6 Castelmaggiore e rientrare dallo stesso, in direzione San Lazzaro/A14.

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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, nelle due notti di giovedì 15 e venerdì 16 febbraio, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Rimini sud e Riccione, verso Ancona/Pescara.

L’area di servizio “Montefeltro ovest”, situata all’interno del suddetto tratto, non sarà raggiungibile nella prima notte di chiusura e sarà chiusa dalle 21:00 di venerdì 16 alle 6:00 di sabato 17 febbraio.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Rimini sud, percorrere la viabilità ordinaria: SS72 di San Marino, SS16 Adriatica, Viale Enrico Berlinguer e rientrare sulla A14 alla stazione di Riccione.

Per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di martedì 13 alle 6:00 di mercoledì 14 febbraio, sarà chiuso il tratto compreso tra Faenza e Forlì, verso Ancona/Pescara.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Faenza, percorrere la viabilità ordinaria: via Granarolo, via Fratelli Rosselli, SS 9 via Emilia, SS727, SS67 e rientrare sulla A14 alla stazione di Forlì.

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Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di manutenzione della segnaletica orizzontale, dalle 22:00 di venerdì 16 alle 6:00 di sabato 17 febbraio, sarà chiuso il tratto compreso tra Occhiobello e Ferrara nord, verso Bologna.

Nella stessa notte, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa l’area di servizio “Po ovest”, situata all’interno del suddetto tratto.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Occhiobello, percorrere la viabilità ordinaria: SR6, via Eridania, via Santa Maria Maddalena, SS16 Adriatica, via Marconi, via Modena, SP19 via Eridano e rientrare sulla A13 alla stazione di Ferrara nord.

Un piano da oltre 370 milioni di euro per ridisegnare la sanità provinciale

Un piano da oltre 370 milioni di euro per ridisegnare la sanità provincialeÈ un corposo Piano investimenti, da oltre 370 milioni di euro complessivi (di cui circa 93 milioni di PNRR e Piano Nazionale Coesione), quello delle tre aziende sanitarie modenesi, il cui stato di avanzamento è stato presentato nel corso dell’ultima seduta della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria presieduta dal Presidente Gian Carlo Muzzarelli.

Prevede infatti, in tutti i distretti della provincia, interventi sulle strutture esistenti, nuove Case e Ospedali di Comunità, Hospice, lo spostamento delle Centrali Operative Territoriali nelle sedi definitive, l’apertura di altri Centri di Assistenza e Urgenza (CAU) e anche il nuovo Ospedale a Carpi, oltre a un importante investimento in termini di tecnologie biomediche e infrastrutture informatiche.

Grazie all’accesso a svariate fonti di finanziamento, dal PNRR a fondi statali, regionali e aziendali, sono numerosi i cantieri in corso pur in un contesto nazionale e internazionale di incremento dei costi legati al caro-materiali e all’inflazione.

Nel corso della seduta è stato sottolineato l’impegno e la collaborazione tra CTSS, Regione e Aziende sanitarie per potenziare la vicinanza e l’appropriatezza dei servizi, valorizzare le integrazioni sanitarie e sociali, e sostenere la presa in carico, con l’obiettivo di garantire la migliore offerta di servizi per la qualità della vita delle comunità. Un ringraziamento, da parte di tutti, è stato espresso per il personale che opera nelle strutture della rete ospedaliera e territoriale.

 

Ammonta a oltre 243 milioni di euro il Piano investimenti dell’Azienda USL di Modena per la sola parte che riguarda le nuove costruzioni e l’ammodernamento edilizio (a seguire i dati per distretto), di cui una quota PNRR di 37,5 milioni di euro.

A questi finanziamenti si aggiungono quelli già disponibili per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena che ammontano a oltre 79 milioni e 380mila euro di cui una quota PNRR di 18,8 milioni. Al Policlinico di Modena proseguono i lavori per il nuovo polo materno infantile (completamento previsto per la seconda metà del 2025): è in corso la realizzazione delle fondazioni e sono già visibili i pilastri del piano terra. Sono state aggiudicate le opere di demolizione dei Corpi A ed L e di costruzione del nuovo edificio per i laboratori. Un’altra opera in corso di completamento (fine lavori al termine di febbraio) è la nuova torre ascensori a servizio dei corpi D ed E. A breve terminerà la sanificazione del Poliambulatorio dall’amianto, propedeutica per ogni intervento di ristrutturazione dell’edificio che è condizionata anche dall’esigenza di ricollocare alcune attività ancora presenti.

L’opera più importante è il completamento dell’intervento strutturale per il miglioramento sismico al 60% dei corpi C-D-G e H del Policlinico. Grazie ai finanziamenti messi a disposizione dall’ex articolo 20 nella sesta fase e nella settima fase sarà possibile disporre di 48 milioni di euro che uniti ai 7 milioni e mezzo di mutuo aziendale e ai 16 milioni e 200mila euro già disponibili, permetteranno di mettere in sicurezza sismica i corpi del Policlinico sui quali non si è ancora intervenuti e che non saranno oggetto di demolizione. Per questo intervento esiste già un progetto strutturale esecutivo ma per il completamento occorre attendere il finanziamento per affidare il relativo progetto e la successiva realizzazione mediante gara di appalto. Per l’Ospedale Civile è partito il progetto di riassetto del Pronto Soccorso.

L’AOU, inoltre, è impegnata in un progetto di potenziamento dei propri spazi destinati all’attività chirurgica, in accordo con le esigenze di tutta la Provincia. L’Azienda ha definito due specifici interventi. Da un lato la ristrutturazione del primo piano e del secondo piano del Blocco Tecnologico del Policlinico al fine di realizzare tre nuove sale operatorie rispetto a quelle ora in funzione grazie a un finanziamento già disponibile di 4 milioni e 300mila euro, in parte derivante dalla Regione, in parte da fondi aziendali, che copre sia il costo dei lavori che il costo delle tecnologie ed è in corso la progettazione esecutiva. Il secondo intervento verrà realizzato all’Ospedale Civile di Baggiovara, in un’area attualmente al grezzo, un nuovo comparto operatorio con quattro sale operatorie ad alta tecnologia accompagnate da un reparto di degenza chirurgica e da locali di supporto; il costo dell’intervento è di circa 30 milioni di euro dei quali una parte è già disponibile grazie a un’attività di fundraising attualmente in corso, mentre un’altra parte del finanziamento è in attesa dei fondi ex articolo 20 settima fase. Per i lavori verrà utilizzato un finanziamento derivante da un progetto di Partenariato Pubblico Privato, tramite l’ampliamento della concessione al gestore di servizi operante all’Ospedale Civile.

 

A Modena città, tra i principali progetti in corso per un totale di circa 27 milioni di euro, è stato avviato a dicembre scorso il cantiere della Casa della Comunità all’ex Estense, a cui si aggiungerà quella all’Istituto Charitas. Inizieranno entro aprile invece i lavori per l’Ospedale di Comunità e l’Hospice Villa Montecuccoli.

Sul Distretto di Carpi è previsto un investimento totale di oltre 10 milioni di euro, a cui si aggiungono i 126 milioni di euro per il nuovo Ospedale di Carpi, il cui Progetto di fattibilità tecnico-economica è al vaglio del Ministero, fase che precede l’Accordo di programma. In città a marzo sarà inaugurata la Casa della Comunità in via Peruzzi, mentre proseguono i lavori per l’ampliamento del Pronto Soccorso del Ramazzini e a breve sarà dato il via alla realizzazione di 4 posti letto di terapia semintensiva. Tra gli altri progetti nel Distretto anche l’Ospedale di Comunità di Carpi con lavori in corso a cura del Comune e le Case della Comunità di Soliera e Campogalliano.

A Mirandola il Piano investimenti di quasi 32 milioni di euro prevede l’attivazione in primavera della Casa della Comunità con Punto prelievi e la conclusione dei lavori per la realizzazione di Medicina d’Urgenza e 4 posti letto di terapia semintensiva. Case della Comunità nuove (San Felice), o rinnovate (a Cavezzo e Concordia), mentre per l’Hospice di Area Nord si sta definendo il percorso a livello regionale.

Anche a Sassuolo vi saranno Case della Comunità, un Ospedale di Comunità e un Hospice, per un totale di quasi 11 milioni di euro a piano investimenti Ausl.

Ad essi si aggiungono gli investimenti per altri 2 milioni e 350mila euro che, nel prossimo biennio, interesseranno l’Ospedale di Sassuolo Spa.  È prevista entro il 2024 la conclusione del progetto esecutivo per la ristrutturazione e rifunzionalizzazione del Pronto Soccorso di Sassuolo, per il quale la Regione ha confermato l’investimento di 1,2 milioni di euro e i cui lavori prenderanno avvio entro il 2025, così come sempre nel 2024 è prevista anche la realizzazione della nuova Centrale di Sterilizzazione, con un investimento di 700 mila euro grazie a fondi propri della SpA. Tra il 2024 e il 2025 sarà inoltre avviata la riqualificazione e l’adeguamento del Blocco Operatorio e dei suoi locali accessori, con un intervento del valore di 450 mila euro. Nello stesso biennio l’Ospedale di Sassuolo investirà anche 1,6 milioni di euro in nuove tecnologie.

Altri 12 milioni di euro sono dedicati al Distretto di Castelfranco Emilia, per il rinnovamento della Casa della Comunità Regina Margherita e la realizzazione di un impianto di trigenerazione. Già avviati i lavori sul nuovo Consultorio e Pediatria di comunità con termine in primavera.

A Vignola, sempre in primavera prenderanno il via i lavori nell’area ex CUP dell’Ospedale, così come quelli per la realizzazione della Casa della Comunità e dell’Ospedale di Comunità. Interventi di ristrutturazione sono previsti tra gli altri per le Case della Comunità di Guiglia e Zocca e per una nuova a Castelnuovo Rangone, con un totale che sfiora i 15 milioni.

Infine a Pavullo si lavora alla riqualificazione della Casa della Comunità e dell’Ospedale di Comunità di Fanano, mentre nei prossimi mesi verranno avviati i cantieri delle Case della Comunità di Pavullo – che avrà una valenza fortemente innovativa integrandosi con altre progettualità sul territorio cittadino – e Pievepelago, per complessivi 8 milioni e 700mila euro.

 

Centrali Operative Territoriali – Tra le pietre miliari del recente riordino dell’assistenza territoriale vi sono le COT, strutture chiave per garantire continuità dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria e migliorare l’integrazione tra i percorsi di cura dei cittadini nei diversi contesti. Grazie al lavoro sul progetto organizzativo svolto con i professionisti, sono tutte già avviate e funzionanti sui territori, in anticipo sulle milestone PNRR e con impatti positivi sulle ospedalizzazioni e potenziamento della domiciliarità. Tra marzo e aprile come da cronoprogramma saranno attivate le sette sedi definitive sui distretti.

Tecnologie biomediche e innovazione digitale – All’importante rinnovo strutturale si accompagna un altrettanto imponente aggiornamento per quanto riguarda le tecnologie biomediche a disposizione dei professionisti e l’innovazione digitale. Sono infatti in corso di acquisizione nuove strumentazioni per la radiografia ossea, due risonanze magnetiche (una per l’Ospedale di Carpi e l’altra per quello di Mirandola), ecografi, mammografi, sistemi telecomandati e una TAC (per l’Ospedale di Pavullo), per oltre 10 milioni di euro a piano investimenti AUSL. A queste si aggiungono i quasi 14 milioni di euro a disposizione dell’AOU di Modena per le tecnologie biomediche (di cui 7,5 milioni dalla quota di PNRR) che hanno consentito di acquistare diverse apparecchiature per ammodernare il parco tecnologico. È stato concluso un intervento specifico caratterizzato dall’acquisto di diversi software per radioterapia al fine di garantire trattamenti oncologici sempre più mirati e puntuali oltre che a tecnologie da impiegare nelle aree critiche e chirurgiche, sia al Policlinico, sia all’Ospedale Civile.

Infine grazie a 12 milioni e 500mila euro di finanziamento PNRR l’AUSL acquisirà anche nuove tecnologie informatiche per implementazione, aggiornamento, sviluppo e adozione di strumenti avanzati per la completa digitalizzazione dei processi clinici. Particolarmente importante l’investimento che sta portando alla nuova Cartella Clinica Elettronica, elemento comune alle tre aziende sanitarie modenesi, che consentirà lo scambio delle informazioni tra qualsiasi punto della rete provinciale. Per AOU, invece, le risorse a disposizione sono 11 milioni e 200mila euro (tutte da PNNR) che vengono utilizzate per implementare tra l’altro, il nuovo registro operatorio, alcuni Software medicali dedicati alla refertazione specialistica e il software per la gestione dei ricoveri.

 

In occasione dell’ultima Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria dedicata al Piano investimenti delle Aziende Sanitarie, l’Ausl di Modena ha aggiornato i Sindaci della provincia sulla ripartizione di nuovi fondi regionali e alcuni avvicendamenti in ruoli dirigenziali importanti.

In particolare, è stata comunicata una integrazione della quota di Fondo regionale per la non autosufficienza destinata al nostro territorio. La quota complessiva regionale – contenuta nella Delibera 2314 del 22 dicembre 2023 – è pari a 18 milioni di euro, di cui quasi 2,7 milioni (2.689.375 euro per l’esattezza) assegnata alla provincia di Modena.  Il finanziamento è stato ripartito in base alla popolazione maggiore ai 75 anni di età e prevede le seguenti quote: per Modena 761.863,13 euro; per Carpi 412.425,54 euro; per Mirandola 321.690,68 euro; per Sassuolo 432.213,79 euro; per Pavullo 167.905,94 euro; per Vignola 340.921,52 euro e per Castelfranco Emilia 252.354,39 euro.

Vista l’assegnazione delle risorse arrivata a fine 2023, il finanziamento potrà generare un residuo di risorse da utilizzare per le attività del 2024. La CTSS unanimemente ha accolto la comunicazione e la progettualità.

Riguardo ai nuovi incarichi, durante la CTSS sono state comunicate ai Sindaci le nomine del nuovo Direttore Amministrativo dell’Ausl di Modena, Stefano Carlini, che dallo scorso 1° febbraio ha preso il posto della dottoressa Sabrina Amerio, e di Annamaria Ferraresi, già Direttrice del Distretto sanitario di Mirandola, come nuova Direttrice Assistenziale. È stata inoltre annunciata la cessazione dal suo incarico della dottoressa Federica Rolli, che rivestiva il ruolo di Direttrice delle Attività Socio-Sanitarie dell’Ausl di Modena da gennaio 2020. Rolli nei prossimi giorni entrerà a far parte dello staff dell’Azienda Territoriale sanitaria di Milano. Come comunicato ai sindaci, l’Ausl di Modena, insieme alla stessa Rolli, è impegnata ad assicurare la continuità al lavoro fatto e proseguire negli interventi programmati sui vari territori.

 

Il bilancio 2023 della Polizia locale di Sassuolo

Il bilancio 2023 della Polizia locale di Sassuolo14.343 violazioni al codice della strada accertate, 12 Daspo urbani verbalizzati, 425 sinistri rilevati, 343 violazioni per occupazione di stalli riservati agli invalidi accertate: sono questi alcuni numeri del bilancio 2023 della Polizia Locale di Sassuolo.

 

Infortunistica pronto intervento

425 sono i sinistri stradali rilevati, (284 con feriti 138 con “soli” danni alle cose e 3 con esito mortale). Un numero in  aumento, ma il dato deve essere letto alla luce del maggior numero di pattuglie dedicate al rilievo degli stessi. In osservanza alle direttive della Prefettura, che chiede allevarie Polizie Locali di farsi carico in via prioritaria dei rilievi degli incidenti stradali, al fine di “sollevare” da tale attività le altre forze dell’ordine impegnate su

altri fronti, la PL di Sassuolo si è occupata della quasi totalità degli incidenti accaduti del territorio di competenza. Rispetto al 2022 sono triplicati i “sinistri con fuga e/o omissione di soccorso” (2 nel 2022 e 6 nel 2023), ma in questo caso la capacità investigativa, unitamente alle tecnologie messe in campo dall’amministrazione: sistemi di videosorveglianza, targa system, photored, hanno permesso di rintracciare tutti e 6 i responsabili deferendoli all’Autorità Giudiziaria.

Anche il numero dei controlli stradali è aumentato nel 2023 rispetto all’anno precedente, il reparto pronto intervento/infortunistica ha messo in campo 526 pattuglie (396 nel 2022) e controllato su strada 2664 veicoli (352 Autocarri). Il nucleo operativo, in accordo con le istituzioni scolastiche, si è fatto carico della verifica della regolarità di 19 autobus e dei relativi autisti, impiegati nelle gite scolastiche accertando due sole lievi irregolarità. Nel complesso infatti non si sono evidenziate particolari problematiche.

 

Commercio- edilizia

In collaborazione con le altre forze di polizia è stata posta particolare attenzione all’accertamento e al contrasto della vendita abusiva degli alcolici ai minori, organizzando, in più occasioni, servizi di controllo presso noti pubblici esercizi che effettuano attività di pubblico spettacolo (13 in totale). L’attenzione è stata rivolta anche alla verifica delle capienze di tali locali.

I sopralluoghi edilizi sono stati 103 mentre le persone segnalate alla procura 9.

 

Anagrafe canina

I dati statistici dell’ufficio “protocollo ed anagrafe canina”, evidenziano un incremento delle iscrizioni degli animali da affezione (1204 nel 2022, 1246 nel 2023) ed una significativa diminuzione delle richieste di attivazione dello SPIDLepidaID (34 nel 2022, 16 nel 2023). Il dato più significativo di tale servizio però è riconducibile al numero degli atti pervenuti e protocollati: il flusso documentale del Settore IV risulta incrementato del 34% circa, a riprova di un notevole aumento delle attività dell’intero Corpo della Polizia Locale (6.758 nel 2022, 9086 nel 2023).

 

Sistema di videosorveglianza

Nel 2023 è iniziato un percorso di adeguamento dei vari processi per una piena compliance alla normativa in tema di privacy e videosorveglianza.

Nel mese di marzo è stato approvato il nuovo regolamento sulla videosorveglianza

(Delibera di Consiglio n. 11 del 27/03/2023) Nello stesso mese, la Polizia Locale si è dotata di un nuovo sistema, di controllo e contrasto, all’abbandono dei rifiuti, nei pressi dei cassonetti per la raccolta stradale. Ci si è avvalsi di tecnologie all’avanguardia, per il rilevamento degli abbandoni, con l’indicazione esatta del luogo e del tempo, fornendo informazioni utili e rafforzando la possibilità di risalire all’autore della violazione. Sono stati 222 i responsabili individuati e sanzionati per lo scorretto conferimento dei rifiuti.

Nell’anno in corso è stato ulteriormente implementato il sistema di lettura targhe dei veicoli in entrata/uscita dal territorio, sono state sostituite 10 alcune telecamere ormai obsolete con altre in grado di identificare i veicoli per colore, marca e modello coadiuvando le forze di polizia tutte nel controllo del territorio. A fine 2023 sul territorio Sassolese si possono contare 200 telecamere attive per la videosorveglianza finalizzate alla sicurezza urbana.

Ad inizio 2023, dopo aver analizzato gli incroci stradali dotati di impianto semaforico presenti sul territorio, ad alto indice di pericolosità, si sono individuati tra le priorità di intervento le intersezioni ricomprendenti: Via Ancora/Palestro/Radici in Monte e Circonvallazione Sud/Rometta. In questi incroci sono state collocate n. 2 postazioni fisse per gli accertamenti dei passaggi con la luce rossa; dopo una fase di pre-esercizio a carattere sperimentale dei dispositivi dal 01/03/2023 è stato dato l’avvio alla completa operatività degli impianti che ha portato in 10 mesi alla verbalizzazione di n. 2.265 transiti con la luce rossa.

 

Vigilanza scolastica – Educazione stradale

Tra le attività che caratterizzano l’operato della polizia locale, rientra a pieno titolo la viabilità ed il controllo nei pressi degli istituti scolastici.

Quotidianamente tale attività ha richiesto l’impiego di 17 agenti per un totale di 84 ore settimanali, per circa 3.502 ore. In aggiunta ai plessi scolastici vigilati negli anni precedenti, nel 2023 una pattuglia è stata costantemente impiegata nei servizi di viabilità presso il Polo Scolastico di Via Nievo, al fine di agevolare la veloce immissione dei mezzi pubblici sulla circonvallazione e la decongestione del traffico veicolare presente.

Per quanto riguarda l’educazione stradale nelle scuole nel 2023 sono stati impiegati n. 3 agenti che hanno effettuato 64 ore di lezione in classe e 64 ore di lezione presso il campo scuola attrezzato allestito al parco Albero d’Oro. Le classi partecipanti sono state 32 con 594 alunni complessivi.

 

Polizia di prossimità

Di fondamentale importanza è il lavoro svolto dalla polizia di prossimità. Gli 8 addetti incardinati in tale settore, operano a “stretto contatto” con il quartiere nel quale sono assegnati, facendosi carico delle innumerevoli istanze e problematiche del territorio. Le segnalazioni raccolte, sia direttamente che tramite l’app “Comunichiamo”, nell’ultimo anno sono state 3.848 . La vigilanza è rimasta costante anche nei parchi con 860 controlli mentre 50 i veicoli abbandonati fatti recuperare e conferiti secondo normativa, 54 i ricongiungimenti anagrafici e 48 controlli ambientali.

 

Centro storico

Non meno importante e particolarmente impegnativo l’impegno profuso dagli agenti deputati al controllo del centro storico: attività indispensabile a tutela soprattutto dei fruitori delle zone centrali e delle persone invalide che necessitano di maggiori tutele nell’utilizzo degli stalli di sosta a loro dedicati. Sono state 343 le violazioni accertate per l’occupazione degli stalli invalidi da parte di persone non aventi diritto, 62 le violazioni riconducibili alle soste davanti ai passi carrai impedendo il libero accesso ad aree private.

La nuova viabilità in Piazza Martiri ha richiesto costanti controlli e continua vigilanza. Nel 2023 il reparto dei “vigili del centro” si è arricchito di nuova linfa, attualmente gli agenti che ne fanno parte sono 8 e quotidianamente sono impiegati prioritariamente nelle verifiche delle soste, dei passi carrai e della sorveglianza del centro. Si tratta di un’attività particolarmente gravosa poiché non sempre apprezzata ma assolutamente necessaria e contraddittoriamente sempre più richiesta dai commercianti e dai cittadini stessi.

 

Cinofili – Benessere Animale

Il reparto cinofilo, composto da 2 giovani unità, insieme ad Hector, il cane di razza malinois, hanno operato numerosi controlli in autonomia ed a supporto delle altre forze dell’ordine I conduttori e l’unità cinofila nel 2023 hanno frequentato un corso di formazione che ne ha resi particolarmente efficaci nel contrasto all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Per quanto riguarda il benessere animale, nel 2023 si è consolidata la collaborazione con l’Ausl veterinaria, portando a termine n. 3 controlli congiunti. Sono stati 16 gli animali recuperati e riconsegnati ai proprietari mentre 21 i controlli riconducibili a maltrattamenti e malgoverno di animali.

 

Polizia Giudiziaria

Nell’anno appena trascorso sono stati 12 i DASPO urbani verbalizzati contro gli 8 del 2022; 10 sono state le persone deferite all’A.G. per cessione di sostanza stupefacente mentre 5 per il “solo” possesso, una persona è stata arrestata per spaccio.

Tra le varie indagini avviate nel 2023 si evidenziano 2 per truffa e 1 per prostituzione minorile.

 

Gestione Ufficio Verbali

Altro capitolo è quello delle violazioni del codice della strada accertate nel 2023, che hanno riportato un aumento quasi del 22,62% rispetto al 2022 (14.343 nel 2023 e11.697 nel 2022). Tale dato però va letto in un’ottica più ad ampio raggio, poiché occorre tenere presente le nuove tecnologie messe in campo quali i targa system e photored che permettono una più capillare controllo della viabilità. Sono stati in totale 142 i ricorsi gestiti dall’ufficio (98 al Prefetto e 44 al Giudice di Pace)

 

Centrale Operativa

Il nucleo centrale della Polizia Locale è stata senz’altro rappresentato dalla Centrale Operativa, in grado di gestire attraverso i 2 terminali a disposizione, ogni richiesta di intervento, sia essa ordinaria o straordinaria e di monitorare il territorio attraverso le 200 telecamere. Nel 2023 hanno risposto alle 15.823 chiamate/richieste pervenute, interfacciandosi costantemente con le altre forze di Polizia i Vigili del Fuoco, il personale sanitario e del 118 e facendo da tramite ai differenti uffici Comunali.

Nel mese di dicembre è stato acquistato tramite il SIA ed in compartecipazione con gli altri Comandi del Distretto, un gestionale che consentirà di avere un’omogeneità delle procedure in tema di Infortunistica, rilascio atti sinistri stradali Centrale Operativa, Polizia Giudiziaria e Turni/Rapporti di Servizio.

Herpes Zoster, via alle vaccinazioni per i 65enni

Herpes Zoster, via alle vaccinazioni per i 65enniRipartono le sedute gratuite per vaccinarsi contro l’Herpes Zoster, conosciuto più comunemente come Fuoco di Sant’Antonio. La nuova campagna dell’Azienda USL di Modena è rivolta alle persone nate dal 1/1/1959 al 31/12/1959 non vaccinate in precedenza.

L’Ausl invierà ai propri assistiti che sono nati nel 1959, un SMS con l’indicazione di giorno, orario e sede presso cui presentarsi per eseguire la vaccinazione. La convocazione delle persone destinatarie della vaccinazione avverrà in maniera progressiva. Chi non dovesse ricevere subito l’SMS dell’Ausl è invitato ad attendere il messaggio.

 

La malattia e i rischi

L’Herpes Zoster, conosciuto anche come Fuoco di Sant’Antonio, è una malattia molto comune (circa una persona su quattro sviluppa un episodio nel corso della vita) e la sua frequenza aumenta con l’età. E’ provocato dalla riattivazione del virus della varicella che, dopo la malattia, non viene eliminato ma rimane latente nel nostro sistema nervoso e può riattivarsi e manifestarsi in un qualsiasi momento soprattutto negli anziani e in chi ha il sistema immunitario debilitato.

Le manifestazioni cutanee della malattia prevedono la comparsa di vescicole localizzate molto dolorose; la complicanza più comune è rappresentata dalla nevralgia post-erpetica: una sindrome dolorosa cronica che può durare mesi o, addirittura, anni dopo la guarigione delle lesioni cutanee.

Il vaccino riduce il rischio di sviluppare l’Herpes Zoster e soprattutto protegge dalla nevralgia post-erpetica.

Tutte le informazioni sulla malattia e la documentazione necessaria per il giorno della vaccinazione sono disponibili all’indirizzo: www.ausl.mo.it/herpes-zoster

Innovazione e sostenibilità a servizio del territorio: inaugurato rifacimento di un tratto del CER in territorio bolognese

Innovazione e sostenibilità a servizio del territorio: inaugurato rifacimento di un tratto del CER in territorio bologneseAnche un intervento di manutenzione straordinaria può essere occasione di ricerca applicata: l’utilizzo di lastre in calcestruzzo additivato con fibre polimeriche per garantire una maggiore velocità di scorrimento, ma anche più resistenza e durabilità al rivestimento, è infatti l’innovativa soluzione ideata dai tecnici del Consorzio C.E.R. per migliorare e stabilizzare l’efficienza del primo tratto del Canale Emiliano-Romagnolo, inaugurato alla presenza, tra gli altri, di Galeazzo Bignami, Viceministro Infrastrutture e Trasporti e Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; si tratta di un alveo lungo quasi 3 chilometri da valle del fiume Reno fino a monte dell’impianto di Crevenzosa, nel territorio bolognese di Galliera.

Sicurezza infrastrutturale, miglioramento delle performances, sostenibilità energetica sono le caratteristiche di un intervento finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per un importo di 7.530.000 euro e terminato nel pieno rispetto delle tempistiche di cronoprogramma, nonostante fosse possibile effettuare i lavori solo nei periodi “extra-irrigui” tra Novembre e Febbraio.

L’intervento assicura un incremento del 20% nell’efficienza del Canale, la cui portata sarà pari a 60 metri cubi al secondo, permettendo anche risparmio energetico e maggiore sicurezza idraulica per la più moderna “autostrada dell’acqua” italiana, a servizio di una superficie irrigabile di 175.000 ettari tra le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini.

“L’infrastruttura è più sostenibile dal punto di vista energetico, perché il rapido scorrimento della risorsa idrica in alveo consentirà un minore impiego delle pompe di prelievo all’impianto di Palantone, sulla presa dal fiume Po rendendo il Canale pronto per l’ormai imminente stagione irrigua – evidenzia Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del Consorzio C.E.R. e Coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna.

“La multifunzionalità del Canale C.E.R. – precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – è emersa agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, salvando Ravenna dall’alluvione dello scorso Maggio. Questo intervento torna a catalizzare l’attenzione però sulla sua funzione primaria, che è al servizio dell’agricoltura.”

“Con il tempo – spiega Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio C.E.R. –  il rivestimento cementizio dell’alveo e delle sponde si era deteriorato, rallentando lo scorrimento della risorsa idrica e riducendo la portata del progetto originale. Grazie a questo intervento, l’acqua ritornerà a scorrere più velocemente in un importante areale agricolo, ricco di produzioni d’eccellenza del made in Italy.”

“Proseguiamo la stagione delle inaugurazioni,  continuando nel solco di una storia, in sintonia con gli interessi delle comunità – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – E’ una concreta dimostrazione di efficienza, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione affidano alla politica, affinché non vada perduta nessuna opportunità per trasformare il Paese, attrezzandolo alle sfide della crisi climatica.”

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