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venerdì, 26 Dicembre 2025
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Il Presidente Mattarella alla 42^ Assemblea annuale ANCI

Il Presidente Mattarella alla 42^ Assemblea annuale ANCIIl Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia di apertura dell’Assemblea annuale ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, in occasione della sua 42ª edizione, dal titolo “Insieme per il bene Comune”. L’evento si svolge al Bologna Fiere fino a venerdì 14 novembre.

A introdurre i lavori è stato Marco Fioravanti, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e Sindaco di Ascoli Piceno. I saluti istituzionali sono stati affidati al Presidente ANCI Emilia-Romagna e Sindaco di Imola, Marco Panieri, al Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. A seguire la relazione del Presidente ANCI Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli.

Durante i lavori è stato inoltre proiettato un video, intitolato “Insieme per il bene Comune”. Il Presidente Mattarella ha successivamente pronunciato il suo intervento.

Rivolgo con grande cordialità un saluto ai sindaci, agli amministratori presenti e, per il vostro tramite, a tutte le donne e gli uomini che si impegnano nei governi locali, base democratica delle nostre istituzioni repubblicane, solida rete di unità del nostro Paese.

Saluto il Cardinale Arcivescovo di Bologna, il Vice Presidente del Senato, il Presidente della Regione Emilia Romagna, i sindaci di Ascoli Piceno e di Imola.

Saluto e ringrazio tutti loro e il sindaco di Napoli, che da Presidente dell’Anci ha portato all’attenzione del Paese temi, priorità, proposte maturate nel quotidiano operare dei quasi ottomila Municipi, nel confronto impegnativo con gli altri livelli di governo della Repubblica.

Un saluto al sindaco e ai cittadini di Bologna che, per qualche giorno, diviene capitale dei Comuni d’Italia, offrendo i suoi splendidi portici come cornice di questo evento.

L’Assemblea dell’Anci è un appuntamento annuale di grande rilievo. Ne avverto l’importanza nel prendervi parte per ascoltare e dialogare con chi rappresenta l’istituzione più prossima ai nostri concittadini.

Sono numerosi ormai per me gli incontri con i Sindaci in questa occasione, e vederli riuniti in assemblea mi fa percepire – è confermata anche oggi – la percezione, la sensazione, toccata con mano in queste occasioni, che ho avvertito ogni anno, di questa realtà rappresentativa così fondamentale e preziosa per il nostro Paese. Grazie per quello che fate.

Non mi stanco di ripetere che i Comuni costituiscono la prima linea della nostra democrazia e che i cittadini vi si riconoscono.

L’essere termometro della partecipazione civica e, dunque, della fiducia nelle istituzioni della Repubblica, sollecita assicurare che essi siano specchio della volontà popolare, tanto più in un momento di preoccupante flessione dell’esercizio del voto.

Vorrei ripetere di fronte a voi, che certamente lo avvertite, che non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità. Questa carenza non potrebbe in alcun modo essere colmata da meccanismi tecnici, che potrebbero anche aggravarla: la rappresentatività è un’altra cosa e va perseguita e coltivata con grande determinazione.

La riduzione dell’affluenza alle urne è una sfida per chi crede nel valore della partecipazione democratica dei cittadini.

Il motore dei Comuni è chiamato a mettere in circolo energia sociale, economica, culturale.

Sin dal Novecento nelle Amministrazioni comunali si sono spesso sperimentate buone pratiche divenute poi paradigma nazionale.

La loro autonomia ha rilievo costituzionale – l’art 114 poc’anzi ricordato – non per una generosa definizione ma perché i Comuni costituiscono una realtà originaria. 

Valorizzarne le funzioni, rafforzarne la solidità, contribuire a migliorare le loro capacità nei servizi ai cittadini, significa investire sul futuro.

“Insieme” è la prima parola del titolo di questa Assemblea: un’ambizione carica di valori e di significati importanti, da perseguire con determinazione tanto più in questo tempo di polarizzazione, di dure contrapposizioni, di radicalizzazioni.

Nelle politiche di coesione – lo ricordava poc’anzi il Presidente Manfredi – i Comuni sono centri propulsivi e, al contempo, indispensabili strumenti operativi.

Opportunamente il programma dell’Assemblea dedica spazio al tema dell’innovazione nella Pubblica amministrazione. I Comuni ne sono veicoli.

L’intelligenza artificiale può offrire straordinarie possibilità per rendere più efficienti e più fruibili i servizi, tenendo sempre alta l’attenzione a non far sorgere nuovi ambiti di esclusione di cittadini, specialmente tra quelli più anziani, che rappresentano una grande componente nazionale.

Quattordici milioni di italiane e di italiani.

Il disegno dei nostri borghi, delle nostre città, deve essere necessariamente rielaborato per corrispondere al principio irrinunciabile di far valere concretamente l’uguaglianza dei cittadini in tutte le stagioni della loro vita.

Il valore dell’inclusione è, del resto, nel Dna dei Municipi.

Le politiche per la casa – poc’anzi affrontate come tema, con impegno, dal Presidente Manfredi – nella duplice segnalazione di un’emergenza per le tensioni abitative che si manifestano e, insieme, di un bisogno fondamentale cui corrispondere per sostenere l’avvio di serie iniziative a sostegno della natalità, richiedono uno sforzo di programmazione, che interpella, insieme, Comuni, Regioni e Stato.

Si tratta di politiche basilari per incoraggiare le nuove famiglie, per favorire i giovani studenti, per includere i lavoratori che giungono, in caso diverso marginalizzati e sospinti nel degrado. È una stagione che l’Italia ha già vissuto all’epoca delle migrazioni interne, a cavallo degli anni ‘60.

Integrare chi lavora è un moltiplicatore di sicurezza e di qualità della vita urbana.

Le città cambiano, i territori cambiano.

Mutamenti tecnologici sono intervenuti, consentendo il dialogo da realtà remote.

Nuove modalità di produzione vedono modificarsi radicalmente la nozione di centro e di periferia.

Le periferie ora sono altro.

Tanto altro, da mettere in discussione la stessa idea di centro, a vantaggio del concetto di rete.

Accorciare le distanze e includere è tema che, nelle sue declinazioni territoriali e nelle sue articolazioni, si impone oggi come priorità.

Sono le due città, le due Italie a “doppia anima”, di cui ha parlato il Presidente Manfredi.

Una società con una struttura demografica come la nostra non può permettersi di trascurare risorse.

Riguarda gli spazi che producono esclusione sociale, i luoghi del degrado e dell’illegalità, l’abbandono di aree dismesse, la desertificazione e rinaturalizzazione di aree un tempo abitate e presidiate.

Siamo davanti a forme inedite di disagio e a nuove povertà, e anche a domande più esigenti, che non possiamo trascurare o porre tra parentesi.

La stessa questione delle aree interne, delle zone montane e delle isole più piccole si è, da tempo, posta come una urgenza per il Paese.

Ne ha parlato, nel suo messaggio, la Presidente del Consiglio.

Tredici milioni di nostri concittadini vivono in luoghi distanti dai maggiori centri urbani e dai grandi nodi infrastrutturali. Sono luoghi in cui è in corso un progressivo spopolamento.

Il loro patrimonio ambientale, culturale, sociale, economico, è irrinunciabile per l’Italia.

I Comuni, i piccoli Comuni, sono l’anticorpo dell’abbandono e vanno posti nelle condizioni di essere un motore di vitalità e di ripartenza.

Le nuove tecnologie vengono in soccorso, ma a nulla possono servire senza invertire una tendenza che affida, da lungo tempo, l’esistenza di servizi a livelli minimi di popolazione, quando è, invece, l’esistenza di servizi sanitari, finanziari, di istruzione, di trasporto pubblico – penso alle linee ferroviarie minori che subiscono sospensioni e soppressioni – quella che consente di assicurare la permanenza degli abitanti.

L’esistenza di questi servizi si pone prima dei numeri, prima del numero degli abitanti perché ne costituisce una garanzia e, laddove viene meno, rappresenta una causa del suo declino. Tenendo anche conto che l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale.

L’agenda del Controesodo a sostegno dei sistemi locali va quindi sostenuta e implementata.

Mi auguro che il confronto con il Governo – assicurato, poc’anzi, dalla Presidente del Consiglio – sulle risorse a disposizione dei Comuni, sui fondi da destinare a interventi prioritari, sul peso che tuttora esercitano sui bilanci i tagli degli anni precedenti alla spesa corrente, prosegua con spirito costruttivo e con intento di corresponsabilità.

I risultati che con comprensibile orgoglio l’Anci presenta per le prestazioni fornite per l’attuazione del PNRR rappresentano una buona notizia per tutti.

Il Piano europeo di rilancio è divenuto per i Comuni italiani un acceleratore di professionalità e di competenze, professionalità e competenze che adesso sono a disposizione del Paese, della società e che sarebbe un dannoso impoverimento di risorse non utilizzare al meglio.

La Agenda per la Coesione, che avete presentato alla Commissione Europea, presenta particolare valenza.

L’Europa dei Comuni non è uno slogan astratto, ma una realtà che invoca un serio programma di lavoro.

Avere nei Comuni dei soggetti propulsivi, come auspicato dal Presidente Manfredi, è un grande vantaggio.

È un compito impegnativo quello dei sindaci.

Pressati da vicino, come siete, dai problemi concreti dei vostri concittadini, avete, comunque, l’opportunità di poter rendere concrete le risposte e quindi le soluzioni. Essendo posti nelle condizioni di farlo.

Questo è il premio più importante: la soddisfazione di fare e poter constatare i risultati che la comunità ottiene.

Vi vede in prima linea la battaglia per la legalità. In essa, sappiate di non essere soli. 

Le minacce e i tentativi di intimidazione agli amministratori locali sono crimini – come poc’anzi ricordato – contro la comunità civile, contro l’Italia.

Piena solidarietà a tutti coloro che li hanno subiti e che proseguono nel loro mandato, se possibile, con più energia di prima.

La Repubblica vi è riconoscente per quel che fate “Insieme”. Per l’immagine che offrite al Paese, che la vostra unità offre al Paese.

Buon lavoro ai sindaci d’Italia, buona Assemblea all’Anci”.

Inaugurata la 42esima Assemblea annuale dell’Anci

Inaugurata la 42esima Assemblea annuale dell’Anci“Presidente, grazie veramente di cuore. La sua presenza qui, glielo dice chi fino a qualche tempo fa era seduto dall’altra parte della platea, è una gratificazione per chi, dai comuni più grandi ai comuni più piccoli, si batte per le proprie comunità. Questa sua presenza fisica, costante ogni anno è il grazie della Repubblica: le siamo tutti riconoscenti”.

Con queste parole il presidente Michele de Pascale si è rivolto oggi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente negli spazi di BolognaFiere alla 42esima Assemblea annuale Anci (12-14 novembre).

Un intervento, quello del presidente della Regione Emilia-Romagna, che partendo dall’articolo 5 della Costituzione – La Repubblica, una, indivisibile riconosce e promuove le Autonomie locali, attua nei servizi che dipendono dallo Stato, il più ampio decentramento amministrativo, adegua i principi e i metodi della sua legislazione, alle esigenze dell’autonomia e del decentramento – e proseguendo con l’articolo 114 dopo la riforma del 2001, punta sul ruolo centrale dei Comuni: “Un messaggio chiaro che è rivolto a tutte e a tutti, è rivolto allo Stato, alle Regioni, alle autorità europee: il riconoscimento del ruolo delle comunità locali è al centro del nostro dettato costituzionale”, ha sottolineato de Pascale.

“I Comuni sono stati parte del processo repubblicano e siedono a parità, anzi prima nell’elenco di tutte le altre istituzioni che costituiscono e riconoscono la nostra Repubblica- ha ribadito il presidente-. La Costituzione affida alla Repubblica dei compiti specifici: la tutela dei diritti fondamentali, la rimozione degli ostacoli per l’effettiva libertà e uguaglianza delle cittadine e dei cittadini, la tutela dell’ambiente e della salute, e poi agevolare la famiglia, proteggere l’infanzia, promuovere la cultura e la ricerca: fatti concreti, realizzabili solo con l’apporto dei Comuni, dei loro sindaci e delle loro sindache e degli amministratori locali. I comuni fanno prima degli altri, più degli altri”.

E sul ruolo e le responsabilità delle prime e dei primi cittadini, de Pascale ha incalzato: “Mi piacerebbe che la politica nazionale dicesse che quando in una città c’è un problema di sicurezza, la colpa non è del primo cittadino, di qualsiasi colore politico esso sia, ma è la politica nazionale tutta insieme che deve farsene carico”.

“C’è un elemento che accumuna tutte le sindache e i sindaci d’Italia- ha concluso de Pascale-, la fascia tricolore. Ha una storia molto importante ed è un vero manifesto politico. Quando quel tricolore è nato, alla fine del ‘700 significava libertà, uguaglianza, fraternità. Chi indossava il tricolore diceva da che parte stava. E oggi voi portate quel tricolore sulle vostre spalle, portate la Repubblica in ogni angolo del Paese, portate i valori che incarna e tutti ve ne dobbiamo essere profondamente grati”.

M5s: ‘Bretella Campogalliano–Sassuolo: serve chiarezza e lo stop immediato ai lavori’

M5s: ‘Bretella Campogalliano–Sassuolo: serve chiarezza e lo stop immediato ai lavori’Il Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna esprime forte preoccupazione per l’avvio della cosiddetta “fase esecutiva” della Bretella Campogalliano–Sassuolo, con attività di esproprio e taglio della vegetazione già in corso, nonostante la mancata certezza sulla reale fattibilità dell’opera, sul piano economico-finanziario e sulla validità della concessione A22, ancora oggetto di rilievi a livello europeo.

Le dichiarazioni della concessionaria AutoCS, che nega l’evidenza parlando di “assenza di deforestazione” e di un presunto “aumento del verde”, contrastano con le immagini e le segnalazioni che mostrano interventi già avviati sul territorio e alimentano la crescente preoccupazione dei cittadini e dei sindaci del distretto ceramico, che hanno espresso l’esigenza di chiarezza e trasparenza di fronte a un progetto che suscita interrogativi e incertezze diffuse.

Come Movimento 5 Stelle riteniamo necessario assumere un’iniziativa urgente nelle sedi istituzionali competenti, per sospendere ogni attività sul campo fino alla piena verifica della legittimità del progetto, della sostenibilità ambientale e dell’effettiva utilità pubblica dell’opera. Non si può procedere con interventi irreversibili in assenza di certezze e con un dibattito ancora aperto sul futuro dell’infrastruttura.

L’Emilia-Romagna non può continuare a primeggiare nel consumo di suolo: occorre coerenza con gli obiettivi di transizione ecologica e mobilità sostenibile. Il Movimento 5 Stelle continuerà a monitorare la situazione e a promuovere soluzioni alternative più rispettose dell’ambiente e dei territori coinvolti.

(I Coordinatori del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna: Gabriele Lanzi, Provincia di Modena: Massimo Bonora)

Premio Cultura Emilia-Romagna a Mariangela Gualtieri, poetessa e drammaturga e Nino Migliori, artista e fotografo

La poetessa e drammaturga, Mariangela Gualtieri, e l’artista e fotografo, Nino Migliori, sono le due personalità scelte dalla Regione per l’edizione 2025 del Premio Emilia-Romagna Cultura.

Il riconoscimento, alla seconda edizione, è stato conferito dalla Giunta regionale e sarà consegnato a gennaio 2026 nel corso di una cerimonia pubblica dal presidente, Michele de Pascale, e dall’assessora alla Cultura, Gessica Allegni.

“Abbiamo scelto due figure importanti per la cultura emiliano-romagnola- spiegano de Pascale e Allegni-. Gualtieri e Migliori sono artisti di riconosciuto talento che, con il loro lavoro, hanno dato lustro e arricchito la nostra regione. Le loro opere hanno promosso la nostra terra e la nostra identità al di fuori dai confini regionali. Riteniamo perciò giusto esprimere la gratitudine di tutta la comunità dell’Emilia-Romagna e consegnare questo riconoscimento per il loro impegno e il loro straordinario contributo in ambito culturale”.

Per la poetessa Mariangela Gualtieri, nata a Cesena dove tuttora risiede e lavora, una delle voci più intense e riconoscibili della poesia contemporanea italiana, la motivazione del premio è legata al suo contributo straordinario alla valorizzazione della poesia e del teatro in Emilia-Romagna, con un impatto che ha travalicato i confini regionali e nazionali. Per il fotografo Nino Migliori, uno dei più importanti e versatili autori italiani nel campo della fotografia artistica, nato a Bologna dove ancora vive e lavora, la motivazione è legata alla continua ricerca condotta nel corso di oltre sette decenni ottenendo riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Il Premio Emilia-Romagna Cultura, ideato dall’assessore alla Cultura Mauro Felicori nella passata legislatura, viene assegnato annualmente a una donna e a un uomo che si siano particolarmente distinti in ambito culturale, scelti tra le persone in vita che siano nate e/o residenti, vivano o lavorino in Emilia-Romagna e che abbiano dato lustro alla regione nel corso della loro vita.

Chiuso per 15 giorni un esercizio di vicinato a Formigine per vendita di alcolici a minori

Chiuso per 15 giorni un esercizio di vicinato a Formigine per vendita di alcolici a minoriNella mattinata di oggi, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena ha notificato il provvedimento del Questore, adottato ai sensi dell’art. 100 del TULPS, della durata di 15 giorni a decorrere dalla data odierna, al titolare della licenza di un esercizio di vicinato a Formigine.

Nell’ultimo periodo erano giunte numerose segnalazioni da parte dei residenti circa la presenza nei pressi del negozio di giovani particolarmente rumorosi e molesti, in stato di alterazione psico fisica da verosimile assunzione di sostanze alcoliche. A seguito di una serie di verifiche effettuate dalla Polizia Locale di Formigine è stata accertata la vendita di bevande alcoliche a minori da parte dell’esercente.

All’esito dell’istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Amministrativa, il Questore di Modena, con decreto, ha disposto la chiusura dell’attività per 15 giorni a decorrere dalla data odierna.

Si tratta di un provvedimento a garanzia dell’ordine e della sicurezza dei cittadini che ha come ratio quella di impedire, attraverso la chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale. L’area rimane oggetto di continui monitoraggi da parte delle pattuglie della Questura, anche per verificare il rispetto della misura.

Gli Info Point ambientali arrivano nei quartieri

Gli Info Point ambientali arrivano nei quartieriDopo la positiva esperienza delle Fiere d’Ottobre, da sabato prossimo per sette sabati, gli “Info point” ambientali saranno presenti nei quartieri cittadini.

Dal prossimo sabato, 15 novembre, infatti, a cura dell’Ufficio Ambiente del Comune di Sassuolo  saranno attivati gli Info Point ambientali nei principali quartieri di Sassuolo, con l’obiettivo di fornire informazioni e supporto pratico su temi legati alla gestione sostenibile dei rifiuti e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Un’iniziativa che, terminato il primo ciclo di sette incontri, proseguirà anche nei primi mesi del 2026.

Presso gli Info Point sarà possibile: ricevere informazioni utili per ridurre la produzione di rifiuti domestici, attraverso semplici accorgimenti quotidiani e buone pratiche di consumo sostenibile; approfondire il tema del riutilizzo e delle modalità per allungare il ciclo di vita degli oggetti, riducendo così gli sprechi; conoscere le pratiche consigliate per minimizzare l’impatto ambientale nella vita di tutti i giorni; ottenere chiarimenti sul corretto conferimento dei rifiuti e sulla raccolta differenziata, con particolare attenzione al sistema di raccolta porta a porta adottato nel Comune di Sassuolo; ritirare i sacchetti per la raccolta porta a porta (organico, plastica/lattine, carta) su presentazione delle tessere Smeraldo; sarà possibile inoltre sostituire la Carta Smeraldo in caso di smarrimento.

Gli operatori presenti saranno a disposizione per rispondere alle domande dei cittadini , fornire materiale informativo e supportarli nell’adozione di comportamenti più sostenibili.

  • Si inizierà sabato 15 novembre, dalle ore 9 alle ore 13, con l’appuntamento a San Michele in Piazza Don Gaetano Ruini.
  • Sabato 22 novembre a Pontenuovo
  • Sabato 29 novembre a Rometta
  • Sabato 6 dicembre a Braida
  • Sabato 13 dicembre in Centro Storico
  • Sabato 17 gennaio al quartiere Parco
  • Sabato 24 gennaio a Madonna di Sotto

Istituito a Formigine il premio “Ginkgo d’oro”

Istituito a Formigine il premio “Ginkgo d’oro”

Nel corso dell’ultima seduta, il Consiglio comunale di Formigine ha approvato l’istituzione del premio “Ginkgo d’Oro”, un riconoscimento destinato a persone, enti e personalità che, con opere e azioni di alto valore civile, abbiano contribuito in modo significativo alla crescita umana e sociale della comunità.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare l’impegno civico e promuovere i valori di solidarietà, partecipazione e cultura locale che caratterizzano la vita formiginese.

Il premio trae ispirazione dal ginkgo, albero millenario simbolo di resilienza, forza e rinascita, presente nel parco storico di Villa Gandini. I due esemplari di ginkgo biloba accompagnano la vita della comunità da generazioni e rappresentano una memoria vivente delle trasformazioni del territorio. L’onorificenza può essere attribuita anche a personalità o enti che, pur non avendo la residenza o la sede a Formigine, abbiano comunque contribuito a dare lustro alla città.

Le proposte di attribuzione del premio potranno essere presentate dai membri della Giunta, del Consiglio comunale e dei Consigli di frazione, ma anche da enti, associazioni e singoli cittadini. L’assegnazione avverrà ogni anno entro il 31 luglio.

“Con il premio “Ginkgo d’oro” – dichiara la Sindaca Elisa Parenti – vogliamo riconoscere e valorizzare chi, con il proprio impegno quotidiano, contribuisce a rendere Formigine una comunità più solidale, consapevole e unita. A Formigine il ginkgo è parte integrante del nostro patrimonio naturale e culturale e richiama i valori di saggezza, pace e speranza che come Amministrazione intendiamo promuovere e trasmettere. Questo albero, simbolo di resilienza e rinascita, rappresenta al meglio la forza dei legami che ci uniscono e la capacità della nostra città di crescere restando fedele ai propri valori”.

Sabato Federico Rampini a “Crogiolo 25: visioni contemporanee”

Sabato Federico Rampini a “Crogiolo 25: visioni contemporanee”
immagine a corredo fornita dal Comune di Sassuolo

Si terrà sabato 15 novembre, con ingresso gratuito alle dalle ore 18 al Crogiolo Marazzi, il primo appuntamento autunnale di “Crogiolo 25: visioni contemporanee”  in cui il giornalista e saggista Federico Rampini terrà una lectio sul suo nuovo libro “La lezione del Giappone. Il paese che anticipa le sfide dell’occidente (Mondadori, 2025)”.

“Il mondo sta riscoprendo il Giappone. Un sintomo è il boom di visitatori, che sconvolge un paese poco abituato all’overtourism. È una riscoperta che ha molte facce. La rinascita dell’industria nipponica è quasi invisibile, nascosta in prodotti ad altissima tecnologia di cui nessuno può fare a meno. Più vistoso è invece il «soft power» di Tokyo, che dilaga da decenni nella cultura di massa: dai manga agli anime, dai videogame alla letteratura, dal cinema al J-pop, adolescenti e adulti occidentali assorbono influenze nipponiche talvolta senza neppure saperlo. Il sushi è ormai globale quanto la pizza. Se si elencano tutte le mode nate nel Sol Levante, colpisce un’analogia con quel che fu l’Inghilterra dei Beatles negli anni Sessanta. Persino la sua spiritualità, dallo shintoismo al buddismo zen, ha esercitato una presa potente su noi occidentali, anticipando l’ambientalismo e il culto della natura come «divinità diffusa»”.

“Il Giappone è soprattutto un laboratorio d’avanguardia per le massime sfide del nostro tempo: fu il primo a conoscere denatalità, decrescita demografica, aumento della longevità. Dentro le soluzioni che sperimenta per invecchiare bene c’è una lezione per tutti noi.”

Federico Rampini, che lo frequenta da oltre quarant’anni, ci guida in questo viaggio fra i misteri di una civiltà antichissima e affascinante, un paese che condensa modernità e rispetto della tradizione come nessun altro, e ciononostante deve far fronte a numerosi paradossi: il paradiso delle buone maniere può essere vissuto come una prigione di conformismo, tanto che alcuni decidono di scomparire, evaporando nel nulla. E come conciliare i tassi di criminalità più bassi del mondo con l’esistenza della temuta mafia Yakuza?

Anche la sua centralità geopolitica è fondamentale. Ottant’anni di dibattito sull’atomica acquistano una prospettiva nuova, quando li si ricostruisce da Hiroshima. Per non parlare del futuro della Cina e della sfida che essa lancia all’Occidente: nessuno è in grado di decifrarlo meglio dei giapponesi, che hanno millecinquecento anni di esperienza. Il Sol Levante, inoltre, è stato il primo a sperimentare i fulmini del protezionismo americano, fin dagli anni Settanta, ispirando Donald Trump.

“In un mondo in cui sempre più paesi riscoprono il capitalismo di Stato, le politiche industriali, la geoeconomia, la lezione del Giappone, preziosa quanto silenziosa, è la mappa di un futuro che riguarda tutti noi.”

 

‘Dagli Affreschi alle Storie’, domenica presso la Chiesa di San Francesco a Sassuolo

‘Dagli Affreschi alle Storie’, domenica presso la Chiesa di San Francesco a SassuoloDomenica 16 novembre, ore 16.30, l’ultimo appuntamento dell’itinerario ‘Dagli Affreschi alle Storie’, presso la Chiesa di San Francesco in Rocca a Sassuolo, promossa dall’Arciconfraternita del SS Crocifisso, Associazione Uciim Modena-Sassuolo, Viceversa Aps e con il patrocinio del Comune di Sassuolo.

L’incontro ‘Francesco I e la Basilica della Ghiara’, tenuto da Alessandra Borghi, Presidente di Uciim Modena Sassuolo e moderata da Laura Corallo, racconterà la storia che segnò l’origine della Basilica della Ghiara, a Reggio Emilia, uno dei massimi esempi di arte sacra in Emilia Romagna. La Ghiara, infatti, affonda le sue radici in un evento straordinario: il 29 aprile, 1596, il giovane Marchino, sordomuto, riacquistò udito e parola pregando davanti a un’immagine della Madonna dipinta su un muro. L’episodio, riconosciuto da Papa Clemente VIII, portò all’autorizzazione dei pellegrinaggi e alla costruzione del santuario. Nel Seicento, Francesco I d’Este, duca di Modena e Reggio, fece della Ghiara un simbolo della corte estense, unendo arte, fede e potere dinastico.

Nelle prossime settimane, a completamento dell’appuntamento, sarà organizzata una visita guidata speciale alla Basilica della Ghiara a Reggio Emilia, per ammirare da vicino la ricchezza del suo  patrimonio artistico e spirituale ma anche un simbolo della corte estense, unendo arte, fede e potere dinastico.

Ingresso gratuito.

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 13 novembre 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 13 novembre 2025Sereno o poco nuvoloso con addensamenti sui crinali appenninici. Locali foschie dense o banchi di nebbia potranno interessare localmente le aree di pianura nelle prime ore del giorno. Temperature senza variazioni di rilievo, minime attorno ai 10 gradi, massime tra 16 e 20 gradi. Venti deboli da ovest/sud-ovest. Mare calmo o poco mosso.

(Arpae)

Chernobyl, trent’anni di solidarietà. Sabato a Maranello il convegno e la mostra

Chernobyl, trent’anni di solidarietà. Sabato a Maranello il convegno e la mostra
Foto fornita da Associazione Chernobyl Odv

Sabato 15 novembre alla Biblioteca Mabic di Maranello l’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano Modenese, Formigine OdV ricorderà i 30 anni dalla fondazione con una mostra e un convegno.

Il convegno ripercorrerà il lungo percorso di solidarietà dell’Associazione che opera da tanti anni sul territorio con il progetto di accoglienza dei bambini di Chernobyl e con tante altre iniziative, sia nelle zone contaminate di Bielorussia, sia sul territorio del Distretto Ceramico.
Un impegno che negli anni ha visto 495 bambini ospitati nel distretto, con 255 famiglie del territorio coinvolte in 28 progetti di accoglienza, 12 progetti di cooperazione realizzati in Bielorussia, l’impegno sull’emergenza Ucraina sul territorio, attività nelle scuole, il contributo decisivo per la nascita dell’Associazione Reti di Famiglie Accoglienti, quasi 1 milione di euro investiti nei progetti.
Tutto questo verrà presentato nel convegno che prevede, dopo il saluto del Sindaco di Maranello Luigi Zironi, la relazione del Presidente dell’Associazione Paolo Fontana, della Presidente della Fondazione Help di Minsk Tamara Abramchuk e del Presidente dell’Associazione S. Matteo di Nichelino, partner in tanti progetti.
Durante la mattinata verrà presentato un video filmato con le interviste ad ex bambini accolti, ora adulti, e alle famiglie che li hanno ospitati: “sarà un momento particolarmente emozionante”, spiega il Presidente Paolo Fontana, “che renderà chiari i fili invisibili e l’affetto che legano per sempre le famiglie ai bambini”.

La mattinata, aperta alla partecipazione di tutti, partirà alle 9,30 con la presentazione di una piccola mostra con tutti i materiali relativi ai progetti realizzati in questo lungo percorso per poi proseguire con il convegno a partire dalle ore 10.

Sanità regionale e mobilità interregionale: la posizione di ANISAP Emilia Romagna

Sanità regionale e mobilità interregionale: la posizione di ANISAP Emilia Romagna
Massimo Carpigiani – Presidente Anisap Emilia Romagna

In relazione al recente dibattito sulla gestione della sanità regionale e sull’ipotesi di limitare l’accesso ai servizi per i pazienti provenienti da altre regioni, ANISAP Emilia Romagna – Associazione delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private Accreditate – ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti sul ruolo e sulle modalità operative delle strutture private accreditate che collaborano con il Servizio Sanitario Regionale.

“I nostri poliambulatori privati accreditati operano in base a contratti annuali con limiti di budget fissati dalle Ausl locali: non abbiamo né autonomia né possibilità di generare sforamenti. È quindi scorretto e fuorviante far ricadere genericamente anche sul nostro comparto responsabilità che non ci appartengono. Oggi la vera urgenza è garantire la continuità delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale anche per il 2026: senza certezze contrattuali, milioni di prestazioni rischiano di non poter essere assicurate ai cittadini”, commenta Massimo Carpigiani, presidente di ANISAP Emilia Romagna.  “Come Anisap – continua Carpigiani – riteniamo essenziale che il confronto sul tema della mobilità sanitaria si sviluppi su basi tecniche e trasparenti, distinguendo le responsabilità e riconoscendo il ruolo fondamentale del comparto privato accreditato della specialistica ambulatoriale nella rete dei servizi sanitari regionali”.

Le strutture associate ad ANISAP rappresentano una componente fondamentale del sistema sanitario emiliano-romagnolo, contribuendo ogni anno con milioni di prestazioni specialistiche a favore dei cittadini della regione. Secondo i dati più recenti, nel 2023 le strutture private accreditate hanno erogato quasi 4 milioni di prestazioni, pari a oltre un quarto del totale delle attività ambulatoriali regionali. Questo contributo è essenziale per garantire accesso, prossimità e continuità delle cure sul territorio.

È importante ricordare che i poliambulatori privati accreditati operano entro limiti di budget annuali rigidamente definiti dalle Aziende USL locali e approvati dalla Regione Emilia-Romagna. Tali vincoli stabiliscono con precisione i volumi massimi di attività erogabili per conto del Servizio Sanitario Nazionale e impediscono alle strutture di superare la spesa programmata. Per questa ragione, non è possibile attribuire al comparto privato accreditato che eroga prestazioni di specialistica ambulatoriale  alcuna responsabilità rispetto a eventuali squilibri di bilancio nel sistema sanitario regionale.

In merito alla situazione attuale, ANISAP Emilia Romagna esprime forte preoccupazione per la mancata definizione dell’accordo quadro per il 2026, che disciplina i rapporti con le strutture private accreditate e scadrà il 31 dicembre di quest’anno. In assenza di un rinnovo o di una proroga, le strutture si troveranno nell’impossibilità di programmare le attività per il prossimo anno, con il rischio concreto di interruzioni nell’erogazione delle prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

La Regione Emilia-Romagna a Bruxelles per la ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’

La Regione Emilia-Romagna a Bruxelles per la ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’Il valore delle 44 produzioni a indicazione geografica emiliano-romagnole e gli investimenti finalizzati a promuoverle nel mondo saranno al centro delle iniziative che la Regione Emilia- Romagna – in collaborazione con Art-ER, Apt Servizi, la Delegazione regionale presso l’Unione Europea, l’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles e la Fondazione CasArtusi – ha in programma oggi a Bruxelles, per celebrare la ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’, e sostenerne la candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.

Il programma include una serie di eventi attraverso i quali la Regione conferma il suo impegno nella promozione della gastronomia italiana e del suo riconoscimento a livello internazionale, sottolineando come la cucina sia simbolo di identità, cultura e convivialità.

Tra le iniziative, questa sera lo spettacolo all’Istituto Italiano di Cultura, cui parteciperà l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ‘E Risalutami tuo fratello’ di e con Marco Ligabue e Andrea Barbi che racconta l’Emilia-Romagna attraverso il suo cibo, la sua musica e i suoi luoghi. Durante la serata, ai circa 300 ospiti accreditati, sarà proposta la degustazione di 15 prodotti emiliano-romagnoli (Aceto balsamico di Modena Igp, Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop, Aglio di Voghiera Dop, Culatello di Zibello Dop, Olio EVO di Brisighella Dop, Parmigiano-Reggiano Dop, Piadina romagnola Igp, Prosciutto di Parma Dop, Riso del Delta del Po Igp, Scalogno di Romagna Igp, Coppa, Pancetta e Salame piacentini Dop), oltre ai vini dell’Emilia-Romagna forniti da Enoteca regionale. Protagonista a Bruxelles anche l’erbazzone reggiano, in attesa del riconoscimento come 45mo prodotto Igp, presente in degustazione e presentato dall’Associazione produttori erbazzone reggiano.

“La cucina e i prodotti agroalimentari italiani ed emiliano-romagnoli sono sempre più apprezzati nel mondo- afferma l’assessore Mammi-. Non è un caso che l’Emilia-Romagna sia chiamata la Food Valley d’Italia con 3,9 miliardi di euro di valore per la sola Dop Economy, mentre tutta la produzione agroalimentare vale 37 miliardi di euro, di cui più di 10 miliardi esportati in tutto il mondo. È già arrivato il primo riconoscimento positivo da parte dell’Onu sul dossier per la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco, la prima tappa di un percorso che ci auguriamo si chiuda positivamente il prossimo dicembre a New Delhi”.

“L’attuale fase di instabilità internazionale sta rendendo però evidente che l’Europa non può arretrare nella capacità di produrre cibo e dipendere dall’estero in quest’ambito- prosegue l’assessore-. Non è solo una questione economica, ma di democrazia, sicurezza strategica, tutela dei territori e delle comunità rurali. Anche per questi motivi l’Emilia-Romagna, insieme al Comitato delle Regioni, esprime forte contrarietà alla proposta della Commissione sul nuovo bilancio pluriennale, che accorpa Pac e Fondi di Coesione, riducendo l’autonomia regionale e prevedendo un taglio alle risorse agricole, con gravi effetti su redditi e investimenti delle imprese e sulla sicurezza alimentare”.

“Chiediamo con forza che l’agricoltura e l’agroalimentare tornino al centro delle politiche europee- conclude Mammi- avanzando tre proposte: un piano europeo di investimento sulla promozione e conoscenza delle Dop e Igp con un fondo straordinario da 1 miliardo, l’inserimento delle indicazioni geografiche in tutta la rete di ristorazione europea, un vero e proprio piano che investa nei ristoranti su tutto il continente stimolandoli a impiegare questi prodotti nei loro piatti e a introdurli nelle carte dei menu. Infine, una formazione capillare per le giovani generazioni europee, nelle scuole di cucina e alberghiere su tutto il territorio dell’Unione. È il momento che l’Europa torni ad essere un luogo di decisioni coraggiose, dove sia chiaro che produrre cibo non significa produrre una semplice commodity, ma investire in cultura alimentare e dei territori, identità e futuro, per costruire un’Unione europea più forte, giusta e sicura”.

I numeri delle Dop e Igp in Emilia-Romagna

Secondo i dati Qualivita/Ismea il valore complessivo della Dop-Economy dell’Emilia-Romagna è di 3,9 miliardi di euro di cui 3,5 miliardi sono generati dal cibo, con un impatto dell’88,5% sul paniere nazionale in termini assoluti, e 455milioni provengono dai vini a indicazione geografica, con un impatto dell’11,5% sull’intero paniere nazionale.

Oltre a svolgere un importante ruolo economico, le indicazioni geografiche influenzano fortemente anche l’equilibrio territoriale, contribuendo a tenere insieme le comunità nelle zone rurali offrendo posti di lavoro, presidio sociale e una fortissima identità culturale in un territorio dove lavorano circa 53mila imprese agricole e agroalimentari, di cui circa 4.500 nell’industria alimentare.

Per contribuire alla promozione nazionale e internazionale dei gusti e dei valori rappresentati da questi prodotti la Regione Emilia-Romagna nel biennio 2025/2026 ha investito complessivamente 25 milioni di euro, di cui 7 milioni destinati ad un bando per la promozione dei vini a qualità certificata nei paesi extra europei, che verrà rinnovato nel 2026, 5 milioni per un bando per la promozione internazionale di prodotti alimentari certificati all’interno dell’unione europea e altri 6 milioni per la promozione nazionale attraverso la partecipazione a fiere, manifestazioni e azioni dirette territoriali.

Il percorso per il riconoscimento dell’erbazzone reggiano

Nei prossimi mesi il numero delle produzioni a indicazione geografica dell’Emilia-Romagna è destinato a salire a 45. Si è avviato verso la conclusione, infatti, l’iter per il riconoscimento dell’erbazzone reggiano, grazie a un’azione promossa dall’associazione dei produttori, dagli enti locali e supportata dalla Regione e da componenti del Parlamento europeo.

Si tratta di una torta salata composta da due strati di pasta frolla non lievitata e ripiena di spinaci o bietole e formaggio Parmigiano Reggiano Dop, originaria di Reggio Emilia che dalle cucine di tutte le case è entrata a far parte della tradizione e dell’identità del territorio.

L’impegno condiviso di AUSL Modena, medici di famiglia e specialisti sull’appropriatezza delle prescrizioni

L’impegno condiviso di AUSL Modena, medici di famiglia e specialisti sull’appropriatezza delle prescrizioniPrescrivere visite ed esami giusti, per i pazienti giusti, ovvero quelli che ne hanno necessità, significa usare in modo responsabile ed efficiente le risorse sanitarie: è dentro a questo orizzonte che l’Azienda USL di Modena ha siglato un accordo innovativo con i Medici di Medicina Generale (MMG), rappresentati dalla FIMMG, per promuovere l’appropriatezza delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e diagnostiche.

Al centro dell’accordo, che sarà presentato il 27 novembre in una conferenza stampa, sono stati posti precisi obiettivi, condivisi coi MMG, il cui raggiungimento viene premiato non solo dal punto di vista economico, ma anche mettendo a disposizione degli ambulatori strumenti diagnostici che consentono di dare risposta ai bisogni di bassa complessità, quelli più frequenti e per i quali non è sempre necessario il ricorso a una visita specialistica. Con una particolare attenzione alle medicine di gruppo che non dispongono di attrezzature e che hanno professionisti già formati all’utilizzo, oltre alle aree particolarmente disagiate, al fine di migliorare la capacità di risposta dei singoli territori.

Il fenomeno dell’inappropriatezza continua a rappresentare un elemento che incide notevolmente sulla capacità del sistema di garantire equità nell’offerta delle prestazioni, con il rischio che queste non siano utilizzate da chi ne ha veramente bisogno. L’accordo siglato in settembre e modificato a fine ottobre con un “addendum” per accompagnare il percorso insieme ai medici e agli specialisti, prende origine proprio dai criteri nazionali e regionali di appropriatezza, parametri che forniscono in modo puntuale le indicazioni sull’esecuzione delle prestazioni, ma che non sempre vengono rispettati: quali visite o esami sono necessari a quella tipologia di paziente, quando e perché. Molti medici già le rispettano ma, prendendo ad esempio 12 prestazioni tra le più “critiche”, esistono notevoli discrepanze tra un professionista e l’altro: a parità di pazienti, c’è chi in un anno prescrive 30 visite urologiche e chi 70, e dunque la possibilità per i medici di confrontarsi con un valore mediano offre una indicazione se quanto stanno prescrivendo è troppo o, in alcuni casi, troppo poco. L’impegno al rispetto dei criteri è stato richiesto allo stesso modo ai medici specialisti, che inviano i pazienti ai medici di medicina generale con la richiesta di effettuare esami: il lavoro in corso infatti è unico e congiunto con tutti i professionisti che effettuano le prescrizioni.

Allo scopo, è stata attivata una piattaforma digitale aziendale che consentirà ai medici di monitorare le proprie prescrizioni e confrontarsi con i benchmark provinciali: tramite il monitoraggio di diversi profili di pazienti, si forniscono così ai medici informazioni di confronto per analizzare anche dove le stesse risorse vengono utilizzate in modo differente.

“Dobbiamo garantire un uso responsabile delle risorse sanitarie che oggi più che mai sono sottodimensionate rispetto alla domanda – chiarisce il Direttore generale Mattia Altini –. Per questo, mentre noi ci impegniamo a garantire l’offerta ai nostri cittadini, abbiamo anche il dovere di assicurarci che queste prestazioni vadano alle persone giuste, cioè ai pazienti che he hanno davvero bisogno, perché ogni esame inappropriato viene tolto a qualcuno che invece ne avrebbe necessità. Siamo partiti analizzando gli iperconsumi di prestazioni su cui è urgente intervenire, ma l’obiettivo non è indurre i medici a prescrivere indiscriminatamente ‘meno’. Bensì fornire strumenti e dati per valutare, come singoli e come comunità professionale, come e dove si può prescrivere ‘meglio’, incentivando ad essere virtuosi”. Anche quando ciò significa dover spiegare a un cittadino che l’esame che sta chiedendo non è veramente necessario, che è una parte molto difficile della relazione medico-paziente.

“Dietro questa operazione c’è il concetto di alleanza tra gli attori del sistema, Aziende sanitarie, medici di medicina generale e specialisti, per un uso appropriato delle risorse del sistema, un’alleanza fondata sul confronto e su un metodo di letteratura internazionale che parte dall’analisi degli accadimenti e dal feedback dei professionisti, uno strumento di miglioramento che ha funzionato in tutti i settori in cui è stato applicato. Infine, quando si dice di prescrivere la cosa giusta al paziente, questo non significa per forza ridurre le attività ma in talune circostanze, anche aumentarla. Siamo convinti – conclude – che il coinvolgimento diretto dei professionisti e il monitoraggio costante siano la chiave per migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini, e i medici ce lo hanno dimostrato aderendo con convinzione a questa proposta”.

L’accordo

Nei presupposti dell’Accordo collettivo nazionale dei medici è posta al centro l’appropriatezza, sia nella clinica che nell’attività di prescrizione di visite ed esami, declinata nel perseguimento di un utilizzo appropriato delle prestazioni, anche a seguito della partecipazione a percorsi finalizzati alla stesura di protocolli e linee d’indirizzo regionali.

In questo percorso si inserisce la delibera, adottata il 28 ottobre 2025 come “addendum” a quella già adottata lo scorso 5 settembre, che introduce un sistema di monitoraggio costante, volto a valorizzare il ruolo dei medici di base nella gestione responsabile delle risorse sanitarie.  

A partire dal 2025, i medici che mantengono il numero di esami specialistici prescritti entro una certa soglia rispetto alle prescrizioni del 2024 riceveranno, nell’ambito di fondi che erano già a loro destinati, 1,2 euro per ogni assistito all’anno. L’accordo riguarda dodici tipologie di prestazioni, tra cui visite di chirurgia vascolare, dermatologia, fisiatria, gastroenterologia, oculistica, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia, TAC, risonanze magnetiche, gastroscopie e colonscopie.

Valido dal 1° ottobre 2025 al 30 settembre 2026, rappresenta la prima estensione del progetto anche all’ambito specialistico e diagnostico, dopo le esperienze regionali già attive sulla prescrizione dei farmaci.

La nuova scuola dell’infanzia di Spezzano è quasi pronta

La nuova scuola dell’infanzia di Spezzano è quasi prontaA meno di due anni dalla posa della prima pietra, la nuova e moderna scuola dell’infanzia di Fiorano Modenese, che sostituirà Villa Rossi a Spezzano, è ormai pronta.

Verrà inaugurata sabato 13 dicembre, dopo poco più di un anno e mezzo di lavori, seguiti agli interventi di urbanizzazione dell’area di via Ghiarella, in quello che sarà un vero e proprio polo scolastico, che vede già la presenza della scuola media Bursi e, in futuro, quella di una nuova scuola elementare e di una palestra, in un contesto ambientale piacevole e naturale.

In questi giorni si stanno completando le ultime opere e si stanno predisponendo gli arredi. Gli alunni e il personale potranno entrare nella nuova scuola a partire da gennaio 2026, dopo le festività natalizie.

Si attendono anche gli ultimi nullaosta per procedere all’intitolazione della struttura all’astrofisica Margherita Hack, proposta nata dal Consiglio d’Istituto del Comprensivo Francesca Bursi e accolta dall’Amministrazione di Fiorano Modenese.

La nuova scuola dell’infanzia, oltre ad avere una estetica curata, è un edificio, privo di barriere architettoniche, sicuro ed efficiente, realizzato con materiali duraturi e performanti, all’avanguardia rispetto alle norme antisismiche e dal punto di vista energetico, con emissioni e costi energetici quasi azzerati (NZEB). Ci saranno elementi innovativi anche dal punto di vista didattico, capaci di fare fronte alle esigenze dei piccoli alunni, insieme a spazi aperti per lasciare loro la possibilità di apprendere attraverso il gioco, il divertimento e la condivisione.

Particolare attenzione è stata posta anche al tema della mobilità e della sicurezza, con modifiche sulla viabilità in via Ghiarella utili alla creazione di una pista ciclabile, di percorsi pedonali e di aree di manovra per i bus.

“Investire nei bambini significa investire nel futuro della nostra comunità. Abbiamo voluto un edificio moderno, sostenibile e all’avanguardia, pensato per rispondere alle esigenze educative di oggi e di domani. In questi spazi prenderà forma una scuola capace di unire qualità didattica, benessere e inclusione, dove ogni bambino potrà crescere in un ambiente che stimola curiosità, autonomia e creatività. Con questo progetto l’Amministrazione conferma la volontà di mettere l’educazione e la crescita dei più piccoli al centro delle proprie priorità, perché da qui passa la costruzione di una città più coesa, consapevole e pronta ad affrontare il futuro”, sottolinea Monica Lusetti, assessore alla Scuola e Edilizia scolastica.

“Si tratta di un’opera importante, dal costo di oltre 3 milioni di euro, avviata dalla precedente amministrazione e portata a termine nei tempi previsti, cosa per cui ringrazio tutti i tecnici, uffici comunali e le ditte che hanno lavorato al progetto”, aggiunge il sindaco Marco Biagini.

 

Formigine: conferita la cittadinanza onoraria a 22 bambini nati in Italia da genitori stranieri

Formigine: conferita la cittadinanza onoraria a 22 bambini nati in Italia da genitori stranieriSi è svolta oggi, martedì 11 novembre, all’Auditorium Spira mirabilis di Formigine, la cerimonia di conferimento delle cittadinanze onorarie a 22 bambini delle classi quinte delle scuole primarie e della prima media, nati in Italia da genitori stranieri.

Alla cerimonia, giunta alla terza edizione, hanno partecipato la sindaca Elisa Parenti, il vicesindaco Marco Casolari, l’assessora alla Pace Giorgia Lombardo, la presidente del Consiglio comunale Antonietta Vastola e la consigliera regionale Maria Costi. Presenti anche il comandante della Stazione dei Carabinieri di Formigine Giuseppe Caccavo, la comandante della Polizia Locale Susanna Beltrami e le dirigenti scolastiche Anna Maria Manzini e Monica Vecchio, rispettivamente del primo e del secondo circolo. Come da tradizione, è intervenuto il portavoce di UNICEF Italia Andrea Iacomini, che da sempre affianca il Comune in questa iniziativa.

La cerimonia nasce da una mozione approvata dal Consiglio comunale, con la quale si impegna la Giunta a conferire ogni anno la cittadinanza onoraria ai minori residenti a Formigine e nati in Italia da genitori stranieri, come riconoscimento per la positiva differenza che portano nella comunità e come segno dell’impegno dell’Amministrazione per favorirne la piena integrazione civile e sociale.

Dichiara la Sindaca Elisa Parenti: “Oggi questi bambini hanno ricevuto simbolicamente la cittadinanza onoraria del nostro Paese: un gesto semplice ma ricco di significato. È anche un modo per ringraziarli, perché con la loro storia e le loro origini portano un piccolo pezzo di mondo dentro Formigine. La cerimonia si tiene nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un’occasione per ricordare i diritti fondamentali dei bambini: il diritto di giocare, di studiare, di essere ascoltati, di crescere in un ambiente sicuro e sereno. Purtroppo non per tutti i bambini nel mondo è così. In tante parti del pianeta si combattono guerre che colpiscono proprio i più piccoli. Per questo voglio dire con forza che la pace è l’unica strada possibile, e nasce dai piccoli gesti quotidiani di rispetto e amicizia: accogliere un compagno nuovo, ascoltare chi viene da lontano, essere curiosi delle differenze invece che averne paura. Un ringraziamento speciale va ad Andrea Iacomini di UNICEF, che da sempre sostiene questa iniziativa e lavora ogni giorno per difendere i diritti dei bambini, garantendo loro protezione, istruzione e salute in ogni parte del mondo”.

Conclude Andrea Iacomini di UNICEF: “Oggi a Formigine abbiamo incontrato tanti bambini che sono diventati cittadini onorari di questa comunità. Si tratta di un atto formale ma dovuto, perché l’appartenenza a questo Paese oramai è nei fatti. La si vede nello sport, nelle attività che svolgono, nelle lingue che parlano, nei dialetti che ormai hanno fatto propri. Questa giornata è importante perché questi bambini devono sentirsi ciò che sono, ovvero cittadini italiani a tutti gli effetti, al di là di una legge che ancora non li riconosce. Anche oggi, insieme ai loro compagni di classe che li hanno sostenuti, ci hanno regalato una grande lezione di civiltà”.

In arrivo nuovi tempi e modalità per la conclusione dei lavori di ricostruzione dopo il terremoto del 2012

In arrivo nuovi tempi e modalità per la conclusione dei lavori di ricostruzione dopo il terremoto del 2012Dopo il terremoto che ha colpito nel maggio del 2012 sessanta comuni delle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna, l’Emilia-Romagna si avvia verso la conclusione del più ampio programma di ricostruzione mai avviato in regione. Questo anche grazie a un rinnovato quadro normativo collegato al passaggio dallo ‘stato d’emergenza’ allo ‘stato di ricostruzione’, previsto dalla Legge di Bilancio in fase di approvazione in Parlamento.

Queste novità saranno al centro dell’incontro pubblico ‘Le azioni del Commissario per la conclusione della ricostruzione residenziale Mude sisma 2012’,  che si svolgerà a Bologna mercoledì 12 novembre 2025, dalle ore 9 alle 13, nell’Aula Magna di viale Aldo Moro 30.
A guidare i lavori sarà l’assessore regionale con delega per la Ricostruzione delle aree terremotate, Davide Baruffi, che illustrerà una serie di strumenti operativi per sostenere e velocizzare ulteriormente la fase conclusiva della ricostruzione di edifici privati.

“Questo passaggio di paradigma – spiega Baruffi- consolida la piena continuità della ricostruzione post-sisma 2012 per i prossimi due anni, con il mantenimento dell’operatività del sistema delle norme e delle ordinanze. Così proseguirà il percorso di ricostruzione, condiviso tra istituzioni centrali, enti locali, professionisti, cittadini e imprese, con l’obiettivo di completare ogni intervento avviato, consolidare le buone pratiche sviluppate e garantire la piena rendicontazione delle risorse pubbliche impiegate”.

Tra le novità che saranno introdotte, una proroga dei tempi per la conclusione dei cantieri, che, anche in virtù del passaggio ad uno stato di ricostruzione biennale, potranno essere terminati entro il 31 dicembre 2026, anziché il 31 dicembre 2025. E poi l’attivazione di un supporto istruttorio dedicato ai Comuni mediante il rafforzamento della convenzione già in essere con Invitalia Spa: l’obiettivo è fornire assistenza tecnica per l’istruttoria delle istanze di erogazione a saldo affiancando quindi gli enti locali nella gestione delle procedure più complesse e accelerando la liquidazione dei contributi.
Infine, l’approvazione di un contributo straordinario per il completamento dei cantieri, destinato a sostenere quelli ancora attivi nel 2026 i cui beneficiari debbano far fronte a spese residue o sopravvenute, non comprese nei contributi già concessi e che non potranno essere più coperte dal Superbonus 110%.

“Siamo impegnati- ha aggiunto Baruffi- a migliorare ulteriormente le norme ora all’esame del Parlamento per sostenere e accelerare la ricostruzione privata e pubblica, a partire dalla possibilità di sfruttare il superbonus prevista per altre ricostruzioni. Ma già ora le ordinanze che stiamo emanando rafforzano il percorso di accelerazione e supporto alla ricostruzione residenziale privata avviato a giugno con alcune semplificazioni sulle modalità di adempimento agli obblighi da parte dei beneficiari dei contributi, e la possibilità di ridurre la propria esposizione finanziaria rivedendo in corso d’opera gli interventi da realizzare.

I dati aggiornati al 30 settembre 2025 confermano una tendenza di costante avanzamento dei lavori e una progressiva riduzione dei cantieri ancora in corso. In particolare, nell’ultimo periodo di rilevazione sui cantieri, da maggio a settembre 2025, è emerso che: quelli in corso passano da 414 a 388 (–6%); quelli non ancora avviati si riducono da 158 a 134 (–15%); aumentano i cantieri conclusi, da 9.225 a 9.270, per un totale di oltre 2,9 miliardi di euro di lavori completati su edifici abitativi.
Il rapporto tra lavori eseguiti e contributi concessi raggiunge quindi il 95,2%, rispetto al 94,6% di fine maggio.

Nuove terapie geniche per le malattie onco-ematologiche più rare, la Regione Emilia-Romagna al vertice in Italia per accesso alle cure

Nuove terapie geniche per le malattie onco-ematologiche più rare, la Regione Emilia-Romagna al vertice in Italia per accesso alle cure
Massimo Fabi

La sanità pubblica dell’Emilia-Romagna si conferma al vertice in Italia per la disponibilità e l’utilizzo dei farmaci per terapia genica destinati a curare malattie onco-ematologiche rare. A confermato, i dati 2024 diffusi dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e presentati a Roma durante l’8/o Report sugli ATMP-Advanced therapy medicinal products.

Gli ATMP sono medicinali biologici che offrono nuove opportunità di trattamento nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. In particolare quelli di terapia genica permettono di regolare, riparare, sostituire, aggiungere o eliminare una sequenza genetica e, nel caso di malattie genetiche in cui un gene è difettoso o assente, anche di trasferire la copia funzionante del gene in questione.

In particolare, l’Emilia-Romagna è risultata seconda in Italia per disponibilità di farmaci ATMP, dietro la sola Lombardia, che, però, dispone di 14 centri contro i 3 della Regione. Così come si è piazzata al secondo posto per numero di trattamenti nel 2024: ben 61, dietro sempre alla Lombardia, che ha il doppio della popolazione. Il 28% di chi ha avuto accesso a questi trattamenti proviene da fuori regione, confermando l’attrattività dell’Emilia-Romagna per innovazione e cure all’avanguardia. Infine, ottime anche le performance dei tempi di accesso alle prestazioni, che si attestano su una media di 145 giorni rispetto a una media nazionale di quasi un anno (le altre grandi regioni fanno segnare 227 giorni per la Lombardia e 260 per il Veneto).

La spesa pro-capite regionale per gli ATMP si attesta su 3,42euro, in linea con la media nazionale di 3,30 euro, confermano l’efficienza nella loro gestione.

“Risultati eccezionali che confermano come il servizio sanitario regionale stia investendo nel futuro e in linee di cura sempre più all’avanguardia- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Continueremo a farlo, perché è dovere delle istituzioni pubbliche promuovere lo sviluppo, la ricerca e l’accessibilità di queste tecnologie innovative, garantendo che i benefici del progresso scientifico siano condivisi in modo equo e sostenibile. Le terapie geniche- conclude Fabi- non sono soltanto una conquista biomedica, ma rappresentano un cambio di paradigma per i nostri sistemi sanitari, ponendo al centro la medicina personalizzata, la prevenzione genetica e la cura alla radice delle patologie”.

L’Emilia-Romagna è l’unica regione che ha disciplinato la gestione degli ATMP nell’ambito delle strutturazione delle reti di patologia all’interno della Rete Oncologica ed Emato-Oncologica, definendo un Gruppo di lavoro regionale denominato Advanced Therapy Medical Products (ATMP), che ha l’obiettivo di garantire la governance delle ATMP in regione e prevedere futuri sviluppi di ricerca non solo in oncoematologia e oncologia, ma anche verso altre aree terapeutiche, tra cui reumatologia, neurologia, immunologia e dermatologia aprendo nuove prospettive di cura.

L’Ospedale di Sassuolo diventa ‘Dementia Friendly’

L’Ospedale di Sassuolo diventa ‘Dementia Friendly’L’Ospedale di Sassuolo diventa “Dementia Friendly”, adattandosi alle esigenze delle persone con demenza, dotando i reparti di medicina (Area Blu, Area Verde e Lungodegenza) di ambienti pensati specificatamente per i pazienti che convivono con questa condizione.

L’obiettivo? Ridurre lo stress e migliorare l’esperienza di ricovero, non solo con una cura particolare degli ambienti ma anche attraverso una formazione specifica del personale sanitario, in collaborazione con i geriatri della Geriatria Territoriale dell’Azienda USL di Modena, e l’utilizzo di approcci non farmacologici come la stimolazione sensoriale e cognitiva. Approcci innovativi che mirano a prevenire il peggioramento delle difficoltà cognitive e funzionali, a ridurre l’insorgenza di disturbi del comportamento e a favorire il benessere della persona.

Sassuolo ha avviato questo percorso presentando un progetto speciale, anche grazie alla spinta dell’Associazione sostegno demenze Ass.S.De. del Distretto di Sassuolo, che è stato ‘vagliato’ da Federazione Alzheimer Italia ottenendo l’accreditamento come Dementia Friendly Hospital (https://www.dementiafriendly.it/). Già a inizio 2025, Federazione Alzheimer Italia aveva collaborato con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena facendo di Baggiovara il primo ospedale in Italia “amico delle Persone con demenza”. Si aggiunge quindi un tassello importante per l’intera Provincia, nella creazione di una ‘rete’ di strutture sanitarie sempre più attente e inclusive, dotate di personale formato e ambienti rassicuranti e accoglienti per rispondere al meglio ai bisogni delle persone con demenza.

Ad oggi, in Provincia di Modena sono circa 12 mila le persone con demenza. In questi casi, un ricovero in ospedale può risultare particolarmente complesso. L’ambiente sconosciuto, l’assenza di riferimenti familiari e la presenza di sintomi correlati al motivo del ricovero possono infatti generare agitazione e paura, peggiorando il disorientamento. Centrale, nel percorso promosso dall’Ospedale, che ha già coinvolto 18 medici, 43 oss e 73 infermieri, è anche il rapporto con i caregiver e la comunicazione con loro per condividere i bisogni assistenziali delle persone fragili e riconoscere e interpretare i sintomi comportamentali e psicologici della demenza, con particolare attenzione al contesto clinico.  L’intero percorso avviato in Ospedale a Sassuolo è in fase di certificazione anche da parte del “Dementia Services Development Centre” (DSDC) dell’Università scozzese di Stirling.

Il progetto messo in campo a Sassuolo, nei reparti di Medicina, ha ottenuto – per la prima volta nella storia dell’intera Provincia di Modena – un importantissimo ‘Global Grant’ locale del Rotary Club Sassuolo, al quale ha partecipato il Club gemello francese di Mandelieu Val de Siagne, raccogliendo complessivamente 32 mila dollari destinati a implementare e realizzare i diversi step dell’iniziativa.

LE DICHIARAZIONI

“Il progetto – racconta Maria Cristina Tarantino, Direttrice delle Professioni Sanitarie dell’Ospedale – nasce da tante segnalazioni che sono arrivate alla Direzione dell’ospedale, da parte di colleghi infermieri e dai volontari delle associazioni del territorio che, con sensibilità, si sono fatti portatori di un’esigenza espressa loro dai familiari di persone con demenza. L’intento era di migliorare la presa in cura di questi pazienti, proprio all’interno dell’ospedale. Da questo presupposto, abbiamo deciso di attivare prima di tutto un percorso di formazione trasversale degli operatori, insieme all’Azienda USL di Modena. Grazie a questo percorso di formazione, poi, abbiamo capito che avremmo potuto migliorare molte cose anche dal punto di vista logistico, e così abbiamo fatto. Voglio ringraziare tutti i colleghi delle diverse medicine per l’impegno e il lavoro di squadra che hanno permesso di realizzare questa iniziativa”.

“L’Ospedale di Sassuolo ‘Dementia Friendly’ è un traguardo importantissimo, che va a rafforzare il percorso fatto fino ad oggi nel Distretto di Sassuolo dove sono attualmente quattro le ‘Dementia Community Friendly’ – dichiara Federica Ronchetti, Direttrice del Distretto Sanitario di Sassuolo. In questo quadro è fondamentale la collaborazione e la progettazione con l’Ufficio piano e gli enti locali, che in questi anni hanno permesso di sensibilizzare la comunità sul tema della demenza. Ora, con l’aggiunta del contesto ospedaliero, prosegue un grande lavoro di rete, che ha l’obiettivo di accogliere e includere”.

 “Circa il 10.9% delle persone con demenza seguite dai servizi del territorio di Sassuolo hanno subito un ricovero in ospedale nel 2024” – sottolinea Barbara Manni, Responsabile della Geriatria Territoriale Area Sud dell’Ausl di Modena. “La Geriatria territoriale del Distretto di Sassuolo da anni collabora per fornire consulenze ai reparti dell’Ospedale e supporto nelle dimissioni protette. L’approccio multidimensionale tipicamente geriatrico, che non si basa solo sulla malattia ma anche sul contesto, è in grado di conoscere e prevenire le possibili complicanze portando a un miglioramento degli esiti del ricovero stesso. L’Ospedale di Sassuolo ha voluto fortemente la disseminazione e diffusione delle competenze a tutti i professionisti, non solo ai medici di reparto, perché solo in questa ampia collaborazione è possibile migliorare la qualità delle cure per le persone con demenza e i loro famigliari”.  

Il Rotary International è un’organizzazione mondiale di volontariato che riunisce oltre 1,4 milioni di soci in più di 46.000 club di tutto il mondo. La sua missione è promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace attraverso progetti di servizio che affrontano alcune delle sfide più urgenti: la salute, l’educazione, lo sviluppo economico, la tutela dell’ambiente e la promozione della pace. Il Rotary agisce secondo il motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, mettendo al centro la persona e la comunità. Con il progetto Best Practices in Dementia Care diamo concretezza allo slogan del Presidente Internazionale Francesco Arezzo, rilanciato dal Governatore del Distretto 2072 Guido Giuseppe Abbate: Uniti per fare del bene. La salute è il tema centrale dell’annata rotariana e la dignità delle persone fragili e dei familiari diviene il cuore della nostra azione – spiega la Presidente del Rotary Club Sassuolo, Beatrice Gattoni. Questo progetto, realizzato con il contributo della Rotary Foundation, è anche frutto della storica amicizia con il Rotary Club di Mandelieu-Val de Siagne, nostro gemello da oltre vent’anni. Abbiamo voluto trasformare gli scambi culturali e di amicizia in un’azione concreta di servizio, capace di unire due comunità e due Paesi attorno a un obiettivo comune: migliorare la qualità della cura e della vita delle persone più fragili. Il nostro service si propone come modello scalabile: non solo per la città di Cannes-Mandelieu, che potrà adattare le buone pratiche al proprio contesto, ma anche per altre realtà del Distretto 2072. Servire, per noi, significa ascoltare. Costruire soluzioni insieme, restituire speranza. Con questo progetto vogliamo lasciare un segno concreto e duraturo nella nostra comunità”.

“L’Associazione Sostegno Demenze Odv è stata costituita a Sassuolo nel 2001 – spiega il Presidente di Ass.S.De. Tonino Rovatti – con la finalità di migliorare la qualità della vita alle persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza e dare sostegno ai famigliari. In linea con questa finalità, AssSDe si è fatta promotrice, nel territorio, del progetto Dementia Friendly Community. La Comunità Amica può essere una città, un paese, una porzione di territorio, un ente, un luogo di cura come un ospedale, cioè tutte quelle realtà in cui ci sia una vita di relazioni umane, in cui le persone con demenza sono rispettate, comprese, sostenute. L’obiettivo è adottare un approccio accogliente e amichevole. Come AssSDe salutiamo con soddisfazione la promozione dell’Ospedale a Dementia Friendly a coronamento di un percorso condiviso anche con la nostra associazione”. 

“Siamo felici che anche l’Ospedale di Sassuolo entri a far parte della rete dei Dementia Friendly Hospital, – dichiara Francesca Arosio, psicologa e psicoterapeuta della Federazione Alzheimer Italia – Attraverso il Tavolo di Lavoro nazionale e la redazione di Linee di indirizzo dedicate, vogliamo creare un modello fondato sulla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, per garantire un’assistenza personalizzata, continua e rispettosa delle fragilità della persona. L’obiettivo è costruire contesti di cura in cui la demenza non sia vissuta come un ostacolo, ma come una condizione da accogliere e comprendere. Il cambiamento verso un ospedale più rispettoso dei bisogni delle persone con demenza e delle loro famiglie passa anche da piccoli accorgimenti organizzativi, come evitare spostamenti non necessari di letto o di reparto, ma è fondamentale innanzitutto riconoscere il ruolo attivo dei caregiver come parte integrante dell’équipe di cura. Consentire il loro accesso in reparto con modalità flessibili, al di là degli orari di visita, significa valorizzare le competenze e l’esperienza maturate nella quotidianità dell’assistenza”.

 

 

Dal 15 novembre in vigore l’obbligo di catene a bordo o pneumatici invernali

Dal 15 novembre in vigore l’obbligo di catene a bordo o pneumatici invernaliAnas ricorda che a partire dal 15 novembre sarà in vigore l’obbligo di catene a bordo o pneumatici invernali sulle strade statali maggiormente esposte al rischio di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio. Sul tratto appenninico della strada statale 3 bis “Tiberina” (E45) l’obbligo è invece già in vigore dal 1° novembre tra gli svincoli di Canili (km 162,698) e Sarsina Nord (km 195,000) fino al 30 aprile.

Fino al 15 aprile 2026 l’obbligo riguarda:

la statale NSA 313 “di San Lazzaro” dal km 0 al km 7,900, in Comune di San Lazzaro di Savena (BO);

– il “Raccordo Autostradale Ferrara – Porto Garibaldi”, dal km 0 al km 49,282;

– la strada statale 3bis “Tiberina” (E45): da Sarsina (km 195,000) fino a Ravenna al km 250,565;

– la strada statale 9 “Via Emilia”: in tratti saltuari tra il km 0 a Rimini ed il km 199,670 e dal km 213,172 ed il km 255,568 in provincia di Piacenza (confine regionale);

– la strada statale 9 VAR “Tangenziale Nord Ovest di Parma”; dal km 0 al km 18,644 e la statale 9 VAR/A “Tangenziale Sud di Parma” dal km 0 al km 13,177 e la strada statale 9 VAR/C “Variante di Forlimpopoli” dal km 0 al km 3,760;

– la strada statale 12 “dell’Abetone e del Brennero”: da Faidello (km 91,450) al km 98,990, dal km 123,700 al km 136,300, dal 139,500 al 148,250, dal 172,580 al 176,264 e dal 148,250 al 172,580;

 la strada statale 12 Dir  “Variante di Pievepelago”, dal km 0 al km 19,875 in provincia di Modena;

– la strada statale 12 VAR/A “Variante di Mirandola” dal km 0,000 al km 6,816;

– la strada statale 16 “Adriatica” saranno interessati diversi tratti dal confine regionale in provincia di Ferrara (km 69,514) al 74,051, dal 81,000 al 101,330, dal 103,089 al 129,020, dal 135,990 al 147,860, dal 157,860 al 206,584 e dal 216,762 al 223,410. Inoltre il provvedimento interesserà la “Variante di Alfonsine” dal km 0 al km 8,573 e la “Variante di Argenta” dal km 0 al km 7,320; saranno interessati diversi tratti dal confine regionale in provincia di Ferrara (km 69,514) al confine regionale in provincia di Rimini (km 223,410). Inoltre il provvedimento interesserà la “Variante di Alfonsine” dal km 0 al km 8,573 e la “Variante di Argenta” dal km 0 al km 7,320;

– la strada statale 45 “di Val di Trebbia”: da Gorreto, nel Comune di Ottone (km 61,720) a Piacenza (km 138,000);

– la strada statale 62 “della Cisa”: dal passo della Cisa (km 56,214) al km 111,260 a Parma;

– la strada statale 63 “del Valico del Cerreto”: dal passo del Cerreto (km 35,691) alla al km 105,000 a Reggio Emilia. Il provvedimento interessa anche della statale 63 Var “Variante di Bocco”, dal km 0 al km 1,500, in provincia di Reggio Emilia;

– la strada statale 64 “Porrettana”: da Ponte della Venturina (km 31,110) al km 37,790, dal 45,814 al 75,875, dal 82,450 al 83,878 e dal 100,103 al 137,580;

– la strada statale 67 “Tosco Romagnola”: da Osteria Nuova (confine regionale al km 142,269) al km 187,890 in provincia di Forlì Cesena e dal km 195,690 al km 213,511 a Ravenna e dallo svincolo di Classe (km 217,277) al km 232,377;

– la strada statale 72 “di San Marino”: dal km 0 al km 10,654;

– le strade statali 309 “Romea” dal km 0 a Ravenna al confine regionale (km 55,730) e la 309 Dir nell’intero tratto dalla zona industriale nord di Ravenna (rotatoria località Bassette) allo svincolo A14dir – SS16 e la 309 Dir/A “Gran Linea” dal km 0 al km 8,650;

– la strada statale 10 “Padana Inferiore”: dal km 164,878 (innesto con la SS 412) al km 184,495 e dal km 192,862 a Piacenza (km 217,258);

– la strada statale 65 “della Futa ”: da confine reginale con la Toscana (km 61,695) all’innesto con la Fondovalle Savena (km 90,775) e la strada statale 65 Bis “Fondovalle Savena” dal km 0,000 al km 8,307;

– la strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola”: dal km 214,050 al km 254,920;

– la strada statale 253 “S. Vitale”: da Bologna (km 5,777) all’innesto con la Trasversale di Pianura (km 27,180) e la strada statale 253 bis “Trasversale di Pianura” dal km 0,000 al km 43,061;

– la strada statale 255 “di S. Matteo Decima”: dal km 56,569 (Mirabello)  al km 64,072 (innesto con SP 496);

– la strada statale 258 “Marecchia”: dal km 33,520 (confine regione Toscana) al km al 37,670 e dal 42,950 al 84,900;

– la strada statale 343 “Asolana”: tra Parma (km 4,340) al confine con la Lombardia (km 23,214);

– la strada statale 357 “di Fornovo”: tra Castelguelfo (km 0,000) e Fornovo di Taro (km 19,486);

– la strada statale 412 “Val Tidone”: tra Castel San Giovanni (km 45,910) al confine con la Lombardia (km 74,150);

– la strada statale 413 “Romana”: tra Carpi (km 50,221) e l’innesto con la SS9 a Modena (km 63,280);

– la strada statale 461 “del Passo del Penice”: tra il confine con la Lombardia (km 42,510) e l’innesto con la SS 45 a Bobbio (km 56,224);

– la strada statale 468 “di Correggio”: tra la provincia di Modena (km 0) al km 18,963 e tra il km 54,327 e  la provincia di Ferrara (km 84,456);

– la strada statale 495 “di Codigoro”: tra Consandolo (km 3,905) e Mezzogoro (km 49,230);

– la strada statale 496 “Virgiliana”: a Ferrara tra l’innesto con la SP 255 (km 62,335) e l’innesto con la SS 16  (km 64,380);

– la strada statale 523 “del Colle di Cento Croci”: tra Berceto (km 0,000) ed il confine con la Liguria (km 46,740);

– la strada statale 568 “di Crevalcore”: dal km 0,000 al km 22,228 e dal km 26,191 al km 37,245 e la strada statale 568 Var “Tangenziale di S. Giovanni in Persiceto” dal km 0,000 al km 6,105;

– la strada statale 569 “di Vignola”: dal km 23,992 al km 42,750 e la strada statale 569 bis  dal km 0,000 al km 7,311;

– la strada statale 623 “del Passo Brasa”: dal km 2,750 al km 15,398 e dal km 20,202 al km 87,706;

– la strada statale 654 “di  Val Nure”: dal km 0,952 al km 74,310 (confine con la Liguria);

-la strada statale 665 “Massese”: dal km 5,846 al km 20,500 e dal km 21,050 al km 74,400;

– la strada statale 722 “Tangenziale Di Reggio Emilia”: dal km 0,000 al km 9,080; e sulla strada statale 722 var dal km 0,000 al km 9,250;

– la strada statale 723 “Tangenziale Ovest di Ferrara” dal km 0,000 al km 8,000 e la statale 723 Dir  “Tangenziale di Ferrara” dal km 0 al km 0,800;

– la strada statale 724 “Tangenziale Nord di Modena e Diramazione per Sassuolo”: dal km 0,000 al km 19,200 nelle tratte di competenza, la statale 724 Dir “Tangenziale di Modena” dal km 0,000 al km 5,080 ed inoltre la statale 724 Dir/a “Tangenziale Sud di Modena” dal 0,000 al km 6,500;

– la strada statale 725 “Tangenziale di Piacenza”: dal km 0,000 al km 7,210;

– la strada statale 726 “Tangenziale di Cesena”: dal km 0,000 al km 9,513;

– la strada statale 727 “Tangenziale Di Forlì”: dal km 0,000 al km 7,285 e la statale 727 Bis “Tangenziale Di Forlì” dal km 0 al km 7,962;

la strada statale 308 “di Fondo Valle Taro”: dal km 0,000 al km 24,529;

L’obbligo è segnalato su strada tramite apposita segnaletica verticale, ha validità anche al di fuori dei periodi indicati in caso di condizioni meteorologiche caratterizzate da precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio e riguarda tutti i veicoli a motore, ad esclusione di ciclomotori e motocicli.

L’ordinanza è emanata nel rispetto delle vigenti norme che disciplinano la circolazione stradale (Codice della Strada).

Alcune delle chiusure notturne previste sulle autostrade della regione

Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 21:00 di giovedì 13 alle 5:00 di venerdì 14 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna San Lazzaro e l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova, verso la A1 Milano-Napoli. Di conseguenza, la stazione di Bologna Fiera sarà chiusa in entrata verso la A1 Milano-Napoli e la A13 Bologna-Padova e in uscita per chi proviene da Ancona. Contestualmente, sarà chiuso il Ramo che dalla A13 Bologna-Padova immette sulla A14, da Padova verso Ancona.

In alternativa si consiglia: per la chiusura del tratto, chi proviene da Ancona ed è diretto verso Milano/Firenze/Padova, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna San Lazzaro, potrà percorrere la Tangenziale verso Casalecchio/A1 ed entrare in A13 attraverso la stazione di Bologna Arcoveggio;

per la chiusura della stazione di Bologna Fiera: verso Padova: Bologna Arcoveggio, sulla A13;  verso Milano: Bologna Borgo Panigale, sulla A14;  verso Firenze: Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio.

Sempre sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di venerdì 14 alle 6:00 di sabato 15 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova e Bologna Fiera, verso Ancona/Pescara. Di conseguenza, per chi percorre la A13 Bologna-Padova e proviene da Padova, sarà chiuso il Ramo di immissione sulla A14, verso Ancona.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Milano ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Borgo Panigale, al km 4+800 della A14, percorrere il Ramo Verde, la Tangenziale e rientrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Firenze ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Casalecchio, al km 0+800 del Raccordo di Casalecchio, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Padova ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Arcoveggio, al km 0+600 della A13 Bologna-Padova, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro.

Ancora sulla A14, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di venerdì 14 alle 6:00 di sabato 15 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova e Bologna Fiera, verso Ancona/Pescara.

Di conseguenza, per chi percorre la A13 Bologna-Padova e proviene da Padova, sarà chiuso il Ramo di immissione sulla A14, verso Ancona.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Milano ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Borgo Panigale, al km 4+800 della A14, percorrere il Ramo Verde, la Tangenziale e rientrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Firenze ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Casalecchio, al km 0+800 del Raccordo di Casalecchio, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Padova ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Arcoveggio, al km 0+600 della A13 Bologna-Padova, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro.

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A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di venerdì 14 alle 6:00 di sabato 15 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova e Bologna Fiera, verso Ancona/Pescara.

Di conseguenza, per chi percorre la A13 Bologna-Padova e proviene da Padova, sarà chiuso il Ramo di immissione sulla A14, verso Ancona.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Milano ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Borgo Panigale, al km 4+800 della A14, percorrere il Ramo Verde, la Tangenziale e rientrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Firenze ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Casalecchio, al km 0+800 del Raccordo di Casalecchio, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; per chi proviene da Padova ed è diretto verso Ancona, anticipare l’uscita alla stazione di Bologna Arcoveggio, al km 0+600 della A13 Bologna-Padova, percorrere la Tangenziale ed entrare in A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro.

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Sulla Complanare di Piacenza sud (R49), per consentire lavori di pavimentazione, dalle 21:00 di mercoledì 12 alle 5:00 di mercoledì 13 novembre, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

-sarà chiusa la Complanare di Piacenza, per chi proviene da Bologna ed è diretto verso la A21 Torino-Piacenza-Brescia. In alternativa si consiglia di proseguire sulla A1, verso Milano, uscire a Basso Lodigiano, al km 49+700 e rientrare dalla stessa stazione verso Bologna, per poi immettersi sulla Complanare di Piacenza.

Contestualmente sarà chiuso il ramo di allacciamento dalla A21 Torino-Piacenza-Brescia, con provenienza Brescia e Torino, sulla A1 in direzione di Milano.  In alternativa si consiglia: per i veicoli leggeri, uscire alla stazione di Piacenza ovest sulla A21, immettersi sulla SS9 ed entrare in A1 alla stazione di Basso Lodigiano; per i veicoli pesanti, immettersi in A1 verso Bologna, uscire a Fiorenzuola e rientrare dalla stessa stazione verso Milano;

-sarà chiusa la stazione di Piacenza sud, in entrata in entrambe le direzioni, Milano e Bologna. In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Piacenza ovest, sulla A21 Torino-Piacenza-Brescia, o a alla stazione di Basso Lodigiano o di Fiorenzuola, sulla A1 Milano-Napoli.

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