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giovedì, 11 Settembre 2025
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Dal 4 al 23 aprile, online, le iscrizione ai nidi d’infanzia formiginesi

Dal 4 al 23 aprile, online, le iscrizione ai nidi d’infanzia formiginesiA partire da giovedì 4 aprile e fino a martedì 23 sono aperte le iscrizioni ai nidi d’infanzia e ai servizi educativi integrativi per l’anno educativo 2024/2025.

Le domande di iscrizione dovranno essere presentate esclusivamente online accedendo al sito del Comune di Formigine (“servizi online”) con le credenziali SPID o CIE. Il personale del Servizio istruzione è a disposizione di coloro i quali necessitano di supporto, prendendo un appuntamento presso lo Sportello del Cittadino (sito in via Unità d’Italia 26) al numero 059/416167.

I servizi educativi integrativi sono organizzati all’interno del Centro per bambini e famiglie “Villa Bianchi” di Casinalbo e sono dedicati ai bambini da 0 a 12 mesi (servizio Primi Passi) e a quelli da 12 a 36 mesi (Centro Bambini e Famiglie tradizionale). La frequenza è riservata a chi non è iscritto ad altri servizi educativi per la prima infanzia.

I servizi educativi per la prima infanzia hanno invece una capienza che ammonta a 272 posti messi a disposizione dal Comune per le famiglie, dei quali 159 in concessione, 49 a gestione diretta e 64 convenzionati nei nidi privati. A questi, si aggiungono 65 posti privati presso i gestori dei servizi già in concessione/convenzione con il Comune. Con l’obiettivo di aumentare sempre di più i posti a disposizione delle famiglie, lo scorso anno è stato inaugurato il nido Colibrì in via Sant’Onofrio ed è stato convenzionato con il Comune da gennaio 2024. Nel frattempo sono in via di conclusione i lavori di adeguamento sismico del nido Alice di Corlo che riprenderà l’attività educativa da settembre 2024.

Ad iscrizioni avvenute potrà essere valutata, compatibilmente con le risorse di bilancio e con la eventuale riproposizione da parte della Regione Emilia-Romagna della misura volta all’ampliamento dei posti dei nidi d’infanzia, la possibilità di aumentare per il prossimo anno educativo i posti in concessione e/o convenzione.

In Emilia-Romagna il settore delle costruzioni continua a crescere

In Emilia-Romagna il settore delle costruzioni continua a crescereLe costruzioni sono decisive per l’economia dell’Emilia-Romagna, determinando il 7,5% del Pil regionale. Attualmente il settore conta oltre 65mila imprese, pari a circa il 15% di tutte le imprese attive nella regione. In generale, sono positivi i principali indicatori, dall’occupazione al saldo delle aziende attive. Tuttavia, la crescita registrata nel 2023 è stata inferiore rispetto all’incremento record del biennio 2021-2022, e nel 2024 potrebbe esserci una lieve contrazione. Pesa lo stop al Superbonus 110%, non compensata dall’avvio della nuova stagione dei lavori del PNRR che stanno scontando forti ritardi nella realizzazione delle nuove opere. Il Piano è particolarmente importante per la regione, a cui sono stati assegnati fondi per €7,23 miliardi.

Di questo e non solo si è discusso oggi durante la conferenza stampa di presentazione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti (9 – 12 Ottobre, BolognaFiere), dal titolo Quale futuro per l’edilizia senza una vera politica industriale.

 

Volumi e occupazione: la fotografia di ANCE EMILIA Area Centro

Come sta andando nel dettaglio il settore? Delle oltre 65mila imprese attive in Emilia-Romagna, circa 4.600 sono nate nel 2023, per un saldo complessivo che rimane positivo: rispetto al 2022, nella regione si contano 1.464 imprese in più. Per quanto riguarda il volume d’affari, i dati Prometeia mostrano come il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna abbia chiuso il 2023 con una crescita complessiva del +1,9%, inferiore rispetto al 2021 (+7,4%) e al 2022 (+5,3%), ma ancora in campo positivo. Sempre le stime Prometeia prevedono una lieve recessione nel 2024, con una prevista diminuzione del valore aggiunto del -3,2%.

Sul fronte occupazione, secondo Unioncamere, il settore edile a livello regionale ha registrato una crescita occupazionale per il terzo anno consecutivo. Al secondo trimestre 2023, gli addetti alle costruzioni sono 141.476, con un incremento, rispetto al 2022 del +2,7% (+3.726 unità).

 

Il PNRR in Italia e in Emilia-Romagna: l’impatto sulle costruzioni

Dei €45,6 miliardi di spesa totale in tutta Italia a fine 2023, il 59% è relativo al settore delle costruzioni. Superbonus 110% e lavori pubblici coprono il 56% della spesa sostenuta al 31 dicembre 2023 con €14 miliardi e €10,1 miliardi rispettivamente. Inoltre, è stata aggiunta una Missione 7 Repower EU, con una dotazione di €11,2 miliardi di cui €8,3 miliardi derivanti da definanziamenti di altre Missioni e €2,9 miliardi di nuovi fondi EU.

Alla Regione Emilia-Romagna, a fine 2023, sono stati assegnati complessivamente €7,23 miliardi del PNRR. Di questi, €2,4 miliardi riguardano il territorio di Bologna, €834 milioni Modena e €597 milioni Ferrara.

Nonostante i numeri importanti, i lavori del PNRR stanno scontando forti ritardi nella realizzazione delle nuove opere. Dalla quarta relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano presentata dal Governo nella cabina di regia con Regioni ed enti locali emerge, infatti, che, a livello nazionale “la spesa effettuata nel 2023 è stata di €21,1 miliardi”. In realtà, la somma prevista dalla Nadef 2022 era pari a €40,9 miliardi. Allo stato attuale, risulta necessaria un’accelerazione della spesa per rispettare le scadenze del piano è ancora tutta da realizzare.

 

Le posizioni dei protagonisti della conferenza stampa di SAIE 2024

Alla conferenza stampa hanno partecipato Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; Leonardo Fornaciari, Presidente ANCE EMILIA Area Centro; Angelica Donati, Presidente ANCE Giovani; Antonio Bruzzone, Ceo BolognaFiere Group; Ivo Nardella, Presidente di Senaf e del Gruppo Tecniche Nuove ed Emilio Bianchi, Direttore Generale di Senaf/SAIE.

Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni ha commentato: “Oltre al clima di incertezza dovuto alle tensioni geopolitiche e determinato dalle scelte monetarie europee che impattano sull’andamento del mercato, il Governo ci lascia sconcertati dall’ultimo cambiamento normativo in materia di bonus fiscali. Nella valutazione delle informazioni pervenute, in attesa del testo normativo definitivo, pare sia eliminata la possibilità, per le nuove operazioni, di utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura nei casi in cui oggi è ancora consentita. In ogni caso, tale eliminazione non ha effetti retroattivi. Queste modifiche, se confermate, rischiano di destabilizzare ulteriormente il mercato già in affanno, inasprendo la situazione dei crediti incagliati e non tutelando le fasce deboli e abbandonando le imprese a nuove incertezze economiche, con rischio di chiusure e perdita dei posti di lavoro come testimoniano dati convergenti da diversi settori della filiera e indicati nell’anticipazione del Rapporto annuale Federcostruzioni. Federcostruzioni reputa quindi necessarie una serie di misure concrete di politica industriale, per sostenere la competitività della filiera delle costruzioni in Italia e all’estero, e permettere al Paese di rispettare gli impegni internazionali ed europei sul clima. Serve urgentemente un sistema di incentivi accessibili alle famiglie con la cessione dei crediti almeno per i redditi bassi, una visione complessiva e un sostegno pubblico adeguato per la filiera industriale delle costruzioni per la promozione degli investimenti per la transizione verde e la riduzione delle emissioni di CO2, il rafforzamento del meccanismo di adeguamento CBAM (Carbon BorderAdjustment) rafforzando la sua efficacia di difesa delle produzioni europee e la rapida attuazione dell’energyrelease e gas release, una maggiore concorrenza nei servizi di ingegneria abbassando la soglia per gli affidamenti diretti.”

Matteo Lepore, Sindaco di Bologna ha commentato: “Bologna sta vivendo un periodo eccezionale di grandi trasformazioni urbane, con importanti investimenti pubblici e privati per rispondere alla domanda di case e per rendere la città sempre più attrattiva e vivibile, con i diversi progetti di rigenerazione urbana che stiamo avviando. Con il piano per l’abitare, ad esempio, realizziamo dieci mila nuovi alloggi entro i prossimi dieci anni; mentre il nuovo distretto ‘Tek’, che abbiamo presentato negli scorsi giorni, rappresenta una grande opportunità per un’area della città con un forte tasso di innovazione e sviluppo economico. Questi progetti sono strettamente legati agli impegni internazionali e nazionali sul clima, che ci vede – con Bologna Missione Clima – tra le cento città europee che stanno sperimentando modelli avanzati per la transizione ecologica. Su questi progetti in particolare siamo impegnati in un dialogo costruttivo con le realtà economiche del settore delle costruzioni. Il Saie, da questo punto di vista, si rivela ad ogni edizione uno spazio prezioso di confronto con i diversi attori di uno dei settori economici trainanti per il paese”.

Leonardo Fornaciari, Presidente ANCE EMILIA Area Centro ha commentato: “SAIE rappresenta un’occasione importante per il settore delle Costruzioni, offrendo una piattaforma di dialogo su temi come la transizione ecologica e digitale. In questo momento, è fondamentale soprattutto valorizzare il ruolo dei giovani per innovare il settore, un aspetto che esploreremo con ANCE Giovani in fiera, dove metteremo a disposizione una area hospitality per incontri con la pubblica amministrazione, gli stakeholder e i professionisti. Per vincere le sfide del futuro occorre rafforzare inoltre la collaborazione tra imprese di tutto il tessuto produttivo del Paese, evidenziata anche dal gemellaggio con ANCE Bari-BAT. Il settore necessita stabilità e investimenti a lungo termine, lontani da soluzioni temporanee. È essenziale definire una strategia che garantisca regole chiare per i prossimi anni, per rispondere alle esigenze del paese e assicurare la crescita sostenibile. La nostra azione ora determinerà il futuro del settore, facendo leva sull’esperienza e l’affidabilità delle nostre imprese per crescere, consentire i giusti investimenti, formare i lavoratori e rendere sempre più sicuri i luoghi di lavoro. Il tutto senza cadere nella trappola dei provvedimenti spot, presi sull’onda delle emozioni e senza una vera visione a lungo termine.”

Angelica Donati, Presidente di ANCE Giovani ha dichiarato: “Sostenibilità, innovazione e formazione, i temi che saranno al centro della prossima edizione del SAIE, sono anche quelli che, come ANCE Giovani, abbiamo individuato da tempo come driver per il futuro del settore edile. Ne abbiamo dibattuto a fondo con le istituzioni e gli stakeholder di settore durante il nostro ultimo convegno nazionale tenutosi lo scorso novembre. Ci troviamo in un momento storico in cui le scelte che verranno fatte dal legislatore nei prossimi due anni detteranno il futuro a lungo termine del nostro comparto. Con la direttiva Case Green, l’Italia ha l’opportunità di scrivere un piano industriale di settore con una visione a lungo termine al 2050, che permetta alle costruzioni di continuare a trainare la crescita del Paese e metta le imprese finalmente nelle condizioni di investire sul futuro. Un futuro che deve essere sempre più sicuro, sostenibile, innovativo ed inclusivo, e che sarà possibile solo se verrà scardinata una volta per tutte la logica di gestione emergenziale che attualmente ci sottopone a continue varianti normative. Come ANCE Giovani siamo felici di portare la nostra prospettiva e le nostre idee a sostegno delle attività del SAIE.”

Per Antonio Bruzzone, Ceo BolognaFiere Group: “SAIE è un evento di grande importanza per BolognaFiere e siamo felici di dare nuovamente il benvenuto alle imprese e agli operatori del settore delle costruzioni. Il Salone è da sempre un’occasione per confrontarsi, conoscere, tracciare piani di sviluppo. Come sempre la piattaforma SAIE sarà il punto di riferimento per operatori e imprese, chiamati a discutere dei temi più importanti del settore delle costruzioni: sostenibilità, innovazione e digitalizzazione in un periodo di grande cambiamento per il Paese. L’alternanza strategica con la Nuova Fiera del Levante di Bari, di cui siamo partner industriali, nell’ospitare il SAIE, consente alla manifestazione di Senaf una copertura completa del territorio, vicina a tutte le realtà del settore delle costruzioni.”  

Ivo Nardella, Presidente del Gruppo Tecniche Nuove e di Senaf, società organizzatrice di SAIE ha affermato: “La nuova edizione di SAIE segna un ulteriore passo in avanti nel nostro impegno verso il mondo delle costruzioni. In un momento in cui l’innovazione tecnologica e l’applicazione dell’intelligenza artificiale diventano sempre più centrali nelle agende politiche e imprenditoriali, il settore si trova al crocevia di sfide e opportunità senza precedenti. Con un occhio attento alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, SAIE si rinnova, proponendo soluzioni all’avanguardia e promuovendo un dialogo costruttivo tra le istituzioni e i professionisti del settore. La fiera di quest’anno è progettata per essere un hub di networking e innovazione, dove i partecipanti possono scoprire le ultime tendenze, tecnologie e materiali che plasmeranno il futuro. Oltre a moltiplicare le occasioni di business, SAIE è un momento fondamentale di formazione e aggiornamento professionale, offrendo incontri, workshop e seminari. Il successo delle precedenti edizioni e la risposta entusiasta del mercato, sia nelle edizioni di Bologna che di Bari, ci spingono a superare i confini tradizionali. Per noi SAIE è più di una fiera: è un movimento, una community che guarda al futuro con determinazione, pronta ad accompagnare la filiera delle costruzioni ‘Made in Italy’ nella messa a terra dei molti progetti del PNRR già territorializzati e che, con il passare del tempo, si accingono a diventare cantieri, posti di lavoro e sviluppo di nuove professionalità.”

SAIE 2024: il ritorno della Fiera delle Costruzioni a Bologna

I trend emersi durante la conferenza stampa saranno protagonisti all’interno di SAIE 2024, che ritorna in Emilia-Romagna dopo il successo del 2022, con oltre 430 aziende espositrici e 37mila visitatori, proseguendo l’alternanza strategica annuale con Bari. A Bologna, SAIE proporrà una formula dinamica e immersiva grazie alla combinazione di spazi espositivi, convegni formativi, aree dimostrative e contest ad alta interazione. Un appuntamento che per gli addetti ai lavori significa aggiornamento sulle ultime novità, ma anche e soprattutto nuove opportunità di mercato e networking. Quattro i settori tematiciProgettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media – che, insieme alle numerose iniziative speciali, metteranno al centro il cantiere e i temi che determineranno il futuro delle costruzioni: sostenibilità, infrastrutture, formazione e innovazione. Dal 9 al 12 ottobre, aziende protagoniste del mercato, professionisti, politica e associazioni, si confronteranno, nel dettaglio, sui principali temi dell’edilizia, dell’impiantistica e delle costruzioni: infrastrutture, calcestruzzo, serramenti, sismica, efficienza energetica del costruire, digitalizzazione del cantiere, offsite e nuove tecniche del costruire finiture e colore, macchine e attrezzature e tanto altro. Ampio spazio sarà, inoltre, dedicato alle recenti modifiche agli incentivi statali, alle novità del PNRR, alla transizione energetica, alla riqualificazione urbana e alla formazione degli operatori.

 

Transizione industriale, digitale ed ecologica: dalla Regione 10 milioni di euro per rafforzare le competenze degli addetti delle attività economiche dell’Emilia-Romagna

Transizione industriale, digitale ed ecologica: dalla Regione 10 milioni di euro per rafforzare le competenze degli addetti delle attività economiche dell’Emilia-RomagnaUna nuova opportunità, rivolta a chi svolga una attività economica in Emilia-Romagna, per rafforzare le competenze dei propri addetti così da affrontare al meglio la transizione industriale, digitale ed ecologica innovando, al contempo, i metodi di produzione e di organizzazione, i materiali e i processi produttivi.

Una possibilità per sviluppare nuove abilità manageriali ma soprattutto attrarre e trattenere talenti e, in generale, rafforzare il proprio capitale umano. Questo anche con il coinvolgimento delle Università, dei laboratori accreditati della Rete Alta Tecnologia, degli enti e degli organismi di ricerca, dei centri per l’innovazione, dei Tecnopoli, delle associazioni Clust-ER regionali, della Bologna Business School e degli Its.

La Regione Emilia-Romagna, nel corso dell’ultima seduta di Giunta regionale ha approvato un bando e stanziato a sostegno della misura un contributo di 10 milioni di euro di risorse europee del Pr Fesr 2021-2027, nell’ambito della Strategia di specializzazione intelligente S3.

Il bando prevede che i progetti debbano avere particolare attenzione alla parità di genere, alle nuove competenze Stem e a quelle in grado di operare per il raggiungimento degli obiettivi propri della nuova Agenda Onu 2030. Previste inoltre premialità legate alla collocazione del personale in aree montane, interne, alluvionate e in caso di possesso di rating di legalità.

Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione tramite applicativo Sfinge 2020 dalle ore 10 del 10 aprile alle ore 13 del 7 maggio 2024.

“La misura punta a selezionare proposte di investimenti di rilevanza occupazionale strategica, in coerenza con quanto definito nella Smart specialisation strategy- afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Una scommessa decisiva, nella cornice del Patto per il Lavoro e per il Clima, per garantire la crescita complessiva del nostro sistema puntando decisamente sui talenti e sull’alta specializzazione delle competenze, elementi fondamentali per costruire una crescita socioeconomica solida e sostenibile”.

Il bando
L’investimento minimo previsto dal bando dovrà essere di 30 mila euro: i progetti dovranno illustrare un piano triennale di strategia aziendale finalizzata a perseguire uno o più obiettivi indicati.

L’intensità dell’aiuto sarà nella misura massima del 75% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a 50mila euro.

A tale percentuale potrà essere aggiunto un ulteriore 10%, nel caso in cui si inseriscano nuovi talenti in organico e un ulteriore 5% qualora si possieda una delle diverse premialità previste dal programma Fesr (zone alluvionate, aree interne, aree montane, rating di legalità e le aree ricomprese dall’Ue nella carta nazionale degli aiuti di stato a finalità regionale).

Possono presentare domanda di contributo le Pmi e i soggetti iscritti al Rea (Repertorio economico amministrativo) negli elenchi delle Camere di commercio delle province dell’Emilia-Romagna.

Abbattimento alberi, Bagni (PD): “Dopo via Cilea quali altre?”

Abbattimento alberi, Bagni (PD): “Dopo via Cilea quali altre?”“In questi anni abbiamo assistito al taglio dei pioppi e delle querce nel Parco Ducale, alla rimozione di alberi nella scuola dell’infanzia Rodari, nell’asilo Nido Parco e di quelli che mitigano l’inquinamento nei viali cittadini, comprese le strade a lungo scorrimento come via Palestro e via Radici. Ora tocca a via Cilea: poi a quali altre?”. Così Nicoletta Bagni, Segretaria del Pd di Sassuolo, interviene sull’ennesimo taglio di alberi ad opera della giunta Menani.

“L’amministrazione – sottolinea la Segretaria Dem – continua a ignorare le richieste di incontro e le proteste dei cittadini adducendo semplicemente la pericolosità degli alberi e la necessità di rifare i marciapiedi: dimostra di non sapere cosa sia la partecipazione, non si confronta. Rimangono i ceppi a testimoniare una frettolosità ed una indifferenza per il verde urbano; alla città è trasmesso il messaggio che il verde è inutile o pericoloso. L’eliminazione delle barriere architettoniche e l’allargamento dei marciapiedi sono obiettivi primari per il Partito Democratico: gli interventi tuttavia devono avvenire tenendo in considerazione anche l’aspetto ambientale che è un bene di tutti e il diritto dei cittadini di conoscere le motivazioni e il piano del verde”.

Nicoletta Bagni spazza il campo da ogni giustificazione messa in campo dalla giunta uscente sul tema: “Il piano di piantumazione? Sconosciuto.  In generale sono stati sostituiti alcuni alberi, ma con piante giovanissime, passeranno anni prima che svolgono la funzione di ombreggiare e di combattere l’inquinamento. Inutile poi richiamare le piantumazioni di alberi “per ogni nuovo nato”, effettuate in luoghi isolati e che peraltro sono imposte da una legge nazionale e sostenute anche da risorse regionali. Questa giunta lascerà a Sassuolo solo ceppi, indifferenza per il verde e poco o nessun rispetto per la partecipazione dei cittadini: è veramente ora di cambiare”.

Infrastrutture, Cuoghi (FdI): a 3 mesi dall’inaugurazione, ancora cantieri sul ponte sopra la Pedemontana a Sassuolo

Infrastrutture, Cuoghi (FdI): a 3 mesi dall’inaugurazione, ancora cantieri sul ponte sopra la Pedemontana a Sassuolo
immagine d’archivio

“Alla presenza delle istituzioni, il 4 dicembre 2023 è andata in scena la cerimonia di inaugurazione del ponte ferroviario sopra la Pedemontana. L’intervento, costato 14,4 milioni di euro, ha ricompreso anche la riqualificazione della fermata Sassuolo-Quattroponti. Un’opera moderna che ha consentito di eliminare un passaggio a livello dove era forte il traffico veicolare, che sicuramente è stata progettata per migliorare la sicurezza e potrà servire meglio il distretto ceramico di Sassuolo, asset economico strategico della regione”. Tuttavia, “nonostante l’inaugurazione di inizio dicembre il cantiere, avviato a giugno 2022 e completato i primi di dicembre 2023, presenta ancora un’area recintata e la segnaletica provvisoria, in particolare in corrispondenza della rotatoria della Pedemontana. In quel punto passano ogni giorno decine di migliaia di veicoli ed è pertanto un pericolo”, ha chiesto il Consigliere Luca Cuoghi durante la seduta di Aula di mercoledì 27 marzo.

A rispondere, l’assessore alla Mobilità e trasporti Andrea Corsini: “Interpellata la società di gestione abbiamo appurato che, per alcune lavorazioni in appalto, come finiture esterne, opere di drenaggio, arredi urbani e aree verdi, risulta opportuno attendere la migliore stagione primaverile – ha spiegato l’assessore -. Tali opere saranno ultimate entro gli inizi di maggio”.

“Ringrazio l’assessore per essersi adoperato celermente nei confronti della società esterna. Tuttavia, salta agli occhi come i vari rinvii e ritardi abbiano fatto slittare i tempi di ultimazione di queste lavorazioni. L’intervento, avviato nel giugno 2022, avrebbe dovuto chiudersi entro un anno. Lo slittamento a dicembre ha determinato ritardi anche sul resto dei lavori. Auspico che queste ultime opere siano terminate in fretta visto che ci troviamo su un’arteria molto trafficata, percorsa da 30mila veicoli al giorno, di cui 7mila pesanti. Avere una segnaletica confusa e provvisoria non è certo il modo migliore di presentare una strada”, chiosa il Consigliere Sassolese.

 

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Modena: sciopero lavoratori Distribuzione Moderna Organizzata sabato 30 marzo

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Modena: sciopero lavoratori Distribuzione Moderna Organizzata sabato 30 marzoSorpresa amara nell’uovo di Pasqua per le lavoratrici e i lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO) che da 51 mesi non vedono rinnovato il loro contratto nazionale di lavoro. In due giornate di trattativa non stop (26 e 27 marzo), Federdistribuzione ha posto condizioni inaccettabili. Inevitabile è stata dunque la rottura da parte dei sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil”. E’ quanto dichiarano in una nota gli stessi sindacati.

“E’ stato proclamato sciopero nazionale di 8 ore a sostegno della vertenza per sabato 30 marzo con presidi territoriali. Nella nostra provincia il presidio è previsto davanti a Pam Panorama Sassuolo (via Archimede,9) dalle ore 10 alle 12, a cui parteciperanno gli addetti di tutte le insegne coinvolte.

Lo sciopero interessa infatti gli addetti di grandi catene di distribuzione quali, Metro, Ovs, Esselunga, Zara, Kiko, Conbipel, Conforama, Pam Panorama, Obi, Acqua & Sapone, A&O, Unes, Famila, iN’s Mercato, Ikea, Max Mara, Kasanova, Douglas, Brico Center, MARR, Lidl, Arcaplanet, Tecnomat.

In Italia il contratto di Federdistribuzione riguarda 240.000 lavoratori e lavoratrici.

Un sabotaggio che vuole ancora più precariato. Per essere ancora più chiari e permettere ai consumatori di conoscere quel che accade, vogliamo sottolineare che Federdistribuzione sta sabotando il rinnovo del contratto attaccando con richieste insostenibili i diritti e le garanzie attualmente previsti. Pretende che un lavoratore  precario sia ancora più ricattabile, applicandogli una estrema  flessibilità che va oltre i limiti di legge, attraverso l’estensione dei contratti a termine oltre i 24 mesi”.

Rincarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil “Ancora: Federdistribuzione, inseguendo un modello che non ha nulla né di etico né di buona organizzazione del lavoro, aggredisce la professionalità dei suoi dipendenti cercando di classificare ai livelli più bassi le lavoratrici e i lavoratori che hanno responsabilità all’interno di un negozio, di un punto vendita ecc…

Inoltre, non è stata data alcuna disponibilità alle richieste sindacali su appalti e terziarizzazioni, né sul franchising.

I sindacati e i lavoratori vogliono un rinnovo contrattuale dignitoso che rispetti diritti e condizioni lavorative. Il contratto ci spetta!

Filcams Fisascat Uiltucs auspicano un segnale immediato di ravvedimento da parte di Federdistribuzione e la ripresa al più presto del tavolo di trattativa per restituire dignità a lavoratrici e lavoratori del settore e arrivare a una sottoscrizione del contratto così come già avvenuto nei giorni scorsi con Confesercenti e Confcommercio”, conclude la nota dei sindacati.

Collegio imprenditori edili dell’Emilia: “Il Decreto approvato ieri crea confusione e va a destabilizzare un intero settore”

Collegio imprenditori edili dell’Emilia: “Il Decreto approvato ieri crea confusione e va a destabilizzare un intero settore”“L’improvvisa approvazione del decreto legge sul Superbonus rappresenta un atto di irresponsabilità governativa e determina, per il settore edile, uno scenario normativo caotico oltre che in contrasto con le regole fissate nel Codice degli Appalti e nella Legge sulle Emergenze”. Sono le parole, dense di frustrazione e rabbia, di Claudio Candini, presidente del Collegio Imprenditori Edili dell’Emilia, all’indomani di quello che appare come un vero e proprio blitz messo in atto senza aver avviato nessun tipo di confronto con le parti interessate.

Per l’ennesima volta il settore edile rischia di subire conseguenze negative molto pesanti per un approccio complessivo errato e per scelte che aumentano le incertezze da parte di chi guida il Paese. Operare in modo prevalente attraverso decreti d’urgenza dimostra una grave mancanza di attenzione rispetto alle conseguenze a lungo termine sul settore edile e, più in generale, sull’economia. Questa pratica impedisce una pianificazione efficace e mette a rischio la sostenibilità dell’attività imprenditoriale e dei progetti in corso, violando i principi di buona amministrazione.

“Continui e repentini cambiamenti normativi hanno sulle imprese edili conseguenze destabilizzanti e hanno un effetto deterrente rispetto alla voglia di investire, perché si mina la fiducia degli imprenditori – prosegue Candini – compromettendo la pianificazione a lungo termine delle attività, in violazione dei principi della certezza del diritto e della tutela della libertà di impresa.”

Tutto questo si aggiunge, sottolinea il Collegio Imprenditori dell’Emilia, alla recente introduzione di normative complesse e poco chiare, come la patente a crediti, che ha ulteriormente aggravato le incombenze burocratiche che ricadono sulle imprese senza apportare benefici tangibili alla qualità degli interventi e alla sicurezza sul lavoro. Se si vuole il bene delle imprese che operano in modo serio e corretto occorre attuare un cambiamento radicale nel processo decisionale del Governo che includa una consultazione preventiva e reale con le parti interessate, conformemente ai principi di sussidiarietà e collaborazione tra enti pubblici e privati. Con riferimento specifico alle aree del territorio modenese colpite dal terremoto il presidente del Collegio Imprenditori Edili dell’Emilia conclude sottolineando l’importanza di proteggere gli investimenti e gli sforzi già compiuti nel settore della ricostruzione post-sisma nell’area modenese. “L’incertezza normativa – lo ripeto – mina la fiducia degli investitori e mette a rischio la realizzazione di importanti progetti di ricostruzione, violando i principi di solidarietà e coesione territoriale. La richiesta urgente è quella di un dialogo costruttivo e di un impegno concreto da parte del Governo per garantire la stabilità e la crescita del settore edile anche nel territorio modenese, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e inclusione sociale”.

Chiusura uffici comunali lunedì 1 aprile a Fiorano

Chiusura uffici comunali lunedì 1 aprile a FioranoSi comunica che nella giornata di lunedì 1 aprile (Pasquetta) gli uffici comunali rimarranno chiusi. Per la concessione loculi l’Ufficio economato e polizia mortuaria sarà reperibile  telefonicamente, dalle ore 08.30 alle 12.30, al numero 329/3191683. Per le denunce di morte  e relative autorizzazioni l’Uff. di Stato Civile sarà reperibile, sempre dalle 8.30 alle 12.30, al numero 334/3477589.

Uffici comunali chiusi a Sassuolo il sabato di Pasqua

Uffici comunali chiusi a Sassuolo il sabato di PasquaSabato prossimo, 30 marzo, in occasione della vigilia di Pasqua gli uffici del Comune di Sassuolo saranno chiusi al pubblico ad eccezione del Servizio di Vigilanza Urbana e delle Funzioni di Stato Civile. Gli uffici riprenderanno l’orario di apertura a partire da martedì 2 aprile.

Logistica e infrastrutture per l’Emilia-Romagna: fattori chiave per la competitività

Logistica e infrastrutture per l’Emilia-Romagna: fattori chiave per la competitivitàL’Emilia-Romagna con un indice di sintesi di performance territoriale per le infrastrutture di trasporto e logistiche pari a 121,6, ha un valore superiore di oltre 20 punti rispetto alla media nazionale. E’ la prima regione in Italia per il trasporto ferroviario ed è terza per gli ambiti aeroportuali e nella logistica. E’ al secondo posto nella propensione dei territori verso la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie digitali e terza nella speciale classifica Green&Smart per gli aspetti di sostenibilità ambientale e digitalizzazione.

Una regione che chiede la realizzazione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna.

Che ha chiari i lavori in corso più urgenti: il potenziamento del nodo di Bologna, la realizzazione della bretella autostradale di Campogalliano-Sassuolo, la messa in sicurezza della E45, la 4° corsia della A14 fra Bologna e la diramazione per Ravenna, la Cispadana, il potenziamento delle connessioni con il porto di Ravenna, l’Alta Velocità asse Adriatico (Bologna-Lecce-Taranto).

E’ quanto emerge dalla nuova edizione del “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna” realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna, con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. Obiettivo: creare uno strumento di lavoro condiviso ed in continuo aggiornamento alla luce del confronto fra istituzioni,  operatori e rappresentanze economiche.

Un elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), declinati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che misurano il distanziamento di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale.

Considerando i KPI relativi alle infrastrutture di trasporto e logistiche, a livello territoriale, Bologna è la provincia che ha il posizionamento migliore eccellendo in quattro delle cinque categorie: con valori dei KPI superiori del 50% rispetto alla media nazionale per le categorie ferroviaria (+50%), aeroportuale (+101%) e logistica (+287%) e di circa il 25% per il KPI stradale. Tra le altre province si distingue Parma con punteggi sopra la media in quattro categorie: stradale, ferroviaria, aeroportuale e logistica nella quale presenta un KPI superiore del 240% alla media nazionale. Tutte le restanti province presentano comunque valori dei KPI superiori alla media Italia in tre delle cinque categorie con punte del +21% di Rimini nella categoria stradale, del +39% di Reggio nell’Emilia nella categoria ferroviaria, del 81% ancora di Rimini nell’aeroportuale e del 95% di Piacenza nella logistica. Ravenna è l’unica provincia della regione con un KPI superiore alla media nazionale (+82%) nella categoria portuale.

Relativamente al KPI digitale, la regione è al secondo posto a livello nazionale con tutte le nove province con un posizionamento sopra la media italiana.

Nella classifica “Green&Smart” che valuta la performance di ciascun territorio in ottica di sviluppo sostenibile, di transizione ecologica e di digitale, l’Emilia-Romagna si colloca al 3° posto tra le regioni con Bologna al 2° posto tra le province italiane.

L’aspetto più rivelante nell’aggiornamento del Libro Bianco è l’individuazione degli interventi prioritari più urgenti che rispondono ai fabbisogni logistici ed infrastrutturali del sistema imprenditoriale, ovvero un elenco di opere indifferibili per il sistema economico regionale composto grazie agli esiti dell’indagine nazionale ed al costante e fondamentale confronto con il territorio.

La metodologia adottata da Unioncamere Emilia-Romagna è stata quella di integrare l’indagine nazionale sui fabbisogni logistici e infrastrutturali del mondo economico, realizzata nel 2023 e che ha coinvolto 917 imprese emiliano-romagnole con la realizzazione di tavoli di confronto a livello territoriale, con il supporto delle Camere di commercio della regione.

Durante i 5 tavoli di confronto sono stati individuati gli interventi classificati come “più urgenti”, emersi dalla partecipazione attiva e dall’ascolto delle necessità territoriali. Dal confronto tra il campione completo dell’indagine nazionale, il campione rappresentato dalle imprese con più di 50 addetti ed i risultati dei tavoli di confronto, sono stati selezionati 6 interventi prioritari “più urgenti“, tra quelli che comparivano nella lista di almeno due delle modalità di interrogazione utilizzate:

  • la realizzazione dell’Alta Velocità asse Adriatico (Bologna-Lecce-Taranto),
  • la realizzazione 4° corsia A14 (Bologna-diramazione per Ravenna)
  • il Potenziamento del nodo di Bologna
  • la realizzazione bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo;
  • la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana
  • l’ammodernamento e messa in sicurezza SS16 (Ferrara-Ravenna).

Si tratta quindi di un “unico macro obiettivo più urgente”: la fluidificazione del traffico stradale in direzione Nord-Sud ed Est-Ovest. Per avere collegamenti rapidi e con tempi ragionevolmente certi, per favorire l’import/export e per mitigare gli effetti sul territorio emiliano-romagnolo dell’attraversamento di merci e persone legate al posizionamento di snodo della regione.

Grazie ai tavoli, sono state inoltre raccolte indicazioni su nuovi interventi e nuove tematiche complementari che saranno organizzate nel lavoro dei prossimi mesi.

Sono però emerse due tematiche di particolare rilevanza per il territorio: l’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna e la criticità rappresentata dal tratto della A1 tra Piacenza e Modena che è oggetto del focus di approfondimento di questa annualità del Progetto Infrastrutture del sistema camerale dell’Emilia-Romagna ovvero la  “Resilienza della tratta Piacenza-Modena della A1”. In particolare i risultati della prima parte dello studio evidenziano che la chiusura totale di sezioni autostradali sull’autostrada A1 non siano sostenibili. La rete stradale risulta non resiliente, cioè non in grado di assorbire i flussi in uscita dall’autostrada alla ricerca di percorsi alternativi. Per quanto tutte le interruzioni determino livelli di congestione non sostenibili sulla viabilità ordinaria si nota che l’interruzione della tratta Parma – Terre di Canossa Campegine risulta quella più critica rispetto al sistema di misura della criticità adottato per lo studio. Date le caratteristiche dei flussi stradali di lunga percorrenza risulta evidente che gli effetti, i disagi, determinati dalle interruzioni interesserebbero porzioni di territorio più estese rispetto all’area di studio analizzata. Nei prossimi passi dell’analisi verranno analizzati gli effetti di chiusure parziali della circolazione.

Accanto a queste tematiche, la tragica esperienza dell’alluvione ha messo in evidenza la necessità della messa in sicurezza delle infrastrutture da eventi scatenati dal cambiamento climatico in atto.

Viene evidenziata anche la necessità di un coordinamento nella programmazione delle opere di manutenzione che possono avere sulla circolazione stradale e autostradale, ed in particolare su ponti e viadotti.

“Abbiamo bisogno di realizzare infrastrutture vitali per l’Emilia-Romagna- ha affermato l’assessore regionale a Mobilità, Trasporti, Commercio, Andrea Corsini-. Dobbiamo alleggerire e fluidificare il traffico per migliorare la rapidità e i tempi di percorrenza delle persone e delle merci nei due assi, nord-sud ed est-ovest, che attraversano la nostra regione al servizio del Paese e come ponte verso l’estero. I progetti e i cantieri che abbiamo pianificato in questi anni vanno in questa direzione, come ci conferma il sistema imprenditoriale ogni giorno, anche per favorire l’import e l’export. Opere che, una volta terminate, porteranno benefici a tutti i cittadini emiliano-romagnoli, migliorando gli spostamenti quotidiani e la qualità dell’aria. Per questo stiamo pressando il Governo, perché finalmente approvi la Zona logistica semplificata e faccia partire lavori definiti di rilevanza nazionale, come il Passante di Bologna, la Cispadana e la bretella Campogalliano Sassuolo. Noi come sempre faremo la nostra parte al fianco delle imprese e dei lavoratori per permettere all’Emilia-Romagna di crescere, garantendo benessere alle comunità”.   

“Il Libro Bianco delle infrastrutture è frutto di un lavoro di partecipazione e condivisione nel quale le Camere di commercio della regione hanno coinvolto tutte le forze produttive della regione – evidenzia Valerio Veronesi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna –  Le indicazioni che ne sono emerse sono ben chiare. Una coinvolge tutti: l’istituzione rapida della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna determinerebbe condizioni di competitività ed attrattività decisive in un momento di grande cambiamento nelle direttrici di scambio internazionali. Siamo una regione intermodale, in cui il potenziamento delle connessione con il porto di Ravenna è collegato con la quarta corsia della A14, con l’allargamento della A1 tra Modena e Piacenza, con la Cispadana, con il potenziamento dei collegamenti ferroviari fra i poli logistici, con la realizzazione dell’Alta Velocità dell’asse Adriatico e così via. Investire nelle infrastrutture dell’Emilia-Romagna è investire nella competitività e nella sostenibilità ambientale dell’Italia“.

“Utilizzare al meglio e nei tempi previsti le risorse del PNRR; ridurre il gap infrastrutturale con i competitor europei; accorciare i tempi di realizzazione delle opere; sfruttare le opportunità delle Zes e delle Zls; aumentare la resilienza del sistema dei valichi alpini. Queste sono le principali sfide sul fronte infrastrutturale del nostro Paese”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “L’opportunità offerta dal PNRR e dalle risorse stanziate appare unica, ma l’Italia deve saperla cogliere”.

“La nuova edizione del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna rappresenta un passo avanti decisivo nell’impegno per un dialogo costruttivo e continuo con il territorio, consolidando il percorso di ascolto e confronto già avviato negli anni precedenti,” ha dichiarato Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti. “Il Libro Bianco è pensato come uno strumento dinamico e in costante evoluzione, progettato per integrare e riflettere direttamente i contributi del settore economico alle strategie di sviluppo infrastrutturale a livello territoriale. Attraverso un’attenta analisi e sintesi delle indicazioni raccolte, siamo riusciti a identificare e dare priorità agli interventi più urgenti per l’Emilia-Romagna, aggiornando quanto già individuato nella precedente edizione e acquisendo ulteriori indicazioni dal sistema imprenditoriale della regione”.

La presentazione del “Libro Bianco sulle opere indifferibili dell’Emilia-Romagna” è stata introdotta dal Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Valerio Veronesi, il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete. Sono seguiti gli interventi di Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti e di Luca Zanetta, – Responsabile Area Ultrabroadband e 5G Uniontrasporti, che hanno presentato «Il Programma Infrastrutture; obiettivi e risultati» e «Il Libro Bianco: le opere indifferibili per il sistema economico dell’Emilia-Romagna». Nella seconda parte dell’incontro i panel coordinati da Morena Pivetti: «Resilienza della tratta Piacenza-Modena della A1» con gli interventi di Luigi Costalli, Direttore Tecnico Aleph, Federica Ropa, Responsabile Viabilità, Logistica, Vie d’acqua e Aeroporti, Regione Emilia-Romagna e Marilisa Conte, Direttore Engineering & Technical Coordinator Autostrade per l’Italia. Il secondo panel «La ZLS dell’Emilia-Romagna: a che punto siamo?», è stato caratterizzato dagli interventi di Giorgio Guberti,  Presidente Camera di commercio Ferrara Ravenna e Paolo Ferrecchi, Direttore Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente, Regione Emilia-Romagna.

Conclusioni finali di Andrea Corsini, Assessore alla Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Commercio – Regione Emilia-Romagna.

L’iniziativa rientra nel secondo “Roadshow camerale” nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge i 19 territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022 e prosegue il percorso avviato nel 2021.

Esercizio del diritto di voto dei cittadini comunitari residenti a Sassuolo

Esercizio del diritto di voto dei cittadini comunitari residenti a SassuoloI cittadini dell’Unione Europea residenti a Sassuolo possono partecipare alla votazione per l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Comunale; gli stessi cittadini possono inoltre candidarsi alla carica di Consigliere Comunale.

Per esercitare questo diritto i cittadini comunitari residenti dovranno iscriversi nell’apposita lista elettorale aggiunta, compilando una specifica domanda che va presentata personalmente o spedita con raccomandata, insieme a copia di un documento di identità, all’Ufficio Elettorale del Comune di residenza, entro il 30 APRILE 2024 . Questo termine è PERENTORIO. Significa che le domande che perverranno oltre NON POTRANNO ESSERE ACCOLTE.

L’Ufficio Elettorale provvederà ad iscrivere nelle liste aggiunte coloro che ne hanno diritto ed a consegnare a ciascuno la tessera elettorale necessaria per partecipare alla votazione.

I cittadini dell’Unione Europea già iscritti nella lista aggiunta in occasione di precedenti elezioni amministrative e che non sono stati cancellati, possono esercitare il diritto di voto per le Elezioni amministrative 2024, senza dover presentare una nuova domanda.

 

Per informazioni dettagliate, l’Ufficio Elettorale è a disposizione nei seguenti orari:

  • Lun, Mart, Merc, Ven, dalle ore 9,00 alle ore 12,30
  • Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,30
  • Sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,30

Tel. 0536 844732 – 844967 – elettorale@comune.sassuolo.mo.it

Dopo il Giappone, la Corea del Sud: l’Emilia-Romagna lancia un nuovo ponte verso l’Asia

Dopo il Giappone, la Corea del Sud: l’Emilia-Romagna lancia un nuovo ponte verso l’AsiaGli incontri al Kaist, l’Istituto Coreano di Scienza e Tecnologia avanzata e al National Supercomputing Center – due delle realtà più avanzate dell’Asia nel campo dell’Intelligenza artificiale e dei Big data  – e alla Naver Corporation che gestisce l’omonimo motore di ricerca, definito “Il Google della Corea del Sud”,  e il gemello digitale di Seoul.

E poi le visite al Daejeon Technopark, polo di innovazione specializzato nei settori dell’aerospazio e delle biotecnologie. E a Hyundai Motor, una delle principali case automobilistiche del mondo, tra le prime a investire massicciamente nei veicoli elettrici e a idrogeno.

Continua e si avvia a conclusione la missione della Regione in Corea del Sud, tra la capitale Seoul e la città di Daejeon, considerata la capitale coreana della scienza, con l’assessore allo sviluppo economico e Relazioni internazionali, Vincenzo Colla, e la partecipazione delle Università di Bologna, Parma, Modena e Reggio Emilia; i Clust-Er, l’Associazione Big Data; Confindustria Emilia-Romagna; Aica (Associazione italiana costruttori auto attrezzature).

L’obiettivo, della visita – guidata nei primi due giorni dal presidente Stefano Bonaccini, rientrato prima per impegni istituzionali – è avviare e rafforzare le relazioni tra uno dei paesi a più alto tasso di innovazione al mondo quale la Corea del Sud e la Data Valley emiliano-romagnola.

A partire dal Tecnopolo di Bologna, con il Supercomputer Leonardo, oggi il più potente d’Europa e uno dei primi al mondo e il Data Center del Centro Europeo per le previsioni a medio termine. Oltre alla prossima apertura della sede dell’Università Onu, dedicata a Big data e studio dei cambiamenti climatici e del Mit-Senseable City Lab del MIT di Boston con cui la Regione ha siglato un accordo per ospitare un distaccamento stabile.

“Con questa missione abbiamo voluto aprire un canale diretto per instaurare un rapporto strutturale con un paese che è il secondo al mondo per spesa in ricerca e innovazione- ha spiegato Colla-. Abbiamo incontrato, e invitato a venire in Emilia-Romagna, realtà di grande qualità, all’avanguardia nella ricerca nei settori di alta specializzazione a cui stiamo guardando per lo sviluppo futuro del nostro territorio, come l’aerospazio, le biotecnologie, i nano conduttori, l’agro-industria, l’intelligenza artificiale e i Big data.  E ovunque abbiamo registrato un grande interesse per l’Emilia-Romagna e le sue eccellenze”.

“Siamo la regione italiana con il più alto valore di export e numero di brevetti pro capite e un patrimonio manifatturiero molto sviluppato, grazie alla sua capacità di tenere insieme sistema pubblico e privato- ha aggiunto l’assessore-.  In questi giorni abbiamo gettato le basi per accordi, collaborazioni, partenariati, scambi di esperienze e competenze che potranno consentirci di mantenere le nostre filiere nel mondo. Consolidare queste relazioni internazionali, sia istituzionali che industriali e accademiche, significa per noi guardare non solo alla qualità del nostro sviluppo ma anche delle nostre comunità, come garanzia di pace fra i popoli”.

Relazioni anche a livello istituzionale, che sono state al centro dell’incontro tra Colla e il vicesindaco di Daejeon, Chang Ho-Jong, che ha annunciato presto un viaggio nella nostra regione per definire un possibile gemellaggio.

Big Data, Intelligenza artificiale, aerospazio, automotive

L’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni sono stati al centro degli appuntamenti che Colla ha avuto ieri con Kyung-Soo Kim, vicepresidente dell’Istituto Coreano di Scienza e Tecnologia avanzata (Kaist); Jaesoo Kim, presidente del Korea Institute of Science and Technology Information (Kisti); Sik Lee, direttore generale del National Supercomputing Division. A tutti gli interlocutori era ben noto l’investimento sul supercomputer Leonardo al Tecnopolo di Bologna e le tre istituzioni hanno manifestato interesse per avviare una collaborazione.

Ieri anche la visita di Colla all’Aerospace and Ict Centre del Daejeon Technopark, dove è emersa l’intenzione a firmare presto un protocollo d’intesa. Un tema quello della space economy – affrontato anche nel corso dell’incontro che la delegazione regionale ha avuto oggi presso la Korea Aerospace Industry Association (KAIA)- strategico per le ricadute che la ricerca in questo settore può avere per le filiere produttive emiliano-romagnole e già al centro delle missioni in Giappone, a Washington e a Houston, cuore mondiale dell’economia aerospaziale.

E che grazie alla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e la texana Axiom Space ha permesso a tre aziende emiliano-romagnole – Barilla, Dallara e Gvm – di partecipare alla spedizione della prima stazione orbitante privata, proprio all’inizio di quest’anno.

Tra gli incontri di oggi anche quello presso Naver, il conglomerato coreano che ha debuttato nel 1999 come il primo portale web in Corea del Sud, primo operatore al mondo a introdurre la funzione di ricerca completa,  che raccoglie i risultati della ricerca da varie categorie e li presenta in un’unica pagina.

Dalla Regione oltre 3,2 milioni di euro alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per iniziative di contrasto alla ludopatia

Dalla Regione oltre 3,2 milioni di euro alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per iniziative di contrasto alla ludopatiaPercorsi familiari, sportelli d’ascolto, laboratori nelle classi, attività di formazione per genitori e docenti. E ancora, gruppi terapeutici e di mutuo aiuto, iniziative in collaborazione con centri antiusura e sportelli sovra-indebitamento.

L’Emilia-Romagna continua a rafforzare il proprio impegno nella lotta al gioco d’azzardo attraverso il Piano d’azione contro la ludopatia 2022-2024: la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la ripartizione delle risorse alle Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini, per l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza, pari a oltre 3,2 milioni di euro. Più di 10 milioni di euro considerando gli ultimi 3 anni.

Un Piano d’azione suffragato dalla Legge regionale numero 5 del 4 luglio 2013 che, come conferma uno studio condotto dall’Amministrazione regionale sull’attuazione della normativa a livello territoriale, ha dato risultati importanti: negli ultimi 10 anni, dall’entrata in vigore della legge a novembre 2023, data dell’ultima rilevazione, in Emilia-Romagna sono diminuite del 45,2% le attività con gioco d’azzardo situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili; si tratta, ad esempio, di scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

“Un risultato significativo- sottolineano gli assessori regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Commercio, Andrea Corsini – che ci sprona a fare ancora di più per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza da gioco d’azzardo, e tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili, a partire dai giovani. Lo facciamo agendo direttamente sul territorio, in collaborazione con le Aziende sanitarie, i Comuni e le associazioni, per informare e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze che la ludopatia può comportare, per loro stessi e per i propri cari, a livello economico ma anche sociale, di salute e benessere. I dati ci dicono, purtroppo, che le persone assistite dai Serdp, i Servizi per le dipendenze, sono in aumento: dobbiamo continuare a fare ogni sforzo per contrastare questo fenomeno”.

La legge regionale contro il gioco d’azzardo

La legge regionale 5/2013 ha introdotto misure drastiche di dimensionamento dell’offerta legata al gioco d’azzardo, mediante l’imposizione del vincolo di chiusura o delocalizzazione per le attività di sale gioco e sale scommesse situate nei pressi di luoghi ritenuti sensibili. Oltre alla diminuzione del 45,2% delle attività con gioco d’azzardo situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, molti Comuni hanno ampliato l’elenco dei luoghi nei pressi dei quali vietare queste attività, includendo biblioteche, teatri o cinema (20 Comuni), aree verdi o spazi pubblici all’aperto (15 Comuni), e non meno importanti luoghi di aggregazione, come circoli, associazioni, centri sociali, o spazi educativi. Dal 2013 al 2023, inoltre, in Emilia-Romagna sono stati emanati 225 provvedimenti di chiusura per violazione della normativa sul gioco d’azzardo, e 483 attività hanno chiuso. 41 sono le attività che hanno delocalizzato e 290 sono le sanzioni comminate per il mancato rispetto della normativa. Con il coinvolgimento di Comuni ed esercizi commerciali, è stato anche istituito il marchio “Slot Free ER”, rilasciato agli esercenti di attività commerciali, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio gli apparecchi per il gioco d’azzardo.

Gli assistiti per gioco d’azzardo patologico in Emilia-Romagna

Nel 2022, in Emilia-Romagna sono stati spesi 8 miliardi e 904 milioni di euro al gioco d’azzardo, con una spesa pro-capite di 1.997 euro l’anno. Sono soprattutto uomini (8 su 10, l’81,6%), di cittadinanza italiana (92,1%), con età media di 49 anni: si tratta dei cittadini che più spesso si sono rivolti ai Servizi per le dipendenze dell’Emilia-Romagna per ricevere aiuto. In totale coloro che si sono rivolti al servizio nel 2022 sono stati 1.247, il 143% in più rispetto ai 513 del 2010. Nel 57,2% dei casi (713 su 1.247), si è trattato di nuovi assisti.

Altra quota importante è quella degli over 65, che costituiscono il 16% degli assistiti. Minore, invece, la quota degli under 25, che costituiscono il 4,3%. Rispetto alle tipologie di gioco con premi in denaro, il 37,8% delle persone che hanno ricevuto aiuto dal Serdp preferiva i videogiochi nei bar o nelle sale gioco e il 13,8% il Lotto, il Superenalotto, Lotterie, Totocalcio e Gratta&vinci, in entrambi casi in uguale misura tra uomini e donne.

Prettamente maschile, invece, la scelta di scommettere (sul calcio ma non solo), preferita dal 7,9% degli assistiti Serdp, e il gioco d’azzardo online (3,9%). Per quanto riguarda i luoghi di gioco, il 49,3% dei giocatori si recava al bar o dal tabaccaio per giocare, il 25% nelle Sale giochi/Snai e il 16,1% usava piattaforme online a casa propria o altrui.

Pace e diritti umani: la Regione stanzia 220mila euro per sostenere iniziative culturali, educative, informative, didattiche e di ricerca

Pace e diritti umani: la Regione stanzia 220mila euro per sostenere iniziative culturali, educative, informative, didattiche e di ricerca
Mauro Felicori (Copyright Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore Ballardini Pietro)

Sostegno a iniziative culturali, educative, informative, didattiche e di ricerca per sensibilizzare la comunità regionale ai valori della pace, dei diritti umani, dell’educazione alla cittadinanza globale e della solidarietà internazionale.

Al via un bando della Regione per progetti promossi da Enti locali, Università, Terzo settore e fondazioni, per sostenere una cultura della pace e dei diritti, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

La Regione ha messo a disposizione 220mila euro per il bando, che è aperto a Enti locali (Comuni, Unioni comunali, Province e Città metropolitana), Università e soggetti senza finalità di lucro (Organizzazioni non governative, di utilità sociale, volontariato, promozione sociale, cooperative sociali e fondazioni), con sede legale o operativa in Emilia-Romagna.

“Sono temi che non sono mai stati attuali come oggi- ha commentato l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-, il moltiplicarsi dei conflitti e delle zone di crisi, anche alle porte dell’Europa, sono lì a ricordarcelo quotidianamente. Anche per questo credo ci sia bisogno che la Regione contribuisca a costruire percorsi e iniziative che possano far crescere una cultura della pace e dei diritti nella nostra comunità”.

Saranno ritenute prioritarie le iniziative per i giovani e quelle per la riduzione dei divari territoriali tra aree interne e montane del territorio regionale.

Le domande di contributo online per le iniziative possono essere inviate, tramite la piattaforma Siber, fino alle ore 16 del 18 aprile 2024.

I progetti si dovranno concludere entro l’anno e potranno contare su un contributo fino al 70% delle spese ritenute ammissibili, da un minimo di 5mila a un massimo di 20mila euro.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 29 marzo 2024

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 29 marzo 2024Nuvoloso sul settore occidentale, dove al mattino non si escludono deboli ed irregolari precipitazioni, irregolarmente nuvoloso sul resto del territorio. Temperature in aumento, con valori minimi compresi tra i 6 gradi del settore occidentale ed i 14 gradi della costa; valori massimi tra 19 e 23 gradi.

Venti deboli-moderati, prevalentemente meridionali, con rinforzi localmente ancora di forte intensità lungo le aree di crinale appenninico nelle prime ore del mattino, in successiva attenuazione. Ventilazione meridionale tendente a disporsi dai quadranti orientali sulle pianure nel corso della giornata. Mare mosso.

(Arpae)

Trovati con oltre 80 kg di hashish. A Maranello la sede dell’attività di spaccio

Trovati con oltre 80 kg di hashish. A Maranello la sede dell’attività di spaccioLa Polizia di Stato di Bologna e Modena ha tratto in arresto due soggetti marocchini per detenzione di oltre 80 kg di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. L’arresto scaturisce da un’indagine iniziata nelle settimane precedenti, in esito a prolungati servizi di osservazione predisposti nella zona Bolognina, dove i poliziotti della squadra mobile di Bologna individuavano ed arrestavano diversi soggetti di origine marocchina coinvolti in attività di spaccio.

Nell’ambito di tale attività, gli investigatori hanno notato un soggetto che si recava di frequente a Maranello, dove risultava avere un’abitazione probabile sede di attività di spaccio. I poliziotti delle Squadre Mobili di Bologna e Modena effettuavano quindi un servizio di osservazione nei confronti del soggetto e di un altro giovane marocchino che spesso lo accompagnava.

I due venivano quindi fermati, a bordo di due autovetture diverse che viaggiavano a poca distanza l’una dall’altra, presso il casello di Modena Sud, di rientro dalla Lombardia. A bordo della seconda autovettura venivano rinvenuti, adagiati sul sedile posteriore, due voluminosi pacchi contenenti hashish del peso rispettivo di Kg 39,2 e 39,4 lordi. Sulla prima autovettura, noleggiata al fine di fare da staffetta per segnalare la presenza di forze di Polizia, non veniva trovato stupefacente; tuttavia il conducente deteneva le chiavi di una terza autovettura, posteggiata nei pressi dell’abitazione di Maranello dove dimorava, all’interno della quale veniva scoperto un sottofondo che si apriva mediante un congegno elettromeccanico all’interno del quale erano occultati altri 9 kg di hashish e oltre 90 grammi di cocaina. Presso l’abitazione di uno dei due veniva trovato altro hashish per circa 800 grammi, oltre alla somma di 1000 euro.

I due cittadini marocchini venivano pertanto tratti in arresto e le due autovetture utilizzate per il trasporto e stoccaggio venivano sottoposte a sequestro.

Maranello: rubano prodotti alimentari per un valore di più di mille euro, arrestati

Maranello: rubano prodotti alimentari per un valore di più di mille euro, arrestatiNella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Maranello hanno tratto in arresto due cittadini originari della Romania, rispettivamente di 48 e 44 anni. I due, che avevano raggiunto il parcheggio di un supermercato del posto a bordo di un’utilitaria, sono stati trovati in possesso di refurtiva per oltre 1.000 euro.

I militari, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato movimenti sospetti all’esterno del parcheggio dell’esercizio commerciale, fino a quando i due hanno raggiunto l’auto in sosta.

All’esito dell’identificazione, le due uomini sono stati sottoposti ad un controllo più accurato, che ha consentito di recuperare varia refurtiva, composta da diversi salumi, pezzi di formaggio e prosciutto, del valore complessivo di 1.100 euro, rubati dagli scaffali del supermercato, previa rottura delle etichette antitaccheggio e poi nascosti sotto gli indumenti.

La refurtiva è stata restituita al responsabile dell’esercizio commerciale, mentre i due uomini sono stati tratti in arresto per furto aggravato in concorso.

Confabitare esprime forte preoccupazione per le recenti modifiche normative sui bonus edilizi, e pone attenzione sulla rimozione delle barriere architettoniche come priorità urbana e sociale

Confabitare esprime forte preoccupazione per le recenti modifiche normative sui bonus edilizi, e pone attenzione sulla rimozione delle barriere architettoniche come priorità urbana e socialeConfabitare, associazione proprietari immobiliari, esprime una profonda preoccupazione per le recenti modifiche apportate dall’ultimo Consiglio dei Ministri, dove con un colpo di accetta l’esecutivo vieta la possibilità di utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito ed elimina la possibilità di utilizzare la remissione in bonis che aveva come data ultima il 15 ottobre.

Le disposizioni di questo decreto sono un duro colpo per tutte quelle persone che hanno deciso di ristrutturare la propria abitazione sfruttando i Bonus Edilizi, così come già accaduto, con la chiusura dell’acquisto dei crediti da parte di Poste a fine 2022, anche questa volta, nel giro di una nottata, il governo cambia lo scenario col quale si possono gestire i bonus edilizi.

Tanto per fare un esempio – commenta il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni – in questo momento un proprietario di casa che nel suo mini condominio con grande sforzo è riuscito a terminare e pagare i lavori entro la fine dell’anno e si è ritrovato con  60.000 euro di crediti maturati, riuscendo a cederne 40.000 a Poste Italiane, poichè non era possibile superare questo tetto, si ritrova con 20.000 euro di crediti da cedere ad aziende, istituti o liberi professionisti. Mettiamo che con estrema fatica sia riuscito a trovare un’azienda disposta ad acquistarglieli, e sapendo di non riuscire a fare l’iter burocratico entro i primi di aprile abbia deciso di farlo dopo pagando i 250 euro della remissione in bonis, questa mattina si sveglia sapendo che quella operazione non è più possibile. Il governo tende a parlare della questione superbonus citando freddi numeri, senza considerare che in realtà stiamo parlando di persone e famiglie. Allora io mi chiedo – continua Zanni – dopo che il bonus psicologico 2024 è stato esaurito in poche ore, il governo così facendo mette a dura prova la tenuta psicologica di molti suoi cittadini incolpevoli. Lo stop allo sconto in fattura colpisce anche il terzo settore, le onlus, le case popolari, praticamente le fasce deboli che si voleva ancora tutelare”.

Confabitare si è sempre distinta per la particolare attenzione data all’abbattimento delle barriere architettoniche, ed evidenzia con preoccupazione l’impedimento nell’utilizzo dello sconto in fattura per interventi mirati alla rimozione di tali barriere, soprattutto per una fascia di persone con limitate capacità economiche:“non è corretto paragonare il bonus barriere architettoniche ad altri bonus edilizi – commenta Zanni – perché quest’ultimo è un beneficio sociale fondamentale per coloro che affrontano difficoltà economiche nell’accesso all’abitazione. La possibilità di sconto in fattura per interventi di rimozione delle barriere architettoniche dovrebbe essere garantita: in genere sono gli anziani a richiedere questo incentivo, spesso privi di risorse finanziarie sufficienti per installare dispositivi di accessibilità, per loro tale bonus rappresenta un’opportunità unica per una vita più indipendente e inclusiva. Rimuovere questa possibilità mina profondamente la dignità e i diritti fondamentali di chi vive una disabilità rendendo la sua vita ancora più difficile e isolata”.

Lo stop agli sconti in fattura e alla cessione del credito influenza notevolmente la capacità delle famiglie e delle imprese di finanziare e gestire interventi volti alla rimozione delle barriere architettoniche, senza questi incentivi, sarà più difficile affrontare i costi necessari per rendere gli spazi urbani più inclusivi e accessibili per tutti i cittadini. “È essenziale – conclude Zanni – che la rimozione delle barriere architettoniche rimanga una priorità nella pianificazione e nella gestione urbana”.

 

Commercio e turismo: economia urbana più forte e dinamica

Commercio e turismo: economia urbana più forte e dinamica
Andrea Corsini (foto Ballardini Pietro) Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G.

Accrescere l’attrattività turistica e commerciale del territorio emiliano-romagnolo e rilanciare l’economia urbana attraverso l’innovazione gestionale e il miglioramento dei sistemi di vendita e dei servizi. anche introducendo avanzate tecnologie digitali e informatiche. Ma anche l’allestimento, la riqualificazione, la ristrutturazione e ampliamento dei locali dove sono svolte le attività.

Sono questi, in sintesi, gli obiettivi del bando della Regione che ha stanziato 10 milioni di euro, risorse europee del Por Fesr 2021-2027, per il sostegno all’innovazione e agli investimenti delle imprese del commercio, di vicinato e ambulante, dell’intrattenimento e dei pubblici esercizi, anche polifunzionali. La Regione, alla luce delle richieste, si riserva di prevedere ulteriori risorse aggiuntive.

“Puntiamo a favorire la rigenerazione degli spazi e la realizzazione di investimenti che introducano nuovi servizi, processi di cambiamento e di innovazione digitale e tecnologica, necessari ad affrontare la trasformazione dei mercati e le nuove tendenze nei comportamenti dei consumatori- ha detto l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini-. Un sostegno importante e concreto agli investimenti ma anche una prima risposta forte al commercio regionale, contribuendo a rendere i centri storici delle nostre città e dei nostri paesi più vivi e capaci di offrire servizi sempre più utili a chi vi abiti e in grado di accogliere chi venga dall’esterno. Il tutto in ottica green e senza consumare un centimetro di nuovo suolo”.

Le domande di contributo dovranno essere inviate alla Regione tramite applicativo Sfinge 2020 dalle ore 10 del 16 aprile 2024 alle ore 13 del 14 maggio 2024.

La finestra di presentazione delle domande sarà chiusa anticipatamente al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.

Previste, inoltre, premialità legate alla collocazione delle attività in aree montane, interne, alluvionate, in caso di rating di legalità, di incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile nonché rilevanza di presenza femminile e giovanile. Maggiori risorse anche se gli interventi previsti nel progetto siano caratterizzati da una rilevante ricaduta rispetto ai temi della disabilità, dell’innovazione sociale e della qualità della vita, dello sviluppo sostenibile, e se si preveda il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti.

Il bando
I contributi sono destinati alle Pmi e ai soggetti iscritti al Rea (Repertorio delle notizie economiche e amministrative) negli elenchi delle Camere di commercio delle province dell’Emilia-Romagna che svolgono: attività di commercio al dettaglio in sede fissa avente i requisiti di esercizio di vicinato; commercio al dettaglio ambulante (a esclusione delle attività di commercio su aree pubbliche in forma itinerante); discoteche, sale da ballo e simili; somministrazione al pubblico di alimenti e bevande anche in forma artigianale; esercizi commerciali polifunzionali  limitatamente alle attività di commercio al dettaglio di vicinato e somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

I progetti potranno essere realizzati a partire dalla data di presentazione della domanda ed entro la data del 30 giugno 2025, salvo eventuali proroghe autorizzate nei casi previsti dal bando. Le relative spese, invece, dovranno essere sostenute con fatture emesse e pagate, sempre a partire dalla data di presentazione della domanda ed entro il 30 settembre 2025.

Gli interventi, non inferiori a 20 mila euro, dovranno riguardare l’allestimento, la riqualificazione, la ristrutturazione e l’ampliamento dei locali dove sono svolte le attività, purché non superino il 25% del volume complessivo; l’innovazione gestionale, il miglioramento e l’ampliamento, anche tramite l’introduzione delle più avanzate tecnologie digitali e informatiche, dei sistemi di vendita e dei servizi offerti.

I contributi regionali saranno concessi a fondo perduto, nella misura massima del 40%, e per un importo mai superiore a 70 mila euro, a parziale copertura delle spese ammissibili: per opere edili, murarie e impiantistiche connesse agli interventi di riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento delle unità locali nelle quali si svolge l’attività; per l’acquisto di macchinari, attrezzature e arredi funzionali all’esercizio dell’attività; per l’acquisto di hardware, software e servizi erogati nella soluzione cloud computing e Saas (Software as a service), di licenze; per l’acquisizione di consulenze specialistiche per la realizzazione del progetto (escluse le consulenze per la gestione della domanda).

Diritto alla casa, l’impegno della Regione

Diritto alla casa, l’impegno della RegioneDiritto alla casa. La Regione rafforza il proprio impegno per dare risposte alle fasce più fragili della popolazione,  sempre più in difficoltà a trovare risposte sul mercato privato e,  più in generale, a una domanda dell’ abitare in crescita,  in un territorio fortemente attrattivo per motivi di studio, lavoro, turismo.

Un esempio, solo l’ultimo in ordine di tempo, è il bando Social Housing 2023 che si chiuderà il prossimo 29 marzo. Rivolto a cooperative di abitazione e imprese di costruzioni, mette a disposizione 7 milioni di euro per realizzare alloggi da destinare alla locazione, all’assegnazione in godimento permanente o per un periodo minimo di 10 anni. Alloggi a canone calmierato per la cosiddetta fascia grigia, quelle famiglie cioè con un indicatore Isee fino a 35 mila euro, che non possono accedere all’edilizia pubblica. E da realizzarsi attraverso interventi di rigenerazione urbana, senza consumo di suolo, e con caratteristiche innovative per quanto riguarda le forme di gestione, in grado di favorire pratiche di condivisione e socialità.

A fare il punto oggi a Bologna l’assessora alla Programmazione territoriale, Edilizia e Politiche abitative, Barbara Lori, in occasione del convegno Strategie per l’abitare, le risposte a vecchie fragilità e nuove complessità, con il quale la Regione ha chiamato a raccolta Comuni, Province, Città Metropolitana di Bologna, Anci e Acer, oltre ai rappresentanti regionali di Ance, Confcooperative Habitat, Legacoop, Sunia, Asppi, Confabitare.

“Assistiamo a una domanda abitativa sempre più pressante, particolarmente diversificata e segmentata- ha spiegato Lori-. Le trasformazioni degli assetti familiari, le nuove forme del lavoro, la trasformazione delle città turistiche ed universitarie, richiedono nuove risposte a nuove esigenze e criticità, anche in termini di povertà emergenti. Dentro a questo quadro è fondamentale la collaborazione con gli Enti locali e con gli operatori del settore”.

Dal Patto per la casa: 4,6 milioni di euro per aumentare l’offerta di alloggi in affitto a canone calmierato, con benefici sia per i proprietari, che per agli inquilini. All’impegno sul fronte dell’Edilizia residenziale pubblica, grazie a 30 milioni di euro di risorse regionali che dal 2020 al 2023 hanno permesso di riqualificare e riassegnare quasi 1.400 alloggi pubblici. Ai 38 milioni di rifinanziamento del Fondo affitti per dare un contributo alle famiglie in difficoltà nel far fronte alle spese del canone di locazione nello stesso periodo.

Lori ha sottolineato l’azione della Regione per la casa, ma serve, ha sottolineato : “Un rinnovato impegno del Governo a partire da un organico Piano per la casa, che auspico possa considerare anche le esperienze regionali, di cui questo Paese ha urgentemente bisogno, insieme al ripristino del Fondo per l’affitto e di quello per la morosità incolpevole”.

Il confronto con Istituzioni e associazioni

Temi al centro della tavola rotonda del pomeriggio,  che sarà coordinata da Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma.

Un confronto che coinvolgerà, tra gli altri, Emily Clancy (Comune di Bologna); Davide Agresti (Comune di Faenza); Leonardo Fornaciari (Ance Emilia-Romagna); Marco Galante (Confcooperative Habitat Emilia-Romagna); Massimiliano Manuzzi (Legacoop ER); Valentino Minarelli (SUNIA Emilia-Romagna); Francesco Lamandini (ASPPI Emilia-Romagna); Alberto Zanni (Confabitare); Michele Zazzi (Università di Parma).

Tra gli interventi della mattina quelli di Lanfranco de Franco (Comune di Reggio Emilia e referente ANCI regionale); Marco Corradi (Acer); Ettore Brianti (Comune di Parma); Tamara Calzolari (Tavolo provinciale politiche abitative Modena); Sara Accorsi (Città metropolitana di Bologna).

Marco Biagini: “Mobilità dolce, permeabilità del suolo e sostenibilità ambientale”

Marco Biagini: “Mobilità dolce, permeabilità del suolo e sostenibilità ambientale”S’intitola “Il cuore verde del distretto” il volume che chiarisce i contorni del progetto urbano-strategico per i comuni di Fiorano, Formigine, Maranello e Sassuolo curato dal prof. Dario Costi dell’Università di Parma; presentato in questi giorni al Castello di Spezzano, il volume si pone l’obiettivo di studiare una strategia di ricucitura del territorio del Distretto Ceramico ed è ricco di opportunità ideative anche relative alla mobilità dolce.

«Ci sono elementi importanti in questo studio – afferma Marco Biagini – che disegnano una mappa di opportunità. Occorre “ricucire” il nostro territorio attraverso un sistema modulare di spostamento che comprenda dorsali ciclabili e trasporto pubblico, andando anche a completare le parti ora mancanti della rete ciclopedonale. La mobilità dolce deve poter diventare una scelta realmente percorribile anche per gli spostamenti casa-lavoro. In questo contesto creare o rimettere in gioco percorsi nel verde, utili anche per passeggiate o ragioni turistiche, è fondamentale».

Il tema della mobilità si interseca quindi con quello ambientale, dell’abbattimento delle temperature, della permeabilità del suolo; ma anche con la fruizione degli aspetti paesaggistici con percorsi nella natura.

«C’è da aumentare la permeabilità del terreno e da garantire più verde per motivi ambientali e climatici, oltre che per aumentare la qualità della vita di tutti noi. Possiamo agire per stralci – sottolinea il candidato dem –  partendo dal pubblico ma offrendo anche al privato la possibilità di far parte di un disegno ampio. Ad esempio, abbiamo piazzali e spazi cementificati e asfaltati che potrebbero conservare la propria funzione anche se resi permeabili con soluzioni diverse, prevedere spazi verdi abbatticalore in spazi pubblici, creare nuove vie ciclopedonali come via Ghiarola Vecchia e via Ghiarola Nuova, fondamentali per la connessione tra Comuni e nei percorsi casa-lavoro e ricucire la rete di mobilità dolce dove serve.

Tutti possono scegliere di utilizzare l’auto per gli spostamenti casa-lavoro, ma per chi non può o non vuole farlo servono opportunità concrete e pienamente sicure. Poi, dobbiamo piantumare di più, serve più verde al nostro ambiente e alle nostre vite».

 

 

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