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Arpae: la qualità dell’aria nel 2021 in Emilia-Romagna

Arpae: la qualità dell’aria nel 2021 in Emilia-Romagna
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) nel 2021 è stato superato per oltre 35 giorni (numero massimo definito dalla norma vigente) in 11 delle 43 stazioni della rete di monitoraggio regionale che lo misurano. Se non si considerano i superamenti dovuti a episodi di trasporto di polveri desertiche, le stazioni che superano il tetto dei 35 giorni scendono a 9.

La media annua di PM10 è rimasta inferiore ai limiti di legge (40 µg/m3) in tutte le stazioni che la misurano.

Il valore limite annuale di PM2.5 (25 μg/m3) non è stato superato in nessuna stazione.

Il limite sulla media annuale (40 μg/m3) di biossido di azoto (NO2) è stato superato in una sola delle 47 stazioni che lo misurano, mentre non sono stati registrati superamenti del valore limite orario (200 μg/m3 da non superare per più di 18 ore).

Per quanto riguarda l’ozono, l’estate 2021 ha continuato a mostrare criticità, anche se si è verificato un numero inferiore di episodi acuti rispetto agli anni precedenti. La situazione risulta abbastanza omogenea sul territorio regionale. Sono stati registrati superamenti dei valori obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m3) generalizzati pressoché all’intera regione, con l’eccezione dell’alto Appennino, ma sono diminuiti rispetto agli anni precedenti i superamenti della soglia di informazione (180 μg/m3), registrati in 4 stazioni su 34 che rilevano l’inquinante. In diminuzione anche i valori massimi. La soglia di allarme (240 μg/m3), non è stata superata in nessuna stazione. Il valore massimo di ozono orario è stato 200 μg/m3.

I valori degli altri inquinanti (biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio) sono rimasti entro i limiti di legge in tutte le stazioni di rilevamento.

“L’andamento della qualità dell’aria nel corso del 2021 – afferma l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo – presenta alcuni aspetti in miglioramento rispetto agli anni precedenti e altri che confermano l’attenzione alta che deve essere posta a questo tema. Sappiamo bene che la nostra regione, così come tutte quelle del Bacino padano, proprio per la particolare conformazione fisica, devono puntare, più di altre, ad azioni integrate che migliorino la qualità dell’aria. Ed è quello che stiamo facendo. I risultati iniziano a dare i primi segnali in questa direzione ma la strada da percorrere è ancora lunga e ha bisogno della collaborazione di tutti, cittadini, imprese e istituzioni”.

 

Sulla Modena-Sassuolo “Tutor” attivo dal 20 gennaio

Sulla Modena-Sassuolo “Tutor” attivo dal 20 gennaioRicordiamo che, a partire dal 20 gennaio, sarà attivo sulla tangenziale Modena-Sassuolo – su entrambi i sensi di marcia dall’uscita di Corlo a quella di Ponte Fossa per circa tre chilometri di competenza del Comune di Formigine – il cosiddetto “Tutor”.

Si tratta di un sistema automatico di rilevazione della velocità, il cui limite è fissato a 90 km/h, che a differenza degli autovelox registra la velocità media del veicolo per tutto il tratto considerato.

Il limite dei 90 km/h è dettato dall’esigenza di una maggiore sicurezza stradale: il 30% del totale degli incidenti che si rilevano a Formigine avvengono infatti in questo tratto. Non di secondaria importanza anche il dato ambientale: la velocità moderata provoca livelli più bassi di emissioni.

La presenza del rilevatore di velocità è opportunamente segnalata da cartelli, mentre nei tratti successivi, sia in direzione Modena che in direzione Sassuolo, è stata rimossa la segnaletica che indicava il limite dei 110 Km/h. Non si esclude, dunque, una rimodulazione del limite nell’intero tratto.

Il Comune di Formigine ricorda che i  proventi delle sanzioni saranno per buona parte investiti nella sicurezza delle strade del territorio.

Servizio Civile Universale: aperte le iscrizioni in Emilia-Romagna per diventare volontari della Lega del Filo d’Oro Onlus

Servizio Civile Universale: aperte le iscrizioni in Emilia-Romagna per diventare volontari della Lega del Filo d’Oro OnlusLa Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus aderisce all’edizione 2022 del Servizio Civile Universale e lo fa con 2 nuovi progetti che hanno l’obiettivo di far vivere un’esperienza di solidarietà accanto alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

In Emilia-Romagna l’Ente ricerca complessivamente 4 volontari: 2 da inserire presso il Centro Socio Riabilitativo Residenziale di Modena a supporto del progetto “Insieme oltre il buio e il silenzio” e 2 presso il Servizio Territoriale annesso al Centro, a supporto del progetto “Noi nel mondo”. Un’esperienza importante, che permetterà ai ragazzi e alle ragazze che ne prenderanno parte di dedicare un anno alla propria formazione e alle comunità in cui vivono, supportando gli operatori della Fondazione nelle attività educative, occupazionali, socio-ricreative e di vita quotidiana rivolte alle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale.

Anche quest’anno la Lega del Filo d’Oro ha presentato i propri progetti in partnership con la Fondazione Don Carlo Gnocchi e la Fondazione Sacra Famiglia, che rientrano nel programma “2+2=5 il valore aggiunto sei tu!costituito da 21 progetti, per un totale di 392 posti disponibili, tutti approvati e finanziati dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. In particolare, i due progetti presentati dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus sono “Insieme oltre il buio e il silenzio” e “Noi nel mondo” che, a Modena, consentiranno a 4 giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni compiuti di entrare nel mondo della Fondazione, mettendo a frutto la propria energia e la propria voglia di fare per sostenere chi non vede e non sente.

“L’esperienza del Servizio Civile presso la Lega del Filo d’Oro rappresenta un’importante opportunità formativa che permetterà, a chi sceglierà di farne parte, di crescere umanamente e acquisire nuove competenze – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus  – I giovani volontari riceveranno, infatti, una formazione condotta dal personale dell’Ente e contestualmente potranno aiutare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ad uscire dal loro isolamento, fatto di buio e silenzio, attraverso preziose occasioni di relazione che, auspichiamo, possano far germogliare quell’impegno inteso come valore di coesione sociale, capace di fare la differenza nella vita di chi non vede e non sente”.

Nello specifico, per il progetto “Insieme oltre il buio e il silenzio” il ruolo degli operatori volontari consisterà nel supportare il personale e i volontari dell’Ente a promuovere il benessere psicofisico delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ospiti dei Centri Residenziali attraverso il potenziamento delle attività che favoriscono una maggiore autonomia e indipendenza (attività educative per la gestione della quotidianità e di laboratori occupazionali), socialità (attività ludiche e ricreative e uscite) e benessere fisico (attività di fitness). Nel secondo progetto “Noi nel mondo”, i volontari selezionati affiancheranno il personale e i volontari dell’Ente nell’organizzazione, realizzazione e potenziamento di tutte quelle attività che favoriscono la partecipazione alla vita sociale delle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale che vivono da sole o con la propria famiglia, promuovendo un ruolo attivo per migliorare le proprie condizioni di vita attraverso uscite socio-ricreative e culturali, soggiorni vacanza, attività occupazionali e servizio di “persona di contatto”, fondamentale per seguire costantemente gli utenti in un rapporto diretto e personale.

Il Servizio Civile ha una durata pari a 12 mesi, con un impegno previsto di 25 ore settimanali. Gli operatori volontari percepiranno un assegno mensile di 444,30 euro.

La domanda di partecipazione potrà essere inviata entro e non oltre le ore 14:00 del 26 gennaio 2022 attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, mediante un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale candidarsi. Ulteriori approfondimenti sul Servizio Civile Universale sono disponibili nei siti web https://www.politichegiovanili.gov.it/ e www.scelgoilserviziocivile.gov.it

Per ricevere maggiori informazioni su come effettuare il Servizio Civile presso la Lega del Filo d’Oro è possibile consultare il sito https://www.legadelfilodoro.it/it/partecipa/servizio-civile o contattare direttamente il settore Attività Associative e Volontariato della Lega del Filo d’Oro al numero 071- 7245302 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 17:00 oppure all’indirizzo e-mail aav@legadelfilodoro.it

 

A LIFC Emilia consegnato il contributo dell’azione benefica Panettoni Athletichef

A LIFC Emilia consegnato il contributo dell’azione benefica Panettoni AthletichefMartedì, 18 gennaio 2022, presso la nuova sede di Lega Italiana Fibrosi Cistica Emilia, a Parma, è stata consegnata la somma derivante dall’azione solidale dei Panettoni Artigianali, promossa da Athletichef e dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre, sostenuti dal Consorzio del Prosciutto di Parma.

I Maestri Pasticceri di Athletichef e dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre si sono uniti nel periodo pre-natalizio per la realizzazione di eccellenti panettoni artigianali solidali per raccogliere fondi a favore della Lega Italiana Fibrosi Cistica Emilia.

L’iniziativa ha riscosso grande successo, tanto da andare sold Out in poche settimane, grazie anche all’importante contributo dell’Azienda Davines di Parma, presente sui mercati professionali nazionali e internazionali haircare e skincare, che ha infatti acquistato 440 panettoni dando un grande esempio virtuoso di solidarietà. Nel momento della consegna donazione presente in rappresentanza dell’Azienda, Stefania Bollati Board Member e Head of Wellbeing di Davines SpA.

A consegnare la donazione di euro 5.600,00 presso la nuova sede dell’associazione Lifc Emilia: per Atheltichef la Presidente Maria Grazia Soncini, Vice presidente Marzia Scaltriti, per Accademia dei Maestri del Lievito madre, Pastrychef Claudio Gatti presidente e per il Consorzio del Prosciutto di Parma il Direttore marketing Claudio Leporati.

Ad accogliere la donazione il presidente Lifc Emilia Danilo Garattini, la vice presidente Antonella Tegoni insieme ai volontari dell’Associazione che hanno espresso gratitudine per il prezioso contributo ricevuto e si sono detti felici di accogliere nella grande famiglia Lifc tutti coloro che hanno sostenuto questa bellissima e dolcissima iniziativa. “Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno aderito alla raccolta fondi e a tutti i professionisti che hanno reso possibile questo importante risultato. Nei panettoni messi a disposizione dai maestri pasticceri c’era un ingrediente segreto: l’amore e la solidarietà verso il prossimo e verso i pazienti con fibrosi cistica”.

Le persone con fibrosi cistica hanno bisogno dell’aiuto di tutti perchè, grazie ai continui progressi terapeutici l’aspettativa di vita si è allungata significativamente ma la fibrosi cistica resta una grave malattia che richiede terapie quotidiane per tutta la vita. Insieme, possiamo aiutare questi pazienti a vivere più a lungo e meglio; insieme, possiamo aiutarli a raggiungere i propri sogni: studiare, lavorare, formare una famiglia, seguire le proprie aspirazioni.

LIFC Emilia opera da 35 anni in ambito socio-assistenziale a favore dei malati di fibrosi cistica, in stretta collaborazione con il Centro di Diagnosi e Cura Fibrosi Cistica, diretto dalla dottoressa Giovanna Pisi, collocato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Si tratta di Centro FC Regionale, di riferimento per tutta l’area emiliana di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna oltre che per province limitrofe come Mantova, Cremona e Brescia. Tra gli obiettivi ha quello di diffondere conoscenza della malattia e favorire solidarietà concreata, oltre a contribuire economicamente su importanti progetti. La Fibrosi Cistica è una grave patologia cronica, ancora oggi senza possibilità di guarigione. In Italia si contano 200 nuovi casi all’anno. Grazie al contributo di tutti si potranno realizzare numerosi progetti di cura ed assistenza a fianco dei pazienti e dei loro familiari, proprio come recita uno degli hashtag social di Lifc Emilia: #insiemesipuò!

In A14 temporaneamente chiuso il tratto compreso tra Riccione e Cattolica verso Ancona

In A14 temporaneamente chiuso il tratto compreso tra Riccione e Cattolica verso AnconaPoco prima delle 8:30, sulla A14 Bologna-Taranto, è stato temporaneamente chiuso il tratto compreso tra Riccione e Cattolica verso Ancona, a causa di un incidente avvenuto all’altezza del km 138, che ha visto coinvolto un mezzo pesante.

Sul luogo dell’evento sono intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici, i Vigili del Fuoco, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 3° Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia.
Al momento si registrano 3 km di coda in direzione Ancona ed 1 km di coda all’uscita obbligatoria in direzione Ancona.
Gli utenti in viaggio sulla A14 e diretti verso Ancona, dopo l’uscita obbligatoria a Riccione, potranno percorrere SS16 Via Adriatica per rientrare in A14 a Cattolica in direzione Ancona.
In alternativa, per gli utenti in viaggio sulla A14 e diretti verso Ancona, si consiglia di anticipare l’uscita a l’uscita obbligatoria a Rimini Sud, percorrere SS16 Via Adriatica per rientrare in A14 a Cattolica in direzione Ancona.

 

Via libera definitivo dalla Conferenza dei servizi: sì al Passante di nuova generazione di Bologna

Via libera definitivo dalla Conferenza dei servizi: sì al Passante di nuova generazione di BolognaSì al Passante di nuova generazione di Bologna. Questa mattina, la Conferenza dei servizi convocata dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile ha dato l’ultimo via libera all’infrastruttura che risolverà i nodi della mobilità del tratto di Bologna, puntando sull’allargamento dell’autostrada e della tangenziale nelle sedi già esistenti, attraverso un progetto altamente innovativo anche sotto il profilo ambientale.

Con le delibere dei Comuni di Bologna e di San Lazzaro di Savena, a fine 2021, recepite dalla Giunta regionale che ieri ha approvato la delibera d’intesa prevista fra Regione e Ministero, e il via libera oggi da parte della Conferenza dei servizi, giunge al termine la fase autorizzativa dell’opera, iniziata con il primo progetto preliminare di luglio 2016. Opera attesa da anni, il cui sblocco è stato condiviso con enti locali e parti sociali a seguito di un prolungato confronto.

Si entra ora nella piena operatività che prevede la definizione del progetto esecutivo, l’avvio delle attività propedeutiche nell’estate del 2022 (gli espropri necessari, la definizione delle interferenze per i sottoservizi). Secondo le previsioni concordate nella seduta odierna della Conferenza dei Servizi l’avvio dei i cantieri principali potrà avvenire all’inizio del 2023. Per assicurare il rispetto dei tempi, il concessionario Autostrade per l’Italia potrà affidare alcune attività alla controllata Pavimental.

Esprime soddisfazione il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini. “Grazie alla Conferenza dei servizi che il ministero ha fortemente voluto si ristabilisce certezza nei tempi di esecuzione di un’opera attesa da tempo. Il passante di Bologna, che sarà realizzato con tecniche innovative e sostenibili- spiega Giovannini– consentirà di decongestionare un’arteria fondamentale per lo sviluppo di tutto il Paese, oltre che per l’area urbana attraversata. Il progetto approvato è stato sviluppato nell’ottica della transizione ecologica prevedendo anche  la realizzazione di interventi di mitigazione  ambientale”.

“Con il via libera della Conferenza dei servizi possiamo ora dire con certezza che il Passante di Bologna si farà, grazie a un progetto che insieme abbiamo reso eco-compatibile- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. È un segnale importante per la città di Bologna, l’area metropolitana, per tutta l’Emilia-Romagna. Abbiamo dimostrato che in questo Paese le grandi opere si possono realizzare, e che lo si può fare anche bene, in maniera moderna e con la massima attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Attraverso la condivisione con enti locali e parti sociali”.

“Un lavoro segnato da un pieno spirito di collaborazione e condivisione tra le diverse istituzioni e Autostrade che apre una nuova stagione, risolvendo problemi che da decenni attendono risposte concrete- aggiunge il sindaco di Bologna, Matteo Lepore-. Siamo molto soddisfatti dell’incontro di oggi, dove sono stati ribaditi alcuni punti fondamentali, come l’accordo integrativo dedicato alla ‘fase 2’ prima dell’avvio dei lavori e la condivisione di tutti gli interventi su aree verdi, fasce boschive e opere di mitigazione, che saranno tra i primi ad essere messi in atto. Nelle prossime settimane sottoscriveremo, inoltre, una convenzione con Autostrade e ministero della Transizione ecologica anche per la parte che riguarda il fotovoltaico e la creazione di una infrastruttura energetica unica in Italia”.

“Vogliamo ringraziare per il lavoro di squadra anche il Comune di San Lazzaro, che ha agito con determinazione e pazienza, il ministero e il Governo, oltre ad Autostrade per l’Italia- chiudono Bonaccini e Lepore-: siamo fermamente convinti che un progetto così all’avanguardia, così europeo, possa essere per loro un modello per gli interventi in tutta Italia”.

“Il via libera di oggi- dichiara l’amministratore delegato di ASPI, Roberto Tomasi– rappresenta per Autostrade per l’Italia un concreto passo avanti nell’interesse del Paese e dell’utenza e con la massima attenzione alla sostenibilità dell’opera sul territorio. Si tratta di un’infrastruttura nevralgica che contribuirà a snellire i transiti, con un diretto beneficio in termini ambientali. Questo risultato – raggiunto attraverso un costante e costruttivo confronto tecnico e istituzionale – si deve anche alla nuova organizzazione di ASPI che ha messo in campo tutte le competenze del Gruppo: da Tecne per la progettazione con i migliori professionisti nel settore, a Pavimental che contribuirà alla realizzazione dell’opera, fino al coinvolgimento di Movyon per la cura degli impianti tecnologici per una mobilità efficiente e di Free To X per la realizzazione di nuovi impianti per la ricarica elettrica dei veicoli in autostrada. È prevista a breve l’integrazione di Elgea, nuova società del Gruppo dedicata alla produzione di energia green. Si tratta di un modello che auspichiamo possa essere replicato a livello di sistema e a beneficio del Paese, per la realizzazione efficiente delle opere necessarie a una mobilità sempre più sostenibile”.

 

Le opere previste

Durante la Conferenza dei Servizi sono stati ribaditi due aspetti fondamentali dell’opera: la contestuale cantierizzazione di tutte le opere complementari e il massimo impegno per la maggior eco-sostenibilità possibile del Passante.

Per quanto riguarda il primo tema, sono confermate tutte le arterie di adduzione, come l’Intermedia di Pianura, il ponte sul fiume Reno e la Lungosavena, oltre a un totale di 5 chilometri di nuova viabilità locale, con la riqualificazione di una ventina tra sottopassi e sovrappassi e di una decina di rotatorie.

Sul secondo fronte, è atteso prima dell’avvio dei lavori un accordo integrativo con Aspi e i Comuni dedicato all’impatto ambientale: ai 15 chilometri di nuove piste ciclabili e ai oltre 130 ettari di aree verdi e boschive che sorgeranno intorno al Passante, l’uso di vernici fotocatalitiche per la riduzione delle emissioni e l’installazione di impianti fotovoltaici, a cui si aggiungeranno nella cosiddetta ‘fase 2’ ulteriori opere di mitigazione, come i sistemi di filtraggio dei particolati nelle nuove gallerie.

 

Nasce l’Osservatorio di monitoraggio ambientale

A tutela della volontà ‘green’ dell’opera, si è concordata l’attivazione immediata di un Osservatorio di monitoraggio ambientale, mediante decreto del ministero della Transizione ecologica, composto da esperti indicati da Ministero, Regione, Comune di Bologna, Arpae e dai comitati dei residenti interessati. Sarà attivo per otto anni, quindi sia per tutta la durata dei lavori che per verificare le emissioni una volta che il Passante sarà pienamente operativo.

Inoltre, sarà istituito un comitato scientifico di alto livello che presidierà l’attuazione dell’opera e la sua progettualità altamente innovativa.

Coldiretti ER: “La nuova Legge agricoltura sociale valorizza nuova agricoltura”

Coldiretti ER: “La nuova Legge agricoltura sociale valorizza nuova agricoltura”“Le aziende diventeranno ancora di più sinonimo di inclusione sociale e di sviluppo sostenibile”. Commenta così Nicola Bertinelli, Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, il via libera dell’Assemblea Legislativa alla normativa che valorizza le imprese agricole in ambito sociale.

“Ringraziamo l’Assemblea Regionale e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – ha continuato Bertinelli – che hanno presentato lo scorso ottobre il disegno di legge per un articolato che conferma come l’agricoltura possa ulteriormente evolversi esprimendo il suo ruolo sociale attraverso nuovi modelli di welfare, innovativi e sostenibili”.

“In Emilia-Romagna – ricorda il Direttore regionale di Coldiretti, Marco Allaria Olivieri – sono molte le aziende che hanno manifestato interesse a questa nuova attività. Le pratiche di agricoltura sociale offrono un contributo rilevante allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali ma anche al benessere delle persone e si tratta di un settore che vede protagoniste le aziende agricole che coniugano le funzioni produttive con lo svolgimento di attività di formazione, inserimento, collaborazione con strutture socio sanitarie, servizi all’infanzia e azioni di aiuto e sostegno a diverse categorie della popolazione che, ancora di più in questo momento in cui si cerca la ripartenza, hanno bisogno di un supporto concreto”.

A sostegno della nuova legge la Regione stanzierà risorse per oltre 1,37 milioni di euro, di cui 75 mila da bilancio regionale e 1,3 milioni dai fondi europei del Psr (Programma di sviluppo rurale).

“Investire in percorsi di agricoltura sociale – ha concluso Bertinelli – significa riconoscere nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”.

La fattoria diventa centro di servizi: in Emilia-Romagna è legge l’agricoltura sociale

La fattoria diventa centro di servizi: in Emilia-Romagna è legge l’agricoltura socialeVia libera dell’Assemblea legislativa alla nuova legge “Norme in materia di agricoltura sociale” proposta dalla Giunta regionale che, per sostenerla, stanzierà risorse per oltre 1,37 milioni di euro, di cui 75 mila da bilancio regionale e 1,3 milioni dai fondi europei del Psr (Programma di sviluppo rurale). Risorse che andranno a finanziare interventi formativi, azioni di informazione, animazione e comunicazione, con incentivi per adeguare e allestire le fattorie sociali.

Con l’approvazione di questo provvedimento si crea la possibilità, per le aziende agricole, di allargare la propria dimensione di attività.  La dimensione sociale, in questo caso, consentirà loro di aprirsi alle comunità, diventando luogo di inclusione e di sviluppo sostenibile, che avrà al centro proprio la fattoria, che diventa il luogo in cui il lavoro può diventare opportunità per le persone più fragili, ma anche nuova fonte di integrazione al reddito per le imprese.

“Un passo in avanti a sostegno di una dimensione che tiene assieme, a 360 gradi, diversi aspetti del vivere, del lavoro, dei territori rurali e della socialità– ha commentato l’assessore all’agricoltura, Alessio Mammi-. Questo puntando proprio sulla multifunzionalità delle imprese agricole, riconoscendone l’impatto innovativo dei servizi offerti sul territorio. La fattoria sociale diventa centro di servizi dove la coltivazione dell’orto, la cura degli animali, il ciclo biologico e naturale offrono stimoli nuovi per interventi di socializzazione, di formazione, di supporto all’educazione. L’agricoltura sociale costituisce, quindi, un approccio innovativo fondato sull’abbinamento di due concetti distinti: l’agricoltura multifunzionale e i servizi sociali/terapeutico-assistenziali a livello locale. Il tutto in un più stretto e virtuoso rapporto con il territorio mettendo in rete imprese agricole, utenti fragili, enti pubblici, cooperative sociali e consumatori responsabili”.

La legge prevede l’istituzione di un elenco delle fattorie sociali – che sarà pubblicato online sul sito della Regione – in cui saranno inserite, provvisoriamente, le fattorie che già svolgono attività di agricoltura sociale, dopo verifica dei requisiti e delle competenze e che saranno identificate con loghi distintivi.

17.977 nuovi casi Covid oggi (18/1) in regione. Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive. 40 decessi

17.977 nuovi casi Covid oggi (18/1) in regione. Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive. 40 decessi
(immagine di repertorio)

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 834.546 casi di positività, 17.977 in più rispetto a ierisu un totale di 91.456 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 31.614 molecolari e 59.842 test antigenici rapidi.

Questo il dato comunicato al ministero della Salute, che però comprende 3.147 casi relativi ai giorni scorsi che sono stati recuperati oggi: 1.718 riguardano la provincia di Piacenza e 1.429 quella di Reggio Emilia. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 30%; se si considerassero i casi reali odierni, quindi 14.830, la percentuale scende al 18%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.181.816 dosi; sul totale sono 3.659.559 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi fatte sono 1.951.458.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 151 (+2 rispetto a ieri, pari al +1,3%); l’età media è di 62,2 anni. Sul totale, 95 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,5 anni), il 63%; 56 sono vaccinati con ciclo completo (età media 65 anni).

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.441 (-15 rispetto a ieri, -0,6%), età media 70 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 22 a Parma (+2); 17 a Reggio Emilia (invariato); 19 a Modena (invariato); 31 a Bologna (+1); 10 a Imola (invariato); 15 a Ferrara (-4); 11 a Ravenna (+4); 2 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (invariato); 15 a Rimini (-2).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.608 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 169.810); a seguire Modena (2.610 su 132.951), Piacenza (2.407 – di cui 689 odierni e i rimanenti recuperati dai giorni scorsi – su 48.257 dall’inizio della epidemia) e Reggio Emilia (2.359 – di cui 930 odierni e i rimanenti recuperati da ieri – su 91.141); poi Parma (1.755 su 65.571), Ravenna (1.482 su 75.263), Rimini (1.303 su 86.412), Forlì (702 su 39.100) e Ferrara (673 su 52.864). Quindi Cesena (560 su 47.397) e infine il Circondario Imolese (518 su un totale dall’inizio dell’epidemia di 25.780).

casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 323.440 (+11.794). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 320.848 (+11.807), il 99,2% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 6.143 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 496.489.

Purtroppo, si registrano 40 decessi:

  • 3 in provincia di Piacenza (un uomo di 99 anni e due donne di 65 e 88 anni)
  • 4 in provincia di Parma (un uomo di 81 anni e tre donne di 65, 83 e 91 anni)
  • 5 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 80 e 89 anni, tre donne di 77, 84 e 86 anni)
  • 9 in provincia di Modena (quattro uomini di 77, 85, 92 e 95 anni, cinque donne di 71, 83, 87, 90 e 93 anni)
  • 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 90 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Imola)
  • 3 nel Circondario Imolese (due uomini di 83 e 84 anni e una donna di 87)
  • 1 in provincia di Bologna (un uomo di 59 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Ferrara)
  • 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 56 anni)
  • 8 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 58 anni, due di 77 anni, uno di 86 anni e quattro donne di 84, 89, 90 e 94 anni)
  • 3 a Rimini (due uomini di 80 anni, una donna di 81)
  • 2 residenti fuori dall’Emilia-Romagna i cui decessi sono stati registrati rispettivamente dalle Ausl di Piacenza e Modena: un uomo di 79 anni e una donna di 70).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.617.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 44 positivi al test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Report

Il report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al link https://regioneer.it/vi481c0a

La tabella riepilogativa delle classi e delle persone in quarantena in ambito scolastico (studenti e personale) con rilevazione effettuata dal 3 al 16 gennaio 2022 e relativa comparazione dei dati: nell’ultima settimana, il numero di studenti in quarantena è salito al 2,1% del totale, quello del personale allo 0,63% sempre del totale.

Covid: negli ospedali modenesi nuovi casi e ricoveri con percentuali di aumento più ridotte

Covid: negli ospedali modenesi nuovi casi e ricoveri con percentuali di aumento più ridottePercentuale di positività, numero di nuovi casi e numero dei ricoveri quotidiani ancora in crescita, seppure con percentuali di aumento più ridotte rispetto alle scorse settimane. Sono 308 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 17 gennaio, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 17 gennaio, per la provincia di Modena è di 130.341 (erano 110.378 lo scorso 10 gennaio).

Al 17 gennaio in provincia di Modena sono accertati 30.449 (erano 29.709 il 10 gennaio, +2%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19.

Dei positivi attivi, 30.141 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 17 gennaio sono 308 (erano 259 il 10 gennaio, +19%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 209 pazienti covid positivi in AOU, 30 all’Ospedale di Sassuolo e 69 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 17 gennaio sono in isolamento 35.297 (erano 34.875 il 10 gennaio, +1%) persone. In particolare:

  • 30.141 (erano 29.450) persone covid positive
  • 5.156 (erano 5.425) contatti stretti di casi accertati in quarantena.

Si ricorda che il calo del numero di contatti stretti in quarantena è dovuto in larga parte alle norme entrate in vigore il 31 dicembre scorso, che hanno introdotto la distinzione in base allo stato vaccinale del contatto stretto: in caso di contatto con un positivo e in assenza di sintomi, non è prevista la quarantena per le persone vaccinate con dose booster o con ciclo primario completato non oltre i 120 giorni precedenti o guarite da infezione da SARS-CoV-2 non oltre i 120 giorni precedenti. È invece previsto esclusivamente l’obbligo di indossare un dispositivo di protezione individuale di tipo FFP2 per 10 giorni dall’esposizione e l’auto-sorveglianza per 5 giorni: in caso di insorgenza di sintomi è necessario contattare il proprio medico o pediatra. Si coglie l’occasione per ricordare alle persone che ricevono l’esito positivo del tampone che è obbligatorio compilare il form di segnalazione inviato tramite SMS: ciò consente l’invio della lettera di inizio isolamento per la persona positiva e delle eventuali disposizioni di quarantena per i contatti stretti.

Alla luce dei dati in continuo aumento si sottolinea la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

‘Mettiamo radici per il futuro’: già distribuiti gratuitamente un milione di alberi in Emilia-Romagnaza anti-caro bollette

‘Mettiamo radici per il futuro’: già distribuiti gratuitamente un milione di alberi in Emilia-Romagnaza anti-caro bolletteDopo poco più di un anno siamo già a oltre un milione. Sono le piante distribuite gratuitamente in tutta la regione nell’ambito del progetto “Mettiamo radici per il futuro”, che ha come obiettivo quello di piantare in Emilia-Romagna 4,5 milioni di nuovi alberi nei prossimi anni, uno per ciascun abitante di questa regione. Perché, come recita il nuovo slogan della campagna, “il tuo albero fa bene a tutti”.

“Un importante traguardo, ma la sfida per il nostro ambiente è ancora lunga- ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. È una campagna ambiziosa e inclusiva e sono certa che la nostra comunità regionale ne sarà all’altezza. A breve sarà pubblicato anche un nuovo bando per la forestazione urbana, per aumentare il verde pubblico in città”.

A guidare la classifica delle piante ritirate c’è Reggio Emilia che ha superato i 182.700 esemplari, seguita da Modena con 175.700 e dal capoluogo, Bologna, con oltre 163mila piante distribuite. Subito dopo Parma, che sfiora i 154mila esemplari, Forlì-Cesena con oltre 126mila, Ravenna che si attesta sui 73.700, Piacenza con 47mila, Rimini con 46.400 piante e infine Ferrara con 41.641

Nel frattempo, in tutta la regione, nei 22 vivai accreditati, gli enti locali, le scuole, le associazioni e i singoli cittadini possono continuare, fino al 15 aprile, a ritirare gratuitamente le piante disponibili.

Molto ampia è la tipologia di alberi tra cui è possibile scegliere: per la maggior parte si tratta di specie autoctone, cioè adatte alle caratteristiche ecologiche del luogo dove saranno piantumate, che sia in pianura, collina o montagna. Non mancano comunque esemplari e arbusti alloctoni, cioè originari di altri ambienti.

Per quantitativi richiesti superiori alle 100 unità sarà necessario fornire i dati catastali dei terreni interessati alla messa a dimora, mentre in caso contrario saranno richiesti solo i dati anagrafici del beneficiario.

Tutte le informazioni per aderire all’iniziativa, su come e dove ritirare le piantine, quante e quali specie mettere a dimora, perché e per quanto tempo conservarle si possono trovare a questa pagina.

A questo link è possibile vedere il video predisposto per la campagna.

Rubato all’interno di garage a Fiorano, bloccati dai carabinieri

Rubato all’interno di garage a Fiorano, bloccati dai carabinieriNel corso della nottata, a Fiorano Modenese, i militari della locale Stazione hanno tratto in arresto un 29enne e una 28enne, responsabili di furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. La coppia è stata intercettata dai Carabinieri nel centro abitato di Fiorano e, dopo un breve inseguimento, è stata fermata e sottoposta a controllo.
I militari hanno rinvenuto a bordo del loro automezzo una bicicletta mountain bike, una cassetta con all’interno attrezzi da lavoro, un compressore ed attrezzature varie per il giardinaggio. Quanto sopra, a seguito di rapida attività investigativa, era stato asportato poco prima da alcuni garage di abitazioni site nei pressi del confine con la frazione di Spezzano. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

I due giovani, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Modena.

 

Quirinale, l’Emilia-Romagna ha scelto i suoi ‘grandi elettori’: Bonaccini, Petitti e Rancan

Quirinale, l’Emilia-Romagna ha scelto i suoi ‘grandi elettori’: Bonaccini, Petitti e Rancan
Stefano Bonaccini, Emma Petitti e Matteo Rancan “grandi elettori”

Sono Stefano Bonaccini, Emma Petitti e Matteo Rancan i tre delegati eletti a rappresentare l’Emilia-Romagna dal prossimo 24 gennaio, a Roma, quando verrà eletto il nuovo Presidente della Repubblica.

L’Assemblea legislativa regionale ha scelto i tre “grandi elettori” (ogni consigliere aveva la possibilità di indicare due nominativi) grazie al sistema di voto telematico adottato nel periodo di emergenza Covid: su 49 consiglieri presenti, Stefano Bonaccini ha ottenuto 32 voti, Emma Petitti 26 e Matteo Rancan 19. Tre le schede nulle e 13 le schede bianche.

Chi sono
Stefano Bonaccini, modenese, è presidente della Regione Emilia-Romagna dal 2014 e fino all’aprile 2021 è stato presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Emma Petitti, riminese, è presidente dell’Assemblea legislativa. E’ stata parlamentare della Camera dei deputati dal 2013 al 2015 e assessora al Bilancio e al riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna dal 2014 al 2020.

Matteo Rancan, piacentino, è il capogruppo della Lega e ed è al suo secondo mandato in Assemblea legislativa.

L’elezione del Presidente della Repubblica
Le consultazioni per il successore di Sergio Mattarella, in seduta parlamentare congiunta, si apriranno alle 15 del prossimo 24 gennaio: i grandi elettori saranno 1.009, di cui 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali (tre per ogni regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne avrà uno).

Sabato inaugura la collettiva del Gruppo Pittori J. Cavedoni dedicata al Giorno della Memoria

Sabato inaugura la collettiva del Gruppo Pittori J. Cavedoni dedicata al Giorno della MemoriaInaugurerà sabato prossimo, 22 gennaio, a partire dalle ore 17 presso la Galleria d’Arte Moderna J.Cavedoni in via Fenuzzi 12, la nuova collettiva a cura degli associati del Gruppo Pittori Sassolesi J. Cavedoni dedicata al Giorno della Memoria.

Dopo l’inaugurazione la mostra resterà visitabile fino a mercoledì 2 febbraio.

Orari di apertura: martedì – venerdì e domenica dalle 10 alle 12. Sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

Furti ai danni del patrimonio culturale, 5 arresti dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale

Furti ai danni del patrimonio culturale, 5 arresti dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale
Dipinto a olio su tela raffigurante la “Crocifissione”

I Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) – Nucleo di Bologna – tra Bologna, Brescia, Napoli, Casandrino (NA), Castrezzato (BS) e Grana (AT), coadiuvati da quelli dei Nuclei TPC di Napoli, Monza, Torino, Venezia e dell’Arma territoriale, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale felsineo, Dott. Gianluca Petragnani Gelosi, nei confronti di 5 persone, indagate, a vario titolo, di plurime azioni furtive commesse ai danni del patrimonio culturale.

I provvedimenti scaturiscono dall’esito di una lunga e complessa attività investigativa,  portata a termine dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna  e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Roberto Ceroni, finalizzata al contrasto dei furti ai danni del patrimonio culturale commessi all’interno di esercizi commerciali di settore, ville nobiliari, musei, luoghi di culto e private abitazioni in genere, e alla relativa commercializzazione illecita dei beni d’arte trafugati anche tramite rivenditori compiacenti, azioni portate a termine in particolar modo tra l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte e le Marche dal mese di settembre del 2017 fino alla fine del 2018.

Le investigazioni, avviate nel mese di settembre 2017, traggono origine dal furto aggravato denunciato ai Carabinieri dell’arte bolognesi da un locale antiquario, a cui, nei primi del mese, erano state asportate numerose opere d’arte, tra dipinti (oltre 30) e beni di antiquariato, per un valore che superava i 100.000 euro, beni che teneva custoditi all’interno di un magazzino adibito alla custodia di opere d’arte a San Lazzaro di Savena.

I successivi sviluppi investigativi, corroborati anche da attività tecniche (tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali) e di riscontro mediante l’utilizzo della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, hanno permesso di:

–      acquisire plurimi e concordanti elementi investigativi nei confronti dei cinque arrestati;

–      dimostrare “come gli indagati abbiano consolidato un proprio efficiente modus operandi che si ripete stabilmente nel tempo”, facendo così emergere “un quadro di abituale attività predatoria di beni d’arte e successiva rivendita degli stessi che, oltre ai danni cagionati ai diretti proprietari degli stessi, alimenta altresì il mercato illecito della vendita e dell’esportazione di siffatte opere”, come riportato dal G.I.P. nella citata ordinanza;

–      individuare e recuperare parte dei beni trafugati illecitamente, già restituiti ai legittimi proprietari.

Nei confronti degli arrestati, cinque pregiudicati campani residenti tra le province di Brescia, Napoli e Asti, vengono ipotizzate a vario titolo, singolarmente o in concorso tra loro, le seguenti gravi azioni furtive di:

a.    numerosi beni d’arte, quali dipinti e beni di antiquariato, ai danni del suindicato antiquario bolognese;

b.    un cospicuo numero di dipinti, sculture di varie dimensioni e materiali, mobili, beni e oggetti di alto antiquariato, statue raffiguranti personaggi del presepe napoletano, lampadari e altri beni d’arte, per un ingente valore, sottratti da una storica dimora di Chiari (BS) nel mese di novembre 2017;

c.    svariati beni d’arte di interesse storico artistico di natura ecclesiastica e devozionale come acquasantiere del XIV secolo, candelieri in legno, una scultura, ma soprattutto una parte del coro ligneo dell’altare con sedute e inginocchiatoi, asportati dalla Chiesa Parrocchiale di San Tommaso Apostolo di Bondeno di Gonzaga (MN) nel mese di marzo 2018;

d.    molteplici beni d’arte e di antiquariato, sottratti dai magazzini di un antiquario in provincia di Asti, nel mese di aprile 2018;

e.    di un pozzo in mattoni in stile neogotico, con iscrizioni in lingua latina e inglese, sottratto da una dimora storica in provincia di Vercelli, nel mese di febbraio 2018.

Nel corso dell’attività investigativa sono state eseguite molteplici perquisizioni e sequestrati numerosi beni d’arte ed ecclesiastici di rilevanza storico-artistica, provento dei furti indicati, trovati nella disponibilità di ulteriori persone, a cui erano stati già ceduti dai componenti del consolidato sodalizio criminale, indagate a loro volta per le ricettazioni dei beni rinvenuti e sequestrati. Tra i 21 dipinti recuperati provenienti dal furto ai danni dell’antiquario bolognese figura: l’olio su rame del XVIII secolo raffigurante “Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio”, un dipinto a olio su tela degli inizi del Settecento di scuola napoletana raffigurante “Ritratto di famiglia” e il dipinto “Lavandaia” a olio su tela di scuola inglese del XIX secolo.

Il valore economico di tutti i beni sequestrati è stato stimato in circa 350.000,00 euro.

Tra i beni sequestrati nel corso dell’attività investigativa figurano beni d’arte ed ecclesiastici, per i quali non è stato possibile determinare la provenienza delittuosa, evidentemente per la mancata denuncia da parte delle persone offese. Figurano dipinti, un tabernacolo, mobili antichi come cassettoni, sedie da salotto, divani, una statua, lampadari e altro ancora.

Le indagini hanno, inoltre, permesso di sequestrare, al valico di Ventimiglia (IM), al confine con la Francia, svariati beni antiquariali, costituiti prevalentemente da elementi di arredo antico ed ecclesiastico, quali candelabri, dipinti su tela, putti e altri beni, che, trasportati a mezzo di un furgone, stavano per essere esportati senza le previste autorizzazioni delle competenti autorità italiane dalle tre persone fermate a bordo del veicolo.

Numerosi sono stati i riscontri investigativi raccolti nei confronti del gruppo, come l’arresto, operato nel mese di maggio 2018 a Cingoli (MC), nei confronti di due persone fermate in flagranza di reato, mentre tentavano di asportare da un’abitazione nobiliare molteplici beni d’arte di rilevanza storico-artistica, tra cui dipinti, specchiere, tavoli, consolle, candelabri e acquasantiere. Da evidenziare come le informazioni sugli obiettivi da colpire venivano, a volte, acquisite da parte di uno dei componenti anche attraverso l’iscrizione e l’interazione su piattaforme digitali e social network dedicati al mondo dell’arte e soprattutto attraverso la scoperta di abitazioni e luoghi antichi poco conosciuti.

In conclusione, oltre alle 5 persone arrestate in esecuzione dell’ordinanza del G.I.P. e alle due in flagranza di reato, l’indagine ha consentito di deferire in stato di libertà alle competenti Autorità Giudiziarie altre 12 persone per furti aggravati, ricettazione ed esportazione illecita di beni culturali e soprattutto di recuperare numerosi beni d’arte, tra cui figurano 40 dipinti (su tela, tavola e rame), 14 sculture di vario genere e dimensioni e 53 beni di antiquariato (ebanisteria, beni ecclesiastici ed altri diversi). Tra le persone indagate per furto figurano anche due donne, consorti di due dei principali componenti del gruppo.

 

Rifiuti elettronici, con le EcoIsole RAEE di Ecolight raccolte 20 tonnellate di smartphone e piccoli elettrodomestici

Rifiuti elettronici, con le EcoIsole RAEE di Ecolight raccolte 20 tonnellate di smartphone e piccoli elettrodomesticiPiccoli rifiuti elettronici, la raccolta è di prossimità. Sono quasi 20 le tonnellate di smartphone, piccoli elettrodomestici e lampadine a risparmio energetico che sono state conferite nel 2021 alle 33 EcoIsole RAEE del consorzio Ecolight. Con una crescita di oltre il 27% rispetto all’anno precedente, rappresentano una possibilità per incrementare la raccolta di questa tipologia di rifiuti, ma anche uno strumento per far conoscere i RAEE e la necessità di una loro gestione consapevole e rispettosa dell’ambiente.

Sviluppate da Ecolight, consorzio nazionale per la gestione di RAEE, pile e accumulatori esausti, fin dal 2015 le EcoIsole vogliono incentivare una raccolta di prossimità dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccole dimensioni. Sono infatti posizionate in corrispondenza di grandi punti vendita, centri commerciali e luoghi di interesse pubblico, così da garantire una corretta gestione dei rifiuti elettronici e, al contempo, alla Grande Distribuzione Organizzata di poter assolvere agli obblighi previsti dall’Uno contro Zero.

Gestite da Ecolight Servizi, società che fa interamente capo al Consorzio, le EcoIsole RAEE rappresentano un’importante azione per incrementare la raccolta di una tipologia di rifiuti che spesso sfugge alle corrette filiere. «Parliamo dei piccoli elettrodomestici, dell’elettronica di consumo e delle lampadine fluorescenti e a risparmio energetico, identificati con i raggruppamenti RAEE R4 ed R5, che risultano di difficile intercettazione e che comprendono prevalentemente oggetti di uso quotidiano come telefonini, telecomandi, mouse, caricabatterie e utensili casalinghi, oltre le sorgenti luminose», osserva il direttore generale del consorzio Ecolight, Giancarlo Dezio. «Si stima che solamente uno su cinque segua un corretto percorso di gestione. La parte restante, spesso rimane nelle case, in fondo a un cassetto o in cantina, se non addirittura segue canali irregolari. L’importanza di questi rifiuti è nella loro elevata potenzialità di recupero: sono infatti riciclabili per oltre il 90% del loro peso, potendo dare così un importante apporto all’economia circolare».

Le 33 EcoIsole RAEE operative l’anno scorso hanno dimostrato l’importanza di un cambio di approccio nella raccolta: non più, e non solamente, la possibilità di conferire questi rifiuti alle isole ecologiche dei Comuni, ma un ampliamento dell’offerta nella raccolta. Sono state oltre 25 mila le persone che le hanno utilizzate nei dodici mesi, permettendo così la raccolta di quasi 800 kg di lampadine fluorescenti e a risparmio energetico e oltre 19 tonnellate di piccoli elettrodomestici. La loro presenza territoriale è prevalentemente in Lombardia, dove tra i 18 esemplari in funzione, vi sono le otto EcoIsole RAEE attivate in prossimità dei Municipi di Milano. Alcuni contenitori sono presenti anche in Veneto, in Piemonte, in Toscana e nelle Marche.

«La particolarità della nostre EcoIsole RAEE è il loro automatismo: si aprono previa registrazione con la tessera sanitaria e sono corredate da un sistema di controllo che avvisa gli operatori in caso di necessità di svuotamento», precisa Dezio. Frutto del progetto comunitario Identis WEEE, che ha portato allo studio di nuove modalità di raccolta dei RAEE, coniugano innovazione, tecnologia e coinvolgimento, rispondendo alle prescrizioni dell’Uno contro Zero che obbliga i grandi punti vendita di elettronica al ritiro gratuito dei piccoli rifiuti elettronici (fino a 25 cm). Le EcoIsole sono cassonetti di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) che possono trovare posto all’interno delle strutture di vendita oppure nelle immediate vicinanze.

 

Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei RAEE, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight raccoglie oltre 2 mila aziende e opera in una logica di contenimento dei costi e rispetto per l’ambiente. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di RAEE. www.ecolight.it

 

In A13 per una notte chiusa la stazione di Padova Zona Industriale in uscita

In A13 per una notte chiusa la stazione di Padova Zona Industriale in uscitaSulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 21 alle 6:00 di sabato 22 gennaio, sarà chiusa la stazione di Padova Zona Industriale, in uscita per chi proviene dalla A4 Torino-Trieste.
In alternativa si consiglia di uscire alla stazioe di Padova sud.

Dalla Regione risorse per la cura e la manutenzione delle foreste

Dalla Regione risorse per la cura e la manutenzione delle foresteAree di elevato valore ambientale, paesaggistico, turistico-ricreativo. Un patrimonio prezioso per le comunità locali e per tutta la regione, che va preservato attraverso un’attenta e continua attività  di manutenzione.

Arrivano dalla Regione le risorse per la cura delle foreste: 300mila euro per il 2022 assegnati agli Enti che hanno in gestione i 36mila ettari del demanio forestale regionale: Unione dei Comuni Valli  del Taro Ceno, Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia centrale, Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia orientale, Ente gestore del bosco Panfilia – Sant’Agostino, Unione della  Romagna Faentina,  Unione  dei Comuni della Romagna Forlivese.

“Grazie a questi finanziamenti, vogliamo dare un ulteriore, concreto segnale del valore del patrimonio forestale regionale. Un patrimonio verde che come Emilia-Romagna abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare. Grazie al contributo di Parchi e Unioni la gestione delle foreste si realizza e concorre ad un più ampio obiettivo ecosistemico e ambientale – ha detto l’assessora regionale a Montagna, parchi, forestazione, programmazione territoriale e paesaggistica Barbara Lori.  – Oltre a fornire opportunità di lavoro che sono particolarmente importanti per chi vive nei territori appenninici”.

Gli interventi e le risorse assegnate

Prevenzione e ripristino delle superfici danneggiate da incendi e calamità naturali; manutenzione della viabilità e della rete di sentieri; lavori di difesa del suolo, sostegno dei versanti montani, regimazione delle acque; interventi di miglioramento selvicolturale e agropastorale; opere conservative su immobili ed altri manufatti.

Questi i principali interventi finanziati dalla Regione. Le risorse  sono state ripartite tra i diversi enti sulla base della superficie forestale assegnata in gestione.

Nel dettaglio: Unione dei Comuni Valli del Taro e Ceno: 10.460 euro; Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano: 34.103 euro; Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia centrale: 31.586; Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia orientale: 24.847; Ente gestore del bosco Panfilia – Sant’Agostino: 7.557 euro; Unione della Romagna Faentina: 19.273 euro; Unione dei Comuni della Romagna Forlivese: 172.171 euro.

Entro il 15 marzo 2022 gli Enti dovranno inviare alla Regione le schede degli interventi ed i relativi cronoprogrammi. I lavori che saranno ammessi a finanziamento dovranno essere ultimati entro il 31 dicembre 2022.

Il sostegno della Regione a ragazze e ragazzi: cofinanziati 119 progetti con 600mila euro per favorire aggregazione e attività anche nel post pandemia

Il sostegno della Regione a ragazze e ragazzi: cofinanziati 119 progetti con 600mila euro per favorire aggregazione e attività anche nel post pandemia
Copyright e Autore immagine: Roberto Brancolini

Attività educative all’aperto, percorsi di cittadinanza economica, scuola di tifo, cultura della legalità, educazione alimentare. Ma anche un uso più consapevole delle nuove tecnologie e iniziative contro le discriminazioni di genere e la prevenzione del bullismo, a partire dall’ambito informatico.

Sono alcune delle iniziative al centro dei progetti che la Regione finanzia con un bando finalizzato a sostenere interventi per i giovani, in particolare adolescenti e preadolescenti tra gli 11 e i 19 anni residenti in Emilia-Romagna: una fascia di oltre 370mila persone.

600mila euro le risorse destinate a cofinanziare i 119 interventi risultati vincitori: 15 sono di valenza regionale, quindi prevedono la realizzazione su almeno tre distretti e ad essi vanno 175mila euro; 104, di valenza distrettuale, beneficeranno di 424mila euro.

In questi giorni la Giunta ha infatti approvato la graduatoria del bando uscito lo scorso luglio in attuazione della legge regionale 14 del 2008 “Norme in materia di politiche giovanili” e finalizzato proprio a promuovere, attraverso iniziative educative e di sostegno, il benessere e la coesione sociale di preadolescenti e adolescenti, in particolare con difficoltà di socializzazione o a rischio di dispersione scolastica.

“I giovani, ed in particolare il target preadolescenti e adolescenti – sottolinea la vicepresidente con delega alle Politiche giovanili, Elly Schlein- sono tra i più colpiti dagli effetti della pandemia e azioni come quelle dei progetti finanziati li aiuteranno a riconquistare spazi e attività che in questi due anni sono stati messi da parte. Lavorare insieme, coinvolgerli anche in un uso più consapevole delle tecnologie sono elementi fondamentali per aiutarli a superare questo periodo così traumatico. Questo bando permette di sostenere- chiude la vicepresidente- realtà che lavorano per e con i giovani, come le associazioni sportive e di volontariato, le cooperative sociali, i centri aggregativi e gli oratori, che rivestono un ruolo fondamentale nel welfare della nostra regione”.

I progetti finanziati

Tra i progetti finanziati, quelli che propongono opportunità educative per il tempo libero e diverse forme di aggregazione attraverso il coinvolgimento diretto dei ragazzi e delle ragazze; alcuni sono finalizzati a promuovere un uso più consapevole delle nuove tecnologie, a contrastare le discriminazioni di genere e a prevenire il bullismo, anche in ambito informatico; altri ancora hanno al centro gli obiettivi relativi all’Agenda 2030. Non mancano, poi, interventi volti a sostenere preadolescenti e adolescenti nell’affrontare e superare le difficoltà legate all’emergenza Covid. Al disagio di adolescenti e preadolescenti in aumento a causa della pandemia la Regione ha dedicato anche un fondo finalizzato di circa 3,2 milioni all’interno del Fondo sociale regionale per progetti che stanno portando avanti i distretti.

Le azioni potranno essere realizzate da gennaio a dicembre 2022 e coinvolgeranno diverse realtà che incidono sulla vita di ragazze e ragazzi, tra cui la scuola, i centri aggregativi o gli oratori, le associazioni sportive e di volontariato e le cooperative sociali.

Le risorse per provincia

La suddivisione territoriale dei finanziamenti vede contributi per quasi 27mila 500 euro in provincia di Piacenza, 39mila 500 euro nel Parmense, quasi 59mila euro per la provincia di Reggio Emilia, 72mila euro nel Modenese. E ancora quasi 97mila euro in provincia di Bologna, 29mila 750 euro nel Ferrarese, 28mila 400 euro nel Ravennate, 40mila 300 euro per la provincia di Forlì-Cesena e 31mila per il Riminese. I contributi per i progetti di valenza regionale ammontano a quasi 176mila euro.

Sassuolo: scomparso per un male incurabile Sandro Cervi

Sassuolo: scomparso per un male incurabile Sandro CerviLa città piange Sandro Cervi, venuto a mancare nel pomeriggio di ieri  per un male incurabile.

Portiere nella squadra dell’Ancora per tanti anni, ha gestito alcuni Bar a Sassuolo,  tifoso del Milan e del Sassuolo ha frequentato per anni il Bar Luana e negli ultimi il bar di Madonna di Sotto.

Il funerale sarà celebrato mercoledì 19 gennaio alle 15,45 presso la chiesa di Madonna di Sotto.

Ramo allacciamento Nuova Bazzanese/Raccordo Casalecchio: chiusa per una notte immissione entrata Bologna Casalecchio

Ramo allacciamento Nuova Bazzanese/Raccordo Casalecchio: chiusa per una notte immissione entrata Bologna CasalecchioPer consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, in orario notturno, dalle 22:00 di martedì 18 alle 6:00 di mercoledì 19 gennaio, sarà chiuso il ramo di allacciamento che dalla Nuova Bazzanese, con provenienza Vignola, conduce all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio. In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo della Nuova Bazzanese situato nella carreggiata opposta.

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