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Comune di Sassuolo
venerdì, 19 Dicembre 2025
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Sono 20mila le famiglie coinvolte per il Premio Città di Fiorano

Sono 20mila le famiglie coinvolte per il Premio Città di FioranoInizierà domani l’iniziativa promossa da Ennesimo Film Festival che, grazie anche e soprattutto alla partnership con Poste Italiane, permetterà alle famiglie del Distretto ceramico di votare per il Premio Città di Fiorano che riguarda la tematica Affari di Famiglia. Si tratta, in linea con quanto fatto nelle passate edizioni, di una selezione di sei cortometraggi che verranno completamente giudicati e premiati dai residenti. Ad essere centrale, come detto, è il tema della famiglia, con vari spunti di riflessione che saranno al centro della kermesse fioranese che andrà da domenica 28 aprile a domenica 5 maggio.

«Si tratta di un riconoscimento che Ennesimo Film Festival ha voluto istituire per consolidare il rapporto con la comunità e che negli anni ha proposto tante visioni di famiglia – chiosa il direttore artistico della kermesse fioranese, Federico Ferrari –. Se per l’antropologia la famiglia è un’istituzione fondamentale in ogni società umana, è evidente che lo sviluppo della stessa ha subito molti cambiamenti di significato. Ma come vengono raccontati dal cinema contemporaneo?  La selezione di quest’anno ci propone diversi spunti di riflessioni: dalle difficoltà dovute ai flussi migratori, alle problematiche di salute mentale e fisica, dalle distopiche possibilità offerte da internet fino al rapporto genitore e figlio. Un percorso tra i nuclei familiari contemporanei e le complessità che ogni giorno ci ritroviamo ad affrontare alla continua ricerca di un happy ending».

Nella cartolina ideata dallo staff di Ennesimo Film Festival e distribuita da Poste Italiane a 20mila famiglie del distretto ceramico, si trovano tutte le indicazioni per prendere visione dei sei cortometraggi in gara. Attraverso un apposito Qr code, si potrà accedere a una pagina internet in cui è contenuta la selezione artistica proposta. Terminata la consultazione, sarà possibile votare il proprio cortometraggio preferito. Il vincitore sarà annunciato durante la cerimonia di premiazione prevista domenica 5 maggio dalle 21 al teatro Astoria di Fiorano Modenese. In gara anche un cortometraggio made in Italy: “Frammenti” di Andrea Casadio. A contendere il premio saranno la regista americana Lisa Cole, con “Bienvenidos a Los Ángeles”, la tedesca Ella Knorz con “Daddy”, “Last Call” di Harry Holland, fratello dell’attore Tom Holland, “Mira Nino” dello spagnolo Sergio Avellaneda Belmonte e “The Ride” di Tara Aghdashloo.

 

 

Domenica a Formigine torna il vintage Pride Market

Domenica a Formigine torna il vintage Pride MarketVintage Pride Market è un evento unico dedicato al mondo del vintage ideato da Valentina Ferrarini e Alice Fusco nel novembre 2022.

Domenica 14 aprile, Vintage Pride Market propone la settima edizione presso il parco di Villa Benvenuti a Formigine e saranno presenti 50 espositori.

Vintage Pride Market è molto più di un semplice mercato vintage. È un evento che promuove la condivisione della bellezza, la consapevolezza del riciclo e l’amore per la creatività. L’iniziativa vuole far apprezzare l’estetica e l’eleganza del passato, offrendo al pubblico la possibilità di acquistare pezzi unici e originali; acquistare capi e oggetti vintage significa dare loro una nuova vita contribuendo così maggiormente alla sostenibilità ambientale.

Vintage Pride Market diventa un’occasione speciale per gli appassionati del vintage di riunirsi, condividere le loro esperienze e scoprire nuove realtà. Ogni edizione, infatti, riflette l’anima del luogo in cui si manifesta, creando nuove connessioni tra pubblico ed espositori e facendo conoscere nuovi luoghi del territorio.

L’evento è organizzato da Undici Store e l’Orto in Cassetta, in collaborazione con Via Mazzini 43, Lety Flip e con il gruppo Avis “Zingher dal Tabar”, con il patrocinio del Comune di Formigine e il supporto di Proform.

L’ingresso  è gratuito, gli espositori saranno presenti dalle ore 10 alle ore 20. Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere a: vintagepridemarket@gmail.com.

Elezioni: il voto per gli studenti “fuori sede”

Elezioni: il voto per gli studenti “fuori sede”Il Ministero dell’Interno ha fornito le indicazioni operative in ordine alla disciplina sperimentale per l’esercizio del diritto di voto da parte degli studenti fuori sede in occasione dell’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia per l’anno 2024.

Sono ammessi a votare fuori sede gli elettori che per motivi di studio si trovino in un comune di una regione diversa da quella del comune di iscrizione elettorale per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data delle elezioni.

Per poter esercitare il voto “fuori sede”, gli interessati devono presentare, al comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, apposita domanda, secondo il modello che si allega, con l’indicazione dell’indirizzo completo del temporaneo domicilio e, ove possibile, di un recapito di posta elettronica.

Alla domanda occorre inoltre allegare:

  • copia di un documento di riconoscimento in corso di validità;
  • copia della tessera elettorale personale;
  • copia della certificazione o di altra documentazione attestante l’iscrizione presso un’istituzione scolastica, universitaria o formativa.

Quanto alle modalità e ai tempi di presentazione, è previsto che la domanda sia inoltrata personalmente dall’interessato, ovvero mediante l’utilizzo di strumenti telematici o tramite persona delegata non oltre domenica 5 maggio 2024 (35° giorno antecedente la data della consultazione). La domanda di ammissione al voto fuori sede può essere revocata con le medesime modalità entro il 25° giorno antecedente la data della consultazione, e cioè mercoledì 15 maggio 2024.

Per ogni informazione contattare l’ufficio elettorale del Comune di Sassuolo (elettorale@comune.sassuolo.mo.it tel. 0536/880732 – 0536880967)

 

A Castelfranco Emilia le fasi finali dei tornei scolastici provinciali di frisbee

A Castelfranco Emilia le fasi finali dei tornei scolastici provinciali di frisbeeSi sono tenute in questi giorni le competizioni scolastiche di frisbee, promosse e coordinate dal Provveditorato agli studi di Modena, rivolte alle studentesse e agli studenti degli istituti Comprensivi di primo e secondo grado del territorio provinciale.

Le fasi finali delle competizioni si sono svolte a Castelfranco Emilia allo stadio Ferrarini, dove hanno partecipato sei squadre di ragazzi, ragazze, cadetti e cadette per le scuole di primo grado (medie), e cinque squadre di allievi, allieve e juniores per le scuole di secondo grado (superiori).

Per le scuole di primo grado, la categoria ragazzi e ragazze, cadetti e cadette, è stata vinta dall’Istituto comprensivo Marconi di Castelfranco Emilia con qualificazione alla fase regionale da parte della categoria dei cadetti. Per quanto riguarda gli istituti di secondo grado, ha vinto il Liceo Fanti di Carpi nelle categorie allievi e allieve e quest’ultima si è qualificata anche alla fase regionale , mentre l’Istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia ha vinto la categoria Juniores.

La fase regionale del torneo si terrà a Cesenatico il 7 e l’8 maggio, mentre il prossimo appuntamento con le competizioni sportive scolastiche promosse dal Provveditorato, si terranno martedì 9 e mercoledì 10 aprile alle palestre Calvino e Guarini di Modena, con il torneo provinciale di badminton, sport di origine indiana che consiste nel colpire con una racchetta un oggetto leggero di forma conica aperta, chiamato volano.

CLASSIFICHE – CSS FLYING DISC – ULTIMATE FRISBEE PROVINCIALI 05/04 – CASTELFRANCO EMILIA – STADIO FERRARINI

Scuole secondarie di 1° grado – 6 squadre

RAGAZZE E RAGAZZI (R*)

1° classificata – Istituto Comprensivo Marconi – Castelfranco Emilia

2° classificata – Istituto Comprensivo Stradi – Maranello

3° classificata – Istituto Comprensivo Guinizelli – Castelfranco Emilia

CADETTE E CADETTI (C*)

1° classificata – Istituto Comprensivo Marconi – Castelfranco Emilia – QUALIFICATA FASE REGIONALE

2° classificata – Istituto Comprensivo Guinizelli – Castelfranco Emilia

3° classificata – Istituto Comprensivo Leopardi – Castelnuovo Rangone

 

Scuole secondarie di 2° grado – 5 squadre

ALLIEVE E ALLIEVI (A*)

1° classificata – Liceo Fanti – Carpi  – QUALIFICATA FASE REGIONALE

2° classificata – IIS Corni – Modena

3° classificata – IIS Barozzi – Modena

JUNIORES  (J*)

1° classificata – IIS Spallanzani – Castelfranco Emilia

2° classificata – IIS Corni – Modena

 

IC Marconi Castelfranco e Liceo Fanti Carpi qualificati per la fase regionale a Cesenatico – 7-8 maggio

Coldiretti: +60% cibo straniero in un decennio, SOS invasione

Coldiretti: +60% cibo straniero in un decennio, SOS invasioneNel giro degli ultimi dieci anni le importazioni di cibo straniero sono aumentate del 60% raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro. Prodotti spesso provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. A denunciarlo è la Coldiretti sulla base di dati Istat in occasione della mobilitazione con diecimila agricoltori in due giorni al Brennero guidati dal presidente Ettore Prandini per chiedere più trasparenza e un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole.

Un vero e proprio attacco al patrimonio agroalimentare dell’Italia favorito dalle follie europee che fanno calare la produzione agricola nazionale spingendo – sottolinea Coldiretti – il deficit alimentare del Paese che è arrivato a produrre appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

L’invasione non ha risparmiato alcun settore. Nel 2023 hanno attraversato le frontiere oltre 5 miliardi di chili di prodotti ortofrutticoli con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Uno dei prodotti simbolo dell’invasione sono le patate, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Escludendo quella per la semina, ne sono arrivati 797 milioni di chili, in crescita del 39% rispetto a dodici mesi prima. A questi ne vanno aggiunti altri 288 milioni di chili congelate e 74 milioni di chili cotte e congelate, oltre a 10 milioni di chili di patatine già pronte tipo quelle fritte dei sacchetti. Ammontano poi a 251 milioni di chili – prosegue Coldiretti – le importazioni di piselli tra freschi e secchi (+20%), mentre quelle di fagioli sono pari a 176 milioni di chili (+9%), e di lattuga ne sono arrivati 126 milioni di chili (+5%). Di pere ne sono arrivati 127 milioni di chili (+15%) ma è boom soprattutto per gli arrivi di pesche e nettarine balzate a 108 milioni di chili (+74%). Crescono a doppia cifra – rileva Coldiretti – anche le importazioni di kiwi (+23%) pari a 80 milioni di chili. A questi vanno aggiunti i prodotti trasformati, come ad esempio i succhi di frutta. Nel 2023 ne abbiamo importati 202 milioni di chili, il 25% in più rispetto al 2022.

Invasione anche di cereali. Nel 2023 abbiamo importato 3,06 miliardi di chili di grano duro per la pasta – denuncia Coldiretti –, in crescita del 66% rispetto all’anno precedente, mentre gli arrivi di grano tenero con cui fare pane e biscotti sono stati di 4,88 miliardi di chili, l’8% in più rispetto a dodici mesi prima. Le importazioni di latte sfuso sono state pari a 884 milioni di kg, in aumento del 47% rispetto al 2022, ai quali vanno aggiunti altri 302 milioni di kg di confezionato. Ma ci sono anche 593 milioni di chili di formaggi e latticini arrivati nel 2023 (+11%). Tra le carni, le importazioni maggiori hanno riguardato quelle di maiale, pari a 992 milioni di chili (+4%), davanti alle bovine con 375 milioni di chili (+5%) mentre quelle di pecora ammontano a 29 milioni di chili (+14%). Per il pesce, ne abbiamo importato 793 milioni di chili, sostanzialmente sui livelli del 2022.

“Dinanzi a quella che è una vera invasione di prodotti stranieri – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – vogliamo il rispetto del principio di reciprocità: le regole imposte ai produttori europei devono valere anche per chi vuole vendere nel mercato Ue”.

 

Nei primi cinque mesi di attività, superati i 112mila accessi ai CAU dell’Emilia-Romagna

Nei primi cinque mesi di attività, superati i 112mila accessi ai CAU dell’Emilia-RomagnaOltre 112mila (112.301) accessi in poco più di cinque mesi di attività, dal 1^ novembre al 7 aprile, che toccano quota 123.583 considerando anche Ferrara e provincia, prime a partire in via sperimentale.

Sono i numeri dei 31 Centri di assistenza urgenza dell’Emilia-Romagna, costantemente monitorati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività su tutto il territorio dei CAU, ideati per la gestione dei casi di bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze.

Con le ultime aperture dei Centri di Bondeno, nel Ferrarese (dal 2 aprile), Carpi e Modena, inaugurati oggi alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, salgono a 33 i Centri assistenza urgenza attivi in Emilia-Romagna.

Si confermano i tempi di attesa contenuti, in media 45 minuti nell’ultima settimana, e l’83% dei pazienti che riceve assistenza e cura in loco. L’orario diurno continua ad essere quello a maggior affluenza, con l’82% degli accessi che avviene tra le 8 e le 20, e la fascia di età più rappresentata è sempre quella tra i 18 e i 64 anni (68% dei casi). Il 53% degli accessi è dovuto a problemi ortopedici o intestinali e a disturbi minori, segno che i cittadini stanno rivolgendosi alle strutture in modo appropriato, comprendendone la natura e l’utilità.

Non solo, dai 2.600 questionari sul gradimento delle strutture compilati a livello regionale, emerge che oltre l’85% degli utenti ha della propria esperienza ai Cau un giudizio positivo o molto positivo.

Dati 1^ novembre 2023 – 7 aprile 2024

Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta dal 1^ novembre 2023 al 7 aprile 2024 nei 31 CAU aperti e monitorati: 112.301 accessi  (123.583 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’82% dei quali in orario diurno (comprese le strutture aperte solo di giorno); in media 17 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 14 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 30 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8).

Otto pazienti su 10 (ovvero l’83%) ricevono direttamente in loco assistenza e cura; i tempi medi di attesa nell’ultima settimana di monitoraggio sono di 45 minuti, da un minimo di 2 minuti a un massimo di 2 ore e 14 minuti; casistica per la maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa a disturbi minori; il 68% degli accessi sono effettuati da persone tra i 18 e i 64 anni.

Il giudizio dei cittadini: per l’85,3% esperienza più che positiva

I Cau stanno riscontrando il gradimento di quanti in questi mesi vi si sono rivolti per problemi di salute o disturbi a bassa complessità. Lo dicono i dati del questionario che la Regione Emilia-Romagna ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 gennaio. L’85,3% degli intervistati, su 2.600 questionari (la compilazione del questionario è avvenuta su base volontaria e anonima da parte del paziente stesso o della persona che lo accompagna), valuta come positiva o molto positiva la propria esperienza al Cau. Il 43,1% degli intervistati ha un’età tra i 36 e i 64 anni, mentre il 27,9% ha più di 65 anni. Sono le due fasce di età che hanno risposto maggiormente alle domande.

Chi si è rivolto al Cau lo ha fatto perché ne è venuto a conoscenza per il 35,3% tramite giornali, radio, tv e social, per il 23,7% con il passaparola, per il 22,1% tramite il medico di medicina generale o altri servizi sanitari. Il 6% ha saputo del Cau in farmacia e il 12,9% tramite altre fonti.

Infine, per il 50% degli intervistati il tempo di attesa è stato ottimale. Per il 35,9% è stato adeguato e solo per il 13,7% è stato troppo lungo.

Il Comune valuta proposte volte alla valorizzazione del territorio sassolese

Il Comune valuta proposte volte alla valorizzazione del territorio sassoleseIl Comune di Sassuolo, nell’intento di promuovere interventi per favorire la valorizzazione turistica del territorio, intende valutare proposte per la sottoscrizione di una Convenzione finalizzata alla realizzazione di eventi quali: Giovedì sotto le stelle, Fiere di Ottobre e Natale a Sassuolo.

L’invito è rivolto ad Associazioni di Promozione Sociale o Organizzazioni di Volontariato iscritte da almeno 6 mesi al RUNTS (Registro unico del Terzo Settore). Le proposte riguarderanno la disponibilità a sottoscrivere il modello di Convenzione e saranno articolate per ipotesi progettuali.

Le azioni puntano a favorire la frequentazione turistica del territorio comunale. A mero titolo di esempio, vengono elencate alcune tipologie: a) coordinamento e gestione delle manifestazioni e delle attività di animazione territoriale; b) comunicazione attraverso la raccolta pubblicitaria, la stampa e la distribuzione dei cataloghi delle manifestazioni, dei poster e delle locandine, c) altre forme di comunicazione web e social; d) gestione prenotazione eventi; e) piano della sicurezza.

Le proposte dovranno comprendere:

  • ipotesi progettuale, con aspetti tecnici ed economici, per la realizzazione di un evento musicale in piazza con presenza di almeno 400 persone;
  • ipotesi progettuale, con aspetti tecnici ed economici, per la realizzazione di una fiera-mercato;
  • ipotesi progettuale, con aspetti tecnici ed economici, per la redazione, la stampa e la distribuzione del programma dei Giovedì sotto le Stelle, Fiere di Ottobre e Natale a Sassuolo;
  • ipotesi progettuale, con aspetti tecnici ed economici, per la realizzazione di almeno 1 evento da realizzare al di fuori dal centro storico (in altri momenti dell’anno);
  • valutazione e misurazione dell’impatto sociale dell’intervento nel suo complesso.

Le proposte dovranno essere inviate per pec all’indirizzo:

comune.sassuolo@cert.comune.sassuolo.mo.it, utilizzando l’apposito modulo e indicando come oggetto: PROPOSTA PROGETTUALE PER INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE. La scadenza è fissata per il 10 maggio 2024.

 

Elezioni, a Sassuolo un incontro per le liste

Elezioni, a Sassuolo un incontro per le listeL’ufficio elettorale del Comune di Sassuolo organizza un incontro con le forze politiche che intendono presentare una lista di candidati alle prossime consultazioni elettorali comunali. L’incontro, che si terrà sabato 13 aprile dalle ore 10:30 all’Auditorium Bertoli, è finalizzato ad illustrare le formalità previste dalle norme, racchiuse nella Pubblicazione Ministeriale di imminente uscita.

 

Motori e turismo, delegazione maranellese in Argentina

Motori e turismo, delegazione maranellese in ArgentinaVisita in Argentina di una delegazione di Maranello, per rafforzare il Patto di Amicizia sottoscritto tra la città del Cavallino e Balcarce, città natale di Juan Manuel Fangio e sede del museo dedicato al pilota.

Nei giorni scorsi una delegazione maranellese composta dalla vicesindaca Mariaelena Mililli, da Fabio Fabbri dello IAT Terra di Motori e da Cristina Simonini del Comitato Maranello Tipico si è recata nelle città di Balcarce e di Mar del Plata, con tappa finale a Buenos Aires, per una serie di incontri istituzionali sui temi del turismo e della formazione, nell’ambito del progetto “Da Maranello a Balcarce: un ponte tra Emilia-Romagna e Argentina attraverso Motori, Cultura e Formazione” finanziato dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo della Regione Emilia-Romagna.

“C’è grande sintonia tra le due città”, spiega Mariaelena Mililli. “Fin da subito ci siamo confrontati su tematiche quali economia, cultura, formazione ed istruzione. Argomenti ai quali si è aggiunge la comune passione dei due territori per i motori e la loro storia. Queste affinità ci hanno portato ad intraprendere un percorso di collaborazione e amicizia che con questa visita ha raggiunto un’altra tappa importante. Un passaggio che va a consolidare il legame tra Maranello e Balcarce anche per finalità turistiche, attraverso scambi culturali, educativi e linguistici che coinvolgano, tra le rispettive eccellenze locali, anche i prodotti tipici enogastronomici delle due realtà”.

La delegazione, accompagnata da rappresentanti della Fondazione Fangio all’estero, è stata ricevuta dalle principali autorità dei comuni argentini, da associazioni ed enti locali nei settori della produzione, dell’istruzione e del turismo.
Al centro degli incontri, le opportunità culturali ed economiche offerte dal progetto di turismo bilaterale tra Italia e Argentina, che ha il suo nucleo nel legame che unisce Maranello, città sede della Ferrari, con Balcarce, luogo di nascita di Juan Manuel Fangio, tra i più grandi campioni della Formula 1, vincitore del titolo mondiale nel 1956 su una monoposto del Cavallino. Uno scambio che ha visto anche la partecipazione delle scuole superiori delle due città, con l’Istituto di Istruzione Superiore Ferrari collegato via web da Maranello con la Escuela Secundaria Técnica di Balcarce.
Un progetto che prevede una serie di azioni per creare relazioni istituzionali, potenziare gli scambi culturali, linguistici ed economici come fonte di opportunità per i cittadini, e che si inserisce nel programma Italea Emilia-Romagna 2024, anno del turismo delle radici italiane nel mondo, per la promozione del turismo delle radici, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU.

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 10 aprile 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 10 aprile 2024Cielo coperto o molto nuvoloso con precipitazioni sparse, localmente a carattere di rovescio, più intense sul settore centro-occidentale. Temperature minime comprese tra 10 e 14 gradi, massime in sensibile diminuzione comprese tra 14 e 16 gradi.

Venti inizialmente deboli dai quadranti occidentali, in graduale rotazione dai quadranti orientali ed in prevalenza deboli-moderati con temporanei rinforzi su mare e rilievi di crinale del settore occidentale. Mare poco mosso al mattino, da mosso a molto mosso dal pomeriggio.

Menani “Il resoconto dei fondi ottenuti: una grande soddisfazione per tutti”

Menani “Il resoconto dei fondi ottenuti: una grande soddisfazione per tutti”“La nostra comunità in questi cinque anni ha ottenuto importanti finanziamenti dalla Regione e dalla Fondazione Modena grazie ai progetti che abbiamo presentato negli ultimi anni. Questi fondi rappresentano un riconoscimento tangibile del nostro impegno e della nostra visione per la città, dimostrando che stiamo procedendo nella giusta direzione” –  dichiara il Sindaco Menani in merito ai finanziamenti ottenuti dal comune durante la sua legislatura.

Dal 2019 al 2023, il Comune di Sassuolo ha ricevuto un totale di 4.336.952 euro attraverso vari bandi vinti, distribuiti principalmente nei settori dell’istruzione, della cultura e dello sviluppo territoriale.

Ecco una panoramica degli importi ricevuti in ciascun anno:

  • Nel 2019, ottenuti 621.518€
  • Nel 2020, i finanziamenti sono stati di 356.042€
  • Nel 2021, il comune di Sassuolo ha ricevuto 951.235€
  • Nel 2022, si è registrato visto un aumento dei finanziamenti, raggiungendo la somma di 1.310.153€
  • Nel 2023, nonostante un leggero calo rispetto all’anno precedente, la cifra ottenuta è di 1.098.004€, che hanno continuato a sostenere i progetti chiave.

Questi fondi non solo consentono di realizzare progetti concreti, ma testimoniano anche la fiducia che la Regione e la Fondazione Modena ripongono nell’operato dell’amministrazione sassolese.

“Guardando al futuro, è essenziale mantenere questo slancio e continuare a lavorare insieme per il bene della nostra città. Siamo una comunità in cammino e, con il sostegno di tutti i cittadini, possiamo raggiungere traguardi ancora più ambiziosi. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo successo e continuiamo a lavorare con determinazione per il bene comune” – conclude Menani.

È stato ufficialmente inaugurato il punto vendita Sinergas di Sassuolo!

È stato ufficialmente inaugurato il punto vendita Sinergas di Sassuolo!Via Rocca 12, a pochi passi dal centro, è l’indirizzo del nuovo sportello Sinergas: come tutti gli sportelli Sinergas, è pensato per offrire ai cittadini una vasta gamma di servizi, tramite la presenza sul territorio di operatori, disponibili ogni giorno, per la gestione delle utenze luce e gas, e per scoprire i prodotti di efficienza energetica!

Un ringraziamento doveroso va all’amministrazione comunale: Massimo Malagoli, Assessore alle Attività Produttive e al Centro storico, che ha sancito l’inizio ufficiale dell’attività con il taglio del nastro tricolore!

Si ringraziano poi i numerosi clienti che si sono fermati per un saluto!

Che l’esigenza sia scoprire nuove offerte luce e gas e o rendere più efficiente la propria casa tramite l’installazione di impianti fotovoltaici, caldaie o condizionatori di ultima generazione, il personale Sinergas rimane a disposizione dei cittadini!

Ragazza investita sulla Modena – Sassuolo ferroviaria: è grave

Ragazza investita sulla Modena – Sassuolo ferroviaria: è graveUna ragazza 17enne è rimasta gravemente ferita, investita dal treno lungo la linea ferroviaria Modena-Sassuolo. E’ successo questo pomeriggio intorno alle 16:30 in via Stradella a Saliceta San Giuliano. La giovane, che ha riportato diversi traumi, è stata trasportata in codice di massima gravità all’Ospedale di Baggiovara. Sul posto i sanitari del 118 con ambulanza e automedica, i Vigili del fuoco e gli addetti della linea ferroviaria. La tratta è rimasta sospesa per alcune ore.

Terzo mandato per Francesco Milza alla guida di Confcooperative Emilia Romagna

Terzo mandato per Francesco Milza alla guida di Confcooperative Emilia RomagnaFrancesco Milza è stato riconfermato presidente di Confcooperative Emilia Romagna per il terzo mandato con oltre il 97% dei consensi espressi dai delegati partecipanti al voto. Le operazioni di rinnovo delle cariche associative si sono svolte al termine dell’Assemblea Regionale dal titolo “Lavoro Comunità Futuro. La cooperazione protagonista nella transizione verso l’Economia Sociale Europea” tenutasi oggi al Savoia Regency Hotel di Bologna davanti a circa 400 persone tra delegati e ospiti istituzionali. Come previsto dallo statuto in caso di ricandidature dopo due mandati, le votazioni si sono svolte a scrutinio segreto e a Milza è bastato raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi per ottenere la rielezione. Sono stati votati per il rinnovo anche i 60 membri del consiglio regionale di Confcooperative Emilia Romagna (in rappresentanza di tutti i territori) e i componenti del collegio sindacale.

Sessant’anni, piacentino, amministratore delegato della cooperativa di servizi logistici San Martino di Piacenza che dà lavoro a circa 2.000 persone, Milza inizia così il suo terzo mandato alla presidenza di Confcooperative Emilia Romagna dopo le precedenti riconferme avvenute nel 2016 e nel 2020. Attualmente Confcooperative Emilia Romagna riunisce 1.491 cooperative con 226.327 soci, 90.038 occupati e 16,9 miliardi di euro di fatturato. “Sono molto soddisfatto di questo risultato che premia un intero gruppo dirigente impegnato ad accompagnare le nostre cooperative nelle grandi sfide dell’epoca contemporanea, dalla transizione digitale e tecnologica a quella ecologica, fino ai nuovi obiettivi indicati dall’Unione Europea sull’Economia Sociale che trova nel modello di impresa cooperativa la sua più alta realizzazione”, ha dichiarato Milza commentando la sua rielezione.

“Questi anni difficili hanno dimostrato come la cooperazione, nonostante tutte le difficoltà, abbia mantenuto integri i principi per i quali è nata e si è sviluppata – ha proseguito Milza durante la lettura della sua relazione -. La cooperazione ha dimostrato di essere resiliente e innovativa nella continuità della propria azione. L’Economia Sociale non è solo un settore tra gli altri ma è uno dei rari ecosistemi industriali selezionati su cui l’Europa punta, nell’ottica di una nuova generazione di politiche capaci di costruire sviluppo sostenibile e accompagnare le transizioni, ambientali, digitali e sociali. Crediamo che questo sforzo europeo debba essere accompagnato da misure e scelte politiche quali, ad esempio, una fiscalità che premi quelle imprese che con la loro azione lavorano per la ricomposizione delle divisioni sociali. A livello nazionale abbiamo già presentato proposte concrete e plaudiamo all’iniziativa della Regione Emilia-Romagna di costituire un ‘Hub sull’innovazione sociale’, con il coinvolgimento anche dell’Università. Già qualche anno fa, le Centrali cooperative avevano suggerito alla Regione di candidarsi a ospitare il Centro europeo per l’economia sociale. L’Emilia-Romagna, a nostro avviso, avrebbe tutte le caratteristiche per potersi proporre, non solo per il peso della cooperazione (13% dell’occupazione), ma anche per le modalità concertative tra gli attori economici e le Istituzioni. Ci impegneremo a promuovere questa visione, attraverso una strategia e obiettivi concreti, anche durante il prossimo mandato. Per questo abbiamo detto no al salario minimo e sì a un salario giusto, combattendo tutte le battaglie che dovevamo in tutti i settori che riguardano noi, i nostri soci e la comunità tutta. Lo abbiamo fatto con uno sguardo aperto e collaborativo con tutti gli attori e i rappresentanti del tessuto economico, perché siamo preoccupati per il futuro e per quello che lasceremo ai nostri figli e ai territori in cui operiamo. Il mondo della Cooperazione, in quanto tale, sente il peso e la responsabilità transgenerazionale insito da sempre nei propri valori”.

 

LE DICHIARAZIONI DEGLI OSPITI ISTITUZIONALI

“Ci tenevo particolarmente a portare il saluto all’assemblea di Confcooperative Emilia-Romagna, con voi stiamo lavorando fianco a fianco da molto tempo – ha affermato Matteo Lepore, sindaco della Città Metropolitana di Bologna -. Il tema ‘Lavoro, comunità, futuro’, alla base della vostra assemblea, per noi è molto importante. Come sapete in Città metropolitana abbiamo deciso di istituire una delega all’economia sociale e stiamo realizzando sul tema un nuovo piano in collaborazione con Paolo Venturi, direttore di Aiccon. Dal 2020 ad oggi i fondamenti della nostra economia territoriale sono completamente cambiati a causa del Covid, delle turbolenze economiche dovute ai conflitti bellici internazionali e dell’alluvione. Più in generale, negli ultimi due anni, a causa dell’aumento dei costi abbiamo bruciato 50 milioni di euro: una cifra enorme. Per comuni piccoli e medi cifre del genere fanno la differenza, se non interveniamo si rischia lo spopolamento del territorio. Per resistere a tutto questo bisogna parlare di lavoro e comunità, elementi fondamentali per il nostro futuro. Un ragionamento che passa anche dalla cooperazione e dai suoi valori. In questi anni, per far fronte ai costi in aumento, abbiamo deciso di recuperare risorse dall’evasione fiscale. Una scelta nel segno dell’equità, che vale 5 milioni di euro l’anno per il Comune di Bologna”.

“Mi hanno colpito alcune cose dette dal presidente Milza – ha affermato il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente CEI e arcivescovo di Bologna -. In primis i tre termini del titolo: lavoro, comunità e futuro stanno insieme. Non c’è futuro e lavoro senza comunità. Il progresso per quelli della mia generazione doveva garantire tante cose, ma oggi fa un po’ paura. Il presidente ha parlato della pandemia e del Covid. Dobbiamo capire come uscire insieme da tutto questo. È una sfida e un dovere di ognuno di noi. Il calo demografico che stiamo vivendo sarà la nuova povertà delle future generazioni, ma la cooperazione è un modello da cui ripartire perché favorisce la cultura inclusiva. Grazie alle cooperative di comunità si è capito che la dottrina sociale della chiesa può animare il tessuto sociale. Infine voglio fare due riflessioni. La prima è sulla pace. Per avere la pace bisogna investire, l’abbiamo data per scontata troppo a lungo. La logica cooperativa del pensarsi insieme educa alla condivisione, al primato del noi, valorizzando il ciascuno e considerandolo indispensabile per il bene comune. Le persone fragili, scartate dal mondo, diventano pietra angolari del mondo cooperativo. La seconda è che c’è qualcuno che può deviare le finalità della cooperazione. Bisogna vigilare affinché sia mantenuto alto il valore del lavoro. Servono quegli anticorpi per debellare ciò che non è fedele alle logiche cooperative. C’è chi fa gioco al ribasso per favorire il proprio tornaconto e i propri profitti. I lavoratori non possono e non devono essere sfruttati. Lo spirito cooperativo obbliga a non chiudersi nel proprio recinto”.

“Le associazioni di imprese hanno un ruolo centrale nel dare forma a una economia sociale che guardi con attenzione al futuro, una delle parole chiave dell’Assemblea di oggi – ha detto Francesco Ubertini, presidente di Fondazione IFAB e Cineca -. Il nostro compito è quello di far sì che le piccole e medie imprese, anche di natura cooperativa, possano accedere alle risorse messe a disposizione da un avanzato hub dell’innovazione quale il Tecnopolo di Bologna. Grazie a IFAB intendiamo dare all’innovazione un volto “amico” per fornire alle imprese strumenti efficaci per affrontare le grandi sfide del nostro tempo ma anche le problematiche del quotidiano”.

“La parola chiave del nostro futuro è capitale umano – ha sottolineato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna -. Se non avremo sufficiente capitale umano per garantire la nostra competitività nel mondo, la locomotiva d’Italia si fermerà. Non c’è regione cresciuta più di noi negli ultimi 9 anni, lo dicono i dati. E se ci fermiamo si ferma anche una parte del Paese. A tal proposito nel mondo cooperativo ho trovato un alleato, soprattutto nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima. Non è mai facile mettere d’accordo 60 parti sociali ma dal nostro confronto siamo usciti insieme più forti. Siete la forma d’impresa che tutela di più i posti di lavoro a tempo indeterminato. Ora bisogna allontanare le ‘false cooperative’, come le chiamo io, un male da contrastare e per il quale ho firmato una proposta di legge portata in Parlamento. Teniamoci stretto questa forma d’impresa, perché insieme possiamo costruire un’opportunità per il futuro. In questi mesi abbiamo acceso il supercomputer Leonardo, tra i più potenti al mondo, ed è già attivo il centro per le previsioni meteo di tutta Europa. Al Tecnopolo di Bologna sorgerà una cittadella della scienza con 1.500 ricercatori da tutta Europa e non solo e ospiteremo anche la 14esima sede dell’università delle Nazioni Unite, la prima dell’area mediterranea, dedicata ai cambiamenti climatici e all’Intelligenza Artificiale. Così come raccogliamo la proposta di istituire a Bologna una sede dell’Economia Sociale in una regione che è un fulcro del volontariato e della solidarietà del nostro Paese e non solo”.

“Per quanto riguarda lo sviluppo dell’economia sociale la priorità del Governo è il dialogo con l’Europa – ha sottolineato il viceministro del Lavoro con delega alle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci -. I pilastri europei per i diritti umani pongono al centro l’economia sociale e il made in Italy della solidarietà sociale italiana, con una fantastica moltitudine di organizzazioni, enti, imprese sociali, associazioni e organizzazioni del volontariato che ci rendono unici a livello mondiale. Abbiamo il dovere di raccontare questa storia, spiegarla, fare innamorare l’Europa di questo modo di fare impresa, di dare lavoro e di produrre crescita senza dimenticare la solidarietà e l’equità. Crediamo di poter dare un grande contributo a livello europeo. Da qui i tavoli di confronto con la Commissione Competition per andare a raccontare questa storia italiana e per ricevere l’autorizzazione alla fiscalità che si aspetta dal 2017. La cooperazione e il terzo settore rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia sociale, che è al servizio dell’uomo e all’insegna dell’umanesimo. Come Governo ne siamo consapevoli e riteniamo che il pari protagonismo tra pubblico e privato sociale sia la chiave di volta per superare le crisi, le pandemie, le sfide tecnologiche e la transizione ecologica. Senza il trinomio economia sociale-cooperazione-terzo settore non possiamo superare i conflitti e le difficoltà, la crescita passa da qui. Ed è per dimostrare l’apprezzamento, la vicinanza e la gratitudine per tutto quello che fanno gli operatori e i volontari della cooperazione, e del terzo settore in generale, che il Governo è presente oggi in Emilia-Romagna al fianco di Confcooperative”.

“La cooperazione è il soggetto ideale dell’Economia Sociale, perché tiene insieme la parte economica e la funzione sociale – ha detto Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative -. Tutte le cooperative, di ogni settore produttivo e dei servizi, sono a pieno titolo attori protagonisti dell’Economia Sociale. Occorre irrobustire la strategia europea su questo fronte, perché serve un quadro normativo e fiscale adeguato, che incentivi e non scoraggi le nostre imprese. Perché laddove tutti fuggono, come ad esempio nelle Aree Interne che rappresentano il 58% del Paese, laddove il sistema capitalistico non ha interesse ad investire, ecco proprio lì c’è qualcuno come le cooperative che si fa carico di promuovere lavoro sicuro e di qualità, sviluppo e benessere, tenendo insieme le comunità e costruendo un nuovo futuro. Questa è l’Economia Sociale incarnata dalla cooperazione, questa è la missione che vogliamo continuare a portare avanti e per la quale occorre il supporto di tutto il sistema cooperativo emiliano-romagnolo”.

 

LA TAVOLA ROTONDA SU ECONOMIA SOCIALE E COOPERAZIONE

A seguire spazio alla tavola rotonda su “Economia Sociale europea e cooperazione”, moderata da Paolo Venturi (direttore di Aiccon), con la partecipazione di Guido Caselli (vicesegretario Unioncamere Emilia Romagna), Paolo Calvano (assessore regionale a bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale e rapporti con UE), Leonardo Pofferi (direttore Ufficio Confcooperative Bruxelles), Antonella Noya (capo Unità Economia Sociale OCSE).

Interessanti alcuni spunti emersi durante il dibattito. A partire dai dati complessivi dell’economia sociale che in Italia risultano superiori a quelli dell’intero settore metalmeccanico e in Emilia-Romagna sono ancora maggiori. In particolare la cooperazione vale il 53% del valore aggiunto dell’economia sociale, dato che nella nostra regione sale al 72% (la cooperazione in Italia genera in media 800 euro per abitante, in Emilia-Romagna arriva a 1.600 euro a persona). La chiave per guardare con rinnovato ottimismo al futuro è rendersi conto che se i territori si spopolano lo sviluppo territoriale si ferma. “Da sempre ci sono luoghi che in qualche misura riescono ad attirare le persone più di altri, dove il senso di appartenenza risulta più forte – ha sottolineato Caselli -. Il maggior capitale relazionale in Italia è concentrato al Nord, lungo la via Emilia e intorno all’area di Milano. Partendo da questa analisi si può disegnare una nuova mappa del Paese basata sulla capacità di relazionarsi di persone e imprese. Del resto economia sociale, capitale relazionale e sviluppo territoriale sono fortemente legati tra loro e creano benessere. Ciò che i dati non dicono è la causalità tra questi tre fattori ma io penso che sia l’economia sociale a favorire lo sviluppo territoriale, e non il contrario. La popolazione regionale da qui al 2042 perderà quasi 3 milioni di abitanti, ma il dato che preoccupa è la sua composizione: avremo 53 mila bambini in meno, con un indice di vecchiaia vicino al 30% e un indice della popolazione straniera vicino al 20%. Anche ipotizzando un apporto molto importante da parte della tecnologia e dell’IA il nostro modello di sviluppo è arrivato al capolinea. Dobbiamo prenderne atto e affrontare il cambiamento che ci aspetta”.

Prodotti Dop e Igp regionali: prosegue il progetto “Nati qui, apprezzati in tutto il mondo”

Prodotti Dop e Igp regionali: prosegue il progetto “Nati qui, apprezzati in tutto il mondo”Si è conclusa la seconda fase del progetto pluriennale “Nati qui, apprezzati in tutto il mondo” avviato dal 2022 dall’Assessorato regionale all’Agricoltura in collaborazione con Apt Servizi Emilia-Romagna e Marr, società leader in Italia nella distribuzione di prodotti alimentari al mondo della ristorazione, e che ha visto  anche la partecipazione dell’Enoteca regionale.
La presentazione si è svolta oggi presso l’Enoteca regionale, con la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura e Agroalimentare, Alessio Mammi, del presidente di Enoteca, Davide Frascari, e per Marr del responsabile commerciale, Antonio Giovanetti.

Sono 110 gli operatori della ristorazione che lo scorso autunno-inverno hanno partecipato a quattro educational tour nei luoghi dove hanno origine alcuni dei 44 prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna, un primato europeo per numero, con un valore produttivo di 3,6 miliardi (su 8,5 a livello nazionale). Gli operatori hanno vissuto una esperienza complessiva delle denominazioni d’origine di Emilia e Romagna, visitando i luoghi di produzione di culatello di Zibello Dop, salame felino Igp, coppa di Parma Igp, squacquerone di Romagna Dop, formaggio di fossa di Sogliano Dop, olio extravergine di Brisighella Dop e piadina romagnola Igp, incontrando e confrontandosi con i produttori sui processi di lavorazione e degustando i prodotti, abbinati ai vini di cantine dei diversi territori (tra cui Lambrusco, Sangiovese, Albana, Gutturnio).
“E’ molto importante dare valore alle nostre produzioni di qualità- commenta Mammi-, che rappresentano cultura e identità territoriali, posti di lavoro nel settore agroalimentare, secondo per volumi economici di produzione a livello regionale, e cibi buoni e sicuri. Un grazie a Marr, ai ristoratori che hanno partecipato e agli altri partners per la collaborazione in questo progetto che ha permesso di conoscere ancora meglio il territorio e i nostri prodotti. Il mondo della ristorazione è fondamentale per la promozione dell’Emilia-Romagna a tavola e per mettere in evidenza ogni giorno il valore della Food Valley. Sono in numero sempre crescente le persone che scelgono il turismo esperienziale e connotano il cibo e il vino come elementi distintivi del territorio alla pari del paesaggio, delle città d’arte, del mare e delle altre opportunità che offre l’Emilia-Romagna. Quando parliamo di cibo, non ci riferiamo soltanto a prodotti necessari alla nostra sopravvivenza alimentare, ma entrano in campo anche la storia, le tradizioni, la cultura. Il cibo diventa occasione per ritrovarsi e costruire rapporti; è un prodotto culturale a tutti gli effetti”.

I quattro educational fanno seguito alla prima fase di “Nati qui, apprezzati in tutto il mondo”, che aveva visto, nella Pasqua 2022, il coinvolgimento di 420 strutture, tra alberghi e ristoranti delle città d’arte e della riviera adriatica dell’Emilia-Romagna, selezionate in base alla propensione all’utilizzo di prodotti Dop e Igp regionali e alla vocazione ad una clientela turistica), con la distribuzione di un’apposita tovaglietta con la mappa delle tipicità regionali e di una mappa cittadina con QR code.
Il codice permetteva di accedere ad una landing page dedicata, dove conoscere al meglio i prodotti regionali a qualità regolamentata e biologici, attraverso video ricette e link di approfondimento.
A supporto dell’azione promozionale della Regione, anche la newsletter Food Valley News, che ogni mese racconta a diverse centinaia di follower prodotti stagionali, sagre e manifestazioni dedicate alle Dop e Igp regionali.

“Una casa e una dispensa”: sabato a Fiorano incontro sulla legalità e sui beni confiscati che diventano beni comuni

“Una casa e una dispensa”: sabato a Fiorano incontro sulla legalità e sui beni confiscati che diventano beni comuniLa mattina di sabato 13 aprile, dalle ore 9.30, presso il teatro Astoria di Fiorano Modenese (piazza Ciro Menotti, 8), si svolgerà un importante incontro dedicato al tema della legalità dal titolo “Una casa e una dispensa, beni confiscati alla criminalità diventano beni comuni” a cui sono invitati tutti i cittadini e le scuole.

L’iniziativa si colloca all’interno della rassegna GAL (GenerAzione Legale), organizzata dai Comuni del Distretto ceramico, con il sostegno della regione Emilia Romagna.

Dopo i saluti del sindaco Francesco Tosi e del prefetto di Modena, Alessandra Camporota, interverranno Vincenza Rando, senatrice membro della Commissione antimafia del Senato, Tatiana Giannone, referente nazionale del settore beni confiscati dell’associazione Libera e Francesco Menditto, procuratore presso il tribunale di Tivoli (RM) e componente del Consiglio direttivo dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). Modererà il giornalista Paolo Borrometi, condirettore di AGI (Agenzia Giornalistica Italia) e scrittore che si occupa con coraggio di organizzazioni mafiose.

L’idea dell’incontro e il titolo dello stesso nasce dalla recente assegnazione in via definitiva  al Comune di Fiorano Modenese di due appartamenti e un capannone ad uso industriale, siti in via del Commercio a Spezzano. I beni confiscati alla criminalità organizzata verranno utilizzati per due progetti sociali distrettuali: alloggi di emergenza per accogliere persone in situazioni di povertà estrema (progetto “Housing first) e per la sede definitiva dell’hub logistico alimentare “La Dispensa del distretto”. Il capannone diventerà infatti il luogo di stoccaggio delle derrate alimentari raccolte che andranno a rifornire i punti territoriali di distribuzione alle famiglie in condizioni di povertà (Caritas, emporio solidale e altri), evitando in questo modo il rischio di spreco di risorse alimentari eccedenti ed una equa distribuzione delle derrate in base alle necessità.

Alle ore 12.00, l’incontro sulla legalità si sposterà dal teatro Astoria a via del Commercio, 19, a Spezzano, dove Elisa Rossetti, dirigente dell’Ufficio di Piano dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico, illustrerà i due progetti sociali che verranno realizzati nei beni confiscati ed assegnati al Comune di Fiorano Modenese.

 

Gestione rifiuti: incontro con i cittadini a Fiorano Modenese

Gestione rifiuti: incontro con i cittadini a Fiorano ModeneseMartedì 9 aprile alle 20.30 presso Casa Corsini l’Amministrazione del Comune di Fiorano Modenese insieme ad Hera incontrano i cittadini per restituire i risultati e l’andamento del servizio di gestione rifiuti ad un anno dalla sua modifica.

“Riteniamo giusto fare una restituzione ai cittadini su come sta andando il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. – sottolinea il sindaco del Comune di Fiorano Modenese, Francesco Tosi – Li incontrammo un anno fa per spiegare le ragioni di questo cambiamento e il suo funzionamento. Ora riporteremo i risultati ed Hera sarà disponibile per un confronto con i cittadini, considerato che sono proprio i cittadini i protagonisti di questo impegno nel rispetto dell’ambiente.”

A Fiorano Modenese nel 2023 la raccolta differenziata ha superato l’obiettivo dell’84% che la legge regionale fissa per i comuni di pianura e risulta superiore di 14 punti percentuali rispetto alla media registrata a fine 2022 (70,28%).  Considerando che il dato medio 2023 include anche i valori dei mesi di gennaio e febbraio, in cui la nuova modalità di raccolta con porta a porta era ancora in fase di avvio, per cui l’andamento positivo si può considerare strutturale dal momento che la percentuale di raccolta differenziata mensile, a partire da marzo 2023, con il sistema a regime, non è mai scesa sotto l’84% e a novembre ha anche superato l’88%.

Giovedì 11 aprile sciopero generale nazionale di 4 ore per tutti i settori privati e di 8 ore per il settore edile

Giovedì 11 aprile sciopero generale nazionale di 4 ore per tutti i settori privati e di 8 ore per il settore edile
Bussandri e Borghetti

CGIL e UIL  annunciano lo sciopero generale per giovedì 11 aprile di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello dell’edilizia (in Emilia – Romagna sciopereranno otto ore anche i settori legno, lapidei, cemento e laterizi), con manifestazioni ed iniziative territoriali a sostegno delle comuni rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le due organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero per chiedere al governo e alle imprese di perseguire le azioni necessarie per arrivare a zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un  nuovo modello di sviluppo e di fare impresa.

Anche nella nostra regione non mancano motivi precisi per aderire all’astensione dal lavoro: nei primi due mesi dell’anno in Emilia-Romagna infatti gli infortuni sono passati, ha sottolineato Massimo Bussandri (Cgil) “dagli 11.243 del 2023 agli 11.820, quasi 600 in più. Oltre a un forte aumento degli infortuni in ambito scolastico, che pure andrà indagato, ci sono quasi 250 infortuni in più sul lavoro in appena due mesi, circa quattro al giorno. Mentre i morti, sempre tra gennaio e febbraio, sono passati dagli otto dello scorso anno ai nove di quest’anno. E non succede -rimarca Bussandri-  perché si sta lavorando di più, anzi si lavora e si produce di meno, perché stanno aumentando anche le ore di cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria, segno evidente che paghiamo dazio a un modello di sviluppo e modo di produrre completamente sbagliato”.

“Questo – spiega il segretario generale Uil Emilia Romagna, Marcello Borghetti – è uno sciopero necessario perché punta a contrastare questo modello di società in cui il profitto viene prima della vita umana, in cui la sanità sta sempre più passando in mano privata e dove il fisco è iniquo perché grava nell’90% e oltre dei casi su lavoratori dipendenti e pensionati. Per non parlare dell’evasione fiscale che tra condoni e paci fiscali, sta raggiungendo vette inusitate

Per tutti questi motivi alla politica politicante che va in scena in questi giorni, diciamo che è tempo s’impegni davvero, rimboccandosi le maniche e mettendosi al lavoro per invertire la rotta, sanando le iniquità sociali che sono sotto gli occhi di tutti”.

 

GLI OBIETTIVI E LE RAGIONI DELLO SCIOPERO SONO:

1 ZERO MORTI SUL LAVORO

  • La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;
  • Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;
  • Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;
  • Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
  • Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;
  • Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;
  • Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;
  • Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

2 PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE

Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno.

  • La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati.

Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze;

Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:

  • È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;
  • Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;
  • Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;
  • Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

3 PER UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI FARE IMPRESA

Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Questo l’elenco delle iniziative regionali, per maggiori dettagli consultare i siti istituzionali delle Camere del Lavoro territoriali:

PIACENZA Ore 14.30: Presidio presso monumento Caduti del Lavoro
PARMA Ore 16: Presidio di fronte a Prefettura
MODENA Dalle ore 8 alle ore 12: Presidio presso cantiere Esselunga
Ore 13: corteo via Emilia con comizio conclusivo dei Segretari FIOM e UILM
BOLOGNA Presidi:
– zona  S.Giovanni dalle 13 alle 15 zona industriale Calderara di Reno
– zona Bologna viale Masini dalle 9.30 alle 11
– zona montagna: dalle 13 alle 14 davanti Caffitaly
– zona Interporto: dalle ore 8
-zona Funo: dalle 9 alle 13 davanti azienda Reagens
– zona Casalecchio: dalle 13 alle 14 davanti Ikea
– zona S.Lazzaro: dalle 14 davanti Torre Unipol
IMOLA Volantinaggio al mattino in piazza del mercato
FERRARA Presidio davanti alla sede di Confindustria dalle 14.30 alle 16.30
FORLI’ CESENA Dalle ore 16 Flash Mob in Piazza Morgagni a Forlì
RAVENNA Volantinaggi e presidi presso le aziende più significative

Pomeriggio Flash Mob in piazza XX settembre

RIMINI Presidi nella zona industriale.
REGGIO EMILIA Diversi presidi davanti alle aziende.

Formigine aderisce anche quest’anno al Fondo per la sicurezza delle piccole imprese

Formigine aderisce anche quest’anno al Fondo per la sicurezza delle piccole impreseAnche per l’anno 2024 il Comune di Formigine aderisce al Fondo per la sicurezza a beneficio delle piccole imprese maggiormente esposte a fatti criminosi istituito dalla Camera di Commercio, confermando un importo pari a 2mila euro.

Il bando è rivolto alle piccole imprese per finanziare i sistemi di videoallarme antirapina, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri; videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni; casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro e, per il primo anno, contratti con istituti di vigilanza e spese per il ripristino dei danni a seguito di atti vandalici.

Afferma l’Assessore alla Sicurezza Urbana Corrado Bizzini “Il nostro Comune aderisce a questo bando dal 2001. Negli ultimi 8 anni, sono stati 37 gli interventi finanziati. Auspichiamo nell’interesse delle piccole imprese, come aiuto concreto che, assieme alla Camera di Commercio, possiamo fornire”.

Post alluvione: a poche settimane dal primo anniversario, il bilancio di undici mesi di lavoro

Post alluvione: a poche settimane dal primo anniversario, il bilancio di undici mesi di lavoroDai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti.

A poche settimane dal primo anniversario dai drammatici fatti del maggio 2023, oggi in Regione è stato fatto il punto su undici mesi di lavoro non stop per la messa in sicurezza del territorio.

“Manca poco, ormai, al primo anniversario dell’alluvione- sottolinea il presidente Stefano Bonaccini-. Se il primo pensiero va alle vittime, l’unico aspetto irreparabile di questa tragedia, i numeri che presentiamo dimostrano che il lavoro delle strutture regionali non si è mai fermato. La ricostruzione e la messa in sicurezza vanno avanti giorno per giorno da undici mesi grazie allo straordinario lavoro senza sosta di donne e uomini, professionisti al servizio delle nostre comunità, in stretta e positiva collaborazione con la Struttura commissariale e tutte le istituzioni coinvolte. Non mi stancherò mai di ripetere quanto abbiamo ribadito fin da subito: la Regione non farà un passo indietro fino a quando la ricostruzione non sarà completata al 100%. Una ricostruzione che sarà necessariamente diversa e che porteremo avanti insieme ai territori, con un preciso impegno: nelle zone alluvionate non si costruirà più, è la lezione che dobbiamo imparare da questo dramma. Al tempo stesso continuiamo a chiedere al Governo di sbloccare i rimborsi per i beni mobili: è assurdo che dopo quasi un anno il loro risarcimento non sia previsto dalle norme”.

“Mentre i cantieri proseguono spediti, stiamo lavorando con l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, insieme a tutti i componenti dei gruppi di lavoro dei Piani speciali, per mettere a punto una nuova visione strategica con interventi, strutturali e non, basati sull’analisi puntuale degli eventi dello scorso maggio e delle trasformazioni che ne sono conseguite- afferma la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo-. Questo richiederà, naturalmente, che i Piani vengano finanziati e i territori accompagnati nella definizione delle nuove strategie per il futuro di queste aree”.

Aste fluviali, i quattro video

Sul sito della Regione dedicato all’alluvione (https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione), e su Lepida TV, quattro nuovi video raccontano i lavori sulle aste fluviali di altrettanti corsi d’acqua romagnoli – Santerno, Senio, Lamone e Montone – con la voce dei tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile presenti direttamente nei cantieri.

Sul Santerno si è intervenuti su diversi tratti e in diversi momenti, a partire dalle maggiori criticità, con il ripristino dei rilevati arginali, nella zona tra Sant’Agata e a valle di Ca’ di Lugo, per poi spostarsi nei tratti più a monte. Nel complesso, lungo l’asta fluviale sono conclusi o in corso 18 interventi per 29,7 milioni di euro; a questi se ne aggiungono altri cinque in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 34,2 milioni di euro.

Dopo gli eventi di maggio sul Senio sono stati fatti diversi interventi di somma urgenza, soprattutto nella parte pedecollinare (a monte di Castel Bolognese), e riprese le lesioni sui corpi arginali nelle aree a valle (zona di Cotignola). Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 11 interventi per quasi 7 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri sei in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 14,9 milioni di euro.

Da monte, e dunque da Brisighella, fino alla foce: il Lamone ha subito grossi danni lungo tutto il corso, in particolare a Faenza e Bagnacavallo. I cantieri hanno permesso la ricostruzione di argini e golene. Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 18 interventi per oltre 23,5 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 27,2 milioni di euro.

Sul Montone gli interventi si sono susseguiti su tutto l’alveo, da monte a valle, e cioè dal crinale appenninico ai tratti arginati di pianura; va segnalato un intervento di somma urgenza a San Benedetto in Alpe, dove un’ampia frana ha occluso l’alveo del corso d’acqua. Nel complesso, sul Montone sono conclusi o in corso 13 interventi per oltre 8 milioni di euro. A questi se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a più di 18 milioni di euro.

La mappa online

I cantieri, con il relativo stato di avanzamento, online. Al seguente link è disponibile il WebGis elaborato dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di informare sugli interventi realizzati, in corso o in attivazione (finanziati con ordinanze del Commissario straordinario) per ripristinare le opere di difesa idraulica, del suolo e di bonifica. Interventi attuati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, dall’Agenzia interregionale per il Fiume Po e dai Consorzi di Bonifica.

Made in Italy, Coldiretti: al Brennero scoperte cosce di maiale danesi e uva indiana

Made in Italy, Coldiretti: al Brennero scoperte cosce di maiale danesi e uva indianaCosce di maiale danesi dirette a Modena che rischiano di diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara, frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona. Ed anche un tir carico di grano senza tracciabilità.

Sono solo alcuni esempi del “fake in Italy” scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove diecimila agricoltori con il supporto delle forze dell’ordine hanno fermato i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero. Una mobilitazione per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. Al presidio partecipano anche oltre 2000 agricoltori provenienti dall’Emilia-Romagna, guidati dal Presidente regionale di Coldiretti Nicola Bertinelli e dal Direttore, Marco Allaria Olivieri.

Sono preoccupanti gli arrivi di cosce di maiale dal Nord Europa già pronte – sottolinea Coldiretti – per essere lavorate e magari diventare prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo “nostrano” o “di fattoria”. Ma c’è anche l’uva indiana diretta a Novara che entra nel nostro Paese in confezioni che non rispettano le normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio che possa essere cambiata.

Emblematico pure il caso dei preparati industriali a base di uova in arrivo dalla Polonia – continua Coldiretti – considerato che l’Italia è pienamente autosufficiente per il suo fabbisogno nazionale. E non mancano cagliate danesi per fare il formaggio con destinazione Parma. Ma tra i prodotti scoperti nel corso dei controlli ci sono anche 25mila chili di latte austriaco diretti a Brescia, 23mila chili di pere dal Belgio dirette a Taranto, cipolle dell’est Europa spedite a Parma, formaggi con nome italiano fatti nel Nord Europa, tulipani olandesi in viaggio per Verona, 21mila di chili di patate “nordiche” spedite a Crotone, prodotti da forno, carne di maiale e molto altro.

La mobilitazione non si ferma con gli agricoltori della Coldiretti che restano alla frontiera anche domani, martedì 9 aprile, per continuare dalle ore 9 con la verifica dei carichi di tir e autobotti in arrivo. Per l’occasione sarà svelata la black list 2024 dei prodotti stranieri più pericolosi, con l’analisi settore per settore sui cibi contaminati scoperti dopo essere entrati nel nostro Paese.

“Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati- ha detto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario. Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti. Vogliamo una giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni che devono essere date ai cittadini: per questo – conclude Prandini – serve l’obbligo di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere con consapevolezza cosa acquistare”.

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