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mercoledì, 24 Dicembre 2025
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Emilia-Romagna in movimento: logistica, innovazione e transizione ecologica al Dama di Bologna

Emilia-Romagna in movimento: logistica, innovazione e transizione ecologica al Dama di BolognaCostruire insieme il futuro della mobilità, delle infrastrutture e della logistica regionale, coniugando sviluppo economico, sostenibilità e qualità ambientale. È stato questo il filo conduttore del convegno “Una Regione in movimento: infrastrutture, autotrasporto, logistica e ambiente verso il futuro”, promosso da Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia-Romagna, che oggi ha riunito al Dama Tecnopolo di Bologna rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria e del mondo imprenditoriale.

La giornata è stata l’occasione per un confronto ampio sulle trasformazioni in corso e sulle sfide che attendono l’Emilia-Romagna: la transizione ecologica, l’innovazione tecnologica, il rafforzamento della competitività internazionale dei territori e la centralità della logistica come leva strategica per l’economia regionale.

“Oggi con Unioncamere- ha dichiarato Irene Priolo, assessora regionale a Programmazione territoriale, Ambiente, Mobilità, Trasporti e Infrastrutture- ragioniamo di autotrasporto, logistica e trasporto merci, tematiche cruciali per lo sviluppo competitivo del territorio e per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica fissati a livello europeo, con un’attenzione particolare alla ZLS che rappresenta un’occasione per rafforzare il ruolo della regione come hub logistico di livello europeo. Parliamo di circa 250 milioni di tonnellate di merci che transitano ogni anno in Emilia-Romagna. Non possiamo permetterci che le nostre infrastrutture non siano davvero adeguate alle sfide del futuro”.

“La Zona Logistica Semplificata- prosegue Priolo- è una scelta strategica di sviluppo che tiene insieme crescita economica, sostenibilità e attrattività internazionale, non solo un progetto infrastrutturale. A questo aggiungo- prosegue Priolo- che, con l’abbattimento dell’ultimo diaframma del tunnel di base al Brennero, si concretizza l’opportunità, a partire dal 2032, di rafforzare il corridoio europeo che dalla Scandinavia arriva fino a Malta attraversando la nostra Regione e irrobustendo le relazioni con Austria e Germania”.

“Uno scenario– aggiunge Priolo- che rende necessario lavorare fin da ora sugli investimenti necessari, integrando trasporto su gomma e trasporto ferroviario, potenziando le connessioni con il Nodo di Bologna, il porto di Ravenna, gli interporti e le aree produttive coinvolte nella ZLS anche attraverso l’attivazione della Zona franca doganale. La Regione intende da subito spingere il trasporto merci su ferro con tre misure: il ferrobonus, contributi alle imprese che scelgono di spostare la merce dalla strada al ferro, lo sconto tracce ferroviarie, cioè una riduzione dei costi per l’utilizzo della rete ferroviaria e con incentivi per le manovre, un sostegno alle operazioni di carico e scarico nei terminal e negli scali merci per agevolare la logistica intermodale”.

Nella prima parte del convegno Unioncamere Emilia-Romagna ha presentato l’aggiornamento del Libro Bianco 2025 sulle priorità infrastrutturali, che monitora 17 opere strategiche per la Regione – dal nodo di Bologna al porto di Ravenna, fino alla Pontremolese e alla viabilità di collegamento – e ha illustrato un’analisi dedicata alla Zona logistica semplificata (ZLS) regionale.

Lo studio evidenzia come la ZLS, che coinvolge oltre 4.500 ettari distribuiti in 28 Comuni e connette il porto di Ravenna agli interporti e ai distretti produttivi regionali, possa diventare un volano straordinario di sviluppo. Nello scenario più favorevole, entro il 2031 l’area potrebbe generare oltre 20mila nuovi addetti e un aumento del PIL superiore al 70%. Un risultato che conferma il ruolo dell’Emilia-Romagna come snodo logistico strategico a livello nazionale ed europeo.

Autotrasporto, ambiente e innovazione

La seconda parte dell’incontro ha posto l’accento sul tema dell’autotrasporto e della logistica sostenibile, analizzando i trend del settore e le nuove sfide legate al ricambio generazionale, all’innovazione tecnologica e alla necessaria riduzione degli impatti ambientali. Un confronto aperto tra istituzioni, imprese e associazioni, che ha permesso di condividere proposte operative per accompagnare la transizione verde e digitale della mobilità delle merci.

La Regione ha illustrato gli interventi già avviati nell’ambito del progetto Prepair, co-finanziato dal programma Life, volto a migliorare la qualità dell’aria nel Bacino Padano, e le misure previste nel Piano aria integrato regionale (PAIR 2030), in coerenza con gli obiettivi europei, e ha presentato progetti innovativi come la Gemella Digitale (VERA), uno strumento avanzato per simulare scenari di qualità dell’aria e valutare gli effetti delle politiche di mobilità e logistica.

Nella giornata del Patrono della Polizia di Stato, un’edizione straordinaria di Polizia Moderna

Nella giornata del Patrono della Polizia di Stato, un’edizione straordinaria di Polizia ModernaNella giornata del Patrono della Polizia di Stato verrà distribuita un’edizione straordinaria di Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, dal titolo Pace e sicurezza, dedicata all’impegno della Polizia di Stato nei giorni dei funerali di Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV.

Lo speciale Pace e sicurezza racconta le professionalità e le attività messe in campo per garantire, in una cornice di massima serenità e sicurezza, le esequie di Papa Francesco, il conclave e l’intronizzazione di Papa Leone XIV.

Un racconto cadenzato da fotografie inedite, dalle voci dei protagonisti della sicurezza e del mondo ecclesiastico, dalle impressioni degli esperti di comunicazione e dalle testimonianze di giovani studenti della LUMSA e dei volontari dell’Associazioni Santi Pietro e Paolo presenti in piazza San Pietro: storie dietro la grande storia, nei giorni in cui il mondo si è ritrovato a Roma, con migliaia di pellegrini e fedeli nonché oltre 140 delegazioni straniere e capi religiosi.

Con una tiratura di un milione e duecentomila copie e grazie alla collaborazione per la distribuzione di Poste Italiane, è stato possibile inviare gratuitamente questo numero speciale ai fedeli delle venticinquemila parrocchie d’Italia, oltre che alle Questure, agli abbonati e alle autorità istituzionali. Pace e sicurezza in formato digitale ha raggiunto in tutto il mondo anche i 103 nunzi apostolici.

Nella prefazione, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rimarca il legame inscindibile tra pace e sicurezza, concetti che si sono concretizzati nel volto rassicurante degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine impegnati in quei giorni e nelle strategie adottate per prevenire qualsiasi turbamento della convivenza civile.

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, nell’articolo che porta la sua firma, sottolinea come la pace – oggi un bene sempre più raro e prezioso – è al centro dell’impegno della Santa Sede nella comunità internazionale, nel costante tentativo di costruire ponti fra persone, popoli e culture.

Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, nel suo editoriale, esprime profonda riconoscenza per la sinergica collaborazione tra tutte le forze di polizia, la Gendarmeria Vaticana e le associazioni di volontariato coinvolte, ricordando come la sicurezza rappresenti il presupposto fondamentale per l’esercizio della libertà religiosa, una delle più antiche espressioni della libertà umana.

Tra i vari contributi, quello di Alessandro Gisotti, Vice Direttore editoriale dei media vaticani, già direttore ad intermim della Sala stampa della Santa Sede, che sottolinea “l’importanza della comunicazione in occasione della morte del Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV. In particolare, la comunicazione vaticana in quei giorni ha rappresentato un servizio pubblico globale, non solo per i media cattolici ma per le migliaia di giornalisti di oggi cultura, lingua e nazione, che sono arrivati a Roma per raccontare un evento – il passaggio da un Papa ad un altro – che ha in sé il fascino della tradizione e dello sguardo verso il futuro.”

Anche il giornalista Aldo Cazzullo ha scritto su Pace e Sicurezza,  elogiando l’efficienza dell’apparato di sicurezza, capace di gestire l’arrivo di decine di capi di Stato e di governo e, al contempo, di garantire l’incolumità dei pellegrini, il tutto in un Anno Giubilare già denso di eventi. Nel suo contributo al numero speciale, Cazzullo propone anche una riflessione sulle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale, che rischia di sostituire e marginalizzare l’uomo, esprimendo tuttavia fiducia nella saggezza di Papa Leone XIV, capace di indicare la giusta direzione per affrontare questi rischi.

Nel 2024 in Emilia-Romagna investiti quasi 400 milioni di euro, ovvero il 5,4% del Fondo sanitario regionale, per la medicina generale

Nel 2024 in Emilia-Romagna investiti quasi 400 milioni di euro, ovvero il 5,4% del Fondo sanitario regionale, per la medicina generale“La medicina di territorio è e sarà sempre di più l’asse portante del sistema sanitario pubblico dell’Emilia-Romagna. E’ una sfida ambiziosa, che vogliamo vincere con l’aiuto di tutte le componenti coinvolte in un’ottica di valorizzazione delle professionalità e delle competenze, che sappia mettere al centro i bisogni del paziente e delle nostre comunità. Storicamente la nostra regione è quella che a livello nazionale ha dato maggior sviluppo alle cure territoriali”.

A ribadirlo l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, intervenendo questa mattina in Commissione assembleare per fare il punto sull’assistenza territoriale in Emilia-Romagna.

“Il nostro obiettivo è dare continuità in un percorso di innovazione e sostenibilità. Attraverso gli obiettivi e le risorse messe a disposizione dal PNRR, valorizzeremo ulteriormente le Case e gli ospedali di comunità a sostegno delle cure di prossimità, che vedono il domicilio come primo luogo di cura, in particolare per le persone fragili. L’organizzazione territoriale – aggiunge l’assessore – ha come fulcro i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, organizzati nelle forme associative a maggiore efficacia: dai nuclei delle cure primarie (NCP) alle aggregazioni funzionali territoriali (AFT) fino alle unità complesse di cure primarie (UCCP). Queste forme organizzative hanno come caratteristica distintiva la forte integrazione tra i medici delle cure primarie (AFT) e le altre professioni sanitarie, tra cui gli infermieri di famiglia e di comunità, presenti nello stesso ambito territoriale (NCP, UCCP). Durante la pandemia Covid-19, infatti, il sistema sanitario della Regione Emilia-Romagna, caratterizzato da una forte integrazione tra medici di medicina generale, infermieri delle cure domiciliari e assistenti sociali del territorio, ha dimostrato resilienza proprio grazie a questa rete diffusa e capillare delle cure primarie. Da qui la necessità di proseguire su questa strada. Quello delle cure primarie è un sistema territoriale che garantisce performance di alto livello e che si integra con l’assistenza ospedaliera e dell’emergenza-urgenza. Grazie agli investimenti Pnrr per la realizzazione delle Case della comunità e al nuovo ruolo unico del medico di medicina generale previsto dall’Accordo collettivo nazionale, siamo impegnati a rendere l’assistenza sanitaria territoriale più sostenibile e accessibile”, ha concluso Fabi.

La rete territoriale dell’Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sono 141 le Case di comunità attive (47 quelle in programma) e 24 per 380 posti letto gli ospedali di comunità attivi (24 per 486 posti letto da attivare, di cui 20 per 416 posti letto con fondi PNNR). Dei 2.736 medici di medicina generale presenti in regione 618, ovvero il 23%, sono impegnati attualmente nelle Case di comunità e circa 1.600 (67,5%) sono impegnati nelle medicine di gruppo.

Il coinvolgimento dei medici di medicina generale è essenziale per garantire l’assistenza a una popolazione sempre più anziana e nella quale la diffusione delle malattie croniche è in aumento: nel 2023, quasi il 7% della popolazione era affetto da diabete e di questi, circa 200.000 venivano già correttamente monitorati periodicamente dai medici di medicina generale. Analogamente, la rete della medicina generale è in grado di gestire correttamente, a livello territoriale, quasi l’80% dei pazienti dimessi dopo infarto, prescrivendo periodicamente i farmaci e le prestazioni.

Nel 2024 la Regione ha investito 399 milioni di euro, ovvero il 5,4% del Fondo sanitario regionale, per la medicina generale. In media, 102,75 euro per assistito.

Turismo, 150mila presenze a Italian Motor Week 2025

Turismo, 150mila presenze a Italian Motor Week 2025Oltre 150mila presenze e più di 150 eventi in tutta Italia. Con il Gran Premio di Ospedaletti, che sabato 27 e domenica 28 settembre ha richiamato più di 5000 persone nella cittadina ligure, si è chiuso il programma di Italian Motor Week 25, la manifestazione nazionale organizzata da Città dei Motori, la rete Anci dei comuni del Made in Italy motoristico, in calendario dal 13 al 21 settembre.

Luigi Zironi, sindaco di Maranello e presidente Città dei Motori: “Gli ottimi risultati di questa terza edizione di Italian Motor Week confermano le straordinarie potenzialità del turismo motoristico in Italia. Ci impegniamo a proseguire nella valorizzazione del prestigioso patrimonio motoristico del Paese, fatto di brand iconici, imprese all’avanguardia, musei e collezioni private, circuiti e luoghi che hanno fatto la storia del motorsport. Continueremo a farlo anche attraverso manifestazioni di questa rilevanza, capaci di coniugare eventi di forte attrattiva ed iniziative più capillari e diffuse nei territori della Rete. L’obiettivo resta lo sviluppo di un turismo dei motori sempre più svincolato dalle stagioni e in stretta collaborazione con gli altri protagonisti, pubblici e privati, della valorizzazione del Made in Italy. Un ringraziamento speciale a tutti i partner di Città dei Motori, ai Comuni soci, con i quali pianificheremo la quarta edizione di IMW, alle Regioni che hanno patrocinato e creduto nell’iniziativa”.

I dati finali di IMW25 mostrano la continua crescita della kermesse, grazie alle decine di migliaia di persone che hanno partecipato a eventi  di richiamo internazionale come l’Historic Minardi Day e la mostra scambio Crame a Imola, il Motoraduno Guzzi a Mandello del Lario, il 2° raid motoristico Popoli – Pontedera “La Via di Corradino d’Ascanio”, assieme ai tanti appassionati, curiosi e turisti accorsi nei 38 comuni della rete, che hanno potuto visitare le aziende nelle quali nascono le auto e le moto italiane più amate al mondo, o anche i veicoli commerciali Stellantis (Atessa), i trattori SAME (Treviglio) e i musei più noti: dal MauTo di Torino ai Musei Ferrari di Modena e Maranello, dal Lamborghini di Sant’Agata bolognese al Museo Piaggio di Pontedera o alla collezione Pagani di San Cesario sul Panaro e tanti altri ancora.

Anci Città dei Motori dà appuntamento a settembre 2026 per la quarta edizione di Italian Motor Week.

Formigine, Parco della Legalità: rimosse da ignoti le tabelle di divieto di caccia

Formigine, Parco della Legalità: rimosse da ignoti le tabelle di divieto di cacciaNei giorni scorsi una pattuglia delle Guardie Ecologiche Volontarie è intervenuta in via Tommaselli, nella frazione di Tabina, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano udito spari in prossimità delle abitazioni.

All’arrivo degli agenti i presunti cacciatori si erano già allontanati, ma durante il successivo pattugliamento è stata riscontrata una situazione particolarmente grave: lungo l’intero perimetro del Parco della Legalità erano state rimosse tutte le tabelle che delimitavano i confini dell’area e segnalavano il divieto di caccia, per un totale di circa venti cartelli. La segnaletica, installata dal Comune di Formigine, aveva la funzione di avvisare i cacciatori provenienti dalle campagne circostanti che all’interno del parco l’attività venatoria è vietata e punita con sanzioni penali. Al momento resta in piedi soltanto il cartello collocato all’ingresso principale, in via Don Franchini.

Il Parco della Legalità, realizzato su un’area confiscata alla criminalità organizzata, si estende su una superficie molto ampia e comprende tre aree distinte: un bike park dedicato al ciclismo fuoristrada, un bosco urbano e una vigna.

La stagione venatoria si è aperta questo mese. Le giornate consentite per la caccia sono attualmente la domenica e il giovedì fino alle ore 13. Dal mese di ottobre, come previsto dal calendario regionale, i giorni disponibili aumenteranno: tre a scelta per la caccia vagante e due aggiuntivi per la caccia alla fauna migratoria da appostamento. Restano sempre esclusi il martedì e il venerdì. Per quanto riguarda le distanze minime da rispettare, la normativa vieta l’attività venatoria a meno di 100 metri dagli immobili, 50 metri dalle strade, 150 metri dagli appostamenti in direzione di spazi sensibili e aree di protezione o ripopolamento, nonché 150 metri dalle piste ciclabili.

Per segnalazioni o richieste di informazioni è possibile contattare il comando della Polizia Provinciale al numero 059 209525, attivo tutti i giorni dalle 6.30 alle 18.30, oppure rivolgersi al numero unico di emergenza 112. La Polizia Provinciale ricorda che il mancato rispetto delle distanze di sicurezza e delle restrizioni previste dal calendario venatorio comporta sanzioni.

Una regione in movimento: infrastrutture, autotrasporto logistica e ambiente verso il futuro

Una regione in movimento: infrastrutture, autotrasporto logistica e ambiente verso il futuroE’ stata l’occasione per il sistema camerale dell’Emilia-Romagna per presentare la terza edizione del Programma Infrastrutture. Aggiornato il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna” che monitora 17 priorità, tra cui le connessioni del Porto di Ravenna. Un’analisi dedicata alla Zona Logistica Semplificata (ZLS) regionale stima che l’Area ZLS potrebbe generare oltre 20 mila nuovi addetti ed un aumento del PIL superiore al 70% entro il 2031. Le Camere di commercio proseguono l’impegno per raccogliere ed aggiornare le esigenze logistiche ed infrastrutturali delle imprese, fornendo uno strumento di proposta per la competitività regionale.

IL PROGRAMMA INFRASTRUTTURE DEL SISTEMA CAMERALE DELL’EMILIA-ROMAGNA

Il Programma Infrastrutture, giunto quest’anno alla terza edizione, è un impegno delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per raccogliere, approfondire, aggiornare le esigenze infrastrutturali e logistiche delle imprese della regione e monitorare lo stato di attuazione delle priorità. Questi, in sintesi, i focus di quest’anno:

  • IL LIBRO BIANCO 2025: MONITORAGGIO OPERE PRIORITARIE

Uno dei punti salienti del “Programma Infrastrutture” è il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna” realizzato da Unioncamere Emilia-Romagna, con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. Il suo obiettivo è essere uno strumento di conoscenza, confronto e proposta per la pianificazione delle opere che le imprese hanno indicato come prioritarie per la competitività.

Il “Libro Bianco 2025” fornisce una fotografia aggiornata dello stato di avanzamento di 17 priorità infrastrutturali.

Le connessioni con il Porto di Ravenna sono tra gli interventi cruciali monitorati dall’aggiornamento 2025, dal quale in particolare per le connessioni ferroviarie (ultimo miglio) emerge che:

  • Gli interventi riguardano l’adeguamento della linea Castel Bolognese-Ravenna e lo spostamento degli arrivi/partenze dei treni merci dalla stazione di Ravenna a due nuovi scali sui lati del Candiano.
  • Scalo Sinistra Candiano (Nord): La fase istruttoria della Conferenza dei Servizi è in conclusione (settembre 2025). L’inizio lavori è previsto nel 2027 e la messa in servizio nel 2031. Attualmente, la copertura finanziaria copre solo il 65% del costo.
  • Scalo Destra Candiano (Sud): Il progetto di fattibilità tecnico-economica è in corso (conclusione prevista nel 2026), con la prima ipotesi di messa in servizio nel 2035.

 

Fra le altre priorità di rilievo monitorate:

  • Ammodernamento e messa in sicurezza SS16 (Ferrara-Ravenna): relativamente all’intervento svincolo di Argenta-Ponte Bastia è in corso la progettazione esecutiva, per poi avviare i lavori, con conclusione prevista a fine 2029.
  • Potenziamento del nodo di Bologna: il progetto è in corso di aggiornamento.
  • Realizzazione 4ª corsia A14 (Bologna-diramazione per Ravenna): costo di 393 milioni di euro, con avvio lavori propedeutici e fine lavori prevista nel 2027.
  • Potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese (tratta tosco-emiliana): costo di 5.700 milioni di euro. Parma Vicofertile (F1) è un progetto definitivo approvato, con copertura finanziaria del 74%. Vicofertile Chiesaccia (F2) è stato avviato lo studio di fattibilità delle alternative progettuali del primo lotto.

 

  • LEVE DI SVILUPPO: ZLS E INVESTIMENTI

Lo studio sull’impatto atteso della Zona Logistica Semplificata (ZLS) dell’Emilia-Romagna è stato condotto da Guido Caselli, Vice Segretario Generale Unioncamere Emilia-Romagna, basandosi sull’ipotesi che i benefici fiscali fungeranno da catalizzatore per l’accelerazione degli investimenti in immobilizzazioni materiali.

Il quadro di riferimento al 2024 per le 1.972 unità locali identificate nell’Area ZLS è di un fatturato di circa 16,8 miliardi di euro, 28.400 addetti, 2,3 miliardi di euro di export e un PIL di 2,4 miliardi di euro.

Lo studio ha elaborato tre scenari previsionali per il periodo 2025-2031:

  • Scenario 1 – nessun effetto “boost“: prevede variazioni attribuibili solo alle dinamiche indipendenti dagli investimenti.
  • Scenario 2 – prudenziale: ipotizza un incremento decrescente degli investimenti del 9% annuo per le imprese esistenti e l’insediamento di 90 nuove imprese.
  • Scenario 3 – favorevole: considerato il più probabile, prevede una crescita degli investimenti del 12-13% annuo e l’insediamento di 164 nuove imprese.

 

I risultati stimati dallo Scenario 3 (favorevole), confrontati con lo Scenario 1, mostrano impatti significativi:

  • Area ZLS: un aumento di oltre 20 mila addetti e un PIL superiore del 70% (un incremento annuo del 10%).
  • Intera Emilia-Romagna: un incremento totale di 103 mila addetti e una crescita annuale dello 0,8% del PIL.

 

  • ANALISI E PROPOSTE PER L’ULTERIORE SVILUPPO DELLA ZLS IN EMILIA-ROMAGNA

Due direttrici principali seguite: l’analisi di accessibilità, per valutare il grado di facilità con cui le imprese possono insediarsi e operare efficacemente all’interno della ZLS in termini logistici, amministrativi e finanziari, e lo studio delle misure finanziarie agevolative disponibili per le imprese, per evidenziare le opportunità di attivazione di nuovi investimenti produttivi e logistici nella ZLS dell’Emilia-Romagna.

Dall’esame comparativo tra le ZLS italiane emerge un quadro senza “campioni assoluti”, ciascuna area eccelle su leve diverse. All’interno di questo scenario, la Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna presenta un insieme di caratteristiche che ne rafforzano la competitività a livello nazionale ed europeo.

  • Sul piano logistico, la ZLS dell’Emilia-Romagna beneficia di una dotazione infrastrutturale complessivamente superiore alla media nazionale. L’integrazione del porto di Ravenna con il sistema interportuale regionale e con i distretti manifatturieri consente di creare un ecosistema logistico ampio e funzionale. L’estensione della ZLS – con oltre 4.500 ettari e 28 comuni coinvolti – garantisce una capillarità unica, favorendo la connessione tra i poli produttivi ed il nodo portuale. Questo approccio integrato rappresenta un asset rilevante per imprese orientate sia al mercato interno sia all’export.
  • Dal punto di vista amministrativo, la ZLS Emilia-Romagna si distingue per la presenza di una piattaforma regionale SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) centralizzata e per la prevalenza di sportelli gestiti in forma associata. Questa configurazione assicura maggiore uniformità dei procedimenti, standardizzazione della modulistica e tracciabilità delle pratiche, riducendo la frammentazione che si osserva in altri contesti.
  • Sul fronte finanziario, l’aliquota del credito d’imposta è in linea con lo standard delle ZLS italiane e garantisce un quadro regolatorio stabile e consolidato. A ciò si affianca la presenza di strumenti fiscali e doganali già operativi, che offrono un pacchetto di agevolazioni chiaro e affidabile. La ZLS Emilia-Romagna dispone di un set di asset distintivi che le garantiscono una base competitiva solida. La combinazione tra infrastruttura diffusa, governance amministrativa avanzata e quadro normativo stabile la rende un contesto credibile e pronto ad accogliere investimenti industriali e logistici di qualità.

 

Dichiarazione di Valerio Veronesi, Presidente Unioncamere Emilia-Romagna

“Il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, con il Programma Infrastrutture, si conferma punto di riferimento per l’ascolto delle esigenze delle imprese e per la pianificazione strategica. L’aggiornamento del Libro Bianco non solo monitora lo stato di opere cruciali ma fornisce una visione oggettiva del futuro. L’analisi sull’impatto della ZLS regionale è la prova che investire in logistica strategica paga: l’ipotesi possibile è di oltre 20 mila nuovi addetti ed un aumento del PIL superiore al 70%. Ora occorre lavorare per potenziare alcuni aspetti quali i tempi di percorrenza e l’intensità degli incentivi, per trasformare questo potenziale in realtà e garantire la massima competitività alle imprese della nostra Regione”.

Dichiarazione di Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti

“Con il Programma Infrastrutture abbiamo rafforzato un percorso che mette al centro l’ascolto del territorio e il confronto costante con istituzioni e imprese. L’aggiornamento del Libro Bianco non si limita a fotografare lo stato delle opere strategiche, ma restituisce una lettura oggettiva e condivisa che diventa base per politiche di intervento concrete. In questo processo Uniontrasporti svolge un ruolo chiave: dare al sistema camerale strumenti di analisi qualificati e al tempo stesso rappresentare un ponte verso le imprese, traducendo le loro esigenze in proposte operative.
Le priorità che emergono in Emilia-Romagna – dal potenziamento del porto di Ravenna al nodo di Bologna, fino al rafforzamento della Pontremolese e all’analisi di resilienza dei valichi alpini – non riguardano solo questa Regione, ma l’intero Paese e i suoi collegamenti con l’Europa. La sfida è trasformare conoscenza e dati in scelte che permettano all’Emilia-Romagna di confermarsi hub strategico, garantendo competitività, sostenibilità e coesione sociale”.

Cersaie si conferma sulle 95.000 presenze con il 47,5% di visitatori internazionali

Cersaie si conferma sulle 95.000 presenze con il 47,5% di visitatori internazionaliNella complessa situazione di mercato che si sta vivendo con il perdurare delle gravi crisi internazionali, Cersaie – il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno – ha risposto alle aspettative delle imprese che hanno investito in fiera per creare una vetrina internazionale, unica al mondo, dove mostrare ai propri clienti le più recenti innovazioni di prodotto, all’interno di stand dal grande impatto visivo ed emozionale. La 42° edizione della manifestazione, svoltasi a BolognaFiere dal 22 al 26 settembre, ha visto un miglioramento di molti indicatori: sedici padiglioni interamente occupati – pari a 155.000 metri quadrati di superficie complessiva – dove hanno esposto 627 aziende, di cui 343 del comparto piastrelle di ceramica, 98 dell’arredobagno, 186 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna che ha rafforzato la sua connotazione internazionale con 243 espositori esteri – pari al 39% del totale – e con 29 paesi rappresentati.

Nelle cinque giornate di fiera sono state registrate 94.577 presenze (-0,8% rispetto all’edizione dello scorso anno) come conseguenza di un aumento degli operatori nazionali (49.671 rispetto a 48.226 nel 2024, +3%) e una diminuzione del 4,6% di quelli internazionali (44.906 rispetto a 47.095), ora con una quota pari al 47,5%, anche a causa degli scioperi nelle giornate di apertura e di chiusura.

“La grande capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti: la qualità dei distributori, architetti, posatori, operatori del real estate incontrati a Bologna – dichiara Augusto Ciarrocchi, Presidente di Confindustria Ceramica – è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand. La ceramica italiana continua ad essere industria di riferimento a livello mondiale grazie agli investimenti fatti, al valore assoluto del proprio design e dell’innovazione, che si accompagnano ad un continuo impegno per la sostenibilità ambientale e sociale. Ci troviamo però ad affrontare quotidianamente situazioni di nuovi dazi all’import, dumping sempre più aggressivo di alcuni Paesi e perdita di competitività per le nostre imprese che deriva dall’applicazione ideologica di normative, come l’ETS, che drenano risorse agli investimenti indispensabili per assicurare un futuro alla nostra manifattura ceramica. Durante la fiera con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini abbiamo avuto modo di evidenziare questi temi ai Ministri Tommaso Foti e Adolfo Urso, come anche ai tanti esponenti delle istituzioni europee, nazionali e regionali che ci hanno dato attenzione e ci sono venuti a trovare”.

“Cersaie si conferma una piattaforma di riferimento internazionale per il mondo della ceramica e dell’arredobagno, capace di attrarre espositori e visitatori da tutto il mondo e di rafforzare il ruolo di BolognaFiere come hub globale per la manifattura – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere. I risultati di questa edizione ci restituiscono la misura della vitalità del settore nonostante la difficile congiuntura e situazione internazionale e della sua straordinaria capacità di generare relazioni, idee e opportunità concrete di sviluppo. È un segnale importante per tutto il comparto e un riconoscimento al lavoro svolto da Confindustria Ceramica, che rende questo appuntamento un patrimonio per Bologna e per l’Italia”.

Filippo Manuzzi, alla guida delle Attività Promozionali di Confindustria Ceramica, ha sintetizzato l’ampio programma di eventi di questa edizione di Cersaie sottolineando “i 500 partecipanti alla Lectio Magistralis di Elisabeth Diller,  le centinaia di architetti che hanno partecipato agli altri eventi del programma “Costruire, Abitare, Pensare”; le 620 presenze di giornalisti – 150 dei quali hanno preso parte alla Conferenza Stampa Internazionale-; i 18 Cafè della stampa tenutisi nei cinque giorni di fiera. Grande e’ la soddisfazione per l’ampia partecipazione di giovani, con i 1.200 studenti che hanno partecipato alla Lezione alla Rovescia ed i 300 che hanno dato vita al Career Day di giovedì; a questo si è aggiunto anche il grande interesse per l’allestimento e per l’afflusso registrato alla Città della Posa. Oltre 210 operatori provenienti da tutti e cinque i continenti hanno composto la delegazione del Cersaie Business, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed ICE Agenzia”.

La prossima edizione di Cersaie si terrà a Bologna dal 21 al 25 settembre 2026.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 30 settembre 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 30 settembre 2025Inizialmente sereno o poco nuvoloso, salvo locali foschie o banchi di nebbia sulle zone di pianura emiliane al primo mattino, ma con tendenza ad aumento della nuvolosità durante la giornata. Nel pomeriggio probabili deboli rovesci ad evoluzione diurna lungo i rilievi in rapido esaurimento. Dalla serata e nelle ore notturne rovesci o temporali in discesa da nord-est sulle aree centro – orientali della regione che localmente potranno anche assumere forte intensità in particolare lungo le aree costiere.

Temperature pressoché stazionarie o in lieve calo con valori compresi tra 11 e 14 gradi; massime attorno a 21/23 gradi. Venti deboli in prevalenza settentrionali; rinforzi da nord-est nella sera/notte sul mare, aree costiere e settore orientale. Mare poco mosso in giornata con moto ondoso in aumento tra mosso e molto mosso dalle ore serali e notturne.

Proseguono i controlli della Polizia Locale di Sassuolo sulle strade

Proseguono i controlli della Polizia Locale di Sassuolo sulle stradeLa notte tra venerdì e sabato, allo scopo di garantire la sicurezza ed il rispetto delle norme del Codice della Strada, si è svolto un servizio notturno della Polizia Locale di Sassuolo con accertamenti mirati in particolare al fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica, assieme ai volontari dell’Associazione vittime della strada che, dal loro gazebo informativo, hanno distribuito materiale e gadget agli automobilisti per sensibilizzarli in una guida consapevole e priva di rischi.

La prevenzione e gli accertamenti organizzati in questi controlli aiutano a sensibilizzare i conducenti e gli utenti della strada in genere, al problema della guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Sassuolo, che cuore al Mapei: 3-1 all’Udinese e seconda vittoria casalinga della stagione

Sassuolo, che cuore al Mapei: 3-1 all’Udinese e seconda vittoria casalinga della stagione
immagine: sassuolocalcio.it

REGGIO EMILIA – Il Sassuolo ritrova il sorriso davanti ai suoi tifosi e lo fa nel modo migliore: battendo l’Udinese 3-1 al Mapei Stadium nella 5ª giornata di Serie A Enilive. Una vittoria importante per la classifica (ora i neroverdi salgono a quota 6 punti) e per il morale, arrivata grazie a un avvio travolgente e a un finale di grande carattere.

Davanti agli 11.160 spettatori di Reggio Emilia, la squadra di Fabio Grosso ha finalmente mostrato identità, intensità e cinismo, mettendo alle corde un’Udinese che arrivava al match in nona posizione con 7 punti e tanta fiducia.

Il Sassuolo parte subito forte. Dopo un brivido iniziale firmato Zaniolo (gran parata di Muric al 7’), i neroverdi colpiscono due volte in rapida successione. Prima è Laurienté all’8’ a battere Sava con un destro preciso dopo un bel triangolo con Berardi e Pinamonti. Poi, quattro minuti più tardi, tocca a Koné: inserimento fulmineo dalla sinistra e conclusione sul secondo palo per il 2-0 che fa esplodere il Mapei.

Nel primo tempo non mancano le polemiche: due rigori concessi all’Udinese vengono infatti revocati dal VAR dopo lunghe revisioni, decisioni che mantengono invariato il doppio vantaggio neroverde e accendono il nervosismo in campo.

L’Udinese accorcia, poi Grosso pesca il jolly dalla panchina

Nella ripresa i friulani provano a rientrare in partita e ci riescono al 55’ con Davis, rapido a ribadire in rete dopo una respinta corta di Muric. La gara sembra riaprirsi, ma il Sassuolo non si scompone e al 69’ sfiora il tris con Thorstvedt.

La svolta definitiva arriva all’81’: Fadera, entrato da pochi minuti, crossa con il contagiri sul secondo palo e trova l’incornata vincente di Iannoni, anche lui appena subentrato. Il 3-1 manda in archivio la sfida e regala ai tifosi neroverdi la prima gioia stagionale al Mapei.

VAR protagonista e direzione arbitrale incerta

Oltre ai gol, resta l’eco delle decisioni arbitrali. Due rigori fischiati e poi annullati all’Udinese, un gol annullato al Sassuolo e diversi episodi dubbi hanno reso protagonista la tecnologia. Non la miglior giornata per l’arbitro Perenzoni, apparso incerto in più di un’occasione e salvato dalle revisioni al monitor.

Il bilancio e la prossima sfida

Con questo successo il Sassuolo aggiorna anche la storia dei confronti diretti con l’Udinese: su 12 precedenti in Serie A, i neroverdi arrivano così alla seconda vittoria, la prima dopo quella datata settembre 2016 (allora firmata Defrel).

Una vittoria che vale più dei tre punti, perché restituisce fiducia a una squadra che nelle prime giornate aveva faticato. Ora la testa è già a venerdì sera, quando al Bentegodi andrà in scena la sfida contro il Verona.

Il Sassuolo ci arriva con il vento in poppa e la consapevolezza che il campionato è ancora tutto da scrivere.

Claudio Corrado

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 29 settembre 2025

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 29 settembre 2025In prevalenza sereno al mattino, sviluppo di nuvolosità cumuliforme ad evoluzione diurna nelle ore centrali della giornata sul settore orientale sui rilievi, dove saranno possibili deboli rovesci sulle zone di crinale.

Temperature minime senza variazioni significative, comprese tra 10/11 gradi delle zone di pianura emiliane e 13/14 gradi della fascia costiera. Massime in lieve aumento, con valori attorno a 23/24 gradi. Venti deboli occidentali al mattino, in rotazione da est dal pomeriggio. Mare poco mosso.

(Arpae)

Grosso: “Con l’Udinese servirà lucidità e coraggio. Il Sassuolo vuole crescere e fare punti”

Alla vigilia della sfida contro l’Udinese, in programma domani alle 12:30 al Mapei Stadium, mister Fabio Grosso ha incontrato la stampa. Un incontro in cui il tecnico neroverde ha toccato diversi temi: dalla crescita della squadra dopo la Coppa Italia, alle insidie di un avversario solido e fisico come i friulani, fino alle prospettive di alcuni singoli.

“La partita di Coppa ci ha dato indicazioni utili – ha spiegato Grosso – non ci sono promossi o bocciati, ma opportunità e spunti di crescita. Sapevamo di avere ancora tanta strada da fare e quella gara lo ha confermato. Ora ci rituffiamo in campionato contro un’altra squadra molto difficile”.

L’allenatore ha ribadito la volontà di dare un’identità precisa al Sassuolo: “Vogliamo crescere sotto tutti i punti di vista, offensivo e difensivo. È bello ripartire velocemente, ma serve anche saper gestire i momenti della partita con pazienza. L’obiettivo è migliorare quotidianamente senza perdere di vista i risultati, che sono quelli che spostano umori e giudizi”.

Sul piano tattico, Grosso ha sottolineato l’importanza di avere profili diversi in rosa, anche in ruoli chiave come quello del terzino destro: “Coulibaly sta crescendo, anche se deve eliminare alcune ingenuità. Sono contento del suo inserimento e delle caratteristiche che porta. Walukiewicz è tornato a disposizione, abbiamo soluzioni diverse e le sceglieremo in base alla gara”.

Guardando agli avversari, Grosso non ha dubbi: “L’Udinese è una squadra fisica, solida, capace di vincere duelli e di mettere in difficoltà con la propria struttura. Dovremo limitarli con il lavoro di squadra e cercare di scardinare la loro difesa con combinazioni e attacchi negli spazi. Non sarà semplice, ma proveremo a mettere in campo quello che abbiamo preparato”.

Il tecnico ha poi affrontato anche l’aspetto mentale: “Le partite contro le big possono sembrare più leggere, ma la bravura sta nel mantenere la stessa mentalità anche contro avversari diretti. Sappiamo che sarà un campionato tortuoso, ma la lucidità farà la differenza. L’obiettivo è pagare il meno possibile il dazio del ritorno in Serie A”.

Sul fronte individuale, novità per alcuni elementi della rosa. Thorstvedt non partirà titolare ma sarà pronto a dare il proprio contributo a gara in corso. Volpato resta una pedina di grande talento: “Ha avuto spazio, ma deve trovare continuità. Ha un potenziale enorme e spero riesca a esprimerlo del tutto”.

Infine, un pensiero dedicato alla vita privata: Grosso ha voluto pubblicamente fare gli auguri ad Andrea Pinamonti, diventato papà in questi giorni.

Grosso: “Con l’Udinese servirà lucidità e coraggio. Il Sassuolo vuole crescere e fare punti”Domani al Mapei Stadium serviranno compattezza e coraggio per piegare l’Udinese, avversario storicamente ostico per i neroverdi (l’unica vittoria risale al 25 Settembre 2016). Il Sassuolo di Grosso cerca punti e conferme, ma soprattutto la continuità necessaria per affrontare con fiducia una stagione che si preannuncia tutta in salita.
Claudio Corrado

Moschea ai Quadrati: il sostegno alla Lega di Silvia Sardone

Moschea ai Quadrati: il sostegno alla Lega di Silvia Sardone

«La sinistra, in maniera assurda, vuole imporre ai sassolesi la più grande moschea dell’Emilia Romagna. No a scelte che danneggiano pesantemente il territorio, no a decisioni che sono segnali evidente di sottomissione all’islamismo». Così la vicesegretaria della Lega Salvini Premier ed europarlamentare Silvia Sardone, che venerdi ha incontrato i vertici della Lega cittadina e i residenti di Braida presso il direzionale ‘I Quadrati’.

In Emilia-Romagna cresce l’allattamento esclusivo o predominante: +17% in dieci anni ai cinque mesi del bebé

In Emilia-Romagna cresce l’allattamento esclusivo o predominante: +17% in dieci anni ai cinque mesi del bebé

In Emilia-Romagna sempre più donne scelgono l’allattamento esclusivo al seno o predominante, a scapito di quello artificiale. Confermando l’efficacia delle politiche messe in campo dalla Regione a favore di una pratica che fa bene alle mamme e ai loro bebé.

Negli ultimi dieci anni, infatti, la prevalenza dell’allattamento completo – ovvero la somma fra quello esclusivo (solo latte materno) e predominante (latte materno con aggiunte di liquidi non nutritivi come acqua, tisane, tè) – a 3 mesi è cresciuta del 4%, e quella a cinque mesi del 17%. Prendendo in considerazione il 2024, la media regionale della prevalenza a tre mesi è del 56% e a cinque mesi del 50%, dati sostanzialmente stabili rispetto al 2023.

Guardando poi all’allattamento esclusivo alla dimissione ospedaliera, dato raccolto per la prima volta quest’anno, la percentuale è pari all’80,9%, un dato che supera di dieci punti percentuali quello medio nazionale.

Sono i numeri del Report “Prevalenza dell’allattamento in Emilia-Romagna 2024”, presentato oggi in Regione, a Bologna, in occasione del seminario “L’allattamento in Emilia-Romagna. Dieci anni di monitoraggio: il benessere di donne e lattanti al centro”, promosso dall’assessorato alle Politiche per la Salute per rafforzare le relazioni fra professionisti della salute del territorio e ospedalieri, associazioni di auto-aiuto, centri per le famiglie e le madri, insieme ai propri partner.

Tra i temi dell’incontro, il benessere di madri e lattanti al centro della nuova formazione a distanza promossa dalla Regione “Breast Practice”; il benessere intergenerazionale con i risultati della ricerca “Dai Nonne”; il benessere delle donne che viene da un più giusto riconoscimento del valore economico del loro lavoro.

“I dati presentati oggi- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– dimostrano che le politiche di promozione e sostegno all’allattamento messe in campo dalla Regione nel corso degli anni stanno contribuendo a consolidare una pratica fondamentale per la salute dei bambini e delle madri. L’Emilia-Romagna è tra le poche Regioni in Italia a rilevare sistematicamente la prevalenza di allattamento, utilizzando le definizioni e il recall period suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità e la standardizzazione per fasce di età di 15 giorni. I dati raccolti ci aiutano a incentivare ulteriormente l’allattamento investendo in formazione, informazione e sostegno alle famiglie”.

“Ogni donna- aggiunge Fabi– ha diritto ad allattare senza dolore e senza problemi. Questo diritto va protetto e sostenuto con interventi mirati, soprattutto per le fasce più vulnerabili, quelle che più facilmente abbandonano questa pratica. La Regione Emilia-Romagna è al fianco di chi sceglie l’allattamento, come pratica di salute e benessere delle donne e dei più piccoli”.

Proprio per rendere evidente questo impegno oggi verrà presentata la campagna di comunicazione rivolta alla cittadinanza Allattare rilassate, sviluppata per la prima volta nel 2019 e ora rinnovata per adeguarla a nuovi standard comunicativi e favorire la comunicazione sui canali social. Nei materiali c’è l’immagine di una donna che allatta semireclinata, perché sempre più studi dimostrano che allattare in questa posizione, almeno nelle prime settimane dopo il parto, riduce dolore e fatica, evita ragadi e ingorghi e quindi facilita l’allattamento.

Inoltre, su tutto il territorio regionale le Aziende sanitarie e ospedaliere si impegnano ad organizzare iniziative, incontri e flash mob – con programmi disponibili sui vari siti online – in occasione della SAM 2025 Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, dall’1 al 7 ottobre, organizzata per proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento, sensibilizzando l’opinione pubblica su questo tema.

I dati del Report, in sintesi

Tra marzo e novembre 2024 nelle pediatrie di comunità di tutte le Ausl della regione, in occasione delle prime e seconde vaccinazioni (a tre e cinque mesi), sono stati raccolti i dati relativi a 33.569 bambini e bambine, di cui 17.891 di età compresa fra 61 e 90 giorni (alla prima vaccinazione) e 15.678 fra 121 e 150 giorni (alla seconda vaccinazione).

Il Report analizza l’allattamento prendendo in considerazione diversi elementi. Ad esempio, l’allattamento completo è meno frequente nelle classi di maggiore vulnerabilità sociale e il divario persiste nel tempo. Inoltre, nei nati da madre italiana è inferiore a tre mesi (56% italiane, 59,6% straniere), mentre a cinque mesi la differenza non è statisticamente significativa.

Nel 2024 la prevalenza di allattamento completo a tre mesi e cinque mesi è leggermente superiore nelle bambine: in particolare, a tre mesi è pari a 56,1% nei maschi e 57,8% nelle femmine, a cinque mesi è 48,9% nei maschi e 51% nelle femmine. Il tasso di non allattamento, invece, non differisce in base al sesso a tre mesi, a cinque mesi è appena superiore nei maschi e pari a 24,8%, nelle femmine è al 23, 5%.

In dieci anni l’allattamento esclusivo registra un trend più che soddisfacente, con un incremento dell’11% e del 22% rispettivamente a 3 e 5 mesi, soprattutto nel primo quinquennio.

Sul lungo periodo emerge un lieve incremento del dato di allattamento completo a tre mesi, +2% rispetto al 1999 e +4% rispetto al 2015, mentre il dato a cinque mesi mostra una crescita più consistente: +27% rispetto al 1999 e +17% rispetto al 2015. Diverso ancora è l’andamento nel tempo della prevalenza di allattamento complementare, in cui il/la lattante prende sia latte materno che formula: nel passato era maggiore questa quota nei/nelle lattanti di 5 mesi. Nel tempo la stabilità del dato a 3 mesi (+6% rispetto al 1999 e nessuna differenza rispetto alla rilevazione del 2015) e la progressiva riduzione a 5 mesi (-11% rispetto al 1999 e -9% rispetto al 2015) ha portato le due curve a sovrapporsi: nel 2024 la quota di alimentazione complementare a 3 e 5 mesi è rispettivamente di 25% e 26%.

Per il primo anno, grazie alla ricerca del progetto inter-societario ed inter-federativo Policy Aziendale per l’Allattamento (PAA), sono a disposizione i dati di prevalenza di allattamento esclusivo relativo al periodo dalla nascita alla dimissione dall’ospedale di 14 punti nascita della regione: la media regionale di allattamento così registrata è pari all’80,9%.

Sassuolo: la nuova Direttrice sanitaria è Giulia Ciancia, nominata anche Direttrice del Presidio Ospedaliero Ausl

Sassuolo: la nuova Direttrice sanitaria è Giulia Ciancia, nominata anche Direttrice del Presidio Ospedaliero Ausl

Novità alla Direzione sanitaria dell’Ospedale Sassuolo SpA e alla Direzione del Presidio Ospedaliero dell’Azienda USL di Modena, alla luce della recente nomina di Silvio Di Tella alla Direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. A prendere il suo posto in entrambi i ruoli è stata chiamata Giulia Ciancia, attualmente alla Direzione sanitaria dell’Ospedale Ramazzini di Carpi.

Per quanto riguarda il primo incarico, il Consiglio di amministrazione dell’Ospedale di Sassuolo SpA ha ratificato la nomina, approvata poi dall’assemblea dei soci, della dottoressa Ciancia, che affiancherà dunque il Direttore Generale Stefano Reggiani insieme al Direttore Amministrativo Gianluca Bagnoli.

In qualità di Direttore del Presidio Ospedaliero facente funzione, ruolo attribuitale dal Direttore Generale Ausl Mattia Altini in attesa di espletare l’apposita procedura, la dottoressa Ciancia sarà chiamata a sovrintendere alla gestione dell’intero sistema ospedaliero Ausl (ovvero gli ospedali di Mirandola, Carpi, Vignola e Pavullo), con l’obiettivo di orientare e regolare le prestazioni assistenziali, in un’ottica di rete, al fine di garantire l’adeguata risposta ai bisogni della popolazione e l’utilizzo ottimale delle risorse disponibili.

Le Direzioni Generali dell’Ospedale di Sassuolo e dell’Azienda USL formulano alla Dottoressa Ciancia i migliori auguri di buon lavoro. La Direzione Ausl è inoltre già al lavoro, proprio insieme alla dottoressa Ciancia, per completare il quadro delle Direzioni sanitarie ospedaliere.


La biografia – Ciancia, laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Modena e Reggio Emilia e specializzata in Igiene e Medicina preventiva all’Università Politecnica delle Marche, prima di iniziare l’attività professionale ha completato la propria formazione compiendo esperienze presso la Direzione medica degli Ospedali Riuniti di Ancona, la Direzione generale Area Vasta Nord a Pesaro e, per pochi mesi nel 2018, proprio alla Direzione medica del Ramazzini. Poi l’esperienza all’interno dello staff della Direzione sanitaria all’Ospedale di Sassuolo SpA, in qualità di referente dell’area Chirurgica e Materno-Infantile, e il passaggio, nel 2023, alla Direzione sanitaria del Ramazzini.

Attività preventiva e repressiva sviluppata sul territorio dai Carabinieri del Comando Provinciale di Modena

Attività preventiva e repressiva sviluppata sul territorio dai Carabinieri del Comando Provinciale di ModenaNel corso della settimana, i Carabinieri delle Compagnie dipendenti (Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo nel Frignano) hanno sviluppato numerose attività di polizia giudiziaria e servizi di controllo del territorio, finalizzati alla prevenzione ed al contrasto dell’illegalità diffusa, nonché a garantire la tutela e la sicurezza dei cittadini.

Le attività hanno prodotto ottimi risultati complessivi, con la denuncia in stato di libertà di 14 persone, per i reati di furto, minacce e lesioni, porto illegale di armi, contraffazione e guida in stato di ebrezza con il conseguente ritiro delle patenti di guida ed il sequestro amministrativo dei veicoli.

Inoltre i militari hanno segnalato 2 soggetti alla Prefettura di Modena, quali assuntori di sostanze stupefacenti, sequestrando modiche quantità di hashish e di marijuana.

Nel contesto figura anche la vicenda relativa a 3 giovani tunisini sorpresi, dai Carabinieri della Stazione di Savignano sul Panaro, all’interno di un dismesso cementificio sulla via Claudia, in cui si erano accampati.

La segnalazione è arrivata da un addetto della società incaricata della vigilanza che aveva notato, durante un sopralluogo, dei segni di effrazione da una vicina porta. Giunti sul posto, i militari perquisivano gli interessati, rinvenendo e sequestrando un coltello a lama fissa, lungo oltre 23 centimetri.

Accompagnati in caserma per essere meglio identificati, i tre sono stati denunciati, in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Modena per invasione di terreni ed edifici in concorso, e per uno di loro l’accusa si è estesa anche al porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

Nei loro confronti i Carabinieri hanno inoltre richiesto all’Autorità di Pubblica Sicurezza l’emissione del foglio di via obbligatorio dal Comune di Savignano sul Panaro.

E’ obbligo rilevare che indagati sono, allo stato, soltanto indiziati di delitto e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter procedurale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna, passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

Sunia ER: “drammatici i dati sugli sfratti in regione, necessario un piano nazionale per gli affitti”

Sunia ER: “drammatici i dati sugli sfratti in regione, necessario un piano nazionale per gli affitti”Si conferma il trend degli sfratti nella nostra regione anche nel 2024, sono 2.801 le famiglie che hanno dovuto liberare l’alloggio dove risiedevano e 8.642 sono quelle che, sempre nello stesso anno, hanno ricevuto l’atto che preannuncia che dovranno liberare l’alloggio alla scadenza del contratto.

Questo avviene mentre assistiamo alla riduzione del numero di abitazioni per affitti di lunga durata.

La stragrande maggioranza di questi nuclei famigliari ha un reddito che non  consente l’acquisto di un alloggio e neppure ha una disponibilità economica per sostenere il costo di un canone di mercato.

Si aggrava quindi l’emergenza abitativa in alcuni capoluoghi della regione.

In particolare, nei singoli capoluoghi abbiamo: Bologna con 635 sfratti eseguiti e 2827 aperture di procedura, Modena con 458 sfratti e 1395 procedure, a Parma con 401 sfratti e 962 procedure si è registrato un leggero calo degli sfratti eseguiti rispetto al 2023 anno in cui si era registrata una impennata, a Ravenna si registra un incremento degli sfratti dell’11,27% che raggiungono quota 237 e 477 procedure, in aumento anche gli sfratti a Ferrara, Piacenza, Forlì e Cesena e a Reggio Emilia che conta 248 sfratti e 3875 procedure avviate, a Rimini gli sfratti eseguiti sono stati 236 con un leggero calo, ma si registra ancora un significativo numero di aperture di procedure che raggiungono la cifra di  979. Preoccupa l’aumento del 16,33%, in regione degli sfratti per finita locazione. Sfratti intimati, nella stragrande maggioranza dei casi, per aumentare notevolmente l’affitto mettendo in crisi famiglie che fino a qualche mese prima riuscivano, con enormi sacrifici, a pagarlo e che non riusciranno a trovare un altro alloggio a canone sostenibile.

Resta quindi prioritario dare una risposta a un bisogno di abitazioni in affitto a canoni calmierati nei capoluoghi ad alta tensione abitativa, a questo fine serve un vero piano nazionale di edilizia popolare e sociale che sappia dare una risposta alla crescente area del mercato del lavoro con bassi redditi e con lavori precari.

Basta con le promesse e i proclami al vento nei comizi, la nuova legge finanziaria deve prevedere l’avvio di un programma di edilizia sociale da realizzare nel corso di un decennio con case a canoni di affitto che non superino i 400/450 euro mensili e non solo ed esclusivamente incentivi all’acquisto che presuppongono capitali e redditi che molte famiglie non hanno.

A questo poi va aggiunto un programma di riqualificazione dei 100.000 alloggi pubblici sfitti in attesa di risorse per la loro riqualificazione che sono una delle vergogne del Paese.

Sunia Emilia Romagna

 

Professione insegnante: mercoledì a Fiorano un workshop per stare meglio in classe

Professione insegnante: mercoledì a Fiorano un workshop per stare meglio in classeMercoledì 1° ottobre, alle 18, Casa Corsini, polo dell’innovazione del Comune di Fiorano Modenese, ospita un workshop gratuito dedicato al benessere dei docenti. L’incontro, rivolto a insegnanti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, è guidato dalla psicologa Francesca Cavallini ed è proposto nell’ambito del Multiplier Event del progetto europeo Simul.

L’appuntamento trova le sue origine teoriche nella psicologia positiva e nella Mindfulness e si presenta come un workshop pratico in cui apprendere e sperimentare semplici (ma poco conosciute) pratiche di igiene mentale. Attraverso il confronto si passerà poi a una discussione più profonda sul ruolo della comunità professionale e sui rischi specifici della professione insegnante.

L’incontro sarà preceduto da una breve presentazione di Simul, progetto europeo dedicato alla STEAM Education nelle pluriclassi, che vede l’associazione Lumen, che gestisce Casa Corsini per conto del Comune, come capofila.

Francesca Cavallini è dottoressa di ricerca in psicologia, psicologa e fondatrice di Tice Cooperativa Sociale. Da anni pratica la mindfulness e forma psicologi, insegnanti e genitori. Si occupa di infanzia e adolescenza anche in relazione alle nuove tecnologie, è autrice di numerose pubblicazioni e docente a contratto presso il Corso di laurea magistrale in psicologia dell’intervento clinico e sociale dell’Università di Parma e il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Andam a Vegg: puntata 58, tornano gli spettacoli al teatro Astoria di Fiorano Modenese

Andam a Vegg: puntata 58, tornano gli spettacoli al teatro Astoria di Fiorano ModeneseSi preannuncia una bella serata quella del 29 settembre 2025, a Fiorano Modenese, in occasione della 58° puntata di “Andam a vegg”, in programma alle 21 al Teatro Astoria di Fiorano.

A grande richiesta saranno ospiti il noto cantante Michele e il trasformista Paolo Frigo. Non mancheranno Giuliana, Vincenzo, Luigi, Donato e Riccardo con le loro barzellette e siparietti comici. Il premio di riconoscenza andrà all’ingegner Davide Costi e ai titolari dell’ex-edicola cartolibreria di Spezzano, Graziella Giovannini e Gianfranco Mammi.

Durante la serata saranno proiettati filmati inediti dei Giochi della Gioventù di inizio anni ’70 a Fiorano Modenese.

Lo spettacolo dei ricordi e del divertimento che racconta momenti di vita legati alle nostre radici è organizzato dal Comitato Fiorano in festa e associazione Leongatto in collaborazione e con il contributo dell’Amministrazione Comunale.

L’ingresso è, come sempre, libero e gratuito.

Consiglio comunale formiginese: firmata da consiglieri e giunta la carta di Avviso Pubblico

Consiglio comunale formiginese: firmata da consiglieri e giunta la carta di Avviso PubblicoE’ stata dedicata alla legalità la prima parte del Consiglio comunale che si è riunito a Formigine ieri per la prima seduta dopo le ferie. Sindaco, giunta e consiglieri hanno infatti sottoscritto tutti individualmente la carta di Avviso Pubblico, associazione contro le mafie che raduna oltre 600 enti locali in tutta Italia.

Per l’associazione era presente Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale, che ha dichiarato: “La scelta degli amministratori di Formigine è una scelta importante che aiuta a tenere alta l’attenzione, e alla quale anche i cittadini sono chiamati a partecipare e controllare”.  Il Sindaco Elisa Parenti nel suo saluto iniziale ha ricordato che: “In questi 10 anni dalla prima adesione, la cultura della legalità e della trasparenza ha fatto passi da gigante e per esempio – anche grazie agli impulsi e alle battaglie di Avviso Pubblico – si sono affermate le pratiche della confisca dei beni della criminalità organizzata, è nata l’Agenzia Nazionale che se ne occupa e che, dopo gli appartamenti confiscati e dedicati al sociale e alle donne in difficoltà, ci ha assegnato la ex cava di Tabina che è stata riqualificata e dedicata al ciclismo come bike park su cui stiamo realizzando un secondo stralcio di lavori. Questi risultati concreti sono anche merito dell’impegno decennale di Avviso Pubblico e dei suoi dirigenti, che ringrazio per essere qui con noi oggi”.

La parte deliberativa della seduta si è concentrata sull’aggiornamento della programmazione finanziaria, con una variazione di bilancio dal valore complessivo di 146mila euro su parte corrente e 204mila euro su parte investimenti, in cui spicca il recepimento di nuovi finanziamenti per la sicurezza (un contributo dalla Regione Emilia Romagna per autoveicoli e dotazioni tecnologiche della Polizia Locale, e un accordo di programma sempre con la regione, che prevede fra le altre cose l’introduzione degli street tutor) e un adeguamento degli stanziamenti per l’istruzione. Approvato anche il permesso di costruire in deroga che permetterà l’insediamento del nuovo studio del medico di base di Casinalbo in via Venturi, a seguito dell’insediamento della dottoressa Chiara Ferrari.

Nella parte dedicata alle mozioni, approvato un documento sul “Divieto di fumo e utilizzo sigarette elettroniche nelle aree gioco ed immediate vicinanze, in prossimità delle scuole e dei luoghi sensibili”, nonché la proposta ad oggetto “Denuncia della crisi umanitaria a Gaza e supporto alla mobilitazione umanitaria Global Sumud Flottilla”.

A inizio seduta, la giunta ha dato riscontro a una interpellanza riguardante gli eventi a Formigine.

 

Prezzi, Coldiretti: 20mila in piazza per dire basta ai trafficanti di grano

Ventimila agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza da Nord a Sud per dire basta ai trafficanti di grano che schiacciano il prodotto nazionale sotto i costi di produzione, costringendo le imprese agricole a lavorare in perdita e spingendo sempre più sulle importazioni estere. Un grido partito da Bari, cuore del “Granaio d’Italia”, e da Palermo, con manifestazioni simultanee anche a Cagliari, Rovigo e Firenze, tra cartelli, cori e sacchi vuoti con il tricolore per denunciare un sistema che distrugge il reddito agricolo. A rischio ci sono quasi 140mila imprese agricole, soprattutto nel Mezzogiorno.

A Bari era presente una delegazione di oltre cento produttori in rappresentanza dell’Emilia-Romagna guidati dal presidente regionale di Coldiretti, Luca Cotti e dal Direttore Marco Allaria Olivieri.

La protesta arriva mentre il prezzo del grano duro è crollato a 28 euro al quintale, con un calo del 30% in un anno, tornando ai livelli pre-guerra in Ucraina, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021. Un chilo di pasta oggi viaggia sui 2 euro, ma agli agricoltori vengono riconosciuti appena 28 centesimi al chilo di grano.

“Serve dare dignità agli agricoltori, rispettando la legge sulle pratiche sleali che vieta la vendita sotto i costi di produzione – ha dichiarato il presidente Ettore Prandini – e rivedere completamente il sistema delle borse merci locali che vanno superate con una CUN (commissione unica nazionale) per la formazione del prezzo. Non possiamo svendere il grano sotto i costi, vogliamo più controlli contro gli speculatori. E agli agricoltori diamo un’indicazione chiara: i contratti di filiera sono lo strumento di difesa del reddito”.

“Lottiamo contro i trafficanti di grano che vogliono uccidere la distintività e l’origine. L’Italia non produce tutto il grano che le serve perché viene pagato agli agricoltori cifre offensive, che nessuna impresa potrebbe sostenere – denuncia il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo –. Ma questa non è solo una battaglia per il prezzo: è una battaglia per la salute e per la sovranità alimentare. Non possiamo accettare che il grano italiano venga sottopagato e poi si faccia mangiare la pasta col grano canadese al glifosato. E dobbiamo investire su invasi e stoccaggi, per creare delle riserve strategiche. Tutelare gli agricoltori vuol dire tutelare i cittadini”.

 

IL PIANO COLDIRETTI PER IL GRANO ITALIANO

Per affrontare la situazione Coldiretti propone un piano con sette richieste chiave, tutte mirate a difendere l’agricoltura italiana da speculazioni, concorrenza sleale e logiche di mercato che penalizzano chi produce cibo.

La prima richiesta è l’istituzione immediata della Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro, per superare le borse merci locali e fermare il meccanismo opaco che consente quotazioni artificialmente basse, spesso al di sotto dei reali costi sostenuti. Allo stesso tempo è necessario che Ismea pubblichi immediatamente i costi medi di produzione, in trasparenza e dando un riferimento certo per i controlli.

Fondamentale aumentare fino a 40 milioni di euro il sostegno del Ministero ai contratti di filiera pluriennali, che garantiscano un reddito equo e coprano 400mila ettari su 1,2 milioni di ettari di produzione totale.

Poi il blocco delle importazioni sleali, a partire da quelle di grano trattato con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese o i pesticidi e fungicidi impiegati in Turchia e Russia. È inaccettabile che il nostro grano, prodotto nel rispetto delle regole europee, venga penalizzato da una concorrenza tossica che minaccia non solo la redditività ma anche la salute dei consumatori.

La reciprocità delle regole, altro nodo chiave da sciogliere, è una delle battaglie storiche dell’organizzazione. Coldiretti chiede che i prodotti agroalimentari importati da Paesi terzi rispettino gli stessi standard – ambientali, sanitari, di sicurezza e sociali – che valgono per gli agricoltori italiani ed europei. In gioco c’è la credibilità del sistema alimentare comunitario e la sopravvivenza delle nostre aziende. Altro punto importante l’obbligo di indicare l’origine del grano sulle confezioni di pasta in tutta Europa, come già avviene in Italia grazie alle battaglie vinte da Coldiretti. I consumatori hanno il diritto di sapere cosa mettono nel piatto, e solo la trasparenza può tutelare chi produce qualità.

Necessari anche più investimenti in ricerca, innovazione e sostegno alla transizione tecnologica, anche attraverso il coinvolgimento diretto del Crea. L’agricoltura del futuro ha bisogno di strumenti avanzati per migliorare rese, qualità e sostenibilità ambientale, mantenendo viva la competitività.

Infine, ma non meno importante degli altri, un piano nazionale per gli stoccaggi e gli invasi, anche con nuovi contributi a sostegno degli investimenti legati all’irrigazione del settore cerealicolo per garantire riserve strategiche e sicurezza nelle forniture.

L’Italia, sottolinea la prima organizzazione agricola d’Europa, ha bisogno di politiche concrete per la gestione dell’acqua e delle scorte agricole, a tutela della sovranità alimentare e contro le speculazioni stagionali.

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