È iniziata in questi giorni la messa a dimora di nuovi alberi al Parco Ducale, a reintegro di quelli abbattuti negli scorsi mesi perché fortemente compromessi ed a rischio schianto.
Le nuove piantumazioni, in corso d’esecuzione, riguardano complessivamente 90 esemplari arborei per un intervento che permetterà di ricostruire i filari alberati posti all’interno del parco, sottoposti ad interventi di abbattimento a seguito degli esiti emersi dalle indagini di stabilità e dei successivi ricontrolli svolti dal 2020 sino ad oggi.
Tutte le alberature saranno servite da idoneo impianto di irrigazione, in fase di realizzazione, che sarà collegato ai pozzi esistenti del parco Ducale, permettendo così una riduzione dei consumi e il rispetto dei principi DNSH (Do No Significant Harm), che rappresentano il pilastro centrale dei bandi PNRR.
Sempre all’interno del parco Ducale, poi, sono stati recentemente posti a dimora 192 arbusti a margine del confine longitudinale Ovest dell’area verde, a proseguimento della autoctona fascia arbustiva già presente in prossimità della scuola primaria di secondo grado Cavedoni, che andrà a completare la mediazione vegetale e visiva tra parco e aree fortemente costruite residenziali e di edilizia pubblica circostanti.
“Siamo molto preoccupati che ancora non ci sia stata una risposta da parte del Tar alle reiterate richieste della Regione di poter discutere, nel merito e in tempi utili, le ragioni per cui riteniamo che il calendario venatorio approvato a maggio 2023 dalla Giunta regionale non dovesse essere sospeso. Per questo motivo abbiamo dato mandato ai legali di presentare un’ulteriore istanza affinché venga fissata un’udienza di merito entro il 31 dicembre”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, a proposito del calendario venatorio 2023-2024, sul quale il Tar aveva disposto alcune misure sospensive.
Contro l’ordinanza del Tribunale amministrativo la Regione aveva presentato a settembre appello al Consiglio di Stato, che il 20 ottobre si era espresso accogliendo il ricorso presentato e imponendo al Tar Emilia-Romagna di fissare un’udienza di merito entro il 31 dicembre 2023.
Dal mese di settembre la Regione ha provveduto tramite i propri legali a presentare tre istanze di sollecito, una prima e due dopo l’ordinanza emessa dal Consiglio di Stato, ma a momento dal Tar non si è avuta alcuna risposta.
“Attualmente non si sta dando seguito a quanto disposto dal Consiglio di Stato- precisa l’assessore Mammi-. Continueremo a chiedere che ciò avvenga entro la fine di dicembre, poiché vorremmo con ogni mezzo evitare quanto già accaduto lo scorso anno”.
La Regione conferma inoltre l’impegno preso a settembre per la riduzione della tassa regionale per l’esercizio della caccia nella prossima stagione venatoria, sarà infatti prevista nella redazione del bilancio una riduzione percentuale calcolata sulle giornate di attività ridotte a causa delle modifiche imposte dal Tar rispetto alle annate precedenti.
Sono passati più di due mesi dal brutale attacco di Hamas nei confronti della popolazione
civile israeliana al confine con la Striscia di Gaza. L’aggressione terroristica che ha sorpreso
inermi, perché senza sospetto e senza timore di un attacco così devastante, le forze che
inutilmente presidiavano il confine, intere famiglie dai vecchi ai bambini all’interno delle loro abitazioni nei kibbutz, e centinaia di giovani che si stavano divertendo ad un rave party
intitolato alla pace, ha fatto oltre mille vittime, uccise nell’immediatezza dell’attacco e
centinaia di ostaggi, più della metà dei quali sono ancora in mano ad Hamas che li usa come merce di scambio all’interno di sempre più improbabili trattative con Israele.
L’enormità dell’agguato è subito apparsa chiara, per il numero e le caratteristiche delle
persone coinvolte e per le brutali modalità di esecuzione, tuttavia solo nei giorni successivi
si è appreso che una costante non isolata e incidentale ma programmata dell’attacco degli
uomini di Hamas sono stati gli stupri e le violenze sistematiche nei confronti delle donne
israeliane di ogni età, contro cui hanno infierito con intenzionalità e sadismo.
Questa affermazione non è il frutto di illazioni o dell’appiattimento sulla propaganda
israeliana tesa a giustificare la durissima reazione contro Hamas che coinvolge il territorio
e l’intera popolazione palestinese della Striscia di Gaza ma derivano dalla conoscenza dei
fatti che gli stessi terroristi hanno rivendicato, vantandosene ed esaltandosi per essi,
diffondendo le immagini di stupri e violenze inaudite di ogni genere con il sigillo della verità
oggettiva, ripresa in soggettiva dalle loro stesse body-cam.
Dai filmati diffusi in rete dagli autori e che hanno superato il vaglio del fact-checking,
emergono brutalità inenarrabili ai danni di donne di ogni età sottoposte a stupri multipli fino
alla morte e addirittura oltre la morte.
Gli stupri dei maschi combattenti contro le donne del nemico sono purtroppo una costante
delle guerre e riflettono una inaccettabile idea “proprietaria” e subordinata delle donne come prolungamento del nemico stesso.
Nella visione distorta di questi guerrieri dell’età della pietra, la guerra è roba da uomini di cui le donne rappresentano la manifestazione più debole e più facilmente attaccabile. Le donne non hanno valore in sé, ma si caricano del valore che deriva dalla loro relazione con il nemico.
L’aggressione sessuale ai loro danni conferma il disprezzo nei confronti della loro umanità
spersonalizzata che deriva da un secolare portato culturale che purtroppo ancora resiste ad
ogni progresso di civiltà, e nello stesso tempi irride all’impotenza dei loro uomini che non
sono stati capaci di difenderle.
Il fatto che di fronte ad enormità di questo tipo si sia assistito alla reticenza, ai limiti della
rimozione, di tante, troppe donne e delle istituzioni che le rappresentano di fronte alla
necessità di chiamare i fatti con il loro nome e di condannarli come indegni, senza se e
senza ma, rappresenta una pagina oscura di un femminismo ancora irrisolto e non ben
chiaro a se stesso.
Gli stupri e le violenze contro le donne sono un orrore da denunciare e da condannare
sempre, da parte di chiunque siano commessi ai danni di ogni donna e di tutte le donne.
Non esistono donne e vittime di serie A e altre di serie B.
Le donne che già sono vittime spesso, della politica dei loro governi e della storia che sono
costrette loro malgrado a vivere, non possono mai essere considerate corresponsabili degli
stupri ai loro danni ed è terribile che non trovino sempre la solidarietà delle altre donne, di
tutte le donne, e la condanna perentoria delle violenze da parte di maschi aggressori.
Pensare che fatti come quelli accaduti il 7 ottobre scorso ai danni delle donne israeliane
possano essere sottoposti ad una lettura di tipo politico e perciò relativizzati, è essa stessa
una forma di violenza e di inciviltà, tanto più grave quando a macchiarsene siano altre
donne.
Per noi donne del Circolo culturale Artemisia è fondamentale ristabilire questa verità e da
qui partire per condannare la condizione in cui la reazione di Israele ha precipitato la
popolazione palestinese, di cui le donne e i bambini sono le vittime più deboli e numerose.
Sabato scorso 9 dicembre, su delega della Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena su richiesta del Pubblico Ministero, nei confronti di un uomo gravemente indiziato del delitto di atti persecutori in danno dell’ex coniuge.
Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di indagine condotta dai Carabinieri che ha consentito di accertare che l’indagato, già condannato per maltrattamenti, rinviato a giudizio in altro procedimento per atti persecutori nei confronti della medesima persona offesa, decaduto dalla potestà genitoriale e colpito in due precedenti occasioni da provvedimenti di allontanamento emesso dal Tribunale di Modena non aveva, a partire dal luglio del 2023, cessato la sua condotta minacciando e molestando l’ex coniuge ed i due figli minorenni, tanto da cagionare in loro un perdurante e grave stato d’ansia e paura tale da ingenerare fondato timore per la loro incolumità, costringendoli a modificare le proprie abitudini di vita.
L’uomo, non rassegnandosi alla cessazione del rapporto matrimoniale avvenuta nel 2019, continuava a presentarsi davanti casa dell’ex coniuge e dei figli, appostandosi e talvolta cercando di forzare la serratura della loro abitazione o intimando loro di aprirgli la porta. Non ottenendo risposta, si nascondeva all’interno dello stabile sorprendendo i parenti all’uscita dall’appartamento.
In una occasione l’indagato aveva posizionato un biglietto minaccioso sul parabrezza dell’auto della ex moglie, parcheggiata all’esterno del luogo di lavoro. Simili condotte, protratte per mesi, avevano costretto la donna perseguitata a licenziarsi dal lavoro.
Coperto o molto nuvoloso, con deboli piogge sparse a carattere irregolare nel corso della giornata, più probabili e intense sui rilievi. Foschie o nebbie nelle ore più fredde.
Temperature minime quasi stazionarie comprese tra 5-6 gradi delle pianure emiliane e 6-8 gradi della Romagna. Massime in lieve aumento comprese tra 9 e 17 gradi; valori al di sopra della media del periodo. Venti moderati o forti da sud-ovest sulla Romagna e sui rilievi centro-orientali, deboli e variabili sul resto della regione. Mare poco mosso sotto costa, mosso al largo.
Proseguono gli incontri pubblici sul gioco d’azzardo patologico proposti da Comune di Maranello, Avviso Pubblico e Unione dei Comuni del Distretto Ceramico. Un ciclo di iniziative di approfondimento su un tema di stretta e drammatica attualità, per parlare di gioco d’azzardo patologico, della complessità e dei rischi legati a un settore in espansione, con la partecipazione di esperti, in una attività che si inserisce all’interno del Piano locale GAP di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Terzo e ultimo appuntamento mercoledì 13 dicembre alle 18 alla Biblioteca Mabic: si parla di “azzardo criminale. Il settore del gioco che fa gola alle mafie” con Giovanni Endrizzi, educatore professionale nel campo delle dipendenze patologiche, già coordinatore del quarto comitato sui rapporti mafia-azzardo in seno alla Commissione Bicamerale Antimafia, e con Claudio Forleo di Avviso Pubblico. Al termine sarà offerto un aperitivo a tutti i partecipanti.
Si è protratto anche nel weekend il costante lavoro di ripristino dei servizi informatici della sanità modenese a seguito dell’attacco hacker dei giorni scorsi. Un lavoro complesso, quello portato avanti dai tecnici, di riallineamento degli applicativi e delle reti informatiche, con possibili temporanei disservizi e prolungamento delle attese, per i quali le aziende sanitarie modenesi si scusano con i cittadini, rinnovando il ringraziamento per la collaborazione.
Sul fronte dell’attività di Laboratorio, dopo il ripristino dell’attività completa dei Punti prelievi di ieri, si rinnova l’invito alle persone che hanno un appuntamento fissato per le giornate da oggi in poi a recarsi nella sede indicata portando l’impegnativa (promemoria cartaceo dell’appuntamento) tessera sanitaria e un documento di riconoscimento. Nei Punti prelievi ad accesso diretto (senza prenotazione) in via Minutara a Modena e a Nonantola, Sassuolo e Pavullo, si ricorda che i prelievi ad accesso diretto sono limitati fino al numero massimo consentito in base alla capacità del laboratorio di analisi.
Proseguono anche i prelievi necessari alla terapia anticoagulante orale (TAO), nei Punti prelievi della provincia che abitualmente eseguono questa attività, secondo la seguente modalità: martedì 12 dicembre potrà accedere chi ha il prelievo previsto per quella giornata e chi lo aveva programmato per la giornata di martedì 5 dicembre. Si completa così il recupero dell’attività dedicata a questa categoria di pazienti.
Medicina Legale
Novità anche per quanto riguarda il servizio di Medicina Legale: sono infatti nuovamente garantite le visite della Commissione Medica Locale Patenti, per le persone già in appuntamento. È possibile fissare nuovi appuntamenti o modificare quelli già prenotati solo scrivendo a segreteriacml@ausl.mo.it. Nella email è necessario indicare nome, cognome, data di nascita, data di scadenza della patente e numero di telefono per essere richiamati.
Inoltre è ripresa l’attività delle Commissioni di accertamento della disabilità (invalidità civile, legge 104/92, legge 68/99, cecità e sordità civile). Al momento non è ancora attivo il numero di telefono del centralino, per informazioni è possibile scrivere da posta elettronica ordinaria o certificata all’indirizzo disabilit@pec.ausl.mo.it.
Sempre per quanto riguarda la medicina legale, è garantita l’attività degli ambulatori di certificazione (ad esempio per porto d’armi, deficit deambulatorio, patenti, etc.) per chi aveva già un appuntamento fissato. Riattivata anche la possibilità di modificare appuntamenti già fissati o fissarne dei nuovi.
Tutto il personale delle Aziende sanitarie modenesi è impegnato a limitare al minimo i disagi per l’utenza. Si ringraziano i cittadini per la collaborazione e si rinnova l’invito a seguire sui portali delle Aziende, in particolare www.ausl.mo.it e www.aou.mo.it, gli aggiornamenti costanti sui servizi e le attività sanitarie.
Si rinnova l’indicazione ad utilizzare responsabilmente il Pronto soccorso e i servizi di emergenza. È inoltre fondamentale presentarsi alle visite con l’impegnativa (promemoria cartaceo dell’appuntamento), la tessera sanitaria e un documento di riconoscimento valido (tutte le informazioni sui siti delle aziende).
Mercoledì 13 dicembre le Polizie locali dell’intero territorio provinciale, con il coordinamento della Polizia locale di Modena, saranno sulle strade urbane e di grande scorrimento del territorio per un’operazione congiunta di controlli per la sicurezza stradale.
L’obiettivo comune è appunto il miglioramento della sicurezza stradale attraverso un potenziamento del controllo finalizzato soprattutto a contrastare comportamenti particolarmente pericolosi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, come la guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti o alcolici e l’uso del telefono cellulare o del tablet mentre si guida, oltre che a verificare il corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta, anche dei passeggeri. Verranno, inoltre, fatte verifiche puntuali sui documenti per la circolazione quali patente di guida e carta di circolazione, copertura assicurativa e revisione, oltre controlli di autotrasporto e verifica dei documenti anche grazie alla presenza di un esperto di falsi documentali.
All’iniziativa partecipano, nel dettaglio, gli operatori della Polizia locale di Modena, Castelfranco Emilia, Formigine, Maranello, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Sassuolo e quelli delle Unioni di Comuni Terre d’Argine, Terre di Castelli, Unione Area nord, Unione del Sorbara e Unione del Frignano.
I controlli verranno eseguiti nella fascia oraria 13-19 e interesseranno le principali direttrici della viabilità che attraversano il territorio provinciale.
L’iniziativa sarà coordinata dalla Polizia Locale di Modena e la Sala operativa del capoluogo funzionerà a supporto di tutte le pattuglie in servizio tramite l’utilizzo di un unico canale radio dedicato.
Per i controlli gli operatori utilizzeranno la strumentazione in dotazione come etilometri, alcotest, e tablet collegati alle telecamere dei varchi elettronici connessi al Sistema Nazionale di Controllo Targhe e Transiti, Snctt. In particolare, il Targa System mobile, leggendo le targhe dei veicoli in transito, è in grado di rilevare la mancanza della revisione o della copertura assicurativa del veicolo, esattamente come i varchi elettronici collegati al Snctt. Si tratta di verifiche realizzabili in tempi molto brevi grazie all’attivazione delle telecamere presso i varchi del Scntt (Sistema centralizzato nazionale per transiti e targhe) collegati in tempo reale ai database nazionali. Molti dei controlli, infatti, saranno programmati nei pressi di questi varchi e finalizzati a verificare i veicoli in circolazione per quanto riguarda la copertura assicurativa, la revisione ed eventuali provvedimenti a carico del mezzo, che possono andare dal pignoramento all’inserimento nelle black list per una denuncia di furto o altro provvedimento che comunque non ne autorizza la circolazione.
Per ottenere il più ampio effetto dissuasivo, i controlli saranno annunciati attraverso i consueti canali di comunicazione e seguiti anche tramite i social utilizzati dalle varie Polizie locali coinvolte.
A un mese dall’apertura, i Centri Assistenza Urgenza della provincia di Bologna confermano il buon avvio, con una media dell’84% dei cittadini curati direttamente all’interno delle strutture.
Il CAU di Budrio, il primo inaugurato nel bolognese lo scorso 1^ novembre, valida, dopo i primi dati, il buon avvio della riorganizzazione dell’emergenza urgenza in Emilia-Romagna: su 1.540 accessi, l’83% è stato gestito direttamente dalla struttura, solo il 15% è stato indirizzato al Pronto soccorso.
Valori analoghi anche a Vergato, dove il CAU ha iniziato l’attività l’8 novembre: qui sale all’85% la percentuale di chi è stato gestito in loco su 590 arrivi complessivi. Solo per il 14% è stata necessaria una visita al Pronto soccorso.
Cifre che attestano che i CAU sono in grado di gestire autonomamente le urgenze, lasciando ai Pronto soccorso i casi più gravi, quindi le emergenze.
“I dati a nostra disposizione confermano che i cittadini stanno recependo bene questa novità, visto che, nel caso dei due CAU bolognesi, per oltre l’83% dei casi chi si reca in questi centri viene curato direttamente lì, con attese medie inferiori alle due ore- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Siamo ancora all’inizio, ma queste prime esperienze, con l’avvio di numerosi centri a livello regionale, sono positive e incoraggianti. Dove ci sono i Cau e prima c’era un Ps i dati di accesso sono sovrapponibili e i tempi di attesa sono entro le due ore dalla presa in carico all’uscita del paziente. Con i CAU- chiude Donini- diamo risposte rapide ai casi di bassa complessità e al tempo stesso alleggeriamo la pressione sui Pronto soccorso”.
Cresce intanto la rete territoriale dei Centri Assistenza Urgenza: dopo quelli di Budrio e Vergato, oggi è stato inaugurato il terzo, sempre nel bolognese, alla Casa della Comunità del Navile, e uno a Castelfranco (Modena). Ad oggi i CAU in regione sono pertanto 9: Budrio, Vergato e Navile nel bolognese, Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore nel ferrarese, Castelfranco Emilia nel modenese e Piacenza.
I dati 1^ novembre – 10 dicembre a Budrio
Il CAU di Budrio nel periodo del monitoraggio ha accolto 1.540 persone. Di queste, 227, pari al 15%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’83% dei casi (1.278 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 2%, pari a 35 persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure. Il tempo medio di attesa è stato di un’ora e 38 minuti.
Quasi tutte le persone si sono recate al CAU spontaneamente (il 98%), solo 9 sono state indirizzate qui dalla guardia medica, mentre altre 8 sono arrivate su consiglio di medici di medicina generale o pediatri e 3 su consiglio di uno specialista. In due casi è stato l’operatore del 118 a invitare il cittadino a recarsi al CAU.
Il 61% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 17% i pazienti con 75 anni o più, il 14% la fascia 65-74 anni. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.
Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 46% tra le 8 e le 14, il 37% tra le 14 e le 20). Il 9% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, solo il 7% infine ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.
Il 58% delle persone arrivate sono residenti nel distretto sociosanitario di riferimento, cioè Pianura Est. Un altro 13% proviene da Bologna, il 12% dal distretto Savena-Idice, l’8% da Imola, il 3% da altri distretti regionali e il restante 6% da fuori regione.
Le principali cause per cui le persone si sono recate al CAU sono legate a disturbi generali (22%) oppure ortopedici (20%). Altre cause più frequenti, in ordine decrescente, sono di natura cardiovascolare, dermatologica, gastrointestinale, traumatica, respiratoria o legata alle vie urinarie.
I dati 8 novembre – 10 dicembre a Vergato
Il CAU di Vergato nel periodo del monitoraggio ha accolto 590 persone. Di queste, 81, pari al 14%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’85% dei casi (499 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 2%, pari a 10 persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure. Il tempo medio di attesa è stato di un’ora e 43 minuti.
Quasi tutti si sono recati al CAU spontaneamente (il 97%). Solo 7 persone sono state indirizzate qui dal medico di medicina generale, altre sono arrivate su consiglio del Pronto soccorso (tre casi), della guardia medica (un caso) o di uno specialista (un caso).
La forte vocazione territoriale del CAU di Vergato è confermata dal fatto che il 76% delle persone arrivate sono residenti nel distretto sociosanitario di riferimento, cioè il distretto dell’Appennino bolognese. Un altro 13% proviene dal vicino distretto Reno, Lavino e Samoggia, mentre il 4% dei pazienti risulta residente a Bologna. Il restante 7% proviene da altri distretti o da fuori regione.
Le principali cause per cui le persone si sono recate al CAU sono di natura ortopedica (29%) o legate a disturbi generali (24%). Altre cause più frequenti, in ordine decrescente, sono di natura cardiovascolare, gastrointestinale, respiratoria, dermatologica, neurologica o traumatica.
Il 60% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 16% quella 65-74 anni, un altro 16% i pazienti con 75 anni o più. Il restante 8% degli accessi ha coinvolto minori.
Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 50% tra le 8 e le 14, il 39% tra le 14 e le 20). Il 5% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, appena il 6% ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.
Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione del cavalcavia di svincolo, chi proviene da Bologna ed è diretto verso Ancona/Pescara, dovrà uscire obbligatoriamente alla stazione di Cesena nord, nelle tre notti di lunedì 11, martedì 12 e mercoledì 13 dicembre, con orario 22:00-6:00. Pertanto, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Cesena nord, rientrare dalla stessa stazione e proseguire sulla A14 in direzione Ancona/Pescara.
Per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Borgo Panigale e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, in entrambe le direzioni, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità: dalle 22:00 di lunedì 11 alle 6:00 di martedì 12 dicembre, sarà chiuso il tratto Bologna Borgo Panigale (km 4+800)-allacciamento Raccordo Casalecchio (km 9+000), verso Ancona. In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: da Milano verso Ancona, uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde della Tangenziale di Bologna, la Tangenziale, per rientrare sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro; da Milano verso Padova, uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde della Tangenziale di Bologna, la Tangenziale, per entrare sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio.
Dalle 22:00 di martedì 12 alle 6:00 di mercoledì 13 dicembre, sarà chiuso il tratto allacciamento Raccordo Casalecchio (km 9+000) e Bologna Borgo Panigale (km 4+800), per chi proviene da Ancona ed è diretto sulla A1 Milano-Napoli, verso Milano. Di conseguenza, la stazione di Bologna Borgo Panigale non sarà raggiungibile per chi proviene da Padova o da Ancona. In alternativa si consiglia: per la chiusura del tratto, chi proviene da Pescara/Ancona ed è diretto verso Milano, potrà percorrere il Raccordo di Casalecchio, per poi immettersi sulla A1 Milano-Napoli, in direzione di Milano; per la chiusura di Bologna Borgo Panigale: Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova, o Bologna Fiera sulla stessa A14; si ricorda che la stazione di Bologna Casalecchio è chiusa in uscita per chi proviene dalla A14, per consentire lavori di ricostruzione del sottovia di stazione.
Sempre sulla A14 Bologna-Taranto, sono state annullate le chiusure del tratto compreso tra Rimini nord e Valle del Rubicone, verso Bologna, che erano previste nelle due notti di lunedì 11 e martedì 12 dicembre; di conseguenza, in tali notti, sarà regolarmente aperta l’area di servizio “Rubicone est”.
Il suddetto tratto sarà chiuso, per consentire lavori di manutenzione viadotto, dalle 22:00 di mercoledì 13 alle 6:00 di giovedì 14 dicembre, con contestuale chiusura dell’area di servizio “Rubicone est”. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Rimini nord, percorrere la viabilità ordinaria: Via Solarolo, Via Tolemaide, SS16 Adriatica, SP10, Via Bastia, SP33 e rientrare sulla A14 alla stazione di Valle del Rubicone.
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Sulla A1 Milano-Napoli, è stata annullata la chiusura dell’uscita della stazione di Sasso Marconi nord, prevista dalle 22:00 di questa sera lunedì 11 alle 6:00 di martedì 12 dicembre.
Rimane confermata, come da programma, la chiusura dell’uscita di Sasso Marconi nord, per chi proviene da Bologna, dalle 22:00 di martedì 12 alle 6:00 di mercoledì 13 dicembre, per consentire lavori di ripristino della segnaletica orizzontale.
In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio, di Sasso Marconi, sulla stessa A1, o di Bologna Borgo Panigale, sulla A14 Bologna-Taranto.
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Sono state annullate le chiusure del Raccordo Sasso Marconi-SP64 Porrettana (R43), da e verso la stazione di Sasso Marconi, che erano previste nelle due notti di lunedì 11 e martedì 12 dicembre.
Cresce il numero dei prodotti Slow Food in Emilia-Romagna, frutto della collaborazione tra la Regione e l’associazione internazionale con l’inconfondibile chiocciolina rossa, impegnata da anni nell’educazione al gusto e nella difesa della biodiversità.
Il pollo romagnolo, antica razza autoctona, dopo aver rischiato l’estinzione, sarà il 19esimo presìdio dell’Emilia-Romagna, un passo ulteriore nella collaborazione tra Regione e Slow Food, con cui è stato di recente rinnovato fino al 2025 il Protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative che valorizzano il patrimonio rurale ed enogastronomico regionale.
Il nuovo Presìdio è stato presentato oggi a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, assieme a Raffaella Ponzio, responsabile Presìdi Slow Food Italia.
All’incontro con i giornalisti erano presenti rappresentanti Slow Food regionale, allevatori ed esperti, tra cui Lia Cortesi, responsabile Presìdi Slow Food Emilia-Romagna; Alessio Zanon, veterinario esperto in biodiversità e presidente di Rare; Davide Montanari, consigliere Associazione razze e varietà autoctone romagnole; Stefano Tozzi, allevatore; Luca Giannini, manager di FedEx, il partner di Slow Food Italia grazie al quale è stato realizzato il Presidio.
“Il sostegno ai Presìdi Slow Food- ha detto Mammi -, capaci di creare cultura e identità, porta avanti un progetto che coinvolge le comunità locali e persegue obiettivi come salvare la biodiversità, tutelare gli ecosistemi e le risorse naturali, tutelare la salute dei consumatori e promuovere filiere eque dal punto di vista sociale. Da qui la scelta di investire risorse in contributi e investimenti per la tutela della biodiversità nell’ambito del Piano di sviluppo rurale promosso da Regione attraverso i finanziamenti europei e il sostegno ai Presidi Slow Food del nostro territorio”.
“I 19 Presìdi dell’Emilia-Romagna- prosegue Mammi- sono una ricchezza qualitativamente ineguagliabile, preservata da chi ogni giorno si impegna per ridare il giusto valore all’alimentazione, rispettando chi produce cibo sano e un’armonia che le istituzioni devono difendere e promuovere sempre”.
L’assessore ha poi ricordato le strategie regionali per sostenere l’economia e l’inclusione sociale nelle aree rurali e di montagna, attraverso i Gruppi di azione locale (Gal) per i quali sono disponibili 58 milioni di euro nello Sviluppo rurale 2023-27, per favorire lo sviluppo delle imprese delle aree più marginali, l’occupazione di giovani e donne, la tutela dell’ambiente e le specificità turistiche e culturali delle aree rurali dell’Emilia-Romagna. E ancora biodiversità, investimenti produttivi, mitigazione dei cambiamenti climatici, agriturismo e reti commerciali.
“Il Presidio del pollo romagnolo- dice Raffaella Ponzio, responsabile Presìdi Slow Food Italia- è nato per sostenere un gruppo di allevatori che da anni, per passione, conservano biodiversità. Mettono a disposizione dei loro animali spazi erbosi all’aperto, attendono il tempo necessario perché crescano secondo ritmi naturali, forniscono un’alimentazione basata su granaglie per lo più locali e soprattutto, allevano con rispetto. Questi pochi allevatori rappresentano una piccola, virtuosa, economia locale. Vogliamo aiutarle tutte, ogni volta che possiamo, anche grazie al lavoro che fanno le nostre reti Slow Food locali. Ci ricordano che il cibo non è una commodity, che gli animali che alleviamo non sono mezzi di produzione, che la qualità del cibo è legata a una relazione, viva e autentica, con la natura”.
“La tutela del pollo di razza romagnola- dichiara Davide Montanari, consigliere Associazione Razze e Varietà Autoctone Romagnole e referente dei produttori del Presidio Slow Food del Pollo Romagnolo- è importante per la conservazione della biodiversità zootecnica. Si tratta infatti di una razza rustica, a lento accrescimento con una spiccata propensione al pascolo e a trasformare sottoprodotti dell’agricoltura; sia per la produzione di carni e uova a guscio bianco di ottima qualità. Le carni sapide e consistenti si adattano a cotture lente, mentre l’uovo ha un tuorlo che costituisce un terzo del peso complessivo”.
“Siamo veramente soddisfatti di questo risultato- afferma Lia Cortesi, responsabile dei Presìdi Slow Food dell’Emilia-Romagna- che arricchisce il panorama regionale dei Presìdi e testimonia il lavoro costante che la rete Slow Food dell’Emilia-Romagna fa sul territorio: la ricerca di razze animali e varietà vegetali che ogni giorno rischiamo di perdere. Per salvarla è necessario cibarsene quotidianamente, nel caso del nostro pollo mangiando meno carne ma di maggiore qualità, e usare le sue uova per le nostre squisite paste ripiene”.
Il pollo romagnolo
Abituato a razzolare in grandi spazi, in grado di volare anche sugli alberi, così da difendersi da solo da volpi, faine e altri predatori, il pollo romagnolo fino al dopoguerra è stato una presenza fissa nelle aie contadine. Una razza mantenuta e selezionata soprattutto dalle donne che mandavano avanti fattorie e famiglie contadine, le mitiche azdore, a cui spettava la cura dell’aia e la vendita delle uova. E proprio perché su questa attività si fondava una parte importante delle entrate della famiglia contadina, le donne sapevano quali erano le galline ovaiole migliori e quali far riprodurre.
Questa gallina variopinta è uscita di scena con l’avvento dell’agricoltura industriale, perché poco adatta all’allevamento intensivo e di taglia piccola. L’ultimo allevamento è stato trovato nel ravennate nel 1997 e a quel punto gli allevatori custodi dell’Arvar, l’associazione razze e varietà autoctone romagnole e nazionali, assieme all’università di Parma, ne hanno selezionato le uova, i pulcini hanno ricominciato a circolare ed è cresciuto l’interesse fra allevatori custodi.
Oggi in Romagna ci sono poco più di duemila polli romagnoli che razzolano liberamente all’aria aperta, numeri lontani dagli allevamenti intensivi, ma che possono essere intercettati da chi cerca una ristorazione di qualità.
Scuole di ogni ordine e grado aperte a Fiorano Modenese, in vista delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico 2024/2025, per permettere alle famiglie la possibilità di visitare gli ambienti e le strutture che i loro figli frequenteranno a partire dal prossimo settembre.
Per le scuole dell’infanzia sono previsti cinque appuntamenti: martedì 12 dicembre dalle 17.30 alle 19.30 open day alla scuola Il Castello, in via Loira 4; mercoledì 13 dicembre dalle 18.30 alle 20.00, apriranno i loro spazi le scuole Arcobaleno (piazza XVI Marzo 1978) e Villa Rossi (via Nirano, 7, mentre giovedì 14 dicembre dalle 17.30 alle 19.30 sarà la volta della scuola Aquilone in via Gramsci, 36. Sabato 16 dicembre giornata di apertura anche alla scuola dell’infanzia paritaria Coccapani, in via Marconi 42, dalle 9.30 alle 11.30.
Sabato 16 dicembre dalle 10 alle 12 sono fissati anche gli open day delle tre scuole primarie presenti sul territorio di Fiorano Modenese (Guidotti, Menotti e Ferrari).
Infine, giovedì 14 dicembre, dalle 18 alle 20, sarà aperta a ragazzi e genitori la scuola secondaria di primo grado (medie) Francesca Bursi, in via Ghiarella 213, mentre le medie Giacomo Leopardi, in via don Giovanni Bosco, l’open day sarà giovedì 11 gennaio 2024, dalle 17.30 alle 18.30
Le giornate aperte sono una opportunità per i genitori per conoscere i luoghi che frequenteranno i loro figli, prima delle iscrizioni al nuovo anno scolastico, da effettuare normalmente entro il mese di gennaio 2024.
Per maggiori informazioni si possono visitare i siti dei rispettivi istituti comprensivi.
È in graduale ripresa, dalle 12.20, la circolazione ferroviaria fra Forlì e Faenza, sulla linea Bologna – Rimini, sospesa da ieri sera a seguito dell’urto fra due treni. Un Frecciarossa che precedeva un treno Regionale è retrocesso per inerzia a bassa velocità in relazione alla pendenza della tratta e, nel retrocedere, ha urtato il Regionale che era regolarmente fermo al segnale rosso. Sulle cause della retrocessione sono in corso approfondimenti.
Sei i passeggeri rimasti lievemente contusi, oltre al macchinista del treno regionale. Tutti i refertati risultano essere stati dimessi.
I viaggiatori a bordo dei due treni (circa 400 a bordo del Frecciarossa e 60 a bordo del Regionale) sono stati sin da subito assistiti da Trenitalia e da Trenitalia TPER e sono stati trasbordati in totale sicurezza, in tarda serata, su un nuovo convoglio che li ha portati a destinazione. I viaggiatori fermi nelle stazioni di Forlì e Faenza sono stati riprotetti con 5 bus che hanno effettuato servizi specifici per superare la tratta ferroviaria interrotta.
Durante le attività necessarie per la liberazione della linea, i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali hanno utilizzato il percorso alternativo via Ravenna, con ritardi fino a 120 minuti. Alcuni Regionali sono stati cancellati ed è stato predisposto un servizio di autobus insieme al potenziamento dell’assistenza ai clienti.
Informazioni e aggiornamenti sulla circolazione sono stati diffusi anche tramite la sezione Infomobilità del sito trenitalia.com, dell’APP di Trenitalia e su trenitaliatper.it.
Sabato prossimo, 16 dicembre a partire dalle ore 17 presso la Galleria d’arte Jacopo Cavedoni di via Fenuzzi 12, si terrà l’inaugurazione della mostra dal titolo “Natale in Galleria”: la tradizionale Collettiva di Natale a cura degli associati del gruppo.
La Galleria sarà visitabile dal 16 dicembre al 7 gennaio 2024 nei giorni di Martedì – Mercoledì e Domenica dalle ore 10 alle 12; Venerdì e Sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Giorni di chiusura: lunedì e giovedì, chiusure straordinarie martedì 26 dicembre e domenica 31 dicembre.
Ventotto borse di studio per altrettanti studenti di Maranello particolarmente meritevoli: il Comune di Maranello continua a sostenere i ragazzi nel loro percorso educativo con l’assegnazione di nuove borse di studio. I riconoscimenti agli studenti delle scuole superiori sono stati consegnati dal Sindaco Luigi Zironi e dall’Assessore all’Istruzione Alessio Costetti in un incontro con gli studenti e le loro famiglie presso la Biblioteca Mabic.
“Da alcuni anni l’amministrazione comunale ha deciso di attribuire borse di studio agli studenti di Maranello che si sono segnalati per il merito scolastico – afferma l’Assessore Alessio Costetti – E’ un riconoscimento concreto al loro impegno, un contributo economico che può essere di aiuto alle famiglie nel continuare a sostenere il percorso educativo dei figli. Questi ragazzi e ragazze hanno conseguito risultati scolastici importanti: a loro vanno i nostri complimenti per quanto hanno saputo realizzare”.
Le borse di studio sono state assegnate a ventotto studenti residenti a Maranello che nell’anno scolastico 2022/2023 hanno frequentato le scuole secondarie di secondo grado, statali o paritarie, compresi i corsi serali.
È stato pubblicato all’Albo Pretorio l’avviso “Assegnazione posti auto presso l’immobile denominato “Cavallerizza Parking”, via Racchetta che intende assegnare in concessione, per tre anni, con possibilità di rinnovo, 11 posti auto, ubicati presso l’immobile “Cavallerizza Parking” sito in Sassuolo, via Racchetta: 2 parcheggi per disabili, 9 parcheggi standard.
Il canone, determinato prendendo a riferimento i valori di mercato delle locazioni dei posti auto del centro abitato, approvato dalla deliberazione di Giunta Comunale n.223 del 31/10/2023, per l’anno 2024, è così stabilito:
canone mensile per singolo posto auto: € 100,00 oltre IVA in ragione di legge per complessivi € 1.200,00 annui oltre IVA, soggetto ad adeguamento ISTAT biennale
canone semestrale per singolo posto auto: € 600,00 oltre Iva in ragione di legge
Il pagamento del canone avverrà semestralmente e comunque entro 30 giorni dall’approvazione della graduatoria finale, pena la mancata stipula della concessione.
La durata della concessione sarà pari a tre anni, salvo possibilità di rinnovo a totale discrezione della Società Sassuolo Gestioni Patrimoniali s.r.l.
La decorrenza della concessione ha inizio dal rilascio di autorizzazione da parte dell’ufficio competente, conseguente all’approvazione della graduatoria finale.
In ogni caso, SGP s.r.l. si riserva la facoltà di revocare la concessione in ogni momento, per motivate esigenze, con preavviso non superiore a 60 giorni a mezzo pec o lettera raccomandata a/r.
I requisiti devono essere posseduti alla data di pubblicazione del presente Avviso e sono i seguenti:
aventi diritto a presentare la domanda: tutti i residenti e gli esercenti attività lavorativa nel territorio del Comune di Sassuolo, formulando la graduatoria in base all’ordine di presentazione della domanda;
Limitazioni all’accesso:
viene concesso un solo posto auto per ciascun richiedente;
Esclusioni:
il posto auto assegnato è personale e non può essere occupato con veicoli avente targa diversa da quella riportata nell’atto di concessione, fatta eccezione per auto di proprietà di soggetti del medesimo nucleo familiare del concessionario da dichiarare nella domanda di concessione.
La domanda dovrà pervenire a Sassuolo Gestioni Patrimoniali s.r.l. presso l’ Ufficio Protocollo in Via Fenuzzi n. 5, presentata direttamente a mani, in orario di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30), o per via telematica mediante Posta Elettronica Certificata – PEC, all’indirizzo: sgp@cert.sgp.comune.sassuolo.mo.it, con esclusione di qualsiasi altro mezzo entro e non oltre le ore 12:00 del 31/01/2024.
Farà fede il timbro di ricezione dell’Ufficio con indicazione dell’orario di consegna o la ricevuta di protocollazione.
Il modulo per la presentazione della domanda è disponibile presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e sul sito internet del Comune di Sassuolo, sezione Amministrazione, Uffici, Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl, Altri bandi e avvisi o accedendo direttamente dal seguente link:
Dalla protezione civile alla gestione del personale fino ai servizi sociali, alla pianificazione urbanistica e alla polizia municipale. Sono varie le funzioni che i Comuni gestiscono insieme attraverso le Unioni, per consolidare l’erogazione dei servizi ai cittadini, un processo finanziato anche quest’anno dalla Regione con oltre 18 milioni di euro. Complessivamente nel triennio di programmazione 2021-2023 le risorse, regionali e statali, erogate dalla Regione alle Unioni attraverso il Piano di Riordino Territoriale sono state oltre 55,8 milioni, destinate alla gestione associata dei servizi.
Gli interventi hanno portato al rafforzamento delle capacità amministrative e organizzative delle Unioni, rafforzate a loro volta dalla sfida della gestione delle risorse messe a disposizione dal Pnrr e dai Fondi europei per la programmazione 2021-27.
“I risultati di questi tre anni ci danno ancora maggior forza per continuare nel percorso di revisione della governance locale, per rendere più efficienti i servizi erogati- afferma l’assessore regionale al Bilancio e al Riordino istituzionale, Paolo Calvano-. Così si permette ai Comuni più piccoli di accedere a opportunità che da soli non sarebbero stati in grado di cogliere e al territorio emiliano-romagnolo di organizzarsi tramite delle vere e proprie città diffuse”.
Proprio a tal fine la Giunta ha scelto di premiare con ulteriori 226.321 euro (oltre 28.000 euro ciascuna), le Unioni di Comuni che sono state in grado di consolidare in modo particolare le gestioni associate e di cogliere le molteplici opportunità che la Regione ha posto al servizio delle comunità locali.
“Le Unioni di Comuni in Emilia-Romagna- aggiunge l’assessore- sono un’opportunità di crescita per i territori e la dimostrazione che si può rendere più performante un ente locale senza rinunciare alla propria identità. Un modello di governance multilivello che garantisce il cambio di passo necessario per l’offerta di servizi innovativi alla cittadinanza. Grazie alle Unioni di Comuni abbiamo uno sviluppo territoriale, economico e sociale più equo e inclusivo”.
Nel Programma di riordino territoriale triennale 2024-26 si punterà, tra i diversi aspetti, anche sulla messa in condivisione di servizi legati alla trasformazione digitale, al governo e gestione del territorio, ai lavori pubblici e interventi di risparmio energetico.
Un quadro per l’Ospedale di Sassuolo che vuole essere un dono e un atto di riconoscenza verso tutti i sanitari, per l’attenzione riservata alle persone ricoverate, e insieme un gesto di gratitudine per la cura che la struttura sanitaria ha sempre dimostrato nel saper “accogliere” l’arte. A omaggiare l’ospedale è la pittrice di Castellarano Luciana Vassena con la sua opera “Germoglio”, un olio su tela di 90×80 cm di stile surrealista. Il dipinto è stato istallato all’interno della sala d’attesa dell’Area Gialla, dedicata alla chirurgia breve.
“Un gesto emozionante – spiega il Direttore Generale, Stefano Reggiani – che racconta quanto sia fondamentale nel percorso di cura la capacità di entrare in relazione coi pazienti e i loro familiari. Grazie alla pittrice Vassena la nostra struttura diventa più accogliente e gradevole, un aspetto non deve mai essere sottovalutato e che, grazie l’impegno pluriennale di VolontariArte, l’ospedale ha sempre coltivato”.
Vassena, che ha fatto parte del gruppo di pittori del ‘Centro Studi Muratori’, è nata in Sardegna. A Modena è arrivata nel 1968. Ha lavorato per un breve periodo come decoratrice nel mondo della ceramica, per dedicarsi poi alla pittura. Ha esposto, sia in collettiva che in personale, a Milano, Bologna, Parma e in diverse gallerie nel Sud Italia. Le sue grandi passioni sono il mare e il Surrealismo. All’Ospedale di Sassuolo aveva già donato alcuni anni fa un suo quadro, tuttora esposto in Area Lilla.
Partono oggi, lunedì 11 dicembre, i lavori di fresatura della pavimentazione stradale lungo la strada provinciale 3 “via Giardini” in Comune di Maranello, in località La roccia e Museo della rosa antica.
I lavori, che dureranno due giorni fino a martedì 12 dicembre, sono necessari a causa del repentino peggioramento del fondo stradale e per tutta la durata dell’intervento sarà istituito un senso unico alternato.
I tecnici della Provincia fanno sapere che la ditta incaricata Frantoio Fondovalle di Spilamberto eseguirà un intervento provvisionale di sistemazione stradale che garantirà la piena percorribilità in sicurezza del tratto interessato, in attesa di un secondo intervento definitivo che sarà realizzato le prossima primavera nell’ambito del nuovo piano delle manutenzioni stradali.
Il Comune di Fiorano Modenese è capofila di un progetto sperimentale di innovazione didattica, denominato Filogogia, che coinvolgerà 11 classi e 250 bambini della scuola primaria degli Istituti Comprensivi fioranesi “Fiorano 1” e “Francesca Bursi”, diretti da Simona Simola e Ilaria Leonardi e dell’IC “Sassuolo 1”, diretto da Loredana Bilardi.
Il metodo sperimentale Filogogia nasce da un progetto di ricerca di Tina De Falco, docente di scuola primaria ed esperta di arte infantile e Laura Corallo, pedagogista e formatrice. Unendo le rispettive competenze, hanno elaborato un percorso che integra la didattica con la pianificazione di ambienti di apprendimento basati su modelli di pensiero ispirati alla pedagogia classica e al dialogo filosofico come strumento educativo.
“Per la sua trasversalità, il pensiero critico viene applicato in numerosi campi di insegnamento e apprendimento ed è una delle abilità più importanti e ricercate, in tutte le fasce d’età, nel lavoro e nella vita. – spiegano Tina de Falco e Laura Corallo -Esiste un rapporto stretto tra lo stile di pensiero cognitivo e l’apprendimento, in quanto gli stili cognitivi influenzano l’apprendimento e la capacità di risoluzione dei problemi. Per questo le differenze nell’apprendimento non sono solo legate ai livelli di abilità, ma anche ai differenti modi di strutturare il proprio pensiero e usare la propria intelligenza”.
“Prima ancora dei contenuti – aggiunge l’assessore alle Politiche educativo-scolastiche del Comune di Fiorano Modenese, Luca Busani – una buona scuola deve insegnare ai nostri ragazzi metodi e strumenti che vadano a costruire una forma mentis, che poi li aiuti ad affrontare in modo consapevole e critico ogni aspetto della loro vita presente, passata e futura: progetti innovativi come questo vanno proprio in questa direzione, e pertanto meritano di trovare il giusto spazio all’interno delle nostre scuole e della nostra comunità.”
Il progetto sperimentale, che partirà a gennaio 2024 e si concluderà nel mese di maggio, sarà dedicato al ‘Pensiero Ecologico’. Sarà strutturato in corsi di formazione rivolti agli insegnanti e in laboratori pratici in classe finalizzati allo sviluppo di skills specifiche: pensiero critico, competenze logico-argomentative, capacità di astrazione e creatività, unite ad abilità di tipo etico-relazionale.
“Abbiamo aderito al progetto nella consapevolezza dell’importanza dei temi proposti. A maggio organizzeremo un evento di restituzione del percorso, alla presenza di esperti che coinvolgeranno anche il pubblico adulto. A qualsiasi età, riconoscere l’utilità del pensiero critico è necessario, oltre che opportuno” – spiega Morena Silingardi, assessore alla Cultura del Comune di Fiorano Modenese.
“Anche Sassuolo, con l’adesione di classi del Comprensivo 1 parteciperà a questo progetto sperimentale – sottolinea Alessandra Borghi, assessore alla Pubblica Istruzione e Formazione del Comune di Sassuolo – che si pone l’obiettivo di approfondire e indagare il legame tra pensiero e apprendimento finalizzato al miglioramento delle capacità di risoluzione di problemi. Problematica estremamente importante proprio per migliorare la capacità di pensiero critico dei bambini”.
Il progetto si inserisce nell’ambito della prima edizione della ‘Festa del Pensiero Infantile 2024’ con iniziative rivolte alla cittadinanza durante l’anno che si concluderanno, a maggio 2024, con un evento presso il teatro Astoria di Fiorano Modenese.
La Scuola di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera ”Bismantova” del Cai organizza anche nel 2024 il “Corso base di scialpinismo e snowboard alpinismo”. La Scuola “Bismantova” è promossa dalle Sezioni Cai di Reggio Emilia, Sassuolo e Bismantova di Castelnovo ne’ Monti.
Il corso verrà presentato mercoledì 13 dicembre a Sassuolo nella sede del Cai, in piazza Risorgimento 52, e giovedì 14 dicembre al Cai Reggio Emilia, in via Caduti delle Reggiane 1H, sempre alle 21:00.
Il corso si rivolge a chi cerca un modo diverso di avvicinarsi alla montagna con gli sci, senza l’uso di impianti: prevede l’insegnamento, attraverso lezioni teoriche e pratiche ed uscite sul terreno, delle nozioni fondamentali per poter svolgere l’attività con ragionevole sicurezza. Il corso durerà da gennaio a marzo: sono previste sette lezioni teoriche e quattro uscite in ambiente. La prima sarà in Val di Non (TN), le successive sull’Appennino emiliano, di cui una al Rifugio Battisti del Cai Reggio Emilia, e l’ultima in Val Sarentino (BZ). Info: www.scuolabismantova.it.