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sabato, 20 Dicembre 2025
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Mister Ballardini prima di Roma – Sassuolo

Mister Ballardini prima di Roma – Sassuolo

Dobbiamo essere noi a meritarci l’affetto e la spinta dei tifosi con belle partite.
Mister Ballardini prima di Roma – Sassuolo

In occasione della conferenza stampa di vigilia prima della sfida all’olimpico contro la Roma, ho chiesto personalmente a mister Ballardini se qualcosa nell’ambiente sassolese fosse cambiato dal punto di vista di una maggiore spinta del pubblico nei confronti della sua squadra, questa la risposta dell’allenatore.

“Dobbiamo essere noi a meritarci l’affetto, la spinta di chi ha piacere che noi si faccia bene. Siamo noi che dobbiamo andare incontro ai nostri tifosi con delle belle partite e con un atteggiamento che coinvolga sia i nostri compagni e che unisca sempre di più i nostri tifosi. È necessario per noi fare belle partite attraverso la generosità e il sacrificio di ognuno. Partite in cui ci sia anche la qualità perché il Sassuolo ha, non dimentichiamolo tanti giocatori di qualità. Attraverso delle partite fatte così è un atteggiamento corretto, allora ci meriteremmo il sostegno dei nostri tifosi sempre di più”.

Alla domanda di un collega su quanto fosse vicino il Sassuolo visto contro Il Frosinone alla sua idea di squadra, così ha risposto l’allenatore neroverde.

“ Lo spirito deve essere quello ovvero, quando hai la palla ti adoperi per farsi che la tua squadra giochi, mentre quando la palla ce l’hanno gli avversari serve quella disponibilità e quello spirito di metterti nella posizione giusta per riconquistare la palla o quantomeno difendere bene lo spazio davanti alla tua porta. La fase difensiva d’altronde parte da lì dagli attaccanti e poi anche dei centrocampisti che iniziano a fare il filtro con sacrificio”

In conclusione anche guardando alla prossima sfida con la Roma, Ballardini ha parlato di necessario spirito di squadra:

“ Tutto passa nell’affrontare la sfida da squadra, utilizzando l’atteggiamento e lo spirito giusto vengono fuori le qualità che abbiamo E la possibilità di essere aggressivi e pronti anche quando gli avversari avranno la palla”.

Claudio Corrado

Gian Francesco Menani annuncia la sua candidatura per un secondo mandato

Gian Francesco Menani annuncia la sua candidatura per un secondo mandato

Il Sindaco Gian Francesco Menani ha ufficialmente annunciato la sua candidatura per un secondo mandato durante una conferenza stampa tenutasi oggi a Sassuolo presso la Sala matrimoni del Municipio.

La conferenza, alla quale hanno partecipato i maggiori esponenti regionali dei partiti di centro-destra – tra cui Matteo Rancan della Lega, Michele Barcaiuolo per Fratelli d’Italia e Antonio Platis di Forza Italia – è stata l’occasione per il Sindaco di illustrare alcuni dei risultati ottenuti durante il suo mandato e fissare gli obiettivi per il futuro. Nel corso della conferenza è stata ribadita l’importanza di dare continuità ai progetti avviati nell’ultima legislatura: “Dobbiamo dare continuità a quanto è stato fatto. In questi cinque anni abbiamo iniziato importanti opere pubbliche che dobbiamo portare a termine – dichiara il Sindaco Gian Francesco Menani -. Sono anche consapevole delle nuove esigenze della nostra comunità, abbiamo nuove idee e altri nuovi progetti da proporre ai nostri cittadini. L’ascolto costante di chi vive la nostra comunità è per me importante, e l’ho sempre dimostrato.”

Tanti gli argomenti trattati: dai fondi del PNRR investiti sul territorio, alle azioni intraprese per il Ponte Veggia, fino agli obiettivi prioritari per il futuro di Sassuolo. I rappresentanti dei partiti di centro-destra presenti hanno espresso il loro sostegno al Sindaco Menani, elogiando i risultati ottenuti durante il suo mandato e confermando la loro piena collaborazione.

“Ringrazio i cittadini di Sassuolo per il costante supporto, continuerò a lavorare con dedizione e passione per il bene della città” conclude Menani.

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 17 marzo 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 17 marzo 2024Inizialmente poco nuvoloso, con aumento della nuvolosità nel corso della giornata, più compatta sui rilievi, dove potranno verificarsi deboli precipitazioni sparse. Temperature stazionarie, con minime comprese fra 6 gradi e 9 gradi, massime intorno ai 18 gradi. Venti deboli sud-occidentali. Mare poco mosso o quasi calmo.

(Arpae)

Attivisti per i diritti umani a Formigine

Attivisti per i diritti umani a FormigineSanna Ghotbi e Benjamin Ladraa sono ciclisti svedesi difensori dei diritti umani, in viaggio sulle due ruote da due anni attraverso trenta paesi, dall’Europa al Giappone. 30.000 chilometri per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione del Sahara Occidentale, l’ultima colonia dell’Africa.

I due dialogano con i governi, organizzazioni per i diritti umani, sportivi, docenti, studenti, giornalisti e cittadinanza di ogni paese che attraversano.

Quest’oggi (15 marzo 2024) hanno fatto tappa a Formigine, dove hanno incontrato Stefano Vaccari, deputato e Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi, Il Sindaco Maria Costi, l’Assessore alle Relazioni Internazionali Giulia Bosi e Silvia Bellettini, presidente dell’Associazione di solidarietà con il popolo Saharawi Kabara Lagdaf.

Afferma Sanna Ghotbi : “Il popolo saharawi è bloccato nei campi rifugiati nel bel mezzo del deserto e sta aspettando un referendum che non è ancora stato indetto. Entrambi siamo stati lì in passato e abbiamo constatato la mancanza di acqua, la scarsità di cibo e le lesioni causate dalle mine sulle persone. Abbiamo parlato con famiglie in pena costante per i loro parenti incarcerati ingiustamente nelle prigioni marocchine nel Sahara Occidentale, sono preoccupati perché sanno che vengono torturati e, a volte, spariscono nel nulla. C’è un blocco mediatico quasi impenetrabile ed è per questo che sono davvero poche le persone a conoscenza della questione saharawi” .

Conclude Benjamin Ladraa: “Accettando questa sfida estrema, quella di pedalare per più di due anni consecutivi, speriamo che le persone che incontreremo ci diano ascolto, vorremmo usare il tempo che costoro ci dedicheranno per parlare di un popolo sconosciuto protagonista di un conflitto altrettanto sconosciuto”.

Autostrade della regione: alcune chiusure previste su A1, A13 e A14

Autostrade della regione: alcune chiusure previste su A1, A13 e A14Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, dalle 22:00 di lunedì 18 alle 6:00 di martedì 19 marzo, sarà chiusa la stazione di Reggio Emilia, in uscita per chi proviene da Bologna. In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Modena nord.

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Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di manutenzione degli impianti idraulici, nelle due notti di lunedì 18 e martedì 19 marzo, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Interporto e Altedo, verso Padova.

Nella stessa notte, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa l’area di servizio “Castel Bentivoglio est”, situata nel suddetto tratto.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Interporto, percorrere la viabilità ordinaria: via Marconi, SS64 Porrettana, via Chiavicone e rientrare sulla A13 alla stazione di Altedo.

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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, nelle quattro notti di lunedì 18, martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 marzo, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Imola e Castel San Pietro, verso Bologna.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Imola, percorrere la viabilità ordinaria: via Selice, SP610, SS9 via Emilia, via Cova, via San Carlo, SP19, per rientrare in A14 alla stazione di Castel San Pietro.

 

Ricostruzione post alluvione, sopralluogo della vicepresidente Priolo e del commissario Figliuolo oggi a Monterenzio e Loiano

Ricostruzione post alluvione, sopralluogo della vicepresidente Priolo e del commissario Figliuolo oggi a Monterenzio e LoianoUn sopralluogo sull’Appennino bolognese, in una zona dove le eccezionali precipitazioni dello scorso mese di maggio hanno innescato più di 800 movimenti franosi (di cui il 66,2% ha un’estensione che supera i 5mila metri quadrati), tali da spaccare in due un intero paese. È Monterenzio, comune della Città metropolitana di Bologna, dove stamani la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, si è recata insieme al commissario straordinario per la ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo. Una visita effettuata insieme ai sindaci Ivan Mantovani (Monterenzio) e Fabrizio Morganti, di Loiano, dove le frane sono 496, di estensione più piccola (due superiori ai 500 metri quadrati).

“Nei territori colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo di maggio scorso, con la mappatura complessiva delle frane, in corso di ultimazione, siamo arrivati a superare quota 79mila- ricorda Priolo-. Parliamo di frane che sono per circa l’80% nuove, di ben sei tipologie diverse che hanno cambiato la morfologia della nostra montagna. Qui, insieme ai cantieri per la messa in sicurezza che restano la nostra priorità, si sta concludendo anche il censimento dei dissesti, perché si tratta di fenomeni in continua evoluzione. Il presidio del territorio e delle comunità è un’indubbia priorità- conclude la vicepresidente-: dalla messa in sicurezza della montagna deriva quella della pianura e, proprio dalla lotta al dissesto, partiranno i piani per la ricostruzione”.

Gruppo B&T: una nuova linea completa 100% green per Revigrés

Gruppo B&T: una nuova linea completa 100% green per RevigrésGruppo B&T diventa partner strategico di Revigrés per i suoi progetti di crescita e sostenibilità. Revigrés, azienda leader nel mercato portoghese da oltre 46 anni per la produzione di piastrelle ceramiche, ha infatti recentemente scelto Gruppo B&T per realizzare una linea produttiva completa per gres porcellanato 100% green, composta da SUPERA® RAPIDA, un essiccatoio orizzontale a 7 piani, un forno TITANIUM®H2, una decoratrice digitale DRYFIX e stoccaggio automatico di ultima generazione.

In particolare, Revigrés ha implementato una SUPERA® RAPIDA, la tecnologia per la pressatura su nastro e senza stampo di Gruppo B&T. Pensata anche per formati tradizionali, questa linea consente di ottenere risultati unici in fabbrica sia per riduzione dei consumi in ottica green e dei costi sia per performance. Questa tecnologia deve il suo nome all’alta velocità di pressatura e nella versione da 20.000 ton produce formati che vanno da 60×60 cm a 120×280 cm con spessori da 6 a 20 mm.

A differenza delle più comuni proposte di mercato, SUPERA® RAPIDA si avvale di un tampone superiore resinato ad alta durezza, facilmente stoccabile, e con sistema brevettato di contenimenti perimetrali. La procedura consente di non rifilare il prodotto dopo pressatura, in modo da ottenere uno scarto minimo che corrisponde solo all’1-2% del peso della lastra, che a sua volta viene completamente riciclato all’interno del processo.

Amianto, in Emilia-Romagna nasce la Rete regionale per la cura e l’assistenza dei malati di mesotelioma pleurico maligno

Amianto, in Emilia-Romagna nasce la Rete regionale per la cura e l’assistenza dei malati di mesotelioma pleurico malignoAssicurare alle persone affette da mesotelioma pleurico maligno (MPM) uno specifico Percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale attraverso una rete strutturata di centri ospedalieri, secondo un approccio multidisciplinare, integrato ed omogeneo, e in continuità tra servizi sanitari e territoriali.

É l’obiettivo della nuova Rete della Regione Emilia-Romagna per la presa in carico delle persone affette da MPM, le cui Linee di indirizzo, approvate dalla Giunta regionale, definiscono modalità e standard operativi uniformi per tutte le strutture sanitarie del territorio, nell’ambito della Rete oncologica regionale, con un obiettivo: garantire ai malati cure, assistenza e servizi sempre più elevati e, al tempo stesso, sempre più vicini.

Secondo i dati forniti dal Registro regionale mesoteliomi, tra il 1996 e il 2022, in Emilia-Romagna si sono registrati 3.357 casi di persone affette da questa rara forma tumorale, che spesso risulta correlata all’esposizione ad amianto, di cui 134 nel 2022. In 2.034 casi, inoltre, l’esposizione all’amianto è stata classificata come professionale.

Nell’ambito della nuova Rete regionale per la cura e l’assistenza dei malati di MPM, le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna attiveranno, entro la fine del 2024, 10 Centri di I livello nelle principali sedi ospedaliere di ogni provincia, deputati a garantire ai pazienti presi in carico un’adeguata diagnosi, stadiazione, definizione del programma terapeutico e gestione delle terapie non complesse, tramite un approccio condiviso e multidisciplinare. La gestione dei trattamenti chirurgici ed integrati sarà invece assegnata a 7 Centri di II livello, ubicati in ciascuna area vasta regionale, Emilia Nord, Emilia Centro e Romagna.

Il Percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale garantirà inoltre supporto psico-oncologico per paziente e familiari, trattamenti di riabilitazione presso le Unità operative di riferimento, attivazione precoce delle cure palliative, assicurando la continuità assistenziale con i medici di medicina generale, e l’assistenza per tutte le problematiche amministrative, comprese quelle per l’avvio dell’iter di denuncia/riconoscimento di malattia professionale, se previsto, e all’accesso al Fondo Vittime dell’Amianto.

“Con la nuova Rete regionale per la presa in carico delle persone affette da mesotelioma pleurico maligno- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- vogliamo garantire ai malati e alle loro famiglie la migliore qualità nell’assistenza e nella cura, attraverso un Percorso terapeutico specifico, puntando su una presa in carico globale della persona, secondo un approccio multidisciplinare e nell’ambito di una rete strutturata di centri ospedalieri, servizi territoriali e istituti di ricerca. La lotta all’amianto, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il sostegno a quanti stanno affrontando questa malattia e ai loro famigliari rappresentano priorità per le quali, come Regione Emilia-Romagna, siamo in prima linea già da tempo”.

L’impegno della Regione contro l’amianto

L’ Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni in Italia ad adottare, nel 1996, il Piano Regionale di Protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto, che indica criteri, linee di indirizzo e azioni per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa per la protezione dell’ambiente, della popolazione e dei lavoratori dai pericoli dell’amianto. Un impegno confermato nel 2017, con il secondo Piano Regionale Amianto, con l’obiettivo di promuovere un’efficace integrazione fra le istituzioni nell’affrontare le diverse problematiche, promuovendo un approccio trasversale fra i settori ambiente, salute e lavoro e la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti. Tra le finalità previste dal Piano, il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto, il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro e il rafforzamento delle attività di smaltimento e bonifica del materiale.

L’Emilia-Romagna è tra le poche Regioni in Italia ad aver eseguito la mappatura dei MCA, i materiali contenenti amianto, in conformità alla normativa nazionale vigente. Tra il 2019 e il 2023, su tutto il territorio regionale, sono oltre 34.459 gli interventi di bonifica effettuati e nell’oltre 90% dei casi il materiale è stato rimosso. Complessivamente, nel 2023, l’amianto friabile bonificato ammonta a 140.366 chilogrammi, a cui si sommano i 43.925.447 chilogrammi di materiali contenenti amianto in matrice compatta rimossi, per un totale di 44.065.813 chilogrammi.

Informazione e assistenza nei confronti di imprese, enti e cittadini

Proseguono, su tutto il territorio, le attività di informazione e assistenza rivolte a cittadini, imprese, lavoratori, datori di lavoro e amministratori, sia a livello regionale, sia a cura delle Aziende sanitarie. Nel 2023 sono stati 135 gli incontri, i convegni, i seminari e le iniziative di comunicazione effettuati, ed è disponibile online, costantemente aggiornato, il sito dedicato al Piano regionale amianto, all’indirizzo salute.regione.emilia-romagna.it/amianto.

Un nuovo centro di progettazione nel Tecnopolo dell’ex Manifattura Tabacchi di Bologna

Un nuovo centro di progettazione nel Tecnopolo dell’ex Manifattura Tabacchi di BolognaSupportare il collegamento di STMicroelectronics, azienda italo-francese leader mondiale nel campo dei semiconduttori, con l’ecosistema della ricerca e le infrastrutture tecnologiche dell’Emilia-Romagna. E l’impegno a collocare un nuovo centro di progettazione presso le aree del Tecnopolo di Bologna o a esso connesse, rafforzando così la più che ventennale collaborazione dell’azienda con l’Università felsinea.

È in sintesi il contenuto del Protocollo d’intesa siglato oggi in viale Aldo Moro dalla Regione Emilia-Romagna con l’Università degli studi di Bologna e STMicroelectronics, dopo la visita al tecnopolo bolognese.

STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, intende costituire un nuovo centro di progettazione a Bologna in sinergia con il sistema innovativo della Regione, avvalendosi del know-how multidisciplinare dell’Università con la quale ha già in corso, da decenni, diverse collaborazioni.

“La regione Emilia-Romagna si conferma territorio attrattivo, di riferimento nel campo della ricerca e dell’innovazione- ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. Questo accordo, che porterà alcune decine di nuovi ricercatori, è l’esempio di quell’ecosistema articolato e innovativo basato su università, imprese, ricerca e competenze, che rappresenta il modello dell’Emilia-Romagna per lo sviluppo futuro dell’hub europeo dei big data al Tecnopolo di Bologna”.

“Alma Mater e STMicroelectronics collaborano, da oltre vent’anni, in progetti e attività dall’elevato valore sia scientifico che industriale. E per questo- ha dichiarato il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari- siamo lieti di rinnovare e rinforzare la nostra partnership di ricerca, che costituisce un punto di riferimento per il territorio. Siamo molto contenti, quindi, di creare le premesse per una presenza più forte di STMicroelectronics a Bologna che, sono certo, produrrà importanti sviluppi e innovazione in tutta l’Emilia-Romagna”.

“Il successo del lavoro fatto assieme all’Università di Bologna, centrato principalmente sul laboratorio congiunto che ospita ricercatori universitari e di STMicroelectronics, ci sollecita a incrementare ulteriormente la collaborazione. Il nuovo centro di progettazione- ha affermato il direttore generale di STMicroelectronics Italia, Lucio Colombo- svilupperà prodotti e tecnologie avanzate in ambito automotive e industriale in sinergia con l’ecosistema di innovazione regionale. Obbiettivi: sostenere la trasformazione della mobilità legata all’elettrificazione e digitalizzazione dei nuovi veicoli e sviluppare dispositivi con intelligenza artificiale per il calcolo avanzato ad alta efficienza energetica per applicazioni di meccatronica. Inoltre, puntiamo ad attirare presso il proprio centro professionisti junior e senior di elevata competenza e a favorire la crescita di talenti nelle discipline tecnico-scientifiche, le cosiddette materie Stem”.

Il Protocollo
L’intesa si colloca nell’impegno della Regione a realizzare un hub della Data Valley presso il Tecnopolo Manifattura di Bologna, sviluppando un articolato ecosistema innovativo basato su ricerca, imprese e competenze in grado di estrarre valore dai dati, supportare e indirizzare le scelte, proteggere l’ambiente, i cittadini e i beni, nonché ammodernare i servizi.
Questo nel Tecnopolo bolognese, che ospita alcuni tra i più potenti Hpc (High performance computer) al mondo ed è il riferimento europeo e internazionale per il supercalcolo, i Big Data e l’Intelligenza artificiale, con applicazioni nell’ambito scientifico e tecnologico della meteorologia, climatologia, sicurezza, salute, scienze della terra e industria.
L’intesa rafforza i rapporti tra Università di Bologna e STMicroelectronics. Da molti anni è attiva una collaborazione che ha portato, nel corso del 1998, alla stipula tra le parti di un accordo per la costituzione di un laboratorio congiunto presso il Centro interdipartimentale per la ricerca avanzata sui sistemi elettronici ‘Ercole De Castro’. Partnership che si è ampliata con attività di ricerca nell’ambito chimico e dei materiali col Dipartimento di Chimica “Ciamician”. L’Università intende destinare a titolo provvisorio e in via esclusiva una porzione di immobile di sua proprietà a Bologna a STMicroelectronics, in attesa di un futuro insediamento del nuovo centro di progettazione presso il Tecnopolo.

STMicroelectronics
L’azienda, come produttore integrato di dispositivi, lavora con più di 200mila clienti e migliaia di partner per progettare e costruire prodotti, soluzioni ed ecosistemi che rispondono alle loro sfide e opportunità e alla necessità di supportare una maggiore sostenibilità.
Le tecnologie realizzate consentono una mobilità più intelligente, una gestione più efficiente della potenza e dell’energia nonché il dispiegamento su larga scala di oggetti autonomi connessi al cloud. Entro il 2027 ha tra gli obbiettivi quello di raggiungere la neutralità carbonica per quanto riguarda le emissioni Scope 1 e 2 e in parte Scope 3. Per ulteriori informazioni il sito www.st.com.

Dalla Regione contributi per quasi 100 milioni di euro a più di 20mila famiglie alluvionate e, grazie alla raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”

Dalla Regione contributi per quasi 100 milioni di euro a più di 20mila famiglie alluvionate e, grazie alla raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Roberto Brancolini

Prosegue l’impegno della Regione Emilia-Romagna per sostenere le famiglie e le imprese danneggiate dall’alluvione del maggio 2023.

Ammontano a quasi 100 milioni di euro i contributi stanziati dall’Amministrazione regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, per l’immediato sostegno di più di 20mila famiglie alluvionate, per assisterle nell’acquisto di beni come mobili ed elettrodomestici, o del materiale scolastico dei figli, distrutto dal fango. A queste risorse si aggiungono i proventi della raccolta fondi attivata dalla Regione lo scorso maggio, “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, che l’Amministrazione si è impegnata sin da subito a stanziare in tempi rapidi: 27 milioni di euro per fornire un ristoro a coloro che hanno subito il danneggiamento del proprio veicolo, per sostituirlo o ripararlo, 5 milioni destinati ai Comuni per il sostegno ai più fragili, e ulteriori 15 milioni di euro per imprese (5 milioni) e famiglie (10 milioni), per la realizzazione di sistemi di protezione come paratie e barriere.

A fare il punto è l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, protagonista della terza puntata del nuovo format “La Regione risponde”: una serie di video-interviste alla Giunta Bonaccini su alcune delle questioni più evidenziate, sui profili social della Regione, dagli utenti online. La puntata è già disponibile sulle pagine Facebook e Instagram della Regione (Guarda il video su Facebook e su Instagram).

“Le persone devono riuscire a riavere quello che purtroppo l’alluvione ha portato loro via- afferma l’assessore Calvano- è un dovere, da parte delle istituzioni, dare una risposta positiva a questa necessità. Per quanto riguarda ciò che la Regione può fare, e ciò che il presidente Bonaccini ha immediatamente fatto, in accordo con il dipartimento di Protezione civile, è stato avviare l’erogazione del contributo di immediato sostegno a oltre 20mila famiglie, proprio per andare incontro alle prime esigenze post alluvionali. Inoltre, ci siamo anche impegnati ad erogare in tempi rapidi i fondi che abbiamo ricevuto, in solidarietà, da parte di tanti cittadini. A questo, però- sottolinea l’assessore- deve aggiungersi, anche e soprattutto, ciò che il Governo e il Commissario devono fare. È stato promesso, a cittadini, famiglie e imprese, un ristoro pari al 100% dei danni subiti, e su questo noi continueremo a insistere”.

La Regione risponde

Una serie di video-interviste agli assessori regionali per rispondere ad alcune delle questioni di maggiore attualità per l’Emilia-Romagna, evidenziate dagli utenti social sui profili Facebook e Instagram della Regione. In altre parole, “La Regione risponde”, il nuovo format realizzato dall’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta, in collaborazione con LepidaTv. Tutte le puntate sono disponibili online sulle pagine Facebook e Instagram della Regione Emilia-Romagna.

Sostenibilità e flessibilità: la casa del futuro secondo la Gen Z

Sostenibilità e flessibilità: la casa del futuro secondo la Gen ZL’acquisto di una casa è un passo importante: uno di quelli che maggiormente caratterizza l’età adulta. Si rivela spesso qualcosa di complesso per chi non ha la fortuna di avere a disposizione un’abitazione di proprietà e in particolare per i giovani.

Una difficoltà non solo italiana, dal momento che in Europa il 67% della popolazione giovanile vive in casa di genitori e parenti. Il fenomeno è indubbiamente legato al fatto che non è semplice oggigiorno avere un lavoro stabile e al costo stesso degli immobili, anche per quanto concerne gli affitti.

Secondo i dati di Eurostat, riportati da Il Sole 24 Ore, oltre un adulto su tre con un’età tra i 18 e i 34 anni abita in casa dei genitori. Le percentuali più alte sono nei seguenti stati dell’UE: Croazia, Grecia, Portogallo, Serbia e Italia.

In questo contesto c’è un dato che lascia aperte le porte verso prospettive degne di nota e riguarda la Generazione Z.

Sono infatti diversi i ragazzi italiani tra i 20 e i 30 anni che desiderano avere un’immobile di proprietà: una soluzione che nei prossimi anni pianifica il 38% di quanti risultano in tale fascia d’età.

È quanto emerge da una ricerca condotta da Gabetti insieme a Toluna su un campione di 600 persone.

Un trend che è stato favorito da un sostegno che si sta rivelando quanto mai interessante tra quelli messi in campo dal Governo: per approfondire, scopri di più sul Fondo Garanzia Mutui Prima Casa su questo sito, una misura introdotta a favore dei giovani precari under 36.

In questo articolo vi raccontiamo come intendono le nuove generazioni la casa del futuro, di proprietà indubbiamente, sempre più sostenibile e all’insegna della flessibilità.

Come ricercano casa i giovani della Gen Z

I giovani residenti in Italia che ricercano casa, sempre secondo l’indagine condotta da Gabetti e Toluna, sono per la maggior parte lavoratori, studenti e studenti-lavoratori.

Utilizzano i social, in particolare Instagram, Facebook e TikTok e vivono per lo più insieme ai genitori. A desiderare un immobile di proprietà sono specialmente coloro che hanno trovato lavoro e convivono.

L’acquisto della casa, ma anche l’affitto, viene fatto tramite modalità online (47%), oppure attraverso la mediazione di parenti e amici: questo per cercare di contenere i costi. Il fatto di rivolgersi a un’agenzia immobiliare è molto meno frequente che in passato.

Il canale per eccellenza sono i portali online e le app: di facile consultazione e utili per rimanere aggiornati sulle nuove case potenzialmente papabili. Per avvalersi di tale opzione basta attivare le notifiche.

La casa ideale per i giovani della Gen Z

Com’è fatta la casa ideale dei giovani della Gen Z? La sostenibilità si rivela fondamentale, molto più che per le generazioni precedenti: c’è maggiore consapevolezza delle tematiche inerenti il cambiamento climatico, di cui negli ultimi anni si vedono sempre più gli effetti.

Un aspetto che, in ambito immobiliare, passa da una scelta accurata dei materiali e delle soluzioni legate al risparmio e all’efficientamento energetico: la predisposizione ad avvalersi della domotica è piuttosto diffusa.

Un’attenzione altrettanto particolare viene dedicata alla flessibilità: gli ambienti devono infatti poter essere facilmente adattati a più situazioni, a fronte di una vivibilità capace di coniugare gusto, praticità e versatilità.

I trentenni e i ventenni di oggi sono spesso abituati allo smart working: per questo hanno necessità di soluzioni intelligenti. Tra queste troviamo i mobili modulari, in grado di contenere oggetti e abiti senza risultare a vista.

Il divano letto diventa un must, efficace sia per rilassarsi durante la giornata che per ospitare altre persone a dormire. Le case non sono necessariamente ampie, presentano spesso dimensioni contenute, più che nelle generazioni di nonni e genitori, quando i nuclei familiari erano più numerosi.

Da qui nasce l’esigenza di un’ottimizzazione dei metri quadri a disposizione: oltre all’uso dedicato al lavoro, le stanze servono per fare attività fisica e persino come luoghi di ristoro in cui dedicarsi a momenti intrisi di creatività.

Il risultato è uno stile minimale e pulito, dove trovano spazio linee semplici e all’insegna dell’armonia.

Un aspetto valorizzato da materiali come legno, vetro e persino dal gres porcellanato: di produzione più recente e molto performante, nonché scarsamente inquinante.

Un’atmosfera che appare eco-friendly e rilassata, con la luce naturale protagonista e, dove possibile, uno sfogo esterno a disposizione: questa la casa che ricercano i giovani della Gen Z.

 

 

In A1 regolarmente aperto stanotte il tratto Sasso Marconi-allacciamento Raccordo Casalecchio

In A1 regolarmente aperto stanotte il tratto Sasso Marconi-allacciamento Raccordo CasalecchioSulla A1 Milano-Napoli, è stata annullata la chiusura, dell’ultima notte in programma, del tratto Sasso Marconi-allacciamento Raccordo Casalecchio, verso Bologna, che era prevista dalle 22:00 di questa sera, venerdì 15, alle 6:00 di sabato 16 marzo.

 

In Florim Gallery si é parlato dei “Disturbi della condotta alimentare nell’epoca dei social media”

In Florim Gallery si é parlato dei “Disturbi della condotta alimentare nell’epoca dei social media”Giovedì 14 marzo in Florim Gallery si è svolto il primo appuntamento del calendario 2024 degli “Incontri della salute” gli eventi gratuiti promossi da Florim, Ospedale di Sassuolo e Azienda USL di Modena con l’obiettivo di accrescere nelle persone del territorio la cultura della prevenzione e dei sani stili di vita.

L’appuntamento si è svolto in concomitanza con la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla – l’iniziativa contro i disturbi del comportamento alimentare: un problema di salute pubblica che solo in Italia colpisce oltre 3 milioni di persone, di cui 2,3 milioni sono adolescenti. La patologia è un tema rilevante per l’esordio sempre più precoce e per la crescente diffusione nella società.

L’intervento dei relatori, moderati dalla dott.ssa Marcella Camellini (Coordinatore delle attività formative presso il Centro Salute e Formazione, Medico dell’U.O. di Cardiologia – Ospedale di Sassuolo S.p.A.) ha messo in luce quanto l’insorgenza di questa problematica sia legata ai condizionamenti dei messaggi mediatici a livello sociale.

“Risulta infatti significativo – ha spiegato la dott.ssa Camellini – che tali patologie siano sviluppate maggiormente in Paesi industrializzati dove l’ideale di magrezza è uno standard di bellezza creato dai media e dai social network. Da decenni la società occidentale insiste su forma e dimensioni del corpo rispetto al suo benessere, trovandone la massima espressione nella cultura della dieta”.

Anche la dott.ssa Roberta Covezzi (psichiatra Responsabile Programma DCA Azienda USL di Modena) e la dott.ssa Silvia Bellei (dietista, Programma DCA Azienda USL di Modena) insistono su questo tema: “L’uso eccessivo dei social network tende ad influenzare la percezione del singolo che può sfociare nell’aspirazione di un ideale fisico che promuove l’insorgenza o la persistenza di un disturbo della condotta alimentare. Fondamentale riuscire a mantenere un dialogo attivo per educare scuola e famiglia ad intercettare da subito i segnali ed evitare una condotta alimentare scorretta, aiutando i ragazzi a costruire una loro identità, indipendente dai modelli che si trovano sul web”.

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 16 marzo 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 16 marzo 2024Inizialmente molto nuvoloso con deboli piogge irregolari, più probabili sul settore centro-orientale della regione. Nel pomeriggio ampie schiarite soprattutto sulle pianure, con fenomeni in progressivo esaurimento anche lungo i rilievi. Dalla serata sereno o poco nuvoloso sull’intera regione.

Temperature minime in aumento, comprese tra 8 e 11 gradi; massime pressoché stazionarie con valori compresi fra 15 gradi della costa riminese e 19 gradi della pianura occidentale. Venti deboli occidentali. Mare poco mosso o quasi calmo.

(Arpae)

Bonaccini: “Complimenti a L’Aquila, ma il progetto di Rimini meritava: l’auspicio è che possa essere Capitale italiana l’anno successivo, insieme alla Romagna ripartita dopo l’alluvione”

Bonaccini: “Complimenti a L’Aquila, ma il progetto di Rimini meritava: l’auspicio è che possa essere Capitale italiana l’anno successivo, insieme alla Romagna ripartita dopo l’alluvione”“Vogliamo fare i complimenti a L’Aquila, alle autorità cittadine e all’intera comunità aquilana: essere Capitale italiana della cultura 2026 rappresenta una bellissima opportunità per tutto il territorio. I complimenti vanno però anche a Rimini, che era in corsa con la propria candidatura e un progetto solido e molto valido, per il quale tutta l’Emilia-Romagna ha fatto il tifo: il nostro auspicio è che Rimini e la Romagna alluvionata possano essere Capitale italiana della cultura l’anno successivo, a partire proprio dall’alluvione senza precedenti del maggio 2023 da cui hanno saputo subito risollevarsi e ripartire”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la scelta de L’Aquila come Capitale italiana della cultura 2026.

Fiorano, l’Amministrazione risponde alla nota del consigliere Stefano Manfredini del gruppo Misto

Fiorano, l’Amministrazione risponde alla nota del consigliere Stefano Manfredini del gruppo MistoIn relazione alla nota del consigliere Stefano Manfredini del gruppo Misto, l’Amministrazione si è premurata di fare delle verifiche e la polizia municipale, recatasi immediatamente sul cantiere, non ha riscontrato alcuna chiusura, ma la possibilità di accesso alle attività e alle residenze. È stato prodotto anche materiale di prova e chiarimento. Inoltre non ci risultano chiamate o altre segnalazioni.

Non si esclude qualche possibile disagio, del tutto normale per l’avvio di un cantiere. Sappiamo che i fastidi iniziali sono stati superati nel minor tempo possibile con la collaborazione e l’impegno della ditta stessa che, lo ricordiamo, è stata incaricata da un privato e sta realizzando un’opera molto attesa e importante per la comunità.

“Le vie della pace fra teologia e filosofia”, domenica al Circolo Nuraghe di Fiorano

“Le vie della pace fra teologia e filosofia”, domenica al Circolo Nuraghe di FioranoL’Anpi, il Comitato per l’educazione alla pace di Fiorano e il Circolo Nuraghe, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, continuano il ciclo di incontri dedicati a promuovere le strade della pace, con un nuovo appuntamento, che è la presentazione del libro: ‘Oltre la guerra. Le vie della pace fra teologia e filosofia’, di Roberto Mancini e Brunetto Salvarani, pubblicato da Effatà Editrice.

E’ in programma domenica 17 marzo 2024, alle ore 18, a Villa Cuoghi di Fiorano, in Via Gramsci 32, sede del Circolo Nuraghe, presenti l’autore e teologo Brunetto Salvarani che dialogherà con Giampaolo Anderlini, biblista ed ebraista e con Francesco Tosi, sindaco di Fiorano Modenese e già docente di filosofia. Conduce il giornalista Alberto Venturi.

‘Osare per fede. Verso una teologia per la pace’ è il titolo del contributo di Brunetto Salvarani al libro e i suoi capitoli rappresentano un percorso che guiderà anche il confronto di domenica: ‘Lo scandalo della violenza nella Bibbia’, ‘Pace e guerra nella storia della Chisa’, ‘Semi di una teologia per la pace’. Ciò che sta accadendo nel mondo, in Israele e in Ucraina non essere parte del confronto.

A Modena il primo trapianto di fegato con tecnica robotica in Italia, tra i primi tre al mondo

A Modena il primo trapianto di fegato con tecnica robotica in Italia, tra i primi tre al mondoIn Emilia-Romagna, a Modena, si scrive una nuova pagina della trapiantologia, italiana e non solo.

Per la prima volta in Italia e tra i primi tre casi al mondo è stato eseguito un trapianto di fegato con tecnica robotica mini-invasiva. Dopo l’America, con la Washington University St. Louis, e il Portogallo, a Lisbona, l’esperienza di Modena si colloca dunque ai vertici internazionali: a ricevere il nuovo fegato un uomo di 66 anni, affetto da un tumore, dimesso dall’ospedale dopo quattro giorni dall’intervento e che ora sta bene.

Questa mattina in Regione a Bologna in conferenza stampa sono stati illustrati i dettagli dell’intervento, avvenuto lo scorso 20 febbraio presso il reparto di Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato del Policlinico diretto da Fabrizio Di Benedetto, professore ordinario dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che lo ha eseguito con la sua équipe chirurgica.

Presenti all’incontro, oltre allo stesso Di Benedetto, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, il rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro, e il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli.

La tecnica utilizzata, spiegata da Di Benedetto, permette di eseguire l’epatectomia ad addome chiuso, garantendo la stessa sicurezza e il controllo vascolare; una volta completata la rimozione del fegato malato, si esegue una piccola incisione di 10 centimetri attorno all’ombelico per rimuoverlo e alloggiare il nuovo fegato donato. Una tecnica da cui è atteso il raggiungimento degli stessi standard di efficacia di quella tradizionale a cielo aperto, con un miglioramento della ripresa post-chirurgica e una diminuzione generale delle complicanze, dimostrata dalla chirurgia del fegato mini-invasiva, e una riduzione della degenza ospedaliera. Un’importante innovazione nella cura per i pazienti che hanno bisogno di un trapianto al fegato e un significativo traguardo per la comunità trapiantologica italiana.

“Un risultato straordinario, che conferma l’eccellenza della rete trapiantologica e della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna- sottolinea Donini-. Ancora una volta la nostra regione, grazie alle sue strutture e strumentazioni all’avanguardia e soprattutto grazie a professionisti di altissima competenza ed esperienza, si pone ai vertici nazionali e internazionali. Non possiamo che essere orgogliosi per il traguardo raggiunto, che apre nuove prospettive di intervento e cura per tanti malati, non solo dell’Emilia-Romagna. Grazie di cuore e complimenti al professor Di Benedetto, a tutta la sua équipe, al Policlinico di Modena e al Centro riferimento trapianti della regione, che coordina con ottimi risultati l’intera rete territoriale. Non è un caso che nel 2023 in Emilia-Romagna siano stati eseguiti complessivamente 585 trapianti, il numero più alto di sempre”.

“Il trapianto di fegato- spiega il professor Di Benedetto- è uno degli interventi più complessi della chirurgia addominale, poiché unisce una tecnica avanzata nel contesto della gravità clinica del paziente. Si tratta infatti spesso di pazienti affetti da malattie del fegato come la cirrosi, che ne condizionano la normale qualità di vita, con scompensi frequenti e ricoveri ospedalieri ripetuti, e a volte complicate da tumore del fegato. L’approccio mini-invasivo è maturato all’interno di un programma di attività chirurgica robotica oncologica decennale, con all’attivo oltre cinquecento interventi per patologia del fegato, vie biliari e pancreas. A differenza del trapianto di rene robotico- aggiunge il professore- per il quale esiste già un’esperienza validata a livello internazionale che dimostra un beneficio della tecnica mini-invasiva nei pazienti obesi, la pagina del trapianto di fegato mini-invasivo è ancora tutta da scrivere. Tuttavia, il consolidamento della tecnica e la sua diffusione permetteranno nel tempo di incrementarne la fattibilità e l’indicazione”.

“Desidero ringraziare- chiude Di Benedetto- il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, per il sostegno dimostrato negli anni ai progetti di innovazione in chirurgia, il magnifico rettore, Carlo Adolfo Porro, che ha promosso lo sviluppo della formazione universitaria dei giovani chirurghi, il professor Massimo Girardis, direttore dell’Anestesia e Rianimazione e tutto il gruppo anestesiologico che ha permesso l’evoluzione delle tecniche chirurgiche tramite una moderna assistenza anestesiologica. Infine, ringrazio l’équipe chirurgica con cui ho eseguito il trapianto, il professor Stefano Di Sandro e il dottor Paolo Magistri, tutta l’équipe dei medici, chirurghi ed infermieri che quotidianamente ha lavorato per realizzare questa grande innovazione e che ha permesso l’evoluzione del centro in questi anni”.

La Regione Emilia-Romagna ha sostenuto il sodalizio tra chirurgia dei trapianti e tecnologia robotica, finanziando i programmi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena come il prelievo di fegato e rene da donatore vivente con tecnologia robotica e il trapianto di rene robotico. Questa importante innovazione si inserisce in un contesto di grande crescita della comunità trapiantologia regionale e italiana.

La tecnica utilizzata

La tecnica tradizionale a cielo aperto, come ha spiegato il professor Fabrizio Di Benedetto nel corso della conferenza stampa, prevede un’incisione mediana estesa dalla fine dello sterno all’ombelico, con un allargamento laterale a destra. Questo tipo di incisione può essere molto dolorosa nel postoperatorio e si stima che circa un paziente su cinque svilupperà nel tempo un’ernia della parete addominale in corrispondenza della cicatrice. Essa è tuttavia necessaria per un ottimale controllo vascolare e per poter rimuovere il fegato nativo.
La tecnica mini-invasiva permette di eseguire l’epatectomia ad addome chiuso, garantendo la stessa sicurezza ed il controllo vascolare, attraverso 4 accessi da 8 millimetri, ed una volta completata la rimozione del fegato malato, si esegue una piccola incisione di 10 centimetri attorno all’ombelico per rimuoverlo ed alloggiare il nuovo fegato donato. A questo punto, sempre tramite i piccoli accessi, con il robot vengono eseguite le suture per rivascolarizzare il nuovo fegato.

I trapianti in Emilia-Romagna nel 2023

In Emilia-Romagna nel 2023 sono stati eseguiti 585 trapianti, facendo così registrare il più alto numero di interventi mai registrato in regione e confermando la crescita degli ultimi anni (gli interventi erano stati 516 nel 2022 e 493 nel 2021). Un risultato raggiunto grazie all’incremento dei potenziali donatori segnalati dagli ospedali (325, +6,2% rispetto all’anno precedente), e alla forza della rete territoriale coordinata dal Centro Riferimento Trapianti. Di conseguenza crescono anche i donatori effettivamente utilizzati (222, +7,7%). Ben 585 (+13,4%) gli organi trapiantati perché ritenuti idonei anche per merito delle innovative tecniche di trattamento introdotte negli ultimi anni.
In particolare, sono stati 50 gli interventi eseguiti dal Centro trapianti di cuore dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola di Bologna, un numero record dal 1997 (anno di istituzione del CRT) ad oggi. Di questi 9 sono stati trapianti su pazienti pediatrici o con cardiopatie congenite seguiti dall’equipe di Cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva.
Anche per i trapianti di polmone è stato un anno record: 14 quelli eseguiti dalla Chirurgia Toracica dell’Ircss Policlinico di Sant’Orsola, 5 in più rispetto al 2022.
Crescono anche i trapianti di fegato: 289 quelli conteggiati tra il Policlinico di Sant’Orsola di Bologna (139) e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (150, 9 dei quali da donatore vivente). Nel complesso si tratta di un aumento del 17%, a conferma di un trend in crescita costante ormai da anni.
Sono rimasti invece sostanzialmente stabili i trapianti di rene: 232 (3 in più rispetto all’anno precedente) quelli realizzati tra gli ospedali di Bologna, Modena e Parma. Nel dettaglio, il Policlinico di Sant’Orsola ha eseguito 100 trapianti con organi prelevati da cadavere e 31 da donatore vivente, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena ha utilizzato 31 organi da cadavere e 8 da donatore vivente e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma ha realizzato 54 trapianti di rene da cadavere e 8 da vivente.

Dati nazionali trapianti di fegato 2023

Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, in Italia sono circa 950 i pazienti in attesa di ricevere un trapianto di fegato, con un tempo d’attesa medio di 4,6 mesi, variabile da 2 giorni in condizioni di urgenza clinica, fino a 1,7 anni. Nel 2023 sono stati eseguiti 1.696 trapianti di fegato adulto e pediatrico, di cui 39 da donatore vivente, confermando l’Italia come primo Paese europeo per questa tipologia di intervento davanti alla Spagna, che fino a qualche anno fa era leader in Europa per la donazione e il trapianto d’organo. Lo scorso anno il Centro Trapianti di Modena è stato il secondo centro italiano per numero di trapianti di fegato con 150 pazienti trapiantati, di cui nove da donatore vivente, dopo Torino Città della Salute.

Le dichiarazioni

Claudio Vagnini, direttore generale Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena
“Il risultato che presentiamo oggi dimostra che la sanità modenese è ancora un’eccellenza a livello nazionale e internazionale e per questo voglio ringraziare tutta l’équipe per questo ulteriore successo che consente una nuova opzione terapeutica a beneficio dei nostri pazienti. Solo in una realtà di terzo livello come sono gli ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, capaci di un approccio multidisciplinare, questo risultati sono possibili. Credo che sia importante segnalare come questi risultati si possano ottenere solo nella sanità pubblica che è la sola in grado di offrire questi percorsi a tutti”.

Carlo Adolfo Porro, rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
“Siamo di fronte a un traguardo di assoluto rilievo che testimonia la portata estremamente
innovativa dell’attività del Centro Trapianti di Modena, diretto da professori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La nostra città è tra i primi tre centri al mondo ad aver eseguito un trapianto di fegato con tecnica robotica mini-invasiva: un successo frutto della grande esperienza del professor Fabrizio Di Benedetto e del suo team. Durante un percorso decennale in chirurgia robotica oncologica, sono state accumulate competenze e esperienze significative in oltre cinquecento interventi su fegato, vie biliari e pancreas. Per i pazienti, la portata di questo risultato va oltre il beneficio immediato: grazie a questa tecnica il recupero post-operatorio sarà notevolmente minore e sarà possibile ridurre il rischio di complicanze. La nostra Università, attraverso risultati come questo, dimostra concretamente che l’innovazione e la ricerca chirurgico-terapeutica d’avanguardia
ha un impatto diretto sulla qualità delle cure e sul progresso della medicina trapiantologica. Un sentito ringraziamento a tutti i soggetti coinvolti in questo traguardo: tali successi sono il risultato di una collaborazione sinergica tra l’Ateneo e le istituzioni sanitarie con ricadute altamente positive sul piano assistenziale e dell’immagine della sanità regionale”.

Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena
“Per Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, l’Ateneo, è una giornata importante, che
conferma l’altissima qualità dei nostri professionisti e di tutto il sistema territoriale della sanità pubblica. La ricerca, il costante aggiornamento, la formazione universitaria e post-universitaria sono le chiavi per dare nuove, innovative ed efficaci risposte ai cittadini, e conseguire traguardi sino a ieri impensabili per curare malattie. La realtà quotidiana ci dimostra costantemente quanto la qualità della vita dei cittadini dipenda in massima parte dalla sanità, che dobbiamo costantemente rafforzare. La sanità pubblica è un bene prezioso che non possiamo accettare venga indebolito”.

 

 

Fiorano, lettera aperta del consigliere comunale Manfredini all’attuale amministrazione

Fiorano, l’Amministrazione risponde alla nota del consigliere Stefano Manfredini del gruppo Misto“Un’ennesima conferma, arrivata grazie all’avvio – avvio pratico, a differenza di tanti annunci rimasti tali, anche se si realizza a distanza di quasi 10 anni dalla promessa del Sindaco del 2014 – dei lavori di costruzione della rotatoria in via del Crociale. Area in cui lavorano attività commerciali, aziende produttive e ceramiche, attraverso le quali – di cui io stesso faccio parte – abbiamo potuto renderci conto per l’ennesima volta, con coinvolgimento diretto, dell’inadeguatezza di questa Amministrazione per quanto riguarda il pubblico e lo svolgimento delle opere.

Mentre si scrive questa lettera, in data 14 marzo 24, possiamo constatare come l’Amministrazione abbia proceduto – senza alcun preavviso, questa è la cosa più grave – a chiudere il tratto di strada pubblico sotto la nostra e tante altre attività commerciali,  l’unica via di accesso pubblica, ribadiamo senza alcun preavviso. Non una mail, un cartello, un avviso suonando il campanello, qualcosa nella posta. 

Ora, mentre scriviamo, ci sono almeno due abitazioni civili ed almeno 6 attività, al cui interno lavorano decine di persone, che sono state chiuse con le proprie auto all’interno del parcheggio, lasciando come unica via di uscita una strada riservata al passaggio di muretti ed altri mezzi lavorativi pesanti, mettendo a rischio la sicurezza delle persone che dovranno passare attraverso quel tratto, così come per fornitori e clienti, senza considerare le difficoltà create ed il conseguente danno economico. Non ci è stata data una tempistica, ma si parla di una settimana circa, a partire da oggi, senza alcun preavviso. Infine, a completezza del quadro, è stata chiusa anche l’area in cui tutte le attività sopra citate conferivano i propri rifiuti. Come faremo al riguardo? Hera è stata avvisata? Dove dobbiamo conferire i rifiuti?

Chiediamo un confronto con l’assessore ai lavori pubblici ed il Sindaco Tosi, dai quali aspettiamo motivazioni ma soprattutto scuse nei confronti dei residenti, delle attività commerciali e di chi vi lavora, per il disagio creato a causa dall’ennesima lassiva leggerezza, quando per un Comune il benessere e la tutela dei propri concittadini dovrebbe essere al primo posto. 

Abbiamo chiesto agli operai di riaprire, almeno parzialmente, la strada. Restiamo in attesa.

Così come restiamo in attesa di vedere da parte dell’Amministrazione quell’attenzione e soprattutto quell’ascolto dei cittadini che manca regolarmente, soprattutto nei confronti di chi non si siede sotto la loro stessa bandiera”.

(Il Consigliere Stefano Manfredini del Gruppo consigliare Misto)

Enrico Rava, un altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale al Carani di Sassuolo per il festival Crossroads

Enrico Rava, un altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale al Carani di Sassuolo per il festival Crossroads
Enrico Rava (foto di Umberto Germinale)

Giovedì 21 marzo, per la seconda delle tre serate che si terranno al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il festival itinerante Crossroads convoca un altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale, il trombettista Enrico Rava, circondato dai suoi Fearless Five, ovvero i quasi tutti giovanissimi Matteo Paggi (trombone), Roberto Cecchetto (chitarra), Francesco Ponticelli (contrabbasso) ed Evita Polidoro (batteria). Il loro concerto inizierà alle ore 21:15.

Negli ultimi anni Enrico Rava ha spinto l’acceleratore su alcune situazioni particolarmente raccolte e intimiste (come il duo con Fred Hersch), su collaborazioni speciali come quella con Joe Lovano o sulla Special Edition, sorta di formazione ‘antologica’ dei suoi partner storici e recenti. In tutto questo elaborare nuove combinazioni musicali, il quintetto è rimasto comunque l’organico fondamentale dell’attività del trombettista triestino, tanto da assumere innumerevoli varianti per dare sempre nuova linfa alla strumentazione: al Quintet ufficiale nel corso del tempo si sono affiancati l’Under 21, il New Generation, il Rava Tribe, l’US Quintet.

Dopo svariati ‘colpi’ musicali andati a segno, Enrico Rava ancora una volta ha messo la palla al centro, pronto per un nuovo calcio d’inizio: quello dei Fearless Five, un quintetto in ampia parte alimentato dall’energia di giovani talenti del jazz nazionale (Matteo Paggi, Francesco Ponticelli ed Evita Polidoro) con in più la mano esperta del chitarrista Roberto Cecchetto.

Ne sortisce un quintetto forte dell’esuberanza e la freschezza della gioventù: anagrafica per i partner del grande trombettista, di spirito per Rava, che all’età di ottantaquattro anni è ancora un leader indomito che non pare certo intenzionato ad adagiarsi su cliché né sulla ripetizione di repertori e formazioni di routine. Atteggiamento quanto mai apprezzabile da parte di un musicista che nella sua carriera ha accumulato collaborazioni, riconoscimenti ed esperienze tra le più gratificanti che un artista possa desiderare.

Informazioni:

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it – website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it – www.jazznetwork.it

 

Indirizzi e Prevendite:

Teatro Carani, Via Mazzini 28. Biglietteria serale dalle ore 20, tel. 351 3772794.

Prevendita biglietti c/o PaggeriArte e Turismo, Piazzale della Rosa, Sassuolo: martedì, venerdì e sabato ore 9.00-13.00; martedì e mercoledì ore 15.30-19.30, tel. 3513772794, biglietteria@teatrocarani.it.

Prevendita on-line: www.vivaticket.it, www.crossroads-it.org.

Enrico Rava, altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale, al Carani di Sassuolo per il festival Crossroads

Enrico Rava, un altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale al Carani di Sassuolo per il festival Crossroads
Enrico Rava (foto di Umberto Germinale)

Giovedì 21 marzo, per la seconda delle tre serate che si terranno al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il festival itinerante Crossroads convoca un altro ‘mostro sacro’ del jazz nazionale, il trombettista Enrico Rava, circondato dai suoi Fearless Five, ovvero i quasi tutti giovanissimi Matteo Paggi (trombone), Roberto Cecchetto (chitarra), Francesco Ponticelli (contrabbasso) ed Evita Polidoro (batteria). Il loro concerto inizierà alle ore 21:15.

Negli ultimi anni Enrico Rava ha spinto l’acceleratore su alcune situazioni particolarmente raccolte e intimiste (come il duo con Fred Hersch), su collaborazioni speciali come quella con Joe Lovano o sulla Special Edition, sorta di formazione ‘antologica’ dei suoi partner storici e recenti. In tutto questo elaborare nuove combinazioni musicali, il quintetto è rimasto comunque l’organico fondamentale dell’attività del trombettista triestino, tanto da assumere innumerevoli varianti per dare sempre nuova linfa alla strumentazione: al Quintet ufficiale nel corso del tempo si sono affiancati l’Under 21, il New Generation, il Rava Tribe, l’US Quintet.

Dopo svariati ‘colpi’ musicali andati a segno, Enrico Rava ancora una volta ha messo la palla al centro, pronto per un nuovo calcio d’inizio: quello dei Fearless Five, un quintetto in ampia parte alimentato dall’energia di giovani talenti del jazz nazionale (Matteo Paggi, Francesco Ponticelli ed Evita Polidoro) con in più la mano esperta del chitarrista Roberto Cecchetto.

Ne sortisce un quintetto forte dell’esuberanza e la freschezza della gioventù: anagrafica per i partner del grande trombettista, di spirito per Rava, che all’età di ottantaquattro anni è ancora un leader indomito che non pare certo intenzionato ad adagiarsi su cliché né sulla ripetizione di repertori e formazioni di routine. Atteggiamento quanto mai apprezzabile da parte di un musicista che nella sua carriera ha accumulato collaborazioni, riconoscimenti ed esperienze tra le più gratificanti che un artista possa desiderare.

Informazioni:

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it – website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it – www.jazznetwork.it

 

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Prevendita biglietti c/o PaggeriArte e Turismo, Piazzale della Rosa, Sassuolo: martedì, venerdì e sabato ore 9.00-13.00; martedì e mercoledì ore 15.30-19.30, tel. 3513772794, biglietteria@teatrocarani.it.

Prevendita on-line: www.vivaticket.it, www.crossroads-it.org.

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