Cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso, con velature serali per la presenza di nubi alte. Temperature senza variazioni di rilievo, con minime comprese tra 11/14 gradi, e massime intorno a 18/20 gradi. Venti prevalentemente da ovest/nord-ovest con locali rinforzi o raffiche. Mare molto mosso alle prime ore del mattino con moto ondoso in attenuazione fino a poco mosso in serata.
È stato pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) il Piano Nazionale per l’Economia Sociale, documento in consultazione pubblica che delinea le linee strategiche e gli interventi con cui l’Italia intende promuovere la crescita e la competitività del settore, in coerenza con la Raccomandazione del Consiglio europeo del 27 novembre 2023, che invitava gli Stati membri a dotarsi di strumenti coordinati per sostenere l’economia sociale.
Un’iniziativa accolta con favore da Confcooperative Emilia Romagna, che da tempo sottolinea l’importanza di riconoscere il ruolo dell’economia sociale come leva strutturale di sviluppo sostenibile, inclusione e coesione territoriale.
“Il Piano nazionale rappresenta un passo atteso e importante – dichiara Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna –. L’Italia è un Paese in cui l’economia sociale è già una realtà viva e diffusa, radicata nei territori e nelle comunità. Serve ora che le politiche pubbliche le riconoscano pienamente una funzione strategica, perché si tratta di un’infrastruttura sociale che tiene insieme crescita economica, equità e capitale umano. Occorre quindi mettere in campo strumenti fiscali, finanziari e normativi adeguati per un pieno riconoscimento di questo ruolo, individuando nel MEF l’interlocutore privilegiato che dovrà dotarsi di una struttura dedicata per coordinare funzioni e competenze presenti in altri Ministeri”.
Milza evidenzia come la cooperazione costituisca l’asse portante di questo modello, soprattutto nella nostra regione.
“In Emilia-Romagna l’economia sociale rappresenta l’8,5% delle imprese, il 15% degli addetti e il 7% del valore aggiunto regionale. Dentro questi numeri, la cooperazione da sola genera circa il 70% del valore aggiunto del comparto. È una forza che produce sviluppo e redistribuisce benessere, che costruisce fiducia e contrasta la frammentazione sociale. Per questo, riconoscerne il valore significa rafforzare la tenuta del Paese”.
Secondo Confcooperative Emilia Romagna, il Piano del MEF offre un’occasione concreta per consolidare il partenariato tra istituzioni, enti locali e imprese sociali, valorizzando il contributo di tutti gli attori dell’economia sociale riconosciuti dall’UE nei percorsi di transizione ecologica, welfare territoriale, innovazione sociale e rigenerazione delle aree interne.
“L’economia sociale – prosegue Milza – è una parte viva dell’economia reale: genera lavoro stabile, investe nelle persone, innova i servizi di comunità. È il luogo dove solidarietà e impresa si incontrano. Per questo auspichiamo che il Piano diventi presto operativo, con strumenti legislativi di sostegno, incentivi mirati e un quadro normativo stabile capace di liberare tutto il potenziale del settore. Siamo attivamente impegnati nell’interlocuzione con la Regione affinché l’economia sociale diventi elemento fondante del nuovo Patto per l’Emilia-Romagna, a partire dalla delega affidata al vicepresidente Vincenzo Colla”.
«Ci siamo accorti che il riscaldamento globale è una minaccia grave per il futuro dell’umanità: questo ormai accade da più di 30 anni. Ora non è più il momento di procrastinare, ma di agire». È il messaggio che il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, che presiede la Società Meteorologica Italiana, rivolge alla platea composta da oltre 500 studenti degli istituti scolastici superiori sassolesi al Teatro Carani di Sassuolo in un evento promosso e organizzato da Lapam Confartigianato. L’iniziativa, che si inserisce nella Settimana per l’Energia e la Sostenibilità ideata dal sistema Confartigianato Nazionale per riflettere su queste tematiche, aveva l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti a guardare con realismo il contesto climatico in cui viviamo, studiamo e lavoriamo.
«Dobbiamo cambiare un sistema tecnologico che si è basato per 200 anni sul fossile – ha spiegato Mercalli –. La temperatura del 2024 è la più alta di sempre da quando abbiamo i dati, misurata da satellite, non ci sono dubbi su questo, anche se qualcuno continua a dire che non è vero. Oggi grazie a internet abbiamo notizie di ogni genere: peccato che una buona parte siano false, fake news. È fondamentale allora scegliere le informazioni che arrivano in un certo ambito scientifico di qualità e fonti affidabili. La climatologia ufficiale ci dice che non è mai stato così caldo come adesso negli ultimi almeno 5 mila anni e che da un punto di vista della CO2 non abbiamo mai avuto così tanta CO2 negli ultimi almeno 800 mila anni. Questo rappresenta un rischio grave per il futuro, perché più abbiamo una temperatura elevata sul pianeta e più entriamo in una fascia ostile al corpo umano».
Un pensiero particolare Mercalli lo ha rivolto anche al lavoro e, in particolare, all’artigianato. «Oggi lavorare con le mani secondo me è una grande opportunità, fatta soprattutto di conoscenza, di competenze, di innovazione tecnico scientifica – ha concluso Mercalli –. Prendiamo la plastica, non abbiamo pensato a come riciclarla. Questo è un esempio di non aver calcolato una filiera, cioè occuparsi di un prodotto da quando nasce a quando non serve più. Oggi questo però sta generando delle professioni nuove: adesso sorgono imprese e figure innovative per cercare di rigenerare e dare nuova vita alla plastica, così come a tanti altri elementi. E per farlo sicuramente servono ingegneri e persone che hanno studiato, ma c’è bisogno anche di chi crea le macchine, dei tecnici che le sanno utilizzare, degli artigiani che le sanno valorizzare. Ecco perché l’artigiano è molto sostenibile e avrà un ruolo chiave per il futuro».
«Abbiamo fortemente voluto inserirci all’interno della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità promossa dal sistema Confartigianato a livello Nazionale – ha aggiunto Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato –. Parlare di queste tematiche, e farlo davanti a una platea di oltre 500 ragazze e ragazzi, ha un grande valore per noi: significa essere consapevoli che dobbiamo sensibilizzare studenti, istituzioni, imprese e più in generale i cittadini a un rispetto dell’ambiente e a un utilizzo saggio dell’energia. La mission principale della nostra associazione è quella di promuovere la cultura del lavoro autonomo: un obiettivo che raggiungiamo anche tramite questi appuntamenti, dove possiamo illustrare le possibilità di nuovi mestieri e di nuove figure professionali di cui la transizione energetica avrà necessità».
«Ringrazio Lapam Confartigianato per aver scelto il Teatro Carani di Sassuolo come location per l’organizzazione di questa iniziativa – ha sottolineato il Sindaco di Sassuolo Matteo Mesini –. L’attenzione all’ambiente e al territorio devono rappresentare un’assoluta priorità per chi ha il compito di amministrare ed è per questo che sentire dalla viva voce di un divulgatore scientifico come Luca Mercalli quali siano i reali rischi a cui andiamo in conto e quali possono essere le azioni migliori per scongiurarli è stato per noi, e per tutti i ragazzi che hanno partecipato, uno straordinario momento di condivisione ed informazione che, mi auguro, possa ripetersi in futuro».
Oltre 5 milioni di euro in tre anni per azioni e progetti destinati a promuovere il welfare di comunità. Risorse messe a disposizione dell’Emilia-Romagna tramite l’accordo che la Regione ha sottoscritto con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – il quinto di questo tipo siglato da viale Aldo Moro – e recepito con una delibera di Giunta.
Dal 2018, anno del primo atto di indirizzo ministeriale, grazie a cinque avvisi pubblici sono stati 564 i progetti finanziati su tutto il territorio regionale, che hanno coinvolto circa duemila enti del Terzo Settore per quasi 10 milioni di euro di investimento.
Con le risorse messe a disposizione dalla nuova intesa, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore e fondazioni iscritte nell’anagrafe delle Onlus potranno presentare proposte progettuali che riguardano gli obiettivi dell’Agenda 2030.
“In Emilia-Romagna- sottolinea l’assessora regionale al Welfare e Terzo settore, Isabella Conti- il Terzo Settore è un’infrastruttura sociale capillare e ben radicata, di cui siamo particolarmente orgogliosi. Questi fondi, grazie all’accordo con il Ministero, permetteranno di realizzare, come negli anni passati, interventi destinati a coinvolgere le nostre comunità, rinnovando modelli di welfare e cittadinanza attiva. Il Terzo Settore, come evidenzia lo stesso accordo, è un pilastro del nostro welfare, che permette insieme alle istituzioni di co-progettare e co-programmare politiche per servizi sempre più innovativi e adeguati alle nuove esigenze delle persone, con particolare attenzione ad anziani, giovani e persone con fragilità. I risultati e i progetti realizzati in questi anni- chiude Conti- ci dicono quanto sia importante destinare risorse a questi interventi, per il sostegno e la crescita delle nostre comunità”.
Cosa prevede l’accordo
L’accordo prevede risorse per 5.370.424 euro per il triennio 2025-2027 così suddivise: 1.536.815 euro nel 2025, 1.820.881 nel 2026 e 2.012.728 nel 2027. Sarà la Regione a promuovere uno o più bandi per la realizzazione delle attività.
Le attività, da realizzare attraverso una programmazione che valorizzi le sinergie e la complementarità tra le fonti di finanziamento e la conseguente massimizzazione dell’efficacia degli interventi, devono concorrere al raggiungimento di uno o più degli obiettivi individuati nell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.
In particolare, il contrasto delle solitudini involontarie, soprattutto negli anziani; il sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti; il sostegno scolastico al di fuori dell’orario didattico; il contrasto al cambiamento climatico e sviluppo dell’economia circolare; il rafforzamento dei legami sociali nelle aree urbane ed extraurbane disgregate o disagiate; lo sviluppo e il rafforzamento della cittadinanza attiva; lo sviluppo di forme di welfare generativo di comunità; il contrasto delle condizioni di fragilità, marginalità ed esclusione; la promozione di attività per i giovani.
Lo stesso accordo sottolinea l’importanza degli enti del Terzo Settore che, in quanto rappresentativi della società solidale, costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale, e sono quindi in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi, sia un’importante capacità organizzativa e di intervento.
Foto di Monica Zanetti dal sito Motor Valley (fornita dal Comune di Maranello)
Proseguono gli incontri della rassegna Trame Estensi, il ciclo di appuntamenti dedicato allo storico legame tra il Ducato estense e i territori di Maranello e Fiorano Modenese, patrocinata e sostenuta di Comuni di Fiorano Modenese e Maranello.
Sabato 25 ottobre alle ore 17:30 alla Biblioteca Mabic di Maranello si svolgerà l’incontro “Da Borso d’Este a Calcagnini d’Este. Da feudo medievale a centro motoristico mondiale”, curato da Alessandra Borghi e in dialogo con Monica Zanetti, conosciuta come Lady F40, unica donna ad aver lavorato sulla leggendaria Ferrari F40, e fondatrice, insieme a Gemma Provenzano, della Scuderia Belle Epoque, officina specializzata nel restauro di auto d’epoca.
Un’occasione per intrecciare la storia estense con l’evoluzione del territorio fino alla sua vocazione motoristica. Il tema dell’incontro sarà incentrato sulle figure di Borso d’Este e dei Calcagnini, poi Calcagnini Este, protagonisti della nobiltà emiliana, che hanno lasciato un’impronta profonda su un territorio che ancora oggi porta il loro nome e la loro eredità.
Un viaggio attraverso i secoli: antichi feudi, custodi di cultura e architettura, sono oggi parte integrante della Motor Valley, eccellenza mondiale dell’automotive, richiamo irresistibile per appassionati, collezionisti e innovatori.
Fare rete, lavorare insieme per far crescere e valorizzare la cultura in ogni forma: dallo spettacolo dal vivo al cinema, dai musei alle biblioteche, agli archivi, fino a tutto il patrimonio.
Si è insediato oggi a Bologna il primo Forum regionale permanente delle assessore e degli assessori alla Cultura di tutti i 330 Comuni dell’Emilia-Romagna, voluto dall’assessora Gessica Allegni per fare il punto sulle azioni e le strategie da realizzare nel corso della legislatura. Con un primo obiettivo forte, scrivere la legge quadro della Cultura, la prima per la Regione Emilia-Romagna, entro la fine del 2026.
“Questo Forum permanente nasce dalla convinzione che le politiche culturali debbano essere costruite dal basso, in ascolto dei territori e delle loro specificità- afferma l’assessora Allegni-. Vogliamo che diventi il luogo privilegiato dove si definiscono le strategie regionali per la cultura, un punto di confronto costante con chi ogni giorno lavora nei Comuni per garantire l’accesso ai servizi culturali. La cultura non è solo intrattenimento- continua- è esercizio creativo e di approfondimento ed è un diritto che contribuisce alla crescita delle persone e al rafforzamento delle comunità, uno strumento di emancipazione che apre al dialogo e all’inclusione”.
“Il Forum ci permetterà di costruire insieme una visione condivisa, di coordinare le azioni sui territori e di assicurare che nessuna area rimanga indietro. Attraverso questo confronto permanente- conclude Allegni- potremo valorizzare al meglio le nostre istituzioni culturali – dai teatri alle biblioteche, dai musei ai centri culturali – come vere infrastrutture democratiche. È qui che nascerà la nostra legge quadro, frutto dell’ascolto e della collaborazione con tutti i 330 Comuni dell’Emilia-Romagna e con gli operatori del settore, per costruire politiche culturali davvero radicate nei bisogni dei cittadini.”
Oggi, nella sede della Regione, in Terza Torre, il primo incontro del Forum è stata occasione per illustrare i principali obiettivi del programma di mandato con un momento di confronto anche sulle prossime tappe di lavoro comune. A breve gli Stati generali per allargare il percorso a tutte e tutti gli operatori di settore.
Nella giornata del 21 ottobre 2025, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo, con il supporto dei militari della Tenenza di Vignola e delle Stazioni di Maranello e Marano sul Panaro, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due giovani campani di 21 e 18 anni, gravemente indiziati del delitto di tentata truffa aggravata, continuata ed in concorso, ai danni di una donna settantottenne residente a Maranello.
L’attività trae origine da un servizio di controllo del territorio predisposto al fine di prevenire e contrastare i reati in danno di persone anziane. Nel corso delle attività, i militari hanno individuato, nel territorio di Vignola, una piccola utilitaria con a bordo due giovani provenienti dall’area napoletana, sospettati di essere “emissari truffatori”, ovvero degli incaricati alla riscossione di denaro o gioielli presso le abitazioni delle vittime, indotte in errore da falsi Carabinieri che prospettano falsi incidenti stradali occorsi a prossimi congiunti.
Dopo un prolungato servizio di osservazione e pedinamento in abiti civili, i militari hanno seguito i sospettati tra diversi comuni del modenese fino a Maranello, dove i due si sono avvicinati all’abitazione dell’anziana vittima. La donna, poco prima, era stata infatti contattata sul telefono fisso da una voce maschile che, fingendosi “Maresciallo dei Carabinieri”, le aveva riferito che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente, convincendola a fornire il numero di cellulare del congiunto. Quest’ultimo era stato subito dopo contattato da altro complice che, con un pretesto, lo aveva indotto a recarsi presso la Stazione Carabinieri di Modena Tassoni, al fine di impedirgli di comunicare con la stessa madre. Giunto in caserma, l’uomo ha compreso l’inganno ed ha immediatamente allertato la madre, neutralizzando così il tentativo di truffa.
I due sospettati, che si erano già avvicinati all’abitazione, si sono quindi dati ad una repentina fuga ma sono stati presto intercettati lungo la tangenziale Sassuolo–Modena, e lì bloccati in sicurezza.
Gli accertamenti successivi hanno consentito di raccogliere indizi a loro carico anche in relazione ad altri due tentativi di truffa commessi, nella stessa mattinata, nei comuni di Marano sul Panaro e Maranello, con analogo modus operandi, fondato su telefonate ingannevoli e simulazioni di emergenze familiari.
Su disposizione della Procura della Repubblica, gli arrestati sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della Compagnia di Sassuolo, in attesa del giudizio direttissimo e della relativa convalida. Nella mattinata odierna, il Giudice Monocratico del Tribunale di Modena, dinnanzi al quale sono stati presentati gli imputati per il giudizio direttissimo, all’esito dell’interrogatorio convalidato l’arresto di entrambi gli imputati disponendo nei confronti degli stessi la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e della permanenza notturna in casa.
Le persone sottoposte a indagini devono considerarsi presunte innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.
Si svolgerà venerdì 24 ottobre 2025, a partire dalle ore 18.30, presso il BPER Forum Monzani (via Aristotele, 33), la cerimonia di consegna della XXXV edizione del Premio Internazionale Profilo Donna, intitolata quest’anno “Per Aspera ad Astra”.
Un riconoscimento che dal 1990, anno della sua fondazione, celebra le donne che si sono distinte nei rispettivi ambiti professionali e sociali: imprenditoria, moda, sport, arte, cultura, spettacolo, politica, scienze e impegno sociale, promuovendo il valore del talento femminile e l’emancipazione del ruolo della donna nella società.
Il 2025 segna un doppio traguardo per Profilo Donna: i 35 anni di attività e la 100ª copertina del Magazine, due numeri simbolici che raccontano l’evoluzione di un progetto editoriale e associativo capace di rinnovarsi nel tempo, restando sempre fedele alla propria missione: valorizzare il talento e il ruolo delle donne nella società.
In questi anni sono state oltre 450 le professioniste premiate, centinaia le collaborazioni, riviste e pubblicazioni dedicate, e numerosi riconoscimenti istituzionali, tra cui cinque medaglie conferite dal Presidente della Repubblica per l’impegno nella valorizzazione delle donne.
L’ultima in ordine di tempo è il prestigioso riconoscimento conferito a Cristina Bicciocchi, Presidente di Profilo Donna e dell’associazione Donne del 2000 / Donne del 2000 APS, lo scorso 17 settembre presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio: il Premio Internazionale Evento Donna. Un’onorificenza assegnata con l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dedicata a figure di riferimento che contribuiscono alla valorizzazione del ruolo femminile e che ha riconosciuto Profilo Donna come un modello virtuoso di associazionismo femminile, orientato alla cooperazione, all’empowerment e alla solidarietà tra donne.
“Il titolo dell’edizione di Profilo Donna 2025 ‘Per Aspera ad Astra’ è una metafora del percorso femminile, un traguardo importante per Profilo Donna – spiega Cristina Bicciocchi-. La locuzione latina scelta quest’anno rappresenta efficacemente il percorso delle donne: una metafora di crescita costante, di resistenza alle difficoltà e di conquista di spazi sempre più rilevanti nella società. Quando alle donne viene data la possibilità di esprimersi, studiare e far emergere i propri talenti, il loro contributo si rivela fondamentale per il miglioramento della collettività. Non è forse un caso che Profilo Donna sia nato proprio in questo territorio, che oggi vanta un’importante presenza di premiate locali. Una conferma del valore e del fermento culturale e sociale che caratterizza questa realtà”.
“È un vero piacere partecipare alla presentazione di questo prestigioso premio – ha detto la sindaca di Formigine Elisa Parenti – Si tratta di un riconoscimento che celebra l’eccellenza femminile, ideato e condotto dalla nostra concittadina Cristina Bicciocchi, alla quale rivolgo un sentito ringraziamento. Formigine ha avuto l’onore di ospitare più volte questa manifestazione, e chissà se in futuro potremo accoglierla nuovamente.
Il convegno a Formigine sarà dedicato al contributo delle donne nella promozione e nella tutela dei patrimoni artistici e culturali, un’occasione per approfondire il tema della riqualificazione dei monumenti storici, come faremo anche alla Pieve di Colombaro, la Chiesa più antica del territorio, e come abbiamo già fatto per la Torre dell’Acquedotto, che al termine del convegno sarà aperta e visitabile da chiunque lo desideri. Crediamo nel valore della cultura e siamo sempre aperti a qualunque forma di mecenatismo, un tema che sarà ulteriormente approfondito venerdì mattina”.
IL PROGRAMMA DEL MATTINO, A FORMIGINE
Visto l’importante traguardo raggiunto, l’evento sarà arricchito, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Formigine, da un seminario con crediti formativi che si terrà nella sala consiliare del Castello di Formigine, venerdì 24 ottobre dalle ore 9,15 alle ore 13,15 dal titolo: “Innovazione, riqualificazione e mecenatismo: il contributo femminile nella cura e tutela dei patrimoni artistici e culturali” con la partecipazione di relatori di spicco. Il seminario, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, ha l’obiettivo di confrontarsi con nuovi modelli di giornalismo, valorizzare il patrimonio intellettuale e approfondire strumenti e strategie per la promozione culturale. Al termine, su prenotazione, visita alla storica Torre dell’Acquedotto di Formigine.
Gli interventi, preceduti dai saluti istituzionali di Elisa Parenti (Sindaca di Formigine) e Sofia Cattinari (Presidente Ordine degli Architetti) saranno a cura di: Cristina Bicciocchi (giornalista, editore e direttrice di Profilo Donna Magazine), “Diffondere e documentare consapevolezza, valori e bellezza”; Laura Villani (Architetto e curatrice di mostre a livello internazionale) “La sensibilità delle designer più famose”; Paola Carlomagno (Assistente di Direzione del Museo del Violino) “Un esempio di eccellenza del patrimonio artistico e culturale Made in Italy”; Dragana Broz (Docente universitaria, EU Senior Expert in Cultura e Industrie Creative) “Lo sviluppo economico attraverso la cultura e i nuovi linguaggi virtuali.
Nella parte centrale del convegno si terrà una lectio magistralis dell’On. Avv. Cristina Rossello, dal titolo: “Quale futuro per il mecenatismo?”. Seguono gli interventi di Laura Corallo (giornalista e divulgatrice culturale) “Mary of Modena e le Dame Estensi”; Elisa Abati (ingegnere) ed Elena Pancaldi (architetto) “Progetti di riqualificazione del territorio”; Silvestro Ramunno (giornalista, Presidente Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna) “Come innovare e ridare il giusto spazio alla comunicazione e al giornalismo come beni culturali?”.
PROGRAMMA DELLA SERATA, A MODENA
La serata, condotta da Cristina Bicciocchi, Presidente del Premio Internazionale Profilo Donna e Donne del 2000 APS, con la partecipazione straordinaria dell’anchorman Marco Senise, vedrà la premiazione di sette figure femminili di spicco davanti a un pubblico di autorità, personalità del territorio modenese e ospiti internazionali. Le Premiate 2025 sono: Maria Paola Azzario, Presidente Onoraria della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’UNESCO; Irene Boni, Top Manager, Consigliere Delegato di Unhate Foundation; Rita Cucchiara, Ingegnere Elettronico, dal 1° novembre Magnifica Rettrice Unimore; Nicoletta Gandolfi, Architetto, giornalista e divulgatrice culturale; Alessandra Paola Ghisleri, Politologa e Direttrice di Euromedia Research; Micaela Magiera, Presidente Associazione Mirella Freni ETS; Valerie Von Bredow, Presidente Internazionale “Amitie Sans Frontieres” Premio e Borsa di studio di Progetto Donne e Futuro. Nel corso della premiazione, Lara Gilmore (Presidente di Food for Soul) conferirà un premio e una borsa di studio ad una pupil, arricchendo un programma che intreccia cultura, impresa, politica, moda, spettacolo e impegno sociale oltre a momenti di spettacolo, testimonianze e contributi video dell’Osservatorio Progetto Donne e Futuro.
In programma anche l’esibizione del soprano Marily Santoro, accompagnata al pianoforte dal Maestro Alessandro de Marco, con un omaggio musicale dal titolo “Mirella nel cuore”, dedicato a Mirella Freni. Spazio anche alle esposizioni artistiche con la mostra fotografica “Celebrities” a cura di Francesca Pradella, l’esposizione artistica delle protagoniste di “Artisticamente 2025” curata da Barbara Ghisi e la presentazione in anteprima del calendario solidale “Pelosi d’autore” di Massimo Mantovani. Outfit a cura della stilista Manuela Lazzati. I premi sono stati realizzati da Maria Cristina Neviani.
L’edizione 2025 del Premio Internazionale Profilo Donna si svolge con il patrocinio di: Comune di Modena, Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna, Confindustria Emilia, Comitato Pari Opportunità del CUP, Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Modena e Università della Terza Età e in collaborazione con il Comune di Formigine, Consolato di Norvegia, Club Unesco di Modena, Salotto Culturale Modena, IWA Modena e Ufficio di Informazione del Parlamento Europeo a Milano.
L’iniziativa è stata sostenuta dal contributo di BPER Banca, Tetra Pak, Gruppo Cremonini, Concessionaria Tridente Maserati, Vania Franceschelli, Insight e Dreamet, eccellenza modenese premiata a livello internazionale. Media partner ufficiali: TRC e Radio Stella.
Il Comitato d’Onore è composto da:
S.E. Fabrizia Triolo – Prefetto di Modena,Massimo Mezzetti – Sindaco di Modena, Fabio Braglia – Presidente della Provincia di Modena, Michele De Pascale – Presidente Regione Emilia-Romagna, Adolfo Porro – Magnifico Rettore UNIMORE, On. Cristina Rossello – Presidente Premio Progetto Donne e Futuro
Prosegue secondo programma il cantiere del nuovo parcheggio multipiano di via Pia, infrastruttura strategica per migliorare l’accessibilità al centro cittadino e incrementare la dotazione complessiva di sosta di circa 250 nuovi posti auto.
Dopo la conclusione positiva delle lavorazioni di scavo e delle opere di urbanizzazione a servizio dell’intero quartiere — in particolare quelle riguardanti le reti tecnologiche, potenziate per offrire maggiore efficienza e ridondanza dei servizi — si sono concluse anche le opere più impattanti per il quartiere, permettendo ora di avviare una nuova fase visibile di montaggio dei prefabbricati che costituiranno la struttura portante del parcheggio. È la fase in cui l’infrastruttura inizierà concretamente a prendere corpo, segnando un passo avanti importante verso la sua realizzazione.
Per consentire il posizionamento e la movimentazione in sicurezza dei prefabbricati, a partire dal 27 ottobre saranno attivate alcune modifiche temporanee al transito veicolare nel tratto interessato. Verrà istituito un senso unico in entrata (direzione centro), mentre i veicoli provenienti dal centro cittadino avranno l’obbligo di svolta a sinistra in via Peschiera. Le modifiche sono state progettate per ridurre al minimo i disagi e limitare l’impatto sulla viabilità locale, mantenendo comunque l’accesso al quartiere e ai servizi circostanti. Durante il periodo di cantiere, alcuni pali dell’illuminazione pubblica sul lato interessato saranno temporaneamente rimossi, ma l’illuminazione sarà sempre garantita sul lato opposto di via Pia. Il ripristino completo avverrà contestualmente alla riapertura del doppio senso di circolazione.
Per consentire la corretta esecuzione dei lavori e garantire la sicurezza pubblica, si interverrà anche su alcune alberature esistenti. Verranno rimossi otto tigli, alcuni dei quali, a seguito di verifiche visive e fitostatiche, hanno mostrato segni di deperimento e ridotta stabilità. Gli alberi saranno integralmente sostituiti e moltiplicati nell’ambito di un nuovo disegno del verde urbano, che prevede la piantumazione compensativa di circa 40 nuovi esemplari lungo via Pia e nei tratti limitrofi. L’obiettivo è mantenere la continuità delle alberature, valorizzando il viale e migliorandone la qualità paesaggistica e ambientale.
L’intervento sarà completato entro i primi giorni di dicembre, non oltre il 13/12, così da concludere le lavorazioni prima dell’avvio della stagione natalizia. Tale pianificazione è stata volutamente definita per limitare gli impatti durante il periodo più critico e delicato dell’anno, in un’ottica di attenzione verso la città, i residenti e le attività commerciali. Durante tutto il periodo resteranno garantiti l’accessibilità e la piena funzionalità delle attività presenti nell’area.
Anche la Biblioteca ragazzi Leontine approda al teatro Carani. Grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Teatro Carani, infatti, a partire da domenica 26 ottobre, inizierà il ciclo di appuntamenti di “Leontine in scena!” che accompagnerà otto spettacoli del ricco programma di Carani Kids.
“Lo spettacolo inizia già tra le pagine di un buon libro, è il claim del progetto – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Sassuolo Federico Ferrari – accomunando due espressioni artistiche e culturali come la lettura ed il teatro capaci di incuriosire e, al tempo stesso, aiutare il bambino nella sua formazione. La Fondazione Teatro Carani è stata disponibile e collaborativa sin dal primo istante in cui è nata l’idea di un progetto che, ci auguriamo, possa avere un seguito negli anni a venire”.
“Leontine in scena!” sarà un punto prestito, allestito nel foyer del teatro Carani, a cura della Biblioteca dei ragazzi Leontine, con una selezione di libri che tutti gli iscritti alla Leontine potranno prendere in prestito come normalmente fanno in biblioteca.
“Ringraziamo il Comune e la Biblioteca Leontine per la collaborazione, che ci permette di compiere un passo in più nel percorso per rendere il Teatro Carani, in occasione degli spettacoli per famiglie, sempre più a misura di bambino. – commenta Anna Chiara Nicolussi, responsabile del progetto CaraniKids – Insieme al punto prestito, grazie anche all’aiuto di tutto lo staff e i nostri volontari, tornano infatti anche le newsletter introduttive, i laboratori gratuiti pre-spettacolo e la merenda condivisa a cura di MeteAperte e Il Melograno: momenti pensati per rendere ogni appuntamento di CaraniKids un’occasione sempre più ricca di scoperta, gioco e comunità per tutta la famiglia.”
Il punto prestito libri accompagnerà Carani Kids per questi otto appuntamenti:
Pinocchio, domenica 26 ottobre alle ore 16
Sono Solo, domenica 16 novembre alle ore 16
La regina delle nevi, domenica 7 dicembre alle ore 16
Il più furbo, martedì 6 gennaio alle ore 16
Soqquadro, domenica 25 gennaio alle ore 16
L’omino del pane e l’omino della mela, domenica 15 febbraio alle ore 16
Pimpa. Il musical a pois, domenica 15 marzo alle ore 16
Il giro del mondo in 80 giorni, domenica 12 aprile alle ore 16
“La verità del Re”: domani, giovedì 23 ottobre a partire dalle ore 21 presso il teatro Carani di Sassuolo Michel Platini, uno dei più forti e apprezzati giocatori della storia del calcio, in dialogo con Alvaro Moretti, vicedirettore de Il Messaggero, racconterà la sua storia giudiziaria culminata con l’assoluzione definitiva il 25 marzo 2025 dalla Camera d’appello straordinaria del Tpf a Muttenz, con passaggio in giudicato il 28 agosto successivo.
“Le verità del Re, il processo politico che mancò il bersaglio” rientra negli appuntamenti organizzati per la quinta edizione del Festival della Giustizia Penale e vedrà l’introduzione di Luca Lupària Donati, Direttore Scientifico del Festival della Giustizia Penale, e Marco Augusto Pellegrini, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Modena.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Sassuolo Matteo Mesini e la presentazione di Guido Sola, Presidente del Festival della Giustizia Penale, inizierà l’intervista a Michel Platini a cura di Alvaro Moretti.
In un teatro Carani tutto esaurito, chi non riuscisse a partecipare potrà seguire la diretta streaming sul sito ufficiale del Festival, all’indirizzo www.festivalgiustiziapenale.it
Nel foyer del Teatro Carani, sarà visitabile l’esposizione: “Platini: una leggenda in figurina”, dedicata alla sua straordinaria carriera, organizzata da Mo’ Better Football.
Un momento delle attività di formazione nelle scuole di Maranello
Dieci anni di Maranello Cardioprotetta: il progetto del Comune di Maranello sulla prevenzione quest’anno raggiunge il traguardo del decimo anno di attività. Un progetto avviato nel 2015 che nel corso degli anni ha permesso di dotare diversi punti del territorio di defibrillatori automatici esterni – oggi sono 34 – e ha visto la formazione di centinaia di persone tra operatori delle società sportive, volontari delle associazioni, personale delle scuole, dipendenti pubblici e della Polizia Locale.
Per l’occasione l’amministrazione comunale organizza una serie di iniziative rivolte a tutta la cittadinanza, proposte nell’ambito della settimana per la rianimazione cardiopolmonare promossa da Italian Resuscitation Council.
Dopo la giornata di dimostrazioni gratuite con AVAP Maranello dello scorso 18 ottobre durante la Corriperloro, nei prossimi giorni sono in programma due eventi pubblici: lunedì 27 ottobre alle ore 20 alla Biblioteca Mabic una serata informativa per i cittadini a cura del cardiologo Dott. Alessandro Biffi, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e trasmettere conoscenze per valutare i fattori di rischio, realizzata in collaborazione con Med-Ex; martedì 28 ottobre alle 17 all’Auditorium Enzo Ferrari un momento di formazione per i cittadini, con istruzioni di rianimazione cardiopolmonare a cura di un istruttore del 118, dimostrazione di tecnica della rianimazione con un gruppo di ragazzi delle scuole secondarie di primo grado Galilei e Ferrari e testimonianze di persone che sono intervenute di fronte ad un arresto cardiaco grazie alla formazione ricevuta, salvando delle vite, in collaborazione con AUSL e AVAP Maranello. Sono inoltre previsti incontri formativi nelle scuole sulla disostruzione e sulla rianimazione.
“Dieci anni fa come amministrazione comunale abbiamo deciso di investire sulla prevenzione con un progetto innovativo che ha permesso di installare su tutto il territorio 34 defibrillatori, installati in luoghi pubblici e accessibili, sia nel capoluogo che nelle frazioni, e di formare diverse centinaia di persone all’utilizzo del dispositivo in caso di emergenza”, spiega il sindaco Luigi Zironi. “Grazie ai corsi gratuiti di formazione, organizzati regolarmente dalle associazioni di volontariato, oggi sono sempre più numerosi i cittadini in grado di utilizzare i dispositivi salvavita. Ora il progetto continua anche con una serie di momenti formativi rivolti a tutti, e con incontri nelle scuole. Coltivare l’educazione alla solidarietà verso il prossimo e la prevenzione continua ad essere per noi una priorità assoluta”.
Prosegue all’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello “L’ignoto e l’evidente”, rassegna di proiezioni fotografiche giunta alla ventiquattresima edizione, proposta dal Circolo Fotografico Blow Up, con ingresso gratuito e inizio alle ore 21.15.
Giovedì 23 ottobre in programma un incontro su “Amori difficili, amori perduti”, serata d’autore con dieci tra i migliori autori e autrici della FIAF (Federazione italiana associazioni fotografiche) che presenteranno lavori sul tema dell’amore: fugaci contrappunti audiovisivi a cura di Paolo Cambi, vicedirettore del dipartimento audiovisivi della FIAF. La rassegna si chiuderà giovedì 30 ottobre con la serata con il Circolo Blow Up in cui ogni socio esporrà con il proprio stile e sensibilità fotografica e racconterà di viaggi, storie, arte, tradizioni e natura.
“Voglio ringraziare le oltre 400 persone che ieri sera hanno partecipato all’incontro di Braida, e in particolare tutti coloro che hanno preso parola per condividere il proprio punto di vista. È stato un incontro vero, sincero, come forse non se ne erano mai visti: un momento di ascolto reciproco e di dialogo autentico.
Abbiamo parlato dei tanti progetti per il futuro del quartiere: la sicurezza stradale e l’illuminazione degli attraversamenti sulla Circonvallazione, la riqualificazione dell’area EX-189 con l’abbattimento del “palazzaccio”, il progetto della nuova piazza di Braida. Tanti interventi che raccontano una città in movimento, che cresce e si trasforma.
Ma il cuore della serata è stato il tema della moschea. Un tema che ha acceso un confronto intenso, con più di 30 interventi di cittadini. C’è chi ha espresso paure e timori, ricordando la Braida di vent’anni fa, una realtà che nessuno vuole rivivere: su questo siamo tutti d’accordo.
La sicurezza resterà sempre una priorità di questa Amministrazione, un bene comune da tutelare. Ma è importante non confondere il tema degli spazi religiosi con quello della sicurezza urbana e del degrado.
Ieri abbiamo fatto un passo avanti importante: per la prima volta c’è stato un dialogo diretto tra la comunità sassolese e la comunità islamica. Abbiamo ascoltato le voci di ragazzi e ragazze che vivono, studiano e lavorano qui, che sono cittadini di Sassuolo e che, come gli altri sassolesi, desiderano spazi adeguati per le proprie attività, di preghiera e non solo.
Questo è il valore più grande della serata: aver trasformato la paura in ascolto, la distanza in dialogo, la diffidenza in conoscenza reciproca. Senza alzare le barriere tra un “noi” e un “loro”, perché siamo tutti sassolesi e vogliamo il bene del luogo che abitiamo.
Ci tengo però a fare chiarezza anche qui sul tema Moschea, per coloro che non sono riusciti a partecipare all’incontro.
A Sassuolo una moschea esiste già, in via Cavour 68. È gestita dall’Associazione Al Medina, presente in città dal 1991 e regolarmente iscritta al Registro Unico del Terzo Settore. Quel luogo di culto è autorizzato dal 2009 e ha sempre operato nel rispetto delle regole, in dialogo con il Comune.
L’associazione – precisa il Sindaco – ha acquisito, con un normale atto tra privati, alcuni locali al primo piano del complesso I Quadrati, gli stessi spazi dove in passato il Comune era in affitto con gli uffici tecnici. Il Comune non è parte della compravendita, né ha fornito contributi o agevolazioni.
In quegli spazi l’associazione intende svolgere attività culturali ed educative: – corsi di italiano per donne straniere, – corsi di arabo aperti a tutti, – momenti di dialogo e formazione. Attività perfettamente compatibili con la destinazione d’uso dello stabile.
Ad oggi non è stata presentata alcuna richiesta di cambio di destinazione d’uso. E se in futuro questa richiesta dovesse arrivare, la decisione spetterà al Consiglio Comunale, in modo pubblico e trasparente, valutando con attenzione ogni aspetto: sicurezza, parcheggi, viabilità, convivenza.
Nessuna “nuova” moschea, nessuna scorciatoia. Sarà eventualmente valutato solo un trasferimento dell’attuale luogo di culto di via Cavour, mantenendo le stesse dimensioni e funzioni.
Lo chiarisco qui, perché parlare di questo tema è importante. Dare spazi chiari, visibili e regolamentati alle comunità religiose non significa favorire qualcuno, significa rendere la città più trasparente, più coesa, più sicura. E la sicurezza cresce quando i luoghi sono aperti e riconosciuti, non quando vengono spinti nell’ombra.
Ieri sera Braida ha dato una grande lezione di partecipazione. Abbiamo dimostrato che Sassuolo è una comunità viva, capace di affrontare anche i temi più difficili con rispetto, coraggio e volontà di confrontarsi”.
Conclude Mesini: “Grazie a tutti per la presenza, l’ascolto e il dialogo. Grazie alla parrocchia di Braida e a Don Jacek per l’accoglienza nella palestra parrocchiale. Vogliamo continuare a camminare insieme su questa strada”.
“Dopo l’incontro di ieri sera a Braida sono ancora più convinta del mio ‘no’ alla costruzione di una nuova moschea a Sassuolo finché non sarà firmata un’intesa ufficiale tra lo Stato italiano e le rappresentanze dell’Islam,” dichiara Claudia Severi, coordinatrice di Forza Italia Sassuolo.
“Non è una posizione contro la libertà religiosa, che la Costituzione tutela pienamente, ma una richiesta di rispetto delle regole e di doverosa trasparenza”.
Durante la serata nel quartiere Braida, spiega Severi, “è emerso platealmente, dai vari interventi, che la comunità islamica intende utilizzare il centro acquistato in via dei Quadrati come una moschea. L’etichetta di centro culturale islamico – da anni utilizzata in molte città italiane come veicolo per aprire luoghi di culto in zone dove non sarebbero consentiti – ieri sera si è sbriciolata.
“Forza Italia – prosegue Severi – si oppone e non solo per ragioni urbanistiche e varianti ad hoc, che l’amministrazione del PD già apparirebbe pronta a concedere in sfregio alla par condicio . La questione è ben più profonda e riguarda l’assenza “dell’Intesa”. Cioè dell’accordo nazionale tra lo Stato e la comunità islamica, condizione indispensabile per garantire trasparenza nei luoghi di culto, formazione adeguata degli imam e pieno rispetto delle leggi italiane”.
“La mancata firma dell’intesa – continua la coordinatrice azzurra – è emblematica del problema di fondo: la frammentazione interna delle comunità islamiche , le difficoltà di controllo sui luoghi di culto,e in alcuni casi, la presenza di visioni che richiamano regole e principi non compatibili con lo Stato di diritto e con i valori della Repubblica. A ciò si aggiunge una criticità spesso dimenticata ma estremamente significativa: in alcuni casi le moschee sono state usate anche come sede di arbitrati o decisioni interne, sostituendosi alla funzione giudiziaria. Questo è inaccettabile in uno stato di diritto e rischia di creare spazi di autonomia che lo Stato non può accettare”.
“Prima di costruire moschee – conclude Severi – servono chiarezza, legalità e un accordo nazionale che garantisca sicurezza, integrazione e rispetto della Costituzione. Solo così si potrà parlare di convivenza vera, basata su diritti e doveri uguali per tutti, quelli che la cultura occidentale ha costruito e sui quali non accettiamo lezioni”.
“Dopo l’incontro di ieri sera a Braida sono ancora più convinta del mio ‘no’ alla costruzione di una nuova moschea a Sassuolo finché non sarà firmata un’intesa ufficiale tra lo Stato italiano e le rappresentanze dell’Islam,” dichiara Claudia Severi, coordinatrice di Forza Italia Sassuolo.
“Non è una posizione contro la libertà religiosa, che la Costituzione tutela pienamente, ma una richiesta di rispetto delle regole e di doverosa trasparenza”.
Durante la serata nel quartiere Braida, spiega Severi, “è emerso platealmente, dai vari interventi, che la comunità islamica intende utilizzare il centro acquistato in via dei Quadrati come una moschea. L’etichetta di centro culturale islamico – da anni utilizzata in molte città italiane come veicolo per aprire luoghi di culto in zone dove non sarebbero consentiti – ieri sera si è sbriciolata.
“Forza Italia – prosegue Severi – si oppone e non solo per ragioni urbanistiche e varianti ad hoc, che l’amministrazione del PD già apparirebbe pronta a concedere in sfregio alla par condicio . La questione è ben più profonda e riguarda l’assenza “dell’Intesa”. Cioè dell’accordo nazionale tra lo Stato e la comunità islamica, condizione indispensabile per garantire trasparenza nei luoghi di culto, formazione adeguata degli imam e pieno rispetto delle leggi italiane”.
“La mancata firma dell’intesa – continua la coordinatrice azzurra – è emblematica del problema di fondo: la frammentazione interna delle comunità islamiche , le difficoltà di controllo sui luoghi di culto,e in alcuni casi, la presenza di visioni che richiamano regole e principi non compatibili con lo Stato di diritto e con i valori della Repubblica. A ciò si aggiunge una criticità spesso dimenticata ma estremamente significativa: in alcuni casi le moschee sono state usate anche come sede di arbitrati o decisioni interne, sostituendosi alla funzione giudiziaria. Questo è inaccettabile in uno stato di diritto e rischia di creare spazi di autonomia che lo Stato non può accettare”.
“Prima di costruire moschee – conclude Severi – servono chiarezza, legalità e un accordo nazionale che garantisca sicurezza, integrazione e rispetto della Costituzione. Solo così si potrà parlare di convivenza vera, basata su diritti e doveri uguali per tutti, quelli che la cultura occidentale ha costruito e sui quali non accettiamo lezioni”.
La Regione è impegnata a sostenere il settore castanicolo anche attraverso una semplificazione delle normative attuali.
Il Tavolo tecnico per lo sviluppo, la qualificazione e la sostenibilità del settore, ha terminato la redazione della proposta di Piano castanicolo, strumento chiave per il rilancio, la qualificazione e la sostenibilità di quest’ambito, mettendo a fuoco lo stato dell’arte e gli obiettivi per il recupero e lo sviluppo della castanicoltura. Tra questi, anche la necessità di semplificare la normativa per il recupero dei castagneti abbandonati.
Per dare risposte concrete ai castanicoltori, la Giunta regionale ha quindi approvato una proposta che ha dato via all’iter per la semplificazione delle norme, volta a rendere più efficaci e percorribili gli interventi di recupero e cura del patrimonio castanicolo. Un percorso che dovrebbe concludersi nel primo semestre del 2026. Due i passaggi individuati: il primo prevede una modifica del Piano paesaggistico, mentre il secondo include una serie di modifiche al Regolamento forestale regionale.
Storicamente, la castanicoltura ha svolto un ruolo importante per l’economia delle popolazioni dei territori interni e montani. Il castagno ha grandi potenzialità e, grazie alle sue molteplici attitudini permette di contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico, evitando l’abbandono dei terreni.
“La castanicoltura è una risorsa fondamentale per l’economia e la stabilità ambientale delle aree montane- affermano gli assessori regionali alla Forestazione, Gessica Allegni, e all’Agricoltura, Alessio Mammi-. La Regione ne è consapevole da tempo e per questo ha messo a disposizione nell’ultimo periodo oltre quattro milioni di euro fra i diversi bandi, che, nella maggior parte dei casi, hanno dato risposta a tutte le domande pervenute. Il tavolo castanicolo ha poi permesso di confrontarsi direttamente con i produttori, per realizzare una fotografia dello stato attuale e definire gli obiettivi su cui lavorare per lo sviluppo del settore. Oggi la nostra priorità è rendere più incisiva l’azione di recupero di un patrimonio importante che negli anni per diverse ragioni ha sofferto, attraverso la semplificazione delle norme, così da permettere interventi più rapidi ed efficaci di recupero e valorizzazione del patrimonio castanicolo, contrastando l’abbandono dei terreni e rafforzando la cura del territorio. L’iter è stato avviato partendo dagli obiettivi evidenziati dal tavolo, che concretizzeremo nel 2026”.
La prevenzione come miglior strumento di cura. In Emilia-Romagna lo screening gratuito per il tumore della mammella continua a registrare risultati importanti, con un’adesione al 30 giugno 2025 del 73% (in ulteriore crescita rispetto al 71% del 2023) e, per le donne tra i 45 e i 74 anni che aderiscono, un calo della mortalità del 56% e del 26% per le forme avanzate di carcinoma mammario.
Dati che sono frutto dell’impegno di tutti, come è stato ribadito oggi pomeriggio in Regione a Bologna dal presidente, Michele de Pascale, e dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, durante l’incontro con la delegazione regionale di Europa Donna Italia, dal 1994 impegnata nella tutela dei diritti delle donne su prevenzione e cura del cancro al seno.
Un’ occasione per presentare anche il valore e l’impatto sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore al seno in Emilia-Romagna e rinnovare il dialogo con le Istituzioni regionali.
“La Regione Emilia-Romagna- ha sottolineato de Pascale- ha fatto della prevenzione gratuita un punto di forza della sanità pubblica. I dati confermano che la strada che stiamo portando avanti è quella giusta, che dobbiamo continuare a investire e a rendere ancora più capillare la rete. Dobbiamo permettere alle donne di poter accedere sempre più facilmente agli screening. Il nostro impegno, anche grazie alla preziosa collaborazione con Europa Donna, è di migliorare i servizi e l’assistenza alle donne, per accompagnarle in modo sempre più efficace lungo tutto il percorso di prevenzione, cura e follow up”.
“La prevenzione – ha aggiunto Fabi- è un gesto semplice che può cambiare la nostra vita. Nella nostra regione grazie allo screening mammografico la mortalità è drasticamente ridotta, ma la prevenzione permette anche percorsi di cura meno invasivi. Insieme ad associazioni come Europa Donna siamo chiamati a promuovere la cultura della prevenzione per una migliore qualità della vita delle nostre comunità”.
“Europa Donna è nata trent’anni fa da un’idea del professor Umberto Veronesi, con l’obiettivo di tutelare i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. Oggi- le parole di Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia- siamo presenti in 47 Paesi dell’Europa allargata, e il nostro impegno parte dal territorio, attraverso il dialogo costante con le associazioni di pazienti, le società scientifiche e le istituzioni. Siamo lieti di essere qui oggi per rafforzare l’alleanza tra chi governa la sanità a livello regionale e la società civile, nell’interesse della salute delle donne”.
Dal 2019 Europa Donna svolge annualmente, con il supporto metodologico di PwC Italia, una ’Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno’ a livello nazionale e regionale per fornire una panoramica dell’operato delle associazioni e quantificare il loro impatto sulla comunità. L’ultima edizione dell’Analisi presentata oggi in Regione evidenzia come le associazioni dell’Emilia-Romagna abbiano inciso concretamente sulla vita delle donne e dei loro familiari. Nel corso dell’anno sono stati raccolti oltre 5 milioni di euro, risorse che hanno permesso anche l’acquisto di strumentazioni diagnostiche e di supporto alla cura. Nel 2024 le associazioni dell’Emilia-Romagna hanno inoltre potuto contare su 1.094 volontari attivi, un numero in crescita rispetto all’anno precedente, segno di una rete solida e sempre più riconosciuta sul territorio.
Tra le proposte presentate, la partecipazione alla commissione di monitoraggio delle Breast Unit regionali, con l’obiettivo di rendere più strutturato il supporto psico oncologico e riabilitativo per le pazienti; la partecipazione al gruppo di lavoro per l’aggiornamento del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) del tumore della mammella e, infine, la riduzione dei ritardi nel percorso di ricostruzione al seguito di mastectomia.
In Emilia-Romagna sono tre gli screening gratuiti a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. La mammografia, annuale nelle donne fra i 45 ed i 49 anni e con mammografia biennale fra i 50 e i 74 anni, riguarda oltre 900.000 donne residenti e domiciliate in Emilia-Romagna. Sono circa 350.000 le donne che si sottopongono alla mammografia, con una cadenza annuale per la fascia d’età 45-49 anni e biennale tra i 50 e i 74 anni; di queste, circa 20.000 eseguono approfondimenti diagnostici che permettono di identificare un tumore al seno in oltre 1.800 donne.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha ricevuto oggi nella sede di viale Aldo Moro, a Bologna, il colonnello Aldo Terzi, nuovo comandante regionale dei carabinieri forestali.
Un incontro cordiale, che ha rappresentato un momento di confronto e rinnovata collaborazione tra l’Amministrazione regionale e l’Arma dei carabinieri forestali sul lavoro quotidiano del Corpo nella tutela dell’ambiente, del territorio e delle risorse naturali dell’Emilia-Romagna.
Nel corso del colloquio si è fatto il punto sui principali ambiti di cooperazione tra la Regione e i carabinieri forestali.
Il presidente de Pascale ha espresso apprezzamento per l’impegno e la professionalità delle donne e degli uomini dell’Arma, sottolineando il valore del lavoro svolto in sinergia con le strutture regionali.
Sono 12 i nuovi progetti selezionati con il Bando 2025 per il sostegno alla produzione cinematografica e audiovisiva destinato ad imprese con sede o unità locale in Emilia-Romagna, cofinanziate dai Fondi europei del Programma regionale Fesr 2021-2027.
La Giunta regionale ha approvato l’elenco dei titoli, scelti tra i 43 progetti presentati a Emilia-Romagna Film Commission.
Sostenuti complessivamente con 750mila euro di risorse pubbliche, i progetti genereranno una spesa sul territorio stimata in quasi 2,5 milioni di euro.
Diverse le tipologie finanziate: quattro opere cinematografiche (di cui una totalmente in animazione), un’opera televisiva in animazione, cinque cortometraggi e due documentari.
“Il bando regionale va a sostenere un settore che oggi si trova ad affrontare una situazione drammatica a causa dei pesantissimi tagli previsti dalla manovra del Governo: 190 milioni in meno nel 2026 e una riduzione ancora maggiore prevista nel 2027 al Fondo unico per il cinema e l’audiovisivo- spiega l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. Si tratta di una riduzione che colpisce duramente l’intera filiera, dalla produzione ai festival, dalla distribuzione alle sale cinematografiche. Questi tagli, che colpiscono un contesto già duramente provato dall’assenza di norme e tempi certi sul tax credit, scaricano inevitabilmente sulle Regioni e sui loro fondi la responsabilità di supportare un comparto strategico per l’economia e la cultura del Paese”.
“Come Regione Emilia-Romagna continueremo a fare la nostra parte per tutelare i lavoratori e le lavoratrici del settore, ma è inaccettabile che il Governo abdichi alle proprie responsabilità verso un comparto che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo- continua l’assessora Allegni-. L’ampia partecipazione al bando regionale, con ben 43 progetti presentati, conferma quanto questo strumento sia strategico e atteso dal settore audiovisivo regionale, che finora era in costante crescita. Le opere selezionate vantano una grande ricchezza tematica, che spazia dall’animazione dedicata ai più giovani ai grandi temi del nostro presente: dal disagio mentale alle condizioni del lavoro agricolo, dalla memoria storica alle dinamiche criminali contemporanee. Un ringraziamento particolare va a Emilia-Romagna Film Commission per il prezioso lavoro che rende possibili questi risultati, ancora più prezioso in un momento così difficile per tutto il settore”.
I nuclei di valutazione, coordinati da Fabio Abagnato, responsabile di Emilia-Romagna Film Commission, sono composti da Marco Cucco, ricercatore senior e direttore del Master in Management del Cinema e dell’Audiovisivo dell’Università di Bologna, e Sandra Campanini, Presidente Fice Emilia-Romagna.
Le opere selezionate
Come avvenuto nelle precedenti edizioni anche la sessione 2025 presenta tematiche eterogenee e originali. I ravennati Panebarco propongono The Forest Five, serie televisiva firmata da Matteo Panebarco, che ci conduce nella fantastica e avventurosa terra di Mysteria.
Giorgio Diritti, con Arancia Film, continua a indagare l’infanzia e l’adolescenza con L’ascolto, (appena presentato a Roma ad Alice nelle città) cortometraggio ambientato nello studio di Emma, psicoterapeuta infantile, mentre una voragine in un campo e il tormento di un contadino sono al centro di Endless hole, suggestivo corto di Thomas Kunstler che ha proposto la bolognese Studio Croma Animation.
Andrea Adriatico torna alla regia cinematografica con il lungometraggio Esseri, storia d’amore e ‘ndrangheta firmata da L’Altra Soc. Coop. Onlus, e ritorno alla regia anche per Nadia Ranocchi e David Zamagni di Zapruder Film che ne La felicità di tutti, raccontano l’ossessione di un produttore: quanti spettatori può fare un film sulla biografia di Gesù Cristo?
La casa riminese Meclimone ha creduto in Laura Plebani che, nel cortometraggio Carne, narra il viaggio emotivo e viscerale di una madre alle prese con lo svezzamento del proprio bimbo; Caucaso ed Enrico Masi proseguono invece il loro percorso nella Memoria del ‘900 con La fenice, opera cinematografica sull’arte della propaganda.
Cosa è rimasto oggi del pensiero e dell’esperienza di Franco Basaglia e dei suoi collaboratori? Prova a dare una risposta Andrea Segre attraverso Le cose minime, documentario di Ruvido produzioni, che indaga il disagio mentale e il rapporto fra le strutture pubbliche, le istituzioni e il territorio.
Tematica di grande attualità quella affrontata da Stefano Croci nel cortometraggio Buio, una produzione Ila Palma, che racconta il dramma di Abisson, bracciante agricolo cacciato di casa e vittima di un incidente sul lavoro.
Tobia De Angelis approda alla regia con Dieci, cortometraggio prodotto da Perros Hermanos che mostra la discesa nell’incubo del giovane Mattia, che vive isolato nella sua casa di campagna, mentre Elena Kairyte in Dolce Far niente ci fa conoscere, tra passato e presente, Lora Guerra, vedova dello sceneggiatore Tonino Guerra; un documentario biopic firmato da Kiné Società Cooperativa.
POPCult e Vojtech Dudek ci conducono infine nello spazio di Kosmix: La missione segreta, opera di animazione con protagonista Kit il Robot, alla ricerca di una sonda persa nel cosmo.
Nuova seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo, convocato in modalità mista dal Presidente Filippo Simeone per le ore 20 di lunedì 27 ottobre presso la Sala Conferenze della Polizia Locale Via San Pietro, 6.
Saranno 9 i punti in discussione durante la seduta, di cui 5 interrogazioni.
Si inizierà con l’interrogazione a firma del Consigliere Bettuzzi (Pd), avente ad oggetto: utilizzo delle palestre scolastiche comunali e nuove opportunità derivanti dal provvedimento “palestre aperte” approvato dal parlamento; a cui seguirà quella a firma del Consigliere Bove ed altri (Pd), avente ad oggetto “interventi per la sicurezza stradale e la tutela dei pedoni nel territorio comunale di Sassuolo”.
Terza interrogazione in discussione sarà quella presentata dal Consigliere Menani ed altri (Lega), avente ad oggetto “Bocciodromo”; a cui seguirà quella presentata dal Consigliere Lucenti ed altri (Fdi), avente ad oggetto: “Isola Ecologica”. Chiuderà il ciclo di interrogazioni quella presentata dal Consigliere Vandelli ed altri (Lega), avente ad oggetto “Volantino sulla nuova moschea ai Quadrati”.
Al sesto punto del Consiglio Comunale sarà in discussione l’adesione del sistema bibliotecario territoriale di Sassuolo al Polo Bibliotecario provinciale modenese nel servizio bibliotecario nazionale sbn; a cui seguirà l’accorpamento ed acquisizione a titolo gratuito al demanio stradale di aree adibite ad uso pubblico.
All’ottavo punto della serata sarà in esame un ordine del giorno presentato dal Consigliere Bettuzzi ed altri (Pd) e dal consigliere Bonettini (M5s) avente ad oggetto “valorizzazione e riqualificazione dell’area del percorso natura secchia – proposte per una fruizione ecologica, culturale e ricreativa dell’area fluviale”.
Chiuderà la seduta del Consiglio Comunale l’esame di un ordine del giorno presentato dal consigliere Montanari ed altri (Pd) avente ad oggetto “Realizzazione di una sala musicale comunale a Sassuolo”.