Si conclude a Maranello il Ferrari F50 Legacy Tour, evento organizzato dalla casa del Cavallino Rampante per festeggiare il trentesimo anniversario della vettura costruita in serie limitata di soli 349 esemplari tra il 1995 ed il 1997 per celebrare il 50º anniversario di fondazione della casa automobilistica. L’evento si svolge tra la Toscana e l’Emilia-Romagna: a Maranello è previsto l’arrivo delle “rosse” venerdì 9 maggio alle ore 16.45 circa in Piazza Libertà. Il convoglio sarà costituito da 23 Ferrari F50, che dopo una sosta in piazza, dove potranno essere ammirate da tutti, si dirigeranno negli stabilimenti dell’azienda.
A 30 anni dalla presentazione della F50, avvenuta il 9 marzo 1995 al Salone dell’automobile di Ginevra, la Casa di Maranello ha organizzato l’F50 Legacy Tour 2025, evento esclusivo che celebra il trentennale di una vera leggenda. Fino al 10 maggio 2025 i possessori della celebre supercar spinta dal V12 del Cavallino Rampante vivranno un’esperienza di guida unica tra arte, cultura, strade tortuose e panorami mozzafiato. Quella dedicata alla F50 è la terza edizione del Legacy Tour, dopo la prima esperienza a tema F40 svoltasi nel 2023 seguita nel 2024 da quella dedicata alla GTO, prima supercar della Casa di Maranello.
Il Legacy Tour 2025 è scattato da Saturnia per attraversare poi la Maremma, le colline senesi e l’Appenino tosco-emiliano. Le F50 saranno infine accolte nello stabilimento Ferrari di Maranello, esposte al suo interno e, in seguito, una parata sul Circuito di Fiorano chiuderà l’evento. La F50, presentata al Salone di Ginevra del 1995 per celebrare con due anni di anticipo il cinquantenario della Casa di Maranello, incarna l’anima della Ferrari più estrema degli anni Novanta. Fu la prima supercar del Cavallino Rampante a montare un motore V12 aspirato, mutuato direttamente dalla Formula 1, montato in posizione centrale-longitudinale direttamente sul telaio monoscocca in carbonio. La vettura rappresenta l’apice dello scambio di tecnologia con la massima serie delle competizioni per l’epoca. Il propulsore è dotato di cinque valvole per cilindro e funzioni portanti; la vettura fa largo impiego dell’aerodinamica ed è dotata di sospensioni con ammortizzatori di tipo push-rod montati orizzontalmente. La F50 è inoltre dotata di un tettuccio asportabile in stile ‘Targa’ che avvicina l’esperienza di guida a quella delle vetture da corsa, peculiarità messa in risalto anche dall’assenza dell’ABS e della servoassistenza. Ne furono prodotti 349 esemplari, solo “uno in meno della richiesta di mercato prevista”.
Formigine accende i riflettori sul mondo dei più giovani con due appuntamenti aperti alla cittadinanza, pensati per offrire strumenti concreti a genitori, insegnanti ed educatori, ma anche per costruire un dialogo più consapevole tra le generazioni.
Si parte domani, giovedì 8 maggio alle 20, presso l’Auditorium Spira mirabilis, con l’incontro “Il mondo in tasca. Prevenzione e contrasto al cyberbullismo”, organizzato dal Comitato “Aspettando lo smartphone – Formigine” con il patrocinio del Circolo Didattico Formigine 1 e del Comune di Formigine. Un’occasione di confronto su un tema attuale e delicato, rivolto in particolare a genitori e docenti. Interverranno la pedagogista e docente Chiara Taccini, l’avvocato penalista Claudia Natali e l’esperto in sicurezza informatica Alessandro Debbia. A moderare l’incontro sarà Valentina Ruberto, membro del comitato organizzatore. La partecipazione è gratuita, ma è consigliata l’iscrizione tramite il form online https://bit.ly/Mondointasca. L’evento fa parte del progetto “Aspettando lo smartphone”, nato a Milano e promosso a Formigine da un gruppo di genitori degli Istituti Ferrari e Carducci. Il progetto punta a promuovere un uso più consapevole e responsabile delle tecnologie tra i ragazzi, attraverso percorsi educativi che coinvolgono famiglie, scuole e istituzioni.
Domenica 11 maggio alle 15, sempre allo Spira mirabilis, sarà invece la volta di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, con la conferenza “Allenare la vita. Come e perché ripristinare l’autorevolezza educativa ed affettiva dell’adulto”. Un’occasione per riflettere sul ruolo degli adulti nel sostegno alla crescita dei ragazzi, tra nuove sfide educative e bisogni affettivi. A condurre l’incontro sarà Silvia Bertoncelli, coordinatrice GET distrettuale. L’appuntamento è organizzato dalla Cooperativa Sociale Don Bosco&Co, nell’ambito delle celebrazioni per i 20 anni dalla fondazione. Anche in questo caso, l’ingresso è gratuito.
Con queste iniziative, Formigine conferma il proprio impegno nel promuovere percorsi di formazione e sensibilizzazione dedicati ai più giovani, investendo sulla sensibilizzazione, sulla prevenzione e sul rafforzamento dei legami educativi tra adulti e ragazzi, perché crescere bene è un’impresa collettiva.
Nessuna variazione delle aliquote fiscali, indebitamento in costante calo, un ulteriore slancio agli investimenti e servizi al cittadino consolidati.
Sono questi i principali elementi che caratterizzano il Rendiconto di Gestione 2024 del Comune di Maranello, approvato dal Consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta.
Inoltre, dall’analisi dei dati di bilancio emerge un aumento delle entrate extra-tributarie e dei finanziamenti intercettati da altri enti, che hanno consentito una copertura del 63% sulle spese per i servizi, nonostante l’incremento dei costi.
Sul fronte degli investimenti, invece, nel triennio 2022-2024 gli interventi hanno sfiorato i 17 milioni di euro, anche grazie ai contributi esterni che sono stati intercettati tramite bandi regionali, nazionali ed europei. Inoltre, l’indebitamento rispetto al 2010 è calato del 76%.
“La gestione 2024 si è chiusa con un Risultato di Amministrazione positivo – commenta Davide Nostrini, assessore comunale al bilancio – grazie a un’attenta politica di bilancio che si è protratta negli anni e che garantisce oggi sia gli equilibri della parte corrente sia un buon livello di servizi. Ciò nonostante i costi dei servizi stessi e la spesa dovuta ai rinnovi contrattuali siano aumentati per la pubblica amministrazione”.
Riguardo alle aliquote, più nel dettaglio, addizionale Irpef, Imu ed Imposta di soggiorno – ‘congelate’ dal 2015, la prima, e le altre due dal 2012 – sono rimaste invariate. Così come l’aliquota Tari, immutata da dieci anni, la cui approvazione comprende la conferma degli sconti progressivi fino al 90% in base all’ISEE, della riduzione del 20% sulla quota variabile per chi effettua il compostaggio domestico e delle agevolazioni applicate in base ai rifiuti solidi urbani conferiti presso la stazione ecologica.
Confermate, inoltre, anche le scontistiche Tari rivolte ai gestori di locali destinati alla somministrazione di alimenti che effettuano la raccolta differenziata della ‘frazione umida’, agli enti del terzo settore senza scopo di lucro.
“Dopo essere riusciti a garantire che l’aliquota Tari per la copertura del servizio rifiuti non variasse – aggiunge l’assessore Nostrini – stiamo ora affrontando insieme ad Anci la questione dei 6 euro ‘extra’ che in tutti i Comuni italiani cittadini ed imprese dovranno pagare per effetto di un recente decreto del Governo centrale, che riteniamo sia penalizzante anche per i maranellesi. È un ‘balzello’ esterno al Piano Economico Finanziario, quindi le normative ci impediscono di agire con soldi pubblici per neutralizzarlo”.
Continuano a crescere i numeri delle industrie culturali e creative (ICC) dell’Emilia-Romagna, un comparto che sta assumendo un ruolo sempre più strategico nel panorama economico regionale, con un incremento costante del consumo culturale e del suo fatturato. Dalla fine della pandemia, infatti, si assiste a una lenta, ma continua ripresa, in linea con l’evoluzione dell’economia regionale. Secondo l’ultimo Report dell’Osservatorio sulla Cultura e la Creatività dell’Emilia-Romagna, la crescita prevista nel 2025 è dello 0,6%, che conferma il +1,9% del 2024.
L’Osservatorio, nato nel 2021 dalla collaborazione tra il Settore Attività Culturali, Economia della Cultura, Giovani, il Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna, ATER Fondazione e ART-ER, fornisce ogni anno una fotografia dettagliata di un comparto fondamentale per l’economia e la ricchezza della regione.
Le stime indicano che entro il 2025 il numero di lavoratori nelle ICC raggiungerà le 103mila unità, con un incremento del +2,1% nel 2024 e dello +0,2% nel 2025. Anche i consumi culturali sono in lieve ripresa, sebbene ancora sotto i livelli pre-pandemici: si prevede un aumento dello +0,1% nel 2024 e del +1,6% nel 2025, con un indice ancora al di sotto del 2019 (90,6 contro 102,1 del totale economia). Tra i settori trainanti, la progettazione architettonica e ingegneristica continuerà a mostrare performance superiori rispetto al periodo pre-Covid, mentre comparti come pubblicità e stampa restano in difficoltà, con risultati inferiori alle aspettative.
“Il report- sottolinea il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- è un invito alla riflessione e all’azione, affinché possiamo continuare a supportare e a far prosperare un comparto capace di consolidare relazioni e favorire aperture multiculturali, e dunque così prezioso per la nostra identità e per il nostro futuro. Dobbiamo ambire- prosegue Colla- a un modello di sviluppo che metta al centro le persone e la loro capacità di esprimersi attraverso la cultura. Guardando avanti, l’Emilia-Romagna vuol essere un territorio sempre più all’avanguardia, dove la forza del tessuto produttivo si sposa con la sostenibilità ambientale, l’innovazione sociale e la vivacità dell’ecosistema culturale e creativo”, conclude il vicepresidente.
“Cultura e creatività non sono solo economia- aggiunge l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni-, ma strumenti di coesione, inclusione e cittadinanza attiva. Investire in questo settore significa, dunque, investire nel nostro futuro. Ma al di là dei numeri, ciò che emerge con forza da questo rapporto- spiega ancora Allegni- è il ruolo cruciale della cultura e della creatività come fattori di sviluppo sociale e di coesione territoriale. La cultura non è solo intrattenimento o svago, ma è un elemento costitutivo della nostra identità, un linguaggio universale che favorisce il dialogo e lo scambio, un potente strumento di inclusione e di partecipazione. Penso al ruolo delle biblioteche, che in molti comuni, soprattutto in quelli più piccoli, rappresentano un presidio fondamentale o a quello dei musei, che custodiscono la nostra memoria e il nostro patrimonio artistico e culturale”, conclude l’assessora.
I dati del 2023
Il 2023 ha rappresentato una solida ripresa del settore delle Industrie Culturali e Creative (ICC) rispetto al periodo pre-pandemico, consolidando il proprio ruolo centrale nella struttura economica e sociale del territorio regionale. Secondo i dati consolidati, nel 2023 le ICC contavano oltre 102mila addetti, pari al 5,7% del totale degli occupati in Emilia-Romagna, e 40.900 unità locali. Il numero di addetti è cresciuto del +12% tra il 2019 e il 2023, superando la crescita complessiva del sistema produttivo regionale, che nello stesso periodo è aumentato del +7,2%.
Il comparto più ampio nel 2023 è rappresentato dai Servizi Creativi, che includono informatica e programmazione, progettazione architettonica e ingegneristica, pubblicità, con 59.800 addetti, ovvero il 58,4% del totale delle ICC. A seguire, i settori delle attività culturali, artistiche e di intrattenimento (il 17,4%), i Media e industrie culturali (il 15,1%), la Distribuzione di prodotti culturali (il 3,6%) e l’Artigianato artistico (il 5,5%).
Sul piano economico, il valore aggiunto generato dalle ICC nel 2023 si attestava a circa 5,68 miliardi di euro, rappresentando il 3,8% dell’economia regionale. Tuttavia, si registra un leggero calo rispetto al 2022, pari a -1,2%, in controtendenza rispetto alla crescita complessiva dell’economia regionale, che nel medesimo periodo è aumentata dello +0,8%. Questo rallentamento è attribuibile alle diverse velocità di recupero dei vari settori: mentre architettura e ingegneria hanno superato i livelli pre-pandemici, altri comparti come l’editoria (-9,1%), il cinema e audiovisivo (-4,4%) e la pubblicità (-18,4%) continuano a faticare a riallinearsi.
Per quanto riguarda il consumo culturale delle famiglie, nel 2023 si stima un valore di circa 3 miliardi di euro, pari al 3,3% dei consumi totali regionali. La spesa si è concentrata principalmente su servizi culturali e artistici (1,589 miliardi), editoria (878 milioni) e audiovisivo (368 milioni). Tuttavia, si registra una contrazione reale dei consumi dello -0,1% rispetto al 2022, causata dall’effetto dell’inflazione e dall’esaurimento dell’effetto rimbalzo post-pandemia.
A Maranello prosegue “Lib(e)ri di scrivere – Storie e narrazioni in biblioteca”, ciclo di incontri di presentazioni di libri. Sabato 10 maggio alle ore 17 alla Biblioteca Mabic è in programma l’incontro con Mariangela Campobasso che presenterà il suo libro “Fiamme d‘anima” (Bonomo Editore). Già autrice della raccolta di poesie “L’alba nella notte”, Mariangela Campobasso nasce a Napoli, dove si laurea in lettere, mentre sarà la città di Parma ad essere scelta come sede del percorso di specializzazione.
Sarà proprio l’Emilia, terra d’adozione, che vedrà gli esordi del suo percorso lavorativo da docente di italiano e storia che, a tutt’oggi, svolge presso l’IlS Ferrari di Maranello. La passione per la scrittura, ed in particolar modo per la poesia, caratterizza la sua produzione degli ultimi anni. “Fiamme d’anima” è un testo ricco e colmo di emozioni forti e coinvolgenti, che trasportano il lettore nella dimensione ‘altra’, quella dell’anima appunto, per poterne esplorare ogni aspetto, con tutta la carica emozionale che riesce a caratterizzarla.
Si svolgerà sabato 17 e domenica 18 maggio la prima edizione di “Buongiorno Ceramica!”: il ricco programma di eventi organizzato dal Comune di Sassuolo, in collaborazione con Comune di Fiorano Modenese, Confindustria Ceramica, Ceramiche Marca Corona e Marazzi Group, che si inserisce all’interno dell’evento nazionale di AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica alla scoperta della ceramica artistica e artigianale italiana.
“Un evento di portata nazionale – sottolinea l’Assessore Federico Ferrari – che per la prima volta vede la nostra città tra i protagonisti. Il 17 e 18 maggio prossimi <Buongiorno Ceramica!> darà vita ad iniziative, appuntamenti, convegni, talk, in tutte e 58 le città italiane di affermata tradizione ceramica che fanno parte dell’Associazione Italiana Città della Ceramica di cui Sassuolo fa parte a pieno titolo da quest’anno. Si tratta di un modo per avvicinare sempre di più la comunità all’industria ceramica offrendo per la prima volta a tutti la possibilità di visitare showroom e luoghi solitamente frequentati esclusivamente da addetti ai lavori Voglio ringraziare tutti i partner pubblici, privati e del terzo settore che hanno aderito con entusiasmo a questo battesimo della nostra città in un circuito che, sono certo, saprà portare interesse e benefici a tutto il distretto ceramico. Il weekend di Buongiorno Ceramica è uno dei tanti appuntamenti che continueremo a organizzare per valorizzare il nostro territorio”.
Il programma della due giorni.
Sabato 17 maggio
ore 11: visita guidata alla Palazzina delle Casiglie e al Centro di Documentazione dell’Industria Italiana delle Piastrelle di Ceramica
dalle 15 alle 19: apertura al pubblico degli showroom Marazzi Group e Marca Corona
ore 15,30: Welcome to Marazzi for kids: laboratorio sulla ceramica per famiglie con bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni (Massimo 20 bambini) e merenda a seguire
ore 17,30: visita guidata alla Galleria Marca Corona: Museo d’arte dedicato alla ceramica e a seguire light aperitif.
Domenica 18 maggio
ore 11: visita guidata alle esposizioni Pianelle di Via presso il Municipio di Sassuolo e alla collezione Tra Corte e Fabbrica presso il Palazzo Ducale di Sassuolo.
Possibilità di prosecuzione individuale della visita all’interno di Palazzo Ducale previo acquisto del biglietto di ingresso.
dalle 15 alle 19: visita libera al Museo della Ceramica di Fiorano e mostra “Le piastrelle da piccole. 1889-1939 I primi cinquant’anni del distretto” al Castello di Spezzano, ingresso gratuito.
L’attesa è finita: venerdì 9 maggio alle 20.30, il Mapei Stadium si vestirà a festa per celebrare il ritorno del Sassuolo in Serie A. In occasione della 38ª giornata del campionato di Serie B, i neroverdi affronteranno il Catanzaro in casa, ma soprattutto alzeranno al cielo la coppa per la vittoria del torneo cadetto, davanti al proprio pubblico.
Un traguardo meritato, ma che, ironia del destino, è stato conquistato lontano dal campo. La matematica promozione era arrivata lo scorso 13 aprile grazie al pareggio dello Spezia a Mantova, il giorno dopo il derby vinto contro il Modena. Domenica scorsa, invece, è stata la sconfitta del Pisa a Bari a garantire il primo posto in classifica, rendendo incolmabile il distacco tra i toscani e la squadra di mister Fabio Grosso, che in serata ha comunque pareggiato a Cremona, blindando definitivamente il titolo.
Ora però è tempo di vivere l’emozione dal vivo. Dopo aver tagliato entrambi i traguardi “dal divano”, la squadra è pronta a godersi l’abbraccio dei tifosi sassolesi in una serata che si preannuncia storica. Il Mapei Stadium sarà il palcoscenico perfetto per celebrare una stagione esaltante, con ancora un paio di obiettivi da inseguire.
Uno riguarda le statistiche: con 82 punti e due partite ancora da giocare (incluso il recupero del 13 maggio contro il Frosinone), il Sassuolo può puntare a superare il record del Benevento 2019/20, che chiuse con 86 punti, massimo storico nella Serie B a 20 squadre con 3 punti a vittoria.
L’altro obiettivo ha un volto e un nome ben preciso: Armand Laurienté. L’esterno offensivo neroverde è attualmente capocannoniere del torneo con 18 reti, due in più di Pietro Iemmello del Catanzaro, suo diretto avversario venerdì sera. Laurienté ha messo a segno 5 gol nelle ultime 6 partite e ad aprile è stato premiato come Calciatore del mese AIC.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una serata da incorniciare: calcio, emozioni, festa e il calore di un pubblico che non vede l’ora di applaudire i protagonisti di questa magnifica cavalcata. Venerdì il Mapei Stadium si trasformerà in un’arena di gioia, e Sassuolo è pronta a riscrivere un’altra pagina indimenticabile della sua storia calcistica.
Oltre 100 unità composte da operatori della Polizia di Stato e da militari della Guardia di Finanza sono state impegnate nell’esecuzione di 29 misure cautelari e 40 perquisizioni in alcune Province dell’Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini), della Campania (Caserta e Napoli) e a Mantova, con il contestuale sequestro preventivo di circa 3 milioni di euro.
I destinatari dei provvedimenti sono coinvolti, a vario titolo, in un’associazione a delinquere composta da soggetti di origine campana e da numerosi imprenditori presenti sul territorio emiliano-romagnolo, dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nel settore edilizio per un importo complessivo di circa 24 milioni di euro, nonché al riciclaggio e all’autoriciclaggio degli illeciti proventi conseguiti.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per l’Emilia-Romagna, coordinato dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna, sotto la direzione del Pubblico Ministero dott. Flavio Lazzarini della Procura della Repubblica di Bologna.
Ad innescare le indagini è stata la segnalazione, da Poste italiane alla Polizia Postale, di movimentazioni sospette, quantificabili in migliaia di euro in entrata ed in uscita, in archi temporali ristretti, di un conto corrente da poco aperto presso una filiale del bolognese. Lunghi e complessi accertamenti e attività tecniche specialistiche sugli intestatari hanno permesso di individuare un gruppo di persone, composto da imprenditori reali e fittizi nel campo edile, e di ricostruire rapporti e di dinamiche che integravano quelle proprie di un’associazione per delinquere.
Detta organizzazione, che sembrava essere legata all’illecito sfruttamento della normativa legata al Superbonus 110%, aveva incentrato i propri affari al core business del riciclaggio e autoriciclaggio del denaro, con un meccanismo che veniva innescato attraverso il pagamento di false fatture emesse da imprese fittizie nei confronti di quelle realmente esistenti.
L’estensione e la complessità delle operazioni investigative hanno richiesto il coinvolgimento coordinato dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) distribuiti su tutto il territorio nazionale e il supporto tecnico del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza. Un’azione corale che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica della Regione e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle.
Attraverso articolate indagini finanziarie, intercettazioni ambientali e pedinamenti, è stato accertato che a fronte della ricezione delle fatture false, le imprese operanti in Emilia-Romagna procedevano al loro pagamento tramite bonifico, salvo poi recuperare la somma con il denaro contante messo a disposizione da ambienti criminali campani, decurtata della percentuale fissata per il “servizio” prestato. In questo modo gli imprenditori riuscivano a pagare meno tasse abbattendo fittiziamente i ricavi, oltre a creare provviste “occulte” da reimmettere nel circuito economico.
I principali indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, sono stati raggiunti dalla custodia cautelare in carcere e dagli arresti domiciliari, mentre gli altri componenti del sodalizio criminale sono stati destinatari degli obblighi di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria e dei divieti temporanei di esercitare attività imprenditoriali.
Oltre 100 unità composte da operatori della Polizia di Stato e da militari della Guardia di Finanza sono state impegnate nell’esecuzione di 29 misure cautelari e 40 perquisizioni in alcune Province dell’Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini), della Campania (Caserta e Napoli) e a Mantova, con il contestuale sequestro preventivo di circa 3 milioni di euro.
I destinatari dei provvedimenti sono coinvolti, a vario titolo, in un’associazione a delinquere composta da soggetti di origine campana e da numerosi imprenditori presenti sul territorio emiliano-romagnolo, dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nel settore edilizio per un importo complessivo di circa 24 milioni di euro, nonché al riciclaggio e all’autoriciclaggio degli illeciti proventi conseguiti.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per l’Emilia-Romagna, coordinato dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna, sotto la direzione del Pubblico Ministero dott. Flavio Lazzarini della Procura della Repubblica di Bologna.
Ad innescare le indagini è stata la segnalazione, da Poste italiane alla Polizia Postale, di movimentazioni sospette, quantificabili in migliaia di euro in entrata ed in uscita, in archi temporali ristretti, di un conto corrente da poco aperto presso una filiale del bolognese. Lunghi e complessi accertamenti e attività tecniche specialistiche sugli intestatari hanno permesso di individuare un gruppo di persone, composto da imprenditori reali e fittizi nel campo edile, e di ricostruire rapporti e di dinamiche che integravano quelle proprie di un’associazione per delinquere.
Detta organizzazione, che sembrava essere legata all’illecito sfruttamento della normativa legata al Superbonus 110%, aveva incentrato i propri affari al core business del riciclaggio e autoriciclaggio del denaro, con un meccanismo che veniva innescato attraverso il pagamento di false fatture emesse da imprese fittizie nei confronti di quelle realmente esistenti.
L’estensione e la complessità delle operazioni investigative hanno richiesto il coinvolgimento coordinato dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) distribuiti su tutto il territorio nazionale e il supporto tecnico del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza. Un’azione corale che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica della Regione e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle.
Attraverso articolate indagini finanziarie, intercettazioni ambientali e pedinamenti, è stato accertato che a fronte della ricezione delle fatture false, le imprese operanti in Emilia-Romagna procedevano al loro pagamento tramite bonifico, salvo poi recuperare la somma con il denaro contante messo a disposizione da ambienti criminali campani, decurtata della percentuale fissata per il “servizio” prestato. In questo modo gli imprenditori riuscivano a pagare meno tasse abbattendo fittiziamente i ricavi, oltre a creare provviste “occulte” da reimmettere nel circuito economico.
I principali indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, sono stati raggiunti dalla custodia cautelare in carcere e dagli arresti domiciliari, mentre gli altri componenti del sodalizio criminale sono stati destinatari degli obblighi di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria e dei divieti temporanei di esercitare attività imprenditoriali.
Venerdì 9 maggio alle ore 21 all’Auditorium Enzo Ferrari è in programma il concerto “Earth Songs. Il canto dell’uomo e della natura”, con il coro Nonsologospel Choir diretto dalla maestra Sandra Gigli. In programma arrangiamenti corali di canzoni degli anni 70, 80 e 90 con l’ensemble musicale con Sandro Ferrari (pianoforte), Samuele Grandi (contrabbasso), Paolo Barigazzi (tromba) e Sauro Gualtieri (Batteria). Il ricavato della serata sarà devoluto a realizzare un progetto per l’allestimento di un’auto medica.
Cielo generalmente nuvoloso, in particolare nella parte centrale della giornata. Rovesci sparsi, più probabili sui rilievi appenninici, in esaurimento in serata.
Temperature senza variazioni di rilievo o in lieve diminuzione nei valori minimi; minime comprese tra 10 e 12 gradi; massime attorno ai 19/20 gradi. Venti deboli di direzione variabile. Mare da poco mosso a mosso.
Affrontare un trasloco, sia per motivi personali che lavorativi, rappresenta spesso un momento di grande impegno organizzativo. A Sassuolo, però, c’è un’azienda che ha trasformato questa necessità in un servizio completo, sicuro e privo di stress: si tratta di Porte Libere, realtà consolidata nel settore dei traslochi e punto di riferimento per l’intera provincia di Modena.
L’impresa offre un’ampia gamma di servizi pensati per rispondere a ogni esigenza: dai traslochi domestici di appartamenti e ville, fino agli spostamenti di uffici e attività commerciali, sgombero di cantine, solai, garage, e negozi: un’assistenza completa che va dall’imballaggio al montaggio. L’intervento di un team esperto e l’impiego di mezzi moderni assicurano rapidità, affidabilità e precisione in ogni fase del lavoro.
Porte Libere si distingue per la capacità di personalizzare ogni trasloco: grazie a un sopralluogo gratuito, vengono valutati con cura tutti gli aspetti logistici, così da proporre soluzioni su misura. La cura del dettaglio si traduce in servizi mirati, come l’imballaggio professionale di oggetti fragili con materiali specifici, o lo smontaggio e rimontaggio di mobili, comprese cucine su misura e arredi complessi.
La copertura è garantita su tutto il territorio nazionale, con mezzi attrezzati per il trasporto sicuro anche su lunghe distanze. Non manca la possibilità di affidare all’azienda lo sgombero completo di appartamenti, garage e cantine, con smaltimento ecosostenibile dei materiali presso le isole ecologiche.
Per chi necessita di uno spazio temporaneo, Porte Libere offre anche un servizio di deposito e custodia mobili in magazzini sicuri e sorvegliati, con soluzioni flessibili, ideali sia per brevi che per lunghi periodi.
Un ulteriore servizio molto apprezzato è il noleggio di piattaforme aeree con operatore, pensato per agevolare il trasporto di oggetti ingombranti ai piani alti in totale sicurezza, evitando l’uso di scale o ascensori e risparmiando tempo prezioso.
L’azienda, guidata da Nicola Cascino, si distingue per la sua trasparenza e attenzione al cliente. Ogni preventivo è gratuito, chiaro e senza costi nascosti. L’affidabilità, la puntualità e il rispetto delle normative sono da sempre i capisaldi di un’attività che continua a crescere, mantenendo saldi i valori della professionalità e della cura del cliente.
Con sede a Sassuolo, in via Braida 72, Porte Libere si conferma come un alleato sicuro per affrontare con serenità qualsiasi trasloco, locale o nazionale. Contatti e informazioni sono disponibili al numero 0536 306514 e al 347 5555214 o sul sito ufficiale www.portelibere.it.
Mille origami per un progetto di pace. Un incontro a scuola per parlare di pace e realizzare le gru di carta che si ispirano alla storia di una bimba giapponese.
L’assessora regionale all’Agenda digitale e Legalità, Elena Mazzoni, ha partecipato oggi assieme alla sindaca di Roveleto di Cadeo Maria Lodovica Toma e agli animatori del progetto, a un incontro con i bambini e le bambine della scuola primaria “Luigia Uttini”, in provincia di Piacenza, per realizzare le gru della pace.
“Ho incontrato gli alunni per parlare di un tema fondamentale: la pace. Un valore che riguarda tutti, grandi e piccoli, e che nasce dai gesti quotidiani, dalle parole gentili, dall’aiutarsi e dal lavorare insieme- ha commentato l’assessora Mazzoni-. Ho aderito con convinzione al progetto Gru della Pace, ispirato alla storia di Sadako Sasaki, una bambina giapponese che dopo la guerra si ammalò a causa della bomba atomica”.
“In Giappone- prosegue l’assessora – si dice che chiunque ripieghi mille gru di carta possa vedere realizzato il proprio desiderio. Sadako iniziò a piegare le sue gru, sognando la guarigione e la pace per tutti i bambini del mondo. Anche se il suo desiderio personale non si è avverato, il suo coraggio ha fatto il giro del mondo: oggi, migliaia di bambini continuano a piegare le gru per portare avanti il suo sogno di pace”.
“Durante la mattinata, ho realizzato assieme ai bambini una gru di carta, come simbolo di un messaggio collettivo: ogni gru, unita a quelle degli altri, diventa un ponte tra i bambini di tutto il mondo, veri ambasciatori di pace con i loro disegni e i pensieri”.
Il progetto Gru della pace
Dal 2007 sono state realizzati e consegnati in varie scuole della città di Nagasaki oltre 12.000 origami, coinvolgendo altrettanti bambini. Nelle classi sono passati amministratori, religiosi, intellettuali, artisti che hanno voluto aiutare i bambini nel loro lavoro.
Per informazioni sul progetto: www.grudellapace.net
Più di 620 ettari di nuovi frutteti realizzati in Emilia-Romagna, in grado di far fronte in modo più efficace alle conseguenze dei cambiamenti climatici, alle fitopatie e ai fenomeni atmosferici sempre più estremi. È questo il primo, importante risultato del progetto “Frutteti protetti”, promosso dalla Regione nel 2024.
L’obiettivo complessivo è ancora più ambizioso: realizzare oltre 1.000 ettari di nuovi frutteti protetti entro il 2026 e adeguare strutturalmente altri 2.500 ettari di coltivazioni esistenti, grazie a una dotazione finanziaria complessiva di 70 milioni di euro, stanziata dalla Regione attraverso i fondi dello Sviluppo rurale e i Programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.
A un anno esatto dal lancio dell’iniziativa – avvenuto durante Macfrut 2024 – un primo bilancio del progetto coincide con l’inaugurazione, oggi, alla Fiera di Rimini, dell’edizione 2025 del salone internazionale dell’ortofrutta, a cui hanno partecipato il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi. Un bando regionale che ha visto l’adesione di ben 164 imprese agricole, che hanno investito per innovare e mettere in sicurezza le proprie produzioni. Le domande arrivate hanno superato le risorse disponibili, e stanno generando investimenti per 43 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 26, a dimostrazione del forte interesse del settore per il progetto.
“Con il progetto Frutteti Protetti– sottolinea Mammi–, abbiamo scelto di intervenire in modo strutturale su una filiera fondamentale per l’agricoltura emiliano-romagnola, che da anni affronta difficoltà crescenti a causa dei cambiamenti climatici, con eventi estremi sempre più frequenti e impattanti. Per questo finanzieremo tutta la graduatoria mettendo i 3 milioni di euro mancanti. Non si tratta di una risposta emergenziale, ma di una strategia organica, costruita insieme al mondo agricolo e alle rappresentanze professionali, con l’obiettivo di dare prospettive concrete a un settore in sofferenza. A distanza di un anno dal lancio del primo bando- prosegue Mammi-, possiamo già contare su 627 ettari di nuovi impianti realizzati e su una programmazione che mette a disposizione oltre 70 milioni di euro da qui al 2026. Risorse importanti, che saranno destinate non solo alla realizzazione di nuovi frutteti protetti, ma anche all’adeguamento di quelli esistenti, al rafforzamento della ricerca, all’innovazione tecnologica e alla meccanizzazione, oltre al sostegno all’accesso al credito. ‘Frutteti protetti’ significa investire in un’agricoltura più resiliente, in grado di affrontare le sfide poste dal clima e dal mercato, tutelare imprese e agricoltori, preservare le comunità rurali e garantire la sostenibilità delle nostre produzioni. È in questa direzione- conclude l’assessore- che l’Emilia-Romagna continua a costruire il futuro della propria agricoltura, con impegni concreti e una visione di lungo periodo”.
Una risposta alle sfide climatiche e fitosanitarie
Negli ultimi anni, la frutticoltura regionale ha subito perdite significative a causa di eventi estremi sempre più frequenti – gelate, grandinate, ondate di calore, siccità – e fitopatie aggressive come cimice asiatica, maculatura bruna e colpo di fuoco batterico. A ciò si aggiungono difficoltà legate alla manodopera e all’aumento dei costi produttivi. Il risultato è stato un calo produttivo, in particolare nelle annate 2020, 2021 e 2023, di circa il 50% dei quantitativi raccolti rispetto ai dati del 2012. Conseguentemente, anche le superfici coltivate a frutta evidenziano una diminuzione, con una scomparsa delle coltivazioni arboree da frutto, riferita al periodo 2012–2022, di oltre 11mila ettari, pari al 17,5%.
Il piano “Frutteti Protetti”, avviato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2024, integra le risorse dello Sviluppo rurale, dei Programmi operativi ortofrutta, del PNRR e dei Fondi di coesione con l’obiettivo di rendere più resiliente il comparto frutticolo. Il progetto prevede l’impianto di nuovi frutteti realizzati con materiale vegetale certificato e dotati di almeno due sistemi di protezione tra reti antigrandine, sistemi antibrina, irrigazione di precisione, raffrescamento o coperture anti-insetto.
Complessivamente, il pacchetto di interventi mette a disposizione oltre 70 milioni di euro fino al 2026: 58 milioni dal Programma regionale di sviluppo rurale – di cui 30 destinati alle aree colpite dall’alluvione (finanziati al 60%), 15 al resto del territorio e 13 riservati a bandi specifici per la difesa antibrina – e 15 milioni di euro provenienti dai Programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli per il biennio 2024-2025. Grazie a queste risorse, sarà possibile realizzare più di 1.000 ettari di nuovi frutteti protetti e intervenire su altri 2.500 ettari di colture già esistenti per adeguarli alle nuove esigenze climatiche.
Il piano è, inoltre, affiancato da una serie di interventi trasversali. Alla ricerca e alla sperimentazione vengono destinati 1,9 milioni di euro all’anno dai Programmi operativi delle OP, cui si aggiungono ulteriori 10 milioni di euro dello Sviluppo rurale, con 3 milioni di euro riservati esclusivamente al comparto ortofrutticolo. Per favorire la modernizzazione delle aziende, sono stati stanziati 6 milioni di euro per la meccanizzazione nel 2024, cui si sommano 29 milioni del bando PNRR dedicato alle macchine agricole. Infine, 1,9 milioni di euro sono riservati al sostegno dell’accesso al credito, con una corsia preferenziale per le imprese ortofrutticole, in modo da rafforzarne la competitività anche sotto il profilo finanziario.
Nella seduta di lunedì 5 maggio della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena sono stati presentati ai Sindaci e approvati, con la sola astensione del Comune di Mirandola, i bilanci consuntivi 2024 dell’Azienda USL di Modena e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Stante la situazione che accomuna tutta la sanità pubblica a livello nazionale, entrambe le Aziende chiudono in disavanzo, ma la Regione Emilia-Romagna ha già assicurato tramite apposite delibere la copertura nell’ambito delle proprie risorse. A tal proposito, in apertura il Presidente della CTSS Massimo Mezzetti ha sottolineato come i Sindaci dei comuni della provincia siano consapevoli delle difficoltà economiche del Servizio sanitario e si siano fatti portavoce delle richieste al Governo di incremento delle risorse da destinare alla sanità.
Il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena, Mattia Altini, ha ripercorso sinteticamente anche a nome del DG dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Luca Baldino, le dinamiche economiche dell’ultimo anno, comuni a tutte le altre aziende sanitarie regionali proprio in ragione anche del sottofinanziamento del SSN. Ciononostante le Aziende Sanitarie Modenesi hannocontinuato a garantire l’attrattività, l’assistenza e la prossimità di cura al cittadino utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, al fine di mantenere l’offerta sanitaria sia ospedaliera che territoriale. Con lo stesso impegno si sta oggi avviando un lavoro per la revisione dei modelli organizzativi provinciali, al fine di costruire un sistema sempre più integrato e in linea con le indicazioni dei nuovi decreti ministeriali, che utilizzi al meglio e in modo condiviso le risorse strutturali, economiche e di personale disponibili, in un contesto che rimane di criticità per la sanità pubblica.
In coerenza con il piano programmatorio regionale, l’anno 2024 ha visto l’AUSL impegnata nella realizzazione del piano di contenimento dei tempi di attesa, del piano PNRR e nello sviluppo dell’assistenza territoriale secondo il Decreto ministeriale 77. Sono stati approvati specifici progetti che hanno visto coinvolte nella rete anche AOU, l’Ospedale di Sassuolo Spa e il privato accreditato quali parti attive nella realizzazione degli obiettivi 2024. Al riguardo il Direttore Generale di AUSL ha evidenziato l’impegno nell’offerta di servizi per i cittadini del territorio modenese, con un aumento del valore degli accordi di fornitura per le prestazioni specialistiche e le degenze con AOU Modena (valore complessivo di 255 milioni di euro, + 6 milioni rispetto al 2024) e con Sassuolo S.p.A. (54 milioni di euro, +1,3 milioni).
Altini poi ha illustrato il recupero degli interventi chirurgici in lista d’attesa, con indicatori quasi tutti al di sopra della media regionale, e ha sottolineato l’importanza del percorso dei CAU. Un modello che, in un tempo caratterizzato da elementi di transizione socio-demografica, tecnologica e sanitaria, può diventare più performante nella presa in carico dei bisogni urgenti, con la collaborazione delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dei medici di medicina generale.
“Ci siamo presentati in Regione con un piano condiviso e degli obiettivi che porteremo avanti congiuntamente – ha dichiarato Altini – se i sindaci sono d’accordo vorremmo continuare a considerare insieme tutte le progettazioni in corso per una programmazione che sia davvero integrata e sempre più a servizio dei nostri cittadini. Il livello di finanziamento nazionale certamente non è di aiuto, ma non è questa la ragione più forte che ci impone una trasformazione del sistema provinciale. Ciò che guida il processo che con la CTSS e tutti gli attori stiamo impostando per la provincia di Modena, è il forte cambiamento dei bisogni e, a fronte di questo, le modalità organizzative per renderli esigibili: in una medicina che produce conoscenze, quindi nuovi farmaci, nuove tecnologie, device, i modelli organizzativi non posso restare fermi”.
Al termine delle relazioni sono intervenuti Stefano Reggiani, DG dell’Ospedale di Sassuolo Spa e Fabio Braglia, Presidente della Provincia, che hanno sottolineato il lavoro delle Aziende in una congiuntura economica non favorevole e hanno osservato che occorrerà fare delle scelte, come già detto nella precedente CTSS, coinvolgendo i territori, e intervenire sul sistema modeneseper continuare a offrire ai cittadini risposte sanitarie appropriate. Sono seguiti gli interventi del Sindaco di Sassuolo Matteo Mesini e del Sindaco di Finale Claudio Poletti che hanno confermato parere positivo, mentre la Sindaca di Mirandola Letizia Budri si è astenuta con la motivazione della mancanza del tempo necessario per la lettura della importante mole di documentazione presentata. Il presidente dei Comitati consultivi misti Luciano Sighinolfi ha infine evidenziato il risultato di contenimento del disavanzo presentato in fase di preventivo, sottolineando anche l’importanza dell’intervento regionale, e ha ribadito la necessità del coinvolgimento dei cittadini.
Il Presidente Mezzetti ha chiuso la seduta ringraziando le Aziende sanitarie per l’impegno: “i Direttori Generali nella precedente seduta della CTSS ci avevano illustrato gli indirizzi strategici dandoci una chiara direzione di marcia. Oggi conosciamo le risorse a disposizione per affrontare questa sfida che richiede a noi amministratori una forte responsabilità nel saper tenere in equilibrio la rappresentanza dei bisogni territoriali dei nostri cittadini con l’efficientamento della spesa. Le esigenze dei territori, infatti, non devono mai prescindere da questo importante obiettivo – ha concluso – quello dell’efficientamento della spesa”.
IL BILANCIO AUSL: COSTI INFLATTIVI ED ENERGETICI CONTINUANO A PESARE. AUMENTA LA SPESA PER I FARMACI. CONFERMATI INVESTIMENTI IN STRUTTURE E TECNOLOGIE
Per quanto riguarda l’AUSL, il bilancio è stato illustrato ai Sindaci dal Direttore Amministrativo Luca Petraglia, che ha sottolineato come, a fronte di un disavanzo ipotizzato a bilancio preventivo 2024 di 82.591.069 euro legato alla mancata conoscenza sia dell’entità del riparto nazionale sia quindi delle complete assegnazioni regionali, l’esercizio 2024 ha chiuso con un disavanzo di 19.856.118, rispettando comunque gli obiettivi assegnati dalla Regione con riferimento agli interventi sui fattori produttivi a maggiore assorbimento di risorse, quali la farmaceutica, i dispositivi medici e il personale.
“Il 2024 ha visto incrementi legati agli aumenti dei tassi inflattivi e dei costi energetici oltre agli effetti economici legati ai rinnovi contrattuali, cui va aggiunto il costo crescente di farmaci ospedalieri fondamentali per l’assistenza ai pazienti – ha precisato Petraglia – ma la perdita di esercizio 2024 troverà copertura nell’ambito delle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna”.
Nello specifico gli elementi che hanno determinato il risultato di esercizio 2024 sono principalmente dovuti all’incremento del valore della produzione – che si è attestato complessivamente in oltre 1 miliardo e 533 milioni di euro, +40,8 ml rispetto al consuntivo 2023 e +89,08 ml rispetto al preventivo 2024 – prioritariamente legato ai finanziamenti regionali assegnati a specifiche progettualità e al sostegno dell’equilibrio economico complessivo dell’Azienda, nonché da incrementi dei ricavi diretti legati alla ripresa delle attività assistenziali e di vendita di prestazioni.
Da sottolineare che i ricavi sono complessivamente cresciuti di 4,5 milioni rispetto al 2023 anche per effetto di prestazioni erogate a pazienti da fuori provincia, segno dell’attrattività del sistema modenese.
Quanto agli investimenti, nel corso del 2024 è proseguita la programmazione e progettazione sul PNRR per oltre 38milioni di euro, cui si aggiungono acquisti di attrezzature biomediche per circa 1,3 milioni di euro – tra cui un ecografo di fascia alta e un elettromiografo per la neurologia, una colonna endoscopica 4k, ecografi e altri dispositivi per la ginecologia oltre a svariate tecnologie ambulatoriali – e 1,3 milioni di euro per attrezzature informatiche.
Le maggiori uscite 2024 sono principalmente dovute all’incremento: dei costi dei farmaci, sia quelli legati all’assistenza tramite la medicina convenzionata, sia quelli per le cure ad alto costo ed erogati in distribuzione diretta da AOU; dei costi per l’acquisto di servizi sanitari e per i servizi di assistenza riabilitativa, integrativa e protesica, collegati all’aumento della casistica trattata (+6%) e agli adeguamenti ISTAT richiesti dalle ditte fornitrici. Crescono anche i costi per l’area della psichiatria e dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria per l’aumento dei pazienti in carico. Anche il costo del personale dipendente ha subito un incremento di circa 4,7 milioni, principalmente collegato all’impatto del nuovo contratto collettivo nazionale della dirigenza sanitaria e della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa; è inoltre intervenuto anche il rinnovo del contratto della medicina convenzionata (ACN). Per contro sono stati ridotti i costi per consulenze e collaborazioni non sanitarie, in ragione del minor ricorso al personale somministrato.
Circa 800mila euro dei costi per servizi sanitari è riconducibile al ricorso alle consulenze mediche da cooperative, necessarie per garantire i servizi stante le carenze di personale di Emergenza-Urgenza e Ginecologia. A tal proposito si è ribadito l’obiettivo del superamento entro l’anno 2025 del ricorso a tale modalità di reclutamento, comunque già in riduzione rispetto agli anni precedenti.
In conclusione del suo intervento Petraglia ha confermato l’impegno di spesa, con relativo aumento dei costi, per l’incremento della sicurezzainformatica, per i servizi di vigilanza nell’ambito della prevenzione degli episodi di violenza a danno del personale e per l’imponente piano di manutenzioni su immobili e attrezzature, la cui programmazione coinvolge anche le nuove strutture, e che ha dovuto tener conto anche di incrementi ISTAT. Al termine, il direttore Sociosanitario Ausl Massimo Zucchini ha illustrato brevemente l’utilizzo dei fondi legati al proprio settore, evidenziando i percorsi per la non autosufficienza, le attività di prevenzione, la collaborazione con le Amministrazioni locali negli Uffici di piano e con il volontariato tramite i Comitati consultivi misti.
BILANCIO AOU: NEL 2024 VOLUME DI ATTIVITÀ SUPERIORE AL 2019. CONSOLIDATO IL RITORNO ALLA NORMALITÀ DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA
I dati di bilancio di AOU Modena, illustrati dal Direttore Amministrativo Cosimo Palazzo, presentano dinamiche simili a quelle dell’AUSL. A fronte di un disavanzo ipotizzato a bilancio preventivo 2024 di 42.783.698 euro, legato alla mancata conoscenza sia dell’entità del riparto nazionale sia quindi delle complete assegnazioni regionali, l’esercizio 2024 ha chiuso con un disavanzo di 15.101.563,54 euro.
Anche il bilancio economico AOU ha raggiunto gli obiettivi assegnati dalla Regione e come già evidenziato da AUSL, rispetto al disavanzo si precisa che l’anno 2024 ha visto incrementi di costo legati agli aumenti dei tassi inflattivi e dei costi energetici oltre agli effetti economici dei rinnovi contrattuali. Anche in questo caso la perdita di esercizio 2024 troverà copertura nell’ambito delle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna.
Come già ricordato si evidenzia che l’accordo di fornitura con AUSL ha visto per l’anno 2024 un incremento di circa 6 milioni rispetto all’anno precedente. Inoltre, l’AOU ha registrato lo scorso anno un incremento di mobilità infraregionale per 800mila euro a fronte di un decremento di 900 mila euro a livello extraregionale. Incrementa di oltre 700 mila euro il dato della libera professione rispetto al 2023. Il 2024 si configura come un anno di conferma della ripresa dell’attività produttiva avviata già nello scorso biennio 2022-2023. In generale, il 2024 si colloca ad un volume di attività superiore al 2019, evidenziando un consolidato ritorno alla normalità dal punto di vista dell’attività produttiva dopo il periodo di emergenza sanitaria da Covid-19.
I volumi di produzione del 2024 registrano un incremento in valore assoluto di 4 milioni di euro rispetto al 2023, segno che l’attività di degenza (ordinaria e day hospital), dell’AOU di Modena ha superato la valorizzazione dell’anno 2019, riferimento pre covid. (+1,8% rispetto all’anno precedente), con un importante aumento sull’Ospedale Civile di Baggiovara (+5,3% rispetto all’anno precedente).
Riguardo i costi, i tre principali ambiti su cui si sono concentrati gli obiettivi di budget sono l’acquisto di farmaci e dispositivi medici, i servizi tecnici non sanitari e il costo del personale dipendente e atipico. Rispetto all’acquisto di beni l’andamento rilevato a consuntivo è allineato alla previsione e ai target regionali assegnati. Sul personale, si registra una riduzione di spesa per i contratti interinali, mentre il personale dipendente si mantiene numericamente allineato al 2023. Si riducono infine i costi per servizi tecnici non sanitari.
Lunedì 12 maggio, dalle ore 10:30 alle 12:30, il Teatro Carani di Sassuolo (MO) ospita un importante convegno dal titolo “L’industria ceramica italiana: il problema dell’energia”, promosso da Confindustria Ceramica in collaborazione dall’Università di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito delle celebrazioni per l’850° anniversario dalla sua fondazione.
L’incontro affronta uno dei nodi più urgenti per il distretto ceramico italiano: l’impatto crescente dei costi energetici e del sistema ETS europeo sulla competitività delle imprese manifatturiere. La ceramica, settore strategico per l’economia locale e nazionale, rischia infatti di perdere slancio sui mercati internazionali se non si interviene con misure mirate.
Il programma prevede, dopo i saluti istituzionali, gli interventi di Gianluca Marchi, prorettore vicario UNIMORE, e di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Segue un dibattito con i parlamentari europei Stefano Cavedagna, Giorgio Gori e Massimiliano Salini, che discutono il ruolo delle istituzioni UE nella salvaguardia dell’industria italiana.
Chiudono il convegno, aperto anche alle associazioni economiche ed alla cittadinanza – a cui si chiede, per motivi organizzativi, una registrazioni su eventi@confindustriaceramica.it – le riflessioni sul futuro energetico del distretto ceramico con autorevoli rappresentanti delle istituzioni e dell’impresa: il viceministro alle imprese e made in Italy Valentino Valentini, il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, rappresentanti di Confindustria e del settore ceramico Antonio Gozzi e Franco Manfredini. Modera l’incontro la giornalista Ilaria Vesentini.
Oltre 1.400 alberghi aperti per 120mila posti letto, altri 58mila posti letto nei campeggi e 85mila alloggi privati con tassi di occupazione delle camere del 50-60% nel fine settimana di Pasqua e oltre l’80% per il ponte del Primo Maggio. Con una permanenza media salita a 2,9 giorni e le famiglie che hanno fatto registrare il 38,2% delle prenotazioni.
Sono i numeri raggiunti dalla Riviera in questo primo assaggio di stagione estiva regalato da un meteo favorevole e dalla lunga successione di ponti festivi (dal 18 marzo al 4 maggio).
Spiagge prese d’assalto dai turisti nazionali (76% delle prenotazioni complessive nelle circa 500 strutture monitorate dalle piattaforme di Ipernet, H-Benchmark e Mr. Preno di Titanka), e internazionali (24% delle prenotazioni, di cui il 22% dalla Germania, il 17% dalla Svizzera e l’11% dalla Francia), grazie anche ai nuovi voli in arrivo all’Aeroporto Fellini di Rimini.
E 1.430 stabilimenti aperti che, seppure non ancora completamente attivi, hanno fornito ai turisti servizi di base (lettini e ombrelloni) e giochi di spiaggia. Riscontri positivi anche dai nove Parchi di divertimento Tematici e Marini della Riviera e dai quattro Parchi Avventura (mentre i Parchi Acquatici apriranno a giugno).
Buone notizie arrivano anche dalle Città d’Arte, con gli alberghi che, nello stesso periodo, hanno registrato un’occupazione delle camere mediamente superiore al 70%, mentre è andata ancora meglio nel settore extralberghiero con i numerosi alloggi in affitto breve che vengono sempre più richiesti dai viaggiatori.
“La voglia di trascorrere qualche giorno di vacanza ha premiato ancora una volta l’Emilia-Romagna- afferma l’assessora regionale al Turismo, Roberta Frisoni-, grazie alle nostre imprese turistiche che sanno offrire un’eccellente ospitalità e percorsi sempre nuovi tra divertimento, relax, cultura e sport. Il meteo è stato poi finalmente nostro alleato e i risultati li abbiamo visti sia in Riviera, sia nella città d’arte, ma anche in Appennino e nei circuiti termali. Senza dimenticare gli eventi sportivi che costituiscono ormai da tempo un tassello importante del nostro turismo con la loro capacità di attrarre nuovi pubblici. Siamo quindi fiduciosi che questo buon inizio sia precursore di una stagione positiva per tutta l’Emilia-Romagna”.
Secondo le prime stime di Trademark Italia elaborate per l’Osservatorio turistico regionale dell’Emilia-Romagna, il mix ponti e meteo ha consentito un ottimo avvio di stagione turistica per la Riviera e un’eccellente opportunità per le Città d’Arte, che hanno proposto tanti appuntamenti culturali di forte richiamo, ma anche per le località termali e quelle appenniniche con le loro proposte Benessere, Outdoor e i sempre più richiesti Cammini, che hanno registrato aumenti di arrivi e pernottamenti.
Il ricco e diffuso calendario di eventi sportivi ha poi fatto il resto, attirando flussi turistici sia nazionali che internazionali: dal Tour Beach 1000 Caponigri a Cesenatico, al Torneo Papini di basket a Rimini fino al torneo delle Regioni che ha coinvolto circa 10 comuni con la maggior parte degli impianti selezionati tra quelli che hanno subito i maggiori danni dalle passate alluvioni.
Anche maggio e giugno si prospettano costellati di eventi sportivi di grande prestigio: a partire dal Gran Premio AWS del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna a Imola (16-18 maggio) al WTA Ladies tennis a Parma (12-17 maggio), dalle tappe del Giro d’Italia maschile e femminile a Ocean Man a Cattolica (23-25 maggio), dalla Superbike a Misano (13-15 giugno) ai Campionati assoluti italiani di scherma a Piacenza (5-10 giugno).
“Un’Emilia-Romagna sempre più Sport Valley in cui si continua a investire fortemente- conclude Frisoni- e forte di un calendario prestigioso che sarà presentato il 1^ giugno in occasione della Festa nazionale dello Sport nel corso della Fiera del wellness di Rimini”.
Un confronto organizzato dalla Regione Emilia-Romagna coinvolgendo le istituzioni a livello europeo, nazionale, regionale e locale, sul futuro delle politiche di coesione e dei fondi europei post 2027. Questo l’obiettivo di “Cohesion 2050: il ruolo dell’Emilia-Romagna nell’Europa che cambia”, un convegno aperto a cittadini, imprese, associazioni e amministratori locali, in programma giovedì 8 maggio a partire dalle 14.30 presso l’Aula Magna della Regione in viale Aldo Moro 30 a Bologna.
L’incontro, organizzato alla vigilia della Festa dell’Europa, sarà l’occasione per presentare il percorso portato avanti sino a oggi dalla Regione Emilia-Romagna nella sua dimensione europea, attraverso un uso virtuoso dei finanziamenti europei ed il coinvolgimento del territorio e del sistema pubblico e privato. Questa iniziativa si colloca in un momento decisivo per le scelte legate al futuro bilancio europeo pluriennale e alla definizione delle nuove priorità dei fondi europei.
I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali di Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni e del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Per la Commissione europea interverranno Carmen Hernandez-Gonzales Head of Unit, Italy and Malta, DG REGIO, e Claudia Colla Capo Rappresentanza della Commissione europea per il nord Italia. Vi saranno inoltre una serie di interventi dedicati al ruolo delle regioni e dei territori, tra cui quelli dell’assessore ai Rapporti con la Ue, Alessio Mammi, dell’assessore alla Programmazione dei fondi europei, Davide Baruffi, e del presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Il presidente della Regione, Michele de Pascale, interverrà con una relazione su “L’Emilia-Romagna e il futuro delle politiche di coesione”.
La chiusura è affidata a Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione.
“Con Cohesion 2050 vogliamo chiamare a raccolta tutte le realtà del territorio emiliano-romagnolo, enti locali, imprese, università, parti sociali, cittadini- dichiarano Mammi e Baruffi – per iniziare un percorso verso una posizione chiara e condivisa sul futuro della politica di coesione dell’Unione europea dopo il 2027, che oggi più che mai deve essere potenziata, non ridotta, coinvolgendo regioni e territori. Il nostro obiettivo è far sentire la voce dell’Emilia-Romagna e delle regioni a Bruxelles, chiedendo una politica di coesione che sia ambiziosa, strutturale, territoriale e partecipata, capace di accompagnare le grandi trasformazioni in corso nei territori europei, senza lasciare indietro nessuno”.
Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di mercoledì 7 alle 6:00 di giovedì 8 maggio, sarà chiusa la stazione di Modena nord, in uscita per chi proviene da Bologna. In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Modena sud o di Reggio Emilia.
Sempre sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione cavalcavia, nelle due notti di giovedì 8 e venerdì 9 maggio, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Modena sud e Modena nord, verso Milano.
In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Modena sud, percorrere la viabilità ordinaria: SP623 Vignolese, SS12 via Nuova Estense, Tangenziale nord Giosuè Carducci, SS9 via Emilia, SS724, Tangenziale nord Luigi Pirandello fino all’uscita 15, viale Virgilio e rientrare in A1 alla stazione di Modena nord.
Dopo il successo della prima edizione, tenutasi nel maggio 2024, l’Associazione Formigine Party Village (FPV) è lieta di annunciare il ritorno dell’FPV Music Festival: il festival musicale organizzato dai giovani di Formigine e rivolto all’intera comunità locale.
L’evento si svolgerà dal 9 all’11 maggio 2025 presso il Parco FPV (via C. Monzani) a Casinalbo di Formigine (MO), con i seguenti orari:
Venerdì e sabato: dalle ore 18:00 alle ore 01:00;
Domenica: dalle ore 18:00 alle ore 23:00.
L’ingresso sarà gratuito per tutte e tre le serate.
La prima edizione ha riscosso grande successo, grazie a vari fattori chiave quali l’affascinante location, la qualità degli artisti coinvolti e la varietà delle attività proposte. L’obiettivo della seconda edizione è quello di confermare i punti di forza già apprezzati, introducendo al contempo migliorie mirate e interessanti novità, con l’intento di coinvolgere un pubblico sempre più ampio, pur mantenendo la musica come elemento centrale. Per l’occasione, saranno presenti numerosi stand gastronomici con un’ampia gamma di proposte culinarie: dal tradizionale gnocco fritto ai ravioli cinesi, dal gelato alle caramelle e molto altro ancora.
Inoltre, un’area sarà dedicata all’esposizione di prodotti artigianali e brand emergenti nel settore dell’abbigliamento.
Per i più piccoli sarà allestita un’area gonfiabili con personale specializzato per l’animazione e la sorveglianza.
Come suggerisce il nome stesso dell’evento, la musica sarà la vera protagonista, con un’offerta che abbraccia diversi generi musicali. La line-up prevede la partecipazione di band locali emergenti come i Palea e i Malvax, talenti da scoprire come Keopees e Frank!, l’esibizione della scuola di canto Sonus Academy, e una selezione di dj set già apprezzati, tra cui Sabbia e Dj Reks. I tre artisti principali che animeranno le serate saranno:
Mida, una delle voci più promettenti del panorama pop urban italiano, con oltre 45 milioni di stream su Spotify;
N4C, dj e producer veronese celebre sui social per i suoi remix innovativi e per la creazione del “Technobus”;
I Killer Queen, la prima cover band dei Queen riconosciuta in Europa.
Come nella prima edizione, parte dei proventi sarà devoluta in beneficenza all’associazione formiginese Amici per la Vita, che offre assistenza sanitaria domiciliare ai malati. (Per maggiori informazioni: https://amiciperlavita.it/)
Per restare aggiornati sull’evento, vi invitiamo a seguire i canali social ufficiali:
Modena provincia manifatturiera per eccellenza, nei primi 3 mesi dell’anno, ha fatto registrare un aumento degli ammortizzatori sociali con un più 60% rispetto a gennaio-marzo 2024.
Infatti la nostra provincia passa da 2.545.199 ore di cassa integrazione dei primi tre mesi del 2024, a 4.068.790 ore nei primi 3 mesi del 2025.
Questi dati si inseriscono dentro un contesto nazionale che vede la produzione industriale calare da 25 mesi, e che chiaramente in una provincia come Modena che ha una vocazione manifatturiera, con i suoi distretti come il ceramico, agroalimentare, biomedicale, meccanico e automotive, oggi è uno dei territorio della nostra regione a pagare il prezzo più alto della crisi.
“Ma ha pagare la crisi, ricordiamolo, sono soprattutto lavoratrici e i lavoratori che in cassa integrazione perdono tra il 30% e il 40% del loro salario” – afferma Fernando Siena della segreteria Cgil Modena.
“Un salario che già quando è intero non è faraonico – aggiunge Siena – come ci ricorda l’Organizzazione Internazionale del Lavoro che analizza le tendenze dei salari e delle disuguaglianze a livello globale e che ha pubblicato un rapporto specifico sulla situazione del nostro paese che ci rivela che negli ultimi 16 anni, dal 2008 al 2024, i salari hanno perso ben l’8,7% del loro potere d’acquisto”.
E visto che in questi anni c’è stato un calo dell’incidenza del costo del lavoro a fronte dell’aumento dei profitti, chiediamo alle imprese l’integrazione salariale sulla cassa integrazione, perché, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella “le questioni salariali sono fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso”.
Inoltre la Cgil di Modena e dell’Emilia Romagna chiedono ammortizzatori in deroga per i settori più colpiti, iniziando dal settore degli artigiani che è agli sgoccioli con gli ammortizzatori sociali ricordando a tutti che queste imprese rappresentano un patrimonio di competenze che hanno fatto la ricchezza del nostro territorio.
“Forse è giunto il momento per il Governo, invece di descrivere una realtà che non esiste, di mettere in campo una politica industriale tesa ad affrontare le sfide future su innovazione, digitalizzazione e transizione ecologica perché ad oggi non c’è una minima idea credibile di politica industriale” continua il sindacalista.
Ed è per questo che di fronte a quanto sta accadendo, Cgil, Cisl, Uil Modena hanno lanciato l’appello a Istituzioni e imprese per un “contratto sociale” per affrontare la crisi del nostro modello produttivo che ponga nuove basi per lo sviluppo del settore manifatturiero, e non scarichi la crisi sui lavoratori.
Ed è anche per questo che l’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno è ancora più importante, con i referendum su lavoro e cittadinanza, votando 5 SI per rimettere al centro il valore del lavoro e l’integrazione sociale.