Maranello ricorda Demos Malavasi: domenica 11 settembre nella Piazzetta Nelson Mandela (esterno Mabic) è in programma la cerimonia di commemorazione del primo caduto della Resistenza modenese, ucciso a Maranello il 9 settembre 1943 da un commando nazista. Il programma prevede il ritrovo alle ore 18.30 per la deposizione dei fiori alla lapide a lui intitolata, gli interventi delle istituzioni, della sezione ANPI Maranello e delle autorità presenti. A seguire intrattenimento musicale e un rinfresco. In caso di maltempo sarà realizzata solo la parte istituzionale.
Demos Malavasi, nato a Novi di Modena il 2 novembre 1912, è stato il primo caduto della Resistenza modenese. Attivo, durante il regime fascista, nell’organizzazione comunista clandestina, non aveva ancora vent’anni quando fu arrestato per la prima volta. Dopo varie condanne e reclusioni durante gli anni del regime, fu confinato a Ventotene, dove restò sino alla caduta del fascismo. Richiamato alle armi nell’agosto 1943, l’8 settembre di quell’anno, giorno dell’armistizio, si trovava in una caserma di Maranello, insieme, tra gli altri, all’antifascista modenese Mario Ricci, che sarebbe poi stato conosciuto come il leggendario “comandante Armando”. Intorno alle tre del mattino del 9 settembre, un reparto di soldati nazisti si presentò al portone della caserma, chiedendo soltanto dei militari Malavasi e Ricci. I due presero la fuga, ma mentre Ricci riuscì ad eclissarsi, Demos fu abbattuto con una raffica. La salma del giovane fu trasportata dagli amici a Novi, dove una grande folla partecipò ai suoi funerali.
Il caro gas spegne il riscaldamento della Delta Atletica, almeno per quanto riguarda la pista ‘coperta’ di via Nievo.
Salita, suo malgrado, agli onori della cronaca per il furto subito presso la sua sede una decina di giorni fa – sottratte maglie e medaglie – la società sassolese si appresta a cominciare la stagione affrontando anche il caro-bollette, e non senza avvisare i potenziali iscritti di quanto potrebbero trovarsi ad affrontare.
«Quasi sicuramente – il post del presidente del sodalizio sassolese, Daniele Morandi – questo inverno NON accenderemo il riscaldamento del tunnel coperto. Essendo la pista per due terzi semi-interrata, la temperatura interna non scenderà sotto ai 10/12 gradi. Accettabili per gli atleti. Questo per chiarire, prima che iscriviate i vostri ragazzi, come cercheremo di gestire l’aumento del gas, decuplicato rispetto a inizio 2021».
Mentre da lunedì 12 settembre non ci saranno più treni diesel sulla linea che congiunge Reggio Emilia con Guastalla – tutti sostituiti dai nuovi treni elettrici ETR 350 e POP grazie ad un importante investimento della Regione – proseguono i lavori di elettrificazione della linea Reggio Emilia-Sassuolo, che saranno ultimati entro pochi mesi e consentiranno quindi, anche per questa tratta, di garantire il servizio con trazione elettrica.
I nuovi treni
La flotta di Trenitalia Tper conta oggi 42 Rock doppio piano e 47 Pop mono piano, cui si aggiungerà, entro la fine del 2022, un ulteriore treno Rock da oltre 1500 posti.
Più confortevoli, accessibili ed ecologici, consumano il 30% di energia elettrica in meno rispetto a un treno tradizionale e sono riciclabili fino al 97%. Offrono inoltre servizi aggiuntivi quali aree per bici al seguito con postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese e porte usb al posto per ricarica device e sistemi di videosorveglianza live. Completano il parco 26 moderni ETR 350 mono piano. Entro il 2025 saranno inoltre consegnati ulteriori 12 i treni elettrici di ultima generazione, frutto di un recente acquisto, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e da TPER Spa.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.830.728 casi di positività, 1.464 in più rispetto a ieri, su un totale di 9.970 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 4.727 molecolari e 5.243 test antigenici rapidi.
Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell’14,7%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.827.180 dosi; sul totale sono 3.798.858 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.955.341.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 26 (-3 rispetto a ieri, -10%), l’età media è di 70,5 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 746 (-25 rispetto a ieri, -3%), età media 75,1 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri); 4 a Modena (invariato); 7 a Bologna (-4); 3 a Imola (invariato); 5 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (+1); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato). Nessun ricovero a Piacenza, Reggio Emilia e Rimini (come ieri).
Contagi
L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 51,2 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 227 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 374.936) seguita da Ravenna (195 su 173.181) e Modena (177 su 279.104); poi Reggio Emilia (168 su 207.142), Rimini (149 su 172.491), Parma (136 su 154.663) e Forlì (107 su 84.947); quindi Ferrara (101 su 131.348), Cesena (79 su 103.153), e Piacenza (79 su 94.269); infine, il Circondario Imolese, con 46 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 56.957.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 16.118 (-218). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 15.346 (-190), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 1.675 in più e raggiungono quota 1.798.134.
Purtroppo, si registrano 7 decessi:
1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 91 anni)
3 a Bologna (una donna di 88 e due uomini di 83 e 94 anni)
2 a Ravenna (una donna di 91 e un uomo di 88 anni)
1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 80 anni residente nel cesenate).
Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Parma, Modena, Ferrara, Rimini e nel Circondario Imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.939.
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi è stato eliminato un caso, positivo a test antigenico ma non confermato da tampone molecolare.
50 € Abbonamento Famigliari Over 18 Tesserati Idea Volley Sassuolo [riservato a genitori e/o fratelli]
35 € Abbonamento Famigliari Under 18/Over 65 Tesserati Idea Volley Sassuolo [riservato a genitori e/o fratelli]
Tutte e quattro le tipologie di abbonamento consentiranno di seguire dal vivo al PalaPaganelli tutte le partite casalinghe della BSC Materials Sassuolo di Regular Season e di Pool Promozione o Salvezza: sono escluse le eventuali partite di Coppa Italia e/o di Play Off Promozione.
Agli abbonamenti sarà riservata una zona specifica, denominata “Tribuna Abbonati” e posta nel settore giallo centrale – direttamente di fronte al campo da gioco.
Inoltre, chi sottoscriverà l’abbonamento intero o ridotto riceverà in omaggio la T-Shirt ufficiale della BSC Materials.
Per maggiori informazioni, 0536 – 884561 (negli orari di apertura della segreteria) oppure ideavolley.segreteria@gmail.com
Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, dalle 22:00 di questa sera giovedì 8 alle 6:00 di venerdì 9 settembre, sarà chiusa la stazione di Bologna Interporto, in uscita per chi proviene da Padova.
In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Altedo.
Copyright dell’immagine: Regione Emilia-Romagna Diateca Agricoltura – Autore: Dell’Aquila Fabrizio
Con la crisi energetica è boom per l’agricoltura biologica che consente di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas, tanto che i terreni coltivati a bio in Italia hanno raggiunto quasi 2,2 milioni di ettari in Italia, il massimo di sempre.
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del Sana alla Fiera di Bologna alla quale sono intervenuti anche gli agricoltori bio modenesi, con il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari, e il direttore Marco Zanni, insieme agli oltre 300 colleghi giunti da tutta la regione con le loro esperienze innovative protagoniste allo stand di Coldiretti Bio (Padiglione, 30 Stand C/21), esempi questi di buone pratiche funzionali al piano di riduzione dei consumi energetici.
L’Emilia-Romagna – ricorda Coldiretti Modena – oggi è la quarta Regione in Italia per superficie coltivata a bio e per numero di operatori biologici. Sono oltre 7mila le aziende agricole biologiche, con un incremento dell’85% dal 2014 e una superficie totale che supera i 200mila ettari rappresentando circa il 18% della Sau regionale.
Tra le esperienze che abbattono i consumi illustrate dai giovani imprenditori biologici allo stand ColdirettiBio si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti provenienti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.
I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e l’Italia – ricorda Coldiretti – è dipendente dall’estero per la produzione di questi prodotti. L’aumento dei costi dei fertilizzanti chimici è dovuta proprio a tali dinamiche e l’agricoltura bio, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze, valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli.
Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva Coldiretti – e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori.
Il risultato è che mai così tanti ettari sono stati coltivati a biologico in Italia con la superficie che nel giro degli ultimi dieci anni è praticamente raddoppiata (+99%), secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. I terreni bio rappresentano il 17,4% delle campagne del Paese quasi il doppio della media europea (circa 9%) e molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030. Ed è boom anche di imprese agroalimentari biologiche che salgono a oltre 86mila, il 79% in più in un decennio, dando all’Italia il primato europeo per numero di aziende.
Numeri che sono stati analizzati insieme alle strategie per combattere gli effetti dell’inflazione sulla spesa e all’impatto dei rincari energetici sulle scelte produttive nel corso dell’incontro promosso da Coldiretti Bio, alla presenza di oltre 300 imprenditori del biologico di Coldiretti Emilia Romagna, svoltosi alla sala del Palazzo dei Congressi di piazza della Costituzione.
All’iniziativa hanno preso parte tra gli altri, assieme alla presidente di Coldiretti Bio Maria Letizia Gardoni, Elena Panichi, Capo unità agricoltura biologica Dg Agri della Commissione Ue, Enrico Amico, Presidente Demeter, Robert Schweininger, Responsabile acquisti del gruppo Tegut (Germania), Carmelo Troccoli, Direttore Fondazione Campagna Amica , Francesco Giardina, segretario di Coldiretti Bio e il Direttore regionale Marco Allaria Olivieri.
“Grazie anche al primato nel biologico l’agricoltura italiana è oggi la più green d’Europa con un ruolo da protagonista per la crescita sostenibile del Paese” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare come il settore bio vanti ancora “ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale”.
“Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale – ha dichiarato Maria Letizia Gardoni presidente di Coldiretti BIO, l’associazione che riunisce le imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti –. È necessario però ricentrarlo sulla sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all’ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste”.
“Anche il nuovo PSR regionale – afferma il Presidente di Coldiretti Emilia-Romagna Nicola Bertinelli – mette al centro la sostenibilità ambientale, con una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, permettendo il sostegno alla Lotta Integrata così come l’importante aiuto al Settore Biologico che avrà sempre più un ruolo cardine nell’agricoltura della nostra Regione”.
“Fondamentale da parte della Regione – gli fa eco il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri – l’attenzione posta nella programmazione per gli anni a venire sui temi della competitività collegati proprio alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione dell’agricoltura biologica. “ Come Coldiretti Emilia Romagna, proprio grazie alle risorse del PSR – continua il Direttore Allaria Olivieri – abbiamo organizzato un’importante offerta formativa per le aziende agricole Biologiche e, come già avvenuto in passato, da Ottobre ripartiranno i corsi totalmente finanziati per le nuove imprese start-up Bio e per le aziende specializzate nei vari comparti produttivi biologici”.
Con una delibera la Giunta maranellese ha approvato di recente un progetto esecutivo che porterà all’efficientamento energetico della scuola materna ‘Jacopo da Gorzano’, nella parte di edificio che tre anni fa, in occasione dell’ampliamento, non era stato interessata. Le migliorie sulla struttura incideranno sui consumi, portando ad un risparmio che supererà il 60%, e il costo complessivo dei lavori si aggirerà sui 200mila euro: di questi, la metà sono stati intercettati dai fondi provenienti dal PNRR.
Più nel dettaglio, l’intervento prevede la sostituzione degli infissi, la coibentazione di tutti i punti di dispersione termica e la riqualificazione dell’involucro esterno dell’edificio. I lavori saranno affidati nelle prossime settimane tramite gara e il cronoprogramma complessivo verrà messo a punto per garantirne la fine entro settembre 2023, senza mai interrompere le attività della scuola d’infanzia. Alcuni lavori – nello specifico quelli che possono essere effettuati senza causare disagi o incidere sulla regolarità delle lezioni – saranno previsti già durante l’anno scolastico appena iniziato, ma gran parte del cantiere si svilupperà infine durante la pausa estiva.
La stessa scuola materna ‘Jacopo da Gorzano’ nel 2019 era già stata oggetto di un’importante riqualificazione, che l’aveva resa più sicura da un punto di vista antisismico e che aveva creato spazi idonei ad aggiungere una sezione, la terza. Il tutto attraverso la realizzazione di un portico nell’area esterna, di un nuovo locale per il riposino pomeridiano e di un’ulteriore sala adibita ad attività di laboratorio, gioco libero e feste. I lavori avevano inoltre riguardato il rinnovo dei pavimenti, dei bagni e l’aggiornamento degli impianti di climatizzazione.
Ha scelto Formigine per le sue vacanze il Ministro irlandese Malcolm Noonan, ex sindaco di Kilkenny e fautore delle relazioni di scambio e del gemellaggio che legano le due comunità dal 2011.
Durante il soggiorno insieme alla famiglia, Noonan ha incontrato il sindaco Maria Costi per un momento di benvenuto a Formigine e visiterà il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, conosciuto in Italia e nel mondo come eccellenza per la valorizzazione dell’esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia.
Il viaggio sarà inoltre l’occasione per visitare il Castello di Formigine e l’acetaia comunale, il Museo Ferrari di Maranello e la città di Bologna.
I progetti rivolti ai giovani delle due città gemellate continuano e lo scorso 31 agosto è partita per Kilkenny Alice Prinzis, la quinta giovane formiginese che ha colto l’opportunità di svolgere un periodo di volontariato presso il KCAT Arts Centre con un progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Corpo Europeo di Solidarietà.
Si attende a Formigine anche l’attuale sindaco di Kilkenny, in occasione dell’evento Irlanda in festa, che si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre nella cornice del Settembre formiginese e a cura di Feed’n’Food.
Nel tardo pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Fiorano Modenese sono intervenuti presso un esercizio commerciale dove era stato segnalato un tentativo di furto. La pattuglia intervenuta ha constatato che un 19enne, poco prima, aveva prelevato dagli scaffali alcuni accessori per utensili e un paio di scarpe, per poi tentare di oltrepassare le casse senza pagare. Il personale addetto alla sicurezza, appena accortosi della condotta del giovane ha immediatamente chiamato il 112. Il ragazzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per tentato furto aggravato.
Venerdì 9 settembre sulla strada provinciale 467 Pedemontana, nel tratto a quattro corsie compreso tra il Ponte di Villalunga e Sassuolo, saranno eseguiti degli interventi di manutenzione che comprendono il ripristino stradale di alcuni tratti, la sistemazione della segnaletica e la manutenzione delle banchine.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, per tutta la giornata sarà il transito sarà ridotto, con la chiusura alternata delle corsie di marcia e sorpasso, fino alla fine dell’intervento previsto nel tardo pomeriggio.
Gli interventi fanno parte del piano di manutenzione delle strade provinciali che prevede un investimento complessivo di oltre quattro milioni e mezzo di euro sull’intera rete viaria.
La Provincia, dallo scorso anno, ha trasferito ad Anas 127 chilometri di strade provinciali prendendo in carico un tratto di statale 12 dell’Abetone di circa 25 chilometri, con una riduzione complessiva dei chilometri in gestione che passa da 1.026 a 928 chilometri.
All’inizio dell’anno siamo intervenuti, in splendida solitudine, per denunciare la dimensione insostenibile degli aumenti delle bollette di luce e gas pur con le misure di contenimento effettuate nei mesi precedenti dal governo. Nel prossimo autunno, ma ancor di più nel prossimo inverno, si prefigura una situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e sistema dei servizi dovuta agli aumenti spropositati dei costi energetici che porteranno a costi sociali inaccettabili.
La situazione già estremamente pesante per le famiglie in difficoltà, diventerà drammaticamente insostenibile per tutti. È con grande preoccupazione e allarme che chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Regione ed dagli Enti locali, interventi urgenti per assumere decisioni volte ad affrontare questa complicatissima situazione. Interventi e misure che già oggi sono in essere, anche per effetto di confronti avvenuti nei mesi scorsi come: dilazione del distacco delle utenze, in caso di morosità, rateizzazione del pagamento delle bollette/sconti legati al reddito del nucleo, dovranno essere ulteriormente rafforzati ed estesi. Alle multiutilities inoltre chiediamo politiche commerciali responsabili non mirate all’incremento dell’utile e quindi al contenimento delle tariffe; impiego degli utili, dei dividendi o degli extra profitti non tassati per interventi rivolti alle fasce più deboli di utenti; interventi sulle tariffe del teleriscaldamento; disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quelli delle fonti fossili. Soprattutto chiediamo che gli Enti locali, in qualità di soci e azionisti, esercitino appieno il loro ruolo pubblico per difendere e sostenere famiglie, lavoratori, imprese e servizi alla persona, utilizzando gli utili e i dividenti per integrare e irrobustire le misure decise a livello nazionale. Inoltre, riteniamo utile aprire una riflessione ed un confronto affinché gli enti locali soci di multiutilities creino, con la parte eventualmente eccedente la media dei dividendi degli ultimi anni, un fondo sociale da destinare prioritariamente al contrasto della povertà energetica. Consapevoli del contesto socio-politico internazionale e delle sue conseguenze, occorrono comunque decisioni e azioni urgenti e non procrastinabili, soprattutto improntate ad una (ad oggi inedita) responsabilità sociale di tutti, per contrastare ciò che da molti analisti è considerata una fase che potrà portare ad un collasso di interi sistemi produttivi, compromettere l’erogazione dei servizi, esasperare il disagio sociale e le condizioni di povertà.
Cielo prevalentemente nuvoloso con piogge e rovesci sul settore centro-occidentale al mattino; nel pomeriggio piogge sparse e residui rovesci sul settore centro-orientale. Temperature minime comprese tra i 18 gradi delle aree di pianura e i 20 gradi della fascia costiera; massime in diminuzione comprese tra 24 e 28 gradi. Venti inizialmente deboli sud-occidentali; nel pomeriggio rotazione dei venti sulla pianura dai quadranti settentrionali. Mare poco mosso, in serata localmente mosso al largo.
Prosegue il ciclo di incontri “Tasogare” dedicato al Giappone, a cura di Floriano Terrano. Sabato 10 settembre alle ore 17 alla Biblioteca Mabic un appuntamento dal titolo “Wabi-sabi. Imperfezione e vuoto: l’architettura moderna giapponese”. L’architettura giapponese moderna, in particolare dal dopoguerra in poi, ha conosciuto un notevole sviluppo e una profonda originalità. Spirito e caratteristiche della tradizione sono unite ad esigenze ed idee moderne, dando così vita ad uno stile nuovo ed unico.
Tra tutti gli architetti nipponici, Tange Kenzo può essere considerato il vero padre della nascita di una espressione artistica inconfondibile che unisce architettura classica giapponese a moderne forme e materiali occidentali. Prova del successo dell’architettura contemporanea giapponese è che, a partire dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, numerosi progetti al di fuori del Giappone, anche in Italia, sono stati affidati proprio ad architetti nipponici; tra questi proprio la Biblioteca Mabic, progettata da Arata Isozaki insieme ad Andrea Maffei.
La Scuderia Ferrari si appresta a scendere in pista con una veste speciale nel weekend del Gran Premio d’Italia in programma domenica all’Autodromo Nazionale di Monza. La livrea della vettura, così come le tute e i caschi dei piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz, saranno all’insegna del giallo per celebrare le origini della casa automobilistica attraverso uno dei colori fondamentali della Ferrari.
Fin dalla nascita della Scuderia nel 1929 – e poi con la fondazione della casa automobilistica 75 anni fa – la Ferrari ha infatti proprio nel giallo, scelto da Enzo Ferrari tra i due colori dello stemma di Modena (il giallo e il blu) uno degli elementi distintivi del proprio marchio, al pari del Cavallino Rampante e della banda tricolore che si trova in alto. Un look assolutamente speciale a sottolineare una ricorrenza unica: i 100 anni dell’Autodromo Nazionale di Monza.
Livrea inedita.
La livrea della F1-75 presenterà dunque diversi tocchi di giallo con inserti neri. I cambiamenti, previsti solo per questa gara, saranno visibili sull’ala anteriore, all’altezza dell’halo, sul cofano motore e sull’ala posteriore, dove sarà presente anche il logo con la celebre effe lunga in giallo su nero. Lo stesso varrà per la divisa dei piloti: il giallo è infatti da sempre parte del DNA della Casa di Maranello a fianco del rosso, il colore Ferrari per antonomasia. La storia racconta che ai primi del Novecento il rosso fu imposto alle vetture italiane dall’allora Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti e così, quando Enzo Ferrari fondò la Scuderia, con la quale schierava vetture di marca Alfa Romeo, fu costretto ad adeguarsi. Il giallo è però la seconda anima della Casa di Maranello ed è stato da subito scelto come parte dell’emblema che lo stesso fondatore ideò dopo aver ricevuto il logo del Cavallino Rampante dalla famiglia dell’aviatore ed eroe di guerra Francesco Baracca. Scriveva il Fondatore “Il Cavallino era ed è rimasto nero. Io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”. Lo scudetto esordì sulle Alfa Romeo del team alla 24 Ore di Spa-Francorchamps del 1932 e portò fortuna visto che arrivò la vittoria con Antonio Brivio ed Eugenio Siena. Da quel momento non è mai sparito dalle vetture schierate da Enzo Ferrari.
Hospitality e Monza.
Tocchi di giallo saranno visibili anche nel paddock: sul motorhome dell’hospitality e sulle pareti del box, dove sarà possibile scorrere la storia del colore e con essa quella dell’azienda. Per celebrare i 100 anni della storia dell’Autodromo di Monza, la Scuderia ha pensato a contenuti dedicati sui propri canali social come tributo alla pista sulla quale ha vinto la sua prima corsa nel 1933, quando ancora schierava le Alfa Romeo, e ha poi raccolto oltre quaranta affermazioni, l’ultima con Charles Leclerc nel 2019.
La collezione celebrativa.
In occasione del Gran Premio di Monza, Ferrari lancerà anche la capsule collection speciale Giallo Modena dedicata al suo 75° anniversario, una ricorrenza unica e unificante che la Casa di Maranello ha voluto rimarcare fin dall’inizio dell’anno attraverso l’esclusivo logo celebrativo raffigurato sulle vetture F1. I prodotti della special edition Giallo Modena saranno disponibili in esclusiva nelle boutique Ferrari e sull’e-store ferrari.com.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.830.728 casi di positività, 1.596 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.741 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 5.285 molecolari e 5.456 test antigenici rapidi.
Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell’14,9%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.824.425 dosi; sul totale sono 3.798.824 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.955.093.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 29 (-1 rispetto a ieri, –3,3%), l’età media è di 69,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 772 (-20 rispetto a ieri, -2,5%), età media 75,2 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri); 4 a Modena (-1); 11 a Bologna (invariato); 3 a Imola (+1); 5 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato). Nessun ricovero a Piacenza, Reggio Emilia (come ieri) e Rimini (-1).
Contagi
L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 50,1 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 252 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 374.709) seguita da Reggio Emilia (212 su 206.974), Parma (201 su 154.527), Modena (187 su 278.927) e Ferrara (173 su 131.247); quindi Ravenna (166 su 172.986), Rimini (136 su 172.342) e Cesena (89 su 103.074); poi Forlì (87 su 84.840), Piacenza (76 su 94.191); infine il Circondario Imolese, con 17 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 56.911.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 16.337 (-55). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 15.536 (-34), il 95,1% del totale dei casi attivi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 1.644 in più e raggiungono quota 1.796.459.
Purtroppo, si registrano 7 decessi:
1 a Piacenza (una donna di 88 anni)
1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 91 anni)
1 in provincia di Modena (una donna di 93 anni)
1 in provincia di Bologna (un uomo di 90 anni)
1 a Ferrara (un uomo di 87 anni)
1 in provincia di Ravenna (una donna di 92 anni)
1 in provincia di Rimini (una donna di 100 anni).
Non si registrano decessi nelle province di Parma, Forlì-Cesena e nel Circondario Imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.932.
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi è stato eliminato un caso, positivo a test antigenico ma non confermato da tampone molecolare.
Ottimo risultato per il bolognese Axel Cremonini, atleta tesserato per lo Sporting Club Sassuolo. Lo scorso fine settimana, l’atleta sassolese d’adozione ha conquistato, sulla terra rossa del Tato Tennis Team di Roma, il Titolo Nazionale di doppio nei Campionati Italiani Under 11 e si è classificato fra i primi quattro d’Italia nel singolare, perdendo in semifinale, ironia della sorte, proprio dal suo compagno di doppio, Alessandro Fronza.
Durante tutte le giornate di gara del tabellone di doppio, la coppia Campione d’Italia ha avuto soltanto una incertezza nel turno dei quarti, per i restanti incontri nulla hanno potuto gli avversari di turno.
Nonostante la giovane età, 11 anni appena compiuti, la sua classifica personale è già di tutto rispetto. Cremonini, infatti, con il ranking di 3.4 è fra i 29 atleti di pari classifica presenti in Italia. Anche il suo personale tabellino dell’attività 2022, fino ad oggi, è di tutto rispetto, 16 tornei giocati, 69 incontri disputati e solamente 16 persi.
Grande soddisfazione è stata espressa da tutto lo staff di maestri dello Sporting, in particolare da Simone Cerfogli che ha seguito Axel Cremonini in questa avventura romana.
Pio Lunel (Confida), Stefano Dalmonte (Pres. Banco Alimentare Emilia-Romagna), Marco Bertaccini (Confida), Gianluca Benini (Direttore Banco Alimentare Emilia-Romagna)
Oggi, presso la sede del Banco Alimentare di Imola, prende il via a livello regionale l’accordo nazionale firmato nei mesi scorsi da CONFIDA– Associazione Italiana Distribuzione Automatica e Fondazione Banco Alimentare. La collaborazione prevede la raccolta e la donazione delle eccedenze alimentari del settore della distribuzione automatica da parte di Banco Alimentare ad enti convenzionati che offrono aiuto a famiglie e persone in difficoltà. L’Emilia-Romagna rappresenta una ulteriore tappa del lungo percorso che si snoda lungo la penisola, e che ha come obbiettivo quello di dire addio allo spreco alimentare nel settore del vending.
Erano presenti all’incontro, il Presidente delle Imprese di Gestione di Confida Pio Lunel e il Delegato Confida dell’Emilia-Romagna Marco Bertaccini insieme a Stefano Dalmonte, presidente di Banco Alimentare Emilia-Romagna e Gianluca Benini, Direttore Banco Alimentare Emilia Romagna.
Il settore della distribuzione automatica è il comparto in cui l’Italia è leader a livello internazionale. Con oltre 820 mila distributori automatici installati, il nostro Paese precede la Francia che ne ha 626 mila e la Germania con 611 mila. Il primato dell’Italia riguarda inoltre anche la produzione delle vending machine, un prodotto della tecnologia italiana apprezzato e venduto in tutto il mondo.
L’Emilia-Romagna conta un totale di 199 imprese del settore, così suddivise nelle varie province: 47 a Bologna, 42 a Modena, 21 a Forlì – Cesena, 18 a Ravenna,16 a Ferrara, 15 rispettivamente a Parma e a Rimini, 13 a Reggio Emilia e 12 a Piacenza.
“Dopo la pausa estiva riprende dall’Emilia-Romagna il tour tra le sedi regionali di CONFIDA e del Banco Alimentare – commenta Pio Lunel, Presidente delle Imprese di Gestione di CONFIDA – che diventa così la quinta regione italiana a sottoscrivere in maniera ufficiale l’accordo nazionale firmato dall’Associazione e dalla Fondazione durante Venditalia, a maggio, portando avanti questo importante percorso di responsabilità sociale”.
Per la gestione del progetto i Banchi Alimentari regionali saranno infatti collegati con le 11 Delegazioni Territoriali di CONFIDA a cui partecipano tutte le società di gestione della distribuzione automatica iscritte all’associazione.
“Ringrazio CONFIDA – dichiara Stefano Dalmonte, Presidente di Banco Alimentare Emilia-Romagna – per l’opportunità che ci offre di realizzare, nell’ambito della distribuzione automatica, un aspetto fondamentale della nostra mission: salvare il cibo buono dallo spreco. Nella nostra regione, sono 750 le organizzazioni solidaristiche convenzionate cui distribuiamo i prodotti che recuperiamo. La collaborazione con CONFIDA è un contributo importante a questo nostro lavoro, volto a portare un aiuto concreto a tante famiglie in difficoltà”.
CONFIDA
Costituita il 13 luglio del 1979, CONFIDA è, a livello nazionale, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande. Aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia e, nell’ambito UE, è partner di EVA (European Vending & Coffee Service Association).
La riqualificazione di spazi e luoghi attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di chi li vive è una scelta strategica dell’Amministrazione formiginese. Succederà presto, ad esempio, con l’affidamento della gestione della casetta presente all’interno dell’Oasi di Colombarone agli Scout, ed è successo in passato con la palazzina della Bertola.
Il percorso di rinascita, però, è solo a metà: il parco è ancora spoglio e necessita alcune migliorie. È per questo che il Comune di Formigine, insieme alle associazioni che più vivono quel luogo, Le Palafitte 2.0 e Flik Flak Asd, ha deciso di aderire alla campagna di raccolta fondi “Abbiamo un cuore in Comune” promossa da Emil Banca, attraverso la piattaforma Idea Ginger.
La campagna si prefigge di raccogliere 5.000 euro per l’acquisto di un nuovo gioco da collocare nel parco, dove al momento è presente solo un’altalena e qualche gioco a molla. Tutti possono donare per diventare attori di questo progetto e costruire insieme il futuro dell’area. Il tipo di raccolta è “O tutto o niente!”: se la somma necessaria non dovesse essere raggiunta, il denaro verrà riconsegnato ai donatori.
Il progetto, denominato “Shine on Bertola: our re-generation”, verrà presentato ufficialmente alla cittadinanza domenica 11 settembre alle 18.30 in occasione del Beer Bertola, la festa in programma nell’area di via Vedriani.
Per scoprire maggiori informazioni sul progetto e donare, è possibile visitare il sito ideaginger.it.
UniCredit rilancia il proprio impegno a supporto delle imprese del settore cinematografico ed audiovisivo italiano con il progetto ‘One4Cinema’.
Le nuove soluzioni presentate da UniCredit prevedono il sostegno agli investimenti delle aziende del comparto, con finanziamenti dedicati e linee di credito specifiche, al fine di sostenere le nuove produzioni in Italia e stimolare l’innovazione tecnologica e l’apertura o ristrutturazione di sale cinematografiche nel Paese.
L’iniziativa è stata presentata oggi all’ Hotel Excelsior di Venezia nell’ambito della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dove è emerso che l’industria cinematografica è un’eccellenza del Made in Italy, in grado di coniugare la capacità di raccontare l’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese con buoni fondamentali economici: le circa 3 mila aziende dell’industria creativa italiana generano infatti un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro, con ottimi risultati in termini di rendimento (EBITDA medio tra i 20% per le piccole imprese e il 30-40% per quelle di maggiori dimensioni). Nella difficile congiuntura attuale il business cinematografico e audiovisivo mondiale ha evidenziato un forte carattere anticiclico, continuando a registrare una crescita costante dei ricavi grazie allo sviluppo del mercato dello streaming che genera oggi 2/3 del valore dell’industria globale dell’intrattenimento.
Dichiara Annalisa Areni responsabile UniCredit Client Strategies: “Come UniCredit crediamo nel grande potenziale di sviluppo e innovazione dell’industria audiovisiva Made in Italy. Le opportunità per questo settore sono molte: penso per esempio al digitale, già oggi principale canale di fruizione e di monetizzazione dei contenuti audiovisivi con il 77% del giro d’affari del mercato globale. UniCredit vuole essere un partner strategico per le aziende del comparto e promuovere la crescita dell’industria culturale e creativa italiana, fornendo consulenza e soluzioni vantaggiose per aiutare le imprese della filiera ad affrontare un mercato in via di ridefinizione”.
Il programma One4Cinema di UniCredit è un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva (dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale) che prevede, oltre al sostegno agli investimenti con finanziamenti dedicati, anche una serie di azioni strutturate che hanno portato alla creazione di un proprio Expertise Center dedicato al settore audiovisivo, con sede a Roma, capace di fornire una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza, specializzati e innovativi.
“Lo sviluppo delle nostre industrie poggia sull’ intraprendenza dei leader della filiera cine audiovisiva e digitale, su un solido e costante sistema di regolazione e sostegno, e sulla certezza che può derivare da un crescente impegno delle maggiori realtà bancarie: Unicredit sta dimostrando di comprendere questa fase trasformativa, e di voler puntare sulla crescita della filiera.”, dichiara Francesco Rutelli, Presidente ANICA.
Con One4Cinema UniCredit intende ampliare il proprio sostegno al comparto che ha già portato la Banca a finanziare il settore negli ultimi 2 anni con oltre 200 milioni di euro di finanziamenti (medio-lungo termine, linee a breve, etc) al netto del Tax Credit. Inoltre, UniCredit ha aiutato le imprese ad attivare nuovi canali di funding, accompagnandoli in operazioni sul mercato dei capitali, quali i Basket Bond di filiera (Basket Bond Cultura di Iervolino and Lady Bacardi Entertainment S.p.A., Lucky Red, Leone Film Group, Minerva Pictures Group) e promuovendo iniziative volte alla formazione dei profili più richiesti dal mercato audiovisivo, incoraggiando anche percorsi di educazione finanziaria (partnership con ANICA Academy).
Quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, settore fondamentale per l’economia regionale e il Made in Italy, grazie a eccellenze e prodotti unici al mondo.
Ammontano infatti a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni).
Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
La Giunta regionale ha definito progetti e priorità di utilizzo dei fondi, approvando la delibera sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027. Tre le macro-aree di intervento: competitività, reddito delle imprese e la buona occupazione, cui andranno 286 milioni di euro (31,33% del totale); sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse, e quindi la quota maggiore; sviluppo equilibrato dei territori, a partire dalle aree montane e interne, con 149 milioni di euro (16,32%). Sono poi previste azioni sull’innovazione digitale in agricoltura a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).
Il provvedimento è atteso ora in Assemblea legislativa: prima l’iter in Commissione quindi l’approdo in Aula per l’esame definitivo. Sarà poi trasmesso al ministero delle Politiche agricole e successivamente inviato alla Commissione europea per l’approvazione finale, possibile già entro l’anno.
Con questo atto la Giunta chiude la programmazione relativa ai fondi europei per il nuovo settennato, dopo aver già ottenuto il via libera da Bruxelles ai Programmi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) Plus.
I contenuti del nuovo Piano 2023-27 sono stati illustrati alla stampa oggi in Regione, a Bologna, dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
“Con la nuova programmazione- spiega il presidente Bonaccini-, puntiamo ad accompagnare l’agricoltura regionale verso una maggiore sostenibilità e innovazione digitale e tecnologica, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche a dare un sostegno concreto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle, e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni. E siccome bisogna agire con rapidità, spingeremo sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi: faremo bandi più snelli e con meno oneri burocratici per le imprese”.
Nell’elaborare la propria strategia, la Regione ha tenuto conto del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza (Pnrr), che, in un’ottica di sostenibilità globale, destina risorse straordinarie ai settori agricolo, agroalimentare e dello sviluppo del territorio (oltre 10 miliardi di euro a livello nazionale).
“L’impegno per il periodo 2023-27 che la Regione si trova ad affrontare è sostenere il sistema agricolo, agroindustriale regionale e i territori rurali nel perseguimento degli innovativi e ambiziosi obiettivi definiti della nuova Politica agricola comunitari- sottolinea l’assessore Mammi– in una congiuntura internazionale di grande difficoltà. Rispetto agli obiettivi comunitari che prevedono almeno il 35% su interventi per agroambiente e clima, l’Emilia-Romagna ha raggiunto il 44%, mentre sopra le soglie europee sono anche le risorse destinate ai partenariati pubblico-privati che operano prevalentemente in aree interne e montane, dove, fra risorse dirette e indirette, si concentrerà il 40% in più dei fondi: una chiara scelta politica, di tutela e promozione dei territori più fragili”.
Gli obiettivi del nuovo Piano Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dai nuovi obiettivi del Piano di sviluppo rurale? Il documento prevede tre aree principali di intervento: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una trasversale che riguarda la sfida digitale in agricoltura e l’innovazionenelle aree rurali che interessa tutti i capitoli del Programma.
Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, il 31,33 % del totale, di cui 176 milioni per investimenti che attiveranno interventi privati per altri 216 milioni di euro.
Il secondo, che riguarda la sostenibilità ambientale, ha una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale che attivano oltre 26 milioni di investimenti privati.
Per il terzo cardine del piano, lo sviluppo equilibrato dei territori, le risorse ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali.
Le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale in agricoltura e nelle aree rurali sono trasversali a tutte le aree di intervento. Vanno sotto l’etichetta di Akis (Agricultural knowledge and innovation system) e hanno un budget complessivo di circa 51 milioni di euro, pari al 5,58% delle risorse totali.