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giovedì, 1 Maggio 2025
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Chiusura notturna di tratti in A1 per ispezioni

Chiusura notturna di tratti in A1 per ispezioniSulla A1 Milano-Napoli Panoramica, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, dalle 20:00 di mercoledì 3 alle 6:00 di giovedì 4 agosto, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

-verso Firenze/Roma, sarà chiuso il tratto compreso tra Rioveggio (km 222+700) e l’allacciamento con la A1 Direttissima Località Aglio (km 255+450).
Di conseguenza, saranno chiuse le stazioni di Rioveggio, Roncobilaccio e Pian del Voglio, in entrata verso Firenze e in uscita per chi proviene da Bologna;

-verso Bologna, sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con la A1 Direttissima (km 262+200) e Roncobilaccio (km 242+300).
Di conseguenza, sarà chiusa la stazione di Roncobilaccio in uscita per chi proviene da Firenze.
In alternativa alla stazione di Roncobilaccio si potrà utilizzare la stazione di Badia sulla A1 Direttissima.

Inoltre, sarà chiusa l’area di servizio “Roncobilaccio ovest”, in direzione Bologna, con orario 20:00-6:00.
Il collegamento tra Bologna e Firenze resta garantito in ogni caso attraverso la A1 Direttissima.

Pubblicata l’edizione 2022 della Carta dei Servizi di SETA

Pubblicata l’edizione 2022 della Carta dei Servizi di SETASETA, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha pubblicato l’edizione 2022 della Carta dei Servizi, il documento di riferimento del servizio erogato nel quale sono riportati gli standard qualitativi e quantitativi previsti, i ruoli e le competenze dei soggetti coinvolti nel sistema, i riferimenti normativi ed il Regolamento di trasporto, oltre all’indicazione degli strumenti di tutela dei clienti in caso di disservizio.

La pubblicazione della Carta dei Servizi (disponibile in formato digitale sul sito web aziendale) rappresenta un elemento di trasparenza verso utenti e cittadini ed è parte fondamentale della strategia di Responsabilità Sociale d’Impresa che caratterizza l’attività di SETA. Il documento fornisce inoltre l’occasione per dare conto dell’attività svolta nel 2021 e dell’impegno che l’azienda sta attuando per garantire, anche in un contesto così problematico, la continuità di un servizio pubblico essenziale. Infatti, come già accaduto per le ultime due precedenti edizioni, anche questa Carta dei Servizi fotografa un momento di particolare difficoltà per il settore del trasporto pubblico italiano, alle prese ormai da più di due anni con straordinarie criticità: dagli effetti negativi della pandemia, a quelle riconducibili allo scenario internazionale della guerra in corso, fino alle ultime dinamiche politico-istituzionali prettamente nazionali, che aggiungono ulteriori elementi di instabilità  ed incertezza ad un contesto già fortemente critico.

Antonio Nicolini, Presidente di SETA, sottolinea che “Negli ultimi anni la solidità del sistema nazionale del trasporto pubblico è stata messa a dura prova; al rilevantissimo calo di utenza registrato a partire dal 2020 per il Covid, si sono purtroppo sovrapposte ulteriori problematiche quali l’aumento esponenziale dei costi per energia e carburanti, ma più in generale per tutti gli acquisti di materie prime e le forniture di beni e servizi. Ciò comporta una recrudescenza dell’inflazione che, sommata al perdurare del calo di utenza (-30%), avrà effetti molto negativi sui conti aziendali di questo e dei prossimi anni. I bilanci sono a rischio: occorre quindi un urgente intervento strutturale di sostegno da parte dello Stato, per salvaguardare il mantenimento dell’attuale livello dei servizi. A livello locale, poi, è necessario affrontare con serietà e tempestività il tema dell’adeguamento dei corrispettivi e delle tariffe, fermi ormai da troppo tempo”.

Tuttavia, Nicolini segnala anche che nonostante questo scenario a tinte fosche “SETA sta dimostrando grandi capacità di reagire. Grazie al senso di responsabilità e alla professionalità di ogni componente aziendale il servizio è ed è sempre stato garantito alla cittadinanza, ogni giorno senza interruzione, nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste ed affrontando prontamente anche le situazioni più critiche. Pur nelle difficoltà, quindi, confermiamo gli obiettivi di miglioramento continuo della qualità del servizio che ci eravamo dati prima dell’emergenza sanitaria, che per noi rappresentano ancora un punto fermo al quale mirare: accelerando con gli investimenti previsti dal Piano Industriale 2021-2023 e puntando prioritariamente su sostenibilità ambientale, sicurezza e qualità, innovazione e flessibilità”. Grazie ad una gestione aziendale improntata a prudenza e responsabilità, nonché ad importanti risorse straordinarie stanziate a livello nazionale e regionale tra il 2020 ed il 2021 (ma tuttora non previste per il 2022), SETA sta mantenendo i conti in ordine ed una buona solidità economico-finanziaria. Premesse necessarie per un’azienda che si è dotata di un ambizioso progetto pluriennale di investimenti all’insegna dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della riduzione dell’impatto ambientale del servizio erogato. “Per il triennio 2021-2023 SETA ha stanziato complessivamente oltre 80 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), per acquistare circa 270 nuovi autobus ed attuare così un deciso rinnovamento della flotta, che rappresenta la principale priorità strategica individuata dall’attuale Consiglio di Amministrazione. Entro la fine del prossimo anno abbasseremo sensibilmente l’età media del parco circolante portandolo a circa 9 anni, in linea con l’età media delle flotte pubbliche dei Paesi europei più avanzati” sottolinea Francesco Patrizi, Amministratore Delegato di SETA. “Per attuare concretamente il nostro Piano di Investimenti – prosegue Patrizi – abbiamo ottenuto il supporto di un pool composto da primari Istituti di credito, il che attesta l’affidabilità e la solidità della nostra azienda, in termini gestionali ed economico-finanziari”.

Nel corso del 2021 sono stati immatricolati e resi operativi 85 nuovi autobus con una presenza crescente di mezzi alimentati a metano, introducendo anche tipologie innovative che offrono importanti vantaggi in termini di autonomia, costi di esercizio, prestazioni e sostenibilità quali le versioni CNG (metano compresso) mild hybrid per il servizio urbano e LNG (metano liquido) per il servizio extraurbano. SETA è una delle prime aziende di trasporto pubblico italiane ad aver introdotto nella flotta extraurbana mezzi a gas naturale liquefatto, per ridurre progressivamente l’incidenza di quelli a gasolio, tenendo inoltre conto che in tutti e tre i bacini l’Azienda sta utilizzando anche il biometano, di cui è previsto un impiego sempre crescente (15% nel 2022, 20% nel 2023 e 25% nel 2024). Per supportare l’estensione dei mezzi a gas naturale sono in fase di ultimazione due nuove infrastrutture di rifornimento (a Piacenza e a Reggio Emilia), mentre a Modena il distributore interno di metano CNG, presente dal 2015, sta per essere abilitato anche al rifornimento LNG. Importanti risultati sono stati ottenuti anche sul fronte dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, per migliorare l’accessibilità e la fruibilità del servizio. Da ottobre 2021, grazie all’introduzione del sistema EMV, su tutti i mezzi urbani SETA è possibile pagare la corsa con la propria carta di credito o bancomat contactless, senza necessità di registrarsi preventivamente e senza costi aggiuntivi. SETA sta inoltre provvedendo ad estendere la videosorveglianza sui mezzi e collabora con le altre aziende dell’Emilia-Romagna allo sviluppo di piattaforme integrate digitali multiservizi per la mobilità (MAAS), come l’app regionale Roger.

“Il contesto in cui operiamo – conclude il Presidente di SETA – non è certo privo di elementi di preoccupazione, ma fortunatamente registriamo anche segnali positivi. La Regione Emilia-Romagna ha recentemente presentato il nuovo Patto per il Trasporto Pubblico Regionale e Locale 2022-2024, con cui ha ribadito la centralità del trasporto pubblico non solo quale strumento flessibile e sicuro per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, ma anche come mezzo vincente per migliorare la qualità dell’aria e per contribuire in maniera decisiva alla svolta ecologica. Con il nuovo Patto la Regione si è impegnata a sostenere la mobilità collettiva, garantendo investimenti significati per l’acquisto di nuovi treni e autobus e per la creazione di infrastrutture più moderne e sicure. Ulteriori importanti risorse per il rilancio del settore sono inoltre previste a livello nazionale, anche grazie a fondi del PNRR con cui saranno introdotti mezzi ad emissioni zero (ad idrogeno e full electric), il che permetterà di ridurre il divario tra gli standard del trasporto pubblico italiano e quelli degli altri Paesi europei. Questo rinnovato interesse delle istituzioni ci conforta ed è segno che stiamo agendo nella giusta direzione. Investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale è la via migliore per elevare gli standard qualitativi del trasporto pubblico. Solo così se ne potrà rilanciare il ruolo determinante, recuperando le quote di utenza che – per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.

 

Lo studio della musica come strumento di socializzazione e inclusione, la Regione approva 27 progetti da Piacenza a Rimini

Lo studio della musica è fondamentale non solo per arricchire l’offerta educativa specifica, ma anche come veicolo per la socializzazione e l’inclusione degli studenti e delle studentesse.

Lo scorso maggio la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 1,7 milioni di euro per un bando rivolto alle scuole di musica riconosciute. Obiettivo: rendere disponibile, per il prossimo anno scolastico, opportunità di educazione e pratica musicale d’insieme. Le scuole sono state chiamate a operare in partenariato con le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e gli enti di formazione del sistema di Istruzione e Formazione professionale IeFP.

La Giunta regionale ha ora approvato l’esito del bando: un’offerta complessiva di 27 progetti scelti per la loro capacità da una parte di valorizzare l’esperienza musicale collettiva, sviluppando la creatività, la socializzazione e l’integrazione di tutti, dall’altra promuovere la piena inclusione agli alunni e alle alunne con disabilità o in condizione di svantaggio.

La graduatoria finale vede 80 scuole di musica coinvolte, più di 7mila studenti e studentesse della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado nonché dei percorsi di istruzione e formazione professionale, 240 istituzioni scolastiche.

Grazie a questo piano ogni studente e studentessa potrà frequentare un percorso di educazione musicale di 60 ore composto da due moduli di uguale o diversa tipologia, tra musica strumentale d’insieme, propedeutica musicale e canto corale.

Le attività di musica strumentale di insieme saranno preponderanti, dal momento che si prevede di dedicare i due terzi dei moduli a questo tipo di formazione.

Il programma regionale triennale di sviluppo del settore musicale è reso possibile dalla Legge regionale 2 del 2018 che riconduce in un quadro unitario gli investimenti per sostenere diffondere e lo studio della musica.

La distribuzione a livello provinciale

Le istituzioni di diverso ordine e grado e gli enti di formazione coinvolti sono così collocati sul territorio regionale: 16 a Piacenza, 32 a Parma, 21 Reggio a Emilia, 39 a Modena, 55 a Bologna, 19 a Ferrara, 13 a Ravenna, 32 a Forlì Cesena, 13 a Rimini.

La Regione fa il bis, la Giunta approva il nuovo bando per giovani coppie e famiglie che vogliono andare a vivere in Appennino

La Regione fa il bis, la Giunta approva il nuovo bando per giovani coppie e famiglie che vogliono andare a vivere in AppenninoAndare a vivere in montagna, territori fondamentali per uno sviluppo di qualità.

La Regione fa il bis e lancia il nuovo bando rivolto alle giovani coppie e famiglie che desiderano acquistare una casa in uno dei 121 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo. Cinque milioni di euro le risorse a disposizione per contributi a fondo perduto da un minimo di 10mila a un massimo di 30mila euro.

Le domande potranno essere presentate dal 12 ottobre al 10 novembre prossimi: il via libera al bando da parte della Giunta è arrivato nella seduta di oggi, ora ci sono oltre due mesi di tempo davanti per prendere una decisione di vita importante ed eventualmente avanzare la propria candidatura.

Salgono così a 25 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per un’iniziativa inedita, sulla quale l’Emilia-Romagna ha aperto la strada, che punta a contrastare spopolamento, invecchiamento e a favorire nuove opportunità di sviluppo in Appennino e la valorizzazione di aree splendide e importanti per il sistema regionale.

Quasi settecento le domande finanziate con il primo bando del 2020 – rivolto sia all’acquisto che al recupero di immobili – con il quale erano stati stanziati dieci milioni di euro, poi raddoppiati a venti, a fronte dello straordinario successo incontrato: oltre 2.300 le domande ammissibili, a dimostrazione di come fosse stata intercettata un’esigenza reale.

Da qui la decisione di proseguire con l’intervento, facendo una scelta ritenuta più giusta in questa fase: destinare i fondi al solo acquisto della casa per evitare che i contributi regionali vengano sommati e sovrapposti alle agevolazioni nazionali esistenti sulla riqualificazione di immobili, a partire dal superbonus 110%. Opzione acquisto che peraltro era già risultata la preferita dai partecipanti al primo bando.

“Rilanciamo il nostro impegno per i territori appenninici, sempre più al centro delle politiche regionali, dando gambe alla Conferenza regionale per la montagna che abbiamo svolto solo poche settimane fa. I principali indicatori, a partire dal rallentamento del calo demografico, ci stanno confermando che siamo sulla strada giusta. Ma non possiamo, né vogliamo fermarci- sottolinea l’assessora regionale alla Montagna, Barbara Lori-. Investire sulla montagna significa investire per uno sviluppo di qualità di tutto il territorio regionale: più sostenibile da un punto di vista ambientale, più equo sul piano sociale. E che metta al centro le giovani generazioni. In linea con le indicazioni che ci arrivano dal Patto per il lavoro e il clima e con gli obiettivi dello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Solo in questa legislatura sono stati assegnati ai territori montani risorse per 750 milioni di euro, che salgono a 2 miliardi dal 2016. Investimenti pubblici di cui circa la metà direttamente dal bilancio regionale. E ora sono in arrivo le risorse del PNRR e della nuova programmazione dei fondi europei. Pochi giorni fa, poi, l’approvazione della nuova legge sulle cooperative di comunità, un provvedimento per sostenere proprio nei territori montani, nelle aree interne e in quelli più fragili nuove forme di sviluppo dal basso che vedano protagoniste le comunità locali.

 

Il nuovo bando: fondi per l’acquisto della casa in montagna

Il nuovo intervento finanzia solo interventi di acquisto e non di riqualificazione. Una scelta dettata dalla necessità di evitare sovrapposizioni con le diverse misure e benefici nazionali – a partire dal superbonus 110% – che già prevedono agevolazioni soprattutto sul piano fiscale per sostenere interventi di ristrutturazione. Oltre che dalla volontà di rendere più veloci le procedure di erogazione dei contributi, che possono essere assegnati solo a consuntivo.

Peraltro, già nel 2020, con il primo bando, l’acquisto si era rivelata l’opzione che aveva riscosso il maggiore interesse: delle 687 domande finanziate complessivamente, quasi la metà erano state per questa finalità, cui aggiungerne oltre 200 per interventi combinati di acquisto e recupero. Le domande rivolte a realizzare esclusivamente interventi di recupero erano state 147, pari al 21%.

 

Punteggi aggiuntivi per chi ha meno di 30 anni e figli

Il bando è rivolto a giovani coppie e nuclei familiari, anche composti di una sola persona. Il richiedente dovrà essere nato dopo il 1^gennaio 1982, non dovrà cioè avere più di quarant’anni; essere residente in Emilia-Romagna, o svolgere un’attività lavorativa esclusiva o prevalente in regione. L’Isee del nucleo familiare non deve essere superiore a 50mila euro.

Il contributo è indirizzato all’acquisto di un alloggio in proprietà (limitatamente ad alloggi già esistenti) da adibire a propria residenza abituale per almeno cinque anni. Per lo stesso periodo l’alloggio non potrà essere affittato, né venduto.

L’acquisto dell’alloggio deve essere effettuato in data successiva alla approvazione del bando.

I contributi sono compresi tra un minimo di 10mila e un massimo di 30mila euro e comunque non potranno superare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile.

Il bando prevede punteggi aggiuntivi per chi ha uno o più figli conviventi; per chi ha meno di 30 anni; per chi ha già un’attività lavorativa in un comune appenninico; per chi abita in un Comune non montano e trasferisce la residenza in un comune montano. Tra i requisiti premianti anche quelli riferiti alla localizzazione dell’immobile. Verrà infatti attribuito un punteggio più alto a chi acquista casa in Comuni con gli indici di decremento demografico, vecchiaia e reddito più svantaggiati. La graduatoria rimarrà valida per 12 mesi. Chi aveva presentato domanda per il precedente bando e non aveva ottenuto finanziamenti, se non ha ancora acquistato l’alloggio potrà ripresentarla.

 

Il bando e gli approfondimenti, compresa una mail per la richiesta di informazioni, al link

Climax: il cambiamento climatico spiegato ai ragazzi

Climax: il cambiamento climatico spiegato ai ragazziNuova fase per Climax, progetto europeo rivolto agli studenti dagli 8 ai 16 anni e incentrato su cambiamento climatico e connessioni con le materie Stem (science, technology, engineering and mathematics) che vede l’impegno di Casa Corsini di Fiorano Modenese. In queste settimane è in fase di progettazione e sviluppo il Toolkit del progetto dedicato a insegnanti, ragazze e ragazzi: si tratta di un insieme di laboratori di Stem Education sul tema del cambiamento climatico su quattro livelli di competenza, ognuno dei quali consterà di sei laboratori della durata di un’ora circa.

Di questi quattro livelli, due riguardano i laboratori digitali e due i laboratori unplugged, ovvero senza la necessità di tecnologie. Gli studenti impareranno cos’è il cambiamento climatico, come mitigarlo, come rafforzare la conoscenza dell’argomento, come raccoglierne i dati; vedranno la differenza tra tempo e clima e studieranno le cause e gli effetti del cambiamento climatico, scoprendo come il clima è influenzato da fattori sia geologici sia umani.

Climax (CLIMAte coalition eXchange of best practices) ha una durata di due anni e conta sulla collaborazione di cinque partner provenienti da quattro Paesi: Slovacchia, Italia, Austria e Grecia. Il progetto, finanziato dal programma europeo Erasmus Plus, vede la partecipazione dell’associazione di promozione sociale Lumen attiva a Casa Corsini, la struttura dedicata all’innovazione sociale del Comune di Fiorano Modenese che ospita le attività progettuali.

 

 

Azienda USL di Modena, quarta dose: terminano in questi giorni gli invii di SMS

Azienda USL di Modena, quarta dose: terminano in questi giorni gli invii di SMS
foto Paolo Righi

Si conclude questa settimana l’invio da parte dell’Azienda USL di Modena degli SMS con l’appuntamento per la quarta dose ai cittadini eleggibili dai 60 anni in su, un totale di oltre 113mila messaggi inviati da quando si è aperta questa nuova fase della campagna di vaccinazione anti covid-19. Terminano, con gli ultimi due appuntamenti, anche le vaccinazioni “by night”, una possibilità in più disposta dall’Ausl, e che ha riscosso un’ottima adesione, per coloro che preferiscono spostarsi nelle ore meno calde della giornata, cui si accede prenotando tramite la pagina web nel sito Ausl al link https://www.ausl.mo.it/vaccino-covid-quarta-dose-serale. Sono ancora disponibili posti per la seduta del 4 agosto.

La vaccinazione serale si effettua unicamente nel Punto vaccinale di Modena (Strada Minutara 1, ex aeronautica) dalle 18 alle 22 e gli ultimi due appuntamenti sono martedì 2 agosto e giovedì 4 agosto. Possono vaccinarsi di sera anche coloro che hanno già ricevuto l’appuntamento dall’Ausl (tramite SMS) ma preferiscono la modalità “by night” (in questo caso non è necessario disdire l’appuntamento già ricevuto) oppure coloro che non hanno ancora ricevuto l’SMS ma desiderano fissare la propria vaccinazione.

L’Ausl ricorda che per la quarta dose non è possibile il libero accesso ai punti vaccinali. Chi riceve l’SMS con giorno, ora e luogo della vaccinazione può spostare l’appuntamento attraverso i canali indicati nell’SMS stesso. Attenzione: coloro che sul proprio Fascicolo sanitario elettronico possono visualizzare l’appuntamento ma non hanno ancora ricevuto l’SMS possono presentarsi all’appuntamento presentando la prenotazione stampata direttamente dal Fascicolo. Chi non desidera ricevere la quarta dose di vaccino non deve disdire l’appuntamento.

 

Chi può ricevere la quarta dose di vaccino anti Covid

Come indicato dal Ministero della Salute, la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid (chiamata anche seconda dose di richiamo o ‘second booster’) è raccomandata alle persone dai 60 anni compiuti in su e alle persone da 12 anni a 59 anni con elevata fragilità (le patologie individuate dal Ministero sono riportate sul nostro sito nella pagina www.ausl.mo.it/vaccino-covid-quarta-dose

La vaccinazione può essere effettuata purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del tampone positivo), vale a dire per le persone che hanno:

  • regolarmente effettuato il ciclo vaccinale primario più la dose booster;
  • ricevuto due dosi di vaccino e poi avuto un tampone positivo prima di effettuare la terza dose booster;
  • effettuato il ciclo primario, la dose booster e poi hanno contratto il Covid

 

Andamento della vaccinazione con quarta dose nella platea 60-79 anni e 12-59 anni estremamente fragili

Dal 14 al 31 luglio l’Azienda USL ha iniziato a vaccinare con quarta dose anti Covid le persone con età da 60 a 79 anni e le persone con età da 12 a 59 estremamente fragili secondo le patologie indicate dal Ministero della Salute (la vaccinazione degli over 80 anni e delle persone estremamente fragili da 60 a 79 anni era già iniziata nei mesi scorsi).

In provincia di Modena la platea ora destinataria di quarta dose è pari a oltre 113mila persone di cui 96.451 con età da 60 a 79 anni e 16.793 persone da 12 a 59 anni estremamente fragili. Nei primi 15 giorni l’Azienda USL ha fornito e gestito circa 30mila appuntamenti (fino al 31 luglio): di questi l’adesione complessiva è stata pari al 46%. Un dato positivo, tenuto conto del ristretto arco temporale tra invio dell’appuntamento e data per la vaccinazione, delle ferie in corso e anche dell’arrivo previsto del nuovo vaccino che potrebbe aver indotto alcune persone ad attendere. L’invito da parte dell’Azienda USL è comunque quello di approfittare di questa possibilità di vaccinazione che il Ministero della Salute raccomanda a fronte dell’attuale situazione pandemica, per ridurre il più possibile gli effetti più gravi della malattia.

La programmazione degli appuntamenti è continuata fino all’esaurimento della platea degli attualmente eleggibili, con gli ultimi invii di SMS previsti appunto in questi giorni.

Chiusura di un tratto di via Giardini a Formigine

Chiusura di un tratto di via Giardini a FormigineDall’8 al 13 agosto, la via Giardini sarà chiusa al traffico nel tratto all’ingresso di Ubersetto. I lavori riguardano il tombamento del canale Taglio, al di sotto della strada, al fine di evitare gli allagamenti che si verificano in quella zona. Adeguata segnaletica è già presente in loco.

Distretti Emilia-Romagna: sfiorati 5 miliardi di export nei primi tre mesi 2022

Distretti Emilia-Romagna: sfiorati 5 miliardi di export nei primi tre mesi 2022Nei primi tre mesi del 2022 le esportazioni dei distretti dell’Emilia-Romagna hanno sfiorato i 5 miliardi di euro, con una crescita dell’11,5% sullo stesso periodo del 2021.

Abbondantemente superati i valori pre-pandemici (+13,9% sul 2019), grazie a una crescita piuttosto diffusa, alla spinta dei distretti del Sistema Casa e al contributo dei principali mercati di sbocco europei (Francia, Germania e Spagna).

Questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Si conferma – spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaololo straordinario valore del Made in Emilia-Romagna e la capacità delle imprese distrettuali regionali, a fronte delle situazioni di instabilità su alcuni mercati, sia di rafforzare i trend verso altri mercati maturi che di crescere a nuove latitudini. Siamo al fianco delle imprese emiliano-romagnole, cui nei primi sei mesi dell’anno abbiamo erogato un miliardo di euro di nuovo credito a medio lungo termine, per dare vita ad un’economia sempre più strutturalmente solida: sia mettendo a disposizione soluzione rapide per le situazioni emergenziali che sostenendo gli investimenti strategici verso la transizione ambientale e digitale e la valorizzazione dei rapporti di filiera”.

Le Piastrelle di Sassuolo sono il distretto con la migliore performance nei primi tre mesi dell’anno: superano 1,1 miliardi di euro di esportazioni a prezzi correnti e segnano il miglior risultato di sempre (+217,8 milioni di euro pari a +24,4%). Il dato al momento non rivela ancora gli impatti del conflitto russo-ucraino sulla produzione del distretto per l’interruzione delle forniture di argilla dall’Ucraina, anche se una parte dell’incremento in valore incorpora il rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici che si è accentuato dall’ultima settimana di febbraio.

Buona la crescita per i Mobili imbottiti di Forlì: +18,3 milioni di euro, pari a +18,7%. Il distretto forlivese deve la sua espansione al mercato cinese, al raddoppio del mercato statunitense e alla tenuta del mercato francese, che da solo copre più della metà delle esportazioni.

Tra i distretti della meccanica, si evidenzia la Meccatronica di Reggio Emilia con il secondo maggior incremento nel primo trimestre 2022 (+141,2 milioni di euro, +14,7%) grazie al traino di Stati Uniti (+28%) e Germania (+21%), che hanno più che compensato i cali in Cina e Regno Unito.

Crescita rilevante anche per le Macchine Agricole di Reggio Emilia e Modena (+12,7 milioni di euro, pari a +8,7%), che vedono le vendite quasi raddoppiare in Sud Africa e aumentare significativamente negli Stati Uniti, in Polonia e in Germania.

I Ciclomotori di Bologna segnano un incremento del +4,2% grazie al balzo del mercato francese (+47%), alla crescita negli Stati Uniti e in Thailandia, che compensano il calo subito in Germania.

Le Macchine per il legno di Rimini rimangono stabili sui livelli di export del primo trimestre 2021 (+0,1%), mentre i rimanenti 3 distretti della meccanica regionale non mostrano ancora di aver recuperato i livelli pre-pandemici a causa delle rilevanti perdite registrate negli Stati Uniti e in Cina: si tratta delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (-1,0%), della Food machinery di Parma (-3,7%) e delle Macchine utensili di Piacenza (-32,9%).

Dei sette distretti dell’agro-alimentare monitorati, cinque presentano esportazioni in crescita tra gennaio e marzo 2022.

L’Alimentare di Parma chiude il trimestre con una crescita a doppia cifra (+76,3 milioni di euro, pari a +26,2%), ottenuta grazie al comparto della pasta e dei prodotti da forno e alle vendite in Germania e Francia.

Tutti in crescita anche i distretti dei Salumi: i Salumi del modenese (+21,8%), trainati da Francia, Svezia e Paesi Bassi; i Salumi di Reggio Emilia (+109,5%) grazie al balzo delle vendite nei Paesi Bassi e in Germania; i Salumi di Parma (+10,3%) spinti da Stati Uniti, Francia e Germania.

Il Lattiero-caseario Parmense ha registrato un aumento delle esportazioni (+14,8%), particolarmente sostenuto in Francia, Stati Uniti e Germania.

L’Ortofrutta romagnola (-7,5%) ha segnato riduzioni in Germania, suo mercato di sbocco principale, mentre il Lattiero caseario di Reggio-Emilia (-21,6%), è stato penalizzato dal drastico calo delle vendite nel Regno Unito (-45%), in Francia e Germania. Per le aziende agricole con prodotti di valore unitario ridotto è particolarmente penalizzante l’impennata dei prezzi del carburante.

Nel Sistema Moda in evidenza soprattutto la Maglieria e abbigliamento di Carpi (+10,5%), che ha segnato incrementi in Spagna, Francia e Irlanda e anche in paesi più lontani come Repubblica di Corea e Stati Uniti, recuperando e superando i livelli di export pre-pandemici.

L’Abbigliamento di Rimini (+9,2%), grazie alle vendite nella Repubblica Ceca, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, è riuscito ad annullare l’effetto negativo del calo del mese di marzo delle esportazioni verso la Russia (-33%), mercato che costituiva fino a prima del conflitto lo sbocco principale dei prodotti del distretto.

Al contrario il distretto delle Calzature di San Mauro Pascoli ha mostrato un lieve calo (-0,9%), penalizzato dalle perdite subite nel mercato russo (-33%), nonostante la crescita negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Si distingue per crescita il Polo ICT dell’Emilia-Romagna con +31,7 milioni di euro pari a +26,5%, grazie agli incrementi negli Stati Uniti (+71%), nel Regno Unito (+2,6%) e in Cina.

Il Biomedicale di Bologna (+12,0%) ha risentito della contrazione del mercato ucraino (-80%), terzo per peso delle esportazioni, mentre quello russo segna ancora una variazione positiva, sono stati invece determinanti per la crescita del polo le esportazioni in Spagna (+50%) e il balzo delle vendite in Arabia Saudita e Polonia (+54%).

Il Biomedicale di Mirandola ha registrato infine un incremento del 6,7%, con buoni risultati rilevati in Cina (con valori più che raddoppiati), negli Stati Uniti e in Turchia e un calo delle vendite in Belgio e nei Paesi Bassi.

 

I paesi europei occidentali si confermano i principali mercati di sbocco che trainano l’export del primo trimestre 2022 (+271 milioni di euro pari al +12,1%). In evidenza i risultati ottenuti in Francia, Germania e Spagna insieme a quelli conseguiti negli Stati Uniti, spinti dal cambio favorevole. Forte dinamicità si registra anche in America Latina (+31,9%), in Messico in particolare, in Asia Centrale (+28,1%), soprattutto in India, e in Medio Oriente (+21,9%), principalmente in Israele e negli Emirati Arabi Uniti. In Cina calano invece le esportazioni (-22,6%), mentre rimangono sostenuti i flussi delle importazioni (+72%). Spiccano anche i cali in Russia (-12,9%) e Ucraina (-40%), che registrano i primi rilevanti effetti del conflitto.

I buoni risultati di crescita a prezzi correnti dei distretti dell’Emilia-Romagna risentono in parte del rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici, che si è accentuato nel primo trimestre 2022 proprio in seguito allo scoppio del conflitto. Nonostante l’impatto delle tensioni inflattive sia stato avvertito in modo rilevante dai distretti della metalmeccanica, le stime della Direzione Studi Intesa Sanpaolo circa le variazioni tendenziali delle esportazioni a prezzi costanti (deflazionate tenendo conto dei prezzi alla produzione per l’estero) rimangono positive rispetto al 2021.

 

Centri estivi comunali fioranesi 2022: come sta andando?

Centri estivi comunali fioranesi 2022: come sta andando?Anche nel corso dell’estate 2022 la disponibilità dei diversi centri estivi comunali di Fiorano Modenese è stata confermata. Si tratta inoltre di un’offerta che si rivolge a tutte le fasce di età, dai bambini più piccoli iscritti al nido fino agli studenti delle scuole medie (scuola secondaria di I grado).

Il centro estivo 0-3 anni, attivato lungo il mese di luglio in collaborazione con la Cooperativa Gulliver, ha ospitato complessivamente 70 bambini (tra gli utenti iscritti ai Nidi d’Infanzia comunali), accogliendo così tutte le richieste pervenute dalle famiglie fioranesi: un obiettivo in linea con l’anno passato. Nel 2022 però l’iscrizione è stata raccolta su base settimanale, permettendo una fruizione più flessibile del servizio.

Gli alunni delle scuole dell’infanzia e gli alunni di elementari e medie, gestiti dalla cooperativa La Lumaca, sono stati organizzati ciascuno in una sua sede. Il primo a partire è stato quello rivolto agli studenti di elementari e medie (classi I e II), che ha aperto i battenti lunedì 13 giugno; il centro estivo per i bambini della scuola dell’infanzia invece è stato avviato lunedì 4 luglio.

Oltre alle proposte ludico-ricreative organizzate in sede, anche quest’estate si è partiti in gita per gli spazi verdi del territorio o per i parchi collinari dell’Appennino. Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, è tornata in programma l’uscita presso la piscina comunale di Spezzano, che ha accolto i bambini ogni settimana.

Le attività riprenderanno dal 22 agosto fino al 2 settembre, per un totale di 9 turni per il centro estivo primaria-secondaria e 7 turni per il centro estivo infanzia. Le iscrizioni raccolte per il primo sono arrivate a 160, mentre le domande riferite al secondo sono state 117. Considerando anche gli utenti 0-3 anni, i centri estivi comunali hanno ospitato complessivamente 347 iscritti.

In A13 chiusa per una notte l’immissione sulla A4 Torino-Trieste

In A13 chiusa per una notte l’immissione sulla A4 Torino-TriesteSulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di ripristino danni a seguito di incidente, dalle 22:00 di mercoledì 3 alle 6:00 di giovedì 4 agosto, sarà chiuso lo svincolo di immissione sulla A4 Torino-Trieste, per chi proviene da Bologna ed è diretto verso Venezia.
In alternativa si consiglia di uscire dalla A13 alla stazione di Padova Zona Industriale e percorrere la viabilità ordinaria: Corso Stati Uniti, Corso Argentina ed entrare sulla A4 alla stazione di Padova est, per proseguire in direzione Venezia.

 

Zecche, come evitarle e come proteggersi

Zecche, come evitarle e come proteggersiUn tempo la loro presenza era limitata ai boschi in montagna, mentre oggi le zecche sono presenti anche in pianura dove si trova la vegetazione a loro adatta: erba alta in zone d’ombra, quindi anche parchi e prati urbani, con clima caldo e umido. Ecco perché nei mesi estivi, quando si trascorre molto tempo nella natura, è necessario prestare attenzione e proteggersi dalle zecche perché la puntura di questi piccoli artopodi può provocare patologie anche gravi quali la malattia di Lyme e la meningoencefalite da zecca.

La malattia di Lyme è generata da un batterio chiamato Borrelia e colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Si manifesta prevalentemente con un eczema nel punto del morso, una lesione circolare non dolorosa con il bordo rosso vivo e l’interno più chiaro che, con il passare dei giorni, si allarga e si può spostare sulla pelle. La malattia di Lyme può provocare cefalea, febbre, artralgie, dolori muscolari e se non viene curata può diventare cronica.

Dal 2018 a oggi i casi di malattia di Lyme nella provincia di Modena, secondo i dati forniti dal Dipartimento di Sanità Pubblica, sono stati 79, con un calo nel 2021 dovuto, probabilmente, alla riduzione degli spostamenti dalle città all’Appennino durante i periodi di lockdown. Nel primo semestre di quest’anno sono stati riscontrati 4 casi (nei Distretti sanitari di Pavullo, Vignola, Sassuolo e Castelfranco Emilia).

Per evitare le punture di zecca, quando ci si reca in boschi, parchi e aree naturali in genere, l’arma migliore è la prevenzione personale, sottolinea il Servizio veterinario dell’Azienda USL di Modena, attraverso diverse azioni:

– evitare, se possibile, di camminare nell’erba alta e rimanere su sentieri segnati

– tenere sfalciati i cortili, indicazione, quest’ultima, particolarmente raccomandata per le aree verdi delle scuole.

– quando ci si reca in ambienti a rischio indossare maglia e pantaloni lunghi calzini alti e bianchi (per rendere più visibili eventuali insetti) e scarpe chiuse. Può essere utile utilizzare sulla pelle prodotti repellenti purché specifici contro le zecche.

– lavare i vestiti a una temperatura superiore ai 30 gradi

–  una volta tornati a casa è fondamentale un controllo approfondito del corpo, dalla testa ai piedi, per individuare eventuali presenze di zecche, che possono assomigliare a piccoli nei.

Se si dovesse scoprire di avere una o più zecche conficcate nella pelle bisogna rimuoverle utilizzando le pinze specifiche per zecche che si possono acquistare in farmacia. L’animale va estratto all’attaccatura della pelle, senza utilizzare sostanza chimiche (alcol, olii, creme, spray). Dopo la rimozione la pelle va disinfettata e qualora il pungiglione dovesse rimanere nella cute non ci si deve allarmare: è sufficiente estrarlo con l’aiuto di una pinzetta o di un ago disinfettato.

La cosa importante è individuare e rimuovere la zecca al più presto, nella stessa giornata, prima che possa iniettare la saliva potenzialmente infetta (cosa che avviene dopo diverse ore). Se possibile, è utile conservare la zecca all’interno di un contenitore chiuso e consegnarlo al Servizio Veterinario dell’Azienda Usl per successive analisi.

Nei successivi 30-40 giorni è necessario controllare la zona della puntura per verificare eventuali reazioni. Se dovessero insorgere infezioni localizzate (eczemi), febbre e dolori articolari bisogna contattare subito il proprio medico.

Traffico congestionato per i lavori sul ponte di Villalunga

Traffico congestionato per i lavori sul ponte di VillalungaPuntuali i disagi alla circolazione stradale, con lunghe code soprattutto nelle ore di punta, in concomitanza con i lavori di consolidamento della struttura del ponte di Villalunga sul fiume Secchia (strada provinciale 467 Pedemontana). Per poter eseguire le lavorazioni, infatti, si è reso necessario ridurre il transito lungo la direttrice Casalgrande – Sassuolo, dalle due corsie originarie per senso di marcia, alla sola corsia interna di sorpasso, per tutta la durata dell’intervento prevista in due settimane.

Successivamente i lavori si sposteranno sulla direttrice Sassuolo – Casalgrande, per eseguire le opere anche sull’altro lato della struttura. Le operazioni riguardano in particolare il consolidamento dei pulvini, dei baggioli e dei cordoli esterni del viadotto e fanno parte delle periodiche operazioni di manutenzione, così da garantirne la corretta funzionalità strutturale.

Ripercussioni sul ponte “vecchio” che collega La Veggia a Sassuolo, per quanti hanno deciso di utilizzarlo in alternativ, per attraversare il Secchia.

Per alcune settimane, dunque, occorrerà “armarsi” di santa pazienza…

 

Nella valutazione dei direttori generali anche gli indici sull’andamento socio-economico dell’Emilia-Romagna e lo sviluppo sostenibile

Nella valutazione dei direttori generali anche gli indici sull’andamento socio-economico dell’Emilia-Romagna e lo sviluppo sostenibileUn contributo di qualità al raggiungimento degli obiettivi, certificato da enti terzi: gli Organismi indipendenti di valutazione della Regione e del Servizio sanitario regionale.

Ed è sulla base del lavoro svolto dall’OIV Regione che la Giunta ha preso atto e deliberato le valutazioni e le retribuzioni di risultato per l’attività svolta nel 2021 dei sei direttori generali della Giunta stessa, dei direttori delle Agenzie regionali (Agrea, Ricostruzione Sisma 2012, Sicurezza territoriale e Protezione civile, Sanitaria, Intercent-ER) e dei direttori dell’Agenzia regionale per il lavoro, Arpae e ER.GO per il 2021.

E anche quest’anno si è registrata una diminuzione della spesa dedicata: poco più di 80 mila euro complessivi per i 14 direttori, in calo del 3% rispetto al 2020. A fronte di valutazioni in centesimi espresse dall’OIV che sono andate da un minimo di 94,33 a un massimo di 99,95.

L’esame da parte dell’OIV Regione dell’attività svolta dai direttori generali e di Agenzia passa in rassegna parametri come il grado di raggiungimento degli obiettivi strategici e gli indici di efficienza della spesa, ma anche altri riferiti al cosiddetto Bes, il Benessere equo e sostenibile legato ai dati socio economici dell’Emilia-Romagna, e al monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ai quali la Regione ha agganciato in maniera trasversale tutti i propri documenti programmatici.

L’OIV Sanità ha invece completato la valutazione dei direttori generali e dei commissari straordinari delle Aziende sanitarie (Ausl, Aosp e Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna), sempre per il 2021.

In questo caso, agli obiettivi gestionali ne è stato aggiunto uno al quale estendere la valutazione dell’attività svolta: l’organizzazione in maniera tempestiva e su ampia scala della campagna vaccinale legata al contrasto della pandemia dal Covid-19.

La Giunta regionale ha quindi preso atto della valutazione dei direttori generali e commissari straordinari delle aziende sanitarie espressa in percentuali di raggiungimento degli obiettivi, che sono andate da un minimo dell’89% a un massimo del 95%. E’ sulla base di esse che verrà fissata successivamente la loro retribuzione di risultato.

Sanità, via libera dalla Regione all’intesa con i sindacati dei medici di emergenza territoriale

Sanità, via libera dalla Regione all’intesa con i sindacati dei medici di emergenza territoriale
foto: Roberto Brancolini

Intervengono 24 ore su 24, tutti i giorni, per garantire un’assistenza medica tempestiva ed efficace in caso di urgenze che coinvolgano persone in condizione critica, dentro e fuori gli ospedali. Sono i MET (Medici Emergenza Territoriale), équipe di medici specializzati che operano a stretto contatto con il 118 e il pronto soccorso.

Molti di loro operano in regime di convenzione con le Ausl: per valorizzare loro professionalità la Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera ad un’intesa con i sindacati che li rappresentano: FIMMG, SNAMI e Federazione CISL Medici. L’accordo rientra nel più complessivo impegno di riorganizzare i servizi di emergenza-urgenza. L’intesa avrà valore fino alla fine del 2024.

L’accordo nasce dalla considerazione che il ruolo del medico a rapporto convenzionale nel settore dell’Emergenza Sanitaria Territoriale ha necessità di essere sempre più coerente con le esigenze del contesto sanitario, professionale ed organizzativo. Tali medici, infatti, hanno contribuito al mantenimento dei servizi integrandosi con il personale dipendente che opera nei DEA (Dipartimenti di emergenza), nei pronto soccorso, nei servizi di emergenza territoriali.

I principali contenuti dell’accordo

L’intesa prevede incentivi economici per i medici disponibili a operare nell’ambito dei servizi di emergenza sanitaria territoriale, contribuendo quindi a trovare una risposta alla carenza di personale, nonché a coloro che accetteranno di farsi carico di compiti aggiuntivi. L’orario previsto è di 38 ore settimanali, ma è possibile prevedere anche incarichi di 12, 18 o 24 ore a settimana. I MET potranno decidere di operare all’interno dei servizi di pronto soccorso e nei punti di primo Intervento, dando una disponibilità oraria che non potrà essere inferiore al 30% dell’orario convenzionale settimanale e non superiore al 50% e ricevendo un adeguato periodo di formazione specifica. Formazione prevista altresì per tutti i medici convenzionati di nuovo inserimento.

Grazie all’accordo i medici di emergenza territoriale con più di dieci anni di esperienza saranno ulteriormente valorizzati economicamente, riconoscendo così l’esperienza maturata nel servizio di emergenza territoriale in regime di convenzione: in questo modo si valorizza la competenza professionale maturata e si favorisce la permanenza nei servizi dei medici con molta esperienza.

Inoltre, la Ausl potrà attribuire loro incarichi di particolare impegno professionale. Le dottoresse di emergenza territoriale in stato di gravidanza saranno ricollocate in funzioni nelle quali non siano esposte a rischi, lavori notturni o su mezzi mobili, così come sarà favorito il tempo per l’allattamento fino al primo anno di vita del bambino.

 

I 5 accordi stipulati dalla Regione

Con questo accordo la Regione chiude il cerchio di una intensa attività per l’organizzazione dei servizi sanitari che in appena tre mesi l’ha portata a concludere diversi accordi: prima dell’intesa con i medici di emergenza territoriale si sono infatti stipulati accordi con i medici del pronto soccorso, con il Privato Accreditato per la riduzione delle liste di attesa, con i medici di medicina generale per contrastare la carenza di personale e garantire continuità dell’assistenza a domicilio. Si sta inoltre perfezionando un’intesa con i medici di medicina generale per dare corso alla campagna vaccinale dell’autunno.

Con questi accordi si sono ribaditi i valori fondanti della sanità pubblica e universalistica, cercando un rapporto con il privato accreditato basato sugli standard qualitativi che consentano alla Regione di rispondere alle sfide più attuali come la carenza medici, la difficoltà nel reperire medici specialisti per i pronto soccorso, lo sforzo sostenuto per rispondere alla pandemia sanitaria.

Ulteriori assunzioni per rafforzare la rete assistenziale dell’Emergenza-Urgenza

Potenziamento degli organici attraverso un più largo impiego delle nuove tipologie contrattuali introdotte per il reclutamento del personale medico, con la possibilità di assumere gli specializzandi iscritti agli ultimi due anni di corso. Maggiore ricorso alle prestazioni aggiuntive in regime di libera professione intramoenia su base volontaria, da parte dei professionisti regolarmente assunti per coprire turni notturni e festivi. Questi i principali punti della proposta di nuovo accordo, il cui costo a regime è stimato sui 10 milioni di euro all’anno, tra Regione e Organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria Cgil, Cisl, Uil, Anaoo, Cimo, Aroi, Anpo, Fesmed, Fvm, e Fassid-Sinafo, per il rafforzamento del personale e del servizio sanitario pubblico, in particolare dell’area Emergenza-Urgenza a partire dai Pronto soccorso. Inoltre, l’accordo prevede l’impegno da parte delle Aziende di rivedere, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali aziendali, il sistema degli incentivi economici e valorizzazione delle carriere per rendere più attrattivi gli incarichi di responsabilità all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e contrastare la fuga di medici e infermieri dai posti di lavoro più disagiati. E ancora, la sperimentazione di ambulatori a bassa complessità gestiti da medici di continuità assistenziale con l’apporto di medici e specializzandi in medicina generale, per gestire al meglio da un punto di vista organizzativo, i casi meno urgenti.

Valorizzazione dell’assistenza domiciliare

Per valorizzare il lavoro delle Usca, le squadre speciali di medici e infermieri impegnate fin dal marzo 2020 in prima linea nella lotta contro il Covid, la Regione ha deciso di prorogare l’esperienza del lavoro in team multidisciplinare per garantire continuità dell’assistenza a domicilio e presso la rete delle Residenze anziani e disabili in sinergia con i Medici di Medicina Generale, fino al 31 dicembre 2022.

Il recupero delle liste d’attesa

La Regione Emilia-Romagna ha rinnovato fino al 30 giugno 2023 l’intesa con il privato accreditato per il recupero delle liste d’attesa. Il via libera è arrivato dalla Giunta regionale che ha siglato un apposito protocollo d’intesa.

Le risorse a disposizione ammontano a 7.976.711 euro stanziati dal Ministero della Salute, dai 150 milioni di euro assegnati alle Regioni col vincolo di essere utilizzati solo per il recupero delle liste d’attesa, fondi che saranno poi suddivisi per Aziende Usl. A questi si aggiungono 7milioni di euro di risorse regionali, l’importo annuale stanziato dal 2020 dopo l’intesa per affrontare insieme la pandemia.

Più pazienti e risorse e meno burocrazia per i medici di medicina generale

Alleggerimento della burocrazia, maggiori risorse e aumento dei massimali dei pazienti in carico, spazio ai medici in formazione. Ma anche supporto al lavoro dei medici di famiglia tramite infermieri e collaboratori di studio. Questi i principali punti di un accordo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna con FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani), SMI (Sindacato Medici Italiani) e Federazione CISL Medici per individuare misure straordinarie per uscire dall’emergenza acuita dalla pandemia e al tempo stesso sperimentare soluzioni che potrebbero rivelarsi efficaci anche in futuro.

L’accordo vale fino al 30 giugno 2023 con l’impegno entro il 31 ottobre di tornare a discuterne e prevedere ulteriori sviluppi.

 

Modifiche della viabilità alla rotatoria via Ghiarella a Fiorano

Modifiche della viabilità alla rotatoria via Ghiarella a FioranoPrevista modifica della viabilità per lavori di rifacimento della corona sormontata della rotatoria di via Ghiarella – via Statale, da martedì 2 a lunedì 29 agosto, limitatamente alla durata dei lavori.

In particolare:

• istituzione del senso unico alternato regolato da movieri o da semaforo su via Statale;

• chiusura di via Ghiarella in entrata e in uscita della rotatoria con percorso alternativo su via Adige – via Arno, per i veicoli diretti in direzione est, e su via Senna, per i veicoli diretti verso ovest;

• chiusura di via Crociale in entrata e in uscita dalla rotatoria, con percorso alternativo su via San G. Evangelista.

Lettera del Sindaco Tosi in merito all’ultimo Consiglio Comunale

Lettera del Sindaco Tosi in merito all’ultimo Consiglio ComunaleLettera pubblica del Primo Cittadino di Fiorano Modenese, Francesco Tosi nei riguardi dei componenti del Consiglio Comunale, in merito ai fatti dell’ultimo Consiglio Comunale.

Qui il testo completo della lettera

 

 

 

Le condoglianze dell’Assessore Borghi per la scomparsa del professor Luca Goldoni

Le condoglianze dell’Assessore Borghi per la scomparsa del professor Luca Goldoni“Colpiti da questa improvvisa scomparsa, a nome dell’intera Amministrazione Comunale e di tutta la città di Sassuolo, esprimiamo sentite condoglianze e un altrettanto sentito ringraziamento per il lavoro portato avanti come insegnante per tanti nostri studenti e studentesse, presso il liceo Formiggini”.

L’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Sassuolo Alessandra Borghi, con queste parole, si unisce al cordoglio per la scomparsa del professor Luca Goldoni, insegnante del Liceo cittadino.

 

Covid: 2.599 nuovi casi oggi, 6.706 guariti e oltre 4mila casi attivi in meno

Covid: 2.599 nuovi casi oggi, 6.706 guariti e oltre 4mila casi attivi in meno
Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.761.791 casi di positività, 2.599 in più rispetto a ieri, su un totale di 7.807 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 3.615 molecolari e 4.192 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 33,2%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.706.067 dosi; sul totale sono 3.796.059 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.942.389.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 51 (+2 rispetto a ieri, +4,1%), l’età media è di 64,7 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.772 (+48 rispetto a ieri, +2,8%), età media 75,4 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (invariato rispetto a ieri); 3 a Parma (invariato); 6 a Reggio Emilia (invariato); 7 a Modena (invariato); 12 a Bologna (+2); 4 a Imola (+1); 2 a Ferrara (invariato); 1 a Ravenna (-1); 4 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (invariato).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 48,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Reggio Emilia con 614 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 198.691) seguita da Ferrara (310 su 125.002); poi Bologna (294 su 363.403), Modena (277 su 269.163), Ravenna (242 su 165.839), Parma (222 su 147.907), Rimini (220 su 166.141); quindi Piacenza (125 su 89.980), Cesena (121 su 98.902), Forlì (109 su 81.633) e, infine il Circondario Imolese con 65 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 55.130.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 54.674 (-4.125). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.851 (-4.175), il 96,7% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 6.706 in più e raggiungono quota 1.689.596.

Purtroppo, si registrano 18 decessi:

  • 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 89 anni)
  • 2 in provincia di Parma (entrambi uomini di 79 e 82 anni)
  • 1 in provincia di Modena (una donna di 80 anni)
  • 5 in provincia di Bologna (quattro donne, delle quali una di 72 il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Ferrara, una di 81, una di 83 e una di 89 anni; un uomo di 75 anni)
  • 4 in provincia di Ferrara (tutti uomini, dei quali uno di 69, due di 74 e uno di 87 anni)
  • 2 in provincia di Ravenna (entrambe donne di 91 e 93 anni)
  • 2 in provincia di Rimini (una donna di 91 e un uomo di 61 anni)
  • 1 fuori regione, un uomo di 73 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Rimini.

Non si registrano decessi nelle province di Reggio Emilia, Forlì-Cesena e nel Circondario Imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.521.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati due casi positivi al test antigenico, ma non confermati da tampone molecolare.

 

Protezione civile regionale e Università di Bologna e Modena-Reggio Emilia insieme per lo studio e il monitoraggio delle frane

Protezione civile regionale e mondo della ricerca scientifica alleati per accrescere la conoscenza del rischio idrogeologico in Emilia-Romagna e affrontare con maggiore efficienza le criticità aperte sul territorio.

Arriva il via libera della Giunta per due convenzioni che puntano a sviluppare forme di cooperazione tra l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile da un lato e le Università di Bologna e Modena-Reggio dall’altro, per realizzare studi e ricerche sulla previsione e prevenzione dei dissesti, sulla gestione del rischio idrogeologico e la predisposizione di misure organizzative per rendere più efficace la pianificazione di protezione civile e la gestione delle frane.

Come ha ricordato l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile, la conoscenza è un pilastro da cui non si può prescindere per compiere scelte in materia di sicurezza territoriale, a maggior ragione a fronte dei cambiamenti climatici in corso. In quest’ottica, la collaborazione con il mondo universitario e della ricerca assume un rilievo fondamentale perché consente di mettere in campo competenze innovative e professionalità particolarmente avanzate.

Gli accordi, dalla durata triennale, resteranno in vigore fino al 2024. Prevedono tra l’altro l’intervento diretto di personale specializzato delle Università a supporto degli esperti dell’Agenzia, in caso di eventi franosi, per verificare i fenomeni attivi, contribuire alla definizione delle migliori soluzioni per il monitoraggio di emergenza e degli interventi da realizzare.

Ad essere coinvolti, in particolare, sono il Dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’ateneo di Modena-Reggio Emilia per le aree dell’Emilia centro-occidentale (da Piacenza a Modena) e il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater Studiorum di Bologna per le zone afferenti al bacino del fiume Reno (province di Bologna e Ferrara) e la Romagna.

 

I temi della collaborazione

Diversi i temi al centro della collaborazione tra l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile e le Università di Bologna e Modena-Reggio. Tra questi ci sono le valutazioni di rischio in corso d’emergenza e il monitoraggio di fenomeni franosi a piccola scala, anche attraverso sopralluoghi ed eventuali rilievi sul posto anche con l’ausilio eventuali di droni; la definizione di sistemi di monitoraggio in loco, con la produzione della relativa reportistica dei dati volta a ridurre i rischi; il supporto nell’individuazione dei pericoli derivanti da frane e dei relativi scenari per la pianificazione di Protezione civile; la formazione del personale dell’Agenzia e la comunicazione del rischio ai fini della gestione dei fenomeni di dissesto. E ancora: la collaborazione per predisporre progetti speciali (anche in relazione ai finanziamenti del Pnrr) e procedure d’analisi necessaria a definire un sistema di monitoraggio integrato delle frane, a scala regionale e territoriale d’area. Proprio in ragione di quest’ultimo aspetto, la Regione Emilia-Romagna ha potuto partecipare alla proposta predisposta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) per il Ministero della Transizione ecologica, volta a realizzare un sistema avanzato di monitoraggio frane finanziabile con fondi del Pnrr e ha presentato la richiesta di finanziamento per 15 nuovi siti prioritari di monitoraggio.

Da oggi il Taser in uso anche ai Commissariati di Sassuolo, Carpi e Mirandola

Da oggi il Taser in uso anche ai Commissariati di Sassuolo, Carpi e MirandolaDa oggi il Taser, già introdotto nel capoluogo per gli agenti della Squadra Volante a partire dal 4 luglio, è in uso anche ai Commissariati di Sassuolo, Carpi e Mirandola. Tale dispositivo permette agli operatori di gestire secondo tassi più elevati di sicurezza ed efficacia alcune situazioni particolarmente difficili, di concreto ed elevato pericolo per la collettività con un importante scopo di deterrenza ai fini di prevenzione.

Gli operatori hanno ottenuto l’abilitazione al termine di una specifica attività di addestramento ad opera di istruttori di tiro formati presso il “Centro nazionale di specializzazione e perfezionamento nel tiro” di Nettuno.

L’attività di formazione è stata orientata a definire, in maniera puntuale e completa, tutti gli aspetti relativi al corretto e legittimo utilizzo dello strumento, dai riferimenti normativi agli aspetti sanitari e ai protocolli tecnico-operativi affinché sia garantita, insieme all’efficacia dei singoli interventi, la sicurezza degli operatori e dei soggetti coinvolti in aderenza ai principi di sussidiarietà, proporzionalità e adeguatezza.

 

“Favole al chiaro di luna”: a Fiorano letture della buonanotte immersi nella natura…

“Favole al chiaro di luna”: a Fiorano letture della buonanotte immersi nella natura…Giovedì 4 agosto torna “Favole al chiaro di luna” alle Salse di Nirano, ore 20.30. Presso Cà Rossa, nel silenzio della sera, magiche letture della buonanotte accompagneranno bambine e bambini alla scoperta di mondi fantastici e personaggi avventurosi. Al termine della narrazione verrà offerta la tisana dei sonni tranquilli. Costo: 5 euro a partecipante. A cura di Ecosapiens e La Lumaca.

Prenotazione online, tramite il form rintracciabile sul sito del Comune. Per informazioni rivolgersi alla segreteria eventi: mail salse.nirano@fiorano.it; tel: 0522-343238 o 342-8677118.

 

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