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sabato, 7 Giugno 2025
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Nuova raccolta differenziata: migliorie del servizio per Formigine

Nuova raccolta differenziata: migliorie del servizio per FormigineA seguito della valutazione congiunta tra Amministrazione comunale di Formigine e i Responsabili dei Servizi ambientali del Gruppo Hera, a un mese dall’avvio della nuova raccolta differenziata per tutte le utenze, il Comune di Formigine ha chiesto alcune migliorie al servizio che saranno apportate sul territorio.

Anzitutto, un passaggio ulteriore di raccolta settimanale della plastica per chi fa ristorazione e l’implementazione del ritiro degli sfalci. Ma anche l’installazione di box dove riporre i sacchi in determinate zone come il centro storico e palazzi con molte abitazioni. Inoltre, sarà installata la prima “casetta informatizzata” che permetta il conferimento senza dover attendere orari di apertura, e si potenzia il numero del personale presso la stazione ecologica Boomerang di Via Copernico a Casinalbo dove i cittadini che non hanno ancora ritirato il kit possono recarsi (lunedì 15.00 – 19.00, da martedì a sabato: 9.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00, domenica 9.00 – 12.00).

L’Amministrazione comunale di Formigine ha inoltre richiesto l’implementazione del servizio relativo allo “spazzino di quartiere” con personale che fornisca supporto informativo ai cittadini e per il servizio di risposta alle segnalazioni. A questo proposito, al fine della risoluzione delle segnalazioni nel minor tempo possibile, si consiglia di utilizzare i canali istituzionali (app Rifiutologo) anziché i social, perché difficilmente monitorabili.

Afferma l’assessore all’Ambiente Giulia Bosi: “Quello del nuovo sistema di raccolta è un percorso iniziato diversi mesi fa, con più di 50 incontri con i cittadini e i portatori d’interesse, nella consapevolezza che ogni progetto non possa essere calato dall’alto ma debba tener conto delle specificità di ogni comunità. Un importante traguardo di semplificazione raggiunto, è stato il ritiro nelle medesime giornate per tutte le zone residenziali, elemento che contribuisce a impattare di meno l’esposizione sul territorio. Rispetto ai controlli, nella prima fase d’avvio sono stati efficaci per disincentivare gli abbandoni, soprattutto da parte dei residenti nei comuni limitrofi: 135 le sanzioni accertate. In questa prima fase, il Comune di Formigine ha deciso di tenere un rapporto diretto con coloro i quali non avevano ancora ritirato il kit per la raccolta, prolungando l’apertura della Casa Smeraldo fino al 2 settembre proprio davanti agli uffici comunali. Sappiamo che il nuovo sistema sta già alzando i parametri di differenziazione del rifiuto: portare a termine questo obiettivo lo dobbiamo al Pianeta e ai nostri figli”.

Modena è la provincia con il più alto numero di Comunità amiche delle persone con demenza

Modena è la provincia con il più alto numero di Comunità amiche delle persone con demenzaLa provincia di Modena ha sempre avuto una forte attenzione alla gestione delle demenze, anche e soprattutto per il forte impatto di questa condizione sia sui servizi sanitari (compreso l’ospedale) che sociali e per l’impegno che coinvolge un numero elevato di famiglie (caregiver) e operatori della rete, tanto da portare la comunità scientifica, a livello nazionale e internazionale, a parlare di “modello Modena”.

Fin dall’avvio del progetto regionale demenze alla fine degli anni ’90, la provincia di Modena ha sempre espresso una forte attenzione alla necessità di creare una rete diffusa territoriale per la gestione delle persone con demenza e delle loro famiglie, con la scelta di realizzare un Centro per i Disturbi Cognitivi (CDCD) in ogni Distretto. Questa attenzione si è anche realizzata attraverso una buona integrazione con la rete dei servizi, le associazioni di volontariato e l’ospedale (supporto alla diagnosi e gestione dei casi complessi) e attraverso la creazione di un modello assistenziale basato sul coinvolgimento, fin dalla diagnosi, del medico di medicina generale. Contemporaneamente è stato dato impulso allo sviluppo di servizi specialistici (dal Nucleo Ospedaliero Demenze ad Alta Intensità Assistenziale presso Villa Igea ai Nuclei Demenze per assistenza residenziale temporanea nelle CRA, fino ai Centri Diurni Demenze) per rispondere alla vera emergenza del problema demenze, ovvero i disturbi comportamentali, e ridurre ricoveri ospedalieri inappropriati e istituzionalizzazione precoce.

Parte di questo lavoro prezioso è rappresentato dal contrasto allo stigma, che resta ancora molto elevato e che contribuisce all’isolamento e alla mancata richiesta di auto da parte delle famiglie. Occorre pertanto una forte azione di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e delle comunità, attraverso lo sviluppo di progetti come quelli della “Comunità Amica delle persone con demenza” (o Dementia Friendly Community), già avviati su scala internazionale. L’obiettivo è permettere alla persona con demenza di rimanere nella propria casa il più a lungo possibile, offrendo ai familiari maggiori risorse e opportunità per sostenere il loro lavoro di cura.

Attualmente con dieci Comunità amiche delle persone con demenza la provincia di Modena è la prima in Italia per numero di comuni che stanno lavorando in questa direzione e che hanno aderito al network internazionale.

Sul territorio provinciale sono state avviate alcune sperimentazioni, a partire da quella di Formigine che ha aderito al progetto proposto da Alzheimer’s Disease International nel 2019, a cui sono seguite nel tempo le proposte dei Comuni di Maranello, Nonantola, San Prospero, Mirandola e San Felice sul Panaro che hanno formalizzato i tavoli promotori grazie all’impegno delle associazioni dei familiari locali. Nel settembre 2022 si è aggiunto il Comune di Modena, mentre nell’anno in corso è stata la volta di Camposanto, Sassuolo e, l’ultimo in ordine temporale, Carpi.

Inoltre, per favorire una maggiore integrazione tra servizi e professionisti, i Centri per i disturbi cognitivi e demenze sono stati inseriti dal 2020 all’interno delle Case della Comunità, punto di riferimento del territorio per l’accesso alle cure primarie con punti di accesso ambulatoriale sul percorso disturbi cognitivi a Castelfranco Emilia, Bomporto, Finale Emilia, Spilamberto, Sassuolo, Montefiorino, Pievepelago, Fanano, Sassuolo, Formigine, Novi e Rovereto. Sono in programma le aperture presso Concordia, Guiglia e Montese, in modo da assicurare una presa in carico dei casi su tutto il territorio provinciale, il più vicino possibile ai cittadini.

Fondamentale è anche il lavoro che si sta facendo con le associazioni e le comunità locali (non solo le associazioni Alzheimer ma anche quelle legate al mondo degli anziani e le associazioni di categoria) per promuovere iniziative che vanno nella logica della prevenzione della demenza e dell‘inclusione per combattere isolamento e stigma. Fra le tante iniziative è doveroso citare le Palestre della Memoria diffuse nei Distretti di Castelfranco Emilia e Modena ed avviate anche negli altri distretti (Pavullo, Mirandola, Carpi, Vignola e Sassuolo), il progetto In Forma Mentis (ginnastica, nutrizione e allenamento della memoria) e quelli legati all’invecchiamento attivo che si stanno facendo in collaborazione con la Medicina dello Sport (fra cui la ricerca AirAlzheimer per la quale l’Azienda USL ha vinto un apposito bando).

Oggi infatti è noto che la demenza si può prevenire: l’ultimo rapporto dell’Alzheimer’s Disease International, recentemente pubblicato, conferma che sulla base delle più recenti evidenze scientifiche sono 12 i fattori di rischio per l’insorgenza di questa patologia, e precisamente l’inattività fisica, il fumo, l’abuso di alcol, l’inquinamento ambientale, i traumi cerebrali, l’isolamento sociale, il basso livello di istruzione, l’obesità, l’ipertensione, il diabete la depressione e la perdita dell’udito. Questi fattori, se adeguatamente controllati, possono ridurre di circa il 40% i casi di demenza e vanno contrastati attraverso una forte azione sugli stili di vita e il monitoraggio sulle patologie croniche: ambiti, questi, su cui la Regione Emilia-Romagna e le aziende sanitarie intendono rafforzare il proprio impegno.

Per questo motivo diventa importante proporre progetti di comunità che vanno nella direzione dell’invecchiamento attivo: oltre al progetto “Comunità Amiche” sono strategici i progetti che in maniera diffusa sul territorio regionale vengono condotti da parte dell’AUSL e dei Comuni in collaborazione con le associazioni di volontariato, i sindacati pensionati, le associazioni di categoria.

Un grande lavoro di squadra che la Settimana Alzheimer vuole evidenziare e promuovere e soprattutto far conoscere ai cittadini, perché “di demenza si deve parlare”.

 

IN PROVINCIA 12MILA LE PERSONE CON DEMENZA: NEL 2022 ESEGUITE OLTRE 25MILA VISITE

Il fenomeno delle demenze, in linea con le previsioni epidemiologiche legate all’invecchiamento della popolazione, interessa fortemente la nostra provincia, territorio in cui più del 22% della popolazione ha più di 65 anni. La demenza, infatti (causata da più di cento patologie diverse di natura degenerativa, vascolare o traumatica) rappresenta una delle principali cause di disabilità per le persone anziane, i cui primi sintomi sono spesso erroneamente attribuiti all’invecchiamento, o allo stress. E invece, in modo più o meno veloce, portano alla perdita dell’autonomia, dell’autosufficienza, e al dover dipendere dagli altri.

Sono quasi 12.000 le persone con demenza in provincia di Modena (circa 70.000 in Emilia-Romagna) dei quali il 60% ha la forma più nota e grave, l’Alzheimer. Il report regionale evidenzia infatti che al 31 dicembre scorso i casi di demenza in provincia di Modena sono 11.534 (contro i 10.819 del 2021), numero che è destinato ad aumentare in rapporto all’invecchiamento della popolazione, tenendo presente che la fascia degli ultra 85enni è in incremento ed è quella dove la demenza incide di più (arrivando a percentuali del 30/40%), ed è prevalente nel sesso femminile. La prevalenza nella provincia modenese è di 26,8 per mille abitanti. Sul totale, la percentuale di malati di Alzheimer è del 65% circa.

La risposta del sistema sanitario – Nel 2022 sono state eseguite 25.399 visite (contro le 21.675 del 2021) dalla rete dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) dell’Azienda USL di Modena, tra prime visite, follow-up erogate a livello ambulatoriale, domiciliare, consulenze nei cinque ospedali provinciali e nelle CRA. Sono state così inserite nel percorso 7.695 persone (mille in più rispetto alle 6.679 del 2021).

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) ha inoltre avviato, in collaborazione con AUSL (Neurologia e UOC Geriatria e Disturbi cognitivi e demenze), un percorso specifico per la cura dei casi di demenza ad esordio precoce, spesso ad esordio atipico e più aggressivo (circa 300 casi in provincia di Modena al 31 dicembre 2022), che si verificano prima dei 65 anni: la cosiddetta demenza giovanile (o “Young Onset Dementia”), che è possibile fare emergere sempre più tempestivamente grazie al miglioramento della capacità diagnostica e tecnologica del sistema sanitario.

Il Centro di Neurologia Cognitiva dell’AOU di Modena di secondo livello nella rete provinciale si occupa della diagnosi, del trattamento e della presa in carico di pazienti con disturbo cognitivo a diversa eziologia, inviati dai Medici di medicina generale o, come attività di secondo livello, dai CDCD del territorio. Il Centro ha complessivamente in carico circa 600 pazienti, attua circa 120 percorsi diagnostici complessi all’anno, ha in corso tre sperimentazioni farmacologiche in corso su malattia di Alzheimer, una su demenza frontotemporale e cinque studi di ricerca interventistica senza farmaco. Oltre alle sperimentazioni farmacologiche, l’attività di ricerca clinica del Centro è volta anche al miglioramento delle procedure diagnostiche, che consentiranno in futuro di aprire la strada alla medicina personalizzata nell’ambito delle demenze, allo studio delle manifestazioni cliniche delle malattie causa di demenza e dei loro fattori di rischio, tenendo a mente il fine ultimo che è quello di prevenire la progressione dei disturbi cognitivi e migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto. La competitività a livello nazionale e internazionale del Centro di Neurologia Cognitiva si è tradotta nell’attrazione di finanziamenti da parte di prestigiosi enti di ricerca nazionale e internazionale.

Il 24,5% dei pazienti, corrispondente a 2.836 persone con demenza (anche qui in aumento rispetto alle 2.711 del 2021), è inserito in percorsi di Assistenza domiciliare integrata, mentre il 21,5% (2.478 anziani con demenza) è assistito in CRA-Case Residenza Anziani, lo 0,6% in Hospice (68 persone): queste percentuali rappresentano la fascia di popolazione affetta da forme di gravità maggiore.

Sono quasi 4.000 le persone con demenza ricoverate annualmente negli ospedali della provincia, di cui poco meno della metà (circa 1.800) ricoverati presso i due presidi cittadini. Nel 2022 la Geriatria dell’AOU ha effettuato circa 1.100 consulenze psicogeriatriche per disturbi comportamentali/stati confusionali/decadimento cognitivo per pazienti ricoverati all’interno dei due presidi ospedalieri. L’elevata richiesta di consulenze deriva dal fatto che le persone con demenza si adattano a fatica all’ambiente ospedaliero, sviluppando disturbi comportamentali che a loro volta generano difficoltà di gestione da parte degli operatori sanitari e stress nei familiari, andando ad aumentare le conflittualità e il discomfort per il paziente. Questo circolo vizioso deriva sostanzialmente dalla difficoltà di comprendere i bisogni delle persone con demenza e di adattare, per quanto possibile, l’assistenza ospedaliera a queste esigenze, mettendo al centro la persona e non le malattie da curare. L’ambiente ospedaliero infatti viene percepito come troppo caotico, complicato, disorientante e privo di stimoli: la perdita di riferimenti familiari, la presenza di patologie acute, l’angoscia generata dal non capire cosa stia succedendo, peggiorano la qualità di vita delle persone con demenza, favoriscono l’insorgenza o l’aggravarsi dei disturbi comportamentali e inducono la perdita di autonomia.

Sensibile a questi aspetti, l’AOU ha intrapreso in questi anni un percorso di umanizzazione delle cure volto a migliorare l’assistenza verso tutte le persone ricoverate e in particolar modo verso le persone affette da demenza, più fragili. Dal 2015 l’Unità operativa di Geriatria dell’AOU promuove, con ambienti di cura multisensoriali e progetti formativi, una maggiore attenzione alla cura delle persone con demenza favorendo una cultura all’assistenza centrata sulla persona. L’obiettivo della cura è il benessere del paziente sotto ogni punto di vista biologico-psicologico-funzionale-sociale-spirituale.

Infine l’ospedale non può essere visto solo come un luogo da evitare, ma come un punto importante della rete assistenziale che deve lavorare in sinergia con il territorio per garantire la continuità di cura. All’interno della Rete Demenze, il Centro Disturbi Cognitivi gestito dalla Geriatria di AOU, con le sue 1.728 prestazioni annue (dato 2022), è un importante ponte tra ospedale e territorio, soprattutto grazie alla sua attività di Day Service per lo scompenso cognitivo-comportamentale che supporta Pronto Soccorso e i Centri Disturbi Cognitivi e Demenze del territorio sui casi più complessi, per prevenire i ricoveri ospedalieri. In quasi 10 anni di attività solo il 12,8% di tutti i pazienti valutati ha avuto effettivamente la necessità di essere poi ricoverati in ospedale.

Fondamentale nella gestione del percorso demenze è il ruolo del medico di medicina generale non solo per l’intercettazione precoce dei casi (è noto che se la demenza viene diagnostica e presa in carico in fase precoce si riducono le complicanze della malattia e migliora la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie), ma anche per il monitoraggio della malattia, spesso associata alle più diffuse patologie croniche dell’anziano, che permette di ridurre accessi in Pronto Soccorso e ricoveri inappropriati in ospedale. Nel 2022 la medicina generale, tramite il progetto di gestione integrata approvato già da molti anni dall’AUSL di Modena, ha avuto in carico 5.008 persone con demenza (4.596 del 2021) con un nuovo incremento dopo le difficoltà legate al periodo pandemico.

 

DAL 17 AL 28 SETTEMBRE, 28 EVENTI IN 15 COMUNI DELLA PROVINCIA

Dodici giorni di incontri, convegni, attività e concerti per ricordare che “ogni giorno”, nella quotidianità delle nostre vite, è dedicato alla cura e all’assistenza delle persone con malattia di Alzheimer e altre forme di demenza, alle loro famiglie e agli operatori dei servizi che se ne occupano.

“Ogni giorno prendersi cura della persona con demenza” è anche quest’anno lo slogan della Settimana dell’Alzheimer, in programma in provincia di Modena dal 17 al 28 settembre con un ricchissimo calendario di iniziative ed eventi, ben 28, che prevedono la collaborazione di enti locali e associazioni di volontariato e la partecipazione di relatori di alto profilo nel settore.

Un fenomeno, quello delle demenze, in costante aumento anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, tanto da portare l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definirlo una priorità di salute pubblica, in quanto molto frequente e interessa una ampia fascia della popolazione. La demenza colpisce prevalentemente gli anziani ma può manifestarsi anche nei più giovani. La malattia di Alzheimer, di cui il 21 settembre ricorre la 30esima Giornata Mondiale, è la forma più frequente di demenza senile: colpisce, nella maggior parte dei casi, le persone con più di 65 anni di età ed è caratterizzata dalla perdita della memoria e del senso del tempo, da disturbi nella sfera della personalità e del comportamento.

Dalla ricerca alla prevenzione, dall’autodeterminazione all’inclusione delle persone con demenza, la Settimana dell’Alzheimer 2023 farà il giro della provincia con un carico di argomenti e di protagonisti di altissimo livello, in stretta sinergia con le associazioni dei famigliari delle persone con demenza. Come sempre, ad aprire, domenica 17 settembre, sarà la Pedalata ciclo-amatoriale di Carpi, con partenza dall’ex Foro Boario di via Alghisi.

Lunedì 18 settembre si entra nel vivo con il convegno “Per me decido io, riflessioni su valorizzazione e autodeterminazione della persona con demenza”, dalle 8.30 alle 13.30 presso l’Auditorium Marco Biagi a Modena, in collaborazione con UNIMORE e il Comune di Modena. Al centro c’è il tema delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT), ma si parlerà anche di comunicazione della diagnosi e autodeterminazione della persona con demenza, così come della pianificazione condivisa delle cure e del ruolo peculiare dell’amministrazione di sostegno. Tra gli appuntamenti del pomeriggio l’inaugurazione della nuova sede dell’associazione “GP Vecchi”, presso l’Istituto Tommaso Pellegrini di Modena in via Contrada 127, e, dalle 15.30 alle 17, incontro aperto alla cittadinanza, organizzato dall’UO di Geriatria con l’associazione Vecchi, dal titolo “L’ospedale verso l’umanizzazione delle cure”. Altro appuntamento da segnalare la presentazione del libro “Neurovelox: un amore fiorito all’ombra dell’Alzheimer” alla presenza dell’autore, il giornalista del Corriere della Sera Michele Farina.

Martedì 19 spazio all’attività, con stimolazione cognitiva, ginnastica e musica in un nuovo contesto di socializzazione, il Cogs Club che inaugura presso la Fattoria “Ragliando Si impara ASD” a Castelfranco Emilia. Alle 15 a Modena il concerto dedicato a tutti i volontari delle Palestre della memoria e alle 18 a Mirandola la camminata “Per ricordare chi si dimentica”.

Il calendario prosegue mercoledì 20 e giovedì 21 con appuntamenti a Carpi, che diventa comunità amica delle persone con demenza, e a Nonantola, San Prospero, Pavullo, San Cesario, Formigine, San Felice e Savignano.

Venerdì 22 importante convegno scientifico organizzato da UniMoRe e AOU in collaborazione con AUSL, dal titolo “Malattia di Alzheimer: strategie e progressi nella ricerca”, presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso il Policlinico di Modena. Il convegno è l’occasione per fare il punto con un aggiornamento sul Piano nazionale per le Demenze e una riflessione sull’impatto della malattia di Alzheimer sulla sanità pubblica oltre che sugli sviluppi più recenti nell’ambito di diagnostica di imaging molecolare nella malattia di Alzheimer. Focus importante sarà quello relativo ai nuovi farmaci che hanno come bersaglio le proteine coinvolte nell’origine della malattia, sulle loro prospettive e potenzialità.

A Bomporto, Spilamberto e Sassuolo (sede del convegno “Alzheimer: azioni di contrasto alla malattia”) si terranno gli eventi di sabato 23, mentre domenica 24 camminata a Modena e spettacolo dialettale a Mirandola. Il programma della Settimana propone un’altra camminata mercoledì 27 a Pavullo per poi concludersi in grande stile giovedì 28 settembre presso l’Auditorium Marco Biagi di Modena con il seminario “La demenza oltre la malattia”, con tanto di ospite internazionale: Allen Power, geriatra autore del libro “Dementia Beyond Disease”.

Il cartellone completo delle iniziative è disponibile alla pagina www.ausl.mo.it/demenza.

La Settimana dell’Alzheimer è un’iniziativa dell’Azienda USL di Modena insieme all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e in collaborazione con i Comuni di Modena, Carpi, San Felice sul Panaro, San Prospero, Castelnuovo Rangone, Nonantola, Pavullo nel Frignano, Castelfranco Emilia, Mirandola, Savignano sul Panaro, San Cesario sul Panaro, Formigine, Bomporto, Sassuolo, Spilamberto, ASP Azienda Comuni Modenesi Area Nord; e le Associazioni di volontariato Gafa Carpi, Asdam Mirandola, GP Vecchi Modena, Ass.s.De Sassuolo, Per non sentirsi soli Vignola, Asdam Odv, Avo, Croce Blu San Prospero, Ass. Nordic Walking, Gafa Odv, Fiab Carpi, Incofar, Csi, Uisp, Nonantola Film Festival Aps, Federfarma.

La presa in carico e cura sul territorio e in ospedale – Il percorso di presa in carico delle persone con demenza vede una stretta collaborazione tra servizi in capo all’Azienda USL di Modena e reparti ospedalieri afferenti all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

L’Unità Operativa Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Ausl è specializzata nel riconoscimento e nella cura del paziente con decadimento cognitivo (Decadimento cognitivo lieve-Mild Cognitive Impairment, Malattia di Alzheimer e altre demenze) e si articola in provincia con nove Centri Disturbi Cognitivi e Demenze territoriali, ai quali si aggiungono quelli ospedalieri di secondo livello (Geriatria e Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Neurologia dell’Ospedale di Carpi) per la diagnostica differenziale e la gestione dei casi ad elevata complessità.

L’attività clinica consiste nella valutazione geriatrica multidimensionale della persona, con accertamenti di primo e secondo livello che esplorano le funzioni cognitive, lo stato dell’umore, la presenza di disturbi del comportamento, le abilità funzionali di base e strumentali della vita quotidiana, nonché il profilo neuropsicologico. La struttura coordina i percorsi ed i servizi della rete provinciale per le demenze, quali i Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) distrettuali ed ospedalieri, il progetto aziendale disturbi cognitivi per la medicina generale, le strutture residenziali (Nuclei Demenze) e semiresidenziali (Centri Diurni Demenze) dedicati, il percorso per il miglioramento dell’assistenza ospedaliera e nelle residenze dell’anziano con demenza, e il Nucleo Ospedaliero ad Alta Intensità Assistenziale (Nodaia) situato presso la Casa di Cura Villa Igea di Modena, reparto specializzato per la gestione e la riabilitazione dei disturbi comportamentali legati alla demenza.

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Nella foto, da sin. seduti Manuela Costa, Neurologia Ausl; Annalisa Chiari, Responsabile progetto demenze AOU; Giovanna Zamboni, Professore associato di Neurologia UNIMORE; in piedi Chiara Vincenzi, Neurologia Ausl; Andrea Fabbo, Direttore UOC Disturbi cognitivi e demenze Azienda USL di Modena; Francesca Neviani, Geriatria AOU

Regione Emilia-Romagna e Inail insieme per rafforzare la formazione sulla sicurezza sul lavoro

Regione Emilia-Romagna e Inail insieme per rafforzare la formazione sulla sicurezza sul lavoro
Foto d’archivio – Copyright: Meridiana Immagini

Oltre 800mila euro (esattamente 800.588) per rafforzare la formazione relativa alla sicurezza sul lavoro. È quanto l’Inail assegna alla Regione Emilia-Romagna per finanziare corsi di formazione destinati ai lavoratori e ai preposti per la sicurezza impegnati nei cantieri del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La Regione guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha aderito, infatti, all’Accordo quadro di collaborazione, sottoscritto lo scorso 13 luglio e che ha durata triennale, tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e l’Inail per la promozione di una campagna nazionale di rafforzamento della formazione per supportare la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e favorire un trasferimento di conoscenze, a sostegno della consapevolezza dei rischi, per l’adozione delle più corrette misure di prevenzione.

In particolare, l’Inail stanzia complessivamente a livello nazionale 10.462.000 euro, di cui 800.588 euro assegnati all’Emilia-Romagna che entro il primo semestre 2024 dovrà approvare un avviso pubblico di finanziamento dei programmi di formazione.

“La nostra regione – commentano gli assessori alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla- è impegnata a compiere ogni sforzo utile per ridurre gli infortuni sul lavoro e, al tempo stesso, promuovere una cultura della salute e della sicurezza. Il PNRR è una sfida per il nostro territorio e un’occasione di crescita e sviluppo, ma il presupposto imprescindibile è che ci siano luoghi di lavoro, e in particolare cantieri, sicuri. L’accordo, che rafforza la nostra collaborazione con l’Inail, va nella direzione tracciata dal documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro definito nell’ambito Patto per il Lavoro e per il Clima, che ha tra i suoi obiettivi strategici proprio la promozione della cultura del lavoro e della sicurezza”.

 

Cosa prevede l’accordo

L’accordo quadro nasce per valorizzare e potenziare le sinergie tra istituzioni nel sistema della prevenzione. Gli investimenti previsti nel PNRR impegnano tutte le istituzioni per rafforzare le politiche di prevenzione e di tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, proprio per ridurre il rischio di infortuni. Promuovere programmi formativi in questi contesti produttivi è importante per una più efficace diffusione della cultura e dei valori della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Grazie alle risorse stanziate dall’Inail, la Regione Emilia-Romagna potrà rafforzare la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro con interventi formativi erogati direttamente o attraverso i soggetti accreditati secondo il sistema di formazione professionale.

Tra i temi che saranno approfonditi nei corsi l’utilizzo di dispositivi e sistemi di nuova generazione al servizio della salute e della sicurezza sul lavoro e l’applicazione di tecniche di realtà virtuale immersiva e aumentata come metodologia innovativa per una formazione aggiuntiva sulla sicurezza negli ambienti di lavoro: ad esempio provare le fasi di montaggio, smontaggio e trasformazione di ponteggi e parapetti provvisori, in un contesto non reale ma simulato. Altro tema centrale che si affronteranno, i metodi di comunicazione con i lavoratori e le modalità di sensibilizzazione e di trasmissione delle informazioni nei cantieri multietnici.

Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti per la sicurezza impegnati nei cantieri finanziati con risorse del PNRR.

Nei corsi di formazione potranno essere coinvolti esperti Inail per un contributo di carattere tecnico-specialistico. Le attività formative previste dall’Accordo dovranno essere realizzate nel corso del triennio 2023-2025. Dal canto suo, la Regione si impegna ad approvare, entro il primo semestre 2024, un avviso pubblico di finanziamento dei programmi di formazione.

 

Laboratori di inclusione all’interno del Festival Filosofia

Laboratori di inclusione all’interno del Festival FilosofiaIl settore delle Politiche Sociali  Unione dei Comuni in occasione del Festival della Filosofia 2023 promuove diverse iniziative che si svolgeranno a Sassuolo, dedicate ai più giovani e non solo, in collaborazione con moltissime realtà associative e sociali del territorio.

Innanzitutto, lungo tutti e tre i giorni del festival – quindi venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre – ci aspetta “WE ARE THE WORD – Siamo fatti di parole”, un percorso esperienziale alla scoperta di forme comunicative alternative. La comunicazione e il linguaggio sono essenziali per interagire e partecipare. Ma si possono utilizzare linguaggi alternativi, che favoriscano l’inclusione nella relazione tra persone. Con questo percorso è possibile scoprire la Comunicazione Aumentativa Alternativa, la lingua dei segni italiana (LIS), il sistema di scrittura braille e tante altre modalità! Partiamo quindi con Word Truck dove camerieri e chef propongono innovative portate di parola, che stupiscono e saziano mente e cuore.

L’esperienza, coinvolgendo direttamente persone con disabilità, consente di scoprire linguaggi differenti da quello verbale. Parole, Aforismi del Festival, Poesie, Quadri sensoriali e Canzoni inedite sono le portate di parola cucinate e servite dal Word Truck. Si prosegue poi con Emozioni in “parola”: quando le parole non bastano per esprimere le emozioni, colori, forme e immagini permettono di vederle, sentirle e toccarle. Avremo anche Cruciverba e Scarabeo verticali: immagini della Comunicazione Aumentativa Alternativa, lettere da riconoscere e parole da ricomporre, una rivisitazione dei noti giochi da tavolo. In ultimo, Radio – Lei non sa che filosofo anche io, per avvicinare portatori di disabilità ai relatori del Festival. Azioni di partecipazione inclusiva, attraverso interviste ai protagonisti, indurranno riflessioni sul significato di parola e filosofia.

Come seconda proposta abbiamo “FutureRap – Prendiamo la Parola”, ovvero dei laboratori per adolescenti. L’iniziativa consentirà ai ragazzi di prendere la parola attraverso la musica, il disegno, il gioco, il ritmo del rap o della trap. Con l’hand lettering e il bodypaint, le sessioni di gioco organizzate con Future Game e il Rap a cura del Rap Lab, verrà formato uno spazio di creatività e libertà in possano scrivere, in tutti i modi, il libro della propria vita. Sabato e domenica alle 16.30: sfida rapper con Educativa di Strada – Progetto Zone; mentre solo domenica ore 18.00: Rulli dal Futuro a cura di Banda Bum e Associazione Emilia. Il tutto presso Villa Giacobazzi all’interno del parco Vistarino.

Per finire, il programma propone “Tre civette sul comò – Questo bimbo a chi lo do” ossia laboratori per famiglie (0-14 anni). Ciascuno di noi ha ereditato dalla famiglia parole: anzitutto il nome e il cognome, ma anche ninne nanne e filastrocche, che per anni accompagnano i più piccoli durante la crescita, trasmettendo affetto e scacciando le paure. O una vera e propria epica di narrazioni domestiche, che i bambini seguono attentamente pendendo dalle labbra di genitori e nonni. Inoltre, ogni famiglia comunica in una lingua tutta sua: nomignoli, tiritere, espressioni tipiche, ricette segrete, linguaggi in codice. Questo gergo unico e originale ha il potere di farci sentire a casa ogni volta che richiamiamo alla nostra mente, o sulle nostre labbra, una di quelle parole. Il laboratorio quindi esplorerà l’eredità verbale ricevuta dai bambini, divertendosi con il lessico e utilizzandolo come strumento in grado di ricreare la coesione familiare. Allestimenti, attività e giochi per tutta la famiglia accompagneranno i visitatori attraverso parole che racchiudono ricordi ed emozioni e fanno sussultare il cuore, avvicinando le generazioni, tenendo vivo il passato e proiettandoci nel futuro.

“L’Unione dei Comuni – spiega Maria Cristina Plessi, Dirigente del settore Politiche Sociali – da molti anni cura per il Festival Filosofia un processo molto lungo e articolato di tessitura e coordinamento delle realtà che vengono coinvolte dai nostri servizi: associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali ma anche gruppi informali e semplici cittadini che vogliono contribuire a rendere speciale questo momento dell’anno. Lavoriamo a questo evento proprio con la metodologia di lavoro sociale ed educativa in cui crediamo fortemente: rete e inclusione sono infatti le parole guida della nostra programmazione sociale. Cerchiamo di valorizzare le competenze di tutti e creare opportunità per tutti, così da arricchire la vita della nostra comunità”.

“Il tema di questa edizione – commenta Francesco Tosi, sindaco di Fiorano con delega assessorile alle Politiche Sociali – è particolarmente congeniale allo spirito e alle finalità ultime delle nostre politiche sociali, volte appunto all’inclusione e alla costruzione di una rete con associazioni del territorio e i cittadini, affinché nessuno resti fuori dal circuito della comunità. In tutto questo, la comunicazione, il linguaggio, la relazione, sono fondamentali. Alle attività proposte storicamente dal Centro per le famiglie, dallo scorso anno si è affiancata la cooperazione con associazioni che si occupano anche di disabili. La parola è qualcosa di universale e deve essere strumento di uguaglianza per tutti”.

Il progetto “In-Canto Musicale” della Scuola Corale Puccini di Sassuolo

Il progetto “In-Canto Musicale” della Scuola Corale Puccini di SassuoloDopo il prestigioso evento inaugurale del luglio scorso, che ha visto l’esecuzione di “Traviata” in forma semiscenica nella cornice di Piazzale Della Rosa a Sassuolo, entra nel vivo il progetto “In-Canto Musicale”, presentato dalla Scuola Corale “G. Puccini” di Sassuolo con il sostegno di Fondazione di Modena, il supporto finanziario e organizzativo dei Comuni di Sassuolo e Maranello e la collaborazione del Circolo Amici della Lirica “R. Malagoli” di Sassuolo.

Saranno otto gli appuntamenti, tutti a ingresso gratuito, in programma tra settembre 2023 e gennaio 2024, di notevole interesse musicale e rilevante livello interpretativo degli artisti coinvolti, che spazieranno dal grande repertorio lirico alla musica sacra al canto popolare (senza trascurare la formazione del pubblico con serate dedicate) e saranno ospitati nei luoghi culturali di maggior pregio di Sassuolo, Maranello e Modena.

Il cartellone si apre con due fra i melodrammi più amati della produzione lirica italiana di ogni tempo: Traviata (in programma sabato 16 settembre) e Cavalleria Rusticana (che sarà in scena venerdì 29 settembre); entrambe le recite, in forma semiscenica, saranno ospitate nell’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello e vedranno la presenza in scena di due cast di assoluto livello che includono grandi voci della scena lirica italiana (Tania Bussi, Maurizio Leoni, Alessandro Goldoni, Claire Nesti, Monica Minarelli, Roberto Brugioni) nei ruoli principali delle opere insieme a giovani talenti di grande interesse (Victoria Vasquez Jurado, Yoriko Okai, Alex Franzò, Xia Pengfei, Li Yixuan); l’accompagnamento musicale sarà affidato a Claudia Rondelli (maestro concertatore al pianoforte) e Veronica Medina (al violino).

La stagione musicale prosegue con due appuntamenti tradizionali organizzati dalla Corale Puccini per l’autunno sassolese: la Rassegna Corale “Città di Sassuolo”, in programma domenica 15 ottobre presso la Sala Don Magnani di Sassuolo, e la quasi quarantennale Messa dell’Artista che si terrà sabato 25 novembre presso il Duomo di S. Giorgio, in occasione della ricorrenza di Santa Cecilia, patrona della musica. La Rassegna Corale in particolare, giunta nel 2023 all’edizione numero 45, è un’occasione importante di scambio culturale e di conoscenza di realtà corali e repertori provenienti da fuori Regione: quest’anno l’occasione è di particolare interesse perché sarà ospite il Gruppo vocale “Sardos in su coro” proveniente da Colle Val d’Elsa (Siena), ensemble i cui componenti provengono da diverse zone della Sardegna e che si ritrovano insieme, “sul continente”, per conservare e tramandare la bellezza di una tradizione corale che ha radici antichissime.

Appuntamento di punta della rassegna è il Concerto di Natale, in programma sabato 16 dicembre nel Duomo di S. Giorgio di Sassuolo e domenica 17 dicembre nella Chiesa di Sant’Agostino di Modena; come da tradizione, la prima parte del concerto è monografica e viene dedicata ogni anno a un compositore diverso o a un tema peculiare: quest’anno sarà incentrata su Franz Joseph Haydn, uno dei padri del classicismo viennese insieme a Mozart e Beethoven, di cui verranno proposti alcuni lavori sacri piuttosto celebri (il Te Deum dedicato da Haydn all’imperatrice Maria Teresa d’Austria, il Tantum Ergo basato sulla melodia dell’inno tedesco, alcune arie dalla Missa in tempore belli e dall’oratorio “La Creazione”) accanto ad altri di rarissima esecuzione, come la deliziosa Missa brevis in fa maggiore composta da Haydn a 17 anni. La Corale Puccini sarà affiancata da un qualificato ensemble di voci soliste (i soprani Annalisa Curedda e Yoriko Okai, il baritono Giulio Riccò) e sarà accompagnata dall’Accademia Filarmonica di Sassuolo, un’orchestra di giovani e giovanissimi musicisti formatisi nei Conservatori della zona (Modena, Carpi, Reggio Emilia) che proprio quest’anno sono entrati a far parte integrante dell’Associazione, che li ha accolti con entusiasmo per investire sui giovani talenti del territorio dando loro occasioni di visibilità, opportunità di esibizione e di lavoro.

Il weekend precedente il concerto, domenica 10 dicembre all’Auditorium Bertoli di Sassuolo, la figura di Haydn, la sua produzione e la sua importanza verranno illustrate in un Incontro introduttivo al Concerto di Natale tenuto da Simone Guaitoli, aperto a tutto il pubblico di ascoltatori, coristi e appassionati (non è richiesta alcuna preparazione o conoscenza tecnicomusicale), in una formula coinvolgente con l’utilizzo di materiali multimediali ed esempi musicali.

La rassegna “In-Canto Musicale” si chiude infine sabato 6 gennaio 2024 nella Chiesa di S. Biagio a Maranello con il Concerto dell’Epifania, che vede la partecipazione di coro, solisti e ensemble strumentale, proseguendo la tradizione di questo appuntamento dopo lo straordinario successo e la sorprendente risposta dimostrata dalla comunità maranellese lo scorso anno.

 

Per informazioni:

http://scuolacoralepuccini.altervista.org/ – coralepuccinisassuolo@gmail.com

0536-810958

Grazie al “fiuto” di Hector la Polizia Locale sassolese recupera oltre un etto di droga

Grazie al “fiuto” di Hector la Polizia Locale sassolese recupera oltre un etto di drogaProseguono e si intensificano i controlli del nucleo di Polizia Giudiziaria del Comando di Polizia Locale di Sassuolo, coadiuvato dall’Unità Cinofila, mirati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

All’interno del parcheggio della Stazione di Reggio Emilia, da tempo attenzionato a seguito di varie segnalazioni ricevute, nel pomeriggio di martedì 5 settembre durante un controllo pianificato dell’area è stata rinvenuta, con il prezioso “fiuto” di Hector in dotazione all’Unità Cinofila, una rilevante quantità di sostanze stupefacenti contenuta in involucri. Si tratta di  106 gr. di hashish e 8 gr. di cocaina, posti sotto sequestro.

Alla vista degli Agenti, due persone si sono date immediatamente alla fuga, mentre altre 8 sono state identificate; una delle stesse è stata inoltre segnalata alla Prefettura di Modena, in quanto trovata in possesso di altra sostanza stupefacente per uso personale.

Da un’ispezione più approfondita del parcheggio, veniva recuperata una vettura elettrica marca Peugeot, in ottime condizioni, risultata oggetto di furto ed in fase di restituzione ai legittimi proprietari.

“Un presidio del territorio, costante ed attento – commenta il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – è indispensabile per contrastare un fenomeno tanto disgustoso e pericoloso quanto quello dello spaccio di sostanze stupefacenti. Grazie agli agenti della Polizia Locale ed ai tanti cittadini che ci supportano con segnalazioni, precise e dettagliate. I controlli verranno ulteriormente incrementati soprattutto in quelle zone dove è maggiore la frequentazione di minori”.

 

Più risorse per la sanità pubblica e universalistica: dall’Emilia-Romagna la richiesta per garantire finanziamenti stabili e adeguati

Più risorse per la sanità pubblica e universalistica: dall’Emilia-Romagna la richiesta per garantire finanziamenti stabili e adeguati“Quando le Aziende sanitarie locali produrranno le previsioni di bilancio, ho buona ragione di ritenere che sarà evidente il fatto che il nostro disavanzo potenziale, al netto delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale ancora da distribuire, coinciderà proprio con la quota parte prevista per l’Emilia-Romagna, il 7,5% dei 4 miliardi di euro che il ministro Schillaci ha chiesto al Governo. Se dunque il Governo investirà quanto necessario per la sanità nazionale, non ci sarà alcun bisogno di ricorrere a risorse extra della Regione per arrivare al pareggio di bilancio.

Al contrario, se queste risorse non dovessero essere stanziate, saremo costretti per il quarto anno consecutivo a una manovra straordinaria, dopo il miliardo di euro che abbiamo garantito negli ultimi tre anni di fronte alla mancata copertura delle spese Covid e del caro bollette da parte dello Stato: una situazione profondamente ingiusta, in particolare per una regione come la nostra, con una sanità pubblica forte, strutture e servizi territoriali diffusi. Non a caso, anche quest’anno il ministero della Salute ci ha confermato come prima Regione nell’erogazione del Lea, i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie”.

Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, intervenendo questa mattina in Commissione Salute dell’Assemblea legislativa, dove è iniziato l’iter della proposta di legge della Giunta alle Camere sul sostegno finanziario al Sistema sanitario nazionale.

La proposta di legge, approvata dalla Giunta lo scorso 31 luglio, intende portare al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del Servizio sanitario nazionale per riuscire a dare risposta alle nuove sfide e ai nuovi bisogni di cura e assistenza dei cittadini, e per evitare il collasso finanziario della sanità italiana.

Il progetto di legge è un inedito, come ha spiegato Donini anticipando anche i bilanci previsionali 2023 delle Aziende sanitarie – al momento il potenziale squilibrio complessivo si aggira sui 300 milioni di euro -, perché si pone l’obiettivo di stimolare e sensibilizzare il Parlamento affinché dalla prossima legge di bilancio in poi vi sia una adeguata crescita del Fondo sanitario nazionale commisurata ai parametri minimi per la sostenibilità finanziaria.

“Mai avremmo pensato – ha sottolineato l’assessore – di arrivare a definire un atto legislativo in una situazione in cui 21 Regioni su 21 da ormai diciotto mesi stanno dicendo la stessa cosa; qualche mese fa i presidenti di tutte le Regioni, indipendentemente dal loro orientamento politico, ricevuti dal ministro della Salute Schillaci hanno detto che mancano 4 miliardi di euro e non una cifra generica, perché siamo in grado di definire qual è il livello di sostenibilità del Fondo nazionale. Anche il ministro ha affermato pubblicamente che al fondo mancano 4 miliardi. In un Paese normale se 21 Regioni su 21 e il ministro in carica dicono che mancano 4 miliardi, ci si trova e si trovano i 4 miliardi. Siccome, però, nulla si sta muovendo in maniera significativa e in assenza di una evidenza pubblica di questo impegno, abbiamo promosso un nostro progetto di legge che spero sia approvato in ottobre, in tempo utile per sollecitare il Parlamento prima della legge di bilancio”.

L’assessore ha presentato l’impianto della proposta di legge auspicando da parte dei parlamentari la possibilità di trovare altre coperture, anche in parte diverse da quelle proposte dalla Regione. In un quadro, peraltro, in cui la sanità dell’Emilia-Romagna costa sicuramente di più rispetto alle entrate, per maggiori servizi, personale, strutture, attrattività, ma che sarebbe perfettamente in grado di mantenere i conti in equilibrio se lo Stato mettesse le risorse necessarie.

“Nessuno in quest’aula può dire che – ha concluso Donini – queste non sono le richieste che le Regioni hanno avanzato al Governo”.

 

Cosa prevede il progetto di legge

La proposta di legge di iniziativa regionale si inserisce in un contesto in cui la domanda di servizi sanitari e sociosanitari è in aumento perché la popolazione invecchia progressivamente e il Servizio sanitario nazionale, già oggi sottofinanziato rispetto alle necessità della popolazione, è in affanno rispetto alla copertura dei costi delle Regioni determinati dalla pandemia.

Sono tre i punti della proposta di legge.

Il primo riguarda l’incremento del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, a cui concorre lo Stato, su base annua dello 0,21% del prodotto interno lordo dal 2023 al 2027 fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo. Obiettivo che comporta un sostanzioso, ma necessario, incremento delle risorse: da 128,869 miliardi di euro (fabbisogno programmato nel 2023) a oltre 149 miliardi, per avvicinare l’Italia al livello di altri Paesi europei (come ad esempio Francia, Germania e Regno Unito).

Altro punto cardine del progetto di legge della Giunta, il superamento per le Regioni dei vincoli di spesa per il personale degli Enti del Servizio sanitario nazionale imposti dalla legge nazionale, ma anche il superamento di un altro limite, quello che riguarda il trattamento accessorio per il personale. In questo modo le Regioni potrebbero contare su uno strumento in più per fronteggiare il comune e grave problema della carenza di professionisti sanitari, che insieme alla mancanza di risorse adeguate costituisce un nodo fondamentale da sciogliere per la tenuta dell’intero sistema.

Il terzo articolo del progetto di legge riguarda, infine, la copertura finanziaria, che sarà garantita in prima battuta da maggiori risorse che dovessero rendersi disponibili dalla crescita economica prevista dalla Nota di aggiornamento al DEF – novembre 2022 e, in seconda battuta, da risorse derivanti dal contrasto all’evasione ed elusione fiscale e contributiva.

 

Mobilitazione del personale dell’inclusione scolastica

Mobilitazione del personale dell’inclusione scolasticaIl 14 settembre il personale dell’inclusione scolastica sarà in presidio, insieme alla FP CGIL, davanti le prefetture dell’Emilia – Romagna.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale per rivendicare un lavoro stabile, una retribuzione adeguata e la valorizzazione delle professionalità degli educatori e degli operatori che lavorano in questo ambito scolastico di ogni ordine e grado.

Sono lavoratrici e lavoratori occupati all’interno di appalti pubblici gestiti quasi esclusivamente dalle cooperative sociali, la cui condizione lavorativa è estremamente precaria, anche per coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Hanno contratti a tempo parziale ciclico (lavorano 9 mesi l’anno) ma non hanno né una stabilità oraria, né retributiva.

La loro presenza nelle scuole è soggetta alle variabili determinate dalla presenza degli alunni con disabilità nel corso dell’anno scolastico, oltre al fatto che durante i periodi di chiusura scolastica il personale resta a casa senza retribuzione.

A tale instabilità si aggiungono le retribuzione basse e la frammentazione dei luoghi dove il personale svolge l’attività lavorativa. È consuetudine che le lavoratrici e i lavoratori debbano spostarsi su più istituti scolastici per provare ad ottenere il raggiungimento del proprio orario lavorativo.

Eppure questa figura è determinante all’interno delle scuole perché si occupa sia degli aspetti educativi che assistenziali degli alunni disabili inseriti nelle classi. A testimonianza dell’impatto di questi lavoratori all’interno della scuola basti citare il fatto che in ogni provincia si contano svariate centinaia di educatori e di operatori alle dipendenze delle cooperative sociali.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’inclusione scolastica sono dei professionisti che rivendicano il giusto riconoscimento della loro professionalità, acquisita mediante il titolo di laurea di educatore professionale e con l’esperienza maturata nel corso degli anni.

Con la mobilitazione la FP CGIL intende sostenere i disegni di legge presentati nelle commissioni delle camere parlamentari per ottenere l’internalizzazione di tutto il personale operante nelle scuole, assicurandone la corretta contrattualizzazione e il giusto inquadramento professionale.

Il raggiungimento di questo obbiettivo permetterebbe la vera integrazione dell’educatore nelle scuole, con il diritto a partecipare ai consigli di classe, per non essere più percepito come un soggetto esterno; porterebbe a un ulteriore beneficio per l’inclusione dei disabili nell’attività didattica; darebbe una risposta alla condizione del personale stabilizzando la loro posizione contrattuale.

Per questo motivo nei presidi previsti davanti le prefetture la mattina del 14, il personale dell’inclusione scolastica e la FP CGIL chiederanno con forza l’approvazione e il finanziamento adeguato dei provvedimenti legislativi finalizzati all’assunzione all’interno della Pubblica Amministrazione di queste figure professionali.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 13 settembre 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 13 settembre 2023Nuvolosità variabile con temporanee schiarite, più probabili nelle ore centrali della giornata. Addensamenti, localmente associati a brevi piogge o deboli rovesci, più probabili sul settore occidentale e sui rilievi. Temperature minime in lieve aumento con valori tra 19 e 21 gradi, leggermente inferiori nelle aree extraurbane; massime in diminuzione nelle pianure interne, generalmente comprese tra 29 e 31 gradi. Venti deboli con temporanei rinforzi tra sud-ovest ed ovest sulle pianure, sud-occidentali sui rilievi. Mare poco mosso o quasi calmo.

(Arpae)

Riapre il 14 settembre il ponte Rosa sul Tiepido a Maranello

Riapre il 14 settembre il ponte Rosa sul Tiepido a MaranelloSono terminati i lavori di protezione idraulica alle fondazioni del ponte Rosa sul torrente Tiepido lungo la strada provinciale 569 in Comune di Maranello, che riaprirà dalle ore 12,00 di giovedì 14 settembre con una limitazione permanente di transito per i mezzi superiori a 26 tonnellate.

I lavori hanno avuto un importo complessivo di 750 mila euro e sono stati realizzati dalla ditta Pro Service costruzioni srl di Modena, comportando la chiusura totale del ponte, pedoni compresi, per due mesi dal 10 luglio.

Per i tecnici della Provincia di Modena «la limitazione permanente per i mezzi con massa superiore a 26 tonnellate è necessaria perché nel corso dell’esecuzione dell’intervento, una volta che abbiamo potuto concretamente visionare e verificare la struttura portante del ponte, ci siamo resi conto della sua complessità, che, con le nuove normative a seguito del crollo del ponte Morandi di Genova, ha comportato una riduzione della sua portata. La limitazione non riguarderà i mezzi del trasporto pubblico, che sarà quindi assicurato, specialmente in vista dell’imminente ripresa dell’anno scolastico».

Il ponte è stato realizzato nel 1862 con quattro archi di mattoni con un impalcato di lunghezza 45,70 metri dalla famiglia Rosa-Fiocchi e dalla ditta Soragni Francesco & Massimiliano di Maranello su progetto dell’ingegner Achille Fiocchi. Durante il periodo di competenza dell’Anas, negli anni ‘70, il ponte ha subito un ampliamento di carreggiata realizzato con cinque travi  prefabbricate di diversa lunghezza fra le due luci laterali e la luce centrale. Le pile e le spalle sono state ampliate con strutture in cemento armato e le fondazioni sono state ampliate sempre con opere in cemento armato.

L’impalcato è stato così ampliato con una larghezza di 10,20 metri e una larghezza carrabile di 7,70 metri.

Dal 2001 la strada statale 569 di Vignola è di competenza della Provincia di Modena che, nel 2004, a seguito dell’abbassamento dell’alveo del torrente Tiepido, ha realizzato un intervento urgente di consolidamento delle fondazioni con micropali e tiranti sulla spalla di soli micropali e barre passive di ancoraggio sulla pila e una cerchiatura della fondazione in cemento armato.

Quinta parete attiva il corso di teatro professionalizzante per ragazzi dai 14 ai 20 anni

Quinta parete attiva il corso di teatro professionalizzante per ragazzi dai 14 ai 20 anniGrazie al sostegno della Legge 14 della Regione Emilia Romagna e del Comune di Fiorano Modenese, Quinta Parete, associazione riconosciuta dal Ministero della Cultura attraverso l’art.17, organizza per il terzo anno di seguito il corso di teatro professionalizzante, una proposta unica ed originale per tutto il Distretto Ceramico.

Quinta Parete, che da più di 15 anni è un riferimento per tutta la comunità per il settore di formazione teatrale, per il terzo anno ha deciso di portare sul territorio un progetto rivolto ai ragazzi dai 14 ai 20 anni del territorio del Distretto Ceramico, volto ad indirizzarli ad intraprendere, dopo le Scuole Superiori, un percorso accademico per imparare la professione dell’attore.

Il corso professionalizzante è un progetto che nasce nel 2021 dalla volontà di Quinta Parete di offrire ai giovani una nuova opportunità socio-educativa che, oltre ad andare a colmare un buco nella rosa di offerte esistenti, sia capace di favorire il riconoscimento e lo sviluppo delle competenze degli adolescenti anche attraverso il loro diretto coinvolgimento.

Offrire un corso teatrale di questo tipo significa offrire ad un territorio di provincia un nuovo servizio che al momento esiste solo in alcune grandi città, oltre a ciò la presenza di questo percorso formativo sostiene ed incentiva le nuove generazioni a vedere il teatro non solo come una grande passione ma anche come un’opportunità lavorativa. Un modo per investire sui giovani, per formarli artisticamente e culturalmente.

“Dopo l’esperienza positiva di questi primi due anni, abbiamo deciso di proseguire il progetto continuando ad offrire un’opportunità per quei ragazzi che vogliono seguire un percorso più intensivo rispetto ad un percorso base di teatro approfondendo la loro formazione teatrale. L’idea nasce ormai tre anni fa insieme ai giovani che per molti anni hanno frequentato i corsi ordinari di Quinta Parete e che hanno sentito il bisogno di sviluppare competenze professionali nell’ambito attoriale, per prepararsi ad affrontare dei percorsi accademici. Il corso professionalizzante vuole essere uno spazio in cui giovani con la vocazione teatrale possono mettersi alla prova, incontrare professionisti ed approcciarsi ad un percorso professionale.” Spiega il direttore artistico del corso Enrico Lombardi.

Il corso si svolge a Fiorano Modenese e prevede lezioni di tecnica corpo, movimento, voce, dizione e la realizzazione di due spettacoli saggio in un anno.

Per quanto riguarda la parte tecnica il corso sarà condotto da Matteo Carnevali e Clelia Cicero al termine della quale metteranno in scena il primo saggio. La regia del secondo saggio, che sarà replicato più volte nel corso dell’anno nei teatri del Distretto, sarà curata da Julio Dante Greco, attore, regista e docente di teatro.

I posti sono limitati e su selezione, ma per la natura inclusiva che da sempre caratterizza Quinta Parete, non è basata sulle capacità attoriali dei ragazzi ma sulle motivazioni che li spingono a prendere questo impegno. I giovani che avessero intenzione di partecipare al corso dovranno inviare alla segreteria una lettera motivazionale entro il  25 settembre. Le iscrizioni al corso sono già aperte e il gruppo è quasi formato ma rimangono ancora alcuni posti disponibili.

Grazie al contributo della Regione Emilia Romagna anche quest’anno sarà attivata una borsa di studio per partecipare al corso e il  costo per tutti i partecipanti sarà calmierato.

Per qualsiasi informazione contattare Daniela 342 9337099 per i corsi di Sassuolo e Fiorano Modenese o inviare una mail a segreteria@quintaparete.org

L’Abecedario di Giuseppe Stampone al Festival Filosofia di Sassuolo

L’Abecedario di Giuseppe Stampone al Festival Filosofia di SassuoloIn occasione del Festival della Filosofia 2023, apre il 15 settembre al Palazzo Ducale di Sassuolo la mostra Abecedario – Global Education di Giuseppe Stampone, promossa da Marca Corona e Gallerie Estensi.

“Sono felice di partecipare al Festival della Filosofia con la mostra Abecedario, che ben si inserisce nel tema di quest’anno che mette al centro la parola e il linguaggio, su cui si concentra la mia ricerca artistica.” spiega Giuseppe Stampone.

L’esposizione, a cura di Lara Gaeta e R&P Contemporary Art, si sviluppa all’interno delle tre sale dell’Appartamento dei Giganti di Palazzo Ducale a Sassuolo e racconta un percorso partecipativo instaurato nell’autunno 2022 dall’artista con Marca Corona nella sede dell’azienda ceramica a Sassuolo.

Da questo dialogo sono nati tre abecedari: quello dell’artista con i dipendenti dell’azienda e gli altri con due classi del Liceo Artistico A. Venturi di Modena, ospitati in azienda per lavorare con Stampone.

Ogni abecedario rappresenta una riflessione collettiva sul linguaggio inteso nel suo ampio spettro di significati: dalla lettera dell’alfabeto, alla parola, fino al simbolo e alle icone (pop) che condizionano la quotidianità realizzati dall’artista nell’intimità del suo studio.

“Orizzonte è la parola manifesto che abbiamo scelto dall’Abecedario per rappresentare questa iniziativa e sintetizzare il legame tra Marca Corona e Palazzo Ducale, due realtà di Sassuolo la cui storia si è intrecciata nei secoli e che nel tempo hanno esteso il loro orizzonte, ponendolo spesso in relazione con la creatività degli artisti” – Lelio Poncemi, AD di Ceramiche Marca Corona.

 

GIUSEPPE STAMPONE

Abecedario – Global Education

15 settembre – 31 dicembre 2023

Palazzo Ducale Piazzale della Rosa, 10 Sassuolo

Apertura: dal martedì alla domenica (festivi infrasettimanali inclusi) 10.00 – 18.00

Aperture straordinarie durante il Festival della Filosofia: venerdì 15 settembre, sabato 16 settembre e domenica 17 settembre: 10.00 – 22.00

Sabato 16 settembre alle ore 17.00 l’artista Giuseppe Stampone e la curatrice Lara Gaeta raccontano il progetto.

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto di accesso a Palazzo Ducale.

Durante il Festival della Filosofia l’accesso a Palazzo Ducale è gratuito.

 

Fip Rise di padel: un successo allo Sporting Club Sassuolo

Fip Rise di padel: un successo allo Sporting Club SassuoloIl FIP Rise, torneo internazionale di padel ospitato dallo Sporting Club Sassuolo lo scorso weekend, ha messo in vetrina alcune delle migliori speranze azzurre: da Giulio Graziotti a Flavio Abate e Noa Bonnefoy, senza contare la vera star di questa manifestazione, lo spagnolo Jorge Ruiz, numero 43 della classifica mondiale World Padel Tour. Una bella occasione, che ha richiamato pubblico da tutta la provincia e tanti appassionati di questo sport in forte ascesa in Italia, al punto da registrare il tutto esaurito sul campo centrale dello Sporting.

Sul podio del doppio femminile sono salite Ares Llobera e Maite Cano Pou, due ragazze di origine spagnola e seconda testa di serie del torneo, che in finale hanno battuto per 6/3 6/3 la coppia italiana Valentina Tommasi e Caterina Baldi. Una partita a senso unico in favore delle straniere, che hanno primeggiato dal primo all’ultimo punto senza lasciare spazio alla più quotata coppia avversaria.

Nella categoria maschile, invece, Jorge Ruiz, insieme al compagno Giacomo Miccini, si è dovuto arrendere a Nicolas Brusa e Flavio Abbate con il punteggio di 6/4 6/4 nella semifinale della parte alta: nonostante la sua bandeca e alcuni tra i punti più spettacolari del torneo nulla è valso al gioco di coppia degli avversari. Nicolas e Flavio in finale hanno avuto la peggio contro la testa di serie numero 2 del seeding: Giulio Graziotti e Riccardo Sinicropi hanno lasciato solo sei games e conquistato il primo titolo FIP Rise di Sassuolo. Giulio Graziotti, classe 1998, ma esploso solo l’anno scorso, al punto da meritare le convocazioni ai Mondiali e agli European Games, è un giocatore adrenalinico e fisicamente molto dotato. Nel circuito internazionale fa coppia con Riccardo Sinicropi, un ambo perfetto, che con la sua sicurezza ed esperienza ha impostato tutti i punti fino alla conquista del match!

 

Chiusure notturne sulla A13, Tangenziale di Bologna e R14 Raccordo di Casalecchio

Chiusure notturne sulla A13, Tangenziale di Bologna e R14 Raccordo di CasalecchioSulla A13 Bologna-Padova e sulla Tangenziale di Bologna, per consentire lavori di pavimentazione, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

DALLE 22:00 DI LUNEDI’ 11 ALLE 6:00 DI MARTEDI’ 12 SETTEMBRE

Sulla A13 Bologna-Padova:

-sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Arcoveggio e Bologna Interporto verso Padova. Si precisa che la stazione di Bologna Arcoveggio sarà chiusa in entrata in entrambe le direzioni, Padova e Bologna.

In alternativa si consiglia:

per la chiusura del tratto: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la SS64, la SP3 e rientrare sulla A13 alla stazione di Bologna Interporto;

per la chiusura dell’entrata di Bologna Arcoveggio si consiglia:

verso Milano: Bologna Borgo Panigale, sulla A14 Bologna-Taranto;

verso Firenze: Sasso Marconi, sulla A1 Milano-Napoli;

verso Ancona: Bologna Fiera, sulla A14 Bologna-Taranto.

Sulla Tangenziale di Bologna:

-saranno chiusi gli svincoli che dalla Tangenziale di Bologna immettono all’ingresso della stazione di Bologna Arcoveggio.

Sulla A14 Bologna -Taranto:

-sarà inoltre chiuso l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova, per chi proviene da Ancona.

In alternativa si consiglia di uscire alla stazione autostradale di Bologna San Lazzaro, oppure Bologna Fiera. DALLE 22:00 DI MARTEDI’ 12 ALLE 6:00 DI MERCOLEDI’ 13 SETTEMBRE

Sulla A13 Bologna-Padova:

-sarà completamente chiusa la stazione di Bologna Arcoveggio, in entrata in entrambe le direzioni.

In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Bologna Fiera, sulla A14, o di Bologna Interporto sulla A13. DALLE 22:00 DI MERCOLEDI’ 13 ALLE 6:00D I GIOVEDI’ 14 SETTEMBRE

Sulla Tangenziale di Bologna:

-sarà chiuso lo svincolo che dalla Tangenziale di Bologna immette all’ingresso della stazione di Bologna Arcoveggio, per chi proviene da Casalecchio/A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo 7 BIS SS64 per Ferrara e rientrare dallo stesso, in direzione Padova.

DALLE 22.00 DI GIOVEDI’ 14 ALLE 6:00 DI VENERDI’ 15 SETTEMBRE

Sulla A13 Bologna-Padova:

-sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Interporto e Bologna Arcoveggio, verso Bologna.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Interporto, percorrere la SP3, via G. Marconi, SS64 Porrettana, Tangenziale di Bologna e rientrare sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio.

Sulla A14 Bologna-Taranto:

-sarà chiuso l’allacciamento con la A13 Bologna-Padova, per chi proviene dalla A1 Milano-Napoli ed è diretto verso Padova.

In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Fiera sulla A14 Bologna-Taranto e rientrare dalla stessa in direzione Padova.

DALLE 22.00 DI VENERDI’ 15 ALLE 6:00 DI SABATO 16 SETTEMBRE

Sulla A13 Bologna-Padova:

-sarà completamente chiusa la stazione di Bologna Interporto, in entrata e in uscita.

In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Altedo o Bologna Arcoveggio.

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Sul Raccordo di Casalecchio, per consentire lavori di pavimentazione, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

NELLE DUE NOTTI DI LUNEDI’ 11 E MARTEDI’ 12 SETTEMBRE, CON ORARIO 22:00-6:00

-sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e l’allacciamento con la A1 Milano-Napoli, in direzione di quest’ultima.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari:

per chi proviene da Ancona, uscire alla stazione di Bologna San Lazzaro sulla A14 e proseguire sulla Tangenziale, direzione A/1 Firenze;

per chi proviene da Padova, uscire alla stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova e proseguire sulla Tangenziale, in direzione A/1 Firenze. Contestualmente, sarà chiusa l’entrata della stazione di Bologna Casalecchio. Di conseguenza, chi percorre la Tangenziale e proviene da San Lazzaro di Savena/A14, dovrà uscire obbligatoriamente allo svincolo 1 “Nuova Bazzanese”; inoltre, saranno chiusi i rami di svincolo che dalla Nuova Bazzanese immettono all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio, per chi proviene sia da Vignola sia da Bologna città.

In alternativa si consiglia:

verso Milano, utilizzare la stazione di Bologna Borgo Panigale, sulla A14;

verso Firenze, percorrere l’Asse Attrezzato, la SS64 Porrettana, il Raccordo Sasso Marconi-Nuova Porrettana (R43) ed entrare sulla A1 attraverso la stazione di Sasso Marconi;

verso Ancona, utilizzare la stazione di Bologna San Lazzaro, sulla A14.

DALLE 22:00 DI MERCOLEDI’ 13 ALLE 6:00 DI GIOVEDI’ 14 SETTEMBRE

-sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A1 Milano-Napoli e l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto, in direzione di quest’ultima. La stazione di Bologna Casalecchio non sarà raggiungibile in uscita e sarà chiusa l’entrata verso la A14.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari:

per chi proviene da Milano, uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale e proseguire sulla Tangenziale di Bologna in direzione della A14;

per chi proviene da Firenze, uscire sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi, percorrere l’R43 Raccordo di Sasso Marconi e la SS64 Porrettana, per poi rientrare sulla A14 a Bologna Borgo Panigale per chi è diretto verso Milano o a Bologna San Lazzaro per chi è diretto verso Ancona, mentre potrà utilizzare la stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova, chi è diretto verso Padova.

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Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

-dalle 22:00 di martedì 12 alle 6:00 di mercoledì 13 settembre: sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e quello con la A14 Bologna-Taranto, verso Milano.

In alternativa, percorrere il Raccordo di Casalecchio, uscire alla stazione di Bologna Casalecchio, immettersi sulla Tangenziale di Bologna verso San Lazzaro e uscire allo svincolo 3 “Ramo Verde”, proseguire poi sul Ramo Verde ed entrare sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale;

-nelle due notti di mercoledì 13 e giovedì 14 settembre, con orario 22:00-6:00: sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Firenze.

In alternativa, chi proviene da Milano ed è diretto verso Firenze potrà uscire sulla A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale, percorrere il Ramo Verde e la Tangenziale di Bologna verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, per poi entrare sul Raccordo di Casalecchio attraverso la stazione di Bologna Casalecchio e proseguire in direzione della A1/Firenze.

“Italia Loves Romagna”, da concerto Campovolo 3 milioni di euro per 6 progetti su arte e cultura

“Italia Loves Romagna”, da concerto Campovolo 3 milioni di euro per 6 progetti su arte e culturaTre milioni di euro per 6 progetti nella Romagna alluvionata. Sono i fondi raccolti grazie al concerto “Italia Loves Romagna”, tenutosi all’Arena di Campovolo lo scorso 24 giugno per sostenere la ricostruzione di luoghi simbolo dell’arte e della cultura nei territori colpiti dall’alluvione.

La cerimonia di consegna del ricavato dello spettacolo si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Cultura.
La somma è stata così ripartita: 800mila euro a Cesena per la Biblioteca Malatestiana; 800mila euro a Faenza (Ra) per la Scuola di Musica “Giuseppe Sarti”; 800mila euro a Forlì per l’Archivio Comunale; 200mila euro a Dovadola (Fc) per la Rocca dei Conti Guidi di Dovadola; 200mila euro a Tredozio (Fc) per la Biblioteca Comunale; 200mila euro a Solarolo (Ra) per l’Oratorio dell’Annunziata.

“Siamo molto vicini alla Romagna e questa iniziativa è un importante tassello di una serie di impegni- ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano-. Il Governo, su mia proposta, ha deciso di destinare un euro per ogni ingresso ai musei italiani a questo territorio, tra tre mesi avremo un gruzzoletto sostanzioso che metteremo a disposizione del recupero e della tutela del patrimonio artistico-culturale della Romagna. C’è di più: con il commissario Francesco Paolo Figliuolo stiamo dialogando su come spendere con efficacia un avanzo sulla linea dell’architettura rurale del PNRR da utilizzare per la ricostruzione di casali e fabbricati di tipo rustico danneggiati dall’alluvione”.

“Desidero ringraziare tutti per i fondi raccolti in occasione di quello straordinario evento di solidarietà che è stato ‘Italia Loves Romagna’, testimonianza concreta della generosità degli italiani nei confronti del dramma che ha colpito la nostra Regione- ha sottolineato il presidente Stefano Bonaccini nel corso della conferenza stampa-. Rinnovo il mio grazie al ministro Sangiuliano e al sottosegretario Mazzi per la collaborazione, a tutti gli artisti che hanno reso possibile il concerto, e soprattutto a chi ha donato: con i soldi raccolti finanzieremo sei progetti legati ad altrettanti beni culturali colpiti dell’alluvione. Vogliamo ripartire presto e bene e farlo anche da un settore fondamentale come la cultura e il patrimonio storico-artistico”.

Per il sottosegretario Gianmarco Mazzi “questa è un’iniziativa inedita: non ricordo nel passato che un ministero si sia mai fatto promotore di un grande evento di spettacolo e di solidarietà. Gli artisti, che hanno partecipato a titolo gratuito e che ringrazio, sono un’anima della cultura popolare e hanno una caratteristica: appartengono a un mondo che, a parte la pausa del periodo della pandemia, non riceve e non chiede finanziamenti pubblici, però è il primo che risponde quando gli si rivolge un appello. Abbiamo raccolto tre milioni di euro e abbiamo fatto lavorare anche molte persone: il risultato ci inorgoglisce. Credo che sia un’esperienza da ripetere”.

La Rai ha seguito l’evento in diretta su Rai1 e Radio2 e, in contemporanea con il concerto, la Direzione Contenuti Digitali e Transmediali ha realizzato una diretta, dal titolo “Italia Loves Romagna – Il Backstage”, visibile in streaming sulla piattaforma RaiPlay: un racconto da dietro le quinte dell’evento, condotto da Andrea Delogu. Un modo per sostenere ulteriormente la raccolta fondi. Anche l’Antoniano di Bologna è stato partner tecnico della raccolta fondi in favore dell’Associazione “Italia Loves Romagna”.

Sul palco si sono esibiti Blanco, Andrea Bocelli, Elisa, Elodie, Emma, Giorgia, Irama + Rkomi, Luciano Ligabue, Madame, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Negramaro, Laura Pausini, Max Pezzali, Salmo, Tananai, Zucchero. E, ancora, vi è stata la partecipazione straordinaria di Amadeus, Alessia Marcuzzi, Giorgio Panariello e Francesca Fagnani.

Il concerto “Italia Loves Romagna” ha visto anche la presenza di una super band di 10 elementi e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori italiani formata da 63 giovani musicisti che, per questa occasione, provenivano prevalentemente dalla Romagna e dall’Emilia. La direzione musicale dell’evento è stata curata da Leonardo De Amicis e Carlo Di Francesco.

Scuole superiori provincia di Modena, 28,4 milioni di investimenti

Scuole superiori provincia di Modena, 28,4 milioni di investimentiAmmontano ad oltre 28 milioni di euro, gli investimenti della Provincia di Modena sugli istituti scolastici superiori nel territorio comunale di Modena avviati lo scorso anno e in corso di realizzazione con i finanziamenti messi a disposizione dal Pnrr, distribuiti in 32 cantieri che comprendono tra l’altro miglioramenti sismici, energetici e impiantistici, oltre a nuovi edifici scolastici e palestre, anche per far fronte all’aumento della popolazione scolastica che per l’anno 2023/2024 conta 15.544 studenti, 327 in più rispetto lo scorso anno.

Di questi lavori, 19 sono già conclusi per un importo complessivo di otto milioni di euro, 11 cantieri sono in corso di realizzazione per un importo di 15,6 milioni di euro, mentre due sono attualmente in fase di gara per 4,7 milioni di euro e partiranno nei prossimi mesi.

In particolare, sono in fase di esecuzione all’istituto Corni di Largo Aldo Moro, i lavori di miglioramento sismico delle palazzine A e B, la messa in sicurezza delle facciate esterne la ristrutturazione della palazzina ottogonale, per un valore complessivo di oltre quattro milioni di euro, i lavori di miglioramento sismico al Fermi, sia per quanto riguarda l’edificio scolastico che la palestra, per oltre 3,2 milioni di euro, il muovo edificio scolastico al polo Selmi Corni (la cosiddetta scuola jolly) per oltre 3,4 milioni di euro, il miglioramento sismico e la ristrutturazione dell’aula magna del Barozzi per 3,8 milioni di euro oltre ad interventi di manutenzione straordinaria e impiantistica per un milione e 100 mila euro in diversi istituti.

Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «lo sforzo messo in campo dalla Provincia nel territorio modenese è significativo e rappresenta una priorità il nostro Ente, che sta operando contemporaneamente su 11 cantieri per ridurre al minimo i disagi a studenti, insegnanti e famiglie e per consegnare scuole moderne, innovative e sostenibili. Grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr – prosegue Braglia – possiamo realizzare interventi attesi da anni, pur consapevoli del grande sforzo tecnico che questo comporta, sia per quanto riguarda i tempi di conclusione dei cantieri, che per le rendicontazioni delle opere, essenziali per avere la garanzia dei contributi. Per questo ringrazio tutta la struttura della Provincia, per l’ottimo lavoro che sta svolgendo».

Oltre ai cantieri in corso, sono in fase di gara e aggiudicazione i lavori di realizzazione della nuova palestra del polo Selmi Corni del valore di 3,2 milioni di euro e della ristrutturazione della palestra dell’istituto Barozzi per 1,5 milioni di euro.

Per il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli «si conferma la grande attrattività della rete scolastica modenese per tutto il territorio provinciale e anche oltre. Le possibilità formative, la qualità dell’insegnamento e i servizi connessi al capoluogo sono elementi positivi che spingono le famiglie e gli studenti a iscriversi ai licei e agli istituti tecnici e professionali presenti in città. Dobbiamo continuare a investire, anche attraverso interventi di rigenerazione, per garantire scuole accoglienti, sicure, moderne, tecnologicamente avanzate, sempre più in sintonia con l’innovazione che caratterizza il nostro territorio, così competitivo in tanti settori economici». Per il sindaco, inoltre, è «necessario sviluppare sempre di più il rapporto con le imprese, con la formazione superiore (Its Maker), con il sistema universitario», mentre al Governo Muzzarelli chiede «garanzie sulle risorse per gli investimenti, superando i dubbi sulla programmazione del Pnrr, e una scelta chiara per la scuola che, insieme alla sanità, deve essere in cima all’agenda della politica: bisogna superare la precarizzazione degli insegnanti e assicurare gli interventi necessari».

Per l’anno scolastico 2023/2024 gli studenti iscritti alle scuole superiori di Modena sono 15.544, su un totale provinciale di 35.886 studenti e con un incremento, per il bacino modenese, di 327 alunni.

 

MODENA: SCUOLE SUPERIORI AL VIA PER 15,544 STUDENTI. 327 ISCRITTI IN PIÙ, QUASI UN TERZO ANDRANNO AL CORNI

Per l’anno scolastico 2023/2024 gli studenti iscritti alle scuole superiori di Modena sono 15.544, su un totale provinciale di 35.886 studenti e con un incremento, per il bacino modenese, di 327 alunni.

Gli aumenti più significativi si registrano all’istituto di istruzione superiore Corni, con 128 iscritti in più rispetto lo scorso anno ed un numero complessivo di 2076 alunni. In aumento anche il Guarini con 709 studenti (58 in più) e il Cattaneo con 1401 studenti (71 in più rispetto lo scorso anno).

Aumentano gli studenti anche al Wiligelmo, con 39 iscritti in più e un totale di 1114, al Venturi con 35 studenti in più per 1633 alunni iscritti, così come al Selmi con 29 studenti in più per 1826 alunni, e al Sigonio con 1055 studenti, 27 in più rispetto allo scorso anno scolastico. In linea con i dati dell’anno scorsi ci sono il Tassoni con 1134 iscritti, l’ipsia Corni con 752 studenti e il Fermi con 1213 alunni, mentre sono in calo gli iscritti al Muratori San Carlo, con 1382 alunni, 29 in meno rispetto al 2022, e al Barozzi con 1249 studenti, 49 in meno sullo scorso anno.

Complessivamente, gli studenti modenesi saranno distribuiti in classi 661 classi, 10 in più rispetto lo scorso anno, rese disponibili grazie alle riorganizzazioni interne degli istituti.

 

SCUOLE MODENESI: I CANTIERI AL POLO SELMI CORNI. NUOVA “SCUOLA JOLLY” E LAVORI ANTINCENDIO

Sono in corso di realizzazione i lavori della nuova palazzina scolastica di Modena nell’area del polo scolastico di via Galilei che attualmente ospita gli istituti Selmi e Corni, per un importo complessivo di 3,4 milioni di euro, che avrà una lunghezza di circa 45 metri per un’altezza di quasi nove metri e conterrà 17 aule su una superficie di 1600 metri quadrati, dove potranno essere ospitati gli studenti delle scuole del territorio coinvolte da eventuali interventi strutturali e manutentivi che rendano inagibili i locali impedendo lo svolgimento regolare dell’attività didattica.

Le lavorazioni, che sono realizzate da Batea società cooperativa di Concordia e si concluderanno entro il 2024, non interferiranno con le attuali attività didattiche degli istituti Selmi e Corni, poiché si tratta di un edificio autonomo non direttamente adiacente agli altri fabbricati, nell’area posta tra la nuova palazzina e la chiesa confinante.

Inoltre, sempre nell’area del polo scolastico, è in corso un intervento per la realizzazione di nuovi impianti antincendio e di una vasca di accumulo alla palazzina del Corni, per un importo complessivo di 800mila euro realizzati dalla ditta Electra srl di Casalecchio di Reno (Bologna).

Si tratta di un cosiddetto “anello antincendio”, che consiste nel rifacimento degli impianti speciali antincendio interni e di una vasca di accumulo a servizio dell’intero polo scolastico.

I lavori interni sono già conclusi, mentre restano da completare alcune lavorazioni all’esterno dell’edificio, senza che interferiscano con le lezioni e le attività didattiche.

 

MODENA, INTERVENTO ALLA PALESTRA DEL BAROZZI. 1,5 MILIONI DI EURO PER MIGLIORAMENTO SISMICO E IMPIANTI

Partiranno entro l’anno, alla palestra dell’istituto Barozzi a Modena, i lavori di miglioramento sismico e rifacimento di impianti e finiture, per un importo complessivo di un milione e 500mila euro, finanziati con fondi Pnrr da parte del Ministero dell’istruzione e del merito nell’ambito del piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.

In particolare, i lavori riguardano il miglioramento sismico della struttura mediante la fasciatura dei pilastri con fibre di carbonio e l’utilizzo di fibre metalliche longitudinali su pilastri e travi, di fibre di vetro per il consolidamento delle tamponature in muratura e la realizzazione di controventi metallici sulle campate della struttura, così da garantire un maggior irrigidimento dell’edificio. Inoltre sarà sostituita la struttura di copertura della palestra così da assicurare una migliore impermeabilizzazione e l’isolamento termico, oltre al rifacimento delle finiture degli spogliatoi, della pavimentazione dei campi di gioco e degli impianti.

La palestra fa parte del complesso scolastico dell’Istituto tecnico economico statale Jacopo Barozzi, realizzato tra il 1953 ed il 1959, che attualmente ospita 1249 studenti suddivisi in 54 classi.

 

A NOVEMBRE PARTE LA NUOVA PALESTRA AL POLO LEONARDO. CI SARANNO DUE CAMPI DA GIOCO E PANNELLI FOTOVOLTAICI

Una nuova palestra, per rispondere alle esigenze didattiche crescenti, sarà realizzata nell’area del polo scolastico Leonardo, a Modena, che ospita gli istituti superiori Corni e Selmi, grazie ad un nuovo finanziamento da parte del ministero dell’Istruzione, che ha assegnato alla Provincia di Modena due milioni e 500mila euro per la sua costruzione.

La nuova palestra del Corni – Selmi, potrà essere utilizzata contemporaneamente dai due istituti scolastici, realizzando due campi da gioco da 450 metri quadrati ciascuno, suddivisibili con tendone movimentabile. Inoltre l’edificio, che avrà una superficie complessiva di 1.350 metri quadrati, sarà dotato di spogliatoi indipendenti per le classi dei due istituti, da uno spogliatoio per i docenti, oltre all’infermeria e una tribuna per il pubblico.

Gli impianti di riscaldamento e raffrescamento saranno realizzati tenendo conto dell’efficientamento energetico degli edifici, grazie a pannelli fotovoltaici che permetteranno di coprire gran parte del fabbisogno energetico.

La palestra sarà realizzata in adiacenza al plesso scolastico e sarà collegata al campus con un percorso rettilineo ciclopedonale e sarà realizzata una pensilina coperta per garantire una maggiore protezione degli studenti dagli agenti atmosferici.

I lavori dovranno essere aggiudicati entro l’anno, così da poter completare l’intervento entro i primi mesi del 2026 e non comporteranno interruzioni dell’attività didattica, poiché saranno realizzati in una zona non adiacente alle aule dei due istituti.

Attualmente l’Istituto di Istruzione Superiore “Selmi” con indirizzo liceo linguistico e tecnico biologico conta a 1826 studenti per 75 classi mentre la sede distaccata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Corni” ospita 2076 studenti per 87 classi, e le due palestre esistenti non garantiscono la copertura del calendario scolastico settimanale, oltre a quello extrascolastico utilizzato da associazioni sportive al pomeriggio e alla sera.

 

Festivalfilosofia 2023: i mondi della parola. Dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi, Sassuolo

Festivalfilosofia 2023: i mondi della parola. Dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi, SassuoloPiazze e cortili ospiteranno 53 lezioni magistrali in cui grandi personalità del pensiero filosofico discuteranno la centralità del linguaggio, della lingua e della presa di parola in un’epoca – caratterizzata dal dominio della comunicazione – che paradossalmente sembra tuttavia indebolirla. Analizzando la situazione del discorso nella sfera pubblica, emergeranno i punti critici della comunicazione politica contemporanea. Nel campo delle relazioni sociali si mostrerà quanto la parola debba essere costantemente curata per evitare il degrado dei rapporti tra le persone, come nei casi dei linguaggi d’odio e delle problematiche di genere. Portando a valore i contributi della ricerca scientifica e tecnologica, si discuterà la questione del linguaggio tanto dal punto di vista evoluzionistico, quanto da quello delle sue codificazioni tecnologiche e algoritmiche. Sulla scorta dei principali modelli filosofici e delle loro genealogie, si traccerà anche il quadro del rapporto tra scrittura e immagine, per mostrare i punti di contatto tra piano espressivo e piano figurativo.

Una decina di appuntamenti saranno nel segno della conversazione e del dibattito, sia per mettere a confronto diverse posizioni filosofiche, sia per generare un incontro fra teorie ed esperienze artistiche.

L’edizione 2023, mentre conferma lo stretto legame con i maggiori protagonisti del dibattito filosofico, presenta venticinque voci nuove. Tutte le autrici e gli autori stranieri, con due sole eccezioni, sono al loro debutto al festival.

Tra i protagonisti ricorrenti si ricordano, tra gli altri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari (componente del Comitato scientifico del festival), Barbara Carnevali (componente del Comitato scientifico del festival), Donatella Di Cesare, Roberto Esposito, Maurizio Ferraris (Lectio “Confindustria Emilia Area Centro”), Umberto Galimberti, Natalino Irti, Michela Marzano, Stefano Massini (Lectio “Rotary Club Gruppo Ghirlandina”), Salvatore Natoli, Massimo Recalcati (Lectio “BPER Banca”).

Tra chi è al “debutto”: Claudia Bianchi, Alex De Voogt, Silvia Ferrara, Tim Ingold, Sverker Johansson, David Le Breton, Franco Lo Piparo, Eva Meijer (Lectio “Gruppo Hera”), Cecilia Robustelli (Lectio “Coop Alleanza 3.0”), Gisèle Sapiro, Françoise Waquet, Maryanne Wolf.

Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: studiose e studiosi autorevoli commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della parola.

Per il pubblico del web, alle ore 18 di ciascun giorno sarà trasmessa in diretta una lezione sui canali del festival, in attesa della pubblicazione dell’intero programma la settimana successiva alla manifestazione.

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo (ancora in corso di ultimazione) coinvolgerà performance, musica e spettacoli dal vivo. Mentre diversi appuntamenti espositivi saranno dedicati alla questione del rapporto tra parola e immagine – attraverso un lavoro sulla scrittura o sui prompt linguistici che presiedono alla generazione delle immagini – una serie di esperienze laboratoriali e partecipative metterà in pratica e in scena l’esercizio della presa di parola, coinvolgendo le questioni del multilinguismo, della lingua madre, delle lingue generazionali, delle pratiche affermative di soggettività.

Tra i partecipanti: Alessandro Bergonzoni con le sue sperimentazioni linguistiche e concettuali; Gino Castaldo con un racconto di come le parole dei cantautori abbiano plasmato l’immaginario degli italiani; Ascanio Celestini con una narrazione sulla voce collettiva dell’eccidio delle Fosse Ardeatine; Mariangela Gualtieri con un rito della voce poetica; Monica Guerritore con una riflessione su estetica e pratiche artistiche; Saverio Raimondo con una lezione-spettacolo sull’incerto futuro della satira; Pablo Trincia con una testimonianza sul podcast come dispositivo di racconto.

Oltre trenta le mostre e installazioni proposte in occasione del festival da un’ampia rete di istituzioni artistiche pubbliche e gallerie private.

L’insieme del programma creativo coinvolge e sintonizza tematicamente una rete di oltre 160 partner culturali.

L’edizione 2023 sarà dedicata alla questione della “parola”. In 53 lezioni magistrali saranno affrontate le varie declinazioni di questo tema, per discutere la centralità del linguaggio, della lingua e della presa di parola in un’epoca – caratterizzata dal dominio della comunicazione – che paradossalmente sembra tuttavia indebolirla. Analizzando la situazione del discorso nella sfera pubblica, emergeranno i punti critici della comunicazione politica contemporanea. Nel campo delle relazioni sociali si mostrerà quanto la parola debba essere costantemente curata per evitare il degrado dei rapporti tra le persone, come nei casi dei linguaggi d’odio e delle problematiche di genere. Portando a valore i contributi della ricerca scientifica e tecnologica, si discuterà la questione del linguaggio tanto dal punto di vista evoluzionistico, quanto da quello delle sue codificazioni tecnologiche e algoritmiche. Sulla scorta dei principali modelli filosofici e delle loro genealogie, si traccerà anche il quadro del rapporto tra scrittura e immagine, per mostrare i punti di contatto tra piano espressivo e piano figurativo.

Strutturato per gruppi di questioni, il programma filosofico porterà pertanto in primo piano un lessico concettuale a più voci nel quale si confronteranno prospettive filosofiche plurali e talora in contrasto, anche attraverso alcuni dibattiti che faranno emergere posizioni differenti.

  1. Parola comune: politica e sfera pubblica

Il punto di partenza del programma è la situazione della parola e del linguaggio comune in questa attuale fase delle nostre società. Fondata sull’uso e indispensabile medium per la generazione di significati condivisi, la parola comune per eccellenza è quella della sfera pubblica, là dove emergono i processi di deliberazione sugli affari di tutti, con le complessità e le patologie determinate da una certa impostazione della comunicazione contemporanea. Tre sono i gruppi di interventi che mettono a fuoco altrettanti aspetti della questione.

In una prima sottotraccia si discuteranno le forme della comunicazione politica nelle attuali democrazie esecutive e decidenti, in cui sembra restringersi lo spazio del discorso pubblico. Carlo Galli ricostruirà questi processi, appellandosi al nesso che deve crearsi tra istituzioni rappresentative e costruzione dell’opinione pubblica. Cass Sunstein indicherà viceversa una caratteristica della discussione pubblica nell’epoca digitale, ovvero il meccanismo di polarizzazione che mira a ridurre ogni questione pubblica a termini dualistici. Massimiliano Panarari esaminerà le conseguenze della comunicazione disintermediata – tra vantaggi di accesso e rischi di manipolazione – per capire cosa resta della sfera pubblica in questo scenario. Da una diversa prospettiva, David Le Breton soppeserà le trasformazioni (e per certi versi la scomparsa) della conversazione nella nostra epoca individualizzata, con tutto quello che ciò comporta per la genesi di un foro pubblico. A un linguaggio specializzato – quello scientifico e culturale – è dedicato l’intervento di Françoise Waquet, che mostrerà il ruolo del regime di oralità nella trasmissione del sapere, in una lezione nella quale il concetto stesso di festival culturale – ovvero un evento essenzialmente fatto di parola e opinione – diverrà oggetto d’esame.

Una seconda sottotraccia sarà dedicata alla responsabilità – non solo intellettuale, ma civica – di prendere la parola sulle questioni comuni. Gisèle Sapiro traccerà un campo discorsivo fatto dell’interazione tra legislazione, censura e impegno nella circolazione di opinioni d’autore, mentre Ivano Dionigi proporrà modi per riformulare un lessico civile che dia peso a parole valoriali spesso fraintese o stancamente ripetute.

Una terza sottotraccia indica il ruolo della lingua nella costruzione delle comunità, evidenziando come le politiche linguistiche del potere abbiano spesso ambizioni imperiali. Giuseppe Antonelli prenderà Dante a esempio di una lingua, il volgare, pensata come comune e futura, mentre Vittorio Emanuele Parsi, in tutt’altro contesto, ricostruirà il valore di propaganda delle identità etno-linguistiche, segnatamente nel caso delle comunità russofone ucraine.

 

  1. “Fare cose con le parole”

A un livello più granulare degli usi del linguaggio, si nota come il senso delle parole stia in ciò che tramite esse facciamo, in particolare nei confronti altrui. La parola è un fenomeno pragmatico, perché istituisce relazioni tra persone. Si delinea così il suo significato intersoggettivo e pubblico. Questo carattere performativo e politico verrà esaminato lungo tre assi particolarmente rilevanti per l’esperienza collettiva.

In una lezione architettonica, Salvatore Natoli mostrerà come, entrando nel circuito dello scambio comunicativo, la parola possa perdere l’aura di corrispondenza col mondo e possa divenire semplice fantasma di verità, potente strumento di inganno e mistificazione. Questa perdita di innocenza è la radice ineludibile di ogni patologia della comunicazione. Questo tuttavia non è un destino segnato, perché, come mostrerà Stefano Massini (Lectio “Rotary Club Gruppo Ghirlandina”), le parole sono capaci non solo di invettiva, ma anche di elogio, non solo di odio, ma anche di amore. Gli farà eco Umberto Curi, che mostrerà come l’ascolto sia la prima delle forme di terapia e di cura.

Alla delicatezza e urgenza dei linguaggi performativi, tra odio e rispetto, violenza simbolica e reale, sono dedicati quattro interventi che da differenti prospettive gettano luce sulla questione. In un intervento quadro, Massimo Recalcati discuterà i traumi che la parola può generare nella psiche, anche attraverso quelle “parole-proiettile” che possono lasciare ferite di lunga durata nell’inconscio (Lectio “BPER Banca”). Mentre Claudia Bianchi procederà a una definizione e classificazione dei linguaggi di denigrazione, anche per valutarne le specificità, Francesca Piazza risalirà al prototipo dei duelli omerici per mostrare il carattere antagonistico del linguaggio con i suoi effetti reali. Michela Marzano, viceversa, discuterà delle trappole che si annidano nel linguaggio quando il consenso non è tale, ma è cedimento alla prepotenza e alla violenza.

Ciò conduce a un secondo terreno in cui misurare il valore performativo della lingua, ossia il caso dei linguaggi di genere, di nuovo con tre interventi complementari. Cecilia Robustelli (Lectio “Coop Alleanza 3.0”) discuterà il modo in cui registri linguistici connessi al genere siano un caso esemplare di una comunicazione che si voglia equa, perché fondata sull’uguale rispetto, e sostenibile, cioè capace di costruire un’ecologia non tossica della lingua. Alessandro Carrera, soprattutto a partire da esperienze di codifica linguistica americana, mostrerà certi parossismi delle odierne politiche di correzione linguistica. In un dibattito, format che il festival “sperimenta” in una nuova forma, Anna Maria Lorusso e Giorgia Serughetti faranno il punto sulle politiche linguistiche di genere e la loro relazione con la democrazia, anche evidenziando lo scarto tra innovazioni intenzionali nella morfologia delle parole e processi evolutivi della lingua.

Un terzo terreno nel quale la trasformazione dei codici linguistici e culturali investe l’identità collettiva è quello della cosiddetta “cancel culture”: il progetto di “de-colonizzazione” delle tradizioni culturali è oggetto di una conversazione tra Maurizio Bettini e Simone Verde, che si muoverà tra il canone classico e tradizioni di più recente invenzione, attraversando diverse “piattaforme” come il corpus letterario e l’istituzionalizzazione dei musei.

Una conversazione tra Massimo Cacciari e Natalino Irti discuterà la relazione tra lettera e spirito, testo e contesto, in uno dei codici linguistici maggiormente istitutivi e performativi, ovvero quello del diritto, nel quale gli enunciati prendono valore di norma e hanno forza obbligante.

Alessandro Bergonzoni interverrà in modo pirotecnico, in una messa in opera del carattere sperimentale della lingua, che mostrerà come l’inventiva generi mondi e sguardi.

 

  1. Pensiero, linguaggio, mondo

In un interludio teorico, si discute lo statuto fondativo della parola e del linguaggio in tre mosse. Questa pista ricostruisce dapprima alcune genealogie culturali del rapporto tra parole e mondo, per mostrare i complessi intrecci originari tra pensiero, linguaggio e ragione, nonché le differenti modalità con cui si stabiliscono le corrispondenze tra linguaggio, cose e rappresentazione in civiltà quali la classica, la biblica e la cinese antica.

Tre appuntamenti sono dedicati poi alla questione del linguaggio come facoltà e dispositivo: si discute qui se apparteniamo al linguaggio o se esso sia solo uno strumento, e se ne indica il valore d’uso, come forma di vita dotata di regole. Infine una terza sottotraccia ne presenta il carattere istitutivo, per cui il linguaggio, pur essendo sempre immerso nel mondo storico, genera mondi e quindi processi di cambiamento.

Al valore di “logos” come pensiero, ragione e linguaggio, questione iniziale della filosofia, è dedicata la lezione di Massimo Cacciari, membro del Comitato scientifico del festivalfilosofia. Per dare senso culturale e storico al modo in cui la parola è stata riferita al mondo, si ricostruiranno alcune scene originarie: Enzo Bianchi mostrerà il modo in cui nel Genesi si dà il nome al Creato, mentre Anne Cheng discuterà le corrispondenze tra linguaggio e realtà nel pensiero cinese antico. Al modo in cui il “logos” è anche voce, recuperando la relazione tra ritmo e parola, è dedicato l’intervento di Markus Ophälders.

Una delle questioni più rilevanti della discussione filosofica è quella se noi siamo linguaggio, cioè se pensiero e facoltà del linguaggio siano co-appartenenti, oppure se abbiamo linguaggio, ovvero se la capacità di parola sia qualcosa di non coincidente con la nostra natura, una funzione che possediamo ma che non ci esaurisce. A questi due estremi sono dedicati gli interventi, rispettivamente, di Donatella Di Cesare e Paolo Virno. Viceversa, mettendo a frutto la prospettiva della filosofia di Wittgenstein, Luigi Perissinotto mostrerà l’importanza dell’idea di gioco linguistico, uso e forma di vita nella costruzione di una teoria avanzata del significato.

Roberto Esposito, da una prospettiva che eccede l’approccio analitico della teoria degli atti linguistici, si soffermerà sul carattere istitutivo della parola, sempre già impastata di relazioni storiche ma anche sempre capace di generare il nuovo.

Al senso di spaesamento generato quando le parole non corrispondono più al mondo è dedicato l’intervento di Umberto Galimberti.

 

  1. Evoluzioni e innovazioni

Sempre sul crinale tra natura e artificio, la parola e il linguaggio fanno emergere da un lato questioni di evoluzione biologica e culturale, mentre dall’altro sono immersi in processi di innovazione anche tecnologica che ne mettono alla prova, ma anche ne illuminano, il senso.

Sul piano scientifico, Sverker Johansson mostrerà come la chiave evolutiva del linguaggio sia consistita nella cooperazione, e che il proto-linguaggio di Sapiens sia stato il frutto della correlazione tra fiducia, creatività e apprendimento sociale. Per comprendere alcune caratteristiche dell’apprendimento linguistico di Sapiens è fondamentale porsi la questione della decifrazione delle “grammatiche” animali: lo studio dei linguaggi animali, come mostrerà Eva Meijer (Lectio “Gruppo Hera”), getta luce sul ruolo di gesti, imitazione e pratica nella genesi della comunicazione delle specie e tra le specie. Maryanne Wolf si soffermerà invece su una specializzazione non prevista dall’evoluzione neurobiologica del cervello, ma determinata da fattori culturali, ovvero l’attivazione di circuiti cerebrali specifici che presiedono all’atto della lettura: tale capacità è stata sviluppata dalla nostra specie dopo un lungo percorso di appropriazione simbolica dei segni culminato con la scrittura. Analogamente, Andrea Moro mostrerà come la capacità ricombinatoria del linguaggio sia espressione del cervello, e come questo sia un fattore rilevante per comprendere non solo l’evoluzione, ma la realtà stessa.

Il carattere computazionale delle teorie linguistiche che confinano con le scienze del cervello si salda a frontiere tecnologiche che progrediscono letteralmente di anno in anno in modo esponenziale. Alla questione degli algoritmi generativi, dei prompt che rendono automatica la scrittura e la composizione di testi, con la valutazione dei pro e contra, sono dedicati gli interventi, simpatetici nel primo caso e assai più pessimistici nel secondo, di Maurizio Ferraris (Lectio “Confindustria Emilia Area Centro”) ed Éric Sadin. Viceversa Carlo Penco mostrerà che l’attuale evoluzione tecnologica è un caso particolare di una caratteristica fondamentale del linguaggio, ossia essere un codice formale oltre che una capacità naturale.

In un intervento che sottolineerà la necessità di una continua manutenzione della nostra preziosa capacità di linguaggio, Ines Adornetti discuterà alcune disfunzioni che possono dare luogo a svariati disturbi della comunicazione, rintracciandone i fattori psichici o neurologici.

 

  1. Scrittura e immagine

Un quinto gruppo di lezioni fa il punto sulla scrittura intesa come codice, sistema iconico e dispositivo di trasmissione. È su questo piano, uno dei più fertili nella riflessione filosofica del Novecento, che si rivela un vero e proprio tema-ombra del programma di quest’anno, ossia la complessa relazione tra parola e immagine: tale questione viene affrontata non solo dal punto di vista materiale e grafico, là dove emerge che la scrittura, anche alfabetica, ha sempre un riferimento visuale, ma anche su un piano più concettuale, per mostrare che il linguaggio ha un’incancellabile radice figurativa, com’è evidente nei casi della metafora e del simbolo.

La rivoluzione alfabetica ha portato con sè la possibilità di saperi “de-somatizzati”, puramente concettuali, che tuttavia affondano le proprie radici nella capacità umana di dare forma concreta alle parole. Si è trattato di uno stadio nella cultura grafica che caratterizza la modalità umana di dare forma concreta alle parole (non esclusivo, e nemmeno finale, come dimostra il proliferare di emoticon, meme, sticker e altre forme pittografiche nella nostra messaggistica, oltre alla persistenza di potenti e diffuse lingue ideografiche). A questa connessione tra linee, disegno e scrittura sarà dedicato l’intervento di Tim Ingold.

Dimentichiamo spesso che la scrittura, intesa come processo di concretizzazione simbolica della nostra capacità di parlare, è un evento contingente e recente. Mentre come specie parliamo da molte decine di migliaia di anni, scriviamo (in un senso tutto da precisare) da non più di 5.000-5.500. Questo significa che le scritture non sono trasparenti e vanno, appunto, decifrate, con la sfida che ne deriva quando si incontrano sistemi di scrittura di cui non conosciamo la decodifica: si occuperà di questi temi Silvia Ferrara. Al carattere polisemico della scrittura, per cui anch’essa, analogamente al linguaggio, funziona come un gioco che rende possibile la trasmissione, sarà viceversa dedicata la lezione di Alex De Voogt. Alle “prestazioni” della scrittura, soprattutto nel passaggio dall’oralità, è rivolto l’intervento di Nicla Vassallo, che prenderà in esame il caso esemplare della testimonianza.

Cerniera tra parola e immagine è il carattere metaforico connaturato non solo alla scrittura, ma al linguaggio in senso generale, come si evince dall’idea stessa che la parola sia parabola, cioè similitudine, perché nessuna parola ha senso senza un riferimento fuori da se stessa. Alla metaforologia come campo fondamentale della filosofia è dedicata la lezione di Francesca Rigotti, mentre Maurizio Ghelardi, in continuità con i temi di Aby Warburg, discuterà del simbolo come punto di contatto tra immagini e parole. La lezione di Barbara Carnevali, componente del Comitato scientifico del festivalfilosofia, sarà invece dedicata a un segno di cui sono pervase la nostra società, la nostra comunicazione e le nostre identità collettive, ossia il logo, di cui emergerà il carattere a un tempo linguistico e iconico.

In una lezione sui mondi di Vermeer, Francisco Jarauta presenterà la “grammatica rappresentativa” del grande pittore olandese.

In un intervento sul modo in cui le parole e la poesia consentono alle ombre di affiorare e prendere consistenza, Monica Guerritore mostrerà che la pratica artistica consiste in una mediazione tra il visibile e l’invisibile.

 

  1. Lezioni dei classici

Completerà come di consueto il programma filosofico la sezione “Lezione dei Classici”: grandi interpreti del pensiero filosofico discutono le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema “parola”.

Franco Lo Piparo presenterà le teorie del linguaggio di Aristotele commentando la sua opera più rilevante da questo punto di vista, ossia il Dell’interpretazione. Manuela Sanna e Gaspare Polizzi si occuperanno di due momenti teorici importanti, rispettivamente Vico e Leopardi, in una storia – quella della questione della lingua italiana – che nel programma riemerge in altri ambiti sia sul piano teorico, che su quello dell’empowerment. Infine Pasquale Frascolla e Giuseppina Strummiello dedicheranno le loro lezioni ai due filosofi che più di ogni altro hanno contribuito a fare del linguaggio e della parola il tema più saliente della riflessione filosofica novecentesca, ovvero Wittgenstein e Heidegger.

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Mostre, installazioni, musica e spettacoli: tutte le forme della parola

La parola accompagna ogni forma di attività umana. Anche quest’anno, il programma che affianca le lezioni del festivalfilosofia esplora le diverse declinazioni di una caratteristica fondamentale del nostro animo, un’attività che ci rende umani.                                                      All’interno del programma artistico dell’edizione 2023 – costituito da mostre, installazioni, musica e spettacoli – è possibile riconoscere un’articolata risonanza fra i temi affrontati: ciò darà la possibilità agli spettatori di seguire dei percorsi tematici attraverso opere d’arte, incontri, teatro, fotografia, concerti, performance, reading…

I cinque fulcri teorici attorno a cui si sviluppa il programma artistico del festivalfilosofia 2023 sono “Fare cose con le parole”, Scrittura e trasmissione, Parola e immagine, Racconti e storie, Voci e sonosfere.

“Fare cose con le parole” esplora l’effetto principale della parola: il legame con gli altri, tramite l’espressione dei sentimenti o la realizzazione di azioni tramite il performativo. La parola come modo di fissare un contenuto e renderlo fruibile a destinatari, anche attraverso codici informatici, è il leitmotiv di Scrittura e trasmissione. Con Parola e immagine è possibile indagare la parola in quanto segno grafico, nel suo dialogo con le arti e l’iconografia. In Racconti e storie la parola viene analizzata nell’accezione base di strumento per la comunicazione dell’esperienza. Infine, in Voci e sonosfere, la parola torna alle origini, ossia all’articolazione del suono.

I cinque fulcri teorici del programma artistico:

  1. “Fare cose con le parole”

      1.1 Politica e performativo

        1.2 Lingue e popoli

        1.3 Cura e testimonianza

  1. Scrittura e trasmissione

    2.1 Codici e tecnologia

        2.2 Senso e significato

  1. Parola e immagine

3.1 Artisti

        3.2 Figure

        3.3 Produzioni

  1. Racconti e storie

4.1 Ricordare e tramandare

        4.2 Scoprire e inventare

  1. Voci e sonosfere

5.1 Percepire e comunicare

        5.2 Recitare e ripetere

        5.3 Parlare e cantare

 

Anche la CGIL sostiene la raccolta firme per promuovere il DDL regionale a favore della sanità pubblica

Anche la CGIL sostiene la raccolta firme per promuovere il DDL regionale a favore della sanità pubblicaAnche la Cgi Emilia Romagna aderisce alla campagna di sensibilizzazione a sostegno del PDL di iniziativa regionale sulla sanità pubblica e universale e si impegna con tutte le sue strutture confederali e di categoria comprese Federconsumatori, Sunia, Ires, Inca, Auser, Nexus, Caaf ER, nella raccolta firme a suo sostegno.

La raccolta delle firme avverrà nelle prossime settimane nelle diverse iniziative, assemblee, riunioni di organismi dirigenti, nelle quali l’ organizzazione sarà impegnata.

 

Secondo il segretario generale Cgil ER Massimo Bussandri: “l’iniziativa popolare proposta dalla Regione e licenziata nelle settimane scorse ha due contenuti fondamentali, il primo portare il finanziamento della spesa sanitaria progressivamente al 7,5% del Pil e, in secondo luogo, eliminare il tetto di spesa per l’assunzione del personale. Ovviamente è una proposta nata in Emilia-Romagna ma a carattere nazionale. Si tratta di una proposta di legge che sosteniamo e raccoglieremo le firme necessarie per portarla in Parlamento perché quel testo accoglie una parte importante della nostra piattaforma nazionale Cgil sulla sanità e  quello che abbiamo sempre sostenuto in questa Regione. Quindi in realtà noi di questa iniziativa siamo stati precursori e sponsor, ricordo che, tra le altre cose, il 24 giugno la Cgil è andata in piazza per la difesa e il rilancio del SSN”.

La salute è un diritto fondamentale per tutte le persone, che la nostra Costituzione tutela e che lo Stato deve garantire.

Purtroppo le condizioni in cui versa il nostro SSN sono drammatiche. Rispetto alla riforma del 1978, è avvenuto un cambiamento demografico non ancora metabolizzato in modo adeguato: siamo una società invecchiata e che invecchierà ancor di più. Sono anni che lo Stato non investe quanto necessario in termini di risorse finanziarie, professionali, riforme, negli ultimi dieci anni sono stati infatti tagliati 38 miliardi al Sistema Sanitario Nazionale.

L’impatto della pandemia sull’intero sistema aveva aperto la speranza per adeguati investimenti sul servizio sanitario. Così non è avvenuto, quanto meno in misura sufficiente.

È unanimemente riconosciuto che già oggi le differenze inaccettabili nella società, in rapporto a istruzione, condizioni di vita e di lavoro, età e genere portano anche a diseguaglianze di salute. Le persone socialmente più disagiate si ammalano di più ed hanno maggiori difficoltà di accesso tempestivo a servizi di buona qualità.

La fine dell’universalismo peggiorerà ulteriormente le cose.

Oggi serve con urgenza un coordinato insieme di provvedimenti con l’obiettivo di:

– avere più medici, infermieri, personale sanitario e assistenziale per garantire accesso ai servizi, recupero liste d’attesa, riorganizzazione dei servizi territoriali. Personale adeguatamente formato e valorizzato, riconoscendone il ruolo strategico e adeguando salari, diritti, progressioni di carriera;

– rafforzare l’assistenza territoriale per dare concretezza alla presa in cura delle persone, sostegno ai caregiver, integrazione sociale e sanitaria per garantire la domiciliarità. Particolare attenzione va posta alle aree interne, montane e collinari;

– rivedere l’organizzazione della medicina generale e pediatrica di libera scelta e assicurare l’operatività di team multi professionali;

– mettere in sicurezza gli ospedali a partire dai PP.SS e dall’Emergenza-Urgenza;

– fare realmente delle Case della Comunità una sede in grado di semplificare l’accesso ai servizi, un luogo di partecipazione dei cittadini, del volontariato, del terzo settore;

– rafforzare i dipartimenti di salute mentale, prevenzione, sicurezza sui luoghi di lavoro;

– rivedere e innovare anche i percorsi formativi con maggiore collaborazione fra SSN e Università;

– investire in ricerca pubblica e intervenire sul mercato farmaceutico.

I segnali che emergono dalla legge di bilancio di questo Governo vanno in direzione opposta: risorse nettamente insufficienti per servizi sociali e sanitari, l’espansione della flat tax, i condoni e il sostegno all’evasione fiscale.

Ancora più preoccupante il percorso legislativo per introdurre, anche in Sanità, l’Autonomia differenziata. Premessa per una dirompente risposta frastagliata, Regione per Regione, a problemi trasversali che riguardano l’intero sistema sanitario e che da tempo richiedono una risposta unica e nazionale: un altro grimaldello per abbattere l’universalismo e per consolidare le disuguaglianze regionali che caratterizzano da sempre il nostro SSN.

Tangenziale di Bologna e Ramo Verde: chiusure notturne in modalità alternata

Tangenziale di Bologna e Ramo Verde: chiusure notturne in modalità alternataSulla Tangenziale di Bologna e sul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per consentire lavori di manutenzione della segnaletica, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura, in modalità alternata:

 

DALLE 22:00 DI LUNEDI’ 11 ALLE 6:00 DI MARTEDI’ 12 SETTEMBRE

Sulla Tangenziale di Bologna:

-saranno chiusi, in modalità alternata, i seguenti svincoli, in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto e in uscita per chi proviene da Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli:

-sarà chiuso lo svincolo 4 “Via del Triumvirato”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 4bis “Aeroporto” o lo svincolo 2 “Borgo Panigale”; si ricorda che lo svincolo 4bis “Aeroporto” è già chiuso in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione del viadotto sul fiume Reno;

-sarà chiuso lo svincolo 4bis “Aeroporto” (lo svincolo è già chiuso in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione del viadotto sul fiume Reno).

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 4 “Via del Triumvirato” o lo svincolo 5 “Quartiere Lame”;

-sarà chiuso lo svincolo 6 “Castelmaggiore”.

In alternativa, si consiglia di utilizzare lo svincolo 7 “Bologna Centro” o lo svincolo 5 “Quartiere Lame”.

 

DALLE 22:00 DI MARTEDI’ 12 ALLE 6:00 DI MERCOLEDI’ 13 SETTEMBRE

Sulla Tangenziale di Bologna:

-saranno chiusi, in modalità alternata, i seguenti svincoli, in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto e in uscita per chi proviene da Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli:

-sarà chiuso lo svincolo 7 “Bologna Centro”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 6 “Castelmaggiore” o 7bis “SS62 Ferrarese”;

-sarà chiuso lo svincolo 7bis “SS64 Ferrarese”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 7 “Bologna Centro” o 8 “Fiera”;

-sarà chiuso lo svincolo 8 “Fiera”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 7 “Bologna Centro” o 8bis “Viale Europa”;

-sarà chiuso lo svincolo 8bis “Viale Europa”.

In alternativa, si consiglia di utilizzare lo svincolo 8 “Fiera” o 9 “San Donato”.

 

DALLE 22:00 DI MERCOLEDI’ 13 ALLE 6:00 DI GIOVEDI’ 14 SETTEMBRE

Sulla Tangenziale di Bologna:

-saranno chiusi, in modalità alternata, i seguenti svincoli, in entrata verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto e in uscita per chi proviene da Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli:

-sarà chiuso lo svincolo 9 “San Donato”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 8bis “Viale Europa” o lo svincolo 10 “Roveri”;

-sarà chiuso lo svincolo 11 “San Vitale”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 10 “Roveri” o lo svincolo “11bis Castenaso”;

-sarà chiuso lo svincolo 11bis “Castenaso”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo 11 “San Vitale” o 12 “SS65 della Futa”.

 

NELLE DUE NOTTI DI GIOVEDI’ 14 E VENERDI’ 15 SETTEMBRE, CON ORARIO 22:00-6:00

Sul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna):

-dalle 22:00 di giovedì 14 alle 6:00 di venerdì 15 settembre, saranno completamente chiusi, in entrata e in uscita, i seguenti svincoli, in modalità alternata:

-sarà chiuso lo svincolo “SS9 Via Emilia”. In alternativa, si consiglia di utilizzare lo svincolo “SP568 Persicetana”; -sarà chiuso lo svincolo “SP568 Persicetana”.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo “SS9 Via Emilia”.

Si ricorda che le suddette chiusure sulla Tangenziale di Bologna e sul Ramo Verde, saranno effettuate in modalità alternata.

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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di martedì 12 alle 6:00 di mercoledì 13 settembre, sarà chiusa la stazione di Bologna San Lazzaro, in entrata in entrambe le direzioni e in uscita per chi proviene dalla A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Castel San Pietro o di Bologna Fiera, sulla stessa A14, o la stazione di Bologna Casalecchio sul Raccordo di Casalecchio.

 

Da X Factor a Formigine: gli Omini sul palco di Piazza Calcagnini

Da X Factor a Formigine: gli Omini sul palco di Piazza CalcagniniNuovo fine settimana di musica a Formigine. Sabato 16 settembre a partire dalle 21, piazza Calcagnini ballerà a ritmo degli Omini. Divenuta nota al grande pubblico in occasione dell’ultima edizione di X Factor, questa band composta da tre neo-maggiorenni ha riportato in voga sonorità che spaziano dalla controcultura anni ‘60 al rock britannico e arriva a Formigine dopo un’estate passata calcando palchi d’eccezione, come l’apertura del concerto degli Arctic Monkeys allo stadio San Siro di Milano. A scaldare il pubblico prima dell’ingresso degli Omini saranno due band emergenti del territorio: i Malvax, quartetto pavullese, e i May Gray, trio nativo di Modena.

L’accesso all’area dello spettacolo è gratuito ma limitato alla capienza massima di 3mila persone. Gli ingressi saranno monitorati tramite contapersone e presidiati dai Volontari della Sicurezza di Formigine. Come da ordinanza, è fatto divieto accedere con recipienti e contenitori di vetro (o simile materiale vetroso soggetto a frammentazione) o lattine di qualsiasi genere; è inoltre vietato introdurre nell’area caschi, biciclette, monopattini, altri velocipedi e/o qualsiasi tipologia di veicolo atipico.

In concomitanza con il concerto, anche Villa Benvenuti ospiterà una serata di musica techno ed elettronica con diversi dj: Memoryman aka Uovo e Fabrizio Maurizi (Pastaboys), I.G.N.A., Wizz, Rush Arp e Mar.Vos. Ingresso gratuito a partire dalle 18.

Chiuderà il weekend, domenica 17 settembre alle 21 in piazza Calcagnini, lo spettacolo di ballo Only Swing Dance.

Afferma Corrado Bizzini, assessore al Coordinamento eventi: “Continua la fitta programmazione del Settembre formiginese. Aggiungiamo una proposta per il pubblico più giovane, che siamo certi apprezzerà”.

 

sono Julian Loggia al basso e alla voce, Zak Loggia alla chitarra e ai cori e Mattia Fratucelli alla batteria. Nascono nel 2015 come The Minis, facendosi conoscere con questo nome fino al 2021.

Suonano per la prima volta nel 2016 all’Hiroshima Mon Amour di Torino, cominciando un’attività live che li porterà sui palchi dei più grandi festival italiani, come Home Festival, Apolide, Siren Festival, Stupinigi Sonik Park e ad aprire artisti del calibro dei Subsonica, Caparezza, Africa Unite, Baustelle, Statuto e Bluebeaters. Il 6 settembre 2019 esce per Sony Music il loro primo album, dieci pezzi intitolati con quello che è al contempo il grido di battaglia e la prima cifra stilistica del gruppo: “Senza Paura”. Nel 2020 il gruppo si ritrova in una fase di transizione: Julian, Zak e Mattia si chiudono in sala prove per scrivere nuove canzoni con un sound differente e rinnovato rispetto al primo disco, con sonorità che spaziano dalla controcultura anni ‘60 fino all’indie rock contemporaneo. I tre decidono di cambiare nome in Omini, estrapolando il nome dall’omonimo pezzo che ad ottobre 2021 è stato pubblicato per Epic Records (Sony). Dopo alcune date in giro per l’Italia e l’opening alla data milanese dei Little Pieces of Marmelade, nel settembre 2022 il trio infuoca il palco delle audizioni di XFactor22, convincendo istantaneamente i quattro giudici, che li hanno portati fino ai live, sotto la guida del giudice Fedez. Il loro percorso all’interno del programma è stato acclamato da pubblico e critica.

Sulla D14 Diramazione per Ravenna, annullate le chiusure dell’uscita dello svincolo di Bagnacavallo

Sulla D14 Diramazione per Ravenna, annullate le chiusure dell’uscita dello svincolo di BagnacavalloSulla D14 Diramazione per Ravenna, sono state annullate le chiusure dell’uscita dello svincolo di Bagnacavallo, previste nelle due notti di lunedì 11 e martedì 12 settembre. Rimangono confermate, come da programma, le altre chiusure notturne sulla stessa D14 Diramazione per Ravenna, per consentire lavori di pavimentazione, di seguito indicate:

NELLE QUATTRO NOTTI DI MARTEDI’ 12, MERCOLEDI’ 13, GIOVEDI’ 14 E VENERDI’ 15 SETTEMBRE, CON ORARIO 21:00-6:00: chiusura del tratto compreso tra gli svincoli Quadrifoglio (km 29+800) e Fornace Zarattini (km 26+529), verso la A14 Bologna-Taranto.

Di conseguenza, saranno chiusi i seguenti rami di allacciamento:

-chiusura ramo di allacciamento dalla SS16 adriatica – con provenienza Rimini – sulla D14 Diramazione per Ravenna, verso la A14;

-chiusura ramo di allacciamento dalla SS16 adriatica – con provenienza Ferrara – sulla Diramazione per Ravenna, verso la A14.

In alternativa, si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria: SS16 e SS67 ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto alla stazione di Forlì.

NELLE DUE NOTTI DI MERCOLEDI’ 13 E GIOVEDI’ 14 SETTEMBRE, CON ORARIO 22:00-6:00: chiusura dello svincolo di Lugo, in uscita per chi proviene dalla A14 Bologna-Taranto. In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo di Cotignola.

NELLE DUE NOTTI DI GIOVEDI’ 14 E VENERDI’ 15 SETTEMBRE, CON ORARIO 22:00-6:00, chiusura dello svincolo di Cotignola, in uscita per chi proviene da Ravenna. In alternativa, si consiglia di uscire a Lugo.

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