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giovedì, 10 Luglio 2025
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Articolo uno Sassuolo: “dinanzi allo sfascio della amministrazione di centro-destra va preparata subito l’alternativa”

Articolo uno Sassuolo: “dinanzi allo sfascio della amministrazione di centro-destra va preparata subito l’alternativa”Due dimissioni di assessori e poi quelle della vicesindaca in pochi giorni. Quest’ultime
condite con motivazioni gravi e surreali, cariche di cultura anti-istituzionale. Un
Comune con una giunta dimezzata, privo di guida, allo sbando. E’ veramente tutto
legato alla coscienza “antivax”, negazionista o riduzionista rispetto alla pandemia da
coronavirus? Non crediamo. Vengono a galla anche le divisioni interne al centrodestra,
sempre più diviso e in competizione interna.

Se ci fosse un po’ di dignità politica dopo lo stillicidio di dimissioni bisognerebbe trarne le conseguenze. Sarebbe un estremo, e salvifico, atto di amore nei confronti delle cittadine e dei cittadini di Sassuolo. Purtroppo, crediamo non avverrà, nei prossimi giorni ci saranno tentativi di rimettere in sesto una coesione interna al centro-destra oramai irrimediabilmente compromessa e destinata ad acuirsi anche per la rissa in atto, dopo la elezione del Presidente della Repubblica, soprattutto tra Lega, Fratelli d’Italia e tra questa e la componente moderata.

Il finto decisionista sindaco Menani sarà stritolato dalla litigiosità dei partiti che compongono la sua maggioranza. In un quadro di questo tipo lanciamo nuovamente il nostro appello: si dia subito vita alla costruzione di un’alleanza civica e politica delle forze progressiste, democratiche ed ecologiste. Tutte unite per costruire un progetto alternativo alla maggioranza di centro-destra e alla fallimentare giunta Menani. Un progetto politico-programmatico costruito sui valori comuni, sulle esigenze dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese del nostro territorio, quelle vere, dal caro-bollette, all’inflazione e, in generale, di contrasto alle disuguaglianze crescenti.

Facciamo appello al Partito Democratico, al M5S, ai Verdi, a tutte le altre forze di sinistra e democratiche: prepariamoci, pensando solo a Sassuolo, alle nostre concittadine e ai nostri concittadini. Il tempo è adesso!

(Articolo uno Sassuolo)

Lavori ad opera della Protezione Civile a San Michele

Lavori ad opera della Protezione Civile a San Michele
immagine di repertorio

L’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna ci comunica che sono iniziati, e protrarranno per 45 giorni nel tratto a monte ed a valle della SP19, i lavori rientranti nell’intervento n. 16775 denominato “Completamento lavori urgenti di pulizia e ri sagomatura dei corsi d’acqua in località San Michele”.

Nell’ambito di tali lavori, verrà eseguita la pulizia dalla vegetazione ed il ripristino dell’officiosità idraulica anche in corrispondenza del ponte della SP19, la cui gestione è comunque in capo alla Provincia di Modena, titolare dell’attraversamento.

L’intervento consisterà in:

Pulizia e riprofilatura delle sponde ed alveo nei tratti di torrenti Vallurbana, Ghinella, Ardinale a monte e a valle della SP19;

Riprofilatura dell’alveo del rio Madonna nel tratto di competenza dello scrivente Servizio a monte del tratto tombinato che non è oggetto di intervento.

 

 

Qualità dell’aria, Capitani (PD): “serve una risposta chiara e precisa dal Comune”

Qualità dell’aria, Capitani (PD): “serve una risposta chiara e precisa dal Comune”“L’epidemia di COVID-19 ha occupato le prime pagine e ha preso l’attenzione dell’opinione pubblica in questi due anni. Tuttavia, non possiamo dimenticare altre importanti sfide dei nostri tempi, che portano costi sociali non inferiori a quelli della pandemia. L’inquinamento atmosferico è un problema di enorme portata che parte dall’industrializzazione del nostro territorio”, dichiara Vittorio Capitani, consigliere comunale PD Sassuolo.

“Sassuolo, secondo i dati del Barcelona Institute for Global Health, si colloca, su 859 città europee, al ventottesimo posto per mortalità prematura provocata da polveri sottili (PM2.5). Anche i vari sforamenti dei livelli di PM 10 rilevato da Arpae nelle ultime settimane risultano essere un campanello d’allarme da non ignorare.

Come richiesto a gran voce da cittadini e dalle associazioni in prima linea contro cambiamento climatico e inquinamento la politica può fare una parte fondamentale in questa transizione, dando una forte spinta al cambiamento delle modalità di trasporto, andando a privilegiare il trasporto pubblico e quello su rotaia, estendendo inoltre la rete ciclabile, rendendola sicura e fruibile. In questo frangente, una pianificazione coadiuvata dalle risorse del PNRR può essere un’occasione unica per rendere possibile questo cambiamento. Naturalmente, le opere strutturali devono essere accompagnate, come indicato anche dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad un’opera di sensibilizzazione e ascolto di tutta la cittadinanza, affinché ci sia un cambiamento effettivo nelle abitudini di spostamento.

La politica non può rimanere ferma a slogan o a piccole ambizioni. Ci aspettiamo una risposta chiara e precisa dal Comune, affinché si faccia carico di un problema vero, che richiede risposte chiare e una pianificazione condivisa con i comuni del comprensorio e con la Regione.

Nonostante i cambiamenti tecnologici e produttivi delle imprese del territorio avvenuti nel tempo e la spinta al cambiamento determinata dalle norme regionali succedutesi nel tempo – conclude il consigliere comunale PD Sassuolo – ancora molti sforzi devono essere messi in campo per rimediare a una situazione che rischia di diventare sempre più critica sia dal punto di vista ambientale che sanitario”.

 

Elisabetta Gualmini, neo presidente del EPCF, si presenta all’industria ceramica italiana

Elisabetta Gualmini, neo presidente del EPCF, si presenta all’industria ceramica italiana
Cafiero, Gualmini e Savorani

Elisabetta Gualmini, europarlamentare per il Nord-Est del Gruppo S&D, è stata nominata Presidente dello European Parliament Ceramics Forum (EPCF), un rilevante organismo interpartitico, nato nel 1994, titolato ad affrontare all’interno delle istituzioni europee le principali sfide e problematiche riguardanti il settore ceramico e i suoi lavoratori. Elisabetta Gualmini – prima italiana alla guida dell’EPCF – siederà quindi per i prossimi anni al vertice del Forum a cui partecipano, oltre ai membri del Parlamento europeo e della Commissione europea, le aziende produttrici di ceramica, le rispettive associazioni nazionali e i rappresentanti dei sindacati europei.

“E’ una grande responsabilità oltre che un onore rappresentare uno dei pilastri dell’economia europea nonché uno dei settori industriali più antichi d’Europa. L’industria della ceramica si è costruita nel tempo e vanta una lunga e orgogliosa tradizione, evolvendosi costantemente per creare prodotti sempre più innovativi e soluzioni per migliorare la nostra vita di tutti i giorni. Il mio sarà un impegno per tutto il settore ceramico italiano, che in parte già ho avuto modo di incontrare attraverso il lavoro che sto svolgendo a Bruxelles in rappresentanza delle Regioni dell’Emilia-Romagna, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige”.

Oggi, con un fatturato pari a 26 miliardi di euro – di cui un oltre un terzo attraverso export a livello globale – la ceramica in Europa vanta quasi 400 mila tra addetti diretti e di indotto e rappresenta circa il 25% della produzione mondiale. L’industria ceramica italiana rappresenta una parte importante, con un fatturato che nel 2020 ha superato i 6 miliardi di euro, di cui oltre 5 miliardi provenienti dall’export, occupando circa 27.000 addetti. L’Emilia-Romagna in particolare traina la produzione italiana, con oltre 17 mila addetti e 5,4 miliardi di fatturato, di cui 4,7 miliardi grazie all’export.

La nomina a Presidente dell’EPCF di Elisabetta Gualmini è stata presentata a Sassuolo durante la conferenza stampa organizzata da Confindustria Ceramica e annunciata direttamente dal Presidente e dal Direttore Generale dell’organizzazione Giovanni Savorani e Armando Cafiero.

Durante la presentazione Gualmini ha poi ricordato come il Parlamento Europeo in questi mesi stia lavorando su diversi dossier di particolare rilievo per l’industria ceramica italiana e continentale. In particolare, si è soffermata sull’impatto del pacchetto di misure “Fit for 55” – che implementa il Green New Deal europeo – sul settore della ceramica. “Bene gli investimenti sulla transizione ecologica e la decarbonizzazione – ha detto Gualmini – ma la ceramica deve essere inclusa nelle norme che prevedono aiuti compensativi per gli sforzi che verranno effettuati, soprattutto in una fase in cui la riduzione delle emissioni ha comunque un costo e in cui i prezzi dell’energia sono diventati insostenibili. Il pacchetto verde della Commissione non può essere punitivo per migliaia e migliaia di lavoratori e imprese. Occorre procedere con equilibrio e buon senso all’interno di un passaggio delicato e complicato verso nuovi modelli di produzione che va certamente intrapreso. C’è infine sicuramente preoccupazione – ha concluso Gualmini – per la drammatica evoluzione dello scenario energetico che sta implicando, per l’intera manifattura italiana, un incremento esponenziale dei costi dell’elettricità e del gas. A livello europeo, sostengo con forza l’impegno a favorire i singoli Stati membri nell’adozione di misure congiunturali e strutturali di salvaguardia per il proprio tessuto economico, perché sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro”.

Elisabetta Gualmini è professore ordinario di Analisi delle politiche pubbliche presso l’Università di Bologna. Dal maggio 2019 è Europarlamentare per il Collegio del Nord-Est. Al Parlamento europeo è membro della Commissione Lavoro, della Commissione Bilancio e della Commissione Economia. Nella scorsa legislatura è stata Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna. E’ stata inoltre Presidente dell’Istituto Cattaneo di Bologna ed ha diretto e coordinato numerosi progetti di ricerca e di sviluppo nazionali e internazionali. E’ stata visiting Scholar presso l’Università di Los Angeles (UCLA), di Berlino e presso la London School of Economics. Ha svolto attività di consulenza e formazione presso numerose organizzazioni pubbliche e private.

La ripresa dalla pandemia vede l’Emilia-Romagna nelle posizioni di vertice (+6,9 per cento) per il 2021

La ripresa dalla pandemia vede l’Emilia-Romagna nelle posizioni di vertice (+6,9 per cento) per il 2021
Edilizia (Copyright immagine: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Tamburini Alan)

L’edizione di gennaio degli Scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati dall’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, stima leggermente più profonda la recessione del 2020, ma valuta più sostenuta la ripresa registrata nel 2021, destinata a rallentare nel 2022.

Dopo la caduta del prodotto interno lordo del 9,3 per cento nel 2020, la ripresa stimata per il 2021 dovrebbe avere raggiunto il 6,9 per cento, un evidente “rimbalzo” con un ritmo di crescita senza precedenti.

La prospettiva per il 2022 è di una ripresa del Pil più ridotta (+4,1 per cento), per quanto notevole, sostenuta dal progressivo contenimento della pandemia che però porterà l’attività oltre il livello del 2019. Resta di fondo la questione di una crescita sostanzialmente ferma da 20 anni, tanto che il Pil regionale in termini reali nel 2022 dovrebbe risultare superiore solo dell’1,1 per cento rispetto al livello massimo toccato nel 2007 e dell’11,6 per cento in confronto a quello del 2000.

L’andamento in Emilia-Romagna mostra un profilo analogo a quello nazionale, ma con una maggiore capacità di ripresa. Con la ripartenza, la crescita del prodotto interno lordo italiano è risultata del 6,0 per cento nel 2021 e dovrebbe essere del 3,8 per cento nel 2022.

Ne deriva che il Pil nazionale in termini reali nel 2022 risulterà inferiore del 3,5 per cento rispetto a quello del 2007 e superiore di solo 4,3 punti percentuali rispetto al livello del 2000.

 

Nel 2021 la ripresa dell’attività è stata trainata dalle regioni del Nord Est (+6,8 per cento) con l’Emilia-Romagna e il Veneto in testa. Nel 2022, invece, la corsa al recupero sarà più omogenea sul territorio nazionale, ma ugualmente sostenuta dal Nord Italia, con l’Emilia-Romagna sul terzo gradino del podio nella classifica delle regioni italiane per ritmo di crescita, staccata di un’incollatura dal Veneto a sua volta superato dalla Valle d’Aosta.

In regione, la ripresa del Pil nel 2021 è stata superiore a quella dei maggiori Paesi dell’area dell’euro e nel biennio 2021-2022 leggermente superiore a quella francese e ben al di là di quella spagnola.

La pandemia ha determinato una riduzione del reddito disponibile e un aumento della diseguaglianza nella sua distribuzione che la ripresa non ha eliminato anche a causa della tendenza all’aumento dei prezzi in corso. I consumi delle famiglie, caduti pesantemente più del Pil nel 2020, nel 2021 hanno avuto una risalita ben più contenuta (+5,0 per cento), anche rispetto al reddito disponibile.

Rispetto al Pil, il reddito disponibile crescerà in misura relativamente più sostenuta nel 2022 e il consolidamento della ripresa sosterrà la crescita dei consumi (+5,2 per cento), al di sopra della dinamica del Pil.

Gli effetti della recessione sul tenore di vita resteranno evidenti.

Nel 2022 i consumi privati aggregati saranno inferiori dello 0,8 per cento rispetto a quelli del 2011.

 

La crescita regionale sarà trainata dal ciclo positivo degli investimenti fissi lordi che nel 2021 dovrebbero avere registrato un vero “boom” (+18,6 per cento), grazie alla ripresa dell’attività produttiva e ai massicci interventi pubblici, tale da portarne il livello ben al disopra rispetto al 2019 (+7,6 per cento). Il trend proseguirà anche nel 2022 (+8,8 per cento).

La ripresa del commercio mondiale nel 2021 dovrebbe condurre a un pieno recupero dell’export regionale (+12,5 per cento). Le vendite all’estero offriranno un notevole sostegno, nonostante un rallentamento (+6,9 per cento). anche nel 2022, al termine del quale il valore reale delle esportazioni regionali dovrebbe essere superiore del 10,9 per cento rispetto al 2019.

Numeri che sottolineano l’importanza e l’imprescindibilità dei mercati esteri per l’attività e i redditi regionali.

I settori. Nel 2021 sono state le costruzioni a mettere a segno la più rapida crescita del valore aggiunto che è stata quasi doppia (+20,0 per cento), rispetto a quella realizzata dall’industria, che, a sua volta, dovrebbe avere aumentato il suo valore aggiunto due volte più di quanto sperimentato dal complesso dei servizi (+4,9 per cento), uscito dalla recessione con maggiore difficoltà. Nel 2022 la ripresa permetterà a tutti i settori di superare i livelli di attività del 2019. A guidare il trend ancora le costruzioni (7,7 per cento) che continueranno a trarre vantaggio dalle misure a favore della ristrutturazione edilizia e dai piani di investimento pubblico, e i servizi (+4,7 per cento), mentre l’industria subirà un deciso rallentamento.

In dettaglio, nel 2021 la ripresa a “V” dell’attività dovrebbe avere condotto a una crescita del valore aggiunto reale prodotto dall’industria in senso stretto regionale del 10,8 per cento. Ma nel 2022, le difficoltà nelle catene di produzione internazionali e soprattutto l’aumento delle quotazioni delle materie prime e dei costi dell’energia ridurranno decisamente la crescita del valore aggiunto reale prodotto dall’industria in senso stretto regionale al 2,4 per cento. Al termine dell’anno corrente, il valore aggiunto reale dell’industria risulterà superiore di meno di un punto percentuale rispetto a quello del 2019.

Il mercato del lavoro

Nel 2021 l’occupazione ha ripreso a crescere, ma un rientro parziale sul mercato del lavoro di chi ne era uscito temporaneamente, ha determinato un ulteriore lieve rialzo del tasso di disoccupazione. Allo stesso modo anche nel 2022 un aumento delle forze lavoro lievemente più rapido dell’occupazione tenderà a fare aumentare in misura contenuta il tasso di disoccupazione, che solo negli anni successivi dovrebbe ridursi.

In dettaglio, nel 2021 la crescita delle forze di lavoro è moderata (+0,6 per cento), nonostante la ripresa dell’attività e le riaperture, mentre sono rimasti fuori dal mercato del lavoro diversi lavoratori non occupabili e scoraggiati dei settori maggiormente colpiti dalla recessione.

Nel 2022 le forze di lavoro aumenteranno (+1,7 per cento), fino a compensare quasi del tutto il calo subito nel 2020. Il tasso di attività, calcolato come quota sulla popolazione presente totale, dovrebbe essere risalito al 47,8 nel 2021 e migliorerà solo marginalmente nel 2022 riportandosi al 48,6 per cento un decimo di punto al di sopra del livello del 2019.

Nonostante le misure di salvaguardia adottate, la pandemia ha inciso sensibilmente sull’occupazione, colpendo particolarmente i lavoratori non tutelati e con effetti protratti nel tempo. Nel 2021 la tendenza negativa si è arrestata e l’occupazione si è leggermente ripresa (+0,6 per cento). Un’accelerazione si avrà solo nel 2022 (+1,7 per cento), ma, ciò nonostante, gli occupati a fine anno resteranno ancora al di sotto del livello del 2019 di quasi un punto percentuale.

 

Linee ferroviarie reggiane: attivo da oggi un nuovo dispositivo digitale per garantire la circolazione dei convogli in sicurezza

Linee ferroviarie reggiane: attivo da oggi un nuovo dispositivo digitale per garantire la circolazione dei convogli in sicurezzaPiù sicurezza per i viaggiatori in transito sulle linee ferroviarie reggiane. Con un investimento di 4,5 milioni di euro, da oggi è infatti attivo a Guastalla il nuovo apparato centrale computerizzato (Acc) che sostituisce il ‘vecchio’ Acei di tipo elettromeccanico.

Tradotto, il nuovo sistema garantisce, con margini di sicurezza aumentati, l’intera circolazione dei treni, attraverso la dinamica dei segnali e degli scambi.

Il nuovo dispositivo, installato nella stazione, migliora il sistema di controllo marcia treno (Scmt) mettendo in sicurezza la circolazione ferroviaria, con ricadute positive su tutto il sistema ferroviario delle linee Parma-Suzzara e Reggio Emilia-Guastalla, nodi strategici sia per il traffico merci che per quello passeggeri.

Un investimento che rientra nel nuovo piano regionale ferroviario per la sicurezza, che conta su complessivi 119 milioni di euro. Di questi oltre 75 milioni sono destinati al reggiano compresi gli interventi per l’elettrificazione di tutte le linee già chiusi o che termineranno tra la primavera e l’estate prossimi per mettere in circolazione nel territorio a fine estate solo treni elettrici.

“Con questi interventi- spiega l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini- la Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per il rafforzamento della rete ferroviaria reggiana, in termini di sicurezza ed efficienza. È un piano realizzato grazie alla collaborazione con Fer, che permetterà entro il 2023 di dotare tutte le linee di Scmt, il sistema controllo marcia treno e di sopprimere numerosi passaggi a livello. Proseguiamo, infine, con l’elettrificazione delle linee, in modo tale da offrire anche un contributo concreto alla qualità dell’aria”.

“E’ anche questo un segnale concreto- conclude l’assessore- che dimostra il nostro impegno verso la transizione ecologica dell’Emilia-Romagna”.

I cantieri nel reggiano

Per quanto riguarda Scmt e relativi aggiornamenti degli impianti di segnalamento, 7 milioni di euro sono finanziati per lavori nel 2022 sulla Reggio Emilia-Guastalla e 6 milioni per la Reggio Emilia-Sassuolo.

Per quanto riguarda l’elettrificazione delle linee, sono in corso i lavori per circa 30 milioni di euro complessi per la Reggio Emilia-Guastalla con termine cantiere nella primavera 2022, per la Reggio Emilia-Sassuolo con termine cantieri a fine estate, in tempo per l’attivazione del servizio con l’avvio del prossimo anno scolastico, e per la Reggio Emilia-Ciano che a breve, dopo i collaudi, viaggerà con treni elettrici.

Sempre nel corso del 2022 saranno sistemate le fermate di Veggia e Villalunga sulla linea Reggio-Sassuolo con un finanziamento di 350mila euro.

Altro capitolo importante riguarda la soppressione dei passaggi a livello. Nel reggiano si sono chiusi nei mesi scorsi i cantieri per la soppressione del passaggio a livello di via Franchetti a Bibbiano con risorse pari a 4 milioni di euro. Partiranno invece entro quest’anno per lavori per la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale e il rifacimento piano del ferro a Guastalla (7,1 milioni). Anche a Scandiano sono previsti lavori di rifacimento del piano del ferro con apertura dei cantieri nel 2022 (3 milioni).

Infine, il Comune di Novellara sarà interessato dalla soppressione del passaggio a livello in località San Bernardino con inizio cantiere programmato nel 2023 e chiusura prevista nel 2024 (5,4 milioni).

Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, l’impegno del Servizio sanitario regionale su prevenzione e cura

Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, l’impegno del Servizio sanitario regionale su prevenzione e curaUna sanità sempre più vicina ai pazienti, in una logica di “prossimità” delle cure da sviluppare attraverso il decentramento sul territorio della parte meno complessa dell’assistenza al malato, anche e soprattutto in ambito oncologico. Un obiettivo da raggiungere grazie al potenziamento delle Case di comunità e al prezioso contributo della telemedicina.

Nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale contro il cancro – “World cancer day” – in programma il 4 febbraio, la sanità emiliano-romagnola è già proiettata verso il futuro delle cure ai malati oncologici, con la Regione che da tempo è impegnata nella progettazione di nuove modalità organizzative per portare l’assistenza e le terapie più vicine al domicilio del paziente.

La Regione punta ad estendere su tutto il territorio il modello di oncologia territoriale per assicurare oltre che la continuità, anche la prossimità delle cure al malato, in particolare nelle aree collinari e montane con maggiori difficoltà di spostamento.

“Il benessere psico-fisico e la qualità delle cure mediche a tutti gli emiliano-romagnoli a prescindere della loro condizione sociale – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- sono in cima alle nostre priorità -. Stiamo lavorando per costruire una rete oncologica regionale, in grado di portare avanti un forte coordinamento tra ospedali e territorio, basato su un modello organizzativo che garantisca approccio multidisciplinare, equità di accesso, precoce presa in carico e condivisione dei percorsi di cura”.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza- conclude l’assessore-, grazie alle risorse messe a disposizione per il potenziamento delle case di comunità, offre un’eccezionale opportunità per costruire sul territorio strutture di riferimento per il paziente, dove l’oncologo ospedaliero può lavorare in stretta collaborazione con il medico di medicina generale, contribuendo di fatto alla continuità assistenziale tra ospedale e territorio”.

Un prezioso aiuto in questo campo può venire dai progressi della telemedicina, che può garantire la massima continuità assistenziale al paziente, senza che quest’ultimo debba necessariamente recarsi presso le strutture sanitarie.

Le campagne di screening gratuito promosse dalla Regione

La nuova frontiera dell’oncologia territoriale si affianca alle campagne di screening gratuito che la Regione ha messo in campo da tempo per la prevenzione e la diagnosi precoce delle forme più diffuse di tumore (colon-retto, seno e collo dell’utero). Malattie che purtroppo continuano a fare molte vittime anche in Emilia-Romagna, anche se i risultati finora ottenuti sono più che incoraggianti.

Qualche cifra: dal 2005 ad oggi, quando è partito lo screening del tumore del colon retto, il secondo più diagnosticato nelle donne e il terzo negli uomini, la mortalità in regione è diminuita del 30%. Un dato che può solo migliorare, visto che ad oggi solo il 50% delle persone invitate si sottopone al test.

Passando al tumore al seno, in Emilia-Romagna sono circa 4.500 i nuovi casi all’anno; il diffondersi dello screening per la diagnosi precoce e l’utilizzo delle terapie innovative hanno permesso di innalzare all’80% la speranza di sopravvivenza a 10 anni dalla prima diagnosi.

Infine al 1° gennaio 2021 (ultimo dato disponibile) più del 60% delle oltre 1 milione 200 mila donne nella fascia di età 25- 64 anni avevano aderito allo screening gratuito contro il Papilloma virus.

Giunta Comunale, Cgil Sassuolo: “Assurdo teatrino di fronte ai problemi reali dei cittadini”

Giunta Comunale, Cgil Sassuolo: “Assurdo teatrino di fronte ai problemi reali dei cittadini”“Esprimo profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo nella Giunta Menani del Comune di Sassuolo, dove si sono già dimessi due assessori e la vice sindaco – afferma Cesare Pizzolla, coordinatore Cgil zona di Sassuolo – I cittadini sassolesi hanno il diritto di avere una Giunta efficiente e al completo, che rappresenti i cittadini e le cittadine, che si senta rappresentativa dello Stato e si occupi dei problemi reali che tutti stiamo affrontando in un momento ancora complicato.

Se da un lato si assiste a questo assurdo teatrino, dall’altra parte lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, pensionate e pensionati sono alle prese con i problemi reali della vita: una pandemia che è ancora molto presente, i lavoratori alle prese con la cassa integrazione, l’aumento del costo della vita con un’inflazione che non si vedeva da decenni a questi livelli, legata anche al caro energia.

La Giunta di Sassuolo si deve velocemente interessare di questi problemi perché rischiamo che il combinato disposto delle criticità oggi presenti, determini difficoltà di tenuta economica delle famiglie e il rischio di scivolamento di una quota sempre maggiore sotto la soglia di povertà, in un territorio dove ancora tante famiglie vivono con poco più di 1.000 euro al mese e devono affrontare un’inflazione a quasi il 5%.

Quindi – conclude il coordinatore Cgil zona di Sassuolo –  mi auguro che la situazione che si è venuta a creare in Giunta si risolva velocemente e si apra quanto prima un confronto con le parti sociali per verificare cosa può fare il Comune per aiutare le famiglie più in difficoltà ad affrontare questa complicata situazione”.

 

 

Torna la rassegna “Concerti al Centro”

Torna la rassegna “Concerti al Centro”Proseguono le rassegne culturali al Centro Via Vittorio Veneto di Fiorano Modenese. Per il 2021/22, i promotori della struttura, con il Comitato Fiorano in Festa e il patrocinio del Comune, propongono ancora un denso calendario di appuntamenti.  Per cui, muniti di mascherine FFP2 e di super green pass, si potrà partecipare a variegate iniziative con regolare periodicità, raggruppate in quattro macro rassegne. Tutti gli eventi si terranno presso il Centro – Via Vittorio Veneto 94, Fiorano Modenese – e saranno a offerta libera o con una quota minima di 10/15 euro.

La nota rassegna “Concerti al Centro”, fiore all’occhiello della vasta programmazione, vede il suo prossimo appuntamento sabato 5 febbraio. Come di consueto si tratta di un ensemble di musica che vuole rappresentare un incontro fisso col pubblico più affezionato. Di seguito i singoli eventi, che cominceranno tutti alle ore 20:45, salvo modifiche in corso.

  • 5 febbraio 2022 – “I walzer dal mondo” (G. Llukaci violino; D. Biancucci pianoforte)
  • 3 marzo 2022 – “Passione musicale” (G. Llukaci violino; D. Biancucci pianoforte)
  • 5 maggio 2022 – Operetta (A. De Gasperi e F. Macciantelli voci; G. Llukaci violino; C. Ughetti fisarmonica; D. Biancucci pianoforte).

Per tutte le ulteriori informazioni si consiglia di visitare il sito centrovvv.com o di contattare la struttura tramite la mail centrovvv@gmail.com.

 

Acetaia Comunale di Maranello aperta al pubblico domenica 6

Acetaia Comunale di Maranello aperta al pubblico domenica 6L’Acetaia Comunale di Maranello apre le porte al pubblico. A partire da domenica 6 febbraio l’acetaia gestita dal Comitato Maranello Tipico, con sede a San Venanzio in via Abetone Superiore 169/4, sarà aperta tutte le prime domeniche del mese, dalle ore 9 alle 13. Sarà dunque possibile visitarla il 6 febbraio, 6 marzo, 3 aprile, 1 maggio, 5 giugno e 3 luglio, con capienza massima a visita di sei persone e ingresso con Green Pass.

Ad accogliere le persone che vorranno scoprire i segreti e le tecniche della produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale saranno i volontari del Comitato, cui è necessario rivolgersi per prenotare la visita, inviando la richiesta all’indirizzo e-mail info@maranellotipico.it o telefonando al numero 340 0712125. Nelle settimane scorse il Comitato del Comune di Maranello per la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici modenesi ha eletto il nuovo consiglio direttivo: nuovo presidente è Enzo Lei, vicepresidente è Andrea Andreoli, i nuovi consiglieri sono Enrico Amodio, Maurizio Draghetti, Andrea Gardinali, Franco Lazzari, Lina Lazzari, Maria Luisa Mattioli, Fabrizio Zucchi.

Quest’anno il Comitato organizza anche la tredicesima edizione del “Gran Premio dell’Aceto Balsamico Tradizionale Città di Maranello”, concorso fra produttori di Aceto Balsamico Tradizionale riservato prioritariamente alle acetaie del territorio comunale: i possessori di acetaie possono partecipare con uno o più campioni, da consegnare in contenitori di vetro di capienza non inferiore a 100 cc. entro il 31 marzo. I campioni saranno sottoposti ad analisi di laboratorio ed esame organolettico da parte degli esperti assaggiatori della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto, e le premiazioni si svolgeranno, come da tradizione, il prossimo ottobre in occasione del Gran Premio del Gusto.

Il 23 febbraio a Fiorano l’iniziativa “Giustizia generazionale: quale pensione per i giovani di oggi?”

Il 23 febbraio a Fiorano l’iniziativa “Giustizia generazionale: quale pensione per i giovani di oggi?”Nel mosaico di una società più giusta e più equa, la tessera delle pensioni è estremamente importante. Proprio sul sistema previdenziale, infatti, si gioca la partita della giustizia generazionale, con importanti riflessi anche sul mercato del lavoro, soprattutto per i giovani.

Se ne parlerà mercoledì 23 febbraio alle 20.45 a Casa Corsini assieme al sindaco di Fiorano, Francesco Tosi, al prof. Carlo Mazzaferro dell’Università di Bologna, esperto del tema, e alla prof. Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Se ne parlerà soprattutto con i giovani, convolti in diverse interviste nel territorio comunale. Troppo ai margini dei dibattiti sulle pensioni, ma che tra calo demografico e invecchiamento della popolazione rischiano di essere le vittime di un sistema che fatica a rinnovarsi.

 

Carla Ghirardini (Sassuolo2020) sulla situazione politica sassolese

Carla Ghirardini (Sassuolo2020) sulla situazione politica sassoleseSassuolo 2020 non ha rappresentanti nel Consiglio Comunale sassolese, ma osservando i fatti di questi giorni forse è meglio così visto il livello “antipolitico” dei membri della Giunta, che la abbandonano come se loro avessero fatto un piacere alla città di Sassuolo, invece di rimanere e portare a termine il lavoro di legislatura che hanno iniziato col voto di poco più di metà dei residenti.

Manca totalmente il senso civico di responsabilità se convinzioni antiscientifiche contro l’ emergenza sanitaria prevalgono sul dovere di amministrare per 5 anni con serietà una città complessa come Sassuolo.

Il sindaco Menani dov’è?? si rende conto che ha perso metà della sua giunta per motivi che nulla hanno a che fare coi problemi della città, problemi che pensa di risolvere cambiando metà dei componenti a 2 anni dalla fine del suo mandato?

Ha ragione il nuovo segretario del PD  Ravazzini ” il rischio è un naufragio della barca” e Sassuolo non può permetterselo.

Ci auguriamo che la nuova metà della giunta abbia esperienza e competenza per non impiegare i prossimi anni ad “imparare”, ma possa mettere mano ai problemi reali della città compreso quello di convivere con una emergenza sanitaria, soprattutto in ambito scolastico, senza presunzione di insegnare a pensare agli studenti, ma aiutandoli a vivere la loro giovinezza.

Carla Ghirardini Capolista Sassuolo 2020

La nuova Giunta di Sassuolo? Venerdì

La nuova Giunta di Sassuolo? VenerdìMentre le dimissioni del vicesindaco Camilla Nizzoli, che succedono a quelle di Corrado e Angela Ruini, danno ulteriore fiato al toto-Giunta (i nomi in lizza sono diversi, tra i tanti in pole ci sarebbe quello del capogruppo della lista civica ‘Sassolesi’ Alessandro Lucenti, ma occhio anche a Macchioni, consigliere e capogruppo dell’omonima lista civica o a tecnici come l’ex dirigente dell’IIS Volta Alessandra Borghi) che tuttavia troverà soluzione venerdì.

L’annuncio arriva, attraverso la pagina Facebook ‘Menani Sindaco di Sassuolo’, dallo stesso Gian Francesco Menani .‘E’ nei momenti di difficoltà in cui si vede il vero valore di una squadra. Venerdì – scrive il primo cittadino – presenteremo i nuovi assessori membri della giunta. Avanti, insieme’

 

Dimissioni Nizzoli, Severi (FI): “Grazie Assessore, scelta sofferta e di coerenza, non si può attendere oltre una nuova giunta”

Dimissioni Nizzoli, Severi (FI): “Grazie Assessore, scelta sofferta e di coerenza, non si può attendere oltre una nuova giunta”“Come era prevedibile sono arrivate le dimissioni dell’Assessore Vicesindaco Camilla Nizzoli che lasciano un altro pesante vuoto all’interno della giunta del Comune di Sassuolo. Conoscendone le qualità umane e professionali siamo consapevoli della difficoltà di una scelta politica e personale di tale portata e, così come fatto con gli assessori Ruini, ne riconosciamo la coerenza rispetto alla compatibilità con il proprio mandato e ruolo istituzionale. Dimissioni che rendono ancora più evidente ed urgente la necessità di procedere, da parte del sindaco, alla formalizzazione di una nuova giunta.

Da settimane lo chiediamo come cittadini e come forza di maggioranza che ha sostenuto e che vuole continuare a sostenere questa amministrazione. Aspettavamo che il Primo cittadino rendesse noto in questi giorni i nomi dei due nuovi assessori e invece oggi, a distanza di una settimana dalla comunicazione al sindaco delle ulteriori dimissioni di un terzo assessore, ci ritroviamo ancora punto a capo.

In un silenzio che disorienta politici e cittadini cui preme sapere, con buona certezza, quale giunta forte, competente, e nel pieno delle proprie potenzialità, gestirà da inizio 2022 con rinnovato slancio, i diversi settori e le opportunità rese possibili dalle decine e decine di milioni di finanziamenti verosimilmente in arrivo al nostro comune dal PNRR. Chiediamo e confidiamo che entro la settimana ciò venga garantito”.

Giulia Pigoni (Azione): “Impossibile fare programmazione con dimissioni tutte le settimane”

Giulia Pigoni (Azione): “Impossibile fare programmazione con dimissioni tutte le settimane”“Dopo le dimissioni della vicesindaca Camilla Nizzoli, che ha lasciato per le stesse ragioni dei fratelli Ruini ma chiarendo in modo netto ed onesto la sua posizione, siamo di fronte a una Giunta a mio avviso totalmente delegittimata.

In una Regione come la nostra, con il 94% di cittadini vaccinati, e in un momento in cui è fondamentale amministrare con lungimiranza per programmare e mettere a terra i fondi del PNRR, il sindaco Menani tutte le settimane si ritrova a dover rimpastare la sua giunta perché i suoi assessori non si vogliono vaccinare. È ora di dire basta: Sassuolo merita ben altra guida.

Pur rispettando le opinioni individuali di tutti, la nostra città ha bisogno di rappresentanti che abbiano un forte senso di responsabilità, che rispettino le istituzioni e che siano in grado di rappresentare tutti i cittadini, perseguendo il bene comune. Questa Giunta, non solo per questa eclatante vicenda legata al contrasto della pandemia, ha dimostrato di essersi tenuta sempre molto lontana dall’obiettivo.

A mio avviso, quindi, il sindaco Menani dovrebbe prenderne atto e rassegnare le dimissioni. Subito. Il distacco della sua amministrazione dai propri cittadini – e mi verrebbe da aggiungere dalla realtà fattuale – è diventato incolmabile”.

Dimissioni vicesindaca Sassuolo, Tosiani: “I cittadini devono sapere cosa sta succedendo”

Dimissioni vicesindaca Sassuolo, Tosiani: “I cittadini devono sapere cosa sta succedendo”“Apprendo che dopo due assessori, anche la vicesindaca del Comune di Sassuolo, Camilla Nizzoli, ha rassegnato le proprie dimissioni. Lei, che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni contrarie al Green Pass, si va dunque ad aggiungere a Corrado e Angela Ruini che, a quanto sembra, avrebbero abbandonato per la volontà di non vaccinarsi.

Io mi domando cosa aspetti il sindaco a spiegare a tutti questa vicenda. I cittadini e le cittadine di Sassuolo meritano di sapere cosa sta succedendo. Senza contare che parliamo di uno dei territori produttivi più importanti della nostra regione: quale affidabilità può dare una simile amministrazione?

Ormai da due anni combattiamo quotidianamente contro il Covid, gli sforzi congiunti di migliaia di medici e operatori sanitari, del Governo, della Regione Emilia-Romagna e di tantissimi amministratori locali vanno sostenuti, specialmente da parte di chi ricopre incarichi istituzionali.

Il centrodestra che governa Sassuolo, evidentemente la pensa in maniera diversa. Ora ci attendiamo una spiegazione, Sassuolo non può restare ancora a lungo ostaggio di un’amministrazione che perde un assessore a settimana e va avanti come se nulla fosse”.

Giunta Sassuolo, Ravazzini (PD): “Quanto sta avvenendo è di una gravità inaudita”

Giunta Sassuolo, Ravazzini (PD): “Quanto sta avvenendo è di una gravità inaudita”Il segretario Pd di Sassuolo Lorenzo Ravazzini ha commentato le dimissioni della vice sindaca Camilla Nizzoli:

“Quanto sta avvenendo nella nostra città è di una gravità inaudita e ci impone una riflessione profonda su cosa significhi rappresentare le Istituzioni, prendersi cura dei bisogni delle persone, anteponendo l’interesse pubblico a qualunque altro elemento contingente. Un amministratore pubblico non rappresenta sé stesso quando ha l’onore di esercitare una funzione pubblica, ma ha il compito – complesso, faticoso, difficile – di farsi carico delle necessità di una intera comunità. È per questo che leggiamo con amarezza ed estrema preoccupazione le parole con le quali Camilla Nizzoli rassegna le dimissioni da vicesindaca della nostra terra. Amarezza e preoccupazione, perché in queste settimane la nostra Sassuolo sta subendo una serie di affronti e umiliazioni che rischiano davvero di lacerare il già complicato rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Qui, ora, è in gioco la tenuta sociale e culturale di una comunità intera, questa amministrazione sta esponendo la città ad una crisi vera, alla quale non possiamo permetterci di assistere.

Dobbiamo tutelare la nostra città con tutta la nostra forza, perché Sassuolo non si merita uno spettacolo istituzionale del genere, servono coraggio e schiena dritta, spirito di servizio e abnegazione. La vicesindaca Nizzoli ha dichiarato di non poterne più di rappresentare uno Stato che non la rappresenta, sono parole inadeguate e sbagliate, scorrette sotto il profilo giuridico, politico, amministrativo.

Queste dimissioni arrivano dopo quelle dei due assessori Ruini di tre settimane fa e lasciano la giunta dimezzata. Menani tragga le conseguenze di quanto accaduto, è arrivato il momento che pronunci parole chiare e nette, non solo di presa di distanza da concetti tanto inappropriati quanto pericolosi, ma soprattutto è arrivato il momento di spiegare ai cittadini come, fino a questo momento, si è inteso e si è interpretato il ruolo di amministratori della cosa pubblica, la casa di tutti. Ora il sindaco deve parlare, perché il silenzio al quale ci ha abituati è diventato assordante.

Il fatto che la vicesindaca dimissionaria consideri estorsive le politiche messe in campo dal nostro Paese per contenere la drammatica emergenza pandemica, è un insulto a tutti coloro che hanno fatto sacrifici, hanno perso i propri cari, hanno rispettato le regole per proteggere sé stessi e gli altri membri della comunità.

Sono parole lesive della dignità di chi ha lavorato in condizioni difficilissime, di chi ha dovuto chiedere aiuto per la prima volta nella vita a fronte della crisi economica.

Queste parole sono macigni scagliati contro la disperazione di chi è stato ricoverato in terapia intensiva, di chi non ha potuto salutare i propri cari, di chi lavora in ospedale con turni sfiancanti. Non ci meritiamo tutto questo, Sassuolo non si merita questo svilente spettacolo perché Sassuolo non è così. Noi non siamo così, questa comunità non è così. La nostra è una città meravigliosa, generata da una comunità di persone per bene che ogni giorno testimoniano con il proprio lavoro quotidiano di essere capaci di eccellenza e resilienza. È arrivato il momento di una amministrazione all’altezza dei suoi cittadini”.

“Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”: la Regione approva la legge che riconosce e potenzia un patrimonio diffuso

“Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”: la Regione approva la legge che riconosce e potenzia un patrimonio diffuso
Le foto sono di Luca Bacciocchi

C’è la casa di Ludovico Ariosto, a Ferrara, con la sua facciata sobria e austera, e la casa-museo, fantasiosa e colorata, di Tonino Guerra a Pennabilli, nell’alta Valmarecchia. C’è la dimora natale, ora museo multimediale, del maestro Giuseppe Verdi a Roncole Verdi, Busseto, in provincia di Parma, il Museo Casa Pascoli a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) e l’edificio, a Bologna, dove Giosuè Carducci abitò dal 1890 fino alla morte.

Poi, ancora, le case di Morandi, Fellini, Zavattini, Marconi. Un elenco davvero lungo, perché sono più di 90 i luoghi in Emilia-Romagna (individuati sinora dal Servizio Patrimonio culturale della Regione, ma la legge completerà il censimento) che, in forme più o meno ibride, rappresentano case museo, studi e archivi di artisti, cineasti, collezionisti, letterati, musicisti, personaggi storici, scienziati e inventori vissuti prevalentemente tra l’Ottocento e il Duemila. Ed è proprio per far crescere e conoscere ancor più questo variegato patrimonio, dove la cultura ha forma di casa e i suoi illustri abitanti parlano ancora attraverso le stanze, gli oggetti e le opere conservate, che la Regione ha approvato una legge (d’iniziativa della Giunta) ad hoc. Il via libera oggi, in Assemblea legislativa.

“Consapevoli di questa ricchezza territoriale vasta e articolata- afferma Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio- abbiamo tenuto conto del sapere, dell’esperienza e dei bisogni di chi concretamente tiene aperte queste dimore: a loro va un ringraziamento per avere partecipato con idee e suggerimenti al percorso comune che ha portato all’approvazione di questa legge di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio. I luoghi individuati preservano i segni del vivere e del lavorare di chi ha operato al loro interno, arricchendo la nostra possibilità di capirli a distanza di tempo e offrendo legami imprescindibili con i paesaggi culturali in cui sono immersi. Che si trovino nelle grandi città o nei piccoli paesi, questi luoghi ci regalano l’opportunità di un decentramento culturale che collega e valorizza, in un marchio di qualità comune, tutte le aree della nostra regione”.

Sul totale, quasi 30 di queste strutture sono a gestione pubblica; tutte le altre, qualora aperte e visitabili, sono gestite da privati (19), fondazioni (16), associazioni e realtà del Terzo settore (15). Una decina circa, al momento, non sono censibili per questioni di eredità.

Tutte conservano le tracce dei tanti “illustri” che hanno contribuito a fare la storia dell’Emilia-Romagna. Come il pittore Remo Brindisi, il cui soggiorno estivo – una moderna struttura immersa nel verde della pineta del Lido di Spina – è stata trasformata in casa-museo, con arredi di design. O il collezionista, musicologo e scrittore Luigi Magnani, la cui villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, sede della Fondazione Magnani-Rocca, ne ospita la prestigiosa collezione d’opere d’arte. A Savignano sul Rubicone, nel Museo di Secondo Casadei, si possono ammirare strumenti musicali, spartiti, immagini e dischi d’epoca del re del liscio, mentre sull’Appennino bolognese svettano le fantasie architettoniche – dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty – della celebre Rocchetta voluta dal conte Cesare Mattei.

La legge, in sintesi

La nuova legge regionale sulle “Case e studi degli illustri dell’Emilia-Romagna”, identificate da un logo condiviso, disciplina gli interventi di sostegno mirati alla conservazione e promozione di questo particolare ambito del patrimonio culturale, valorizzando e favorendo le attività che riguardano la tutela e la fruizione pubblica, la partecipazione dei soggetti privati (singoli o associati) e la messa in rete dei singoli luoghi culturali tramite forme di cooperazione organizzate anche per ambito territoriale.

Tra gli interventi finanziabili, attraverso bandi, ci sono quelli per la salvaguardia, la catalogazione e lo studio del patrimonio, la conservazione preventiva e il restauro, l’accessibilità e la fruizione pubblica, la comunicazione, lo sviluppo di progetti di promozione turistica e di itinerari collegati ai paesaggi culturali circostanti. Per entrare a far parte delle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” le strutture devono rispondere ad alcuni requisiti obbligatori: oltre a possedere uno stato giuridico definito, c’è la titolarità del patrimonio conservato e una gestione finanziaria rappresentata mediante un’apposita documentazione contabile. Inoltre, devono essere aperte al pubblico almeno 60 giorni all’anno (anche non continuativi e su appuntamento) e svolgere attività mirate a far conoscere l’opera e il personaggio a cui la struttura è intitolata. La legge prevede il raggiungimento graduale degli obiettivi, attraverso un processo di accompagnamento che richiede alle strutture di mettere in atto “buone pratiche” e un percorso di aggiornamento anche attraverso corsi di formazione.

Il quadro in progress delle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” è consultabile online in una sezione dedicata nel sito web del Servizio Patrimonio culturale, all’indirizzo https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/case-studi-persone-illustri

Vini da tavola, individuati 82 Comuni in Emilia-Romagna in cui sarà possibile ampliare le aree con vigneti e produrre fino a 400 quintali per ettaro di uva

Vini da tavola, individuati 82 Comuni in Emilia-Romagna in cui sarà possibile ampliare le aree con vigneti e produrre fino a 400 quintali per ettaro di uvaL’Emilia-Romagna manterrà la possibilità di produrre vini da tavola individuando le aree con vigneti dove sarà possibile, già dalla prossima vendemmia, ottenere fino a 400 quintali per ettaro di uva per vini generici (varietali e da tavola), anziché 300 quintali per ettaro, come previsto dalla legge nazionale modificata a fine luglio 2020.

A dicembre è stato approvato dal Ministero per le Politiche agricole un decreto che indica un primo gruppo di cinque Comuni autorizzati alla produzione di tali quantità: si tratta di Brescello nel reggiano e Alfonsine, Fusignano, Russi, Sant’Agata sul Santerno nel ravennate.

Lo stesso atto consente a Regioni e Province Autonome di chiedere al Ministero l’inserimento di altri Comuni nelle aree con vigneti in deroga, a condizione che almeno il 25% dei viticoltori che hanno coltivato uva per vini generici in quei territori dal 2015 al 2019, abbia avuto una resa maggiore ai 300 quintali per ettaro.

In Regione, i Comuni che possono andare in deroga sono 77.

La Giunta Regionale ha quindi deciso di chiedere al Ministero di ampliare anche a questi ulteriori 77 Comuni le aree vitate in cui sarà possibile produrre in deroga portando a 82 i Comuni interessati nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini.

Nelle prossime settimane il Ministero, valutate le richieste delle Regioni, adotterà un ulteriore decreto con l’elenco definitivo dei Comuni.

“Un risultato positivo- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- a cui abbiamo lavorato assieme all’intera filiera di produttori e cantine. Il provvedimento di deroga a 400 quintali per ettaro- spiega – permette a questa filiera vitivinicola di mantenere la sua vocazione nazionale e di non aprire il mercato ai vini generici provenienti dall’estero. Nelle prossime settimane ci prendiamo l’impegno politico di chiedere un ulteriore miglioramento della legge nazionale”.

I vini generici

In regione la produzione di vini generici rappresenta circa la metà del vino complessivamente prodotto in ogni vendemmia.
A livello nazionale, si tratta di una fetta importante della filiera vitivinicola che vede l’Emilia-Romagna (con i suoi 3,9 milioni di ettolitri) al secondo posto dopo la Puglia (con 5,5 milioni di ettolitri) produrre insieme i due terzi di tutto il vino generico italiano.

Così come risulta costante e anzi in crescita il mercato: i vini dell’Emilia-Romagna vengono tutti venduti, come confermato dai dati di giacenza del vino, con soddisfazione dell’intera filiera vitivinicola regionale.

Il provvedimento non cambia le rese previste per i viticoltori che producono uve destinate a vini a Denominazione di Origine o a Indicazione geografica riportate nei rispettivi disciplinari di produzione.

Emergenza Covid nel modenese: in calo i trend ma aumentano i ricoveri giornalieri

Emergenza Covid nel modenese: in calo i trend ma aumentano i ricoveri giornalieriSi confermano in calo i trend relativi a percentuale di positività, numero di nuovi casi e, da questa settimana, anche per quanto riguarda le persone esaminate. In aumento il numero dei ricoveri quotidiani. Sono 383 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 31 gennaio, negli ospedali modenesi.

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 31 gennaio, per la provincia di Modena è di 165.431 (erano 150.226 lo scorso 24 gennaio).

Al 31 gennaio in provincia di Modena sono accertati 23.547 (erano 27.616 il 24 gennaio,
-15%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19.

Dei positivi attivi, 23.164 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 31 gennaio sono 383 (erano 349 il 24 gennaio, +10%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 245 pazienti covid positivi in AOU, 36 all’Ospedale di Sassuolo e 102 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 31 gennaio sono in isolamento 28.689 (erano 34.026 il 24 gennaio, -16%) persone. In particolare:

  • 23.164 (erano 27.267) persone covid positive
  • 5.525 (erano 6.759) contatti stretti di casi accertati in quarantena.

 

Alla luce dei dati si sottolinea la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

Chiusure notturne per la stazione di Bologna Borgo Panigale in A14

Chiusure notturne per la stazione di Bologna Borgo Panigale in A14Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, nelle due notti consecutive di mercoledì 2 e giovedì 3 febbraio, con orario 22:00-6:00, sarà chiusa la stazione di Bologna Borgo Panigale, in uscita per chi proviene da Ancona.
In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio, o di Bologna Arcoveggio sulla A13 Bologna-Padova.

 

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