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domenica, 17 Agosto 2025
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Da mezzanotte chiusa la SP19 che collega Sassuolo e Prignano

Da mezzanotte chiusa la SP19 che collega Sassuolo e  Prignano

Chiuderà dalla mezzanotte di sabato 20 maggio la strada provinciale 19 che collega Sassuolo a Prignano, in un tratto vicino al ponte del Pescale, a causa di una frana che sta interessando la rete stradale e che è tutt’ora in movimento.

I tecnici della provincia effettueranno domani una serie di sopralluoghi tecnici per tentare una parziale riapertura che consenta il transito parziale ai veicoli.

Il sindaco di Prignano Mauro Fantini esprime «estrema preoccupazione per l’interruzione al transito, causata dal movimento franoso, un una strada che collega Prignano al distretto ceramico e al polo scolastico di Sassuolo. La sua prolungata chiusura creerebbe enormi disagi, peraltro difficilmente risolvibili, a centinaia di residenti, tra lavoratori e studenti. Ringrazio i tecnici della Provincia di Modena per l’impegno che stanno profondendo per tentare di recuperare la transitabilità di questa arteria del territorio, con l’auspicio che i lavori che inizieranno già domani mattina possano permettere la sua pronta riapertura».

Il tratto interessato dalla frana è lungo alcune decine di metri ed è ubicato dopo il ponte, verso Prignano.

 

Alluvione. Strade e ferrovie, la Regione fa una prima stima: oltre 620 milioni di danni, manca ancora gran parte della viabilità comunale

Alluvione. Strade e ferrovie, la Regione fa una prima stima: oltre 620 milioni di danni, manca ancora gran parte della viabilità comunaleOltre 620 milioni di danni alle infrastrutture dell’Emilia-Romagna, tra rete viaria e ferrovie. È una prima stima, molto sommaria, tenuto conto che manca gran parte della viabilità comunale.

Oggi pomeriggio il vertice a Bologna, in Prefettura, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Matteo Piantedosi (Interno).

Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria.

“Si tratta di un totale molto parziale, perché manca ancora la maggior parte della viabilità comunale- spiega Corsini-; ancora incompleta anche la stima per quella provinciale, su cui nei prossimi giorni partirà la verifica. Serviranno indubbiamente molte risorse dal Governo per ripristinare nel più breve tempo possibile la viabilità di accesso e collegamento alle località collinari e appenniniche, partendo da quelle frazioni e quei paesi completamente isolati. Abbiamo bisogno del Governo- conclude l’assessore-, non solo per le risorse ingenti che serviranno ma anche per strumenti e norme speciali per velocizzare gli iter di ricostruzione”.

Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), ad oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni.

Poi c’è tutta la parte delle ferrovie, con una stima totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a RFI e 15 di competenza di FER.

Maranello: da domenica sera 21/5 avvio nuova modalità raccolta rifiuti

Maranello: da domenica sera 21/5 avvio nuova modalità raccolta rifiuti

Porta a porta in rampa di lancio: la prima zona di Maranello parte lunedì 22

Ancora pochi giorni e a Maranello entreranno nel vivo le nuove modalità di raccolta differenziata, che prevedono per le zone ad alta densità abitativa un sistema misto, con raccolta settimanale porta a porta di carta e plastica, mentre per le zone industriali e il forese il porta a porta integrale di tutti i rifiuti.

Lunedì 22 maggio, infatti, partirà la raccolta porta a porta di carta e plastica nella prima zona della città, che fa parte dell’area con calendario rosso, per un totale di circa 3.000 utenze coinvolte. Indicativamente, le vie interessate saranno le seguenti: a sud dell’asse via Claudia – via Vignola, con esclusione delle zone industriali, quelle delimitate a ovest dal confine comunale (rotonda via Crispi-via Gazzotti) e ad est da via Martinella. A nord dell’asse, saranno interessate le utenze fino alle vie Costituzione, Vittorio Veneto e Zozi, delimitate a est da viale della Resistenza. Dunque, partiranno anche tutte le strade attorno alle piazze Roma e Libertà.

Nelle 4 settimane successive sarà poi la volta dell’avvio di ulteriori zone, che porteranno, entro fine giugno all’estensione della raccolta domiciliare di carta e plastica in tutte le zone del comune ad alta densità abitativa. Il porta a porta integrale nel forese e aree industriali partirà invece il 12 giugno.

Pronti, via! Domenica 21 maggio esposizione del sacco giallo di plastica e metalli

Operativamente, per partire, sarà sufficiente seguire il calendario delle raccolte di carta e plastica indicate nel calendario consegnato alle utenze con il kit della nuova raccolta differenziata.

Per la zona rossa, di cui fa parte quella che partirà lunedì 22, la raccolta di plastica e metalli è prevista ogni lunedì mattina. Dunque, il sacco giallo contenente quel materiale dovrà essere esposto fuori dal proprio civico, su pubblica via, la sera precedente, domenica 21. Martedì 23 maggio sarà la volta di carta e cartone. In questo caso, il sacco azzurro con quei rifiuti andrà esposto secondo le medesime modalità lunedì 22 sera.

Venerdì 26 giugno toccherà al cartone delle attività produttive e commerciali. Anche in questo caso l’esposizione dovrà essere fatta la sera antecedente.

Case Smeraldo, c’è tempo fino a domenica 28

Domenica 28 maggio sarà anche l’ultimo giorno di apertura delle Case Smeraldo allestite da Hera a Maranello (via Cappella, 119 e via Claudia, 56). I cittadini che ancora non hanno ritirato il kit con le dotazioni necessarie per fruire del nuovo servizio avranno tempo fino a quel giorno per farlo presso le Case Smeraldo. Dopo quella data, la consegna dei kit residui continuerà comunque presso la stazione ecologica Hera di via Firenze, 19 a Pozza di Maranello, dove, a regime, si potranno anche ritirare i nuovi rotoli di sacchi blu (carta) e gialli (plastica). Gli orari di apertura sono i seguenti: lun.-sab. 08:30 – 12:30 e 15:30 – 18:30; dom. 9:00 – 12,00.

Per ogni informazione sui nuovi servizi ambientali di Maranello sono sempre disponibili l’app Il Rifiutologo o il sito www.gruppohera.it.

Nuovi servizi di raccolta: le due modalità previste

Come comunicato con le lettere inviate a tutte le utenze nel mese di aprile, l’evoluzione della raccolta rifiuti in città, prevede due modalità.

Nelle zone ad alta densità abitativa è previsto un sistema misto, con raccolta settimanale porta a porta di carta e plastica e il mantenimento dei cassonetti stradali per le altre tipologie di rifiuto (indifferenziato, vetro, organico e sfalci verdi). Fra questi, quelli destinati all’indifferenziato residuo saranno accessibili solo attraverso la tessera denominata Carta Smeraldo.

Le zone industriali e il forese saranno servite invece dal porta a porta per tutte le principali tipologie di rifiuti. Anche per le utenze servite dal porta a porta integrale, comunque, saranno sempre disponibili i contenitori stradali posti nelle zone ad alta densità residenziale.

Il contenuto dei kit

I kit consegnati (al titolare del contratto Tari o sua/o delegata/o) sino a oggi dalle Case Smeraldo e da lunedì 29 maggio dalla Stazione Ecologica di Pozza, comprendono i seguenti materiali.

Nel caso del sistema misto: Carta Smeraldo, pattumella sottolavello per i rifiuti organici (e dei relativi sacchetti in plastica compostabile e biodegradabile), dotazione di sacchi gialli e azzurri per la raccolta, rispettivamente, di plastica/metalli e carta. Nel caso del porta a porta integrale, alle attrezzature sopra elencate si aggiungeranno i bidoncini individuali per l’indifferenziato, il vetro e l’organico. Di entrambi i kit fanno parte anche diversi materiali informativi, incluso il calendario per l’esposizione delle varie tipologie di rifiuto, specifico per ogni zona.

 

Maggio Fioranese. “Libri di sera”: Romano Sghedoni, Leo Turrini e Luigi Giuliani in Piazza Menotti

All’interno del programma del Sempre Maggio Fioranese, lunedì 22 maggio alle ore 21.00 in piazza Ciro Menotti doppia presentazione di libri in presenza degli autori. Avremo quindi “Una vita così. La mia storia. La mia Kerakoll” di Romano Sghedoni con Leo Turrini. Questo libro é figlio della complicità tra Romano Sghedoni e Leo Turrini, protagonisti di un dialogo che si fa racconto di una storia unica. Figlio di contadini diventato imprenditore di enorme successo con il marchio Kerakoll, Romano ripercorre l’avventura di una vita.

Insieme avremo la presentazione de “Il vicolo dei miracoli”. Dalla penna di Luigi Giuliani, i ricordi di chi ha vissuto in via Gramsci, a Fiorano, per rivivere le espressioni dialettali, i luoghi, i panorami ma anche i rapporti autentici e il sapore di una quotidianità che nell’era attuale sembra perduta. Quella delle ‘piccole cose’.

Introduzione di entrambi gli approfondimenti a cura della giornalista Laura Corallo. Al termine dell’evento firma copie e distribuzione gratuita dei libri ai presenti. In caso di maltempo l’evento si terrà presso il Salone Del Pellegrino di fianco al Santuario fioranese.

Maggio Fioranese. “Libri di sera”:  Romano Sghedoni, Leo Turrini e Luigi Giuliani in Piazza Menotti

Sassuolo, raccolta rifiuti porta a porta, Severi (FI): “Problemi in aumento, serve confronto con Hera per prevenire criticità come a Modena”

Sassuolo, raccolta rifiuti porta a porta, Severi (FI): “Problemi in aumento, serve confronto con Hera per prevenire criticità come a Modena”

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Sassuolo depositerà nei prossimi giorni una interrogazione sull’andamento della raccolta rifiuti porta a porta a Sassuolo.

“Le troppe segnalazioni sui disservizi nella raccolta porta a porta avviata dal 6 marzo in alcune zone della città e verso il regime con l’avvio anche in centro storico, sono preoccupanti. Il rischio è che se non affrontati quando si presentano, i problemi rilevati possano trasformarsi in vere criticità ambientali, di decoro e, con l’arrivo del caldo e dell’estate, anche sanitarie. Siamo difronte ad un servizio pubblico essenziale a cui il concessionario deve adempiere a regola d’arte. Ogni comportamento scorretto ed incivile da parte dei cittadini va perseguito ma gli utenti vanno messi in condizione di adempiere ai loro obblighi di conferimento corretto e questo è un compito che Hera deve svolgere.

Invece registriamo mancati e/o tardivi ritiri nei giorni stabiliti, cassonetti in parte rimossi, in numero insufficiente, ed in parte presi d’assalto e trasformati in discariche a cielo aperto, sacchi gialli o blu che alloggiano troppo a lungo sui marciapiedi , con un centro storico che a volte, nella fase tra deposito e ritiro, diventa impresentabile. Condizioni che sono oggi una realtà con cui anche Sassuolo sta facendo i conti. Se ad essa poi si aggiungano le difficoltà nell’uso della App. il RIFIUTOLOGO, tanto pubblicizzata ma non disponibile per tutti i dispositivi, i bidoni che dovrebbero essere posizionati nel raggio di 200 metri e che in certi casi invece sono finiti ben oltre, nonché le carenze nella comunicazione di Hera, ci si accorge come il cambiamento ideologicamente premiante sia concretamente ancora piuttosto inefficiente, e richieda una rapida revisione di rotta. I cittadini che pagano una Tari già salata, per un servizio che già non eccelleva, dal porta a porta si aspettano, a fronte del loro maggiore impegno richiesto e a parità di tariffe, un miglioramento degli standard precedenti e non certo un peggioramento. Se è vero come è vero che tutti ci dobbiamo impegnare per raccogliere e promuovere la riduzione dei rifiuti alla fonte nonchè la prevenzione degli sprechi alimentari è altrettanto vero che la percezione della qualità dei servizi offerti e la soddisfazione di noi clienti ad oggi è piuttosto bassa.

Quanto sta succedendo a Modena , che non racconta certo un esempio positivo della nuova raccolta porta a porta, non puo essere la cronaca di una morte annunciata a Sassuolo. E’ necessario attivarsi concretamente , nel rispetto di ciascuna competenza, in ogni sede, al fine di impedire che i problemi possano degenerare. Non siamo contrari al porta a porta come strumento per aumentare la raccolta differenziata e ridurre la quantià di rifiuti indifferenziati, ma questo deve avvenire garantendo passo a passo standard di qualità nella citta nonché nel tempo, adeguati impatti premianti anche sulle tariffe.

Chiediamo pertanto al Comune, non solo in quanto socio di HERA ma anche riscossore della Tari sborsata dai cittadini, di aprire un confronto con Hera per avere un quadro sui problemi ed eleborare adeguate soluzioni prima che questi degenerino. Da parte del gestore del servizio , attraverso il Comune, serve oltre all’impegno sulla carta , la garanzia di un monitoraggio ed un confronto costante rispetto all’avanzamento del servizio e alle eventuali criticità. Ci aspettavamo che Il calendario nell’avvio del porta a porta, differenziato per modalità e aree cittadine, venisse modulato sulla base delle precedenti esperienze in altre città, del suo buon funzionamento e dell’ascolto dei cittadini, e non su una pianificazione da calendario che spesso sembra non fare i conti con la realtà”.

Alluvione-aggiornamento. Oltre 36.600 persone hanno dovuto lasciare la propria casa, di cui 27.700 nel ravennate; 4.963 sono attualmente ospitate nelle strutture d’accoglienza.

Alluvione-aggiornamento. Oltre 36.600 persone hanno dovuto   lasciare la   propria casa, di cui 27.700 nel ravennate;   4.963 sono attualmente ospitate nelle strutture d’accoglienza.

Più di 36.600 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione; la maggior parte, 27.775, nel ravennate, poi 4.830 in provincia di Forlì-Cesena e 4.012 nel bolognese.

Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).

Il punto sulla situazione è stato fatto oggi da Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, in viale Silvani (Bologna).

Intanto, è confermata anche per domani l’allerta rossa per criticità idraulica su bassa collina, pianura e costa romagnola; pianura bolognese. Allerta rossa per criticità idrogeologica sull’alta collina romagnola e collina bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica su alta collina romagnola, collina bolognese, pianura modenese. Allerta arancione per criticità idrogeologica sulla montagna romagnola, bassa collina, pianura e costa romagnola, montagna bolognese.

Per quanto riguarda gli allagamenti, ai 58 segnalati ieri, se ne stanno aggiungendo alcuni nei comuni di Conselice, Lugo e Ravenna (zona nord).

La situazione a Ravenna e in provincia

Evacuato il 16% del territorio comunale e quasi 15mila persone, un decimo del totale; nella sola provincia di Ravenna evacuate 27.700 persone. Continuano tutt’ora le evacuazioni preventive. Il sistema di accoglienza ha permesso 1.200 pernottamenti in 60 strutture alberghiere e 3mila persone accolte negli hub della protezione civile. Chiusa la falla sul Lamone: situazione in miglioramento a Bagnacavallo.

A Lavezzola sono in corso operazioni di rialzo arginale del canale Destra Reno, con sacchettature e telonature. A Conselice è operativo un centro di assistenza e accoglienza per 200 persone.

Dissesto idrogeologico

Circa 305 le frane principali sul territorio:

  • 127 in provincia di Forlì Cesena: Modigliana, Dovadola, Predappio e Roncofreddo. E ancora: Casola Valsenio, Cesena, Meldola, Tredozio, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano.
  • 90 in provincia di Ravenna: Casola Valsenio e Brisighella
  • 49 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti Fontanelice (con 9 frane), poi Loiano, Casalfiumanese, Monte San Pietro. Frane anche a Monzuno, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Monte San Pietro, Pianoro, Sasso Marconi, Bologna, Valsamoggia.
  • 12 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Prignano sulla Secchia, Serramazzoni, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Montese.
  • 14 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo, Ventasso.
  • 13 in provincia di Rimini: il più colpito Montescudo, con 6 frane, poi Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo.

Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni laddove le strade non risultino più percorribili.

Per quanto riguarda la viabilità, sono oltre 500 le strade chiuse, totalmente o parzialmente.

Volontari in campo

Sono circa 1.200 i volontari oggi in campo per portare soccorso alla popolazione. Circa un migliaio appartengono alle Colonne mobili nazionali e a quelle delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Provincie Autonome di Trento e Bolzano.  Gli altri 200 volontari afferiscono ad associazioni e Coordinamenti provinciali del volontariato della Regione Emilia-Romagna.

Le chiamate al Numero verde 800024662

Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora circa 2000 chiamate (dato alle ore 13 di oggi). Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.

Premio Lucchese XXXVI Edizione, assegnate in Florim Gallery 7 borse di studio agli studenti dell’IIS A. Volta di Sassuolo.

Premio Lucchese XXXVI Edizione, assegnate in Florim Gallery 7 borse di studio agli studenti dell’IIS A. Volta di Sassuolo.

Si è svolto questa mattina di sabato 20 maggio in Florim Gallery l’appuntamento annuale con il Premio Lucchese, iniziativa promossa dall’omonima Fondazione e intitolata alla memoria dell’Ing. Giovanni Lucchese, fondatore di Floor Gres e padre dell’attuale Presidente di Florim Claudio Lucchese.

Sono 7 le borse di studio assegnate in questa XXXVI edizione, a 4 ragazze e 3 ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandro Volta” di Sassuolo che, a conclusione dello scorso anno scolastico, hanno conseguito il diploma di maturità con il massimo dei voti. Hanno preso parte alla cerimonia anche gli studenti delle classi IV, chiamati ad intervenire attivamente per condividere le proprie riflessioni sul tema di quest’anno.

La conduzione dell’evento è stata affidata come di consueto a Leo Turrini. Il giornalista e scrittore ha coinvolto la platea di giovani invitandola a riflettere sulla relazione tra reale e virtuale nel mondo che verrà. In un presente fatto di interconnessioni e globalità, siamo tutti testimoni di una evoluzione che ha portato la sfera digitale a diventare parte integrante della nostra comunicazione e, più in generale, della nostra quotidianità.

Fra rivoluzione digitale e intelligenza artificiale, Turrini ha chiamato gli adulti di domani ad interpretare il concetto di “Phygital”, una nuova esperienza ibrida che nasce dalla coesione dei mondi fisico e digitale, che porterà a ripensare il futuro di tutti. Tra speranze, timori ed emozioni, i ragazzi delle classi IV hanno raccontato con video-pillole la propria visione del mondo del lavoro, immaginando come – e con quali benefici – l’esperienza phygital ri-disegnerà i mestieri del domani.

Il Premio Lucchese – organizzato in collaborazione con la Società Ceramica Italiana – si inserisce nel calendario di iniziative ed eventi promossi dalla Fondazione Ing. Giovanni Lucchese che concentra i propri sforzi a sostegno del territorio.

All’iniziativa hanno preso parte, insieme al Presidente di Florim Claudio Lucchese, il dirigente scolastico dell’IIS A. Volta di Sassuolo Sabrina Paganelli e il Vicepresidente della Società Ceramica Italiana Paolo Zannini.

Sono 7 i premiati di questa edizione:

  • MATILDE BORGHI – voto: 100/100esimi e Lode
  • SILVIA CASOLARI – voto 100/100esimi
  • INES TRUMSHI – voto 100/100esimi
  • MARGHERITA NICOLINI – voto 100/100esimi
  • ALESSANDRO ROSSI – voto 100/100esimi
  • SIMONE MASCITTI – voto 100/100esimi
  • THOMAS STIFANELLI – voto 100/100esimi

Ad agosto la XII edizione del Memorial “Nardino Previdi”

Dopo l’entusiasmante edizione 2022 del Memorial “Nardino Previdi” la XII edizione, riservata alla categoria Under 17, si terrà nelle giornate del 24-25-26-27 agosto 2023.

Le gare si disputeranno nei comuni di Sassuolo e nei comuni limitrofi e la formula della manifestazione sarà ad 8 squadre. Sono aperte le adesioni.

Ad agosto la XII edizione del Memorial “Nardino Previdi”

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 21 maggio 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, domenica 21 maggio 2023Nuvolosità variabile con piogge sparse associate a locali rovesci che interesseranno prevalentemente il settore centro-occidentale della regione. Attenuazione nella serata. Temperature Minime stazionarie con valori tra 13 e 15 gradi, massime in aumento con valori compresi tra i 17-19 gradi del settore costiero e 21/22 gradi delle aree di pianura. Venti deboli orientali, con leggeri rinforzi sui rilievi. Mare poco mosso.

(Arpae)

Il Monza espugna il Mapei vincendo 2 a 1 contro il Sassuolo

Il Monza espugna il Mapei vincendo 2 a 1 contro il SassuoloI neroverdi sono scesi in campo con il lutto al braccio per le vittime dell’alluvione che ha colpito la regione a cui è stato dedicato anche un minuto di silenzio prima dell’inizio della gara.

Striscioni da entrambe le tifoserie hanno fatto sentire la vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione:  “Emilia-Romagna, il sole risorgerà” quello dei brianzoli a cui fa eco quello dei tifosi di casa, che hanno scritto in dialetto “Tin bota Romagna!”.

Al Mapei vince il Monza che guadagna l’ottavo posto in classifica. Il Sassuolo chiude il primo tempo in vantaggio di un gol grazie al Var che vede un fallo di mano di Izzo: Berardi trasforma il rigore, il suo decimo gol in campionato.

Nel secondo tempo Ciurria pareggia al 60mo. Arriva poi il rosso a Tressoldi per fallo su Mota in contropiede. Nel recupero il Monza centra con Pessina il gol della vittoria.

Risultato finale 2 a 1 per gli ospiti.

Progetto scuole: secondo incontro con gli Istituti Parco Ducale e Cavedoni

Progetto scuole: secondo incontro con gli Istituti Parco Ducale e Cavedoni

Grande successo questa mattina presso gli Istituti Parco Ducale e Cavedoni di Sassuolo, dove si è svolto il secondo incontro con le Scuole Secondarie di Primo Grado che hanno aderito al “Progetto Scuole”, iniziativa attivata dal Sassuolo Calcio nell’ambito del progetto “Generazione S” che è finalizzato alla collaborare nella formazione e nella crescita dei ragazzi e dei giovani sportivi.

Circa 200 alunni hanno intervistato la calciatrice Giada Pondini sul tema ’’Impegno e Costanza nella Vita e nello Sport’’.

Giada si è confrontata direttamente con Alunni ed Insegnanti e ha raccontato tanti aneddoti sulle sue esperienze calcistiche, divise tra studio e attività sportiva.

Il Progetto Scuole continuerà con altri incontri in programma in collaborazione con il Comune di Sassuolo.

Le spiagge della Romagna pronte ad accogliere i turisti. Il maltempo sposta al 2 giugno di una settimana l’avvio del servizio di salvataggio

Le spiagge della Romagna pronte ad accogliere i turisti. Il maltempo sposta al 2 giugno di una settimana l’avvio del servizio di salvataggioPosticipato al 2 giugno, in tutta la costa, l’avvio dell’attività balneare, periodo nel quale è obbligatorio il servizio di salvataggio per i bagnanti, al fine di consentire alle zone colpite dai recenti eventi meteorologici avversi di ripristinare le attrezzature connesse a detto servizio.

Eventi che hanno colpito in maniera meno rilevante la costa, per cui gli stabilimenti balneari, aperti da tempo, continuano ad essere pienamente operativi e la nostra costa è pronta ad accogliere i turisti in piena sicurezza.

La decisione è stata presa oggi all’unanimità, nel corso di un incontro promosso dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, al quale hanno preso parte i rappresentanti dei Comuni della costa e della Capitaneria di Porto, le associazioni di categoria e cooperative balnearie e le organizzazioni sindacali.

Nonostante il posticipo dell’avvio dell’attività di una settimana rispetto alla data prevista, i marinai di salvataggio non perderanno un solo giorno di lavoro. Prenderanno servizio, infatti, da sabato 27 maggio, secondo quanto previsto dall’ordinanza, anche se l’attività di sorveglianza vera e propria partirà il 2 giugno.

Per quanto riguarda la logistica in spiaggia, è stato stabilito, solo per quest’anno, che i Comuni il cui territorio è stato interessato dai gravi eventi meteorologici e che abbiano subito particolari fenomeni erosivi potranno, con propria ordinanza, prevedere una distanza minima tra gli ombrelloni di 9 metri anziché i 10 attualmente previsti dall’ordinanza vigente.

Questo per garantire un’adeguata accoglienza dei turisti anche sulle spiagge che si siano ridotte a causa dei fenomeni erosivi.

Omicidio Gozzoli: catturato in Inghilterra il secondo indagato

Omicidio Gozzoli: catturato in Inghilterra il secondo indagato

Nella tarda mattinata di oggi, l’Unità .F.A.S.T. (Fugitive Active Search team) Inglese attivata dall’omologa Unità italiana del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, ha arrestato a Wembley (UK) il giovane 21enne cittadino rumeno, in esecuzione di Mandato d’Arresto Internazionale, emesso il 14 aprile dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, su richiesta di questa Procura della Repubblica in relazione all’omicidio del 41enne Gozzoli Alessandro il cui corpo venne rinvenuto il pomeriggio del 10 marzo 2023, all’interno della camera da letto della di lui abitazione di Formigine, con le mani ed i piedi legati.

Il provvedimento internazionale valevole in Inghilterra (T.A.C.A.) è stato emesso a seguito di ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere, disposta dal Gip di Modena, su conforme richiesta di questa Procura, nei confronti del suddetto giovane rumeno, gravemente indiziato, in concorso con l’altro connazionale già rintracciato ed arrestato in Romania il 24 aprile scorso e consegnato all’Italia il successivo 17 maggio, dei delitti di omicidio volontario, rapina aggravata ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento in pregiudizio di Alessandro Gozzoli.

Le immediate attività investigative condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo, supportati dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Modena, permettevano di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati in ordine a tutti e tre i reati contestati e di accertare che i due, dall’ 11 marzo, erano fuggiti dall’Italia dividendosi e rendendosi irreperibili.

Le successive indagini, volte alla localizzazione dei due fuggitivi, condotte grazie alla costante collaborazione del Desk italiano del servizio di cooperazione giudiziaria in materia penale Eurojust, nonchè attraverso l’attivazione dell’Unità italiana della rete europea di ricerca latitanti pericolosi E.N.F.A.S.T. del Servizio per la Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale (grazie anche all’incessante lavoro congiunto con le collaterali Unità FAST Rumena, Tedesca, Austriaca, Polacca, Ungherese, Cipriota e dell’Inghilterra), hanno permesso di localizzare anche il secondo indagato in una zona di Wembley dove lo stesso aveva trovato rifugio.

Nel corso di uno dei servizi di osservazione appositamente predisposti nella mattinata di ieri dalla Polizia inglese lungo una strada urbana nella zona segnalata, il giovane è stato individuato e tratto in arresto. Sono state già avviate le procedure previste per l’estradizione dell’indagato e la consegna alle Autorità italiane.

Dalle 21 alle 8 chiuso come programmato il tratto di A14 tra Faenza e Forlì per consentire il proseguimento delle attività di ripristino

Dalle 21 alle 8 chiuso come programmato il tratto di A14 tra Faenza e Forlì per consentire il proseguimento delle attività di ripristinoDalle 21:00 di questa sera alle 8:00 di domani mattina, sarà chiuso il tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni. La chiusura si rende necessaria per permettere alla task force di ASPI – già operativa ininterrottamente da giorni e su diversi fronti – di proseguire e velocizzare il complesso piano di attività per il ripristino dei danni causati dalle alluvioni al fine di consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione su tutte le corsie. Di concerto con gli Enti locali e Anas, sono stati individuati i seguenti percorsi alternativi:

agli utenti che da Bologna sono diretti verso Ancona/Pescara, dopo l’uscita a Faenza, si consiglia di percorrere Via Granarolo, poi Via F.lli Rosselli, poi la SS9 “Via Emilia”, poi la SS727, infine la SS67 per poi rientrare in autostrada a Forlì.

Percorso inverso per chi da Pescara/Ancona è diretto verso Bologna.

Eventuali provvedimenti alla circolazione per i veicoli con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate saranno adottati in prossimità della stazione di Ancona nord in direzione Bologna, in relazione alle effettive condizioni di viabilità registrate durante la notte lungo i percorsi alternativi.

A partire dalle 8:00 di domani mattina il suddetto tratto sarà riaperto con una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni. In ragione dei volumi di traffico previsti per il fine settimana e dei cantieri attivi lungo la tratta, agli utenti in transito tra Faenza e Forlì si raccomanda sempre la massima prudenza.

Undici anni dal sisma. Case, scuole, imprese: ricostruzione praticamente completata

A undici anni dal sisma che colpì l’Emilia la ricostruzione è pressoché terminata. Dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 – domani ricorre l’anniversario del primo, devastante colpo – e i durissimi mesi che seguirono, oggi i numeri dicono dell’enorme lavoro fatto da allora.

Tanto che a fine anno è prevista la cessazione dello stato d’emergenza e il ruolo di Commissario di Governo per la ricostruzione affidato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini: ciò che resta da completare, pur con risorse e procedure dedicate, potrà proseguire nella normalità.

“L’undicesimo anno dal sisma in Emilia- sottolinea però Bonaccini- cade nel momento in cui siamo alle prese con un nuovo terremoto: l’alluvione che in questi giorni ha colpito il nostro territorio può davvero essere definita tale per la devastazione che ha prodotto. Stiamo fronteggiando un’altra emergenza di proporzioni enormi, che causa dolore e sofferenze, vittime, persone costrette a lasciare le proprie case, danni ai servizi, alle infrastrutture, al sistema economico. L’Emilia-Romagna è di nuovo ferita. E di nuovo si rialzerà. Così come successe dopo il terribile sisma del 2012: ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti, dietro la spinta dell’allora presidente Errani, dei sindaci e delle sindache, grazie alla forza straordinaria di vive in questa terra, realizzando una ricostruzione che è stata un’impresa collettiva e definita ‘esemplare’ dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Adesso lavoriamo alla priorità assoluta, mettere in sicurezza persone e comunità colpite dall’alluvione, dopo ricostruiremo tutto, e lo faremo insieme. Ciò che davvero non possiamo riavere- chiude il presidente della Regione- sono coloro che non ci sono più, che persero la vita undici anni fa e che l’hanno persa in questi terribili giorni: il nostro pensiero va a loro e alle loro famiglie, cui esprimo vicinanza e solidarietà”.

Sul portale della Regione nel dito dedicato al Terremoto 2012 pubblicato il Report sintetico dello stato della ricostruzione nonché i Riepiloghi ricostruzione per province (Modena, Ferrara, Reggio e Bologna).

Sisma, i numeri della ricostruzione
La ricostruzione privata, abitazioni e attività produttive, è praticamente completata. Ciò che resta da fare riguarda soprattutto quella pubblica e monumentale, edifici spesso vincolati dalle Sovrintendenze. L’investimento complessivo di risorse, per la parte privata e pubblica, è stato pari a 6,7miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi già liquidati.

Oltre 18mila abitazioni sono state ripristinate e 28 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che fosse mai persa un’ora di lezione. Oltre 6.200 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione.

Ancora: circa 1.200 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali nonché 353 chiese riaperte al culto.

Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.

Archiviato il Covid, nell’anno appena trascorso si è dovuto fare i conti con un aumento imprevedibile dei prezzi delle materie prime che ha impattato fortemente sugli interventi della ricostruzione e per il quale è stato richiesto ed ottenuto uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni per la ricostruzione pubblica che ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro nell’arco di pochi mesi.

Grazie a uno stanziamento ad hoc, nel 2022 c’è stato anche l’intervento a favore degli edifici privati oggetto di vincolo diretto della Sovrintendenza che fino ad oggi non avevano trovato spazi di finanziamento.

Un contesto nel quale è costante il confronto tra Regione Emilia-Romagna e Governo. A partire dalla istituzione, nel marzo scorso, di un Tavolo tecnico tra Regione e Ministero per la Protezione civile per definire le esigenze economico-finanziarie e normative in vista del superamento definitivo dello stato d’emergenza, fissato al 31 dicembre 2023.

 

Emergenza alluvione. La risposta della protezione civile: quasi 3mila uomini e più di 1.100 volontari in campo

Emergenza alluvione. La risposta della protezione civile: quasi 3mila uomini e più di 1.100 volontari in campo
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Roberto Brancolini

Quasi 3mila uomini (2.856) e più di 1.100 volontari (1.125) sono al lavoro in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dall’alluvione.

È questa la risposta del sistema di Protezione civile che continua senza sosta la sua opera di soccorso alla popolazione e gli interventi urgenti di ripristino del territorio piegato dalle esondazioni e dalle frane.

Vigili del fuoco, forze dell’ordine, Croce Rossa Italiana, e personale e tecnici delle infrastrutture viarie e ferroviarie, delle aziende di distribuzione di gas ed elettricità e telefoniche, i 2.856 in campo oggi.

Dei oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, 54 dal Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana e Umbria.

A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato.

A queste forze, nelle prossime ore, si uniranno colonne mobili provenienti da altre Regioni per arrivare a più di 1.500 unità di volontari.

Stanno tornando alla normalità i servizi sanitari in quasi tutte le zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione

Stanno tornando alla normalità i servizi sanitari in quasi tutte le zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione
foto: Roberto Brancolini

Il sistema sanitario delle zone colpite dall’alluvione sta tornando alla normalità.

Per quanto riguarda la Romagna, all’ospedale di Forlì è stata totalmente ripristinata l’energia elettrica e anche le sale operatorie sono pienamente operative. Sono stati rinviati 30 interventi chirurgici, ma sono garantite tutte le urgenze. L’unica criticità riscontrata è la difficoltà dei dipendenti che abitano nelle zone colpite da allagamento o frane a raggiungere il posto di lavoro. Non si registra nessun particolare contraccolpo anche sull’attività specialistica.

È stata completata l’evacuazione della clinica privata Villa Maria Cecilia di Cotignola (Ra): tutti i circa cento pazienti ricoverati sono stati ricollocati in gran parte nella rete delle loro strutture, gli altri in ospedali del servizio sanitario regionale.

Per quanto riguarda i pazienti ospitati nelle strutture residenziali del lughese e ravennate sono già stati tutti ricollocati in altre strutture posizionate fuori dalle zone interessate dal maltempo.

È tornata alla normalità in tutta la Romagna anche l’attività chirurgica, tranne per l’ambito della provincia di Ravenna, con disdette limitate solo ai casi non urgenti. Nel dettaglio, 40 interventi rinviati a Forlì, 4 a Ravenna, 8 a Lugo e 16 a Faenza.

Per l’ambito provinciale di Ravenna, su cui persiste forte criticità idrogeologica e importanti problemi di viabilità, fino a mercoledì 24 maggio compreso, saranno garantite le attività chirurgiche in urgenza ed emergenza. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale e le attività di prelievi, saranno garantite solo quelle urgenti e legate al percorso di Fast Track: le persone saranno contattate e avvisate del rinvio tramite SMS a cura del servizio CUP Aziendale.

I nuovi pazienti che devono essere sottoposti a un intervento di cardiochirurgia sono stati dirottati direttamente al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

Da oggi è attivato in tutti i centri di accoglienza degli sfollati il servizio di assistenza psicologica, che nei prossimi giorni sarà esteso a tutta la popolazione.

La rete di emergenza-urgenza non ha registrato particolari criticità. A supporto del servizio sono arrivate dalle altre aziende sanitarie altre 20 automediche.

Ancora chiuso il punto di primo intervento di Cervia, così come quello di Lugo: in questo caso il servizio di pronto soccorso è stato reindirizzato su Ravenna.

E’ operativa anche la collaborazione con i medici di base, che prestano la loro attività nei centri di accoglienza, così come con i medici di continuità assistenziale.

L’attività dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” (IRCSS) di Meldola da lunedì torna a regime, fatta eccezione per le prestazioni di diagnostica con risonanza magnetica e trattamenti radioterapici, entrambe confermate solo a seguito di telefonata dell’operatore.

Si segnalano danni al cantiere della nuova farmacia, pertanto i tempi di realizzazione slitteranno inevitabilmente in avanti.

Nel territorio dell’Ausl di Imola sono tornate alla normalità l’attività chirurgica e le visite specialistiche, ma 1.500 visite sono state riprogrammate entro le prossime due-quattro settimane.

Alle 120 persone alloggiate temporaneamente nei centri di accoglienza viene garantito anche il supporto psicologico.

Nell’imolese si è risentito del blocco dell’attività di Villa Maria Cecilia, in particolare per l’emodinamica, ma già dalla notte scorsa le emergenze, ad esempio le angioplastiche, vengono dirottate sull’ospedale Sant’Orsola di Bologna.

L’attività sanitaria a Bologna è garantita normalmente. Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie rimandate, ammontano 1500 le visite specialistiche non effettuate. Alcuni cittadini autonomamente hanno riprogrammato la visita, altri l’hanno concordata con i clinici. 140 persone che avevano prenotato non si sono presentate e verranno ricontattate, mentre altre 400 saranno ricontattati per rimodulare la data.

L’ospedale di Loiano rimane accessibile con qualche difficoltà logistica, ma la funzionalità è assicurata. Al centro di accoglienza realizzato a Molinella, è garantito anche il supporto psicologico.

Il servizio 118 non è mai stato interrotto, mentre in Appennino è stata rinforzata la rete dei mezzi di soccorso.

Anche l’elicottero con verricello che fa base a Bologna al Maggiore non ha subito problemi di operatività.

All’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli si lavorerà intensamente per recuperare la quota di interventi chirurgici rimandata a causa del temporaneo stop dell’attività della clinica Villalba, che però da lunedì tornerà al regime normale di funzionamento.

Maltempo, la Regione ha incontrato stamani il sistema creditizio e assicurativo dell’Emilia-Romagna

Maltempo, la Regione ha incontrato stamani il sistema creditizio e assicurativo dell’Emilia-Romagna“Abbiamo bisogno di un’operazione finanziaria ponte, in attesa dei ristori e delle risorse per la ricostruzione, per garantire dove possibile la ripartenza delle attività in tempi brevi. Chiediamo al Governo un provvedimento legislativo urgente, che attivi un sistema di garanzia da parte di Mediocredito”.

Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine di un incontro urgente convocato questa mattina dalla stessa Regione, per raccogliere valutazioni e suggerimenti da parte del sistema creditizio e assicurativo. Obiettivo dell’incontro, valutare gli strumenti utili a garantire aiuti immediati ai territori colpiti dal maltempo.

Alla riunione erano presenti i rappresentanti di Abi, Ania, Confidi, dei principali istituti di credito, delle organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.

Cosa è stato deciso
Gli istituti di credito hanno reso operativa la sospensione delle rate dei mutui per le popolazioni e le imprese colpite dal maltempo, come già annunciato da Abi nei giorni scorsi, e stanziato un plafond a tasso agevolato per imprese e cittadini che chiederanno un finanziamento.

Gli istituti hanno comunicato, inoltre, la riapertura delle filiali agibili situate nelle zone interessate dal maltempo, mentre restano ovviamente chiuse quelle danneggiate o ancora allagate.

Da parte di tutti gli intervenuti, è arrivata la richiesta di un coordinamento centralizzato per definire in tempi brevi un’operatività univoca, con stessi interessi, ammortamenti, garanzie.

“Ringrazio gli Istituti di credito, Ania e Confidi per la correttezza e la responsabilità dimostrata in questi momenti difficili- ha aggiunto Colla– Oggi apriamo una discussione che deve diventare tavolo operativo appena verrà nominato il commissario per la ricostruzione”.

“Partire bene- ha concluso l’assessore- sarà fondamentale e, come Regione, abbiamo già aperto la discussione con i ministeri competenti, per garantire ai territori colpiti risposte certe e in tempi rapidi”.

Danni al patrimonio culturale, prime ricognizioni della Regione a Bologna e in Romagna

La Regione Emilia-Romagna è al lavoro per la ricognizione sui danni al patrimonio culturale che si sono verificati a seguito degli eventi che hanno colpito la Regione, e in particolare Bologna e la Romagna, con le alluvioni a partire dal 2 maggio.

È prematura una valutazione complessiva dei danni che interessano Musei, Biblioteche, Archivi, Case di Illustri, Monumenti e Siti archeologici. Ma, a una prima ricognizione, sono numerosi e diffusi i contesti che destano preoccupazione e su cui sarà necessario intervenire, dopo la priorità per l’incolumità e la messa al sicuro della popolazione colpita.

Il dissesto idrogeologico ha causato la perdita di importanti alberature nei parchi e giardini storici.
A Bologna, nei Giardini di Villa Spada si registrano danni a causa di una frana, mentre la biblioteca è chiusa già da alcuni giorni per lo stesso motivo.

Sempre a Bologna si registrano danni al Museo Medievale dove si è allagato il piano interrato, attualmente interessato da operazioni di aspirazione dell’acqua, senza comunque danni alle opere.

In Romagna i danni sono riferiti alle frane, sradicamenti, inondazioni e allagamenti in corso.

In Appennino molti e significativi i danni a parchi e giardini storici. Gravi danni a Casola Valsenio (Ra), presso il Giardino del Cardello – Casa Oriani dove è tracimato il laghetto, si registrano smottamenti e sradicamento di alberi, così come a Brisighella (Ra) presso il Giardino di Villa Ginanni Fantuzzi.

Mentre a Tredozio (FC), il Giardino di Palazzo Fantini è minacciato da numerose frane e smottamenti nella zona. Il palazzo ha subito allagamenti alle cantine e infiltrazione di acqua dai tetti. Torre Fantini è colpita da una frana di piccola entità.

La situazione più critica si registra a Faenza dove il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni all’edificio, con allagamento del deposito seminterrato – che consta di 1.800 opere fra ceramiche e tele –completamente sommerso, mentre il Museo si è allagato fino a quota 30 cm causando molti danni.

Il MIC-Museo Internazionale della Ceramica in Faenza si è reso disponibile per dare ospitalità al patrimonio ceramico danneggiato del Museo Tramonti presso gli spazi dei propri laboratori di restauro. Danni anche al Museo Zauli, allagato al piano terra e nella cantina dove si conservano le argille di Carlo Zauli, oltre al giardino con le sculture, sommerso come la via antistante (ricordiamo che ai rimi di maggio fu inondato il deposito della Bottega Gatti).

Nella Biblioteca Manfrediana, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza. Acqua nella Chiesa di san Francesco.

Sempre nel Ravennate, a Lugo, l’Archivio Fotografico di Lugo è andato sott’acqua con parziale pregiudizio per i beni fotografici. Purtroppo, l’acqua ha raggiunto in modo pesante anche il Teatro Rossini con danni consistenti che andranno accertati.

A Classe, Il Museo di Classis è stato temporaneamente attrezzato come hub per accogliere la popolazione sfollata dalle case a ridosso del rivale dei Fiumi Uniti, alla confluenza di Ronco e montone.

A Bagnacavallo, nella prima ondata di inizio maggio, il Museo delle Cappuccine aveva registrato l’allagamento del deposito con il danneggiamento di sei affreschi.

Apprensione anche per la situazione a Cesena dove si sono registrate infiltrazioni in Biblioteca Malatestiana, mentre presso l’Abbazia di S. Maria del Monte si è registrato un grave crollo e la situazione desta molta preoccupazione.

Criticità importanti anche a Gambettola presso Casa Fellini e a Sorrivoli, dove la casa è pressoché inagibile, mentre l’intero paese è sfollato e isolato.

Molti danni anche a Forlì, preziose cinquecentine presso il Seminario Nuovo sono state raggiunte dall’acqua e dal fango e si stanno predisponendo le operazioni per metterle in salvo.

Sono altresì allagati il deposito della biblioteca di Forlì e le biblioteche di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo.

La Regione Emilia-Romagna, in stretto e continuo contatto con le Soprintendenze di Ravenna e di Bologna e con il Segretariato Regionale dell’Emilia-Romagna, continuerà a raccogliere segnalazioni e fornire indicazioni utili ai soccorsi per intervenire a salvare il patrimonio culturale.

L’Assessorato alla Cultura sta anche provvedendo a fornire consigli e contatti, a istituzioni e famiglie, su come operare i primi interventi di salvataggio dei beni.

Agricoltura, bilancio drammatico per il settore. La Regione al lavoro per un calcolo dei danni e per le prime richieste di aiuti

Agricoltura, bilancio drammatico per il settore. La Regione al lavoro per un calcolo dei danni e per le prime richieste di aiutiAllagamenti, asfissia delle piante che si trovano nei terreni inondati, perdite e danni irreversibili ad allevamenti e strutture da quelle delle imprese alle reti viarie, di scolo e irrigue.

Il sistema agricolo fa i conti con il disastro economico provocato dalla seconda e più grave ondata dell’alluvione e delle esondazioni che martedì e mercoledì hanno seguito quelle di inizio maggio, e che probabilmente vale alcuni miliardi di euro.

Il settore veniva già da una fase di siccità, poi gelate e grandinate che avevano compromesso seriamente i raccolti. Oggi sono scomparsi addirittura molti siti produttivi causa le frane.

“Prima di tutto- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- esprimo vicinanza e cordoglio per le vittime di questa tragedia. Adesso la priorità è intervenire nell’emergenza e mettere in sicurezza cittadini e comunità. Purtroppo, l’agricoltura è il settore economico più colpito. Servono interventi nazionali ed europei, che devono arrivare velocemente. L’agricoltura dell’Emilia-Romagna, così colpita, rischia molto. Siamo il cuore agroalimentare del Paese; molti prodotti primari e di lavorazione agroalimentare provengono dal nostro territorio e oggi- prosegue Mammi- parte di questa ricchezza rischia di essere compromessa da questa catastrofe, dalla quale dobbiamo rialzarci tutti assieme”.

La situazione
Le principali emergenze, indica viale Aldo Moro, sono i terreni completamente sradicati e franati, siti alluvionati, asfissia dei vigneti e dei frutteti, allevamenti allagati, danneggiamenti irreversibili alle infrastrutture viarie vicinali e poderali, rotture degli impianti di irrigazione, danni idrogeologici e spondali.

L’alluvione inoltre ha sviluppato uno scenario orografico in continuo cambiamento che rende molto complicata la ricostruzione del quadro, in particolare per la morfologia del suolo, completamente stravolta dalle frane e dalle alluvioni ed esondazioni dei fiumi.

L’assessore ha già convocato la consulta agricola regionale. Nei prossimi giorni sono previsti incontri sul territorio coi sindaci per fare il punto con le associazioni professionali agricole e agroalimentari e le parti sociali.

È già stata fatta una perimetrazione generale delle cinque province coinvolte nella prima calamità alluvionale che andrà aggiornata al nuovo evento, calcolando delimitazioni più puntuali che tengano conto dei nuovi danni occorsi.

Le richieste
Tra le richieste immediate, un provvedimento legislativo speciale con finanziamenti basati su contributi a fondo perduto, la sospensione dei mutui e aiuti in conto interesse per il periodo di sospensione, inoltre proroghe delle scadenze fiscali e tributarie, deroghe per adempimenti legati a Politica agricola comunitaria e Sviluppo rurale, ammortizzatori sociali.

In dettaglio, Mammi ha già chiesto un incontro al ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per una ricognizione delle necessità, precisando che “oggi più che mai serve una dare un segnale forte di vicinanza agli agricoltori e alle imprese dell’agroindustria”.

Più di 70 alloggi senza consumo di suolo a Formigine nei prossimi tre anni

Più di 70 alloggi senza consumo di suolo a Formigine nei prossimi tre anniL’Amministrazione comunale di Formigine intende affrontare attivamente il problema della disponibilità di abitazioni, sempre più drammaticamente al centro del dibattito pubblico con particolare riferimento ai giovani e alle giovani famiglie.

La pianificazione degli interventi in questo campo intende basarsi su alcuni principi: interventi differenziati su più piani, con l’aumento immediato  delle case popolari (ERP, assegnate da ACER a famiglie in difficoltà), e la programmazione sul medio periodo di nuove disponibilità per residenza, limitando al massimo il consumo di nuovo suolo e privilegiando il criterio della riqualificazione e rigenerazione dell’edilizia esistente.

Anche la programmazione di lungo periodo terrà in considerazione questa priorità, mettendola al centro della nuova programmazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) che vedrà il suo primo passaggio in Consiglio comunale la prossima settimana: è infatti previsto che gli alloggi ERS siano fra le poche funzioni insediabili nel 3% di suolo utilizzabile. Nella prossima legislatura saranno quindi disponibili e operativi gli strumenti normativi e regolamentari urbanistici per fare partire ulteriori interventi ERS.

In particolare, gli interventi in partenza a breve sono: 17 appartamenti ERP in arrivo da ACER (dei quali due saranno a disposizione dopo la ristrutturazione mentre gli altri 15 ospitano già famiglie con fragilità), 6 appartamenti ERP in arrivo da acquisto EX CASER, 6 alloggi a canone concordato che verranno ristrutturati per metterli a disposizione dell’Agenzia Casa dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico. Infine, due appartamenti sono stati messi a disposizione dell’Agenzia Casa da privati, grazie ai contratti di locazione con il Comune, a fronte di garanzie (pagamento regolare dell’affitto pattuito in due rate semestrali anticipate, rilascio dell’alloggio entro il termine stabilito dal contratto e nelle condizioni iniziali, pagamento delle spese condominiali in caso di inadempienza dell’inquilino).

Entro la fine della legislatura, partiranno anche i seguenti interventi: 12 alloggi ERS presso il comparto “ex Cantina”, 18 alloggi ERS presso il comparto “ex Maletti”, 12 alloggi ERS in via Erri Billò.

Complessivamente quindi nei prossimi 3 anni ci saranno più di 70 nuovi alloggi a disposizione per giovani coppie, studenti, famiglie in difficoltà, e nella nuova legislatura sarà possibile programmare ulteriori interventi, sempre nel rispetto del criterio della destinazione ERP/ERS col principale criterio della rigenerazione.

 

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