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domenica, 22 Giugno 2025
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Tari, l’Amministrazione comunale Sassolese: “termine di pagamento posticipato al 16 dicembre”

Tari, l’Amministrazione comunale Sassolese: “termine di pagamento posticipato al 16 dicembre”Il termine di pagamento della Tari è posticipato a giovedì 16 dicembre. Stanno arrivando in questi giorni, a casa dei cittadini di Sassuolo, i bollettini di pagamento della Tari che indicano come data ultima giovedì 2 dicembre: l’Amministrazione Comunale ha deciso di estendere il periodo in cui è possibile effettuare il pagamento senza incorrere in sanzioni o interessi di due settimane, fino a giovedì 16 dicembre compreso.

“Un ritardo dovuto alle Poste – dichiara il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – che hanno impiegato due settimane in più del tempo necessario a processare bollettini consegnati nei tempi giusti dai nostri uffici ha fatto sì che solamente in questi giorni gli avvisi di pagamento arrivassero nelle case dei sassolesi.

Per dare a tutti la possibilità di effettuare i pagamenti nei tempi giusti e senza incorrere in sanzioni, quindi, abbiamo deciso di fare slittare di due settimane la data entro la quale sarà possibile farlo senza incorrere in alcuna sanzione. Tutti, sia chi ha già ricevuto il bollettino sia chi, invece, lo riceverà in questi giorni, avranno tempo per effettuare il pagamento fino al 16 dicembre prossimo”.

Flc Cgil Modena: “folle l’idea del Comune di Sassuolo di finanziare corsi no vax nelle scuole della città”

Flc Cgil Modena: “folle l’idea del Comune di Sassuolo di finanziare corsi no vax nelle scuole della città”Ad ascoltare le dichiarazioni dell’assessore all’Istruzione del Comune di Sassuolo Corrado Ruini, nella seduta del consiglio comunale tenutasi ieri, viene il dubbio che anziché trovarsi in una importante sede istituzionale ci si trovi in un bar dove si servono alcolici di pessima qualità: si parte da una analisi insensata e delirante sulla presunta “dittatura del pensiero unico nella scuola” e si arriva a stanziare un finanziamento che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe indirizzare questo pensiero critico. In sostanza una specie di processo di rieducazione: una contraddizione in termini. Insomma, poche idee ma confuse”. Così Claudio Riso segretario sindacato scuola/università Flc Cgil Modena.

“Al netto di queste prime considerazioni a caldo – prosegue Riso – va detto chiaramente che quello che abbiamo sentito è semplicemente offensivo verso gli insegnanti, verso gli studenti e verso le loro famiglie: siamo al terzo anno scolastico consecutivo che si svolge in condizioni di emergenza sanitaria, con enormi sacrifici da parte di tutti, e di tutto ha bisogno la scuola tranne che dei deliri di politici negazionisti in cerca di facile visibilità.

Va detto senza mezzi termini: è semplicemente folle pensare di usare soldi pubblici per finanziare la presenza di negazionisti nella scuola pubblica.

E non c’è bisogno dell’assessore di turno che spieghi come si sostiene il pensiero critico nei ragazzi e negli studenti: è un processo naturale, quotidiano, e sta nel DNA della Scuola che ha come compito fondamentale quello di formare giovani cittadini consapevoli”.

Di come l’amministrazione comunale di Sassuolo spende i soldi della collettività ne risponderà ai cittadini e agli elettori – prosegue il segretario sindacato scuola/università Flc Cgil Modena -. Di certo farebbe meglio a destinare ad altro quelle risorse: nessuna scuola si sognerebbe mai di utilizzare quei soldi per assecondare deliri No Vax.

 Infine, non è la prima volta che l’assessore all’Istruzione del Comune di Sassuolo interviene a gamba tesa su questioni inerenti l’autonomia delle singole scuole, e l’impressione è che ogni volta si tenda ad alzare l’asticella, quasi a voler immaginare una sorta di volontà di commissariamento. Fortunatamente la scuola è una istituzione autonoma e in possesso di anticorpi robusti per resistere a queste incursioni deliranti.

Viene però da chiedersi se tutto ciò sia condiviso dal primo cittadino di Sassuolo e da tutta l’amministrazione, e se la città non meriti invece attenzioni e sensibilità diverse su un assessorato così importante e delicato.

Per noi la risposta è chiarissima e l’assessore in questione dovrebbe trarne le dovute conclusioni e con un gesto di dignità faccia tutti i passi indietro necessari”, conclude Claudio Riso segretario sindacato scuola/università Flc Cgil Modena.

 

Pazienti Covid positivi, in ospedale a Sassuolo riaperti 10 posti letto di media intensità di cura

Pazienti Covid positivi, in ospedale a Sassuolo riaperti 10 posti letto di media intensità di curaAlla luce dell’andamento epidemiologico delle ultime settimane, in accordo con le Aziende Sanitarie provinciali, anche l’Ospedale di Sassuolo torna ad attivare alcuni posti letto dedicati ai pazienti Covid che necessitino di ospedalizzazione a media intensità di cura. Da oggi – 1° dicembre 2021 – anche Sassuolo ha riattivato, dopo Carpi, a supporto degli ospedali hub di Modena, 10 posti letto per pazienti Covid-positivi.

L’Area interessata è quella della Medicina Interna, Area Blu. Un’ala del reparto, debitamente isolata, è già stata attrezzata ad accogliere pazienti positivi al Covid-19 che necessitino di ospedalizzazione. L’obiettivo è supportare la rete provinciale e intervenire in ottica previsionale, alla luce del progressivo aumento di ricoveri registrati negli ultimi giorni.

Rispetto ad un anno fa – spiega il dr Silvio Di Tella, Direttore Sanitario della struttura e Direttore dei Presidi Ospedalieri dell’AUSL di Modena – la situazione appare meno critica. E ciò è possibile solo grazie ai vaccini! Nonostante questo, tuttavia, l’andamento epidemiologico sta facendo registrare una curva in aumento di chi, contraendo il virus, sviluppa in modo serio la patologia ad esso correlata, fino a richiedere una ospedalizzazione. Quello che possiamo registrare, purtroppo, è che tale casistica colpisce soprattutto pazienti di mezza età e non ancora vaccinati. Vogliamo quindi lanciare ancora una volta un appello a tutti coloro che, legittimamente, possono nutrire ancora dubbi. Se volete aiutarci, il modo più semplice è questo: vaccinarsi!”

 

Operativo il Piano Neve del Comune di Fiorano con 21 mezzi per gli interventi

Operativo il Piano Neve del Comune di Fiorano con 21 mezzi per gli interventiSono ventuno i mezzi pronti a intervenire per il servizio comunale di sgombero neve, spargimento sale, stoccaggio e coordinamento a Fiorano Modenese in caso di nevicate e/o ghiaccio.

Sono stati identificati cinque livelli di intervento in base alle diverse condizioni meteo e della situazione a terra.

Nel caso di ghiaccio sul manto stradale o di leggera nevicata è prevista l’uscita da 1 a 3 mezzi spargisale, con priorità di intervento nelle zone più soggette a gelate (Nirano, Ruvinello, sottopassaggi, cavalcavia, rotonde e tratti particolarmente pendenti). Gli addetti al servizio spargisale, prima dell’apertura di scuole e edifici pubblici, spargono sale, sabbia, segatura per garantire l’accessibilità.

Se la neve lascia un leggero strato a terra, compreso nei 5 centimetri, escono i trattori con lama (nel numero che si reputa necessario) per eseguire un passaggio nei tratti collinari e nella viabilità principale. Viene ordinata la spalatura manuale per gli edifici principali.

In caso di nevicata maggiore, lo sgombero della neve avviene su tutto il territorio con successiva uscita dei mezzi spargisale e spalatura manuale per gli edifici principali.

Si valuta di volta in volta l’opportunità di eseguire la rimozione della neve dalle aree mercatali e dai parcheggi delle scuole.

In caso di nevicate è indispensabile la collaborazione di tutti. In particolare, si raccomanda attrezzare il proprio veicolo con le gomme invernali o altri sistemi previsti dalle norme, guidare con la massima prudenza ed evitare di parcheggiare le auto lungo la strada per consentire il regolare passaggio dei mezzi spalaneve. I cittadini devono poi tenere puliti i propri passi carrai e i marciapiedi davanti a casa.

Il Comune di Fiorano Modenese invita tutti i cittadini a tenersi informati tramite il sito internet, i canali social o conttantando il Municipio.

E’ possibile inoltre essere informati in tempo reale di eventuali emergenze, sospensione servizi e chiusure scuole attraverso sms con il sistema di messaggistica Alert System. Basta andare sul sito del comune, in home page, e registrarsi gratuitamente con l’apposito bottone.

 

“Innovation Days Junior”: proseguono a Fiorano le giornate di orientamento rivolte agli studenti di terza media

“Innovation Days Junior”: proseguono a Fiorano le giornate di orientamento rivolte agli studenti di terza mediaSi è svolta sabato 20 novembre la prima tappa della prima edizione di Innovation Days Junior: due giornate di orientamento scolastico rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori, organizzata e coordinata dalla Prof.ssa Alessandra Borghi, Presidente UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) Modena-Sassuolo, con il patrocinio del Comune.

La seconda giornata orientativa sarà sabato 4 dicembre alle ore 9.15, presso le Scuole “Leopardi” a Fiorano. Lungo le due giornate, giovani ai primi impegni lavorativi, imprenditori, professionisti e referenti di corsi post-diploma e di discipline Steam presenteranno agli studenti gli scenari che si aprono dopo la scuola superiore, affinché la scelta del percorso sia consapevole e attenta alle attitudini di ognuno e alle prospettive future.

“Riteniamo fondamentale testimoniare ai giovani cosa ci sarà per loro dopo la scuola – afferma la dott.ssa Borghi – poiché in diverse occasioni ho potuto osservare che la scuola superiore viene scelta senza avere idea del “dopo”, in modo piuttosto superficiale o magari, semplicemente, perché scelta da altri amici. Il risultato è il conseguente desiderio e/o necessità di cambiare poi percorso neo corso del primo o secondo anno di scuola con inevitabile demotivazione verso lo studio e con comprensibile preoccupazione delle famiglie”.

Come sottolineano anche le Dirigenti Scolastiche Ilaria Leonardi e Simona Simola: “Sicuramente la testimonianza diretta di giovani, imprenditori o rappresentanti del mondo del lavoro, può suscitare quella curiosità che spinge i nostri ragazzi ad una scelta più consapevole. I giovani hanno bisogno di esempi per potersi proiettare nel futuro, soprattutto dopo due anni di restrizioni causa Covid, che hanno naturalmente frenato questo tipo di condivisioni”.

 

Intitolata alla memoria di Marco Grandi la Sala Congressi dell’Ospedale di Sassuolo

Intitolata alla memoria di Marco Grandi la Sala Congressi dell’Ospedale di SassuoloAd un anno esatto dalla sua scomparsa, l’Ospedale di Sassuolo ha intitolato la propria Sala Congressi, al piano terra della struttura, alla memoria del dr Marco Grandi, medico internista ed endocrinologo e già primario del reparto di Medicina dal 1998, nell’allora ospedale di Formigine e fino al 2010 nel nuovo nosocomio.

Nel pomeriggio tanti colleghi medici, infermieri e semplici conoscenti hanno partecipato ad una funzione religiosa celebrata proprio nella Sala Congressi dell’ospedale da don Alberto Debbi, sacerdote e medico che ha conosciuto bene il dr Grandi. Assieme a lui, anche il cappellano della struttura, don Alberto Nava.

Al termine della celebrazione, insieme ad alcuni familiari di Marco Grandi, è stata “scoperta” la targa in suo onore, alla presenza del Direttore Generale della Società, il dr Stefano Reggiani e del dr Stefano Pederzoli, che oggi guida l’Unità Operativa della Medicina Interna sassolese. Alla commemorazione hanno preso parte anche l’ex Direttore Generale, Bruno Zanaroli e il Presidente del CdA, Mario Mairano.

Classe 1948, il dr Grandi è stato uno stimato e conosciutissimo medico, anche per le sue esperienza nel mondo dello sport, in particolare col Modena calcio. Ma anche nella pallavolo, a fianco della squadra Panini di Velasco che dall’86 all’89 vinse quattro scudetti di fila. In pensione ‘ufficialmente’ dal 2010, Grandi non aveva mai smesso di frequentare l’ospedale, anche come volontario, sempre impegnato a fianco dei colleghi. Un uomo unico per carattere e temperamento. Un medico instancabile e una persona buona. La sua resta una storia ‘esemplare’, segnata da grandi passioni e da una sincera dedizione per la professione medica.

Luminarie in centro e nelle frazioni di Maranello

Luminarie in centro e nelle frazioni di MaranelloIl Natale si accende a Maranello con le luminarie diffuse su tutto il territorio comunale. Nei giorni scorsi il centro e le frazioni hanno visto l’accensione delle tradizionali luci che abbelliscono strade e piazze. Una scenografia di festa molto apprezzata dai cittadini, resa possibile grazie al contributo degli operatori economici locali, e realizzata dall’amministrazione comunale e dal Consorzio Maranello Terra del Mito.

“L’accensione delle luminarie è un momento sempre molto suggestivo”, afferma il sindaco Luigi Zironi. “Grazie alle attività economiche e al Consorzio siamo riusciti a rendere più belli il centro e le frazioni: credo sia un bel segnale per tutti. Le luci ci accompagneranno per tutte le festività, con un programma ricco di eventi che domenica prossima vedrà l’accensione del Grande Albero di Natale in Piazza Libertà, un momento importante per la comunità”.

“Un ringraziamento speciale va alle aziende e ai commercianti”, aggiunge Marco Poggioli, presidente del Consorzio. “Con il loro contributo siamo riusciti ad abbellire Maranello in diversi punti: è una collaborazione preziosa che testimonia l’attenzione delle nostre attività al territorio”.

Maranello, InfoDay ON-OFF: un confronto sulla parità di genere

Maranello, InfoDay ON-OFF: un confronto sulla parità di genereSi è tenuto all’Auditorium Ferrari di Maranello, l’InfoDay del progetto europeo ON-OFF per la parità di genere e contro la violenza di genere online; l’incontro, condotto dal giornalista Alberto Venturi, si è aperto con gli interventi istituzionali del sindaco di Maranello Luigi Zironi, di Luca Busani, assessore politiche educativo-scolastiche e politiche giovanili del Comune di Fiorano Modenese e del dirigente scolastico Salvatore Conti dall’Istituto di Istruzione Superiore A. Ferrari di Maranello.

Uno degli obiettivi principali del progetto ON-OFF era il creare e testare un insieme di laboratori da mettere poi a disposizione liberamente, una volta validati, di insegnanti e educatori europei. La sperimentazione ha toccato scuole fioranesi ed istituti di Carpi, ad esempio, ma il grosso della sperimentazione è avvenuto alle Ferrari di Maranello ed ora, insegnanti e studenti protagonisti, hanno messo a valore l’esperienza in un momento di condivisione e restituzione con l’intera scuola e con diversi stakeholders del progetto. In ON-OFF sono impegnati 6 soggetti provenienti da 5 Paesi europei: Bulgaria, Cipro, Grecia, Spagna e Italia. Per l’Italia, l’associazione Lumen leader di progetto e Aretés, realtà modenese attiva nella ricerca applicata come partner progettuale. Durante la mattinata di lavori, dopo un’introduzione della coordinatrice progettuale Alice Toni e la testimonianza di Cinzia Paletta, docente coinvolta nel progetto, la parola è passata ad una studentessa, Nicole Franchini, che ha partecipato ai laboratori di ON-OFF. Poi, un approfondimento sul tema della parità di genere nelle scuole con Dulce Galeote, neo-diplomata, studentessa universitaria ed educatrice presso l’I.I.S. A. Ferrari.

 

La Regione vende e valorizza beni immobiliari non strategici per le proprie attività: si eliminano costi di gestione e si rendono disponibili nuove risorse

La Regione vende e valorizza beni immobiliari non strategici per le proprie attività: si eliminano costi di gestione e si rendono disponibili nuove risorse
Stefano Bonaccini (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Pietro Ballardini)

Un nuovo programma per vendere e valorizzare gli immobili della Regione non utilizzati a fini istituzionali ma anche per valorizzare un rilevante patrimonio edilizio a favore della collettività emiliano-romagnola, mettendolo a disposizione di enti locali, soggetti e società pubbliche dell’Emilia-Romagna. Patrimonio che complessivamente è stimato in oltre 923 milioni di euro che comprende unità immobiliari, fabbricati, sia urbani che rurali, terreni, infrastrutture telematiche. Di questi verranno messi in vendita o valorizzati beni per oltre 50 milioni di euro.

Si tratta nel dettaglio di appartamenti, uffici, negozi e locali commerciali e di intrattenimento, casali agricoli, ma anche antiche ville padronali, ex colonie marine e montane. Beni questi, entrati nel patrimonio di viale Aldo Moro con l’assorbimento, nei decenni, di proprietà di enti territoriali le cui funzioni sono, in base alle evoluzioni normative, passate alla Regione.

È quanto deciso dalla Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, nel corso dell’ultima seduta che ha approvato il ‘Piano alienazioni e valorizzazione’ relativo ai propri ‘beni disponibili’ del patrimonio. L’obiettivo della Regione, con una nuova stagione di alienazioni, è quello di contenere la spesa pubblica e ottimizzare le risorse disponibili: quindi un utilizzo più efficace dei beni patrimoniali e contemporaneamente una riduzione dei costi di gestione, acquisendo risorse finanziarie che verranno destinate alle politiche regionali.

Accanto a una nuova stagione di alienazione, di pari passo, la Regione vuole valorizzare i beni immobili situati in centri urbani o di particolare interesse per lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio, mediante l’intervento pubblico o con partnership pubblico/privata.

“E’ un Piano complessivamente finalizzato alla valorizzazione del patrimonio regionale, creando uno spazio in cui pubblico e privato potranno conoscere e proporre piani di recupero dei beni di proprietà della Regione”, ha detto l’assessore regionale al Bilancio e Patrimonio, Paolo Calvano. “Un’azione- ha aggiunto l’assessore- che ci permetterà di dare vita a quello che oggi è un semplice elenco, facendolo diventare uno strumento in grado di innescare percorsi virtuosi a vantaggio di tutta la comunità regionale”.

Dal 2004 al 2020 sono già stati alienati 141 immobili non strategici della Regione con un introito complessivo pari a oltre 15,5 milioni di euro.

Il patrimonio
Il valore inventariale complessivo dei beni iscritti al patrimonio regionale è di 923 milioni e 258 mila euro.

Nel patrimonio della Regione segnato a bilancio vi sono beni demaniali (inalienabili), beni indisponibili (foreste, miniere, acque minerali e termali, cave e torbiere, fauna selvatica, beni di interesse storico, archeologico, artistico, beni militari non rientranti nel demanio militare, edifici destinati a sede degli uffici pubblici, eccetera) nonché i beni disponibili che hanno un carattere prevalentemente redditizio e per la mancanza di una destinazione di pubblico servizio.

Le alienazioni
Nei casi di immobili molto frazionati, situati al di fuori dai centri abitati e non appartenenti a circuiti di interesse, di scarso pregio dal punto di vista della qualità architettonica o con scarse potenzialità urbanistiche e per terreni non edificabili, si prevede l’attivazione di processi di alienazione mediante vendita diretta, dove possibile, o asta pubblica.

Gli immobili liberi saranno venduti con trattativa privata se la stima non supera i 250mila euro. Nel caso di immobili già occupati, il bene sarà prima offerto in opzione al conduttore, quindi posto in vendita con la procedura prevista per gli immobili liberi. Procedura di vendita a trattativa privata diretta da parte della Regione è previsto quando il bene è acquistato da un ente pubblico o società a prevalente capitale pubblico, con vincolo di destinazione che preservi finalità di interesse pubblico.

Valorizzazione
Il progetto della Regione prevede la valorizzazione mediante l’intervento pubblico o il ricorso a strumenti di partnership pubblico/privata.

L’ipotesi di intervento pubblico prevede contratti di locazione/concessione, con cui promuovere una concertazione al fine di redigere un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione del bene in oggetto, accedendo a fondi pubblici.

L’ipotesi di partnership pubblico/privato prevede la concessione di valorizzazione; il rilancio degli strumenti di partenariato pubblico privato quali il project financing; i concorsi di idee e di progettazione per la rigenerazione urbana; usi temporanei per attivare processi di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e favorire lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali.
I dettagli del Piano di alienazione e valorizzazione sono consultabili nella delibera a questo link.

Confindustria: Giovanni Baroni nuovo presidente Piccola Industria Emilia-Romagna

Confindustria: Giovanni Baroni nuovo presidente Piccola Industria Emilia-RomagnaGiovanni Baroni, presidente Piccola Industria dell’Emilia-Romagna e delegato per Energia sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria nazionale, è stato eletto oggi dal Consiglio Centrale Piccola Industria di Confindustria nuovo presidente per il biennio 2021-2023. Come tale, entra di diritto nella squadra del Presidente Carlo Bonomi come vicepresidente di Confindustria.

Il neo presidente, 48 anni, nato a  Parma, laureato in Ingegneria Civile, coniugato con due figli, è fondatore e amministratore delegato di X3Energy Spa e ricopre ruoli in diverse partecipate appartenenti al gruppo. Nata nel 2010 e attiva nel settore energetico, in particolare in impianti e servizi per l’efficientamento energetico, X3Energy Spa opera anche nella realizzazione e gestione di impianti per la distribuzione stradale di metano e biometano compresso in Italia e negli Stati Uniti.
Attualmente è membro del Consiglio Generale di Confindustria, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria e delegato nazionale per Energia Sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria.
Dal 2017 ad oggi è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Emilia–Romagna. Dal 2014 al 2018 è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali.

 

Green pass, pianificazione controlli: riunito a Modena il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica

Green pass, pianificazione controlli: riunito a Modena il Comitato Provinciale per la Sicurezza PubblicaIl Prefetto Alessandra Camporota ha presieduto questo pomeriggio una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, allargata ai rappresentanti delle principali associazioni di categoria del settore produttivo e commerciale. L’incontro è stato dedicato ad approfondire le norme contenute nel decreto legge n.172/2021 che prevede nuove e più stringenti misure per contenere la diffusione del Covid-19.

In particolare, sono state esaminate le disposizioni in tema di programmazione dei servizi finalizzati ai controlli sul possesso del “Green pass”.

L’incontro ha consentito di acquisire tutte le informazioni e le indicazioni necessarie alla predisposizione del Piano territoriale dei controlli che il Prefetto adotterà nelle prossime ore, in coerenza con le disposizioni del citato decreto legge.

Al riguardo, è stato concordato un decisivo rafforzamento dei controlli, che saranno effettuati da tutte le Forze dell’Ordine e dai Comandi di Polizia Locale, sul rispetto delle misure previste per il contenimento del contagio da Covid-19.

I rappresentanti delle Associazioni di categoria presenti hanno assicurato l’intensificazione delle attività di sensibilizzazione dei propri associati per la puntuale applicazione delle disposizioni in tema di prevenzione della diffusione del contagio, nel comune obiettivo di garantire a tutti di trascorrere un periodo di festività sereno.

Al termine dell’incontro, il Prefetto ha sottolineato l’importanza della collaborazione da parte dei cittadini nel rispetto di tutte le misure, soprattutto per quanto riguarda il possesso del green pass rafforzato, raccomandando di indossare la mascherina nei luoghi in cui si formano assembramenti o affollamenti in occasione dello shopping natalizio.

 

Capezzera (FI): “Odg approvato, stop all’addizionale sul gas. Ora la palla passa alla regione! “

Capezzera (FI): “Odg approvato, stop all’addizionale sul gas. Ora la palla passa alla regione! “Ieri sera in consiglio comunale è stato approvato l’ordine del giorno, a mia prima firma, dove si chiede la sospensione dell’ addizionale regionale riguardante l’accisa sul gas naturale.  Grazie alla maggioranza per aver votato a favore, peccato che l’opposizione abbia fatto valere l’interesse di partito e non quello del territorio che tanto dice di tutelare, ma che quando ha occasione di farlo si tira indietro.

Ora la palla passa alla Regione. Ricordo che questa addizionale genera un gettito di circa 20 milioni l’anno, risorse  che possono essere lasciate nelle tasche dei cittadini e delle imprese, tra cui quelle del nostro distretto ceramico, in modo da dare un segnale concreto di contrasto all’aumento dei costi di materie prime.

Forza Italia si dimostra essere sempre dalla parte giusta.

DAVIDE CAPEZZERA – CAPOGRUPPO FORZA ITALIA SASSUOLO

Chiusure notturne programmate sulla Tangenziale di Bologna e sulla A14

Chiusure notturne programmate sulla Tangenziale di Bologna e sulla A14Sulla Tangenziale di Bologna, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 3 alle 6:00 di sabato 4 dicembre, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

  • sarà chiuso lo svincolo 4 Via del “Triumvirato”, in uscita per chi proviene da San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.
    In alternativa si consiglia di uscire allo svincolo 4 bis “Aeroporto”;
  • sarà chiuso lo svincolo 11 bis “Castenaso”, in entrata verso San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto.
    In alternativa si consiglia di entrare allo svincolo 11 “San Vitale”.

Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 3 alle 6:00 di sabato 4 dicembre, sarà chiuso lo svincolo di immissione sulla A13 Bologna-Padova, per chi proviene da Milano/Firenze ed è diretto verso Padova.

In alternativa, si consigliano i seguenti itinerari:

  • a chi proviene da Firenze, uscire alla stazione di Bologna Casalecchio sul Raccordo di Casalecchio ed entrare alla stazione di Bologna Arcoveggio sulla A13;
  • a chi proviene da Milano, uscire alla stazione di Bologna Borgo Panigale ed entrare sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio.

Covid: in provincia di Modena continuano ad aumentare percentuale di positività, nuovi casi e numero di ricoveri giornalieri

Covid: in provincia di Modena continuano ad aumentare percentuale di positività, nuovi casi e numero di ricoveri giornalieri
Copyright e Autore: Brancolini Roberto

Continuano ad aumentare percentuale di positività e numero di nuovi casi, così come il numero di ricoveri giornalieri. Sono 63 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 29 novembre, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 29 novembre, per la provincia di Modena è di 75.499 (erano 74.472 lo scorso 22 novembre).

Al 29 novembre in provincia di Modena sono accertati 1.933 (erano 1.346 il 22 novembre, +44%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 1.870 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

Ricoveri totali

A lunedì 29 novembre sono 63 (erano 46 il 22 novembre, +37%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 59 pazienti covid positivi in AOU e 4 all’Ospedale Ramazzini di Carpi.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 29 novembre sono in isolamento 3.421 (erano 2.286 il 22 novembre, +50%) persone. In particolare:

  • 1.870 (erano 1.300) persone covid positive
  • 1.551 (erano 1.134) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Stima della popolazione non suscettibile di infezione

Sono considerate “non suscettibili” tutte le persone che hanno già avuto l’infezione (documentata da un tampone molecolare o da un esame sierologico), consapevoli che anche la scienza non ha ancora espresso chiaramente per quanto tempo rimane protetta una persona che ha già avuto covid (nell’arco dell’intera pandemia) e quelle che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Anche in questo caso nella consapevolezza che una sola dose offra una protezione solo parziale, e che comunque, anche dopo il completamento del ciclo vaccinale, occorre un lasso di tempo tra l’inoculazione e l’inizio di questa protezione.

Si tratta dunque di una stima di popolazione non suscettibile, utile a misurare l’avanzamento della campagna vaccinale integrandolo con i dati a disposizione sulla popolazione della provincia che è già stata colpita da covid. Allo stesso tempo tale stima è una valida conferma della necessità che si rispettino ancora puntualmente tutte le misure di prevenzione e protezione.

Al 24 novembre il 17,1% della popolazione risulta ancora suscettibile. Tuttavia la quota di suscettibili aumenta al 20,4% se si considerano protette da vaccino solo le persone che hanno ricevuto entrambi le dosi di vaccino, che come noto fornisce una maggior protezione dall’infezione.

Considerando le fasce di età si rileva una forte disomogeneità, legata alla diversa copertura vaccinale. La percentuale di suscettibili decresce infatti notevolmente all’aumentare della fascia di età.

Questi dati confermano la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

 

 

 

Legge di bilancio, domani a Bologna la mobilitazione regionale di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna

Legge di bilancio, domani a Bologna la mobilitazione regionale di Cgil, Cisl e Uil Emilia-RomagnaGiornata di mobilitazione regionale domani a Bologna promossa da CGIL CISL e UIL dell’Emilia-Romagna contro una manovra giudicata inadeguata dai sindacati confederali. La manifestazione regionale si terrà in piazza dell’Unità a partire dalle 10 (diretta streaming sulle pagine FB CGIL CISL e UIL Emilia-Romagna). Sono previsti gli interventi delle delegate e dei delegati e le conclusioni di Domenico Proietti, segretario nazionale UIL.

L’iniziativa di domani, sul solco della mobilitazione nazionale che ha toccato diverse regioni e che arriva al termine di una campagna capillare di assemblee sui territori, diventa ancora più importante dopo l’incontro di lunedì sera al Ministero dell’Economia e Finanze tra governo e parti sociali che non ha prodotto alcun passo in avanti, lasciando chiusa ogni possibilità di trattativa di fronte alle richieste di CGIL CISL e UIL che chiedono importanti correttivi riguardo a pensioni, fisco, lavoro, sviluppo e sociale.

Le prossime ore saranno cruciali per la definizione della manovra e di conseguenza per le iniziative che decideranno di assumere i sindacati confederali. “Se non dovessero arrivare risposte, metteremo in campo tutte le iniziative che il sindacato conosce”, mettono in guardia i segretari generali Luigi Giove (CGIL Emilia-Romagna), Filippo Pieri (CISL Emilia-Romagna) e Giuliano Zignani (UIL Emilia-Romagna).

“Dopo anni di sacrifici si poteva sfruttare questa manovra per ridurre le disuguaglianze sociali, di reddito, di genere, generazionali e territoriali. Invece i soldi pubblici verranno impiegati per ampliare le distanze e le ingiustizie. A partire dalla riforma fiscale, che si rivolge al maschio adulto e bianco e va contro i giovani e le donne che hanno i redditi mediamente più bassi. Mentre non sappiamo che fine abbia fatto il decreto sulle delocalizzazioni, che serve a mettere un freno all’idea predatoria di alcune imprese, vedi il caso Saga di Gaggio Montano”, attacca Giove.

“Assistiamo e non da oggi ad un irrigidimento nel dialogo con le parti sociali. Anche sulle pensioni abbiamo la sensazione che il governo non abbia capito quale sia la situazione attuale. Ci sono persone che hanno lavorato decine di anni e faticano a continuare a lavorare in luoghi spesso non sicuri e poco accoglienti. Per questo la nostra proposta è semplice: andare in pensione a 62 anni o 41 di contributi, lasciando libertà al singolo di poter decidere cosa fare della propria vita”, sottolinea Pieri.

“Abbiamo una visione del Paese diversa da quella neoliberista del governo. Sulla sanità siamo fortemente preoccupati, rischiamo di trovarci nel 2022 con altri tagli di posti letto e a un aumento della tassazione locale. Serve quindi una maggiore ripartizione delle risorse centro periferia perché non vorremmo avvicinarci sempre più al modello sanitario della Lombardia. Noi rappresentiamo i cittadini che si curano attraverso la sanità pubblica, non quella privata”, avverte Zignani.

La manifestazione di domani avverrà nel pieno rispetto delle norme anti Covid, in un’area transennata dove sarà possibile accedere solo con mascherina e greenpass.

1.086 nuovi positivi Covid oggi (30/11) in regione. Dieci decessi

1.086 nuovi positivi Covid oggi (30/11) in regione. Dieci decessiDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 455.930 casi di positività, 1.086 in più rispetto a ieri, su un totale di 38.023 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,8%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 7.416.852 dosi; sul totale sono 3.556.324 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 530.034.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 516 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 445 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 441 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,4 anni.

Sui 516 asintomatici, 245 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 4 con lo screening sierologico, 27 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 tramite i test pre-ricovero. Per 235 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 323 nuovi casi, seguita da Modena (158) e Rimini (152); poi Ravenna (115), Cesena (72) e Piacenza (65); quindi Forlì (62), Ferrara (57), il Circondario Imolese (37); infine Reggio Emilia (35) e Parma con 10 casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.113 tamponi molecolari, per un totale di 6.610.342. A questi si aggiungono anche tamponi rapidi 16.910.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 545 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 421.327. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 20.812(+531). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.052 (+497), il 96,3% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano dieci decessi: due in provincia di Piacenza (due uomini, rispettivamente di 86 e 92 anni), uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 57 anni); tre in provincia di Bologna (una donna di 84 anni e un uomo di 93 anni, nel bolognese, e una donna di 94 nell’imolese); tre nella provincia di Ferrara (tutte donne: di 83, 90 e 93 anni) e uno nella provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 79 anni).  Nessun decesso nelle province di Parma, Modena, Ravenna e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.791.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 75 (+6 rispetto a ieri), 685 quelli negli altri reparti Covid (+28). I reparti ospedalieri risultano quindi occupati al 7,8% nelle terapie intensive e all’8,3% nei reparti Covid, al di sotto delle soglie limite fissate a livello nazionale rispettivamente del 10% e del 15%, soglie che solo se superate entrambe (non una sola) determinano il cambio di colore. L’Emilia-Romagna si conferma quindi nella attuale zona bianca.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Parma (+1); 4 a Reggio Emilia (invariato); 5 a Modena (invariato); 22 a Bologna (+3); 6 a Imola (+2); 10 a Ferrara (invariato); 12 a Ravenna (+1); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 3 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.563 a Piacenza (+65 rispetto a ieri, di cui 43 sintomatici), 34.113 a Parma (+10, tutti asintomatici), 53.234 a Reggio Emilia (+35, di cui 27 sintomatici), 75.652 a Modena (+158, di cui 61 sintomatici), 95.380 a Bologna (+323, di cui 171 sintomatici), 14.993 casi a Imola (+37, di cui 23 sintomatici), 27.613 a Ferrara (+57, di cui 9 sintomatici), 37.598 a Ravenna (+115, di cui 63 sintomatici), 21.190 a Forlì (+62, di cui 51 sintomatici), 23.825 a Cesena (+72, di cui 23 sintomatici) e 44.769 a Rimini (+152, di cui 99 sintomatici).

Il report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al link https://regioneer.it/vi481c0a

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 6 casi, di cui 4 positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare e 2 casi risultati non Covid-19.

Pari opportunità. Misurare l’impatto di genere del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Pari opportunità. Misurare l’impatto di genere del Piano nazionale di ripresa e resilienza
Elly-Schlein (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Pietro Ballardini)

Introdurre nuovi strumenti di valutazione delle politiche volte a ridurre le diseguaglianze di genere, grazie a dati disaggregati certi, condivisi e liberi da stereotipi.

L’Italia è da questo punto di vista in ritardo. Dei 72 indicatori proposti dall’Onu per monitorare le politiche di genere a livello mondiale e dei singoli Paesi, più del 52% non ha riscontro in dati disponibili a livello nazionale e solo il 21%  può fare riferimento a dati di alto livello (contro una media europea del 24,8%).

Per questo – di fronte a una pandemia che ha accentuato le disparità sia sul piano lavorativo che sociale e nell’imminenza dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – la Regione Emilia-Romagna apre una riflessione con istituzioni ed esperti in una giornata di confronto e proposte. Obiettivo: arrivare a definire data set comparabili e linee guida per i Comuni e le Regioni, con l’intento di elaborare proposte da presentare al Parlamento e al Governo per monitorare l’effettivo impatto del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul piano del gender gap.

L’occasione, il convegno “Dati per contare, statistiche e indicatori di genere per un Pnrr equo” in programma oggi a Bologna per iniziativa dell’ assessorato regionale Pari opportunità e di Period Think Tank.

Ad aprire i lavori la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein.

“La pandemia ha acuito tutte le diseguaglianze, anche quelle di genere. Dobbiamo assicurarci che le pubbliche amministrazioni si dotino di strumenti solidi e trasversali per la valutazione dell’impatto di genere, a partire dalla raccolta di dati disaggregati, perché senza questo sforzo si rischia di non vedere l’impatto diverso che politiche e investimenti hanno sui generi, si rischia di non vedere dove si annidano le diseguaglianze e le discriminazioni – ha sottolineato Elly Schlein -. Non possiamo perdere l’occasione del PNRR per ricostruire su basi diverse, riducendo i divari: per questo bisogna adottare una dimensione trasversale di genere nell’attuazione del piano e calcolare gli impatti degli investimenti e le progettualità che saranno finanziate, perché non vadano solo in settori dove le donne sono sottorappresentate, col rischio di acuire i divari anziché ridurli.”

“Questa Regione è stata pioniera nel bilancio di genere, a partire dalle linee guida che abbiamo predisposto per sostenere gli Enti locali in quello che non è un semplice processo di raccolta dati, ma uno strumento necessario per assumere decisioni politiche orientate al rispetto di genere – ha spiegato l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori -. Abbiamo anche introdotto la valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionali, per attivare uno strumento che permetta di comprendere in anticipo gli effetti che producono  i nostri provvedimenti e migliorarne la qualità e l’efficacia sul piano dell’effettiva eguaglianza tra donne e uomini. In questo contesto è più che mai importante agire in rete tra Regioni, Enti locali, istituzioni, Istat e tutte le realtà impegnate a vario titolo per fare in modo che dai numeri si arrivi alle azioni concrete, a una realtà di cambiamento che ormai riteniamo essenziale”.

“Le conseguenze della pandemia e la gestione dei fondi del PNRR richiedono alle istituzioni un cambio di passo decisivo nella lotta alle disuguaglianze di genere, che sono sempre più profonde – ha aggiunto Giulia Sudano,  presidente Period Think Tank- . Comuni e Regioni, in quanto enti di prossimità, possono aprire la strada ad una nuova modalità di governance che tenga conto del diverso impatto di genere che gli investimenti e le politiche possono avere. Per monitorare questo impatto in modo efficace è necessario un impegno politico ed economico delle istituzioni per garantire la raccolta a vari livelli di dati di genere aperti e liberi da stereotipi, l’individuazione di indicatori efficaci, il confronto costante con la società civile. Questi impegni sono urgenti e necessari già a partire dai bilanci per il 2022.”

Lavoro, welfare, stereotipi di genere. Open data  e monitoraggio civico. Il ruolo di Regioni e Comuni

Open data e monitoraggio civico in vista del Pnrr; dati e indicatori per valutare l’impatto di genere; azioni e impegni delle Regioni e dei Comuni.  Queste le sessioni in cui si sono articolati i lavori della mattina, mentre il pomeriggio è dedicato a quattro tavoli tematici su occupazione ed equilibri vita-lavoro; salute e welfare; stereotipi di genere; gender procurement.

“Come Regione abbiamo messo i dati al centro della nostra Agenda Digitale, in un percorso che vede le donne protagoniste: vogliamo combattere disparità e stereotipi che allontanano le donne dalle discipline tecnologiche, e sosteniamo la digitalizzazione come strumento fondamentale per superare le diseguaglianze di genere; la sfida 8 dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna è proprio: Donne e digitale – ha sottolineato Paola Salomoni, assessore all’Agenda digitale-. Per trovare le soluzioni ai problemi estremamente concreti che condizionano la vita di tutti i giorni delle emiliano-romagnole, serve un approccio rigoroso, direi proprio scientifico, che non può quindi non passare da un modo differente di rapportarsi ai numeri: il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una occasione unica per rivedere i processi alle basi delle decisioni della politica con una diversa sensibilità alle tematiche di genere già a partire dalla raccolta dei dati”.

Tra gli interventi della mattina quelli del sindaco di Bologna Matteo Lepore e per le Regioni Puglia e Lazio, di Titti De Simone e Valentina Cardinali, rispettivamente consigliera per l’attuazione del programma di governo  e consigliera regionale di parità.

Concluderanno i lavori  – intorno alle 17.45 –  Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria ministero Economia e finanze; Davide Ciferri, consigliere economico ministero delle Infrastrutture e mobilità; Maria Terranova, delegata Pari opportunità Anci nazionale.

Numerosi gli esperti e ricercatori che si sono confrontati. Tra gli altri: Luigi Reggi (Presidente Monithon); Vittorio Alvino (presidente Fondazione Openpolis); Katia Scannavini (vice segretaria Actionaid); Alice Pennisi (Unità di missione Pnrr, Ragioneria generale dello Stato); Maria Giuseppina Muratore (Istat); Marcella Corsi (Università La Sapienza); Giovanna Badalassi (Ladynomics.it).

Restauro Guglia di Piazza Martiri Partigiani: Nizzoli risponde al Partito Democratico

Restauro Guglia di Piazza Martiri Partigiani: Nizzoli risponde al Partito DemocraticoLa quarta ed ultima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera era a firma della capogruppo del Partito Democratico Maria Savigni e dei Consiglieri Serena Lenzotti e Claudio Pistoni, avente ad oggetto “il restauro della Guglia di Piazza Martiri Partigiani”.

“I lavori di rifacimento della pavimentazione di piazza Martiri Partigiani, pur con i notevolissimi ritardi rispetto a quanto varie volte annunciato, si sono in gran parte conclusi. Come da risposta consegnata a seguito dell’interrogazione presentata in Consiglio Comunale in data 28 settembre, ad oggetto “Sulla conduzione del cantiere di piazza Martiri partigiani”, la 2^ perizia, la cui approvazione avrebbe dovuto stabilire il termine di fine lavori, è stata consegnata a fine settembre, quindi si presume che la sua approvazione sia avvenuta o sia in corso e che sia imminente la data di fine lavori. Considerato che nella medesima risposta si legge che la ditta appaltatrice dei lavori deve provvedere al restauro, pulizia e ripristino della stessa, e che questi lavori rientrano nei tempi contrattuali e nella data di fine lavori prevista. Considerato inoltre che, come più volte denunciato dei cittadini e segnalato anche in questo consesso, l’area è attualmente destinata a zona selvaggia e non ci sono segnali nell’immediato di un intervento di ripristino del monumento. Si interrogano il Sindaco e la Giunta per sapere se si sono prese altre decisioni, in merito ai lavori di ripristino del monumento, rispetto a quanto annunciato due mesi fa; in caso diverso quali sono i tempi previsti per l’intervento”.

 

Ha risposto all’interrogazione il Vicesindaco Camilla Nizzoli.

“Essendosi manifestato un contenzioso con l’impresa affidataria dei lavori per la pavimentazione di Piazza Martiri Partigiani, la quale si è rifiutata di sottoscrivere la seconda perizia di variante, ad essa sottoposta alla fine del mese di settembre scorso, i lavori sono, di conseguenza, comunque proseguiti, anche se molto lentamente.

Nel frattempo è stata tentata la strada per cercare una soluzione di condivisione, che però non si è riuscita a formalizzare con reciproca soddisfazione. Essendo quindi trascorsi 2 mesi dalla predisposizione della seconda perizia, senza alcun accordo, si è proceduto comunque ad approvarla in questi giorni, ed esattamente con la determina dirigenziale n. 600 del 26 novembre 2021.

Si procederà quindi ad emettere Stato di Avanzamento Lavori, in liquidazione degli ultimi lavori svolti, liquidabili, per un importo di circa 50.000,00 euro e si proseguirà con le attività di intimazione, formali, al fine di completare comunque gli ultimissimi lavori rimasti.

Da contatti recenti con l’impresa, che è comunque intenzionata a chiudere i lavori, rimarrebbero solo da posare il grigliato di copertura dell’accesso alla cabina elettrica di trasformazione interrata, la sola posa della cartellonistica per la viabilità della piazza, già acquistata, in fase di zincatura e verniciatura (si prevede la posa relativa per la fine della prossima settimana), gli ultimi lavori di rifinitura della pavimentazione davanti alla chiesa di San Giorgio mentre la posa dei faretti è già stata completata alla fine della scorsa settimana.

I lavori di sistemazione della guglia centrale, sono ricompresi tra quelli di contratto e confermati nell’ambito della seconda di perizia di variante anzidetta, anche se le condizioni climatiche stagionali non sono certamente favorevoli per lo svolgimento delle opere previste.

E’ già stata fatta una valutazione da parte dell’ufficio tecnico, di sottrarre tali opere dalla contrattualità dell’impresa affidataria, in modo da poterle riaffidare, in modo diretto, ad altra impresa specializzata, cercando di recuperare qualità e tempi nei lavori di sistemazione della Guglia; naturalmente appena il clima lo permetterà.

Facendo ciò si potrà completare la contabilità dei lavori con l’attuale impresa affidataria, liquidandola per quanto realizzato ed applicando le condizioni contrattuali”.

Savigni (PD) interroga sui “Progetti di qualificazione scolastica”

Savigni (PD) interroga sui “Progetti di qualificazione scolastica”La terza interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera era a firma del Capogruppo del Partito Democratico Maria Savigni, avente ad oggetto: “Progetti di qualificazione scolastica”.

 

“In data 18 novembre viene pubblicata la determina dirigenziale ad oggetto “progetti di qualificazione scolastica di educazione all’analisi critica dell’attualità per le scuole secondarie di secondo grado di Sassuolo per l’anno scolastico 2021/2022”.Considerato che – si legge nell’interrogazione – ad oggi, a due mesi dall’inizio delle lezioni, quando le attività di programmazione sono già in fase avanzata, non si ha notizia di una programmazione dell’offerta di qualificazione scolastica rivolta alla scuola di base, mentre esce un bando per progetti per le scuole superiori per una spesa di 10000 €; si interrogano il Sindaco e la Giunta per sapere: quali sono le intenzioni in merito ai progetti di qualificazione scolastica, per quale motivo la delibera citata dalla determina non è stata pubblicata all’albo pretorio mentre sono già stati pubblicati gli atti conseguenti”.

 

Ha risposto all’interrogazione l’Assessore alla Pubblica Istruzione Corrado Ruini.

“Le attività di programmazione sono ovviamente avviate, procedono secondo il calendario straordinario dettato dalla situazione di emergenza di cui è inutile parlare.

Si sta procedendo alla creazione dell’opuscolo contenente i progetti di qualificazione sco-lastica chiedendo alle associazioni che avevano presentato le proprie proposte per l’a.s. 2019/2020 (per le quali si è dovuto sospendere l’attività a causa del covid) la disponibilità ad effettuare i progetti da gennaio.

Sottolineiamo come le associazioni locali hanno sempre proposto questo, siano ovviamen-te le stesse, certamente alcune equazioni si si sono modificate e di conseguenza anche qualche modalità operativa di erogazione di questi progetti verrà adeguata a questa nuova normalità.

Su richiesta delle Scuole si è inoltre attivato un tavolo di confronto con la piscina per la ri-presa dell’attività, sempre da gennaio, dei corsi di nuoto in orario curriculare senza aggra-vio di costi da parte degli utenti e dell’amministrazione.

In merito al nuovo progetto per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado.

Le intenzioni di questo progetto sono esplicitate in modo chiaro nel documento fin dal titolo “analisi critica dell’attualità”.

In modo sintetico ma crediamo molto chiaro nello stesso documento si legge quanto segue:

 Obiettivi/contenuti:

 

Tema principale del progetto:

– pensiero critico e sull’analisi della realtà presente in rapporto alla capacità di influenzare e dirigere dei media.

 

Tra gli obiettivi:

– fornire agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado alcuni strumenti utili al pensiero critico ed all’analisi della realtà presente in rapporto alla capacità di influenzare e di dirigere dei media;

 

Tra i contenuti:

– analisi di tipo antropologico e filosofico, per un approccio al reale con il focus sulla capacità di elaborare pensieri e convinzioni che sono indispensabili componenti della crescita individuale di ogni studente e per offrire la possibilità di uno sguardo capace di abbracciare la complessità delle diverse sfide che il presente pone al centro della vita di tutti noi.

Le intenzioni sono esplicite e molto chiare. Possono certamente non essere condivise, ma come abbiamo sin qui fatto, ci assumiamo tutte le responsabilità delle nostre scelte in ogni ambito, e soprattutto siamo pronti a spiegare ed argomentare la visione politica ed il progetto che sottende a queste scelte.

Ecco alcuni punti fondamentali.

Crediamo che uno dei principali compiti della scuola sia quello di aiutare i ragazzi nel loro percorso di formazione a maturare la capacità di analisi critica delle diverse realtà in ogni ambito d’azione.

La capacità di interpretare, valutare e giudicare ciò che accadde nel presente per poter essere in grado di scegliere nel futuro ciò che riterranno giusto, opportuno e confacente alla costruzione di una società ben ordinata, equa e costruita su fondamenta solide.

Oggi tutto ciò purtroppo, sembra molto raro e difficile. Dall’inizio della pandemia, a nostro avviso, è venuta a mancare completamente la possibilità di elaborare un pensiero critico diverso da quello unico veicolato in modo ossessivo e totalizzante dai media.

Questo fenomeno ha privato i ragazzi di una indispensabile facoltà necessaria per costruirsi competenze e strutture di pensiero libere e perciò la capacità di leggere e interpretare la realtà secondo una molteplicità di opzioni possibili.

In altre parole, il pensiero unico martellante dei media tutti completamente appiattiti su un’unica posizione con il passare dei mesi ha bloccato e ostruito ogni forma di pensiero divergente e propositivo verso alternative possibili e lecite, ingenerando pertanto una sorta di dittature del pensiero unico.

Senza la possibilità di concepire e analizzare pensieri idee, visioni, proposte, alternative si scivola facilmente e velocemente verso una sorta di dittatura culturale, seppur sempre molto ben infiocchettata di concetti sempre disattesi, che non ammette repliche e contraddittori sui contenuti e sugli argomenti.

Stiamo assistendo ad una sorta di fanatismo impositivo unilaterale sul piano del pensiero, legittimato da decreti-legge che presentano ampi ed evidenti difetti di costituzionalità. Azioni legislative provvisorie e precarie che mettono un vero e proprio bavaglio ad ogni anche piccola differenza di vedute.

La legittimazione di uno stato di emergenza non può mai ed in alcun modo privare il dibattito culturale e sociale. Non crediamo giusto in un periodo di cambiamenti epocali come il presente, chiudere il canale del confronto aperto leale e sincero con le minoranze. Tralascio ogni considerazione sulla schizofrenia che vuole difendere le discriminazioni sul piano dell’identità di genere e poi opera di fatto separazioni e criminalizzazioni esplicite sul piano culturali verso chi osa non obbedire ciecamente al pensiero unico dominante.

I ragazzi crediamo debbano poter ascoltare voci dissenzienti qualificate, culturalmente elevate per lasciare spazi di libertà e di scelta che in nessun modo e per nessun motivo possono venire cancellati come invece sta accadendo ora.

Ricordiamo che l’articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana dice “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. I tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denuncia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro si intende revocato e privo d’ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”

In sintesi, lo scopo fondamentale di questo progetto è ribadire e ricordare che questo fondamentale articolo deve essere rispettato da tutti i cittadini e in particolare all’interno del mondo della scuola deve divenire un pilastro centrale realmente e concretamente applicato”.

 

Ritorna alla biblioteca comunale di Fiorano Modenese la possibilità di sfogliare giornali in loco

Ritorna alla biblioteca comunale di Fiorano Modenese la possibilità di sfogliare giornali in locoDal 1° dicembre gli utenti della biblioteca comunale ‘Paolo Monelli’ di Fiorano Modenese potranno ritrovare alcuni quotidiani e alcune riviste sfogliabili in loco.

Dal lunedì al sabato saranno consultabili  Repubblica, Gazzetta di Modena, Corriere della Sera e le riviste (in base alla periodicità) : Panorama, Espresso, Focus e Focus Junior, Sale e Pepe, National Geographic

Ma l’offerta non si limita a queste testate, da qualche mese, in biblioteca sono presenti due totem (uno per piano) che permettono di accedere a tantissime riviste e quotidiani italiani e stranieri, tramite la piattaforma Emilib. Attraverso i totem sia amplia l’emeroteca della biblioteca ‘Paolo Monelli’, ma soprattutto si garantisce l’accesso numerosi file audio, anche a persone ipovedenti.

I totem, realizzati con il contributo di Ferrari Spa, funzionano tramite rete WI-FI e consentono la fruizione in loco dei numerosi contenuti multimediali di Emilib, biblioteca digitale delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e della Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione.

Attraverso i totem, in modo gratuito, è possibile accedere a ebook, riviste e quotidiani italiani e stranieri, musica, audiolibri, risorse open reperibili in rete e altro ancora. L’utente può navigare sul grande schermo touch i contenuti della piattaforma, può accedere automaticamente dalla postazione totem al file richiesto, mediante una connessione attivata leggendo il QR code, e usufruire dei contenuti connettendo le cuffie in dotazione ad uno dei due jack. Una opportunità interessante ed inclusiva per avvicinare alla lettura sempre più persone.

Ricordiamo che l’accesso in biblioteca è consentito ai soli possessori di Certificato Verde Covid-19 valido (Green Pass). E’ obbligatoria la mascherina e l’igienizzazione mani.

La permanenza nelle postazioni emeroteca (consultazione riviste e quotidiani) è consentita per un massimo di 45 minuti.

Mostra d’Arte Collettiva presso Villa Cuoghi. Opere in vendita: il 50% in beneficenza

Mostra d’Arte Collettiva presso Villa Cuoghi. Opere in vendita: il 50% in beneficenzaDal 4 dicembre, Mostra d’Arte Collettiva presso Villa Cuoghi (via Gramsci 32) a Fiorano Modenese. Organizzata da Associazione Parkinson Modena – ODV con la collaborazione di GS Libertas Fiorano ASD, la mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00, e solo sabato e domenica – oltre che di pomeriggio – anche al mattino, dalle 10.00 alle 12.00, fino al 19 dicembre.

Le opere esposte sono in vendita, e il 50% del costo sarà devoluto in beneficenza all’Associazione organizzatrice. Per accedere alla mostra è necessario essere muniti di green pass.

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