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Salgono a 31 i Centri assistenza urgenza in Emilia-Romagna

Salgono a 31 i Centri assistenza urgenza in Emilia-Romagna
foto Paolo Righi

Dopo poco più di tre mesi di attività, dal 1^ novembre 2023 all’11 febbraio 2024, si registrano 52.043 accessi ai CAU, che superano i 63mila (esattamente 63.325) se si contano anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità.

Le cifre restituiscono un bilancio che si conferma positivo. Cresce infatti il numero dei Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna (31 all’inizio di febbraio) e contemporaneamente calano i tempi di attesa: nell’ultima settimana i cittadini hanno aspettato in media 40 minuti prima di essere visitati.

Oltre la metà degli accessi è legata a problemi ortopedici o intestinali oppure a disturbi minori: è un segnale che i cittadini hanno compreso che questi centri sono stati pensati dalla Regione per dare risposta alle patologie meno complesse, mentre per i casi più gravi resta necessario recarsi nei Pronto soccorso.

Continua ad essere l’orario diurno quello a maggior affluenza: l’81% degli accessi avviene tra le 8 e le 20, nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Rimane stabile e sempre molto alta – 83% – la percentuale delle persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. Considerando l’età media dei medici che ci lavorano, il CAU si presenta come una struttura giovane: il 60% ha meno di 35 anni.

“A tre mesi e mezzo dall’avvio e con 31 CAU operativi sul territorio, un ringraziamento va alle Aziende sanitarie e ai professionisti coinvolti per il lavoro eccellente che stanno facendo, sia in termini di organizzazione che di presa in carico dei pazienti- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Risultati raggiunti anche grazie ai cittadini, che evidentemente stanno comprendendo qual è la missione del CAU, cioè dare risposta alle patologie meno complesse, affinché i Pronto soccorso prendano in carico i casi più gravi. Solo due pazienti su dieci vengono indirizzati dal CAU al Pronto soccorso, anche questo, come i tempi medi di attesa, è un dato incoraggiante”.

Dati 1^novembre-11 febbraio

Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta dal 1^ novembre all’11 febbraio nei 31 CAU aperti e monitorati: 52.043 accessi (63.325 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’81% dei quali in orario diurno (compresi 3 Centri del ferrarese e quelli di Imola, Podenzano, Santa Sofia, Bagno di Romagna e Correggio aperti solo di giorno); in media 16 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 13 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 31 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8).

8 pazienti su 10 (esattamente l’83%) sono inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e cura prestata in loco; i tempi di attesa continuano a scendere: 40 minuti nell’ultima settimana di monitoraggio, da un minimo di 6 minuti a un massimo di 1 ora e 49 minuti, e mediamente di un’ora nelle settimane precedenti; casistica per la maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa a disturbi minori; nel 68% dei casi gli accessi sono effettuati da persone tra i 18 e i 64 anni. Infine, il 60% dei medici che lavorano nei CAU ha meno di 35 anni.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 16 febbraio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 16 febbraio 2024Condizioni di variabilità con cielo irregolarmente nuvoloso. Possibile persistenza di banchi di nebbia lungo la fascia costiera e sulla zona del delta.

Temperature stazionarie, con le minime nei principali centri urbani comprese tra 3 e 5 gradi, valori inferiori nelle aree extraurbane; massime tra 11 e 14 gradi. Temperature sensibilmente superiori alla media in montagna. Venti deboli dai quadranti settentrionali. Mare poco mosso.

(Arpae)

Riparte il vivaio di Zerina nel comune di Imola

Riparte il vivaio di Zerina nel comune di ImolaRiparte e si rafforza l’attività del vivaio forestale di Zerina nel comune di Imola, che affiancherà alla coltivazione e distribuzione di piante autoctone certificate – a partire da quelle che i Comuni mettono a dimora per ogni bambino nato – un nuovo impegno sul fronte della   divulgazione ed educazione ambientale rivolta a scuole e cittadini.

Una nuova stagione resa possibile dalla convenzione approvata dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, su proposta dell’assessora alla Forestazione, Barbara Lori.

Da un lato, dunque, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna e il Comune di Imola, proprietario dell’area, che collaboreranno nella gestione. Dall’altro la stessa Regione che manterrà funzioni di coordinamento e supporto alle pratiche di coltivazione, oltre a stanziare i finanziamenti: 150mila euro per l’anno 2024 (90mila all’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna e 60mila al Comune di Imola) per l’avvio delle opere di coltivazione; 90mila euro per gli anni successivi.

“Un importante passo avanti nel rilancio della vivaistica forestale regionale, a partire da quella pubblica, di cui vogliamo valorizzare il ruolo prezioso a favore dell’ambiente e della biodiversità, in linea con la nuova strategia forestale e con gli obiettivi del progetto Mettiamo radici per il futuro, per fare dell’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia”, ha sottolineato Lori.

“Siamo molto orgogliosi di questa opportunità e siamo grati alla Regione per avere voluto rilanciare il vivaio Zerina – hanno sottolineato il sindaco di Imola Marco Panieri e l’assessora all’Ambiente Elisa Spada -. Come Amministrazione crediamo fortemente nel valore del verde urbano per la mitigazione e l’adattamento climatico, nonché per incrementare la biodiversità. Il vivaio è facilmente raggiungibile con la ciclovia del Santerno e dà la possibilità di conoscere e toccare con mano le specie arboree tipiche del nostro territorio. Vogliamo fare del vivaio Zerina un polo educativo in sinergia con l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna, per promuovere l’esperienza diretta di questa bellezza e fare cultura sul tema ambientale”.

Anche il presidente dell’Ente, Antonio Venturi e il direttore, Nevio Agostini esprimono il proprio impegno ed entusiasmo per la collaborazione con il Comune di Imola nella gestione del vivaio Zerina “Oltre agli obiettivi sopracitati e agli aspetti di carattere ambientale, agronomico e divulgativo previsti dall’accordo, contribuiremo a rendere il vivaio un’ eccellenza naturalistica, un luogo nel quale produrre alberi e arbusti per la messa a dimora di boschi, siepi e impianti dedicati al ripristino di ambienti naturali e seminaturali degradati. Parte del vivaio, potrà inoltre essere dedicata alla produzione diretta dei semi attraverso i quali propagare le piante forestali che saranno successivamente distribuite”.

Oltre a quello di Zerina in Emilia-Romagna ci sono altri due vivai regionali, quello di Castellaro di Galeata (FC) e quello di Scodogna a Collecchio (PR).

Cosa prevede l’accordo

Il vivaio di Zerina potrà dunque riprendere la coltivazione e la distribuzione delle piante forestali autoctone di origine locale accertata, per promuoverne la tutela e la diffusione sul territorio regionale.  Una distribuzione che è a titolo gratuito ed è rivolta prioritariamente agli enti pubblici delle province di Modena, Ferrara, Bologna e Ravenna, oltre che alla stessa Regione Emilia-Romagna.

Parallelamente la convenzione prevede lo svolgimento di una serie di importanti impegni di carattere ambientale, agronomico e divulgativo, che vanno dalla salvaguardia della biodiversità vegetale e del patrimonio genetico del territorio regionale, alla promozione di programmi didattici e di ricerca nell’ambito dell’educazione ambientale, oltre che delle tecniche di coltivazione vivaistiche e dell’arboricoltura. All’interno del vivaio verrà creato un bosco dove poter osservare le specie arboree nella loro crescita.

Maranello: Marco Pantani, la leggenda in una fiaba illustrata

Maranello: Marco Pantani, la leggenda in una fiaba illustrataUna fiaba illustrata ispirata a Marco Pantani: a vent’anni dalla scomparsa del campione di ciclismo, sabato 17 febbraio alle ore 17.15 alla Biblioteca Mabic di Maranello è in programma la presentazione, alla presenza degli autori, di “Ventocontrovento”, fiaba per bambini e adulti ispirata alla vita di Pantani, scritta da Morgana Montermini e Marco Smiraglio con le illustrazioni di Gabriele Montagnani e pubblicata da Tomolo Edizioni.

Un racconto sulla vicenda umana e sportiva del ciclista, tra i campioni più amati dello sport italiano, al quale Morgana Montermini ha anche dedicato la canzone “Il pirata”. E proprio da quel brano, come grazie ad un improvviso e fulmineo colpo di pedali nato dalla geniale inventiva del Pirata, ha preso vita magicamente la fiaba dedicata ad uno sportivo capace di imprese che rimangono scolpite nella memoria collettiva: dotato di abilità straordinarie, Pantani trascinava le folle, coinvolgendo con quell’aria semplice e dolce, tra grandezza e fragilità. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Maranello, è ad ingresso gratuito.

 

Nelle immagini: la copertina del libro

YF Studio, il futuro della comunicazione è Made in Sassuolo

YF Studio, il futuro della comunicazione è Made in SassuoloDue menti creative di Sassuolo che hanno trasformato le proprie passioni in un’agenzia di comunicazione di successo, dicendo addio al posto fisso nel bel mezzo della crisi Covid. Background differenti, ma accomunati dall’esperienza lavorativa nel settore ceramico e dalla voglia di mettersi in gioco, Tommaso Simonini ed Enrico Bellei, classe 1989 il primo, 1991 il secondo, nel 2021 hanno dato vita a YF Studio che, dopo soli 3 anni di attività, conta ben 12 dipendenti e 3 collaboratori con una media di età di 29 anni e un tasso di turnover pari a 0. E sono pronti a lanciarsi un una nuova sfida: sfatare il mito che la comunicazione si fa solo a Milano. La nuova sede, in centro a Sassuolo, che inaugurerà venerdì 15 marzo, ne è la testimonianza.

650 metri quadrati su tre livelli, un’area creativa di 200 metri pronta ad ospitare shooting, set fotografici ma anche eventi aziendali, un’area relax per i dipendenti oltre agli uffici. Un luogo per stimolare la creatività del team guidato dai due giovani soci.

Com’è nata la vostra collaborazione?

Ci conosciamo dal 2010 e avevamo già collaborato nel mondo dell’associazionismo. Nel 2012 abbiamo lanciato, insieme a un gruppo di amici, Youth Festival. Sassuolo offriva poco ai giovani a livello di eventi e così abbiamo dato vita a una due giorni di musica con un chiosco per la birra. Ogni anno abbiamo voluto offrire qualcosa di diverso, alzando l’asticella e senza mai ripeterci e così, senza neppure accorgercene, ci siamo trovati in mano, dopo 10 anni, uno dei maggiori festival del Nord Italia, considerato da Rolling Stones addirittura uno dei migliori di Italia. Abbiamo sempre creduto nella comunicazione senza sapere che questo sarebbe diventato il nostro lavoro. Nel corso degli anni alcune aziende, vedendo i risultati conseguiti dallo Youth Festival ci hanno chiesto una mano e da lì ci è venuta l’idea di avviare una società. Entrambi non eravamo più appagati dal lavoro che svolgevamo, ci trovavamo bene a collaborare. Ma la nostra era un’idea in fase embrionale. Poi con la pandemia il mondo si è fermato, abbiamo avuto modo di riflettere e abbiamo fatto un salto nel vuoto.

E com’è andata?

Siamo andati in controtendenza, lasciando il posto a tempo indeterminato proprio nel momento in cui la pandemia aveva tolto ogni certezza alla maggior parte delle persone. Non è stato un momento facile: abbiamo affrontato una sfida importante sentendoci addosso tanta responsabilità nei confronti delle persone che lavoravano per noi. Ma siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto finora. Siamo partiti in una stanza di 20 metri quadri ma nell’arco di 3 anni abbiamo inserito nel nostro organico tante persone e, ora, per insufficienza di spazi ci siamo trasferiti in una grande sede, in centro a Sassuolo, che dà subito l’impatto di quello che siamo. Uno spazio fluido e dinamico che può ospitare eventi aziendali con un’area creativa per poter organizzare qualsiasi tipo di attività: un luogo che stimola la creatività.

Quante persone lavorano in YF Studio?

Oltre a noi, altre 15. Sono risorse importantissime: da subito il nostro investimento è stato sulle persone. Sono con noi a tempo pieno e cerchiamo di dare loro sicurezza e garanzia di crescita affiancando risorse junior a risorse senior. Le selezioniamo personalmente perché quello che cerchiamo non è l’esperienza ma lo stimolo e la voglia di mettersi in gioco.  Se si inserisce in azienda solo chi ha già avuto esperienza si taglia fuori una grande fetta di persone competenti che hanno voglia di fare.

Come riuscite a mantenere alta la motivazione e ad avere un tasso di turnover pari a 0?

Facciamo un lavoro creativo e dinamico e partiamo avvantaggiati: da noi non ci si annoia mai. Ma cerchiamo di spaziare con i progetti in settori diversi, proponiamo programmi di riunioni di confronto ogni 2 settimane e gare interne sui progetti: ne beneficia la qualità del progetto e la motivazione del team. E poi cerchiamo di rendere l’ambiente di lavoro positivo e favorevole, proponendo anche momenti di svago. Ogni anno passiamo una giornata infrasettimanale al mare insieme, oltre ai momenti extra lavoro come cene e aperitivi nel corso nell’anno. Ma, soprattutto, facciamo in modo che il lavoro resti confinato nell’orario di ufficio. Ci impegniamo a non disturbare i ragazzi nelle ore serali e il weekend e tendiamo a instaurare un rapporto con clienti che rispetti questo concetto.  Il lavoro è importante ma prima c’è altro e deve continuare ad essere così perché una persona che sta bene e non è stressata rende molto di più.

Qual è il progetto al quale siete maggiormente legati?

Sicuramente allo Youth Festival: per noi è un biglietto da visita non indifferente. La comunicazione è stata fondamentale per il suo successo ed essere riusciti a portare a Sassuolo 100mila persone in cinque giorni per partecipare all’evento è segnale del fatto che il nostro lavoro è stato fatto al meglio.

Quanto conta il territorio da cui provenite nel modo di affrontare la vostra sfida imprenditoriale?

Quello che ha sempre contraddistinto i sassolesi è l’operosità: questa era una zona depressa e da una terra di allevatori e contadini è diventata una terra di imprenditori, lavorando a testa bassa, per creare qualcosa che prima non c’era. Noi proviamo a fare lo stesso, con umiltà ma al tempo stesso anche tanta convinzione. Questa voglia di fare è nel nostro DNA.

Quali sono i prossimi progetti o iniziative che YF Studio ha in serbo per il futuro?

Restare al passo con i tempi e sapersi innovare in un settore in costante evoluzione. YF Studio mira a rimanere innovativa e trasversale nei diversi settori, espandendosi a livello nazionale ed esplorando nuove opportunità. Vogliamo dimostrare che le nuove tendenze possono nascere anche dalla Provincia, non solo dalle agenzie milanesi.  E ora, con l’apertura della nuova sede, inizia una nuova sfida: da azienda piccola, esplosa nel corso di questi 3 anni e con una gestione snella, iniziamo a confrontarci con numeri importanti. Ma, nel corso di questa esperienza, abbiamo capito che se ci si mette in gioco e si lavora a testa bassa i risultati arrivano. E siamo solo all’inizio.

Viareggio Cup: il Sassuolo vince e accede agli ottavi

Viareggio Cup: il Sassuolo vince e accede agli ottavi

Il Sassuolo di Francesco Pedone batte 6-1 i newyorkesi del Westchester United nel secondo match della 74^ Viareggio Cup e conquista matematicamente il passaggio del turno con una giornata d’anticipo. Succede quasi tutto nel primo tempo. Subito ritmi elevati e neroverdi che passano in vantaggio al 21’ grazie ad un calcio di rigore concesso per fallo su Gjyla e trasformato dallo stesso attaccante. Passa un solo minuto e arriva il pari, è un gran gol quello di Maricic, il suo sinistro a giro dal limite dell’area all’incrocio dei pali non lascia scampo a Viganò. Al 25’ Acosta entra duro su Sow, l’arbitro estrae il cartellino rosso, Westchester in dieci. Prima dell’intervallo sale in cattedra Danciutiu che con una tripletta, tre reti in fotocopia con tiri ravvicinati dopo le respinte di Smith sui tiri di Weiss e Gjyla, manda il Sassuolo al riposo in vantaggio 4-1.

Nella seconda frazione di gioco i neroverdi, forti anche della superiorità numerica, vanno a caccia di altri gol. Al 60’ ci va vicino Chiricallo, il suo tiro si stampa sulla traversa. Al 69’ va in rete il neoentrato Negri ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Lo stesso Negri trova il varco giusto all’80’ con un diagonale mancino che si infila all’angolo sul palo lontano per il 5-1. Nel finale da segnalare un’occasione anche per il Westchester United con il palo colpito da Dickinson e il gol annullato per fuorigioco a Sow. Chiude il match Negri al 90’ con un colpo di testa su cross dalla destra di Anastasini. Finisce 6-1.

L’ultimo incontro del girone eliminatorio il Sassuolo lo giocherà venerdì 16 febbraio alle ore 15 a Lerici, l’avversaria sarà la Lucchese.

Fine vita. Donini: “La delibera della Giunta è pienamente valida”

Fine vita. Donini: “La delibera della Giunta è pienamente valida”“La delibera della Giunta sul fine vita è pienamente valida”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

“Come sempre in questi casi- prosegue- valuteremo le osservazioni formali contenute nel parere della Presidenza del Comitato nazionale di bioetica, peraltro già emerse nella discussione in Aula di ieri”.

“I nostri uffici faranno gli approfondimenti dovuti e se serviranno revisioni o integrazioni tecniche le faremo, rispetto a un atto che, ripeto, è confermato nella sua validità, in coerenza con l’obiettivo che ci siamo dati: applicare la sentenza della Corte Costituzionale e garantire un diritto del malato ignorato a causa dell’assenza di una legge nazionale, come ribadito anche dall’Alta Corte”.

Pnrr, professionisti autonomi impiegati nel progetto ‘1000 esperti’, il Tribunale di Bologna respinge le loro richieste e dà ragione alla Regione

Pnrr, professionisti autonomi impiegati nel progetto ‘1000 esperti’, il Tribunale di Bologna respinge le loro richieste e dà ragione alla RegioneCorretta e rigorosa la gestione delle risorse umane e del Pnrr da parte della Regione Emilia-Romagna. E’ quanto si ricava dal pronunciamento della Sezione Lavoro del Tribunale di Bologna, con le prime quattro sentenze su sette ricorsi di ex collaboratori della Regione stessa, presentati contro il mancato rinnovo di contratti di lavoro autonomo al termine del primo anno di incarico nell’ambito del progetto ‘1000 esperti’ Pnrr.

La Sezione Lavoro del Tribunale di Bologna ha respinto tutte le richieste dei ricorrenti, dal reintegro al risarcimento del danno, che sostenevano la presunta illegittimità della decisione della Regione di non procedere al rinnovo sulla base di un “non positivo contributo al progetto”.

In particolare, è stata riconosciuta la piena legittimità dell’operato dell’Amministrazione regionale, dotata di una discrezionalità nella scelta dei collaboratori da rinnovare al termine dell’anno di vigenza del contratto, “sempre che i risultati siano stati raggiunti (requisito oggettivo) e il collaboratore abbia ricevuto una valutazione positiva (requisito soggettivo)”, si legge nella sentenza. Scelta operata in termini di facoltà, collegata all’interesse pubblico finalizzato al raggiungimento dei risultati del progetto, ma non di obbligo, come sostenuto anche dal Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Respinta, quindi, la censura dei ricorrenti laddove collegavano in maniera automatica il rinnovo al raggiungimento di risultati previsti a livello nazionale e alla valutazione positiva delle attività svolte.

Le sentenze riconoscono che non si configura alcun diritto soggettivo al rinnovo per il ricorrente “anche nel caso in cui i risultati siano stati raggiunti e pure laddove la Regione abbia valutato positivamente la sua performance”.

Concorso “CosmoGiani”, ecco i vincitori

Filippo Janez Bertoni, Aleksandr Vladimirovich Nuss, Gaetano Palermo, Hernán Paulitti: ecco i quattro artisti under 40 vincitori del concorso “CosmoGiani: un atlante sensoriale”, indetto dalla Regione Emilia-Romagna nel secondo centenario della morte di Felice Giani, celebre pittore e decoratore, vissuto tra il 1758 e il 1823 e tuttora considerato uno dei massimi esponenti del neoclassicismo.

Il concorso, rimasto aperto dal 7 settembre 2023 al 19 gennaio 2024, era rivolto ad artisti under 40 che operano nel territorio regionale, senza limiti di nazionalità. All’iniziativa, che ha l’obiettivo di far conoscere l’opera di questo grande maestro a un ampio pubblico, hanno partecipato 50 artisti, di cui 34 nella categoria “Arti visive”, 11 nella categoria “Performance”, 2 nella categoria “Sound art”, 3 nella categoria “Video”.

Ogni artista ha partecipato presentando un’opera (edita o inedita), o un progetto di opera, per una delle categorie previste: per ognuna di esse è stato assegnato un premio di 2.000 euro.

“Grazie agli artisti coinvolti dal concorso- ha commentato l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori- la Regione Emilia-Romagna ha dato concretezza all’omaggio dovuto a Felice Giani, invitandoli a misurarsi dal loro punto di osservazione e con il loro stile di azione con l’opera di un maestro originale, così da creare un nuovo ‘atlante sensoriale’, come fece nelle nostre terre il celebre pittore tra il secolo dei Lumi e l’età romantica”.

 

Gli artisti e le opere selezionate:

Per le “Arti visive” Aleksandr Vladimirovich Nuss (nome d’arte e di origine di Alessandro Cavicchioli) con l’opera “Il tempo di volgersi. Respiro”, che grazie alla tecnica della processualità abrasiva evoca la spinta verso l’alto delle scene dipinte da Giani.

Per la “Performance” Gaetano Palermo e il suo collettivo con “Aquaeductus – Still”, che partendo dai temi iconografici gianiani, in particolare dai disegni, li connette attraverso il tema dell’acqua.

Per la “Sound art” Hernán Paulitti con “Paesaggio Interiore”, che utilizza il field recording e le voci gregoriane per tradurre in paesaggio sonoro la visione artistica del maestro neoclassico.
Per il “Video” Filippo Janez Bertoni con “Artemide Efesia (Urbana)”, che indaga sulla funzione della mitologia nell’opera di Giani per giungere al tema attuale del cambiamento climatico.

La giuria è stata composta da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo – Museo d’arte moderna di Bologna, Gino Gianuizzi, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Roberto Paci Dalò, tutor, artista e direttore di Usmaradio – Centro di ricerca per la radiofonia dell’Università della Repubblica di San Marino, Enrico Pitozzi, coordinatore del corso di laurea magistrale in Discipline della musica e del teatro all’Università di Bologna e Oderso Rubini, musicista e scrittore.

Gli artisti selezionati parteciperanno alla mostra collettiva che si terrà a Bologna nella sede della Fondazione Zucchelli, da venerdì 12 a domenica 14 aprile 2024, a cura di Design People.

La produzione artistica di Giani è particolarmente significativa in Romagna: il pittore fece base a Faenza, sua seconda patria dopo Roma, e qui, oltre che a Forlì e a Cesena, operò a più riprese in numerosi cantieri pubblici e privati tra la fine del Settecento e gli ultimi anni di vita. Ma anche l’Emilia, con Imola, Bologna, Ferrara e Modena, può vantare testimonianze preziose della sua abilità nella decorazione di interni e della sua vastissima produzione di disegni e dipinti, documentata dalle numerose risorse disponibili online.

Tra le varie iniziative organizzate per il bicentenario si segnala anche il progetto “Sulle tracce di Felice Giani in Emilia-Romagna”, la rassegna di appuntamenti realizzata grazie alla convenzione siglata tra Regione e Fai Emilia-Romagna per migliorare la divulgazione e la fruizione pubblica del patrimonio storico-artistico locale. Nell’ambito del progetto è stato realizzato il video “Felice Giani, il Neoclassicismo in Emilia Romagna”, che viene presentato al pubblico oggi 14 febbraio a Bologna, in Palazzo Dall’Armi Marescalchi, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio.

Per informazioni ulteriori, oltre a consultare il sito web dedicato a “CosmoGiani: un atlante sensoriale”, si può contattare il supporto organizzativo via email (cosmogiani@design-people.it) o telefono (051 305 960 / 333 405 4231).

Diramazione per Ravenna: regolarmente aperto il tratto Fornace Zarattini – Bagnacavallo, verso la A14

Diramazione per Ravenna: regolarmente aperto il tratto Fornace Zarattini – Bagnacavallo, verso la A14Sulla D14 Diramazione per Ravenna, è stata annullata la chiusura del tratto compreso tra Fornace Zarattini e Bagnacavallo, verso la A14 Bologna-Taranto, prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 14, alle 6:00 di giovedì 15 febbraio. Di conseguenza, sarà regolarmente aperta l’area di servizio “Sant’Eufemia est”, situata all’interno del suddetto tratto.

I giovedì del Formiggini 2024. Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano Modenese

I  giovedì  del Formiggini 2024. Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano ModeneseRiprende il ciclo di conferenze “I giovedì del Formiggini”, iniziativa organizzata dall’APS studentesca Renovatio Crew e dall’associazione Rock’s, per conto del Liceo “A.F.Formiggini” di Sassuolo.

 

“Presente, passato, quale futuro?” è il titolo  proposto per questa nuova edizione.

Gli incontri avranno luogo presso il BLA di Fiorano Modenese  e il Foyer del Teatro Carani di Sassuolo.  Il teatro cittadino,  finalmente ristrutturato dopo un decennio di chiusura,  riapre il sipario e ritorna a essere un significativo punto di riferimento culturale  e un luogo di  aggregazione di tutta la cittadinanza;  è senza dubbio un grande onore tenere le conferenze presso una tale istituzione che ringraziamo per l’ospitalità.

Ringraziamo anche il comune di Fiorano e quello di Sassuolo per il sostegno all’iniziativa e per averci accordato l’utilizzo di due ambienti così prestigiosi.

Si inizia giovedì 15 febbraio alle ore 20:30, al BLA di Fiorano Modenese, con la  prof.ssa Antonia Bertoni, già docente presso il Liceo Formiggini, che terrà una conferenza dal titolo: “ LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE – Una prospettiva storica e sociale.”.

La storia mostra sin dalle epoche più antiche che la violenza è un fenomeno connaturato all’esperienza delle relazioni di individui e gruppi nel mondo occidentale. Anche la violenza contro le donne, dunque, ne è parte.

L’incontro si propone di far conoscere il ruolo che la ricerca storica da un lato e le scienze sociali dall’altro hanno svolto e svolgono nell’accrescere la conoscenza del fenomeno della violenza alle donne, nel concettualizzarla   e inserirla nel contesto delle relazioni in cui sorge, nel contribuire alla sua prevenzione.

L’attenzione della ricerca storica per la violenza alle donne è stata preparata dal filone di studi di storia della famiglia e dall’analisi della subordinazione storica delle donne all’interno di essa, ma è solo a partire dagli studi di storia di genere e storia delle donne che ha assunto il risalto di campo di ricerca autonomo.

Anche per le scienze sociali la violenza alle donne è divenuta oggetto degno di ricerca e di interesse solo a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, sulla scia delle riflessioni teoriche del movimento delle donne.

Nel corso della serata si ripercorreranno alcune tappe di quel cammino di consapevolezza, ponendo in evidenza come l’apporto della cultura e della conoscenza al dibattito pubblico sul fenomeno della violenza alle donne sia una fondamentale azione di prevenzione primaria.

Gli organizzatori e i relatori ripartono con l’entusiasmo di sempre, fiduciosi che la partecipazione all’iniziativa otterrà il medesimo successo dell’anno scorso.

I dati del report Pendolaria di Legambiente

I dati del report Pendolaria di LegambienteIn Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti. Intanto mentre il numero dei viaggiatori torna a salire, il governo Meloni risponde con tagli e rimodulazioni. Nell’ultima legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre, per la prima volta dal 2017 non sono stati neanche previsti fondi per il trasporto rapido legato a metro, tramvie, e filovie, così come per la ciclabilità e la mobilità dolce.

È quanto denuncia Legambiente con il nuovo report di Pendolaria, presentato oggi a Reggio Calabria nell’ambito della campagna Clean cities, che racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro.

Grande dimenticato è il Mezzogiorno: qui le corse dei treni regionali e l’età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d’Italia. Al Sud i treni sono più vecchi, l’età media dei convogli è di 18,1 anni e in alcune regioni le corse sono inferiori alle 500 al giorno.

 

La situazione in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna con 822 corse giornaliere si pone decisamente in vantaggio rispetto ad altre regioni del Nord, come il Piemonte (716 corse) o il Veneto (768 corse), ma siamo ancora molto indietro rispetto alle 2173 della Lombardia. L’età media dei convogli è di 9,9 anni, un dato assolutamente positivo visto che l’età media dei convogli nel Nord Italia supera i 14 anni. Nota positiva anche per quanto riguarda il tasso di elettrificazione, che vede 1420km elettrificati sul totale dei 1679 della rete regionale, uno dei maggiori in Italia. Tasto dolente invece gli investimenti: nel 2022 sono stati lo 0,69% del bilancio regionale, di cui 60,50 mln per l’acquisto di materiale rotabile e 54,4 mln per il servizio, incluse le agevolazioni tariffarie.

 

Le criticità

Tra le linee peggiori segnalate quest’anno nel rapporto è stata inserita la Bologna-Ravenna. Tra gennaio e giugno 2023 circa un treno su 5 sulla tratta Bologna-Rimini via Ravenna ha avuto ritardi, mentre il 10% dei treni è stato soppresso. Anche escludendo i dati di maggio e giugno 2023 (in cui il tratto è stato interrotto a causa dell’alluvione), la puntualità rimane invariata attorno all’80%, mentre il target regionale dovrebbe essere superiore al 90% e, in rapporto al numero di passeggeri trasportati, la direttrice Ravenna-Bologna è senza dubbio quella che apporta maggiori disagi al maggior numero di persone.

La linea Portomaggiore-Bologna, inserita nel rapporto precedente tra le 10 peggiori linee ferroviarie d’Italia, continua a mostrare molte criticità a causa dei lavori sulla linea che procedono a rilento. Asse molto frequentato da pendolari da e verso il capoluogo, negli ultimi anni ha visto notevoli disagi e progressivo abbandono a favore dell’auto privata.

Sull’asse strategico nazionale si sottolinea, come da diversi anni a questa parte, la linea Pontremolese, La Spezia-Parma, nodo strategico per il collegamento del porto della Spezia con il centro Europa, in ritardo da decenni. Tratta che vede per altro notevoli disagi per i pendolari verso le due città. L’ammodernamento di questa linea procede a rilento da 40 anni, con solo un terzo della tratta completato, e nonostante gli stanziamenti del 2021, siamo ancora in attesa dell’avvio dei lavori sul tratto Parma – Vicofertile.

Oltre alle linee citate fra le peggiori d’Italia, ci teniamo a segnalare disagi nel collegamento Alto Reno Terme – Pistoia, che dal 2011 ha subito drammatiche riduzioni con autobus sostitutivi al posto delle corse ferroviarie. Tratto che peraltro è fermo da diversi anni per quanto riguarda il collegamento diretto Bologna-Pistoia: un’occasione mancata per il turismo e per incrementare l’offerta per i pendolari tra lavoratori e studenti delle due regioni.

“Gli anni che abbiamo davanti sono cruciali per portare avanti il progetto del Green Deal europeo sulla nostra regione” – commenta Legambiente Emilia-Romagna – “E’ necessario potenziare il trasporto ferroviario e incentivarne l’utilizzo. Certamente il progetto “MiMuovo in Emilia Romagna” con biglietti e abbonamenti a integrazione tariffaria su scala regionale è un’ottima azione, ma occorre aumentare la frequenza e la puntaulità delle corse. Occorre poi investire per portare dove possibile le tratte a doppio binario e completare il Servizio Ferroviario Metropolitano che da troppo tempo attende di essere concluso. Occorre poi fermare la costruzione di autostrade regionali: l’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante di Bologna. Si tratta di infrastrutture che non solo andranno a consumare suolo  e a contribuire  ai problemi di inquinamento, ma porteranno ad uno spreco di denaro pubblico. Il tutto quando esistono alternative più economiche e di minor impatto, come nel caso del completamento della strada di scorrimento tra Reggiolo e Ferrara sud, già costruita per 25 km e con progetto preliminare approvato, al posto della Cispadana.”

 

 

 

 

 

Rinnovati fino al 2029 i dazi antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica cinesi

Rinnovati fino al 2029 i dazi antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica cinesiLa Commissione europea ha prorogato fino al febbraio 2029 le misure antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica originarie della Repubblica Popolare Cinese, confermando le aliquote già in vigore. Inizialmente imposte nel 2011, i dazi sono stati già prorogati una prima volta nel 2017.

A seguito della richiesta da parte della CET – federazione europea dei produttori di piastrelle di ceramica – e con il supporto di Confindustria Ceramica, il 30 giugno 2022 la Commissione europea annunciò l’apertura di un’indagine. Dopo aver esaminato un campione di produttori esportatori della Repubblica Popolare Cinese e di produttori dell’Unione, la Direzione Generale del Commercio della Commissione ha riscontrato il rischio di reiterazione di pratiche di dumping, già provate dalle precedenti indagini, che avrebbero potuto causare un danno all’industria dell’Unione.

L’indagine ha concluso che, senza il rinnovo delle misure – date le elevate capacità produttive inutilizzate dai produttori cinesi e l’attrattività del mercato UE – il mercato interno sarebbe inondato di ceramiche cinesi a basso prezzo e prodotte con standard di sostenibilità nettamente inferiori a quelle europee. Al fine di ristabilire le corrette condizioni di concorrenza, l’Unione Europea ha pubblicato il Regolamento esecutivo 2024/493 che proroga i dazi antidumping su tali importazioni, mediamente pari al 30,6% per le aziende collaboranti ed al 69,7% per tutte le altre.

L’industria delle piastrelle di ceramica dell’UE rappresenta un fatturato annuo di €13,6 miliardi, con produttori in 25 Stati Membri che forniscono 55.000 posti di lavoro diretti. L’80% del settore è composto da PMI che svolgono un ruolo essenziale per l’occupazione a livello locale. L’industria europea è rinomata a livello mondiale per la sua qualità, le tecnologie di produzione avanzate e l’innovazione e il design.

«Per l’industria ceramica italiana, che esporta l’85% della propria produzione nazionale in tutti i paesi del mondo – afferma Filippo Manuzzi, Presidente della Commissione Relazioni Commerciali di Confindustria Ceramica –, il poter operare all’interno di mercati in cui vengono sempre rispettate le regole del fair trade è un fattore essenziale per tutelare la competitività delle nostre aziende».

Transizione digitale e digitalizzazione. Quattro corsi gratuiti presso Cescot Modena

Transizione digitale e digitalizzazione. Quattro corsi gratuiti presso Cescot ModenaUna serie di corsi per incentivare lo sviluppo delle competenze digitali in vari ambiti lavorativi, organizzati e promossi da Cescot Modena, il centro di formazione di Confesercenti Modena specializzato nella formazione professionale delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi.

“Cescot Modena – spiega Francesca Sola, Direttore Cescot Modena – propone, da fine febbraio, una vasta gamma di corsi di formazione sul tema del digitale, in tutte le sue sfaccettature e a tutti i livelli, completamente gratuiti, finanziati dal Fondo Sociale Europeo plus e dalla Regione Emilia Romagna. Oggi approcciarsi al mondo del digitale è diventato imprescindibile e, attraverso i nostri percorsi di apprendimento, garantiamo formazione per tutti: donne, disoccupati, aziende di tutte le dimensioni e professionisti titolari di p.iva”.

 

I CORSI

Donne e competenze digitali: opportunità per il futuro del lavoro – Rif. PA 2023-20167/RER” dedicato alle donne che intendono accrescere le proprie competenze in ambito digitale attraverso un percorso formativo che include corsi sui software maggiormente richiesti per ufficio, grafica e comunicazione sui social network; “Competenze digitali per l’occupabilità: opportunità per il futuro del lavoro – Rif. PA 2023-20166/RER” rivolto invece ai non occupati con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti per collocarsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro; “Città accoglienti sostenibili e connesse: competenze per un sistema integrato di servizi commerciali, turistici e ristorativi – Rif. PA 2023-29485/RER” e “Nuove competenze per l’ecosistema delle imprese – Rif. PA 2023-29486/RER” indirizzato alle imprese per rafforzare le competenze degli imprenditori, delle figure chiave delle imprese e dei professionisti e rispondere, così, alla richiesta di innovazione dei settori commercio, distribuzione, turismo e ristorazione. Infine, il corso “Professionisti dell’intermediazione commerciale e immobiliare: strumenti e competenze per l’innovazione – Rif. PA 2023-20424/RER” destinato ai liberi professionisti, agenti di commercio e immobiliari per rafforzare le competenze nel settore immobiliare in relazione al digitale e alle nuove frontiere del web.

“Nel contesto lavorativo odierno, – continua Sola – acquisire competenze digitali è diventato cruciale per adattarsi alle richieste del mercato in continua evoluzione, garantendo competitività, flessibilità e accesso a opportunità di lavoro in settori sempre più digitalizzati e globalizzati. Per queste ragioni, Cescot Modena, attraverso i propri consulenti esperti, metterà a disposizione questi corsi, trasferendo a tutti coloro che sceglieranno di cogliere questa opportunità, competenze essenziali per accrescere la competitività delle imprese e delle persone che vi lavorano”. 

 

Tutti i corsi si svolgono presso la sede di Cescot Modena, in via Rainusso 144 e sono gratuiti. Per maggiori informazioni su iscrizioni, orari, durata e lezioni è possibile consultare il sito www.cescotmodena.com oppure contattare il numero 059/892643 o mandare una email: info@cescotmodena.com.

 

Non sono perfetto ma sono accogliente: oggi a Sassuolo consegnato il primo kit

Non sono perfetto ma sono accogliente: oggi a Sassuolo consegnato il primo kitÈ stato consegnato ed istallato questa mattina, presso l’Erboristeria Fresia in piazza Libertà, il primo kit del progetto “Non sono perfetto ma sono accogliente” che punta alla diffusione di una buona prassi dell’accoglienza.

“Si tratta solamente del primo kit – afferma l’Assessore al Commercio ed al Centro Storico del Comune di Sassuolo Massimo Malagoli – altri sei sono pronti per la consegna e diversi altri esercizi commerciali hanno aderito: è una grande soddisfazione per l’Amministrazione Comunale  per un progetto che punta all’inclusione ed al superamento delle barriere architettoniche molto presenti in centro e che limitano le possibilità di chi soffre di problemi di deambulazione o di disabilità in genere. Un progetto che portiamo avanti da tempo e che è arrivato al suo momento più importante, con la consegna di quei kit che renderanno gli esercizi commerciali di Sassuolo più accoglienti ed inclusivi, senza gravare economicamente in alcun modo sui titolari. Mi auguro che sempre più realtà cittadine, che si trovano con barriere architettoniche  che limitano o addirittura impediscono l’accesso a chi soffre di disabilità, aderiscano per rendere la nostra città sempre più aperta ed inclusiva”.

“Non sono perfetto ma sono accogliente” è un progetto in cui le persone con disabilità diventano protagoniste dell’inclusione sociale prevedendo il coinvolgimento di cittadini, turisti, city users con disabilità e operatori commerciali.

L’obiettivo è quello di superare le barriere strutturali e culturali favorendo l’accessibilità di ogni persona con disabilità per creare una comunità davvero inclusiva, contro ogni forma di discriminazione.

Il kit consegnato questa mattina all’Erboristeria Fresia di piazza Libertà è composto da una vetrofania che permette la riconoscibilità del negozio accogliente; una rampa mobile richiudibile in poco spazio e facilmente trasportabile; un campanello esterno (wi-fi) di chiamata, per richiedere un ausilio all’ingresso dell’esercizio.

Il progetto è sostenuto da Fondazione di Modena nell’ambito del Bando Personae 2021, con capofila il Comune di Sassuolo e in partenariato con: Anffas Sassuolo, Cerpa Italia Onlus, Concresco, Fuori Campo 11, Meteaperte, Modenaamoremio, Nuova Cerform, Pro Loco Sassuolo, Stars & Cows; e con il supporto di: Comune di Modena, Dipartimento di Salute Mentale – AUSL di Modena, Comune di Modena, Comitato dei Commercianti del Centro Storico di Sassuolo, Associazioni di Categorie del Commercio e dei Servizi: CNA, Confcommercio, Confesercenti, Lapam.

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 15 febbraio 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 15 febbraio 2024Sereno o poco nuvoloso per il transito di velature durante la parte centrale della giornata. Banchi di nebbia lungo il corso del Po, in dissolvimento nelle ore centrali della giornata. Temperature in lieve diminuzione nei valori massimi in pianura, comprese tra 12 e 14 gradi. Venti deboli orientali. Mare calmo.

(Arpae)

L’Emilia-Romagna avvia il nuovo programma avanzato regionale di dottorato su transizione ecologica e sostenibilità, grazie a una partnership tra le Università

Formare una nuova generazione di esperti in grado di fronteggiare al meglio le complesse sfide scaturite dalla transizione ecologica, promuovendo al contempo la crescita e lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei territori.

È con questo obiettivo che in Emilia-Romagna nasce il nuovo programma avanzato regionale di  dottorato, frutto della partnership tra le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara, il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sedi di Piacenza), con il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati, in grado di offrire ai dottorandi corsi e attività di formazione in collaborazione tra i diversi atenei, sia specialistici, sia interdisciplinari e trasversali. Temi centrali dei percorsi proposti, le questioni più urgenti che riguardano il futuro del Pianeta, dalla crisi climatica al contrasto alle disuguaglianze, dal Green Deal alla transizione digitale.

Un progetto che la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso di sostenere stanziando quasi 5 milioni euro (esattamente 4 milioni 880mila euro) che serviranno a finanziare 56 borse di ricerca destinate ad altrettanti dottorandi.

Il programma, denominato “Territorio Sostenibile 2.0”, punta in particolare alle nuove sfide di carattere globale, costruendo reti di innovazione sul territorio per formare esperti in grado di coniugare le esigenze del sistema produttivo locale con la tutela dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle disuguaglianze. In sintonia con gli obiettivi del PNRR e con i programmi europei Erasmus+ e Horizon Europe, ed in linea con i principi fondamentali del Patto per il Lavoro e per il Clima e la Strategia regionale 2030, che punta a un’Emilia-Romagna sempre più Regione della conoscenza e dei saperi.

23 borse di ricerca fanno capo all’Università di Bologna, 10 all’Università di Modena e Reggio Emilia, 10 all’Università di Parma, 10 all’Università di Ferrara, 1 all’Università cattolica del Sacro Cuore e 2 al Politecnico di Milano.

“Con queste nuove risorse la Regione conferma ancora una volta il proprio impegno a favore dell’alta formazione e della ricerca- affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessora regionale all’Università e alla ricerca, Paola Salomoni-. Vogliamo garantire ai nostri giovani, anche grazie a una costante collaborazione con le Università, qualità e opportunità di crescita e sviluppo professionale e investire sulle competenze per rafforzare la nostra capacità di rispondere al meglio alle complessità che questa fase di transizione tecnologica, economica, sociale e culturale ci pone davanti. Al contempo, vogliamo rendere il nostro ecosistema regionale ancor più innovativo e competitivo, a livello internazionale, in settori che sono strategici per il futuro della nostra regione e dell’intero Paese. Perché è sulle competenze e sui saperi multidisciplinari di alto livello che occorre continuare ad investire per competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo”.

Gli ambiti di studio e ricerca

Sostenibilità e welfare, scelte economiche in un contesto di scarsità delle risorse ambientali, culturali e socioeconomiche, analisi del territorio per la pianificazione di invasi idrici in ambiente montano e di sistemi per la ricarica artificiale degli acquiferi in ambiente di pianura. Ancora, sviluppo di intelligenze artificiali affidabili e adattabili a specifiche soluzioni verticali, procedure, strategie e tecniche di intervento inclusive per l’efficientamento energetico, la decarbonizzazione e la resilienza dei borghi storici nel rispetto del loro valore culturale, storico e paesaggistico.

Sono alcuni dei 51 progetti di formazione alla ricerca, di durata tri e quadriennale, che saranno attivati nell’anno accademico 2024-2025 (40esimo ciclo) e uno nel 2025-2026 (41esimo ciclo), nell’ambito del programma “Territorio sostenibile 2.0”, dalle sei Università emiliano-romagnole partner per indagare, secondo un approccio multidisciplinare, internazionale e intersettoriale, le molteplici sfaccettature della transizione verso la sostenibilità. La Regione, in questo contesto, finanzierà l’attivazione di 56 borse di ricerca, con un investimento complessivo di quasi 5 milioni di euro.

L’obiettivo del programma è sperimentare collaborazioni tra un vasto spettro di corsi e progetti di dottorato delle università coinvolte, per creare una comunità dottorale regionale incentrata sui cambiamenti culturali, economici, tecnologici e sociali necessari a uno sviluppo equilibrato e sostenibile della società, con particolare attenzione al contesto territoriale.

Oltre ai corsi e alle attività di formazione comuni tra le diverse Università, il programma prevede anche collaborazioni e soggiorni internazionali in enti di ricerca e atenei stranieri distribuiti in tutto il mondo, con l’obiettivo di formare competenze che supportino il potenziamento dell’ecosistema di ricerca e sviluppo emiliano-romagnolo, e ne favoriscano crescita e innovazione. A questo scopo, il progetto contempla una vasta rete di partner di ricerca, coinvolgendo anche le imprese del territorio.

Chiusure per lavori di manutenzione sulla A1

Chiusure per lavori di manutenzione sulla A1Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

 

DALLE 1:00 ALLE 6:00 DI VENERDI’ 16 FEBBRAIO 

sarà chiuso il tratto tra Sasso Marconi e l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio, verso Milano.

Si precisa che la stazione di Sasso Marconi nord sarà regolarmente aperta in entrata verso Bologna e sarà aperta anche l’area di servizio “Cantagallo est”, situata nel suddetto tratto in direzione di Milano.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere l’R43 Raccordo di Sasso Marconi, la SS64 Nuova Porrettana, l’Asse Attrezzato ed entrare sul Raccordo di Casalecchio attraverso la stazione di Bologna Casalecchio.

 

DALLE 1:00 ALLE 6:00 DI SABATO 17 FEBBRAIO 

sarà chiuso il tratto tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, verso Firenze.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze, uscire sulla A14 Bologna-Taranto alla stazione di Bologna San Lazzaro, immettersi sulla Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, proseguire sull’Asse Attrezzato, sulla SS64 Porrettana, sul Raccordo di Sasso Marconi (R43) ed entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi, in direzione di Firenze.

Si precisa che, chi proviene da Ancona ed è diretto verso Milano, potrà regolarmente proseguire in direzione della A1;

per chi proviene da Padova ed è diretto verso Firenze, uscire sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana, sul Raccordo di Sasso Marconi (R43) ed entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi.

In considerazione della suddetta chiusura, saranno adottati i seguenti provvedimenti, sulla stessa A1 e sul Raccordo di Casalecchio:

Sulla A1 Milano-Napoli:

chi percorre la A1 da Milano verso Firenze, verrà obbligatoriamente deviato sul Raccordo di Casalecchio.

In alternativa, chi proviene da Milano ed è diretto verso Firenze, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna Casalecchio, potrà immettersi sulla Tangenziale di Bologna e uscire allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, percorrere l’Asse Attrezzato, la SS64 Porrettana, il Raccordo di Sasso Marconi (R43) e rientrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

La stazione di Sasso Marconi nord non sarà raggiungibile in uscita, per chi proviene da Milano.

In alternativa si potrà uscire sulla A13 Bologna-Padova alla stazione di Bologna Arcoveggio o, sulla A14 Bologna-Taranto, alla stazione di Bologna San Lazzaro o di Bologna Borgo Panigale;

L’area di servizio “Cantagallo ovest”, situata all’interno del suddetto tratto, sarà chiusa nella stessa notte, ma con orario 00:00-6:00.

Sul Raccordo di Casalecchio:

sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A14 Bologna-Taranto e Bologna Casalecchio, verso la A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze, anticipare l’uscita sulla A14 alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi (R43), per poi entrare sulla A1 attraverso la stazione di Sasso Marconi; per chi proviene da Padova ed è diretto verso Firenze, anticipare l’uscita sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale fino allo svincolo 1 Nuova Bazzanese, immettersi sull’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettana e sul Raccordo di Sasso Marconi (R43), per poi entrare sulla A1 attraverso la stazione di Sasso Marconi.

Sarà chiusa la stazione di Bologna Casalecchio, in entrata in entrambe le direzioni, verso la A1 Milano-Napoli e in direzione della A14 Bologna-Taranto.

Ciò comporterà, sulla Tangenziale di Bologna, l’uscita obbligatoria allo svincolo 1 Nuova Bazzanese per chi proviene da San Lazzaro di Savena e, sulla Nuova Bazzanese/Asse Attrezzato, la chiusura dei due rami di accesso all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio, per chi proviene da Vignola e da Bologna città.

In alternativa si consiglia di utilizzare le seguenti stazioni:  per chi è diretto verso Milano: Bologna Borgo Panigale sulla A14; per chi è diretto verso Firenze: Sasso Marconi sulla A1;  per chi è diretto verso Ancona: Bologna San Lazzaro sulla A14; per chi è diretto verso Padova: Bologna Arcoveggio sulla A13 Bologna-Padova.

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Sulla Tangenziale di Bologna, è stata annullata la chiusura del tratto compreso tra lo svincolo 7bis SS64 Ferrarese e lo svincolo 6 Castelmaggiore, verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, prevista dalle 22:00 di questa sera, mercoledì 14, alle 6:00 di giovedì 15 febbraio.

Partono i lavori di riqualificazione “ex Maletti”. Nuova vita per il cuore storico di Casinalbo

Partono i lavori di riqualificazione “ex Maletti”. Nuova vita per il cuore storico di CasinalboSi terrà sabato 17 febbraio, alle ore 10, l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area “ex salumificio Maletti” a Casinalbo di Formigine (Via Sant’Ambrogio 17/A).

Il piano urbanistico attuativo approvato dal Consiglio comunale prevede la realizzazione di 78 alloggi residenziali certificati ad elevata sostenibilità, di cui 18 alloggi in edilizia sociale (ERS). Il borgo, denominato San Luigi, comprende rilevanti opere di urbanizzazione, tra le quali un parco attrezzato, 166 parcheggi pubblici, raccordi ciclabili e una nuova piazza per il centro della frazione, che rappresenterà la “ricucitura” tra il centro storico e la zona della chiesa parrocchiale.

Nell’ambito della convenzione urbanistica, è inoltre previsto che l’attuatore restituisca all’Amministrazione comunale una porzione di immobile recuperato dall’ex salumificio, caratterizzato dalla presenza al piano interrato di una storica ghiacciaia in mattoni usata per la stagionatura dei salumi.

Afferma il Sindaco Maria Costi: “Diamo il via a questa importante rigenerazione, dopo anni di revisioni progettuali dovute alle vicissitudini economiche del precedente attuatore. Ringraziamo dunque chi ha creduto in questo luogo e chi si occuperà dei lavori. Per l’Amministrazione comunale di Formigine significherà dare una risposta alle giovani coppie che cercano casa, grazie agli alloggi ERS e rispettare il programma di mandato che vedeva la realizzazione di una piazza per la frazione più popolosa del territorio”.

Non solo. Il Comune di Formigine ha acquisito una grande area verde di oltre 13mila mq che potrà eventualmente ospitare un parco archeologico, in caso di reperimento di finanziamenti specifici. Infatti, è noto che in prossimità del comparto è presente una necropoli di età del bronzo della Terramara di Casinalbo, oggetto di indagini archeologiche di scavo effettuate tra 1994 e 2015 dal Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena su aree di proprietà privata, in cui sono state documentate, oltre alle strutture della necropoli terramaricola, anche tracce di frequentazione riferibili ad età del ferro (una sepoltura di epoca etrusca), ad epoca romana (buche di scarico con frammenti laterizi) e ad epoca medievale rinascimentale (opere di canalizzazione).

Il salumificio Maletti era noto a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti. In una bottega sulla via Giardini, nel 1867 Luigi Maletti e la moglie Enrica Zini vendevano salsicce e salami. I figli Demetrio e Francesco fondarono una piccola azienda di macellazione e vendita di salumi, tra i quali cotechini e zamponi. All’inizio del Novecento, l’azienda venne ampliata dai figli di Demetrio: Aldo e Olga Maletti. Nel dopoguerra, la Maletti dava lavoro a 120 persone. Quasi la metà degli insaccati era destinata al mercato estero, specialmente in America. La ditta chiuse nel 2003.

 

Pigoni (IV): “Consentire il diritto di voto agli studenti fuorisede e ai lavoratori lontani dai Comuni di residenza”

Pigoni (IV): “Consentire il diritto di voto agli studenti fuorisede e ai lavoratori lontani dai Comuni di residenza”Per contrastare l’astensione al voto e l’allontanamento dalla politica, soprattutto dei giovani, occorre non perdere alcuna occasione. In gioco c’è la base della democrazia: il diritto di voto.  Giulia Pigoni, consigliera regionale di Italia Viva, ha presentato un’interrogazione alla Giunta dell’Emilia-Romagna per sollecitare Parlamento e Governo affinché si possa giungere in tempi rapidi all’approvazione del disegno di Legge che consente a studenti e lavoratori il diritto di voto in Comuni situati in altra regione rispetto a quella del Comune di residenza. In pratica si tratta di consentire a tanti elettori di votare più agevolmente anche in caso di impedimenti per motivi di studio e lavoro, ma anche per cure mediche o prestazione di assistenza familiare.

“Un provvedimento di buon senso – commenta Pigoni – che sarebbe necessario attuare in tempo utile per le elezioni europee del prossimo giugno. Ritengo che sia doveroso consentire l’esercizio del diritto di voto alle elettrici e agli elettori che per motivi di studio, lavoro e cura si trovano in un Comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali” Una criticità storica nel nostro ordinamento, che obbliga le persone intenzionate a votare al rientro nel luogo di residenza, sostenendo i disagi organizzativi ed economici dei viaggi.

“Mi paiono pretestuose e poco connesse alla realtà le giustificazioni del Ministro Piantedosi – attacca Pigoni – che ha parlato di adempimenti tecnici e organizzativi ristretti e della necessità di intervenire con estrema precisione, sotto il profilo tecnico, per garantire la trasparenza e la sicurezza del voto. Tutto vero, ma volere è potere e c’è in ballo la possibilità di tante persone di poter votare più agevolmente. Credo che uno sforzo ulteriore si possa e si debba fare”.

Tra l’altro anche Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento che interessa le elezioni europee e che, se approvato, consentirebbe agli studenti fuorisede di votare nei comuni di temporaneo domicilio in una Regione diversa da quella in cui si trova il Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. “Ma è una soluzione lacunosa – commenta Pigoni – perché riguarda solo le elezioni europee e soprattutto perché esclude i lavoratori e chi è lontano da casa per questioni di cura”.

Polizia locale, giovedì 15 febbraio attività congiunta di controllo ai mezzi pesanti

Polizia locale, giovedì 15 febbraio attività congiunta di controllo ai mezzi pesanti
immagine d’archivio

Giovedì 15 febbraio le Polizie locali del territorio provinciale scenderanno nuovamente in strada in modo coordinato per un’intensa campagna di controlli stradali, questa volta mirati in particolare all’autotrasporto.

All’attività di controllo congiunta, che sarà coordinata dal Comando della Polizia locale di Modena, parteciperanno anche le Polizie locali di Formigine, Fiorano, Maranello, San Cesario sul Panaro, Sassuolo, Mirandola, Cavezzo e quelli delle Unioni di Comuni Terre d’Argine e dell’Unione Area nord.

I controlli ai mezzi pesanti, realizzati anche con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche, come i lettori del tachimetro digitale o analogico installato sui veicoli per la rilevazione dei tempi di guida, saranno finalizzati a verificare appunto il rispetto dei temi di riposo da parte dei conducenti, oltre che il rispetto dei limiti di velocità e l’efficienza dei mezzi, con riferimento, per esempio, alle condizioni dei pneumatici e alla sistemazione del carico
Complessivamente una quarantina gli operatori delle Polizia locali che dalle 13.30 alle 18 saranno impegnati nei controlli sulle strade urbane e di grande scorrimento di parte del territorio provinciale, oltre che presso la Dogana di Campogalliano da parte degli operatori di Terre d’Argine.

L’obiettivo comune è appunto il miglioramento della sicurezza stradale attraverso un potenziamento del controllo finalizzato soprattutto a contrastare comportamenti particolarmente pericolosi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Verranno, inoltre, fatte verifiche puntuali sui documenti per la circolazione quali patente di guida e carta di circolazione, dei documenti di trasporto e delle licenze.
Tutta l’attività sarà coordinata dalla Polizia Locale di Modena e la Sala operativa del capoluogo funzionerà a supporto di tutte le pattuglie in servizio tramite l’utilizzo di un unico canale radio dedicato.

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