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sabato, 12 Luglio 2025
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Dal Pnrr 2 milioni di euro per il recupero e consolidamento del Politeama

Dal Pnrr 2 milioni di euro per il recupero e consolidamento del Politeama€ 2.000.000 dal Pnrr per il progetto di “Riuso e rifunzionalizzazione dell’ex Teatro “Politeama” per la realizzazione di una nuova biblioteca digitale ed archivio storico comunale”. Il Ministero dell’Interno, ha destinato i fondi europei facenti parte di “Next Generation Eu” per il progetto di recupero e consolidamento del Politeama, in pieno centro storico, in ia Giovanni Andrea Farosi.

L’Amministrazione Comunale, ritiene di procedere al consolidamento strutturale degli elementi verticali, orizzontali e inclinati, al restauro scientifico esterno delle facciate originarie comprese finiture, modanature, colonne e mensole, testine e scritte preesistenti, marcapiani, intonaci e lapidei, restauro scientifico interno delle pareti, dei soffitti e controsoffitti comprese le decorazioni, rigenerazione degli ambienti interni per l’insediamento della biblioteca digitale e dell’archivio storico, inserimento di nuovi elementi e impianti di sicurezza e comfort abitativo e ogni altra opera destinata al restauro, riuso e rifunzionalizzazione.

Alcuni cenni storici

Nel 1905 venne demolito il vecchio teatro cittadino (realizzato nel 1775 nella Piazza dell’Orologio) ritenuto pericolante, e ne venne costruito uno nuovo, su progetto del tecnico comunale Gaetano Malatesta. Inizialmente si pensava di costruire un’arena all’aperto per ospitare spettacoli comici, equestri e di varietà, assai diffusi all’epoca; preferendovi poi la realizzazione di un Politeama, ossia una sala atta ad accogliere varie tipologie di spettacolo, dalla lirica, alla prosa, al varietà ecc.

Nel 1906 fu costituita la Società Anonima Cooperativa Politeama Sociale, a larghissima partecipazione popolare, con l’intento di procedere alla costruzione del nuovo edificio su un terreno di proprietà comunale, vicina all’ex convento dei Serviti.

L’opera procedette con grandi difficoltà di ordine economico e si rese necessario l’intervento del Comune che acquistò dalla cooperativa parecchie azioni, fino alla graduale acquisizione dell’intera proprietà nel 1935. L’inaugurazione avvenne con Cavalleria Rusticana e I Pagliacci soltanto il 12 ottobre 1912.

Il Politeama mantenne le sue funzioni solo fino al 1935 quando subì una prima trasformazione: venne adibito a Casa del Fascio, e nel dopoguerra a sala da ballo (da qui il soprannome Caldiròun, “Calderone”). Successivamente (1964) venne venduto al Banco di S. Geminiano e S. Prospero.

Nel 2003 il Politeama viene acquistato dal Comune di Sassuolo.

Attualmente il Politeama versa in grave stato di degrado e ha perduto in gran parte la sua identità originaria. All’esterno è ancora ben leggibile l’originaria funzione, in quanto l’edificio non ha subito manomissioni rilevanti.

L’interno invece ha perduto le caratteristiche originarie di teatro con una capienza di seicento posti a sedere, caratterizzato da una balconata continua “alla francese” – considerata moderna nella mentalità dell’epoca in quanto socialmente più equa-, i palchi della platea e della galleria sono stati tamponati ed è stato soppresso il palcoscenico. Anche le decorazioni interne ad affresco ad opera di Umberto Chicchi sono in gran parte deteriorate.

La facciata è costituita da due corpi laterali aggettanti con terrazza e fastigio curvilineo al centro, inoltre porte e finestre presentano cornici con motivi decorativi a fiorami e testine, mentre le grate in ferro battuto sono caratterizzate dal motivo “a frusta”, secondo il tratto stilistico di un Liberty sobrio ed essenziale.

Il fabbricato è vincolato ai sensi dell’art. 3 della legge n. 1089/39 (ora Codice urbani, art 10/ 13 del D.Lgs 42 del 22/1/2004) con D.M. 26/03/1979 in quanto esempio di architettura liberty.

Si affaccia sulla centralissima Via Farosi e ha una superficie di mq. 881 con un’area di pertinenza do mq. 229. L’edificio si sviluppa essenzialmente su un piano terra cui sovrasta la copertura controsoffittata solo nella parte a Sud, dove è stato realizzato un ulteriore impalcato che si stacca dal pavimento del piano terra ad un’altezza di circa m 4,50 sovrastato dal loggione.

Le motivazioni per cui il Comune, nel 2003, ha acquistato il Politeama sociale, impegnando risorse significative sul bilancio in corso e su quelli successivi, sono riconducibili a due ragioni: scongiurare il degrado dello stabile, prezioso esempio del liberty locale e testimone della storia della città, e assicurarne la restituzione alla comunità sassolese attraverso un intervento di recupero che, nell’assoluto rispetto dei vincoli di tutela, ne valorizzasse l’originaria vocazione a luogo di ritrovo e promozione della cultura e aggregazione cittadina.

Consiglio Provincia di Modena, l’insediamento con il saluto di Tomei

Consiglio Provincia di Modena, l’insediamento con il saluto di Tomei«Per affrontare le sfide impegnative dei prossimi anni c’è bisogno di un ente di area vasta come la Provincia, in grado di svolgere un ruolo di supporto per i Comuni e di coordinamento e collegamento con la Regione e lo Stato, una funzione di programmazione territoriale sovracomunale all’insegna della sostenibilità, proseguendo nella gestione di servizi importanti come l’edilizia scolastica superiore e la viabilità provinciale».

Lo afferma il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei in occasione, mercoledì 5 gennaio, dell’insediamento in teleconferenza del Consiglio provinciale di Modena scaturito dalle elezioni del 18 dicembre scorso.

«Come ente abbiamo superato anni difficili – aggiunge Tomei – durante i quali la Provincia è stata messa in discussione e ha subito pesanti tagli a seguito di una riforma che il referendum costituzionale ha superato. Per questo ora serve una nuova legge che restituisca dignità all’ente. Siamo ritornati protagonisti, anche grazie alle risorse assegnate per l’edilizia scolastica e la viabilità che ci consentono di garantire servizi all’altezza delle esigenze dei cittadini. Ma non solo. Nell’ambito della gestione delle risorse del Pnrr, in particolare quelle destinate all’edilizia scolastica, alle Province viene assegnato dal Governo un ruolo di programmazione, proposta progettuale e coordinamento dei Comuni di notevole rilievo che intendiamo svolgere con impegno e responsabilità affinché queste risorse siamo utilizzate al meglio e nei tempi previsti».

Sul Pnrr, infatti, sono usciti di recente i bandi per l’assegnazione agli enti locali di risorse pari a 800 milioni di euro per nuovi edifici, 500 milioni per le manutenzioni e 300 di euro per le palestre (quasi 50 milioni per le scuole emiliano-romagnole); le proposte da inviare al ministero saranno coordinate dalla Provincia e le graduatorie saranno approvate entro la primavera del 2022.

«Sono certo – ha concluso Tomei, nel salutare i nuovi consiglieri – che sapremo svolgere questo impegno con equilibrio e con quell’atteggiamento costruttivo che ha caratterizzato il precedente Consiglio, nell’esclusivo interesse della nostra comunità».

Durante la seduta è stata approvata la convalida dei nuovi consiglieri, eletti da oltre 700 tra consiglieri comunali e sindaci.

I CONSIGLIERI RESTANO IN CARICA 2 ANNI. APPROVANO BILANCI E PIANI, COMPETENZE E COMPOSIZIONE

I nuovi consiglieri provinciali rimangono in carica due anni e sono: per la lista “Insieme per una nuova provincia” Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena (confermato vice presidente dal presidente Tomei), Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, Maria Costi, sindaca di Formigine, Fabio Poggi, consigliere comunale di Modena, Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano, e Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto; per la lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” Antonio Platis, consigliere comunale di Nonantola, Lavinia Zavatti, consigliera comunale di Medolla, Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo, e Luigia Santoro, consigliera comunale di Modena; per la lista “Civici, ecologisti e progressisti. Per una Provincia della sostenibilità” Mattia Veronesi, consigliere comunale di Finale Emilia.

In base alla legge 56 di riordino dell’ente, il Consiglio provinciale resta in carica due anni; le elezioni di dicembre hanno riguardato solo il Consiglio, mentre il presidente, sempre in base alla legge, resta in carica quattro anni.

Il consiglio, composto da 12 consiglieri che non percepiscono indennità, oltre al presidente della Provincia; l’organo approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.

Alle Province sono assegnate le competenze sulla rete di quasi mille chilometri di strade provinciali, sull’edilizia scolastica superiore e sulla pianificazione della rete scolastica, oltre all’assistenza tecnico amministrativa ai Comuni, la pianificazione territoriale e le pari opportunità.

Al via i lavori per la ciclabile Ubersetto-Formigine

Al via i lavori per la ciclabile Ubersetto-Formigine
Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Iniziano i lavori per la realizzazione della pista ciclabile Ubersetto – Formigine, che andrà a collegare la frazione con il centro.

La nuova ciclabile rientra in un progetto ben più ampio di mobilità sostenibile che comprende diversi Comuni del Distretto ceramico; essa infatti fa parte del Biciplan intercomunale, che prevede di mettere in relazione Modena con i Comuni del Distretto e la prima collina.

La pista ciclopedonale, lunga 1.200 metri, sarà affiancata a via Giardini assumendo così quelle caratteristiche di linearità e continuità che permetteranno di percorrere agevolmente distanze medie, incentivando così i cittadini a non utilizzare veicoli a motore nel tragitto casa-lavoro.

La prima parte del percorso, partendo da Ubersetto, sarà realizzata sul sedime di via Stradella (ora dismessa) e costeggerà il torrente Taglio, per immettersi poi sulla banchina di via Giardini e procedere a nord oltre la rotatoria di via Quattro Passi, fino alla fermata dell’autobus, in un’area caratterizzata da attività produttive all’ingresso di Formigine.

E proprio il torrente Taglio sarà contemporaneamente oggetto di un’importante operazione finanziata dalla Protezione Civile. Infatti, a seguito degli eventi calamitosi che nei mesi di ottobre e novembre 2018 hanno causato l’esondazione di questo torrente nel tratto che attraversa via Giardini, si è resa necessaria la tombinatura (ovvero la canalizzazione attraverso un manufatto di cemento).

Ora si prevede il potenziamento del sistema di deflusso del torrente e l’adeguamento dell’attraversamento stradale in prossimità di via Giardini, ormai non più adeguato alla portata delle acque di piena, prolungandolo con la costruzione di un manufatto in conglomerato cementizio armato a valle, fino all’attraversamento stradale esistente di via Stradella e via della Fornace.

Saranno inoltre realizzate opere di protezione spondale a monte degli interventi previsti, in modo da garantire il regolare deflusso delle acque di piena, evitando l’esondazione nei tratti urbanizzati.

Con questi interventi, l’Amministrazione comunale continua ad occuparsi della tutela dell’ambiente, come indicato anche dall’Agenda ONU 2030, attraverso una mobilità più sostenibile e la salvaguardia del territorio.

Covid. Assegnate all’Emilia-Romagna le prime 840 confezioni della pillola antivirale Molnupiravir

Covid. Assegnate all’Emilia-Romagna le prime 840 confezioni della pillola antivirale MolnupiravirSono state consegnate oggi in Emilia-Romagna dalla struttura commissariale 840 confezioni del farmaco antivirale Molnupiravir, corrispondenti ad altrettanti trattamenti. Si tratta del farmaco che inibisce la replicazione del virus SARS-CoV-2, ancora in fase di studio ma già utilizzabile nei pazienti a domicilio a rischio di evoluzione verso forme gravi. Di queste, 500 confezioni sono state immediatamente distribuite alle aziende sanitarie, le altre 340 rimarranno a disposizione per ricostituire le scorte visto che, per ora, non è stata stabilita la data di consegna di ulteriori quantità.

Tra Ausl e aziende ospedaliere, sono state assegnate 65 confezioni a Piacenza, 20 a Parma, 30 a Reggio Emilia, 70 a Modena, 95 a Bologna, 10 a Imola, 35 a Ferrara, 175 alla Romagna.

Il programma di distribuzione, oltre a garantire una scorta minima di partenza, tiene conto dei consumi segnalati nell’ultimo periodo per i pazienti con malattia lieve o moderata. La ripartizione potrà essere rivalutata ed eventualmente modificata in funzione dell’andamento dell’utilizzo, dei casi osservati e delle prossime forniture di farmaco.

Ogni capsula di Lagevrio® (questo il nome commerciale del medicinale prodotto dalla società Merck Sharp & Dohme) contiene 200 grammi di molnupiravir, un profarmaco che una volta all’interno dell’organismo provoca un accumulo di errori nel genoma del virus fino a impedirgli di replicarsi.

È indicato per il trattamento del virus SARS-CoV-2 negli adulti appartenenti a determinate categorie che, pur non necessitando di un ricovero ospedaliero, corrono maggiormente il rischio di progressione verso forme più gravi. Deve essere somministrato il prima possibile, dopo la conferma di diagnosi di Covid 19 ed al massimo entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La dose raccomandata di Lagevrio® è di 800 mg (quattro capsule da 200 mg) da assumere per via orale ogni 12 ore per 5 giorni.

Secondo le indicazioni dell’AIFA, i pazienti destinatari del trattamento non devono essere ospedalizzati e devono appartenere a una delle seguenti categorie a rischio: soggetti con tumori solidi o del sangue in fase attiva, insufficienza renale cronica (esclusi pazienti in dialisi), broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato.

Dose booster per chi ha completato il ciclo vaccinale da 4 mesi: al via i primi SMS dell’Ausl di Modena con l’appuntamento

Dose booster per chi ha completato il ciclo vaccinale da 4 mesi: al via i primi SMS dell’Ausl di Modena con l’appuntamento
foto: Italpress

Saranno inviati a partire da oggi, martedì 4 gennaio, i primi SMS con l’appuntamento per la dose booster dedicata ai cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale ‘primario’ (senza richiamo) da 120 giorni, che non dovranno dunque prenotare. Nel dettaglio si tratta di circa 58.370 persone in provincia di Modena, con i primi appuntamenti fissati da lunedì 10 gennaio.

Si conferma dunque la modalità già utilizzata per le terze dosi delle altre fasce d’età; modalità che si è rivelata di elevato gradimento per i modenesi, consentendo di raggiungere un’adesione molto alta di dosi booster.

Si prega di prestare massima attenzione alla sede specificata nell’SMS in quanto, per far fronte all’elevato numero di vaccinazioni da eseguire e in base alle esigenze, l’Ausl può attivare sedute vaccinali anche in sedi aggiuntive diverse dai Punti vaccinali ordinari.

Sempre possibile lo spostamento dell’appuntamento, tramite i canali indicati nel messaggio ricevuto e già in uso per le altre fasce d’età, ovvero Fascicolo sanitario elettronico e App Er Salute, Corner Salute Coop e Farmacie, numeri telefonici. L’invito dell’Azienda USL resta comunque quello di mantenere data e ora indicati nell’SMS, al fine di agevolare l’organizzazione delle agende nei vari Punti vaccinali.

 

Sono tuttora in corso anche le somministrazioni del richiamo a 5 mesi. Chi ha completato il ciclo vaccinale primario entro il 31 agosto 2021 ma non ha ricevuto l’appuntamento può prenotare la dose booster telefonando al numero 059 2025333 o 059 435333.

 

Situazione Covid negli ospedali modenesi: sempre in aumento percentuale di positività, nuovi casi e ricoveri

Situazione Covid negli ospedali modenesi: sempre in aumento percentuale di positività, nuovi casi e ricoveriSempre in aumento percentuale di positività e numero di nuovi casi. In rialzo, rispetto alla settimana precedente, il numero dei ricoveri quotidiani. Sono 182 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 3 gennaio, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 3 gennaio, per la provincia di Modena è di 90.409 (erano 83.541 lo scorso 27 dicembre).

Al 3 gennaio in provincia di Modena sono accertati 12.393 (erano 6.399 il 27 dicembre, +50%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19, cui l’Ausl sta progressivamente integrando le positività ai tamponi antigenici individuate negli ultimi giorni. Di questi, 12.211 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 3 gennaio sono 182 (erano 137 il 27 dicembre, +33%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 152 pazienti covid positivi in AOU, 9 all’Ospedale di Sassuolo e 21 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Disponibilità posti letto

Attualmente i posti letto dedicati ai pazienti Covid negli ospedali della provincia sono complessivamente 195 (21 negli Ospedali Ausl, 10 all’Ospedale di Sassuolo, 164 nella rete Aou).

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 3 gennaio sono in isolamento 18.391 (erano 9.612 il 27 dicembre, +91%) persone. In particolare:

  • 211 (erano 6.262) persone covid positive
  • 180 (erano 3.350) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Questi dati confermano la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

Si ricorda, inoltre, che per contenere il rischio di focolai di Covid-19 all’interno degli ospedali, l’Azienda USL di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo hanno limitato recentemente l’accesso dei visitatori ai reparti No-Covid. L’accesso ai reparti No-Covid è limitato ad alcune eccezioni: pazienti minorenni, accompagnatori di pazienti con disabilità grave riconosciuta e persone con specifiche necessità di assistenza (ad esempio potrà entrare in sala parto una persona di riferimento per assistere la partoriente).

Vaccinazioni anti-Covid, da domani in Emilia-Romagna via alle prenotazioni della dose booster anche per chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi

Vaccinazioni anti-Covid, da domani in Emilia-Romagna via alle prenotazioni della dose booster anche per chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesiA partire da domani, mercoledì 5 gennaio, chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi potrà prenotare, o ricevere l’invito secondo le modalità di organizzazione delle singole Ausl, per la somministrazione della terza dose di vaccino.

La Regione ha infatti trasmesso alle aziende sanitarie le indicazioni in materia del ministero della Salute: le somministrazioni di dosi booster ad almeno 120 giorni partiranno dal 10 gennaio.

L’ulteriore anticipo della dose aggiuntiva riguarda tutti i vaccinati con età uguale e superiore a 16 anni. Anche chi ha ricevuto in un’unica dose il vaccino Johnson&Johnson e che quindi si sottoporrà di fatto alla seconda somministrazione. Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il primo ciclo, per il richiamo saranno sempre utilizzati vaccini a m-RNA, cioè Comirnaty di Pfizer/BioNTech o Spikevax di Moderna.

A partire da domani, le prenotazioni saranno sempre aperte tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP. Sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno nei rispettivi territori e sui propri portali internet.

Alle ore 16:00 di oggi sono 1.461.165 le dosi aggiuntive già somministrate da Piacenza a Rimini, a fronte di una popolazione over 12 pari a 3.617.906 persone, che ha già completato il ciclo vaccinale primario.

Covid: quasi 60mila tamponi e 8.773 nuovi casi (+9,5%). +3,3% i ricoveri nei reparti Covid e +3,1% nelle terapie intensive

Covid: quasi 60mila tamponi e 8.773 nuovi casi (+9,5%). +3,3% i ricoveri nei reparti Covid e +3,1% nelle terapie intensiveDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 575.032 casi di positività8.773 in più rispetto a ieri, su un totale di 59.572 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 14,7% (ieri era stato del 25,7% a fronte di 31.140 tamponi).

Sono 135 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna (+4 rispetto a ieri); l’età media è di 62,5 anni. Sul totale, 97 (quindi il 71,8%) non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,6 anni), mentre 38 sono vaccinati con ciclo completo (età media 66,8 anni). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.579 (+51 rispetto a ieri), età media 69,1 anni.

Rispetto agli 8.014 nuovi casi registrati ieri, la crescita dei contagi oggi registra un +9,5% (-11,8% ieri), mentre quella dei ricoverati nei reparti Covid un +3,3% e nelle terapie intensive un +3,1%, sempre rispetto a ieri.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 8.550.122 dosi; sul totale sono 3.617.614 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 90%, mentre quelle con almeno una dose (3.698.935) sono arrivate al 92%, sempre degli over 12. Le terze dosi già fatte sono 1.457.843.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 4.883 sono asintomatici, individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 71 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 330 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,2 anni.

Sui 4.883 asintomatici, 252 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 20 con gli screening sierologici, 360 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 tramite i test pre-ricovero. Per 4.243 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.873 nuovi casi, seguita da Rimini (919), Ferrara (907) e Parma (813). Poi il Circondario imolese (809) e Ravenna (792). Quindi Modena (681), Reggio Emilia (592), Forlì (476) e Piacenza (464). Infine, Cesena con 447 nuovi casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 26.209 tamponi molecolari, per un totale di 7.372.234. A questi si aggiungono anche 33.363 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.814 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 449.993.casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 110.758 (+6.934). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 109.044 (+6.879), il 98,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano venticinque decessi: due in provincia di Parma (2 uomini di 77 e 85 anni); tre in provincia di Reggio Emilia (1 uomo di 82 anni e 2 donne di 76 e 79 anni); quattro in provincia di Bologna (2 uomini di 88 e 90 anni e 2 donne di 85 e 98 anni); cinque in provincia di Ferrara (4 uomini di 76, 77, 61 e 101 anni e 1 donna di 90 anni); uno in provincia di Ravenna (1 donna di 50 anni); due in provincia di Forlì-Cesena (2 uomini di 77 e 89 anni) e tre in provincia di Rimini (2 donne di 83 e 90 e 1 uomo di 82 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.281.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 11 a Parma (+ 1); 15 a Reggio Emilia (+1); 12 a Modena (-3); 33 a Bologna (+2); 11 a Imola (+2); 19 a Ferrara (invariato); 13 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 33.031 a Piacenza (+464, di cui 88 sintomatici), 42.908 a Parma (+813, di cui 97 sintomatici), 65.766 a Reggio Emilia (+592, di cui 501 sintomatici), 91.090 a Modena (+681, di cui 254 sintomatici), 118.283 a Bologna (+1.873, di cui 805 sintomatici), 18.716 casi a Imola (+809, di cui 403 sintomatici), 36.692 a Ferrara (+907, di cui 60 sintomatici), 50.250 a Ravenna (+792, di cui 427 sintomatici), 27.482 a Forlì (+476, di cui 379 sintomatici), 31.277 a Cesena (+447, di cui 223 sintomatici) e 59.537 a Rimini (+919, di cui 653 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Il consueto report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al seguente link: https://regioneer.it/report-covid-04gen

Dal 7 gennaio modifiche nel trasporto urbano e interurbano del bacino di Reggio Emilia

Dal 7 gennaio modifiche nel trasporto urbano e interurbano del bacino di Reggio EmiliaAgenzia Mobilità comunica che, in considerazione dei continui monitoraggi effettuati sulle linee ed al fine di migliorare l’offerta sul servizio, nell’ottica di soddisfare, per quanto possibile, le esigenze emerse dal territorio, a partire da venerdì 7 gennaio 2022, sui servizi di trasporto urbani e interurbani del bacino di Reggio Emilia, saranno introdotte le seguenti modifiche:

 

LINEA EXTRAURBANA 3B43 REGGIO E. – CORREGGIO – CAMPAGNOLA (NOVELLARA) – FABBRICO – ROLO 

Al fine di accogliere le richieste emerse, viene istituita la corsa 43535 Correggio – Budrio – CIM alle ore 14:10.

LINEA EXTRAURBANA 3B48 REGGIO E. – MONTECAVOLO – Q. CASTELLA – VETTO – C. MONTI 

Vista l’eccessiva congestione di traffico, la corsa 48501/48533 viene anticipata di 4’ con rimodulazione dei tempi di percorrenza con arrivo previsto al Centro Interscambio Mobilità alle ore 7:27.

LINEA EXTRAURBANA 3B68 RUBIERA – SCANDIANO 

Al fine di accogliere le richieste emerse, per agevolare l’uscita degli studenti dell’istituto Gobetti, vengono istituite le corse 68512 e 68514, alle ore 12:55, a servizio delle fermate e delle località di: Scandiano (Scuole), Arceto, Casalgrande, Salvaterra e Rubiera.

LINEA EXTRAURBANA 3B78 SASSUOLO – SCANDIANO – CASALGRANDE – ROTEGLIA 

Al fine di accogliere le richieste emerse, per agevolare l’uscita degli studenti dell’istituto Gobetti, vengono istituite le corse 78514 e 78518, alle ore 12:55, a servizio delle fermate e delle località di: Scandiano (Scuole), Casalgrande, Villalunga, Veggia (Autosalone), Dinazzano, Castellarano e Roteglia.

LINEA EXTRAURBANA 3I88 SASSUOLO – CASTELLARANO – ROTEGLIA – CERREDOLO – TOANO – QUARA 

A seguito di monitoraggio, la corsa 88518 effettua la fermata Sassuolo-Via Bologna (cod. 904) su via Palestro.

I nuovi orari saranno consultabili e scaricabili nei prossimi giorni sul sito www.setaweb.it (cliccare su “Reggio Emilia”); informazioni su linee, percorsi e orari possono essere richiesti al numero 840 000 216 – Servizio Informazioni di SETA.

 

 

Botti di Capodanno, Simeone (Gd): “Dal Comune di Sassuolo né divieti né controlli”

Botti di Capodanno, Simeone (Gd): “Dal Comune di Sassuolo né divieti né controlli”“Anche se per tutti noi la notte dal 31 dicembre al primo gennaio è sempre un momento di festa, per molti animali è in realtà un incubo, addirittura mortale. Secondo i dati dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente sono stati 400 i cani e i gatti morti di paura per via dei botti di Capodanno e alcune centinaia di esemplari sono fuggiti e forse non torneranno più nelle loro case. Questa strage, perché di questo stiamo parlando, è stata peggiore rispetto a quella dell’anno precedente nonostante l’aumento delle ordinanze in tutta Italia per il contrasto a questi episodi tragici. La sensibilità delle istituzioni possiamo dire che in generale sia aumentata, anche nel Distretto Ceramico, con l’eccezione di Sassuolo”. Così il coordinatore Gd Distretto Ceramico, Filippo Simeone.

“Basta andare sulle pagine social per capire l’orientamento dei nostri Comuni: Maranello e Formigine hanno emesso un’ordinanza specifica per vietare di esplodere petardi e/o artifici pirotecnici che possano produrre fastidio o danneggiare cose, persone e animali, mentre il Comune di Fiorano ha dentro il proprio regolamento di Polizia urbana il medesimo divieto. A Sassuolo la linea è stata ben diversa. Prendendo le parole testuali del sindaco Menani: ‘Non abbiamo emanato un’ordinanza per vietare i botti di capodanno […] perché a divieti e sanzioni preferisco il dialogo e l’appellarmi alla responsabilità di ognuno di noi’. Questo finto appello alla sensibilità dei sassolesi in realtà cela un atteggiamento lassista, che non solo è stato inutile, ma anche dannoso sia per i nostri compagni a quattro zampe sia per le persone. I botti sono stati infatti scoppiati ugualmente creando disagio e nel Parco Ducale vi sono panchine e cestini dei rifiuti distrutti dalle esplosioni e addirittura ancora dei petardi lasciati sul terreno alla portata di chiunque. Stesse scene si possono vedere anche in altre zone di Sassuolo: il degrado e il pericolo sono evidenti a tutti, come è evidente che non vi sono stati i minimi controlli sia durante sia dopo i festeggiamenti”.

“Come Gd Distretto Ceramico siamo perplessi della scelta del sindaco di Sassuolo e dell’intera maggioranza del Comune che non ha pensato minimamente di fare qualcosa in merito. È l’ennesima dimostrazione di poca lungimiranza di questa classe politica e di noncuranza verso la città, gli animali e le persone che vi abitano. Addirittura, non vorremmo che la decisione di non emanare nessuna ordinanza fosse una scelta ben consapevole per favorire qualcuno che della vendita di prodotti di questo tipo ha un intero esercizio commerciale. Sarebbe gravissimo se si fosse anteposto il profitto di pochi rispetto alla vita di centinaia di animali, della quiete pubblica e della sicurezza degli spazi comuni”, conclude il coordinatore Gd Distretto Ceramico, Simeone.

 

3 milioni di euro dal Pnrr per il recupero e consolidamento delle Paggerie

3 milioni di euro dal Pnrr per il recupero e consolidamento delle Paggerie€ 3.000.000 dal Pnrr per il progetto di “Riuso e rifunzionalizzazione della “Antica Paggeria” del Palazzo Ducale Estense, per la realizzazione di centro civico, attività culturali per i giovani e sale studio”.

Il Ministero dell’Interno, ha destinato i fondi europei facenti parte di “Next Generation Eu” per il progetto di recupero e consolidamento delle Paggerie, a destra e a sinistra di via Rocca affacciate a piazzale Della Rosa.

L’Amministrazione Comunale, infatti, ritiene di procedere al consolidamento strutturale degli elementi verticali, orizzontali e inclinati, al restauro e risanamento conservativo esterno delle facciate originarie comprese finiture, modanature, mensole, marcapiani, serramenti, intonaci e lapidei, restauro e risanamento conservativo interno delle pareti, dei soffitti e controsoffitti, rigenerazione degli ambienti interni per l’insediamento delle attività culturali per i giovani e sale studio, inserimento e adeguamento di nuovi elementi e impianti di sicurezza e comfort e ogni altra opera destinata al restauro, riuso e rifunzionalizzazione.

 

Alcuni cenni storici. Vaghe e generiche le notizie descrittive del borgo posto all’interno del recinto della Rocca accanto al castello e sull’impianto urbanistico prima della grande trasformazione barocca che, comunque, conservò lateralmente la preesistente configurazione urbana. Con il Duca Francesco I ha avvio questa grande ristrutturazione urbanistica con l’architetto Bartolomeo Avanzini che trasforma l’intera Rocca in un sistema riservato alla Corte in villeggiatura. L’architetto dà inizio alla demolizione dei fabbricati preesistenti per ottenere un grande viale e una grande piazza antistante il Palazzo, demolendo anche la torre, la porta e il ponte sul fossato circondante la Rocca. La logica barocca portò alla realizzazione della strada e della grande piazza che permettono una vasta prospettiva e lungo cui, gradualmente, si percepisce la grandezza della facciata grazie alla suggestiva simmetria aulica.

La Paggeria Vecchia e Guardaroba Ducale, prima nota come Casa Prati, turrita e porticata fu ampliata e abbellita durante i lavori di riforma edilizia nella seconda metà del XVI secolo, che cercarono di conservare l’esistente, vennero in parte demoliti una serie di fabbricati posti trasversalmente al corpo della torre, ciò permise di allineare ed uniformare i prospetti della piazza secondo il progetto dell’Avanzini. L’articolazione concepita con più accessi permetteva di distinguere le parti strettamente riservate alla corte e quelle a servizio della stessa. In particolare, essendovi le stalle per cavalli e bovini, verranno tolte le cloache per la raccolta del concime ed ingrandite le finestre per rendere più salubri gli ambienti destinati all’accoglienza degli animali. Passato, insieme a tutto il complesso Ducale, alla famiglia D’Espagnac, l’dificio venne suddiviso in più appartamenti. Venduto poi dai D’Espagnac passò ad altri proprietari che trasformarono la stalla in magazzino e alla chiusura del sovrapassaggio separato definitivamente dal complesso. Passato infine ai Bettuzzi – Gandini, viene dichiarato per le sue precarie condizioni statiche ed igienico sanitarie inmabitabile. Nello stesso tempo viene presentato un progetto dell’ing. Dante Colli, autore del piano di risanamento di Rocca, che porterà alla totale alterazione plani-volumetrica dell’edificio e dei prospetti distruggendo così la simmetria di piazza della Rosa.

Detto il Quartiere della Foresteria o Paggeria Nuova il fabbricato posto sulla sinistra del viale e della piazza, fu avviato nel 1650. Abbattute le case porticate esistenti. Avanzini propone un nuovo edificio che ingloba anche alcune case rivolte verso l’interno non demolito; già nel 1651 risultano completati i prospetti verso la piazza che all’epoca era per la realizzazione di un grande apparato teatrale progettato da Bianchi e Monti. Morto Avanzini, l’opera viene completata dal suo erede Antonio Loraghi. Con il grande fabbricato a “L”, Avanzini ripropone i temi dell’architettura tardo manieristica. Una lunga stasi edilizia caratterizza, invece, il regno di Rinaldo D’Este; l’edificio viene restaurato dopo il 1749 dall’architetto Pietro Bezzi. Più vasto fu l’intervento dell’architetto ducale Pietro Termanini a cui venne affidata la costruzione di due edifici posti all’imboccatura della Rocca come terminali dei preesistenti fabbricati. A Termanini e al pittore di corte Ludovico Bosellini venne affidata la revisione dell’intero sistema decorativo esterno del palazzo Ducale, della piazza e dei fabbricati posti lungo il viale d’accesso detto Listone. In seguito all’invasione francese ed alla successione di diverse proprietà, il palazzo Ducale viene trasformato in residenza alto-borghese ed i quartieri perdono  la loro funzione di appendici della struttura.

A seguito del passaggio della proprietà al Comune di Sassuolo, nel 1964 viene demolita la quasi totalità dell’isolato, dando esecuzione al progetto fascista interrotto dalla guerra.

 

A1 Milano-Napoli: chiuso stanotte l’allacciamento con la complanare Piacenza / A21

A1 Milano-Napoli: chiuso stanotte l’allacciamento con la complanare Piacenza / A21Per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, dalle 21:00 di questa sera martedì 4 alle 5:00 di mercoledì 5 gennaio, per chi percorre la A1 Milano-Napoli e proviene da Bologna, sarà chiuso il ramo di allacciamento sulla Complanare di Piacenza, verso Piacenza e in direzione della A21 Torino-Piacenza-Brescia, verso Brescia e Torino.
Sarà contestualmente chiusa anche la stazione di Piacenza sud, in entrata in entrambe le direzioni.

Si precisa che saranno regolarmente aperti i rami di allacciamento, per chi proviene dalla A21 Brescia e Torino, in direzione della A1, verso Milano.

In alternativa, si consiglia:
-da Bologna verso A21 Brescia: uscire alla stazione di Fiorenzuola e immettersi sulla A21 verso Brescia;
-da Bologna verso A21 Torino e Piacenza sud: uscire alla stazione di Basso Lodigiano e rientrare dalla stessa, in direzione di Bologna;
-da Piacenza verso la A21: percorrere la SP10 verso Piacenza ed entrare sulla A21 alla stazione di Piacenza ovest, di competenza S.A.T.A.P.;
-da Piacenza verso Milano/Bologna: percorrere la SP10 verso Piacenza, entrare sulla A21 alla stazione di Piacenza ovest di competenza S.A.T.A.P. e seguire le indicazioni per A1.

Menzione per il Comune di Fiorano dal progetto ‘Abbiamo un cuore in Comune’

Menzione per il Comune di Fiorano dal progetto ‘Abbiamo un cuore in Comune’I membri della Commissione Sostenibilità del progetto “Abbiamo un cuore in Comune”, promosso da Emil Banca hanno riconosciuto al Comune di Fiorano Modenese una menzione speciale per essersi distinto per progetti collegati all’Agenda ONU 2030, che l’amministrazione sta portando avanti.

Al Comune è stato inviato un digital badge da utilizzare sui propri strumenti di comunicazione.

Il progetto inoltre ha portato alla realizzazione di una piccola guida ‘Abbiamo un cuore in Comune Pocket’, dedicata a tutti i Comuni che hanno aderito all’iniziativa e dove sono state raccolte e raccontate le bellezze e le peculiarità anche del territorio di Fiorano Modenese.

Ramo Verde, chiusa per una notte l’immissione sulla Tangenziale di Bologna

Ramo Verde, chiusa per una notte l’immissione sulla Tangenziale di BolognaSul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 7 alle 6:00 di sabato 8 gennaio, sarà chiusa l’immissione sulla Tangenziale di Bologna, per chi proviene dalla stazione di Bologna Borgo Panigale ed è diretto verso San Lazzaro / A14 Bologna-Taranto.

In alternativa, si consiglia di percorrere la Tangenziale verso Casalecchio / A1 Milano-Napoli, uscire allo svincolo 2 “Borgo Panigale” e rientrare dallo stesso, in direzione San Lazzaro.

 

Saldi, Federconsumatori ER: circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali.

Saldi, Federconsumatori ER: circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali.Come ad ogni inizio anno, si apre la stagione dei saldi, che in Emilia-Romagna avrà inizio a partire da domani, 5 gennaio

Le nostre stime indicano che circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali, con una spesa media a famiglia di circa 184 € (il 3% in più rispetto al 2020), anche se vi saranno sicuramente forti differenze, fra famiglie con possibilità di spesa oltre 300 Euro e altre che dovranno rimanere sotto i 100€. Tra coloro che acquisteranno a saldo non manca chi ha “rimandato” qualche regalo di Natale al periodo di vendita promozionale, per acquistarlo a prezzi più vantaggiosi.

Sono disparità legate alla situazione economica determinata dalla crisi pandemica, ma anche dettate dalla prudenza e dalla forte preoccupazione per i rincari previsti nel 2022.

Chi ha intenzione di effettuare acquisti approfittando dei saldi deve comunque tenere a mente alcune regole e raccomandazioni importanti: il rischio di incorrere in un inganno purtroppo è sempre dietro l’angolo ed è diffusa la possibilità di imbattersi in promozioni decisamente poco vantaggiose.

Prezzi

L’art. 15 del D.Lgs. n. 114/98 dispone che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto. Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita sarebbe inoltre utile separare negli espositori le due categorie di prodotto.

Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante. Qualora si presentino difficoltà non esitare a rivolgersi alla Polizia Municipale.

La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite POS, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza.

In linea di massima è preferibile evitare di acquistare nei punti vendita che non espongano entrambi i prezzi (quello pieno e quello scontato) e la percentuale di sconto, nonché diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto.

Prove e Cambi

I punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, il cambio del prodotto è rimesso alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione. In generale consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi: potrebbe essere indice di poca trasparenza.

È poi buona norma evitare di acquistare prodotti la cui etichetta non indichi, oltre alla composizione, anche le modalità di manutenzione: si eviteranno così spiacevoli incidenti nelle operazioni di lavaggio.

Garanzie

Se da una parte il negoziante non è tenuto per legge a sostituire un prodotto integro, la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso.

Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità che ne pregiudichi l’utilizzo, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto.

In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto. Va precisato che l’opzione scelta non deve risultare eccessivamente onerosa o oggettivamente impossibile per il venditore.

Il bene deve essere conforme al contratto di vendita o comunque alle descrizioni rilasciate: nel caso in cui questo non avvenga, il cliente può chiedere il rimborso del prezzo pagato. Segnaliamo che anche la pubblicità deve rispondere a tale criterio.

Qualora il venditore rifiuti di ottemperare ai propri doveri o venga richiesto il pagamento delle riparazioni adducendo la mancata copertura del difetto nel quadro della garanzia, ma tali dichiarazioni non risultino opportunamente dimostrabili, il consumatore potrà rivolgersi al Giudice di pace del Tribunale più vicino oppure chiedere assistenza ad uno sportello Federconsumatori.

Al fine di evitare equivoci, è opportuno tenere presente che gli impegni assunti dal produttore, cioè le garanzie convenzionali, sono vincolanti per il produttore stesso, ma non sostituiscono la garanzia legale, quindi riparazioni e sostituzioni devono essere richiesti direttamente al negoziante: sarà poi quest’ultimo, in presenza di garanzia convenzionale, ad indirizzare eventualmente il cliente al servizio assistenza del produttore.

Acquisti online

A differenza di quanto accade per gli acquisti effettuati direttamente nei negozi, nel caso dello shopping online non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto. È  pertanto opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso.
Proprio tenendo in considerazione l’impossibilità di verificare fisicamente le condizioni e la qualità dei prodotti, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso ad esempio del diritto di recesso, qui previsto, che invece, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.

Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce.

Per garantire la sicurezza dei pagamenti, siano essi effettuati tramite carta di credito, carta di debito, bonifico o altri mezzi, è importante utilizzare una connessione protetta, controllare che l’indirizzo del sito web sia preceduto da HTTPS (e non da HTTP) e verificare la presenza dell’immagine di un lucchetto, in basso a destra nella pagina della transazione.

Ricordiamo infine che tutti i siti sono tenuti a riportare l’informativa sulla privacy e sul trattamento dei dati personali.

 

Tamponi, le tre aziende sanitarie modenesi: “Non recarsi nei Pronto Soccorso, ma rispettare i percorsi previsti”

Tamponi, le tre aziende sanitarie modenesi: “Non recarsi nei Pronto Soccorso, ma rispettare i percorsi previsti”
foto: Italpress

Sono stati registrati, in questi giorni di festa, numerosi accessi inappropriati nei Pronto Soccorso della provincia di Modena, relativi a persone che volevano farsi effettuare un tampone per controllare l’eventuale positività o per l’uscita dall’isolamento. La motivazione non era dunque legata alla presenza di patologie emergenziali o traumi che giustificassero un accesso in PS, e ciò ha messo in difficoltà i professionisti sanitari.

Le tre aziende sanitarie congiuntamente ricordano dunque che non è assolutamente possibile accedere ai PS per richiedere test molecolari (per la verifica dei sintomi, l’attivazione o l’uscita dalla quarantena) e che vi sono precisi percorsi fissati dall’Azienda USL di Modena. Durante il periodo di isolamento è il Dipartimento di Sanità Pubblica a programmare i tamponi necessari nelle tempistiche previste e tutte le nuove disposizioni sono riportate alla pagina dedicata: www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid.

Come già comunicato, l’Ausl ha avviato il processo di adeguamento per tutti i casi positivi e i contatti attualmente in carico, con l’obiettivo di consentire al maggior numero di persone possibile di adattare la propria condizione alle norme previste. Si tratta di un processo complesso in quanto sono attualmente in carico all’Ausl, rispettivamente, oltre 15.000 persone tra casi positivi e contatti per cui serviranno alcuni giorni per stabilizzare tutti i percorsi.

I Pronto Soccorso già appesantiti in questo periodo dalla presa in carico delle normali patologie invernali e l’incremento dei casi Covid, non costituiscono un’alternativa alle procedure già previste e comunicate dall’Ausl. I cittadini che si presenteranno nei PS per eseguire il test molecolare non potranno essere presi in carico e dovranno fare riferimento ai tradizionali percorsi, vale a dire contattare il Medico di medicina generale in presenza di sintomatologia suggestiva per covid, oppure attendere le comunicazioni della Sanità Pubblica.

In caso di sintomi sospetti e contatto con un caso confermato di covid da 2 giorni prima dell’insorgenza dei suoi sintomi fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi non bisogna recarsi in ospedale, Pronto Soccorso, farmacie o ambulatori ma è necessario chiamare il proprio Medico di medicina generale per una valutazione diagnostica e mettere in atto da subito tutte le raccomandazioni precauzionali per proteggere i propri conviventi.

In assenza di sintomi, chi ha avuto contatto con un caso confermato di covid deve seguire i percorsi indicati alla pagina www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid.

 

Link utili

Covid, tutto quello che c’è da sapere: www.ausl.mo.it/coronavirus

Cosa fare in caso di sintomi: www.ausl.mo.it/coronavirus-numeriutili

Nuove norme isolamenti e quarantene: www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid

Come effettuare l’isolamento e la quarantena: www.ausl.mo.it/coronavirus-quarantena

 

 

 

Inclusione sociale: Formigine prosegue i progetti con l’Irlanda e le città partner

Inclusione sociale: Formigine prosegue i progetti con l’Irlanda e le città partnerDa quando a marzo 2018 è stato firmato ufficialmente a Kilkenny il Patto di Gemellaggio tra la città irlandese e Formigine, proseguono i rapporti di relazioni internazionali tra la le due realtà.

Malcolm Noonan, già sindaco di Kilkenny e attualmente Ministro di Stato per il Patrimonio e la Riforma Elettorale, lo scorso novembre ha incontrato l’ambasciatore Italiano in Irlanda Paolo Serpi aggiornandolo sui progetti in essere con Formigine. Tra questi, una menzione speciale spetta al progetto di volontariato europeo al Centro d’Arte KCAT: per il quarto anno, il Comune di Formigine partecipa come partner al progetto promosso dall’Associazione Camphill Communities of Ireland, che prevede un’esperienza di volontariato della durata di 10 mesi presso il KCAT Art & Study Centre a Callan, cittadina nei pressi di Kilkenny.

«In questo centro dove il 90% degli studenti presenta disabilità fisiche o mentali – commenta Alessandro Bettuzzi, volontario partito per questa interessante esperienza formativa – si guarda alle persone come tali, e si usa il termine “necessità sociali” per definire la disabilità, perché al di là degli impedimenti che queste possono causare, l’unico bisogno costante che ci rende tutti uguali è uno solo, ovvero il bisogno di socializzare e di sentirci parte di un gruppo».

Grande attenzione anche al tema della sostenibilità: Victor Branagam, esperto irlandese sui temi della sostenibilità sociale e ambientale, è stato ospite di una delle ultime giunte comunali. Tema dell’incontro, il welfare e l’inclusione di tutte le fasce della popolazione, specialmente dal punto di vista dell’occupazione.

Dal 20 gennaio attivo il “Tutor” sulla Modena-Sassuolo

Dal 20 gennaio attivo il “Tutor” sulla Modena-SassuoloA partire dal 20 gennaio, con il ripristino del normale flusso di circolazione, sarà attivato sulla tangenziale Modena-Sassuolo, su entrambi i sensi di marcia dall’uscita di Corlo a quella di Ponte Fossa per circa tre chilometri di competenza del Comune di Formigine, il cosiddetto “Tutor”.

Si tratta di un sistema automatico di rilevazione della velocità, il cui limite è fissato a 90 km/h, che a differenza degli autovelox registra la velocità media del veicolo per tutto il tratto considerato.

Il limite dei 90 km/h è dettato dall’esigenza di una maggiore sicurezza stradale: il 30% del totale degli incidenti che si rilevano a Formigine avvengono infatti in questo tratto. Si parla dunque di una trentina di sinistri ogni anno, alcuni anche gravi, con il frequente coinvolgimento di mezzi pesanti e una rilevante congestione del traffico. Non di secondaria importanza anche il dato ambientale: la velocità moderata provoca livelli più bassi di emissioni.

La presenza del rilevatore di velocità è opportunamente segnalata da cartelli. Si ricorda che i proventi delle sanzioni saranno per buona parte investiti nella sicurezza delle strade del territorio.

Si raccomanda la massima prudenza per la tutela della vita propria e altrui.

Lo Sciopero del personale Trenitalia di sabato 8 gennaio in Emilia Romagna non coinvolge il personale di Trenitalia Tper

Lo Sciopero del personale Trenitalia di sabato 8 gennaio in Emilia Romagna non coinvolge il personale di Trenitalia TperProclamato dalle Organizzazioni sindacali UGL FERROVIERI e ORSA FERROVIE uno sciopero dei dipendenti di Trenitalia, su tutto il territorio nazionale ad eccezione della Liguria e dell’Emilia Romagna (personale Trenitalia Tper),dalle ore 9 alle ore 17 di sabato 8 gennaio 2022.

 

Il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi sull’emergenza Covid-19

Il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi sull’emergenza Covid-19Abbiamo vissuto sulla nostra pelle in queste ultime due settimane l’affaticamento delle strutture sanitarie pubbliche conseguente all’innalzamento rapidissimo dei contagi, con modalità, regole e ritmi diversi nelle tre province di Bologna Modena e Ferrara.

Ci troviamo oggi, all’inizio di questo nuovo anno, in attesa della imminente e pressoché totale ripartenza delle attività produttive, a pieno regime dalla prossima settimana, con il rischio sempre più concreto di vedere intrappolate nelle proprie abitazioni migliaia di persone, che godono di un ottimo stato di salute, ma che restano bloccate in attesa di prenotazione, effettuazione del tampone, tempi di attesa per la diagnosi e lettere liberatorie: percorsi infiniti di fine quarantena.

Era già necessaria una presa di posizione in questi giorni anche dalla nostra Regione, per recepire rapidamente e con effetto immediato i provvedimenti nazionali, sulla stregua di quanto fatto da altre regioni, consentendo, da subito il ricorso alle strutture private che bilancerebbe in parte, il collasso della risposta pubblica, riconoscendo la validità   di test antigenici e molecolari in strutture private, per la valutazione del termine dell’isolamento di un caso confermato Covid-19.

Non è pensabile che il ricorso al supporto delle strutture private resti confinato, come avvenuto lo scorso 29 dicembre, alla sola entrata nella quarantena. Ci riferiamo, in particolar modo alla circolare diretta alle strutture sanitarie, in cui la Regione Emilia-Romagna recepisce, recuperandola, con quasi un anno di ritardo, la direttiva del Ministero della Salute (n. 705-08/01/2021) per far fronte all’attuale fase pandemica.

Come imprenditori esprimiamo preoccupazione e chiediamo di liberare migliaia di persone e famiglie da questo calvario burocratico che è il primo freno inibitore a tutte le politiche di prevenzione che le imprese stanno continuando ad adottare per contribuire alla sicurezza dei luoghi di lavoro, e non solo naturalmente.

Siamo testimoni del fatto che, complice la frammentazione e il costante aggiornamento delle comunicazioni agli operatori, ad oggi vi siano, tra coloro che risultano ancora in quarantena, migliaia di individui che non vengono sottoposti a tamponi in tempi rapidi ma rimangono relegati ad un regime di isolamento protratto in conseguenza del carico di lavoro e di un modello, ormai ingestibile, che grava sulle strutture pubbliche.

Tutto questo rischia di bloccare l’operatività delle imprese, certamente non stimola le attività di prevenzione individuali, ma soprattutto rischia di compromettere il buon esito delle campagne di screening aziendali, che iniziano la settimana prossima.

Tutto ciò è del tutto inaccettabile.

Oggi in regione si registrano 8.014 nuovi casi Coronavirus (-11,8%). Stabili i ricoveri nelle terapie intensive, crescono nei reparti Covid

Oggi in regione si registrano 8.014 nuovi casi Coronavirus (-11,8%). Stabili i ricoveri nelle terapie intensive, crescono nei reparti Covid
foto Paolo Righi

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 566.261 casi di positività8.014 in più rispetto a ieri, su un totale di 31.140 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 25,7%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Sono 131 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna (+1 rispetto a ieri); l’età media è di 63,2 anni. Sul totale, 95 (quindi il 72,5%) non sono vaccinati (età media 61,2 anni), mentre 36 sono vaccinati con ciclo completo (età media 67,7 anni). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.528 (+77 rispetto a ieri), età media 69,1 anni.

Rispetto ai 9.090 nuovi casi registrati ieri, la crescita dei contagi oggi registra un -11,8% (-25,8% ieri), mentre quella dei ricoverati nei reparti Covid un +5,3% e nelle terapie intensive un +0,8%, sempre rispetto a ieri.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 8.512.309 dosi; sul totale sono 3.614.837 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 90%, mentre quelle con almeno una dose (3.696.550) sono arrivate al 92%, sempre degli over 12. Le terze dosi già fatte sono 1.427.936.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 4.263 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 74 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 346 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,6 anni.

Sui 4.263 asintomatici, 142 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 59 con gli screening sierologici, 439 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 tramite i test pre-ricovero. Per 3.620 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.068 nuovi casi, seguita da Modena (1.181). Poi Ravenna (897), Parma (793), Rimini (715) e Piacenza (609). Quindi Ferrara (535), Reggio Emilia (475), Cesena (353) e Forlì (206). Infine, il Circondario Imolese con 182 nuovi casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.597 tamponi molecolari, per un totale di 7.346.025. A questi si aggiungono anche 14.543 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.207 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 448.179. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 103.826 (+6.790). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 102.167 (+6.712), il 98,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano diciassette decessi: uno in provincia di Parma (1 donna di 83 anni); uno in provincia di Reggio Emilia (1 uomo di 84 anni); sei in provincia di Bologna (2 uomini di 69 e 95 anni e 4 donne di 78, 79, 86 e 96 anni); cinque in provincia di Ferrara (1 donna di 82 anni e 4 uomini di 79, 85, 90 e 97 anni); uno in provincia di Ravenna (1 donna di 101 anni); tre in provincia di Forlì-Cesena (2 uomini di 69 e 74 anni e 1 donna di 79 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.256.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 10 a Parma (invariato); 14 a Reggio Emilia (+1); 15 a Modena (invariato); 31 a Bologna (+2); 9 a Imola (invariato); 19 a Ferrara (invariato); 13 a Ravenna (-2); 1 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 32.567 a Piacenza (+609, di cui 129 sintomatici), 42.906 a Parma (+793, di cui 133 sintomatici), 65.174 a Reggio Emilia (+475, di cui 425 sintomatici), 90.409 a Modena (+1.181, di cui 579 sintomatici), 116.411 a Bologna (+2.068, di cui 934 sintomatici), 17.907 casi a Imola (+182, di cui 102 sintomatici), 35.785 a Ferrara (+535, di cui 9 sintomatici), 49.458 a Ravenna (+897, di cui 609 sintomatici), 27.006 a Forlì (+206, di cui 177 sintomatici), 30.830 a Cesena (+353, di cui 234 sintomatici) e 58.618 a Rimini (+715, di cui 420 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 16 casi: 14 in quanto positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare, e 2 perché giudicati non Covid-19.

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