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mercoledì, 4 Giugno 2025
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Superbonus, Mab e ristoro dei bonus energia i temi al centro del consiglio di sede Lapam a Sassuolo

Superbonus, Mab e ristoro dei bonus energia i temi al centro del consiglio di sede Lapam a SassuoloIl Superbonus e lo sblocco dei crediti incagliati, ma anche il Mab e il progetto del comune “Non sono perfetto ma sono accogliente” con i fondi destinati al commercio per rendere i negozi più accessibile alle persone con disabilità. Sono stati questi i temi trattati durante il consiglio di sede Lapam Confartigianato a Sassuolo, a cui ha partecipato anche il presidente generale dell’associazione Gilberto Luppi.

I lavori del tavolo sono stati aperti dal presidente della locale sede Lapam Erio Luigi Munari. «Insisteremo a livello nazionale – ha dichiarato il presidente Munari – sull’attuazione delle norme che regolano i pagamenti nelle filiere produttive come previsto dalle normative europee. Inoltre chiederemo a gran voce una regolamentazione di tutele alle aziende in filiera, compreso l’accesso al credito. Ribadiamo che il bonus energia non deve premiare con una forte defiscalizzazione solo le aziende considerate energivore, bensì deve essere valutato come percentuale di incidenza sui ricavi generati dall’attività produttiva, per dare anche alle piccole imprese energetiche una equa competitività».
Durante il consiglio è stato presentato anche il progetto del comune di Sassuolo “Non sono perfetto ma sono accogliente” con i relativi fondi per il commercio finalizzato a rendere i negozi più accessibili ai diversamente abili. Tra i temi toccati durante i lavori anche il Mab, il progetto UNESCO avviato nel 1971, che può rappresentare un’opportunità per i giovani per avvicinarsi alla montagna e creare così una relazione tra l’uomo e il territorio.
Il consiglio di sede di Sassuolo è stato anche l’occasione per presentare un’analisi effettuata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato sul tessuto economico del comune. Al 31 dicembre 2022 erano 4.313 le imprese attive nel comune sassolese, di cui 1.161 artigiane, pari a più di una su quattro (il 26,9%). Rispetto al quarto trimestre 2021 il numero di imprese è diminuito dell’1,2%, a fronte di un calo medio provinciale dello 0,5%). Analizzando il lungo periodo, dal quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2022, si sono perse complessivamente 127 imprese, pari a un calo del 2,9%. Osservando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nei Servizi alle imprese (29%), nel Commercio e Autoriparazione (27,5%) e nella Manifattura (14,4%). Confrontando il numero di imprese attive al quarto trimestre 2022 con quello dell’anno precedente, si può osservare un calo più marcato nel Commercio e Autoriparazione (30 imprese in meno, pari a un -2,5%). Osservando i dati nel lungo periodo (quarto trimestre 2010-2022), il Commercio risulta essere sempre il settore con il calo più marcato, con 144 imprese in meno (-10,8%), seguito dalle Costruzioni (101 imprese in meno, pari a un -14,9%) e dalla Manifattura (53 imprese in meno, -7,8%). Al contrario registra una crescita maggiore rispetto a 12 anni fa il comparto dei Servizi alle imprese (145 imprese in più, +13,1%).
«Abbiamo registrato un lieve calo delle imprese attive – ha dichiarato Erio Luigi Munari, presidente della locale sede Lapam – ma il territorio di Sassuolo crede fortemente nella cultura del lavoro e ha grandi capacità di crescita. La nostra associazione resterà sempre vicina ai propri associati e sarà sempre aperta a un confronto con gli altri enti locali per una continua collaborazione, volta a un beneficio dell’intera collettività».

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 23 marzo 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 23 marzo 2023Al mattino nuvolosità irregolare, con tendenza ad ampie schiarite nel corso del pomeriggio. In serata aumento della nuvolosità per nubi alte e stratificate. Temperature stazionarie, con valori minimi compresi tra 7 e 9 gradi e localmente inferiori nelle aree extraurbane; massimi tra 16 e 20 gradi. Venti deboli-moderati dai quadranti occidentali. Mare poco mosso.

(Arpae)

Scoperta maxi frode fiscale sui bonus edilizi: coinvolta anche l’Emilia Romagna

Scoperta maxi frode fiscale sui bonus edilizi: coinvolta anche l’Emilia RomagnaMilitari della Guardia di Finanza di Asti stamane hanno avviato l’esecuzione – insieme ai colleghi di Campania, Emilia Romagna, Lazio Lombardia, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto – di una Ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Asti, nei confronti di 10 persone, per reati di associazione a delinquere, truffa nei confronti di Enti Pubblici, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

In corso nel contempo l’esecuzione di un decreto di sequestro, anche per equivalente, ai fini della confisca, di crediti fiscali, profitti illeciti, immobili e altre disponibilità per oltre un miliardo e mezzo. 73 le perquisizioni, in corso in 18 province, con l’impiego di 150 finanzieri.

I primi passi delle investigazioni del Nucleo di Polizia Economico – finanziaria di Asti, sul corretto utilizzo dei crediti fiscali per “Bonus edilizi”, sono partiti da una segnalazione del Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza di Roma. L’indagine scattata tra agosto e settembre 2022, con l’analisi di banche dati, indagini bancarie, intercettazioni telefoniche e sopralluoghi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti, ha permesso di svelare la costituzione e cessione di ulteriori e più cospicui crediti di imposta sospettati di falsità.

Il prosieguo ha rivelato i tratti di una truffa, ordita da una compagine in parte radicata ad Asti e con proiezioni principali in Campania e Veneto, che vede coinvolte 37 persone e 68 tra ditte e società. Il sodalizio farebbe capo a 17 persone, cittadini albanesi e italiani, dediti alla commissione, nel periodo 2021 – 2022, di una serie di frodi, riciclaggio, auto-riciclaggio e reati tributari; partendo dall’emissione di false fatturazioni per decine di milioni di €, utilizzate non solo per documentare al fisco lavori edili mai realizzati, ma anche per riciclare proventi dell’illecita attività.

Questa enorme quantità di crediti fiscali, per 1,5 MLD, sarebbe stata generata solo sulla carta, innanzitutto grazie all’opera di un commercialista con studio al Vomero, Napoli, e a un suo stretto collaboratore, cittadino albanese, con studio a Schio (VI); utilizzando partite Iva intestate perlopiù a prestanome, gli attori inserivano nei cassetti fiscali dell’Agenzia delle Entrate dati ritenuti non veritieri. I crediti di imposta, così creati dal nulla sulla piattaforma digitale, solo in parte però sono stati ceduti a terzi, per quanto sinora tracciato dalle indagini, e di questi una porzione monetizzata e trasferita all’estero. Le indagini proseguono per esaminare la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni, tuttora in corso, e per ricostruire i passaggi di denaro relativi ai crediti d’imposta ritenuti inesistenti, già oggetto di cessione/monetizzazione, anche attivando i canali di cooperazione internazionale.

L’operazione odierna delle Fiamme gialle di Asti costituisce il culmine di una prima fase di indagini condotte nell’ambito della primaria missione istituzionale della Guardia di Finanza, mirata a prevenire e contrastare le illecite condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche erogate dall’Unione Europea e dallo Stato per il rilancio dell’economia e il sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.

Si sottolinea che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.

Sabato l’assemblea del Partito Democratico di Sassuolo

Sabato l’assemblea del Partito Democratico di SassuoloL’Assemblea degli iscritti del Partito Democratico di Sassuolo, dei partecipanti alle primarie e dei simpatizzanti è convocata per sabato 25 marzo, alle 15:00, presso la sala Albero d’Oro in via Refice, 19 a Sassuolo.

L’ordine del giorno è il seguente:

  • Esito nazionale e locale delle Primarie;
  • Iniziative di autofinanziamento;
  • Tesseramento 2023;
  • Comunicazioni in merito alla Programmazione di iniziative politiche.

Sarà presente l’onorevole PD Maria Cecilia Guerra, per l’analisi nazionale delle attività del governo e dell’opposizione, e in merito al nuovo corso nazionale della segretaria a guida Elly Schlein.

Coldiretti: “In Italia persi 9 litri di pioggia su 10”

Coldiretti: “In Italia persi 9 litri di pioggia su 10”In Italia quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono lungo la Penisola non vengono raccolti. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo 2023 nel sottolineare che a livello nazionale per le carenze infrastrutturali si trattiene solo l’11% dell’acqua piovana. Una situazione aggravata dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – nella distribuzione dell’acqua raccolta le perdite idriche totali sono pari al 42 % secondo l’Istat.

Crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto modificazione della distribuzione ed aumento dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che – sostiene la Coldiretti – richiedono interventi strutturali oggetto della cabina di regia del governo.

Le anomalie sono evidenti anche quest’anno in cui l’inverno ha lasciato l’Italia del nord a secco con precipitazioni al di sotto della media, dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno. Gli effetti – rileva la Coldiretti – sono evidenti con i grandi laghi che hanno ora percentuali di riempimento che vanno dal 22% del lago di Como al 38% del lago di Garda fino al 44% di quello Maggiore mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,2 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

Sono circa 300mila le imprese agricole che secondo la Coldiretti si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La mancanza di precipitazioni sta condizionando le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento. Per le semine del riso si stima un taglio di 8mila ettari e risultano al minimo da 30 anni.

Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ed i salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello.

A preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola. La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che è più che preoccupante per l’economia agricola proprio nella valle del Po.

Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “per questo servono abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”.

Gli agricoltori – conclude Prandini – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.

Proseguono gli incontri di quartiere a Maranello

Proseguono gli incontri di quartiere a MaranelloIl sindaco Luigi Zironi e gli assessori della giunta comunale incontrano i cittadini per confrontarsi sui temi più significativi per la vita del capoluogo e delle località, per presentare ai residenti i progetti dell’amministrazione comunale, illustrare i principali interventi previsti sul territorio e raccogliere proposte e osservazioni. Giovedì 23 marzo alle 20.30 è la volta di Maranello Centro: l’incontro per i residenti del capoluogo è previsto allo Spazio Culturale Madonna del Corso in Via Claudia 277.

La Lista Macchioni interroga, il porta a porta arriva in Consiglio

La Lista Macchioni interroga, il porta a porta arriva in Consiglio

Dopo le prime tre settimane in zona Musicisti, San Michele e Parco, da lunedi la raccolta porta a porta viene estesa anche ad altre zone cittadine (Pontenuovo, San Paolo, Ancora) e arriva anche, o meglio torna, in consiglio comunale. E’ la lista Macchioni ad interrogare la Giunta, infatti, sul tema: Francesco Macchioni, che contro il nuovo sistema ha promosso una raccolta firme depositandone un migliaio presso la segreteria del Comune, chiede infatti all’Amministrazione di prendere “una posizione politica inerente al nuovo modello di raccolta differenziata e di assumersi, davanti ai cittadini, l’onere e il coraggio di una chiara risposta politica su quale sia la linea che intende adottare”.

Macchioni, infatti, non manca di ricordare come, su sua proposta, a maggio «l’intera giunta si fosse espressa a favore del blocco all’estensione di questo nuovo modello di raccolta rifiuti decisa dal gestore».

Una data del tour di Nek e Renga questa estate anche a Sassuolo

Una data del tour di Nek e Renga questa estate anche a Sassuolo
Renga – Nek (ph BSA STUDIO)

C’è anche Sassuolo, ed in particolare piazzale della Rosa, tra le tappe del tour del duo Nek e Francesco Renga. L’aggiornamento delle date del tour dei due cantautori, che comincia a luglio da Roma e si conclude a ottobre a Torino, è apparso su diverse pagine social, tra cui quella del cantante sassolese: l’appuntamento è per il 14 luglio.

I biglietti per i nuovi appuntamenti estivi sono disponibili in prevendita da oggi su TicketOne e nei punti vendita abituali.

In concomitanza con l’annuncio dei nuovi concerti, Renga e Nek hanno pubblicato il video che accompagna il loro nuovo singolo, “L’infinito più o meno”, diretto da Marc Lucas & Igor Grbesic per Damn Film. La canzone, scritta da Edwyn Roberts, Cheope, Gianluigi Fazio, Alex “Raige” Vella e prodotta da Enrico Brun insieme a Marco Paganelli, anticipa il nuovo progetto discografico dei due artisti.

Ecco le date del tour di Renga e Nek:

02 luglio – Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – ROMA

05 luglio – Marostica Summer Festival – MAROSTICA (VI) NUOVA DATA

11 luglio – Anfiteatro dell’Anima – CERVERE (CN) NUOVA DATA

14 luglio – Piazzale della Rosa – SASSUOLO – NUOVA DATA

01 agosto – Oversound Music Festival – LECCE NUOVA DATA

02 agosto – Castello Tramontano – MATERA NUOVA DATA

04 agosto – Banchina San Domenico – MOLFETTA (BA) NUOVA DATA

16 agosto – Roccella Summer Festival – ROCCELLA JONICA (RC) NUOVA DATA

17 agosto – Mercati Saraceni – CIRÒ MARINA (KR) NUOVA DATA

19 agosto – Arena 3040 – CAROVIGNO (BR) NUOVA DATA

26 agosto – Teatro Antico – TAORMINA – NUOVA DATA

27 agosto -Teatro Valle Dei Templi – AGRIGENTO –  NUOVA DATA

05 settembre – Arena di Verona – VERONA

07 settembre – Piazza della Loggia – BRESCIA

07 ottobre – Mediolanum Forum di Assago – MILANO

11 ottobre – Teatro Augusteo – NAPOLI

12 ottobre – Teatro Team –  BARI

16 ottobre –  Europauditorium – BOLOGNA

19 ottobre – Teatro Verdi –  FIRENZE

21 ottobre – Teatro Colosseo – TORINO

 

Giornata internazionale delle foreste. Assessora Lori: “Il nostro impegno per tutelare e valorizzare questo straordinario patrimonio”

Giornata internazionale delle foreste. Assessora Lori: “Il nostro impegno per tutelare e valorizzare questo straordinario patrimonio”Boschi e foreste, grazie a un’estensione di 630mila ettari ricoprono oltre un quarto del territorio emiliano-romagnolo e rappresentano una fondamentale risorsa non solo ambientale, da tutelare, sostenere e valorizzare.  Oltre a catturare l’anidride carbonica e a purificare l’aria, custodiscono infatti uno straordinario patrimonio di biodiversità, sono servizi ecosistemici e contribuiscono a contrastare il dissesto idrogeologico.

Lo ricorda in occasione della Giornata internazionale delle foreste l’assessora regionale alla Forestazione, parchi e programmazione territoriale Barbara Lori.

“Negli ultimi anni come Regione abbiamo gestito, tra risorse europee, nazionali e regionali, 39 milioni di euro per interventi di miglioramento forestale, forestazione urbana e creazione di nuovi boschi. E ancora: abbiamo investito in piani per la gestione forestale sostenibile, la certificazione forestale e i servizi ecosistemici – sottolinea Lori-.  Un capitolo a parte è poi quello legato alla prevenzione degli incendi boschivi, alla tutela degli alberi monumentali e alla formazione degli operatori. Questa giornata dev’essere l’occasione per ricordare a tutti che ciascuno può e deve fare la sua parte e che la forestazione è diventata un tema centrale nell’agenda politica, uno strumento per politiche ambientali virtuose, per accompagnare la transizione ecologica, per rendere le città più belle e vivibili”.

Secondo i dati forniti da Pefc Italia, il Programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale, in Italia la superficie forestale gestita in modo sostenibile è in crescita. A fine 2022 i boschi certificati hanno raggiunto quota 925.609,96 ettari, il 3,7% in più rispetto all’anno precedente. E tra le regioni in crescita spiccano Emilia-Romagna e Toscana.

E proprio in Emilia-Romagna il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è stato apripista nella vendita di crediti di sostenibilità grazie a una gestione virtuosa del proprio patrimonio ambientale a partire da quello boschivo.

Tra le iniziative che vedono impegnata la Regione Emilia-Romagna anche il  progetto Life CO2 PES &PEF che  ha permesso  di sperimentare innovative tecniche di gestione forestale nei territori del demanio forestale regionale in provincia di Forlì-Cesena e in quelli delle proprietà collettive della Comunalie Parmensi. Dimostrando un incremento della capacità di immagazzinare anidride carbonica, oltre che di ridurre il rischio idrogeologico e il pericolo di incendi.

Sulla A14 chiuso per una notte il tratto allacciamento A1 – allacciamento raccordo Casalecchio

Sulla A14 chiuso per una notte il tratto allacciamento A1 – allacciamento raccordo CasalecchioSulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione degli impianti elettrici, dalle 22:00 di giovedì 23 alle 6:00 d venerdì 24 marzo, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A1 Milano-Napoli e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, in entrambe le direzioni, verso Ancona e in direzione della A1.

Si precisa che l’area di servizio “La Pioppa est”, verso la A1, non sarà raggiungibile, mentre l’area di servizio “La Pioppa ovest”, in direzione di Ancona, sarà chiusa nella stessa notte, ma con orario 20:00-6:00.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari:

da Milano verso Ancona, proseguire sulla A1 verso Firenze, per poi immettersi sul Raccordo Casalecchio e successivamente sulla A14 Bologna-Taranto in direzione di Ancona;

da Milano verso Padova, proseguire sulla A1 verso Firenze, immettersi sul Raccordo di Casalecchio, procedere sulla A14 Bologna-Taranto e poi sulla A13 Bologna-Padova verso Padova;

da Ancona verso Milano, dopo la deviazione obbligatoria sul Raccordo di Casalecchio, immettersi sulla A1 e proseguire in direzione di Milano.

A seguito delle suddette chiusure, la stazione di Bologna Borgo Panigale sarà completamente chiusa in entrata e non sarà raggiungibile in uscita. Inoltre, chi percorre il Ramo Verde (Raccordo stazione Bologna Panigale-Tangenziale) e proviene dalla Tangenziale, verrà obbligatoriamente deviato sulla SS9 Via Emilia, in direzione di Modena.

In alternativa si potrà utilizzare la stazione di Bologna Casalecchio.

Fondi europei: investimenti sulle persone, la qualità del lavoro e la crescita sostenibile, transizione ecologica e digitale

Fondi europei: investimenti sulle persone, la qualità del lavoro e la crescita sostenibile, transizione ecologica e digitaleSaranno 87 i bandi e gli avvisi regionali approvati entro giugno, per un totale di 995,6 milioni di euro, quasi un terzo dei Fondi europei assegnati all’Emilia-Romagna con la nuova programmazione al 2027 (più di 3 miliardi di euro).

A fare il punto è il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, durante l’informativa alla Commissione politiche economiche dell’Assemblea legislativa sullo stato d’attuazione dei Programmi regionali Fesr e Fse+ e del Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale del Piano Strategico della PAC 2023-2027.

“A nemmeno un anno dall’approvazione dei Programmi da parte della Commissione europea – luglio 2022 per Fesr e Fse Plus, dicembre dello stesso anno per lo sviluppo rurale -, abbiamo già programmato un terzo delle risorse che ci sono state assegnate- sottolinea Baruffi- e l’impegno è mantenere questi ‘tempi’ anche per la restante parte del totale dei fondi disponibili. Un quadro complessivo che tiene assieme diverse fonti di finanziamenti europei, realizzato grazie al coinvolgimento di tutto il sistema regionale e delle parti sociali con noi nel Patto per il lavoro e il Clima”.

 

Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)

Il programma regionale Fesr 2021-2027 intende sostenere un rilancio capace di coniugare qualità del lavoro, incremento della produttività e valore aggiunto, innovazione tecnologica, ambientale e sociale, attrattività internazionale, accompagnando il sistema regionale nella transizione ecologica e nella trasformazione digitale e contribuendo a ridurre le diseguaglianze economiche, sociali, di genere, generazionali e territoriali.

I dati del primo monitoraggio evidenziano un totale di 517,7 milioni per 30 bandi e 1.448 progetti presentati, di cui 702 già approvati.

Il primo calendario di bandi da giugno a novembre 2022 ha visto impiegati 184,2 milioni di euro, mentre il secondo, da gennaio ad aprile 2023, 276,8 milioni di euro, con una ulteriore integrazione di 44,7 milioni in particolare sulla trasformazione digitale.

La terza tranche di bandi Fesr è prevista da maggio a giugno 2023, con una dotazione di 17 milioni di euro da destinare a interventi per la conservazione delle biodiversità, per l’implementazione delle infrastrutture verdi e blu delle città, per il sostegno ai processi di innovazione sociale, allo sviluppo delle comunità energetiche e agli investimenti per le imprese culturali e creative.

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+)

Il Fondo sociale europeo Plus è il principale strumento dell’Unione europea per investire nelle persone. In Emilia-Romagna il programma regionale Fse+ si pone l’obiettivo di assicurare a tutte le persone il diritto di accedere a servizi di qualità, fin dalla prima infanzia, e di accrescere le proprie conoscenze e competenze, tanto nella fase che precede l’ingresso nel mercato del lavoro, quanto durante l’intera vita lavorativa, per favorire percorsi di crescita professionale, sostenere la qualità dell’occupazione e accompagnare le transizioni ecologica e digitale. Il primo bilancio regionale parla di 302,7 milioni di euro già allocati con 43 avvisi, 718 operazione approvate e oltre 10 mila persone coinvolte.

Le attività finanziate dal Fondo sociale europeo si intersecano con il Programma nazionale GOL, previsto dal PNRR (Missione 5, Componente 1) per riqualificare i servizi di politiche attive del lavoro.

Con l’obiettivo di garantire un accesso universale alle politiche attive per il lavoro, il Piano attuativo regionale del Programma GOL individua quali potenziali beneficiari persone accomunate da una condizione di fragilità legata al mercato del lavoro: disoccupati, lavoratori fragili e vulnerabili, NEET, donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori over 55, lavoratori autonomi che cessano l’attività e lavoratori con redditi molto bassi.

Per la sua attuazione, l’Emilia-Romagna può contare su una prima assegnazione di oltre 55 milioni di euro.

Grazie a una sinergia pubblico-privato tra Centri per l’impiego e enti accreditati, nella logica della Rete attiva per il lavoro, la Regione ha raggiunto e superato l’obiettivo, previsto dal Decreto di approvazione, di 38.040 disoccupati presi in carico entro il 2022.

Al 28 marzo le persone prese in carico erano 58.726, di cui donne 36.104 (61,5%) e uomini 22.622 (38,5%). E per il 27,1% degli utenti presi in carico si è registrata una comunicazione obbligatoria di avviamento al lavoro (rilevazione al 31 gennaio scorso).

 

Piano Sviluppo Rurale 2023-2027

La strategia per lo sviluppo del sistema agricolo agroalimentare e dei territori rurali dell’Emilia-Romagna, ruota attorno alle parole chiave: qualità, produttività, sostenibilità, innovazione e semplificazione. Dopo l’approvazione del Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale del Piano Strategico della PAC 2023-2027, avvenuta a decembre 2022, sono già stati programmati 177,2 milioni di euro, attraverso 14 bandi.

In attesa della definizione dei fondi del nuovo settennato, la Regione aveva avuto l’assegnazione di 408,9 milioni di euro per il Psr 2021-2022: risorse che hanno permesso di pubblicare 163 bandi per 291,5 milioni di euro (di cui per una parte è ancora in corso il procedimento istruttorio) su 4 obiettivi: competitività; ambiente e clima; sviluppo del territorio: innovazione, formazione e consulenza.

 

Strategie territoriali integrate

In commissione è stato fatto anche un primo punto sulle Strategie territoriali integrate Atuss (Agende Trasformative Urbane per lo Sviluppo Sostenibile) e Stami (Strategie Territoriali Aree Interne e Montane).

Con finalità diverse e specifiche, hanno come obiettivi quello di condividere con i territori scelte per il raggiungimento di obiettivi comuni, garantire il protagonismo degli Enti locali e delle comunità locali nella programmazione 2021-2027, promuovere una governance multilivello e il pieno coinvolgimento dei partenariati locali e adottare un approccio multi-obiettivo e multi-fondo (FESR, FSE+, FSC, ecc.), massimizzando le opportunità del PNRR.

Rispetto alla precedente programmazione, la Giunta ha esteso la possibilità di elaborare le Atuss anche alle aree intermedie, ovvero alle Unioni di comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti e in possesso di determinati requisiti.

Le Atuss nella programmazione 2021-2027 sono 14: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, Rimini, Cesena (con Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina), Nuovo Circondario Imolese, Unione Terre d’Argine, Unione Bassa Romagna, Unione Romagna Faentina. I fondi a sostegno delle Atuss sono pari a 109,3 milioni di euro, tra fondi Fesr e Fse.

Le Stami coinvolgono le aree e i territori più fragili e periferici dell’Emilia-Romagna. Con l’obiettivo di contrastare gli squilibri territoriali, a partire da quello demografico, nella programmazione 2021-2027 coinvolgono non solo le aree individuate dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne (comunque ampliate in numero di 3 rispetto al 2014-2020) ma l’intero territorio appenninico.

Alle aree Basso Ferrarese, Appennino Piacentino-Parmense, Alta Val Marecchia, Appennino Reggiano – aree pilota SNAI 2014-2020, confermate nel 2021-2027 – si sono aggiunte le aree Appennino Parma Est e Appennino Forlivese e Cesenate e Appennino Modenese (nuove aree SNAI 2021-2027) e le aree dell’Alta Val Trebbia e Val Tidone e dell’Appennino Bolognese. A sostegno 73,4 milioni di euro di Fondi Fesr e Fse e della Legge di stabilità. Un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi delle STAMI sarà garantito anche dal Programma per lo Sviluppo rurale.

Oltre alle Stami, per sostenere  processi di sviluppo sostenibile delle aree interne e montane, la Giunta  per il periodo 2021-2027  ha introdotte  alcune ulteriori novità, tra cui il riconoscimento di criteri preferenziali di accesso agli strumenti e ai bandi messi in campo in attuazione dei Programmi; una riserva del 10% di ciascun Programma  (Fesr – Fse +- Feasr); una prima  assegnazione di risorse di assistenza tecnica pari a 30 mila euro a supporto dell’ elaborazione  delle strategie e l’attivazione di un’azione di sostegno a favore degli Enti locali coinvolti  per rafforzarne le capacità di programmare e attuare gli interventi di sviluppo locale.

Il tour della Regione nelle province dell’Emilia-Romagna per presentare il nuovo Sviluppo Rurale 2023-27

Il tour della Regione nelle province dell’Emilia-Romagna per presentare il nuovo Sviluppo Rurale 2023-27
Alessio Mammi (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

La provincia di Piacenza ha nell’agricoltura uno dei suoi punti di forza. Dalle produzioni simbolo in pianura come la zootecnia e il pomodoro da industria, a quelle di collina tra cui vini e salumi pregiati. E l’intero sistema agricolo e agroindustriale piacentino guarda con molta attenzione agli investimenti previsti dal nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027.

Il punto sul nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027, per un’agricoltura che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale, con un’attenzione particolare al sostegno al reddito, alla ricerca e all’innovazione tecnologica, è stato al centro di un incontro oggi in città con il direttore generale Agricoltura della Regione Valtiero Mazzotti, la presidente della Provincia di Piacenza Monica Patelli e rappresentanti del mondo agricolo e agroalimentare provinciale.

“Prosegue l’impegno a favore di un settore fondamentale per l’economia regionale e il made in Italy, grazie a prodotti unici al mondo- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi-. Dobbiamo accompagnare le imprese per sostenere la competitività, il reddito e l’innovazione”.
“Passa da qui la strada per nuova agricoltura- conclude Mammi- attraverso investimenti in innovazione e ricerca per le imprese agricole e agroalimentari, per garantire sostegno al reddito delle imprese, qualità delle produzioni, competitività e sostenibilità ambientale, economica e sociale. La Regione è già partita con i bandi della nuova programmazione, e con l’importante riallocazione di risorse per scorrere le graduatorie su bandi per il contrasto delle emissioni di ammoniaca e la filiera del latte”.

“Anche per le imprese agricole e agroalimentari il nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027 rappresenta -ha detto nel corso dell’incontro Monica Patelli, p- un sostegno fondamentale in termini di qualità, produttività, sostenibilità, innovazione e semplificazione. Ringrazio l’assessore Mammi per l’organizzazione di questo incontro, perché questo piano garantisce risorse importantissime per un settore trainante nell’economia del nostro territorio, che ha tanto da dire grazie alle eccellenze della nostra terra”.

Il nuovo Sviluppo Rurale 2023-27 in cifre

Complessivamente ammontano a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni). Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
In dettaglio, 286 milioni andranno per sostegno al reddito e competitività, 404 milioni per ambiente e clima, 150 milioni per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e 51 milioni su conoscenza e innovazione.

Nel corso del 2023 saranno pubblicati i nuovi bandi, per un valore complessivo di 148,3 milioni di euro.
Gli obiettivi della nuova programmazione sono prima di tutto il sostegno della crescita occupazionale, del reddito e della competitività, poi le garanzie di dignità e sicurezza dei lavoratori e il ricambio generazionale.
L’altro pilastro è la qualità ambientale, il sostegno al biologico e la salvaguardia della biodiversità.
Terzo elemento fondamentale: la digitalizzazione, l’innovazione, la ricerca e l’attrattività dei territori più marginali.

Contro il cyberbullismo, UILM di Modena: “Solidarietà alla Ferrari”

Contro il cyberbullismo, UILM di Modena: “Solidarietà alla Ferrari”Il segretario generale della UILM di Modena Alberto Zanetti, esprime in una nota la vicinanza e la propria solidarietà per quanto accaduto in relazione all’attacco subito dalla Ferrari ad opera di pirati informatici e condivide la scelta aziendale di non cedere ai ricatti di delinquenti comuni comunque mascherati.

Auspica che le indagini possano portare alla cattura di chi intende oramai quotidianamente mette a rischio il lavoro onesto di migliaia di persone, collaboratori e clienti di un grande e storico marchio del nostro territorio.

“La pirateria informatica è un grave reato che colpisce ogni anno, oltre alle imprese, anche decine di migliaia di persone, cittadini cui purtroppo vengono sottratte risorse economiche o interi risparmi. Come sindacato che rappresenta chi vive del proprio onesto lavoro – afferma Zanetti – non possiamo che denunciare e condannare chi attraverso azioni vigliacche cerca facili scorciatoie per guadagnare in maniera illecita e bene fa la Ferrari a non cedere ai ricatti.

Ci auguriamo che gli organi di Pubblica Sicurezza e le Istituzioni rafforzino la vigilanza e le azioni di contrasto e prevenzione dal fenomeno criminale del cyberbullismo in qualunque forma si presenti”.

In Riserva è primavera

In Riserva è primaveraE’ arrivata la primavera, alla Riserva naturale delle Salse di Nirano la natura si risveglia. Quale luogo migliore dove fare una passeggiata nel fine settimana o scoprire le tracce dei molti animali che la abitano?

Sabato 25 marzo 2023, alle ore 15:00 presso Cà Rossa, è in programma un laboratorio scientifico esperienziale per bambini e ragazzi, a cura di Ecosapiens e La Lumaca, con esplorazione alla ricerca di reperti e tracce e ricostruzione delle impronte degli abitanti della Riserva, da portare a casa come ricordo. Il costo è di 5 euro a partecipante

Domenica 26 marzo ritrovo alle ore 15:00 presso parcheggio del Pioppo, per una camminata tra passato e presente, accompagnati dal CAI di Sassuolo, alla scoperta delle storie nascoste tra le mura del Castello di Spezzano, della collina fioranese e della natura della Riserva delle Salse di Nirano, attraverso la app Walk+.

Per partecipare alle iniziative è necessaria la prenotazione online al link https://bit.ly/prenota-alle-salse, disponibile sulla pagina fb della Riserva di Nirano e sul sito del turismo del Comune di Fiorano Modenese. Dopo avere inviato il modulo occorre attendere conferma della disponibilità.

Per informazioni salse.nirano@fiorano.it oppure ai numeri telefonici 0522/343238 e 342/8677118

Consiglio di sede per la Lapam di Fiorano Modenese

Consiglio di sede per la Lapam di Fiorano ModeneseGli investimenti sul territorio, la gestione dei rifiuti e il rapporto scuola-lavoro. Sono stati questi i principali temi al centro del consiglio di sede Lapam Confartigianato a Fiorano Modenese.

Il presidente della locale sede Lapam Ercole Leonardi ha aperto i lavori affrontando il tema delle comunità energetiche, specificando che sono già state presentate 141 domande e che ciò comporta l’esigenza di creare un nuovo rapporto fra imprese, enti pubblici e multiutility. Sul tavolo anche il capitolo relativo alla nuova modalità di raccolta rifiuti, che nel comune è già stata avviata. Il presidente Leonardi ha fatto sapere che presto contatterà l’amministrazione comunale per definire ed eventualmente cambiare i giorni di raccolta in base alle tipologie imprenditoriali.
Al centro del dibattito anche il tema del rapporto scuola-lavoro: il consiglio ha ricordato l’importanza di iniziative come Manifatture Aperte: «Siamo certi che l’associazione, visto l’ottimo operato che sta svolgendo negli istituti di Modena e provincia – ha puntualizzato Ercole Leonardi, presidente della locale sede Lapam –, continuerà nella sua missione di incontrare gli studenti e prepararli alle dinamiche del mercato del lavoro, con l’auspicio che possiamo annoverare anche gli istituti scolastici del comune di Fiorano Modenese all’interno del progetto».
Il consiglio di sede di Fiorano Modenese è stato anche l’occasione per presentare un’analisi effettuata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato sul tessuto economico del comune. Al 31 dicembre 2022 erano 1.607 le imprese attive nel territorio, 495 delle quali artigiane, pari a quasi una su tre (il 30,8%). Rispetto al quarto trimestre 2021, il numero di imprese è aumentato del 2,4%, a fronte di un calo medio provinciale dello 0,5%. Anche le imprese artigiane sono aumentate nell’ultimo anno di 7 unità (+1,4%), in controtendenza rispetto al -1,5% medio provinciale. Se si prende in esame il lungo periodo, dal quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2022, si sono aggiunte complessivamente 101 imprese, pari a un +6,7%.
Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nei Servizi alle imprese (25,6%), nella Manifattura (22,4%) e nel Commercio e Autoriparazione (21,9%). Confrontando il numero di imprese attive al quarto trimestre 2022 con quello di 12 mesi prima, l’unico calo si può osservare nell’Agricoltura (3 imprese in meno, pari a un -6%). Osservando i dati nel lungo periodo (quarto trimestre 2010-2022), la Manifattura risulta essere il settore con il calo più marcato, con 23 imprese in meno (-6%), seguito dall’Agricoltura (20 imprese in meno, pari a un -29,9%). Al contrario registra una crescita maggiore rispetto a 12 anni fa il comparto dei Servizi alle imprese (104 imprese in più, +33,9%).
«Anche se per Fiorano il dato statistico sul calo delle imprese artigiane è più confortante rispetto alla media provinciale – ha dichiarato Ercole Leonardi, presidente della locale sede Lapam –, la sfida da affrontare è rappresentata dalle mutate esigenze della piccola impresa, chiamata a operare in un ambiente estremamente incerto e complesso. Preoccupa il calo delle imprese giovanili per la difficoltà all’accesso al credito, il cambio generazionale e la difficoltà di trovare personale qualificato. Digitalizzazione e green saranno per il futuro sempre di più i punti cardine a cui dovranno guardare le imprese. Ma se la sostenibilità e l’innovazione sono fondamentali per rimanere competitivi, la qualità del prodotto garantita resta la leva principale per battere la concorrenza».

Val d’Enza, al via il Contratto di Fiume

Val d’Enza, al via il Contratto di FiumeGli importanti temi della gestione della risorsa idrica e della mitigazione del rischio da alluvione e della gestione attiva delle piene del torrente Enza, oltreché l’importanza di recuperare e valorizzare il paesaggio fluviale dell’intero bacino sono tra i contenuti del Documento d’Intenti afferente al percorso d’avvio formale alle attività per la definizione del Contratto di Fiume “Valle dell’Enza” che sono stati illustrati oggi presso l’Aula Magna all’interno della sede dei Servizi Territoriali Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, in località Mancasale (RE), alla presenza dei rappresentanti dei territori di Province, Comuni, Unioni dei Comuni e dei Consorzi di bonifica interessati, nel corso di un incontro organizzato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e Regione Emilia-Romagna.

Ha aperto l’incontro la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, che ha sottolineato la necessità di avere un “approccio non ideologico verso il Contratto di fiume che deve mantenere una buona dose di concretezza nelle sue fasi. Oggi mettere in campo una strategia di adattamento al cambiamento climatico, in grado di avere esternalità positive di tipo ambientale, ma anche economica e sociale, è fondamentale, non solo una opzione”. L’assessore all’Agricoltura ER, Alessio Mammi, sul ruolo del Contratto di fiume ha aggiunto: “L’importanza di uno strumento politico-amministrativo capace di creare obiettivi comuni e condivisi per valorizzare il territorio e il paesaggio nel suo insieme, la sua sicurezza idraulica e l’incremento dello stoccaggio di risorsa idrica per migliorare a 360 gradi il rapporto tra componente pubblica e privata”.

Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti ha illustrato in modo approfondito il Piano di Intenti (che si completerà entro la fine del 2023) e ha anche fissato alla data del 2024 la fine del percorso del contratto di fiume della Val d’Enza, ma ha chiarito – in modo inequivocabile – che “la precondizione per entrare a fare parte dell’Assemblea del Contratto di fiume è rappresentata dall’accettazione del percorso e delle regole comuni per arrivare alla definizione degli obiettivi utili; obiettivi che sono di importanza vitale per incrementare la capacità di adattamento dei territori della Val d’Enza di natura idraulica, ambientale, paesaggistica, sociale ed economica. Pertanto è essenziale che tutti i soggetti che parteciperanno lo faranno con la consapevolezza e la correttezza di arrivare ad un obiettivo”.

Durante l’incontro, che prosegue nel solco di quel processo teso a delineare una governance condivisa per il bacino del torrente Enza, si è analizzato come, ormai da qualche anno, le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla resilienza del territorio abbiano richiesto l’impegno degli attori istituzionali del bacino dell’Enza nello sviluppare approfondimenti e studi tesi a definire scenari di gestione sostenibile della risorsa idrica, tale da contemperare esigenze ambientali, economiche e sociali.

In particolare, gli approfondimenti finora condotti hanno consentito di individuare strategie urgenti di adattamento ad eventi climatici estremi che, se pur necessarie, possono richiedere anche importanti e complessi interventi strutturali, tali da determinare potenziali impatti ambientali sugli ecosistemi acquatici e sui servizi ecosistemici e che, pertanto, meritano valutazioni di fattibilità tecnico-economica basata su una approfondita e trasparente analisi costi-benefici e costi-efficacia, nel rispetto delle prescrizioni già contenute nella Direttiva Quadro Acque.

A tale riguardo, il Contratto di Fiume rappresenta la sede privilegiata per il confronto e la partecipazione attiva, a garanzia di un approccio integrato, trasparente e a scala di bacino per costruire scenari ampiamente condivisi e per supportare le conseguenti progettualità, fino alla realizzazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle future opere, consolidando un patto di governance pubblico-privato, non garantito da altri strumenti e/o processi.

 

[Nella foto un momento dell’intervento di Alessandro Bratti, Segretario Generale dell’ADBPo, sotto gli occhi di Irene Priolo, vicepresidente Regione ER e Alessio Mammi, assessore Agricoltura Regione ER]

La prossima seduta del Consiglio Comunale sassolese lunedì 27 marzo

La prossima seduta del Consiglio Comunale sassolese lunedì 27 marzoSi svolgerà lunedì prossimo, 27 marzo a partire dalle ore 20 presso la Sala Consigliare di via Pretorio 18, la prossima seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo, convocata dal Presidente Luca Caselli con 13 punti all’ordine del giorno di cui 3 interrogazioni.

Si inizierà con l’interrogazione a firma del consigliere Serena Lenzotti ed altri del Partito Democratico avente ad oggetto “Chiarezza sulle dinamiche dell’ex sede Croce Blu – Pas Sassuolo”.

La seconda interrogazione è a firma del Capogruppo del Partito Democratico Maria Savigni, ad oggetto “Interrogazione consiliare sul numero degli utenti dei servizi scolastici che usufruiscono degli sconti tariffari”.

Terza ed ultima interrogazione a firma del Capogruppo della Lista Macchioni, Francesco Macchioni, ad oggetto “Posizione politica della Giunta inerente al nuovo modello di raccolta differenziata”.

Terminate le interrogazioni si procederà alla surrogazione del consigliere Davide Capezzera e convalida del consigliere subentrante; a seguire la comunicazione del Presidente – costituzione delle commissioni consiliari permanenti – terzo aggiornamento e l’elezione dei rappresentanti del consiglio comunale quali componenti del consiglio dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico; sostituzione consigliere dimissionario.

Al settimo punto del Consiglio Comunale sarà in approvazione la variazione al bilancio di previsione 2023/2025, a cui seguirà l’applicazione della definizione delle controversie

tributarie riguardanti tributi del Comune di Sassuolo ai sensi dell’art. 1, comma 205, della legge 29/12/2022, n.197 a cui seguirà la modifica, per l’anno 2023, dell’imposta municipale propria (Imu)

Al decimo punto del Consiglio Comunale saranno in approvazione le modifiche al testo unico dei regolamenti delle entrate comunali (Turec), a cui seguirà l’approvazione del regolamento per la disciplina della video sorveglianza nel Comune di Sassuolo e l’approvazione di variante al Piano Operativo Comunale (Poc).

Chiuderà la seduta del Consiglio Comunale “Istituzione del mercatino degli hobbisti: “antiquariato e vintage”, ai sensi del comma 8 dell’art. 7 bis della legge regionale 12/1999 e approvazione del regolamento”.

 

L’innovazione in Emilia-Romagna: i dati dell’Osservatorio

L’innovazione in Emilia-Romagna: i dati dell’OsservatorioL’edizione 2022 dell’Osservatorio Innovazione dell’Emilia-Romagna, esplora la prassi e il potenziale innovativo delle imprese emiliano-romagnole.

L’osservatorio è curato da CISE – Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico, Azienda speciale della Camera di commercio della Romagna ed è realizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna.

Dal 2018 beneficia anche del supporto della Regione Emilia-Romagna e dell’apporto di ART-ER.

L’Osservatorio Innovazione raccoglie e analizza dati sulle dinamiche del fenomeno innovazione e mette i risultati a disposizione degli attori dell’ecosistema regionale, per supportare le scelte a sostegno della competitività delle imprese.

Hanno partecipato all’indagine dell’Osservatorio 4104 imprese con oltre 1 milione di euro di fatturato.

Gli esiti dell’indagine sono integrati con dati provenienti dal Registro delle imprese, dalla banca dati dei bilanci depositati sempre presso il Registro delle imprese e della banca dati su import-export di Unioncamere Emilia-Romagna.

 

I dati dell’Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna – 2022

Dal 2019 al 2022 le imprese emiliano-romagnole con oltre un milione di fatturato che hanno introdotto almeno una innovazione sono l’86% del totale. Le imprese senza alcuna innovazione si concentrano nella fascia dimensionale 0-9 addetti e in quella 10-49. Quasi due terzi delle imprese nella fascia dimensionale 50-49 ha introdotto oltre 5 innovazioni nello scorso triennio, mentre ben l’82% delle imprese oltre i 250 addetti ha introdotto oltre 5 innovazioni.

La prima voce di innovazione riguarda il miglioramento di prodotti e servizi (circa il 13% dell’innovazione regionale). Seguono introduzioni di nuovi prodotti e servizi (11%) e nuovi macchinari (9%).

Soluzioni di minor impatto ambientale riguardano il 9% dell’innovazione regionale.

Il 76% delle imprese emiliano-romagnole hanno introdotto almeno una tecnologia digitale 4.0 nel proprio processo produttivo. Circa un quarto delle imprese non ha introdotto tecnologie 4.0. Il ritardo principale è concentrato nella fascia dimensionale 0-9 e 10-49, sebbene esista un 13% di imprese tra i 50 e i 250 addetti e un 5% oltre i 250 addetti che non ha ancora intrapreso la strada della digitalizzazione. Va comunque registrato che in media il 26% della piccola impresa (fino a 50 addetti) ha introdotto almeno 5 tecnologie digitali e oltre la metà delle imprese oltre 250 addetti ha fatto altrettanto.

Il profilo di digitalizzazione delle imprese regionali presenta tecnologie 4.0 a maggiore e minore adozione.

Le tecnologie per la sicurezza digitale (cyberscurity) sono quelle che vedono la più ampia quota di adozione (il 43% delle imprese), seguite dal cloud computing (35%), sistemi informativi di gestione dei clienti (34%) e condivisione dati tra fasi del processo industriale (30%). Le tecnologie a minor intensità di adozione sono la realtà aumentata (2,5%) e l’intelligenza artificiale (3,3%).

La sicurezza informatica, pur essendo una tecnologia dichiarata dalla maggioranza delle imprese, non appare adeguatamente accompagnata da una strategia di sicurezza permanente.

In media, il 46% delle imprese dichiara di aver introdotto una strategia permanente di cybersecurity, ma la consapevolezza cresce con la struttura dimensionale dell’impresa e ben il 77% delle imprese oltre 250 addetti ha adottato una strategia permanente, contro il 44% della piccola impresa.

In Emilia-Romagna la trasformazione digitale sta interessando soprattutto la funzione di smart manufacturing (la cosiddetta “fabbrica intelligente”) che rappresenta il 35% delle tecnologie 4.0 introdotte sin qui e la funzione di smart supply chain, ovvero la digitalizzazione dei processi di filiera che assorbe un ulteriore 35% di trasformazione 4.0 in regione. A fianco di queste due dimensioni, presentano maggior ritardo le funzioni di accompagnamento al lavoro collaborativo uomo-robot, rappresentato dallo smart work che assorbe solo il 5% delle tecnologie 4.0 e l’abilitazione intelligente dei processi con ausilio di big data e intelligenza artificiale che riguarda solo il 12% della digitalizzazione in atto. La cybersecurity, che pur presenta, come illustrato nella sezione precedente, tassi di dichiarata adozione molto elevati, appare ancora marginale nella strategia complessiva di digitalizzazione del processo produttivo in Emilia-Romagna, quando messa al confronto con altre funzioni.

L’adozione di tecnologie 4.0 e di soluzioni di economia circolare sono correlate a tutti i livelli di complessità tecnologica.Si evidenzia pertanto un modello di innovazione ad elevata complessità organizzativa in cui scelte sul lato dell’efficienza energetica e nell’uso dei materiali va di pari passo con l’introduzione di tecnologie digitali anche complesse.

 

Portici di Bologna patrimonio dell’Umanità Unesco, studenti dell’Accademia di Belle Arti impegnati in cantieri di restauro in città

Portici di Bologna patrimonio dell’Umanità Unesco, studenti dell’Accademia di Belle Arti impegnati in cantieri di restauro in cittàLaboratori didattico-formativi per gli studenti dell’Accademia impegnati nel restaurare e valorizzare un bene culturale, grazie ad un programma operativo ideato da oltre un decennio dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppato ogni due anni d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Si chiama “Tre Istituzioni e un Patrimonio” e per l’edizione 2022-2023 l’attività che verrà realizzata è il “Progetto Portici”. Oltre a Regione e Accademia, infatti, in questa occasione il terzo partner coinvolto è il Comune di Bologna, ufficialmente “Città dei Portici” a seguito della nomina, nel 2021, di Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il progetto è stato presentato in conferenza stampa questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, presenti  l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori, la presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Rita Finzi, la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Cristina Francucci, l’assessora con delega alla Valorizzazione dei beni culturali e Portici Unesco del Comune di Bologna, Valentina Orioli, la soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara, Francesca Tomba, e la Site manager Portici Patrimonio Mondiale, Federica Legnani.

In questa edizione “Progetto Portici” prevede la realizzazione di cinque “cantieri” che andranno ad impegnare più di 50 studenti dei Corsi di Restauro, di Comunicazione, di Educazione al patrimonio, di Design grafico e dei Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo.
In particolare, saranno coinvolti nelle attività di restauro il portico ligneo di Palazzo Grassi, in via Marsala 12, e una porzione di portico con tabernacolo e affresco di Madonna con Bambino in Via delle Belle Arti. Anche i settecenteschi disegni con vedute di Bologna di Pio Panfili, conservati all’Archiginnasio, saranno oggetto di manutenzione.

“La Regione ha tra i suoi compiti istituzionali quello di contribuire al consolidamento del tessuto culturale del nostro territorio e il programma ‘Tre istituzioni e un patrimonio’ risponde interamente a questa esigenza, dimostrando in questi anni l’efficacia dell’azione coordinata tra enti per la valorizzazione di un patrimonio, spesso poco conosciuto- ha detto in conferenza stampa l’assessore regionale Felicori-. L’idea dei ‘cantieri-scuola’ ha inoltre permesso a centinaia di studenti di mettersi in gioco e fare un’esperienza formativa sul campo, utile al loro futuro ruolo di operatori nell’ambito dei beni culturali.”

Per la realizzazione del Progetto Portici la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto una convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna che la impegna a coordinare tutte le fasi organizzative e a sostenere il progetto con un contributo complessivo di 20 mila euro a favore dell’Accademia.

“Siamo felici di essere partner fin dalla prima edizione di un progetto virtuoso che si basa su un presupposto fondamentale come la messa in rete e il confronto tra tre istituzioni, che diventano agenzie formative sul territorio offrendo esperienze sul campo ai nostri studenti e studentesse- ha detto la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Cristina Francucci-. Quest’anno, alla fondamentale attività di restauro e conservazione della Scuola di restauro e di divulgazione e documentazione dei Corsi di Design Grafico e Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo, si aggiunge quella di educazione al patrimonio cittadino con un’operazione peer to peer rivolta a diverse classi delle scuole secondarie di primo grado curata dal nostro Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte”.

“Siamo lieti che il programma “Tre istituzioni e Un Patrimonio” abbia scelto per quest’anno di lavorare sui Portici- ha detto l’assessore Orioli– celebrando così l’iscrizione del nostro patrimonio urbano alla World Heritage List e aprendo spazi significativi di sperimentazione coerenti con gli obiettivi del Piano di Gestione del Sito Unesco.”

Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le attività previste dal progetto, a cura di Antonella Salvi, del coordinamento dei progetti di “Tre Istituzioni e un Patrimonio” e Camilla Roversi Monaco, del coordinamento dei cantieri di restauro per l’Accademia di Belle Arti, e con gli interventi dei docenti e degli studenti dei Corsi dell’Accademia coinvolti dal progetto.

21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime

21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime
Autore immagine: Federico Conti – Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G.

È Villa Celestina, uno dei 186 beni confiscati alle mafie in Emilia-Romagna che, grazie anche a un finanziamento della Regione, è stato restituito alla comunità.

Obiettivo centrato che riguarda l’ultimo dei 25 immobili confiscati alle mafie a cui l’Amministrazione regionale – dall’approvazione del Testo unico sulla Legalità – ha contribuito a dare nuova vita stanziando oltre 3,7 milioni di euro (1,7 nel triennio 2020-22).

Luoghi che rivivono attraverso il lavoro diffuso per la legalità in Emilia-Romagna, ogni e giorno e oggi, 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita da una legge nazionale nel 2017.

“Quando un pezzo di territorio viene strappato alla criminalità organizzata e riportato all’uso comune, diamo corpo all’idea di giustizia, oltre a essere motivo di grande soddisfazione e orgoglio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Tutti vorremmo che l’Emilia-Romagna, il Paese e ogni territorio fossero liberi da ogni fenomeno criminale, ma è proprio dalla lotta contro le mafie e dalla vittoria della legalità che impariamo a essere cittadini attivi”.

“Le storie, drammatiche e dolorose, delle persone vittime di mafia- prosegue il presidente- devono essere monito e testimonianza di come, insieme, dobbiamo e possiamo lottare contro la criminalità organizzata, creare gli anticorpi per contrastare tutte le mafie e costruire comunità dove la libertà e la giustizia costituiscano le fondamenta del nostro vivere civile. La Regione Emilia-Romagna, che si stringe ai familiari, è e sarà sempre al fianco di chi lotta contro la violenza e il sopruso, scegliendo la parte del rispetto delle leggi e della difesa dei diritti delle persone, a partire dai più deboli. E lo fa dando sostegno alle associazioni impegnate contro le mafie come Libera e Avviso Pubblico e la massima collaborazione a tutte le Istituzioni e gli organismi dello Stato che ogni giorno si battono contro la criminalità organizzata, a partire da Magistratura e Forze dell’ordine, a cui va il grazie di tutti noi per ciò che fanno ogni giorno”.

Il programma della Settimana della Legalità è sul sito dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: https://www.assemblea.emr.it/argomenti-in-evidenza/legalita-diritti/legalita/settimana-della-legalita

Avviso esplorativo per i locali di piazza Risorgimento 52 a Sassuolo

Avviso esplorativo per i locali di piazza Risorgimento 52 a Sassuolo
foto: Google Maps

È stato pubblicato all’Albo Pretorio “l’avviso esplorativo riservato a forme associative/enti del terzo settore aps e odv interessate alla stipula di una convenzione per la concessione in uso di n.1 locale di proprietà comunale sito in piazza Risorgimento n. 52”.

Con la deliberazione n. 52 del 14/03/2023 la convenzione prevede che l’Associazione assegnataria conduca a titolo volontario e gratuito, in una logica di sussidiarietà, attività culturali, educative e socio-sanitarie, destinate alla collettività, e in particolare a bambini e ragazzi, anche rivolte a fasce della popolazione svantaggiate o in condizioni di disagio.

Tali attività dovranno essere a connotazione prevalentemente gratuita. Il sub-concessionario, inoltre, dovrà garantire la massima fruibilità dei locali da parte degli associati, assicurando l’apertura più ampia possibile, e l’organizzazione di attività con frequenza, in osservanza e rispetto di norme e regolamenti vigenti.

La programmazione delle iniziative promosse all’interno dello stabile dovrà essere concertata annualmente con l’Amministrazione Comunale.

Le proposte, sottoscritte dal soggetto richiedente ovvero dal presidente o legale rappresentante del soggetto associativo, dovranno essere presentate al Comune di Sassuolo entro e non oltre le ore 12.00 del giorno lunedì 3 aprile 2023.

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