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venerdì, 25 Luglio 2025
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“Note di gusto” a Fiorano Modenese

“Note di gusto” a Fiorano ModeneseGiovedì 22 maggio, dalle 20, il giardino estivo di Villa Cuoghi, in centro a Fiorano Modenese, con “Note di gusto” si trasforma in una raffinata sala da pranzo sotto le stelle, dove potere gustare una deliziosa cena tradizionale emiliana, servita alla francese dai ragazzi dell’associazione TuttoSiMuove (TSM) e curata da chef professionisti e coordinata dal direttore di sala. Una serata all’insegna del gusto e del romanticismo, allietata dalla musica e dai racconti di “Rubabandiera Quartet”.

E’ la prima delle tre serate proposte da “Note di gusto”, iniziativa proposta dal Circolo Nuraghe Pinuccio Sciola, in collaborazione con TuttoSiMuove e Gp Eventi nell’ambito del Maggio fioranese 2025.

I prossimi appuntamenti saranno giovedì 29 maggio con un gustoso menù vegetariano e giovedì 5 giugno con una cena tradizionale sarda, sempre alle ore 20.

La prenotazione è obbligatoria al numero 3393073443.

Il ricavato delle serate andrà a favore dell’associazione TSM che promuove l’inclusione e le attività con persone con disabilità.

A Sassuolo torna il “Rometta City Festival”

A Sassuolo torna il “Rometta City Festival”Torna sabato prossimo, 24 maggio, l’appuntamento con il “Rometta City Festival”: una vera e propria festa del quartiere Rometta organizzata per tutta la giornata di sabato, dalle 9 alle 23, dal Comitato Commercianti di Rometta in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

Negozi aperti e mercato ambulante, banchi di arte e ingegno intramezzati dallo street food, l’erbazzone più lungo al mondo: sono solamente alcune delle attrattive che si potranno trovare al Rometta City Festival.

Dal tardo pomeriggio in poi, ad accompagnare la serata di Rometta, musica e dj set.

 

 

Montagna, “Modena slow”, ecco il calendario 2025

Montagna, “Modena slow”, ecco il calendario 2025
cicloturismo sulle colline modenesi @visitmodena

Prenderà il via sabato 24 maggio la nuova edizione della rassegna Modena Slow – Estate-Autunno 2025, un progetto di valorizzazione del territorio attraverso un ricco palinsesto di attività outdoor, rivolte a chi desidera scoprire le bellezze paesaggistiche, culturali e ambientali della provincia di Modena con i tempi lenti dell’escursionismo e del turismo esperienziale.

L’iniziativa, curata da Modenatur – Destination Management Organization del territorio modenese – nell’ambito delle azioni promo-commerciali del Territorio Turistico Bologna-Modena, torna con una proposta potenziata e profondamente rinnovata nei contenuti e nella geografia delle esperienze. Se nelle precedenti edizioni la rassegna si concentrava esclusivamente sulle aree appenniniche, nel 2025 Modena Slow estende il proprio raggio d’azione anche alla fascia pedecollinare e alla pianura, con l’obiettivo di costruire un racconto unitario e coerente della provincia, intesa come sistema integrato di paesaggi, borghi e itinerari.

La rassegna comprende complessivamente più di 30 attività di trekking, 6 partenze sui cammini che attraversano la provincia da percorrere a piedi o in bicicletta, diverse esperienze tra cui cammini e bike tour in self-guide a data aperta che consentono di esplorare il territorio secondo modalità e tempi personalizzati. Il calendario si articola lungo la principale rete escursionistica, toccando antiche vie, ciclovie, aree naturalistiche e borghi storici, con l’obiettivo di offrire occasioni di scoperta e fruizione diversificata.

Anche per questa edizione, il punto di forza di Modena Slow è rappresentato dalla presenza qualificata delle Guide Ambientali Escursionistiche, che accompagnano i partecipanti lungo i percorsi, arricchendo l’esperienza e la narrazione del territorio.

Per gli organizzatori «il valore aggiunto della rassegna risiede inoltre nella ricchezza e varietà delle proposte, frutto di un’attenta progettazione che coniuga continuità e innovazione. Accanto ad attività che hanno riscosso grande interesse lo scorso anno – come il cammino abbinato a pratiche di yoga e meditazione o degustazione di prodotti tipici – sono state introdotte nuove formule esperienziali capaci di coinvolgere un pubblico ancora più ampio: dai bike tour sulle ciclovie del territorio alla visita astronomica in alta quota, esperienze a contatto con artigiani locali, fino ai percorsi in bicicletta abbinati a corsi di cucina tradizionale, che integrano movimento, conoscenza e convivialità. La programmazione è in continua evoluzione: l’auspicio è quello di incrementare ulteriormente la proposta nel corso della stagione, coinvolgendo un numero crescente di attori del territorio e rispondendo agli interessi di un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo».

Le escursioni giornaliere prevedono una quota di partecipazione compresa tra 18 e 30 euro, in base ai servizi inclusi. Sono previste riduzioni per ragazzi dai 12 ai 18 anni e per gruppi composti da almeno quattro persone, che potranno partecipare al costo agevolato di 15 o 25 euro a testa. La partecipazione è gratuita per i minori di 12 anni.

 

MONTAGNA, “MODENA SLOW”, ECCO LE PROPOTE PER IL 2025 – IL CALENDARIO COMPLETO DELLE ESPERIENZA

Il calendario completo delle esperienze, costantemente aggiornato e arricchito con nuove proposte, è consultabile sul sito ufficiale di informazione turistica del territorio modenese:

www.visitmodena.it/modenaslow

 

Calendario Trekking – Esperienze di un giorno

  • 24 maggio, Guiglia: La regina del borlengo
  • 25 maggio, Fanano: Dove l’acqua si fa salute ed energia
  • 31 maggio, Mirandola: Corso di cucina di maccherone al pettine e tour in bici nei Barchessoni Mirandolesi
  • 01 giugno, Palagano: Nel territorio della Repubblica
  • 02 giugno, Guiglia: Famiglie al Parco dei Sassi di Roccamalatina
  • 07 giugno, Mirandola: Corso di cucina di maccherone al pettine e tour in bici nei Barchessoni Mirandolesi
  • 15 giugno, Finale Emilia: Le ciclovie della Bassa Modenese
  • 21 giugno, Fiorano: Pomeriggio in Salsa
  • 22 giugno, Fiumalbo: Marinai sulle vette – Foce a Giovo e rifugio Casentini al Mercatello
  • 29 giugno, Pievepelago: L’anello dei laghi glaciali
  • 06 luglio, Fanano: Laboratorio con lo scalpellino, le sequoie secolari, i piccoli frutti
  • 12 luglio, Zocca: Legni magici e boschi incantati
  • 13 luglio, Fiumalbo: La vita segreta dei faggi
  • 20 luglio, Palagano: Hike & Taste – escursione alle miniere di Toggiano e Poggio Bianco
  • 27 luglio, Lama Mocogno: Dalle piane di Lama Mocogno al Monte Cantiere
  • 02 agosto, Marano: Crepuscolo sul Monte Tre Croci
  • 03 agosto, Fanano: Nebbia all’Alpe
  • 10 agosto, Mirtillo Nero: Escursione nelle praterie in quota
  • 17 agosto, Pavullo: Passi nella Notte – esperienza astronomica
  • 23 agosto, Fanano: Trekking e degustazione guidata di formaggi
  • 24 agosto, Frassinoro: Le forbici e il giovarello
  • 30 agosto, Montese: Escursione di tramonto e stelle con Cammin Sentendo
  • 31 agosto, Polinago: Passi e yoga al Ponte del Diavolo
  • 7 settembre, Serramazzoni: Cascate del Bucamante
  • 14 settembre, Fanano: Laboratorio con lo scalpellino, le sequoie secolari, i piccoli frutti
  • 20 settembre, Montecreto: Le miniere di rame
  • 21 settembre, Sestola: Attività micologica – funghi epigei
  • 27 settembre, Vignola: Nei colori dell’autunno
  • 28 settembre, Riolunato: Cascate della Pollina
  • 4 ottobre, Marano sul Panaro: Escursione emozionale “…e alla fine uscimmo a riveder…”
  • 5 ottobre, Sestola: Un magico viaggio nel regno dei funghi
  • 11 ottobre, Camposanto: Le ciclovie della Bassa Modenese
  • 12 ottobre, Montese: Tra i borghi di Montese, lungo i sentieri della Linea Gotica
  • 19 ottobre, Fanano: Anello intorno al Rifugio Taburri
  • 25 ottobre, Guiglia: Le vigne in alta quota a Guiglia
  • 26 ottobre, Fiorano: In bici alle Salse di Nirano passando sulla Ciclovia del Mito
  • 16 novembre, Campogalliano: Le casse di espansione del Secchia

 

Cammini e bike tour – Esperienze di più giorni

  • Da domenica 22 a domenica 29 giugno: In cammino sulla Via Vandelli da Modena a Massa
  • Da domenica 20 a domenica 27 luglio: In cammino sulla Via Vandelli da Modena a Massa
  • Da domenica 31 agosto a domenica 7 settembre: In cammino sulla Via Vandelli da Modena a Massa
  • Da lunedì 22 a lunedì 29 settembre: In cammino sulla Via Vandelli da Modena a Massa
  • Da giovedì 3 a domenica 6 luglio: Il Cammino dell’Unione con Cammin Sentendo
  • Da giovedì 25 a domenica 28 settembre: Il Cammino dell’Unione con Cammin Sentendo

 

Attività e tour in Appennino – Esperienze a data aperta

  • Appennino: Tour in E-bike
  • Esperienza di bushcraft in Appennino
  • Profumo di Collina – laboratorio olfattivo
  • Sestola: Un viaggio nel regno dei tartufi
  • Bike tour sulla Via Romea Germanica Imperiale
  • Bike tour sulla Via Romea Strata
  • Bike tour sul Cammino dell’Unione
  • In cammino sulla Via Romea Strata da Montese alla Croce Arcana

PASSAPORTO TURISTICO DELL’APPENNINO MODENESE 2025 – AL VIA LA NUOVA STAGIONE CON 24 PROPOSTE E NOVITA’

Torna anche per l’estate-autunno 2025 il Passaporto Turistico dell’Appennino Modenese, l’iniziativa che unisce scoperta del territorio, promozione sostenibile e coinvolgimento attivo dei viaggiatori.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, il progetto si rinnova e si espande ulteriormente: la nuova versione del passaporto conta 24 località in quota da esplorare e vivere, coprendo per la prima volta tutti i Comuni dell’Appennino Modenese.

Nato nel 2022 come strumento ludico e promozionale per incentivare la fruizione consapevole del territorio montano, il Passaporto ha saputo evolversi, coinvolgendo un numero crescente di visitatori e amministrazioni comunali. Nel 2025 raggiunge la sua terza edizione, diventando un vero e proprio simbolo identitario per la promozione dell’Appennino modenese come destinazione turistica d’eccellenza.

Il funzionamento è semplice e alla portata di tutti: il Passaporto può essere acquistato al costo simbolico di 2 euro presso gli Uffici informazione e accoglienza turistica di Sestola, Modena, Castelvetro, Maranello e in altri punti informativi in appennino. Una volta in mano, non resta che partire alla scoperta delle località indicate. In ciascuna tappa è possibile ottenere un timbro ufficiale presso i punti ristoro segnalati, collezionando così grafiche esclusive ispirate alle peculiarità del luogo visitato.

Grazie ai QR code presenti all’interno del passaporto, i viaggiatori possono inoltre accedere facilmente a contenuti sempre aggiornati sul portale Visitmodena.it, dove sono raccolte le rassegne di esperienze attive sul territorio, tra cui i trekking con guida della rassegna “Modena Slow”, per vivere il territorio modenese in modo ancora più coinvolgente e partecipato.

Le località presenti nel passaporto offrono una panoramica della varietà e bellezza del crinale modenese, da Fanano a San Pellegrino in Alpe, passando per mete simboliche come il Lago Scaffaiolo, il Passo della Croce Arcana, le Cascate del Doccione, il Lago Santo e le Capanne Celtiche. Tra le novità dell’edizione 2025 si aggiungono luoghi di grande fascino e valore geologico o storico come le Ofioliti del Monte Calvario e Poggio Medola (Montefiorino), Sassomorello (Prignano sulla Secchia) e Monte Terminale con la Linea Gotica (Montese).

Il Passaporto dell’Appennino Modenese è ispirazione, una porta d’ingresso per iniziare a scoprire l’Appennino modenese e lasciarsi guidare dalla curiosità verso esperienze autentiche, incontri e paesaggi sempre nuovi e continuerà ad arricchirsi nel tempo.

Il nuovo sistema premiante introduce tre soglie di traguardo: al raggiungimento di 8, 16 e 24 timbri, i partecipanti avranno diritto a ricevere un gadget in omaggio, pensato per accompagnare chi ama vivere l’Appennino a passo lento e in tutte le stagioni.

Resta valida anche la possibilità di utilizzare i Passaporti delle edizioni precedenti (2022 e 2023): chi ha iniziato a collezionare timbri negli anni passati potrà decidere se completare la raccolta sul proprio passaporto originario oppure cumulare i timbri raccolti su più edizioni, a patto che siano intestate alla stessa persona e presentate insieme al momento del ritiro del premio.

L’iniziativa è nata su proposta dei Comuni di Sestola e Fanano e si è sviluppata grazie alla collaborazione attiva degli altri Comuni dell’Appennino modenese e della Provincia di Modena con la DMO Modenatur, nell’ambito del Programma di Promo-Commercializzazione del Territorio Turistico Bologna-Modena. Una sinergia efficace tra enti locali e operatori del territorio che ha dato vita a un progetto condiviso, capace di coniugare promozione turistica e sostenibilità ambientale.

Il Passaporto Turistico dell’Appennino Modenese invita a riscoprire, in modo lento e consapevole, luoghi autentici, ricchi di storia, natura e tradizioni.

Per maggiori dettagli sul regolamento, l’elenco completo delle 24 località e i punti timbro ufficiali:

www.inappenninomodenese.com/passaporto-turistico

https://www.visitmodena.it/it/esperienze/esperienze-natura-sport-e-benessere/passaporto-appennino-modenese

 

Minori stranieri non accompagnati: nucleo di monitoraggio, tavolo permanente e rilancio dell’affido

Minori stranieri non accompagnati: nucleo di monitoraggio, tavolo permanente e rilancio dell’affido“Sui minori, tutti, non possiamo permetterci ambiguità: vanno protetti, accompagnati e messi nelle condizioni di contribuire, domani, alla comunità che li accoglie oggi. Accogliere con serietà e visione è un investimento per il futuro della nostra società”.

Così l’assessora regionale al Welfare, Terzo Settore, Infanzia e Scuola, Isabella Conti, questa mattina in Commissione assembleare Politiche per la salute e sociali, dove ha illustrato i dati relativi all’accoglienza in Emilia-Romagna dei minori stranieri non accompagnati (MSNA).

Non solo numeri, ma anche proposte concrete per rafforzare il sistema regionale di accoglienza. In primis l’istituzione di un nucleo di monitoraggio regionale dedicato alle comunità educative che accolgono MSNA, con l’obiettivo di garantire vigilanza, raccolta dati aggiornata e interventi tempestivi in presenza di criticità. Poi l’attivazione di un tavolo regionale permanente che riunisca Regione, Anci, autorità giudiziarie, garanti, Prefetture e Terzo Settore con l’obiettivo di dare coerenza e direzione a un tema oggi troppo frammentato.

Tra le priorità strategiche, anche il rafforzamento territoriale dell’affido familiare per MSNA, con la creazione di micro-progetti distrettuali che coinvolgano famiglie, servizi sociali, scuole e comunità locali. “I minori stranieri non accompagnati arrivano spesso con alle spalle esperienze di estrema sofferenza, traumi profondi e un vissuto segnato dalla solitudine e dall’abbandono. Se non interveniamo con investimenti mirati, strutturati e tempestivi, sia sul piano della protezione che su quello della cura, rischiamo di abbandonarli a un destino che li porterà a diventare adulti fragili, marginalizzati o problematici. Non basta insegnare loro l’italiano o offrire una formazione professionale: serve costruire intorno a loro ambienti sani e una rete di professionisti competenti, capaci di accompagnarli in un vero percorso di guarigione e integrazione. È una responsabilità che non possiamo più rimandare”, ha affermato Conti.

Per questo, accanto alle misure operative, la Regione punta su una campagna regionale di comunicazione per contrastare le narrazioni allarmistiche e distorte: “Racconteremo storie vere, storie positive. Perché dietro ogni numero c’è una persona, un ragazzo, una ragazza, un futuro possibile”, ha ribadito l’assessora nel suo intervento in Commissione.

I numeri al 31 marzo 2025

Passando all’analisi della situazione attuale, Conti ha evidenziato come l’immigrazione sia un fenomeno strutturale in Italia e non un’emergenza temporanea.  Alla data del 31 marzo 2025 in Emilia-Romagna si contano 1.362 minori stranieri non accompagnati, pari all’8,82% del totale nazionale (16.187), un dato in calo rispetto ai picchi registrati nel biennio 2022-2023, ma in linea con l’andamento nazionale. La maggior parte è accolta nel territorio metropolitano di Bologna (33,11%), seguita da Ravenna 9,99% (136), Modena 9,25% (126), Forlì-Cesena 9,3% (123), con la distribuzione territoriale che sta diventando più omogenea.

Il quadro demografico mostra che quasi 8 su 10 sono maschi e che il 43% ha 17 anni.  “Questo significa- ha spiegato Conti- che una fetta importante dei minori arriva quando manca pochissimo alla maggiore età. Non raramente sono ragazzi che si spostano da altre regioni, talvolta abbandonando volontariamente i centri di prima accoglienza, spesso situati nel Sud del Paese. Alcuni lo fanno per passaparola, altri purtroppo per motivi legati a circuiti illegali. Ma il punto è uno: non esiste oggi un sistema centralizzato e trasparente che consenta alle Regioni di sapere da dove provengano realmente, e questo ci impedisce di gestire il fenomeno con piena consapevolezza”.

Anche sul piano dell’accoglienza organizzativa, metà dei MSNA è oggi ospitata nei progetti SAI (Sistema accoglienza e integrazione), attivati su base volontaria dai Comuni. L’altra metà è accolta in comunità educative autorizzate a livello regionale. Tuttavia, mancano ad oggi strumenti sistematici di controllo e raccolta dati, cosa che ha spinto la Regione ad avviare un monitoraggio capillare comune per comune. “Stiamo lavorando alla creazione di un nucleo di vigilanza regionale, perché senza numeri certi e aggiornati, ogni strategia rischia di essere cieca”, ha aggiunto Conti.

Sul fronte giuridico, il 77% dei minori ha un permesso di soggiorno per minore età, mentre un altro 8% gode di protezione internazionale. I principali Paesi di provenienza sono Ucraina, Tunisia, Egitto e Gambia, anche se in Emilia-Romagna si registra una presenza relativamente minore di egiziani e gambiani rispetto al dato nazionale.

Cosa fa la Regione

La Regione sta lavorando intensamente su progetti FAMI Fondo asilo, migrazione, integrazione 2021-2027, tra cui il Piano regionale per lingua italiana e cultura civica (con uno stanziamento di 3 milioni di euro), un Piano per inclusione sociale e lavoro (5,6 milioni di euro), e interventi sanitari e formativi per operatori e tutori. In collaborazione con l’assessorato regionale alla Formazione e al Lavoro sono inoltre stati avviati percorsi personalizzati di istruzione e formazione professionale rivolti ai minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età. In questo ambito è attualmente aperto un ultimo avviso a sportello da 3 milioni di euro, dedicato a progetti per minori che abbiano compiuto o siano in procinto di compiere 17 anni. Le domande potranno essere presentate fino alla fine di maggio. È inoltre attiva una stretta collaborazione con Anci Emilia-Romagna e con il Tribunale per i minorenni.

Sabato 24 maggio torna TEDxModena con il tema “DISRUPTION”

Sabato 24 maggio torna TEDxModena con il tema “DISRUPTION”Si rinnova anche quest’anno la partnership con Unimore e MUNER, che fin da subito hanno riconosciuto nel TEDxModena un’attività di Terza missione. Il contributo ed il supporto scientifico di Unimore e MUNER sono affidati e diretti dal Prof. Giacomo Cabri, docente Unimore, con il supporto del Prof. Francesco Leali per MUNER.

“TEDxModena 2025 invita a riflettere su come ogni vera trasformazione non sia lineare, ma scaturisca da una rottura. Rompere gli schemi, accettare l’incertezza e abbracciare il caos sono le condizioni necessarie per innovare davvero. In un’epoca in cui le certezze vacillano, Disruption diventa una chiamata all’azione, una sfida a ripensare il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarci” – commenta il curatore Fabrizio Bulgarelli.

La conferenza darà voce alle idee presentate da 16 speaker di rilevanza internazionale, figure ispiratrici del mondo dell’arte, della scienza, della cultura, della tecnologia e dell’attivismo sociale, per interventi di 10 minuti ciascuno, secondo le regole imposte dal TED, su esperienze di vita professionali e personali negli ambiti della tecnologia, della scienza, della creatività, dell’imprenditorialità. I protagonisti:

 

  • David Bhujun “DJ Ravin”, pioniere del sound Buddha-Bar, esplora il potere del suono come ponte tra identità, emozioni e trasformazione
  • Pietro Loschi, chirurgo plastico, racconta la sua scelta di cambiare vita rinunciando a una carriera da calciatore per diventare medico e promotore di benessere
  • Antonio Cotecchia “Kotè”, pittore e sound artist, porta sul palco un talk-performance che unisce musica e pittura come strumenti di riattivazione emotiva
  • Chiara Tilesi, regista e attivista, ci accompagna in un viaggio attraverso l’identità e la forza delle rivoluzioni silenziose
  • Benjamin Sages, artista e fotografo, presenta il progetto Quest of Sages, che unisce cultura visiva e narrazione per celebrare l’umanità condivisa
  • Milena Magnani, manager nel settore high-tech, racconta la sua personale disruption: un passaggio coraggioso dall’umanesimo alla tecnologia
  • Luca Calvani, attore e autore, riflette sulla trasformazione interiore e il ritorno alle radici come atto di rinascita consapevole
  • Aiva Anagnostiadis, giovane pilota della F1 Academy, incarna la potenza della visione e dell’empowerment femminile nel mondo dello sport
  • Gabriella Carlucci, volto storico della TV italiana, condivide la sua storia di resilienza e passione per la cultura
  • Barbara Sabellico, avvocato esperta di AI, affronta il tema dei neurodiritti e della tutela della mente nell’era digitale
  • Federico Morisio, windsurfer professionista, racconta il mindset sportivo come leva per superare limiti e paure
  • Stefano Ferri, giornalista e scrittore, riflette su identità, diversità e inclusione nelle dinamiche aziendali
  • Gianluca Busani, content creator e filmmaker, incoraggia i giovani a essere disruptive con autenticità e creatività
  • Ulpiana Kocollari, docente UNIMORE, esplora il legame tra felicità, sostenibilità e valore d’impresa
  • Alejandra Jackson, imprenditrice e stylist di Hollywood, condivide un’intensa storia di rinascita e consapevolezza (il figlio Jaafar è l’interprete del film sullo zio Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua, nei cinema dal 1 ottobre 2025)
  • Francesco Sole, autore imprenditore e innovatore culturale, è tra i protagonisti del nuovo storytelling italiano.

A questa edizione Massimiliano Delsante, founder e Co-ceo della startup italiana Robomagister, già protagonista del TEDx 2023 presenterà un cooking show in cui il robot da cucina AI, Liffo, 100% made in Italy, preparerà in completa autonomia la ricetta artusiana dello zabaione al marsala che verrà servito agli ospiti dell’evento.

Al termine, si terrà una cena presso il ristorante Exe di Fiorano, dove lo Chef Paolo Balboni servirà un menù che includerà anche un risotto allo zafferano preparato a regola d’arte da Liffo, espressione del legame disruptive tra alta cucina e innovazione tecnologica.

L’evento, organizzato dal Comitato Promotore TEDxModena, è diretto dal curatore e licenziatario TEDx Fabrizio Bulgarelli e promosso da Unimore, Muner e Motor Valley Fest, con il sostegno della Fondazione Collegio San Carlo e dei Comuni di Modena e Fiorano Modenese, oltre che di Confindustria Emilia Area Centro.

Per maggiori informazioni: www.tedxmodena.it

 

Nella foto da sx: Sara Paolini, direttrice del Cineporto dell’Emilia Romagna; Fabrizio Bulgarelli, curatore di TEDxModena; Edith Barbieri, direttrice della Fondazione San Carlo; Prof. Francesco Leali, Unimore e Muner; Massimiliano Delsante, Co-ceo della startup Robomagister.

Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile: “Terzo rinvio per il bando dell’A22”

Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile: “Terzo rinvio per il bando dell’A22”Nuovi problemi per il rinnovo della Concessione della A22, della durata di 50 anni, e opere connesse per oltre 10 miliardi di €: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rinviato al 30 giugno 2025 i termini per la presentazione delle autocandidature per concorrere al bando. Si tratta del terzo rinvio. Nel Bando MIT europeo del 31.12.2024 la scadenza era infatti prevista al 28 febbraio, poi rinviata al 30 marzo, poi al 31 maggio ed ora al 30 giugno. Secondo il Ministero, le motivazioni sono tecniche.

«In realtà» spiega il Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile «il Bando contiene due grosse incongruenze, che devono essere chiarite dalla Commissione UE. In primo luogo perché il Bando contiene il principio di prelazione non contemplato dalla legislazione europea. In secondo luogo perché si è in attesa della sentenza del TAR del Lazio, che si deve esprimere sul ricorso di Autostrade per l’Italia, che chiede il ritiro del bando in quanto prevede di utilizzare il “progetto di finanza”, strumento vietato, per il rinnovo delle concessioni autostradali, dalla legge 193 del 18.12.2024».

Ancora in difficoltà, quindi, l’affidamento della concessione A22 con diritto di prelazione all’Autostrada del Brennero spa e, di conseguenza, ancora in difficoltà la realizzazione della Bretella-Autostrada Campogalliano Sassuolo e dell’autostrada Cispadana.

Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile

Argini, strade, versanti: via libera a un nuovo Piano anti-dissesto da 28 milioni di euro

Argini, strade, versanti: via libera a un nuovo Piano anti-dissesto da 28 milioni di euroQuasi 200 cantieri per la messa in sicurezza del territorio: dagli argini dei torrenti interessati dalle piene del giugno 2024 alla sistemazione di tantissime strade comunali e non solo, danneggiate da frane e maltempo. E, ancora, ulteriori risorse per finanziare i Cis (Contributi di immediato sostegno) per nuclei familiari e attività economiche danneggiate dagli eventi.

Con un pacchetto da 185 interventi su strade, fiumi e versanti, la Regione ha approvato il secondo stralcio del Piano da 28 milioni di euro che finanzia nuove opere da realizzare nei territori delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

Si tratta di interventi che proseguono l’opera di ripristino del territorio dopo l’ondata di maltempo che ha colpito gran parte dell’Emilia-Romagna dal 20 al 29 giugno 2024, con piogge che avevano fatto registrare cumulate di 180-200 mm. e piene significative su numerosi corsi d’acqua: Parma, Enza, Crostolo, Secchia e Panaro. A ciò si erano aggiunti colmi ai massimi storici nei corsi d’acqua minori, con esondazioni e allagamenti, oltre a centinaia di frane e ruscellamenti diffusi sui versanti.

Queste risorse, messe a disposizione dal Governo a seguito della dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale, si aggiungono a un precedente stanziamento di oltre 21,5 milioni di euro per l’attuazione di un primo stralcio di opere, portando a circa 50 milioni di euro le risorse messe in campo.

Nel dettaglio si contano 26 interventi nel bolognese, con un investimento di 3.395.519 euro; 8 nella provincia di Forlì-Cesena, per 524.674 euro; 33 nel modenese, con 6.769.966 euro di risorse; 19 nel piacentino, per 3.605.000 euro; 69 nel parmense, con risorse pari a 5.812.366 euro; 30 nel reggiano, con un investimento di 6.573.104 euro. Il tutto per un importo complessivo di 26.680.630 euro. I lavori dovranno essere affidati entro 90 giorni e ultimati nel giro di 18 mesi.

Il Piano comprende anche risorse pari a circa 1,3 milioni di euro per i Contributi di immediato sostegno (Cis) a 209 nuclei famigliari e 33 attività economiche danneggiate dagli eventi.

Online il Piano completo e  la mappa con l’ubicazione e lo stato di attuazione degli interventi.

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 21 maggio 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 21 maggio 2025

Cielo generalmente molto nuvoloso in mattinata. Nel pomeriggio locali rovesci, soprattutto sul crinale centro-occidentale e su quello romagnolo. Fenomeni in esaurimento entro sera con locali e temporanee schiarite.

Temperature in sensibile diminuzione le minime sul settore appenninico comprese tra 8/10 gradi, stabili sui 12/14 in pianura. Massime senza variazioni di rilievo comprese tra i 16 gradi nella fascia appenninica e i 25 gradi in pianura. Venti in rotazione dai settori settentrionali verso sud/sud-est in serata. Mare mosso al mattino con moto ondoso in attenuazione a partire dal pomeriggio.

Il prossimo 25 maggio arriva “A Sasol l’è seimper… Vespa”, seconda edizione

Il prossimo 25 maggio arriva “A Sasol l’è seimper… Vespa”, seconda edizione

È arrivata la 2ª edizione del raduno di Vespa, Lambretta e Moto d’Epoca della città di Sassuolo: domenica 25 maggio a metà tra la calda estate e la piovosa primavera, la data perfetta per rimettersi in sella.

Il ritrovo è al Circolo Cinofilo Sassolese (Viale Palestro) che viene riconfermato dopo il successo della prima edizione: comodo, immerso nel verde e perfetto per accogliere appassionati che arrivano dal modenese e dal reggiano.

Il programma prevede dalle 8:30 alle 10:30 le iscrizioni in loco al costo di 15€ con colazione, gadget e rinfresco. I passeggeri pagano 5€ con colazione e rinfresco.

Possibilità di fare iscrizione online per evitare la fila la mattina dell’evento:

https://www.prolocosassuolo.it/informazioni-evento/a-sasol-le-seimper-vespa 

Dalle 11:00 alle 13:00 il giro panoramico con passaggio in centro a Sassuolo e arrivo al Castello di Montegibbio per il rinfresco organizzato dal Circolo Boschetti (20 km totali).

Dalle 13.30 rientro al circolo per il pranzo (facoltativo) all’aperto con musica dal vivo e dj set con vinili.

Il pranzo costa 18€ a persona comprensivo di gnocco, tigelle, vino e acqua e dolce. I posti sono limitati e vanno confermati il prima possibile agli organizzatori: 3277367606 Jacopo / 3492530820 Manuel.

L’evento è stato organizzato con l’aiuto di Carrozzeria Moderna Sassuolo,  EnneErre Piaggio Service Sassuolo,  COE Informatica – soluzioni gestionali per l’impresa,  TheVapeClub Sigarette elettroniche, Elettromeccanica Medici Sassuolo.

Partners dell’evento:  SIP Scootershop spare parts (www.sip-scootershop.com),  Sassuolo2000.it quotidiano online (www.sassuolo2000.it),  LineaRadio – la musica più bella (www.linearadio.com) e  CLHUB Vintage&Vinili (www.clhubitalia.com)

Evento indipendente organizzato con passione da: VespaHub e TigelleMeccaniche SC, con il prezioso aiuto del Circolo Cinofilo Sassolese, Circolo Boschetti Montegibbio e Pro Loco Sassuolo.

Quanto costa aprire una società negli Stati Uniti

Quanto costa aprire una società negli Stati UnitiQuanto costa aprire una società in USA? La guida pratica

Ecco cosa serve sapere sui costi iniziali e quelli nascosti. Dall’apertura alle tasse annuali: l’esperienza sul costo reale di una società negli Stati Uniti

Avete mai provato a cercare su Google “quanto costa aprire una società in USA”? La risposta tipica è: “Dipende dallo Stato”. Ed è vero. Ma è anche una semplificazione che non vi dice nulla su quanto veramente andrete a spendere, né su quali errori vi faranno perdere tempo e soldi.

ExportUSA lavora ogni giorno con imprenditori e aziende italiane che vogliono entrare nel mercato americano. E quello che vi raccontiamo in questo articolo è frutto dell’esperienza diretta, dei casi reali e di più di 20 anni di consulenze fatte negli Stati Uniti (sede a Brooklyn, New York).

Quanto costa davvero aprire una società in USA: tutte le voci di spesa

Voce di costo Fascia di prezzo (USD)
Tassa di registrazione LLC $50 – $500
Registered Agent (annuale) $100 – $400
EIN (codice fiscale IRS) Gratis, se lo fai da solo
Apostille & Traduzioni $100 – $300
Contabilità annuale e tasse $1.000 – $3.000
Costi apertura conto corrente USA $0 – $800
Ufficio virtuale / indirizzo $300 – $1.000 annui

Consulenza iniziale e preparazione (facoltativa ma utile)

Prima di aprire la società consigliamo di investire in una consulenza con esperti del mercato USA. Questo costo è opzionale ma vi aiuterà ad evitare molti passi falsi e quindi perdere molto più tempo e denaro.
Costo della consulenza = 400 dollari circa

Costi di registrazione nello Stato (Filing fee)

La tassa statale per registrare la nuova società (Articles of Organization per LLC o Articles of Incorporation per Corporation). Varia da stato a stato: ad esempio, può essere intorno a $50-150 in stati più economici come il Wyoming, fino a $350-400 in California.
E’ una spesa una tantum.

Pubblicazione su giornali (obbligo in alcuni stati)

In alcuni stati specifici esistono requisiti extra. Un esempio è lo stato di New York, che richiede di pubblicare l’annuncio di costituzione delle LLC su giornali locali per alcune settimane.
E’ un costo che molti non prevedono: può arrivare intorno ai $1000 solo per le inserzioni sui giornali. Questo obbligo è raro, presente in pochi stati, ma vale la pena informarsi se si sceglie di aprire lì la propria azienda.

Registered Agent e indirizzo locale

E’ una figura obbligatoria in quasi tutti gli stati USA, incaricata di ricevere atti e comunicazioni legali per la società. Se il fondatore non risiede negli USA, dovrà ingaggiare un servizio di Registered Agent. Il costo medio di questo servizio è di $100-300/anno. Individuare Registered Agent affidabile vi aiuta ad evitare problemi legali.

Ottenimento dell’EIN (Employer Identification Number)

Si tratta del codice fiscale federale (simile alla partita IVA italiana) per la nuova società. Si richiede gratuitamente tramite l’IRS, ma per un non-residente può essere più macchinoso (invio di documenti, tempi di attesa, ecc..).

Accordo operativo e spese legali iniziali

Se la società è una LLC occorre la redazione iniziale del Operating Agreement (accordo tra soci). Molti trascurano questo documento ma è fondamentale e spesso richiede l’aiuto di un legale USA. Il costo per prepararlo è di qualche centinaio di dollari se ci si affida ad un avvocato.
Per una Corporation vi sono altri documenti da predisporre (bylaws, registri) per cui è opportuno considerare nei costi un minimo di assistenza legale per partire con il piede giusto.

Tasse annuali statali e Annual Report

Oltre ai costi iniziali, quasi ogni stato richiede dei pagamenti periodici per mantenere attiva la società. Occorre perciò mettere a budget anche dei costi ricorrenti come:

  • l’Annual Report, un aggiornamento annuale da presentare allo Stato, spesso con tassa annessa, tipicamente tra $50 e $150 a seconda dello stato),
  • eventuali Franchise Tax annuali, tassa forfettaria che alcuni stati impongono alle società per il solo fatto di operare lì, ad esempio Delaware $300 ogni anno, California $800/anno per le LLC.
    Non sono costi di apertura ma di mantenimento, bisogna conoscerli sin dall’inizio per evitare sorprese l’anno successivo.

Altre spese accessorie iniziali

  • Apertura di un conto bancario aziendale USA: spesso gratuita, ma può comportare viaggi o tempi se il processo richiede presenza fisica.
  • Licenze o permessi particolari: a seconda del settore, potrebbero servire licenze locali/federali (es. vendita alcolici, autorizzazioni sanitarie) e i costi variano sensibilmente da uno stato all’altro.
  • Sito web e marketing iniziale negli USA: mettete in conto qualche investimento per un sito web localizzato e attività promozionali di base.

Range totale stimato per l’apertura di una società negli USA

Quanto serve quindi per avviare una società negli Stati Uniti? Possiamo dire indicativamente a partire da $500 all’anno a salire in relazione allo stato nel quale si vuole aprire l’attività, al fatturato, e ai servizi dei professionisti coinvolti ma è comunque molto inferiore rispetto a tanti altri paesi.

I costi nascosti che nessuno ti dice (le sorprese dopo l’incorporazione)

Oltre ai costi “ufficiali”, ci sono spese e complicazioni che spesso non vi raccontano, come ad esempio;

  • Doppia registrazione (Foreign LLC) se operi fuori dallo stato di costituzione
    Scegliere uno stato “economico” per costituire la società (es. Delaware o Wyoming) potrebbe non bastare. Se la vostra azienda opera fisicamente in un altro stato (ad es. avete uffici o vendite in California), dovrete registrarvi come società straniera anche lì, pagando una seconda filing fee e tasse annuali anche in quello stato.
  • Contabilità e burocrazia multi-stato
    Collegato al punto sopra, gestire una società registrata in più stati significa avere adempimenti burocratici multipli. Dal punto di vista dei costi, comporta dover magari assumere un commercialista esperto di fiscalità USA che sappia gestire dichiarazioni fiscali in stati differenti. Destreggiarsi tra normative di stati diversi può aumentare il rischio di errori o sanzioni per cui è meglio prevenire affidandosi a società esperte come ExportUSA.
  • Commissioni per il Registered Agent (ogni anno)
    Anche se lo abbiamo già menzionato tra i costi fissi, ricordiamo che il costo del Registered Agent ricorre annualmente e va pagato puntualmente. Potremmo definire questo un “costo nascosto” perché alcuni imprenditori, accecati dalle basse filing fee statali, si scordano che dovranno pagare l’agente ogni anno.
  • Franchise Tax inattese
    Alcuni stati addebitano tasse annuali fisse indipendenti dai profitti. Ad esempio, la California ($800/anno) anche se la società non ha ancora guadagni, o il Delaware ($300/anno). Chi non approfondisce queste informazioni potrebbe considerarle vere e proprie “fregature nascoste” dopo aver già costituito la società. Suggeriamo pertanto di informarvi bene sulle tasse fisse dello stato scelto.
  • Ostacoli bancari e finanziari
    Si potrebbero incontrare sorprese sul bancario/finanziario, ad esempio, difficoltà ad aprire un conto bancario aziendale da remoto (molte banche richiedono presenza fisica dei soci, o un SSN che gli stranieri non hanno) e comportare un viaggio non previsto o la scelta di banche fintech (con eventuali commissioni). Anche ottenere finanziamenti o carte di credito business può essere complicato per una società neonata guidata da stranieri (questo non è un costo diretto, ma una barriera che può creare ritardi o costi aggiuntivi, come commissioni di servizi alternativi per gestire i pagamenti). E’ per questo che affidarsi ad una società di consulenza esperta come ExportUSA è la soluzione ideale per aprire una società negli Stati Uniti.
  • Costi legali per proteggersi
    Aprire nello stato più economico non sempre è la scelta migliore se quel risparmio comporta minori tutele legali. Ad esempio, il Delaware è noto per offrire un sistema legale pro-business e tribunali dedicati al diritto societario (Court of Chancery): questo è un vantaggio nascosto che vale quei costi in più. Al contrario, uno stato molto economico potrebbe non offrire lo stesso livello di protezione legale in caso di dispute, il che è un “costo” potenziale in termini di rischio. Insomma, dietro a bassi costi possono nascondersi compromessi su altri fronti (stabilità legale, reputazione, facilità di fare affari, ecc..).
  • Tempo e burocrazia aggiuntiva
    Come ultimo “costo nascosto”, parliamo del tempo investito per capire e gestire tutti questi aspetti. Anche se non è quantificato in denaro, il vostro tempo vale, spesso molto. Passare settimane a districarsi tra moduli e telefonate all’IRS è tempo sottratto al business: a volte è meglio investire in servizi e consulenze di società specializzate come ExportUSA.

Errori da evitare quando apri una società in USA (le trappole in cui è facile cadere)

  • Pensare che aprire una società in USA sia complicato (e rinunciare in partenza)
    Un errore frequente è quello di farsi spaventare dalla burocrazia. Molti credono che aprire in USA sia difficile quanto (o più di) in Italia, ma non è così. La costituzione è relativamente semplice e a basso costo, l’importante è farsi aiutare da chi lo ha già fatto centinaia di volte.
  • Scegliere lo stato “sbagliato” solo perché va di moda
    Un altro errore è aprire la società nello stato sbagliato. Molti optano per Delaware o Wyoming attratti dalle basse tasse o perché “l’ho letto su internet”, senza valutare se sia adatto al proprio caso. La scelta dello stato deve basarsi su dove si svolgerà effettivamente il business e sulle esigenze specifiche (es. Delaware ottimo per startup con investitori, Wyoming per privacy e costi minimi, California necessaria se operi lì ma costosa). Non bisogna seguire le mode o del sentito dire ma fare un’analisi personalizzata.
  • Risparmiare su consulenza e supporto locale
    Molti, per ridurre i costi, fanno da soli senza consulenti o si affidano al fai-da-te per procedure che non conoscono. Fare economia su commercialisti, consulenti specializzati o avvocati esperti può portare a errori molto costosi dopo. Ad esempio, non redigere correttamente i documenti societari, o non rispettare qualche obbligo, con il rischio di multe o cause legali.
  • Confondere finanze personali e aziendali
    Un errore classico (non solo negli USA) è mischiare conti personali e conto aziendale. Aprire una società significa creare un’entità separata: se non si tengono separate le finanze, si rischia di invalidare la protezione di responsabilità limitata (il cosiddetto “piercing the corporate veil”). Consigliamo di aprire subito un conto bancario dedicato, tenere ricevute, e fare le cose in regola per non avere grane legali/fiscali.
  • Dimenticarsi gli obblighi post-apertura
    Tra gli altri errori: non presentare l’Annual Report allo stato entro i termini, o dimenticare di pagare una tassa annuale (franchise tax), sviste che possono portare a penali o addirittura alla dissoluzione d’ufficio della società. Suggeriamo di segnare a calendario tutte le scadenze.
  • Credere che aprire la società sia “tutto ciò che serve”
    Molti pensano che una volta aperta la società, magicamente il business decollerà in USA. Aprire la società è solo il primo passo. Poi servono impegno commerciale, marketing, e, soprattutto, comprensione del mercato locale, altrimenti si rischia di avere una scatola vuota
  • Affidarsi a scorciatoie pericolose
    Tra gli esempi, il tentativo di acquistare società già pronte (shelf companies) per evitare le pratiche di registrazione. Questa può essere una trappola: la società esistente potrebbe avere debiti occulti o problemi legali. Dunque, meglio costituire da zero la propria società in modo pulito, nonostante le procedure iniziali, piuttosto che ritrovarsi con grane impreviste.
  • Non adattarsi al contesto USA
    Infine il più importante dei consigli, al contempo sottovalutato da chi vuole aprire una società in USA, un errore di mentalità: pensare di gestire tutto come si farebbe in Italia. Anche nella burocrazia e nel business, l’approccio USA è diverso (per esempio maggiore enfasi sulla velocità di risposta al cliente, legalità formale diversa, ecc.). E’ importantissimo studiare la cultura business locale o avere qualcuno sul posto. Questo non è un costo diretto, ma la sua mancanza può portare a errori operativi molto costosi.

Scelta tra gli Stati USA: meno vantaggiosi vs. più convenienti (costi e burocrazia a confronto) per gli imprenditori italiani

La scelta dello stato incide sui costi iniziali, sulle tasse annuali e sul livello di burocrazia. Non esiste lo stato perfetto in assoluto, ma dipende dalle priorità del business (costi bassi? mercato locale forte? vantaggi fiscali? snellezza burocratica?).

Un confronto tra 5 stati americani significativi

  • Delaware
    E’ popolare per la giurisprudenza favorevole, velocità di processo, niente tasse su reddito fuori stato, ma per contro ha un costo annuale fisso di $300 (se la vostra priorità è risparmiare).
    Delaware: paghi qualcosa in più in cambio di stabilità legale.
  • Florida
    Conveniente per chi opera direttamente in Florida: costi di apertura moderati, nessuna tassa statale sui redditi personali, clima business-friendly. E’ uno di quegli stati che se un imprenditore italiano pensa di trasferirsi o aprire un negozio in Florida, “ti aiuta” (burocrazia semplificata e tasse moderate).
  • Texas
    Peculiarità di questo stato è il Franchise Tax a zero per molte piccole imprese: la soglia di esenzione è di $1,200,000 di fatturato annuo, sotto quel fatturato non si paga la tassa, il che lo rende molto conveniente per startup e PMI. il Texas offre un enorme mercato interno e nessuna income tax personale, però ha un costo iniziale più alto di altri stati. Si può definirlo uno stato pro-business e pro-crescita, dove i costi arrivano solo quando inizi a guadagnare sul serio (anche questo può essere visto come uno stato che “ti aiuta”).
  • California
    E’ lo stato più costoso per mantenere una società (la famigerata tassa fissa da $800 l’anno per le LLC, indipendentemente dal fatturato). Uno stato per cui poco “friendly” dal punto di vista dei costi, però potrebbe valerne la pena se il vostro business ha bisogno di essere proprio lì (perché magari vuoi servire la Silicon Valley, il settore entertainment di Los Angeles, ecc.). Insomma, “caro ma a volte necessario..”.
  • Wyoming
    Wyoming è uno stato “super friendly” in termini di costi: tutto economico, nessuna franchise tax, privacy per i proprietari (non vengono resi pubblici facilmente i nomi dei soci), etc. Però aprire in Wyoming ha senso se non vi dispiace gestire da remoto: se poi operate altrove dovrete registrarvi in quell’altro stato (col relativo costo, come detto prima). Wyoming è uno stato che sicuramente “ti aiuta” sul fronte costi, ideale per chi vuole testare un business con spese minime.

Consigli extra per chi vuole aprire una società in USA

Scegliere LLC o Corporation? Spoiler: LLC per i nomadi digitali, Corporation per le società già affermate

L’LLC (Limited Liability Company) è il formato preferito per il 90% delle aziende italiane che aprono negli USA. È flessibile, facile da gestire e si adatta sia a chi lavora con clienti diretti, sia a chi vuole vendere su Amazon o Shopify.
Una Corporation ha più obblighi burocratici, ma può essere utile per chi cerca investimenti, vuole distribuire azioni o operare in settori regolamentati.

Attenzione alle tasse

Gli USA non sono un paradiso fiscale. Ogni Stato ha regole sue. Ma con una LLC, se non avete dipendenti o sedi fisiche, puoi gestire bene l’imposizione fiscale. Il trucco è avere:

  • Una contabilità ordinata

  • Una dichiarazione IRS puntuale

  • Un commercialista esperto in LLC americane (non quello che ti fa l’UNICO in Italia)

Suggerimenti da insider (che non trovi in giro)

  • Apri il conto in presenza, anche se richiede un viaggio: le banche americane sono molto formali.

  • Non affidarti a sistemi online automatici: rischi di ottenere un EIN errato o finire con una società “fantasma”.

  • Non usare indirizzi di comodo: Google e Amazon lo scoprono, e ti penalizzano.

  • Costruisci subito una credit history aziendale, anche con una carta di credito garantita.

  • Registrati a SAM.gov e Dun & Bradstreet se vuoi lavorare con enti pubblici o grandi aziende.

L’errore più comune: pensare che “basta aprire la società”

Aprire non significa essere pronti. Una società può essere costituita anche in 24 ore, ma se non avete:

  • l’EIN

  • il conto corrente

  • il registered agent

  • un indirizzo fisico (anche virtuale)

  • i documenti pronti per la banca

… allora non potete fare nulla. Non incassate, non vendete, non fatturate. E rischiate anche sanzioni.

Quindi: quanto costa davvero partire con una società in USA?

Se volete fare le cose in autonomia, risparmiate qualcosa. Ma perdete tempo (tanto). Se invece vi affidate a chi lo fa di mestiere, i costi salgono un po’, ma guadagnate mesi ed evitate il rischio di (molte) grane.

Ecco un esempio di un pacchetto consigliato da ExportUSA per una LLC in Florida:

  • Costo complessivo apertura: circa $3.000, tutto incluso (registrazione, EIN, indirizzo legale, registered agent, supporto banca)

  • Gestione annuale: tra $1.200 e $3.000, per contabilità, rinnovi, dichiarazione IRS

Strade, il governo taglia fondi alla viabilità provinciale modenese

Strade, il governo taglia fondi alla viabilità provinciale modenese«Sono 9,39 i milioni di euro che il Governo ci ha tagliano sulle risorse che aveva stanziato per la viabilità provinciale, questo è un disastro per il territorio e mette in crisi intere comunità. Basti pensare che nel 2025 e nel 2026 su 7,2 milioni di euro destinati alle strade, Salvini ne taglia cinque, con una riduzione del 70 percento rispetto a quanto previsto, mentre complessivamente, da qui al 2028, passeremo da 18 milioni a poco più di otto e mezzo. E’ una follia. Quest’anno avremo un ammanco di due milioni e mezzo, sui 3,5 previsti, con progettazioni già pronte e gare in attesa di essere espletate, ma ora tutto si ferma».

E’ il commento del presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia, rispetto ai tagli previsti dal Governo per la manutenzione delle strade nella manovra di Bilancio e nel Decreto Milleproroghe, che ammontano a 1,7 miliardi, risorse già assegnate a Province e Città metropolitane e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza del reticolo viario.

«L’allarme lanciato nei giorni scorsi – prosegue Braglia – ora trova conferma e rivela una realtà ben peggiore di quella che temevamo, perché la mannaia sulle strade si abbatterà già quest’anno, e non dal 2026 come inizialmente si prefigurava. Basti pensare che alla Provincia di Modena servono 40 milioni di euro per sistemare in maniera risolutiva le strade provinciali e assicurare la piena manutenzione al nostro reticolo viario, mentre ora ci viene tolto anche quel poco (circa 7,2 milioni nel biennio 2025-2026) che ci era stato assicurato. Così siamo allo sfascio e dovremo chiudere strade e ponti, non potendone più garantire la manutenzioni. I cittadini, le imprese, le aziende, tutti saranno colpiti da questa situazione, che ha precise responsabilità. Il Governo dovrà rendere conto di questo scempio e noi non staremo fermi, ma agiremo su tutti i tavoli e in tutte le sedi istituzionali per chiedere ciò che spetta ai modenesi».

L’Assemblea dei Presidenti delle Province italiane, lo scorso giovedì 15 maggio ha dato mandato al Presidente Gandolfi di sollecitare ancora il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini, perché si apra subito un tavolo di crisi al Ministero e si proceda a ritrovare nell’immediato i 385 milioni di fondi sottratti per il 2025 e 2026.

La Provincia, dal 2021, ha trasferito ad Anas 127 chilometri di strade provinciali prendendo in carico un tratto di statale 12 dell’Abetone (diventata strada provinciale 42) di circa 25 chilometri, con gestione complessiva di 924 chilometri di reticolo viario.

TAGLI AI FONDI PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA

DELLE STRADE PROVINCIALI

Province della Regione Emilia Romagna

Tabella dei tagli per gli anni 2025 e 2026

Tabella dei tagli per gli anni dal 2025 al 2028

Sequestro di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti di una SRL sassolese e di una ditta individuale

Sequestro di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti di una SRL sassolese e di una ditta individualeNei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di una società a responsabilità limitata, di una ditta individuale e dei relativi amministratori di diritto e di fatto, indagati per i reati di infedele e omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, per un importo complessivo di imposte evase pari a circa 2 milioni di euro.

L’indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, vede indagate complessivamente 3 persone e ha riguardato le condotte evasive penalmente rilevanti di una società a responsabilità limitata con sede a Sassuolo, operante nel settore della ristorazione con somministrazione con vari locali distribuiti nelle province di Modena e Bologna, e di una ditta individuale, il cui titolare, nonché amministratore di fatto della società di capitali, è il principale indagato.

L’attività investigativa è stata avviata quando, all’esito di due verifiche originate dall’utilizzo ai fini fiscali di dati e informazioni provenienti da altro procedimento penale per reati fallimentari con riferimento ad una diversa società riconducibile al medesimo imprenditore, emergeva l’infedeltà dichiarativa per le annualità d’imposta dal 2018 al 2020 e l’omissione dichiarativa per le annualità d’imposta 2021 e 2022, per un importo superiore alle soglie di punibilità normativamente previste.

In sintesi, dall’analisi delle movimentazioni dei conti correnti utilizzati per l’esercizio delle attività d’impresa, sono stati ricostruiti elementi positivi di reddito non dichiarati per un importo complessivo pari a quasi 6 milioni di euro.

In forza del decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica, sono stati sequestrati disponibilità finanziarie per circa 250.000 euro, un immobile sito nel comune di Castelfranco Emilia, 5 veicoli e 4 quote sociali, per un importo complessivo pari a circa 1,3 milioni di euro.

Si precisa che le tre persone indagate sono da ritenersi presunte innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.

Sassuolo: aggredisce la ex sequestrandola in un capannone

Sassuolo: aggredisce la ex sequestrandola in un capannoneHa picchiato l’ex compagna e poi si è barricato con lei in un capannone. È successo questa mattina intorno alle 9:30 in via Porta, zona largo Collodi a Sassuolo. Le urla della donna hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato i carabinieri, sul posto assieme ai vigili del fuoco e al 118. La donna, 52enne, è stata portata in ospedale dove è stata medicata con prognosi di venti giorni. L’uomo si è poi arreso, consegnandosi alle forze dell’ordine che lo hanno arrestato.

Andrea Dondi, insieme a Vaccaro e Paltrinieri entrano nel nuovo Consiglio del Coni Nazionale

Andrea Dondi, insieme a Vaccaro e Paltrinieri entrano nel nuovo Consiglio del Coni Nazionale
Vaccaro, Malagò e Dondi

Nella mattinata di oggi si sono concluse le elezioni preliminare che hanno composto il nuovo Consiglio Nazionale del CONI. Tra i dirigenti che rappresenteranno i comitati provinciali delle sei regioni del centro è stato eletto Andrea Dondi, presidente del CONI dell’Emilia Romagna, che andrà a fare compagnia ai corregionali Andrea Vittorio Vaccaro (vice presidente vicario del CONI dell’Emilia Romagna) e Gregorio Paltrinieri, eletti in quota atleti.

“E’ una grande soddisfazione – ha detto Dondi – poter portare nel Consiglio del CONI le istanze del territorio. Vorrei prima di tutto ringraziare i colleghi che hanno permesso la mia elezione, impegnandomi affinché lo sport possa ripartire dal territorio, sia provinciale che regionale, iniziative che possano svilupparsi di pari passo a quelle nazionali. Quindi ringrazio il presidente Malagò, a cui vanno riconosciuti il suo impegno e i risultati raggiunti nello sviluppo del mondo sportivo. Auspico che fin da subito le diverse componenti istituzionali possano ritrovare tra loro l’armonia che possa permettere la crescita di tutto il movimento, da quello promozionale fino a quello olimpico. Inoltre mi impegnerò affinché nelle cerimonie pubbliche venga riconosciuto il ruolo delle istituzioni sportive al pari di quelle civili, militari e religiose. Infine, vorrei sottolineare come mi impegnerò per introdurre in tutte le scuole, e non solo a macchia di leopardo, l’attività sportiva, cominciando dalla conoscenza del proprio corpo, fin dalla scuola elementare almeno fino al triennio delle superiori”.

Sport Valley, dal Consiglio dei Ministri un primo finanziamento a favore del Gran Premio di Formula 1 di Imola

Sport Valley, dal Consiglio dei Ministri un primo finanziamento a favore del Gran Premio di Formula 1 di Imola“Accogliamo con soddisfazione il primo sblocco dei fondi da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito del Decreto Infrastrutture, a favore del Gran Premio di Formula 1 di Imola. Ora, come Regione Emilia-Romagna e come Comune di Imola, insieme agli enti territoriali già coinvolti, chiediamo con determinazione l’apertura di un Tavolo Istituzionale concreto per approfondire e definire, a livello complessivo, il contributo e l’impegno del Governo su questo tema”.

A dichiararlo il presidente della Regione, Michele de Pascale, e il sindaco di Imola, Marco Panieri, commentando lo stanziamento definito in Consiglio dei Ministri, nell’ambito del Decreto legge Infrastrutture approvato oggi, di 5,25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per ogni anno dal 2026 al 2032 a favore della Federazione sportiva nazionale-Aci per la realizzazione dei Gran Premi di Formula 1 che si svolgeranno negli autodromi di Monza e Imola.

“Si tratta di un passo rilevante, che rappresenta un punto di partenza per un percorso condiviso volto al rinnovo del Gran Premio di Imola, un evento che merita continuità e una prospettiva stabile nel calendario della Formula 1, così come già dichiarato ieri dal Ministro per lo Sport, Andrea Abodi”, sottolineano de Pascale e Panieri, rimarcando che “ogni dotazione finanziaria, anche quella annunciata oggi, è positiva, ma sappiamo che dobbiamo raggiungere cifre importanti e avanzare una proposta forte e pluriennale; per fare ciò serve lo sforzo di tutti gli interlocutori”.

Da questi presupposti la richiesta dell’apertura di un tavolo istituzionale. “Il territorio sta già facendo la sua parte, i fondi territoriali sono a bilancio e siamo pronti a incrementare il nostro investimento anche alla luce dell’indotto straordinario e l’apprezzamento popolare per il Gran Premio generato dall’edizione di quest’anno- proseguono presidente della Regione e sindaco-. L’organizzazione è solida, in questi anni il Gp si è realizzato grazie a un importante team istituzionale costituito dal Governo con la Presidenza del Consiglio dei ministri e almeno cinque ministeri (Affari esteri, imprese e del made in Italy, Infrastrutture e trasporti, Sport e giovani, Economia e finanze), la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Imola e l’Automobile Club d’Italia”.

Dunque, aggiungono ancora de Pascale e Panieri, “ringraziamo il Governo nel suo complesso per l’interessamento nei riguardi di questo Gran Premio. Grazie al vicepremier e ministro Salvini, per il lavoro svolto insieme a Trenitalia e Rfi nel garantire un potenziamento del trasporto ferroviario e il regolare svolgimento delle attività: solo nella giornata di domenica, circa 40mila persone hanno lasciato Imola in treno, con un +30% rispetto al 2024, a dimostrazione dell’impatto straordinario dell’evento. E- proseguono- grazie al ministro Abodi per la presenza e l’interessamento per il futuro di questo Gran Premio. Grazie al vicepremier Tajani che tramite l’Agenzia ICE e il presidente Zoppas stanno seguendo questo evento e tutto il riflesso per le aziende e il Made in Italy nel mondo”.

“Non vediamo l’ora- concludono de Pascale e Panieri- di concretizzare e definire insieme le modalità per proseguire questa manifestazione: difendere il Gran Premio di Imola significa difendere la storia della Formula 1, promuovere l’Italia nel mondo attraverso il Made in Italy e sostenere una vetrina unica, amata da tifosi, team e piloti. Siamo profondamente grati ed emozionati dall’ondata di affetto e sostegno che sta arrivando in queste ore e in questi giorni, sia di persona che sui social, da parte di appassionati, protagonisti del circus e cittadini. Imola è davvero passione, storia e futuro, dai campioni del passato ai giovani tifosi. Non confermare questo Gran Premio sarebbe un grave errore per il Paese, per la Formula 1 e per tutti coloro che hanno vissuto e continuano a vivere l’esperienza unica del nostro circuito. Andiamo avanti, insieme, per continuare a scrivere questa storia straordinaria”.

Firmato il Protocollo d’Intesa Regioni-Ministero della Cultura per la candidatura della Via Francigena Italiana a Patrimonio Unesco

Firmato il Protocollo d’Intesa Regioni-Ministero della Cultura per la candidatura della Via Francigena Italiana a Patrimonio UnescoFirmato oggi a Venezia, al Campo San Polo, nell’ambito del Festival delle Regioni, il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Cultura e le Regioni attraversate dalla Via Francigena italiana per sostenere la candidatura del celebre cammino alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Un passo importante nel percorso avviato nel 2017, che vede la Regione Toscana come capofila e la partecipazione attiva dell’Emilia-Romagna, insieme a Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Alla cerimonia erano presenti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e gli assessori delle Regioni coinvolte, tra cui l’assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Roberta Frisoni.

“La nostra Regione è in prima fila- ha dichiarato Frisoni- per promuovere al meglio uno dei cammini storici e religiosi più importanti d’Italia, che si inserisce in una strategia complessiva di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico legato ai cammini di pellegrinaggio”.

Nel tratto emiliano-romagnolo, la Via Francigena attraversa territori di straordinaria ricchezza: dalle pievi romaniche del Piacentino agli antichi monasteri cistercensi e alle grandi cattedrali, come il Duomo di Fidenza. Un percorso suggestivo, tra natura e spiritualità, che ha accompagnato per secoli i pellegrini verso Roma. Oggi, questo itinerario – riconosciuto dal 1994 come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – punta al massimo riconoscimento internazionale.

“L’obiettivo- ha aggiunto Frisoni- è valorizzare la Via Francigena come grande asse culturale europeo, capace di unire popoli, religioni e territori. E il riconoscimento UNESCO rappresenterebbe un salto di qualità fondamentale, con importanti ricadute in termini di visibilità internazionale, sviluppo locale, turismo sostenibile e tutela del patrimonio”.

L’assessora ha sottolineato come la candidatura si inserisca perfettamente nel lavoro portato avanti dall’Emilia-Romagna per promuovere i cammini e le vie di pellegrinaggio: “Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa, che si integra con un’offerta regionale di 21 cammini interregionali, immersi in paesaggi di rara bellezza, tra borghi, castelli e luoghi di fede. Un turismo rispettoso dell’ambiente che intercetta anche la crescente domanda sia dei turisti italiani che di quelli internazionali di percorsi e attività all’aria aperta, che permette di riscoprire il territorio a piedi o in bici assaporando anche le eccellenze enogastronomiche dei nostri territori”.

Il Protocollo rinnovato oggi rappresenta un ulteriore passo verso la presentazione ufficiale della candidatura. Dopo la prima firma nel 2017 e il rinnovo nel 2019 con l’ingresso del Ministero della Cultura, il progetto è stato ampliato per coinvolgere l’intero tracciato europeo della Via Francigena, da Canterbury a Roma. Per gestire il processo e redigere il Dossier di candidatura, la Regione Toscana ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 1,1 milioni di euro.

Ora l’obiettivo è concludere entro il 2025 il Preliminary Assessment, la valutazione preliminare, necessaria affinché lo Stato possa selezionare la candidatura italiana ufficiale da presentare all’UNESCO per il 2026. La Regione Toscana ha anticipato che il Dossier sarà concluso a giugno.

Sisma, il bilancio della ricostruzione a 13 anni dalle due scosse del 20 e 29 maggio 2012 che fecero tremare l’Emilia

Sisma, il bilancio della ricostruzione a 13 anni dalle due scosse del 20 e 29 maggio 2012 che fecero tremare l’EmiliaA 13 anni dalle due violentissime scosse che sconvolsero l’Emilia, oggi si può confermare che la ricostruzione degli immobili privati, cioè abitazioni e attività produttiva, è ormai completata. Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012 e i durissimi mesi che seguirono, i numeri ribadiscono il grande lavoro svolto, grazie un investimento complessivo pari a 8 miliardi di euro, dei quali oltre 7 dei quali già liquidati.

Un risultato raggiunto grazie all’impegno condiviso tra istituzioni, rappresentanze economiche e sociali e i cittadini. E certificato dal fatto che il 2025 sarà l’ultimo anno in cui verrà decretato lo stato d’emergenza per l’Emilia-Romagna e la Lombardia, le due regioni colpite dal terremoto del 2012 (oltre al Veneto, già uscito dal cratere).

Il prossimo 29 maggio, in occasione dell’anniversario della seconda scossa, il presidente della Regione, Michele de Pascale sarà a Concordia sulla Secchia (Mo), dove presiederà il Comitato istituzionale, con gli amministratori dei 59 comuni colpiti. Sarà presente anche l’assessore con delega alla Ricostruzione delle aree colpite dal sisma, Davide Baruffi-

“Quello di quest’anno è per me il primo anniversario che vivo nel ruolo di presidente della Regione e Commissario delegato per la ricostruzione post-sisma- commenta de Pascale-. E avverto la forte responsabilità di raccogliere l’eredità di chi, in questi anni, ha saputo trasformare una tragedia enorme in un’occasione di rinascita, facendo della ricostruzione un modello nazionale e internazionale, tanto che questo territorio oggi ha un Pil superiore a quello di 13 anni fa”.

“Quei giorni difficili ci hanno insegnato che la forza di questa comunità sta nella sua capacità di reagire insieme, di ripartire più solida e coesa- aggiunge il presidente della Regione-. Una caratteristica che abbiamo ritrovato anche dopo le drammatiche alluvioni degli ultimi due anni, eventi epocali che richiedono un nuovo approccio strutturale e condiviso, così come è accaduto dopo il terremoto del 2012, che cambiò radicalmente il nostro modo di affrontare il rischio sismico con la necessità di rendere le nostre comunità più sicure. Oggi- conclude de Pascale-, ricordare il sisma significa anche ribadire l’importanza di fare tesoro di quelle lezioni e continuare a investire su sicurezza, prevenzione e qualità dei servizi pubblici. Solo così potremo onorare davvero la memoria di chi ha sofferto e costruire una Regione ancora più forte, coesa e capace di affrontare con coraggio le sfide del futuro”.

“Quello che ci aspetta– aggiunge Baruffi- è un lavoro di accompagnamento verso il ritorno alla completa normalità: un percorso che la nostra Regione ha contribuito a definire e che potrà costituirà una sperimentazione a livello nazionale. Sarà compito di questa legislatura dare piena efficacia alla nuova fase, mettendo al centro politiche che valorizzino l’intero sistema territoriale. A partire dal completamento dei cantieri pubblici e dalla valorizzazione delle strutture pubbliche, rinnovate e rifunzionalizzate, che rappresentano oggi un patrimonio di dotazioni territoriali più sicure, efficienti e sostenibili, in grado di generare nuove competitività e opportunità”.

I numeri della ricostruzione

Circa 20mila abitazioni sono state ripristinate e 28mila persone rientrate nelle proprie case; 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che sia mai stata persa un’ora di lezione. Oltre 6.800 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.359 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 2.155 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione. Sono quasi 10.000 gli interventi della ricostruzione di edifici privati a prevalente utilizzo abitativo e si attesta a circa 3,2 miliardi di euro l’ammontare dei contributi concessi per la loro realizzazione. A oggi, la quasi totalità dei cantieri risulta conclusa o prossima alla conclusione: gli interventi ammessi a contributo ma non ancora completati sono il 5% del totale.

Circa 1.200 interventi già conclusi e un nuovo bando in corso, per i centri storici, per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali. Delle 441 chiese (479 interventi) inserite nel Programma opere pubbliche e beni culturali ne furono chiuse perché inagibili 321, lasciandone completamente o parzialmente aperte 120.

Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.

Nelle prossime settimane, per consolidare l’accelerazione della ricostruzione pubblica, facendo fronte al caro materiali e rispondendo alle esigenze di liquidità dei cantieri in corso affinché non si fermino, il Commissario metterà in campo risorse per circa 10 milioni di euro.
Una stessa misura per fare fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime era stata adottata anche nel 2023: uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni di euro per la ricostruzione pubblica che nel corso del 2024 ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro.

Circa 40mila persone ieri hanno scelto i treni regionali di Trenitalia-Tper per rientrare da Imola, dopo aver partecipato al Gran Premio

Circa 40mila persone ieri hanno scelto i treni regionali di Trenitalia-Tper per rientrare da Imola, dopo aver partecipato al Gran PremioSono state circa 40mila le persone che solo nella giornata di ieri, domenica 18 maggio, hanno utilizzato i treni regionali gestiti da Trenitalia Tper per rientrare da Imola, dopo aver partecipato al Gran Premio di Formula Uno: un incremento del 30% rispetto allo scorso anno.

In tutto, tra le 16.45 e le 23, Trenitalia Tper ha messo a disposizione 31 corse in direzione Bologna, di cui 15 straordinarie, e 16 in direzione Rimini, di cui 2 straordinarie. Inoltre, cinque corse straordinarie erano state programmate anche in mattinata, tra le 7.50 e le 11.50, per raggiungere Imola da Bologna, e tre sabato 17, fra le 9.42 e le 11.42.

“Ieri quasi la metà della folla che ha partecipato al Gran Premio ha scelto i nostri treni regionali per raggiungere o lasciare Imola: è un risultato inaspettato e molto positivo- sottolinea l’assessora alla Mobilità, Irene Priolo-. L’investimento dell’Emilia-Romagna sui treni regionali sta dando ottimi frutti: convogli nuovi e confortevoli, la cui puntualità è in miglioramento e che rappresentano un’alternativa valida e sostenibile all’auto privata. Continueremo in questa direzione”, conclude Priolo.

Anche Trenitalia in questo weekend ha previsto fermate speciali a Imola per due Frecciarossa Milano-Ancona, nove Intercity Milano–Bari/lecce e 2 Eurocity da e per Zurigo.

Fabio Tarozzi nominato Vicepresidente di Confindustria Emilia Area Centro

Fabio Tarozzi nominato Vicepresidente di Confindustria Emilia Area CentroFabio Tarozzi, presidente e amministratore delegato di Gruppo B&T, è stato nominato Vicepresidente di Confindustria Emilia Area Centro. L’ufficializzazione è avvenuta ieri, nel corso dell’Assemblea Generale delle imprese associate, che ha ratificato la designazione espressa dal Consiglio Generale dell’organizzazione riunitosi lo scorso 15 aprile.

Tarozzi affiancherà Sonia Bonfiglioli, presidente del CdA di Bonfiglioli Riduttori, indicata all’unanimità quale nuova presidente per il quadriennio 2025-2029. Insieme a lui, è stato nominato vicepresidente anche Andrea Pizzardi.

Figura di riferimento per il mondo industriale emiliano, Tarozzi ha ricoperto importanti incarichi associativi a livello nazionale. Dopo due mandati come vicepresidente dell’Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica (Acimac), nel 2012 ne è diventato Presidente, per poi proseguire il proprio impegno come vicepresidente di Federmeccanica per quattro mandati consecutivi, con delega ai Rapporti con i territori. Nel 2025 è diventato Consigliere della Federazione Confindustria Macchine per plastica e gomma, ceramica, legno, imballaggio e confezionamento.

Sono particolarmente soddisfatto – ha commentato Tarozzi – per la scelta compiuta dal Consiglio Generale, che ha indicato Sonia Bonfiglioli quale prossima presidente. Oltre ad essere un’imprenditrice di grande valore, rappresenta al meglio quella filiera meccatronica che, partendo dalla via Emilia, ha contribuito a costruire la leadership dei beni strumentali italiani a livello globale in svariati settori. Sono sicuro che saprà lavorare in modo positivo per supportare le aziende emiliane, affinché possano rimanere competitive nei mercati internazionali e superare le difficoltà di una congiuntura particolarmente complicata“.
Dal canto mio, – ha proseguito – in qualità di Vicepresidente, cercherò di dare il mio contributo in modo proattivo, forte della mia esperienza non solo alla guida di Gruppo B&T ma anche in ambito confindustriale, in Acimac, in Federmeccanica e in Federazione Confindustria Macchine“.

Nato a Formigine nel 1965, Fabio Tarozzi è laureato in Economia e Commercio e guida dal 2007 Gruppo B&T, realtà emiliana protagonista a livello internazionale nella progettazione e produzione di impianti “chiavi in mano” per l’industria ceramica e del quarzo agglomerato.

Centralità del cittadino, competenze digitali, sostenibilità e inclusione: le strategie e gli ambiti di intervento per innovare la Pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna

Centralità del cittadino, competenze digitali, sostenibilità e inclusione: le strategie e gli ambiti di intervento per innovare la Pubblica Amministrazione in Emilia-RomagnaI dati come motore delle politiche pubbliche del futuro per soddisfare i bisogni reali delle nostre comunità. E’ il messaggio emerso dall’incontro tra l’assessora regionale all’Agenda digitale, Elena Mazzoni, e i coordinatori della Comunità tematica degli amministratori digitali dell’Emilia-Romagna: Enrico Diacci, Sindaco di Novi di Modena e Assessore con delega alla transizione digitale Unione dei Comuni di Terre d’Argine; Lauriana Sapienza assessora Innovazione e servizi ai cittadini del Comune di Castenaso; Caterina Bonetti Assessora con delega alla Transizione Digitale del Comune di Parma e coordinatrice tematica per digitale e tutela dei dati Anci Emilia-Romagna.

L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto operativo sulle buone pratiche e sulle proposte per la nuova Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna.

“L’incontro di oggi con i coordinatori ha confermato quanto sia centrale il ruolo delle comunità tematiche per promuovere una trasformazione digitale realmente inclusiva e partecipata- spiega l’assessora Mazzoni-. Grazie ai materiali condivisi e al kit digitale presentato, stiamo valorizzando il lavoro di amministratori e amministratrici di ogni dimensione, con una particolare attenzione ai comuni medio-piccoli, spesso più esposti al rischio di rimanere indietro su infrastrutture e competenze”.

“Punto chiave- prosegue Mazzoni- è la centralità dei dati: la capacità di raccogliere, trattare e utilizzare dati sicuri e aperti sarà il vero motore delle nostre politiche pubbliche, permettendoci di prendere decisioni più efficaci e orientate ai bisogni reali delle comunità. In questo senso, la proposta di concentrarsi sui dati come obiettivo della comunità tematica per l’anno in corso rappresenta una sfida ambiziosa ma necessaria”, conclude l’assessora.

L’incontro ha avuto come focus la condivisione delle esperienze raccolte nell’Atlante delle Buone Pratiche, un documento che raccoglie i progetti innovativi realizzati nei territori, con particolare attenzione alla ‘centralità del cittadino’: dalla creazione di aree riservate online per i servizi pubblici all’attivazione di sportelli di facilitazione digitale e piattaforme di creazione collettiva di mappe per l’inclusione e la partecipazione attiva. Quindi le ‘competenze digitali’, con sviluppo di corsi e sportelli per l’alfabetizzazione digitale rivolti a tutte le fasce della popolazione, con l’obiettivo di ridurre il divario e favorire l’autonomia nell’accesso ai servizi. E ancora ‘l’innovazione nei processi della Pubblica Amministrazione’, a partire dalla digitalizzazione degli archivi, dall’implementazione di sportelli telematici e dall’adozione di strumenti per una pubblica amministrazione più efficiente e trasparente. Infine ‘sostenibilità e inclusione’: ovvero la promozione di progetti che integrano il digitale nei percorsi di sostenibilità ambientale, come i gemelli digitali urbani e l’attenzione alla coesione territoriale, con investimenti mirati a superare i divari infrastrutturali tra i territori.

L’incontro si è concluso con l’impegno condiviso a proseguire nella collaborazione tra amministratori e amministratrici digitali, con l’obiettivo di costruire una pubblica amministrazione sempre più vicina ai bisogni delle comunità, inclusiva, efficiente e innovativa.

Cresce al femminile (+1,8%) il sistema Confcooperative

Ha una decisa impronta femminile lo sviluppo del sistema imprenditoriale che fa capo a Confcooperative Terre d’Emilia.

Nelle 620 imprese associate all’organizzazione, infatti, in un anno è aumentata dell’1% l’occupazione maschile, mentre il numero delle donne lavoratrici è cresciuto dell’1,8%, portando al 60,3% la quota dell’occupazione femminile sul totale dei 47.000 lavoratori.

I dati sono emersi dal convegno su “Parità di genere: motore di sviluppo economico” organizzato dalla centrale cooperativa (presente l’assessora comunale Annalisa Rabitti e la presidente della Commissione Parità della Regione, Elena Carletti) per approfondire gli effetti che una reale parità di genere potrebbe avere sulla crescita economica, ma anche per verificare – a pochi giorni dall’ottenimento della certificazione proprio sulla parità di genere da parte dell’associazione – il posizionamento del sistema cooperativo in materia di gender equality.

“Un’analisi molto concreta – sottolinea il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi –  che ha come sfondo i dati che indicano una possibile crescita del Pil italiano dell’11% con una effettiva parità di trattamento nelle imprese e una maggiore produttività (+25%) per le aziende più virtuose, oggi più premiate anche sui bandi pubblici, nelle gare d’appalto e sul versante fiscale”. “Da qui, dunque – prosegue Caramaschi – una riflessione che diventa stimolo all’adozione di politiche imprenditoriali che accelerino e irrobustiscano i percorsi verso una parità di genere attorno alla quale abbiamo attivato, come sistema, specifici strumenti di consulenza e di servizio a sostegno dei percorsi che possono portare alla certificazione”.

La realtà (con i dati forniti da Pierpaolo Prandi, responsabile dell’Area statistica-economica e ricerche di mercato di Confcooperative/Fondosviluppo), intanto, parla di un sistema cooperativo in cui la presenza femminile aumenta per tutte le qualifiche professionali, incluse quelle ancora generalmente segnate da una modestissima presenza di donne. Emblematico, al proposito, il caso della qualifica di dirigente, che in un anno ha visto passare dal 5 al 9,5% la quota femminile; in aumento (dal 38,3 al 39,7%) anche la quota delle donne tra i “quadri” delle imprese, mentre rimane stabile (oltre il 73%) l’incidenza dell’occupazione femminile tra gli impiegati e sale leggermente (dal 45 al 45,4%) tra gli operai.

La cooperazione al femminile non cresce, comunque, soltanto a livello occupazionale; la quota delle cooperative femminili, infatti, è salita al 36,7% del totale nel sistema Confcooperative, che si posiziona, così, di 15 punti al di sopra della media delle imprese italiane.

Contemporaneamente, le socie sono salite al 42% sul totale e le cooperative presiedute da donne rappresentano il 27,2% (il 34,5% tra quelle giovanili), contro un valore che è meno della metà (13,1%) tra le Spa. Una spinta, quella che viene dalle donne, che è evidente anche sulla nascita di nuove imprese.

Buoni valori, dunque, per una cooperazione che presenta un numero crescente di imprese certificate sulla parità di genere, ma che deve anch’essa superare quel gap di genere che, seppure in misura meno evidente che in altre forme d’impresa, si sconta soprattutto sulle opportunità di carriera e sulle retribuzioni, con forme di integrazione salariale e benefit che riguardano ancora, in larga prevalenza, il genere maschile.

Il risultato è che, ad esempio, pur rappresentando il 9,5% fra i dirigenti, le donne scendono all’8,7% sul totale delle retribuzioni legate all’inquadramento, con un gap ancora più rilevante nella qualifiche impiegatizie; qui, infatti, la quota del lavoro femminile è al 73,7%, ma la quota delle retribuzioni scende al 69,7% sul totale.

“Possiamo e dobbiamo fare di più”,  ha osservato il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi; le buone pratiche e gli esempi virtuosi anche in termini di welfare aziendale (alcuni dei quali presentati in convegno) non mancano, “e siamo convinti – ha concluso – che la gender equality non sia solo questione di giustizia ed equità, ma davvero uno strumento essenziale per uno sviluppo sostenibile”.

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