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domenica, 3 Agosto 2025
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“Riserve di gusto: il nocino”: impariamo a fare il nocino alle Salse

“Riserve di gusto: il nocino”: impariamo a fare il nocino alle SalseDomenica 26 giugno alla Riserva delle Salse di Nirano ci aspetta l’iniziativa “Riserve di gusto: il nocino”. Insieme agli esperti del Gruppo Ecologico Fioranese prepariamo il nocino nuovo e degustiamo quello del 2021, facendo tesoro di consigli e ricette. Appuntamento alle ore 15.30 presso Ca’ Tassi.

Per info e prenotazioni: salse.nirano@fiorano.it – 0522 343238 oppure 342 8677118. Il form per prenotarsi è rintracciabile sul sito comunale.

Raccomandiamo l’uso della mascherina al chiuso e all’aperto quando non è possibile mantenere le distanze dagli altri. Per le escursioni indossare sempre scarpe da ginnastica/trekking e abbigliamento adeguato. Chiediamo di rispettare il Regolamento della Riserva Naturale, le indicazioni delle guide e le vigenti disposizioni anti-contagio da Covid.

 

Con l’apertura di nuovi spazi si completa il progetto del ‘Biomedical Village’ di Mirandola

Con l’apertura di nuovi spazi si completa il progetto del ‘Biomedical Village’ di Mirandola
Inaugurazione ampliamento Tecnopolo Mirandola con assessore Salomoni

Nuovi spazi per laboratori d’impresa, uffici per startup e spin-off tecnologici, sale riunioni e ambienti di lavoro moderni e funzionali da condividere in coworking, con una superficie complessiva di 3.400 metri quadrati (2.400 per l’incubatore ‘TPM Cube’ e 940 metri quadrati per il Tecnopolo ‘Mario Veronesi’).

Sono i lavori effettuati negli edifici ‘TPM Cube’ e per l’ampliamento del Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola (MO) con i quali si completa il progetto del Biomedical Village: un vero e proprio villaggio della conoscenza e dell’innovazione, che comprende anche l’Istituto Tecnico Superiore ‘Nuove tecnologie della Vita’. Reso possibile grazie a un investimento complessivo di oltre 1,7 milioni di euro, di cui 812 mila dalla Regione.

L’inaugurazione questa mattina con l’assessora regionale alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni, il sindaco del Comune di Mirandola Alberto Greco e il presidente dell’Unione Comuni modenesi Area Nord, Alberto Calciolari.  Presenti anche il presidente e la direttrice della Fondazione ‘Democenter’, Roberto Zani e Barbara Bulgarelli.

Nel corso della mattinata si è anche svolta la tavola rotonda “Innovazione e competenze: sfide future del distretto biomedicale”, durante la quale si sono confrontati Carlo Adolfo Porro, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Giuliana Gavioli, presidente dell’ITS Biomedicale di Mirandola, Emil Abirascid, fondatore e direttore della rivista Startupbusiness e la psicologa Eleonora Saladino.

L’ampliamento del Tecnopolo si colloca all’interno dell’attività di ‘Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività e per il territorio’, promossa dalla Regione Emilia-Romagna. Un’azione che mira a rafforzare il distretto biomedicale mirandolese – che comprende principalmente la zona intorno a Mirandola e comuni limitrofi, nell’area nord della provincia di Modena- grazie a progetti di ricerca e sviluppo, percorsi di formazione e all’attrazione di nuove idee e nuove competenze, anche internazionali.

Tra i compiti del Tecnopolo, che rappresenta la punta di diamante del Biomedical Village, oltre alla ricerca, sviluppo industriale e formazione, c’è quello di generare e facilitare percorsi di innovazione per le imprese e per tutti i soggetti coinvolti nella creazione di nuovi prodotti, processi e servizi in ambito biomedicale.

Si tratta di un polo di eccellenza nel panorama italiano e internazionale che ha dimostrato il proprio ruolo strategico anche durante l’emergenza Covid-19, riorganizzandosi immediatamente e diventando laboratorio nazionale accreditato per i test di verifica qualitativa di dispositivi di protezione individuali. Il Tecnopolo ha infatti ricevuto oltre 900 domande da parte di aziende, istituti e soggetti pubblici e testato più di 400 materiali per produrre mascherine chirurgiche.

È gestito dalla Fondazione Democenter-Sipe: Centro di ricerca e di innovazione accreditato alla Rete dell’Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna e per la sua realizzazione sono stati investiti oltre 4,2 milioni di euro, 3,8 dei quali messi a disposizione dalla Regione.

Dichiarazioni

“Il potenziamento del Tecnopolo garantirà uno stimolo alla nascita di idee innovative e alla generazione di opportunità per le aziende e per il territorio- ha sottolineato l’assessora regionale Paola Salomoni-. Questo polo di eccellenza, nato nel cuore del distretto biomedicale mirandolese, è stato il simbolo della ricostruzione post sisma e ora è protagonista nella ripartenza dopo il lockdown. Grazie alle competenze specifiche del team nel quale operano scienziati di grande valore e all’utilizzo delle più recenti e avanzate tecnologie, è un luogo dove imprese e competenze scientifiche si incontrano per creare, risolvere ed accelerare opportunità produttive indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio”.

“A sette anni dalla sua inaugurazione, il Tecnopolo di Mirandola Mario Veronesi è oggi il motore di un parco tecnologico di prestigio internazionale- ha dichiarato il presidente di Democenter, Roberto Zani- fulcro del distretto biomedicale che, con la scienza e l’innovazione, aumenta la sua attrattività per garantire lo sviluppo del territorio, della buona occupazione e della cultura del lavoro. L’ampliamento e i nuovi servizi dedicati a start up e spazi di collaborazione ed interazione con l’ecosistema locale permetteranno di accelerare ulteriormente le dinamiche di sviluppo, il miglioramento della competitività del settore e l’aumento dell’attrattività per giovani talenti e competenze scientifiche di alto profilo”.

“Nonostante le difficoltà legate alle recrudescenze della pandemia e al caro materie prime- ha spiegato il sindaco del Comune di Mirandola, Alberto Greco-, l’Amministrazione comunale ha portato avanti con continuità il sostegno, soprattutto logistico, a Democenter e al TPM Mario Veronesi. Si tratta di un impegno necessario oltre che imprescindibile, data l’importanza rivestita da queste strutture di ricerca per il distretto biomedicale a livello provinciale, regionale e nazionale, portato a termine grazie alle risorse messe a disposizione della Regione e alle professionalità del servizio tecnico del Comune”.

L’Arma dei Carabinieri si unisce al cordoglio della famiglia per la tragica morte del Luogotenente Lorenzo Mosto

L’Arma dei Carabinieri si unisce al cordoglio della famiglia per la tragica morte del Luogotenente Lorenzo MostoOggi, alle 9.30, presso la Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista di Fiorano, sono state celebrate le esequie del Luogotenente Lorenzo Mosto, vittima di un tragico incidente stradale, avvenuto domenica 19 giugno 2022 alle ore 14.15 circa, lungo la Strada Provinciale 486, nel comune di Castellarano (RE).

Tutta l’Arma esprime profondo cordoglio per la prematura scomparsa del collega, originario della provincia di Enna, ma da anni in Emilia Romagna, che avrebbe compiuto 57anni il prossimo 2 ottobre e che lascia la moglie e due figli di 28 e 30 anni.

Lorenzo Mosto si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1986 come Allievo Carabiniere Ausiliario, impiegato presso la Stazione di Palermo Mezzo Monreale; dal 1988 al 1990, ha frequentato la Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, al termine della quale è stato destinato a più incarichi e poi, quale Sottufficiale in Sottordine, alla Stazione Carabinieri di Fiorano, dove è rimasto anche dopo il 2005, come Comandante di Stazione.

Una vita dedicata al dovere, alle Istituzioni e alla popolazione di Fiorano Modenese, che ha sempre servito con impegno e costanza. Ci lascia un solido punto di riferimento per i colleghi ed i cittadini che silenziosamente e proficuamente ha sempre assistito e aiutato con grande equilibrio e generosità. L’Arma dei Carabinieri si unisce compatta al dolore della famiglia e di quanti, amici e colleghi, ne piangono la perdita. Il suo ricordo resterà vivo nella memoria di tutti i Carabinieri e di coloro che l’hanno conosciuto.

Agricoltura, a disposizione 913 milioni di euro per l’Emilia-Romagna nella programmazione dei Fondi europei

Agricoltura, a disposizione 913 milioni di euro per l’Emilia-Romagna nella programmazione dei Fondi europeiOltre 913 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, 132 in più confrontando le risorse 2014-20 con quelle del periodo 2021-27.

È uno dei risultati dell’accordo tra le Regioni per il riparto del Fondo europeo per l’agricoltura.
L’intesa è stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni e vede l’Emilia-Romagna al primo posto per valore delle risorse assegnate fra le regioni del centro nord.

In sostanza nell’accordo raggiunto sul Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Feasr), la Regione per il periodo 2023-2027 potrà contare su 913,2 milioni di euro, così suddivisi: quasi 372 milioni di risorse comunitarie, 379 milioni di finanziamento statale e 162,5 milioni a carico del bilancio regionale.

“Un traguardo che ci soddisfa molto- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi -, frutto di un’intensa attività di confronto fra le Regioni e con il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Un successo politico importante sia per la disponibilità del Governo di mettere maggiori risorse sia per l’impegno delle Regioni a favore di tutti i territori. In questo modo sarà possibile proseguire, senza rallentamenti, il lavoro per la nuova Politica agricola comunitaria  e dare le risposte necessarie a chiudere il negoziato con la Commissione europea, dando avvio alla fase attuativa della nuova programmazione”.

“Un ringraziamento particolare- chiude Mammi – va al senso di responsabilità di tutte le Regioni in una fase  negoziale complessa e all’intervento del ministro Patuanelli che ha portato alla ridefinizione dei criteri di riparto e ad aumentare in modo significativo il  cofinanziamento delle politiche di sviluppo rurale. Adesso occorre accelerare e semplificare: le imprese aspettano i bandi e vanno accelerate le procedure per gli interventi del Psr nel periodo 2023/2027”.

Le risorse

Confrontando le risorse per la programmazione 2014-20 con quelle del periodo 2021-2027 (che comprende i due anni di transizione 2021 e 2022 più la nuova programmazione 2023-2027), la differenza è di oltre 132 milioni di euro di risorse in più.

Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di risorse comunitarie ottenute nel periodo di transizione 21-22 e dal maggiore cofinanziamento nazionale (sia statale sia regionale), per il periodo 2023-2027.

In estrema sintesi, gli elementi alla base del riparto delle risorse per lo sviluppo rurale 2023-2027 sono l’utilizzo di nuovi parametri che hanno consentito di migliorare la posizione regionale, in particolare nei confronti delle aree del centro nord e il superamento del criterio storico, l’Introduzione di strumenti di perequazione per attenuare la riduzione di risorse a disposizione delle Regioni del centro sud, la variazione della percentuale di cofinanziamento comunitario con conseguente maggiore impegno a carico delle risorse statali, ma anche regionali.

Via Vandelli tra “I luoghi del Cuore”: si può votare anche all’URP di Sassuolo

Via Vandelli  tra “I luoghi del Cuore”: si può votare anche all’URP di SassuoloAnche all’Urp, Ufficio Relazioni con il Pubblico, sarà possibile votare la Via Vandelli nel censimento “I luoghi del Cuore” promosso dal Fai.

In occasione dell’avvio dell’undicesimo censimento “I luoghi del cuore”, campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo, la delegazione Fai di Modena, infatti, sostiene la candidatura della via Vandelli, promossa dal comitato “amici della via Vandelli”, fondato da Giulio Ferrari, nel 2017 con l’obiettivo di svolgere attività di riscoperta e di promozione della via stessa, definita “la madre di tutte le strade moderne”.

Dopo il censimento il Fai sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di 2.500 voti e per sostenere online la candidatura della Via Vandelli come luogo del Cuore, è sufficiente andare sul sito www.iluoghidelcuore.it, digitare “Via Vandelli” e votare.

Da oggi è possibile votare anche recandosi all’Urp di Sassuolo, in via Pretorio 18 nel comparto ex Cavedoni, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13; il giovedì anche dalle 14,30 alle 16,30.

 

Incidente risolto sulla A14

Incidente risolto sulla A14
(immagine di repertorio)

Alle ore 11 circa sull’autostrada A14 Bologna – Taranto nel tratto compreso tra Bologna San Lazzaro e Castel San Pietro in direzione Ancona, è stato risolto l’incidente avvenuto al km 24, in cui un mezzo pesante, dopo essersi ribaltato, ha disperso il carico di blocchi di cemento.
Attualmente sul luogo dell’evento il traffico transita su tutte le corsie disponibili e si registrano 10 km di coda in diminuzione in direzione Ancona.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 23 giugno 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 23 giugno 2022Cielo sereno o poco nuvoloso. Temperature minime attorno a 23 gradi e massime comprese tra i 31 gradi sulla fascia costiera e i 35 gradi sulle aree di pianura. Venti a regime di brezza sulla costa e nelle aree vallive; deboli sud-occidentali sui rilievi. Mare poco mosso o localmente mosso.

(Arpae)

Chiusure notturne programmate sulla Tangenziale di Bologna e sulla A13

Chiusure notturne programmate sulla Tangenziale di Bologna e sulla A13Sulla Tangenziale di Bologna, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, previste in orario notturno, dalle 22:00 di giovedì 23 alle 6:00 di venerdì 24 giugno, sarà chiuso lo svincolo 4 “Via del Triumvirato”, in uscita per chi proviene da San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.
In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo “4 bis Aeroporto”.

Per consentire lavori di manutenzione delle barriere antirumore, dalle 22:00 di giovedì 23 alle 6:00 di venerdì 24 giugno, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura, in modalità alternata:

-sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 9 “San Donato” e 10 “Zona Industriale Roveri”, verso San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.
In alternativa si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria: Via San Donato, Via Bertolazzi, SP86 Lungosavena, Via dell’Industria e Via del Terrapieno;

-sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 6 “Castelmaggiore” e il ramo di allacciamento che dalla Tangenziale, con provenienza Casalecchio, immette all’entrata della stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova.
In alternativa si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria: Via di Corticella, Via Aposazza, Via Ferrarese. L’entrata della stazione di Bologna Arcoveggio sarà comunque accessibile, sulla carreggiata opposta, al termine del percorso alternativo.

Sempre sulla Tangenziale di Bologna, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, previsti in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 24 alle 6:00 di sabato 25 giugno, sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 2 Borgo Panigale e lo svincolo 1 Nuova Bazzanese, verso Casalecchio/A1 Milano-Napoli.
In alternativa si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria: Viale Palmiro Togliatti, Via Gaetano Salvemini, Via Caduti di Casteldebole e l’Asse Attrezzato sud-ovest.

 

Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, previste in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 24 alle 6:00 di sabato 25 giugno, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura, in modalità alternata:
-sarà chiuso lo svincolo di immissione sulla A14 Bologna-Taranto, per chi proviene da Padova ed è diretto verso Ancona/Pescara.
In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Arcoveggio sulla A13, percorrere la Tangenziale di Bologna in direzione San Lazzaro e rientrare sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro;
-sarà chiuso lo svincolo che dall’uscita della stazione di Bologna Arcoveggio immette sulla Tangenziale di Bologna, verso San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto
In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale di Bologna verso Casalecchio/A1 Milano-Napoli, uscire allo svincolo 6 Castelmaggiore e rientrare dallo stesso nella direzione opposta, verso San Lazzaro/A14, per poi proseguire sulla A14.
Si ricorda che le suddette chiusure verranno effettuate in modalità alternata.

Siccità, Coldiretti: conto danni sale a 3 miliardi, SOS raccolti

Siccità, Coldiretti: conto danni sale a 3 miliardi, SOS raccoltiSale a 3 miliardi di euro il conto dei danni causati dalla siccità che assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti, il Po in secca peggio che a Ferragosto, i laghi svuotati e i campi arsi dove i raccolti bruciano sui terreni senz’acqua ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo. E’ quanto afferma la Coldiretti nel tracciare l’ultimo drammatico bilancio di un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate e produzioni agricole devastate.

Un panorama rovente che – sottolinea Coldiretti – peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature oltre i 40 gradi con le falde sempre più basse mentre si moltiplicano le ordinanze dei comuni per il razionamento dell’acqua. In questa situazione di profonda crisi idrica – continua Coldiretti – oltre a prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale produttivo nazionale.

“Accanto a misure per immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione, appare evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che nella lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi chiede “che, a fronte di una crisi idrica la cui severità si appresta a superare quanto mai registrato dagli inizi del secolo scorso, venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nei territori interessati con l’intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica, e cooperare per una gestione unitaria del bilancio idrico”. Una richiesta fatta propria dalle Regioni, con l’appello al Governo per lo stato di emergenza nel Nord Italia e per avere il supporto a livello nazionale della Protezione Civile.

Più di ¼ del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione con una situazione di grave siccità che riguarda le regioni del Sud e del Nord dove – sottolinea la Coldiretti – la grande sete minaccia un territorio del bacino padano che rappresenta più del 30% del Made in Italy agroalimentare. Il Po al Ponte della Becca (Pavia) è a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico più basso che a Ferragosto di un anno fa con la siccità che colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le produzioni di grano e di altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali.

L’assenza di precipitazioni – precisa la Coldiretti – colpisce i raccolti nazionali in una situazione in cui l’Italia è dipendente dall’estero in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo. Una emergenza nazionale che – conclude la Coldiretti – riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.

Le proposte di CNA per lo sviluppo dell’area di Sassuolo

Le proposte di CNA per lo sviluppo dell’area di SassuoloIl contesto economico e territoriale impone scelte e azioni su scala intercomunale. Per questo CNA ha scritto ai sindaci di Sassuolo, Fiorano, Maranello, Formigine, Montefiorino, Palagano e Frassinoro, per proporre alcuni interventi con l’obiettivo di difendere la competitività di territorio. “Perché è di territorio che bisogna parlare – sottolinea Michele Iacaruso, presidente della CNA della zona di Sassuolo – sia per massimizzare il ritorno degli investimenti pubblici, sia per predisporre azioni coordinate”.

A cominciare dalla viabilità, “che deve essere per forza una viabilità di distretto”, ammonisce Iacaruso. Interventi che, secondo l’Associazione, devono cominciare con la sostituzione degli obsoleti incroci semaforici con più scorrevoli rotonde, con una revisione dei collegamenti sull’asse Fiorano-Spezzano-Ubersetto, con la precisa definizione delle tempistiche necessarie al superamento dei passaggi a livello di Sassuolo. “Ma – insiste il presidente CNA chiediamo anche l’apertura di un tavolo interprovinciale per discutere l’ipotesi della variante Cerredolo-Ponte Dolo e per intervenire su via Pacis per il decongestionamento del traffico”

Ma non c’è solo una questione di viabilità veicolare: per le imprese è altrettanto vitale il traffico dei dati.  “Oggi in alcune zone manca la connettività a banda larga e questo riguarda sia le aziende dei comuni della fascia pedemontana, sia la fascia montana. Chiediamo un percorso condiviso che possa permettere di consentire l’attivazione di quelle relazioni digitali necessaria ad un’attività che è sempre più interconnessa. Di fronte a queste evidente necessità le amministrazioni pubbliche non possono rimanere passive”.

Ma per un’economia ad elevata vocazione all’internazionalizzazione è importante anche un’adeguata immagine, quella che oggi non si trova nelle zone industriali ed artigianali. “Occorre – dice sempre Iacaruso – un piano per la manutenzione ordinaria e il decoro delle aree produttive, che sono la vetrina produttiva del territorio. Pensiamo al rifacimento degli impianti di illuminazione, dei marciapiedi, alla manutenzione stradale, interventi che farebbero sentire il loro effetto positivo anche in termini di sicurezza, da perseguire anche con adeguati interventi sul piano della videosorveglianza”.

CNA richiede anche un maggior impegno rispetto all’abusivismo, un problema economico, sociale (come dimostra la recente tragedia di Maranello) ed etico, rispetto a chi esercita la propria attività nel rispetto delle leggi

“Il coordinamento è necessario anche per ciò che riguarda la promozione del territorio: è indispensabile un cambio di rotta nella gestione con una cabina di regia unica a livello distrettuale. Allo stesso modo anche i tre comuni di Montefiorino, Palagano e Frassinoro dovrebbero investire nella creazione di un ufficio comune per la gestione del turismo, un marchio come di comprensorio, collegato al resto dei Comuni del distretto ceramico.

Infine, la semplificazione: troppo spesso in comuni limitrofi troviamo regolamenti e procedure diverse e troppo spesso le imprese si trovano a gestire ritardi – ad esempio quelli legati agli accessi agli atti – che si traducono in costi burocratici. È necessario – sottolinea il presidente CNA Area di Sassuolo – che le amministrazioni individuino soluzioni e prassi che diano omogeneità ai regolamenti, così come occorre un netto miglioramento degli sportelli Suap”.

“Con il documento che abbiamo presentato ai sindaci abbiamo voluto dare un contributo costruttivo al territorio. Auspichiamo – conclude Iacaruso – una risposta concreta a queste richieste e possibilmente con un incontro congiunto che consenta di redigere un piano operativo concreto e monitorabile”.

Foto sotto le stelle a Maranello con il Circolo Blowup

Foto sotto le stelle a Maranello con il Circolo BlowupTra gli appuntamenti estivi a Maranello tornano anche quest’anno le “Foto sotto le stelle”, due serate di proiezioni fotografiche curate dal Circolo Blowup nella Piazzetta Nelson Mandela (esterno Biblioteca Mabic). Si parte venerdì 24 giugno alle 21.15 con le proiezioni a cura dei soci del Circolo, a seguire le immagini di Silvia Monti. Il secondo appuntamento sarà venerdì 1 luglio, sempre con le proiezioni dei soci del Circolo, seguite dalle immagini di Anita Bonfiglioli.

Cabina di regia per la siccità, l’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale

Cabina di regia per la siccità, l’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionalePiogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno, paragonabili solo a quelli di fine estate. E le portate dei fiumi in diminuzione.

L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata: è la decisione assunta dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, convocata con urgenza in Regione dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in accordo col presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, cui hanno partecipato – oltre all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – anche i gestori del servizio idrico integrato, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale Emiliano Romagnolo e naturalmente l’Autorità Distrettuale del fiume Po e l’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po.

Il presidente Bonaccini firmerà il decreto per la dichiarazione dello stato di crisi regionale, con cui è prevista anche l’istituzione formale della Cabina di regia, che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione.

“La Regione procederà quindi con la richiesta dello stato d’emergenza nazionale – afferma l’assessore Priolo -, finalizzata ad ottenere risorse per l’assistenza alla popolazione e per interventi urgenti. Sono due, a livello di protezione civile, da garantire: la salvaguardia della riserva idropotabile e la protezione dell’habitat naturalistico, in particolare quello della fauna ittica. La situazione è molto complessa – sottolinea-, ma al momento non a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile”.

“Voglio ricordare – prosegue – che sono già stati messi in atto accorgimenti importanti, che ci hanno permesso di accumulare acqua. Ad esempio, la sospensione dei prelievi dalle concessioni dove ci sono criticità severe, l’anticipazione del deflusso minimo vitale estivo ad aprile, anziché in estate, e l’accesso a deroghe temporanee sul deflusso a maggio”.

L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per quanto riguarda i livelli misurati in località Pontelagoscuro, che afferiscono all’approvvigionamento idropotabile di Ferrara e Ravenna. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer (il Canale Emiliano Romagnolo) non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello del mare.

Altre criticità rilevate riguardano le valli Taro e Ceno, nel parmense, e la val d’Arda nel piacentino. Del monitoraggio di queste situazioni specifiche e degli interventi, in corso e in caso di necessità, si occupa la Cabina di regia.

“La crisi idrica mette in grave difficoltà le nostre produzioni agricole, soprattutto pomodori, mais, frutta, riso – chiarisce l’assessore Mammi -. Un problema non solo di natura economica, ma che mette a serio rischio anche la sicurezza alimentare delle nostre tavole, dopo due anni di pandemia e una guerra in corso a poco più di mille chilometri di distanza. Servono le risorse per investire in infrastrutture idriche e costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile, per poterla poi utilizzare nei periodi siccitosi: questo tema- prosegue – è una priorità nazionale per il mondo agricolo e la popolazione civile. La Regione ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali, ma occorrono anche invasi territoriali per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio, utilizzando al meglio anche le importanti risorse del Pnrr che sono già disponibili. Sono in corso lavori per infrastrutture idriche per 250 milioni di euro, e arriveranno oltre 350 milioni dal Pnrr. Serve- ha concluso l’assessore- un’accelerazione dal punto di vista della semplificazione amministrativa per realizzare queste opere”.

Infine, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) diffonderà ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua.

Sono 66 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 20 giugno, negli ospedali modenesi

Sono 66 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 20 giugno, negli ospedali modenesi
Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

Il monitoraggio dell’ultima settimana conferma l’aumento del numero di nuovi casi, della percentuale di positività e del numero di persone esaminate. Ancora stabili i ricoveri quotidiani. Sono 66 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 20 giugno, negli ospedali modenesi.

 

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 20 giugno, per la provincia di Modena è di 236.434 (erano 234.223 lo scorso 13 giugno). Al 20 giugno in provincia di Modena sono accertati 2.950 (erano 2.144 il 13 giugno, +38%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19.

 

Ricoveri totali

A lunedì 20 giugno sono 66 (erano 66 anche il 13 giugno) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 39 pazienti covid positivi in AOU, 6 all’Ospedale di Sassuolo e 21 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 20 giugno sono in isolamento 2.884 (erano 2.078 il 13 giugno, +39%) persone covid positive.

 

Vaccinazioni anti-Covid

Al 19 giugno sono state somministrate complessivamente 1.712.323 dosi di vaccino, di cui 599.038 prime dosi, 569.265 seconde dosi, 496.090 dosi addizionali e primi richiami (booster), 47.930 secondi richiami (second booster).

 

Alla luce dei dati si sottolinea la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

Aggiornamento (21/6): continuano a salire in regione i casi Covid. Oggi sono 3.455 in più

Aggiornamento (21/6): continuano a salire in regione i casi Covid. Oggi sono 3.455 in piùDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.528.629 casi di positività, 3.455 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.993 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 8.766 molecolari e 9.227 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi (che comprendono anche i casi non acquisisti nei giorni scorsi nelle province di Piacenza e Parma) sul numero di tamponi fatti è del 19,2%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.568.790 dosi; sul totale sono 3.793.506 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.917.122.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 26 (-4 rispetto a ieri, -13%), l’età media è di 68,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 736 (+16 rispetto a ieri, +2%), età media 74,9 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 1 a Parma (-2); 12 a Bologna (-3); 1 a Imola (invariato); 2 a Ferrara (invariato); 5 a Ravenna (+2); 1 a Cesena (invariato); 3 a Rimini (-1).

Nessun ricovero in terapia intensiva a Reggio Emilia, Modena e Forlì (come ieri).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 47,1 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 870 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 317.689), seguita da Parma (594 su 129.082) e Modena (459 su 237.138); poi Piacenza (313 su 79.098), Rimini (291 su 142.467) e Ravenna (230 su 142.021); quindi Cesena (189 su 84.379), Forlì (141 su 70.527), il Circondario imolese (135 su 47.624) e Reggio Emilia (133 su 172.398); infine Ferrara, con 100 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 106.206. Come detto, i numeri di oggi comprendono il recupero dei dati delle province di Piacenza e Parma non acquisiti nei giorni scorsi a causa di problemi tecnici.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 28.316 (+ 1.982). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 27.554 (+ 1.970), il 97,3% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 1.470 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.483.268.

Purtroppo, si registrano 3 decessi, tutti in provincia di Ferrara: due donne di 64 e 93 anni e un uomo di 86 anni.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.045.

Report

Il report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al link: https://regioneer.it/report-covid

Florim pubblica la XIV edizione del Bilancio di Sostenibilità

Florim pubblica la XIV edizione del Bilancio di Sostenibilità

Florim ha pubblicato la quattordicesima edizione del “Bilancio di Sostenibilità”, il documento che descrive in modo trasparente e sintetico i risultati ottenuti nel 2021 sul piano economico, sociale e ambientale, presentando anche gli obiettivi in programma per il prossimo futuro. 

Questa edizione racconta del recente ingresso dell’azienda in Altagamma, la Fondazione che riunisce l’élite delle aziende italiane posizionate sull’alto di gamma, ambasciatrici del Made in Italy nel mondo. Prosegue il progetto di internazionalizzazione che vedrà entro il 2023 l’apertura di Flagship a Los Angeles, Parigi, Roma e New York per un totale di 10 spazi istituzionali nei punti strategici del design mondiale. A dieci anni dall’inizio della produzione di energia pulita, Florim ha formalizzato nel proprio statuto l’impegno ad attuare una progressiva evoluzione del modello di business verso un’economia a zero emissioni nette 

Il profilo economico del 2021evidenzia un fatturato consolidato di oltre 480 milioni di euro ed un margine operativo lordo (EBITDA) di oltre il 25% – numeri che si attestano come i più alti nella storia dell’azienda. Gli ultimi cinque anni hanno visto investimenti per oltre 280 milioni di euro e 50 milioni di euro sono stati gli investimenti green dal 2011. 

In materia ambientale oltre alle 111.042 tonnellate di CO2 non emessa dal 2012 (di cui 18.706 nel 2021) si segnalano anche 12,8 milioni di litri di acqua piovana che nel corso del 2021 sono stati recuperati e riutilizzati nel processo produttivo. L’energia elettrica che non è autoprodotta internamente viene infine acquistata dall’azienda esclusivamente da fonti rinnovabili con Garanzia di Origine (GO). 

In ambito di responsabilità sociale merita attenzione il progetto di misurazione dell’impatto delle attività del Centro Florim salute&formazione sui medici, dipendenti e territorio – che si protrarrà fino al 2023 e che dai primi dati disponibili evidenzia ottimi riscontri sia per la maggior consapevolezza acquisita dai partecipanti che per gli alti punteggi ottenuti dal personale medico e paramedico negli esami dei corsi di primo soccorso. 

Nella relazione di impatto che – come Società Benefit – l’azienda redige  annualmente, si leggono tra gli obiettivi futuri: l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico di 4,5 MWp nello stabilimento di Mordano (che si aggiunge a quello di 7,7 MWp già esistente a Fiorano Modenese); l’adeguamento degli impasti dei prodotti con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di materie prime, acqua ed energia; il continuo impegno verso la riduzione delle CO2; l’analisi di fonti alternative per i mezzi di trasporto per la movimentazione delle merci tra gli stabilimenti; il completamento della sostituzione dei corpi illuminanti con led a basso impatto energetico in tutti gli stabilimenti; il progetto di “stakeholder engagement” per l’instaurazione di un dialogo collaborativo che promuova un modo consapevole e sostenibile di fare impresa. 

Guarda il video del Bilancio di Sostenibilità:

Presidente Claudio Lucchese – estratto dalla “lettera agli stakeholder” in prefazione del Bilancio di Sostenibilità. 

“Sono particolarmente orgoglioso di potervi illustrare nelle pagine che seguono la strada che Florim ha percorso nell’ultimo anno. I brillanti risultati economico finanziari, la positiva reazione del mercato al nostro modo di fare impresa, il consolidamento dei valori in cui crediamo hanno reso possibili numerose iniziative di cui leggerete. Il recente ingresso di Florim nella Fondazione Altagamma ci ha confermato che, insieme ad altre prestigiose realtà, siamo un’azienda all’altezza di promuovere nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile del Made in Italy. Per il biennio 2022/2023 il nuovo piano d’investimenti affianca, oltre ad altre aperture di flagship a Los Angeles, Parigi, Roma e New York, anche importanti interventi in tutti gli stabilimenti del gruppo con logiche che mirano ad un ulteriore contenimento delle emissioni e al miglioramento della qualità del prodotto. A 10 anni dall’inizio della produzione di energia pulita, Florim ha modificato il proprio statuto formalizzando l’impegno ad attuare un’evoluzione progressiva del modello di business verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di transizione ecologica. Questi traguardi sono un’ulteriore conferma che il cammino intrapreso porta l’azienda a distinguersi per qualità, sensibilità e bellezza. Ringrazio sentitamente tutti i collaboratori che con dedizione, umiltà e semplicità contribuiscono quotidianamente a migliorare la nostra azienda.” 

Mi Metto all’Opera, oltre 500 mila euro per i progetti dei soggetti privati di Modena e provincia

Mi Metto all’Opera, oltre 500 mila euro per i progetti dei soggetti privati di Modena e provinciaDopo quello relativo agli Enti locali, pubblicato sul sito anche l’elenco degli undici soggetti privati ammessi al contributo del bando Mi Metto all’Opera, attraverso il quale Fondazione di Modena supporta l’attività culturale del territorio. Le progettualità sostenute spaziano da ArmoniosaMente, la rassegna musicale di lunga storia nata grazie all’Associazione Amici dell’Organo “J. S. Bach”, all’iniziativa di Artisti Drama che unisce teatro, performance, arti visive e cinema, Natura Fragile. A Fiorano Modenese tornerà l’ottava edizione di Ennesimo Film Festival, il palcoscenico di nuovi talenti nell’ambito del cinema, realizzato da TILT Associazione Giovanile e, a Modena, la storica Fondazione Gioventù Musicale d’Italia riconferma quest’anno il programma Musica canto parola. Questi alcuni dei progetti sostenuti nell’ambito di Mi Metto all’Opera, il bando con cui la Fondazione ha messo a disposizione 526 mila euro per le progettualità proposte da soggetti privati e 725 mila euro per i progetti presentati dagli Enti locali.

Ammessi al contributo anche l’Associazione Musicale Estense, che presenta il festival musicale Grandezze & Meraviglie alla sua XXV edizione, e il Teatro dei Venti che, con Abitare Utopie, continua ad unire arte e comunità a favore della coesione sociale. Presenti inoltre l’Associazione STED con il progetto Temple Theater: abitare un teatro, recitare una città, Spira Mirabilis con la rassegna di musica tra fine 700 e primi del 900 e l’Associazione Culturale Michelangelo con Lampi, un progetto che, fra le tante attività, prevede una stagione di teatro per le scuole modenesi. L’Associazione Amici della della Musica “Mario Pedrazzi” rientra tra i beneficiari del bando con la 103esima stagione musicale e, non da ultimo, ammesso Presente!, il progetto di arte pubblica e rigenerazione urbana proposto dall’Associazione Culturale Amigdala.

Sul sito, alla pagina del bando, è consultabile l’elenco definitivo dei soggetti pubblici e privati ammessi al contributo di Mi Metto all’Opera, con il quale Fondazione rinnova il proprio sostegno alle realtà che operano nel settore culturale che ancora mostra gli effetti dei due anni di pandemia, non solo garantendo continuità progettuale e organizzativa ai soggetti del territorio ma favorendo anche la ripresa delle attività. Al contempo prosegue il percorso d’innovazione volto a supportare lo sviluppo organizzativo dei soggetti che operano nel campo delle arti performative (musica, teatro, danza) e del cinema.

“Via Emilia, la strada dei cantautori”: appuntamento a Formigine giovedì sera

“Via Emilia, la strada dei cantautori”: appuntamento a Formigine giovedì seraSi rinnova giovedì 23 giugno alle 21.15 in piazza Calcagnini l’appuntamento formiginese con il Premio ‘Via Emilia. La strada dei cantautori’; concorso promosso dall’Associazione Concertistica “Carmina et Cantica” giunto quest’anno alla quarta edizione sotto la direzione artistica di Beatrice Bianco. Una manifestazione che, consapevole del grande peso che ricopre la musica cosiddetta “leggera” e della grande ricchezza di artisti presenti in Emilia Romagna, si pone l’obiettivo di proporre al pubblico la nuova generazione cantautorale come patrimonio di continuità della canzone italiana.

Il progetto, rivolto in particolare alle nuove generazioni di cantautori, vuole dimostrare che la musica dal vivo continua a rappresentare la via maestra per fare musica e trasformare una passione in qualcosa di più, offrendo ai concorrenti la possibilità di essere accompagnati da musicisti professionisti e di potersi esprimere al meglio, oltre ad esibirsi in contesti prestigiosi. Condizione per partecipare al concorso è stata la presentazione di due brani, un inedito e una cover, e di un terzo che avesse come riferimento nel testo la via Emilia e il suo territorio.

Nella serata di Formigine i giovani selezionati per salire sul palco saranno Martina Biscarini ed Enrico Maria Simoniello, Lorenzo Lepore, Emilio Schiattarella, Mattia Rinaldini, Giacomo Rossi e Mattia Ferrero Muff. La serata sarà condotta da Beatrice Bianco e Marco Barbieri, mentre a sedere in giuria saranno Marco Barbieri, presidente, Cristina Ferrari, sovrintendente del Teatro Municipale di Piacenza, Francesco Genitoni, scrittore, Roberto Alperoli, poeta e direttore artistico del Poesia Festival, Marco Biscarini, compositore di musica per film, Stefano Seghedoni, compositore e direttore d’orchestra e Pietro Pazzaglini, presidente dell’Associazione Concertistica Carmina et Cantica.

Dopo i primi due incontri, che si sono tenuti sabato 11 giugno a Maranello e domenica 19 a Fiorano Modenese, l’appuntamento formiginese rappresenta la terza serata di selezione e sarà seguita da Rubiera (venerdì 24 giugno), Modena (domenica 26 giugno), e Ravenna (martedì 28 giugno). La finale è in programma giovedì 7 luglio in piazzale Della Rosa a Sassuolo.

Per informazioni scrivere a info@carminaetcantica.it e visitare la pagina Facebook. In caso di pioggia la serata sarà trasferita all’interno dell’Auditorium Spira mirabilis.

 

 

 

FoodEXPErience, le nuove sfide della filiera agroalimentare

FoodEXPErience, le nuove sfide della filiera agroalimentareLe imprese dell’agrifood tra crisi internazionali e opportunità legate alla transizione green e digitale. Se ne è parlato oggi nell’ambito del #ItalianEXPerience, un ciclo di Forum locali settoriali organizzato da UniCredit, quest’oggi a supporto dell’export delle imprese della filiera agroalimentare di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Durante la giornata è emerso il quadro di un settore, quello dell’agrifood, che è trainante per l’economia di questi territori, dal momento che esprime il 15% delle imprese e il 20% degli addetti della filiera agrifood italiana.

L’incontro, che si è svolto presso Palazzo Gnudi a Bologna, è stato aperto dagli interventi di Andrea Burchi (Regional Manager Centro Nord UniCredit) e di Elio Catania (Consigliere del Ministro per le politiche di innovazione nel settore agroalimentare e membro dell’Advisory Board Territoriale Centro Nord) e ha visto successivamente la presentazione dello studio “La filiera italiana dell’agrifood, tra crisi internazionali e transizione green e digitale” a cura di Andrea Dossena, Principal di Prometeia; a chiudere i lavori una tavola rotonda sulle nuove sfide della filiera agroalimentare animata, oltre che da Burchi e Catania, anche Gianpiero Calzolari (Presidente Granarolo Spa) e Giulio Gherri (Ceo ParmaFoodGroup ).

Nel pomeriggio 7 buyers provenienti da Polonia, Lituania e Lettonia hanno potuto incontrare circa 30 aziende del comparto nel corso del B2B #ItalianEXPerience, una fiera fisica e virtuale che utilizza “vetrine virtuali” allestite dai seller sulla piattaforma Digital Pavilion per facilitare l’incontro tra domanda e offerta e ricercare nuove partnership commerciali internazionali. Grazie a circa 60 incontri individuali “Business to Business” le imprese intervenute hanno avuto la possibilità di presentare i propri progetti di sviluppo e valorizzazione dei territori, conoscere nuovi potenziali clienti e promuovere le attività nei Paesi individuati al fine di attrarre nuove fette di turismo internazionale.

“Food EXPerience – spiega Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – vuole essere un segno tangibile dell’attenzione da parte della Banca al comparto dell’agroalimentare, che rappresenta un settore strategico soprattutto nei territori di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. La giornata di oggi, oltre a dare un contributo commerciale concreto ai nostri clienti partecipanti al B2B, ha offerto alla platea degli imprenditori presenti un momento di riflessione e di scambio importante, per affrontare in modo positivo lo scenario impegnativo che vede protagonista la filiera dell’agrifood. In questo contesto vogliamo supportare le imprese a intraprendere nuovi percorsi di crescita sostenibile, ad esempio sfruttando le opportunità che si aprono grazie ai fondi del PNRR. Ricordo anche che tra le iniziative realizzate da UniCredit a sostegno del settore rientra il plafond da 1 miliardo di euro recentemente destinato a sostenere le imprese agricole impattate dal caro energia e dal rialzo dei prezzi delle materie prime”.

 

INDAGINE PROMETEIA-UNICREDIT

L’indagine Prometeia-UniCredit ha evidenziato come i forti incrementi dei prezzi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento su alcuni mercati stanno rischiando di frenare l’attività economica delle aziende italiane del comparto, che rappresenta oltre 1,2 milioni di imprese, 200 miliardi di fatturato e 1,5 milioni di addetti. Tuttavia, le prospettive per la seconda metà del 2022 sono orientate in direzione di un graduale alleggerimento dei prezzi dai picchi attuali, con ribassi medi del 15-20% circa in euro attesi nel 2023.

Per le regioni del Centro-Nord (Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria), che con 50 miliardi di euro pesano per il 25% del valore della produzione nazionale (16,8% l’Emilia Romagna, 4,2% la Toscana, 2,3% le Marche e 2% l’Umbria) grazie a una dimensione media del 68% superiore a quella nazionale, le strategie attivate per fare fronte all’attuale, complessa, congiuntura si declinano soprattutto nel contenimento di costi ed emissioni e in un approccio più strutturato ai mercati, in Italia e all’estero.

Riguardo al primo punto, che impatta maggiormente sul comparto agricolo, contemporaneamente responsabile di una grossa quota di emissioni e più esposto ai rischi dei cambiamenti climatici (siccità, eventi climatici estremi), oltre agli investimenti più tradizionali (le imprese del Centro-Nord hanno assorbito nel 2021 il 23% dei prestiti all’agricoltura, con una quota attorno al 40%, in crescita da anni, destinata all’acquisto di macchinari), saranno cruciali quelli più fortemente innovativi legati all’agricoltura di precisione e alla digitalizzazione.

Prometeia e UniCredit sottolineano inoltre come il valore delle esportazioni agrifood di questi territori si attesti nel 2021 sui 12 miliardi di euro, rappresentando un quarto dell’export nazionale di prodotti agricoli e dell’industria alimentare e il 18% delle bevande (incluso il vino), con una crescita del 13,4% tra 2020 e 2021.

Interessante la dinamica positiva degli investimenti da parte delle imprese del comparto, con una crescente quota di quelli destinati all’acquisto di beni strumentali (dal boom di Umbria e Marche, rispettivamente +15% e +12% nell’ultimo anno, alle comunque buone performance di Emilia Romagna e Toscana, che si attestano su un +6%)

Da rilevare infine le prospettive di sviluppo a livello di filiere, ambito in cui un contributo decisivo potrebbe arrivare da PMI Innovative e Start Up che, sebbene ancora marginali nell’agrifood, sono in continua crescita e orientate allo sviluppo di soluzioni dal contenuto fortemente innovativo per tutta la filiera (il 20% di queste imprese ha sede nel Centro-Nord).

 

 

 

Dai beni confiscati all’impegno coi giovani e nelle scuole, al sostegno alle Polizie locali

Dai beni confiscati all’impegno coi giovani e nelle scuole, al sostegno alle Polizie localiCirca 3 milioni di euro che la Regione Emilia-Romagna destina alla promozione della legalità e alla sicurezza. Risorse che serviranno a realizzare 88 progetti di Comuni, Unioni, Province e Università tra iniziative nelle scuole e sui beni confiscati da un lato e il sostegno alle Polizie locali dall’altro.

A queste ultime, attraverso due bandi indirizzati agli enti locali, sono destinati 1 milione e 612mila euro che permetteranno a 47 progetti di concretizzarsi e rafforzare così i servizi erogati ai cittadini con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie.

Sono invece 41 i progetti finanziati con 1 milione e 161mila euro di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità organizzata presentati da Comuni, Unioni di Comuni, Province e Università che la Regione Emilia-Romagna sostiene nel 2022 nell’ambito del “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, il numero più alto di iniziative da quando la legge è stata approvata nel 2016.

A presentare le iniziative, questa mattina in una conferenza stampa in Regione, a Bologna, sono stati l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, e il capo della segreteria politica della Presidenza di Giunta, Giammaria Manghi.

“Vogliamo tenere alta la guardia contro tutti i fenomeni di illegalità e infiltrazione delle mafie- affermano-. Farlo attraverso l’azione quotidiana e un lavoro di squadra che vede insieme le istituzioni, le università, le forze dell’ordine, la società civile, il mondo dell’istruzione, affinché la criminalità organizzata trovi sempre meno terreno fertile in Emilia-Romagna. Anche quest’anno segniamo un nuovo record di progetti presentati da enti locali e atenei, un segnale importante di protagonismo dei territori. E l’attenzione particolare ai più giovani è un passaggio fondamentale di cui siamo orgogliosi”.

“Vorremmo porre l’attenzione sui beni confiscati alle mafie: siamo la prima Regione del centro-nord ad avere un piano dedicato e anche nel 2022 sosteniamo sette interventi con risorse significative, di cui quattro riguardano nuovi immobili- proseguono Calvano e Manghi-. È un lavoro fondamentale, perché da una parte diffonde la consapevolezza che purtroppo la criminalità organizzata riesce a fare affari anche qui, dall’altra, però, afferma con forza il messaggio che ciò che prima era ‘cosa loro’ adesso è un bene di tutti e nello specifico dei più fragili, ad esempio dei profughi ucraini o delle persone con disabilità”.

Il sostegno alle Polizie locali

Formazione degli operatori, estensione della rete radiomobile, acquisto di veicoli tra cui alcuni uffici mobili per una maggiore presenza anche nelle aree marginali dei diversi territori, attrezzature informatiche per sostenere l’ammodernamento dei servizi erogati ai cittadini. E poi l’acquisto di defibrillatori da utilizzare per soccorrere cittadini colpiti da arresto cardiaco e l’allestimento di sale d’ascolto per dare protezione e voce al silenzio delle vittime di violenza domestica.

Sono alcuni dei 47 progetti finanziati dalla Regione con 1.612.000 euro attraverso due bandi rivolti al rafforzamento dei servizi e allo sviluppo di progetti innovativi delle Polizie locali.  I progetti approvati vengono cofinanziati con un contributo fino al 90% e sono stati presentati da Unioni di Comuni (21 progetti), Comuni (12), capoluoghi di provincia (7) e Province (7).

In particolare, 5 sono quelli approvati in provincia di Piacenza, 2 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 12 a Modena, 8 a Bologna, 5 a Forlì-Cesena, 5 a Ravenna, 4 a Ferrara.

Il 45% dei progetti approvati riguardano le Unioni di Comuni a dimostrazione dell’impegno della Regione per lo sviluppo di Corpi di Polizia Locale intercomunali di dimensioni medio grandi frutto della cooperazione tra piccoli Comuni che, diversamente, avrebbero servizi molto meno strutturati ed efficaci.

Grazie alla diffusione delle Unioni di Comuni, con i primi 30 Comandi di Polizia Locale (su un totale di 140) si eroga infatti un servizio a favore del 70% dei residenti.

Complessivamente, dal 2003 ad oggi sono 530 i progetti finanziati e 54 gli accordi di programma per lo sviluppo delle Polizie Locali per un importo finanziato dalla Regione pari a 28 milioni e 719mila euro.

Gli interventi sui beni confiscati alle mafie

C’è il bene confiscato alle mafie che diventerà una residenza per persone adulte con disabilità nel loro percorso verso l’autonomia. Ci sono le équipe di strada che cercano di contrastare le violenze tra giovani attraverso l’organizzazione di incontri, rassegne, eventi. Poi i corsi di formazione, i seminari nelle scuole, gli eventi e i festival di sensibilizzazione per tutta la cittadinanza. E ancora: la rete degli Osservatori locali, l’alta formazione nelle Università, con un focus particolare sulle minacce agli amministratori locali, le trasmissioni in radio condotte da ragazze e ragazzi e i podcast.

Gli interventi, distribuiti tra tutte le province dell’Emilia-Romagna, sono stati cofinanziati dalla Giunta regionale con 1.160.000 euro: il costo complessivo dei progetti, tenendo quindi conto anche delle quote in capo a enti locali e atenei, sfiora gli 1,8 milioni di euro.

Più della metà, per un totale di oltre 685mila euro, riguardano sette interventi su immobili confiscati alle criminalità organizzate.

Mentre a Maranello (Modena), Pieve di Cento (Bologna) e Berceto (Parma) si tratta del completamento di lavori già avviati negli anni passati, a Forlì, Argenta (Ferrara), Bellaria Igea Marina e Santarcangelo di Romagna (Rimini) a essere interessati sono nuovi spazi sottratti alle mafie per essere riconsegnati alla popolazione.

A Santarcangelo di Romagna un bene confiscato sarà destinato all’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina; a Bellaria Igea Marina sono in programma importanti lavori di adeguamento edilizio per un immobile che diventerà una abitazione per persone adulte con disabilità.

A Forlì sarà demolito un edificio inagibile, che fa parte di un complesso di beni confiscati più ampio, per realizzare uno spazio esterno per eventi e iniziative culturali di promozione della legalità; ad Argenta, infine, in località Longastrino, una struttura che comprende una abitazione e una azienda agricola per l’allevamento di ovini verrà predisposta per il riutilizzo a fini sociali.

Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sei anni fa, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie, alcune sullo stesso bene: sono stati stanziati in totale oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22.

Tornano i concerti alla rupe del Pescale di Prignano

Tornano i concerti alla rupe del Pescale di PrignanoUn tramonto in musica nel suggestivo scenario della rupe del Pescale a Prignano. E’ quanto propone il concerto di violino e arpa di Francesco Bonacini e Davide Burani, in programma sabato 25 giugno, alle ore 19,30 nella piana della rupe, con ingresso gratuito  (informazioni al numero 348 8743407).

L’evento è promosso dalla Nuova pro loco di Prignano e dal Comune allo scopo di valorizzare un luogo di notevole pregio paesaggistico e storico ed è il secondo anno che viene proposta questa iniziativa.

Oltre al concerto di sabato 25 giugno, sono previsti altri due appuntamenti per sabato 3 luglio con il concerto dei Triumvibrass e sabato 9 luglio con il “Trio in tre: la musica del bosco”.

«Questa la seconda edizione rientra anche nel calendario nazionale della festa della musica che inizia domani con il solstizio d’estate – sottolinea Ercole Grandi, vice presidente della proloco – ed è un happening sull’erba al calar del sole, molto suggestivo, a impatto zero e senza alcuna struttura tecnico-impiantistica».

Il ciclo di concerti alla rupe fa parte, inoltre di ArmoniosaMente Modena organ festival 2022, la rassegna di concerti promossi dall’associazione amici dell’organo “Johann Sebastian Bach”.

Per raggiungere i concerti è possibile parcheggiare alla taverna Paradiso e poi salire a piedi per circa 15 minuti fino alla rupe, uno sbarramento naturale del fiume Secchia alto quasi 200 metri, interessante anche dal punto di vista archeologico: sulla rupe sorgeva infatti un villaggio neolitico, probabilmente uno dei più antichi del modenese.

Lunedì 27 giugno si riunisce il Consiglio comunale sassolese

Lunedì 27 giugno si riunisce il Consiglio comunale sassoleseSi svolgerà lunedì prossimo, 27 giugno a partire dalle ore 20,30 presso la sala delle Adunanze Consiliari in via Pretorio 18, la prossima seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo con quattro punti all’ordine del giorno.

Si inizierà con l’approvazione del Piano Comunale di Protezione Civile – Aggiornamento 2022; per poi proseguire con l’approvazione dello schema di convenzione per il mantenimento e la gestione in forma associata del centro di educazione alla sostenibilità (Ceas) pedecollinare.

Al punto 3 del Consiglio comunale è prevista l’approvazione in deroga alle norme del Rue 2019 del contratto di servitù inerente distanze e vedute presso il centro sportivo comunale “A. Giovanardi” nel quartiere Madonna di Sotto in via Frati Strada Alta ; per poi concludere la seduta con la ratifica delle varianti al Psc e Rue nell’ambito del procedimento unico ex art. 53, comma 1, lettera b) della l.r.24/2017 per il progetto di costruzione di fabbricati da destinarsi a officina per autoveicoli da trasporto pesanti con annesso magazzino ricambi, in ampliamento dell’Officina Monari, localizzato in via Radici in piano zona Pontefossa, in variante alla pianificazione urbanistica vigente.

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