Poco dopo le ore 17:00, sulla A1 Milano-Napoli, la temporanea chiusura del tratto tra la complanare di Piacenza sud e Fidenza in direzione di Bologna è stata anticipata a partire dal bivio con la A58 Tangenziale Est Esterna di Milano, lungo la quale il traffico viene obbligatoriamente deviato per chi da Milano è diretto verso Bologna.
Tale provvedimento di chiusura si è reso necessario a causa di un incidente avvenuto all’altezza del km 78, nel quale un mezzo pesante si è intraversato sulla carreggiata, disperdendo parte del carico costituito da blocchi di acciaio, e a seguito del quale una persona ha perso la vita.
Sono in corso le operazioni di recupero del mezzo incidentato, a cui seguiranno le necessarie attività di ripristino della pavimentazione e di pulizia del piano viabile.
Attualmente (18:00) in direzione di Bologna, si registrano 5 km di coda in corrispondenza del luogo dell’evento, dove il traffico transita su una corsia, 13 km di coda per la deviazione obbligatoria sulla A21 e 5 km di coda per la deviazione obbligatoria sulla TEEM.
Tutti i veicoli che sono in viaggio e si trovano all’interno del tratto chiuso, verranno obbligatoriamente deviati sulla A21 Torino-Piacenza-Brescia in direzione di Brescia, dove potranno proseguire lungo la A4 Milano-Brescia verso Venezia e tornare sulla A1 percorrendo la A22 Brennero-Modena.
Per chi da Milano è diretto verso Bologna, si consiglia di prendere la A58 TEEM, percorrere la A35 BreBeMi, proseguire lungo la A4, per poi prendere la A22 in direzione di Modena e rientrare in A1.
Per i soli mezzi leggeri si consiglia di anticipare l’uscita a Basso Lodigiano, percorrere la SS9 “Via Emilia” e rientrare in A1 alla stazione di Fiorenzuola.
Sulla A14 Bologna-Taranto, è stata annullata la chiusura delle stazioni di Valle del Rubicone e Rimini nord, in entrata in entrambe le direzioni, Bologna e Ancona/Pescara e in uscita per chi proviene sia da Ancona/Pescara sia da Bologna, che era prevista dalle 22:00 di questa sera giovedì 6 alle 6:00 di venerdì 7 aprile.
Sono confermate, come da programma, le chiusure notturne in modalità alternata delle stazioni di Cesena nord e Cesena, in entrata in entrambe le direzioni, Bologna e Ancona/Pescara e in uscita per chi proviene sia da Ancona/Pescara sia da Bologna, dalle 22:00 di questa sera giovedì 6 alle 6:00 di venerdì 7 aprile. In alternativa si consiglia di utilizzare le seguenti stazioni:
-per la chiusura dell’entrata di Cesena nord: Cesena oppure Forlì;
-per la chiusura dell’entrata di Cesena: Cesena nord oppure Valle del Rubicone;
L’Emilia-Romagna è una destinazione turistica sempre più attrattiva per gli Stati Uniti. L’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, ha ricevuto ieri in viale Aldo Moro, il presidente della National Italian American Foundation Niaf, Robert Allegrini, accompagnato dal vicedirettore della fondazione John Calvelli, in seguito al riconoscimento ‘Emilia-Romagna Regione d’Onore 2023’ attribuito nel febbraio scorso dall’associazione culturale, punto di riferimento di circa 20 milioni di statunitensi di origini italiane.
Al centro dell’incontro le prossime tappe del programma dell’iniziativa. Secondo gli accordi, l’associazione promuoverà il nostro territorio presso gli associati negli Stati Uniti, mentre a giugno è previsto l’arrivo di una delegazione della National Italian American Foundation per scoprire le nostre eccellenze delle Food Valley e Motor Valley e gli itinerari culturali e naturalistici, e di una cinquantina di studenti universitari italoamericani. L’evento conclusivo si terrà a Washington, il 14 ottobre, quando l‘Emilia-Romagna sarà premiata, quale ‘Regione d’onore 2023’ al 48° Gala annuale dell’associazione culturale italo-americana.
“Il premio è l’occasione per promuovere la nostra regione negli Stati Uniti d’America- ha commentato l’assessore Corsini-, e rafforzare ancora di più i legami storici e le opportunità economiche in un mercato con alta capacità di spesa e di grande interesse per l’Emilia-Romagna”.
“Food e Motor Valley, città d’arte e patrimonio naturalistico. Siamo una meta turistica con grandi attrattive per il mercato statunitense- ha aggiunto Corsini-, come conferma il recupero del turismo americano ai livelli pre-Covid, e un incremento del 3% negli arrivi lo scorso anno rispetto al 2019. La tendenza si conferma in crescita soprattutto per le città d’arte, ma vogliamo ulteriormente svilupparla grazie alle affinità e ad un’offerta sempre più diversificata e esperienziale”.
Ogni anno la National Italian American Foundation, nata nel 1975 con lo scopo di promuovere la storia, la lingua e la cultura dell’Italia negli Stati Uniti, premia una regione italiana. Quest’anno è stata scelta l’Emilia-Romagna quale Regione d’Onore, per le eccellenze paesaggistiche, culturali, enogastronomiche e sportive del nostro territorio, che verranno promosse presso gli associati.
Prosegue l’ondata di freddo anomalo che nella notte si è estesa a tutto il territorio regionale, con temperature in picchiata fino a -6.
«Colpiti i piccoli frutti già presenti sugli alberi di albicocco, susino, pesco e ciliegio: si stima una perdita fino al 70-80% della produzione di albicocche per chi non ha messo in moto sistemi di protezione delle colture, ventole o impianti d’irrigazione antibrina sovra e sottochioma. La coltre bianca ha investito i pereti e i meleti nella delicata fase di fioritura e allegagione, le piante di kiwi e kaki appena germogliate, con danni ingenti nelle zone a maggior vocazione frutticola, in particolare Modena, Ferrara e Bologna e la Romagna; danneggiate anche le viti nella fase di sviluppo della gemma cotonosa», spiega Confagricoltura Emilia Romagna che sta monitorando il territorio, per fare la conta dei danni e calcolare gli effetti del freddo polare anche sulle altre colture, sulle piante di barbabietola da zucchero e sui trapianti di pomodoro effettuati da poco, persino sul mais appena seminato.
L’organizzazione agricola regionale segnala inoltre che per azionare gli impianti antibrina bisogna intervenire con irrigazioni di soccorso, in una stagione che si presenta già critica per la mancanza d’acqua, le riserve a zero e le falde ai minimi storici.
«Va rivisto completamente il sistema assicurativo, come sottolineato da tempo dalla nostra organizzazione – dichiara infine Confagricoltura Emilia Romagna –. Con gelate primaverili così importanti la preoccupazione è forte anche per gli agricoltori assicurati, che a fronte di una perdita totale della produzione saranno risarciti solo in parte, andando a coprire al massimo il 30-40% del danno subito».
Un aprile di incontri tra la giunta comunale e i cittadini con i Consigli di frazione. Gli appuntamenti, tutti in programma a partire dalle 20.30, saranno incentrati sulla presentazione del Bilancio consuntivo 2022, il percorso di elaborazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) e la condivisione del nuovo piano di rifiuti alla presenza di addetti di Hera.
Si parte a Magreta martedì 11 aprile all’interno dell’Auditorium della scuola primaria Palmieri (via Darwin 4), per proseguire il giorno successivo, 12 aprile, a Formigine negli spazi del CEAS (via Sant’Antonio 4/A). Il 13 aprile tappa a Ubersetto nella sala parrocchiale (via Monte Ave 2) e il 17 a Colombaro nell’Oratorio San Filippo Neri (via Sant’Antonio 52). Il 19 si passa a Casinalbo nella sala de Le Palafitte 2.0 (via Vedriani 30) e il 20 aprile il ciclo di incontri si chiude a Corlo nella Sala del centro giovanile (via Battezzate 68).
I Consigli di frazione, in particolare, saranno l’occasione per condividere con i cittadini le strategie del Piano Urbanistico Generale e le nuove modalità di raccolta differenziata che, a partire dal mese di giugno, riguarderanno anche il nostro territorio. Nel dettaglio, a Formigine i cambiamenti saranno minimi, in quanto alla raccolta porta a porta della carta, già attiva da anni, verrà aggiunta quella della plastica. I cassonetti rimarranno posizionati nelle strade per sfalci, umido, vetro e indifferenziata e i conferimenti con la carta smeraldo saranno illimitati.
Nella giornata del 10 aprile, lunedì di Pasqua, gli uffici comunali di Fiorano Modenese saranno chiusi al pubblico. Saranno garantiti i servizi essenziali relativi alle denunce di morte e concessione loculi, oltre al presidio della polizia locale.
Per la concessione loculi (funerali) l’ufficio economato e polizia mortuaria sarà reperibile telefonicamente dalle ore 8.30 alle ore 12.30, al numero 329 3191683.
Per le denunce di morte e relative autorizzazioni l’ufficio di stato civile sarà reperibile telefonicamente dalle ore 8.30 alle ore 12.30, al numero 334 3477589.
Tutti gli uffici riapriranno martedì 11 aprile 2023, secondo i normali orari.
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Banzi Liviana
“Come previsto, i conti della sanità dell’Emilia-Romagna chiudono il 2022 in equilibrio, grazie al bilancio sano della Regione che ci permette ancora una volta di far fronte al mancato intervento del Governo, che non ha coperto integralmente né i costi Covid né gli aumenti delle bollette energetiche, che hanno colpito duramente anche ospedali e strutture sanitarie”.
Gli assessori regionali al Bilancio, Paolo Calvano, e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ribadiscono come non vi sia alcun rischio di commissariamento della sanità regionale rispetto alla chiusura dei bilanci 2022 delle aziende sanitarie, che sta rispettando la normale procedura prevista dalla norma vigente.
“Come noto- proseguono- in autunno abbiamo accantonato fondi regionali per 85 milioni di euro attraverso il bilancio di previsione 2023 e previsto l’utilizzo dell’avanzo vincolato, risorse che permettono adesso la chiusura in equilibrio dei bilanci 2022 delle aziende sanitarie, coprendo lo squilibrio frutto dei mancati trasferimenti nazionali e generato dall’impennata dei costi Covid e dai rincari energetici. Manovra già comunicata al ministero dell’Economia e delle Finanze, che formalizzeremo in Giunta nel pieno rispetto dei termini di legge”.
“Le valutazioni su andamenti della spesa e sugli scostamenti dei conti dalla sanità regionale di queste settimane- chiudono Calvano e Donini- fanno riferimento all’anno in corso, ma si tratta appunto di stime, in un contesto segnato da incertezze e difficoltà che vede tutte le Regioni italiane chiedere al Governo di rifinanziare a pieno il sistema sanitario nazionale. Va ricordato che i bilanci 2023 delle aziende sanitarie andranno chiusi entro marzo 2024: a maggior ragione non c’è alcun rischio di commissariamento, bensì una battaglia da fare a difesa della sanità pubblica del nostro Paese. E’ bene che la politica, a tutti i livelli, discuta di questo e di come rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, anziché prefigurare commissariamenti che non sono all’orizzonte. L’Emilia-Romagna, per il terzo anno consecutivo, ha utilizzato risorse proprie per rispondere ai mancati trasferimenti nazionali e, quest’anno in particolare, è addirittura dovuta ricorrere al bilancio extra-sanitario per coprire il proprio fabbisogno. Se a evidenziare questa contraddizione è non solo uno dei sistemi sanitari regionali più avanzati, ma anche una delle Regioni più solide sul piano finanziario e tra le meno indebitate, varrebbe la pena prendere sul serio questa necessità, che a maggior ragione riguarda l’intero Paese e il Sistema sanitario nazionale”.
Alessio Mammi (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Fabrizio Dell’Aquila)
Scatta anche in Emilia-Romagna l’allarme gelate tardive per le produzioni agricole. E, dopo il forte abbassamento delle temperature fino a sotto lo zero di questa notte, sono in corso accertamenti per verificare eventuali danni a frutta e ortaggi, con le piante fiorite e le verdure in campo particolarmente esposte.
“Siamo molto preoccupati di quanto avvenuto, gli uffici hanno immediatamente attivato una ricognizione su tutto il territorio regionale e se, come purtroppo ipotizziamo, ci saranno stati danni alle coltivazioni ci attiveremo come avvenuto nel 2020 e 2021, per fare richiesta di delimitazione e di deroga al Governo e al Parlamento a sostegno dei produttori colpiti”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi.
Il ritorno del freddo, con aria polare proveniente dalla Norvegia per tutta questa settimana, si sta abbattendo su coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito, con anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo anomalo dopo un inverno caldo dal punto di vista climatologico e straordinariamente secco.
“Disastro porta a porta tra Modena e Distretto Ceramico, non si può imporre una fase della raccolta dei rifiuti ai cittadini senza garantirgli vantaggi economici e ambientali attraverso un nuovo ciclo di vita dei materiali riciclati con conseguente risparmio sulle bollette di aziende e famiglie”. Lo sostiene il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, che sul tema ha presentato una interrogazione alla Giunta Bonaccini.
“Tra il 2019 e il 2021 c’è stata una flessione nella percentuale dei rifiuti riciclati, ciò che contraddice gli obiettivi della raccolta differenziata porta a porta” spiega il leghista secondo cui “la Regione deve adottare misure necessarie a risolvere le problematiche ambientali e igienico-sanitarie che costituiscono un ostacolo, per famiglie e imprese, che si impegnano nella raccolta differenziata”.
Bargi sollecita anche una fotografia aggiornata sulla “percentuale di riciclaggio di ogni singola tipologia di rifiuti e quale sia lo stato del mercato delle materie prime seconde derivanti dal recupero/riciclaggio dei rifiuti”. Alla Regione e ad Atersir il leghista chiede di “vigilare riguardo il costo del sistema di raccolta porta a porta e l’impatto sulla bollettazione a carico di famiglie e imprese, anche rispetto al precedente sistema di raccolta per cassonetti”.
Bargi, nel suo atto ispettivo, denuncia come “l’approvazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti e Bonifica Siti Contaminati (PRRB) 2022-2027 ha determinato un nuovo assetto nella pianificazione del settore dei rifiuti e la relazione sulla sua applicazione fa emergere che negli anni 2019 – 2021, dopo l’introduzione del nuovo sistema di calcolo, il valore del tasso di riciclaggio ha registrato un costante calo rispetto al passato, fermandosi al 55%”.
La diffusione del sistema di raccolta differenziata porta a porta, secondo Bargi che cita ad esempio l’attività di Hera nel modenese e il suo distretto ceramico, “sta causando disagi a diversi cittadini, specie a coloro che abitano nei condomini o in aree inadatte alla conservazione del rifiuto urbano, che si sono trovati in difficoltà nella gestione di raccolta differenziata senza poterne comprendere i benefici di carattere economico ed ambientale. L’assenza di cassonetti vicino alle abitazioni – ha denunciato Bargi – ha già portato all’abbandono dei rifiuti per strada e costretto diverse persone ad accumularli. Inoltre, specie nei centri storici delle città, dove i rifiuti rimangono esposti per lunghe ore a fianco alle attività commerciali come bar e ristoranti, sono state segnalate problematiche ambientali e igienico-sanitarie. Tale lentezza nel sistema di raccolta ha ovviamente un forte impatto anche rispetto al decoro urbano”.
Soprattutto, conclude Bargi, “la mancanza di un beneficio economico apprezzabile, a fronte del maggiore impegno assunto in capo a famiglie e imprese, costituisce un ulteriore ostacolo alla diffusione del sistema di raccolta porta a porta”.
Irene-Priolo (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Pietro Ballardini)
Venticinque obiettivi su 30 nei quali l’Emilia-Romagna è in una situazione migliore o analoga rispetto a quella a livello nazionale. Nettamente al di sopra dell’andamento del Paese in voci importanti come: disoccupazione, giovani che non studiano e non lavorano (NEET), spesa per ricerca e sviluppo, abbandono scolastico, scuola dell’infanzia, disuguaglianza dei redditi, copertura vaccinale.
Oggi sui siti istituzionali della Regione Emilia-Romagna e degli altri 16 Enti che hanno aderito al progetto di territorializzazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, vengono pubblicate le valutazioni comparate dell’andamento dei diversi livelli territoriali e istituzionali (nazionale, regionale, provinciale o di Città metropolitana, di Unione di Comuni o comunale) rispetto al conseguimento dei 35 obiettivi quantitativi della Strategia regionale selezionati nel Documento di economia e finanza (DEFR) 2023-2025.
L’occasione per fare il punto su quanto fatto in Emilia-Romagna e in generale sui temi della programmazione strategica e operativa nella realtà degli enti territoriali è l’evento “La territorializzazione dell’Agenda 2030 Emilia-Romagna. Il sistema multilivello della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile”. All’incontro -che si tiene questa mattina a Bologna, in Regione – partecipano Andrea Orlando (Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna), Federico Olivieri (ricercatore senior ASviS), Walter Vitali, (coordina il gruppo di lavoro sul goal 11 di ASviS) e Irene Priolo (vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Transizione ecologica e Contrasto al cambiamento climatico).
“L’Emilia-Romagna crede negli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu ed è al lavoro per attuarli attraverso la nuova stagione di pianificazione e le politiche definite su scala regionale- spiega Priolo-. A questo si unisce il fondamentale lavoro di squadra con i territori. Servono collaborazione, coinvolgimento e impegno di tutti, dalle istituzioni ad ogni livello di governo, fino ai singoli cittadini- continua-, per un grande gioco di squadra di cui serve monitorare i risultati, passo dopo passo, per verificare con puntualità i progressi compiuti e definire le migliori strategie necessarie a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
Gli obiettivi quantitativi selezionati sono contenuti in Strategie di settore approvati dai livelli istituzionali (Unione europea, Stato o Regione Emilia-Romagna, ricavati dal confronto con i best performer europei e regionali, individuati dagli esperti ASviS o ricavati con il metodo Eurostat.
La valutazione quantitativa è messa in relazione con le competenze degli Enti stessi e con le politiche attuate per conseguire gli obiettivi, a partire dal Documento unico di programmazione (DUP) annuale.
È la prima volta che in una Regione italiana si realizza un progetto di così ampio di sistema multilivello, così come auspicato nella proposta di nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) in corso di approvazione definitiva.
Il progetto ha coinvolto 16 Enti locali oltre alla Regione Emilia-Romagna: la Città metropolitana di Bologna; le Province di Modena, Piacenza e Ravenna; le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Rubicone e Mare, Terre d’Argine, Valli del Reno, Lavino e Samoggia; i Comuni di Albareto, Bologna, Cesena, Civitella di Romagna, Monte San Pietro, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
L’obiettivo ora è di aggiornare costantemente anno dopo anno l’andamento del posizionamento rispetto al conseguimento degli obiettivi quantitativi con relative politiche messe in atto dagli enti locali, estendendo il progetto a quanti più enti locali possibili della Regione.
Oltre ad orientare tutta l’azione amministrativa verso la sostenibilità dello sviluppo, le valutazioni associate alle politiche degli Enti servono ad offrire un quadro di riferimento relativo al proprio territorio per le pratiche di sostenibilità di cittadini, imprese e associazioni. Il conseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, infatti, non dipende solo dal settore pubblico e richiede il concorso di tutti.
I soli 5 target sui quali si registrano andamenti sotto la media nazionale, riguardano ambiti nei quali o la Regione non ha alcuna possibilità di influire (quota di dipendenti con paga bassa; affollamento delle carceri) o che riguardano l’intero Bacino Padano e quindi tutte le Regioni interessate (qualità dell’aria; emissioni di anidride carbonica), o per i quali le informazioni statistiche ufficiali non descrivono adeguatamente il fenomeno a livello territoriale (utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura), sui quali comunque prosegue il lavoro attraverso misure o proposte regionali, la cui efficacia dipende però in larga misura da misure di area vasta e, soprattutto, nazionali, del sistema Paese.
Più è difficile il contesto economico, più risulta fondamentale investire sull’istruzione per non lasciare indietro nessuno.
Saranno 13.300 gli studenti che riceveranno le borse di studio finanziate dalla Regione Emilia-Romagna per l’anno scolastico 2022-23, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente, in cui erano stati 10.672. Il tutto grazie allo stanziamento che la Giunta ha voluto aumentare di 500mila euro, portandolo a 2,75 milioni.
“In un contesto economico mondiale reso incerto dai conflitti in corso, dagli aumenti dei costi delle materie prime e dall’inflazione, la Regione Emilia-Romagna non arretra sull’impegno di garantire il diritto allo studio e contrastare l’abbandono scolastico, anzi incrementiamo le risorse -commenta l’assessora alla Scuola Paola Salomoni.- Mentre non abbiamo ancora certezze sui fondi che stanzierà il Governo, abbiamo deciso di fare la nostra parte senza attendere oltre per supportare le famiglie di tutti i ragazzi e le ragazze che ne hanno diritto”.
I finanziamenti regionali, infatti, garantiranno le borse di studio per gli studenti del primo e del secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado o iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Per i restati studenti, per i quali la Regione ha già predisposto le graduatorie, occorrerà attendere il decreto ministeriale che stabilisce il riparto tra le Regioni dei fondi dedicati.
Le borse di studio
Le borse ammontano a 183 euro e saranno erogate direttamente dalle province e dalla Città metropolitana di Bologna a tutti gli aventi diritto che hanno risposto ai bandi nel periodo previsto tra il 5 settembre e il 26 ottobre scorso. Si tratta di ragazzi e ragazze appartenenti a nuclei familiari con Isee inferiore a 15.748 euro. È prevista poi una borsa maggiorata del 25%, pari cioè a 229 euro, per gli studenti che hanno conseguito una media pari o superiore al 7 e per quelli con disabilità. Complessivamente le risorse necessarie per conferire tali borse ammontano a 2.750.472 euro, con un incremento del 25% rispetto alla quota prevista per l’anno accademico precedente.
La distribuzione provinciale delle borse di studio
Nel territorio provinciale di Piacenza sono state assegnate 802 borse di studio per un ammontare complessivo di 167.696 euro, a Parma 1.455 borse per 298.189 euro, a Reggio-Emilia 1.706 borse per 352.908 euro, a Modena 2.381 borse per 489.497 euro, a Bologna 2.599 borse per 533.945 euro, a Ferrara 671 borse per 139.859 euro, a Forlì-Cesena 1.525 borse per 315.737 euro, a Ravenna 1.082 borse per 226.204 euro, a Rimini 1.079 borse per 226.437 euro.
Accesi i fuochi per scaldare le piante nei frutteti al gelo dove si rischia di perdere gemme e piccoli frutti già sugli alberi dopo un inverno caldo e secco con il 30% di piogge in meno e che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura di 1,38 gradi in più al Nord dove nei frutteti vengono usate anche ventole e irrigazioni antigelo per salvare i raccolti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in riferimento al crollo delle temperature notturne sotto zero che sta colpendo l’Italia alla vigilia di Pasqua in una situazione di piena emergenza siccità con il Po mai così basso in questo periodo, neve dimezzata sulle montagne e livelli dei laghi ai minimi.
E mentre le primizie della pianura padana sono colpite dal gelo, il Po – evidenzia Coldiretti – è a -3,6 metri sotto lo zero idrometrico con le sponde ridotte a spiagge di sabbia al Ponte della Becca, la neve fra Lombardia e Piemonte è calata di oltre il 50% tagliando le riserve idriche per l’estate e i laghi boccheggiano con il Garda che è ai minimi storici del periodo, mentre i livelli di Como e il Maggiore sono ampiamente sotto la media.
Una tenaglia climatica tra freddo e siccità che – sottolinea la Coldiretti – si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni che si erano risvegliate prima del solito ingannate dalle temperature anomale, con il rischio adesso di perdere i raccolti di un anno di lavoro.
Una situazione che ha fatto entrare anche in funzione i ventilatori antigelo che mescolando gli strati più caldi dell’aria a 14 – 15 m sopra il terreno con quella più fredda che circonda gli alberi permettono di creare una barriera protettiva in grado di salvare i piccoli frutti in maturazione. Ma dall’assalto del gelo gli agricoltori si difendono anche usando il freddo stesso con dei vaporizzatori d’acqua che creano una patina su rami e frutticini che ghiaccia senza soffocare o bruciare la pianta proteggendola al tempo stesso dal crollo eccessivo delle temperature.
I raccolti – spiega Coldiretti – sono sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni per oltre 6 miliardi all’agricoltura italiana. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
“E’ impossibile essere David Bowie. Per rendere di nuovo vivo qualcosa bisogna avere il coraggio di essere se stessi”. C’è anche l’intervista al cantante degli Afterhours, Manuel Agnelli – protagonista di ‘Lazarus’, lo spettacolo in scena nei teatri dell’Emilia-Romagna – tra i nuovi contributi video di Lepida TV, la piattaforma on demand che racconta la regione: https://www.lepida.tv/.
Le 14 playlist tematiche si arricchiscono di oltre 30 nuovi prodotti audiovisivi realizzati dagli assessorati e le agenzie regionali. Oltre alle interviste ai protagonisti e al regista dello spettacolo ‘Lazarus di David Bowie’, nella categoria ‘Arte e Cultura’ sono disponibili anche alcuni speciali, sempre realizzati dall’assessorato regionale alla Cultura, dedicati alle grandi produzioni cinematografiche sostenute dalla Regione come ‘Le pupille’, il cortometraggio di Alice Rohrwacher presentato agli Oscar come Best Live Action Short Film. Continua poi la consueta pubblicazione delle puntate di ‘Viralissima International’, il festival musicale digitale realizzato in collaborazione con Ater Fondazione e LepidaTV.
Per quanto riguarda le altre categorie, sono online la nuova puntata di ‘Una ricetta con Orietta’ – miniserie web in cui la cantante emiliana racconta le 44 eccellenze Dop e Igp della Food Valley emiliano-romagnola-, i video dedicati agli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna, quelli di Art-ER sulle opportunità della legge regionale per attrarre i giovani talenti, la nuova campagna sanitaria sull’endometriosi ‘Non è normale che faccia così male’, e alcuni contributi sui progetti regionali di inclusione sociale.
I nuovi documentari D.E-R
Inoltre, nella categoria ‘Raccontando’, sono disponibili dieci nuovi documentari della piattaforma ‘Documentando’, l’archivio del documentario italiano, realizzato dall’associazione D.E-R Documentaristi Emilia-Romagna.
I nuovi titoli: Ragazzi di pianura di Giovanni Martinelli, Banliyo – Banlieue di Francesco Ragazzi e Federico Ferrone, Bologna raccontata di Enza Negroni, Fisarmoniche di Francesco Paladino, Amelia di Scrimieri Chiara Idrusa, Olga e il tempo: una trilogia cinematografica di Manuele Cecconello, Piccolo cane nero – Storie di case del popolo, di Danilo Caracciolo e Roberto Montanari, Note a margine – Appunti per un film sul 7 luglio di Nico Guidetti, Bologna la nera di Alessandro Cavazza, Meno male è lunedì di Filippo Vendemmiati.
Palinsesto Live: Nuova stagione di ‘Sul Filo del tempo’
Infine, a partire da sabato 8 aprile, riparte la programmazione di ‘Sul filo del tempo’, il format dell’Università di Bologna sviluppato in collaborazione con Lepida TV e il Master in Giornalismo dedicato ai libri di storia. La terza stagione conta otto puntate che saranno diffuse ogni sabato alle 18.30, sul palinsesto live di LepidaTv www.lepida.tv e su Smart Tv al canale 80 del digitale terrestre.
Le puntate resteranno poi disponibili sul palinsesto on demand, all’interno della ‘Serie’ dedicata al programma.
Al mattino cielo sereno o poco nuvoloso con progressivo aumento della nuvolosità a partire dal settore occidentale. Già dalla tarda mattina avremo le prime precipitazioni sulle province occidentali in estensione nel corso del pomeriggio su tutta la regione. Localmente i fenomeni potranno essere a carattere di rovescio temporalesco. Quota neve intorno a 1500 metri in abbassamento fino a circa 1200 metri. Temperature minime in rialzo con valori compresi tra 2 e 6 gradi, qualche grado in meno nelle aree di aperta campagna; massime stazionarie o in lieve locale aumento comprese tra 12 e 16 gradi. Venti deboli variabili, tendenti a disporsi dai quadranti orientali sul mare e sulla costa e da sud-ovest sui rilievi. Mare poco mosso.
La buona notizia è che la maggior parte del territorio è ormai cablato e raggiunto dalla fibra e non dovrebbe essere difficile, per questo, godere di una connessione veloce, stabile e sicura in casa, in ufficio, in negozio. Quali sono le migliori soluzioni Internet veloce a Modena e in provincia, però, e soprattutto di cosa tenere conto al momento di scegliere tra l’una e l’altra?
Dalla copertura alla velocità garantita: assicurarsi le migliori soluzioni Internet veloce a Modena e provincia
Forse una delle più importanti accortezze è verificare la copertura della propria zona da parte dell’operatore – o degli operatori – a cui si è interessati. Si può fare direttamente in Rete, in genere da un’apposita pagina sul sito del gestore telefonico o in alternativa usando uno dei numerosi siti ad hoc. Basta inserire il proprio indirizzo completo e aspettare i risultati che in genere non indicano solo se l’operatore in questione offre soluzioni Internet veloce nell’area di riferimento, ma anche il tasso di copertura: una percentuale più alta corrisponde, va da sé, a una migliore connettività.
Il secondo passo per scoprire quali sono le migliori soluzioni Internet veloce a Modena e in provincia, e più in generale nella zona di proprio interesse, è effettuare un test di velocità. Gli step da seguire non sono molto diversi da quelli appena descritti: basta collegarsi in Rete con il proprio PC o con un altro dispositivo – preferibilmente tra quelli che si intendono connettere alla nuova linea Wifi casa – e digitare l’indirizzo di riferimento o far geolocalizzare il proprio device per scoprire qual è la velocità massima di download garantita nella zona dai diversi operatori. Il valore può non essere lo stesso della velocità di connessione nominale e, cioè, della velocità di connessione dichiarata nel materiale informativo o pubblicitario: la soglia da ricordare è quella, ormai garantita dalla maggior parte dei gestori e nelle maggior parte delle zone d’Italia, di 100 Mbps a partire dalla quale si può effettivamente parlare di Internet veloce.
Una velocità maggiore, di 1 Gbps come ormai promettono molte soluzioni Internet casa, è davvero indispensabile? La domanda è quella a cui si dovrebbe provare a rispondere – nella maniera più oggettiva possibile – prima di andare alla ricerca di offerte Internet ultraveloci che possono avere un costo non indifferente. Nella maggior parte dei casi la risposta più onesta è: no. Le attività checlassicamente si compiono in Rete da casa, come lavorare, guardare film o serie TV, videochiamare amici o familiari, eccetera, non comportano infatti volumi di traffico o consumo di dati tanto consistenti come si potrebbe immaginare.
Diverso è, invece, se si prevede che un gran numero di dispositivi si attaccheranno alla stessa linea WiFi: in questo caso la velocità di connessione può effettivamente diminuire, facendo caricare le pagine più lentamente o rallentando o bloccando l’esecuzione di video e altri media, e per ovviare potrebbe aver senso cercare pacchetti ad hoc.
Non si può non accennare infine al fatto che esigenze specifiche, specie legate a particolari problemi di connettività della propria zona, potrebbero rendere quelle basate sulla FWA non solo le migliori soluzioni Internet veloce ma le uniche disponibili.
Sulla Tangenziale di Bologna, sono state annullate le chiusure notturne del tratto compreso tra lo svincolo 6 “Castelmaggiore” e lo svincolo 5 “Quartiere Lame”, verso la A1 Milano-Napoli/Casalecchio di Reno, che erano previste nelle tre notti consecutive di mercoledì 5, giovedì 6 e venerdì 7 aprile, con orario 22:00-6:00.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha incontrato oggi a Bruxelles il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, e Federica Favi, Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, in carica da poche settimane.
In particolare, fra i temi affrontati, il confronto è stato sull’efficace utilizzo dei fondi europei, fondamentale per l’intero Paese e i territori. In Emilia-Romagna, a nemmeno un anno dall’approvazione dei Programmi operativi da parte della Commissione UE, è già stato programmato un terzo delle risorse assegnate con la nuova programmazione al 2027 (più di 3 miliardi di euro) ed entro giugno saranno 87 i bandi e gli avvisi regionali approvati, per un totale di 1 miliardo di euro. A beneficio di cittadini, enti locali e imprese.
Bonaccini con Federica Favi
“Inoltre – afferma Bonaccini- abbiamo concordato che in autunno presenteremo a Bruxelles il Tecnopolo di Bologna, la cittadella della scienza nata grazie all’impegno condiviso di UE, Governo italiano e Regione che fa dell’Emilia-Romagna la piattaforma europea dei Big Data e delle nuove tecnologie. Una infrastruttura, con il Data Centre del Centro meteo europeo e il supercomputer Leonardo, al servizio dell’Italia e dell’Europa. Per lo sviluppo di applicazioni pratiche che migliorino la vita quotidiana delle persone (salute, mobilità sostenibile, lavoro, tempi delle città), il contrasto ai cambiamenti climatici e la crescita sostenibile”.
Infine, il presidente ha fatto il punto sulla programmazione 2023 della presenza della Regione presso le istituzioni europee, con Lorenza Badiello e tutto lo staff della rappresentanza dell’Emilia-Romagna a Bruxelles. “E’ grazie a loro- chiude Bonaccini- se possiamo sempre vantare ottimi risultati”.
Ammontano a 41 milioni di euro, le risorse del Pnrr già assegnate alla Provincia di Modena per un totale di 52 interventi finanziati, con progetti di varia tipologia che prevedono nuovi edifici scolastici, nuove palestre, la messa in sicurezza delle strutture mediante miglioramenti sismici, opere di messa in sicurezza impiantistica e antincendio, oltre alla manutenzione straordinaria per la funzionalità degli edifici scolastici, come ad esempio il rifacimento dei servizi igienici, serramenti, coperture e impianti.
In particolare, ad oggi sono stati già terminati 26 cantieri per un ammontare complessivo di circa sei milioni di euro, sono in corso sei cantieri per un ammontare complessivo di otto milioni 600mila euro e stanno per essere avviati 14 cantieri per un importo di circa 21 milioni di euro.
Sono inoltre in fase di avviamento sei nuovi progetti, i cui finanziamenti sono stati appena concessi per quasi 13 milioni di euro.
Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «una delle fasi più critiche dell’attività di gestione dei fondi Pnrr, è quella del monitoraggio mensile richiesto e della rendicontazione, che vengono effettuati attraverso il portale ReGis, la piattaforma unica attraverso messa a disposizione dal Governo su cui è possibile compiere tutta una serie di operazioni per rispettare gli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal Pnrr. La complessità del sistema, che continua a cambiare interfaccia e contenuti, oltre che l’assenza di linee guida– prosegue Braglia – rende queste operazioni molto complesse e artificiose, col rischio concreto di perdere finanziamenti già assegnati».
Per la Provincia la soluzione potrebbe essere quella di «avere a disposizione personale dedicato a queste operazioni, da affiancare a quello interno e dei cinque esperti “facilitatori” messi a disposizione dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna, così da supportare anche i Comuni, che in questi mesi ci stanno chiedendo aiuto proprio per la gestione di queste fasi».
Inoltre, a causa dell’incremento dei prezzi di questi mesi, per molti interventi il finanziamento concesso è risultato insufficiente e la Provincia di Modena ha dovuto stanziare complessivamente tre milioni 740mila euro per poter portare a conclusione i progetti, ma tale somma è destinata ad aumentare, visto l’andamento in continua crescita dei prezzi di costruzione e considerato che è appena stato pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna il nuovo prezzario che prevede ulteriori aumenti. I progetti in corso sono quindi in fase di rielaborazione e ricalcolo dei prezzi.
CINQUE CANTIERI IN CORSO, 14 PRONTI A PARTIRE. NUOVE SCUOLE E PALESTRE, LAVORI CONCLUSI ENTRO IL 2026
Sono cinque i cantieri Pnrr della Provincia di Modena attualmente in fase di lavorazione per un ammontare complessivo di otto milioni di euro e sono il nuovo edificio scolastico all’istituto Formiggini di Sassuolo per sei milioni 800mila euro, il rifacimento della copertura e dei serramenti esterni al Muratori di Modena per 300mila euro, il miglioramento sismico della palestra dell’istituto Morante di Sassuolo per 500mila euro, la ristrutturazione del seminterrato dell’istituto Paradisi di Vignola e il rifacimento della copertura del Calvi Morandi di Finale Emilia per 250mila euro.
Oltre a questi lavori, già partiti, sono in fase di avviamento 14 cantieri Pnrr per un importo di circa 21 milioni di euro, tra cui il nuovo edificio al polo Selmi Corni (la cosiddetta scuola jolly), per oltre tre milioni 400mila euro, il miglioramento sismico della palestra dell’istituto Fermi di Modena per 600mila euro, la nuova palestra al polo Cavazzi Sorbelli Marconi di Pavullo per due milioni 500mila euro, la ristrutturazione della palazzina C dell’istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia per tre milioni di euro, il miglioramento sismico e la ristrutturazione dell’aula magna dell’istituto Barozzi di Modena per tre milioni 800mila euro e i miglioramenti sismici della palazzine A oltre alla ristrutturazione della palazzina ottogonale dell’istituto Corni di Modena per complessivi tre milioni 500mila euro. A questi interventi se ne aggiungono altri, su diversi istituti superiori modenesi, per oltre due milioni di euro.
Per questi cantieri l’avvio dei lavori è calendarizzato entro quest’anno con tempi di realizzazione che prevedono la conclusione delle opere entro il 2026.
Sono inoltre in fase di elaborazione sei nuovi progetti, finanziati tra febbraio e marzo 2023, per quasi 13 milioni di euro, tra cui il miglioramento sismico della palestra dell’istituto Meucci di Carpi per un milione 650mila euro, la nuova palestra al polo scolastico Selmi Corni di Modena per due milioni e mezzo di euro e la messa in sicurezza e riqualificazione della palestra dell’istituto Barozzi di Modena per un milione 500mila euro.
Gli spazi in cui hanno vissuto, gli affacci, gli oggetti cari di una vita, gli strumenti del lavoro quotidiano e i frutti dell’ingegno. La Regione conferma il proprio sostegno alle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, in particolare le strutture individuate dalla prima campagna di riconoscimento per l’assegnazione dell’apposito marchio.
Lo fa stanziando 200mila euro, tramite un bando appena approvato dalla Giunta. Risorse destinate a sostenere progetti di valorizzazione e promozione delle Case, così da raggiungere una serie di obiettivi fissati dalla legge regionale 2/2022: catalogazione e studio del patrimonio culturale; incremento dell’accessibilità e miglioramento dei percorsi di visita; potenziamento della fruizione pubblica e della comunicazione tramite l’organizzazione di mostre, programmi culturali, progetti digitali e multimediali, residenze per artisti e ricercatori, progetti di educazione al patrimonio culturale; promozione del turismo attraverso lo sviluppo di itinerari, percorsi collegati ai paesaggi culturali e progetti di smart tourism.
Il bando: tempi e modalità
Le domande dovranno essere inviate per via esclusivamente telematica, tramite piattaforma web raggiungibile dal portale del Settore Patrimonio culturale della Regione, a partire dalle ore 10 del 15 maggio ed entro le ore 16 del 23 giugno 2023.
Le risorse finanziarie per l’attuazione del bando trovano copertura in appositi capitoli di bilancio relativi alla legge regionale 18/2000 (“Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali”). I limiti minimi e massimi di spesa ammissibile per ciascun progetto sono rispettivamente di 5mila euro e di 20mila euro. Il contributo massimo che verrà concesso per ogni progetto è pari all’80% dei costi preventivati e non potrà comunque superare l’importo di 16mila euro.
I destinatari
Tra i soggetti che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” (consegnato ufficialmente venerdì 31 marzo scorso nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna), possono presentare domanda Comuni, Unioni comunali, organizzazioni e istituzioni culturali, ossia fondazioni e altri enti, comprese le associazioni, che hanno sede legale in Emilia-Romagna. I soggetti privati non possono partecipare direttamente ma solo tramite un accordo di rete con altri soggetti che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio, o con il Comune del luogo in cui ha sede la dimora.
Case e studi degli illustri, le 52 strutture riconosciute
Le 52 strutture riconosciute (l’81% delle domande pervenute) con il marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” fanno riferimento a 9 famiglie e 55 personaggi. Di questi, 18 sono artisti (tra cui Gino Covili, Angelo Davoli, Pietro Ghizzardi, Cesare Leonardi, Giorgio Morandi, Guerrino Tramonti, Wolfango, Carlo Zauli), 14 personaggi storici (come Francesco Baracca, Ugo Boncompagni / papa Gregorio XIII, Alcide Cervi e i suoi figli, Giuseppe Garibaldi, Aurelio Saffi), 8 letterati (Giorgio Bassani, Attilio Bertolucci, Giosue Carducci, Tonino Guerra, Marino Moretti, Giovanni Pascoli, Renato Serra), 5 musicisti e cantanti (Secondo Casadei, Luciano Pavarotti, Gioacchino Rossini, Arturo Toscanini, Giuseppe Verdi), 4 scienziati e inventori (Raffaele Bendandi, Cesare Maltoni, Guglielmo Marconi, Cesare Mattei), 3 cineasti (Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Mario Lanfranchi), 3 collezionisti (Luigi Magnani Rocca, Luigi Parmeggiani, Renzo Savini).
Formigine conferma posizioni da podio per quanto riguarda il turismo. Infatti, secondo i dati elaborati dal Servizio statistica della Regione Emilia-Romagna relativamente all’anno 2022, a livello provinciale è seconda dopo Modena per numero di pernottamenti (147.484 in totale, +2,1% rispetto al 2021) e terza dopo la città capoluogo e Maranello per numero di turisti (47.979, + 7,8% rispetto al 2021).
La strategia perseguita dall’Amministrazione formiginese è quella di animare la città con molte iniziative, avvalendosi anche della collaborazione di esterni e associazioni. Molta attenzione viene portata sull’aspetto promozionale, grazie anche alla sinergia con l’Unione dei Comuni del Distretto ceramico, coordinata dallo Iat “Terra di Motori”.
Tra i prossimi eventi di richiamo ci saranno: la festa della frazione “Casinalbo al centro”, il 15 e 16 aprile con mercati, street food e spettacoli; Formigine Comics, raduno in centro storico dei cosplayer il 29 e 30 aprile con sfilate, concerti e stand tematici; il percorso enogastromico nelle campagne “Magnalonga” che si terrà il 7 maggio. Nel fine settimana di metà maggio, il centro storico e il parco della Resistenza accoglieranno le auto e le mostre del Motor Valley, la fiera del verde Eutierra e la manifestazione “Attacchi di design” che riunirà molte unità cinofile delle Forze Armate, Forze dell’Ordine e soccorritori di Protezione Civile provenienti da tutto il mondo. La programmazione primaverile chiuderà in bellezza con due eventi firmati dalla Pro loco: il 21 maggio, rievocazione storica con proiezioni architetturali sulle mura del castello a tema matildico e la festa contadina nella tenuta di Ca’ del Rio “Amarenando” il 28 maggio.
Afferma l’assessore al Turismo e al coordinamento eventi Corrado Bizzini: “Il nostro sogno è quello di incentivare il turismo legato ai cammini; progetto al quale stiamo lavorando da qualche tempo e che vedrà una prima presentazione pubblica il prossimo 20 maggio presso il nostro monumento più antico: la Pieve di Colombaro”.
Si è da poco conclusa la stagione invernale 2022-2023 ed è tempo di analizzare gli accumuli registrati in Emilia-Romagna. Un lavoro possibile grazie al progetto di segnalazione e misurazione della neve a cura di Centro Meteo Emilia Romagna ODV.
Il progetto, nato nel 2019, rappresenta una forma di volontariato scientifico partecipativo unica nel suo genere, che permette di avere una fitta rete di dati sulla neve caduta sul territorio regionale e soprattutto coerente e confrontabile di anno in anno.
La qualità delle misurazioni è garantita non solo da una standardizzazione della metodologia di misura, ma anche dal costante impegno dello staff del CMER nel seguire passo dopo passo i numerosi volontari, ormai attorno a un centinaio, fornendo istruzioni e consigli e realizzando un continuo scambio di informazioni grazie ai volontari provenienti da diverse località del territorio.
Scendendo nello specifico, la località più nevosa dell’inverno 2022-23 appartenente alla rete è il Rifugio Vittoria al Lago Santo Modenese con 253 cm stagionali, mentre in assoluto la zona più nevosa è stata quella dell’Appennino Romagnolo, con valori stimati di 250-260 cm sopra i 1300 metri di quota.
Molto significativo l’evento del 21-23 gennaio 2023, di portata storica per la Romagna dove nell’entroterra si sono registrati fino a 1 metro di neve. Sempre sulla Romagna si è verificata l’unica nevicata rilevante per le aree di pianura, con accumuli tra 3 e 7 cm tra l’8 e il 9 febbraio 2023 e Valori di 15-20 cm sulle prime colline.
In Emilia le nevicate in pianura hanno prodotto accumuli scarsi mentre sulle aree di collina sono stati raggiunti complessivamente i 100-150 cm tra i 500 e gli 800 metri di quota.
Un importante ringraziamento va a tutti i segnalatori volontari che hanno contribuito al nostro progetto e, in attesa della prossima stagione invernale, l’Associazione Centro Meteo Emilia Romagna ODV invita chi fosse interessato a iscriversi al progetto!