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domenica, 15 Giugno 2025
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Covid: oggi in regione sono 3.036 i nuovi casi, oltre 1.700 i guariti. Ancora 10 decessi

Covid: oggi in regione sono 3.036 i nuovi casi, oltre 1.700 i guariti. Ancora 10 decessiOggi (29/3) in Emilia Romagna si registrano 3.036 casi Coronavirus in più rispetto a ieri, su un totale di 27.324 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.620 molecolari e 14.704 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è il 11,1%.

Autotesting

Per quanto riguarda l’autotesting con tampone rapido antigenico per l’apertura e la chiusura dell’isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall’avvio del servizio – il 19 gennaio scorso – i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 60.222.

Di questi, 32.444, pari al 53,9%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l’autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 27.778 sono invece i tamponi con esito negativo (il 46,1%).

Vaccinazioni

Continua la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 16 sono state somministrate complessivamente 10.283.091 dosi; sul totale sono 3.772.799 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,9%. Le terze dosi fatte sono 2.739.199.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 40 (+1 rispetto a ieri, +2,6%), l’età media è di 65,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.084 (invariato rispetto a ieri, in quanto ieri era stato conteggiato un ricovero in più), età media 75,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 1 a Parma (-1); 5 a Reggio Emilia (+1); 3 a Modena (+1); 16 a Bologna (+1); 1 nel Circondario Imolese (invariato), 3 a Ferrara (+1); 4 a Ravenna (invariato); 2 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (-2). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).  

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 44 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 812 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 263.270), seguita da Modena (624 su 196.790); poi Reggio Emilia (271 su 140.281) e Ravenna (257 su 117.028); quindi Rimini (211 su 123.681), Parma (197 su 103.617), Piacenza (190 su 68.103), Ferrara (173 su 87.864) e Cesena (132 su 71.767); infine il Circondario Imolese (91 su 39.267) e Forlì, con 78 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 59.901.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 48.618 (+1.292). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 47.494 (+1.291), il 97,7% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 1.734 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.206.712.

Purtroppo, si registrano 10 decessi:

  • 1 a Piacenza (una donna di 83 anni)
  • 2 a Reggio Emilia (due donne, di cui una di 85 e una di 95 anni)
  • 1 in provincia di Modena (un uomo di 94 anni)
  • 1 a Bologna (una donna di 86 anni)
  • 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 82 anni)
  • 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 85 anni)
  • 1 a Forlì-Cesena (un uomo di 95 anni)
  • 2 in provincia di Rimini (una donna di 83 e un uomo di 96 anni).

Non si registrano decessi nelle province di Parma e Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 16.239.

Rispetto ai giorni scorsi sono stati eliminati 5 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Report

Il report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al link: https://regioneer.it/report-covid

Nell’ultima settimana aumentano ancora i casi Covid positivi in provincia di Modena

Nell’ultima settimana aumentano ancora i casi Covid positivi in provincia di ModenaNell’ultima settimana di calendario completa di osservazione si registra ancora un aumento del numero di nuovi casi, persone esaminate e percentuale di positività. In lieve incremento i ricoveri quotidiani. Sono 118 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 28 marzo, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 28 marzo, per la provincia di Modena è di 196.166 (erano 192.177 lo scorso 21 marzo).

Al 28 marzo in provincia di Modena sono accertati 5.270 (erano 4.452 il 21 marzo, +18%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19.

Dei positivi attivi, 5.152 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 28 marzo sono 118 (erano 102 il 21 marzo, +16%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 74 pazienti covid positivi in AOU, 19 all’Ospedale di Sassuolo e 25 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 28 marzo sono in isolamento 5.324 (erano 4.523 il 21 marzo, +18%) persone. In particolare:

– 5.152 (erano 4.350) persone covid positive

– 172 (erano 173) contatti stretti di casi accertati in quarantena.

 

Alla luce dei dati si sottolinea la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

Ucraina, dalla Regione i primi 50mila euro per progetti di aiuto umanitario sul posto a profughi e sfollati in transito

Ucraina, dalla Regione i primi 50mila euro per progetti di aiuto umanitario sul posto a profughi e sfollati in transitoSostenere la prima accoglienza dei profughi ucraini nelle comunità di accoglienza nei Paesi limitrofi. E ricostruire il benessere psicologico delle vittime del conflitto, in particolare delle fasce vulnerabili della popolazione come donne, bambini e persone con bisogni speciali.

È l’obiettivo del progetto “HelpUkraine – un aiuto agli Ucraini in fuga dalla guerra” della Fondazione Avsi di Cesena, che si è aggiudicato i 50mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna.

Il primo, cui in pochi giorni se ne aggiungeranno altri sette, che verranno sostenuti attraverso le donazioni arrivate grazie alla raccolta fondi avviata dalla Regione.

Nell’ultima seduta la Giunta regionale ha infatti approvato la graduatoria del bando, aperto dal 7 al 16 marzo, rivolto a Ong, Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali ed enti locali per rispondere con estrema urgenza ai bisogni di profughi e sfollati ucraini in transito nelle città di Lviv (Leopoli) e Chernivtsi, diretti in Polonia e Romania o destinati a raggiungere i familiari nel resto dell’Unione Europea.

“Con questo bando- sottolinea la vicepresidente con delega alla Cooperazione internazionale, Elly Schlein- abbiamo cercato di dare una prima, veloce risposta all’emergenza umanitaria in Ucraina. È importante accogliere chi fugge dalla guerra e arriva nel nostro Paese, e la nostra regione è tra quelle più impegnate a farlo, ma è altrettanto importante aiutare, attraverso le realtà operative sul posto, le migliaia di sfollati e sfollate interni in transito. Serve tutto, dai beni di prima necessità al supporto medico E psicologico. Alla nostra chiamata il sistema regionale delle ong ha risposto prontamente e con competenza e professionalità. Finanziamo subito il primo progetto con risorse regionali già stanziate- aggiunge la vicepresidente- e a breve anche gli altri approvati in graduatoria grazie alla raccolta fondi della Regione, che con la straordinaria solidarietà dei cittadini e delle cittadine emiliano-romagnole e di tante aziende e associazioni ha già superato i due milioni di euro”.

Il progetto finanziato

Il progetto è co-proposto dall’organizzazione di volontariato di Ferrara Ibo Italia e può contare su altri partner come l’Associazione Italia-Ucraina di Bologna, l’Avsi Polska, la Caritas di Lublino (Polonia) e Dobri Liudi Bukovunu, organizzazione di volontariato della città ucraina di Kitsman; ha una durata di tre mesi e intende applicare un approccio multisettoriale flessibile nelle località di intervento.

A Cernivtsi, nell’Ucraina occidentale, e nella zona di confine Romania-Ucraina le famiglie con disabili, minori, sfollati, rifugiati e feriti a causa del conflitto saranno aiutate nella prima accoglienza con la raccolta e l’acquisto di prodotti alimentari, per l’igiene personale, per l’infanzia, detergenti e dispositivi sanitari, oltre a farmaci e materiali per il primo soccorso. Sono inoltre previste azioni di sostegno psicologico alle famiglie ucraine che vivono una condizione di elevato stress emotivo grazie a incontri settimanali con gruppi di circa 25 persone. Gli incontri potranno essere realizzati anche da remoto, attraverso piattaforme per videoconferenze.

Così a Lublino, in Polonia, e nella zona del confine Polonia-Ucraina è prevista la distribuzione di beni di prima necessità per gli ospiti dei centri di accoglienza, oltre che un’azione mirata di attività di supporto psicosociale per i bambini presenti nei centri, che ad oggi rappresentano la maggioranza dei profughi coinvolti. AVSI Polska raccoglierà e acquisterà cibo a lunga conservazione, articoli non alimentari e medicine e, durante le distribuzioni, potranno essere individuati alcuni bisogni specifici dei genitori e dei bambini anche rispetto al sostegno psicosociale. Infine, in tre hub di prima accoglienza a Lublino saranno organizzate attività ludiche e ricreative per i bambini tra i 4 e i 12 anni.

Gli altri 7 progetti sostenuti con la raccolta fondi della Regione

Gli altri sette progetti ammessi nella graduatoria verranno finanziati non appena approvato il progetto di legge regionale di iniziativa della Giunta sull’utilizzo delle risorse donate grazie alla raccolta fondi regionale (“Misure urgenti di solidarietà in favore della popolazione ucraina”). Anche in questo sono previsti tempi rapidi: il provvedimento è infatti atteso in Aula in Assemblea legislativa già il prossimo martedì 5 aprile.

Questi i progetti, in gran parte interventi direttamente in Ucraina e nei Paesi confinanti:

  • Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, assistenza umanitaria ed evacuazione di sfollati interni e profughi ucraini;
  • Fondazione “We World Onlus”, sostegno psicosociale di emergenza nei centri di accoglienza sfollati della regione di Leopoli in Ucraina;
  • Fondazione La Locomotiva Onlus, azioni di cura e sostegno a favore delle persone e delle famiglie colpite dalla guerra in Ucraina;
  • Provincia S. Antonio dei Frati minori, operazione pane per l’emergenza Ucraina;
  • SOS Bambino international adoption APS, progetto ‘Vinny Emergenza Ucraina’;
  • Fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, progetto ‘SOS Ucraina’;
  • Comune di Forlì, sostegno umanitario alle popolazioni vulnerabili in fuga dall’Ucraina e vittime del conflitto in corso.

Pagamenti latte, Granarolo riconosce agli allevatori minimo 48 centesimi al litro oltre a Iva e premio qualità: la soddisfazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Mammi

Pagamenti latte, Granarolo riconosce agli allevatori minimo 48 centesimi al litro oltre a Iva e premio qualità: la soddisfazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Mammi
Alessio Mammi (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

“Scelta responsabile e di grande significato”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – in visita all’azienda, ospite del presidente della società Gianpiero Calzolari – commenta l’impegno di Granarolo nel riconoscere agli allevatori un aumento sul prezzo del latte alla stalla minimo a 48 centesimi al litro al quale aggiungere Iva e premio qualità, a sostegno dell’intera filiera lattiero-casearia italiana.

“Questa è la strada giusta da seguire- prosegue Mammi -, in un momento in cui gli allevatori sono in grande difficoltà. Sia un esempio per tutto il Paese, solo insieme possiamo salvare gli allevamenti. È l’ennesima dimostrazione dell’attenzione che questa grande cooperativa riserva ai territori e in questi giorni, nel corso della visita, ho potuto anche apprezzarne qualità, sicurezza alimentare e innovazione. Si tratta di una realtà che accorpa 600 produttori di latte associati, distribuiti in dodici regioni e in 4 cooperative di raccolta”.

In arrivo nuovi aiuti alle imprese dell’Emilia-Romagna che più hanno sofferto gli effetti negativi dell’emergenza Covid

In arrivo nuovi aiuti alle imprese dell’Emilia-Romagna che più hanno sofferto gli effetti negativi dell’emergenza CovidÈ stata approvata la graduatoria del terzo bando ristori, gestito da Unioncamere regionale, che finanzia con oltre 31 milioni di euro i settori del turismo, commercio, agricoltura, imprese, servizi, cultura e sport.

Da Piacenza a Rimini sono complessivamente 6139 le domande ammesse all’assegnazione dei contributi, che ammontano complessivamente a 28 milioni e 185mila euro.

“Un’altra importante boccata d’ossigeno per le oltre 6mila imprese dell’Emilia-Romagna danneggiate dalla pandemia- spiega l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini-. Ad aprile riceveranno un nuovo pacchetto di aiuti che vanno ad aggiungersi ai quasi 66 milioni di euro, tra fondi regionali e statali, già messi a disposizione dalla Regione a partire dallo scorso anno”.

“Il bando gestito da Unioncamere Emilia-Romagna- aggiunge Corsini- chiude con risorse già assegnate per oltre il 90% del plafond disponibile, segno del buon lavoro svolto dall’unione camerale, che ringrazio, e dalle associazioni di categoria. L’ampia partecipazione registrata ribadisce ancora una volta la necessità di sostenere queste categorie di lavoratori che rappresentano un pezzo importante della ripartenza del Paese”.

“Sulla base della consolidata collaborazione tra Regione e Sistema Camerale- commenta il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi- siamo riusciti a riproporre un sistema, già sperimentato con buoni risultati in termini di efficienza della gestione, che dà una prima risposta alle esigenze delle imprese messe in difficoltà dalla pandemia. Questo intervento permette alle aziende di contare su risorse fresche per la tenuta e la ripresa di attività importanti per l’economia del territorio”.

 

I beneficiari dei fondi

Ai comprensori sciistici, bus turistici, parchi tematici e autodromi saranno assegnate tutte le risorse previste dal bando, quindi complessivamente 11 milioni e 144mila euro. I beneficiari riceveranno un contributo calcolato in base alla perdita di fatturato. Nel dettaglio, gli aiuti ai comprensori turistici ammontano a oltre 6 milioni di euro, ai bus turistici andranno 2 milioni e 170mila euro, ai parchi tematici 1 milione e 446 mila euro e gli autodromi riceveranno finanziamenti per 1, 5 milioni di euro.

Per quanto riguarda la filiera del wedding, alberghi, sale bingo, moda, discoteche, agriturismi, cultura ed editoria, gli aiuti ammontano complessivamente a oltre 17 milioni di euro e saranno calcolati a forfait in base alla categoria, a partire da un minimo di 2mila euro fino a un massimo di 4mila euro per ogni richiedente.

A ricevere il massimo dei contributi erogabili sono le imprese che operano nel wedding cui vanno 5 milioni 775mila euro complessivi (3mila euro a beneficiario), i gestori delle sale bingo beneficiarie di 114mila euro (3mila euro a beneficiario), gli alberghi con 1 milione e 184mila euro di aiuti complessivi (4 mila euro a beneficiario), le discoteche cui sono destinati 225mila euro (3mila euro a beneficiario), le imprese della filiera agrituristica destinatarie di 914mila euro (2mila euro a beneficiario), quelle della cultura con 668mila euro complessivi (4mila euro a beneficiario) e l’editoria cui vanno 220mila euro (4mila euro a beneficiario).

Per quanto riguarda il settore della moda la dotazione attuale è di 6,9 milioni di euro, ma c’è l’intenzione di utilizzare le economie derivanti da altre misure per aumentare il plafond a 7, 9 milioni in modo da corrispondere anche per questa misura il massimo contributo erogabile (3mila euro a beneficiario).

I contributi saranno pagati alle imprese a partire dalla seconda metà di aprile.

Incremento dei prezzi e carenza materie prime: Acimac, Amaplast e Ucima lanciano l’allarme

Incremento dei prezzi e carenza materie prime:  Acimac, Amaplast e Ucima lanciano l’allarmeContinua a crescere la preoccupazione per l’incremento dei costi di produzione e lo shortage di materie prime e componentistica. Una sfavorevole congiuntura già in atto nel 2021 e che il conflitto in Ucraina ha aggravato ulteriormente.

L’incontrollato aumento dei costi energetici e l’indisponibilità dei materiali, con conseguente incremento dei prezzi per l’acquisto, rischia di mettere in serio pericolo la produzione e di conseguenza di bloccare intere filiere, minando da un lato la forte ripresa in atto e dall’altro indebolendo la competitività internazionale della meccanica avanzata made in Italy.

I comparti delle macchine e delle attrezzature per la ceramica, la plastica, la gomma e l’imballaggio avevano già denunciato negli scorsi mesi tale situazione critica che in questi giorni sta assumendo sempre più i toni dell’emergenza: nel giro di pochi giorni infatti, i costi energetici sono schizzati alle stelle e si stanno drasticamente riducendo le disponibilità di alcune materie prime essenziali per la produzione delle complesse macchine automatiche, ad iniziare dagli acciai e dai metalli di cui le aree interessate dal conflitto sono grandi produttori.

A questo si aggiunge la difficoltà di reperire, se non con notevolissimi ritardi e a prezzi salatissimi, componentistica industriale, materie plastiche e argille. Un ulteriore colpo alla tenuta dei tre settori è dato dal blocco degli ordini degli impianti diretti in quelle zone e in quelle limitrofe.

Dopo un 2021 chiuso con una crescita che confermava la ripresa in atto nel paese – con un fatturato aggregato dei tre settori di oltre 15 miliardi di euro, in aumento del 13,2% rispetto al 2020 – Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica), Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) si uniscono all’allarme già lanciato da altri settori e rivolgono un appello alle istituzioni per avere aiuti immediati e duraturi e non palliativi temporanei.

“Siamo nel mezzo di una situazione paradossale: le nostre aziende hanno un corposo portafoglio ordini che non riescono ad evadere. Il rischio che si sta facendo via via più reale – sottolinea Paolo Mongardi, Presidente di Acimac – è quello dello stop produttivo. La situazione è arrivata al limite e, salvo inversioni di marcia improvvise, ci avviciniamo ad un punto di non ritorno”.

“Servono subito proposte mirate – prosegue Dario Previero, Presidente di Amaplast – per calmierare non solo il costo di gas ed elettricità ma anche quello delle materie prime necessarie per la produzione dei nostri macchinari e quello delle materie plastiche usate dai trasformatori nostri clienti. Non possiamo permetterci un rallentamento di un settore strategico per il Pil del paese come quello dei beni strumentali, ma il rischio di scivolare in una crisi peggiore di quella pandemica è concreto”.

“Se già alla fine dello scorso anno – conclude Matteo Gentili, Presidente di Ucima – il rincaro dei costi di produzione e delle materie prime, i ritardi di consegna della componentistica, gli incrementi delle tariffe per i trasporti e la crescita smisurata dei costi energetici erano elementi che ci facevano stare in allerta, adesso il paese è vicino a fermarsi. Per evitarlo è fondamentale intervenire al più presto a livello nazionale ed europeo”.

I vertici delle tre associazioni chiedono a gran voce che Unione Europea e Governo nazionale si adoperino per scongiurare in futuro una situazione come quella attuale. Gli ultimi due anni, infatti, hanno mostrato tutte le fragilità dei sistemi di approvvigionamento globali. “Per questo è necessaria una seria politica industriale continentale che consenta alla manifattura nazionale ed europea di ridurre la sua dipendenza da materie prime e semilavorati proveninti da altre regioni” avvertono i tre Presidenti.

“Chiediamo che istituzioni e mondo industriale si mettano al lavoro al più presto per un nuovo Industrial New Deal europeo che tuteli la manifattura continentale con misure di breve periodo che supportino le aziende in questo difficile momento, ma soprattutto che ne salvaguardino il futuro”.

Vanno in questa direzione le misure legislative della Commissione Europea a sostegno dell’industria europea dei semiconduttori, a cui però devono essere aggiunte nuove misure su materie prime, energia e logistica. “Ci mettiamo dunque a disposizione delle istituzioni – chiosano Mongardi, Previero e Gentili – per costruire assieme un futuro di sviluppo per il nostro tessuto industriale”.

Sabato 2 aprile alla Consolata serata recital su Odoardo Focherini “Giusto tra le Nazioni”

Sabato 2 aprile alla Consolata serata recital su Odoardo Focherini “Giusto tra le Nazioni”Sabato 2 aprile alle 21 presso la chiesa della Ss. Consolata a Sassuolo, con ingresso libero, si terrà un recital dedicato alla vita del Beato Odoardo Focherini, “Storia di un giusto tra le Nazioni”.

Letture, musica e riflessioni a cura di Lilia e Angelo Borghi, con la partecipazione di numerosi lettori, musicisti e del coro della parrocchia della Ss. Consolata.

“Perché organizzare una serata sul beato Odoardo Focherini?”, spiegano gli organizzatori.  “Pochissimi lo conoscono per nome e quasi nessuno sa le ragioni della beatificazione avvenuta nel giugno del 2013. Ma per tanti, la figura di Odoardo Focherini può costituire una vera e propria “pietra d’inciampo”.

Nato a Carpi ma con profonde radici nella val di Sole, a Celentino vi è la casa dei genitori e nella chiesa Parrocchiale sono custodite alcune sue reliquie, Odoardo tornava fra le sue montagne nei periodi feriali.

Impegnato nell’arco della sua breve esistenza in molteplici attività, è stato fondamentale per la nascita dello scoutismo e dell’AC a Mirandola, ha collaborato con don Zeno Saltini, suo amico e fondatore di Nomadelfia, ha scritto per L’Avvenire d’Italia e per L’Osservatore Romano.

Ciò che però è decisivo nella sua vita è aver “inciampato” nel dramma degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. In collaborazione con i sacerdoti della Bassa, assicurò la salvezza a più di cento ebrei, guadagnandosi il titolo di “Giusto tra le Nazioni”. Fervente cristiano, interpretò alla lettera il Vangelo, sacrificando la sua vita per il prossimo.

“Odoardo – ricorda il Vescovo di Modena monsignor Erio Castellucci – ha frequentato le parole, le ha maneggiate, ne ha conosciuto il valore e le risorse”

Ha ripetuto le parole dolci e tenere, ma anche esigenti, che un marito e un  padre ascoltano e trasmettono in famiglia.  Ha scelto, come giornalista, le parole più adatte ad interpretare gli  avvenimenti nella chiave di lettura evangelica e le ha divulgate attraverso  la stampa e la radio.

Per aver incarnato i tratti del buon samaritano si è infine trovato in mezzo  a quell’assurdo e mostruoso discorso d’odio, dove le parole violente sono  diventate pietre e in quell’inferno è stato costretto a confrontare le parole  della carità e dell’altruismo, che lo incitavano a continuare la sua  pericolosa attività per salvare dalla morte tanti ebrei perseguitati.

E sono state proprio le parole dei suoi bimbi, educati dalla sua  sposa, a convincerlo ad andare fino in fondo nell’impegno per la giustizia, anche a costo della vita”.

La Regione rafforza l’impegno sulle borse di studio: nell’anno scolastico 2021-2022 investiti oltre 4,7 milioni di euro a beneficio di 20 mila studenti (+10,7%)

La Regione rafforza l’impegno sulle borse di studio: nell’anno scolastico 2021-2022 investiti oltre 4,7 milioni di euro a beneficio di 20 mila studenti (+10,7%)Un impegno che cresce e si rafforza, anno dopo anno. Si allarga la platea degli studenti emiliano-romagnoli che usufruiscono di una borsa di studio: erano 18.374 nell’anno scolastico 2020-2021, saliranno a 20.241 quest’anno (+10,7%).

Ciò grazie a un finanziamento complessivo di 4,7 milioni tra risorse regionali e ministeriali, quasi 800 mila euro in più rispetto ai 3,9 milioni di euro dell’anno scorso, che permetterà di pagare le borse al 100% degli studenti in possesso dei requisiti di reddito richiesti.

È l’esito dei bandi varati sul finire dell’anno scorso con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio di tutti, a partire dai meno abbienti, e contrastare l’abbandono scolastico.

Delle oltre 20 mila borse di studio che saranno assegnate quest’anno in Emilia-Romagna, ben 10.672 – erano 9.712 nell’anno scolastico 2020-2021 – sono finanziate dalle casse regionali, per un importo totale di quasi 2,2 milioni di euro (+10%). Andranno a beneficio degli studenti iscritti al primo e secondo anno delle scuole secondarie e al secondo e terzo anno dei corsi di istruzione e formazione professionale.

Le restanti 9.669 borse, per un finanziamento di oltre 2,5 milioni di euro, saranno invece coperte con risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Istruzione e destinate a tutti gli studenti emiliano-romagnoli idonei che frequentano l’ultimo triennio di licei, istituti tecnici e professionali.

“Ancora una volta, attraverso uno stanziamento che si rafforza anno dopo anno, garantiamo il 100% delle borse di studio agli studenti che ne hanno i requisiti, con un’attenzione particolare ai più meritevoli e ai diversamente abili- sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni-. Un impegno importante da parte della Regione, che investe sulla scuola a 360 gradi, dalle borse di studio al trasporto all’edilizia scolastica, per assicurare il pieno diritto all’istruzione e pari opportunità a tutti gli studenti e le studentesse, garantendo omogeneità di trattamento sull’intero territorio regionale. Anche per quest’anno dunque abbiamo deciso di aumentare le risorse finanziare per poter dare risposta al numero crescente di richieste e far sì che nessuno dei ragazzi e delle ragazze che ne hanno diritto rimanga escluso”.

A queste risorse si aggiungono 2 milioni e 250mila euro ripartiti sul territorio sempre con una delibera di Giunta, destinati a finanziare il servizio di trasporto scolastico per il prossimo anno 2022/2023 (in allegato).

L’importo unitario e le modalità di erogazione 

Con una delibera approvata in questi giorni dalla Giunta regionale viene confermato in 183 euro il valore unitario di base delle borse di studio regionali per l’anno scolastico in corso; cifra che sale a 229 euro (+25%) per gli studenti meritevoli, cioè con una media dei voti superiore a 7, e per quelli con disabilità. Il valore unitario degli assegni ministeriali è invece di 261,80 euro, uguale per tutti.

La soglia di reddito famigliare Isee per beneficiare delle borse di studio è fissata in 15.748 euro annui.

Le 10.762 borse di studio finanziate dalla Regione saranno erogate dalle Province e dalla Città Metropolitana di Bologna. Per quelle ministeriali la Regione fornirà l’elenco dei beneficiari stilati dalle Province e dalla Città Metropolitana di Bologna al Ministero dell’Istruzione, che provvederà direttamente alla liquidazione delle somme mediante bonifici bancari.

Per ulteriori dettagli consultare il sito della Regione Emilia-Romagna dedicato alla scuola: https://scuola.regione.emilia-romagna.it

 

In Emilia-Romagna porte ancora aperte per medici, infermieri e operatori sanitari di altri Paesi: il reclutamento temporaneo prosegue oltre il 31 marzo

In Emilia-Romagna porte ancora aperte per medici, infermieri e operatori sanitari di altri Paesi: il reclutamento temporaneo prosegue oltre il 31 marzo
Copyright :Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

In Emilia-Romagna anche dopo il termine dello stato di emergenza da Covid fissato al 31 marzo, rimangono aperte le porte per medici, infermieri e operatori sanitari provenienti da altri Paesi che desiderano lavorare per un periodo limitato in strutture sanitarie pubbliche, private o accreditate regionali.

Lo ha stabilito la Giunta regionale nella seduta di ieri, con un provvedimento che conferma e mantiene la piena efficacia di quanto disposto nei precedenti decreti (59/2020 e 31/2021) adottati dal presidente della Regione nella fase dell’emergenza sanitaria, in qualità di soggetto attuatore di speciali misure previste dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale.

Il provvedimento consente alle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate dell’Emilia-Romagna di continuare a selezionare i professionisti sanitari formati all’estero, reclutati con le medesime modalità e requisiti dei precedenti bandi regionali per fronteggiare le esigenze straordinarie e urgenti legate alla pandemia e al piano di vaccinazione anti-Covid.

I professionisti della sanità in possesso delle specifiche qualifiche professionali conseguite all’estero e regolate dalle direttive dell’Unione europea possono dunque presentare la propria candidatura fino al 31 dicembre 2022.

“Un provvedimento con cui teniamo aperte le porte della sanità a professionisti di altri Paesi che vogliono svolgere un’esperienza lavorativa nelle nostre strutture, in questo periodo particolarmente complesso e delicato- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Dalle manifestazioni di interesse che giungeranno, le strutture sanitarie impegnate nell’emergenza da Covid potranno attingere, se necessario, per reclutare temporaneamente nuovo personale dall’estero. Anche perché- aggiunge l’assessore- nonostante la situazione epidemiologica sia sotto controllo grazie al successo della campagna vaccinale, il Covid purtroppo non è finito e circola ancora. Il mio appello, oltre a vaccinarsi, resta sempre quello di non abbassare la guardia e di mantenere comportamenti consapevoli”.

I requisiti richiesti

Per i medici e gli infermieri i requisiti previsti sono: laurea, eventuale specializzazione (solo per i medici), abilitazione all’esercizio della professione, certificazione di iscrizione all’Ordine o Albo professionale nel Paese di provenienza.

Per gli operatori socio-sanitari: attestazione della formazione teorica, per almeno 300 ore, attività di tirocinio pratico (per almeno 200 ore) finalizzato all’acquisizione di competenze nell’ambito dei bisogni assistenziali e delle principali alterazioni delle funzioni vitali dei pazienti; in alternativa al tirocinio pratico, l’attestazione di eventuali attività lavorative svolte in strutture sanitarie e sociosanitarie.

Alla Regione spetta il compito di verificare la completezza e l’idoneità delle domande, mentre l’eventuale selezione e assunzione temporanea del personale è in carico alle singole strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e a quelle socio-sanitarie accreditate con il Servizio sanitario regionale.

Sul sito della Regione http://salute.regione.emilia-romagna.it/trasparenza/avvisi-pubblici/professionisti-sanitari-manifestazione-interesse-covid-19 sono disponibili tutte le informazioni, e le guide previste per facilitare la compilazione della domanda.

Per facilitare la compilazione della domanda, la Regione mette a disposizione degli interessati una specifica Guida per la compilazione.

Capezzera (FI) circa l’accordo Comune di Sassuolo – La Spezia risorse

In arrivo nuovi aiuti alle imprese dell’Emilia-Romagna che più hanno sofferto gli effetti negativi dell’emergenza Covid“L’accordo di partenariato pubblico tra il Comune di Sassuolo e La Spezia Risorse (società che si occupa di gestione e riscossione delle entrate comunali – ndr) rappresenta una grande opportunità per dimostrare ai cittadini che la cooperazione tra enti pubblici è possibile. Troppo spesso la pubblica amministrazione è criticata, sicuramente ha delle sue responsabilità, una su tutte l’eccessiva burocratizzazione, ma l’accordo che stiamo andando ad approvare anche con la supervisione che ci sarà del Dottor Temperanza permetterà di rendere la macchina comunale più efficiente”. Così Davide Capezzera, capogruppo Forza Italia Sassuolo.

“Avere una procedura di riscossione che funziona è un servizio per la propria comunità, ma soprattutto è un mezzo di equità per i cittadini che sono solventi verso l’amministrazione. Ricordiamoci che i costi di chi non paga i tributi perché non vuole, non perché non può, devono essere comunque colmati e vengono redistribuiti verso gli altri cittadini come se ci fosse una sorta di responsabilità solidale, la quale però è ingiusta. Ciò che è espresso nei vari articoli è qualcosa di ambizioso che necessiterà di vari step prima di essere rodato. Credo che su una tematica di questo tipo non si debba accelerare, ma  bisogna, invece, rispettare i tempi adeguati”.

“Naturalmente – prosegue Capezzera – quanto espresso sulla carta deve diventare realtà e concretizzarsi. Gli elementi che voglio segnalare sono: che si sta perseguendo l’interesse pubblico, che manteniamo la nostra autonomia gestionale, con la finalità di acquisire delle competenze. Ma nell’acquisizione delle stesse sono necessari degli elementi di controllo come espresso nell’articolo 14, dove si stabilisce che entro un mese dall’approvazione deve essere firmato un disciplinare riguardante: la programmazione, l’attuazione e il controllo del presente agreement.  Ci tengo a evidenziare  il comma 9 dell’articolo 15 che definisce che i flussi finanziari tra i due enti devono essere tracciabili, perché non dobbiamo dimenticarci che siamo un’amministrazione pubblica, quindi dobbiamo essere il più trasparente possibile.

La criticità lampante nell’attuale sistema di riscossione è il fatto che ad oggi il Comune di Sassuolo notifichi solo il 60% degli atti, mentre con questo metodo si arriverà a più del 90%. Chiaramente i costi per questo servizio sono superiori a quelli attuali, ma ricordiamoci che spendere di meno non vuol dire risparmiare, anzi equivale a pagare di più per l’inefficienza causata dal sistema che si adotta.

Grazie a questo rapporto – conclude il capogruppo Forza Italia – l’amministrazione avrà la possibilità di ridurre il fondo crediti, questo vorrà dire più risorse libere, la possibilità di fare più investimenti e migliorare i servizi rivolti ai cittadini”.

Inaugura sabato la nuova mostra di Gino Fontana

Inaugura sabato la nuova mostra di Gino FontanaSi svolgerà sabato prossimo, 2 aprile, a partire dalle ore 17 presso la Galleria d’arte Jacopo Cavedoni di via Fenuzzi 12, l’inaugurazione della mostra personale di Gino Fontana. La mostra dal titolo “Così è… ” sarà visitabile fino al prossimo 13 aprile. La Galleria sarà aperta al pubblico nei giorni Martedì – Mercoledì – Venerdì – Sabato e Domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Giorni di chiusura lunedì e giovedì.

 

“Eugheny 2018/2022” un piccolo grande Progetto di Cooperazione Internazionale

“Eugheny 2018/2022” un piccolo grande Progetto di Cooperazione Internazionale“Eugheny” è un progetto di cooperazione internazionale in campo sociale, di prevenzione del disagio minorile per assicurare il diritto al contesto famigliare ai bambini delle zone contaminate della Provincia di Braghin (Bielorussia), rivolto ai minori con famiglie a rischio sociale.

Il progetto è stato promosso dall’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine OdV, con l’Associazione S. Matteo di Nichelino (TO).

Il percorso, durato quattro anni, è stato raccontato in una pubblicazione, perché rimanga nella memoria la bellissima esperienza vissuta, come testimonianza di un cammino che ha visto impegnate tante persone, messo in moto molte energie e che ha coinvolto molteplici realtà in Italia e in Bielorussia.

Molteplici sono state le azioni messe in campo: la collocazione dell’orfanotrofio sociale della Provincia di Braghin in un nuovo spazio totalmente ristrutturato e arredato; il sostegno delle famiglie a rischio; il supporto scolastico dei ragazzi in difficoltà sociale ed economica; il trasferimento di competenze e scambio di esperienze tra i Servizi Tutela Minori dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e i corrispondenti Servizi della Provincia di Braghin, con l’obiettivo finale di ridurre gli allontanamenti dei minori dalle famiglie di origine; l’aumento delle famiglie affidatarie e adottive della Provincia di Braghin; la riduzione degli ingressi dei minori nell’orfanotrofio sociale.

Pur con tutte le difficoltà dovute all’arrivo della pandemia e alle sanzioni dell’Unione Europea che hanno colpito la Bielorussia a partire dal 2020, gran parte degli obiettivi sono stati raggiunti.

Il Progetto è stato sostenuto e cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i bandi del 2018 e 2020 e si è potuto avvalere di importanti partner, a partire dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, dei Comuni di Nichelino e Beinasco, dell’Ambasciata Italiana di Minsk. Fondamentali i partner della parte bielorussa rappresentati dal Dipartimento Istruzione della Provincia di Braghin e della Fondazione Help di Minsk.

Complessivamente sono state impiegate risorse per circa 45.000 Euro, in parte arrivate dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i bandi e il rimanente con l’autofinanziamento da parte delle Associazioni proponenti.

Tanti laboratori in Ludoteca a Fiorano: si parte lunedì 4 aprile

Tanti laboratori in Ludoteca a Fiorano: si parte lunedì 4 aprileLa Ludoteca comunale riapre i battenti con diversi cicli di iniziative per i più piccoli! La prima si chiama Let’s play è comincerà lunedì 4 aprile, quando la struttura sarà riaperta su prenotazione al gioco in presenza per i soli giochi da tavolo. Le giornate sono divise per età nei seguenti modi: lunedì bambini e ragazzi dalla 1° alla 5° primaria; martedì ragazzi della 5° primaria e ragazzi della scuola secondaria di primo grado; giovedì bambini e ragazzi dalla 1° alla 5° primaria; sabato bambini, ragazzi e genitori a partire dai 5 anni. Negli orari di apertura della ludoteca rimangono attivi i servizi di prestito e restituzione giochi.

La seconda propone Laboratori creativi di primavera per adulti: due serate creative per adulti condotti da Monica Guidetti. Venerdì 8 aprile: coniglio portauova in feltro; mercoledì 13 aprile: Pasqua in fiore. Uovo di stoffa con decorazioni in feltro. Quota d’iscrizione al corso completo (2 serate) comprensivo di materiale 15 euro; quota iscrizione 1 serata (comprensivo di materiale): 10 euro

Infine previsti Laboratori creativi di primavera per bambini: quattro pomeriggi creativi per bambini e ragazzi dalle 17.00 alle 18.30 distinti per età. Martedì 5 e 12 aprile: 1^-2^- 3^ scuola primaria; giovedì 7 e 14 aprile: 3^- 4^- 5^ scuola primaria e 1^ scuola secondaria di primo grado.

Per iscrizioni e informazioni scrivere alla mail ludoteca@fiorano.it oppure telefonare allo 0536-833414 (lunedì, martedì e giovedì 16.00-19.00; sabato 9.00-13.00).

Open Day sabato villa di Fogliano, riconvertita a struttura di accoglienza room and breakfast

Open Day sabato villa di Fogliano, riconvertita a struttura di accoglienza room and breakfastUn open day nella villa di Fogliano confiscata alla criminalità organizzata, riconvertita a struttura turistica di “room and breakfast” grazie al progetto dell’amministrazione comunale co-finanziato dalla Regione: il prossimo sabato 2 aprile l’ex bene confiscato, ora completamente ristrutturato, sarà aperto ai cittadini che potranno visitarlo.

La giornata prenderà il via alle ore 9.30 con l’apertura della villa. Alle 11.30 sono previsti gli interventi del sindaco Luigi Zironi, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Prefetto di Modena Alessandra Camporota, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Antonio Caterino, dell’assessora alla legalità di Maranello e coordinatrice regionale Avviso Pubblico Mariaelena Mililli, di Enza Rando, Vicepresidente Associazione Libera, di Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale Avviso Pubblico e di Loretta Michelini, Presidente di MondoDonna, la Onlus che gestirà la struttura coinvolgendo donne del distretto con un passato di fragilità.
Donne con storie di sofferenza alle spalle, avviate in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, grazie al progetto del Comune di Maranello che a partire dai prossimi mesi, dopo una opportuna formazione, le vedrà impegnate nella gestione dell’attività di accoglienza e ricezione presso la villa, che offrirà accoglienza turistica del tipo room and breakfast con camere, cucina e servizi.
Una opportunità importante di ripartenza, sul piano personale, sociale e professionale, per donne con una storia individuale difficile, ragazze madri o in difficoltà, inserite in un percorso virtuoso in collaborazione con i Servizi Sociali distrettuali, per dare una svolta alla propria condizione di fragilità e disagio.
Una nuova possibilità di inserimento sociale, di ritorno alla vita lavorativa e di relazione dopo esperienze spesso traumatiche e drammatiche, che si inserisce nel contesto più ampio delle politiche di tutela delle donne intraprese dal comune di Maranello e condivise attraverso il protocollo sulle pari opportunità sottoscritto dai Comuni dell’Unione del Distretto Ceramico.

L’immobile oggetto dell’intervento era stato sequestrato nell’ambito dell’indagine (convenzionalmente denominata Point Break), condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Modena dal 26 luglio 2006, giorno dell’attentato esplosivo all’Agenzia delle Entrate di Sassuolo. L’attività consentì di ricondurre l’attentato ad un’azione di matrice mafiosa e di trarre in arresto sette persone di origine calabrese per il reato di reimpiego di denaro della cosca di ’ndrangheta  “Arena” di Isola di Capo Rizzuto, reato attuato mediante società del modenese (oltre che di reati fallimentari e tributari e una tentata estorsione). Il nucleo investigativo dei Carabinieri di Modena, nell’ambito di un più ampio sequestro preventivo di beni, tra i quali figurava anche la villa di Maranello, la sottrasse dalle mani della criminalità organizzata, all’epoca di proprietà di un imprenditore, arrestato nell’operazione. A seguito della Sentenza della suprema Corte di Cassazione del 2014, la villa di Maranello è stata definitivamente confiscata ed è successivamente divenuta di proprietà del Comune.

Problema carenza d’acqua in agricoltura, dalla Regione una prima risposta per 7 milioni di euro per realizzare invasi e sistemi di distribuzione, in attesa delle risorse nazionali per infrastrutture irrigue

Problema carenza d’acqua in agricoltura, dalla Regione una prima risposta per 7 milioni di euro per realizzare invasi e sistemi di distribuzione, in attesa delle risorse nazionali per infrastrutture irrigueL’irrigazione delle colture, in questo periodo di allerta meteo per siccità e cambiamento climatico, è centrale. E tra gli interventi chiave per fronteggiare la cronica mancanza d’acqua ci sono l’ammodernamento e la razionalizzazione dei sistemi irrigui e la creazione di nuovi invasi.

Va in questa direzione il bando del Programma di sviluppo rurale (misura 4.1.03), aperto oggi e fino al 20 giugno 2022 rivolto ai consorzi irrigui costituiti da imprese agricole.
Le risorse ammontano a 7 milioni di euro su progetti per un valore massino fino a 1,2 milioni di euro e minimo di 100 mila euro.
Gli investimenti riguardano la realizzazione o l’ampliamento di invasi ad uso irriguo, anche utilizzando ex cave, opere accessorie come recinzioni, scalette di risalita o cartelli, sistemi per la gestione della rete idrica per la distribuzione dell’acqua da invasi.
È ammissibile anche la spesa per la realizzazione di impianti “galleggianti” negli invasi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), a servizio degli interventi realizzati.

Sono disponibili inoltre risorse per un milione di euro per l’acquisizione e installazione di sistemi antifurto o antintrusione in magazzini, uffici, ricoveri degli attrezzi, allevamenti, piazzali, serre, siti per le arnie e in generale qualsiasi pertinenza produttiva dell’azienda.

“Gli effetti siccitosi che si sono verificati anche in questi mesi tra fine inverno e inizio primavera- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- mettono in evidenza le conseguenze che i cambiamenti climatici stanno determinando anche sul nostro territorio. L’acqua è vita e nostro compito è garantire la qualità e l’efficienza delle infrastrutture irrigue. Allo stesso tempo dobbiamo fortemente aumentare la capacità di invaso e stoccaggio dell’acqua, grazie a sistemi infrastrutturali che si stanno facendo e che si realizzeranno nei prossimi anni. Intervenendo sia con invasi aziendali sia con infrastrutture a disposizione dei territori. La Regione ha messo a disposizione con questo bando risorse che possono permettere direttamente, e in modo rapido, ad aziende che si accordano di accedere a risorse per la realizzazione di laghi per lo stoccaggio idrico a scopo irriguo. L’intervento del Psr va in questa direzione e verso una razionalizzazione della rete idrica da parte dei consorzi di imprese. Si tratta di una prima risposta che intendiamo dare, in attesa delle risorse chieste al Governo per la progettazione di nuovi invasi e sistemi idrici contenute nel PNRR e nel piano irriguo nazionale, che ammontano nel complesso a 355 milioni di euro”.

Nel weekend in A1 chiusa, in uscita, la stazione di Terre di Canossa Campegine

Nel weekend in A1 chiusa, in uscita, la stazione di Terre di Canossa CampegineSulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, sarà chiusa la stazione di Terre di Canossa Campegine, in uscita per chi proviene da Bologna, dalle 20:00 di venerdì 1 alle 12:00 di domenica 3 aprile, in modalità continuativa.
In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Reggio Emilia o di Parma.

 

Due nuovi consiglieri comunali a Sassuolo

Due nuovi consiglieri comunali a SassuoloSono Giuliana Pifferi e Giuliano Zanni i due nuovi membri del Consiglio Comunale di Sassuolo: la prima nel gruppo “Lega per Sassuolo”, il secondo nel gruppo “I Sassolesi”.

Nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, lunedì 28 marzo, infatti, si è proceduto alla surroga dei consiglieri Alessandro Lucenti e Samanta Ruffaldi, nominati rispettivamente Vicesindaco e Assessore alla Cultura da parte del Sindaco Gian Francesco Menani.

Tra i banchi del Consiglio Comunale, quindi, Giuliano Zanni prende il posto di Alessandro Lucenti in qualità di Capogruppo consigliare della lista civica “I Sassolesi”.

Giuliana Pifferi, invece, sostituisce Samanta Ruffaldi quale consigliere della Lega per Sassuolo.

Fratelli d’Italia: “Le baby gang non risparmiano Formigine, servono azioni concrete per la sicurezza dei cittadini esasperati”

Fratelli d’Italia: “Le baby gang non risparmiano Formigine, servono azioni concrete per la sicurezza dei cittadini esasperati”“Dopo i recenti episodi di vandalismo e microcriminalità giovanile sul treno Modena-Sassuolo, è allarmante venire a conoscenza di una vera e propria rete organizzata che periodicamente si ritrova in alcune zone di Formigine con l’intento di delinquere e disturbare la quiete dei residenti e i frequentatori di quei quartieri. L’escalation di episodi di violenze, minacce e intimidazioni da parte di giovani bande organizzate desta profonda preoccupazione e impone la massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale” commenta il Consigliere comunale e responsabile cittadino di Fratelli d’Italia, Marina Messori.

“I dati parlano chiaro: secondo l’Osservatorio nazionale sull’adolescenza, il 6,5% dei minorenni fa parte di una banda, il 16% ha commesso atti vandalici e tre ragazzi su dieci hanno partecipato a una rissa; mentre dal Dipartimento per la Giustizia minorile apprendiamo che nel solo 2020 sono stati circa 30.000 i minorenni denunciati. Ragazzi sempre più allo sbando, comportamenti impulsivi ed escalation di aggressività quotidiana. È drammatico ciò che sta succedendo ai nostri giovani, un disagio accentuato dalla pandemia che sta sfociando sempre più in veri e propri comportamenti delinquenziali. Il Comune deve iniziare  ad attuare una seria campagna di repressione di tale fenomeno che continua a non avere la giusta attenzione da parte della nostra amministrazione: è giunto il momento di dare  risposte ai residenti esasperati da quanto accade periodicamente nella zona di via Mazzini”, continua Messori.

“Quello che sta avvenendo a Formigine è inaccettabile e rispecchia il sentimento di insicurezza ormai dilagante in tutta la Provincia. Da diversi anni noi di Fratelli d’Italia stiamo sollecitando le Amministrazioni comunali ad intervenire sulla tematica sicurezza, partendo dalla necessità di reprimere ed eliminare le piazze di spaccio fino al categorico contrasto al fenomeno sempre più crescente delle giovani bande”, incalza il Presidente Provinciale, Ferdinando Pulitanò.

“Con numerosi atti abbiamo richiesto maggiori interventi regionali affinché i Comuni non siano lasciati soli nella gestione di un vero e proprio fenomeno di microcriminalità – continua il Coordinatore e Consigliere regionale di FdI, Michele Barcaiuolo – siamo ben consapevoli che le restrizioni legate alla pandemia da Covid abbiano fortemente provato le giovani generazioni ma davanti ad episodi, come quelli avvenuti nel Comune di Formigine, serve chiamare le vicende col proprio nome e adoperarsi a tutti i livelli per una prevenzione ed un contrasto capillare di quella che è, a tutti gli effetti, criminalità”.

“Parallelamente ad un’azione congiunta delle forze dell’ordine, che fanno il possibile ma sono spesso numericamente insufficienti per controllare a tappeto tutto il territorio interessato, occorre un lavoro altrettanto tempestivo degli enti locali, a partire dai Sindaci, i quali devono essere a conoscenza dei nominativi che vedono questi giovani coinvolti,  e attraverso i servizi e gli sportelli socio educativi, intervenire alla radice del fenomeno, alimentato dai crescenti disagi in famiglia” concludono i dirigenti di Fratelli d’Italia.

Il Vicesindaco risponde ad altra interrogazione di Pigoni, questa volta sull’ingresso della scuola San Giuseppe

Il Vicesindaco risponde ad altra interrogazione di Pigoni, questa volta sull’ingresso della scuola San Giuseppe
Foto: Google Maps

La terza ed ultima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale id ieri sera era a firma del Consigliere Giulia Pigoni, Gruppo Misto, avente ad oggetto “Degrado e mancata sicurezza presso l’ingresso della scuola San Giuseppe”.

“Premesso che – si legge nell’interrogazione – la scuola paritaria San Giuseppe, collocata nel pieno centro della città, serve tra scuola dell’infanzia e scuola primaria circa 300 famiglie del comprensorio; considerato che diverse sono state negli ultimi mesi le segnalazioni da parte della scuola al Sindaco e agli uffici di settore del Comune relative alla situazione di degrado in cui versa la zona limitrofa all’accesso alla scuola; si interroga il Sindaco e la Giunta comunale per sapere: se e in che modo intenda intervenire per garantire un accesso sicuro alla scuola e a chiunque transiti nel tratto precedentemente citato; se, al fine di migliorare la situazione, si intende prevedere supporto alla scuola attraverso il coinvolgimento di Volontari della Sicurezza o Polizia Municipale negli orari di ingresso e uscita dalla scuola presso gli accessi di viale Prampolini e di via Farosi”.

Ha risposto all’interrogazione il Vicesindaco Alessandro Lucenti.

“Nell’area esterna del comparto da parte di estranei, è in gestione sin dalle prime segnalazioni pervenute. Si precisa che sono stati effettuati numerosi sopralluoghi da parte degli Operatori del Comando di Polizia Locale, anche in presenza degli incaricati dell’Azienda USL di Modena proprietaria degli immobili, senza però rilevare tracce tangibili di un utilizzo da parte di persone estranee come dimora abituale o bivacchi provvisori.

Sono stati altresì accertati danneggiamenti, a seguito di atti vandalici, sugli infissi, sulle recinzioni esterne e sul muro perimetrale di uno degli edifici, con conseguente apertura di un varco d’accesso ai locali interni prontamente richiuso.

Per meglio monitorare e presidiare l’area, l’Azienda USL di Modena ha provveduto all’installazione di un sistema d’allarme collegato con una Società di fornitura di servizi di sicurezza e vigilanza, in modo da disporre costantemente di report sui controlli effettuati ed eventualmente le motivazioni dell’attivazione del sistema di allarme.

Per quanto attiene l’area di competenza del comparto Ex Ospedale, il degrado ambientale è attribuibile alla vegetazione incolta e ai rifiuti di varia natura; la situazione è costantemente monitorata e gli operatori incaricati dall’Azienda USL di Modena hanno sempre provveduto allo sfalcio e periodicamente anche alla rimozione dei rifiuti.

E’ stata inoltre pulita da graffiti e scritte, nonché riverniciata, la cabina elettrica, anch’essa di competenza dell’Azienda USL di Modena, presente sul lato esterno del comparto nelle immediate adiacenze dell’ingresso carraio dell’Istituto San Giuseppe.

Nel corso degli ultimi 6 mesi sono intercorsi diversi colloqui, afferenti la situazione sopra indicata, con la Direttrice scolastica e la Responsabile dell’Istituto San Giuseppe e in tali occasioni le stesse si sono dichiarate comunque soddisfatte per il progressivo miglioramento verificatosi.

Ulteriori problematiche segnalate, quale il presunto spaccio di sostanze stupefacenti ed il consumo di bevande alcoliche, riguardavano il viottolo pedonale che conduce da Via Prampolini a P.zza Salvo d’Acquisto. Al riguardo sono stati aumentati i controlli nella zona da parte della Polizia locale, non riscontrando al momento situazioni concernenti lo spaccio, ma accertando diversamente, la presenza talvolta di alcuni ragazzi che consumavano bevande alcoliche, successivamente allontanati.

Si precisa che il citato pedonale è pubblico, di proprietà del Comune di Sassuolo, pertanto oggetto di pulizia settimanale da parte di Hera in occasione dello svuotamento dei cestini ivi presenti. Il controllo effettuato in data 22 febbraio ha evidenziato che lo stesso si presenta pulito ed in ordine. Hera riscontra oggettive difficoltà a pulire solo l’ultimo tratto, dove il pedonale cessa e prosegue a fianco di un muro di cinta senza alcun elemento separatore dalla strada, perché qui interviene una volta alla settimana mediante spazzatrice, ma essendoci spesso auto parcheggiate a bordo strada, proprio sull’area di proprietà del Comune, di fatto non riesce ad operare.

Si informa altresì che il parcheggio in fondo a via Prampolini, così come il tratto di strada ad L che dal fondo di via Prampolini porta su via Turati è privato, di proprietà dell’Azienda USL di Modena così come l’edificio abbandonato in angolo. Tali aree sono state pulite su indicazione dell’Amministrazione comunale in via del tutto eccezionale a settembre 2021 a seguito di segnalazione della scuola, ma trattandosi di aree private non sono incluse nel servizio pubblico di spazzamento.

Preme precisare che l’area in oggetto è tuttora costantemente attenzionata dal Comando di Polizia Locale e che il sottoscritto ha personalmente contattato il referente dell’Azienda USL per confermare e continuare nella proficua collaborazione di monitoraggio.

In ultimo, per quanto riguarda  il supporto durante gli orari di ingresso e uscita, comunico che non è possibile intervenire in quanto  gli operatori della Polizia Locale sono impegnati nel presidio degli istituti scolastici a ridosso di una viabilità più complessa.  I Volontari della Sicurezza intervengono in tal senso in modo saltuario in sostituzione della Polizia Locale diversamente impegnata”.

 

Il Vicesindaco Lucenti in merito al recupero Paggerie, su interrogazione di Tommaso Barbieri

Il Vicesindaco Lucenti in merito al recupero Paggerie, su interrogazione di Tommaso BarbieriLa seconda interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale id ieri sera era a firma del Consigliere Tommaso Barbieri di Sassuolo Futura, avente ad oggetto “Riqualificazione Paggeria”.

“Ad inizio Gennaio 2022 – si legge nell’interrogazione – si apprende attraverso la stampa locale che sono stati stanziati 3 milioni di euro dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) a favore del progetto di “Riuso e ri-funzionalizzazione della ”Antica Paggeria” del Palazzo Ducale Estense, dove verrà realizzato un centro civico, attività culturali per giovani e sale studio”; più nello specifico si fa riferimento al recupero e consolidamento delle Paggerie, a destra e a sinistra di via Rocca, affacciate a piazzale Della Rosa; si chiede: tempi e modalità di intervento in questi spazi; si è già studiata una soluzione temporanea per quando si interverrà sull’ala della paggeria che ad oggi ospita biblioteca e scuola di musica? Se esiste già un progetto strutturato e visionabile relativo all’utilizzo dell’ala sinistra della Paggeria, guardando dal Palazzo Ducale, quella che ad oggi è occupata da uffici comunali e che quindi sarebbe il vero valore aggiunto all’interno di questo progetto”.

Ha risposto all’interrogazione il Vicesindaco Alessandro Lucenti.

“I tempi di attuazione degli interventi finanziati attraverso i “Contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale” (articolo. 1 commi 42 e 43, legge 27 dicembre 209, n. 160 e D.P.C.M. 21 gennaio 2021, pubblicato nella G.U. n. 56 del 6 marzo 2021), fissati dal Decreto di ammissione del 3012.2021 sono i seguenti: entro il 30 Settembre 2023 affidamento dei lavori, entro il 31 Marzo 2024 esecuzione di almeno il 30% dei lavori, entro il 31 marzo 2026 completamento dei lavori; al momento non si è ancora approfondito il tema di un eventuale sistemazione temporanea della Biblioteca e della scuola di Musica non essendo ancora definite nel dettaglio quali opere interesseranno i locali stessi, ma l’intento è quello anche di eseguire interventi locali, ove fattibile, per evitare problematiche all’utenza.

Ad oggi esiste uno studio di fattibilità tecnica economica, redatto dai tecnici di SGP S.r.l.,  e approvato con Delibera della Giunta Comunale n.98 del 31 maggio 2021, progetto che sarà la base per lo sviluppo dei successivi livelli di approfondimento della progettazione (definitivo ed esecutivo), progettazione che sarà affidata a professionisti esterni al Comune ed ad SGP. Lo studio di fattibilità tecnica economica prevede che l’edificio denominato “Paggeria 2”, ormai ex sede dei settore I del Comune di Sassuolo, diventi un centro di incontro e  aggregazione giovanile, dotato di ambienti per lo studio individuale e collettivo, per la partecipazione a iniziative e lezioni via web, dotato di spazi per lo scambio di idee e progetti e per la fabbricazione digitale (Fab – Lab), oltre a prevedere la valorizzazione dello spazio della sala “G. Biasin”  come ambiente polifunzionale”.

Il Sindaco risponde all’interrogazione di Giulia Pigoni sulla sede della PAS

Il Sindaco risponde all’interrogazione di Giulia Pigoni sulla sede della PASLa prima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera era a firma del consigliere Giulia Pigoni, del Gruppo Misto, avente ad oggetto: “Sede Pubblica Assistenza Sassuolo”.

“Premesso che – si legge nell’interrogazione – il progetto PAS Croce Blu nasce nel 2007 da un gruppo di cittadini: sul territorio infatti si rendeva necessaria l’esigenza di avere un altro ente associativo che si occupasse dei trasporti socio sanitari, in quanto i soggetti operanti in quel momento non erano sufficienti a coprire il fabbisogno del territorio sassolese del distretto ceramico. Nel 2008 nasce ufficialmente PAS, Pubblica Assistenza Sassuolo Croce Blu: vengono acquistati i mezzi, le divise ed il materiale sanitario. Viene concessa in comodato d’uso gratuito la palazzina di via Ancora 205 dal proprietario dell’immobile, che diventa sede operativa e successivamente legale dell’associazione; considerato che in seguito al fallimento dell’Immobiliare Bellavista, il Tribunale di Modena ha provveduto a mettere all’asta i relativi beni, tra cui la sede della Pas; l’Associazione ha già dichiarato di non avere la disponibilità economica per poter partecipare da sola all’asta e ha lanciato una richiesta d’aiuto ai cittadini al fine o di trovare i fondi necessari o di trovare un altro spazio idoneo in cui potersi trasferire; interroga il Sindaco e la Giunta comunale per sapere quali opzioni sono state ipotizzate da parte dell’Amministrazione per trovare una soluzione e se tra queste ci sia anche una valutazione sull’acquisto dell’immobile da parte del Comune”.

 

Ha risposto all’interrogazione il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani.

 

“In data 21/5/2014 con deliberazione della giunta comunale n.81 è stato deliberato di adottare quale atto di indirizzo l’acquisizione tra le aree di cessione del P.P. “W” l’appezzamento di terreno e l’edificio esistente “palazzina PAS” prevedendo le necessarie integrazioni e/o modifiche della strumentazione urbanistica a tal fine necessarie, con la precisazione che all’acquisizione dell’edificio si procederà previa approvazione del Consiglio Comunale. In data 26/9/2020 il Direttore del Settore V del Comune di Sassuolo dott. Faso ha rinnovato a Immobiliare Bellavista, soggetto proprietario, l’interesse a valutare favorevolmente una donazione al Comune di Sassuolo, “condizionata e finalizzata ad assicurare la presenza della PAS Sassuolo nello stabile tuttora utilizzato”.

Da quando è intervenuta la dichiarazione di Fallimento, posso confermare che più volte Pas ha avuto occasione di contatto e confronto qualificato con il Sindaco e altre figure di vertice dell’Amministrazione quale il Vice Sindaco pro tempore.

Ad oggi le opzioni valutate riguardano sia il conseguimento della disponibilità del fabbricato con la soluzione degli importanti problemi di carattere urbanistico che vedono il fabbricato attualmente destinato alla demolizione, sia il reperimento di una diversa sede.

Allo stato siamo in attesa della fissazione di altra data di vendita fallimentare per riaprire a tutto campo la ricerca di una soluzione”.

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