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domenica, 13 Luglio 2025
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Il Day Service Oncologico “torna a casa”. Dal 3 gennaio le attività ripartono presso l’Ospedale di Vignola

Il Day Service Oncologico “torna a casa”. Dal 3 gennaio le attività ripartono presso l’Ospedale di VignolaIl Day Service Oncologico (DSO) di Vignola rientra nella propria sede all’interno dell’Ospedale di Vignola: il prossimo 3 gennaio riprenderà a pieno regime l’attività, dopo il trasferimento durato quasi un anno presso l’Ospedale di Sassuolo a causa dell’emergenza Covid. Trasferimento che ha comunque garantito una presa in carico ininterrotta dei pazienti oncologici.

In particolare, riprenderanno nella sede vignolese – ubicata al primo piano dell’Ospedale – tutte le terapie a lunga durata, oltre al proseguo delle normali attività ambulatoriali, che erano comunque già progressivamente rientrate a Vignola. ll DSO di Vignola fa parte, insieme a quello di Sassuolo e Pavullo, dell’Unità operativa semplice dipartimentale (Uosd) Oncologica Area Sud diretta dalla dottoressa Lucia Longo. In questi mesi di dislocazione del servizio è sempre stata attiva una navetta gratuita – grazie ai mezzi messi a disposizione dall’associazione ‘Io Sto con Voi’ e Auser –, che ha permesso di collegare gli ospedali di Vignola e Sassuolo, riducendo in questo modo, anche se non totalmente, il disagio legato ai trasferimenti.

 

NUMERI E PERCORSI

Dal primo gennaio 2021 ad oggi gli utenti seguiti dall’equipe di Vignola presso l’Ospedale di Sassuolo sono stati 310 per un totale di 1939 accessi, tendenzialmente stabili rispetto agli anni precedenti,

Il servizio segue il paziente oncologico per tutto il percorso di cura dalla diagnosi alla terapia. Il personale medico del DSO, per il progressivo aumento dell’attività negli ultimi 2 anni, si è avuto un incremento del personale medico e infermieristico, all’équipe si sono affiancati l’ematologo, la nutrizionista e la psicologa.

“Il ritorno del Day Hospital Oncologico a Vignola è un’ottima notizia, un risultato per il quale ci eravamo pubblicamente impegnati insieme all’Azienda Sanitaria USL di Modena – dichiara la vice-sindaca e assessora alla Sanità del Comune di Vignola, Anna Paragliola -. Desidero, innanzitutto, ringraziare tutte le associazioni che ci hanno consentito di attivare un servizio di trasporto da Vignola verso Sassuolo e ritorno. Il Lyons Club Vignola Castelli Medievali e il Rotary Club Vignola, Castelfranco e Bazzano hanno donato, a testa, mille euro che ci hanno permesso di finanziare un mese di trasporto. Auser e ‘Io Sto con Voi’ sono, invece, le associazioni che, in concreto, si sono occupate di accompagnare con i loro mezzi i pazienti oncologici. Il Comune di Vignola ha riconosciuto loro un contributo di oltre 10mila euro. Insomma, si è trattato di un lavoro corale che ci ha consentito di superare mesi di oggettiva difficoltà delle strutture sanitarie. Avevamo promesso, però, che entro l’inizio del nuovo anno il servizio sarebbe potuto tornare attivo a Vignola e così sarà”.

“Il rientro del DSO a Vignola è fondamentale per la ripresa completa delle attività a favore dei pazienti oncologici – dichiara la Responsabile di Direzione sanitaria dell’Ospedale di Vignola, Federica Casoni -. Vorrei ringraziare gli operatori del Day Service Oncologico per il grande impegno e la dedizione di questi mesi nel lavorare fuori dal loro contesto e i colleghi della sede di Sassuolo per la collaborazione. La condivisione di spazi è stata affrontata da tutti gli operatori con grande professionalità, essendo una opportunità di crescita e confronto. Ringrazio i pazienti che hanno mantenuto la fiducia nei confronti del nostro servizio. Ringrazio, inoltre, l’Amministrazione comunale di Vignola che ha supportato fattivamente i trasferimenti degli utenti tra le due sedi, in stretta collaborazione con le Associazioni di Volontariato. Infine, rivolgo un sincero ringraziamento ai professionisti sanitari dell’Ospedale di Vignola che lavorano al mio fianco, che tanto si sono impegnati per permettere il rientro del servizio”.

“In questi 13 mesi di convivenza tra i Day Service Oncologici di Vignola e Sassuolo vi è stata una forte integrazione fra i due gruppi infermieristici che hanno lavorato insieme, pur con le problematiche legate a possibili differenze di organizzazione – spiega la Responsabile dell’Unità operativa di Oncologia Area Sud dell’Azienda USL di Modena, Lucia Longo -. Purtroppo l’emergenza Covid ha creato questa situazione e grazie all’impegno di tutti, anche dell’Associazione ‘Per Vincere Domani’ che ci ha concesso i propri spazi, siamo riusciti a superare questo periodo difficile.  L’emergenza sanitaria è ancora in corso, ma il rientro a Vignola permetterà di ritornare agli standard di assistenza del malato oncologico presso il Day Hospital di competenza territoriale, standard che si sono comunque mantenuti in questi mesi”.

“Vorrei ringraziare tutti gli operatori sanitari dei due Day Service Oncologici che hanno condiviso spazi e attività in un periodo molto critico e faticoso di pandemia – aggiunge il Direttore del Distretto Sanitario di Sassuolo, Federica Ronchetti -. Il lavoro di squadra permette di superare ogni ostacolo e oggi possono riabitare i loro servizi garantendo assistenza ai loro pazienti in prossimità”.

 

 

Gallina Toschi (Federfarma E-R): “Serve senso di responsabilità. No al test in farmacia se sintomatici”

Gallina Toschi (Federfarma E-R): “Serve senso di responsabilità. No al test in farmacia se sintomatici”In relazione alla circolare della Regione Emilia-Romagna, che recependo la direttiva del Ministero della Salute sancisce che i test antigenici rapidi siano sufficienti, se positivi, per determinare un’infezione da Covid (anche senza conferma con tampone molecolare), Federfarma Emilia Romagna chiarisce che il tampone in farmacia resta riservato a coloro che si testano per precauzione e non a quanti avvertano sintoni riconducibili all’infezione.

“Con senso di responsabilità applichiamo quanto deciso dalla Regione, pur immaginando che probabilmente questa direttiva aumenterà ulteriormente il carico di lavoro sulle farmacie. Le migliaia di test fatti in questi mesi hanno già contribuito a scovare centinaia di positivi e in questo momento in cui il sistema di tracciamento è appesantito da una nuova ondata è bene che i test antigenici rapidi siano sufficienti ai fini della quarantena. Ribadiamo tuttavia che questa indicazione non modifica la procedura da attuare per i sintomatici, che devono rivolgersi al medico di medicina generale, il quale stabilirà la strada più opportuna e sulla base dei sintomi deciderà o meno l’esigenza del tampone molecolare. Coloro che hanno sintomi non devono presentarsi in farmacia, altrimenti si rischia di moltiplicare i contatti” dice il Presidente di Federfarma Emilia Romagna Achille Gallina Toschi.

Covid, l’assessore Raffale Donini sulla gestione dell’emergenza: “Trend in costante aumento nel Paese. Contro Omicron ci sono regole da modificare”

Covid, l’assessore Raffale Donini sulla gestione dell’emergenza: “Trend in costante aumento nel Paese. Contro Omicron ci sono regole da modificare”
Tampone Covid (foto – copyright Brancolini Roberto)

Un documento approvato oggi durante la riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni convocata per la gestione dell’emergenza, che contiene alcune precise proposte indirizzate al Governo. Il tema è quello della necessità di ridefinire le regole per isolamento e quarantena e di rimodulare il contact trancing nei contesti ad elevata incidenza.

Ad annunciarlo, l’assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini che è anche, in seno alla Conferenza, coordinatore della Commissione Salute.

“Le proposte indirizzate al Governo – spiega Donini – sono due: nei casi di soggetti positivi si propone la fine dell’isolamento dopo 10 giorni senza tampone di verifica, purché in assenza di sintomi da almeno 3 giorni. Per i contatti stretti, la proposta invece è di esonerare dalla quarantena i vaccinati con terza dose o chi abbia fatto la seconda dose da meno di 4 mesi, poiché in questi casi il grado di immunizzazione è sufficiente ad assicurare una copertura. Chiediamo inoltre che questa proposta venga considerata anche per la popolazione in età scolastica, in modo da favorire il più possibile la didattica in presenza anche nei casi in cui si registrassero delle positività nelle classi. Le richieste – aggiunge l’assessore – seguono la decisione di alcune Regioni, fra cui l’Emilia-Romagna, di considerare come positività al Covid il tampone rapido svolto in farmacia, nei laboratori autorizzati e presso i medici di Medicina generale, senza necessità di verifica come tampone molecolare”.

L’assessore fotografa il quadro complessivo da cui è emersa la necessità di convocare la riunione straordinaria: “Il dato dei contagi di oggi in Emilia-Romagna, 4.134, segna il record assoluto da inizio pandemia e, stando alle proiezioni, il trend pare in costante aumento, come avviene nella quasi totalità delle regioni italiane. Nonostante  i dati ospedalieri in proporzione non stiano seguendo la stessa intensità dei contagi e siano di gran lunga inferiori persino ai ricoveri registrati durante i picchi pandemici precedenti – per effetto dell’efficacia della campagna di vaccinazione di massa in corso – è del tutto evidente che in valore assoluto assistiamo comunque nell’ultimo periodo ad un costante aumento delle pressione nei reparti Covid e, in misura minore, nelle terapie intensive, occupate peraltro al 75% da persone non vaccinate”.

Per il passaggio in zona gialla dell’Emilia-Romagna Donini ribadisce che saranno decisivi i prossimi giorni, essendo le percentuali di occupazione rispettivamente del 14,49% nei reparti ordinari Covid e del 12,7% nelle terapie intensive, “avendo riguardo – aggiunge- non solo alla dimensione quantitativa dei ricoveri, ma anche alla degenza media che è si è progressivamente ridotta”.

“La gestione dell’emergenza – afferma l’assessore – dato lo straordinario volume dei nuovi casi rende evidente la sproporzione che si è creata tra fabbisogno di tamponi, provvedimenti di isolamento, quarantene e attività di contact tracing, e le risorse di personale a nostra disposizione”.

“Questa situazione impone a tutte le Regioni di ottimizzare e finalizzare al meglio tutte le azioni di contrasto alla pandemia, gestione dei casi e vaccinazione. Vaccinazione che –  chiude Donini – ieri in Emilia-Romagna ha raggiunto la cifra record di 44.510 somministrazioni nel corso della giornata”.

Coronavirus, record di nuovi positivi oggi (29/12) in regione: sono 4.134

Coronavirus, record di nuovi positivi oggi (29/12) in regione: sono 4.134Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 519.672 casi di positività4.134 in più rispetto a ieri, su un totale di 53.364 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 7,7%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 13 sono state somministrate complessivamente 8.360.808 dosi; sul totale sono 3.605.959 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.303.189.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.803 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 207 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 510 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,2 anni.

Sui 1.803 asintomatici, 310 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 38 con lo screening sierologico, 105 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 1.340 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 756 nuovi casi, seguita da Rimini (624) e Reggio Emilia (522). Poi Ferrara (371), Ravenna (353), Bologna (303) e Cesena (301). Quindi Forlì (298), Piacenza (282) e Parma (256); infine, il Circondario Imolese, con 68 nuovi casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 31.125 tamponi molecolari, per un totale di 7.226.848. A questi si aggiungono anche 22.239 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 981 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 442.982. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 62.503 (+3.142). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 61.085 (+3.122), il 97,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano undici decessi: uno in provincia di Parma (una donna di 90 anni), uno in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 71 anni), tre nel modenese (una donna di 77 anni e due uomini, di 77 e 78 anni), tre in provincia di Bologna (un uomo di 92 anni e due donne, di 80 e 88 anni), due nel ferrarese (un uomo e una donna, entrambi di 88 anni), uno a Rimini (un uomo di 69 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Ravenna e Forlì-Cesena.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.187.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 113 (+1); 1.305 quelli negli altri reparti Covid (+19).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 10 a Parma (+2 rispetto a ieri); 11 a Reggio Emilia (-2); 10 a Modena (+1); 28 a Bologna (-3); 8 a Imola (invariato); 16 a Ferrara (+2); 12 a Ravenna (+1); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 14 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 30.312 a Piacenza (+282, di cui 105 sintomatici) 37.774 a Parma (+256, di cui 70 sintomatici), 61.054 a Reggio Emilia (+522, di cui 363 sintomatici), 84.965 a Modena (+756, di cui 348 sintomatici), 108.026 a Bologna (+303, di cui 154 sintomatici), 16.751 casi a Imola (+68, di cui 39 sintomatici), 32.568 a Ferrara (+371, di cui 131 sintomatici), 43.883 a Ravenna (+353, di cui 272 sintomatici), 24.637 a Forlì (+298, di cui 265 sintomatici), 27.505 a Cesena (+301, di cui 204 sintomatici) e 52.197 a Rimini (+624, di cui 380 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 11 casi, di cui 6 positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare, e 5 casi risultati non Covid-19.

Servizi scolastici e sostegno alla disabilità in primo piano a Fiorano Modenese

Servizi scolastici e sostegno alla disabilità in primo piano a Fiorano ModeneseLa scuola è da sempre un tema centrale per il Comune di Fiorano Modenese, che a causa della pandemia ha approntato un necessario aumento degli investimenti economici per garantire una maggior sicurezza sui servizi. Parallelamente agli investimenti, viene ampliata l’informatizzazione dei servizi scolastici, specie in riferimento alle iscrizioni ai servizi, e a ciò si aggiungono diversi strumenti digitali per le comunicazioni rivolte ai genitori, come mailing list e canale Telegram.

Rimangono in vigore le agevolazioni relative ai servizi di trasporto e mensa, con particolare riguardo per le famiglie con più figli a scuola. Con l’avvio dell’Anno Scolastico 2021/22 inoltre sono stati effettuati i rimborsi a favore di chi non ha potuto usufruire dei servizi nel corso del 2020/21 a causa della sospensione delle attività didattiche.

La spesa complessiva del trasporto scolastico ammonta a più di 270 mila euro. Il calcolo della tariffa è individualizzato in relazione all’ISEE, per quanto sia prevista l’esenzione completa per minori con disabilità certificata. Su tutte le linee, inoltre, è stato confermato il servizio di assistenza sugli scuolabus da parte di personale dedicato, già in essere l’anno scorso, che prevede la presenza di un certo numero di educatori al fine di agevolare i bambini nel rispettare le norme per il contenimento dell’emergenza Covid.

In merito alla ristorazione scolastica, è prevista l’erogazione da parte del Comune di circa 273 mila euro, dedicati a scuole dell’infanzia e primaria. Il consumo del pasto è effettuato rispettando il distanziamento dovuto, con attenzione all’igienizzazione e sanificazione costante degli ambienti. In più, anche per il 2021 è stata confermata l’attestazione di Mensa Biologica Certificata che il Comune ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Per il prolungamento orario sono stati investiti oltre 261 mila euro, in riferimento alle scuole dell’infanzia e primaria. È stato individuato un numero maggiore di spazi all’interno dei plessi e un elevato numero di educatori, così da garantire maggior distanziamento degli alunni e il rispetto delle buone prassi per il contenimento dei contagi.

L’assistenza educativa a favore degli alunni disabili vede uno stanziamento di quasi 630 mila euro. Ai progetti Tutor per le scuole secondarie superiori sono stati stanziati più di 9 mila euro, finanziando progetti che prevedono l’individuazione di figure di mediatori relazionali, preferibilmente tra ex studenti della scuola frequentata dagli alunni disabili, per promuovere e facilitare i rapporti tra questi, gli altri studenti e gli insegnanti.

In ultimo, l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che si frappongono al diritto ad accedere a tutti i gradi del sistema scolastico, ha confermato l’istituzione di Borse di Studio per gli studenti delle scuole secondarie di II grado (superiori) e per gli universitari. La somma dedicata quest’anno è pari a 20 mila euro, con 20 borse da 500 euro per i primi e 10 borse da 1.000 euro per chi è iscritto all’università.

“Abbiamo iniziato il nuovo anno scolastico – commenta l’assessore Luca Busani – con una nuova consapevolezza: nonostante la complessità della situazione emergenziale globale, abbiamo potuto sperimentare che le nostre scuole e i nostri servizi scolastici sono in grado di vincere questa sfida. Per superare un momento così critico abbiamo bisogno di più cultura, più istruzione e più educazione, e questo vale per tutti, nessuno escluso. Diventa quindi cruciale impegnarsi per consentire anche ai più fragili di recuperare, e agli ultimi di non rimanere tali. È vero che l’istruzione pubblica deve essere aperta a tutti, ma deve anche essere adatta a tutti, accessibile per tutti ed espressione di tutti”.

 

Fiorano, uffici comunali chiusi il 7 gennaio, garantiti i servizi essenziali. 31 dicembre apertura fino alle 12

Fiorano, uffici comunali chiusi il 7 gennaio, garantiti i servizi essenziali. 31 dicembre apertura fino alle 12Il 31 dicembre gli uffici del Comune di Fiorano Modenese saranno aperti al pubblico fino alle ore 12, mentre la biblioteca comunale sarà aperta fino alle ore 14. La riapertura secondo gli orari normali avverrà lunedì 3 gennaio 2022

Per concessione loculi (funerali) il 1° gennaio 2022 l’ufficio economato – polizia mortuaria sarà reperibile telefonicamente dalle ore 8 alle ore 12, al numero 329 3191683.

Per le denunce di morte e relative autorizzazioni domenica 2 gennaio 2022, l’ufficio di stato civile sarà reperibile telefonicamente dalle ore 8 alle ore 12 al numero 334 3477589.

Nella giornata di venerdì 7 gennaio gli uffici comunali saranno chiusi, i servizi demografici sanno regolarmente aperti l’8 gennaio, così come l’economato-polizia mortuaria che riceve solo su appuntamento e l’ufficio Tari. Gli altri servizi riapriranno lunedì 10 gennaio.

La ludoteca comunale sarà chiusa dal 3 all’8 gennaio, mentre la biblioteca sarà regolarmente aperta nei giorni feriali.

La polizia locale e la farmacia comunale osservano gli orari in vigore al momento per tutto il periodo delle festività.

 

Giulia Pigoni: “Grazie alla Fondazione Teatro Carani il cuore culturale della città tornerà a battere”

Giulia Pigoni: “Grazie alla Fondazione Teatro Carani il cuore culturale della città tornerà a battere”“Il cuore culturale della città sta finalmente per riprendere a battere. Credo sia doveroso ribadire un immenso grazie alla cordata di imprenditori e professionisti che hanno costituito la Fondazione Teatro Carani, senza l’impegno dei quali questo progetto sarebbe stato impossibile. Credo serva davvero un applauso bipartisan. Sono infatti risultati che devono unire una comunità, senza bandiere e sfumature di colore”. Così la consigliera regionale e comunale di Azione Giulia Pigoni in merito alla donazione al Comune dello storico teatro sassolese.

Molto importante, secondo Pigoni, che già in fase di progettazione si è lavorato affinché il Carani possa diventare veramente un polo culturale flessibile e polifunzionale in grado di soddisfare al meglio le aspettative della comunità sassolese. La struttura potrà trasformarsi rapidamente in un luogo di aggregazione adatto a ospitare mostre, convegni e altre iniziative culturali e ricreative.

Il nuovo Carani darà sicuramente un grande impulso alle attività culturali. “Ma occorrerà una programmazione artistica oculata – avverte la consigliera – che sappia incontrare le diverse esigenze della cittadinanza, in equilibrio tra proposte culturali all’altezza del luogo e, al tempo stesso, diversificate e stimolanti. Penso a un mix tra proposte più classiche e proposte più innovative che rispondano anche ai gusti di un pubblico giovane”.

Grande attenzione dovrà essere riservata anche a una corretta gestione economica, la miglior garanzia per un futuro che non preveda intoppi o chiusure. “Per questo – conclude Giulia Pigoni – saremo attenti e vigili su come il nuovo progetto del teatro Carani si svilupperà, convinti che, con il contributo di tutti, Sassuolo potrà contare su un fantastico luogo di cultura e di socialità di cui oggi più che mai sentiamo un grandissimo bisogno”.

 

Un 2021 ricco di iniziative e numeri per l’associazione Pubblica Assistenza “Il Tulipano OdV”

Un 2021 ricco di iniziative e numeri per l’associazione Pubblica Assistenza “Il Tulipano OdV”L’associazione Pubblica Assistenza “Il Tulipano OdV” di Sassuolo, nata nel febbraio del 2010 per volere di un nutrito gruppo di volontari, chiude un 2021 ricco di numeri e di iniziative volte ad aiutare la popolazione.
Eguaglianza, imparzialità, continuità, partecipazione, efficacia ed efficienza unite a una forte passione sono i valori che hanno portato agli importanti risultati di quest’anno.

Il 2021 non è stato un anno semplice ma grazie ai volontari che hanno deciso di mettersi al servizio della comunità, “Il Tulipano” ha raggiunto traguardi importanti.

  • oltre 40000 km sono stati percorsi durante più di 300 turni dai veicoli attrezzati e dalle
    ambulanze per trasporti inter ospedalieri e in supporto all’emergenza Covid-19, per un totale di oltre 1900 ore di servizio.
  • quasi 80000 sono stati i km percorsi dai veicoli attrezzati e dalle ambulanze per il servizio di terapia dialitica presso i centri ospedalieri, assistendo più di 25 pazienti nel corso dell’anno;
  • 2 corsi di Primo soccorso per la cittadinanza, uno in primavera e uno in autunno, hanno
    visto la partecipazione attiva di oltre 20 persone, alle quali è stato rilasciato un attestato di frequenza;
  • l’associazione, inoltre, è sempre attiva nel trasporto di privati per dimissioni e visite mediche, oltre a collaborare con varie strutture della zona.

Il 2021 ha visto anche un altro importante traguardo. A inizio anno una delle ambulanze ha avuto un guasto e grazie ad una raccolta fondi e alla partecipazione della popolazione e del
gruppo “Armonie Ceramiche”, è tornata in strada già in aprile, permettendo di percorrere una distanza totale pari a circa 3 volte il giro del mondo.

Per il 2022 l’Associazione si sta preparando per incrementare questi numeri e diventare sempre più un punto di riferimento per la città.

Per entrare a far parte del team come volontario, scrivere a info@associazioneiltulipano.it o contattare i numeri 333/3869507 e 0536/793035.

“Il Tulipano OdV”
L’Associazione Pubblica Assistenza “Il Tulipano OdV” ha lo scopo di assistere le disabilità attraverso un servizio dedicato di trasporti, personalizzati sulle esigenze dei pazienti, con il fine di coadiuvare l’integrazione e sostenere l’inclusione.

Il 31 dicembre uffici Comunali sassolesi aperti sino alle 12:00

Il 31 dicembre uffici Comunali sassolesi aperti sino alle 12:00Venerdì prossimo, 31 dicembre, gli uffici del Comune di Sassuolo saranno aperti al pubblico solamente fino alle ore 12:00 fatti salvi i servizi di Vigilanza Urbana e le funzioni di Stato Civile. La riapertura secondo i normali orari di tutti gli uffici avverrà lunedì 3 gennaio.

 

Approvato il piano della Regione: all’Emilia-Romagna 61 milioni di euro dal PNRR per la messa in sicurezza di fiumi, versanti franosi e Costa

Approvato il piano della Regione: all’Emilia-Romagna 61 milioni di euro dal PNRR per la messa in sicurezza di fiumi, versanti franosi e CostaDisco verde sulla messa in sicurezza del territorio. Dal Dipartimento nazionale di protezione civile arriva infatti il via libera all’utilizzo delle risorse assegnate all’Emilia-Romagna dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Oltre 61 milioni di euro, grazie ai quali partirà la realizzazione di 19 macro-interventi da Piacenza a Rimini: fondi utilizzati per mettere in sicurezza fiumi, versanti e Costa in territori colpiti da eventi meteo particolarmente intensi, per i quali dal 2013 è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

“La Regione Emilia-Romagna rispetta i tempi per la pianificazione dei cantieri e contribuisce, su scala nazionale, a raggiungere gli obiettivi fissati entro l’anno dall’Europa- affermano il presidente, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo-. Grazie al lavoro partito lo scorso agosto, con il riparto delle risorse su scala nazionale, si è costruita una programmazione dell’impiego dei fondi condivisa con i territori che è stata sottoposta all’approvazione del Dipartimento nazionale. Ora, con la stessa determinazione, continueremo a lavorare perché si rispettino i tempi fissati. Le nuove opere porteranno ad accrescere la sicurezza dell’intera regione nell’interesse di chi vive, lavora, studia e fa impresa in questa terra”.

Proprio il Dipartimento, nei giorni scorsi, ha approvato il piano presentato dalla Regione. Sono appunto 19 i nuovi macro-interventi individuati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e ammessi alle risorse europee: saranno rivolti ad affrontare le maggiori criticità lasciate aperte dalle ondate di maltempo che si sono susseguite negli ultimi anni.

“L’importante lavoro svolto nei mesi scorsi ha permesso di ottenere entro Natale il via libera sulla proposta di utilizzo dei fondi europei- aggiungono Bonaccini e Priolo-. Un risultato per nulla scontato, che ci ha visto lavorare a pieno ritmo a fianco di tutte le Istituzioni perché nemmeno un euro assegnato dall’Europa possa andare sprecato”.

 

Il riparto dei fondi su scala nazionale

È dello scorso 6 agosto il Decreto ministeriale che assegna i finanziamenti alla Regioni per gli interventi di protezione civile. A disposizione, a livello nazionale, 1 miliardo e 200 milioni di euro: 400 milioni di euro sono stati previsti per progetti “in essere”, relativi agli interventi in corso o conclusi, già programmati sulle aree colpite da calamità; altri 800 milioni di euro per “nuovi progetti” da pianificare. All’Emilia-Romagna sono stati attributi in tutto 61 milioni per nuovi interventi.

 

I nuovi progetti finanziati

Nel piacentino, con 9 milioni di euro saranno finanziati lavori sui torrenti Arda, Tidone, Trebbia, Nure e Chiavenna per prevenire il rischio idraulico e per la mitigazione e il consolidamento dei movimenti franosi lungo le valli dei bacini dei fiumi Trebbia, Aveto, Nure e del torrente Arda.

Nel parmense, con 10,9 milioni di euro si lavorerà sui torrenti Parma, Baganza, Enza, Stirone e Rovacchia e i bacini dei fiumi Taro e Ceno, oltre che per la mitigazione e il consolidamento dei movimenti franosi del territorio.

Nel reggiano, con 7,9 milioni di euro si interverrà sui torrenti Enza, Crostolo, Tresinaro e sul fiume Secchia e per il consolidamento dei movimenti franosi lungo le valli dei bacini di fiumi e torrenti.

Nel modenese, con 9 milioni e 450mila euro si lavorerà per prevenire il rischio idraulico dei fiumi Secchia e Panaro e dei torrenti Tiepido, Guerro, Leo, Soltenna, Dolo, oltre che per la mitigazione e il consolidamento dei movimenti franosi nelle aree collinari e montane.

Nel bolognese, con 5 milioni di euro si eseguiranno lavori per la riduzione del rischio idraulico del fiume Reno e dei sottobacini Navile, Idice, Sillaro, Samoggia e del tratto a valle del Cavo Napoleonico, oltre alla stabilizzazione della frana di Marano e alla sistemazione della sponda sinistra del fiume Reno.

Nel ferrarese, 4 milioni e 850mila euro serviranno per la riduzione del rischio idraulico del canale Navigabile e per la manutenzione straordinaria delle opere di difesa costiera e di mitigazione del rischio da erosione e ingressione marina nel comacchiese.

In Romagna arriveranno complessivamente 14 milioni di euro per interventi di riduzione del rischio idraulico nei bacini dei torrenti Santerno, Senio e Lamone e lungo le aste di pianura dei corsi d’acqua dal Reno al Savio e il consolidamento dei movimenti franosi nel territorio di Ravenna; per la riduzione del rischio idraulico nei bacini dei fiumi Montone, Ronco Bidente, Bevano, Savio e Rubicone e il consolidamento dei movimenti franosi nel territorio di Forlì-Cesena; per la riduzione del rischio idraulico dei fiumi Marecchia e Uso e il consolidamento dei movimenti franosi nel territorio di Rimini; e per opere di difesa costiera e di mitigazione del rischio da erosione e ingressione marina nei territori di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Teatro Carani: il Consiglio comunale approva all’unanimità la convenzione con la Fondazione

Teatro Carani: il Consiglio comunale approva all’unanimità la convenzione con la FondazioneÈ stata approvata all’unanimità, nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, la delibera n°73 in corso di pubblicazione all’Albo Pretorio avente ad oggetto “Teatro Carani e sue dotazioni. Donazione modale a favore del Comune di Sassuolo: concessione gestione attività teatrale”.

Con l’approvazione della delibera, il Consiglio Comunale stabilisce di dare mandato al Dirigente del Settore primo del Comune di procedere con urgenza alla stipula della concessione della gestione dell’attività teatrale da parte del Comune di Sassuolo, donatario, alla Fondazione Teatro Carani donante.

 

In base alla convenzione:

  • il Comune si impegna al mantenimento dei contratti di appalto che saranno stati eventualmente stipulati, prima della donazione, dalla Fondazione per la completa ristrutturazione/messa a norma/rifacimento dell’immobile e delle dotazioni dell’Azienda, precisando che:
  • il Comune non dovrà comunque sopportare alcuna spesa per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione/manutenzione straordinaria, i quali saranno interamente a carico della Fondazione donante, anche dopo la donazione;
  • nel caso in cui una o più delle imprese appaltatrici cessasse di essere in possesso dei requisiti soggettivi tempo per tempo previsti dalla normativa vigente per l’esecuzione degli appalti pubblici, dovrà essere sostituita da altra impresa in possesso dei detti requisiti, senza alcun onere in capo al Comune;
  • l’impegno al mantenimento dell’incarico alla direzione lavori di ristrutturazione/messa a norma/rifacimento dell’immobile e delle dotazioni dell’Azienda precisandosi che, qualora l’incaricato cessasse di essere in possesso dei requisiti soggettivi tempo per tempo previsti dalla normativa vigente per l’esecuzione degli appalti pubblici e/o degli incarichi con enti pubblici, dovrà essere sostituito da altro professionista in possesso dei detti requisiti, senza alcun onere in capo al Comune.

La concessione della gestione dell’attività teatrale da parte del Comune di Sassuolo, donatario, alla Fondazione Teatro Carani donante, sarà per un periodo non inferiore ad anni 9 (nove) a decorrere dalla data di ultimazione dei lavori di ristrutturazione/rifacimento/messa a norma, precisandosi che:

  • la Fondazione Teatro Carani, affidataria, potrà stipulare contratti di appalto per la gestione dei servizi connessi con un ente/società individuato dalla stessa, specializzata nella gestione di attività teatrali, in possesso dei requisiti soggettivi richiesti per potere ricevere l’incarico da parte di Ente Pubblico e nel rispetto della normativa di volta in volta applicabile alla fattispecie;
  • la Fondazione potrà recedere anche prima del termine, purché con preavviso di almeno 12 mesi, e purché siano stati ultimati i lavori di ristrutturazione/messa a norma/ rifacimento dell’immobile;
  • il nome dei promotori dell’iniziativa di trasferimento gratuito – dovrà essere mantenuto con apposita targa in luogo ben visibile dal pubblico, all’interno del Teatro, anche dopo la scadenza della concessione;
  • i promotori dell’iniziativa avranno diritto ad un numero gratuito di abbonamenti alla prima Stagione Teatrale in misura non superiore al 20% dei posti disponibili post-ristrutturazione, ed il diritto di prelazione per l’acquisto, oneroso, degli abbonamenti per le Stagioni successive.

La convenzione stabilisce l’impegno all’erogazione da parte del Comune di Sassuolo, donatario, di contributo alla gestione in misura non inferiore ad Euro 200.000,00 (duecentomila e zero centesimi) annui per 9 (nove) anni, precisandosi che la Fondazione Teatro Carani – se affidataria della gestione garantirà- per tutta la durata dell’affidamento, la messa a disposizione gratuita del Teatro a favore del Comune per 40 (quaranta) giornate per ogni stagione teatrale (indicativamente da Settembre a Giugno); per ulteriori giornate richieste il Comune dovrà corrispondere un equo compenso.

Per un periodo di anni 10 decorrenti dal termine della Concessione per la gestione alla Fondazione Teatro Carani obbligo da parte del Comune di richiedere, alla Fondazione Teatro Carani stessa, o a persona da questa soggetti; tale parere preventivo ed obbligatorio potrà essere disatteso dal Comune solo con adeguata motivazione.

Obbligo di non mutare la destinazione d’uso dell’immobile e di mantenere l’insegna e la denominazione attuali “Cinema Teatro Carani”, per un periodo di 90 (novanta) anni.

Obbligo di non destinare il “Cinema Teatro Carani” a manifestazioni contrarie alla pubblica moralità.

Divieto di alienazione (a qualsiasi titolo) e di concedere in garanzia il bene immobile a favore di terzi per 90 (novanta) anni.

Impegno del Comune donatario a mantenere il Teatro in buono stato di manutenzione in relazione allo stato in cui si troverà il Teatro post ristrutturazione, con conseguente carico della manutenzione straordinaria, rimanendo a carico del concessionario la manutenzione ordinaria.

 

 

Capezzera (FI): “Teatro Carani diventa patrimonio della città, grazie ai nostri imprenditori per questo atto d’amore verso la comunità”

Capezzera (FI): “Teatro Carani diventa patrimonio della città, grazie ai nostri imprenditori per questo atto d’amore verso la comunità”Con la donazione ratificata in consiglio comunale, il teatro Carani diventa formalmente un bene pubblico del comune di Sassuolo, anche se sostanzialmente è da sempre il centro culturale per eccellenza della nostra città.

Grazie  sia all’attuale amministrazione per aver portato a termine questo percorso, che alla precedente per aver intrapreso il dialogo con i nostri imprenditori.

Questo è un chiaro esempio di cosa significa fare politica ed amministrare, senza fare battaglie partitiche superflue.

Ora si apre la fase più importante il comune ha l’onore di essere proprietario di questo bene, ma, una volta completati i lavori, avrà l’onere riportare in alto il nome del TEATRO CARANI.

Infine il grazie più sentito ai nostri concittadini, che hanno deciso di compiere questo  atto d’amore verso la nostra città, dimostrando cosa vuol dire mantenere l’identità di una comunità.

(Davide Capezzera Capogruppo Forza Italia Sassuolo)

All’Astoria di Fiorano, dall’1 al 3 gennaio: “La befana vien di notte II” e “Scompartimento n.6”

All’Astoria di Fiorano, dall’1 al 3 gennaio: “La befana vien di notte II” e “Scompartimento n.6”Proseguono le proiezioni al Cinema Astoria, seppure in osservanza delle norme anti contagio. Da sabato 1 a lunedì 3 gennaio saranno in programmazione due pellicole: “La Befana vien di Notte II – Le Origini”, un film di Paola Randi con Monica Bellucci, Zoe Massenti, Fabio De Luigi, Corrado Guzzanti, e “Scompartimento n.6”, per la regia di Juho Kuosmanen, con Seidi Haarla, Yuriy Borisov, Yuliya Aug; un film che ha ottenuto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, 1 candidatura ai Golden Globes e 3 candidature agli European Film Awards. Il costo del biglietto intero è di 7 euro, ridotto 5 euro.

La befana vien di Notte: sabato ore 16.30 e 18.30; domenica 16.30 e 18.30; lunedì 21.00

Scompartimento n.6: sabato e domenica alle ore 21.00

L’accesso in sala è regolato dalle norme per il contenimento del Covid-19: è obbligatoria la mascherina, la disinfezione delle mani e il distanziamento di almeno un metro. Tutte le proiezioni sono organizzate da TIR Danza, con la collaborazione del Comune di Fiorano Modenese. Per maggiori informazioni: www.cinemateatroastoriafiorano.it.

In Emilia-Romagna un medico di base anche ai cittadini italiani senza dimora

In Emilia-Romagna un medico di base anche ai cittadini italiani senza dimora
Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Un medico di base per tutti, ma proprio tutti, a partire dalle persone che vivono ai margini, in situazioni di grande difficoltà, e che come e più di altri hanno bisogno di essere assistite e curate.

In Emilia-Romagna anche i cittadini e le cittadine italiane senza dimora, non residenti in Paesi diversi dall’Italia e privi di qualsiasi assistenza sanitaria potranno iscriversi all’anagrafe sanitaria per la scelta del medico di medicina generale e avere garantiti – come tutti – i cosiddetti Lea, i “livelli essenziali di assistenza”.

Con un provvedimento approvato dalla Giunta regionale viene dunque confermata l’idea di sanità che da sempre contraddistingue l’operato di questa Regione.

“Un diritto fondamentale, quello alla salute, che non può essere negato a nessuno e che un’istituzione ha il dovere di garantire a tutti- sottolineano la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-.Questa è la sanità pubblica e universalistica che vogliamo e per cui ogni giorno lavoriamo, insieme ai territori. Una sanità che garantisca assistenza e cure a tutti i suoi cittadini e cittadine, senza alcun tipo di distinzione. Una sanità, e un welfare, da cui nessuno rimanga escluso o ai margini. Questo è un provvedimento di cui siamo orgogliosi, che conferma il nostro impegno, traccia una nuova strada e raggiunge un importante obiettivo nella tutela dei diritti delle persone”.

Come funziona

La scelta del medico di medicina generale è a tempo determinato e ha validità annuale, naturalmente a condizione che permanga la presenza del cittadino sul territorio regionale; viene attestata attraverso il rilascio del promemoria di iscrizione del Servizio sanitario regionale da parte dell’anagrafe sanitaria. Per ottenerlo, la persona senza dimora dovrà recarsi all’anagrafe sanitaria con un modulo rilasciato dai Servizi sociali del Comune che attesti di essere in possesso dei requisiti richiesti, portando con sé il proprio documento di identità e/o il Codice fiscale e/o l’estratto dell’atto di nascita.

Saranno i Servizi sociali dei Comuni a prendere in carico i cittadini aventi diritto e a seguirli negli adempimenti necessari per l’iscrizione e la scelta del medico.

In particolare, rispetto alle modalità di segnalazione, la delibera stabilisce che il Servizio sociale deve accertare la condizione prevista dalla normativa sulla base degli elementi acquisibili tramite i servizi anagrafici e grazie agli approfondimenti di tipo sociale; rilasciare l’apposita attestazione anche attraverso la collaborazione con i servizi sanitari (ad esempio assistenti sociali dei servizi ospedalieri, Sert…) e i soggetti del Terzo settore che svolgono attività a favore delle persone in situazione di fragilità.

Sempre il Servizio sociale deve provvedere all’identificazione della persona e all’avvio degli adempimenti necessari, secondo le modalità previste nei propri regolamenti, laddove ne ravvisi il bisogno; infine, deve attivarsi per garantire l’informazione, la sensibilizzazione e la facilitazione all’accesso agli sportelli di anagrafe sanitaria per effettuare l’iscrizione.

Per quanto riguarda la ‘gestione informatica’, il sistema attualmente in uso in ambito sanitario – l’Anagrafe regionale assistiti (Ara) – includerà le persone che effettueranno la scelta del medico di base come ‘domiciliati esterni a scadenza’; nel caso in cui le stesse persone dovessero successivamente ottenere l’iscrizione all’anagrafe del Comune in cui risiedono, l’Anagrafe sanitaria provvederà a regolarizzarne la posizione come regolarmente iscritti a tempo indeterminato.

Coldiretti, con boom quarantene a rischio fornitura alimenti

Coldiretti, con boom quarantene a rischio fornitura alimentiCon l’avanzare dei contagi e la crescita esponenziale degli italiani in isolamento o in quarantena sono a rischio anche le forniture alimentari del Paese garantite da quasi 4 milioni di persone che dai campi alle stalle, dalle industrie dalla botteghe fino alle catene delle distribuzione fino ad ora non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ipotesi di quarantena breve per  non bloccare le filiere strategiche del Paese come quella alimentare. Una necessità per i cittadini ma anche per gli imprenditori in un settore che – sottolinea la Coldiretti – deve seguire la stagionalità dei raccolti e rispettare la deperibilità delle produzioni. Il cibo italiano sulle tavole degli italiani e degli stranieri è garantito da 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita al dettaglio, particolarmente esposti al rischio contagio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – continua la Coldiretti – viene quotidianamente rifornita grazie all’impegno di imprese e lavoratori. Nel 2021 il cibo diventa la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia, anche grazie al record storico nelle esportazioni che hanno raggiunto il valore di 52 miliardi, secondo una stima della Coldiretti.

Grazie a un finanziamento regionale, a Magreta in arrivo telecamere per la videosorveglianza e fibra ottica

Grazie a un finanziamento regionale, a Magreta in arrivo telecamere per la videosorveglianza e fibra otticaIn linea con quanto fatto lo scorso anno per la frazione di Colombaro, l’Amministrazione comunale di Formigine ha presentato alla Regione Emilia-Romagna una nuova richiesta per un progetto volto a migliorare la sicurezza di un’altra frazione: Magreta.

La Regione ha concesso un contributo complessivo pari a 88.000 euro, a fronte di una spesa complessiva prevista di 110.000 euro, per migliorare il sistema di videosorveglianza, aiutare chi è stato vittima di furto e animare luoghi poco frequentati, in collaborazione con le associazioni locali.

Più nello specifico, si prevede il potenziamento del sistema di videosorveglianza generale nel territorio di Magreta, attraverso lo sviluppo della tecnologia nella località di Colombarone, attualmente totalmente scoperta. L’intervento riguarderà il tratto di via Marzaglia compreso fra il centro urbano di Magreta (l’intersezione con via Don Franchini) e la località di Colombarone (Oasi), per una distanza complessiva di circa 1,5 km. I lavori prevedono la posa della fibra ottica per portare il segnale sia radio che fibra dove attualmente non è presente, e l’installazione di cinque telecamere. Questo intervento offrirà anche la possibilità, in un futuro prossimo, di coprire l’area con segnale wi-fi pubblico, del quale beneficeranno sia i residenti che i visitatori dell’Oasi.

Sarà inoltre attivata una nuova gestione del centro visite all’interno dell’Oasi di Colombarone, in convenzione con una o più associazioni locali, per la promozione di attività pubbliche rivolte a tutti i target di età. Il centro visite, infatti, è aperto al momento solo su richiesta per attività didattiche o ricreative. In questo modo, si pensa anche di risolvere il problema del parcheggio, che negli ultimi anni purtroppo è stato oggetto di diversi furti alle auto in sosta. Qui, infatti, molte persone provenienti anche da fuori Comune si recano per passeggiate a piedi o in bicicletta, lungo il percorso natura che costeggia il fiume Secchia.

Infine, il finanziamento regionale permetterà di proseguire le attività dello Sportello “Non da soli”, avviato nel 2019 presso il comando di Polizia locale. Attraverso questo servizio è possibile ottenere l’erogazione di contributi per le spese sostenute a seguito di furti nelle proprietà private o in auto (ad esempio per riparare infissi o inferriate) e scippi, il supporto nella duplicazione di documenti (carta d’identità, patente di guida, passaporto, permesso/carta di soggiorno, codice fiscale), indirizzamento al sostegno psicologico. Ovviamente è necessario presentare allo sportello la denuncia sporta all’autorità di pubblica sicurezza, nonché la documentazione relativa alle spese sostenute.

Maranello, le brandine delle scuole diventano cucce per cani

Maranello, le brandine delle scuole diventano cucce per caniDalle scuole al canile: un centinaio di brandine ancora in ottimo stato ma ormai dismesse sono state donate dal Comune di Maranello ai canili di Pavullo e Modena, dove sono già in uso come cucce per gli ospiti a quattro zampe.
Con l’emergenza sanitaria in corso e l’introduzione di norme igieniche più stringenti negli spazi scolastici, la giunta comunale già dall’avvio dell’anno scolastico 2020-21 aveva deciso di destinare ad enti e associazioni del territorio gli arredi e le attrezzature dismessi dagli istituti.

Le brandine in legno utilizzate nelle scuole dell’infanzia Obici e Agazzi – sostituite con nuovi lettini in plastica, più leggeri, impilabili e facilmente sanificabili – ora hanno trovato una nuova casa nelle due strutture che ospitano i cani randagi: il canile intercomunale del capoluogo e quello di Pavullo nel Frignano, riferimento anche per diversi comuni della montagna.
Nei mesi scorsi il Servizio Istruzione del Comune ha contattato le associazioni del territorio per stabilire quelle interessate ad acquisire gratuitamente uno o più arredi (sedie, tavoli, armadi) non più utilizzati nelle scuole di Maranello dopo l’introduzione delle nuove disposizioni anticontagio: beni che non hanno un significativo valore economico per il Comune di Maranello e che hanno potuto ritrovare nuova vita presso le sedi di enti che operano sul territorio.
Un progetto che nasce dalle disposizioni in materia di contenimento e riduzione del rischio, relativamente alla situazione epidemiologica in corso, che hanno reso necessaria, all’avvio del nuovo anno scolastico, una modifica dell’organizzazione logistica, degli spazi e degli arredi degli Istituti Comprensivi del Comune di Maranello, secondo i criteri di sicurezza, qualità didattica e flessibilità degli spazi.
Dopo gli opportuni sopralluoghi presso le scuole e i nidi d’infanzia del territorio, sono stati individuati diversi arredi, che non rispondono ai nuovi requisiti e che quindi sono stati sostituiti con arredi più funzionali, molti dei quali acquisiti attraverso i finanziamenti previsti dal “Progetto PON” del Ministero dell’Istruzione. Tra i beni dismessi e riciclati, anche le brandine in legno delle scuole materne, ora riconvertite in comode cucce per gli animali dei due canili.

In Emilia Romagna i test antigenici rapidi saranno sufficienti, in caso di risultato positivo, per determinare un’infezione da Covid, anche senza conferma tramite tampone molecolare

In Emilia Romagna i test antigenici rapidi saranno sufficienti, in caso di risultato positivo, per determinare un’infezione da Covid, anche senza conferma tramite tampone molecolare
Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

I test rapidi, in caso di risultato positivo, saranno sufficienti per l’indicazione diagnostica di un’infezione da Covid-19, anche senza una conferma con tampone molecolare.
Con una Circolare diretta alle strutture sanitarie, la Regione Emilia-Romagna recepisce la direttiva del Ministero della Salute (n. 705-08/01/2021) per far fronte all’attuale fase pandemica da Sars-CoV-2, in cui si registra un rilevante e rapido incremento dei casi anche a seguito della rapida introduzione della variante Omicron che presenta caratteristiche di alta diffusibilità.
Una velocità di diffusione che comporta, tra l’altro, una maggiore difficoltà per i Dipartimenti di Sanità pubblica a effettuare tempestivamente i test molecolari per confermare le positività rilevate a seguito di test rapidi antigenici.

“La Circolare- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini– permette di semplificare e accelerare la presa in carico dei casi positivi e dei contatti stretti, alleggerendo allo stesso tempo il lavoro dei Dipartimenti di Sanità pubblica, impegnati nella complessa gestione della campagna vaccinale e nel tracciamento”.

“L’elevato numero di nuovi casi positivi- continua- trova in questa nuova modalità uno strumento che assicurerà maggiore velocità di gestione, andando a incidere su tutti i provvedimenti legati alle azioni di sanità pubblica, dall’isolamento alle quarantene, avviando da subito l’iter e riducendo i tempi d’attesa per i cittadini che, fino a oggi, dovevano attendere l’esecuzione e il risultato del successivo tampone molecolare”.

In presenza di dati trasmessi alle Aziende Sanitarie dai soggetti autorizzati all’effettuazione di tale diagnostica rapida e dalle farmacie convenzionate, non sarà necessario confermare la diagnosi con test molecolare e si procederà direttamente da parte dei Dipartimenti di Sanità Pubblica alla presa in carico del caso.

Come definito dal Ministero, quindi, in questo contesto i test antigenici rapidi avranno un valore predittivo elevato e indicativo di una vera infezione, non richiedendo conferma con un tampone molecolare.

Il Teatro Carani donato alla città di Sassuolo

Il Teatro Carani donato alla città di SassuoloÈ avvenuto questo pomeriggio in sala Matrimoni, alla presenza del notaio Nicolini, il passaggio formale della donazione del Teatro Carani di Sassuolo da parte della “Fondazione Teatro Carani”, presieduta da Angelo Borelli, al Comune di Sassuolo.

“Siamo molto lieti di comunicare alla cittadinanza che tutto è pronto per l’inizio dei lavori di ristrutturazione e rilancio del Teatro Carani. Nonostante i notevoli rallentamenti dovuti alla pandemia, la Fondazione è riuscita a portare a termine i complessi iter progettuali e amministrativi necessari per l’apertura dei cantieri. I lavori inizieranno nella primavera 2022 con l’obiettivo di concludersi entro il 2023”. Così il Presidente Fondazione Teatro Carani.

“Lo scorso 15 novembre è giunto il parere positivo per il progetto di restauro del teatro da parte della Soprintendenza di Bologna e subito dopo il Comune di Sassuolo ha concesso l’inizio dei lavori.

Il 6 dicembre, il Ministero della Cultura ha autorizzato la donazione modale del Teatro Carani al Comune di Sassuolo da parte della nostra Fondazione, che, come previsto dallo statuto, ne curerà il restauro e la gestione per i prossimi nove anni.

Oggi, 28 dicembre 2021, questo ultimo atto formale si compie, così che i lavori potranno partire a breve con l’obiettivo di riconsegnare il teatro alla città a fine 2023.

Sassuolo riavrà lo spazio culturale che si merita: non solo spettacoli teatrali in senso stretto, come prosa o cabaret, ma anche musica, cinema, scuola di recitazione, eventi e tanto altro. Il Carani riaprirà con un’offerta ampia e variegata per soddisfare quante più fasce di pubblico possibile.

Il restauro sarà realizzato in continuità stilistica e architettonica con l’edificio storico, ma innovativo in quanto a soluzioni impiantistiche, polifunzionalità e comfort ambientale.

Il considerevole investimento messo a budget, doterà infatti il teatro di attrezzature audio-video digitali di ultima generazione per il godimento ottimale degli spettacoli e delle proiezioni cinematografiche da ognuno dei numerosi posti a sedere in platea e galleria. L’acustica è stata particolarmente curata, mentre l’impianto di climatizzazione garantirà la perfetta fruibilità sia in inverno sia in estate, con un comfort ai massimi livelli.

La Fondazione è nata per consentire a tutti i sassolesi di partecipare al rilancio del Teatro Carani e farlo così tornare a essere il cuore pulsante della vita culturale e sociale della città. Per questo auspichiamo che in tanti possano sostenere la nostra iniziativa, non solo con contributi economici, ma anche con idee, suggerimenti e disponibilità operativa.

Presto mostreremo alla cittadinanza il progetto di ristrutturazione, che verrà anche pubblicato sul sito web www.teatrocarani.it, che stiamo realizzando. Nell’occasione comunicheremo in dettaglio le modalità attraverso le quali ogni cittadino potrà dare il proprio contributo, instaurando un dialogo diretto con tutti coloro che come noi vogliono rendere Sassuolo più bella da vivere”, conclude Angelo Borelli, Presidente Fondazione Teatro Carani.

Per l’occasione il Sindaco ha donato alla Fondazione una targa di ringraziamento che recita: “Alla Fondazione Teatro Carani, che ha saputo trasformare la nostra storia nel nostro futuro donando il Teatro alla città”.

Questa sera, si svolgerà il Consiglio Comunale che autorizzerà l’Amministrazione a firmare la convenzione per la riqualificazione e la successiva gestione delle stagioni teatrali al Carani.

Altri 3.427 nuovi positivi Covid oggi (28/12) in regione. I casi di variante Omicron registrati sono 22

Altri 3.427 nuovi positivi Covid oggi (28/12) in regione. I casi di variante Omicron registrati sono 22Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 515.549 casi di positività3.427 in più rispetto a ieri, su un totale di 50.745 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti nelle ultime 24 ore è del 6,7% (ieri era stato del 14,9%, a fronte di 23.243 tamponi).

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 8.322.345 dosi; sul totale sono 3.603.751 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.272.316.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.470 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 278 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 455 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36,5 anni.

Sui 1.470 asintomatici, 329 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 48 con lo screening sierologico, 91 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 1000 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.032 nuovi casi, seguita da Modena (584) e Reggio Emilia (378), Ferrara (315), Piacenza (230), Rimini (227); poi Ravenna (200), Forlì (174), Cesena (129) e il Circondario Imolese (88 casi), infine Parma (70).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 27.936 tamponi molecolari, per un totale di 7.195.723. A questi si aggiungono anche 22.809 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.750 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 442.001. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 59.372 (+1.661). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.974 (+1.606), il 97,6% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sedici decessi: quattro nella provincia di Ferrara (tre uomini di 50, 88 e 79 anni e una donna di 91 anni), quattro nella provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 71, 80 e 82 anni, una donna di 85 anni), quattro in provincia di Bologna (tutti uomini di 86, 91, 80 e 75 anni), uno in provincia di Piacenza (un uomo di 72 anni); uno in provincia di Modena (una donna di 98 anni); uno in provincia di Parma (una donna di 94 anni) e uno in provincia di Ravenna (una donna di 75 anni). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.176.

Per quanto riguarda la variante Omicron, con la flash survey (cioè una fotografia della situazione in un determinato giorno, da cui si può stimare la prevalenza delle varianti in circolazione) del 20 dicembre eseguita dalla rete dei laboratori regionali, è stato complessivamente sequenziato un campione di  133 tamponi selezionati a caso tra quelli risultati positivi, in maniera rappresentativa del peso percentuale di tutte le aziende sanitarie locali: 22 (quindi il 16,5%) sono stati confermati. Complessivamente sul territorio i 22 casi di variante Omicron sono così suddivisi: 4 Piacenza, 1 Parma, 3 Reggio Emilia, 5 Modena, 4 Bologna e Imola, 0 a Ferrara e 5 in Romagna.
Il dato, come detto, fa riferimento al 20 dicembre, ma tutti gli indicatori segnalano un trend in aumento costante, per cui c’è da aspettarsi un dato significativamente più alto nella survey successiva prevista la prima settimana di gennaio.

Cresce leggermente il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (112, +5); 1.286 quelli negli altri reparti Covid (+50).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Parma (+2 rispetto a ieri); 13 a Reggio Emilia (+1); 9 a Modena (+1); 31 a Bologna (invariato); 9 a Imola (+2); 14 a Ferrara (invariato); 11 a Ravenna (-1); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 15 a Rimini (invariato). Nessun ricovero nella provincia di Piacenza, (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 30.030 a Piacenza (+230, di cui 105 sintomatici) 37.520 a Parma (+70, di cui nessun sintomatico), 60.532 a Reggio Emilia (+378, di cui 284 sintomatici), 84.210 a Modena (+584, di cui 214 sintomatici), 107.731 a Bologna (+1.032, di cui 617 sintomatici), 16.683 casi a Imola (+88, di cui 59 sintomatici), 32.197 a Ferrara (+315, di cui 117 sintomatici), 43.530 a Ravenna (+200, di cui 146 sintomatici), 24.339 a Forlì (+174, di cui 161 sintomatici), 27.204 a Cesena (+129, di cui 83 sintomatici) e 51.573 a Rimini (+227, di cui 171 sintomatici).

137 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 27 dicembre, negli ospedali modenesi

137 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 27 dicembre, negli ospedali modenesiSempre in aumento percentuale di positività e numero di nuovi casi. Pressoché stabile, rispetto alla settimana precedente, il numero dei ricoveri quotidiani. Sono 137 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 27 dicembre, negli ospedali modenesi.

 

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 27 dicembre, per la provincia di Modena è di 83.541 (erano 80.515 lo scorso 20 dicembre). Al 27 dicembre in provincia di Modena sono accertati 6.399 (erano 4.258 il 20 dicembre, +50%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 6.262 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 27 dicembre sono 137 (erano 135 il 20 dicembre, +1%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 112 pazienti covid positivi in AOU, 10 all’Ospedale di Sassuolo e 15 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 27 dicembre sono in isolamento 9.612 (erano 6.482 il 20 dicembre, +48%) persone. In particolare:

  • 6.262 (erano 4.123) persone covid positive
  • 3.350 (erano 2.359) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Questi dati confermano la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

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