23.1 C
Comune di Sassuolo
sabato, 3 Maggio 2025
Home Blog Pagina 391

Aggiornamenti circa le chiusure programmate su A1, A13, A14 e Tangenziale di Bologna

Aggiornamenti circa le chiusure programmate su A1, A13, A14 e Tangenziale di BolognaSulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, sarà chiuso il tratto compreso tra Terre di Canossa Campegine e Reggio Emilia, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

-dalle 22:00 di lunedì 19 alle 6:00 di martedì 20 giugno, sarà chiuso il tratto Terre di Canossa Campegine-Reggio Emilia, verso Bologna. Di conseguenza, l’area di parcheggio “Crostolo ovest” non sarà raggiungibile.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Terre di Canossa Campegine, percorrere la viabilità ordinaria: SP111, Via Bertona, SS9 Via Emilia, Viale Martiri di Piazza Tienanmen, SS722, Viale Trattati di Roma e rientrare sulla A1 alla stazione di Reggio Emilia;

-dalle 22:00 di martedì 20 alle 6:00 di mercoledì 21 giugno, sarà chiuso il tratto Reggio Emilia-Terre di Canossa Campegine, verso Milano. Nella stessa notte, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa l’area di parcheggio “Crostolo est”.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Reggio Emilia, percorrere la viabilità ordinaria: Viale dei Trattati di Roma, SS722, Viale Martiri di Piazza Tienanmen, SS9 Via Emilia, Via Bertona, SP111, per rientrare sulla A1 alla stazione di Terre di Canossa Campegine.

******

Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di pavimentazione, sarà chiuso il tratto compreso tra Altedo e Bologna Interporto, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

-nelle tre notti di lunedì 19, martedì 20 e mercoledì 21 giugno, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto Altedo-Bologna Interporto, verso Bologna. Nelle tre suddette notti, l’area di servizio “Castel Bentivoglio ovest” non sarà raggiungibile.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Altedo, percorrere Via Chiavicone, la SS64, la SP3 Via Marconi, per rientrare sulla A13 alla stazione di Bologna Interporto;

-nelle due notti di giovedì 22 e venerdì 23 giugno, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto Bologna Interporto-Altedo, verso Padova. Nelle stesse notti, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa l’area di servizio “Castel Bentivoglio est”, situata nel suddetto tratto.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Interporto, percorrere la viabilità ordinaria: Via Marconi, SS64, Via Chiavicone, per rientrare sulla A13 ad Altedo;

-nelle stesse due notti del 22e del 23 giugno, con orario 22:00-6:00, sarà chiusa la stazione di Altedo, in uscita per chi proviene da Padova.

In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Ferrara sud o di Bologna Interporto.

******

Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di lunedì 19 alle 6:00 di martedì 20 giugno, sarà chiusa la stazione di Rimini sud, in uscita per chi proviene da Bologna.

In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Rimini nord o di Riccione.

E’ stata invece annullata l’ultima chiusura in programma dell’uscita della stazione di Forlì, prevista dalle 22:00 di questa sera, venerdì 16, alle 6:00 di sabato 17 giugno.

******

Sulla Tangenziale di Bologna, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, nelle quattro notti di lunedì 19, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 giugno, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso lo svincolo 3 “Ramo Verde, in uscita per chi proviene da Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo 2 “Borgo Panigale” o 4 “Via del Triumvirato”.

Parata Ferrari a Maranello per Le Mans

Parata Ferrari a Maranello per Le Mans“C’è un legame speciale tra l’azienda del Cavallino Rampante e la Città di Maranello. Questo radicamento sul territorio, questo far parte di una comunità coesa ed orgogliosa della propria identità, in queste occasioni emerge in tutta la sua intensità”

Il Sindaco di Maranello, Luigi Zironi, commenta così la parata annunciata per martedì mattina dall’azienda Ferrari, che vuole celebrare anche assieme alla cittadinanza la recente vittoria delle Rosse alla 24 Ore di Le Mans.

“Un evento del genere, che sul piano logistico verrà supportato al meglio dal Comune, ha la capacità di toccare diverse ‘corde’ emotive. C’è innanzitutto il piacere di poter festeggiare tutti assieme un trionfo storico, che dopo mezzo secolo ha visto la Ferrari tornare in pista nella corsa endurance più affascinante del mondo e vincerla. E c’è il pathos dell’attesa per le grandi occasioni: poter ammirare dal vivo due ‘gioielli’ come le 499P e i loro piloti, peraltro lungo le strade della propria città, sarà un’emozione indimenticabile. Quel momento resterà senz’altro scolpito nella memoria di tanti appassionati”.

Alluvione. Credito, prestiti a tasso zero fino a 30 mila euro

Alluvione. Credito, prestiti a tasso zero fino a 30 mila euroUn prestito a tasso zero fino a 30 mila euro, della durata cinque anni, con due di preammortamento.
È questa una nuova misura finanziaria di Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, e rivolta alle imprese agricole e della pesca colpite dall’alluvione. Verrà attivata a partire dal 3 luglio prossimo.

“È una prima risposta per assicurare liquidità alle nostre imprese che hanno subito danni- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Desidero ringraziare Ismea per quest’opportunità che abbiamo condiviso, in attesa degli altri provvedimenti finanziari a livello nazionale e che la delimitazione delle aree colpite sia integrata coi territori mancanti. Poter ottenere un prestito a zero interessi almeno per la prima fase- prosegue Mammi- è sicuramente una boccata d’ossigeno importante per il nostro territorio. Dal canto nostro- conclude l’assessore-, come Regione, continuiamo a lavorare con imprese e territorio, in un confronto serrato, in modo da individuare risorse adeguate e urgenti per far ripartire quanto prima l’economia del settore e risarcire chi ha subito danni, dopo quelle che abbiamo già deciso di mettere a disposizione tramite il nostro bilancio e i fondi dello Sviluppo Rurale”.

Il prestito, in sintesi
Si chiama Prestito MIA ISMEA, e intende assicurare liquidità alle imprese agricole e della pesca colpite dagli eventi alluvionali che si sono verificati a partire dal 1° maggio 2023. Può contare su una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro. Possono accedere al Prestito MIA, dunque, le imprese agricole e della pesca che, alla data del 1° maggio 2023, risultino avere sede legale o sede operativa, o con superfici aziendali, nelle province e nei comuni individuati dall’Allegato 1 al decreto-legge 1° giugno 2023, n.61.
Il valore nominale del finanziamento non può essere inferiore a 3mila euro e non può superare il 50 per cento dell’ammontare dei ricavi registrati nel 2022 dal soggetto beneficiario, come risultata dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data di domanda del prestito, e non può comunque superare l’importo di 30mila euro.
Gli oneri finanziari sul prestito sono azzerati mediante la concessione di un contributo in regime de minimis, nei limiti del massimale disponibile in capo alla singola impresa. La domanda può essere presentata esclusivamente in forma telematica sul portale dedicato (https://strumenti.ismea.it/) dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17.

Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo https://www.ismea.it/istituto-di-servizi-per-il-mercato-agricolo-alimentare .

 

Un mese fa la tragica alluvione in Emilia-Romagna. La solidarietà del Sistema camerale

Un mese fa la tragica alluvione in Emilia-Romagna. La solidarietà del Sistema cameraleE’ passato un mese dalla tragica alluvione che ha devastato l’Emilia-Romagna.

Già dai primi giorni, si sono moltiplicate le iniziative di raccolta fondi per sostenere le persone e le imprese colpite da una calamità epocale.

Anche il Sistema camerale si è attivato con iniziative a concreto supporto di territori così profondamente feriti.

La Camera di commercio di Roma è stata la prima a muoversi, ma altre realtà camerali presto seguiranno, con uno stanziamento di un milione di euro, a favore delle aziende delle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna.

Un ingente contributo che le imprese di Roma, tramite la Camera di Commercio, hanno deciso di devolvere per venire incontro alle emergenze con un immediato strumento per garantirne, quanto prima, la ripartenza.

“Ringrazio il Presidente, la Giunta e tutta la Camera di Roma per lo slancio solidale, a nome del mondo produttivo e di tutte le persone che stanno soffrendo – afferma il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi. – Ancora una volta il mondo delle Camere di commercio mostra il suo grande cuore. La solidarietà conferma di essere un motore morale della nostra comunità italiana”.

Le risorse saranno destinate a realizzare specifici progetti di intervento in collaborazione con le Camere di Commercio di Bologna, della Romagna (che riunisce i territori provinciali di Forlì-Cesena e di Rimini) e di Ferrara e Ravenna, nella misura di un terzo ciascuna.

La collaborazione con le tre Camere di Commercio dell’Emilia-Romagna è una modalità operativa scelta per destinare le risorse nel più breve tempo possibile e che risponde anche al principio di sussidiarietà. Una risposta a questa drammatica situazione è necessaria a favore di un territorio a forte vocazione turistica e produttiva, tra i motori dell’economia italiana.

 

Castello e Museo di Spezzano: strutture turistiche accessibili

Castello e Museo di Spezzano: strutture turistiche accessibiliDopo le strutture di accoglienza della Riserva naturale delle Salse di Nirano, anche il Castello di Spezzano, con il suo Museo della Ceramica, a seguito di lunga e attenta valutazione, è stato inserito nella piattaforma ‘Easy to Go Out’ di AISM Modena (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che consente alle persone con diverse forme di disabilità di avere informazioni relativamente all’accessibilità e fruibilità dei luoghi di interesse turistico.

Lo scorso anno erano già state mappate, come strutture turistiche accessibili, anche le Cà Rossa e Cà Tassi, che insieme al sentiero “Siti aperti” della Riserva di Nirano, consentono a tutti, comprese le persone con disabilità motoria, agli ipovedenti (grazie ai cartelli in braille) o anche solo a chi si muove con un passeggino, di potere godere dello splendido panorama dei ‘vulcani di fango’, conoscerne la natura e scoprire tante informazioni sulle tradizioni del territorio e la sua biodiversità.

Inclusione ed accessibilità sono temi sempre al centro dell’attenzione per l’amministrazione di Fiorano Modenese, anche in ambito turistico. Promuovere la possibilità di un turismo inclusivo favorisce l’accessibilità al patrimonio naturale e culturale del territorio ad ogni persona che potrebbe trovarsi in qualsiasi momento della vita in condizioni di momentanea ‘disabilità’.

 

Ad un mese dall’alluvione il grido della bonifica: da soli non ce la possiamo fare!

Ad un mese dall’alluvione il grido della bonifica: da soli non ce la possiamo fare!In Romagna è urgente il ripristino delle funzionalità della rete scolante e delle apparecchiature elettromeccaniche.

“Non intervenire velocemente significa aumentare il rischio idraulico per quel territorio, anche solo per le piogge, che potrebbero cadere sul reticolo di bonifica, travolto dalle rotte fluviali” segnala il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.

“Questi interventi, il cui costo è stimato in centinaia di milioni di euro, non possono essere finanziati con risorse proprie dei Consorzi di bonifica, i cui introiti sono commisurati solo sull’ordinaria manutenzione – precisa il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano.

“Occorrono stanziamenti urgenti di risorse e serve un intervento normativo di accelerazione degli iter procedurali per l’affidamento dei lavori. In questo riproponiamo la necessità della nomina di un Commissario ad hoc” chiosa Vincenzi.

Nei 25.000 ettari gestiti dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale i canali, che richiedono intervento, hanno uno sviluppo lineare di 450 chilometri; danneggiati anche 9 impianti idrovori, 4 centrali di pompaggio irrigue ed un importantissimo impianto di regimazione idraulica. Altri impianti sono tuttora fuori servizio per i danni subiti dalle cabine di trasformazione, dai quadri e motori elettrici; altri ancora sono solo parzialmente funzionanti per danni alle tubazioni di scarico ed agli sgrigliatori.

La fuoriuscita tumultuosa d’acqua limacciosa dai fiumi ha provocato diffusi danni alla rete di bonifica, quali rotte arginali, fontanazzi, erosioni, interrimenti. In alcuni casi, al fine di accelerare il deflusso dalle aree allagate, si è provveduto ad effettuare aperture controllate negli argini dei canali per favorire l’immissione dell’acqua in alveo e l’allontanamento dal territorio. Gli interventi più urgenti sono ora  il risezionamento e l’espurgo dei corsi d’acqua, il contenimento di frane e la ricostruzione di rotte arginali su circa 100 chilometri di canali.

Conclude il Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, Antonio Vincenzi: “Finora siamo intervenuti con opere d’urgenza, atte a prevenire il rischio di ulteriori rotture ed esondazioni anche con eventi atmosferici di modesta entità. Adesso bisogna realizzare le opere definitive nel più breve tempo possibile per scongiurare situazioni di immanente rischio idraulico e per poter soddisfare le richieste di approvvigionamento irriguo, che già stanno pervenendo da numerose aziende agricole.”

Ad essere danneggiati dai vasti allagamenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale sono stati 9 impianti idrovori (Sabbadina nel comune di Conselice; Brignani e Fossa Raulla nel comune di Lugo; Tratturo, Secchezzo, Ballirana, Taglio Corelli, Dane, Molinazza nel comune di Alfonsine), 4 centrali di pompaggio irrigue (Selice nel comune di Argenta; Tarabina nel comune di Conselice; Santerno-Senio 1 nel comune di Lugo; Santerno-Senio 3 nel comune di Castel Bolognese), 2 gruppi di pompaggio irrigui (Cer – Canale dei Mulini e Fossatone di San Bernardino nel comune di Lugo), un importantissimo impianto di regimazione idraulica (Ponte Chiavica nel comune di Ravenna).

Colombaro, a breve l’inizio dei lavori per la rotatoria

Colombaro, a breve l’inizio dei lavori per la rotatoriaPartiranno agli inizi di luglio i lavori per la realizzazione della rotatoria di Colombaro, posta all’intersezione tra via Sant’Antonio (SP16), via Stradella e via Imperatora. L’opera, attesa da tempo, si inserisce nella direzione di migliorare la viabilità di collegamento con la frazione, implementando anche la sicurezza in un punto strategico del territorio caratterizzato da alto flusso veicolare e visibilità limitata. Inoltre, la nuova intersezione agirà da moderatore di velocità agevolando anche gli attraversamenti ciclo pedonali che verranno realizzati a corredo della rotatoria, garantendo così la sicurezza dei pedoni. Insieme al miglioramento della circolazione l’opera, soprattutto durante le ore di maggior traffico, porterà ad una netta diminuzione dei tempi di attesa e attraversamento.

La rotatoria avrà un diametro interno di 30 metri e sarà allestita a verde con impianto di irrigazione. Nel progetto, è stato considerato l’ambiente extraurbano e il contesto di campagna, che richiama la presenza potenziale di mezzi agricoli e autocarri. Il nuovo progetto del percorso ciclopedonale, lungo 155 metri, è invece il proseguo della ciclabile esistente sul lato nord di via Sant’Antonio SP16 in prossimità del vigneto e sarà adeguato al profilo della rotatoria. Il percorso continuerà per un breve tratto lungo l’asse est della rotatoria terminando in prossimità dell’attraversamento pedonale e procederà sul lato ovest per terminare con un attraversamento pedonale luminoso di collegamento con la parte est.

Dichiara il Sindaco Maria Costi: “Finalmente diamo il via al cantiere per la realizzazione della rotatoria di Colombaro. Quest’opera rappresenta la 43esima rotonda presente sul territorio comunale: un numero che ci rende orgogliosi e che è destinato ad aumentare ancora. Queste speciali intersezioni non solo hanno il merito di rendere il traffico più fluido, ma anche di renderlo più sostenibile da un punto di vista ambientale e più sicuro. Entro la fine dell’anno partirà il cantiere a Corlo per la rotatoria tra la via Battezzate e la via Radici che porterà all’eliminazione dell’ultimo incrocio semaforico presente sul territorio formiginese. Un traguardo importante confermato anche dai dati: da quando abbiamo iniziato a lavorare sulle intersezioni rotatorie, infatti, si è notevolmente ridotta l’incidentalità”.

In questi giorni sono cominciate le operazioni preliminari in preparazione all’inizio dei lavori, che avranno una durata di circa 120 giorni. L’attuazione dell’intervento, da un costo di 342mila euro, è stata co-finanziata dalla Provincia di Modena attraverso una specifica convenzione.

Ricercatori sanitari: continua la mobilitazione Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl per la stabilizzazione del personale

Ricercatori sanitari: continua la mobilitazione Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl per la stabilizzazione del personale
Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Paolo Righi

I precari della ricerca sanitaria degli IRCCS pubblici emiliano-romagnoli (IRCCS Rizzoli, IRCCS Sant’Orsola, IRCCS INSB, IRCCS AUSL RE) sono stati in assemblea per discutere del loro futuro lavorativo. Parliamo di oltre 150 professionisti della ricerca sanitaria in regione Em-Rom. che da anni, nonostante vivano nel precariato, sono uno degli importanti pilastri di questi IRCCS e contribuiscono quotidianamente alla loro eccellenza internazionale. I ricercatori sanitari e i collaboratori di ricerca hanno acquisito, infatti, un ulteriore contratto a termine di 5+5 anni con l’istituzione della Piramide della Ricerca (legge 205/2017) dopo decenni di precariato (co.co.co,  co.co.pro., 15 octies, partite IVA e contratti di formazione come le borse di studio spesso utilizzate per mascherare un lavoro subordinato a tutti gli effetti).

A seguito di un grande sforzo di concertazione, maggioranza e minoranza avevano approvato nelle Commissioni Finanze e Affari Sociali della Camera l’articolo 16bis al decreto Bollette per porre fine alla pluridecennale precarietà che affligge i lavoratori della ricerca sanitaria, i quali non sono mai stati contemplati nelle varie stabilizzazioni che si è tentato di inserire nelle Leggi di Bilancio approvate negli ultimi anni. Nella notte tra il 16 e 17 maggio scorsi è stato stralciato tale articolo a seguito di una relazione del Servizio Bilancio dello Stato in quanto “ai fini di valutarne l’impatto finanziario – è scritto nella relazione consegnata alla Camera dei Deputati – appare necessario disporre di dati aggiornati circa la potenziale platea interessata dalle assunzioni a tempo indeterminato”, tenuto conto che ultimi dati inviati dal Ministero al Servizio Bilancio stesso risalgono al 30 giugno 2016. Giovedì 18 maggio vi è stata l’approvazione corale, multipartitica e unanime della Camera dell’ordine del giorno che “impegna il Governo a prevedere le misure economiche e normative volte alla stabilizzazione delle centinaia di lavoratori e lavoratrici precari” ma ad oggi nulla è cambiato.

Riteniamo che non possa essere precario il lavoro di chi tutela un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, per questo FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno indetto lo stato di agitazione a livello nazionale e anche i lavoratori e le lavoratrici degli IRCCS della regione Emilia Romagna aderiranno ai presidi nazionali che saranno organizzati dinanzi ai Ministeri di Salute e Finanze, tenendosi pronti anche ad azioni più incisive, fino ad arrivare allo sciopero, nel caso in cui le promesse fatte a livello governativo non venissero esaudite.

Per continuare a mantenere viva l’attenzione su questa situazione che ormai è in palese violazione anche di direttive europee, col rischio di deferimento delle autorità italiane alla Corte di Giustizia Europea, nei prossimi giorni i lavoratori della ricerca degli IRCCS pubblici emiliano romagnoli appenderanno i camici alle finestre degli istituti in segno di protesta pur continuando a garantire ogni giorno, con la loro professionalità, quella sanità di eccellenza vanto degli IRCCS.

La ricerca scientifica è la linfa vitale per l’innovazione tecnologica della sanità pubblica, ed è necessario ricordare a tutti che i professionisti che ne sono l’anima sono lavoratori, non fantasmi invisibili, e meritano pieni diritti con una condizione lavorativa dignitosa.

(FP CGIL, CISL FP, UIL FPL IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli, IRCCS Sant’Orsola, IRCCS INSB, IRCCS AUSL RE)

Maranello, cinque ragazzini trovano un portafoglio e lo affidano alla Polizia locale

Maranello, cinque ragazzini trovano un portafoglio e lo affidano alla Polizia locale
Nella foto (fornita dal Comune) i 5 ragazzini che hanno restituito il portafogli insieme a due mamme e ad un’agente della Polizia Locale di Maranello

Nel tardo pomeriggio di ieri un gruppo di amici di 12-13 anni ha trovato un portafogli su una panchina del Parco Due, nei pressi del centro di Maranello.

I minorenni si sono subito rivolti al Comando di Polizia Locale, che dista poche centinaia di metri, e ancor prima di avvisare i propri genitori hanno affidato agli agenti il portafogli – contenente oltre 60 euro in contanti, documenti e bancomat – affinché venisse restituito alla proprietaria, una 78enne di Maranello che lo aveva smarrito e che in serata è stata rintracciata.

I cinque ragazzi protagonisti del bel gesto hanno spiegato di aver agito “in base a quello che ci è stato insegnato dai nostri genitori: ciò che non ti appartiene si restituisce”.

Ai giovanissimi Alessia, Giorgia, Melissa, Paolo e Sofia vanno le sincere congratulazioni dell’Amministrazione comunale e della Polizia Locale per l’onestà dimostrata. Complimenti estesi anche ai loro genitori per l’educazione che hanno trasmesso ai loro ragazzi.

 

I dati della congiuntura industriale in Emilia-Romagna nel primo trimestre 2023

I dati della congiuntura industriale in Emilia-Romagna nel primo trimestre 2023In Emilia-Romagna il 2023 dell’industria inizia nel segno della crescita, nonostante criticità evidenti, quali le difficoltà nelle catene di fornitura internazionali, la forte inflazione – con l’elevato livello dei prezzi di materie prime ed energia – e l’aumento dei tassi di interesse, a cui si aggiunge il complesso scenario esterno della crisi geopolitica.

I segni positivi di produzione, fatturato e ordinativi compongono un quadro ancora dinamico, come emerge dall’indagine congiunturale sul primo trimestre 2023 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

Il volume della produzione delle piccole e medio-grandi imprese dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna ha messo a segno un ulteriore aumento (+1,1 per cento) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Sotto la pressione dell’aumento dei prezzi industriali derivante dalle quotazioni delle materie prime, di semilavorati e componenti, la crescita del fatturato sullo stesso periodo del 2022 (+4,0 per cento) è risultata più elevata rispetto all’andamento della produzione. Il fatturato estero ha avuto un andamento analogo rispetto a quello interno, ma leggermente più ampio (+4,8 per cento).

Un ulteriore dato positivo da considerare è costituito dall’andamento del processo di acquisizione degli ordini che ha rallentato, ma ha confermato la tendenza positiva, seppur molto lieve (+0,2 per cento).

Il grado di utilizzo degli impianti è sceso leggermente fino al 78,2 per cento, poco meno rispetto al 79,7 per cento dello stesso trimestre 2022.

Anche il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si è leggermente ridotto scendendo sotto le 13 settimane, un valore sempre superato dall’inizio del 2022.

La crescita dell’attività è ancora diffusa, ma nei vari settori industriali variano l’intensità e l’andamento.

In dettaglio, il ritmo della ripresa del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande ha sostanzialmente accelerato (+7,9 per cento), ed è stato sostenuto dall’aumento del passo delle vendite sui mercati esteri (+10,2 per cento). La crescita tendenziale della produzione in questo settore è andata accelerando rispetto al trimestre precedente (+3,7 per cento), anche se il ritmo è decisamente inferiore rispetto quello del fatturato, per effetto dell’inflazione. Le indicazioni per il futuro sono positive.

La ripresa congiunturale del sistema moda ha registrato un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Ancora bene il fatturato complessivo (+4,8 per cento), ma si è ridotta la forza trainante derivante dall’andamento sui mercati esteri che ha avuto un rallentamento (+4,1 per cento) L’elemento meno soddisfacente per il settore è la decelerazione della crescita della produzione rispetto al trimestre precedente (+1,5 per cento).

Più marcato l’arretramento per la piccola industria del legno e del mobile, che è leggero per il fatturato (-0,8 per cento), appesantito dalla componente estera (-2,1 per cento), decisamente più ampio per la produzione (-2,5 per cento) e nella dinamica del processo di acquisizione degli ordini, la peggiore tra quelle dei settori considerati (-4,1 per cento).

Il passo di crescita del fatturato complessivo dell’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche si è dimezzato (+2,5 per cento), nonostante il sostegno dei mercati esteri (+4,0 per cento). Peraltro, la produzione è aumentata ancora, anche se in misura più contenuta rispetto al trimestre precedente (+1,6 per cento).

Permane fiducia per le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto, comparto che sta vivendo una fase positiva anche se in decelerazione rispetto al trimestre precedente. Il fatturato ha avuto il più sostenuto incremento (+6,4 per cento) dopo quello riferito all’industria alimentare e delle bevande. Il risultato ha beneficiato del traino fornito dalla componente estera (+8,8 per cento). Tuttavia, l’aumento della produzione si è dimezzato rispetto al trimestre precedente (+3,8 per cento) ed è risultato inferiore al fatturato evidenziando la pressione sui prezzi finali derivante anche dall’incremento di materie prime, energia e semilavorati.

A differenza degli altri settori considerati, il gruppo eterogeneo delle “altre industrie” (che comprende chimica, farmaceutica, plastica, gomma e trasformazione dei minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro) aveva interrotto la fase di crescita già alla fine nel quarto trimestre 2022. Negativo è infatti l’andamento della produzione (-1,8 per cento). Il fatturato complessivo ha accusato una ridotta flessione (- 0,9 per cento) rispetto allo stesso trimestre 2022. Il fatturato estero ha subito un duro calo (-4,2 per cento), nonostante la tendenza dei prezzi al rialzo.

Anche con l’inizio del 2023 l’andamento congiunturale ha continuato a mostrare una notevole correlazione positiva con la dimensione delle imprese.

In particolare, per le imprese minori, la produzione si è ridotta (-0,8 per cento). In leggero incremento il fatturato (+0,4 per cento), in calo gli ordini (-1,1 per cento).

Per le piccole imprese, lieve flessione della produzione (-0,2 per cento), mentre l’andamento dei prezzi ha dato sostegno al fatturato (+2,2 per cento), soprattutto estero (+4,2 per cento). In diminuzione gli ordini (-0,2 per cento), nonostante il buon ritmo sui mercati esteri (+3,0 per cento).

Per le imprese medio-grandi, crescita meno forte dell’attività produttiva (+2,7 per cento) rispetto al fatturato (+6,4 per cento). In riduzione gli ordini (+1,0 per cento).

Dai dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane risulta che le vendite all’estero del manifatturiero emiliano-romagnolo anche nel primo trimestre del 2023 hanno continuato a crescere, ma con un ritmo inferiore rispetto all’export nazionale e dei trimestri precedenti.

Le esportazioni manifatturiere emiliano-romagnole sono risultate pari a quasi 20.947,7 milioni di euro, corrispondenti al 13,9 per cento dell’export nazionale, e hanno fatto segnare un incremento del 4,2 per cento rispetto al primo trimestre del 2022.

È importante considerare come alla ripresa dei valori delle esportazioni rilevate a prezzi correnti abbia contribuito notevolmente l’aumento dei prezzi alla produzione dei prodotti esportati.

Nel trimestre considerato, l’andamento regionale è risultato inferiore rispetto a quello riferito al complesso delle vendite all’estero nazionali (+9,6 per cento).

La tendenza positiva è stata sostenuta in primo luogo da un autentico “boom” dell’export del fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature (+21,6 per cento) con una accelerazione della crescita pari a cinque volte quella media regionale. Aumento sostenuto anche dell’industria alimentare e delle bevande (+16,8 per cento) e del sistema moda (+13,7 per cento).

Al contrario, il contributo negativo più rilevante alla dinamica dell’export regionale è venuto dalle esportazioni delle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche (-24,9 per cento), della lavorazione di minerali non metalliferi ovvero ceramica e vetro (-7,1 per cento), dell’industria della metallurgia e dei prodotti in metallo (-6,6 per cento).

 

Sulla base dei dati del Registro delle imprese, le attive dell’industria in senso stretto, a fine marzo 2023 risultavano 42.130 (pari al 10,7 per cento delle aziende della regione). La perdita subita negli ultimi dodici mesi è venuta dalla sola manifattura (-1.243 imprese, -3,0 per cento).

Il picco negativo è stato per il comparto moda (-402 unità, -6,6 per cento).

«I risultati del primo trimestre 2023 lasciano sperare anche per la seconda parte dell’anno. Soprattutto, un clima di fiducia percepito all’interno nelle aziende potrebbe condurre a una futura normale conduzione dell’attività industriale, nonostante il permanere di un contesto difficile per il conflitto in Ucraina, i prezzi di materie prime ed energia, l’inflazione e i tassi di interesse, tutti fattori di preoccupazione – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente di Unioncamere Emilia-RomagnaSi conferma peraltro una peculiarità del nostro sistema produttivo ed economico, la grande flessibilità che permette alle imprese di rispondere in maniera proattiva alle esigenze anticipando i tempi. Il Sistema camerale continuerà a essere a fianco delle imprese con iniziative di sostegno»:

 

Secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la rapidità e intensità della stretta monetaria continuano a influenzare le condizioni sul mercato del credito che registra una domanda di prestiti generalmente in calo. In questo contesto, l’andamento dei prestiti alle imprese dell’Emilia-Romagna si presenta migliore rispetto al resto del mercato italiano. A partire dall’avvio a luglio 2022 del ciclo di rialzi dei tassi di politica monetaria, in Emilia-Romagna il conseguente rallentamento dei prestiti alle imprese è stato meno marcato e a marzo si è registrata una stabilità (-0,2% anno su anno) a confronto con dodici mesi prima, mentre a livello Italia si è osservato un calo del 2,6% anno su anno (i dati qui commentati sono riferiti ai prestiti escluse le sofferenze).

Ancora una volta, la buona tenuta del credito alle imprese è spiegata dall’andamento dei prestiti all’industria, che sono rimasti in crescita, mostrando un rallentamento contenuto a +5,5% a marzo, dal +7,6% anno su anno di fine 2022, e molto meglio del -3,1% nazionale. Diversamente, i prestiti ai servizi sono rimasti in calo, del -4,0%, confermando un andamento leggermente più debole della media nazionale (-2,2% anno su anno a marzo). Anche per i prestiti alle costruzioni è proseguito il trend di contrazione, del -5,8% anno su anno a marzo in regione che si confronta col -4,4% osservato a livello nazionale.

I dati per dimensione d’impresa confermano che la tenuta del credito in regione è da ascrivere alla dinamica dei prestiti alle imprese più grandi (con oltre 20 dipendenti), che continuano a crescere, anche se moderatamente e in progressivo rallentamento, del +1,2% anno su anno a marzo, più robusti del dato nazionale, in riduzione da fine 2022 (-2,0% a marzo). Un andamento opposto permane per i prestiti alle piccole imprese, che vedono una prosecuzione del calo, in linea col trend nazionale (-7,1% a marzo in Emilia-Romagna e -5,8% a livello Italia).

Col proseguimento dei forti e rapidi rialzi dei tassi d’interesse della politica monetaria, si è confermata la contrazione dei depositi delle imprese, dopo i tassi di crescita a due cifre registrati nel 2020-21. Tuttavia, nel corso del primo trimestre il trend non è peggiorato e i depositi delle imprese hanno segnato a marzo un calo contenuto in Emilia-Romagna, del -0,8% anno su anno, in linea con fine 2022 (-1%) e meno marcato rispetto al sistema nazionale (-2,2% a marzo). In termini di flussi, l’utilizzo di liquidità che stagionalmente si osserva nel primo trimestre è rimasto in linea con quanto registrato nello stesso periodo del 2022, pari a -3,4 miliardi in Emilia-Romagna (-3,5 nel primo trimestre 2022). Tale risultato è coerente col ricorso alle risorse depositate sui conti bancari che si osserva in generale a livello Italia, dove però il deflusso dai depositi delle imprese risulta moderatamente più intenso a confronto con lo stesso periodo del 2022.

«Il sistema imprenditoriale dell’Emilia-Romagna afferma Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo   si conferma dinamico e reattivo, pur in contesti macroeconomici in cui persistono motivi di incertezza, in particolare grazie alla costante propensione agli investimenti in innovazione e alla solida vocazione all’export. Da parte nostra siamo impegnati a sostenere le imprese regionali sia con misure anche straordinarie per le esigenze peculiari sia continuando ad accompagnarne gli investimenti strategici, in particolare verso innovazione, sviluppo sostenibile, digitalizzazione e indipendenza energetica, nell’ambito dell’impegno del Gruppo a supporto degli investimenti in linea con gli obiettivi del PNRR.

Tra i fattori della competitività regionale c’è la forte presenza di filiere corte e ramificate a livello locale, che garantiscono continuità e certezza delle forniture in un contesto globale contrassegnato dal ridisegnarsi delle catene del valore. Per questo, in Emilia-Romagna, ad oggi abbiamo supportato con oltre un miliardo di euro gli investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG e in circular economy, nonché siglato 104 programmi di filiera, per facilitare l’accesso al credito delle imprese delle stesse, che coinvolgono circa 2.650 fornitori per un giro d’affari complessivo di 14 miliardi di euro. Senza dimenticare la situazione straordinaria provocata dalle alluvioni, per le quali abbiamo attivato misure straordinarie per contribuire al superamento dell’emergenza e sostenere una ripresa quanto più celere possibile per imprese e famiglie».

 

Nel primo trimestre 2023, secondo l’analisi di Confindustria Emilia-Romagna, si conferma la crescita dell’industria dell’Emilia-Romagna, anche se rallentata rispetto ai mesi precedenti e con forti differenze tra settori produttivi.  L’export, che pure ha frenato la crescita, resta un asse portante su cui continuare a puntare con decisione.

A livello nazionale i segnali di debolezza aumentano. La produzione industriale ha chiuso il primo trimestre con un segno lievemente negativo (-0,1% rispetto al periodo precedente), ma lo scenario è in peggioramento.  In aprile si segnala un calo del fatturato in tutti i settori. La frenata dell’economia mondiale ha rallentato l’export e i consumi sono frenati dall’inflazione. A maggio la fiducia delle imprese è di nuovo calata, anche se la diminuzione del prezzo dell’energia rappresenta una spinta positiva.

«In questo scenario difficile – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassile imprese emiliano-romagnole stanno reagendo con la consueta energia. Continuano però le preoccupazioni per l’incertezza del quadro macroeconomico, che incidono sulle decisioni di investimento insieme ad altri fattori come l’aumento dell’inflazione, i tassi elevati e le difficoltà legate alla scarsità di personale qualificato. Dobbiamo rafforzare la capacità innovativa del sistema economico accelerando gli interventi a sostegno della crescita e le politiche industriali per accompagnare gli investimenti».

«Non dimentichiamo che la nostra regione – conclude la Presidente – deve far fronte ai gravissimi danni delle recenti alluvioni, che hanno colpito tanti cittadini e tante imprese interconnesse in filiere nazionali e internazionali. Occorre dare assoluta priorità alla ripartenza, che significa celere ripristino delle strade e delle infrastrutture, indennizzi rapidi e completi, strumenti finanziari per investire. L’Emilia-Romagna si attende risposte certe e immediate in questa direzione».

 

 

 

Più prevenzione e vigilanza contro gli infortuni e le malattie professionali: siglato oggi un Protocollo d’intesa tra Regione e Inail

Più prevenzione e vigilanza contro gli infortuni e le malattie professionali: siglato oggi un Protocollo d’intesa tra Regione e InailRegione e Inail Emilia-Romagna insieme per contrastare il fenomeno delle morti bianche e potenziare il sistema regionale di prevenzione, sicurezza e vigilanza contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Una collaborazione già attiva, che ora viene rafforzata attraverso un Protocollo d’intesa che mette nero su bianco un programma di azioni comuni, principalmente orientate ad iniziative di formazione, assistenza, informazione, rafforzamento della vigilanza e promozione della cultura della salute in scuole, imprese ed uffici.

A firmare il documento, valido per un triennio, sono stati questa mattina in Regione a Bologna il presidente Stefano Bonaccini e il direttore regionale Inail Emilia-Romagna, Fabiola Ficola, in occasione del “Forum sulla prevenzione Made in Inail-Innovazione Salute Sicurezza”, promosso dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e patrocinato da viale Aldo Moro. Un’intera giornata di studio e riflessione – con la partecipazione di tecnici, esperti e rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’imprenditoria, dei sindacati e della scuola – per fare il punto della situazione e individuare le strategie da mettere in campo per combattere il fenomeno degli incidenti sul lavoro.

Che peraltro, sulla base dei più recenti dati Inail, vede l’Emilia-Romagna posizionata meglio della media nazionale sull’andamento dei tassi infortunistici, cioè il rapporto tra numero assoluto di infortuni denunciati all’anno e numero di addetti: considerando gli anni 2019 e 2022 (con l’esclusione del periodo pandemico, che a causa del forte rallentamento dell’attività economica ha visto una netta diminuzione del numero di incidenti sul lavoro), a fronte di un aumento complessivo a livello nazionale del 13% degli infortuni sul lavoro tra i due anni presi a riferimento, la nostra regione registra un calo percentuale del 2%. E calano anche le denunce di malattie professionali (vedi allegato).

Presenti all’incontro – tra gli altri – anche l’assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla,  il Capo Gabinetto della Città Metropolitana di Bologna, Sergio Lo Giudice, il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, e il direttore generale Inail, Andrea Tardiola.

L’accordo Regione-Inail, che in fase attuativa vedrà la collaborazione di altri partner istituzionali, si muove nel solco tracciato dal Piano regionale della prevenzione 2021-2025, articolato in quattro macroaree di intervento, di cui una riguarda appunto la salute e la sicurezza sul lavoro, con il coordinamento dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute anche per le attività di prevenzione e vigilanza (trattate nell’ambito del Comitato di coordinamento ex art. 7 del decreto legislativo 81/08, nonché dal Piano triennale Inail per la Prevenzione 2022-2024).

“Con questo Protocollo – hanno sottolineato il presidente Bonaccini e l’assessore Colla – rafforziamo la già stretta e proficua collaborazione avviata da tempo con la Direzione regionale Inail e facciamo un altro passo avanti per la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, dopo il documento sottoscritto lo scorso settembre con tutte le parti sociali nell’ambito del Patto per il lavoro e per il clima proprio su questi temi. Solo insieme, con l’impegno di tutte le forze in campo, si può e si deve contrastare il tragico fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro. Perché tutti abbiano diritto a un lavoro tutelato, adeguatamente retribuito e svolto in sicurezza: non è accettabile l’idea che si possa morire a causa del lavoro”.

“Con la firma del Protocollo d’intesa tra Inail e Regione Emilia-Romagna per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro – ha ricordato il direttore Ficola – abbiamo rinnovato un patto che ci vede impegnati da anni nel comune obiettivo di ridurre il numero di infortuni sul lavoro e di malattie professionali. Questa firma è il presupposto di ciò che vogliamo continuare a costruire insieme e che non a caso abbiamo voluto avvenisse nel contesto del Forum della prevenzione Made in Inail Emilia-Romagna, giornata interamente dedicata alla prevenzione e organizzata dall’Istituto con il patrocinio della Regione. L’iniziativa, incentrata principalmente sulla prevenzione nel settore della logistica e sulla comunicazione della cultura della prevenzione alle nuove generazioni, è l’occasione per sviluppare le sinergie tra le forze in campo e mettere a confronto l’esperienza e le conoscenze di professionisti del settore, attori istituzionali e parti sociali”.

Il Protocollo d’intesa  

Con la sottoscrizione del Protocollo, Regione Emilia-Romagna e Direzione regionale Inail puntano a rafforzare la lotta contro gli infortuni e le malattie professionali sul lavoro, mettendo in campo un piano condiviso di azioni e misure per potenziare la prevenzione, con particolare riguardo alle iniziative di promozione della cultura della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro.

Gli ambiti di intervento prioritari indicati nel testo dell’accordo spaziano dalle azioni di formazione, assistenza e informazione nei confronti di studenti, lavoratori e imprese ai progetti di diffusione di buone pratiche e soluzioni tecnologiche innovative per migliorare il livello di tutela della salute dei lavoratori, fino allo scambio di informazioni e dati su materie di reciproco interesse.

Saranno potenziate le azioni sinergiche di promozione della cultura della salute e sicurezza a partire dalle scuole, e intensificate le attività di prevenzione degli infortuni in edilizia e agricoltura, i due settori che da sempre registrano il più alto numero di incidenti sul lavoro.

Spazio anche alla prevenzione del rischio cancerogeno e delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico legate ad attività lavorative particolarmente usuranti, così come al rischio stress e di incidenti e infortuni sulle strade, in questo caso in sinergia con l’Osservatorio regionale per l’educazione e la sicurezza stradale. Infine sarà potenziata l’attività di vigilanza nell’ambito del coordinamento con gli altri enti che si occupano di prevenzione e controllo negli ambienti di lavoro.

La collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Direzione regionale Inail sarà gestita da un Comitato paritetico di coordinamento, composto da un uguale numero di membri, che dovrà elaborare i programmi congiunti di intervento nei vari settori mediante la stipula di apposite convenzioni, oltre a seguire l’attività di monitoraggio e verifica dei risultati ottenuti.

Energia pulita, avvio di Comunità energetiche rinnovabili: boom di domande

Energia pulita, avvio di Comunità energetiche rinnovabili: boom di domandeComunità energetiche rinnovabili, in Emilia-Romagna sempre più una realtà. Sono 124 i progetti per la costituzione e progettazione di CER che vengono finanziati dalla Regione, sui 141 presentati. E l’amministrazione regionale per far fronte a tutte le domande, più numerose del previsto, ha più che raddoppiato le risorse necessarie a far fronte alla copertura dei costi d’avvio, portandole da 2 a oltre 4,6 milioni di euro, utilizzando risorse europee del Programma Fesr 2021-2027.

Sono diversi i soggetti emiliano-romagnoli che si sono fatti avanti per far nascere comunità di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare su tutti), rispondendo al bando della Regione, la prima in Italia ad approvare una legge per il sostegno alle CER: Comuni e Unioni di Comuni, condomini, centri ricerca, caseifici, cooperative agricole e edili, immobiliari, piccole e medie imprese (Pmi), fino a enti del Terzo settore, opere pie, parrocchie e monasteri.

Un piano – avviato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini – che disegna un futuro non più caratterizzato da grandi centrali, ma da un impegno comune e diffuso in tutto il territorio affinché l’energia pulita possa essere sempre più di prossimità, autoprodotta e condivisa. Poi, una volta avviate e progettate le CER, sono previsti altri contributi regionali per sostenere la realizzazione delle infrastrutture necessarie per attivarle. E sarà fondamentale, a quel punto, anche l’emanazione in tempi celeri del provvedimento del Governo che determinerà le modalità di incentivazione tariffaria per l’energia prodotta dalle CER.

“Una risposta straordinaria quella avuta dal bando regionale. Una conferma- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla- della giusta direzione intrapresa, che punta in maniera concreta alla sostenibilità e a tenere insieme ambiente e lavoro. Azioni utili e propedeutiche all’incremento sul territorio regionale di impianti da fonte rinnovabile così da ridurre le emissioni di gas a effetto serra, che si traducono in benefici ambientali, incrementando al contempo i benefici sociali in termini di coinvolgimento anche delle fasce più deboli della popolazione, e di contrasto alla povertà energetica”.

E sulla decisione della Giunta di incrementare la dotazione inizialmente prevista per concedere i contributi a tutti i progetti finanziabili, Bonaccini e Colla aggiungono: “Abbiamo ribadito concretamente l’impegno della Regione ad attivare i percorsi di costituzione delle CER. Questo in coerenza con quanto previsto nei documenti programmatici, dal Patto per il Lavoro ed il Clima ed alla legge regionale per la promozione e sostegno delle Comunità energetiche rinnovabili e degli auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.

Il contributo regionale è a fondo perduto fino all’80% delle spese sostenute per l’avvio e la costituzione delle CER e per gli studi di fattibilità, traguardi da centrare in un anno, e incrementato fino al 90% sulla base delle premialità previste.
Dettagli sui progetti e sul bando sul sito del  Programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr.

Le CER in Emilia-Romagna
In attuazione degli obiettivi europei di sostenibilità ambientale e di produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili, la Regione ha approvato la legge regionale n. 5 del 27 maggio 2022 “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”. La norma, tra le varie forme di sostegno e promozione di CER, prevede la possibilità di concedere contributi finanziari a sostegno della fase di costituzione, della predisposizione dei progetti, dell’acquisto e dell’installazione degli impianti di produzione e accumulo dell’energia e delle tecnologie necessarie alla realizzazione dei servizi previsti dalla normativa.

 

Ceramica, approvata piattaforma rinnovo contratto nazionale. Cisl: “Fare presto”

Ceramica, approvata piattaforma rinnovo contratto nazionale. Cisl: “Fare presto”Dovrebbe partire a giorni la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’industria ceramica, piastrelle e materiali refrattari, ceramica sanitaria e stoviglierie, in scadenza il 30 giugno.

Sono interessati 25 mila addetti in tutta Italia, la maggior parte dei quali (14.716) distribuiti in 74 aziende operanti nel distretto Sassuolo-Scandiano.

L’altro giorno a Bologna l’assemblea unitaria dei delegati dei tre sindacati di categoria (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Ui) ha approvato la piattaforma rivendicativa, inviata ieri via pec a Confindustria Ceramica con la richiesta di dare il via alla trattativa.

«Il nostro auspicio è che il rinnovo del contratto avvenga nel minor tempo possibile – dichiara il segretario generale della Femca Cisl Emilia Centrale Massimo Muratori –

Le difficoltà economiche delle famiglie causate dall’inflazione e dai rincari energetici richiedono una risposta salariale adeguata e rapida. Chiediamo che si faccia presto».

Per il triennio 1 luglio 2023-30 giugno 2026 i sindacati chiedono un aumento salariale complessivo di 260 euro al livello di inquadramento D.1 Inoltre richiedono l’incremento delle maggiorazioni per il lavoro festivo e notturno.

Per la parte normativa, Filctem Femca Uiltec chiedono la rivisitazione del sistema classificatorio, con l’immediata introduzione di figure professionali già oggi utilizzate nel ciclo produttivo e non previste nelle declaratorie contrattuali.

Sulla formazione i sindacati ritengono fondamentale prevedere ore specifiche – durante l’attività lavorativa –  dedicate a percorsi per acquisire nuove competenze, anche in tema di salute e sicurezza.

Per quanto riguarda i diritti individuali, Cgil Cisl Uil di settore chiedono il miglioramento delle norme relative al congedo per malattie dei figli, permessi parentali e per le vittime di violenza di genere, periodo di comporto per malattie degenerative e invalidanti.

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil nazionali ritengono, infine, necessario valorizzare il welfare contrattuale, previdenziale e sanitario, in modo da renderlo generale, inclusivo e fruibile da tutti i lavoratori.

Notte Rossa, due giorni di motori e passione

Notte Rossa, due giorni di motori e passione
Foto della passata edizione, Archivio Comune di Maranello

Torna la Notte Rossa di Maranello: la grande festa dedicata alla Ferrari e alla passione per i motori quest’anno taglia il traguardo della decima edizione e propone un ricchissimo programma di eventi su due giorni, sabato 17 e domenica 18 giugno.
Una formula sperimentata con successo lo scorso anno e riproposta dal Comune di Maranello, organizzatore della kermesse insieme al Consorzio Maranello Terra del Mito con la collaborazione di Ferrari.

Anche quest’anno, in occasione della festa, i cancelli dell’azienda saranno aperti al pubblico: sabato dalle 18 alle 23.30 e domenica dalle 9 alle 15 sarà possibile percorrere a piedi Viale Enzo Ferrari, la strada che attraversa l’area degli stabilimenti del Cavallino, con ingresso e uscita da Via Grizzaga e Via Abetone Inferiore, nel doppio senso di percorrenza. Un’esperienza proposta per la prima volta lo scorso anno che ha riscosso un ottimo gradimento da parte del pubblico e degli appassionati, accorsi in migliaia per una passeggiata nel cuore del mito.
Al centro della festa, come da tradizione, le auto del Cavallino: grazie alla collaborazione del Ferrari Club Italia nelle strade cittadine sarà allestito un “museo a cielo aperto” con decine di modelli da ammirare e votare durante la serata di sabato; le vetture vincitrici di questo Concorso di Eleganza tutto riservato alle “rosse” saranno premiate ed esposte domenica 18 alle 12 in Piazza Libertà: ad aprire le premiazioni, domenica mattina alle 10.30 in piazza, il concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.
Sempre in piazza nella serata di sabato due speciali allestimenti, “Ferrari Club Italia Race” con in mostra i modelli Challenge e GT3 di ieri e di oggi, e “Le Ferrari del Drake”, che proporrà alcune auto del Cavallino Rampante che hanno avuto un significato importante nella vita di Enzo Ferrari.
Ai motori sarà dedicato anche il talk “Un caffè con” sul palco di Piazza Libertà che alle 19.30 vedrà gli interventi di personaggi di punta dell’automotive come Tomaso Trussardi (Trussardi), Flavio Manzoni (Chief Design Officer Ferrari) e Andrea Pontremoli (CEO Dallara).
Ospiti della Notte Rossa per la prima volta in assoluto anche i giovanissimi piloti della Ferrari Driver Academy: con loro alle 20.30 dal palco della piazza il pubblico potrà partecipare all’apertura del grande cuore Ferrari, uno dei momenti più attesi e apprezzati della festa.
Il Museo Ferrari per l’occasione propone l’apertura straordinaria fino alle ore 22.30 (ultimo ingresso alle ore 21.45), ticket scontati dalle 19, visite guidate gratuite in italiano e inglese dalle 19 alle 21.30 e alle ore 21.30 una visita guidata gratuita nella lingua dei segni.
A chi vuole approfondire il legame tra la Ferrari e Maranello è poi dedicato il trekking storico “La strada del mito”, con partenza da Via Abetone inferiore, davanti all’ingresso storico dello stabilimento Ferrari, e durata di un’ora: viene proposto sabato alle 19 e domenica alle 11.
Ancora alla storia della Ferrari a Maranello sarà dedicato lo spettacolo piromusicale con fuochi d’artificio, luci, musiche ed effetti speciali che dal piazzale del Museo Ferrari alle 23.45 illuminerà il cielo di Maranello.
Sempre ai motori è dedicata la mostra allestita alla Biblioteca Mabic (sabato 9-23 e domenica 16-19) dove sarà possibile ammirare i modellini in scala 1:43 delle Ferrari della collezione di Elis Sernesi e le piastrelle dedicate alle rosse di Omega Keramica. E in Via Claudia e Via Nazionale sabato dalle 18 l’esposizione delle auto del rally e da pista storiche e moderne a cura di Scuderia Modena Corse, mentre l’Istituto Superiore Ferrari propone dalle 14 di sabato “Dalla meccanica all’auto solare”, esposizione di prototipi e motori, visite guidate ai laboratori con gli insegnanti e gli studenti della scuola. Domenica 18, nella seconda giornata della festa, ancora i motori protagonisti: in Piazza Libertà alle 18.30 la presentazione del libro di Alessandro Socini “L’altra terra dei motori”, ospiti Simone Schedoni di Schedoni Luxury Goods Srl e Vincenzo Mattia di Vins Motors, cui seguirà alle 20 la proiezione su maxischermo del Gran Premio di Formula 1 del Canada.
Al centro della Notte Rossa anche gli spettacoli: sabato alle 22 sul palco di Piazza Libertà il live di Greg And The Frigidaires, comedy show con Claudio “Greg” Gregori del duo Lillo e Greg: uno show che fa rivivere la musica degli anni ’50 e ’60, tra rock’n’roll, swing e melodie accattivanti.
In Piazza Libertà e nel piazzale del Museo Ferrari si ballerà anche dopo la mezzanotte con i dj set di Radio Bruno Late Night, e durante la serata di sabato saranno tanti gli angoli dedicati alla musica dal vivo e al ballo.
Non mancheranno i mercati e gli stand gastronomici, tra cui quelli gestiti dalle associazioni del territorio, così come le attività per i più piccoli, dal circuito delle automobiline elettriche e a pedali in Via Dino Ferrari (Piazzale Piscina) a Pompieropoli, attività per i bambini con i Vigili del Fuoco, da piccolo luna park al Gran Premio delle auto a pedali (sabato prove gratuite per tutti, e domenica la gara) nel piazzale delle scuole medie in Via Claudia.
Senza dimenticare la solidarietà: sabato chi partecipa alla Notte Rossa potrà acquistare le magliette e i gadget ufficiali della festa, e il ricavato sarà devoluto dagli organizzatori alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal recente alluvione.

 

 

Maranello: dalla prossima settimana in tutto il comune i nuovi servizi ambientali

Maranello: dalla prossima settimana in tutto il comune i nuovi servizi ambientaliDa lunedì 19 nuovi servizi nel forese e nelle Z.A.I.

Da lunedì 19 giugno, tutto il comune di Maranello (comprese le frazioni) sarà servito dalle nuove modalità di raccolta differenziata rifiuti, che prevedono per le zone densamente popolate un sistema porta a porta misto (solo carta/cartone e plastica/lattine), mentre per forese e zone industriali e artigianali (Z.A.I.) il porta a porta integrale per tutte le frazioni. Lunedì prossimo, saranno proprio forese e Z.A.I. a vedere attivate le nuove modalità, dopo l’introduzione, nelle scorse settimane, del sistema misto nelle altre zone del comune, in cui si sta intanto procedendo alla sostituzione dei contenitori stradali con quelli previsti dal nuovo servizio.

 

Cosa cambia nel forese: porta a porta integrale per ogni utenza

Per quanto riguarda il forese, la principale novità riguarderà il superamento della raccolta stradale di prossimità. Sino a questo momento la raccolta di tutte le frazioni avveniva attraverso contenitori carrellati a servizio di più utenze. Da lunedì 19, invece, grazie ai nuovi kit distribuiti nelle scorse settimane, esposizione e raccolta avverranno con contenitori più piccoli in dotazione a ogni singola utenza, sempre secondo il modello del porta a porta integrale, dunque senza isole stradali di cassonetti.

I giorni di raccolta saranno differenziati per ogni frazione di rifiuto, secondo il calendario “residenziale arancione” (in allegato i seguito) sempre distribuito all’interno del kit.

Cosa cambia nelle Z.A.I.: indifferenziato nel contenitore anziché in sacco

Per le Z.A.I. il cambiamento sarà minimo. Queste, infatti, sono già servite da raccolta differenziata porta a porta integrale. L’unica novità da lunedì 19 riguarderà il rifiuto indifferenziato. Anziché esporlo in sacchi, andrà esposto nella pattumella da 40 litri, distribuita con il kit della differenziata sempre nelle scorse settimane. Per le attività produttive sarò comunque possibile richiedere contenitori della dimensione più adeguata alle proprie esigenze.

Anche in questo caso i giorni di raccolta di ogni tipologia di scarto, saranno regolati da un calendario (Z.A.I. viola) contenuto nel kit e allegato di seguito.

Esposizione sempre la sera prima del giorno di raccolta. Domenica 18 fuori indifferenziato e pannolini

E’ molto importante ricordare come tutte le esposizioni vadano effettuate la sera prima del giorno di raccolta previsto da calendario, indicativamente dalle 18 alla mezzanotte.

Per partire con il piede giusto, quindi domenica 18 sera sia nel forese che nelle ZAI si dovranno esporre i contenitori di indifferenziata e pannolini, le due raccolte previste per lunedì 19. In questo caso i due calendari coincidono, ma per i rimanente giorni della settimana si differenziano.

Contenuto e ritiro dei kit per la nuova raccolta differenziata

Per fruire dei nuovi servizi di raccolta i cittadini devono essere in possesso dell’appositi kit, che dopo la chiusura della casa Smeraldo lo scorso 28 maggio, sono ritirabili (dal titolare del contratto Tari o sua/o delegata/o) solo presso la Stazione Ecologica di Pozza, in via Firenze, 19. I giorni in cui è possibile effettuare il ritiro sono martedì, giovedì e sabato, dalle 08:00 alle 12:30.

I kit comprendono i seguenti materiali.

Nel caso del sistema misto: Carta Smeraldo, pattumella sottolavello per i rifiuti organici (e dei relativi sacchetti in plastica compostabile e biodegradabile), dotazione di sacchi gialli e azzurri per la raccolta, rispettivamente, di plastica/metalli e carta. Nel caso del porta a porta integrale, alle attrezzature sopra elencate si aggiungeranno i bidoncini individuali per l’indifferenziato, il vetro e l’organico. Di entrambi i kit fanno parte anche diversi materiali informativi, incluso il calendario per l’esposizione delle varie tipologie di rifiuto, specifico per ogni zona.

Per ogni informazione sui nuovi servizi ambientali di Maranello sono sempre disponibili l’app Il Rifiutologo o il sito www.gruppohera.it.

 

Chiusure programmate in A1, Direttissima e Panoramica

Chiusure programmate in A1, Direttissima e PanoramicaSulla A1 Milano-Napoli Direttissima, per consentire lavori di ammodernamento delle gallerie “Buttoli” e “Largnano”, nelle quattro notti di lunedì 19, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 giugno, con orario 21:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Località Aglio (km 32+966) e l’allacciamento con la A1 Panoramica Località La Quercia (km 0+000), verso Bologna. Contestualmente, saranno chiuse le stazioni di Firenzuola-Mugello e Badia, in entrata verso Bologna e in uscita per chi proviene da Firenze. Nelle stesse notti, ma con orario 20:00-6:00, sarà chiusa anche l’area di servizio “Aglio est”, situata nel suddetto tratto.

Si precisa che la stazione di Barberino sarà regolarmente aperta in entrata verso Bologna.

In alternativa, chi proviene da Firenze ed è diretto a Bologna, potrà utilizzare la A1 Milano-Napoli Panoramica. Chi è diretto a Firenzuola dovrà utilizzare la stazione di Barberino di Mugello sulla A1 Milano Napoli, mentre chi è diretto a Badia, dovrà percorrere la A1 Panoramica e uscire alla stazione di Pian del Voglio per poi raggiungere Badia attraverso la viabilità ordinaria.

Sulla A1 Milano-Napoli Panoramica, per consentire attività di assessment delle gallerie, nelle quattro notti di lunedì 19, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 giugno, con orario 21:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Pian del Voglio (km 237+200) e Località Aglio (km 255+450) verso Firenze.

La stazione di Pian del Voglio sarà chiusa in entrata verso Firenze, mentre la stazione di Roncobilaccio sarà chiusa in entrata verso Firenze e in uscita per chi proviene da Bologna.

Nelle suddette notti sarà inoltre chiusa l’area di servizio “Roncobilaccio ovest”, con orario 20:00-6:00.

Il collegamento tra Bologna e Firenze sarà in ogni caso garantito attraverso la A1 Direttissima.

In alternativa alla chiusura delle stazioni di Pian del Voglio e di Roncobilaccio, si potrà utilizzare la stazione di Badia, sulla A1 Direttissima.

 

 

 

Nuova raccolta differenziata a Formigine: da lunedì 19 giugno partono forese e Z.A.I.

Nuova raccolta differenziata a Formigine: da lunedì 19 giugno partono forese e Z.A.I.Da lunedì 19 giugno al 7 agosto partenza progressiva dei nuovi servizi ambientali

Entra nel vivo a Formigine l’attivazione dei nuovi servizi ambientali. Da lunedì 19 partiranno, infatti, le nuove modalità di raccolta nel forese e nelle zone industriali e artigianali (Z.A.I.).

Nel corso del mese di maggio, è stata inviata l’informativa a tutti i residenti. Lo scorso 5 giugno sono poi state aperte le due Case Smeraldo (via Unità d’Italia, 14 e via Montegrappa, 18), il luogo in cui ritirare i kit per la nuova raccolta differenziata e ricevere ogni informazione di dettaglio. Da lunedì 19 si inizia invece a girare la chiave, in un percorso che vedrà ogni settimana differenti zone del comune partire con i nuovi servizi, fino a lunedì 7 agosto, quando sarà attivata anche l’ultima zona (centro storico e zona piazza Roma), con l’obiettivo di incrementare ulteriormente il riciclo di materia, dunque il risparmio di risorse del Pianeta, in linea con gli obiettivi di Regione Emilia-Romagna e Unione Europea.

 

Su forese e Z.A.I. confermato il porta a porta integrale

Per quanto riguarda forese e Z.A.I. le evoluzioni del servizio saranno minimali. Entrambe le aree sono, infatti, già servite dalla raccolta porta a porta integrale per tutte le frazioni di rifiuto. Con il nuovo sistema vi saranno solo alcuni aggiustamenti.

 

Le novità per il forese: porta a porta per ogni singola utenza e sacchi per carta e plastica

Per quanto riguarda il forese, il porta a porta non sarà effettuato con contenitori che raggruppano più utenze, ma ogni utenza dovrà esporre i propri contenitori, distribuiti con il kit della nuova raccolta differenziata: pattumelle (piccoli contenitori da 40 litri) per indifferenziato, organico e vetro e sacchi a perdere per carta/cartone (azzurri) e plastica/lattine (gialli). E’ importante evidenziare come i sacchi forniti saranno strettamente personali, grazie a un codice identificativo che consentirà l’attribuzione univoca ad ogni utenza.

 

Le novità per le Z.A.I.: rifiuto indifferenziato in pattumelle e sacchi per carta e plastica

Nelle Z.A.I. invece le novità riguardano l’indifferenziato (prima esposto in sacchi e da lunedì 19 in pattumelle, così come organico e vetro), oltre a carta/cartone e plastica/lattine, che dovranno essere esposte negli appositi sacchi a perdere (assegnati a ogni utenza) distribuiti con il kit. Quindi sarà superato il contenitore in plastica ondulata per carta/cartone.

Per le attività produttive sarà comunque possibile richiedere contenitori della dimensione più adeguata alle proprie esigenze. Presso la Casa Smeraldo i titolari/referenti potranno richiedere sopralluoghi da parte dei tecnici Hera, per valutare possibili personalizzazioni.

 

Per partire col piede giusto: domenica 18 sera esposizione di vetro e organico/sfalci

Per partire con il piede giusto la prossima settimana occorrerà quindi esporre i rifiuti secondo il calendario distribuito con il kit (in allegato di seguito). Con l’attenzione a esporre sempre la sera prima rispetto al giorno di ritiro, indicativamente fra le 18 e la mezzanotte. Dunque, i residenti nel forese e nelle Z.A.I. domenica 18 sera dovranno esporre i contenitori di vetro e organico/sfalci per il ritiro di lunedì 19. Mentre lunedì 19 sera, sarà la volta di indifferenziato e pannolini.

 

L’estensione del servizio alle zone ad alta densità abitativa nelle prossime settimane

Dopo l’attivazione di ZAI e forese, fra 26 giugno e 7 agosto, le nuove modalità di raccolta saranno introdotte nelle zone ad alta densità abitativa del comune e delle frazioni, con la partenza di un blocco di circa 2.000 utenze a settimana. Anche in queste zone, il nuovo servizio sarà una semplice evoluzione del sistema esistente, già basato su una raccolta rifiuti mista: domiciliare per la carta e stradale per il resto delle frazioni. La nuova raccolta aggiungerà la plastica alla raccolta domiciliare (che avverrà anche per la carta in sacchi a perdere) e doterà ogni utenza di una smart card (Carta Smeraldo) necessaria per aprire i box stradali dei rifiuti indifferenziati.

 

Case Smeraldo a disposizione per informazioni e ritiro kit

Per qualsiasi informazione sui nuovi sistemi di raccolta e ritirare il kit della nuova raccolta differenziata (per chi non lo avesse ancora fatto), sono a disposizione le due Case Smeraldo del Comune. Il kit può essere ritirato dall’intestatario della Tari o da un suo delegato. La delega deve necessariamente essere formalizzata con la compilazione del modulo presente nella lettera ricevuta a casa e accompagnata da un documento di delegato e delegante. Nel caso in cui invece non si abbia una posizione Tari attiva, è necessario aprire una posizione contributiva contattando il Servizio Tributi del Comune.

 

Gli orari di apertura: porte aperte anche la domenica

Le Case Smeraldo rimarranno aperte fino alla partenza dei nuovi servizi in tutte le zone e osserveranno i seguenti orari:

  • Casa Smeraldo via Montegrappa, 18. Lunedì – venerdì: 8:00 – 17:00 (tutti i mercoledì di luglio fino alle 20:00); sabato: 8:00 – 15:00; domenica: 9:00 – 13:00.
  • Casa Smeraldo via Unità d’Italia, 14. Lunedì – sabato: 10:30 – 19:30; domenica: 14:00 – 18:00.

In tutte le frazioni sarà attivato un punto informativo dove poter ritirare kit e tessera.

Dopo il 7 agosto, chi non avesse ritirato il kit e la tessera, potrà farlo presso la stazione ecologica Boomerang di via Copernico a Casinalbo.

Orario estivo: lunedì 15.00-19.00; martedì – sabato 9.00-12 / 15.00-19.00; domenica 9.00-12.00.

Orario invernale: lunedì 14.00-18.00; martedì – sabato 9.00-12 / 14.00-18.00; domenica 9.00-12.00

 

I canali di contatto remoti del Gruppo Hera

Inoltre, sono sempre attivi i canali informativi remoti del Gruppo Hera: il sito www.gruppohera.it (digitando Formigine come comune di residenza), il Servizio Clienti 800 999 500 (famiglie) e 800 999 700 (aziende) e l’app Il Rifiutologo, dove sarà possibile trovare in base all’indirizzo di residenza l’esatta modalità di servizio prevista.

Infine, è possibile fare segnalazioni e chiedere informazioni presso lo sportello di Hera di via del Tricolore 14.

 

 

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 17 giugno 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, sabato 17 giugno 2023Sereno o poco nuvoloso, salvo addensamenti pomeridiani lungo le aree di crinale. Temperature minime comprese tra 16 e 18 gradi; massime in lieve aumento comprese tra 25 e 29 gradi. Venti deboli variabili, a regime di brezza lungo la costa. Mare poco mosso.

(Arpae)

Alluvione. Oltre 8,8 miliardi di euro: è la prima stima provvisoria dei danni, di cui 1,8 per gli interventi necessari a fare fronte all’emergenza

Alluvione. Oltre 8,8 miliardi di euro: è la prima stima provvisoria dei danni, di cui 1,8 per gli interventi necessari a fare fronte all’emergenza
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Roberto Brancolini

E’ di 8,8 miliardi di euro la prima stima, seppur ancora provvisoria, dei danni causati dalle alluvioni di maggio in Emilia-Romagna. Di questi, 1,8 miliardi riguardano gli interventi per fare fronte all’emergenza, molti dei quali già partiti in queste settimane.

Il rendiconto, come richiesto dal Governo, è stato presentato oggi a Roma al primo incontro del Tavolo permanente fra l’Esecutivo e gli Enti locali coordinato dal ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, e riunito a Palazzo Chigi. A guidare la delegazione della Regione Emilia-Romagna il presidente Stefano Bonaccini. Con lui il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e quello di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca. Questi ultimi in rappresentanza anche di Upi e Anci regionali.

“Abbiamo una prima stima di danni vicina ai 9 miliardi di euro- ha affermato Bonaccini-. Di questi 1,8 miliardi sono necessari per riparare gli argini, i reticoli e le strade prima dell’autunno. Risorse necessarie a mettere in sicurezza le comunità dal ripetersi di eventi catastrofici come quelli di maggio: in particolare fiumi e viabilità locale. Il Governo, e ringrazio il ministro Musumeci per l’incontro, valuterà tutto il materiale che abbiamo prodotto e ci riconvocherà. Si è dunque trattato di una riunione molto importante, per i dati che abbiamo fornito, ma ancora interlocutoria, un giudizio lo esprimeremo quando avremo le risposte”.

“Il tema delle risorse e dei tempi delle coperture è cruciale. Diversi sindaci- ha proseguito- ci segnalano che i funzionari fermano le ruspe perché non hanno copertura finanziaria. I primi 230 milioni di euro messi a disposizione li abbiamo già spesi. E anche sui rimborsi, vanno garantite subito famiglie e aziende: abbiamo avviato d’intesa con la Protezione civile nazionale il percorso per fare arrivare rapidamente i primi 5 mila euro, con un primo acconto di 3mila già entro metà luglio, ma ora sono necessari oltre 500 milioni per le imprese per i primi acconti da 20mila euro”.

Più in generale, poi, “dalla ricognizione di tutti gli interventi realizzati in questi anni per il contrasto al dissesto idrogeologico emergono tre cose: che negli ultimi vent’anni nel Paese sono state stanziate poche risorse nazionali per la prevenzione e molte per riparare danni; che la Regione Emilia-Romagna ha programmato e realizzato opere molto più della media nazionale, come si evince dai dati ministeriali; e che l’evento di maggio non ha precedenti e ci ha dimostrato con una terribile chiarezza che tutti i modelli sono superati e che ora è necessario aggiornarli, con un salto di qualità nella messa in sicurezza del territorio, pena ricostruire solo quello che c’era prima”.

“Alla luce di tutto- ha concluso Bonaccini- crediamo serva una pianificazione organica degli interventi, per ripartire e ricostruire. Per questo, il Governo sulla nomina del Commissario alla ricostruzione decida chi ritiene, ma faccia in fretta, ne abbiamo bisogno al più presto perché la ricostruzione deve partire adesso, non tra un anno”.

La ricognizione dei danni

Quasi la metà dei danni riguarda fiumi, strade e infrastrutture pubbliche: oltre 4,3 miliardi di euro. Di questi, 1.8 miliardi per le spese già sostenute e primi interventi urgenti attuati con immediatezza (oltre 6.300 quelli previsti o già in cantiere) e 2,4 miliardi per ulteriori 3.145 interventi di ripristino dei danni.

I danneggiamenti a privati registrano una prima stima di 2,1 miliardi: oltre 70.300 gli edifici certamente coinvolti dal maltempo (di cui 1.890 da frane). Un conteggio ancora provvisorio, dato che è ancora in corso il perfezionamento delle analisi dei tiranti idraulici delle aree allagate.

Per quanto riguarda le imprese, quelle potenzialmente danneggiate sono 14.200 per un totale di 1,2 miliardi di euro (una stima anche questa che sarà perfezionata non appena verrà ultimato il conteggio dei danni delle aziende presenti sui territori collinari e montani). Una somma che non contempla tuttavia né il ripristino delle scorte né la perdita di fatturato correlata all’evento.

Infine, il comparto agricolo, tra i più colpiti: le imprese danneggiate e coinvolte sono 12mila per 1,1 miliardi di danni tra la stima di perdite di produzione, i ripristini fondiari, i terreni persi e gli animali coinvolti dall’alluvione.

Il totale, dunque, a oggi ammonta a 8 miliardi e 860 milioni di euro.

Al Governo è stata fatta richiesta anche del fabbisogno di nuovo personale per far fronte all’emergenza: almeno 70 unità tra progettisti e direttori dei lavori per interventi urgenti di ripristino di opere idrauliche, altre 80 per interventi contro il dissesto idrogeologico e il ripristino della mobilità a supporto di comuni e province.

 

Nuovi giochi “inclusivi” nei parchi fioranesi

Nuovi giochi “inclusivi” nei parchi fioranesiIl Comune di Fiorano Modenese ha avviato un importante percorso per la riqualificazione dei parchi cittadini, dando avvio a diverse e puntali azioni, al fine di valorizzare il verde pubblico. Questo percorso è cominciato con un censimento delle problematiche in essere, alcune delle quali segnalate dai cittadini. Le differenti criticità sono state esaminate e poste all’interno di un programma di risoluzione, dando ovviamente precedenza alle situazioni più incombenti e difficili, per poi procedere con le meno stringenti.

Si è quindi provveduto a compiere diversi interventi nei quattro parchi siti in via Bucciardi, via Don Milani, via Mekong e via Di Vittorio. In particolare sono stati acquistati e installati numerosi giochi per bambini, alcuni dei quali “inclusivi” (ossia agevolanti i portatori di disabilità, per cui è stato ottenuto un finanziamento), con una spesa complessiva di 135 mila euro. Una seconda parte di interventi riguarderà altre aree verdi, in cui sono emerse criticità solo ultimamente, oppure che necessitano di un incremento delle attrezzature presenti.

In seconda battuta ci si è focalizzati sui cestini dei rifiuti. Dopo un monitoraggio compiuto insieme ad Hera e alle ditte incaricate per la gestione del verde pubblico, l’Amministrazione ha deciso di aumentare il numero di giornate di svuotamento nei parchi “XXV Aprile”, “Roccavilla” e “Richetti”.

In ultimo, si invita ogni cittadino a continuare a compiere segnalazioni tramite le app Rilfedeur e/o Rifiutologo così da intervenire per qualsiasi incombenza.

Per disinnesco ordigno bellico, sulla A1 chiuso il tratto allacciamento Raccordo di Casalecchio-Sasso Marconi

Per disinnesco ordigno bellico, sulla A1 chiuso il tratto allacciamento Raccordo di Casalecchio-Sasso MarconiSulla A1 Milano-Napoli, per consentire agli artificieri del Genio Ferrovieri dell’Esercito di svolgere in sicurezza le attività di disinnesco di un ordigno bellico, rinvenuto nel territorio del Comune di Casalecchio di Reno al di fuori del sedime autostradale, sarà chiuso, dalle 6:30 alle 14:30 di domenica 18 giugno e comunque fino al termine delle attività, il tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, in entrambe le direzioni.

Come condiviso con gli enti competenti, saranno adottati alcuni provvedimenti sulla A1 Milano-Napoli, sul Raccordo di Casalecchio e sulla Tangenziale di Bologna:

 

Sulla A1 Milano-Napoli: 

-deviazione obbligatoria sul Raccordo di Casalecchio, per chi percorre la A1 Milano-Napoli da Milano verso Firenze.

Pertanto, dopo la deviazione obbligatoria sul Raccordo di Casalecchio, chi è diretto verso Firenze dovrà uscire alla stazione di Bologna Casalecchio, per poi uscire allo svincolo 1 della Tangenziale, proseguire sull’Asse Attrezzato e sulla SS64 Porrettana, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi e rientrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

-uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, per chi proviene da Firenze ed è diretto verso Milano, Padova ed Ancona.

 

In alternativa si consiglia:

  • da Firenze verso Milano: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi, la SS64 Porrettana verso Casalecchio, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna, il Ramo Verde ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto alla stazione di Bologna Borgo Panigale, da dove si potrà raggiungere la A1 Milano-Napoli e procedere in direzione di Milano;
  • da Firenze verso Padova: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi, la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A13 Bologna-Padova, alla stazione di Bologna Arcoveggio;
  • da Firenze verso Ancona: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere il Raccordo di Sasso Marconi, la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto, alla stazione di Bologna San Lazzaro;
  • chiusura dell’entrata della stazione di Sasso Marconi in direzione di Bologna e chiusura totale della stazione di Sasso Marconi nord, in entrata e in uscita.

 

In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova, o le stazioni di Bologna San Lazzaro o Bologna Borgo Panigale sulla A14 Bologna-Taranto.

Si precisa che l’area di servizio “Cantagallo ovest”, situata nel tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, verso Firenze non sarà raggiungibile dalle 6:30 alle 14:30 di domenica mentre l’area di servizio “Cantagallo est”, in direzione di Milano, sarà chiusa dalle 5:00 alle 14:30.

 

Sul Raccordo di Casalecchio: 

-chiusura dell’intero tratto, tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e l’allacciamento con la A1 Milano-Napoli, in direzione di quest’ultima. In alternativa, si consiglia: -da Ancona verso Firenze: uscire sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale di Bologna fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi per poi entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

-da Padova verso Firenze: uscire sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale di Bologna fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi per poi entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

-chiusura della stazione di Bologna Casalecchio, in entrata verso Firenze, Milano, Ancona e Padova.

In alterativa si consiglia di entrare alle seguenti stazioni:

  • verso Firenze: Sasso Marconi;
  • verso Milano: Bologna Borgo Panigale;
  • verso Ancona Bologna San Lazzaro;
  • verso Padova: Bologna Arcoveggio.

Ciò comporterà, sulla Tangenziale di Bologna, per chi proviene da San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto, l’uscita obbligatoria allo svincolo 1 “Nuova Bazzanese” e, sull’Asse Attrezzato, la chiusura dei due rami di svincolo che conducono all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio.

In alternativa, si potrà percorrere la SS64 Porrettana ed entrare a Sasso Marconi.

Per le lunghe percorrenze, da Milano verso Firenze/Roma/Napoli, all’altezza del km 105+000 della A1 Milano-Napoli, si consiglia di proseguire sulla A15 Autocisa e sulla A12 Livorno-Sestri Levante di competenza S.A.L.T. , immettersi poi sulla A11 Firenze-Pisa nord fino all’allacciamento con la A1 Milano-Napoli in direzione di Firenze/Roma/Napoli. Percorso inverso, per chi da Roma/Firenze deve raggiungere Milano o comunque il nord Italia.

Per chi, invece, dal versante adriatico deve raggiungere Roma-Napoli, si consiglia di percorrere la E45 da Cesena nord in direzione di Roma. Al fine di agevolare gli utenti, la Direzione di Tronco di Bologna ha previsto un potenziamento del servizio di assistenza all’utenza in prossimità delle uscite obbligatorie e dei mezzi di pronto intervento.

 

# ora in onda #
...............