L’Integrity Tour 2023, l’iniziativa, giunta alla nona edizione, promossa da Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo volta a rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e a diffondere i veri valori dello sport, oggi ha fatto tappa a Sassuolo.
Questo pomeriggio, al “Mapei Football Center”, si è infatti svolto l’incontro con la Prima Squadra e, a seguire, con le formazioni Primavera, Under 18 e Under 17 del Sassuolo. L’obiettivo principale di questa iniziativa, che ha coinvolto calciatori, allenatori e dirigenti del Club neroverde, è quello di educare e formare tutti gli atleti, dai più giovani ai più esperti, sulla gravità del fenomeno del match fixing, per combattere le frodi sportive e garantire il regolare svolgimento delle competizioni.
Nel corso del workshop l’avvocato Marcello Presilla, Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, ha spiegato ai tesserati il fenomeno del match fixing in tutte le sue forme, illustrandone i rischi e le conseguenze e delineando il profilo dei cosiddetti “fixers”, criminali che cercano di coinvolgere con ogni mezzo possibile i calciatori in truffe sportive, mettendo in pericolo la loro carriera e la credibilità stessa del sistema calcio. Presilla ha poi approfondito con particolare attenzione le problematiche legate alle violazioni in materia di betting e le corrette modalità di utilizzo dei social media da parte dei calciatori.
“Incontri di questo genere non possono che rafforzare quelli che sono i valori che trasmettiamo e condividiamo da sempre come società. Etica, correttezza, rispetto delle regole sono principi cardine su cui si deve sostenere lo sport – ha dichiarato l’Amministratore Delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali -. Abbiamo il dovere di informare e formare i tesserati della prima squadra e i ragazzi del Settore Giovanile. Da parte nostra ci sarà sempre il massimo sostegno per promuovere appuntamenti come questi”.
L’Integrity Tour proseguirà nelle prossime settimane con incontri in tutte le città italiane che ospitano squadre di Serie A TIM, con l’obiettivo di sensibilizzare i protagonisti del massimo Campionato di calcio italiano sull’importanza della legalità nello sport.
“È importante lo stanziamento di ulteriori 11 milioni per affrontare la crisi del settore dei kiwi e delle pere come sollecitato nel recente incontro a Palazzo Rospigliosi per l’incremento dei fondi”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’annuncio del Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.
“Si tratta – ha detto il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – di un impegno importante dopo il crollo del 63% dei raccolti di pere che rischia di far perdere all’Italia la leadership produttiva in Europa nel settore”.
“I nuovi aiuti – ha aggiunto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli – vanno ad aggiungersi ai 12 milioni di euro già stanziati nel novembre scorso per un totale di 23 milioni di euro dei quali 18 per le pere e 5 per i kiwi. Di fronte a una emergenza senza precedenti è importante ora – ha detto il Presidente Bertinelli – un intervento di sostegno da parte della Regione Emilia-Romagna, dove si raccoglie quasi il 60% della produzione nazionale, come abbiamo richiesto nelle interlocuzioni avute a livello territoriale”.
Sono ripartite in questi giorni le chiamate delle pazienti a cui era stata sospeso l’appuntamento per lo screening mammografico in provincia di Modena, in seguito all’attacco hacker che ha colpito nelle scorse settimane le tre aziende sanitarie modenesi. Il call center dell’Azienda USL di Modena sta riprogrammando l’attività contattando le pazienti: l’obiettivo è recuperare le mammografie di screening sospese nel periodo dal 29 novembre al 7 dicembre (giorno di ripartenza delle prestazioni) entro fine gennaio.
L’Amministrazione comunale di Fiorano Modenese conferma il proprio impegno a favorire l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni, contribuendo attivamente a un percorso educativo equo e di qualità per tutte le famiglie del territorio.
Un passo concreto in questa direzione è rappresentato dall’adesione alla “Misura per la riduzione degli oneri a carico delle famiglie e favorire l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni” e alla “Misura a sostegno dell’ampliamento dell’offerta dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni. Anno educativo 2023/2024” del Pr Fse+ 2021/2027 – Priorità 3. Inclusione sociale della Regione Emilia-Romagna.
Questi investimenti mirano a ridurre le disparità socioeconomiche e a garantire l’inclusività nell’accesso ai servizi, in sintonia con la strategia delineata dal Documento Strategico Regionale e nel quadro degli impegni assunti nel Programma regionale Fse+ 2021/2027.
Il Comune di Fiorano Modenese ha aderito pienamente alle misure proposte dalla Regione Emilia-Romagna, promuovendo un sistema di quantificazione degli oneri a carico delle famiglie per l’anno educativo 2023/2024.
Questo impegno permetterà l’abbattimento delle rette per le famiglie residenti nel comune con ISEE pari o inferiore a 26.000 euro, che frequentano sul territorio un nido comunale oppure convenzionato.
Inoltre, grazie alla misura a sostegno dell’ampliamento dell’offerta, nell’anno educativo 2023/2024 sono saliti a 120 i posti messi a disposizione, di cui 110 presso i due nidi comunali e 10 in convenzione.
“Negli ultimi anni è cresciuta costantemente e sensibilmente la domanda di servizi per l’infanzia, e questo è sicuramente un segnale positivo, che merita ogni sforzo per essere sostenuto. – commenta l’assessore alle politiche educativo-scolastiche Luca Busani – E’ la terza volta nell’arco del 2023 che incrementiamo il numero dei posti nido, sostenendo e rafforzando anche altri servizi come il Centro Bambini e Famiglie, perché è importante offrire questi strumenti educativi a quanti più bambini possibili: sostenere il loro presente significa rinsaldare il nostro futuro. Siamo soddisfatti perché tutti i bambini aventi entrambi i genitori lavoratori e iscritti nei tempi previsti sono stati accolti”.
Si stanno svolgendo in questi giorni a Formigine le riunioni di presentazione del bilancio di previsione 2024/2026, prima del voto nell’ultima seduta dell’anno del Consiglio comunale che si terrà martedì 19 dicembre, alle ore 20.30 presso il Castello.
Il bilancio di previsione, che definisce come saranno impiegate le risorse comunali nel prossimo biennio, insieme al Documento Unico di Programmazione, che entra nel merito di strategie e operatività del governo amministrativo, è un documento fondamentale per conoscere l’operato del Comune.
A questo scopo di trasparenza, ma anche per promuovere la partecipazione dei cittadini, sono stati convocati i Consigli di frazione, gli ultimi dei quali si terranno giovedì 14 dicembre alle ore 20.30 a Corlo, presso la Sala del Centro Giovanile (via Battezzate 68) e a Colombaro, lunedì 18 dicembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio San Filippo Neri (via Sant’Antonio 52).
Inoltre, la rendicontazione sociale e ambientale 2022 si può scaricare dall’home page del sito Internet comunale.
Sempre sul fronte della partecipazione, è possibile compilare un questionario sul sistema di videosorveglianza comunale, una tra le misure di controllo del territorio cui il Comune di Formigine ha rivolto, e continua a rivolgere, un’attenzione sempre maggiore in quanto si ritiene costituisca una efficace forma di difesa passiva, controllo e deterrenza dei fenomeni criminosi e vandalici.
L’Amministrazione comunale è dunque interessata a conoscere l’opinione dei residenti su questo argomento, certa che la prevenzione dei reati e il presidio del territorio possano interessare ogni singolo cittadino.
Il questionario è disponibile sul periodico comunale InForm, in distribuzione in questi giorni, e online (accedendo a: www.comune.formigine.mo.it > Servizi > Giustizia e sicurezza pubblica > Approfondimenti > Questionario videosorveglianza).
L’attesa del Natale è anche spettacolo per grandi e piccoli a Fiorano Modenese: sono diverse le proposte per trascorrere un pomeriggio o una serata divertente in buona compagnia, facendo anche del bene.
Giovedì 14 dicembre, alle ore 21.00, al teatro Astoria, va in scena la commedia dialettale brillante “Ona piò dal Dièvel”, di Stefano Palmucci, libero adattamento e regia di Ivana Castagni. Sul palco la compagnia amatoriale Qui’d Cadros che insieme all’associazione Africa nel cuore raccoglie fondi per la costruzione di un orfanotrofio casa famiglia a Rumuruti, in Kenya, che accoglierà bambini e bambine con gravi problematiche familiari, soli o disabili o che sfuggono da matrimoni combinati in giovane età. L’offerta d’ingresso è 10 euro, per info e prevendita 335 6000524.
Sabato 16 dicembre alle 17, sempre al teatro Astoria, “L’apprendista Babbo Natale” aspetta grandi e piccoli per uno spettacolo carico di divertimento e di atmosfera natalizia, dove il pubblico partecipa con allegria. Babbo Natale, per una volta nella vita, ha bisogno di un po’ di relax. Per questo decide di mettere un annuncio per contattare un apprendista da istruire a dovere. Purtroppo però, fra tutti, si presenta a casa sua un giovane volenteroso ma pasticcione che farà di tutto per dimostrare il suo valore, mettendosi in seri guai. Toccherà al saggio aiutarlo a sistemare le cose. Ingresso unico 8 euro, biglietteria aperta giovedì 14 dicembre e venerdì 15 dicembre dalle ore 18.00 alle 20.00, sabato 16 dicembre dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 17.00. Biglietto acquistabile anche online su vivaticket. Per info: 366 3206544 o 0536 1704001
In biblioteca, presso il BLA, domenica 17 dicembre ore 17, per tutti i bambini dai 5 anni in avanti, arrivano le storie (poco) gentili di e con Matteo Razzini, accompagnato dalla musica di Emidio Alfano, nello spettacolo “A Natale sarai buono tu! Come finire nella lista dei cattivi”. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a biblioteca@fiorano.it o 0536 833403.
Collaborazione tecnico-scientifica e amministrativa, scambio e fornitura di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali. La Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino rinnovano l’accordo in ambito sanitario con il Protocollo operativo, firmato oggi a San Marino a Palazzo Begni dall’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini e dal segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale Mariella Mularoni, valido fino al 31 gennaio 2025.
L’intesa si inserisce nella consolidata collaborazione tra la Regione e la Repubblica di San Marino grazie ad accordi stipulati in diversi ambiti, tra cui quelli sanitario, socio-sanitario e di collaborazione scientifica e didattica, come previsto e richiamato dall’Accordo di Cooperazione Economica del 2013.
“Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino- commenta l’assessore Donini- condividono il valore di una sanità universalistica e la collaborazione che oggi rinnoviamo intende offrire maggiori possibilità di cura per i cittadini dei due territori in un sistema di reciprocità mettendo a disposizione strutture d’eccellenza dei rispettivi sistemi sanitari”.
“Un onore ed un privilegio per la Repubblica di San Marino- dichiara il segretario di Stato Mularoni-continuare ad avvalersi della proficua e sinergica collaborazione con la Regione Emilia-Romagna in ambito sanitario e non solo, che consente di potenziare la qualità e l’efficacia dell’assistenza sanitaria, la centralità del servizio sanitario pubblico per rispondere ai bisogni dei cittadini e alle loro necessità”.
Cosa prevede il Protocollo
Il cittadino al centro, il diritto alla salute, la garanzia della maggiore prossimità di erogazione dei servizi compatibile con quella dei migliori livelli di qualità e competenza clinica. Sono alcuni dei principi previsti dall’intesa.
Il protocollo, che può contare sulla contiguità geografica dei territori, sulla sovrapponibilità epidemiologica delle patologie e l’omogeneità del modello professionale, definisce una serie di scambi di servizi, come ad esempio ricoveri, visite e prestazioni ambulatoriali, anche quelle di seconda opinione per una conferma su una diagnosi o un trattamento. Previsti inoltre scambi nel settore di sangue, emoderivati e medicina trasfusionale e supporto in campo amministrativo, in particolare per il servizio farmaceutico. E ancora, saranno attivati percorsi condivisi di politica sanitaria, socio-sanitaria e sociale. Oltre ai servizi e alle prestazioni, un ruolo rilevante verrà riservato alle forme di collaborazione tra professionisti.
L’obiettivo è creare sinergie che possano far crescere la qualità dei servizi e dell’offerta sia per i cittadini emiliano-romagnoli che per quelli della Repubblica di San Marino.
Nelle prossime settimane il Protocollo sarà ratificato dall’Assemblea legislativa per poi entrare in vigore.
Insieme il biologico cresce di più e meglio. È la filosofia dei nuovi bio-distretti, che si sviluppano in aree geografiche ben precise con coltivazioni, allevamenti, filiere commerciali e di trasformazione.
Qui agricoltori, privati cittadini, associazioni, operatori turistici e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, puntando su produzioni biologiche che coinvolgono tutti gli anelli delle filiere frutticole, zootecniche o cerealicole, fino alla tavola.
La Regione Emilia- Romagna punta su questo modello di gestione e, tra le prime in Italia, ha approvato una legge specifica, la 14 del 2023 e le relative disposizioni applicative recentemente entrate in vigore.
“La nuova legge- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- individua e disciplina il distretto del biologico, un’area geografica specifica dove almeno il 20% della superficie agricola viene coltivata utilizzando metodi bio. In questo contesto viene premiato il lavoro di più aziende che si mettono in rete, creando un circolo virtuoso che promuove un intero territorio attraverso la collaborazione e l’adozione di pratiche agricole responsabili”.
I distretti così costituiti potranno poi accedere ai finanziamenti dedicati nazionali.
Un ulteriore strumento per far crescere il settore in Emilia-Romagna che, secondo l’ultimo rapporto regionale (dati 2022), conta 7.330 imprese biologiche attive (+5,85% rispetto all’anno prima). Numeri che pongono la regione al quinto posto a livello nazionale per numero di imprese che producono, trasformano o commercializzano prodotti biologici.
Per costituire un distretto, gli imprenditori agricoli devono essere almeno 30, per 400 ettari di superficie bio, oppure operare su una superficie agricola utilizzabile biologica pari ad almeno il 20% della superficie bio totale del distretto.
Il territorio minimo è di cinque comuni contigui in Emilia-Romagna.
La contiguità dei comuni del distretto deve essere garantita anche nel caso in cui il numero dei comuni sia superiore a cinque. Il territorio del distretto deve comprendere attività agricole biologiche con una peculiare e distinta identità territoriale, storica e paesaggistica.
Tutte le informazioni sono disponibili alla pagina web dedicata ai distretti biologici.
L’Accademia Nazionale di Agricoltura ed i Carabinieri Forestali lanciano l’allarme: in Italia sono 11 milioni gli ettari di superficie coperti da foreste, ma la gran parte di queste sono abbandonate. Incrementare la presenza di boschi ben conservati, capaci di funzionare alla stregua di vere e proprie “spugne naturali”, contribuirebbe a regolare il deflusso delle acque ed a ridurre l’erosione dei suoli. È tempo di pensare alla stesura di un testo unico nazionale sul dissesto idrogeologico, che sappia valorizzare ed incentivare la gestione del territorio montano anche come utile strumento per salvaguardare le zone vallive e di pianura.
Le recenti alluvioni, che hanno interessato il territorio dell’Emilia-Romagna e della Toscana, hanno richiamato l’attenzione su alcuni dei problemi più contingenti e gravi del nostro Paese: il dissesto idrogeologico e la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale capace di far fronte ai distruttivi fenomeni alluvionali indotti dal cambiamento climatico antropogenico. L’Accademia Nazionale di Agricoltura ed il Comando Carabinieri Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari hanno fatto il punto della situazione a Bologna, presso la Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio, riunendo i principali esperti italiani per la giornata su: “Risanamento e bonifica del territorio italiano nel centenario della Legge forestale Serpieri”.
I dati presentati durante il Convegno sono allarmanti e forniscono un quadro desolante della attuale situazione idrogeologica nazionale: ben 7.423 comuni italiani (93,9% del totale) sono a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Complessivamente il 18,4% (55.609 km2) del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. Sono 2 milioni gli abitanti a rischio frane (2,2%) e 7 milioni quelli a rischio alluvioni (11,5%). Ben l’83% delle frane europee si trovano in Italia (fonte ANBI-ISPRA). Una situazione grave ed in continua evoluzione che, secondo i relatori intervenuti alla giornata, deve necessariamente portare ad un deciso cambio di rotta nella pianificazione del territorio. Occorre abbandonare la logica dei cd. “interventi mirati” per potenziare, invece, in una visione d’insieme, le forme di pianificazione territoriale su larga scala. Si rende auspicabile puntare ad un nuovo grande quadro di interventi di sistemazione dei bacini montani che, ponendo al centro la gestione sostenibile dei boschi e delle foreste, possano garantire la stabilità dei versanti nella fascia collinare e montana e, al contempo, contenere il rischio idraulico in quella basale. I boschi e le foreste, infatti, si comportano alla stregua di vere e proprie “spugne naturali”, capaci di drenare il deflusso delle acque meteoriche e di ridurre notevolmente il fenomeno del ruscellamento verso valle (che è colpevole dell’aumento delle portate dei fiumi in pianura). Certo, la naturale funzione drenante di boschi e foreste montani non può essere considerata, da sola, la soluzione al problema del dissesto idrogeologico, ma rappresenta comunque un valido strumento di aiuto, che necessita di essere coadiuvato da una corretta sistemazione e cura del territorio. Il bosco, inoltre, è capace di ridurre anche l’erosione del terreno. In Europa il 95% dei terreni boschivi non è soggetto ad erosione a differenza, ad esempio, di quelli dedicati alla coltivazione, che risultano molto più difficili da gestire.
In Italia la riforestazione ha visto un notevole incremento dal 1950 in poi: in circa 70 anni, siamo passati da 4 a 11 milioni di ettari coperti da boschi, che si estendono, soprattutto, nei territori montani e collinari, apportando un sensibile aumento della biodiversità. D’altra parte, nell’ultimo cinquantennio, si è registrato anche un progressivo e costante abbandono della montagna: i boschi non sono più stati curati con regolarità ed i versanti non sono più stati soggetti ad interventi di regimazione della rete scolante superficiale. In altre parole, è venuta a mancare la necessaria cura e gestione di vaste aree montane, che hanno perso la loro centralità nel quadro della pianificazione territoriale. In un simile contesto, gli eventi atmosferici degli ultimi anni “consigliano”, nuovamente, di portare la montagna al centro delle politiche ambientali e di gestione del territorio, anche per tutelare la sicurezza idraulica nelle zone vallive e di pianura.
Di seguito quanto emerso dai principali interventi che si sono succeduti nel corso della giornata.
Necessario un testo unico nazionale contro il dissesto idrogeologico
Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: “Propongo un testo unico contro gli effetti del cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico, a tutela dell’ambiente e del territorio, in particolare la montagna, che sia al di sopra di tutto. Tutti gli interlocutori e gli addetti ai lavori devono sedersi intorno a un tavolo per contribuire ad avere una nuova riforma del territorio e dell’ambiente. Il dissesto idrogeologico è anche una conseguenza di comportamenti errati dell’uomo quindi ripristinare i luoghi è sicuramente importante, ma dobbiamo lavorare prima sulla prevenzione, accettandone anche i sacrifici. Nel prossimo futuro le emergenze mondiali saranno la siccità e la mancanza di suolo”.
“L’importanza dell’attività di prevenzione messa in campo dai Carabinieri Forestali”, Generale di Divisione Nazario Palmieri, Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi: “La specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri concorre alla prevenzione del dissesto idrogeologico esercitando compiti d’istituto relativi alla polizia idraulica e forestale attraverso i controlli di polizia amministrativa e giudiziaria espletati quotidianamente dagli oltre 900 Nuclei Carabinieri Forestali dislocati su tutto il territorio nazionale. Campagne mirate annuali di controllo come le operazioni “Bosco Sicuro e Fiume sicuro” hanno lo scopo di vigilare sull’applicazione del vincolo idrogeologico, istituito dalla legge Serpieri, prevenire furti di inerti, escavazioni o rettifiche di alvei di torrenti e fiumi, impedire disboscamenti o scorrette pratiche di utilizzazioni forestali affinché non venga alterato il regime idrogeologico dei versanti e il turbamento al buon regime delle acque, aggravato anche da fenomeni di abusivismo edilizio in aree golenali”.
“I numeri su frane e alluvioni in Emilia-Romagna”
Ing. Paolo Ferrecchi, Direttore Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente della Regione Emilia-Romagna: “I dati riassuntivi sul rischio geologico regionale: oltre 80.000 frane recensite, circa 9.000 frane hanno almeno un edificio interessato, circa 7.000 fabbricati sono coinvolti in frane attive, ben 347 località sono classificate a rischio molto elevato e 122 sono gli abitati classificati da consolidare. Nel solo maggio 2023, durante l’alluvione, il numero totale di frane è stato di 65.020, dati allarmanti che fanno comprendere la necessita di tornare a ripensare il sistema di manutenzione della montagna”.
Italia prima in urbanizzazione e si spendono 3,7 miliardi per ripristinare i danni
Dott. Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI: “L’Italia è prima in Europa con il 7,13% di territorio urbanizzato, pari circa a 2 milioni di ettari. Il terreno costruito perde le sue capacità di drenare acqua, ma continuiamo a edificare 24 ettari al giorno per case, zone commerciali o industriali, strade senza una minima concezione territoriale. Si abbandonano così le aree interne e montane, lasciate senza imprese e servizi, che diventano fragili e portano a quel dissesto idrogeologico che tanto ci sta colpendo. Ricordiamo che degli 8,2 miliardi che l’UE stanzia annualmente per il dissesto idrogeologico, ben 3,7 vanno all’Italia, che li utilizza non per fare prevenzione ma solo per riparare i danni. Una visione miope che non capisce l’importanza della montagna, della collina e dell’innovazione necessaria in campo ambientale”.
L’alluvione in E.R. diventi un caso di studio nazionale. Non esiste rischio zero.
Dott.ssa Irene Priolo, Vice Presidente Regione Emilia-Romagna: “Abbiamo assoluto bisogno di momenti di riflessione come quello di oggi. L’evento che abbiamo avuto in E.R. diventerà un caso di studio per ingegneri idraulici e geologi italiani. Avevamo già censito quasi 80.000 frane, prima dell’alluvione, sappiamo della fragilità del nostro territorio, l’evento di maggio è uno spartiacque che consegnerà al sistema paese le chiavi di lettura del territorio nazionale. Non esiste il rischio zero e pensare il territorio in ottica di gestione del rischio residuo è il nuovo approccio. Propongo di tenere aperta questa sessione e aggiornarci a inizio 2024 per analizzare il report, che la Commissione di evento consegnerà, per nuovi lavori da fare insieme con la struttura commissariale e l’Accademia con le sue conoscenze. E’ tempo di ripensare il territorio.”
Necessario potenziare i sistemi di Early Warning
Carlo Cacciamanni, Direttore Agenzia Italia Meteo: “Le condizioni di pericolosità date dal clima che sta cambiando impattano sul rischio dato dalla vulnerabilità dei terreni. Siamo in condizione di pericolo crescente e i rischi idrogeologico e alluvionale sono sempre più probabili. In Italia dal 1980 la temperatura è in continuo aumento e sono necessari interventi strutturali che possano mitigare il rischio di inondazione, ma anche non strutturali, come l’ottimizzazione dei sistemi di Early Warning per allontanare preventivamente e in anticipo le popolazioni, a fronte di fenomeni idrometeo intensi che possano colpirle. E’ necessario attuare, meglio di quanto si stia facendo oggi, piani di emergenza a livello territoriale, coinvolgendo i cittadini, affinché divengano parte attiva del sistema di protezione civile.”
Alle ore 12 di oggi sono stati pubblicati sul dark web (una piattaforma non raggiungibile dai normali motori di ricerca) alcuni dati copiati in seguito all’attacco dello scorso 28 novembre e per i quali l’Azienda USL non ha pagato alcun riscatto.
Come già comunicato, si conferma che l’Azienda, secondo le verifiche effettuate, non ha registrato ad oggi perdite di dati, custoditi negli archivi aziendali, ma è stata pubblicata la copia di alcuni.
Nella consapevolezza che qualsiasi dato copiato e diffuso impropriamente rappresenta un illecito, si ritiene fondamentale precisare che, secondo la minaccia diffusa in rete dagli hacker, i dati copiati rappresentano lo 0,5% di quelli complessivamente archiviati nei sistemi aziendali. Di questi al momento solo una piccola parte è stata diffusa.
Dalle prime verifiche il tipo di dati copiati risulterebbe essere afferente a un’area che contiene principalmente documenti amministrativi e solo in parte sanitari.
Un gruppo di lavoro interno è operativo h24 e in costante coordinamento con il responsabile della Protezione dei dati personali, al fine di analizzare i file pubblicati e fornire agli interessati le comunicazioni previste dalla normativa vigente (articolo 34 del Regolamento UE 2016/679), che saranno rese disponibili alla luce degli ulteriori accertamenti ancora in corso al fine di limitare gli eventuali disagi conseguenti l’accaduto.
Si ricorda che Magistratura, Polizia Postale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Aziende sanitarie sono impegnate nelle indagini, ciascuna per le proprie competenze. Inoltre, con l’assistenza dei Servizi Legale e Privacy e di uno studio legale esterno specializzato, sono state intraprese le azioni legali atte a tutelare le vittime dell’attacco, l’Azienda stessa e tutti i soggetti eventualmente coinvolti.
Si ricorda che chiunque visualizzi, entri in possesso o scarichi i dati pubblicati senza consenso sul dark web o altrove – e li utilizzi per propri scopi o li diffonda on-line, sui social network o in altro modo – incorre in condotte illecite che possono, nei casi previsti dalla legge, costituire reato.
Molto nuvoloso al mattino con locali rovesci, più probabili sulla pianura centro-orientale. Dalla tarda mattina attenuazione dei fenomeni con ampi spazi di cielo sereno o poco nuvoloso su tutto il territorio. Foschie e nebbie in primissima mattinata in rapido sollevamento e poi di nuovo dopo il tramonto nelle aree di pianura centrale a ridosso del Po.
Temperature in generale diminuzione, minime comprese tra 4 e 6 gradi, massime intorno a 8/10 gradi. Venti deboli, prevalentemente dai quadranti occidentali, con rinforzi sul mare nella seconda parte della giornata. Mare poco mosso, tendente a divenire mosso al largo.
Un protocollo d’intesa volto ad una collaborazione tra il Comune di Sassuolo e la Rai per la realizzazione delle iniziative di monitoraggio del segnale televisivo: lo ha stabilito la Delibera n° 275 approvata ieri dalla Giunta del Comune di Sassuolo ed in corso di pubblicazione all’Albo Pretorio.
“Sin dai primi giorni che hanno seguito lo switch off – sottolinea il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – ci siamo fatti portavoce dei problemi che buona parte della città ha riscontrato nel passaggio al Dvb-T2, con il segnale della tv di stato assente o di pessima ricezione. Un problema serio, anche perché la tv di stato è pagata, direttamente nella bolletta della luce, con il canone ma nessuno dei vertici Rai, nonostante le tantissime lettere inviate, ha mai preso in seria considerazione il problema. La prima comunicazione del disagio, a mia firma con lettera protocollata, è stata inviata addirittura il 5 aprile 2022: a quella e alle tante lettere inviate in seguito, o non abbiamo ricevuto risposta o, quando la risposta arrivava, era elusiva e sostanzialmente affermava che tutto andava bene; nonostante non fosse assolutamente vero. Finalmente – conclude il Sindaco – dopo tanta insistenza qualcuno in Rai ha preso a cuore il problema con l’intenzione di risolverlo”.
“Nonostante apparecchi di ultima generazione o l’acquisto di decoder in grado di decriptare il segnale Dvb-T2 – si legge nella delibera – molte famiglie hanno serie difficoltà nel vedere tutti i canali Rai. Il disagio lamentato dalla cittadinanza di Sassuolo è relativo alla qualità, sia audio che video, che senza alcun preavviso viene a mancare in determinati momenti della giornata. Effettuata nuovamente la risintonizzazione, poi, i canali addirittura spariscono dall’elenco. Ad un nuovo tentativo di risintonizzazione, magari dopo qualche ora d’attesa, i canali Rai ricompaiono per poi tornare a dare problemi nelle ore o nei giorni seguenti.
Considerato che:
RAI ha individuato, tra l’altro, Sassuolo quale territorio nel quale effettuare il monitoraggio del segnale radiotelevisivo; l’Amministrazione comunale, alla fine del mese di ottobre, è stata contattata da RAI, Coordinamento e Supporto di Area CTO – Infrastrutture Tecnologiche, per l’attivazione di una attività di natura sperimentale che consiste nella misurazione e valutazione del segnale radiotelevisivo su alcune località individuate del territorio italiano; ritenuto opportuno, a seguito di incontro: aderire all’attività proposta in modo da porre rimedio al disagio provato da tanti cittadini; procedere alla stipula di un protocollo di intesa in cui entrambe le parti intendono cooperare ad una sperimentazione che si concretizza in attività di monitoring del segnale radio televisivo in corrispondenza con il passaggio al DVB-T2 con misurazioni e valutazioni, “pre” e “post” attivazione DVB-T2, su località e/o punti individuati d’intesa nell’ambito del territorio del Comune stesso; considerato che la collaborazione risulta gratuita e a titolo non oneroso”.
Si è svolto presso lo Sporting Club Sassuolo, per il ponte dell’Immacolata, il Master conclusivo del circuito FIT Lab 3.11 organizzato dalla Federazione Italiana Tennis e Padel che ha visto impegnati gli 8 giocatori della categoria open maschile e i 3 quad di tennis in carrozzina, qualificati dalle varie tappe regionali sparse per tutta Italia. E’ prestigioso per lo Sporting Club Sassuolo e per la Città di Sassuolo far parte di questo circuito, che ha ottenuto il Patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Rotary Club.
Il sodalizio sassolese ha ottenuto questo traguardo grazie alla qualità delle sue strutture, che sono considerate fra le migliori d’Italia, e grazie agli anni di esperienze positive nell’organizzazione di grandi appuntamenti tennistici.
I protagonisti di questo Master sono stati: Mario Cabras, dalla Sardegna testa di serie numero 1 del seeding, il portacolori proprio del nostro territorio, Bruno Carlucci, di Albinea, dalla Lombardia Paolo Cancelli e Dario Benazzi, Salvatore Vasta dalla Sicilia, poi il toscano Pasquale Greco, Luca Paiardi dal Piemonte e il veneto Manuel Zorzetto. Per l’altra categoria erano presenti Alfredo Di Cosmo, Vincenzo Troilo e Massimo Girardello: i tre atleti si sono sfidati anch’essi in un girone all’italiana nella sola giornata di venerdì 8 dicembre per eleggere il campione 2023.
Già giovedì 7 dicembre nel primo pomeriggio, gli undici tennisti si sono allenati presso il circolo di Via Vandelli che per questa manifestazione ha messo a disposizione i campi sintetici in Bolltex. Sempre nel pomeriggio di giovedì il Giudice Arbitro del torneo, il Signor Andrea Rinaldi, insieme ai Responsabili Tecnici della FITP Giancarlo Bonasia e Gianluca Vignali, ha compilato i due gironi da quattro giocatori ciascuno, tenendo presente le teste di serie. Da venerdì 8 dicembre al via le partite: il girone quad ha visto primeggiare il milanese Alfredo Di Cosmo che ha vinto in due set entrambi i match, conquistando così il titolo 2023 di categoria; secondo posto per Vincenzo Troilo e terzo classificato Massimo Girardello.
Nella categoria open, dopo la prima fase e le semifinali incrociate, si è giunti al gran finale domenica 10 dicembre sul campo centrale dello Sporting Club Sassuolo e le ultime avvincenti partite hanno decretato la classifica finale: 1° classificato Luca Paiardi; 2° classificato Bruno Carlucci; 3° classificato Salvatore Vasta; 4° classificato Pasquale Greco; 5° classificato Dario Benazzi; 6° classificato Paolo Cancelli; 7° classificato Manuel Zorzetto; 8° classificato Mario Cabras (per ritiro).
Luca Paiardi e Alfredo Di Cosmo hanno conquistato così il titolo 2023 di FIT Lab 3.11, ma soprattutto proprio l’azienda ha messo in palio per i vincitori un assegno di 2.500 euro per una nuova carrozzina da tennis che sarà sicuramente utile al giocatore per i prossimi tornei nazionali ed internazionali.
Si è svolta ieri sera, come ogni anno, la cena sociale dei Vos, i Volontari della Sicurezza che rappresentano un punto di riferimento per il Distretto ceramico e per l’Unione Tresinaro Secchia.
Alla presenza dei Sindaci e degli assessori di Sassuolo, Casalgrande e Castellarano il Presidente Paolo Gottardi e il coordinatore Anselmo Torelli, hanno fatto il punto sull’attività, relativa al solo 2023, dei 47 volontari dell’associazione.
Al 10 dicembre ammontano a 377 i servizi effettuati dal Vos per il territorio: 217 a Sassuolo, 95 a Casalgrande, 40 a Scandiano, 1 a Rubiera, Prignano sulla Secchia, Formigine e Conselice, 21 a Castellarano. Nei 24 viaggi in Romagna, in aiuto alle popolazioni colpite dall’alluvione, a cui vanno aggiunti due viaggi in Toscana, i Vos hanno consegnato aiuti e materiale, tutto donato da aziende e privati del territorio, per un ammontare complessivo che supera i 60.000 €.
Sono state ricevute in Municipio, ieri pomeriggio dalla Giunta al completo, le giovanissime atlete di Armonia Art Academy, accompagnate da allenatrici e staff, che hanno da poco fatto incetta di medaglie all’ U.N.A. Pole & Aerial World Cup, svoltosi i primi del mese al Pala Dozza di Bologna.
La Giunta ha consegnato alle ragazze una pergamena, in segno di ringraziamento, con su scritto “Ad Armonia Art Academy, che con grazia e passione elevano il nome della nostra città sul tetto d’Europa”.
L’Associazione sportiva dilettantistica Armonia nasce nel marzo 2009 come società di ginnastica artistica e danza e, nella stagione 2016-2017, inizia con i primi corsi di tessuto e amaca aerea nella sede delle S. Agostino in via Milano 77 seguiti, nel 2018, con i primi corsi di cerchio.
Negli ultimi due anni due nuove sedi, sempre a Sassuolo, per dare la possibilità a sempre più persone di avvicinarsi a questa meravigliosa disciplina. Ad oggi armonia conta oltre 200 atlete che spaziano dai 7 ai 55 anni, suddivise, per età e prestazioni, in gruppi a numero chiuso per poter seguire bene ognuna di loro e garantire maggiore sicurezza.
Oltre alla Presidente, Annalisa Ghiddi, lo staff si arricchisce delle allenatrici Silvia Fontana, Erika Esposito, Alice Ghiddi e Giorgia Cavazzoni.
Oggi è fondamentale sapere come usare in modo consapevole l’energia. Un concorso lanciato, in questi giorni, dalla Regione permette a giovani studenti di apprendere e sperimentare, giocando e vincendo anche dei premi, proprio come utilizzare al meglio questa risorsa.
“Usa l’Energia Giusta” è il titolo della campagna di sensibilizzazione sui temi energetici, aperta fino al 28 febbraio 2024, rivolta ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna per spingerli a diventare protagonisti del cambiamento.
Progettata e realizzata in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile dell’Enea, l’iniziativa ha coinvolto alcune scuole della regione nel percorso partecipato per la progettazione e definizione dei materiali oggi messi a disposizione nel concorso.
“La campagna si colloca nelle operazioni di comunicazione sociale dirette a raggiungere gli obiettivi di transizione energetica previsti dal Patto per il lavoro e per il clima e dal Piano triennale di attuazione del piano energetico regionale 2030- affermano gli assessori regionali Vincenzo Colla (Formazione e green economy) e Paola Salomoni (Scuola e Università)-. Il concorso, che si rivolge ai singoli studenti anziché a classi intere, vede la scuola diventare il canale principale per diffondere il messaggio sulla sostenibilità energetica, in modo che ciascun giovane possa sviluppare una maggiore consapevolezza sulle sue implicazioni nella vita di tutti i giorni.
“Vogliamo consegnare questo progetto- aggiungono Colla e Salomoni- alle ragazze ai ragazzi di oggi affinché siano loro i veri protagonisti di una chiara risposta al cambiamento climatico. Sapendo anche che discutere di energia vuol dire creare in prospettiva, attraverso l’apprendimento, una trasformazione sociale e un mutamento nei comportamenti che potrà sicuramente migliorare quanto fatto fino a oggi”.
Il concorso
La campagna ‘Usa l’energia Giusta’ è ospitata su Comunichiamoenergia.it che è una piattaforma realizzata dalla Regione in collaborazione con l’Enea, concepita per mettere a disposizione dei cittadini e delle organizzazioni, sia pubbliche che private, strumenti creativi e innovativi per la realizzazione di campagne di comunicazione. Questi strumenti sono progettati con l’obiettivo di assistere le organizzazioni nella diffusione di informazioni e la sensibilizzazione tra dipendenti, clienti, utenti e associati in merito alle tematiche legate alla transizione energetica.
L’intera campagna ‘Usa l’energia Giusta’ è composta da brevi video, quiz a tempo e sfide e permetterà ai partecipanti di accumulare eco-punti. Sulla base dei punteggi ottenuti verrà formulata la classifica generale e i vincitori saranno i partecipanti che si sono classificati nelle prime 10 posizioni.
Nel regolamento pubblicato sulla pagina del sito www.comunichiamoenergia.it, si possono trovare tutti i dettagli su come partecipare. Il progetto è facilmente accessibile online: cliccare qui per iniziare a giocare.
Il materiale informativo messo a disposizione nella piattaforma promuove la consapevolezza sull’uso razionale dell’energia a partire dal proprio corpo (sport, creatività, eccetera), che rappresenta per il target individuato uno degli aspetti più importanti. Da lì, espande la riflessione verso l’ambiente circostante comprendendo la biosfera, il clima, la storia, il futuro e la comunicazione, sempre attraverso la lente dell’energia come parte integrante della vita quotidiana.
Si svolgerà lunedì prossimo, 18 dicembre a partire dalle ore 20, l’ultima seduta dell’anno del Consiglio Comunale di Sassuolo, convocata in modalità mistanella Sala delle Adunanze Consiliari in via Pretorio 18 dal Presidente Luca Caselli.
Saranno nove i punti in discussione all’ordine del giorno.
Si inizierà con l’approvazione dello schema di convenzione per l’assegnazione e la gestione di alloggi in housing sociale siti in via Respighi 46, per poi proseguire con la ratifica deliberazione n.249 adottata dalla Giunta comunale in via d’urgenza nella seduta del 22/11/2023.
Al terzo punto del Consiglio comunale sarà in discussione l’atto d’indirizzo “Patti paraconcordatari con gli istituti di credito di Sgp collegato al concordato in continuità – modifica delle disposizioni relative all’istituto di credito Bnl – modifica al piano di apporti di capitale” per poi proseguire con l’approvazione di “Società partecipate del Comune di Sassuolo – razionalizzazione periodica anno 2023 ex art. 20 d.lgs. 19/08/2016 n. 175 – relazione sull’attuazione 2022 – approvazione – verifica periodica sulla situazione gestionale dei servizi pubblici locali art. 30 dlgs”.
Al quinto punto del Consiglio Comunale la conferma dell’aliquota per l’anno 2024 dell’addizionale comunale all’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), per poi proseguire con la conferma, per il 2024, dell’aliquota Imu (imposta municipale propria) e l’ approvazione delle tariffe per l’anno 2024 del tributo comunale sui rifiuti (Tari).
Negli ultimi due punti del Consiglio Comunale saranno in approvazione la nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione 2024/2026 e il bilancio di previsione 2024/2026.
Accompagnare chi si prende cura di un anziano, di una persona malata o con invalidità nei rapporti con la rete dei servizi socio-sanitari, grazie alla disponibilità di professionisti del settore che conoscono anche dall’interno le dinamiche assistenziali pubbliche e private.
È questo l’obiettivo di ‘Curacari’, neonata associazione che sta operando in tutto il Distretto Ceramico dopo aver iniziato la propria attività a Maranello, partendo dalla formazione di medici, infermieri ed operatori del settore che hanno aderito al progetto come volontari.
Inoltre, l’associazione fa già parte degli enti del terzo settore coinvolti nel Tavolo distrettuale dedicato alla progettazione di servizi a favore dei caregiver di persone non autosufficienti, coordinato dai Servizi sociali e socio-sanitari dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e dell’Azienda Usl.
“Questi incontri – spiega Elizabeth Cueva, ideatrice e presidente di ‘Curacari’ – hanno l’obiettivo di preparare al meglio i soci volontari, che sono già tutti professionisti della sanità, per l’accoglienza, l’ascolto e l’accompagnamento dei caregiver residenti nel distretto, ai quali sarà rivolto il nostro sostegno affinché possano prendere contatto in modo efficace con i servizi socio-sanitari. È una formazione che punta a sviluppare le potenzialità dei nostri volontari sia sulle loro capacità relazionali, nei confronti dei pazienti non autosufficienti e dei loro cari, sia su sulla loro abilità organizzativa, legata alla conoscenza delle rete territoriale. Il tutto potenziato dall’esperienza in materia che i nostri soci possono vantare grazie al loro mestiere di tutti i giorni”.
La formazione ha preso il via nei giorni scorsi negli spazi concessi dall’Avap di Maranello presso la propria sede di Via San Luca. E tra i temi approfonditi durante gli incontri compaiono i meccanismi che regolano il funzionamento delle Case di residenza per anziani (CRA), dei servizi sociali, dei centri diurni, dell’assistenza domiciliare, dei patronati e dei reparti ospedalieri e di tutte le associazioni del settore. In questo modo i volontari saranno dunque aggiornati anche sulla ‘mappa dei contatti’ utili ai caregiver per cercare la soluzione più adeguata ad un determinato problema.
Inoltre, i volontari di ‘Curacari’ (l’associazione si può contattare telefonicamente al 353-4618282) affiancheranno i servizi sociali e socio-sanitari nel ‘guidare’ verso diverse pratiche chi, sul territorio dell’Unione, si prende cura di una persona fragile: dalla preparazione di documenti necessari per una prestazione alla richiesta di pannoloni, ausili o trasporti, dall’acquisto di farmaci con esenzione del ticket alla domanda di invalidità civile, dall’avvio di una richiesta di indennità di accompagnamento alla fruizione della legge104/92.
“La nascita di un’associazione come ‘Curacari’ è un’ottima notizia per tutta la collettività – sottolinea Luigi Zironi, Sindaco di Maranello -. A volte per un caregiver, che ha spesso delle limitazioni nei tempi e negli spostamenti o che può sentirsi spaesato di fronte a situazioni nuove, è utile avere il supporto di qualcuno che lo indirizzi verso il servizio idoneo. Credo dunque che per tante famiglie l’aiuto di questi volontari possa avere effetti molto concreti, perché con le loro competenze professionali e la loro capacità di ascoltare potranno accompagnare chi è in difficoltà verso l’iter adeguato alle loro esigenze”.
L’attenzione dei volontari, che raggiungeranno i cittadini richiedenti anche a domicilio, sarà inoltre rivolta alle condizioni psico-fisiche degli stessi caregiver, dando loro consigli pratici sulla gestione delle proprie difficoltà – in termini di sonno, appetito, stress, ansia e umore altalenante – legate alle problematiche di un accudimento costante della persona non autosufficiente. La stessa ‘Curacari’ sta anche sviluppando ulteriori progetti rivolti a cittadini con altro genere di fragilità: ad esempio migranti, profughi e rifugiati già inseriti nella rete dei servizi territoriali, ma non ancora integrati nella comunità che li ha accolti da un punto lavorativo, culturale e sociale.
Babbo Natale, per una volta nella vita, ha bisogno di un po’ di relax. Per questo decide di mettere un annuncio per contattare un apprendista da istruire a dovere. Purtroppo però, fra tutti, si presenta a casa sua un giovane volenteroso ma pasticcione che farà di tutto per dimostrare il suo valore, mettendosi in seri guai. Toccherà al saggio aiutarlo a sistemare le cose.
Uno spettacolo carico di divertimento e di atmosfera natalizia, dove il pubblico partecipa con allegria. Appuntamento sabato 16 dicembre alle 17:00. Ingresso unico 8 euro.
PER INFORMAZIONI & PRENOTAZIONI (anche via WhatsApp): 366.320.6544
Poco prima delle ore 8:30, sull’autostrada A13 Bologna-Padova, nel tratto compreso tra Altedo e Bologna Arcoveggio in direzione Bologna, si registrano 8 km di coda a causa di un mezzo pesante fermo in avaria, all’altezza del km 3, dove il traffico transita temporaneamente su una sola corsia in direzione Bologna.
Agli utenti in viaggio verso Bologna si consiglia di uscire ad Altedo, percorrere la viabilità ordinaria per rientrare in A13 a Bologna Arcoveggio.
Rispetto alla notizia rilevata in rete di una comunicazione da parte di un gruppo hacker in seguito all’attacco subito dai sistemi informatici delle tre aziende sanitarie modenesi, si precisa quanto segue.
L’Azienda USL, che ha informato immediatamente la Polizia postale, ribadisce che tutti i sistemi di backup e continuità informatici hanno funzionato e che dai controlli effettuati non risulta, ad oggi, perdita o compromissione dei dati nei sistemi aziendali.
Dalle verifiche, la comunicazione degli hacker appare come riferibile a un profilo dell’Azienda USL: tale modalità si configura come una vera e propria azione criminale ed è analoga a quella occorsa in recenti attacchi ad altre aziende sanitarie – Verona e Abruzzo -; come accaduto in quei contesti, non si prenderà in considerazione alcuna richiesta da parte di gruppi criminali.
Le Aziende sanitarie sono costantemente in contatto e a completa disposizione degli inquirenti mantenendo il riserbo necessario a non compromettere le indagini.
Nel frattempo, prosegue incessante il lavoro dei tecnici informatici per ripristinare la completa funzionalità dei servizi per i cittadini. I sistemi risultano ad oggi in maggior parte riattivati, anche grazie ai sistemi di sicurezza e di continuità attivi proprio per prevenire danni.