L’Emilia-Romagna, con oltre l’11% delle riparazioni totali, è la seconda regione italiana dove si sono verificati i maggiori incidenti ai telefonini degli italiani durante il 2023. I dati sono offerti da WeFix Lab il dipartimento statistico di WeFix.it, il booking che seleziona i migliori centri assistenza per smartphone e che, ogni anno, raccoglie le statistiche relative alle richieste di intervento ricevute dalla piattaforma provenienti da tutta Italia. L’Emilia-Romagna, in questa particolare classifica, è preceduta dalla Sicilia, con il 13,3% delle riparazioni totali, e seguita dalla Sardegna, con l’8,59%.
Le province dell’Isola più “distratte” sono quelle di Bologna, Modena e Parma. Nel dettaglio, sono le donne emiliano-romagnole a danneggiare maggiormente i propri telefonini rispetto agli uomini (49,3% contro il 48,5%). L’età media degli utenti meno accorti e che si rivolgono a un centro di riparazione per smartphone è quella compresa nella fascia dai 35 ai 44 anni (25,8%), seguita da quella tra i 25 e 34 anni (23,7%). Di contro, le persone con più di 65 anni di età si attestano come le più zelanti con “solo” il 5,3% di richieste di assistenza. Le cause per cui gli emiliani e romagnoli si sono rivolti, nel 2023, ai centri di assistenza per sistemare i propri telefonini sono dovute a “cadute accidentali” (21,37%), “ricarica impropria” (19,88%), “familiari/amici/bambini” (16,82%) e “utilizzo in acqua” (12%).
Nel 21% dei casi, i danneggiamenti sono avvenuti in aree aperte, locali notturni o in palestra; nel 24% dei casi sono avvenute su mezzi di trasporto pubblici e privati, mentre nel 17% in casa e per il 12% nei luoghi di lavoro o di studio. Per quanto riguarda la tipologia di danni, oltre il 33% delle riparazioni è stato richiesto per sistemare la batteria, seguite dal 32% per danneggiamenti allo schermo. L’orario della giornata più a rischio è quello compreso nella fascia 9,00/12,00 (quasi il 27%), seguito dalla fascia oraria 12,00/15,00 con il 19% dei danneggiamenti. Il giorno “nero” per i telefonini emiliano-romagnoli è il mercoledì (quasi il 19% di richieste di intervento nel 2023) seguito dal martedì (17%) e dal lunedì (poco meno del 16%).
Un altro fine settimana di iniziative natalizie a Maranello, proposte dal Consorzio Maranello Terra del Mito e dall’amministrazione comunale. In programma letture e spettacoli per bambini, mercati e animazioni itineranti.
Si parte alla Biblioteca Mabic, che ospita due giorni di appuntamenti: venerdì 15 dicembre alle ore 17 “Santa Lucia”, letture per bambini in inglese e giapponese e creazione di un pupazzo di neve con carta e cartoncini colorati. Sabato 16 alle 11 le “Storie di Natale”, lettura a cura dell’Associazione Librarsi per i bambine e bambini dai 3 ai 6 anni e alle 17 “C’era una volta il Natale”, i racconti di Mamma Oca nelle Storie “tra piume e fiocchi di neve”, narrazione a cura di Teatro dell’Orsa. Domenica 17 in Piazza Libertà per tutta la giornata dj set, mercato ambulante dell’Associazione il Bel mercato come una volta e i mercatini natalizi dell’arte e dell’ingegno, dei commercianti e delle associazioni. In programma anche giochi per bambini, la pista di pattinaggio e, dalle 15.30 alle 18.30 l’animazione itinerante “lanterne luminose”. Allo Spazio Culturale Madonna del Corso è aperta la mostra “Ritratti: il Drake” con le foto di Enzo Giovanelli dedicate a Enzo Ferrari (da venerdì a domenica dalle 10 alle 21), mentre l’Auditorium Enzo Ferrari propone durante il weekend il film “Ferrari” di Michael Mann.
Un’immagine intensa con le mani unite sotto il sorriso, per portare il proprio messaggio di vicinanza e sostegno verso chi combatte contro un tumore maligno e invitare tutti i tifosi ad essere vicini: questa la campagna #squadramaniesorriso di Atleti al tuo fianco, iniziativa a cui ha preso parte in questi giorni il Sassuolo Calcio Femminile.
Le neroverdi con Mister Piovani e il suo staff hanno risposto presente all’appello del progetto che coinvolge tutto il mondo dello sport italiano al fianco di chi affronta una diagnosi di cancro. La squadra ha ricevuto la visita del dr. Alberto Tagliapietra, medico chirurgo fondatore dell’iniziativa, che ha incontrato il gruppo e lo staff spiegando loro
l’importanza dell’attenzione verso le emozioni di pazienti e famiglie alle prese con un percorso oncologico: subito dopo l’incontro, tutta la squadra si è schierata per la foto a mani unite sotto il sorriso, simboleggiando nella posizione particolare la presenza fisica e il sostegno emotivo. Uno scatto per incoraggiare chi tra i tifosi viva un momento difficile e si senta separato dal resto del mondo mentre si trova ricoverato per le cure: una condizione di isolamento che per essere superata richiede piccoli gesti quotidiani di presenza da parte di ognuno di noi, permettendo all’immagine di acquisire ulteriore potenza sociale invitandoci la squadra ad essere tutti noi squadra con chi è ammalato.
Inizia oggi la terza annualità del Servizio Civile Digitale con Arci Servizio Civile Nazionale Aps: 65 giovani impegnati in due progetti che coinvolgono 40 sedi in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria.
L’obiettivo comune, della durata di un anno, è il superamento del gap sulle competenze digitali, in particolare per chi rischia di rimanere escluso dalla transizione digitale ed in particolare accrescerà le competenze digitali dei cittadini, potenziando i servizi di facilitazione digitale dei territori o attraverso sportelli informativi.
“Dieci di questi giovani hanno scelto i Comuni che collaborano con Arci Servizio Civile Reggio Emilia – dichiara Massimo Becchi presidente dell’Associazione locale – e precisamente sono 2 in comune a Reggio Emilia e uno per comune a Cavriago, Casalgrande, Baiso, San Polo d’Enza, Maranello, Reggiolo, Scandiano e Formigine.
Purtroppo c’è da sottolineare come ormai siano alla terza annualità del Servizio Civile Digitale e ancora non siamo usciti dalla fase di sperimentazione, non potendo quindi dire ai ragazzi e alle ragazze che vogliono fare questo tipo di esperienza se entrerà in maniera strutturata tra le opportunità che il Servizio Civile Universale. Sono state infatti oltre 90 le domande fatte dai giovani per i 10 posti disponibili, segno di un notevole interesse verso questa forma di impegno civico”.
Sabato 16 dicembre alle 21:00 presso il Duomo di S. Giorgio di Sassuolo e domenica 17 dicembre alle 18:00 presso la Chiesa di Sant’Agostino a Modena, tradizionale appuntamento con il Concerto di Natale organizzato dalla Scuola Corale “Giacomo Puccini”.
Il programma quest’anno sarà incentrato su Franz Joseph Haydn, uno dei padri del classicismo viennese insieme a Mozart e Beethoven, di cui verranno proposti alcuni lavori sacri piuttosto celebri (il Te Deum dedicato da Haydn all’imperatrice Maria Teresa d’Austria, il Tantum Ergo basato sulla melodia dell’inno tedesco, alcune arie dalla Missa in tempore belli e dall’oratorio “La Creazione”) accanto ad altri di rarissima esecuzione, come la deliziosa Missa brevis in fa maggiore composta da Haydn a 17 anni.
La Corale Puccini sarà affiancata da un qualificato ensemble di voci soliste (i soprani Annalisa Curedda e Yoriko Okai, il baritono Giulio Riccò) e sarà accompagnata dall’Accademia Filarmonica di Sassuolo. La direzione è affidata ai Maestri Francesco Saguatti e Simone Guaitoli.
Sviluppo sostenibile, l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia. E’ quanto emerge dal Rapporto Territori 2023 realizzato dall’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, presentato oggi a Roma. Sui 14 ‘Goal’ presi in considerazione, definiti sulla base degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, in 10 la nostra regione ha registrato un livello superiore a quello nazionale.
Più nel dettaglio, nel periodo esaminato, tra il 2010 e il 2022, vi sono miglioramenti in sei Goal: salute, istruzione, lavoro e crescita economica, infrastrutture e innovazione, consumo e produzione responsabili, energia. Con alcuni dati esemplificativi: -40,6% il tasso di infortuni mortali e inabilità permanenti sul lavoro, -3% i Neet (i giovani che non studiano o sono senza occupazione); +4,9% la formazione continua e +12,1% la quota di laureati; +14,6% l’efficienza energetica; +37,3% le famiglie collegate a internet con la banda larga; +24,5% la raccolta differenziata dei rifiuti -5,3% i rifiuti urbani pro-capite; -6,1% i consumatori di alcol a rischio.
Stabili altri 6 (agricoltura e alimentazione, parità di genere, acqua pulita e servizi igienico sanitari, disuguaglianze, città e comunità, giustizia e istituzioni), nei quali però si evidenziano parametri dall’andamento positivo: dalla riduzione delle famiglie che dichiarano molta difficoltà a raggiungere tre o più servizi essenziali (-2,6%) al +10,4% di coltivazioni biologiche, dall’aumento della rappresentanza politica delle donne a livello locale (+10,8%) alla riduzione del sovraffollamento delle carceri (-69,9%).
Si hanno peggioramenti, sempre secondo il Rapporto Asvis, in soli due Goal: il primo, relativo alla povertà assoluta e relativa (rispettivamente a 8,8% e 5,6% nel 2022), è campionato sulla ripartizione Nord-Est (8,8% nel 2022) e non regionale; il secondo riguarda invece l’indice di copertura del suolo, passato dal 102,8 del 2012 al 105,8 del 2022.
Un dato, che non tiene ancora conto degli effetti prodotti dalla nuova legge urbanistica regionale, che in controtendenza rispetto al passato ha de-pianificato e sottratto all’espansione quanto prima era previsto nei vecchi piani regolari dei Comuni. A cinque anni dall’entrata in vigore della norma, sono già stati salvati 15mila ettari di territorio, tagliando del 70% la programmazione di espansione urbanistica, che sale all’80% nelle aree a rischio idraulico. Un ulteriore taglio è in arrivo con i 2.700 ettari di nuove previsioni in scadenza entro la fine dell’anno, termine dal quale la Giunta regionale ha deciso lo stop definitivo degli insediamenti previgenti, confermando la fine di ogni proroga dal 1^ gennaio 2024. E proseguono i progetti di rigenerazione urbana portati avanti grazie alla legge regionale: 151 gli interventi di recupero in 118 comuni dell’Emilia-Romagna cofinanziati dalla Regione con 91 milioni di euro, generando un investimento complessivo di 180 milioni. A questi seguiranno ora quelli nuovi, finanziati dal Fondo di Sviluppo e Coesione.
“Lavoro, scuola e istruzione, sanità, innovazione, banda larga e infrastrutture digitali: l’Emilia-Romagna si conferma all’avanguardia nel Paese, rafforzando le proprie reti sociali e investendo in settori cruciali per poter costruire un presente e un futuro diversi- afferma la vicepresidente della Regione, Irene Priolo, con delega alla Transizione ecologica e contrasto al cambiamento ecologico-. Registriamo valori positivi in numerose voci prese in esame dal Rapporto Asvis e dimostriamo ancora una volta di saper lavorare insieme a tutte le parti sociali e le componenti della società regionale per centrare gli obiettivi di sostenibilità fissati nell’Agenda 2030 dell’Onu, che abbiamo fatto nostri nel Patto per il Lavoro e per il Clima”.
Anche nel Rapporto Asvis si ritengono ormai non più rinviabili interventi nazionali per la messa in sicurezza del territorio, in particolare di fronte a eventi meteo sempre più drammatici. A otto anni dall’approvazione della Strategia per l’adattamento, si sottolinea, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) non è ancora stato approvato definitivamente. Col rischio che nasca vecchio.
“Per quanto riguarda le sfide ambientali- spiega Priolo-, la Regione è attualmente impegnata sul fronte della qualità dell’aria con l’approvazione del nuovo piano integrato (PAIR2030) che, per la prima volta, parte con una dotazione importante di risorse, consapevoli che siamo in pieno Bacino Padano, e che le sole misure regionali non possono essere sufficienti. Ma stiamo portando avanti anche il percorso per la neutralità climatica al 2050, mentre da anni sta ottenendo buoni risultati nel campo dell’economia circolare, siamo stati la prima regione che ha dedicato una legge al riguardo e l’attuazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti e delle bonifiche, approvato nel 2022, ci riconsegna già una riduzione dell’1,4% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani e la raccolta differenziata è già arrivata al 74%. E stiamo lavorando anche sul nuovo Piano di Tutela delle acque di cui abbiam già approvato il documento strategico. Infine, sul consumo di suolo abbiamo deciso di intervenire dopo decenni di troppa cementificazione, qui e ovunque nel Paese, approvando una legge regionale i cui numeri parlano chiaro ogni anno di più: la nostra legge funziona e siamo fra i pochi ad averla. Ora però serve una norma nazionale sullo stop al consumo di suolo, oltre a un Piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico. E maggiori risorse per la rigenerazione urbana”.
Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione del sottopasso “Strada Comunale da Porto”, sarà chiuso il tratto compreso tra Modena nord e Modena sud, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità: dalle 22:00 di mercoledì 13 alle 6:00 di giovedì 14 dicembre, sarà chiuso il tratto Modena nord-Modena sud, verso Bologna. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Modena nord, percorrere la viabilità ordinaria: SS724 Tangenziale di Modena, SS9 Via Emilia, SS12, SP623 Via Vignolese, per rientrare sulla A1 alla stazione di Modena sud.
Dalle 22:00 di giovedì 14 alle 6:00 di venerdì 15 dicembre, sarà chiuso il tratto Modena sud-Modena nord, verso Milano. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Modena sud, percorrere la viabilità ordinaria: SP623 Via Vignolese, SS12, SS9 Via Emilia, SS724 Tangenziale di Modena, per rientrare sulla A1 alla stazione di Modena nord.
Per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 21:00 di giovedì 14 alle 5:00 di venerdì 15 dicembre, sarà chiusa la stazione di Fiorenzuola, in entrata in entrambe le direzioni, Milano e Bologna e in uscita per chi proviene da Bologna.
Contestualmente, sarà chiuso il ramo di allacciamento verso la Diramazione di Fiorenzuola, direzione A21/Brescia. In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Fidenza o di Piacenza sud.
Chi è diretto sulla A21/Brescia potrà immettersi su questa autostrada attraverso il nodo di allacciamento di Piacenza.
Per consentire lavori di manutenzione degli impianti nella galleria “Monte Mario”, sarà chiuso il tratto compreso tra Sasso Marconi e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Bologna/Milano, nei seguenti giorni e orari: dalle 22:00 di venerdì 15 alle 6:00 di sabato 16 dicembre; dalle 21:00 di sabato 16 alle 6:00 di domenica 17 dicembre.
Si precisa che resteranno regolarmente aperte l’entrata della stazione di Sasso Marconi nord e l’area di servizio “Cantagallo est”.
In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: da Firenze verso Milano, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi (R43), la SS64 Porrettana e rientrare sul Raccordo di Casalecchio attraverso la stazione di Bologna Casalecchio; da Firenze verso Padova, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi (R43), la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A13 Bologna-Padova dalla stazione di Bologna Arcoveggio; da Firenze verso Ancona, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi (R43), la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto attraverso la stazione di Bologna San Lazzaro.
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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 13, alle 6:00 di giovedì 14 dicembre, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Borgo Panigale (km 4+800) e l’allacciamento Raccordo Casalecchio (km 9+000), verso Ancona.
In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: da Milano verso Ancona, uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde della Tangenziale di Bologna, la Tangenziale, per rientrare sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; da Milano verso Padova, uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde della Tangenziale di Bologna, la Tangenziale ed entrare sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio.
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Sulla D23 Diramazione per Ferrara (Raccordo Ferrara-Porto Garibaldi), per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 13, alle 6:00 di giovedì 14 dicembre, sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo per la SS16 adriatica e quello per la SS64 Porrettana, verso la A13 Bologna-Padova. In alternativa si consiglia di utilizzare la SS16 adriatica e la SS64 Porrettana.
Per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 10:00 alle 18:00 di giovedì 14 dicembre, sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo per la SS64 Porrettana e la SS16 Adriatica, verso la SS16-Porto Garibaldi. In alternativa si consiglia di utilizzare la SS64 Porrettana e la SS16 Adriatica.
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E’ stata annullata la chiusura, prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 13, alle 6:00 di giovedì 14 dicembre, del ramo di allacciamento A4 Torino-Trieste/A13 Bologna-Padova, da Venezia verso Bologna.
L’Integrity Tour 2023, l’iniziativa, giunta alla nona edizione, promossa da Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo volta a rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e a diffondere i veri valori dello sport, oggi ha fatto tappa a Sassuolo.
Questo pomeriggio, al “Mapei Football Center”, si è infatti svolto l’incontro con la Prima Squadra e, a seguire, con le formazioni Primavera, Under 18 e Under 17 del Sassuolo. L’obiettivo principale di questa iniziativa, che ha coinvolto calciatori, allenatori e dirigenti del Club neroverde, è quello di educare e formare tutti gli atleti, dai più giovani ai più esperti, sulla gravità del fenomeno del match fixing, per combattere le frodi sportive e garantire il regolare svolgimento delle competizioni.
Nel corso del workshop l’avvocato Marcello Presilla, Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, ha spiegato ai tesserati il fenomeno del match fixing in tutte le sue forme, illustrandone i rischi e le conseguenze e delineando il profilo dei cosiddetti “fixers”, criminali che cercano di coinvolgere con ogni mezzo possibile i calciatori in truffe sportive, mettendo in pericolo la loro carriera e la credibilità stessa del sistema calcio. Presilla ha poi approfondito con particolare attenzione le problematiche legate alle violazioni in materia di betting e le corrette modalità di utilizzo dei social media da parte dei calciatori.
“Incontri di questo genere non possono che rafforzare quelli che sono i valori che trasmettiamo e condividiamo da sempre come società. Etica, correttezza, rispetto delle regole sono principi cardine su cui si deve sostenere lo sport – ha dichiarato l’Amministratore Delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali -. Abbiamo il dovere di informare e formare i tesserati della prima squadra e i ragazzi del Settore Giovanile. Da parte nostra ci sarà sempre il massimo sostegno per promuovere appuntamenti come questi”.
L’Integrity Tour proseguirà nelle prossime settimane con incontri in tutte le città italiane che ospitano squadre di Serie A TIM, con l’obiettivo di sensibilizzare i protagonisti del massimo Campionato di calcio italiano sull’importanza della legalità nello sport.
“È importante lo stanziamento di ulteriori 11 milioni per affrontare la crisi del settore dei kiwi e delle pere come sollecitato nel recente incontro a Palazzo Rospigliosi per l’incremento dei fondi”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’annuncio del Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.
“Si tratta – ha detto il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – di un impegno importante dopo il crollo del 63% dei raccolti di pere che rischia di far perdere all’Italia la leadership produttiva in Europa nel settore”.
“I nuovi aiuti – ha aggiunto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli – vanno ad aggiungersi ai 12 milioni di euro già stanziati nel novembre scorso per un totale di 23 milioni di euro dei quali 18 per le pere e 5 per i kiwi. Di fronte a una emergenza senza precedenti è importante ora – ha detto il Presidente Bertinelli – un intervento di sostegno da parte della Regione Emilia-Romagna, dove si raccoglie quasi il 60% della produzione nazionale, come abbiamo richiesto nelle interlocuzioni avute a livello territoriale”.
Sono ripartite in questi giorni le chiamate delle pazienti a cui era stata sospeso l’appuntamento per lo screening mammografico in provincia di Modena, in seguito all’attacco hacker che ha colpito nelle scorse settimane le tre aziende sanitarie modenesi. Il call center dell’Azienda USL di Modena sta riprogrammando l’attività contattando le pazienti: l’obiettivo è recuperare le mammografie di screening sospese nel periodo dal 29 novembre al 7 dicembre (giorno di ripartenza delle prestazioni) entro fine gennaio.
L’Amministrazione comunale di Fiorano Modenese conferma il proprio impegno a favorire l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni, contribuendo attivamente a un percorso educativo equo e di qualità per tutte le famiglie del territorio.
Un passo concreto in questa direzione è rappresentato dall’adesione alla “Misura per la riduzione degli oneri a carico delle famiglie e favorire l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni” e alla “Misura a sostegno dell’ampliamento dell’offerta dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni. Anno educativo 2023/2024” del Pr Fse+ 2021/2027 – Priorità 3. Inclusione sociale della Regione Emilia-Romagna.
Questi investimenti mirano a ridurre le disparità socioeconomiche e a garantire l’inclusività nell’accesso ai servizi, in sintonia con la strategia delineata dal Documento Strategico Regionale e nel quadro degli impegni assunti nel Programma regionale Fse+ 2021/2027.
Il Comune di Fiorano Modenese ha aderito pienamente alle misure proposte dalla Regione Emilia-Romagna, promuovendo un sistema di quantificazione degli oneri a carico delle famiglie per l’anno educativo 2023/2024.
Questo impegno permetterà l’abbattimento delle rette per le famiglie residenti nel comune con ISEE pari o inferiore a 26.000 euro, che frequentano sul territorio un nido comunale oppure convenzionato.
Inoltre, grazie alla misura a sostegno dell’ampliamento dell’offerta, nell’anno educativo 2023/2024 sono saliti a 120 i posti messi a disposizione, di cui 110 presso i due nidi comunali e 10 in convenzione.
“Negli ultimi anni è cresciuta costantemente e sensibilmente la domanda di servizi per l’infanzia, e questo è sicuramente un segnale positivo, che merita ogni sforzo per essere sostenuto. – commenta l’assessore alle politiche educativo-scolastiche Luca Busani – E’ la terza volta nell’arco del 2023 che incrementiamo il numero dei posti nido, sostenendo e rafforzando anche altri servizi come il Centro Bambini e Famiglie, perché è importante offrire questi strumenti educativi a quanti più bambini possibili: sostenere il loro presente significa rinsaldare il nostro futuro. Siamo soddisfatti perché tutti i bambini aventi entrambi i genitori lavoratori e iscritti nei tempi previsti sono stati accolti”.
Si stanno svolgendo in questi giorni a Formigine le riunioni di presentazione del bilancio di previsione 2024/2026, prima del voto nell’ultima seduta dell’anno del Consiglio comunale che si terrà martedì 19 dicembre, alle ore 20.30 presso il Castello.
Il bilancio di previsione, che definisce come saranno impiegate le risorse comunali nel prossimo biennio, insieme al Documento Unico di Programmazione, che entra nel merito di strategie e operatività del governo amministrativo, è un documento fondamentale per conoscere l’operato del Comune.
A questo scopo di trasparenza, ma anche per promuovere la partecipazione dei cittadini, sono stati convocati i Consigli di frazione, gli ultimi dei quali si terranno giovedì 14 dicembre alle ore 20.30 a Corlo, presso la Sala del Centro Giovanile (via Battezzate 68) e a Colombaro, lunedì 18 dicembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio San Filippo Neri (via Sant’Antonio 52).
Inoltre, la rendicontazione sociale e ambientale 2022 si può scaricare dall’home page del sito Internet comunale.
Sempre sul fronte della partecipazione, è possibile compilare un questionario sul sistema di videosorveglianza comunale, una tra le misure di controllo del territorio cui il Comune di Formigine ha rivolto, e continua a rivolgere, un’attenzione sempre maggiore in quanto si ritiene costituisca una efficace forma di difesa passiva, controllo e deterrenza dei fenomeni criminosi e vandalici.
L’Amministrazione comunale è dunque interessata a conoscere l’opinione dei residenti su questo argomento, certa che la prevenzione dei reati e il presidio del territorio possano interessare ogni singolo cittadino.
Il questionario è disponibile sul periodico comunale InForm, in distribuzione in questi giorni, e online (accedendo a: www.comune.formigine.mo.it > Servizi > Giustizia e sicurezza pubblica > Approfondimenti > Questionario videosorveglianza).
L’attesa del Natale è anche spettacolo per grandi e piccoli a Fiorano Modenese: sono diverse le proposte per trascorrere un pomeriggio o una serata divertente in buona compagnia, facendo anche del bene.
Giovedì 14 dicembre, alle ore 21.00, al teatro Astoria, va in scena la commedia dialettale brillante “Ona piò dal Dièvel”, di Stefano Palmucci, libero adattamento e regia di Ivana Castagni. Sul palco la compagnia amatoriale Qui’d Cadros che insieme all’associazione Africa nel cuore raccoglie fondi per la costruzione di un orfanotrofio casa famiglia a Rumuruti, in Kenya, che accoglierà bambini e bambine con gravi problematiche familiari, soli o disabili o che sfuggono da matrimoni combinati in giovane età. L’offerta d’ingresso è 10 euro, per info e prevendita 335 6000524.
Sabato 16 dicembre alle 17, sempre al teatro Astoria, “L’apprendista Babbo Natale” aspetta grandi e piccoli per uno spettacolo carico di divertimento e di atmosfera natalizia, dove il pubblico partecipa con allegria. Babbo Natale, per una volta nella vita, ha bisogno di un po’ di relax. Per questo decide di mettere un annuncio per contattare un apprendista da istruire a dovere. Purtroppo però, fra tutti, si presenta a casa sua un giovane volenteroso ma pasticcione che farà di tutto per dimostrare il suo valore, mettendosi in seri guai. Toccherà al saggio aiutarlo a sistemare le cose. Ingresso unico 8 euro, biglietteria aperta giovedì 14 dicembre e venerdì 15 dicembre dalle ore 18.00 alle 20.00, sabato 16 dicembre dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 17.00. Biglietto acquistabile anche online su vivaticket. Per info: 366 3206544 o 0536 1704001
In biblioteca, presso il BLA, domenica 17 dicembre ore 17, per tutti i bambini dai 5 anni in avanti, arrivano le storie (poco) gentili di e con Matteo Razzini, accompagnato dalla musica di Emidio Alfano, nello spettacolo “A Natale sarai buono tu! Come finire nella lista dei cattivi”. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a biblioteca@fiorano.it o 0536 833403.
Collaborazione tecnico-scientifica e amministrativa, scambio e fornitura di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali. La Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino rinnovano l’accordo in ambito sanitario con il Protocollo operativo, firmato oggi a San Marino a Palazzo Begni dall’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini e dal segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale Mariella Mularoni, valido fino al 31 gennaio 2025.
L’intesa si inserisce nella consolidata collaborazione tra la Regione e la Repubblica di San Marino grazie ad accordi stipulati in diversi ambiti, tra cui quelli sanitario, socio-sanitario e di collaborazione scientifica e didattica, come previsto e richiamato dall’Accordo di Cooperazione Economica del 2013.
“Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino- commenta l’assessore Donini- condividono il valore di una sanità universalistica e la collaborazione che oggi rinnoviamo intende offrire maggiori possibilità di cura per i cittadini dei due territori in un sistema di reciprocità mettendo a disposizione strutture d’eccellenza dei rispettivi sistemi sanitari”.
“Un onore ed un privilegio per la Repubblica di San Marino- dichiara il segretario di Stato Mularoni-continuare ad avvalersi della proficua e sinergica collaborazione con la Regione Emilia-Romagna in ambito sanitario e non solo, che consente di potenziare la qualità e l’efficacia dell’assistenza sanitaria, la centralità del servizio sanitario pubblico per rispondere ai bisogni dei cittadini e alle loro necessità”.
Cosa prevede il Protocollo
Il cittadino al centro, il diritto alla salute, la garanzia della maggiore prossimità di erogazione dei servizi compatibile con quella dei migliori livelli di qualità e competenza clinica. Sono alcuni dei principi previsti dall’intesa.
Il protocollo, che può contare sulla contiguità geografica dei territori, sulla sovrapponibilità epidemiologica delle patologie e l’omogeneità del modello professionale, definisce una serie di scambi di servizi, come ad esempio ricoveri, visite e prestazioni ambulatoriali, anche quelle di seconda opinione per una conferma su una diagnosi o un trattamento. Previsti inoltre scambi nel settore di sangue, emoderivati e medicina trasfusionale e supporto in campo amministrativo, in particolare per il servizio farmaceutico. E ancora, saranno attivati percorsi condivisi di politica sanitaria, socio-sanitaria e sociale. Oltre ai servizi e alle prestazioni, un ruolo rilevante verrà riservato alle forme di collaborazione tra professionisti.
L’obiettivo è creare sinergie che possano far crescere la qualità dei servizi e dell’offerta sia per i cittadini emiliano-romagnoli che per quelli della Repubblica di San Marino.
Nelle prossime settimane il Protocollo sarà ratificato dall’Assemblea legislativa per poi entrare in vigore.
Insieme il biologico cresce di più e meglio. È la filosofia dei nuovi bio-distretti, che si sviluppano in aree geografiche ben precise con coltivazioni, allevamenti, filiere commerciali e di trasformazione.
Qui agricoltori, privati cittadini, associazioni, operatori turistici e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, puntando su produzioni biologiche che coinvolgono tutti gli anelli delle filiere frutticole, zootecniche o cerealicole, fino alla tavola.
La Regione Emilia- Romagna punta su questo modello di gestione e, tra le prime in Italia, ha approvato una legge specifica, la 14 del 2023 e le relative disposizioni applicative recentemente entrate in vigore.
“La nuova legge- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- individua e disciplina il distretto del biologico, un’area geografica specifica dove almeno il 20% della superficie agricola viene coltivata utilizzando metodi bio. In questo contesto viene premiato il lavoro di più aziende che si mettono in rete, creando un circolo virtuoso che promuove un intero territorio attraverso la collaborazione e l’adozione di pratiche agricole responsabili”.
I distretti così costituiti potranno poi accedere ai finanziamenti dedicati nazionali.
Un ulteriore strumento per far crescere il settore in Emilia-Romagna che, secondo l’ultimo rapporto regionale (dati 2022), conta 7.330 imprese biologiche attive (+5,85% rispetto all’anno prima). Numeri che pongono la regione al quinto posto a livello nazionale per numero di imprese che producono, trasformano o commercializzano prodotti biologici.
Per costituire un distretto, gli imprenditori agricoli devono essere almeno 30, per 400 ettari di superficie bio, oppure operare su una superficie agricola utilizzabile biologica pari ad almeno il 20% della superficie bio totale del distretto.
Il territorio minimo è di cinque comuni contigui in Emilia-Romagna.
La contiguità dei comuni del distretto deve essere garantita anche nel caso in cui il numero dei comuni sia superiore a cinque. Il territorio del distretto deve comprendere attività agricole biologiche con una peculiare e distinta identità territoriale, storica e paesaggistica.
Tutte le informazioni sono disponibili alla pagina web dedicata ai distretti biologici.
L’Accademia Nazionale di Agricoltura ed i Carabinieri Forestali lanciano l’allarme: in Italia sono 11 milioni gli ettari di superficie coperti da foreste, ma la gran parte di queste sono abbandonate. Incrementare la presenza di boschi ben conservati, capaci di funzionare alla stregua di vere e proprie “spugne naturali”, contribuirebbe a regolare il deflusso delle acque ed a ridurre l’erosione dei suoli. È tempo di pensare alla stesura di un testo unico nazionale sul dissesto idrogeologico, che sappia valorizzare ed incentivare la gestione del territorio montano anche come utile strumento per salvaguardare le zone vallive e di pianura.
Le recenti alluvioni, che hanno interessato il territorio dell’Emilia-Romagna e della Toscana, hanno richiamato l’attenzione su alcuni dei problemi più contingenti e gravi del nostro Paese: il dissesto idrogeologico e la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale capace di far fronte ai distruttivi fenomeni alluvionali indotti dal cambiamento climatico antropogenico. L’Accademia Nazionale di Agricoltura ed il Comando Carabinieri Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari hanno fatto il punto della situazione a Bologna, presso la Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio, riunendo i principali esperti italiani per la giornata su: “Risanamento e bonifica del territorio italiano nel centenario della Legge forestale Serpieri”.
I dati presentati durante il Convegno sono allarmanti e forniscono un quadro desolante della attuale situazione idrogeologica nazionale: ben 7.423 comuni italiani (93,9% del totale) sono a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Complessivamente il 18,4% (55.609 km2) del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. Sono 2 milioni gli abitanti a rischio frane (2,2%) e 7 milioni quelli a rischio alluvioni (11,5%). Ben l’83% delle frane europee si trovano in Italia (fonte ANBI-ISPRA). Una situazione grave ed in continua evoluzione che, secondo i relatori intervenuti alla giornata, deve necessariamente portare ad un deciso cambio di rotta nella pianificazione del territorio. Occorre abbandonare la logica dei cd. “interventi mirati” per potenziare, invece, in una visione d’insieme, le forme di pianificazione territoriale su larga scala. Si rende auspicabile puntare ad un nuovo grande quadro di interventi di sistemazione dei bacini montani che, ponendo al centro la gestione sostenibile dei boschi e delle foreste, possano garantire la stabilità dei versanti nella fascia collinare e montana e, al contempo, contenere il rischio idraulico in quella basale. I boschi e le foreste, infatti, si comportano alla stregua di vere e proprie “spugne naturali”, capaci di drenare il deflusso delle acque meteoriche e di ridurre notevolmente il fenomeno del ruscellamento verso valle (che è colpevole dell’aumento delle portate dei fiumi in pianura). Certo, la naturale funzione drenante di boschi e foreste montani non può essere considerata, da sola, la soluzione al problema del dissesto idrogeologico, ma rappresenta comunque un valido strumento di aiuto, che necessita di essere coadiuvato da una corretta sistemazione e cura del territorio. Il bosco, inoltre, è capace di ridurre anche l’erosione del terreno. In Europa il 95% dei terreni boschivi non è soggetto ad erosione a differenza, ad esempio, di quelli dedicati alla coltivazione, che risultano molto più difficili da gestire.
In Italia la riforestazione ha visto un notevole incremento dal 1950 in poi: in circa 70 anni, siamo passati da 4 a 11 milioni di ettari coperti da boschi, che si estendono, soprattutto, nei territori montani e collinari, apportando un sensibile aumento della biodiversità. D’altra parte, nell’ultimo cinquantennio, si è registrato anche un progressivo e costante abbandono della montagna: i boschi non sono più stati curati con regolarità ed i versanti non sono più stati soggetti ad interventi di regimazione della rete scolante superficiale. In altre parole, è venuta a mancare la necessaria cura e gestione di vaste aree montane, che hanno perso la loro centralità nel quadro della pianificazione territoriale. In un simile contesto, gli eventi atmosferici degli ultimi anni “consigliano”, nuovamente, di portare la montagna al centro delle politiche ambientali e di gestione del territorio, anche per tutelare la sicurezza idraulica nelle zone vallive e di pianura.
Di seguito quanto emerso dai principali interventi che si sono succeduti nel corso della giornata.
Necessario un testo unico nazionale contro il dissesto idrogeologico
Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: “Propongo un testo unico contro gli effetti del cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico, a tutela dell’ambiente e del territorio, in particolare la montagna, che sia al di sopra di tutto. Tutti gli interlocutori e gli addetti ai lavori devono sedersi intorno a un tavolo per contribuire ad avere una nuova riforma del territorio e dell’ambiente. Il dissesto idrogeologico è anche una conseguenza di comportamenti errati dell’uomo quindi ripristinare i luoghi è sicuramente importante, ma dobbiamo lavorare prima sulla prevenzione, accettandone anche i sacrifici. Nel prossimo futuro le emergenze mondiali saranno la siccità e la mancanza di suolo”.
“L’importanza dell’attività di prevenzione messa in campo dai Carabinieri Forestali”, Generale di Divisione Nazario Palmieri, Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi: “La specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri concorre alla prevenzione del dissesto idrogeologico esercitando compiti d’istituto relativi alla polizia idraulica e forestale attraverso i controlli di polizia amministrativa e giudiziaria espletati quotidianamente dagli oltre 900 Nuclei Carabinieri Forestali dislocati su tutto il territorio nazionale. Campagne mirate annuali di controllo come le operazioni “Bosco Sicuro e Fiume sicuro” hanno lo scopo di vigilare sull’applicazione del vincolo idrogeologico, istituito dalla legge Serpieri, prevenire furti di inerti, escavazioni o rettifiche di alvei di torrenti e fiumi, impedire disboscamenti o scorrette pratiche di utilizzazioni forestali affinché non venga alterato il regime idrogeologico dei versanti e il turbamento al buon regime delle acque, aggravato anche da fenomeni di abusivismo edilizio in aree golenali”.
“I numeri su frane e alluvioni in Emilia-Romagna”
Ing. Paolo Ferrecchi, Direttore Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente della Regione Emilia-Romagna: “I dati riassuntivi sul rischio geologico regionale: oltre 80.000 frane recensite, circa 9.000 frane hanno almeno un edificio interessato, circa 7.000 fabbricati sono coinvolti in frane attive, ben 347 località sono classificate a rischio molto elevato e 122 sono gli abitati classificati da consolidare. Nel solo maggio 2023, durante l’alluvione, il numero totale di frane è stato di 65.020, dati allarmanti che fanno comprendere la necessita di tornare a ripensare il sistema di manutenzione della montagna”.
Italia prima in urbanizzazione e si spendono 3,7 miliardi per ripristinare i danni
Dott. Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI: “L’Italia è prima in Europa con il 7,13% di territorio urbanizzato, pari circa a 2 milioni di ettari. Il terreno costruito perde le sue capacità di drenare acqua, ma continuiamo a edificare 24 ettari al giorno per case, zone commerciali o industriali, strade senza una minima concezione territoriale. Si abbandonano così le aree interne e montane, lasciate senza imprese e servizi, che diventano fragili e portano a quel dissesto idrogeologico che tanto ci sta colpendo. Ricordiamo che degli 8,2 miliardi che l’UE stanzia annualmente per il dissesto idrogeologico, ben 3,7 vanno all’Italia, che li utilizza non per fare prevenzione ma solo per riparare i danni. Una visione miope che non capisce l’importanza della montagna, della collina e dell’innovazione necessaria in campo ambientale”.
L’alluvione in E.R. diventi un caso di studio nazionale. Non esiste rischio zero.
Dott.ssa Irene Priolo, Vice Presidente Regione Emilia-Romagna: “Abbiamo assoluto bisogno di momenti di riflessione come quello di oggi. L’evento che abbiamo avuto in E.R. diventerà un caso di studio per ingegneri idraulici e geologi italiani. Avevamo già censito quasi 80.000 frane, prima dell’alluvione, sappiamo della fragilità del nostro territorio, l’evento di maggio è uno spartiacque che consegnerà al sistema paese le chiavi di lettura del territorio nazionale. Non esiste il rischio zero e pensare il territorio in ottica di gestione del rischio residuo è il nuovo approccio. Propongo di tenere aperta questa sessione e aggiornarci a inizio 2024 per analizzare il report, che la Commissione di evento consegnerà, per nuovi lavori da fare insieme con la struttura commissariale e l’Accademia con le sue conoscenze. E’ tempo di ripensare il territorio.”
Necessario potenziare i sistemi di Early Warning
Carlo Cacciamanni, Direttore Agenzia Italia Meteo: “Le condizioni di pericolosità date dal clima che sta cambiando impattano sul rischio dato dalla vulnerabilità dei terreni. Siamo in condizione di pericolo crescente e i rischi idrogeologico e alluvionale sono sempre più probabili. In Italia dal 1980 la temperatura è in continuo aumento e sono necessari interventi strutturali che possano mitigare il rischio di inondazione, ma anche non strutturali, come l’ottimizzazione dei sistemi di Early Warning per allontanare preventivamente e in anticipo le popolazioni, a fronte di fenomeni idrometeo intensi che possano colpirle. E’ necessario attuare, meglio di quanto si stia facendo oggi, piani di emergenza a livello territoriale, coinvolgendo i cittadini, affinché divengano parte attiva del sistema di protezione civile.”
Alle ore 12 di oggi sono stati pubblicati sul dark web (una piattaforma non raggiungibile dai normali motori di ricerca) alcuni dati copiati in seguito all’attacco dello scorso 28 novembre e per i quali l’Azienda USL non ha pagato alcun riscatto.
Come già comunicato, si conferma che l’Azienda, secondo le verifiche effettuate, non ha registrato ad oggi perdite di dati, custoditi negli archivi aziendali, ma è stata pubblicata la copia di alcuni.
Nella consapevolezza che qualsiasi dato copiato e diffuso impropriamente rappresenta un illecito, si ritiene fondamentale precisare che, secondo la minaccia diffusa in rete dagli hacker, i dati copiati rappresentano lo 0,5% di quelli complessivamente archiviati nei sistemi aziendali. Di questi al momento solo una piccola parte è stata diffusa.
Dalle prime verifiche il tipo di dati copiati risulterebbe essere afferente a un’area che contiene principalmente documenti amministrativi e solo in parte sanitari.
Un gruppo di lavoro interno è operativo h24 e in costante coordinamento con il responsabile della Protezione dei dati personali, al fine di analizzare i file pubblicati e fornire agli interessati le comunicazioni previste dalla normativa vigente (articolo 34 del Regolamento UE 2016/679), che saranno rese disponibili alla luce degli ulteriori accertamenti ancora in corso al fine di limitare gli eventuali disagi conseguenti l’accaduto.
Si ricorda che Magistratura, Polizia Postale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Aziende sanitarie sono impegnate nelle indagini, ciascuna per le proprie competenze. Inoltre, con l’assistenza dei Servizi Legale e Privacy e di uno studio legale esterno specializzato, sono state intraprese le azioni legali atte a tutelare le vittime dell’attacco, l’Azienda stessa e tutti i soggetti eventualmente coinvolti.
Si ricorda che chiunque visualizzi, entri in possesso o scarichi i dati pubblicati senza consenso sul dark web o altrove – e li utilizzi per propri scopi o li diffonda on-line, sui social network o in altro modo – incorre in condotte illecite che possono, nei casi previsti dalla legge, costituire reato.
Molto nuvoloso al mattino con locali rovesci, più probabili sulla pianura centro-orientale. Dalla tarda mattina attenuazione dei fenomeni con ampi spazi di cielo sereno o poco nuvoloso su tutto il territorio. Foschie e nebbie in primissima mattinata in rapido sollevamento e poi di nuovo dopo il tramonto nelle aree di pianura centrale a ridosso del Po.
Temperature in generale diminuzione, minime comprese tra 4 e 6 gradi, massime intorno a 8/10 gradi. Venti deboli, prevalentemente dai quadranti occidentali, con rinforzi sul mare nella seconda parte della giornata. Mare poco mosso, tendente a divenire mosso al largo.
Un protocollo d’intesa volto ad una collaborazione tra il Comune di Sassuolo e la Rai per la realizzazione delle iniziative di monitoraggio del segnale televisivo: lo ha stabilito la Delibera n° 275 approvata ieri dalla Giunta del Comune di Sassuolo ed in corso di pubblicazione all’Albo Pretorio.
“Sin dai primi giorni che hanno seguito lo switch off – sottolinea il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – ci siamo fatti portavoce dei problemi che buona parte della città ha riscontrato nel passaggio al Dvb-T2, con il segnale della tv di stato assente o di pessima ricezione. Un problema serio, anche perché la tv di stato è pagata, direttamente nella bolletta della luce, con il canone ma nessuno dei vertici Rai, nonostante le tantissime lettere inviate, ha mai preso in seria considerazione il problema. La prima comunicazione del disagio, a mia firma con lettera protocollata, è stata inviata addirittura il 5 aprile 2022: a quella e alle tante lettere inviate in seguito, o non abbiamo ricevuto risposta o, quando la risposta arrivava, era elusiva e sostanzialmente affermava che tutto andava bene; nonostante non fosse assolutamente vero. Finalmente – conclude il Sindaco – dopo tanta insistenza qualcuno in Rai ha preso a cuore il problema con l’intenzione di risolverlo”.
“Nonostante apparecchi di ultima generazione o l’acquisto di decoder in grado di decriptare il segnale Dvb-T2 – si legge nella delibera – molte famiglie hanno serie difficoltà nel vedere tutti i canali Rai. Il disagio lamentato dalla cittadinanza di Sassuolo è relativo alla qualità, sia audio che video, che senza alcun preavviso viene a mancare in determinati momenti della giornata. Effettuata nuovamente la risintonizzazione, poi, i canali addirittura spariscono dall’elenco. Ad un nuovo tentativo di risintonizzazione, magari dopo qualche ora d’attesa, i canali Rai ricompaiono per poi tornare a dare problemi nelle ore o nei giorni seguenti.
Considerato che:
RAI ha individuato, tra l’altro, Sassuolo quale territorio nel quale effettuare il monitoraggio del segnale radiotelevisivo; l’Amministrazione comunale, alla fine del mese di ottobre, è stata contattata da RAI, Coordinamento e Supporto di Area CTO – Infrastrutture Tecnologiche, per l’attivazione di una attività di natura sperimentale che consiste nella misurazione e valutazione del segnale radiotelevisivo su alcune località individuate del territorio italiano; ritenuto opportuno, a seguito di incontro: aderire all’attività proposta in modo da porre rimedio al disagio provato da tanti cittadini; procedere alla stipula di un protocollo di intesa in cui entrambe le parti intendono cooperare ad una sperimentazione che si concretizza in attività di monitoring del segnale radio televisivo in corrispondenza con il passaggio al DVB-T2 con misurazioni e valutazioni, “pre” e “post” attivazione DVB-T2, su località e/o punti individuati d’intesa nell’ambito del territorio del Comune stesso; considerato che la collaborazione risulta gratuita e a titolo non oneroso”.
Si è svolto presso lo Sporting Club Sassuolo, per il ponte dell’Immacolata, il Master conclusivo del circuito FIT Lab 3.11 organizzato dalla Federazione Italiana Tennis e Padel che ha visto impegnati gli 8 giocatori della categoria open maschile e i 3 quad di tennis in carrozzina, qualificati dalle varie tappe regionali sparse per tutta Italia. E’ prestigioso per lo Sporting Club Sassuolo e per la Città di Sassuolo far parte di questo circuito, che ha ottenuto il Patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Rotary Club.
Il sodalizio sassolese ha ottenuto questo traguardo grazie alla qualità delle sue strutture, che sono considerate fra le migliori d’Italia, e grazie agli anni di esperienze positive nell’organizzazione di grandi appuntamenti tennistici.
I protagonisti di questo Master sono stati: Mario Cabras, dalla Sardegna testa di serie numero 1 del seeding, il portacolori proprio del nostro territorio, Bruno Carlucci, di Albinea, dalla Lombardia Paolo Cancelli e Dario Benazzi, Salvatore Vasta dalla Sicilia, poi il toscano Pasquale Greco, Luca Paiardi dal Piemonte e il veneto Manuel Zorzetto. Per l’altra categoria erano presenti Alfredo Di Cosmo, Vincenzo Troilo e Massimo Girardello: i tre atleti si sono sfidati anch’essi in un girone all’italiana nella sola giornata di venerdì 8 dicembre per eleggere il campione 2023.
Già giovedì 7 dicembre nel primo pomeriggio, gli undici tennisti si sono allenati presso il circolo di Via Vandelli che per questa manifestazione ha messo a disposizione i campi sintetici in Bolltex. Sempre nel pomeriggio di giovedì il Giudice Arbitro del torneo, il Signor Andrea Rinaldi, insieme ai Responsabili Tecnici della FITP Giancarlo Bonasia e Gianluca Vignali, ha compilato i due gironi da quattro giocatori ciascuno, tenendo presente le teste di serie. Da venerdì 8 dicembre al via le partite: il girone quad ha visto primeggiare il milanese Alfredo Di Cosmo che ha vinto in due set entrambi i match, conquistando così il titolo 2023 di categoria; secondo posto per Vincenzo Troilo e terzo classificato Massimo Girardello.
Nella categoria open, dopo la prima fase e le semifinali incrociate, si è giunti al gran finale domenica 10 dicembre sul campo centrale dello Sporting Club Sassuolo e le ultime avvincenti partite hanno decretato la classifica finale: 1° classificato Luca Paiardi; 2° classificato Bruno Carlucci; 3° classificato Salvatore Vasta; 4° classificato Pasquale Greco; 5° classificato Dario Benazzi; 6° classificato Paolo Cancelli; 7° classificato Manuel Zorzetto; 8° classificato Mario Cabras (per ritiro).
Luca Paiardi e Alfredo Di Cosmo hanno conquistato così il titolo 2023 di FIT Lab 3.11, ma soprattutto proprio l’azienda ha messo in palio per i vincitori un assegno di 2.500 euro per una nuova carrozzina da tennis che sarà sicuramente utile al giocatore per i prossimi tornei nazionali ed internazionali.
Si è svolta ieri sera, come ogni anno, la cena sociale dei Vos, i Volontari della Sicurezza che rappresentano un punto di riferimento per il Distretto ceramico e per l’Unione Tresinaro Secchia.
Alla presenza dei Sindaci e degli assessori di Sassuolo, Casalgrande e Castellarano il Presidente Paolo Gottardi e il coordinatore Anselmo Torelli, hanno fatto il punto sull’attività, relativa al solo 2023, dei 47 volontari dell’associazione.
Al 10 dicembre ammontano a 377 i servizi effettuati dal Vos per il territorio: 217 a Sassuolo, 95 a Casalgrande, 40 a Scandiano, 1 a Rubiera, Prignano sulla Secchia, Formigine e Conselice, 21 a Castellarano. Nei 24 viaggi in Romagna, in aiuto alle popolazioni colpite dall’alluvione, a cui vanno aggiunti due viaggi in Toscana, i Vos hanno consegnato aiuti e materiale, tutto donato da aziende e privati del territorio, per un ammontare complessivo che supera i 60.000 €.