Continua l’impegno della Regione Emilia-Romagna in favore del diritto alla casa. Anche quest’anno saranno messi a disposizione dei Comuni 10 milioni di euro per la riqualificazione degli alloggi pubblici, così da aumentare il numero di quelli immediatamente disponibili per le famiglie in attesa nelle graduatorie. Il bando, approvato dalla Giunta regionale, è rivolto ai Comuni e alle Unioni di Comuni a cui è stata conferita la funzione relativa alle politiche abitative.
Le risorse sono state ripartire dalla Regione fra gli ambiti provinciali secondo i criteri fissati nel bando.
“Con questo provvedimento rispondiamo ad una diffusa e pressante richiesta di fabbisogno abitativo su tutto il territorio regionale- afferma l’assessore regionale alla Casa, Giovanni Paglia-. Attraverso il finanziamento di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria intendiamo mettere a disposizione, tenere attivi e rendere fruibili quanti più alloggi di edilizia pubblica in tutti i nostri territori. Questo intervento si inserisce nel quadro più ampio che stiamo costruendo e che vedrà lo sviluppo nell’immediato futuro- aggiunge-. In assenza di politiche abitative nazionali degne, noi cerchiamo di fare tutto quanto nelle nostre possibilità per tutelare e affermare il diritto alla casa per tutte e tutti”.
Il provvedimento finanzia lavori compresi tra 5mila e 25mila euro per appartamento, con contributi in conto capitale fino al 100% del costo.
Con questa annualità sale a 50 milioni di euro il plafond di risorse stanziate dalla Regione dal 2020 a oggi per la manutenzione dell’edilizia Erp (edilizia residenziale pubblica).
Con le prime tre edizioni del bando (2020 – 2021 – 2023) sono stati complessivamente recuperati e assegnati 2.086 alloggi Erp. La quarta annualità (2024) è in corso di rendicontazione, ma in linea con quelle precedenti.
È stata approvata anche la quarta tranche di domande relative al bando paratie, che prevede rimborsi per chi intende installare o ha già installato e acquistato dispositivi di protezione, per mettere in sicurezza i propri immobili dopo gli eventi alluvionali degli ultimi due anni. Si tratta, nello specifico, delle richieste presentate nel periodo compreso dal 3 dicembre al 31 dicembre 2024.
Su 827 esaminate, 507 sono risultate subito ammissibili in quanto provenienti da territori considerati prioritari, mentre 63 sono ammissibili, ma non immediatamente finanziabili. Poco più di 250 risultano ancora oggetto di approfondimenti (gli interessati riceveranno a breve richiesta di chiarimenti o integrazioni). Tutti i soggetti interessati dalle comunicazioni saranno avvisati tramite mail ed sms.
Vengono così destinati, tramite un’apposita determina della Regione, ulteriori 1,4 milioni di euro: risorse, queste, che si vanno a sommare ai 7,4 milioni delle prime tre tranche già approvate. Per le domande oggetto di chiarimenti e integrazioni, sono state tenute in sospeso le risorse fino a chiusura dell’esito delle singole istruttorie.
Gli stanziamenti provengono dagli oltre 47 milioni di euro di donazioni raccolte tramite il conto corrente ‘Un aiuto per l’Emilia-Romagna’: inizialmente destinati, con un’apposita legge, a finanziare la sostituzione o riparazione dei veicoli danneggiati, ad aiutare le imprese e a sostenere famiglie e persone in difficoltà, l’anno scorso sono stati programmati, tramite una modifica normativa, anche per finanziare il bando paratie.
“Prosegue a ritmo serrato il lavoro dei tecnici incaricati dell’analisi delle domande, a cui segue la verifica delle rendicontazioni e, successivamente, la liquidazione dei contributi- spiega la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini-. In pochi mesi, da giugno 2024 quando fu accolta la richiesta in particolare dei comitati e adeguata la legge regionale, siamo stati in grado di preparare il bando, attuare i dispositivi e lasciare un tempo congruo per la presentazione delle richieste, per renderlo operativo e gestire quasi 7mila domande. Non solo- prosegue Rontini-: circa un terzo presentavano lacune o imprecisioni e anziché cestinarle abbiamo intrapreso un metodo di vicinanza: i tecnici che seguono tutta la partita richiamano le persone, chiedendo le integrazioni necessarie o aiutandole nelle modifiche richieste. E resteremo vicino a tutti finché l’ultimo rimborso possibile non sarà erogato”.
Dal momento dell’assegnazione dei contributi, i cittadini potranno procedere ad acquisire i dispositivi e installare le paratie; nel caso in cui lo abbiano già fatto, potranno presentare immediatamente domanda di rimborso alla Regione, osservando le indicazioni contenute nel manuale per la rendicontazione. Per consultare l’atto e gli allegati che contengono i nominativi dei beneficiari del contributo, occorre collegarsi alla pagina del bando, all’indirizzo https://politicheterritoriali.regione.emilia-romagna.it/leggi-atti-bandi/bandi/bando-dispositivi-per-alluvioni.
Ulteriori informazioni possono essere richieste via e-mail scrivendo a dispositiviperalluvioni@regione.emilia-romagna.it, oppure telefonando all’Urp dell’amministrazione regionale, numero verde 800.66.22.00.
Nelle prossime settimane la Regione procederà a pubblicare gli esiti delle domande che hanno ricevuto comunicazioni di preavviso di rigetto o soccorso istruttorio della prima tranche; proseguiranno, inoltre, ulteriori assegnazioni di contributi, sempre seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Cielo perlopiù sereno salvo la presenza di nubi medio-alte su tutto il territorio. In serata ampie schiarite eccetto qualche velatura sul settore romagnolo.
Temperature senza variazioni di rilievo le minime, attorno ai 16/19 gradi, in leggero rialzo le massime comprese tra 25/28 gradi. Venti deboli, da direzione variabile. Mare al mattino mosso il settore meridionale, con moto ondoso in attenuazione dal pomeriggio.
La prima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di martedì 29 luglio era a firma del consigliere Roli (Partito Democratico), avente ad oggetto : “Impatto sul personale educativo a seguito dell’inadeguatezza del titolo di studio conseguito presso UNIMORE negli a.a. 2017 /2018 e 2018/2019”.
“A causa del mancato adeguamento tempestivo del piano di studi da parte dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE) al Decreto Legislativo – si legge nell’interrogazione – la laurea in Scienze dell’Educazione conseguita da studenti immatricolati negli anni accademici 20l7/2018 e 2018/2019 non risulta conforme ai requisiti richiesti per partecipare ai bandi relativi ai servizi educativi per l’infanzia; ciò è dovuto al fatto che il curriculum specifico previsto dalla normativa è stato delineato solo successivamente, a seguito dell’emanazione di un decreto attuativo arrivato l’anno successivo; di conseguenza, gli studenti immatricolati nel periodo sopra indicato non hanno potuto frequentare un percorso formativo coerente con i nuovi standard normativi, pur avendo conseguito il titolo con l’intenzione di lavorare nei servizi per l’infanzia; la comunicazione relativa all’insufficienza del titolo è stata inviata via e-mail agli studenti solo a partire dal 20 giugno 2025, generando forte preoccupazione. Si interroga la Giunta per sapere: quale impatto potrà avere , in caso di mancata applicazione o accordo, tale situazione sui servizi educativi locali in vista della ripresa dell’anno educativo e se siano previste difficoltà organizzative legate a una possibile riduzione del personale impiegabile”.
Ha risposto l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Savigni
“Come noto, nelle ultime settimane numerosi organi di stampa hanno riportato il caso, posto dall’Università di Modena e Reggio Emilia, ma estendibile a molte altre università italiane, dei laureati in Scienza dell’educazione e Formazione primaria con iscrizione negli anni accademici 2017/ 18 e 2018/ 2019 che avrebbero conseguito un titolo di laurea in L 19 eLM 85 bis parzialmente non valido ai fini dell’abilitazione al lavoro come educatore di nido d’infanzia. In proposito la vigente disposizione del decreto legislativo numero 65 del 2017 recita testualmente “ A decorrere dall’anno scolastico 2019/ 2020 l’accesso ai posti di educatore dei servizi educativi per l’infanzia è consentito esclusivamente a coloro che sono in possesso della laurea triennale in Scienze dell’educazione nella classe L 19 a indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia o della laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria, integrata da un corso di specializzazione per i complessivi 60 crediti formativi universitari . Continuano ad avere validità per l’accesso ai posti di educatori dei servizi per l’infanzia i titoli conseguiti nell’ambito delle specifiche normative regionali ove non corrispondenti a quelli di cui è il periodo precedente purché conseguite entro l’anno accademico 2018 2019”. Il problema riguarda quindi quelle università che a causa di un gap normativo non hanno avuto il tempo di adeguare il piano di studi originario definendo l’indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia e attivando un percorso formativo pari a comprensivi 60 crediti informativi universitari per i già laureati LM 85. Dalla stima fatta dalla stessa università il problema per Modena e Reggio riguarderebbe circa 400 Laureati, ma non è un tema solo di Modena e Reggio. A livello nazionale siamo sopra le 31 000 persone secondo quanto dichiarato dal direttore del corso di laurea in oggetto presso la stessa università.
Negli ultimi giorni diverse sono state le reazioni politiche istituzionali sindacali . L’università di Modena Reggio ha proposto una soluzione ai propri ex studenti di adeguamento postumo del curricolo di studi basato sulla frequenza dei corsi specifici, il superamento di ulteriori esami , lo svolgimento di una tesi finale e il pagamento di una retta ridotta a Euro 550 anziché 2000 già previsti.
Va però considerato che il vuoto temporale si è determinato a causa di evidenti problemi attuativi discendenti dalla normativa e dall’organizzazione dell’offerta formativa post secondaria , causa che non può ricadere sugli studenti né compromettere le prospettive occupazionali e professionali di educatori ed educatrici di infanzia, la maggior parte dei quali ha lavorato e sta attualmente lavorando grazie al titolo triennale magistrale correttamente conseguito. Va doverosamente aggiunto che nell’ambito dei servizi per la prima infanzia stiamo vivendo un momento storico di importanti e diffuse criticità di disponibilità qualitative e quantitative di personale educativo, in ordine di reclutamento, adeguamento contrattuale e riconoscimento professionale di educatori di insegnanti d’infanzia nel sistema integrato 0- 6 regionale e nazionale. Grazie a un lavoro di squadra, che ha visto in prima linea i nostri parlamentari, all’impegno dei sindacati, ANCI, Regione Emilia Romagna e MUR si sta attualmente profilando una soluzione nazionale definitiva organica ed equa.
Il ministero dell’Università e della ricerca infatti in una nota ha confermato di aver presentato un emendamento al decreto legge 90/2025 (Decreto legge università ) per risolvere la questione. L’emendamento riguarda nello specifico chi si è immatricolato entro l’anno accademico 2018/19 nelle classi di laurea L 19 Scienze dell’Educazione ed LM 85 bis Scienze della Formazione Primaria. Le modifiche apportate includono:
Estensione della validità dei titoli, specificando che l’immatricolazione ai corsi deve essere avvenuta entro l’anno accademico 2018/2019.
Chiarimenti sui titoli aggiuntivi, estendendo la validità fino all’anno scolastico o accademico 2021/2022.
Questo emendamento, già approvato alla Camera ed al Senato e quindi giunto alla fase conclusiva dell’iter parlamentare, consentirà a tutti i laureati di continuare a buon diritto a esercitare la professione di educatori d’infanzia, o di avere i requisiti per farlo. Grazie agli interventi normativi approvati verranno completamente sanati tutti i dubbi interpretativi applicativi per gli educatori educatrici che non hanno evidentemente alcuna responsabilità soggettiva e oggettiva.
Ricostruito l’iter, mi preme ricordare che, non appena è emerso il problema, ci siamo attivati per verificare l’impatto che tale situazione avrebbe avuto sulle educatrici comunali o delle ditte in appalto. Anche se i numeri non erano rilevanti ( si parlava di poche unità), ciò avrebbe comunque potuto compromettere la continuità del lavoro,la riapertura dei servizi educativi e delle sezioni primavera a partire da settembre, oltre che essere ingiustamente punitivo per i singoli. Siamo stati in costante contatto con i nostri consiglieri regionali, e con l’assessora alle politiche educative della regione, che si sono fatti attivi portavoce delle preoccupazioni delle lavoratrici e delle amministrazioni locali”.
BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Strepitosa pole position di Charles Leclerc. Il pilota del Ferrari realizza un clamoroso 1’15″372 e conquista la prima casella sulla griglia di partenza del Gran Premio di Ungheria di Formula 1. Alle sue spalle le McLaren di Oscar Piastri a +0.026 e di Lando Norris a +0.41. Quarto tempo per la Mercedes di George Russell, mentre Max Verstappen (Red Bull) deve accontentarsi soltanto dell’ottava piazza. Ottima risposta dal parte delle Aston Martin che, dopo una stagione difficile, centrano la quinta e sesta posizione rispettivamente con Fernando Alonso e Lance Stroll. Completano la top tep Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) settimo, Liam Lawson (Racing Bulls) nono e Isack Hadjar (Racing Bulls) decimo. L’altro ferrarista Lewis Hamilton partirà dalla 12esima posizione. – foto Ipa Agency – (ITALPRESS).
Martedì 5 agosto 2025, alle 21, prosegue, nella corte del Castello di Spezzano la rassegna “Note di notte”. Ospiti della serata i Flexus in concerto con “Stelle, satelliti, fuochi che s’accendono”
I Flexus diventano una piccola orchestra arricchita da strumenti ad arco e a fiato. Il concerto attraversa le storiche canzoni del gruppo, i capolavori della musica d’autore italiana fino ad arrivare a pagine di musica classica e colonne sonore in una veste completamente inedita che privilegia sonorità acustiche.
I Maestri Rocco Malagoli, violinista, e Matteo Montanari, violoncellista, impegnati da oltre vent’anni con le maggiori orchestre europee, dialogano musicalmente con i Flexus. Le pagine di Ennio Morricone, Nino Rota, Astor Piazzolla, Antonio Vivaldi, John Williams si avvicinano ai brani del gruppo, di Lucio Dalla, Franco Battiato, Edoardo Bennato e Fabrizio De Andrè, in un concerto coinvolgente costellato da brani senza tempo, a cura dell’associazione culturale Caotica Musique. L’ingresso è libero e gratuito.
Gli appuntamenti con la musica di qualità di “Note di notte” sono proposti dall’associazione Quelli del ’29, coinvolgendo altre associazioni, in collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese e con il sostegno di Fondazione di Modena, nell’ambito del bando “Mi Metto all’Opera 2025”.
La rassegna musicale termina venerdì 15 agosto con il tradizionale Concerto di Ferragosto, dedicato quest’anno ad omaggiare i Chicago, con brani jazz, rock e progressive estratti dai primi dischi e riarrangiati per l’ensemble di fiati dell’associazione Amici della Musica Nino Rota.
Durante gli eventi sarà disponibile al Castello anche il servizio bar gestito dai volontari di AVF (Associazione Volontari Fiorano).
L’ingresso è come sempre fino ad esaurimento posti disponibili in corte. In caso di maltempo gli eventi si svolgono in Sala delle Vedute (99 posti), con accesso per ordine di arrivo.
«Siamo soddisfatti della riapertura del ponte Veggia in anticipo sui tempi stabiliti: un esempio di come il gioco di squadra e una sinergia di tutti gli attori coinvolti porti a risultati concreti e tangibili. Proprio per questo ora è necessario che questo modello di confronto collaborativo venga esteso anche ad altri ambiti per un miglioramento di tutte le infrastrutture e di tutti i servizi».
È Fabio Ferrarini, responsabile della Zona di Sassuolo per Lapam Confartigianato, a commentare con queste parole la riapertura al transito del ponte Veggia, puntando i riflettori in particolare sul modello di lavoro tramite cui si è arrivati a una soluzione che ha rispettato le tempistiche disposte.
«Abbiamo diversi temi da affrontare per il futuro del distretto – continua e conclude Ferrarini –, motivo per cui è necessario sedersi a un tavolo di confronto quanto prima per programmare gli interventi più urgenti. Quanto fatto per il ponte Veggia deve essere solo il primo passo, perché ora è necessario che i momenti di colloquio vengano estesi e attuati anche su altri fronti: penso, ad esempio, a quanto si sta facendo per l’Hub urbano.
Anche alla luce di un possibile sviluppo turistico del distretto, è necessario che vengano istituiti altri tavoli di confronto per migliorare diversi aspetti della viabilità, come ad esempio il raddoppio della Pedemontana, la concreta valutazione di un terzo ponte per una fluidità migliore del traffico. Senza dimenticare il collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo, così da agevolare ancora maggiormente gli spostamenti e rendere il traffico sempre più fluido, facilitando l’arrivo dei turisti in tutta la nostra zona. Come associazione siamo pronti a dialogare in maniera costruttiva come sempre fatto: dato che l’approccio partecipativo avuto per quanto concerne il ponte Veggia ha funzionato, ci auguriamo che diventi un modello da replicare in altre situazioni».
Anche il Comune di Sassuolo, rappresentato dall’Assessore David Zilioli, era presente questa mattina a Bologna per commemorare il 45° anniversario della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria.
“L’intera nostra città – ha sottolineato l’Assessore – si unisce nel ricordo delle 85 vittime e dei 200 feriti di uno degli attentati più gravi e dolorosi della storia recente. Una ferita ancora aperta, a causa di decenni di trame e depistaggi, e che solamente in questi mesi ha ottenuto una verità giudiziaria chiara e definitiva attraverso le sentenze della Corte di Cassazione e soprattutto grazie alla tenacia dei familiari delle vittime e alla forza delle istituzioni democratiche”.
Il 2 agosto 1980, alle 10.25, lo scoppio di una bomba nella sala d’aspetto di seconda classe causò 85 vittime e il ferimento di oltre 200 persone, in quello che è considerato ancora oggi il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra.
A rappresentare il Comune di Sassuolo, oltre all’Assessore David Zilioli, il Gonfalone della città che ha sfilato in corteo portato da agenti della Polizia Locale come ulteriore segno istituzionale di partecipazione e vicinanza alle vittime della strage e ai loro parenti.
“Come Assessore – dichiara Zilioli – sento il dovere di condividere anche una riflessione personale: la memoria di una tragedia come quella di Bologna ci ricorda quanto sia necessario continuare ad allenare la nostra coscienza civile: restare vigili, custodire la verità, ma anche saperci aprire al dolore che attraversa oggi altri popoli colpiti da guerre e ingiustizie. Pensiamo al popolo palestinese o a quello ucraino, che subiscono violenze e sofferenze senza aver alcuna responsabilità nelle scelte di chi pianifica odio e distruzione. Coltivare la memoria significa anche imparare ad essere più umani, più solidali, più giusti”.
Nuvolosità variabile al mattino, localmente più compatta e associata a deboli e isolati rovesci; in dissolvimento nel corso della giornata e cielo sereno in serata.
Temperature minime in locale diminuzione, tra 16 e 19 gradi; massime in aumento, comprese tra i 25 gradi sulla costa e i 29 gradi sulle aree di pianura centro-occidentali. Venti deboli, di direzione variabile nella giornata; in serata tenderanno a disporsi dai quadranti settentrionali. Mare poco mosso sotto costa e temporaneamente mosso al largo al mattino.
«Con la firma dell’ordine esecutivo da parte di Trump sembra ormai chiaro che il dazio sul Parmigiano Reggiano si attesterà al 15% e che si tratta di un dazio sostitutivo e non aggiuntivo rispetto a quanto già grava sul nostro prodotto. Ricordiamo che dagli anni ’60 il Parmigiano Reggiano paga un dazio del 15% e che, dall’aprile 2025, a questo, si è aggiunto un ulteriore 10% portando il dazio al 25%. Dal prossimo 7 agosto torneremmo pertanto a un 15% all-inclusive».
«Pur riconoscendo che la tariffa è migliorativa, ritengo che qualsiasi barriera al libero commercio rappresenti un limite ingiusto alla crescita e alla cooperazione economica. Il libero commercio è da sempre una forza positiva: favorisce l’innovazione, la concorrenza, la scelta consapevole dei consumatori e il dialogo tra nazioni. Come abbiamo più volte sottolineato, la nostra Dop non è in reale concorrenza con i parmesan americani, dato che copre meno dell’8% del mercato dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo più che doppio rispetto al formaggio prodotto dai farmer americani. Negli USA chi lo compra fa una scelta consapevole: ha infatti un 92% di mercato di alternative che costano molto meno. Imporre dazi su un prodotto come il Parmigiano Reggiano aumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali: è pertanto una scelta che danneggia tutti. Inoltre, nonostante non sia previsto un incremento dei dazi, ai livelli attuali, il prezzo reale per il consumatore americano entro i primi mesi del 2026 subirà inevitabilmente un’ulteriore crescita, poiché si riverseranno sul consumo sia i rilevanti aumenti registrati all’origine, sia l’effetto moltiplicatore del cambio dollaro/euro, superando ampiamente i 55 dollari al kg».
Così Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Ricordiamo che per il Parmigiano Reggiano gli USA sono il primo mercato estero pari al 22,5% della quota export totale: nel 2024 sono state esportate oltre 16.000 tonnellate, con un aumento del +13,4% sul 2023.
Le donazioni di sangue proseguono regolarmente, nessuno stop è previsto in seguito all’innalzamento della soglia di attenzione generato dai casi di West Nile e di altre arbovirosi trasmesse da zanzare. La Regione ribadisce che le donazioni non sono sospese, anzi, sono garantite da controlli stringenti e puntuali. Il Centro Regionale Sangue ha infatti introdotto misure specifiche contro la trasmissione degli arbovirus, in accordo con le notifiche nazionali.
Durante il periodo di sorveglianza, tutte le donazioni effettuate vengono testate. L’esecuzione del test su donatori asintomatici, che potrebbero essere stati esposti al virus, evita la trasmissione tramite sangue o emocomponenti e protegge i pazienti più vulnerabili. Fondamento del nostro sistema sangue resta infatti la capacità di garantire le terapie trasfusionali a tutti i pazienti che ne necessitano, in qualsiasi periodo dell’anno, anche durante i mesi estivi che tradizionalmente vedono un calo di disponibilità.
Contestualmente, è attivo il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2025, che definisce ogni anno le azioni di prevenzione e contrasto delle malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere.
La sorveglianza sanitaria sui casi di Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile è attiva tutto l’anno, ma nel periodo estivo (tra il 1° maggio e il 31 ottobre), il Piano viene potenziata per individuare precocemente i casi sospetti. Ai medici viene chiesto di segnalare tempestivamente le persone che presentino sintomi compatibili, e la diagnosi viene affidata al Laboratorio Regionale di Riferimento CRREM presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna. I casi di Chikungunya, Dengue e Zika vengono diagnosticati di norma in persone che rientrano da viaggi in Paesi dove queste malattie sono endemiche.
Quest’anno, attraverso la sorveglianza sanitaria, sono stati individuati anche due casi di Chikungunya e tre di Dengue in cui la trasmissione è avvenuta localmente, attraverso la puntura di zanzara tigre. In uno dei due casi di Chikungunya è stato possibile individuare il probabile ingresso del virus in un soggetto rientrato da un viaggio all’estero, residente a poche centinaia di metri dal caso autoctono.
Per quanto riguarda il West Nile Virus, che dal 2008 è presente stabilmente in Emilia-Romagna, l’obiettivo della sorveglianza sanitaria resta l’individuazione delle forme cliniche gravi e neuro-invasive, che rappresentano una piccola percentuale dei casi totali ma possono avere conseguenze serie per le persone con fragilità preesistenti. Per questo motivo, la sorveglianza richiede un approccio integrato tra veterinari, entomologi e operatori sanitari. L’esperienza degli ultimi anni dimostra come questo approccio integrato sia utile e affidabile anche per guidare l’attivazione dei controlli preventivi su donazioni di sangue, organi e tessuti.
I dati sui casi di arbovirosi di quest’anno confermano una circolazione più contenuta rispetto agli anni precedenti, ma non per questo meno monitorata. Nel 2025 si sono registrati tre casi autoctoni di Dengue e due di Chikungunya, a fronte rispettivamente di dieci e cinque casi importati. Non si segnalano invece infezioni da Zika. Per quanto riguarda il West Nile Virus, quest’anno si registra un solo caso con encefalite, nessun caso febbrile senza complicazioni e due casi asintomatici individuati attraverso lo screening sui donatori di sangue. Nessun decesso è stato finora registrato.
Il piano poi conferma, anche per il 2025, un finanziamento regionale ai Comuni, finalizzato a sostenere le azioni preventive per la riduzione della popolazione di zanzare e a rimborsare completamente le spese sanitarie sostenute in caso di circolazione virale accertata.
Le donazioni di sangue, grazie al sistema di sicurezza e tracciabilità attuato in Emilia-Romagna, restano dunque un gesto fondamentale, sicuro e necessario, che continua a garantire ogni giorno cure salvavita a centinaia di persone.
Fratelli d’Italia Maranello “esprime stupore di fronte alle dichiarazioni del PD e dei gruppi di maggioranza, accusati di aver tentato ancora una volta di giustificare la scelta di annacquare una mozione che chiedeva chiarezza e assunzione di responsabilità, sia amministrative che politiche, sul caso AMO”.
Secondo il gruppo consiliare “il tentativo della maggioranza di sviare l’attenzione dalle responsabilità politiche non avrà successo”. I consiglieri di FdI aggiungono “di aver presentato il medesimo documento in tutti i Comuni della provincia, con discussioni avvenute in Consigli comunali in date diverse e quindi in momenti differenti rispetto ai nuovi sviluppi della vicenda, come le 41 pagine della Corte dei Conti che hanno evidenziato le criticità del sistema delle partecipate. Diversamente, in alcuni Comuni il PD ha presentato una mozione propria, mentre in altri ha optato per un emendamento che – sempre secondo FdI – ha snaturato sia la sostanza che la forma dell’ordine del giorno originario”.
“Non si può parlare di un semplice aggiornamento di contenuti superati dagli eventi – sottolineano i consiglieri di Fratelli d’Italia Maranello – perché l’emendamento della maggioranza eliminava proprio le parti che chiamavano in causa le responsabilità politiche di chi, negli anni, ha permesso il perpetuarsi di una gestione opaca e fallimentare”.
La consigliera Barbara Goldoni aggiunge: “Se la maggioranza avesse davvero condiviso la nostra richiesta di trasparenza e di piena assunzione di responsabilità, avrebbe votato la mozione originale, senza tentare di modificarne il cuore politico. La scelta di ritirare la mozione è stata coerente con il nostro impegno: non accettiamo che i nostri atti vengano stravolti per eliminare ciò che dà fastidio a chi governa”.
Il gruppo sottolinea inoltre come “non sia accettabile un emendamento che cancella il riferimento a quanto stabilito dalla Corte dei Conti, secondo cui il Comune e la Provincia di Modena avevano il dovere generale di agire nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità”.
Fratelli d’Italia Maranello conferma infine “la volontà di continuare a chiedere trasparenza e a denunciare le responsabilità politiche di chi, oggi – conclude la nota stampa – tenta di rifugiarsi dietro alla magistratura per evitare di rispondere delle proprie scelte amministrative”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha incontrato oggi nella sede di viale Aldo Moro la nuova direttrice regionale dei Vigili del Fuoco, ingegnera Marisa Cesario, e il direttore uscente, ingegner Francesco Notaro.
L’incontro si è svolto in un clima cordiale e ha confermato la piena sintonia e collaborazione tra le istituzioni, unite dall’impegno condiviso per la sicurezza e il benessere della comunità regionale.
Nel porgere i suoi migliori auguri di buon lavoro alla nuova direttrice, il presidente de Pascale ha colto l’occasione per ringraziare l’ingegner Notaro per l’importante lavoro svolto in Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla gestione delle gravi emergenze legate alle recenti esondazioni causate dai cambiamenti climatici.
L’ingegner Notaro ha espresso gratitudine per le parole di apprezzamento del presidente, mentre la neodirettrice Cesario ha ribadito la volontà di proseguire, insieme a tutto il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’impegno costante per la sicurezza del territorio e dei cittadini, in piena collaborazione con le istituzioni locali.
Marisa Cesario, già alla guida della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, subentra ufficialmente a Notaro dopo una lunga e autorevole carriera. Ha prestato servizio nei comandi di Genova e Catanzaro e ha diretto quelli di Como, Cosenza, Taranto, Modena, Bari e Firenze, dove è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di comandante. Nel corso della sua carriera ha affrontato numerose emergenze e diretto interventi di particolare delicatezza, tra cui il crollo nel cantiere del nuovo supermercato Esselunga a Firenze, avvenuto lo scorso febbraio.
È già online la nuova modulistica per l’edilizia. Aggiornata dalla Regione è a disposizione sul portale istituzionale dell’ente, dopo l’approvazione, il 23 luglio scorso in Assemblea legislativa, della legge regionale (LR 5/2025) con la quale sono state recepite e integrate le disposizioni del Decreto‑Legge noto come “Salva Casa”.
La modulistica edilizia unificata è scaricabile dal sito “Codice del governo del territorio”, sezione “Modulistica edilizia” (https://territorio.regione.emilia-romagna.it/codice-territorio/modulistica-unificata-regionale), dove nei prossimi giorni sarà disponibile anche una versione “PDF compilabile” dei moduli aggiornati, che potrà essere utilizzata fino all’aggiornamento dei sistemi informativi per l’edilizia.
Per informazioni ci si può rivolgere al Settore Governo e Qualità del Territorio – Area disciplina del governo del territorio, edilizia privata, sicurezza e legalità, e-mail : giuridicoterritorio@regione.emiliaromagna.it .
La legge regionale 5/25
Con il provvedimento la Regione Emilia-Romagna ha lavorato per bilanciare le semplificazioni con la tutela dell’assetto urbanistico locale, favorendo la regolarizzazione del patrimonio edilizio esistente e riducendo il contenzioso.
In particolare con la legge regionale 5/25 sono stati introdotti interventi di semplificazione per favorire la regolarizzazione di piccole difformità edilizie. Il cambio di destinazione d’uso sarà gestito dai Comuni, con attenzione ai centri storici e alle destinazioni al piano terra. Vengono ampliate le possibilità in edilizia libera, tra cui l’installazione di vetrate panoramiche e schermature solari. La legge regionale consente sanatorie più rapide per difformità minori, con iter semplificati anche in zona sismica e di vincolo paesaggistico.
Recependo quanto previsto dal Salva casa, i requisiti igienico-sanitari relativi all’altezza utile delle abitazioni e della dimensione minima dei monolocali sono resi flessibili, per favorire il recupero degli edifici esistenti, ma a condizione che l’intervento comporti comunque un miglioramento complessivo delle caratteristiche igienico sanitarie dell’abitazione ed escludendo che ciò possa attivare processi di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti di più elevata qualità edilizia.
Assieme all’aggiornamento della modulistica edilizia è prevista per i prossimi giorni l’emanazione di una circolare illustrativa per assicurare una uniforme e celere applicazione della nuova normativa edilizia su tutto il territorio regionale.
La legge si applica anche agli interventi in corso o presentati dopo l’entrata in vigore della legge statale.
“Appare davvero singolare che M5S e AVS si preoccupino di commentare la posizione di un’altra forza politica, peraltro ben argomentata senza alcun imbarazzo e con estrema chiarezza in Consiglio comunale insieme a tutta la maggioranza. Né si comprende il loro stupore di fronte ad una differenza di opinioni che ricalca quella già palesata dalle medesime forze politiche in ambito europeo.
L’astensione dei Gruppi consiliari di maggioranza infatti, così come è stato spiegato l’altra sera in modo limpido, è motivata dal fatto di concordare solo su alcuni punti dell’odg presentato, ad esempio sulla necessità di non togliere risorse alla sanità, alla scuola, alle politiche ambientali e al welfare, temi sui quali servono invece maggiori fondi. Ci siamo inoltre dichiarati d’accordo sull’urgenza di investire sempre di più sulla diplomazia tra gli Stati per evitare ulteriori conflitti e risolvere quelli già in essere fino al raggiungimento della pace, evitando una corsa agli armamenti fine a se stessa.
Abbiamo anche sottolineato, però, quali fossero i concetti espressi nell’odg sui quali non siamo d’accordo. Tra questi, ricordiamo il fatto che il Piano europeo contestato è in realtà tuttora in continua evoluzione e che potrà essere ulteriormente migliorato, così come tutti auspichiamo. E tale Piano, che l’odg chiedeva di ‘bocciare’ nella sua totalità, persegue anche obiettivi che a nostro sono invece fondamentali per il futuro e la sicurezza dell’Europa: ad esempio il raggiungimento di un’unica difesa Ue, un maggiore coordinamento tra i 27 Stati in politica estera, nonché il potenziamento dei sistemi di difesa comunitari anche in ambiti come la cybersecurity e le sinergie tra le intelligence nazionali.
Pertanto ribadiamo con convinzione la nostra posizione e rivendichiamo l’assoluta coerenza del nostro voto con quanto dichiarato in precedenza su queste tematiche”.
Così Loretta Casolari per i Gruppi consiliari di Maranello Partito Democratico, Maranello in Testa Zironi Sindaco, Italia del Futuro.
Treni più veloci e il prolungamento dei collegamenti fino alla fermata di Reggio San Lazzaro. Dal 15 settembre entra in vigore il nuovo orario ferroviario della linea Reggio Emilia–Guastalla, pensato per migliorare la mobilità urbana e il collegamento con il Campus universitario e per offrire un servizio più efficiente a studenti, pendolari e cittadini.
L’orario è il risultato di un tavolo tecnico promosso dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto FER, Trenitalia Tper, l’Agenzia per la Mobilità di Reggio Emilia e i sindaci dei Comuni attraversati dalla linea. Nella mattina di oggi l’ultimo incontro di condivisione.
“Questo nuovo orario nasce da un confronto costruttivo con i territori – sottolinea l’assessora alla Mobilità e Trasporti, Irene Priolo – ed è un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni porti a soluzioni condivise e migliorative rispetto all’efficienza e all’efficacia della linea. Continueremo su questa strada, ascoltando le esigenze locali e monitorando l’andamento del servizio nei prossimi mesi”.
La nuova offerta ferroviaria combina treni più veloci, che fermano solo nelle principali località (Reggio Emilia AV Mediopadana, Bagnolo in Piano e Novellara) con un tempo di percorrenza di circa 40 minuti, e corse più frequenti nelle tre fasce orarie di maggiore utilizzo: mattina, ora di pranzo e tardo pomeriggio.
Aumentano anche i collegamenti prolungati fino alla fermata di Reggio San Lazzaro, potenziando l’integrazione con la rete urbana e il collegamento con il Campus universitario. Restano attivi i servizi integrativi su gomma già previsti nell’attuale orario.
Nel frattempo, FER (Ferrovie Emilia-Romagna) continua a investire sul territorio reggiano: è stata completata la riqualificazione della stazione di Guastalla, con nuovi marciapiedi, sottopasso, impianti di segnalamento e migliorie su sicurezza e accessibilità, per un investimento di circa 15 milioni di euro. Sono inoltre in corso interventi di riconfigurazione dei passaggi a livello, finalizzati a incrementare velocità e regolarità del servizio.
L’aggiornamento dei canali di acquisto e consultazione degli orari sarà completato entro la prima metà di agosto.
immagine: Press Office Consorzio del Parmigiano Reggiano
Quattro giorni di degustazioni, abbinamenti con altre eccellenze enogastronomiche e showcooking con protagonista il Parmigiano Reggiano. E poi ancora visite guidate, concerti e rivisitazioni storiche.
È la 59^ edizione della Festa del Parmigiano che si svolgerà dal 1^ al 4 agosto a Casina, borgo dell’Appennino reggiano, che quest’anno, nel corso della manifestazione, sarà insignita del titolo di città del formaggio, il riconoscimento conferito dall’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), che premia l’impegno del territorio nella valorizzazione della cultura casearia.
Saranno 45 i caseifici di montagna presenti, più della metà di quelli attivi nel comprensorio, che offriranno ai visitatori degustazioni con la possibilità di acquisto dei loro prodotti. Il momento più atteso della manifestazione sarà il 13^ Palio Città di Casina, che lunedì 4 agosto incoronerà il miglior Parmigiano Reggiano di Montagna dell’annata.
A rappresentare la Regione Emilia-Romagna, che, come ogni anno, patrocina l’evento, sarà l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, che sarà nella cittadina dell’Appennino reggiano domani sabato 2 agosto.
“Una manifestazione dalla lunga tradizione come questa rappresenta un appuntamento importantissimo per valorizzare le radici del nostro territorio e le caratteristiche di uno dei prodotti più prestigiosi dell’Appennino emiliano‑romagnolo- commenta Mammi-. Quest’evento costituisce anche un’occasione per far conoscere l’eccellenza della nostra agricoltura di montagna, che coniuga sostenibilità ambientale, coesione sociale e sviluppo economico. Il Parmigiano Reggiano è un prodotto chiave per l’economia in montagna, per garantire lavoro e benessere alle comunità dei territori rurali più lontani dai grandi centri abitati, anche grazie alla qualità straordinaria del prodotto. Abbiamo bisogno, soprattutto in questo momento, di garantire stabilità alle nostre aziende, presidiare i mercati internazionali dove siamo forti, come gli Stati Uniti, e rilanciare al contempo il mercato interno a causa delle perturbazioni commerciali causate dall’introduzione dei dazi americani”
I numeri del Parmigiano Reggiano nel 2024
Nel 2024 il valore della produzione del Parmigiano Reggiano ha raggiunto 1,72 miliardi di euro, confermando un trend di crescita costante nell’ultimo decennio (era 980 milioni nel 2015), con l’Emilia-Romagna al primo posto in Italia nel settore dei formaggi Dop, Igp e Stg. La produzione complessiva si mantiene stabile attorno ai 4 milioni di forme, con un giro d’affari al consumo che ha toccato il record di 3,2 miliardi di euro.
All’interno di questo scenario, la produzione di montagna riveste un ruolo chiave, rappresentando il 20% del totale, con oltre 884.000 forme prodotte da 84 caseifici e il coinvolgimento di circa 800 allevatori. Il Parmigiano Reggiano di Montagna è il più importante DOP italiano ottenuto in aree montane. La certificazione “Prodotto di Montagna”, introdotta nel 2016, ha superato le 230.700 forme nel 2024 (+29,6% dal 2016).
Accelerare il passo, rafforzare il gioco di squadra e offrire risposte sempre più tempestive a cittadine, cittadini, imprese e territori colpiti. È con questo obiettivo che la Regione Emilia-Romagna, guidata dal presidente Michele de Pascale, ha deciso di assegnare una nuova sede – con uffici e dotazioni tecniche – in viale Aldo Moro, a Bologna, al Commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, Fabrizio Curcio, e alla sua struttura.
Un’assegnazione temporanea – fino al 31 maggio 2026 – concessa a titolo gratuito, che consentirà al Commissario e al suo staff di operare direttamente sul territorio, in costante sinergia con le articolazioni regionali e con tutti gli attori territoriali coinvolti, dalla trasmissione delle domande di contributo fino all’istruttoria e alla rendicontazione degli interventi, pubblici e privati.
E che rappresenta un tassello importante di una collaborazione istituzionale già salda, ma che ora si consolida ulteriormente, anche dal punto di vista operativo.
La ‘consegna ufficiale’ degli uffici, situati al civico 64 di viale Aldo Moro, a Bologna, alla presenza del presidente de Pascale, del commissario Curcio e della sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, è stata formalizzata con la firma della convenzione tra Regione e Struttura commissariale, siglata questa mattina.
“La ricostruzione richiede scelte concrete, tempestive e operative: per questo abbiamo voluto che la struttura commissariale avesse una presenza stabile nella sede della Regione- affermano de Pascale e Rontini-. Una decisione strategica e di buon senso che rafforza il lavoro di squadra, semplifica il coordinamento e ci consente di affrontare insieme, ogni giorno, le tante sfide e complessità ancora aperte. Serve un’accelerazione netta, su tutti i fronti: dai contributi ai privati alla ricostruzione pubblica. E questo è possibile solo se la filiera istituzionale lavora fianco a fianco, con strumenti comuni e obiettivi condivisi. Avere la struttura commissariale qui, a stretto contatto con la Regione- prosegue il presidente-, ci permette ancor più di costruire un confronto quotidiano su ogni fase del processo, rafforzando la già operativa cabina di regia e rendendola ancor più sinergica, integrata e al servizio delle comunità. Oggi non mettiamo a disposizione solo uno spazio fisico, ma una visione comune: quella di un’Emilia-Romagna che non rallenta e che vuole ricucire al più presto le ferite lasciate dall’alluvione”.
Gli spazi di viale Aldo Moro
Gli uffici, oltre 800 metri quadrati (intero 2^ e 5^ piano) concessi fino al 31 maggio 2026 – data di conclusione della struttura commissariale – si trovano all’interno del Fiera District e sono stati appositamente attrezzati per garantire la piena operatività della struttura. Dotati di dotazioni tecniche e accesso ai sistemi documentali regionali, gli spazi permettono alla struttura commissariale di interfacciarsi in modo ancor più diretto e continuativo con le articolazioni regionali coinvolte nella ricostruzione e con gli enti locali rappresentanti dei territori interessati, rendendo più rapide ed efficaci tutte le fasi istruttorie e gestionali.
La scelta della sede è coerente con gli indirizzi del Piano di razionalizzazione degli spazi regionali 2024-2026, che prevede la possibilità di mettere a disposizione locali pubblici per finalità di interesse generale e in funzione delle sinergie con le politiche regionali. In considerazione dell’urgenza dell’azione commissariale, la Giunta ha deliberato una deroga ai criteri ordinari, proprio per garantire la massima efficacia e tempestività della risposta istituzionale.
A partire da martedì 5 agosto sono in programma lavori di manutenzione alla pavimentazione stradale dello svincolo 30 (Ponte Fossa) della SS724, raccordo Modena – Sassuolo.
L’intervento comporterà la chiusura dello svincolo in uscita per i veicoli provenienti da Modena e in entrata per quelli diretti verso Sassuolo, per l’intera durata dei lavori, stimata in circa tre giorni salvo imprevisti.
Rimarranno invece sempre percorribili le altre rampe dello svincolo.
Gli utenti provenienti da Modena potranno uscire in anticipo a Corlo oppure proseguire fino a Fiorano e rientrare verso Ponte Fossa da sud. I veicoli diretti da Formigine verso Sassuolo potranno invece percorrere via Radici o immettersi sulla SS724 da Corlo.
Una volta terminati i lavori alla rampa, il cantiere si sposterà su via Sassuolo, nel tratto compreso tra la rotatoria con via Vittime di tutte le Mafie e via Radici, dove sono previsti interventi puntuali con circolazione regolata a senso unico alternato.
Sempre in tema di manutenzione stradale, a partire dal 18 agosto Hera riprenderà i lavori di asfaltatura relativi ai propri interventi, interessando via Vittorio Veneto, via Nazario Sauro e via Valdrighi.
Sulla A1 Milano-Napoli, è stata annullata la chiusura della stazione di Sasso Marconi nord, in uscita per chi proviene da Bologna, che era prevista dalle 00:00 alle 5:00 di sabato 2 agosto, per consentire attività di ispezione e manutenzione delle barriere di sicurezza.
Sulla A14 Bologna-Taranto, è stata annullata la chiusura dell’entrata di Bologna San Lazzaro verso la A1 Milano-Napoli, che era prevista dalle 22:00 di questa sera venerdì 1 alle 6:00 di sabato 2 agosto, per consentire lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale. Resta confermata, come da programma, dalle 22:00 di questa sera venerdì 1 alle 6:00 di sabato 2 agosto, la chiusura della stazione di Bologna San Lazzaro in uscita per chi proviene dalla A1 e da Ancona. In alternativa, si consiglia di utilizzare la stazione di Castel San Pietro o di Bologna Fiera, situate rispettivamente al km 38+200 e al km 15+500 della A14.
Nessuna sospensione del calendario venatorio 2025-2026 in Emilia-Romagna. Il Tribunale amministrativo regionale, con l’ordinanza n. 231, ha respinto la domanda cautelare relativa al ricorso avanzato da alcune associazioni, che chiedevano l’annullamento di parti della delibera di approvazione del calendario venatorio 2025/26 della Regione.
“Il pronunciamento del Tar, di cui siamo molto soddisfatti, è importante perché riconosce, come avvenuto lo scorso anno, la bontà dell’impianto tecnico scientifico degli atti della Regione- sottolinea l’assessore all’Agricoltura, agroalimentare, caccia e pesca, Alessio Mammi-. I giudici amministrativi hanno ritenuto infatti corrette le scelte fatte dalla giunta regionale, così come i materiali tecnico-scientifici a supporto della delibera approvata, respingendo per carenza di interesse la domanda cautelare. La sentenza consentirà l’avvio della stagione venatoria regolarmente, come precedentemente stabilito dalla nostra Regione”.