La quinta ed ultima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera era a firma del Consigliere della Lega Giuseppe Vandelli, avente ad oggetto “Volantino sulla nuova Moschea ai Quadrati”.
“Premesso che – si legge nell’interrogazione – domenica 19 ottobre, durante le fiere, è stato distribuito presso il banchetto del PD un volantino informativo sul nuovo centro islamico ai Quadrati dal titolo “C’è chi dice SÌ”; nella premessa del volantino è scritta la seguente frase: “A Sassuolo una moschea esiste già, anzi, ce ne sono due”. Considerato che: mentre lo stabile di via Cavour, oggi di proprietà dell’associazione Comunità islamica di Sassuolo, ha destinazione d’uso luogo di culto, i locali di Via Atene 6, che fanno capo all’associazione Al-Huda, situati nella zona industriale di Sassuolo, non sono funzionali a tali attività da un punto di vista urbanistico; non risulta dunque che a Sassuolo esistano due moschee, ovvero due luoghi di culto destinati alle associazioni islamiche, ma solo uno. Considerato inoltre che: in risposta ad una precedente interrogazione, presentata dal gruppo Lega, il sindaco ha informato il Consiglio Comunale del fatto che non fossero pervenute segnalazioni in merito ad attività di preghiera presso i locali di via Atene; all’interno del volantino sembrano invece confermarsi i sospetti, con quella che a tutti gli effetti sembra un ammissione plateale del fatto che all’interno dei locali di via Atene si preghi; le attività di culto effettuate in un luogo che non è urbanisticamente predisposto ad esse, rappresentano a tutti gli effetti un caso di abuso edilizio. Si interrogano il Sindaco e la giunta per sapere: se l’amministrazione sia a conoscenza del contenuto dei volantini, distribuiti per altro nello stesso banchetto del Partito Democratico, forza politica di maggioranza relativa in questo Consiglio Comunale, di cui sono esponenti il Sindaco e tre assessori; Se l’amministrazione intenda effettuare dei controlli presso i locali questionati ed eventualmente quali provvedimenti intenda adottare. Considerato inoltre che: all’interno dello stesso volantino è menzionata una certa forma di degrado presso la zona de I Quadrati, descritta come ‘abbandonata e frequentata da senzatetto’. Si interrogano il Sindaco e la giunta per sapere: se l’amministrazione sia a conoscenza della suddetta situazione; quali provvedimenti intenda adottare per risolvere il problema”.
Ha risposto il Sindaco Matteo Mesini
“L’Amministrazione è estranea dalla diffusione dei volantini oggetto dell’interrogazione.
Lo stesso partito democratico, come abbiamo letto dai giornali, si è dissociato dal contenuto e origine di questi volantini.
Si precisa che il Comune concede lo spazio pubblico per i banchetti politici, siano essi di maggioranza o opposizione, centro destra o centro sinistra, non è previsto un controllo preventivo sui contenuti del materiale distribuito.
Siamo a conoscenza del regolare insediamento di Associazione di Cultura Al Huda presso i locali di via Atene n.6, a seguito dei lavori eseguiti con autorizzazione unica rilasciata dal Comune di Sassuolo in data 28/10/2019 prot.28280. Rispetto alla possibilità di abuso edilizio segnalato si provvederà ad effettuare i controlli necessari e qualora dovessero evidenziarsi irregolarità verranno presi gli opportuni provvedimenti.
Per quanto riguarda I Quadrati:
La polizia locale ha effettuato controlli regolari nel corso dell’ultimo mese e non sono stati riscontrati fenomeni di degrado e presenza dei senza tetto.
É nostra intenzione continuare le attività di controllo e prossimità sull’area in dialogo con tutte le realtà sportive, private e associative insediate nel complesso”.
La quarta interrogazione discussa nel Consiglio Comunale di ieri sera era a firma del gruppo Fratelli d’Italia, illustrata dal Consigliere Stefani Giavelli, avente ad oggetto “Isola Ecologica”.
“Premesso che – si legge nell’interrogazione – sono pervenute segnalazioni da parte dei residenti nelle zone limitrofe all’Isola Ecologica di Via Madre Teresa di Calcutta in ordine al rumore che quotidianamente e anche nelle ore serali e notturne proviene dalla stessa, dovuto al maggiore carico di lavoro della struttura e dal viavai di persone da quando è stata posta in essere la raccolta ‘porta a porta”. E’ evidente che le necessità del buon funzionamento del servizio di conferimento dei rifiuti dovrebbero conciliarsi con quelle della cittadinanza residente nelle zone limitrofe, legate alla tranquillità e al diritto al riposo. La batteria di cassonetti recentemente installata fuori dall’Isola ecologica è stata posizionata occupando diversi stalli; inoltre attorno ai cassonetti vi sono sempre sacchi abbandonati per insufficiente capienza; non è presente un ingresso riservato ai pedoni separato dall’ingresso dei veicoli; la fila continua di veicoli in ingresso genera intasamento del traffico nella strada di percorrenza. Tanto premesso, chiedono: Quali iniziative intenda porre in essere l’Amministrazione per mitigare l’impatto dei rumori provenienti dall’Isola Ecologica a tutela della quiete dei residenti”.
Ha risposto l’Assessore alle Politiche Ambientali Andrea Baccarani
“Il successo riscontrato dall’attivazione dell’Area Eco Self presso il CDR, anticipata a questo Consiglio in data 30 Giugno e attivata il primo di Settembre di quest’anno (ovvero meno di 2 mesi fa) ha colto un po’ in contropiede i gestori stessi del servizio: si tratta di una modalità che evidentemente ha raccolto il gradimento di moltissimi cittadini, ma che evidenzia anche alcune criticità, la cui risoluzione sta richiedendo ai gestori alcuni aggiustamenti e al Comune impegno e attenzione. Se è vero infatti che la frequenza di svuotamento dei cassonetti “Eco Smarty” si è rivelata insufficiente, cosa che ha portato al successivo potenziamento del servizio da parte del gestore, è anche vero che purtroppo alcune delle criticità riscontrate derivano ancora dall’errato comportamento di parte dell’utenza, che abbandona sacchi anche in presenza di cassonetti vuoti (forse percependo l’Area Eco Smarty come una seconda Isola Ecologica, ma “priva di controlli”). Ribadiamo quindi con forza quanto già espresso il 30 giugno, ovvero come tali cassonetti rappresentino “un servizio integrativo, e non sostitutivo, del porta a porta, dedicato alle esigenze particolari dell’utenza, non compatibili con la raccolta domiciliare”. Possiamo in tal senso considerare lungimirante l’idea dell’allora Assessora Chiara Tonelli di posizionare la nostra prima batteria di cassonetti Eco Smarty proprio in prossimità dell’Isola Ecologica: tale fortunata condizione ci consente infatti di chiedere agli operatori del CDR un ulteriore sforzo (di cui siamo loro grati) di raccolta dei sacchetti a terra all’inizio e alla fine del loro turno, e di affinare nel contempo una modalità efficace di gestione del servizio in vista di altre eventuali installazioni sul territorio.
Veniamo quindi all’oggetto dell’interrogazione, ovvero i rumori provenienti dall’Isola Ecologica in ore serali e notturne.
Dal 29 Luglio (data in cui ho risposto all’interrogazione sull’argomento del Consigliere Macchioni) ad oggi non ci risulta pervenuta alcuna segnalazione riferibile a rumori provenienti dall’Isola Ecologica né sul sistema ComuniChiamo ne sul Rifiutologo di Hera, né alcuna denuncia alla Polizia Locale di introduzioni illecite all’interno dell’area del CDR. Il servizio da parte dei gestori ci risulta regolarmente svolto negli orari già esposti in quell’occasione, ovvero dalle ore 06:00, per cui qualora siano giunte segnalazioni fuori dai canali monitorati dal Comune, siamo a disposizione per affrontarle opportunamente. Nel caso si trattasse invece di accessi notturni illegali, valuteremo con la Polizia Locale la predisposizione di telecamere orientate verso l’interno dell’Isola”.
La terza interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale era a firma del Consigliere della Lega Gian Francesco Menani, avente ad oggetto “Bocciodromo”.
“Premesso che – si legge nell’interrogazione – il bocciodromo è un centro di aggregazione, soprattutto per persone anziane che passano il loro tempo libero giocando a bocce o semplicemente chiacchierando fra di loro; la struttura in passato ha ospitato tornei importanti di bocce e perfino i campionati italiani; Considerato che: la struttura risulta inagibile da luglio; non è dato sapere quando riaprirà; si interrogano il Sindaco e la giunta per sapere: se l’attuale amministrazione è a conoscenza e se sta valutando il problema; quali iniziative intendono mettere in campo Sindaco e giunta per risolvere il problema; quando sarà possibile riaprire la struttura; se sono stati acquisiti preventivi per le riparazioni, dei quali è richiesta copia, e se a bilancio ci sono le risorse necessarie per le riparazioni del caso; se il Comune intende rimborsare le utenze e parte della quota annuale dell’assicurazione”.
Ha risposto la Vicesindaco, con delega allo sport, Serena Lenzotti
“Come noto, nel corso dell’estate 2025 il nostro territorio è stato colpito da una serie di eventi meteorologici straordinari che hanno causato danni anche alla bocciofila comunale.
Il 16 giugno 2025, forti precipitazioni hanno provocato distacchi del controsoffitto e infiltrazioni d’acqua su alcune piste. Il 14 luglio si sono verificate ulteriori, seppur più modeste, infiltrazioni. Il 26 luglio 2025, una nuova intensa perturbazione, accompagnata da vento molto forte, ha provocato ulteriori danni alla copertura, al controsoffitto e alle piste. A seguito del sopralluogo tecnico effettuato lo stesso giorno, e constatata la situazione di rischio per la sicurezza, l’impianto è stato chiuso, con comunicazione ufficiale trasmessa al gestore il 28 luglio 2025. Nel frattempo, si è aperto un dialogo costante e costruttivo con i vertici dell’associazione, che hanno segnalato le difficoltà incontrate nel proseguire l’attività. Sono seguiti diversi incontri e interlocuzioni rispetto alla situazione emergenziale. Risposte ai punti dell’interrogazione:
Conoscenza e valutazione del problema
Sì, l’Amministrazione è perfettamente a conoscenza della situazione e ha fin da subito coinvolto i propri tecnici e quelli di SGP per individuare soluzioni.
Iniziative per la risoluzione del problema
A seguito dell’evento del 26 luglio, è stato richiesto un preventivo a una ditta specializzata in lattoneria nell’ambito dell’accordo quadro sottoscritto da SGP per la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi. Successivamente è stata avviata la richiesta di risarcimento assicurativo per i danni subiti.
Tempi di riapertura
L’obiettivo dell’Amministrazione è di riaprire la struttura entro la fine del 2025, compatibilmente con i tempi tecnici e con le procedure necessarie.
Preventivi e risorse a bilancio
L’Amministrazione sta valutando la migliore soluzione per garantire il ripristino della piena funzionalità dell’impianto. Sta inoltre valutando un progetto di riqualificazione delle attività e degli spazi presentato dai gestori. Come prevede le convenzione in essere infatti, all’art’ 8 viene espressamente indicato che il gestore possa proporre opere di miglioria e addizioni, previo assenso del Comune, per interventi che garantiscano il mantenimento e la piena funzionalità della destinazione d’uso.
Rimborsi di utenze o assicurazioni
Non sono previsti rimborsi specifici per la chiusura temporanea, poiché la convenzione in essere già prevede un corrispettivo a favore del gestore per la gestione complessiva dell’impianto.
l’Amministrazione con l’associazione di riferimento intende creare un percorso condiviso al fine di rientrare all’interno degli spazi e ripristinare il gioco delle bocce nei tempi più celeri possibili”.
La seconda interrogazione discussa ieri nel corso del Consiglio Comunale era a firma del Consigliere del Partito Democratico Giuseppe Bove, avente ad oggetto “interventi per la sicurezza stradale e la tutela dei pedoni nel territorio comunale di Sassuolo”.
“Premesso che – si legge nell’interrogazione – secondo un recente rapporto diffuso dalla Commissione europea, nei primi sei mesi del 2025 il numero di vittime della strada in Italia risulta «sostanzialmente invariato» rispetto allo stesso periodo del 2024, l’Italia non figura tra gli Stati membri che stanno mostrando segnali positivi di riduzione della mortalità stradale, a differenza di Paesi come Grecia, Estonia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia; tale dato evidenzia una preoccupante stagnazione nel miglioramento della sicurezza stradale, con riflessi diretti anche sui territori locali; nel Comune di Sassuolo, come segnalato da cittadini e associazioni, permangono situazioni di rischio in vari punti del centro e delle frazioni, legate in particolare alla scarsa visibilità e manutenzione dei passaggi pedonali, alla velocità dei veicoli nelle zone residenziali e alla limitata illuminazione in prossimità di attraversamenti e rotatorie; lo scrivente si fece promotore nel 2022 di una petizione con raccolta firme da parte dei residenti in zona Ancora per migliorare la sicurezza stradale, protocollato con n. 52907 del 21 novembre 2022 senza ottenere alcun riscontro da parte della precedente amministrazione; la sicurezza stradale rappresenta un tema di interesse pubblico e sociale primario, specialmente in un contesto urbano caratterizzato da un’alta mobilità di studenti, anziani e ciclisti. Considerato che diversi Comuni italiani stanno avviando piani integrati di sicurezza urbana e mobilità sostenibile, con l’introduzione di attraversamenti pedonali rialzati, segnaletica luminosa, sensori di velocità e campagne di sensibilizzazione rivolte agli automobilisti; l’amministrazione del Comune di Sassuolo ha indicato la sicurezza pedonale e stradale come obiettivo strategico; si interroga il Sindaco e la Giunta comunale per sapere: Quali azioni specifiche l’Amministrazione intende adottare per aumentare la sicurezza stradale, con particolare riferimento agli attraversamenti pedonali e alle aree a maggior rischio di incidentalità; Quali interventi infrastrutturali siano già stati programmati o siano in fase di progettazione nel breve e medio periodo per il miglioramento della visibilità, della segnaletica e della sicurezza dei passaggi pedonali. Se siano previste campagne di sensibilizzazione o educazione stradale rivolte a cittadini, studenti e conducenti, anche in collaborazione con le forze dell’ordine e le scuole; Se l’Amministrazione intenda aderire o promuovere progetti europei o regionali per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, anche con l’obiettivo di accedere a finanziamenti dedicati”.
Ha risposto l’Assessore alla Viabilità e Rigenerazione Urbana David Zilioli
“La sicurezza stradale è oggi una priorità per tutte le città europee. Come ricordano gli esperti di mobilità sostenibile, la sicurezza non dipende solo da regole o sanzioni, ma da una progettazione urbana che renda “più facile fare la cosa giusta”. Ogni Comune ha quindi il dovere di pianificare in modo continuativo interventi per la sicurezza, integrandoli nei piani di mobilità e rigenerazione urbana. In questa direzione, anche Sassuolo ha avviato fin dal primo anno di mandato una programmazione stabile, con risorse dedicate ogni anno nel bilancio comunale. Le priorità vengono definite incrociando i dati di incidentalità con le segnalazioni dei cittadini, della stampa, del Consiglio comunale e degli incontri di quartiere. Tra gli interventi già attuati si ricordano la messa in sicurezza di via della Pace, in prossimità delle poste, e il nuovo attraversamento sull’asse Ducale, utilizzato quotidianamente dagli studenti del Polo scolastico.
1 Azioni specifiche per aumentare la sicurezza stradale
È in corso di attuazione un primo pacchetto di 13 attraversamenti pedonali luminosi, per un valore complessivo di circa 200.000 euro, con l’obiettivo di rendere più visibili e sicuri i punti più critici della città.
Gli interventi partono dalle due principali direttrici di traffico – Circonvallazione Esterna e Pedemontana – che costituiscono l’anello viario più trafficato e dunque più rischioso per pedoni e ciclisti.
La scelta di partire da qui risponde alla necessità di ridurre la velocità nei tratti più incidentogeni, garantendo al tempo stesso una copertura omogenea nei vari quartieri.
Tra i principali punti di intervento:
Via Circonvallazione (Adda, Collegio Vecchio, San Pietro, San Pio X, Indipendenza, Tasso)
Via Pedemontana / Radici in Piano
Via Braida (zona Parrocchia)
Via Montanara / Consolata
Via Palestro / Lago di Garda
Le opere, realizzate con nuova illuminazione LED e segnaletica ad alta visibilità, verranno completate a partire dal mese di novembre.
2 Interventi infrastrutturali in corso di progettazione
Parallelamente, sono in corso progetti più strutturali per migliorare incroci e assi viari con problemi di sicurezza o fluidità.
Tra i principali:
Via Montanara – Consolata / Polo scolastico, per la tutela degli studenti;
Quartiere Ancora nord(zona comparto W), misure di moderazione della velocità;
Zona Due Madonne, riqualificazione intersezioni;
Via Gorizia / Via Fanti e Via Repubblica / Via Mazzini, due incroci storicamente critici;
Via Radici – scuola di Via Quattro Ponti, nuovo attraversamento protetto.
Si tratta di progetti già in fase di definizione tecnica, che costituiranno il primo blocco di cantieri dell’inverno 2025–2026.
3 Educazione e sensibilizzazione alla sicurezza
Nel 2025 la Polizia Locale ha effettuato:
2.798 controlli veicolari e 285 incidenti rilevati;
780 alunni coinvolti in attività di educazione stradale per un totale di 180 ore di lezioni;
avvio, per l’anno scolastico 2025/26, di un nuovo percorso educativo al Parco Amico, con biciclette comunali e circuiti protetti.
L’obiettivo è diffondere una cultura della sicurezza a partire dalle scuole, unendo controlli e formazione.
4 Progetti e bandi nazionali ed europei
Sassuolo ha recentemente aderito, insieme alla Provincia di Modena e UPI Emilia-Romagna, al progetto nazionale
“Strade Future – Giovani e Mobilità Responsabile”,
per la riduzione dell’incidentalità legata a comportamenti a rischio e la formazione degli studenti delle scuole superiori.
Inoltre, il Comune sta predisponendo una raccolta di progetti preliminari (attraversamenti, piste ciclabili, rotatorie) per essere pronto a partecipare ai bandi regionali e ministeriali dedicati alla sicurezza e alla mobilità sostenibile.
Conclusione
L’amministrazione comunale sta operando in modo costante su più livelli – manutentivo, progettuale, educativo e finanziario – per costruire una città più sicura e accessibile, con priorità per pedoni, ciclisti, anziani e studenti”.
La prima interrogazione discussa ieri nel corso del Consiglio Comunale di Sassuolo era a firma del consigliere del partito Democratico Matteo Bettuzzi, avente ad oggetto: “Utilizzo delle palestre scolastiche comunali e nuove opportunità derivanti dal provvedimento “palestre aperte” approvato dal parlamento”.
“In data 8 ottobre 2025 – si legge nell’interrogazione – la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la proposta di legge del Partito Democratico, a prima firma Mauro Berruto, relativa all’utilizzo delle palestre scolastiche anche al di fuori dell’orario scolastico e nel periodo estivo, restituendo ai Comuni e alle Province la competenza nella concessione di tali spazi; Il provvedimento modifica il Testo Unico dell’Istruzione (D.Lgs. 297/1994) e il D.Lgs. 38/2021, al fine di favorire la piena fruizione delle palestre scolastiche come beni pubblici a servizio della comunità, semplificando le procedure di concessione e promuovendo partenariati pubblico-privati per la rigenerazione e valorizzazione degli impianti; La nuova normativa consente alle associazioni e società sportive senza fini di lucro di proporre progetti di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, in convenzione con gli enti locali e senza oneri per la finanza pubblica, aprendo così la possibilità di partecipare a bandi nazionali e regionali. Considerato che: nel territorio comunale di Sassuolo la maggior parte delle palestre scolastiche comunali risulta già utilizzata in orario extrascolastico dalle società sportive del territorio; è tuttavia opportuno verificare lo stato complessivo di utilizzo delle palestre, anche in vista di un’eventuale adesione al programma nazionale “Palestre Aperte”; tale iniziativa si inserisce pienamente in una visione di città attiva, inclusiva e attenta al benessere sociale, dove lo sport rappresenta uno strumento educativo e di coesione per tutte le fasce d’età, oltre a costituire una valida opportunità di partecipazione al mondo sportivo e al benessere collettivo. Si interroga il Sindaco e la Giunta comunale per sapere: se l’Amministrazione comunale, una volta che il DDL “Palestre Aperte” sarà completamente operativo e chiaro in tutti i suoi punti, intenda effettuare una ricognizione aggiornata sull’utilizzo delle palestre scolastiche comunali e sulla loro disponibilità nei periodi estivi; se sia intenzione della Giunta valutare la formale adesione del Comune di Sassuolo al programma nazionale “Palestre Aperte”, a seguito delle opportune verifiche di convenienza; se siano previsti, in caso di valutazione positiva del DDL, contatti con le istituzioni scolastiche e le associazioni sportive locali per promuovere una gestione condivisa e continuativa degli spazi scolastici; quali azioni l’Amministrazione intenda intraprendere per intercettare eventuali bandi o finanziamenti nazionali e regionali collegati al provvedimento approvato dal Parlamento.
Ha risposto la Vicesindaco, con delega allo Sport, Serena Lenzotti.
“Il patrimonio impiantistico sportivo del Comune di Sassuolo è composto da varie tipologie di spazi sportivi, tra i quali si annoverano anche le palestre scolastiche, ovverosia tutti quegli spazi sportivi annessi agli istituti scolastici, sia comunali che provinciali.
Le palestre scolastiche insistenti sul Comune di Sassuolo sono di proprietà comunale, con riferimento alle palestre annesse alle scuole primaria e secondaria di primo grado, e di proprietà provinciale, con riferimento alle palestre annesse alle scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori). Va ricordato che nell’ambito delle palestre scolastiche rientrano anche le palestre annesse alle scuole private parificate, i cui spazi sono gestiti autonomamente.
Per l’importanza che rivestono tutte le palestre scolastiche nell’ampliare la proposta di impianti sportivi sul territorio e di conseguenza la possibilità per tutti i cittadini di svolgere attività sportiva e motoria, riteniamo molto appropriata la proposta di legge di cui all’oggetto che persegue l’obiettivo di sostenere il diritto alla pratica sportiva attraverso un uso più razionale e continuativo degli impianti scolastici, semplificando le procedure amministrative di concessione degli stessi ad associazioni e società sportive. È da notare il cambiamento di paradigma, perché si inverte il processo autorizzativo: le scuole devono limitarsi a comunicare a inizio anno le attività del Ptof che impediscono l’ uso delle palestre agli esterni, e le palestre , negli orari liberi dalle scuole, sono spazi pubblici a disposizione della comunità.
A tal proposito, inoltre, è utile evidenziare che il Comune di Sassuolo prevede già l’utilizzo, e in alcuni casi la gestione, della maggior parte delle palestre scolastiche da parte delle associazioni e società sportive del territorio in orario extrascolastico, sia con riguardo alle palestre comunali che alle palestre provinciali (per le quali vige uno specifico accordo con la Provincia di Modena).
Non solo, l’ultimo accordo sottoscritto con la Provincia di Modena, inerente alle palestre scolastiche di proprietà provinciale, prevede un ulteriore passo in avanti. Tale accordo, infatti, contempla la possibilità di utilizzare le palestre annesse alle scuole provinciali non solo in orario extrascolastico ma, laddove vi è la disponibilità e in accordo con la Provincia e l’Istituto scolastico interessato, anche in orario scolastico, anticipando la fascia oraria di utilizzo da parte dei soggetti terzi che normalmente inizia alle ore 17:00 circa. Ciò sempre in linea con l’obiettivo di razionalizzare il più possibile l’utilizzo degli spazi sportivi, cercando di intercettare le richieste dei cittadini e valorizzando al massimo tali spazi, scongiurando, laddove possibile, la presenza di ore non utilizzate presso le palestre scolastiche.
In ultimo, anche con riferimento al periodo estivo, è già prevista, nell’ambito dell’accordo con la Provincia sopra citato, la possibilità di utilizzare le palestre scolastiche provinciali anche durante i mesi di giugno, luglio e agosto, previa richiesta indirizzata alla Provincia di Modena.
Risposte puntuali all’interrogazione:
1. Se l’Amministrazione comunale, una volta che il DDL “Palestre Aperte” sarà completamente operativo e chiaro in tutti i suoi punti, intenda effettuare una ricognizione aggiornata sull’utilizzo delle palestre scolastiche comunali e sulla loro disponibilità nei periodi estivi.
I dati relativi all’utilizzo delle palestre scolastiche sono già in nostro possesso poiché ogni anno, tramite i cosiddetti “quadri d’uso”, l’Ufficio Sport riceve la richieste di utilizzo dei suddetti spazi da parte delle associazioni e società sportive oltre che del gestore stesso. Si conferma comunque la volontà da parte di questa Amministrazione, quando l’iter di approvazione sarà concluso e il provvedimento vedrà la conferma definitiva e la conseguente entrata in vigore, di effettuare una ricognizione aggiornata sull’utilizzo della palestre scolastiche, sia comunali che provinciali, per permettere un’analisi puntuale degli spazi disponibili, sia per quanto riguarda il periodo scolastico che il periodo estivo.
2. Se sia intenzione della Giunta valutare la formale adesione del Comune di Sassuolo al programma nazionale “Palestre Aperte”, a seguito delle opportune verifiche di convenienza.
Proprio per quanto espresso in premessa e per l’importanza che riveste questa iniziativa, la Giunta è sicuramente interessata a valutare la formale adesione al progetto, proprio con l’obiettivo di valorizzare il più possibile l’utilizzo degli impianti sportivi scolastici in un’ottica di massima trasparenza e collaborazione con tutti i soggetti coinvolti: Istituti scolastici, Provincia di Modena, associazioni e società sportive.
3. Se siano previsti, in caso di valutazione positiva del DDL, contatti con le istituzioni scolastiche e le associazioni sportive locali per promuovere una gestione condivisa e continuativa degli spazi scolastici.
A tal proposito, va evidenziato che, anche per quanto rilevato in premessa, le interlocuzioni e i contatti con le Istituzioni scolastiche per una gestione condivisa degli spazi sportivi scolastici sono presenti e costanti, ai vari livelli.
Premesso quanto sopra, quando il provvedimento acquisirà piena efficacia, è intenzione di questa Amministrazione programmare un incontro specifico con tutti i soggetti coinvolti per condividere i contenuti della nuova normativa, le opportunità ad essa correlate e le corrette procedure da seguire per l’utilizzo delle palestre scolastiche.
4. Quali azioni l’Amministrazione intenda intraprendere per intercettare eventuali bandi o finanziamenti nazionali e regionali collegati al provvedimento approvato dal Parlamento.
Nei prossimi bandi in uscita, una volta approvato definitivamente il provvedimento ed entrata in vigore la nuova normativa, uno degli obiettivi sarà sicuramente valorizzare la collaborazione con gli istituti scolastici di ogni livello per incrementare il più possibile l’utilizzo delle palestre scolastiche, inserendo nelle azioni previste nell’ambito dei progetti presentati, laddove possibile, anche le attività svolte in collaborazione con le istituzioni scolastiche in un’ottica di collaborazione nella condivisione degli spazi sportivi e nel loro utilizzo da parte di tutti i soggetti interessati comprese le associazioni e le società sportive.
Conclusioni
Questo provvedimento rappresenta un ulteriore passo verso la promozione dello sport e del movimento dei cittadini di tutte le età, incentivando un più razionale utilizzo degli spazi sportivi scolastici e garantendo maggiori opportunità per le associazioni e società sportive.
Inoltre, con riferimento ad un aspetto anch’esso trattato nella proposta in oggetto, è di fondamentale importanza, in aggiunta a quanto già evidenziato, l’introduzione della possibilità di presentare proposte di rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento da parte di associazioni e società sportive, anche con riferimento agli impianti sportivi scolastici, prevedendo la conseguente stipula di una convenzione per l’uso gratuito dell’impianto con tali soggetti laddove l’Ente locale rinosca l’interesse pubblico del progetto presentato. Tale previsione normativa ha l’obiettivo di agevolare e semplificare le possibilità di intervenire sugli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni e società sportive con opere di miglioramento degli impianti stessi, attraverso procedure amministrative semplificate, sulla linea già dettata dall’art. 5 del Decreto 38/2021, che prevede un percorso simile per gli impianti sportivi in genere”.
Programmare l’offerta di prestazioni in modo proporzionale alla domanda, prevedendo, per quanto possibile, anche i bisogni e i consumi futuri, e se necessario orientarli verso una maggiore appropriatezza; unificare i dati sulle liste d’attesa chirurgiche analizzando in parallelo le attività di tutte le strutture per evidenziare sovrapposizioni o rallentamenti; indagare su aspetti specifici di salute dei cittadini modenesi, incrociando diverse tipologie di dati per costruire delle risposte calate nella concreta organizzazione dei servizi, in modo da rispondere ai bisogni di oggi e di domani.
Sono alcune delle possibilità ora a disposizione delle Aziende sanitarie modenesi, e in particolare della Data Unit interaziendale, nuova organizzazione composta da personale già in forza alle aziende e integrata da personale dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel rigoroso rispetto dell’anonimato dei dati e di tutti i criteri vigenti in termini di privacy, produrrà analisi approfondite sulle attività delle tre aziende, nell’ottica di ottimizzare i processi di cura e favorire la programmazione delle scelte sanitarie. Il focus sarà sulla prospettiva globale di salute in ambito provinciale, sui percorsi del cittadino e non più sui singoli erogatori, con attenzione ai sottogruppi di popolazione, specie quelli più suscettibili di criticità in ambito sanitario (quali persone anziane, bambini, portatori di patologie croniche).
La Data Unit è stata presentata oggi, martedì 28 ottobre, in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dei tre Direttori generali insieme allo staff tecnico che lo ha reso possibile, tra cui Simona Viani, Mario Lugli e Sandro Sighinolfi, Responsabili ICT delle tre Aziende e il gruppo stesso della Data Unit interaziendale. Un lavoro, quello sull’integrazione dei dati sanitari,che ha portato alla firma dell’Accordo di Contitolarità del trattamento dei dati clinici tra Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Nuovo Ospedale di Sassuolo Spa e, appunto, alla creazione della Data Unit. Essa si avvarrà fortemente della collaborazione coi ricercatori della Facoltà di Medicina dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, volta a favorire attività di analisi e valorizzazione dei dati stessi, l’inclusione di dati ambientali e la conduzione di studi in ambito provinciale da presentarsi in sede locale, nazionale ed internazionale.
Nel concreto, l’accordo di contitolarità è uno strumento, sia giuridico che informatico, per consentire l’utilizzo in sicurezza di una grande mole di dati a disposizione delle tre aziende, e l’incrocio con altri database – ad esempio dati ambientali, climatici, di mobilità e inquinamento – già disponibili ma poco utilizzati. L’obiettivo, analizzare bisogni di assistenza, farmaceutica, offerta di prestazioni diagnostiche e chirurgiche, studiare com’è e come sarà la popolazione modenese, l’ambiente di vita, i fattori di rischio e quelli di prevenzione, al fine non solo di rendere i servizi di oggi più rispondenti alle esigenze reali dei cittadini, ma di prevedere ragionevolmente come queste si evolveranno in un futuro non lontano.
L’intesa firmata dagli attuali DG va nella direzione di rafforzare e ampliare i meccanismi di collaborazione e condivisione in parte già in essere sui dati clinici nel pieno rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali (GDPR), su cui vigilerà il Data Protection Officer, potenziando le attività condivise – sia cliniche, che di governo sanitario – che, in alcuni casi già regolamentati, ricorrono all’uso di piattaforme tecnologiche e logistiche comuni. La spinta all’integrazione viene quindi ulteriormente agevolata dall’adozione della condivisione delle infrastrutture tecnologiche alla base dell’accordo. È solo grazie ad esso che i muri che separano fisicamente le tre aziende possono essere virtualmente superati e diviene possibile progressivamente lavorare come un’unica struttura sanitaria provinciale.
“Si governa solo ciò che si conosce: con queste scelte compiamo un passo decisivo verso una sanità sempre più performante e trasparente – osservano i Direttori generali – e la disponibilità di dati integrati e accessibili permette ai nostri professionisti di basare le proprie scelte su analisi oggettive e approfondite, generando valore concreto per la cura dei cittadini e per l’innovazione dei servizi. Ciò non solo rafforza la fiducia dei cittadini, ma rappresenta anche uno strumento fondamentale per migliorare i percorsi clinici, ottimizzare le risorse e anticipare i bisogni di salute della popolazione anche attraverso modelli previsionali utili alla programmazione futura. Siamo convinti che la cultura del dato, condivisa e valorizzata, sia la chiave per progredire verso le migliori performance sanitarie e, insieme alla prossimità data da professionisti che quotidianamente si prendono cura dei pazienti, costruire un sistema sempre più vicino alle esigenze reali delle persone”.
“L’obiettivo finale di un lavoro molto tecnico di integrazione è, in definitiva, un miglior percorso di assistenza al cittadino – osserva Stefano Mimmi, responsabile della Data Unit –. Grazie alla più ampia disponibilità di informazioni, e alle potenzialità di elaborazione dell’intelligenza artificiale, potremo fare analisi rispetto a temi importanti di salute come l’evoluzione delle patologie croniche, valutandone l’impatto. E non solo in termini di costi, ma ancor più di scelte sanitarie, lavorando anche sulla sicurezza delle cure”.
“L’Università è particolarmente lieta ed onorata di partecipare a questa iniziativa fortemente innovativa delle tre aziende modenesi, proponendosi di contribuire con convinzione, con le proprie competenze, in ottica sia di ricerca scientifica che di formazione avanzata – chiarisce il professor Marco Vinceti, Docente di Epidemiologia e Sanità Pubblica presso Unimore –. Sarà così possibile una conoscenza più ampia della realtà e una diversa capacità di rispondere ai bisogni, sia nell’ordinarietà sia in condizioni di emergenza. L’integrazione di ulteriori database quali quelli ambientali e climatici realizza infatti l’ottica cosiddetta One Health o addirittura di ‘Planetary Health’, allargando l’orizzonte della sanità ad altri aspetti della vita delle persone e più in generale dell’intero ecosistema e anticipando in tal modo iniziative attualmente ancora in fase di progettazione in altri contesti del nostro Paese”.
“A tutela dell’identità e della riservatezza, voglio rassicurare i nostri cittadini che dati condivisi non vuol dire ‘pubblici’ – osserva Erica Molinari, Data protection officer delle tre aziende – la visibilità sul dato è permessa soltanto al personale abilitato all’accesso e solo per le esigenze di cura e prevenzione, e sempre nel rispetto della eventuale scelta dei pazienti di mantenere riservate talune informazioni sanitarie che li riguardano, come prevede la normativa di settore”.
Come si è sviluppato il percorso di integrazione
Mentre in passato le tre Aziende avevano effettuato scelte diverse relativamente agli strumenti informatici ospedalieri, ora l’acquisizione di sistemi e applicativi comuni tra le aziende – prevista dell’istituzione della Data Unit, avviata con PNRR e che avrà un suo sviluppo naturale nel futuro – sarà lo strumento fondamentale per poter concretamente attuare questa contitolarità. A rendere possibile questo cambio di passo, infatti, è il progetto interaziendale di sostituzione ed evoluzione del SIO (Sistema Informatico ospedaliero), finanziato con fondi PNRR, che ha interessato inizialmente tre strutture, Policlinico, Ospedale di Baggiovara e Ospedale di Carpi. È proprio da queste tre sedi che ha preso il via il processo di unificazione, in una logica di progressiva estensione che porterà ad avere su tutta la provincia un’unica infrastruttura, definendo un “repository” unico per tutte le aziende, vale a dire che tutte condivideranno di base un’unica tipologia di dossier sanitario.Gli applicativi oggetto di contitolarità del trattamento dei dati clinici dei pazienti verranno connessi gradualmente nei prossimi mesi, partendo da quelli già operativi, tra i quali vi sono accanto Anatomia Patologica, Radiodiagnostica e Laboratorio per le quali vi era già condivisione, le branche di Endoscopia, Broncoscopia, Cardiologia (Elettrocardiografia e Elettrofisiologia).
Questo accordo è dunque fondamentale anche per strutturare e potenziare le reti cliniche interaziendali sulle quali centinaia di professionisti oggi stanno lavorando. Avere reti integrate, infatti, significa condividere e integrare i dati e non solo i professionisti. Ciò consentirà anche di effettuare analisi trasversali utili per modificare i percorsi di cura, migliorare le diagnosi, programmare la distribuzione delle risorse sul territorio, fare ricerca ed innovare così in modo sostanziale l’intera organizzazione del Sistema sanitario provinciale.
Come funziona la Data unit interaziendale
Durante la conferenza stampa è stata formalmente presentata la Data unit, composta da personale delle Aziende sanitarie ed integrata da personale UNIMORE, che, anche grazie alla contitolarità e nel rispetto dell’anonimato dei dati e di tutti i criteri vigenti in termini di privacy e trattamento, potrà effettuare analisi approfondite sulle attività di produzione delle tre aziende, nell’ottica di ottimizzare i processi di cura, e di prevedere con buona approssimazione l’evoluzione dei bisogni sanitari nelle diverse aree del territorio provinciale, al fine di adeguare tempestivamente la distribuzione delle risorse.
Grazie a un cosiddetto ‘cruscotto informatico’ accessibile in modalità protetta dai professionisti della Data Unit, diviene possibile effettuare analisi sull’utilizzo delle prestazioni specialistiche (visite ed esami) per evidenziare il consumo della popolazione modenese, da cui si evince che si può intervenire su alcune prestazioni, non solo aumentando o diminuendo l’offerta, ma dando maggiore appropriatezza. Ad esempio, la ripetizione eccessiva di TAC può rivelarsi fattore di rischio delle patologie oncologiche, e pertanto ridurne l’utilizzo eccessivo può avere effetti benefici per il cittadino. Più in generale, analizzare i consumi di prestazioni sanitarie da parte di alcune categorie di cittadini o le prescrizioni troppo frequenti da parte degli specialisti o dei medici di medicina generale può consentire di mettere in campo azioni per contenerle, favorendo un miglior utilizzo di risorse.
La presidente del Consiglio comunale di Fiorano Modenese ha convocato la prossima seduta per giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 19.00, presso Casa Corsini, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
Interrogazione presentata dal consigliere Barbolini del gruppo consiliare “Lega Salvini Premier” portante ad oggetto: “Sosta selvaggia lungo Via Goito, Via Gazzotti e Via Marsala”.
Interrogazione presentata dal consigliere Casali del gruppo consiliare “Fratelli d’Italia Giorgia Meloni” portante ad oggetto: “Interrogazione sui lavori eseguiti alla palestra Maglio”.
Approvazione del Documento Unico di Programmazione 2026-2028.
Art. 175 D.lgs. 18 agosto 2000 – Variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027.
Rimborso anticipato Mutui Cassa Depositi e Prestiti.
Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del D.lgs n. 267/2000. Spese legali liquidate con sentenza del Tribunale di Modena nr. 575/2025.
Mozione presentata dal consigliere El Kholti del gruppo consiliare “Partito Democratico” portante ad oggetto: “Installazione di un sistema di controllo della velocità (velo box) lungo Via Giardini, Ubersetto (MO)”.
Consiglio dell’Unione dei Comuni del distretto ceramico – Surroga consigliere dimissionario.
La diretta streaming del Consiglio sarà tramessa sul canale you tube del Comune.
Riqualificazione delle strutture ricettive: la Regione Emilia-Romagna prosegue con la sua strategia che mette al centro un rinnovamento dell’offerta a 360 gradi. Già nelle prossime settimane l’assessorato è impegnato in un confronto attivo con Comuni e associazioni di categoria regionali del settore per valutare proposte puntuali di adeguamento del quadro normativo. Il primo appuntamento è previsto a metà novembre con i Comuni della costa e le assessore regionali Roberta Frisoni (Turismo, Sport, Commercio) e Irene Priolo (Infrastrutture, Mobilità, Ambiente). A seguire altri incontri saranno dedicati all’Appennino e alle altre destinazioni.
“Vogliamo accompagnare le esigenze di innovazione e semplificazione normativa e quelle relative a una revisione più complessiva di modifica e innovazione della normativa di settore- afferma l’assessora Frisoni-. Lo scopo finale è diversificare e mantenere aggiornata la nostra offerta complessiva alle esigenze di un mercato turistico in rapida evoluzione, recuperare il patrimonio edilizio dismesso, eliminare situazioni di degrado urbano e conciliare le esigenze abitative con quelle turistiche”.
“Il nuovo bando Eureca turismo che aprirà a inizio 2026 e che sosteniamo con 11 milioni di euro- prosegue Frisoni- si propone di supportare la riqualificazione delle strutture ricettive. Stiamo strutturando un percorso di approfondimento e ascolto per aggiornare il quadro normativo di settore con particolare attenzione agli aspetti relativi la pianificazione urbanistica e la classificazione alberghiera. In questo contesto si inserisce anche il progetto di legge licenziato di recente dalla Giunta sugli ‘affitti brevi’, un tassello volto non solo a fornire ai Comuni più esposti uno strumento per affrontare il tema delle politiche abitative, ma anche, come sottolineato da diverse associazioni di categoria, un provvedimento pensato per rendere più omogenee le regole all’interno dell’offerta ricettiva e a migliorarne la qualità. Anche un’efficace regolamentazione dei Condhotel si inserisce tra gli strumenti da approfondire in questo contesto per migliorare e diversificare sempre più la nostra offerta”.
Nel 2025 il Prodotto Interno Lordo dell’Emilia-Romagna dovrebbe avere una crescita del +0,6%. A sostenerla la domanda interna con una lieve accelerazione dei consumi (+0,8%) ed una più marcata degli investimenti (+2,3%), a fronte di una nuova riduzione delle esportazioni (-1,3%), più contenuta di quella dello scorso anno. Il ritmo dell’attività economica dovrebbe accelerare lievemente anche nel 2026 facendo salire il Pil dello 0,9%. L’industria è prevista essere la fonte più dinamica del valore aggiunto regionale con una crescita nel 2025 del +0,9% e nel 2026 del 1,1%.Il tasso di occupazione risalirà al 71,2% nel 2025 e al 71,5% nel 2026.
È quanto emerge dall’esame dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna delle previsioni macroeconomiche regionali elaborate ad ottobre 2025 sulla base degli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia.
Previsioni Pil Emilia-Romagna
La crescita del prodotto interno lordo regionale dovrebbe accelerare lievemente nel 2025 portandosi al +0,6%. A sostenerla la domanda interna con una lieve accelerazione dei consumi (+0,8%) e una più marcata degli investimenti (+2,3%) a fronte di una nuova riduzione delle esportazioni (-1,3%), più contenuta di quella dello scorso anno.
Il ritmo dell’attività economica dovrebbe accelerare lievemente anche nel 2026 facendo salire il Pil dello 0,9%, con consumi in crescita costante (+0,8%), un rallentamento degli investimenti (+0,7%), ma soprattutto una contenuta crescita delle esportazioni (+1,8%).
Il confronto fra l’Emilia-Romagna, l’Italia e l’area euro
La crescita del prodotto interno lordo italiano si ridurrà lievemente allo 0,5% nel 2025 ed è previsto salire allo 0,7% nel 2026.
La classifica delle regioni italiane per crescita del Pil nel 2025 dovrebbe essere guidata dal Veneto (+0,7%) seguito da sette altre regioni, tra cui l’Emilia-Romagna e la Lombardia, con un Pil in crescita dello 0,6%.
Nel 2026 dovrebbe essere l’Emilia-Romagna (+0,9%) a passare in testa a questa classifica, seguita dal Lazio (+0,8%)
In un’ottica europea, la dinamica della crescita del Pil dell’area dell’euro è prevista essere superiore a quella regionale, soprattutto nell’anno in corso (+1,2%) ed in misura minore anche nel prossimo (+1%).
Nel biennio 2025/2026, la crescita del Pil regionale dovrebbe allinearsi a quella della Germania, essere lievemente superiore a quella della Francia, ma restare ben lontana dal ritmo di sviluppo della Spagna, nonostante questa appaia in rallentamento.
Previsioni consumi, investimenti e esportazioni in Emilia-Romagna
Nel 2025 la crescita dei consumi delle famiglie accelererà lievemente (+0,8%) mantenendosi costante (+0,8%) anche nel 2026.
Nel 2025 gli investimenti fissi lordi dovrebbero mostrare una ripresa (+2,3%), ma, nonostante la discesa dei tassi di interesse, la progressiva riduzione dei sostegni pubblici, in particolare, dei “bonus” a favore delle costruzioni, la dinamica dovrebbe rallentare nel 2026 (+0,7%).
Le esportazioni regionali nel 2025 dovrebbero contenere la tendenza discendente (-1,3%) e solo nel 2026 è prevista una contenuta crescita (+1,8%).
Previsioni: i settori
Nonostante le incertezze dell’avvio dell’anno, nel 2025 il valore aggiunto reale prodotto dall’industria in senso stretto regionale dovrebbe riprendersi e mettere a segno un leggero recupero (+0,9%). Nel 2026, nonostante la limitata crescita della domanda interna nazionale, la ripresa del commercio estero regionale sosterrà la crescita valore aggiunto industriale (+1,1%).
Nel biennio l’industria è prevista così essere la fonte più dinamica del valore aggiunto regionale.
Le costruzioni dovrebbero chiudere il 2025 ancora con una crescita del valore aggiunto reale (+2,2%), rimanendo la componente più dinamica dell’attività regionale. L’ulteriore revisione dell’ampiezza dei bonus dovrebbe condurre ad un’inversione della tendenza, che potrebbe divenire negativa già nel 2026 portando le costruzioni in recessione (-2,6%).
Nel 2025 dovrebbe chiudere con una crescita contenuta del valore aggiunto del complesso dei servizi (+0,4%), grazie alla ripresa dei consumi e all’attività nell’industria. Nel 2026 il valore aggiunto dei servizi dovrebbe crescere ad un ritmo più sostenuto (+1,2%).
Il mercato del lavoro
Le forze di lavoro nel 2025 dovrebbero riprendere a crescere con decisione (+1,6%), per poi annullare la loro dinamica nel 2026. Al termine di quest’anno le forze di lavoro è previsto abbiano sostanzialmente la stessa consistenza avuta nel 2019 (+0,6%), anche se questa risulterà superiore del 14,5% rispetto al dato dell’anno 2000.
Il tasso di attività, calcolato come quota della forza lavoro sulla popolazione presente in età di lavoro, dovrebbe risalire al 74,7% nel 2025 per poi restare invariato nel 2026.
Nel 2025 anche la crescita dell’occupazione dovrebbe accelerare sensibilmente (+1,2%) per poi ridursi sostanzialmente nel 2026 (+0,4%), ma a fronte di una stasi delle forze di lavoro. Alla fine di quest’anno l’occupazione risulterà leggermente superiore a quella del 2019 (+1,5%) e farà registrare un incremento del 13,1% rispetto al livello del 2000.
Il tasso di occupazione (calcolato come quota degli occupati sulla popolazione presente in età di lavoro) risalirà nel 2025 fino a giungere al 71,2%, per poi aumentare nuovamente nel 2026 fino al 71,5%.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe risalire leggermente al 4,7%, ma l’andamento discendente dovrebbe riprendere decisamente già nel 2026, grazie a una maggiore tenuta della dinamica dell’occupazione rispetto a quella della forza lavoro che farà scendere nuovamente il tasso di disoccupazione fino al 4,4%.
Lo studio completo sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna www.ucer.camcom.it
Florim rinnova la certificazione B Corp, confermando l’impegno concreto per la sostenibilità in ogni ambito dell’attività aziendale. Le B Corp Certificate sono imprese verificate da B Lab che soddisfano alti standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza. Prima industria ceramica al mondo ad ottenere questo prestigioso riconoscimento nel 2020, il gruppo migliora ulteriormente il punteggio consolidato raggiungendo 105.6 punti, in forte crescita rispetto ai 90.9 del 2020.
Il valore complessivo riflette le performance di Florim SpA SB che passa da 98.1 a 108 punti e della controllata americana che supera per la prima volta l’iter di certificazione con 95.8 punti (erano 64.8 nel 2020).
«Questo riconoscimento rafforza la nostra determinazione a portare avanti un percorso ambizioso, basato su innovazione responsabile, cura del benessere delle persone e rispetto del pianeta, anche in un contesto sfidante come quello attuale. La sostenibilità per noi non è una moda o una strategia di breve periodo, ma un impegno reale che, da oltre 17 anni, rendiamo pubblico e trasparente attraverso il nostro Bilancio di Sostenibilità.» – afferma il Presidente Claudio Lucchese.
Il miglioramento nel punteggio riflette l’efficacia delle iniziative trasversali intraprese quali: la mappatura e il dialogo con gli stakeholder, le nuove iniziative di formazione e di welfare per i dipendenti e azioni per la comunità.
Inoltre, è stata rafforzata l’attività del Centro Salute e Formazione – la struttura interna dedicata a simulazione medica avanzata, ricerca e prevenzione che in 11 anni ha formato oltre 6.300 persone.
Florim ha condotto una valutazione delle performance di sostenibilità dei fornitori e redatto un Codice di Condotta condiviso con la filiera e in ambito ambientale ha avviato un piano di misurazione e riduzionedelle emissioni. Tra gli ultimi interventi per l’ottimizzazione dell’uso delle risorse ricordiamo: le nuove vasche per il recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, i prodotti a spessore ridotto, l’incremento nell’utilizzo di energia rinnovabile, i camion elettrici per la logistica, il packaging dei campioni privo di plastica. Dal 2011 sono stati effettuati investimenti per oltre 77 milioni di euro per la riduzione dell’impatto ambientale che hanno portato l’azienda a recuperare il 100% degli scarti di produzione per aumentare il contenuto riciclato delle proprie collezioni, a riutilizzare il 100% delle acque reflue del processo e autoprodursi fino al 100% dell’energia elettrica necessaria.
Le B Corp sono aziende che utilizzano il business come forza positiva e lavorano per trasformare il sistema economico, promuovendo un’economia rigenerativa. Dal 2015 sono cresciute di oltre il 540% e oggi si contano più di 10.000 società nel mondo. Attualmente oltre 319.000 imprese stanno provando ad ottenere la certificazione e in media solo il 3% ci riesce.
La certificazione B Corp si affianca alle altre certificazioni di processo – ISO 9001 (qualità), 14001 (ambiente), 50001 (energia) 45001 (salute e sicurezza) – e di prodotto.
Nuvolosità in aumento a partire dai rilievi e dal settore emiliano in estensione al rimanente territorio in giornata. Deboli precipitazioni sparse dal tardo pomeriggio-sera più probabili sul settore occidentale in particolare lungo i rilievi centro-occidentali.
Temperature minime comprese tra 7/8 gradi della pianura e 12 gradi della costa riminese; massime comprese tra 16 e 19 gradi in pianura, fino a 21/22 gradi sulla Romagna. Venti deboli variabili in pianura; moderati meridionali lungo il crinale con ulteriori rinforzi serali. Mare inizialmente poco mosso con moto ondoso in aumento nella seconda parte della giornata fino a mosso.
Il consigliere comunale Giuseppe Bove (Partito Democratico) si è dichiarato soddisfatto della risposta fornita dall’Amministrazione comunale all’interpellanza sulla sicurezza stradale e la tutela dei pedoni nel territorio di Sassuolo.
“Apprezzo la scelta dell’Amministrazione di destinare risorse concrete per la messa in sicurezza di attraversamenti pedonali e incroci critici – ha dichiarato Bove – e di promuovere, accanto alle opere pubbliche, percorsi di educazione stradale nelle scuole e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. È la dimostrazione che anche a livello locale si può agire con serietà e continuità, mettendo al centro la vita delle persone e non la propaganda”.
L’interrogazione, presentata da Bove, Montanari e Hdily (PD), chiedeva tra l’altro:
“Quali azioni specifiche l’Amministrazione intende adottare per aumentare la sicurezza stradale, con particolare riferimento agli attraversamenti pedonali e alle aree a maggior rischio di incidentalità; e se siano previste campagne di sensibilizzazione rivolte a cittadini, studenti e conducenti, anche in collaborazione con le forze dell’ordine e le scuole”.
Dalla risposta dell’Amministrazione emerge che nei prossimi mesi verranno realizzati interventi di riqualificazione e illuminazione dei primi 13 attraversamenti pedonali più critici, per un importo complessivo di circa 200.000 euro, con l’installazione di impianti a led e segnaletica rinforzata.
Le opere riguarderanno in particolare:
Via Circonvallazione / Via Adda
Via Circonvallazione / Via Collegio Vecchio
Via Pedemontana / Via Radici in Piano
Via Braida (zona Parrocchia)
Via Montanara / Via Consolata
Via Circonvallazione / Via San Pietro – Via Indipendenza – Via Tasso – Via San Pio X
Via Palestro / Via Lago di Garda
In particolare sarà dato riscontro ai cittadini residente in Via Ancora all’altezza del comparto W.
“Si tratta di un piano organico e concreto – prosegue Bove – che va nella direzione auspicata dai cittadini e dalle nostre proposte: rendere più visibili, sicuri e accessibili gli attraversamenti più frequentati da studenti, anziani e ciclisti”.
Il consigliere Dem ha poi richiamato i dati europei sul tema:
“Mentre a Sassuolo si lavora concretamente, la Commissione Europea segnala che nei primi sei mesi del 2025 il numero delle vittime della strada in Italia è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Nonostante i toni trionfalistici del Governo, l’Italia non è tra i Paesi che registrano progressi significativi nella riduzione della mortalità stradale”.
“La sicurezza – ha concluso Bove – non si conquista con slogan o conferenze stampa, ma con investimenti, pianificazione urbana e un lavoro continuo nei territori. Il Comune di Sassuolo sta dimostrando che si può fare: un esempio concreto di come la buona politica possa migliorare la vita quotidiana delle persone”.
“Un centro storico pieno in tutte le piazze e le vie, per quattro domeniche consecutive, con migliaia di visitatori provenienti da ogni parte della provincia e dai vicini comuni reggiani”.
L’Assessore al Commercio del Comune di Sassuolo Federico Ferrari, con queste parole, commenta la riuscita dell’edizione 2025 delle Fiere d’Ottobre terminate ieri con la Féra di Sdàs.
“Anche quest’anno le fiere si sono confermate il momento di massima espressione del commercio, della cultura, dello sport e dell’associazionismo – prosegue l’Assessore – con quattro fine settimana baciati dal bel tempo ed iniziative capaci di stuzzicare l’interesse di tutti, dai giovani ai meno giovani, dalle famiglie ai gruppi di amici che in occasioni come queste si ritrovano nelle piazze e lungo le vie del centro per passeggiare, chiacchierare e divertirsi. Le Fiere d’Ottobre 2025, seppure rivisitate in alcuni particolari, hanno proseguito quel solco tracciato da Elena Zanni, la Presidente del Comitato Commercianti del Centro Storico che ci ha lasciato proprio alla vigilia di questa edizione ed alla quale queste quattro domeniche sono state dedicate. Un ringraziamento particolare a lei e a tutti quei commercianti, insieme al mercato ambulante, che hanno lavorato mesi per allestire il programma assieme alle associazioni culturali, al sportive e di volontariato che, ancora una volta, hanno dimostrato come il rapporto tra pubblico, privato e terzo settore rappresenti una marcia in più per la nostra città.
Grazie ai dipendenti comunali, alla squadra operai di Sgp, alla Polizia Locale ed alle Forze dell’Ordine che, per quattro settimane, hanno lavorato per rendere possibile tutto questo e che, sono certo, non mancheranno di portare il loro contributo anche nella prossima edizione”.
Conto alla rovescia per la manifestazione di Ceramicanda che si terrà a Modena fiere martedì 28 e mercoledì 29 ottobre. Una due giorni per mettere il settore davanti allo specchio, magari per evidenziare qualche ruga di troppo, individuare gli ingranaggi da oliare; due giorni per portare alla luce idee, soluzioni, proposte per l’industria ceramica.
Programma completo
Il convegno inaugurale di martedì 28 ottobre alle ore 11 sarà “Materie prime globali e logistica insufficiente”, un momento di riflessione sulle problematiche di un distretto che sconta ancora i ritardi legati al conflitto ucraino e quelli delle infrastrutture carenti in Emilia Romagna; ad animare la tavola rotonda: Irene Priolo, Assessore ai trasporti Regione Emilia Romagna, Mario Roncaglia, Presidente Commissione Logistica Confindustria Ceramica, Mario Petrosino, Direttore Operativo · Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, Paolo Bardelli, Vicepresidente sez. Logistica A.N.I.T.A., Massimiliano Giaresti, Amministratore Delegato Db Cargo Transa, Villiam Tioli, Presidente Caolino Panciera, Stefano Spezzani, Direttore Commerciale Esan, Dmitrii Kostornichenko, Amministratore Delegato Vesco Italia.
Nel pomeriggio di martedì alle 14.15 la tavola rotonda “Coerenza, eccellenza, continuità” con Bruno Bettelli, Presidente Federmacchine, Enrico Grassi, Presidente E80 Group, Cristiano Canotti, Ingegnere consulente, Giorgio Romani, Presidente Gruppo Romani, Renzo Vacondio, Amministratore delegato Ceramiche Moma. Sempre martedì alle 15.00 “Allarme posa: posatori cercasi” con Andrea Ligabue, Presidente Commissione posa Confindustria Ceramica, Luca Berardo, Presidente Assoposa, Ivan Raimondi, Presidente Raimondi Spa, Marco Squinzi, Amministratore delegato Mapei, Francesco Pettenon, Amministratore delegato Fila solutions, Alberto Selmi, Ceo Laminam, David Pifferi, Amministratore delegato Nuovo Corso.
Mercoledì alle 11.00 il Presidente della Regione Michele de Pascale parteciperà alla tavola rotonda “Coraggio e visione per superare l’incertezza” insieme a Teresio Testa – Chief Lending Officer Banco Bpm, Andrea Lipparini, Professore di Strategia d’impresa e gestione dell’innovazione Unibo, Augusto Ciarrocchi, Presidente Confindustria Ceramica, Paolo Lamberti, Presidente Acimac, Pierluigi Ghirelli, Presidente Ceramicolor, Graziano Verdi, Presidente della Federazione Europea della Ceramica. Infine alle 15.00 ci si confronterà sullo scottante tema che mette in crisi i produttori di tecnologia per
ceramica: “Made in Italy nella morsa di Cina e India”; ne parleranno Giorgio Prodi, Professore di Economia Unimore, Luca Bazzani, Amministratore delegato di System Ceramics, Roberto Magnani, Amministratore delegato Icf-Welko, Paolo Mongardi, Presidente Sacmi, Gianfranco Padovani, Presidente Sicer, Stefano Bolognesi, Presidente Cooperativa ceramica d’Imola, Vittorio Borelli, Presidente Commissione relazioni Commerciali Confindustria Ceramica.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito previa registrazione su www.allfortiles.it
Orari apertura: martedì 28 ottobre e mercoledì 29 ottobre 10:00-18:00 – Ingresso libero
Sta volgendo al termine il cantiere realizzato per la messa in sicurezza dell’ex Politeama: entro una quindicina di giorni i ponteggi saranno definitivamente smontati.
“Il primo intervento – spiega l’assessore alla rigenerazione urbana e mobilità David Zilioli – aveva come obiettivo prioritario la tutela dell’involucro edilizio, la messa in sicurezza delle strutture e la protezione del bene storico dalle intemperie e dal degrado. Questa fase si conclude ora, come previsto, aprendo la strada alla successiva, dedicata al completamento architettonico e impiantistico.”
Il progetto, del valore di 2,5 milioni di euro, è stato interamente coperto da 2 milioni di finanziamento PNRR e da 500.000 euro della Fondazione di Modena.
Le opere hanno riguardato il consolidamento delle murature, il restauro e il rinforzo della copertura, la rimozione del controsoffitto in amianto e la messa in sicurezza delle scale e dei solai.
Già nei scorsi mesi, l’Amministrazione comunale ha aggiornato il progetto esecutivo – del valore complessivo di circa 6,5 milioni di euro – per renderlo idoneo alla candidatura nei principali bandi di finanziamento dedicati al recupero e alla rifunzionalizzazione di edifici di pregio storico e culturale.
Parallelamente, il Comune continuerà a promuovere la ricerca di partnership pubblico-private, coinvolgendo soggetti del territorio che possano contribuire, con idee e investimenti, a ridare vita a questo spazio e a valorizzarlo come nuovo luogo di cultura e socialità nel cuore della città.
“Il Politeama – prosegue Zilioli – è stato concepito fin dall’inizio come un progetto a stralci funzionali autonomi. Oggi possiamo dire che la prima parte si conclude nei tempi e nelle modalità previste, e che ci stiamo già muovendo per completare la riqualificazione attraverso nuovi finanziamenti o, in alternativa, anche con strumenti comunali, come l’accensione di un mutuo, ma solo se necessario.”
Le recenti preoccupazioni sollevate dall’opposizione appaiono dunque prive di fondamento. La rimozione dei ponteggi non è uno “smantellamento”, ma la conclusione naturale di un lotto lavori completato, e chi conosce la gestione dei cantieri sa bene che i ponteggi sono strutture temporanee, noleggiate per la durata delle lavorazioni e rimosse al termine.
Nessun allarme e nessun “cantiere fermo”: i lavori al Politeama stanno procedendo secondo le fasi previste dal cronoprogramma e si avviano alla conclusione del primo stralcio funzionale, finanziato con fondi PNRR e con il contributo della Fondazione di Modena. La rimozione dei ponteggi, visibile in questi giorni, non rappresenta uno stop, ma il completamento della fase di messa in sicurezza dell’edificio, come programmato già da tempo per restituire decoro e ridurre i disagi alla viabilità circostante. Il secondo lotto di lavori è già stato progettato e candidato a nuovi fondi.
“L’obiettivo – conclude l’assessore – è fare del Politeama un bene condiviso e vissuto, non un contenitore vuoto. Prima di realizzare gli interni è fondamentale sapere anche chi animerà gli spazi: per questo apriremo una manifestazione di interesse, rivolta a soggetti culturali, sociali e privati, per raccogliere proposte coerenti con la visione di una piazza coperta viva, inclusiva e sostenibile.”
Al castello di Spezzano tornano, prima della chiusura invernale, le emozionanti animazioni di “Strabilianti avventure a corte”, per bambini dai 4 ai 10 anni.
Da domenica 2 novembre a domenica 30 novembre 2025, dalle 16.00 alle 18.00, sono in programma quattro appuntamenti creativi alla scoperta del “magico Castello” fioranese.
Domenica 2 novembre è in programma “A scuola di fantasmi”, attività ludica a cui partecipare con un vecchio lenzuolo per travestirsi da fantasmi.
Il 16 novembre arriva il laboratorio creativo “Salviamo il Castello dai folletti”, mentre il 23 novembre l’attività è dedicata al “Sigillo del mago”. Infine domenica 30 novembre una divertente caccia alle uova di “E’ un drago o una gallina?”.
La prenotazione alle animazioni è obbligatoria, inviando una mail a castellospezzano@gmail.com. Il costo di ogni attività è di 5 euro a partecipante, inclusa la merenda.
Gli accompagnatori dei bambini potranno sostare in uno spazio dedicato nel Museo della Ceramica ed eventualmente partecipare alla proposta di visita guidata del Castello e Museo.
Per informazioni: 335 440372, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13.
Domani, martedì 28 ottobre, dalle ore 13,30 alle ore 16, sarà chiuso al transito il tratto di viale Della Pace compreso tra via San Prospero e via del Pretorio.
Nelle ultime settimane viale Della Pace è stata oggetto di numerose interruzioni della pubblica illuminazione causate da un guasto importante alla rete interrata.
La chiusura di domani, martedì 28 ottobre, consentirà alla ditta incaricata di effettuare l’intervento necessario alla riparazione definitiva dell’impianto.
Continua a crescere in Emilia-Romagna il turismo dei cammini religiosi e delle iniziative legate ai luoghi di fede. È stato rinnovato questa mattina l’accordo triennale tra Regione Emilia-Romagna e Conferenza Episcopale Emilia-Romagna (CEER), per la promozione del turismo religioso e la valorizzazione dei Cammini e dell’iniziativa ‘Monasteri Aperti’.
La convenzione è stata firmata dall’assessora regionale al Turismo, Commercio e Sport, Roberta Frisoni, e dal vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, delegato della Commissione per la pastorale del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi della CEER, alla presenza dell’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni.
Si rinnova e consolida così una collaborazione avviata nel 2015 – poi formalizzata con l’accordo del 2016 e proseguita con il protocollo del 2019 – che ha contribuito a far nascere e crescere un’offerta turistica unica nel suo genere e rappresenta un ulteriore passo avanti per la valorizzazione dei cammini, dei luoghi di culto e del patrimonio spirituale e culturale regionale.
Oltre a garantire un confronto permanente sul tema e a rilanciare la valorizzazione a 360 gradi dei Cammini e dell’iniziativa ‘Monasteri aperti’, il nuovo protocollo mira a coinvolgere maggiormente le nuove generazioni e a favorire esperienze di turismo lento in connessione con il territorio e le comunità locali.
“Grazie a questo accordo possiamo rafforzare proposte di vacanze sostenibili e consapevoli, a contatto con la natura e in connessione profonda con i luoghi visitati- sottolineano le assessore Frisoni e Allegni-. Il turismo religioso, con i tanti cammini e i monasteri da scoprire e vivere, contribuisce ad arricchire l’offerta turistica dell’Emilia-Romagna, valorizzando la nostra storia e le nostre radici spirituali. È un’esperienza che unisce cultura, natura e accoglienza, capace di affascinare un pubblico in crescita, anche internazionale, sempre più interessato a scoprire le antiche pievi, i santuari e i luoghi di silenzio che costellano la nostra regione. La crescita dei servizi in questi luoghi, il maggiore coinvolgimento dei giovani, possono poi avere risvolti positivi, generando nuove opportunità di lavoro, per il ripopolamento di zone collinari e montane di grande bellezza. Un valore aggiunto per lo sviluppo dell’intero territorio regionale che intendiamo sostenere e promuovere”.
“Questo protocollo che andiamo a rinnovare- afferma il vescovo Mosciatti- oltre alle novità che abbiamo voluto sottolineare, in particolare il coinvolgimento dei giovani, vuole essere soprattutto la prosecuzione di una feconda collaborazione fra la Conferenza Episcopale regionale e la Regione Emilia-Romagna in tema di turismo. È una collaborazione che si basa soprattutto sulla convinzione che soltanto attraverso un cammino insieme possiamo dare vita a qualche cosa di bello, come è successo con l’iniziativa di Monasteri Aperti o con il progetto dei Cammini, per valorizzare anche quei territori che sono minori rispetto a quella che è l’offerta turistica della nostra regione e dando slancio alle iniziative delle piccole comunità anche da un punto di vista ecclesiale. Questo è un tema molto importante perché in realtà si aiutano le comunità a rimanere vive e a valorizzare quel patrimonio materiale e immateriale che è appunto la fede della gente semplice dei nostri territori”
Cammini e Monasteri aperti: numeri e risultati
Grazie alla collaborazione con la CEER, la rete dei Cammini e delle Vie di pellegrinaggio è cresciuta da 12 del 2017 a 22 attuali, oggi interamente mappati e in gran parte segnalati. Lungo questi itinerari – che includono la Via Francigena, la Via Romea Germanica, la Via degli Dei, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna – i viaggiatori possono contare su oltre 4.700 strutture ricettive situate entro 5 km dai percorsi, per un’accoglienza diffusa e autentica.
Uno dei risultati più significativi della collaborazione è l’iniziativa ‘Monasteri Aperti’, che ha permesso ai partecipanti di scoprire Monasteri, Conventi, Abbazie, Eremi e Santuari, offrendo esperienze uniche di spiritualità e momenti di dialogo con le comunità religiose.
Le sette edizioni tenute finora, hanno visto la partecipazione di circa 20mila persone, provenienti dall’Emilia-Romagna e dalle regioni limitrofe. L’ultima edizione, dedicata al Giubileo della Speranza, ha confermato l’andamento positivo, registrando oltre 3.000 partecipanti che hanno potuto partecipare a più di 60 esperienze, tutte sold out, distribuite su due weekend.
Info sui cammini: www.camminiemiliaromagna.it
Gli impegni futuri
Il rinnovo dell’accordo prevede la prosecuzione dei lavori del Tavolo permanente dedicato al turismo religioso, con obiettivi precisi: monitoraggio, sviluppo e rafforzamento del prodotto turistico religioso tenendo conto dell’anno giubilare; promozione e comunicazione mirate a livello nazionale e internazionale e la valorizzazione delle vie di pellegrinaggio e delle iniziative spirituali e culturali del territorio. È previsto inoltre il coinvolgimento delle comunità locali, delle diocesi, delle imprese turistiche e in particolare dei giovani, anche attraverso attività di volontariato e cittadinanza attiva.
La convenzione avrà una durata triennale dalla data di sottoscrizione e potrà essere rinnovata per altri tre anni previo accordo tra le parti.
Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire attività di ispezione e manutenzione delle barriere antirumore, dalle 21:00 di mercoledì 29 alle 5:00 di giovedì 30 ottobre, sarà chiuso il tratto tra Sasso Marconi e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio (R14), verso Bologna.
Si precisa che la stazione di Sasso Marconi Nord sarà chiusa in entrata, verso Bologna e che la stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio, sarà chiusa in uscita, per chi proviene dalla A1. Nella stessa notte, ma con un’ora di anticipo chiuderà l’area di servizio ” Cantagallo Est”, situata nel suddetto tratto.
In alternativa, si consiglia: per la chiusura del tratto, dopo l’uscita obbligatoria a Sasso Marconi, percorrere la R43 Raccordo Sasso Marconi, la SS64var Nuova Porrettana, la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato e entrare a Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio; per la chiusura di Sasso Marconi Nord in entrata, Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio; per la chiusura di Bologna Casalecchio in uscita, Bologna Borgo Panigale, sulla A14 Bologna-Taranto.
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Sul Raccordo di Casalecchio (R14), per consentire lavori di manutenzione del margine della piattaforma autostradale, dalle 21:00 di mercoledì 29 alle 5:00 di giovedì 30 ottobre, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e Bologna Casalecchio, verso Firenze.
Di conseguenza, l’uscita della stazione di Bologna Casalecchio non sarà raggiungibile per chi proviene da Ancona e da Padova.
In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze, uscire alla stazione di Bologna San Lazzaro, sulla A14, immettersi sulla Tangenziale in direzione Casalecchio/A1 ed entrare alla stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio; per chi proviene dalla A13 Bologna-Padova ed è diretto verso Firenze, uscire alla stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13, immettersi sulla Tangenziale in direzione Casalecchio/A1 ed entrare alla stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo Casalecchio.
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Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di manutenzione delle essenze arboree, dalle 21:00 di giovedì 30 alle 5:00 di venerdì 31 ottobre, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna Interporto e Altedo, verso Padova. Contestualmente sarà chiusa l’area di servizio “Castel Bentivoglio Est”, situata nel suddetto tratto.
In alternativa, si consiglia, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Interporto, percorrere via Marconi, la SS64 Porrettana, via Chiavicone e rientrare in A13 alla stazione di Altedo.
Ridurre i consumi energetici, abbattere le emissioni di CO₂, migliorare le prestazioni ambientali e incrementare l’autoproduzione di energia rinnovabile.
Sono gli obiettivi che Barilla Spa ha illustrato alla Regione Emilia-Romagna, inseriti in un programma di interventi denominato ‘Contratto di sviluppo per la tutela ambientale – Barilla’ che prevede, in dieci stabilimenti italiani del Gruppo, investimenti per 34,33 milioni di euro, di cui 9,99 milioni (pari al 29% del totale) localizzati in Emilia-Romagna, regione che ospita le principali sedi industriali, direzionali e logistiche. Con oltre 1.900 addetti l’Emilia-Romagna rappresenta il fulcro produttivo e tecnologico del Gruppo.
Gli interventi saranno realizzati, nel parmense, a Pedrignano – sede centrale e sito con il principale Pastificio e Mulino del Gruppo Barilla – e a Rubbiano di Solignano – polo sughi e conserve vegetali -, e a Ferrara, presso il ‘Mulino Barilla’ specializzato nella macinazione di grano duro per semola.
Tempi di intervento, il triennio 2025–2027, con piena messa a regime nel corso del 2028. Si tratta di interventi di natura prevalentemente industriale e impiantistica, lungo due direttrici: da un lato quelli di efficienza energetica, volta alla riduzione dei consumi di energia primaria e alla razionalizzazione dei processi produttivi, e dall’altro l’uso di energie rinnovabili, con la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Il Contratto di sviluppo è stato presentato al ministero delle Imprese e del Made in Italy, allo scopo di accedere a un contributo pubblico. La Regione è stata chiamata a esprimere un parere, in merito alla coerenza della proposta con la propria programmazione. Il parere positivo di viale Aldo Moro, firmato dal vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, è stato già notificato ufficialmente a Invitalia, delegata alla procedura dal Mimit.
“Siamo di fronte a investimenti di un grande Gruppo che rappresenta il Made in Italy nel mondo, rilevanti sia per le risorse messe in campo per qualificare i processi produttivi che per gli obiettivi di sostenibilità ambientale in essi racchiusi– ha detto Colla-. Azioni che si inseriscono pienamente nella strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, confermando l’impegno dell’azienda nei confronti di standard elevati in termini di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale. Gli interventi consentiranno la riduzione strutturale dei costi energetici negli stabilimenti, il rafforzamento della filiera agroalimentare regionale, di cui Barilla è uno dei poli agroalimentari più avanzati d’Europa, e un effetto moltiplicatore su fornitori locali di componentistica, impiantistica e servizi di manutenzione energetica. Senza dimenticare che l’efficientamento di processo e di prodotto va sempre a consolidare anche la qualità e la stabilità del lavoro”.
Per la Regione il piano e l’attività di sviluppo presentati sono pienamente coerenti con la propria programmazione. E in linea con la legge regionale per la promozione degli investimenti, oltre che con la programmazione prevista dal Patto per il Lavoro e per il Clima, con la Strategia di specializzazione intelligente S3 e i Programmi regionali per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico e per le attività produttive.
Prosegue “Maranello Incontra”, ciclo di appuntamenti con protagonisti di primo piano della cultura italiana. Mercoledì 29 ottobre alle ore 21 all’Auditorium Enzo Ferrari è in programma un incontro con Umberto Galimberti, in un dialogo su “Uomo, natura e tecnica. Un filo da ricucire”, con ingresso gratuito senza prenotazione fino ad esaurimento posti (apertura porte alle ore 20.30). In caso di posti esauriti all’Auditorium, sarà possibile seguire la diretta video dell’incontro nella sala conferenze della Biblioteca Mabic.
Umberto Galimberti, una delle figure più influenti del pensiero contemporaneo in Italia, è filosofo, psicoanalista e professore universitario di Filosofia della storia all’Università di Venezia. Allievo di grandi pensatori come Karl Jaspers, di cui ha tradotto e curato le opere, ha dedicato i suoi studi a figure del calibro di Martin Heidegger ed Edmund Husserl. Collabora regolarmente con il quotidiano “la Repubblica” dal 1995. Esponente della psichiatria fenomenologica, iscritto all’Ordine degli psicologi con specializzazione in psicoterapia e membro dell’international Association for Analytical Psychology, il suo maggior contributo riguarda lo studio del pensiero simbolico inteso come la base più autentica della psiche. Tra i suoi libri più recenti, “L’etica del viandante” (2023), “Le grandi domande. Filosofia per giovani menti” (2024) e “Le disavventure della verità”, di prossima pubblicazione.
La rassegna “Maranello Incontra” è organizzata dal Comune di Maranello con la collaborazione di Mismaonda, il supporto tecnico di Synesthesia Group e il contributo di cinque imprese del territorio – Zanasi Group, Duerre Tubi Style, Evoline, Maranello Village, S.A.I. Electric -, nell’ideazione e costruzione del progetto. La rassegna si è aperta il 2 ottobre con Aldo Cazzullo, è proseguita il 15 ottobre con Carlo Lucarelli e si concluderà il 12 novembre con Chiara Gamberale.