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Pesca, innovazione e qualità: la Regione investe 1,2 milioni per un’acquacoltura sostenibile e competitiva

Pesca, innovazione e qualità: la Regione investe 1,2 milioni per un’acquacoltura sostenibile e competitiva
Alessio Mammi (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Un’acquacoltura innovativa, capace di garantire nuove opportunità di reddito agli operatori facendo leva sulla qualità e sulla diversificazione dei prodotti. Il tutto all’insegna della sostenibilità sotto il profilo ambientale e senza dimenticare il miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro.

Sono gli obiettivi del bando approvato dalla Giunta regionale che, nell’ambito degli interventi del Feamp 2014-2020, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, mette a disposizione 1,2 milioni di euro di contributi sugli investimenti per favorire l’ammodernamento delle imprese acquicole e rilanciare la competitività di un settore che in Emilia-Romagna conta su circa 1.800 imprese e dà lavoro a oltre 2.500 addetti.

“L’acquacoltura- afferma l’assessore regionale alla Pesca, Alessio Mammi- è un comparto di vitale importanza per l’economia e il lavoro nei territori costieri della nostra regione. Con questo bando, il quarto nel corso dell’attuale programmazione europea, vogliamo dare seguito agli interventi messi in campo negli anni scorsi per sostenere la crescita e lo sviluppo del settore, per un totale di circa 5 milioni di euro di finanziamenti finora erogati”.

“L’Emilia-Romagna- prosegue l’assessore- è la prima regione produttrice di mitili e vongole a livello europeo e con quest’ulteriore iniziativa puntiamo a dare nuovo slancio al processo di ammodernamento e riqualificazione di cui sono protagoniste le imprese del settore. Con un occhio di riguardo alla crescita delle dimensioni aziendali e all’inserimento delle giovani generazioni, compresa la componente femminile”.

Le domande di contributo, con tutta la documentazione richiesta, devono essere presentate entro il 31 marzo 2022 e trasmesse in via esclusiva mediante Pec (posta elettronica certificata) all’indirizzo Pec territoriorurale@postacert.regione.emilia-romagna.it in formato pdf.

 

Le spese ammissibili

Acquisto di macchinari e attrezzature;  costruzione, ampliamento e/o miglioramento degli impianti; esecuzione di opere murarie e impiantistiche; acquisto di nuove imbarcazioni e di mezzi di servizio: sono solo alcuni degli investimenti ammessi a contributo, che comprendono anche le spese per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’acquisto di mezzi per il trasporto e per la vendita al dettaglio dei prodotti ittici, nonché di servizi e attrezzature informatiche e relativi software e hardware necessari per la realizzazione dell’investimento.

I progetti pervenuti saranno valutati secondo determinati parametri e inseriti in una graduatoria finale. I contributi saranno concessi fino ad esaurimento del budget disponibile.

Ginnastica ritmica, le farfalle estensi Alessia Maurelli e Martina Santandrea premiate dalla Regione dopo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Ginnastica ritmica, le farfalle estensi Alessia Maurelli e Martina Santandrea premiate dalla Regione dopo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020Un’impresa perfetta, fatta di eleganza e concentrazione, per un risultato che onora l’Italia e l’Emilia-Romagna.

É la medaglia di bronzo conquistata dalle Azzurre della ginnastica ritmica a squadre alle Olimpiadi di Tokyo 2020, la numero 40 del medagliere italiano. Tra loro anche due atlete della società sportiva ferrarese ‘Estense Putinati’: Alessia Maurelli, nata a Rivoli (To), capitana della Nazionale, e Martina Santandrea, di San Pietro in Casale, in provincia di Bologna.

Oggi le farfalle estensi sono state premiate in Regione dal presidente Stefano Bonaccini.  “Talento, passione, eleganza per un risultato che onora l’Emilia-Romagna”, le parole riportate sulle targhe ritirate dalle atlete.

“Quando si raggiungono questi traguardi il merito va prima di tutto a voi, alla vostra forza e al vostro impegno quotidiano- sottolinea Bonaccini-. Un pezzo di questa medaglia, che brilla più di un oro, appartiene anche alle vostre famiglie e a tutto lo staff tecnico che ha creduto in voi, allenando il vostro talento ogni giorno. Parliamo di un risultato che onora tutta l’Emilia-Romagna, terra di sport, di grandi campionesse e di grandi campioni, così come di tantissimi atleti amatori, dilettanti, appassionati. Una regione che ospita grandi eventi internazionali e nazionali insieme a quelli regionali e locali, che sostiene lo sport di base e dove abbiamo avviato un piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva senza precedenti. Poi, quando sono i giovani ad affermarsi a livello mondiale, la soddisfazione è ancora maggiore, perché lo sport è prima di tutto una palestra di vita”.

“Grazie ragazze-conclude il presidente-, perché dentro la vostra impresa ci sono i valori che rappresentano al meglio lo spirito più autentico di questa terra”.

Le azzurre – Alessia Maurelli (capitano), Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Martina Centofanti e Martina Santandrea – hanno conquistato il terzo posto dietro a Bulgaria e Russia e riportato la ginnastica ritmica sul podio olimpico, dopo l’oro ai Giochi di Atene 2004 e il bronzo a Londra 2012.

Il Natale dei commercianti di Modena e provincia: “alimentari, abbigliamento e tecnologia in testa alle vendite”

Il Natale dei commercianti di Modena e provincia: “alimentari, abbigliamento e tecnologia in testa alle vendite”Confesercenti Modena commenta positivamente i dati che si riferiscono a oltre 70 imprese di Modena e Provincia e relativi alla settimana, appena conclusa, di acquisti natalizi. Oltre il 75% delle imprese intervistate ha poi confermato l’andamento positivo, con vendite in aumento o stabili.

Un dato in ripresa rispetto all’anno scorso che conferma la voglia dei modenesi di tornare a fare spese nei negozi e a festeggiare le festività dopo lo stop dello scorso anno. Dalla rilevazione di Confesercenti Modena, che ha intervistato oltre 70 piccole e micro imprese del commercio di Modena e provincia, emerge che la tendenza 2021 è quella di indirizzarsi verso regali “alimentari”.  Protagonisti indiscussi i prodotti alimentari tipici, con una propensione verso le eccellenze gastronomiche del territorio come zampone, tortellini, Parmigiano Reggiano e dolci tradizionali.

 

Il bilancio di Confesercenti Modena: i dati e i prodotti più venduti

Tra le scelte predilette dai modenesi c’è il settore alimentare: qui oltre il 60% dei negozi di genere alimentari segnalano vendite stabili o in aumento (+5%) rispetto allo scorso anno, complice la voglia di ritornare a festeggiare in famiglia e con gli amici davanti a una tavola imbandita con le eccellenze del territorio. Infatti, i modenesi, hanno puntato proprio sulle tipicità nostrane per la strenna natalizia come zampone, Parmigiano Reggiano, tortellini e dolci.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, dove il 75% delle imprese segnala un aumento (+6%) con i capi spalla e la biancheria intima. In calo gli abiti eleganti per i quali probabilmente si attendono i saldi invernali. Tiene anche il settore della libreria (+5%), con i romanzi tra i più venduti, in calo la saggistica.

Tendenza in linea anche per quanto riguarda la tecnologia ed elettronica che segnano un aumento medio del 3% dove le scelte sono ricadute su smartphone, televisori mentre in calo l’elettrodomestico “bianco”. Bene anche profumi e gioielli con un aumento del 5%. Tra i prodotti più acquistati ci sono le creme per il viso e articoli in argento, preferiti rispetto a quelli in oro per il costo più contenuto. Stabile invece il settore dei giocattoli dove i giochi da tavolo sono stati tra i più regalati, ideali per una serata in compagnia.

“Il segnale positivo dettato dalle vendite natalizie ci fa tirare un sospiro di sollievo: le imprese del territorio da tempo avevano bisogno di una boccata d’ossigeno – commenta Marco Poggi, Responsabile delle Politiche Associative – Sono in particolare i negozi di prossimità a beneficiare degli acquisti di questo periodo: qui i consumatori possono entrare subito in possesso del prodotto acquistato mettendosi al riparo da ritardi nelle consegne dell’online. La velocità di acquisto del canale fisico è un vantaggio per i clienti: nei negozi si trovano la qualità, la competenza e la consulenza del commerciante che può consigliare e fornire un supporto concreto al cliente”.

“I numeri delle vendite non sono certo quelli degli anni pre pandemia e le difficoltà non sono  finite, soprattutto in riferimento ai problemi economici delle famiglie e delle imprese. Auspichiamo che questi segnali positivi non siano vanificati dal clima di incertezza per il futuro dovuto all’incremento dei contagi, alla scarsità delle materie prime e all’aumento dei costi energetici. Servono misure per sostenere  i consumi interni che rappresentano il 60 % del Pil – conclude Poggi”.

 

Casa: Cisl ricorda agevolazioni per under 36

Casa: Cisl ricorda agevolazioni per under 36Ci sono agevolazioni per chi ha meno di 36 anni e vuole acquistare la prima casa. Lo ricorda la Cisl Emilia Centrale citando il decreto “Sostegni bis”, che ha ampliato la platea dei potenziali beneficiari.

«Questa misura va esattamente nella direzione da noi auspicata di aiutare le famiglie e i giovani – dichiara Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alle politiche abitative e sociali – L’obiettivo è favorire il raggiungimento dell’autonomia abitativa, requisito essenziale per la stabilità familiare. La casa, bene primario, è fondamentale per una maggiore sicurezza e coesione sociale nei nostri territori».

L’agevolazione spetta per tutti gli atti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 30 giugno 2022.

Tra i requisiti essenziali per avere diritto alle agevolazioni c’è l’Isee non superiore a 40 mila euro. I richiedenti non devono aver ancora compiuto 36 anni di età nell’anno della stipula dell’atto di acquisto.

«La norma prevede alcuni benefici – spiega Franco Saracino, responsabile del Caf Cisl Emilia Centrale – Per le compravendite non soggette a Iva, c’è l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale. Per gli acquisti soggetti a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, c’è il riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore. È prevista, inoltre, l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo».

Per avere diritto alle agevolazioni è necessario essere in possesso dei requisiti per le agevolazioni ordinarie per l’acquisto della prima casa e dell’Isee ordinario con i redditi di due anni prima rispetto all’anno di stipula dell’atto; in caso di variazioni significative della situazione lavorativa, economica o patrimoniale dei componenti del nucleo familiare, serve l’Isee corrente.

Le agevolazioni non sono ammesse per l’acquisto di una casa appartenente alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 ((castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).

Gli uffici Caf Cisl Emilia Centrale di Modena e provincia sono a disposizione per informazioni, consulenze e assistenza nella predisposizione dell’Isee.

Sviluppo, l’Emilia-Romagna continua ad attrarre investimenti, la Regione sostiene 25 progetti di 19 gruppi e aziende

Sviluppo, l’Emilia-Romagna continua ad attrarre investimenti, la Regione sostiene 25 progetti di 19 gruppi e aziende
(immagine d’archivio)

Soluzioni per la mobilità sostenibile nelle città, la sicurezza dei treni, tecnologie per il miglioramento delle prestazioni dei veicoli a propulsione elettrica e ibrida, intelligenza artificiale applicata a super car elettriche.

E ancora: sistemi avanzati per la logistica, dispositivi medici per il supporto alla circolazione extracorporea in età neonatale e nelle operazioni cardiochirurgiche.

Sono alcuni esempi fra i 25 progetti di ricerca e innovazione presentati da 19 gruppi e imprese che saranno sostenuti dalla Regione con quasi 31,5 milioni di euro. Risorse che andranno a generare investimenti per oltre 77 milioni di euro, con l’assunzione di 733 nuovi occupati, di cui 399 laureati.

I progetti toccano numerosi aspetti della produzione avanzata: di rilievo gli investimenti programmati in ambito di intelligenza artificiale e big data, in particolare quelli rivolti all’analisi documentale e all’automatizzazione delle procedure di controllo dei risultati, oltre che alla sicurezza delle fasi di gestione dei documenti.

Altrettanto importanti quelli nel settore agricolo, dove si intendono implementare tecnologie per l’agricoltura 4.0 con analisi e gestione dati e sensoristica, per una migliore produttività delle coltivazioni incrementandone la sostenibilità.

Nella direzione della riduzione degli scarti e della valorizzazione del prodotto va anche la realizzazione di macchine per la raccolta frutta in campo: intelligenza artificiale e robotica si uniscono per consentire la raccolta al livello ottimale di maturazione.

Idee di impresa e ricerca applicata raccolte nella delibera con cui la Giunta regionale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha ratificato l’esito dell’ultimo bando sull’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna, in applicazione della Legge regionale 14 del 2014. All’atto seguiranno gli accordi regionali di insediamento e sviluppo dei soggetti imprenditoriali che hanno scelto la nostra regione per incrementare le proprie strategie di sviluppo, prevedendo piani di assunzione vincolati agli stanziamenti regionali.

“La Legge regionale sull’attrattività- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- continua a dimostrare la sua piena efficacia, sia per quanto riguarda gli investimenti nell’innovazione di processo e di prodotto, dove al sostegno pubblico si affianca un importante moltiplicatore privato, sia sul versante dell’occupazione, creando nuovo lavoro stabile e di qualità. Abbiamo la conferma di come l’Emilia-Romagna si stia trasformando in una vera e propria piattaforma nazionale ed europea dei big data e dell’alta tecnologica, in grado di accompagnare la nostra economia nel percorso verso la piena sostenibilità e la transizione digitale. Gli investimenti fatti sull’Emilia-Romagna Data Valley, il Tecnopolo di Bologna, con il Centro Meteo Europeo, il supercomputer Leonardo, la sede dell’Agenzia Italia Meteo e dei più importanti enti scientifici e di ricerca nazionali, e più in generale la rete regionale dei Tecnopoli e le nostre Università, ci pongono fra le aree più avanzate a livello internazionale capaci di attrarre imprese di qualità e ad alta specializzazione che, in rete con il territorio, investono nella ricerca finalizzata a una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale, obiettivo che qui ci siamo dati nel Patto per il Lavoro e per il Clima insieme a tutte le parti sociali”.

“Siamo di fronte a progetti ad alta intensità di digitalizzazione e di innovazione tecnologica di processo e prodotto- sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- che attraverso l’implementazione dell’attività di ricerca e sviluppo su sensori, big data, intelligenza artificiale e robotica, introducono nuovi prodotti e servizi che vanno a irradiare filiere strategiche della nostra regione come l’agroindustria, la meccatronica, la salute, la mobilità, l’energia. Sono tutti investimenti che vanno inevitabilmente ad avvalersi della propria filiera di riferimento, fatta di piccole medie imprese e artigiani che si riqualificano nella transizione, creando una morfologia manifatturiera di livello mondiale. Il sistema integrato fatto di investimenti pubblici e privati previsto nel Patto, oltre ad essere cultura acquisita diffusa diventa anche realtà applicata nel sistema, un patrimonio da consolidare nel tempo”.

 

I precedenti

In sei anni, 76 imprese, tra cui anche grandi gruppi internazionali, leader in ricerca e innovazione, hanno scelto di puntare sull’Emilia-Romagna grazie alla legge 14/2014 sulla promozione degli investimenti, voluta dalla Regione per attrarre eccellenze e promuovere sviluppo. Dal 2016, con 5 bandi, i contributi concessi ammontano a oltre 121,2 milioni di euro e hanno generato investimenti per oltre 727 milioni di euro, creando 2.955 nuovi posti di lavoro.

 

Formigine, Messori (FdI): con il nuovo bilancio l’ambientalismo prevale sul welfare

Formigine, Messori (FdI): con il nuovo bilancio l’ambientalismo prevale sul welfare“Quando a fine 2021 ti accorgi di aver speso di più rispetto a quanto avevi previsto è normale che, analizzando i bilanci di previsione del 2021 e del 2022, per il prossimo anno le cifre siano state aumentate!” Così Marina Messori – Fratelli d’Italia Formigine.

“Dalle tabelle riassuntive (trend 2021 e previsione 2022) emerge come vi sia un calo delle risorse destinate al welfare (circa -60% anziani, -33% famiglie, -38% contrasto esclusione sociale, -11% rete dei servizi socio-sanitari) e all’istruzione (circa -11%). Tagli molto significativi se paragonati ad un aumento di quasi il 50% delle risorse destinate alla mobilità sostenibile, purtroppo l’attuale maggioranza non ha chiaro che non si aiutano famiglie e persone in difficoltà coi monopattini elettrici e che la tutela ambientale è fondamentale fintanto non va a discapito della salute e degli aiuti agli esseri umani”, prosegue Messori.

“Entrando nel merito delle linee programmatiche della Giunta Costi, appare altresì evidente come la principale fonte di incassi sia il nuovo tutor che, finalmente, rivela la propria natura di nemico delle tasche dei cittadini e non uno strumento con unico obiettivo la sicurezza. Altro dettaglio, non poco rilevante, è il continuo delegare ai quartieri, al vicinato e ai cittadini quando si tratta di cura e manutenzione della cosa pubblica; è chiaro a tutti come sia fondamentale non rovinare ciò che ci circonda ma è altrettanto necessario che l’Amministrazione, a cui i cittadini pagano le tasse, la smetta di intervenire con manutenzioni in forte ritardo rispetto alle richieste e di delegare ai cittadini ciò che si potrebbe risolvere con qualche euro di spesa in più solo per non perdere l’etichetta di “Comune virtuoso””.

“Tante le lacune in questa programmazione che certamente verranno colmate con numerose variazioni di bilancio durante il prossimo anno, belle parole che però non trovano reale riscontro nel sentire cittadino, amareggiato dalle vetrine di “democrazia partecipativa” che altro non sono che presentazioni a decisioni già prese: un esempio, molti a gran voce chiedono di riqualificare Cà Longa in ottica di ripristino del decoro urbano ma la Sinistra non ci sente e preferisce valutare restringimenti di carreggiata per creare piste ciclabili decisamente insicure (replicando il pessimo esempio di Modena)” conclude Marina Messori – Fratelli d’Italia Formigine.

Terna: a novembre in Emilia-Romagna in aumento i consumi elettrici e industriali

Terna: a novembre in Emilia-Romagna in aumento i consumi elettrici e industrialiAncora in crescita i consumi elettrici in Emilia-Romagna: l’energia elettrica consumata in regione a novembre 2021 cresce del 4,9% rispetto a novembre 2020 e del 5,1% rispetto allo stesso mese del 2019. Secondo le analisi di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, le fonti rinnovabili hanno coperto circa il 17% della domanda elettrica regionale.

L’indice IMCEI di novembre 2021 è in aumento del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2020. In linea con le tendenze nazionali, il settore degli alimentari fa registrare una crescita significativa, insieme ai comparti dei mezzi di trasporto e di ceramiche e vetrarie. In ripresa i settori di chimica e meccanica.

Nel dettaglio, il mese di novembre ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile superiore di circa 0,3°C rispetto allo stesso mese del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,5%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è stata ovunque positiva: +3,3% al Nord, +4,5% al Centro e +4,4% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una crescita dello 0,3% rispetto a ottobre di quest’anno. Nei primi undici mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in aumento del 5,6% rispetto all’omologo periodo del 2020 (valore invariato in termini rettificati).

Nel mese di novembre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta per circa il 93% con produzione nazionale e per la quota restante (7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In particolare, nel mese di novembre il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi orari di quasi 2000 MWh, contrariamente a quanto registrato sia a ottobre 2021 sia a novembre 2020, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello francese. A tali fenomeni si è affiancato un aumento dei costi delle materie prime del settore elettrico che ha comportato un incremento generalizzato del prezzo dell’elettricità in tutta Europa e che ha modificato in maniera rilevante gli equilibri di mercato consolidati fino a oggi. Anche per i motivi sopra descritti, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) ha registrato una crescita del 14% rispetto a novembre del 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28% della domanda mensile. In aumento le fonti di produzione termoelettrica (+21,5%) ed eolica (+63,5%); in flessione tutte le altre (idroelettrica -16,3%; fotovoltaica -21,9%; geotermica -3%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -48,2% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+55%) e di una diminuzione dell’import (-39,8%).

L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale e a quella di media tensione (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – registra un incremento dei consumi industriali del 2,9% rispetto ai valori di novembre dello scorso anno. Nel contesto complessivamente positivo, con la crescita dei settori della siderurgia, della meccanica e degli alimentari, segnano una flessione i comparti dei mezzi di trasporto, cartaria, materiali da costruzione e chimica. Con dati destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario, l’indice IMCEI ha fatto registrare a livello nazionale una variazione congiunturale positiva dell’1,4% rispetto al mese precedente (ottobre).

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L’analisi dettagliata della domanda elettrica mensile provvisoria del 2021 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico >> Dispacciamento >> Dati esercizio” del sito www.terna.it

Covid e scuola, Barbolini (Cisl Scuola ER): “Ecco alcune misure da adottare subito”

Covid e scuola, Barbolini (Cisl Scuola ER): “Ecco alcune misure da adottare subito”Nella lotta alla pandemia la pausa natalizia deve essere finalizzata a prepararsi alla ripresa della scuola di inizio 2022, non possiamo perdere tempo prezioso. Pur consapevoli che siamo in una situazione veramente complessa in cui non esiste una ricetta magica, tuttavia alcune misure paiono assolutamente necessarie.

L’obbligo vaccinale previsto per il personale della scuola, misura che abbiamo condiviso e promosso, è un primo passo, accanto a cui bisognerebbe approntare una comunicazione condivisa, progettata e più lineare, sia sulla vaccinazione sia sulle altre misure di prevenzione. A tal proposito, la richiesta che la Cisl Scuola ha avanzato sin dall’esordio della pandemia è stata quella di stabilire una più stretta connessione tra il sistema dell’istruzione e quello sanitario regionale: su questo terreno si potrebbe fare molto di più, riprendendo l’idea dei presidi scolastici sanitari contenuta nella riforma del 1978 e prevedendo campagne formative e informative congiunte, da rivolgere anche alle famiglie e agli studenti per far comprendere loro l’importanza della vaccinazione, del distanziamento fisico e dell’uso della mascherina.

È importante che tutti comprendano l’importanza delle misure per proteggersi anche tra amici, in discoteca, allo stadio, al cinema, mentre si fa sport insieme. Sappiamo bene che, grazie all’applicazione rigorosa dei protocolli anti-contagio voluti e negoziati con il sindacato in tutti i plessi, molto contagi non avvengono in ambiente scolastico, ma nell’occasione di socialità extra-scolastica.

Un’auspicata collaborazione che deve permanere anche nella fase post-pandemica per elevare in modo significativo la capacità di tracciamento, oggi ancora gravemente insufficiente. La speranza è che si possa acquisire la capacità di effettuare i test presso le scuole, da realizzarsi anche attraverso il ricorso a team mobili militari come previsto dal piano del commissario straordinario. Un modo per individuare precocemente i positivi e ridurre drasticamente la probabilità che le aule scolastiche vengano chiuse a causa del contagio.

Naturalmente, sono misure che necessitano inevitabilmente anche di adeguate risorse da parte dello Stato e delle istituzioni territoriali. A tal riguardo, ad esempio, appare esigua la dotazione aggiuntiva di soli 5 milioni di euro prevista dal nuovo decreto pubblicato alla vigilia di Natale (D.L. n. 221/2021) per la fornitura di mascherine di tipo FFP2 o FFP3 alle istituzioni educative, scolastiche e universitarie.

Nel corso della pandemia il personale scolastico ha dimostrato grande impegno e straordinaria dedizione per far funzionare un’infrastruttura sociale fondamentale per il Paese. Abbiamo reinvitato il modo di “fare scuola”, utilizzando le tecnologie digitali disponibili e sostenibili per le famiglie, in considerazione di alcuni dati di fatto inoppugnabili: i “buchi” nella rete internet nazionale (si spera che le risorse del PNRR possano finalmente interconnettere le periferie all’asse della via Emilia) e le carenti competenze digitali diffuse tra la popolazione.

Tuttavia non possiamo certamente sottovalutare che il ricorso alla didattica a distanza con modalità esclusive o quasi ha comportato effetti negativi, testimoniati non solo dalle numerose ricerche sui rischi psicosociali a cui possono essere esposti bambini e ragazzi, ma anche dal Rapporto INVALSI relativo all’anno scolastico 2020-21. Rapporto da cui si desume che alle medie il 39% degli studenti non ha raggiunto risultati adeguati in italiano, con un dato al 45% in matematica; alle superiori il dato sale rispettivamente al 44% e al 51%.

Il 4 gennaio aprono le iscrizioni alle scuole di Formigine

Il 4 gennaio aprono le iscrizioni alle scuole di FormigineDal 4 al 28 gennaio 2022 sono aperte le domande d’iscrizione alle Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del territorio comunale di Formigine per l’anno scolastico 2022/2023.

Per la Scuola dell’infanzia possono essere iscritti: i bambini che compiono i tre anni di età entro il 31 dicembre 2022 (ossia i bambini nati nel 2019); possono inoltre essere iscritti anticipatamente i bambini che compiono i tre anni di età dopo il 31dicembre 2022 ed entro il 30 aprile 2023 (in questo caso la domanda sarà accolta solo in caso di disponibilità residua di posti rispetto ai bambini nati nel 2019 e in presenza di condizioni adeguate alla frequenza).

Per la Scuola primaria devono essere iscritti alla classe prima i bambini che compiono i 6 anni di età entro il 31 dicembre 2022 (ossia nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016); possono essere iscritti anticipatamente anche i bambini che compiono i 6 anni di età dopo il 31 dicembre 2022 ed entro il 30 aprile 2023 (ossia nati tra il 1° gennaio ed il 30 aprile 2017).

Alla Scuola secondaria di primo grado devono essere iscritti alla classe prima gli alunni che prevedano di terminare la scuola primaria con esito positivo nell’anno scolastico 2021/2022 (sono di norma i nati nell’anno 2011).

Le domande d’iscrizione alla scuola dell’infanzia statale devono essere presentate alla direzione del 1° Circolo didattico (presso la scuola Carducci) o del 2° Circolo didattico (presso la scuola Don Milani), in base allo stradario.

Le domande d’iscrizione alle scuole dell’infanzia private paritarie devono essere presentate direttamente alla scuola prescelta tra le seguenti: Maria Ausiliatrice di Formigine, Maria Ausiliatrice di Casinalbo, Madonna della Neve di Corlo, Don Franchini di Magreta.

Le domande d’iscrizione alla prima classe della scuola primaria e secondaria di 1° grado dovranno essere presentate esclusivamente on line dalle ore 8 del 4 gennaio alle ore 20 del 28 gennaio 2022. Già dalle ore 9 del 20 dicembre 2021 è possibile per i genitori abilitarsi al servizio di iscrizioni on line sul sito www.miur.gov/iscrizionionline.

Si ricorda che per accedere al sistema del Ministero dell’Istruzione è necessario essere in possesso di credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Per coloro i quali necessitassero di aiuto per ottenere le credenziali SPID è possibile chiedere un appuntamento al numero 059/416167; invece, le segreterie delle scuole destinatarie delle domande.sono a disposizione per dare un supporto tecnico per la compilazione delle iscrizioni on line.

L’e-commerce cresce con la pandemia. Un approfondimento di Unioncamere Emilia-Romagna nell’ambito del Rapporto Economico

L’e-commerce cresce con la pandemia. Un approfondimento di Unioncamere Emilia-Romagna nell’ambito del Rapporto EconomicoLa diffusione della pandemia da CoVid-19 nel 2020 ha messo improvvisamente le imprese di fronte alla necessità di raggiungere i propri clienti, specie quelli finali, evitando il contatto fisico con loro. Questo ha portato molte imprese ad abbracciare il commercio elettronico in un lasso di tempo molto limitato e con livelli di soddisfazione diversi da esperienza ad esperienza.

Al fine di monitorare il livello di diffusione del commercio elettronico tra le imprese, Unioncamere Emilia-Romagna e le Camere di commercio, in accordo con la Regione, hanno indirizzato la sessione tematica della rilevazione congiunturale verso l’analisi del fenomeno.

Concentrando l’attenzione sulle imprese manifatturiere in senso ampio le aziende che risultano aver adottato soluzioni di e-commerce con maggior frequenza sono state quelle del comparto agroalimentare (15,8 per cento del totale). All’estremo opposto si trovano invece le imprese della metalmeccanica (4,3 per cento delle imprese).

Alla base di questa differenza settoriale, si trova anche la diversa organizzazione del valore delle filiere con le imprese della metalmeccanica più spesso coinvolte in una catena del lavoro lunga di tipo business to business che poco si adatta ad una gestione tramite portali, siano essi generalisti o specialistici. Al contrario, molte delle imprese regionali attive nel settore agroalimentare vendono, in tutto o in parte, i proprio prodotti ai clienti finali, la qual cosa rende questo ambito molto più adatto alla diffusione del canale e-commerce.

Gli altri comparti della manifattura regionale si collocano a metà tra questi due estremi.

In termini dimensionali, sembra esistere una chiara correlazione tra grandezza dell’impresa e utilizzo dell’e-commerce.

La frequenza delle aziende che fanno ricorso a questo canale, infatti, passa dal 6 per cento delle imprese con un numero di dipendenti da 1 a 9 al 10,6 per cento delle imprese con 50 dipendenti ed oltre. La media generale riferita al totale delle imprese è 7,2 per cento nel caso della manifattura.

L’uso dell’e-commerce interessa sempre di più anche le imprese attive nel commercio della regione. La rilevazione ha messo in luce che più di una impresa commerciale su cinque (il 21,2 per cento) utilizza il canale on-line per raggiungere i propri clienti, un valore significativamente maggiore del corrispondente numero per le imprese della manifattura.

Anche nel caso delle imprese commerciali, la dimensione d’azienda è una variabile importante nell’analizzare il fenomeno del commercio elettronico visto che la frequenza del ricorso a questo canale passa dal 20,1 per cento delle realtà della piccola distribuzione (fino a 5 addetti) al 40,5 per cento della grande distribuzione (quella con 20 addetti ed oltre).

L’approfondimento descritto in sintesi si colloca nell’ambito della collaborazione tra Sistema camerale emiliano-romagnolo, Art-ER e Regione Emilia-Romagna per arrivare alla realizzazione di percorsi di digitalizzazione tagliati sulle esigenze effettive delle imprese.

Costo dell’energia, confronto con i settori a rischio chiusura: chieste al Governo misure immediate.

Costo dell’energia, confronto con i settori a rischio chiusura: chieste al Governo misure immediate.“Siamo in una situazione che rischia di andare fuori controllo senza una indispensabile governance da parte dell’Italia e dell’Europa. Si sta concretizzando il paradosso che conviene più spegnere gli impianti che produrre, una condizione che ci prospetta un lockdown manifatturiero. Se non fermiamo le speculazioni in corso andiamo dritti verso una sconfitta per il manifatturiero, proprio nel momento in cui l’Europa ha messo in atto il più grande investimento della sua storia”.

Così l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, intervenuto nell’ambito di un confronto tra aziende e istituzioni, svoltosi oggi con sede a Torbole, nel bresciano.

“È in atto una speculazione finanziaria- ha rimarcato Colla-, di gente che è diventata rapace e rischia di mettere in blackout il sistema manifatturiero, perché si è creato un vuoto e come sempre ci vanno sempre di mezzo le imprese e la gente che lavora. Se i prezzi del gas aumentano del 500% non è più conveniente prendere degli ordini. Siamo dentro una situazione che va fuori controllo”.

Che fare nell’immediato? Per Colla “il Governo deve agire a breve attivandosi al Tavolo di confronto nazionale che già esiste. Va varato entro gennaio un piano regolatore che stabilisca cosa fare nel campo dell’energia. Vanno date le concessioni per utilizzare i canali di estrazione già esistenti, senza farne di nuovi. Siamo nella condizione in cui nell’Adriatico la cannuccia della Croazia tira e la nostra è ferma. E le major che hanno contratti già fissati in Europa e in Italia non devono fare speculazioni. Infine, dobbiamo riscoprire una cultura roosveltiana, il piano energetico del nostro paese deve dare autonomia. Dobbiamo dire la verità: macchine avanti tutta sulle rinnovabili ma la transizione è anche nel gas. E l’Europa deve fissare un prezzo, non lasciare l’iniziativa ai fondi speculativi, che ammazzano il sistema produttivo della nostra grande manifattura”.

I rappresentanti dei settori manifatturieri italiani hanno evidenziato “un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese. Una situazione che comporta per la manifattura italiana un drastico incremento dei costi per la fornitura di energia, che impatta principalmente sui settori ad alta intensità energetica: le industrie dell’acciaio, della carta, del cemento, della ceramica, della chimica, delle fonderie e del vetro e della calce sono nella concreta impossibilità di proseguire con le attività produttive”.

Tutto ciò, nonostante gli ordinativi siano ai massimi degli ultimi anni e ben oltre i livelli immediatamente pre-pandemia. Le imprese hanno chiesto interventi immediati per mitigare gli effetti devastanti del costo del gas naturale sui mercati mondiali, in primo luogo valorizzando la risorsa del gas nazionale.

Al dibattito, il fronte imprenditoriale era rappresentato da Fabio Zanardi ed Enrico Frigerio (rispettivamente presidente e vicepresidente di Assofond), Roberto Vavassori (vicepresidente di Anfia), Michele Bianchi (comitato presidenza di Assocarta) e Franco Gussalli Beretta (presidente di Confindustria Brescia), cui si sono aggiunti in collegamento Giovanni Savorani (presidente di Confindustria Ceramica), Roberto Pierucci (comitato presidenza di Assovetro) e Davide Garofalo (consigliere di Assomet). Il mondo della politica e delle istituzioni ha visto invece la presenza oltre che dell’assessore Colla, dell’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi e del senatore Matteo Salvini. /

3.482 nuovi positivi Covid oggi (27/12) in regione e 14 decessi

3.482 nuovi positivi Covid oggi (27/12) in regione e 14 decessiDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 512.130 casi di positività, 3.482 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.243 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’14,9%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni (ieri era al 19,3%). Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 13 sono state somministrate complessivamente 8.270.492 dosi; sul totale sono 3.600.125 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.230.259.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.355 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 585 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 679 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36,1 anni.

Sui 1.355 asintomatici, 506 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 155 con lo screening sierologico, 88 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 591 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 791 nuovi casi, seguita da Modena (727) e Rimini (412); poi Ravenna (327), Reggio Emilia (321), Ferrara (264), Cesena (195) e Piacenza (133). Quindi Parma (127); Forlì (117); infine e il Circondario Imolese con 68 casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 12.999 tamponi molecolari, per un totale di 7.167.787. A questi si aggiungono anche 10.244 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 560 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 440.251. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 57.719 (+2.908). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 56.376 (+2.859), il 98,3% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano quattordici decessi: cinque nella provincia di Ferrara (cinque donne di 99, 94, 93, 92 e 80 anni), tre nella provincia di Forlì-Cesena (una donna di 63 anni e due uomini di 79 e 99 anni), due in provincia di Bologna (una donna di 93 anni e un uomo di 79), uno in provincia di Reggio Emilia (una donna di 76 anni); uno in provincia di Modena (una donna di 87 anni); uno in provincia di Parma (un uomo di 72 anni) e uno in provincia di Ravenna (una donna di 54 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.160.

Stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (107, come ieri); 1.236 quelli negli altri reparti Covid (+49).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Parma (-1  rispetto a ieri); 12 a Reggio Emilia (+1); 8 a Modena (invariato); 31 a Bologna (invariato); 6 a Imola (invariato); 14 a Ferrara (invariato); 12 a Ravenna (-1); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 15 a Rimini (+2). Nessun ricovero nella provincia di Piacenza, (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 29.800 a Piacenza (+133, di cui 68 sintomatici) 37.450 a Parma (+127, di cui 64 sintomatici), 60.154 a Reggio Emilia (+321, di cui 243 sintomatici), 83.626 a Modena (+727, di cui 360 sintomatici), 106.707 a Bologna (+791, di cui 500 sintomatici), 16.595 casi a Imola (+68, di cui 48 sintomatici), 31.882 a Ferrara (+264, di cui 65 sintomatici), 43.330 a Ravenna (+327, di cui 243 sintomatici), 24.165 a Forlì (+117, di cui 110 sintomatici), 27.075 a Cesena (+195, di cui 114 sintomatici) e 51.346 a Rimini (+412, di cui 312 sintomatici).

Donata alla città di Fiorano la Maglia dei Premi Nobel per la pace

Donata alla città di Fiorano la Maglia dei Premi Nobel per la pace
Il momento della donazione della Maglia dei Premi Nobel per la Pace di stamattina 27/12/21

Stamattina l’Assessore Luca Busani ha ricevuto in Comune i ragazzi della squadra podistica “People Runners” dell’Ass. Agathos che hanno donato alla città di Fiorano la Maglia sottoscritta dai Premi Nobel per la Pace.

La Maglia è il simbolo di “Un Mondo a Colori”, l’iniziativa dei People Runners che dall’inizio del 2022 si rivolgerà alle scuole italiane, e in particolare a quelle di Fiorano,, con il Patrocinio del Summit dei Premi Nobel per la Pace. Agli studenti si chiedono brevi componimenti scritti, lavori grafici o brevi filmati sui temi del bullismo e la violenza sulle donne. I migliori saranno premiati con la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Il presidente dell’Ass. Agathos, Giovanni Abelli, ha sottolineato l’importanza di offrire ai ragazzi un’altra occasione di riflessione su questi temi. Dello stesso avviso l’Ass. Busani che ha sottolineato la particolare sensibilità dell’Amministrazione su questi aspetti: oltre all’emergenza della violenza sulle donne, anche episodi di bullismo o prevaricazione che possono apparire di poco rilievo, a causa del web e dei social in particolare, si amplificano e provocano danni veramente gravi.

Polizze casa: come scegliere la migliore

Si sente spesso parlare di polizze case, solitamente sono accese per furto e incendi, perché più di tutte l’idea di un furto in casa è quella che terrorizza oltre la metà di tutto il popolo degli italiani, anche se solo una piccola percentuale ne prende le dovute precauzioni.

Le polizze contro il furto sono tutte quelle assicurazioni che servono per risarcire del tutto o in parte i danni che vengono arrecati all’immobile ed a tutti gli oggetti che poi sono stati rubati. Di solito vengono sottoscritte, come dicevamo, delle assicurazioni per furto ed incendio, anche se esistono polizze che coprono anche altre tipologie di danno.

In questa guida andremo a scoprire quali sono tutte le tipologie di polizze da analizzare e come fare per scegliere la migliore polizza responsabilità civile per casa.

Tipologie di polizza

La sottoscrizione di una polizza assicurativa non vuol dire solo assicurare alla propria casa la possibilità unica di essere protetta da furto e incendio ma ci sono, come anticipato, delle polizze che coprono anche tanti altri danni per quanto riguarda la propria casa e i beni.

Assicurazione a valore intero

Si tratta di una somma che viene indennizzata e corrisposta per quanto riguarda il valore reale e integrale di tutte le cose assicurate. Si deve fare attenzione ad una cosa, ovvero, se la stima dei beni che viene fatta al momento della firma del contratto risulta essere in difetto, ovvero  il valore reale supera quello che viene stimato, la compagnia deve pagare il danno solo in parte.

Quindi, prendiamo in esempio che alcuni beni risultino di un valore pari a 100.000 euro, ma vengono assicurati come se ne valessero la metà (50.000 euro), nel caso vi siano dei danni per 30.000 euro la compagnia deve essere tenuta a risarcire solamente la metà (15.000 euro).

Assicurazione a primo rischio assoluto

Nel momento in cui si stipula la polizza, l’assicurato deve decidere una somma massima indennizzabile, ma che non va correlata al valore effettivo riguardante beni.

La compagnia è tenuta ed obbligata a risarcire il danno fino al massimale della somma assicurata, anche se il valore effettivo può risultare maggiore della somma assicurata.

Quindi, se volessimo fare un esempio dove siamo assicurati per 100.000 euro, ma il danno viene stimato dalla compagnia in 150.000 euro. Il totale dell’indennizzo sarà comunque pari a 100.000 euro. Per cui, si tratta della formula più costosa ed anche di quella più sicura dato che prescinde dal valore effettivo dei beni che vengono assicurati.

Polizza a valore d’uso

La polizza a valore d’uso riguarda l’indennizzo che è pari al valore che la cosa che viene assicurata ha al momento del danno, tenendo sempre conto del deprezzamento che viene correlato dall’utilizzo della stessa.

Polizza a valore nuovo

In ultimo, si ha un indennizzo che è pari al valore totale, come può essere per la ricostruzione per il fabbricato, oppure di riacquisto per il contenuto, senza che vi sia alcun deprezzamento. E questa si chiama polizza a valore nuovo.

Un anno di campagna vaccinale anti-Covid: somministrate oltre 1 milione e 300mila dosi

Un anno di campagna vaccinale anti-Covid: somministrate oltre 1 milione e 300mila dosi
Casoni, Borsari, Spano’ e Reggiani

Più di 1 milione e 300mila dosi effettuate in 361 giorni di attività, una media di quasi 4mila vaccinazioni al giorno, con picchi di oltre 9mila; il 91,5% della popolazione sopra i 60 anni è nel circuito vaccinale; 8 Punti unici vaccinali attivi, oltre alle innumerevoli iniziative itineranti organizzate negli ultimi 12 mesi per portare il vaccino ancora più vicino alle persone.

Sono solo alcuni dei numeri della campagna vaccinale anti-Covid che oggi, lunedì 27 dicembre, “compie” un anno. Era infatti il 27 dicembre 2020 quando, durante il Vaccine Day in concomitanza con tutta Europa, anche a Modena veniva somministrata la prima dose di vaccino a un’operatrice sanitaria, l’infermiera Alda Reggiani.

Da allora ha preso il via la campagna vaccinale più imponente della storia recente, con uno sforzo organizzativo straordinario e senza precedenti: progressivamente, seguendo il timing indicato dalla struttura commissariale e dalla Regione Emilia-Romagna, la vaccinazione anti-Covid è stata offerta agli operatori della sanità e agli ospiti delle Case Residenza Anziani (CRA), alle persone fragili assistite a domicilio ed estremamente vulnerabili, ovvero con patologie e fattori di rischio correlati al Covid, passando poi alle diverse categorie professionali e in base alle fasce d’età.

Otto i Punti vaccinali allestiti in provincia (San Felice sul Panaro, Mirandola, Carpi, Modena, Castelfranco Emilia, Sassuolo, Vignola e Pavullo), a cui si è affiancata l’attività vaccinale effettuata in giornate dedicate in numerose Case della Salute e ambulatori, e nelle tante iniziative itineranti, organizzate davanti alle scuole, in occasione di sagre, feste e mercati cittadini.

La risposta dei modenesi è stata ottima, con un’adesione elevata e soddisfacente in tutte le fasce d’età: come detto, sono oltre 1 milione e 300mila le dosi somministrate finora, di cui 570mila prime dosi, 530mila seconde dosi e 190mila terze dosi, a cui bisogna aggiungere le oltre 4mila vaccinazioni effettuate ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Il picco è stato raggiunto il 15 luglio, quando sono state somministrate 9.390 dosi. Numeri che hanno consentito di raggiungere ottime percentuali di copertura: il 91,5% della popolazione sopra i 60 anni è nel circuito vaccinale, con un picco del 94,6% nella fascia tra gli 80 e gli 84 anni. Se si considera la popolazione dai 12 anni in su, la percentuale si assesta all’87,2%.

In merito alla tipologia di vaccini utilizzati, il Comirnaty di Pfizer BionTech rappresenta la fetta più grande (64%), seguono il vaccino sviluppato da Moderna (24%), il Vaxzevria di AstraZeneca (10,6%) e Janssen di Johnson&Johnson (1,4%).

Oggi la campagna prosegue con la somministrazione delle dosi booster, a cui ha aderito il 90% dei cittadini che hanno ricevuto l’SMS con l’appuntamento, e con la campagna vaccinale dedicata ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, avviata lo scorso 16 dicembre e che dopo 5 giorni faceva registrare un’adesione del 52,6%.

Per quanto riguarda il personale, lo sforzo sostenuto dall’Azienda è stato e continua ad essere imponente: nel complesso, nella campagna vaccinale sono impiegati circa 120 infermieri, 50 medici vaccinatori, 110 amministrativi e 3.000 volontari. Nell’arco del 2021 l’investimento in personale è stato cospicuo, a fronte della difficoltà (di livello nazionale) di reperimento di diverse figure professionali in ambito sanitario.

Sono proprio loro, gli operatori sanitari e i volontari, il motore di questa campagna vaccinale – afferma Silvana Borsari, Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Modena e Responsabile provinciale della campagna vaccinale anti-Covid –, che si alimenta grazie all’impegno e alla dedizione di medici, infermieri, OSS, amministrativi e volontari. Li vorrei ringraziare ancora una volta uno per uno, senza retorica ma con grande stima. In questi 12 mesi il vaccino ci ha consentito di salvare vite e risparmiare il ricovero a tante persone, ora è necessario proseguire per assicurare a tutti la dose booster e per vaccinare i bambini tra i 5 e gli 11 anni. L’organizzazione e la gestione della campagna vaccinale non è facile, ma ci ha aiutato molto la collaborazione con istituzioni, enti locali e associazioni di volontariato, con un legame rinsaldato grazie al lavoro di Direttori di Distretto e responsabili dei Punti vaccinali. Per il prossimo anno auspico un patto di fiducia ancora più solido tra cittadini e sanitari per continuare a mettere in sicurezza la nostra comunità”.

Servizio Civile Universale: sei i posti da assegnare nel Comune di Formigine. Domanda entro il 26 gennaio

Servizio Civile Universale: sei i posti da assegnare nel Comune di Formigine. Domanda entro il 26 gennaioCresce per il 2022 il numero dei progetti presentati dal Comune di Formigine per la selezione di volontari all’interno del nuovo bando del Servizio Civile Universale. Salgono a sei infatti i posti da assegnare, riservati a ragazzi e ragazze dell’Unione Europea e a giovani non comunitari regolarmente soggiornanti di età compresa tra 18 e 28 anni. Nello specifico, saranno cinque le collaborazioni avviate all’interno del progetto “Aiutare per crescere 2021”, che vedrà l’assegnazione di quattro ragazzi presso la sede municipale – tre dei quali presso i servizi scolastici più una postazione destinata all’Ufficio Europa – e di un volontario presso il Polo Culturale di Villa Gandini, a supporto delle attività di Hub in Villa.

La novità per il nuovo anno sarà il progetto “Sportelli digitali, cittadini connessi”, che impegnerà un volontario presso lo Sportello del Cittadino. Il bando è aperto fino alle ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio 2022. I candidati dovranno produrre domanda di partecipazione, indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto, esclusivamente tramite la piattaforma nazionale DOL, accedendo con le proprie credenziali SPID all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Chi non fosse già in possesso di un’identità digitale può rivolgersi allo Sportello del Cittadino previo appuntamento da fissare telefonicamente al numero 059 416167, oppure online tramite l’agenda digitale del Comune di Formigine. L’inizio del servizio è previsto all’inizio dell’estate per una durata di 12 mesi e 25 ore di servizio settimanale, a fronte di una retribuzione mensile di 444,30 euro. Per maggiori informazioni è possibile collegarsi martedì 11 gennaio alle ore 18 all’apposito incontro online, al quale iscriversi scrivendo a reggioemilia@ascmail.it “Questi progetti permettono ai nostri giovani di vivere un’esperienza di servizio alla comunità che si rivela al tempo stesso formativa per la loro crescita personale e professionale – commenta il Vicesindaco con delega alle Politiche giovanili Simona Sarracino – Per l’anno a venire abbiamo voluto aumentare i posti a disposizione, che assieme a percorsi come tirocini universitari e alternanza scuola-lavoro andranno ad ampliare ulteriormente l’offerta di progetti formativi presso la Sede comunale”.

 

 

Emilia Romagna, obbligo mascherine Ffp2: è caos per trasporti pubblici!

Emilia Romagna, obbligo mascherine Ffp2: è caos per trasporti pubblici!Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni sull’obbligo di mascherina Ffp2 è caos anche in Emilia Romagna sul fronte dei trasporti pubblici. Lo denuncia Assoutenti, che segnala criticità e chiede l’intervento dell’Esercito per incrementare i controlli sul rispetto delle nuove disposizioni e sul green pass.

“Migliaia di cittadini sono del tutto impreparati alle nuove disposizioni del Governo che, come noto, hanno introdotto l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto, sia locali che a media e lunga percorrenza – spiega il presidente Furio Truzzi – Tantissimi i passeggeri che non erano a conoscenza della nuova misura o della data di entrata in vigore dell’obbligo, e hanno utilizzato bus e treni sprovvisti di mascherina Ffp2. Ma non solo. Considerato l’elevato numero di cittadini che, a partire da oggi, sono tornati a muoversi con i mezzi pubblici, i controlli delle forze dell’ordine presso le stazioni e all’interno di bus sono del tutto insufficienti e sarà materialmente impossibile garantire in regione il rispetto delle nuove disposizioni varate dal Governo”.

Per tale motivo Assoutenti rivolge oggi un appello al Governo, al Commissario straordinario Figliuolo e ai Prefetti dell’Emilia Romagna affinché siano intensificati in regione i controlli non solo sull’uso delle mascherine Ffp2, ma anche sul possesso del green pass per accedere a mezzi pubblici e treni, inviando i militari dell’Esercito presso stazioni ferroviarie e fermate degli autobus, allo scopo di coadiuvare le forze dell’ordine nelle operazioni di controllo e verifica dei passeggeri, e distribuire gratuitamente mascherine Ffp2 a tutti gli utenti che ne sono sprovvisti.

Lapam: indagine su dinamica imprese, occupazione ed export a Modena: “Attenzione all’aumento dei costi, ripresa a rischio”

Lapam: indagine su dinamica imprese, occupazione ed export a Modena: “Attenzione all’aumento dei costi, ripresa a rischio”
Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Villani Daniela

“I dati economici a Modena sono positivi, ma l’aumento dei costi di energia e materie prime è una spada di Damocle sulla ripresa: il rischio di una brusca frenata, al netto delle misure prese dal Governo nella Legge di Bilancio, è concreto. E’ necessario correre ai ripari”. Lapam commenta così i dati presentati dall’Ufficio Studi dell’associazione su dinamica imprese, occupazione ed export.

Dinamica imprese e occupazione

Al 30 settembre 2021 si rilevano 64.570 imprese attive nella provincia di Modena, e di queste 19.927 sono artigiane. Rispetto al III trimestre 2020 si contano 11 imprese in più, mentre il numero di imprese artigiane invece risulta essere diminuito negli ultimi 12 mesi, segnando un calo dell’1% (pari a 200 imprese in meno). Sulla base dei dati aggiornati al 31 agosto 2021 diffusi dall’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna, nei primi otto mesi dell’anno le assunzioni in regione hanno registrato una crescita significativa unicamente nel mese di maggio (del +21,6% rispetto ad aprile). Nel complesso, durante il periodo gennaio-agosto 2021 le posizioni dipendenti sono cresciute di 16.895 unità, incremento che resta concentrato nel terziario commerciale e nelle attività manifatturiere. Nel dettaglio si registrano 2.924 posizioni in più a Modena. Ad agosto 2021 le assunzioni in regione si attestano al 97% rispetto al livello pre pandemia (febbraio 2020) a causa dell’agricoltura, dove il dato resta decisamente inferiore, mentre crescono servizi e industria. Nel dettaglio della tipologia contrattuale, durante il periodo gennaio-agosto 2021 è cresciuto il lavoro a tempo determinato, interinale e in apprendistato (rispettivamente 9.205, 4.884 e 3.509 posizioni in più), mentre non si rileva un significativo calo del lavoro a tempo indeterminato (703 posizioni in meno). Nei primi otto mesi del 2021 su 16.895 posizioni dipendenti create, 8.612 (il 51% del totale) sono state ricoperte da donne. La crescita delle posizioni dipendenti femminili resta concentrata nel commercio e negli alberghi e ristoranti (5.720 unità in più) e, in misura minore, nell’industria in senso stretto e nelle altre attività dei servizi (rispettivamente 2.102 e 1.428 unità in più). La dinamica delle previsioni di assunzione delle imprese del territorio vede un rallentamento tra ottobre e novembre 2021, a segnalare che la ripresa economica fatica a mantenersi stabile. Per il trimestre novembre 2021-gennaio 2022 sono previste 20.880 entrate a Modena.

 

Focus Distretti Industriali: l’export

Secondo il Monitor dei Distretti Industriali dell’Emilia-Romagna a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, dati elaborati dall’Ufficio Studi Lapam, il primo semestre 2021 si chiude positivamente per l’export dei distretti emiliano-romagnoli, con un +23,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo trend dei valori esportati è tanto più significativo poiché risulta in crescita anche rispetto allo stesso periodo del 2019 (+4,9%). Complessivamente ottima la situazione del settore della Meccanica: si registra a livello regionale un +26,7% rispetto al primo semestre 2020 e un +1,6% di recupero effettuato sullo stesso periodo 2019. Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto delle Macchine per l’industria ceramica di Modena (+52,7% secondo i dati ACIMAC), delle Macchine agricole di Modena (+38,1%). Molto positivo il dato del settore Agro-alimentare: +10,5% rispetto al primo semestre 2020 e +16,8% in riferimento al primo semestre 2019. Incoraggiante l’andamento del Sistema casa (+28,4%): bene le Piastrelle di Sassuolo che fanno registrare un aumento delle vendite estere del +25,7%. Inoltre il distretto supera ampiamente i livelli di export del primo semestre 2019 (+9,3%). Anche nel Sistema moda si osserva una crescita nell’export complessivo dei distretti (+28,4%), non sufficiente però a recuperare i livelli del 2019 (-16,4%). Tuttavia mostra un’ottima performance la Maglieria e abbigliamento di Carpi (+47,9%), con un aumento anche rispetto al primo semestre del 2019 (+10,5%). Si registra una crescita per le esportazioni dei Poli tecnologici regionali, con risultati migliori rispetto alla dinamica nazionale (+21,4% versus +1,7%) e un recupero totale dei livelli del 2019 (+6,8%). Brillante il Biomedicale di Mirandola (+13,9%) che supera anche i valori pre pandemici.

Stretta natalizia, Fiepet Confesercenti Modena: “Il controllo del Green Pass per il consumo al bancone è complicato per gli esercenti”

Stretta natalizia, Fiepet Confesercenti Modena: “Il controllo del Green Pass per il consumo al bancone è complicato per gli esercenti”La Federazione Italiana degli esercenti pubblici e turistici si dice d’accordo con i provvedimenti emessi dal Governo ma il controllo del Green pass per il consumo al banco dei bar preoccupa l’associazione di categoria modenese.

Appoggiamo in pieno i recenti provvedimenti del Governo – dichiara Fiepet Confesercenti Modena – volti ad arginare l’aumento dei contagi, al fine di aiutare le attività di ristorazione a non chiudere e a continuare la loro regolare attività ma crediamo che il controllo del Green pass al banco del bar diventi davvero complicato per gli esercenti”.

Fiepet, già nei mesi scorsi, aveva denunciato la difficoltà degli esercenti a dover entrare nella parte di “controllori” del possesso o meno da parte del cliente del Green pass e, con questa decisione, l’associazione crede che non si faccia altro che complicare ulteriormente il loro lavoro, considerando che gli accessi in un bar per il consumo di un caffè a banco sono in certi casi centinaia ed il tempo per il controllo rischia di essere superiore a quello per il servizio al cliente.

“Siamo consapevoli della necessità di possedere il Green pass per poter consumare all’interno di un’attività di ristorazione ma ribadiamo la difficoltà per i ristoratori e baristi che già nei mesi scorsi sono stati costretti a farsi carico di costi e responsabilità per riuscire a lavorare in sicurezza – conclude Fiepet Confesercenti Modena”. 

 

A Fiorano iscrizioni scolastiche aperte dal 4 al 28 gennaio 2022

A Fiorano iscrizioni scolastiche aperte dal 4 al 28 gennaio 2022Dal 4 al 28 gennaio 2022 sono aperte le iscrizioni presso le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado (materna, elementare, media e superiore) di Fiorano Modenese.

Nei giorni scorsi, ai genitori dei bambini che abitano nel territorio comunale, nati nel 2011, 2016 e 2019, è stata inviata una lettera con tutte le informazioni relative alla scuola assegnata, individuata secondo lo stradario comunale, in corrispondenza della residenza del bambino. Chi non l’avesse ricevuta, o l’avesse smarrita, può contattare il Servizio Istruzione del Comune: 0536/833420 – scuola@fiorano.it. Per gli Istituti Comprensivi statali l’iscrizione dovrà essere effettuata on-line compilando il modulo e gli allegati relativi, presenti nelle pagine dedicate dei siti web delle scuole.

Le scuole dell’infanzia saranno presentate ai genitori interessati durante le riunioni informative che si terranno, in modalità videoconferenza: lunedì 10 gennaio, alle ore 18.30, per le scuole Arcobaleno e Villa Rossi; martedì 11 gennaio, ore 18.30, per le scuole Aquilone e Castello. Sul territorio di Fiorano è presente anche la scuola dell’infanzia paritaria privata Coccapani: 0536/830051; scuolamaterna@fondazionecoccapani.it; fondazionecoccapani.it.

La domanda di iscrizione alla scuola primaria e alla scuola secondaria di I grado dovrà essere presentata esclusivamente on-line, accedendo al sito preposto www.istruzione.it/iscrizionionline/. Tutti i genitori sono invitati alle riunioni informative relative alle primarie, che si svolgeranno in videoconferenza: martedì 11 gennaio, ore 18.30, per le scuole Guidotti e Menotti; mercoledì 12 gennaio, stesso orario, per le Ferrari. Discorso analogo per le secondarie di I grado, con i genitori invitati sempre alle 18.30, mercoledì 12 gennaio se interessati alle Bursi e giovedì 13 gennaio se interessati alle Leopardi.

Per informazioni aggiornate e per partecipare a eventuali Open Day, con possibilità di visitare gli istituti, si invita a fare riferimento ai siti web relativi. Ulteriori informazioni si possono trovare nella sezione dedicata del sito del Comune “Servizi Scuola e Nidi Iscrizioni alle scuole A.S. 2022/2023”.

 

Latte, Confagricoltura E-R: “Prezzi fermi a 39 cent al litro ma produrre latte costa in media 48 centesimi”

Latte, Confagricoltura E-R: “Prezzi fermi a 39 cent al litro ma produrre latte costa in media 48 centesimi”«Dietro alla produzione regionale di latte e formaggi, sia stagionati che freschi, c’è una filiera produttiva che richiede una specifica organizzazione dell’offerta. Il costo medio in stalla è salito a 48 centesimi al litro fino a toccare punte di 60 cent/litro in zone svantaggiate, ma il prezzo riconosciuto all’allevatore si ferma mediamente attorno ai 39 centesimi». A dirlo è il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, mettendo in luce le esigenze delle stalle di bovine da latte che in regione restano fuori dal circuito di produzione della Dop Parmigiano Reggiano.

A rendere il quadro attuale ancora più preoccupante sono infatti i rincari. Il costo dell’alimentazione giornaliera di una bovina da latte (trinciato di mais, erba medica, farine di soia e di mais, paglia, ecc.), ha registrato un balzo da 5 a 7 euro (capo/giorno). Se consideriamo una produzione giornaliera per capo mediamente pari a 31,6 litri, solamente la spesa della razione è aumentata di oltre 5 centesimi al litro. Al calcolo, iva esclusa, bisogna poi aggiungere gli incrementi registrati su altre voci: energia elettrica, gasolio, gas metano; ammortamenti di impianti e macchinari; manodopera; imposte e tasse; remunerazione del capitale e altro ancora.

Il monito di Confagricoltura Emilia Romagna guarda «alla costituzione di un sistema virtuoso di organizzazione dell’offerta che mira a ottenere prezzi alla stalla congrui». Il paradosso, continua il presidente dell’organizzazione agricola, «è che molti allevatori si trovano a fronteggiare la crisi adottando azioni controproducenti (es. riduzione del numero di capi o cambi di alimentazione per limitare i costi), che portano un concreto svantaggio competitivo all’azienda. L’imprenditore, in questo modo, non solo vede vanificare gli investimenti effettuati negli anni precedenti per aumentare la capacità produttiva delle stalle, ma non ha neanche la possibilità di ripianare i debiti».

Nel 2020 la produzione di latte vaccino in Emilia-Romagna si è attestata a 2.230.000 tonnellate (fonte: Rapporto Agroalimentare di Regione e Unioncamere), di cui 1.810.000 tonnellate utilizzate per la trasformazione in formaggio Parmigiano Reggiano quindi soggette ai piani di regolazione dell’offerta stabiliti dal Consorzio. «La situazione è ben diversa, invece, per i produttori di latte destinato ad altri usi, il cui prezzo di riferimento subisce forti oscillazioni – spiega Alfredo Lucchini, vice presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Emilia Romagna e socio dell’OP Agri Piacenza Latte -. Peraltro, l’aggiornamento dei listini da parte dell’industria di trasformazione, o tramite le OP, è talmente frequente da rendere impossibile una pianificazione aziendale di medio-lungo termine».

Conclude così il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna: «L’andamento altalenante delle quotazioni si mantiene da tempo su livelli troppo bassi (sotto i 40 cent/litro prendendo la media degli ultimi 7 anni). Si è innalzata una diga tra gli allevatori e il mondo della trasformazione/commercializzazione, che non consente di corrispondere un’adeguata remunerazione alle aziende produttrici, nonostante siano state proprio queste ultime ad apportare le migliorie attese in materia di benessere animale, tracciabilità e gestione dei nitrati, tali da generare effetti positivi lungo tutta la filiera fino al consumatore e contribuendo a migliorare la qualità del prodotto finale».

 

 

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