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lunedì, 11 Agosto 2025
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Approvato il Bilancio di previsione 2022-2024 del Comune di Fiorano

Approvato il Bilancio di previsione 2022-2024 del Comune di FioranoNel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi il 20 dicembre 2021, è stato approvato il bilancio di previsione 2022-2024 di Fiorano Modenese. Innanzitutto, questo non prevede nessun aumento delle imposte, rette o tariffe riferibili ai diversi servizi comunali. Anzi, è facile ravvisare una riduzione delle rette dei nidi d’infanzia, grazie anche all’impiego dei fondi regionali a ciò dedicati. Inoltre, sempre in relazione ai nidi, aumentano i posti disponibili, così da agevolare le esigenze delle giovani coppie.

La previsione di bilancio conferma dunque i punti fermi dell’Amministrazione, e cioè una forte attenzione ai servizi sociali, educativi e scolastici. Il particolare riguardo riservato al mondo della scuola è dimostrato sia dalla spesa corrente, che vede incrementare le erogazioni per l’assistenza a bambini e ragazzi portatori di disabilità (lungo tutto l’arco educativo, dalla scuola dell’infanzia alle superiori), sia dal piano di investimenti, il quale comprende – come detto anche in passato – la realizzazione di due nuovi plessi a Spezzano di Fiorano, e la completa ristrutturazione della scuola d’infanzia L’Aquilone, oltre ad ulteriori interventi manutentivi minori presso altri istituti.

Quanto alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, lo stanziamento supera quello degli anni passati, fino ad arrivare a 1 milione di euro. Inoltre, il piano della video-sorveglianza prevede per il 2022 nuove telecamere, raddoppiando lo cifra erogata negli anni passati, arrivando così a 40 mila euro.

Parallelamente, sul fronte delle entrate, il bilancio conferma un’azione decisa e organizzata, tesa a eliminare – o quanto meno a ridurre il più possibile – l’evasione fiscale locale, così da assicurare una maggiore giustizia tra i cittadini, e al tempo stesso maggiori risorse da destinare al bilancio comunale per i vari investimenti.

Nonostante il nutrito piano di opere pubbliche, che ammonta a un totale di 15 milioni di euro, l’indebitamento del Comune diminuisce fortemente, arrivando a 643 euro a cittadino (quasi 11 milioni totali). Si consideri che nel 2013 il debito pro-capite si attestava sui 1.500 euro; l’anno scorso era invece di 890 euro circa a cittadino. Nel 2020-22 il debito cala così di oltre 4 milioni di euro, grazie pure alla recentissima estinzione del mutuo che gravava sulle casse del Comune derivante dalle spese di costruzione del BLA; un’estinzione anticipata di 20 anni rispetto alla sua naturale scadenza. Un traguardo che inorgoglisce particolarmente l’Amministrazione: ora anche le mura della biblioteca e della ludoteca comunali sono di piena proprietà dell’ente comunale, con un risparmio di denaro considerevole.

“Si tratta di un bilancio – commenta il Sindaco Francesco Tosi – che per la propria solidità guarda al futuro, in quanto libera concretamente risorse per gli anni a venire, e non fa pagare domani (e cioè ai giovani di oggi e alle future Amministrazioni) le spese di oggi”.

Tra le voci in uscita, si nota un aumento della spesa destinata al personale, al fine di adeguare nella forza lavoro soprattutto l’ufficio tecnico (oggi sottodimensionato) alle esigenze dettate dall’importante piano degli investimenti e delle manutenzioni. Un aspetto del bilancio che risponde anche a quello che sarà il principale impegno dell’Amministrazione nel 2022: monitorare e poter cogliere le opportunità offerte ai Comuni dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta cioè di essere in grado, con personale adeguato e adeguate progettazioni, di partecipare ai bandi per l’assegnazione dei fondi europei assegnati all’Italia in quantità mai vista prima.

L’approvazione del bilancio ha visto il voto favorevole della maggioranza, eccetto l’astensione del Gruppo Misto (consiglieri Manfredini e Gualmini), e il voto contrario della minoranza, ossia Lega Salvini Premier e Forza Italia.

 

Videoconferenza per sensibilizzare i genitori sui vaccini, diretta su YouTube e sulla pagina Facebook del Comune di Formigine

Videoconferenza per sensibilizzare i genitori sui vaccini, diretta su YouTube e sulla pagina Facebook del Comune di FormigineSensibilizzare i genitori sul vaccino anti-Covid e l’importanza di proteggere i propri figli. Il tema sarà al centro di una videoconferenza organizzata dal Comune di Formigine e dall’Azienda USL di Modena in programma lunedì 10 gennaio alle ore 20.30. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Formigine (https://www.facebook.com/Comune.Formigine) e sulla pagina YouTube disponibile all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=tUiTwbeBGwg.

I relatori dell’incontro saranno il sindaco di Formigine Maria Costi, il vicesindaco e assessore Simona Sarracino, il Direttore del Distretto Sanitario di Sassuolo Federica Ronchetti. Con loro in collegamento l’infettivologo della Pediatria di Comunità dell’Ausl Stefano Zona e la pediatra della Pediatria di Sassuolo Chiara Bonvicini.

 

Commercio: nel terzo trimestre 2021 si rafforza la tendenza positiva delle vendite (+2,1 per cento)

Commercio: nel terzo trimestre 2021 si rafforza la tendenza positiva delle vendite (+2,1 per cento)Le vendite di fine stagione che partono oggi sono una importante opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e una risposta dei commercianti alle esigenze di contenimento dell’inflazione con l’auspicio che possano aiutare a trovare la stabilità di cui hanno bisogno.

I saldi possono rappresentare una possibile boccata di ossigeno, dopo le limitazioni alle attività imposte dalle misure anti-Covid 19, con un clima di incertezza ancora non superato.

In attesa dello sviluppo della situazione, è interessante guardare agli ultimi dati disponibili dell’indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna e relativa al periodo luglio-settembre, in cui, nel confronto con il terzo trimestre 2020, si osserva un rafforzamento della tendenza positiva delle vendite (+2,1 per cento). Il recupero è stato parziale, ma ha permesso di avvicinare il livello delle vendite del terzo trimestre 2019, superiore a quello del periodo luglio-settembre 2021 in esame dello 0,3 per cento.

L’andamento complessivo

La diffusione della tendenza positiva emerge chiaramente dai giudizi delle imprese.

E’ risalito il numero delle aziende che ha giudicato le vendite stabili dal 22,4 al 28,8 per cento, mentre la quota delle imprese che ne ha rilevato un calo tendenziale è rimasta sostanzialmente invariata, passando al 26,7 dal 26 per cento.

Il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento delle vendite o una diminuzione tendenziale è, quindi, risultato più contenuto scendendo a +17,9 da +25,6 punti.

Grazie anche all’effetto della stagionalità, c’è stato un sensibile miglioramento delle attese sull’andamento delle vendite. Con il progredire della diffusione della vaccinazione, si è ampliata la quota percentuale delle imprese che si attendono un aumento del fatturato nel corso del quarto trimestre 2021 che si è appena concluso (al 35,6 dal 28,7 per cento), ed è scesa la quota delle imprese che temono una riduzione delle vendite (al 13,5 dal 18,1 per cento).

Gli effetti della pandemia hanno decisamente accelerato i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio e i comportamenti dei consumatori, con ricadute immediate sui risultati economici delle imprese.

 

Le tipologie del dettaglio: bene iper, super e grandi magazzini

Nel trimestre in esame la ripresa delle vendite ha finalmente interessato tutte le tipologie del dettaglio, leggermente trainato dalla ripartenza dei consumi non alimentari precedentemente dilazionati dalla pandemia.

Le vendite dello specializzato alimentare sono aumentate dell’1,8 per cento, con ciò superando il livello dello stesso trimestre del 2019 (+0,7 per cento). Il dettaglio specializzato non alimentare ha beneficiato di un ulteriore recupero delle vendite (+2,4 per cento), comunque parziale tanto che le stesse sono ancora risultate al di sotto del livello del medesimo trimestre del 2019 (-2,3 per cento). Iper, super e grandi magazzini hanno beneficiato della situazione durante la pandemia, (+1,6 per cento), favoriti dal cambiamento delle abitudini dei consumatori e dalla possibilità di darsi diverse forme di organizzazione, capitalizzando una fase di aumento ininterrotto da dieci trimestri, tanto che le vendite correnti sono risultate superiori a quelle dello stesso periodo del 2019 del 5,1 per cento. Le aspettative restano tuttora orientate favorevolmente tanto che per loro il saldo dei giudizi sulle vendite attese è salito a quota 58,3.

 

La dimensione delle imprese

I dati trimestrali non mostrano alcuna correlazione dell’andamento delle vendite con la dimensione aziendale. La ripresa delle vendite non mostra in pratica differenze di intensità rilevanti tra le classi dimensionali delle imprese.

Le vendite della piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, sono aumentate del 2,0 per cento, quelle delle imprese di media dimensione da 6 a 19 addetti del 2,4 per cento e anche le vendite delle imprese di maggiore dimensione, con almeno 20 addetti, sono salite del 2,2 per cento.

Diverso il caso se si considera lo stato del livello attuale delle vendite rispetto a quello dello stesso trimestre del 2019, che mostra una chiara correlazione positiva con la dimensione di impresa.

Le vendite correnti della piccola distribuzione risultano ancora inferiori a quelle del 2019 (-2,0 per cento), così come anche quelle della media dimensione (-1,9 per cento). Al contrario le imprese di maggiore dimensione hanno meglio resistito durante la fase dura della pandemia grazie alla possibilità di darsi diverse forme di organizzazione e nel trimestre in esame sono riuscite a effettuare vendite superiori a quelle dello stesso periodo del 2019 (+2,1 per cento).

 

Il registro delle imprese

Le imprese attive nel commercio al dettaglio erano 42.986 al 30 settembre 2021. Rispetto a un anno prima la consistenza è aumentata dello 0,4 per cento (+165 unità). Gli effetti delle misure di sostegno a favore delle attività introdotte a seguito della pandemia hanno condotto prima a un progressivo rallentamento della tendenza negativa alla riduzione della base imprenditoriale, poi a una sua inversione in positivo e a un rafforzamento della crescita nel trimestre in esame.

L’andamento è risultato questa volta sensibilmente migliore di quello a livello nazionale che ha visto restringersi nuovamente la base imprenditoriale del settore (-0,2 per cento).

La variazione rilevata in ambito regionale continua a essere frutto della composizione tra due tendenze. La prima è data da un vasto movimento negativo, originato da una veloce e ampia diminuzione delle società di persone (-2,4 per cento, -207 unità). La seconda è positiva, costituita soprattutto da un incremento delle società di capitale (+6,3 per cento, +304 unità).

A fronte delle prospettive di ripresa post pandemia anche la tendenza alla riduzione delle ditte individuali si è invertita e nel trimestre in esame ha trovato conferma la crescita (+71 unità, +0,2 per cento), forse anche per l’aumento delle imprese marginali che operano come forma di auto impiego. Invece l’insieme molto meno numeroso delle cooperative e dei consorzi è risultato in flessione (-1,5 per cento).

 

 

 

2021, resoconto di un anno di attività della Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna

2021, resoconto di un anno di attività della Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia RomagnaNel 2021, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata impegnata nel far fronte a continue sfide investigative con riferimento alle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche in rete, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

Il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, C.N.C.P.O., ha coordinato 5.515 complesse attività di indagine (+ 70% rispetto all’anno precedente) all’esito delle quali sono state eseguite oltre 1.400 perquisizioni (+ 87% rispetto all’anno precedente).

Nel corso del 2021 si è verificato, infatti, un significativo incremento dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online: eseguiti 137 arresti (+98% circa rispetto al 2020) e denunciate 1400 persone (+17% rispetto al 2020).

L’ incremento sale al +127% per le persone arrestate e del +295% rispetto ai casi trattati, se confrontiamo i dati prepandemici del 2019.

Pe quanto attiene l’attività di prevenzione sono stati analizzati oltre 29.000 siti internet, 2.539 dei quali, riscontratone il carattere pedopornografico, sono stati oscurati mediante inserimento nella black list istituita ai sensi della L.38/2006.

Nell’ambito dell’attività di contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia on line il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Emilia-Romagna, a conclusione delle indagini scaturite da segnalazioni pervenute da parte delle piattaforme social network internazionali e veicolate dal Centro Nazionale (C.N.C.P.O.) di Roma ha deferito all’A.G. oltre 100 persone per i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedo-pornografico e di adescamento di minori. Sono degne di nota le seguenti attività:

In collaborazione con i Compartimenti di Roma, Milano, Napoli e Catania, è stato possibile compiere un’identificazione a catena dei componenti di un gruppo presente su una nota piattaforma di messaggistica composto da 5 utenti e denominato “Famiglie da abusi”. Il gruppo si caratterizzava per l’incessante scambio tra i suoi partecipanti di materiale pedopornografico, anche autoprodotto.

Le conversazioni tra gli utenti erano incentrate principalmente sulle reciproche dissolute fantasie sessuali aventi per protagonisti mogli, figlie ed altri parenti dei membri (corredate da foto e filmati realizzati in ambito familiare), nonché la condivisione di video ed immagini prettamente pedopornografici sia reperiti in rete e/o su altri canali social, di link che rimandano a cloud virtuali di file hosting di analogo contenuto. Gli operatori della Postale, infatti, sono riusciti a compiere un’identificazione a catena dei sodali, consistita nella progressiva evidenziazione di tutte le tracce informatiche di volta in volta raccolte, grazie a cui si è ricostruita nella sua completezza la struttura del gruppo dell’orrore. Tra questi un cittadino bolognese, poi sottoposto a misura cautelare della custodia in carcere e un bresciano indagato per violenza sessuale nei confronti della figlia minore.

Nell’ambito della medesima attività veniva perquisito e denunciato un uomo e arrestato un ulteriore soggetto per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

Un soggetto della provincia di Ravenna è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari al termine di una complessa e articolata indagine svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna in materia di pedopornografia online. L’indagine trae origine da una precedente attività a carico di un altro utente della provincia di Reggio Emilia il quale scambiava con il reo immagini e video prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18. L’analisi dello smartphone e dei dispositivi in uso al cittadino di Ravenna permetteva di rilevare la presenza di oltre 400 files tra immagini e video a contenuto pedopornografico, nonché di numerosissime chat su diverse piattaforme social da cui è emerso un chiaro interesse dell’indagato a reperire materiale ritraente minori anche di età prepubere.

Un cittadino ferrarese veniva arrestato per detenzione di ingente quantità di immagini e video pedopornografici. All’esito della perquisizione informatica effettuata sui supporti in suo possesso sono stati individuati circa 45.000 file tra immagini e video prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18. Poche ore prima dell’arrivo degli operatori l’uomo era impegnato a scaricare dalla rete materiale pedopornografico che accuratamente catalogava e memorizzava all’interno dei dispositivi dai quali è stato possibile rilevare le ricerche compulsive di pagine web a tema. In particolare, l’uomo privo di alcun legame familiare era alla ricerca morbosa di contenuti multimediali aventi ad oggetto bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali espliciti e materiale relativo alla c.d. “pornografia virtuale”.

Nell’ambito dei reati contro la persona commessi attraverso la rete, significativo è l’aumento dei fenomeni di sextortion (+54% rispetto al 2020) e revenge porn (+78% rispetto al 2020) con oltre 500 casi trattati e 190 autori di reato deferiti all’A.G.

Nel complesso per reati contro la persona commessi sul web, sono stati denunciati oltre 1.400 soggetti.

Nell’ambito dell’attività di contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia on line il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Emilia-Romagna, a conclusione delle indagini scaturite da segnalazioni pervenute da parte delle piattaforme social network internazionali e veicolate dal Centro Nazionale (C.N.C.P.O.) di Roma ha deferito all’A.G. oltre 100 persone per i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedo-pornografico e di adescamento di minori. Sono degne di nota le seguenti attività:

In collaborazione con i Compartimenti di Roma, Milano, Napoli e Catania, è stato possibile compiere un’identificazione a catena dei componenti di un gruppo presente su una nota piattaforma di messaggistica composto da 5 utenti e denominato “Famiglie da abusi”. Il gruppo si caratterizzava per l’incessante scambio tra i suoi partecipanti di materiale pedopornografico, anche autoprodotto.

Le conversazioni tra gli utenti erano incentrate principalmente sulle reciproche dissolute fantasie sessuali aventi per protagonisti mogli, figlie ed altri parenti dei membri (corredate da foto e filmati realizzati in ambito familiare), nonché la condivisione di video ed immagini prettamente pedopornografici sia reperiti in rete e/o su altri canali social, di link che rimandano a cloud virtuali di file hosting di analogo contenuto. Gli operatori della Postale, infatti, sono riusciti a compiere un’identificazione a catena dei sodali, consistita nella progressiva evidenziazione di tutte le tracce informatiche di volta in volta raccolte, grazie a cui si è ricostruita nella sua completezza la struttura del gruppo dell’orrore. Tra questi un cittadino bolognese, poi sottoposto a misura cautelare della custodia in carcere e un bresciano indagato per violenza sessuale nei confronti della figlia minore.

Nell’ambito della medesima attività veniva perquisito e denunciato un uomo e arrestato un ulteriore soggetto per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

Un soggetto della provincia di Ravenna è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari al termine di una complessa e articolata indagine svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna in materia di pedopornografia online. L’indagine trae origine da una precedente attività a carico di un altro utente della provincia di Reggio Emilia il quale scambiava con il reo immagini e video prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18. L’analisi dello smartphone e dei dispositivi in uso al cittadino di Ravenna permetteva di rilevare la presenza di oltre 400 files tra immagini e video a contenuto pedopornografico, nonché di numerosissime chat su diverse piattaforme social da cui è emerso un chiaro interesse dell’indagato a reperire materiale ritraente minori anche di età prepubere.

Un cittadino ferrarese veniva arrestato per detenzione di ingente quantità di immagini e video pedopornografici. All’esito della perquisizione informatica effettuata sui supporti in suo possesso sono stati individuati circa 45.000 file tra immagini e video prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18. Poche ore prima dell’arrivo degli operatori l’uomo era impegnato a scaricare dalla rete materiale pedopornografico che accuratamente catalogava e memorizzava all’interno dei dispositivi dai quali è stato possibile rilevare le ricerche compulsive di pagine web a tema. In particolare, l’uomo privo di alcun legame familiare era alla ricerca morbosa di contenuti multimediali aventi ad oggetto bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali espliciti e materiale relativo alla c.d. “pornografia virtuale”.

Nell’ambito dei reati contro la persona commessi attraverso la rete, significativo è l’aumento dei fenomeni di sextortion (+54% rispetto al 2020) e revenge porn (+78% rispetto al 2020) con oltre 500 casi trattati e 190 autori di reato deferiti all’A.G.

Nel complesso per reati contro la persona commessi sul web, sono stati denunciati oltre 1.400 soggetti.

Di rilievo, infine, l’attività sviluppata dagli Uffici di Specialità per la tutela e la sicurezza dei servizi postali, nell’ambito della convenzione con il partner Poste Italiane: oltre 6400 le pattuglie impiegate nel corso dell’anno a tutela dei servizi erogati da Poste Italiane per oltre 46.000 controlli. Attività che hanno portato al deferimento di 229 persone (+394% rispetto all’anno precedente) per c.d. “reati postali[1]”.

Nell’anno in esame, il portale del Commissariato di P.S. online si è confermato quale punto di riferimento specializzato per la ricerca di informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale per la sicurezza in rete, rafforzandosi ulteriormente in termini di popolarità con 52.000.000 di accessi.

La struttura operativa che gestisce il portale ha trattato oltre 28.000 richieste di informazioni, ricevuto 114.000 segnalazioni dai cittadini (+103% rispetto all’anno precedente).

Grazie alle segnalazioni pervenute al Commissariato di P.S. online, sono stati 70 gli interventi per casi di suicidio annunciati in rete da parte di utenti individuati in emergenza dal personale specializzato, a seguito dello sviluppo di attività di indagine informatica.

Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto ai giovani, la Specialità ha promosso la XI edizione del progetto “Una Vita da Social”, campagna itinerante grazie alla quale sino ad oggi sono stati raggiunti oltre 2milioni e 600mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 225.000 genitori, 132.000 insegnanti per un totale di 19.500 Istituti scolastici e 400 città raggiunti sul territorio nazionale.

Nel corso del lockdown l’attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole è proseguita attraverso piattaforme di video conferenze coinvolgendo oltre 371.000 studenti, più di 5.000 insegnanti, per un totale di 3.069 Istituti scolastici coinvolti.

Si evidenzia infine per importanza l’attività di progettazione ed alta formazione specialistica finalizzata all’avvio del CERT (Computer Emergency Response Team) – del Ministero Interno. Avvalendosi della collaborazione istituzionale con il CI.Fi.Ge. (Centro interforze Formazione Intelligence – Stato maggiore della Difesa) è stato sperimentato un prezioso e produttivo scambio formativo per il quale è stata formata la prima aliquota di personale assegnato al Centro per la sicurezza informatica del Dicastero.

L’obiettivo futuro di definizione di un lessico comune e qualificazione di un adeguato profilo di specializzazione di operatore cyber per le esigenze del CERT e del correlato Centro di Valutazione delle infrastrutture informatiche.

Infine, a completamento e per la migliore valorizzazione del percorso evolutivo della Specialità, si sono di recente avviate le progettualità finanziate con fondi PNRR per la realizzazione di 27 laboratori cyber sul territorio, la realizzazione di mezzi mobili tattici a supporto delle attività investigative, forensi e per la gestione della sicurezza informatica in occasione di grandi eventi.

Con gli stessi fondi è allo studio l’ipotesi di finanziare l’infrastruttura informatica del CERT e del dipendente Centro di Valutazione che sarà chiamato a svolgere il delicato compito di valutare i profili di sicurezza degli asset delle strutture informatiche che supportano le funzioni essenziali del Ministero dell’Interno (sistemi elettorali, rete Prefetture, AFIS etc.).

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[1] Si tratta del più ampio progetto SINC3, che prevede collegati in rete il CNAIPIC, a tutela delle infrastrutture critiche nazionali, ed i Nuclei operativi sicurezza cibernetica – NOSC dei Compartimenti, di prossima istituzione con la riorganizzazione dei presidi territoriali della Specialità, quest’ultimi a tutela dei rispettivi asset cibernetici regionali. Il progetto prevede tra l’altro la formazione degli operatori NOSC e la creazione di una piattaforma informatica per la gestione degli eventi e per la condivisione delle informazioni di sicurezza finanziata con fondi ISF, che, oramai avviata la fase sperimentale, potrà essere inaugurata il prossimo anno.

[2] Proprio con riferimento alla grave emergenza sociosanitaria, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, è stata dedicata una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni con modalità non consentite

Tra le molteplici attività investigative in tale contesto, appare opportuno segnalare anche quella avviata dal Compartimento Polizia Postale di Genova, che ha portato all’esecuzione di ventiquattro perquisizioni nell’ambito di una vasta operazione, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Genova, tesa ad individuare i vertici e le figure intermedie di un’associazione segreta NO VAX/NO GREEN PASS i cui appartenenti operavano prendevano il nome di Guerrieri Vivi, all’interno di canali Telegram segreti, compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui.

Ed ancora, a seguito dei fatti avvenuti nella Capitale il 9 ottobre u.s., con l’attacco alla sede della CGIL in Roma nel corso di una manifestazione NO-VAX/NO GREEN PASS, grazie al monitoraggio effettuato dal Servizio polizia Postale e dalla DIGOS di Roma, è stato accertato che attraverso il sito ufficiale di Forza Nuova, venivano diffusi, da parte dei componenti dello Staff e della Redazione del movimento, numerosi comunicati e dichiarazioni volte ad incitare alla violenza contro le Istituzioni e, pertanto, si è proceduto ad informare la competente A.G., che ha ritenuto di emettere un decreto di sequestro preventivo del sito www.forzanuova.eu.

Tale provvedimento è stato eseguito in data 11 ottobre u.s. dal personale della Specialità, tramite la sostituzione della homepage con un’apposita “stop page”.

[3] Furto di corrispondenza, incasso fraudolento di assegni etc.

Dal Pnrr 2 milioni di euro per il recupero e consolidamento del Politeama

Dal Pnrr 2 milioni di euro per il recupero e consolidamento del Politeama€ 2.000.000 dal Pnrr per il progetto di “Riuso e rifunzionalizzazione dell’ex Teatro “Politeama” per la realizzazione di una nuova biblioteca digitale ed archivio storico comunale”. Il Ministero dell’Interno, ha destinato i fondi europei facenti parte di “Next Generation Eu” per il progetto di recupero e consolidamento del Politeama, in pieno centro storico, in ia Giovanni Andrea Farosi.

L’Amministrazione Comunale, ritiene di procedere al consolidamento strutturale degli elementi verticali, orizzontali e inclinati, al restauro scientifico esterno delle facciate originarie comprese finiture, modanature, colonne e mensole, testine e scritte preesistenti, marcapiani, intonaci e lapidei, restauro scientifico interno delle pareti, dei soffitti e controsoffitti comprese le decorazioni, rigenerazione degli ambienti interni per l’insediamento della biblioteca digitale e dell’archivio storico, inserimento di nuovi elementi e impianti di sicurezza e comfort abitativo e ogni altra opera destinata al restauro, riuso e rifunzionalizzazione.

Alcuni cenni storici

Nel 1905 venne demolito il vecchio teatro cittadino (realizzato nel 1775 nella Piazza dell’Orologio) ritenuto pericolante, e ne venne costruito uno nuovo, su progetto del tecnico comunale Gaetano Malatesta. Inizialmente si pensava di costruire un’arena all’aperto per ospitare spettacoli comici, equestri e di varietà, assai diffusi all’epoca; preferendovi poi la realizzazione di un Politeama, ossia una sala atta ad accogliere varie tipologie di spettacolo, dalla lirica, alla prosa, al varietà ecc.

Nel 1906 fu costituita la Società Anonima Cooperativa Politeama Sociale, a larghissima partecipazione popolare, con l’intento di procedere alla costruzione del nuovo edificio su un terreno di proprietà comunale, vicina all’ex convento dei Serviti.

L’opera procedette con grandi difficoltà di ordine economico e si rese necessario l’intervento del Comune che acquistò dalla cooperativa parecchie azioni, fino alla graduale acquisizione dell’intera proprietà nel 1935. L’inaugurazione avvenne con Cavalleria Rusticana e I Pagliacci soltanto il 12 ottobre 1912.

Il Politeama mantenne le sue funzioni solo fino al 1935 quando subì una prima trasformazione: venne adibito a Casa del Fascio, e nel dopoguerra a sala da ballo (da qui il soprannome Caldiròun, “Calderone”). Successivamente (1964) venne venduto al Banco di S. Geminiano e S. Prospero.

Nel 2003 il Politeama viene acquistato dal Comune di Sassuolo.

Attualmente il Politeama versa in grave stato di degrado e ha perduto in gran parte la sua identità originaria. All’esterno è ancora ben leggibile l’originaria funzione, in quanto l’edificio non ha subito manomissioni rilevanti.

L’interno invece ha perduto le caratteristiche originarie di teatro con una capienza di seicento posti a sedere, caratterizzato da una balconata continua “alla francese” – considerata moderna nella mentalità dell’epoca in quanto socialmente più equa-, i palchi della platea e della galleria sono stati tamponati ed è stato soppresso il palcoscenico. Anche le decorazioni interne ad affresco ad opera di Umberto Chicchi sono in gran parte deteriorate.

La facciata è costituita da due corpi laterali aggettanti con terrazza e fastigio curvilineo al centro, inoltre porte e finestre presentano cornici con motivi decorativi a fiorami e testine, mentre le grate in ferro battuto sono caratterizzate dal motivo “a frusta”, secondo il tratto stilistico di un Liberty sobrio ed essenziale.

Il fabbricato è vincolato ai sensi dell’art. 3 della legge n. 1089/39 (ora Codice urbani, art 10/ 13 del D.Lgs 42 del 22/1/2004) con D.M. 26/03/1979 in quanto esempio di architettura liberty.

Si affaccia sulla centralissima Via Farosi e ha una superficie di mq. 881 con un’area di pertinenza do mq. 229. L’edificio si sviluppa essenzialmente su un piano terra cui sovrasta la copertura controsoffittata solo nella parte a Sud, dove è stato realizzato un ulteriore impalcato che si stacca dal pavimento del piano terra ad un’altezza di circa m 4,50 sovrastato dal loggione.

Le motivazioni per cui il Comune, nel 2003, ha acquistato il Politeama sociale, impegnando risorse significative sul bilancio in corso e su quelli successivi, sono riconducibili a due ragioni: scongiurare il degrado dello stabile, prezioso esempio del liberty locale e testimone della storia della città, e assicurarne la restituzione alla comunità sassolese attraverso un intervento di recupero che, nell’assoluto rispetto dei vincoli di tutela, ne valorizzasse l’originaria vocazione a luogo di ritrovo e promozione della cultura e aggregazione cittadina.

Consiglio Provincia di Modena, l’insediamento con il saluto di Tomei

Consiglio Provincia di Modena, l’insediamento con il saluto di Tomei«Per affrontare le sfide impegnative dei prossimi anni c’è bisogno di un ente di area vasta come la Provincia, in grado di svolgere un ruolo di supporto per i Comuni e di coordinamento e collegamento con la Regione e lo Stato, una funzione di programmazione territoriale sovracomunale all’insegna della sostenibilità, proseguendo nella gestione di servizi importanti come l’edilizia scolastica superiore e la viabilità provinciale».

Lo afferma il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei in occasione, mercoledì 5 gennaio, dell’insediamento in teleconferenza del Consiglio provinciale di Modena scaturito dalle elezioni del 18 dicembre scorso.

«Come ente abbiamo superato anni difficili – aggiunge Tomei – durante i quali la Provincia è stata messa in discussione e ha subito pesanti tagli a seguito di una riforma che il referendum costituzionale ha superato. Per questo ora serve una nuova legge che restituisca dignità all’ente. Siamo ritornati protagonisti, anche grazie alle risorse assegnate per l’edilizia scolastica e la viabilità che ci consentono di garantire servizi all’altezza delle esigenze dei cittadini. Ma non solo. Nell’ambito della gestione delle risorse del Pnrr, in particolare quelle destinate all’edilizia scolastica, alle Province viene assegnato dal Governo un ruolo di programmazione, proposta progettuale e coordinamento dei Comuni di notevole rilievo che intendiamo svolgere con impegno e responsabilità affinché queste risorse siamo utilizzate al meglio e nei tempi previsti».

Sul Pnrr, infatti, sono usciti di recente i bandi per l’assegnazione agli enti locali di risorse pari a 800 milioni di euro per nuovi edifici, 500 milioni per le manutenzioni e 300 di euro per le palestre (quasi 50 milioni per le scuole emiliano-romagnole); le proposte da inviare al ministero saranno coordinate dalla Provincia e le graduatorie saranno approvate entro la primavera del 2022.

«Sono certo – ha concluso Tomei, nel salutare i nuovi consiglieri – che sapremo svolgere questo impegno con equilibrio e con quell’atteggiamento costruttivo che ha caratterizzato il precedente Consiglio, nell’esclusivo interesse della nostra comunità».

Durante la seduta è stata approvata la convalida dei nuovi consiglieri, eletti da oltre 700 tra consiglieri comunali e sindaci.

I CONSIGLIERI RESTANO IN CARICA 2 ANNI. APPROVANO BILANCI E PIANI, COMPETENZE E COMPOSIZIONE

I nuovi consiglieri provinciali rimangono in carica due anni e sono: per la lista “Insieme per una nuova provincia” Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena (confermato vice presidente dal presidente Tomei), Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, Maria Costi, sindaca di Formigine, Fabio Poggi, consigliere comunale di Modena, Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano, e Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto; per la lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” Antonio Platis, consigliere comunale di Nonantola, Lavinia Zavatti, consigliera comunale di Medolla, Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo, e Luigia Santoro, consigliera comunale di Modena; per la lista “Civici, ecologisti e progressisti. Per una Provincia della sostenibilità” Mattia Veronesi, consigliere comunale di Finale Emilia.

In base alla legge 56 di riordino dell’ente, il Consiglio provinciale resta in carica due anni; le elezioni di dicembre hanno riguardato solo il Consiglio, mentre il presidente, sempre in base alla legge, resta in carica quattro anni.

Il consiglio, composto da 12 consiglieri che non percepiscono indennità, oltre al presidente della Provincia; l’organo approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.

Alle Province sono assegnate le competenze sulla rete di quasi mille chilometri di strade provinciali, sull’edilizia scolastica superiore e sulla pianificazione della rete scolastica, oltre all’assistenza tecnico amministrativa ai Comuni, la pianificazione territoriale e le pari opportunità.

Al via i lavori per la ciclabile Ubersetto-Formigine

Al via i lavori per la ciclabile Ubersetto-Formigine
Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Iniziano i lavori per la realizzazione della pista ciclabile Ubersetto – Formigine, che andrà a collegare la frazione con il centro.

La nuova ciclabile rientra in un progetto ben più ampio di mobilità sostenibile che comprende diversi Comuni del Distretto ceramico; essa infatti fa parte del Biciplan intercomunale, che prevede di mettere in relazione Modena con i Comuni del Distretto e la prima collina.

La pista ciclopedonale, lunga 1.200 metri, sarà affiancata a via Giardini assumendo così quelle caratteristiche di linearità e continuità che permetteranno di percorrere agevolmente distanze medie, incentivando così i cittadini a non utilizzare veicoli a motore nel tragitto casa-lavoro.

La prima parte del percorso, partendo da Ubersetto, sarà realizzata sul sedime di via Stradella (ora dismessa) e costeggerà il torrente Taglio, per immettersi poi sulla banchina di via Giardini e procedere a nord oltre la rotatoria di via Quattro Passi, fino alla fermata dell’autobus, in un’area caratterizzata da attività produttive all’ingresso di Formigine.

E proprio il torrente Taglio sarà contemporaneamente oggetto di un’importante operazione finanziata dalla Protezione Civile. Infatti, a seguito degli eventi calamitosi che nei mesi di ottobre e novembre 2018 hanno causato l’esondazione di questo torrente nel tratto che attraversa via Giardini, si è resa necessaria la tombinatura (ovvero la canalizzazione attraverso un manufatto di cemento).

Ora si prevede il potenziamento del sistema di deflusso del torrente e l’adeguamento dell’attraversamento stradale in prossimità di via Giardini, ormai non più adeguato alla portata delle acque di piena, prolungandolo con la costruzione di un manufatto in conglomerato cementizio armato a valle, fino all’attraversamento stradale esistente di via Stradella e via della Fornace.

Saranno inoltre realizzate opere di protezione spondale a monte degli interventi previsti, in modo da garantire il regolare deflusso delle acque di piena, evitando l’esondazione nei tratti urbanizzati.

Con questi interventi, l’Amministrazione comunale continua ad occuparsi della tutela dell’ambiente, come indicato anche dall’Agenda ONU 2030, attraverso una mobilità più sostenibile e la salvaguardia del territorio.

Covid. Assegnate all’Emilia-Romagna le prime 840 confezioni della pillola antivirale Molnupiravir

Covid. Assegnate all’Emilia-Romagna le prime 840 confezioni della pillola antivirale MolnupiravirSono state consegnate oggi in Emilia-Romagna dalla struttura commissariale 840 confezioni del farmaco antivirale Molnupiravir, corrispondenti ad altrettanti trattamenti. Si tratta del farmaco che inibisce la replicazione del virus SARS-CoV-2, ancora in fase di studio ma già utilizzabile nei pazienti a domicilio a rischio di evoluzione verso forme gravi. Di queste, 500 confezioni sono state immediatamente distribuite alle aziende sanitarie, le altre 340 rimarranno a disposizione per ricostituire le scorte visto che, per ora, non è stata stabilita la data di consegna di ulteriori quantità.

Tra Ausl e aziende ospedaliere, sono state assegnate 65 confezioni a Piacenza, 20 a Parma, 30 a Reggio Emilia, 70 a Modena, 95 a Bologna, 10 a Imola, 35 a Ferrara, 175 alla Romagna.

Il programma di distribuzione, oltre a garantire una scorta minima di partenza, tiene conto dei consumi segnalati nell’ultimo periodo per i pazienti con malattia lieve o moderata. La ripartizione potrà essere rivalutata ed eventualmente modificata in funzione dell’andamento dell’utilizzo, dei casi osservati e delle prossime forniture di farmaco.

Ogni capsula di Lagevrio® (questo il nome commerciale del medicinale prodotto dalla società Merck Sharp & Dohme) contiene 200 grammi di molnupiravir, un profarmaco che una volta all’interno dell’organismo provoca un accumulo di errori nel genoma del virus fino a impedirgli di replicarsi.

È indicato per il trattamento del virus SARS-CoV-2 negli adulti appartenenti a determinate categorie che, pur non necessitando di un ricovero ospedaliero, corrono maggiormente il rischio di progressione verso forme più gravi. Deve essere somministrato il prima possibile, dopo la conferma di diagnosi di Covid 19 ed al massimo entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La dose raccomandata di Lagevrio® è di 800 mg (quattro capsule da 200 mg) da assumere per via orale ogni 12 ore per 5 giorni.

Secondo le indicazioni dell’AIFA, i pazienti destinatari del trattamento non devono essere ospedalizzati e devono appartenere a una delle seguenti categorie a rischio: soggetti con tumori solidi o del sangue in fase attiva, insufficienza renale cronica (esclusi pazienti in dialisi), broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato.

Dose booster per chi ha completato il ciclo vaccinale da 4 mesi: al via i primi SMS dell’Ausl di Modena con l’appuntamento

Dose booster per chi ha completato il ciclo vaccinale da 4 mesi: al via i primi SMS dell’Ausl di Modena con l’appuntamento
foto: Italpress

Saranno inviati a partire da oggi, martedì 4 gennaio, i primi SMS con l’appuntamento per la dose booster dedicata ai cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale ‘primario’ (senza richiamo) da 120 giorni, che non dovranno dunque prenotare. Nel dettaglio si tratta di circa 58.370 persone in provincia di Modena, con i primi appuntamenti fissati da lunedì 10 gennaio.

Si conferma dunque la modalità già utilizzata per le terze dosi delle altre fasce d’età; modalità che si è rivelata di elevato gradimento per i modenesi, consentendo di raggiungere un’adesione molto alta di dosi booster.

Si prega di prestare massima attenzione alla sede specificata nell’SMS in quanto, per far fronte all’elevato numero di vaccinazioni da eseguire e in base alle esigenze, l’Ausl può attivare sedute vaccinali anche in sedi aggiuntive diverse dai Punti vaccinali ordinari.

Sempre possibile lo spostamento dell’appuntamento, tramite i canali indicati nel messaggio ricevuto e già in uso per le altre fasce d’età, ovvero Fascicolo sanitario elettronico e App Er Salute, Corner Salute Coop e Farmacie, numeri telefonici. L’invito dell’Azienda USL resta comunque quello di mantenere data e ora indicati nell’SMS, al fine di agevolare l’organizzazione delle agende nei vari Punti vaccinali.

 

Sono tuttora in corso anche le somministrazioni del richiamo a 5 mesi. Chi ha completato il ciclo vaccinale primario entro il 31 agosto 2021 ma non ha ricevuto l’appuntamento può prenotare la dose booster telefonando al numero 059 2025333 o 059 435333.

 

Situazione Covid negli ospedali modenesi: sempre in aumento percentuale di positività, nuovi casi e ricoveri

Situazione Covid negli ospedali modenesi: sempre in aumento percentuale di positività, nuovi casi e ricoveriSempre in aumento percentuale di positività e numero di nuovi casi. In rialzo, rispetto alla settimana precedente, il numero dei ricoveri quotidiani. Sono 182 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 3 gennaio, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 3 gennaio, per la provincia di Modena è di 90.409 (erano 83.541 lo scorso 27 dicembre).

Al 3 gennaio in provincia di Modena sono accertati 12.393 (erano 6.399 il 27 dicembre, +50%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19, cui l’Ausl sta progressivamente integrando le positività ai tamponi antigenici individuate negli ultimi giorni. Di questi, 12.211 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 3 gennaio sono 182 (erano 137 il 27 dicembre, +33%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 152 pazienti covid positivi in AOU, 9 all’Ospedale di Sassuolo e 21 negli ospedali a gestione Ausl.

 

Disponibilità posti letto

Attualmente i posti letto dedicati ai pazienti Covid negli ospedali della provincia sono complessivamente 195 (21 negli Ospedali Ausl, 10 all’Ospedale di Sassuolo, 164 nella rete Aou).

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 3 gennaio sono in isolamento 18.391 (erano 9.612 il 27 dicembre, +91%) persone. In particolare:

  • 211 (erano 6.262) persone covid positive
  • 180 (erano 3.350) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Questi dati confermano la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

Si ricorda, inoltre, che per contenere il rischio di focolai di Covid-19 all’interno degli ospedali, l’Azienda USL di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo hanno limitato recentemente l’accesso dei visitatori ai reparti No-Covid. L’accesso ai reparti No-Covid è limitato ad alcune eccezioni: pazienti minorenni, accompagnatori di pazienti con disabilità grave riconosciuta e persone con specifiche necessità di assistenza (ad esempio potrà entrare in sala parto una persona di riferimento per assistere la partoriente).

Vaccinazioni anti-Covid, da domani in Emilia-Romagna via alle prenotazioni della dose booster anche per chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi

Vaccinazioni anti-Covid, da domani in Emilia-Romagna via alle prenotazioni della dose booster anche per chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesiA partire da domani, mercoledì 5 gennaio, chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi potrà prenotare, o ricevere l’invito secondo le modalità di organizzazione delle singole Ausl, per la somministrazione della terza dose di vaccino.

La Regione ha infatti trasmesso alle aziende sanitarie le indicazioni in materia del ministero della Salute: le somministrazioni di dosi booster ad almeno 120 giorni partiranno dal 10 gennaio.

L’ulteriore anticipo della dose aggiuntiva riguarda tutti i vaccinati con età uguale e superiore a 16 anni. Anche chi ha ricevuto in un’unica dose il vaccino Johnson&Johnson e che quindi si sottoporrà di fatto alla seconda somministrazione. Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il primo ciclo, per il richiamo saranno sempre utilizzati vaccini a m-RNA, cioè Comirnaty di Pfizer/BioNTech o Spikevax di Moderna.

A partire da domani, le prenotazioni saranno sempre aperte tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP. Sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno nei rispettivi territori e sui propri portali internet.

Alle ore 16:00 di oggi sono 1.461.165 le dosi aggiuntive già somministrate da Piacenza a Rimini, a fronte di una popolazione over 12 pari a 3.617.906 persone, che ha già completato il ciclo vaccinale primario.

Covid: quasi 60mila tamponi e 8.773 nuovi casi (+9,5%). +3,3% i ricoveri nei reparti Covid e +3,1% nelle terapie intensive

Covid: quasi 60mila tamponi e 8.773 nuovi casi (+9,5%). +3,3% i ricoveri nei reparti Covid e +3,1% nelle terapie intensiveDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 575.032 casi di positività8.773 in più rispetto a ieri, su un totale di 59.572 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 14,7% (ieri era stato del 25,7% a fronte di 31.140 tamponi).

Sono 135 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna (+4 rispetto a ieri); l’età media è di 62,5 anni. Sul totale, 97 (quindi il 71,8%) non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,6 anni), mentre 38 sono vaccinati con ciclo completo (età media 66,8 anni). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.579 (+51 rispetto a ieri), età media 69,1 anni.

Rispetto agli 8.014 nuovi casi registrati ieri, la crescita dei contagi oggi registra un +9,5% (-11,8% ieri), mentre quella dei ricoverati nei reparti Covid un +3,3% e nelle terapie intensive un +3,1%, sempre rispetto a ieri.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 8.550.122 dosi; sul totale sono 3.617.614 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 90%, mentre quelle con almeno una dose (3.698.935) sono arrivate al 92%, sempre degli over 12. Le terze dosi già fatte sono 1.457.843.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 4.883 sono asintomatici, individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 71 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 330 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,2 anni.

Sui 4.883 asintomatici, 252 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 20 con gli screening sierologici, 360 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 tramite i test pre-ricovero. Per 4.243 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.873 nuovi casi, seguita da Rimini (919), Ferrara (907) e Parma (813). Poi il Circondario imolese (809) e Ravenna (792). Quindi Modena (681), Reggio Emilia (592), Forlì (476) e Piacenza (464). Infine, Cesena con 447 nuovi casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 26.209 tamponi molecolari, per un totale di 7.372.234. A questi si aggiungono anche 33.363 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.814 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 449.993.casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 110.758 (+6.934). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 109.044 (+6.879), il 98,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano venticinque decessi: due in provincia di Parma (2 uomini di 77 e 85 anni); tre in provincia di Reggio Emilia (1 uomo di 82 anni e 2 donne di 76 e 79 anni); quattro in provincia di Bologna (2 uomini di 88 e 90 anni e 2 donne di 85 e 98 anni); cinque in provincia di Ferrara (4 uomini di 76, 77, 61 e 101 anni e 1 donna di 90 anni); uno in provincia di Ravenna (1 donna di 50 anni); due in provincia di Forlì-Cesena (2 uomini di 77 e 89 anni) e tre in provincia di Rimini (2 donne di 83 e 90 e 1 uomo di 82 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.281.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 11 a Parma (+ 1); 15 a Reggio Emilia (+1); 12 a Modena (-3); 33 a Bologna (+2); 11 a Imola (+2); 19 a Ferrara (invariato); 13 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 33.031 a Piacenza (+464, di cui 88 sintomatici), 42.908 a Parma (+813, di cui 97 sintomatici), 65.766 a Reggio Emilia (+592, di cui 501 sintomatici), 91.090 a Modena (+681, di cui 254 sintomatici), 118.283 a Bologna (+1.873, di cui 805 sintomatici), 18.716 casi a Imola (+809, di cui 403 sintomatici), 36.692 a Ferrara (+907, di cui 60 sintomatici), 50.250 a Ravenna (+792, di cui 427 sintomatici), 27.482 a Forlì (+476, di cui 379 sintomatici), 31.277 a Cesena (+447, di cui 223 sintomatici) e 59.537 a Rimini (+919, di cui 653 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Il consueto report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione è disponibile al seguente link: https://regioneer.it/report-covid-04gen

Dal 7 gennaio modifiche nel trasporto urbano e interurbano del bacino di Reggio Emilia

Dal 7 gennaio modifiche nel trasporto urbano e interurbano del bacino di Reggio EmiliaAgenzia Mobilità comunica che, in considerazione dei continui monitoraggi effettuati sulle linee ed al fine di migliorare l’offerta sul servizio, nell’ottica di soddisfare, per quanto possibile, le esigenze emerse dal territorio, a partire da venerdì 7 gennaio 2022, sui servizi di trasporto urbani e interurbani del bacino di Reggio Emilia, saranno introdotte le seguenti modifiche:

 

LINEA EXTRAURBANA 3B43 REGGIO E. – CORREGGIO – CAMPAGNOLA (NOVELLARA) – FABBRICO – ROLO 

Al fine di accogliere le richieste emerse, viene istituita la corsa 43535 Correggio – Budrio – CIM alle ore 14:10.

LINEA EXTRAURBANA 3B48 REGGIO E. – MONTECAVOLO – Q. CASTELLA – VETTO – C. MONTI 

Vista l’eccessiva congestione di traffico, la corsa 48501/48533 viene anticipata di 4’ con rimodulazione dei tempi di percorrenza con arrivo previsto al Centro Interscambio Mobilità alle ore 7:27.

LINEA EXTRAURBANA 3B68 RUBIERA – SCANDIANO 

Al fine di accogliere le richieste emerse, per agevolare l’uscita degli studenti dell’istituto Gobetti, vengono istituite le corse 68512 e 68514, alle ore 12:55, a servizio delle fermate e delle località di: Scandiano (Scuole), Arceto, Casalgrande, Salvaterra e Rubiera.

LINEA EXTRAURBANA 3B78 SASSUOLO – SCANDIANO – CASALGRANDE – ROTEGLIA 

Al fine di accogliere le richieste emerse, per agevolare l’uscita degli studenti dell’istituto Gobetti, vengono istituite le corse 78514 e 78518, alle ore 12:55, a servizio delle fermate e delle località di: Scandiano (Scuole), Casalgrande, Villalunga, Veggia (Autosalone), Dinazzano, Castellarano e Roteglia.

LINEA EXTRAURBANA 3I88 SASSUOLO – CASTELLARANO – ROTEGLIA – CERREDOLO – TOANO – QUARA 

A seguito di monitoraggio, la corsa 88518 effettua la fermata Sassuolo-Via Bologna (cod. 904) su via Palestro.

I nuovi orari saranno consultabili e scaricabili nei prossimi giorni sul sito www.setaweb.it (cliccare su “Reggio Emilia”); informazioni su linee, percorsi e orari possono essere richiesti al numero 840 000 216 – Servizio Informazioni di SETA.

 

 

Botti di Capodanno, Simeone (Gd): “Dal Comune di Sassuolo né divieti né controlli”

Botti di Capodanno, Simeone (Gd): “Dal Comune di Sassuolo né divieti né controlli”“Anche se per tutti noi la notte dal 31 dicembre al primo gennaio è sempre un momento di festa, per molti animali è in realtà un incubo, addirittura mortale. Secondo i dati dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente sono stati 400 i cani e i gatti morti di paura per via dei botti di Capodanno e alcune centinaia di esemplari sono fuggiti e forse non torneranno più nelle loro case. Questa strage, perché di questo stiamo parlando, è stata peggiore rispetto a quella dell’anno precedente nonostante l’aumento delle ordinanze in tutta Italia per il contrasto a questi episodi tragici. La sensibilità delle istituzioni possiamo dire che in generale sia aumentata, anche nel Distretto Ceramico, con l’eccezione di Sassuolo”. Così il coordinatore Gd Distretto Ceramico, Filippo Simeone.

“Basta andare sulle pagine social per capire l’orientamento dei nostri Comuni: Maranello e Formigine hanno emesso un’ordinanza specifica per vietare di esplodere petardi e/o artifici pirotecnici che possano produrre fastidio o danneggiare cose, persone e animali, mentre il Comune di Fiorano ha dentro il proprio regolamento di Polizia urbana il medesimo divieto. A Sassuolo la linea è stata ben diversa. Prendendo le parole testuali del sindaco Menani: ‘Non abbiamo emanato un’ordinanza per vietare i botti di capodanno […] perché a divieti e sanzioni preferisco il dialogo e l’appellarmi alla responsabilità di ognuno di noi’. Questo finto appello alla sensibilità dei sassolesi in realtà cela un atteggiamento lassista, che non solo è stato inutile, ma anche dannoso sia per i nostri compagni a quattro zampe sia per le persone. I botti sono stati infatti scoppiati ugualmente creando disagio e nel Parco Ducale vi sono panchine e cestini dei rifiuti distrutti dalle esplosioni e addirittura ancora dei petardi lasciati sul terreno alla portata di chiunque. Stesse scene si possono vedere anche in altre zone di Sassuolo: il degrado e il pericolo sono evidenti a tutti, come è evidente che non vi sono stati i minimi controlli sia durante sia dopo i festeggiamenti”.

“Come Gd Distretto Ceramico siamo perplessi della scelta del sindaco di Sassuolo e dell’intera maggioranza del Comune che non ha pensato minimamente di fare qualcosa in merito. È l’ennesima dimostrazione di poca lungimiranza di questa classe politica e di noncuranza verso la città, gli animali e le persone che vi abitano. Addirittura, non vorremmo che la decisione di non emanare nessuna ordinanza fosse una scelta ben consapevole per favorire qualcuno che della vendita di prodotti di questo tipo ha un intero esercizio commerciale. Sarebbe gravissimo se si fosse anteposto il profitto di pochi rispetto alla vita di centinaia di animali, della quiete pubblica e della sicurezza degli spazi comuni”, conclude il coordinatore Gd Distretto Ceramico, Simeone.

 

3 milioni di euro dal Pnrr per il recupero e consolidamento delle Paggerie

3 milioni di euro dal Pnrr per il recupero e consolidamento delle Paggerie€ 3.000.000 dal Pnrr per il progetto di “Riuso e rifunzionalizzazione della “Antica Paggeria” del Palazzo Ducale Estense, per la realizzazione di centro civico, attività culturali per i giovani e sale studio”.

Il Ministero dell’Interno, ha destinato i fondi europei facenti parte di “Next Generation Eu” per il progetto di recupero e consolidamento delle Paggerie, a destra e a sinistra di via Rocca affacciate a piazzale Della Rosa.

L’Amministrazione Comunale, infatti, ritiene di procedere al consolidamento strutturale degli elementi verticali, orizzontali e inclinati, al restauro e risanamento conservativo esterno delle facciate originarie comprese finiture, modanature, mensole, marcapiani, serramenti, intonaci e lapidei, restauro e risanamento conservativo interno delle pareti, dei soffitti e controsoffitti, rigenerazione degli ambienti interni per l’insediamento delle attività culturali per i giovani e sale studio, inserimento e adeguamento di nuovi elementi e impianti di sicurezza e comfort e ogni altra opera destinata al restauro, riuso e rifunzionalizzazione.

 

Alcuni cenni storici. Vaghe e generiche le notizie descrittive del borgo posto all’interno del recinto della Rocca accanto al castello e sull’impianto urbanistico prima della grande trasformazione barocca che, comunque, conservò lateralmente la preesistente configurazione urbana. Con il Duca Francesco I ha avvio questa grande ristrutturazione urbanistica con l’architetto Bartolomeo Avanzini che trasforma l’intera Rocca in un sistema riservato alla Corte in villeggiatura. L’architetto dà inizio alla demolizione dei fabbricati preesistenti per ottenere un grande viale e una grande piazza antistante il Palazzo, demolendo anche la torre, la porta e il ponte sul fossato circondante la Rocca. La logica barocca portò alla realizzazione della strada e della grande piazza che permettono una vasta prospettiva e lungo cui, gradualmente, si percepisce la grandezza della facciata grazie alla suggestiva simmetria aulica.

La Paggeria Vecchia e Guardaroba Ducale, prima nota come Casa Prati, turrita e porticata fu ampliata e abbellita durante i lavori di riforma edilizia nella seconda metà del XVI secolo, che cercarono di conservare l’esistente, vennero in parte demoliti una serie di fabbricati posti trasversalmente al corpo della torre, ciò permise di allineare ed uniformare i prospetti della piazza secondo il progetto dell’Avanzini. L’articolazione concepita con più accessi permetteva di distinguere le parti strettamente riservate alla corte e quelle a servizio della stessa. In particolare, essendovi le stalle per cavalli e bovini, verranno tolte le cloache per la raccolta del concime ed ingrandite le finestre per rendere più salubri gli ambienti destinati all’accoglienza degli animali. Passato, insieme a tutto il complesso Ducale, alla famiglia D’Espagnac, l’dificio venne suddiviso in più appartamenti. Venduto poi dai D’Espagnac passò ad altri proprietari che trasformarono la stalla in magazzino e alla chiusura del sovrapassaggio separato definitivamente dal complesso. Passato infine ai Bettuzzi – Gandini, viene dichiarato per le sue precarie condizioni statiche ed igienico sanitarie inmabitabile. Nello stesso tempo viene presentato un progetto dell’ing. Dante Colli, autore del piano di risanamento di Rocca, che porterà alla totale alterazione plani-volumetrica dell’edificio e dei prospetti distruggendo così la simmetria di piazza della Rosa.

Detto il Quartiere della Foresteria o Paggeria Nuova il fabbricato posto sulla sinistra del viale e della piazza, fu avviato nel 1650. Abbattute le case porticate esistenti. Avanzini propone un nuovo edificio che ingloba anche alcune case rivolte verso l’interno non demolito; già nel 1651 risultano completati i prospetti verso la piazza che all’epoca era per la realizzazione di un grande apparato teatrale progettato da Bianchi e Monti. Morto Avanzini, l’opera viene completata dal suo erede Antonio Loraghi. Con il grande fabbricato a “L”, Avanzini ripropone i temi dell’architettura tardo manieristica. Una lunga stasi edilizia caratterizza, invece, il regno di Rinaldo D’Este; l’edificio viene restaurato dopo il 1749 dall’architetto Pietro Bezzi. Più vasto fu l’intervento dell’architetto ducale Pietro Termanini a cui venne affidata la costruzione di due edifici posti all’imboccatura della Rocca come terminali dei preesistenti fabbricati. A Termanini e al pittore di corte Ludovico Bosellini venne affidata la revisione dell’intero sistema decorativo esterno del palazzo Ducale, della piazza e dei fabbricati posti lungo il viale d’accesso detto Listone. In seguito all’invasione francese ed alla successione di diverse proprietà, il palazzo Ducale viene trasformato in residenza alto-borghese ed i quartieri perdono  la loro funzione di appendici della struttura.

A seguito del passaggio della proprietà al Comune di Sassuolo, nel 1964 viene demolita la quasi totalità dell’isolato, dando esecuzione al progetto fascista interrotto dalla guerra.

 

A1 Milano-Napoli: chiuso stanotte l’allacciamento con la complanare Piacenza / A21

A1 Milano-Napoli: chiuso stanotte l’allacciamento con la complanare Piacenza / A21Per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, dalle 21:00 di questa sera martedì 4 alle 5:00 di mercoledì 5 gennaio, per chi percorre la A1 Milano-Napoli e proviene da Bologna, sarà chiuso il ramo di allacciamento sulla Complanare di Piacenza, verso Piacenza e in direzione della A21 Torino-Piacenza-Brescia, verso Brescia e Torino.
Sarà contestualmente chiusa anche la stazione di Piacenza sud, in entrata in entrambe le direzioni.

Si precisa che saranno regolarmente aperti i rami di allacciamento, per chi proviene dalla A21 Brescia e Torino, in direzione della A1, verso Milano.

In alternativa, si consiglia:
-da Bologna verso A21 Brescia: uscire alla stazione di Fiorenzuola e immettersi sulla A21 verso Brescia;
-da Bologna verso A21 Torino e Piacenza sud: uscire alla stazione di Basso Lodigiano e rientrare dalla stessa, in direzione di Bologna;
-da Piacenza verso la A21: percorrere la SP10 verso Piacenza ed entrare sulla A21 alla stazione di Piacenza ovest, di competenza S.A.T.A.P.;
-da Piacenza verso Milano/Bologna: percorrere la SP10 verso Piacenza, entrare sulla A21 alla stazione di Piacenza ovest di competenza S.A.T.A.P. e seguire le indicazioni per A1.

Menzione per il Comune di Fiorano dal progetto ‘Abbiamo un cuore in Comune’

Menzione per il Comune di Fiorano dal progetto ‘Abbiamo un cuore in Comune’I membri della Commissione Sostenibilità del progetto “Abbiamo un cuore in Comune”, promosso da Emil Banca hanno riconosciuto al Comune di Fiorano Modenese una menzione speciale per essersi distinto per progetti collegati all’Agenda ONU 2030, che l’amministrazione sta portando avanti.

Al Comune è stato inviato un digital badge da utilizzare sui propri strumenti di comunicazione.

Il progetto inoltre ha portato alla realizzazione di una piccola guida ‘Abbiamo un cuore in Comune Pocket’, dedicata a tutti i Comuni che hanno aderito all’iniziativa e dove sono state raccolte e raccontate le bellezze e le peculiarità anche del territorio di Fiorano Modenese.

Ramo Verde, chiusa per una notte l’immissione sulla Tangenziale di Bologna

Ramo Verde, chiusa per una notte l’immissione sulla Tangenziale di BolognaSul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per consentire lavori di ripristino danni a seguito di un incidente, in orario notturno, dalle 22:00 di venerdì 7 alle 6:00 di sabato 8 gennaio, sarà chiusa l’immissione sulla Tangenziale di Bologna, per chi proviene dalla stazione di Bologna Borgo Panigale ed è diretto verso San Lazzaro / A14 Bologna-Taranto.

In alternativa, si consiglia di percorrere la Tangenziale verso Casalecchio / A1 Milano-Napoli, uscire allo svincolo 2 “Borgo Panigale” e rientrare dallo stesso, in direzione San Lazzaro.

 

Saldi, Federconsumatori ER: circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali.

Saldi, Federconsumatori ER: circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali.Come ad ogni inizio anno, si apre la stagione dei saldi, che in Emilia-Romagna avrà inizio a partire da domani, 5 gennaio

Le nostre stime indicano che circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali, con una spesa media a famiglia di circa 184 € (il 3% in più rispetto al 2020), anche se vi saranno sicuramente forti differenze, fra famiglie con possibilità di spesa oltre 300 Euro e altre che dovranno rimanere sotto i 100€. Tra coloro che acquisteranno a saldo non manca chi ha “rimandato” qualche regalo di Natale al periodo di vendita promozionale, per acquistarlo a prezzi più vantaggiosi.

Sono disparità legate alla situazione economica determinata dalla crisi pandemica, ma anche dettate dalla prudenza e dalla forte preoccupazione per i rincari previsti nel 2022.

Chi ha intenzione di effettuare acquisti approfittando dei saldi deve comunque tenere a mente alcune regole e raccomandazioni importanti: il rischio di incorrere in un inganno purtroppo è sempre dietro l’angolo ed è diffusa la possibilità di imbattersi in promozioni decisamente poco vantaggiose.

Prezzi

L’art. 15 del D.Lgs. n. 114/98 dispone che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto. Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita sarebbe inoltre utile separare negli espositori le due categorie di prodotto.

Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante. Qualora si presentino difficoltà non esitare a rivolgersi alla Polizia Municipale.

La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite POS, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza.

In linea di massima è preferibile evitare di acquistare nei punti vendita che non espongano entrambi i prezzi (quello pieno e quello scontato) e la percentuale di sconto, nonché diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto.

Prove e Cambi

I punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, il cambio del prodotto è rimesso alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione. In generale consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi: potrebbe essere indice di poca trasparenza.

È poi buona norma evitare di acquistare prodotti la cui etichetta non indichi, oltre alla composizione, anche le modalità di manutenzione: si eviteranno così spiacevoli incidenti nelle operazioni di lavaggio.

Garanzie

Se da una parte il negoziante non è tenuto per legge a sostituire un prodotto integro, la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso.

Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità che ne pregiudichi l’utilizzo, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto.

In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto. Va precisato che l’opzione scelta non deve risultare eccessivamente onerosa o oggettivamente impossibile per il venditore.

Il bene deve essere conforme al contratto di vendita o comunque alle descrizioni rilasciate: nel caso in cui questo non avvenga, il cliente può chiedere il rimborso del prezzo pagato. Segnaliamo che anche la pubblicità deve rispondere a tale criterio.

Qualora il venditore rifiuti di ottemperare ai propri doveri o venga richiesto il pagamento delle riparazioni adducendo la mancata copertura del difetto nel quadro della garanzia, ma tali dichiarazioni non risultino opportunamente dimostrabili, il consumatore potrà rivolgersi al Giudice di pace del Tribunale più vicino oppure chiedere assistenza ad uno sportello Federconsumatori.

Al fine di evitare equivoci, è opportuno tenere presente che gli impegni assunti dal produttore, cioè le garanzie convenzionali, sono vincolanti per il produttore stesso, ma non sostituiscono la garanzia legale, quindi riparazioni e sostituzioni devono essere richiesti direttamente al negoziante: sarà poi quest’ultimo, in presenza di garanzia convenzionale, ad indirizzare eventualmente il cliente al servizio assistenza del produttore.

Acquisti online

A differenza di quanto accade per gli acquisti effettuati direttamente nei negozi, nel caso dello shopping online non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto. È  pertanto opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso.
Proprio tenendo in considerazione l’impossibilità di verificare fisicamente le condizioni e la qualità dei prodotti, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso ad esempio del diritto di recesso, qui previsto, che invece, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.

Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce.

Per garantire la sicurezza dei pagamenti, siano essi effettuati tramite carta di credito, carta di debito, bonifico o altri mezzi, è importante utilizzare una connessione protetta, controllare che l’indirizzo del sito web sia preceduto da HTTPS (e non da HTTP) e verificare la presenza dell’immagine di un lucchetto, in basso a destra nella pagina della transazione.

Ricordiamo infine che tutti i siti sono tenuti a riportare l’informativa sulla privacy e sul trattamento dei dati personali.

 

Tamponi, le tre aziende sanitarie modenesi: “Non recarsi nei Pronto Soccorso, ma rispettare i percorsi previsti”

Tamponi, le tre aziende sanitarie modenesi: “Non recarsi nei Pronto Soccorso, ma rispettare i percorsi previsti”
foto: Italpress

Sono stati registrati, in questi giorni di festa, numerosi accessi inappropriati nei Pronto Soccorso della provincia di Modena, relativi a persone che volevano farsi effettuare un tampone per controllare l’eventuale positività o per l’uscita dall’isolamento. La motivazione non era dunque legata alla presenza di patologie emergenziali o traumi che giustificassero un accesso in PS, e ciò ha messo in difficoltà i professionisti sanitari.

Le tre aziende sanitarie congiuntamente ricordano dunque che non è assolutamente possibile accedere ai PS per richiedere test molecolari (per la verifica dei sintomi, l’attivazione o l’uscita dalla quarantena) e che vi sono precisi percorsi fissati dall’Azienda USL di Modena. Durante il periodo di isolamento è il Dipartimento di Sanità Pubblica a programmare i tamponi necessari nelle tempistiche previste e tutte le nuove disposizioni sono riportate alla pagina dedicata: www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid.

Come già comunicato, l’Ausl ha avviato il processo di adeguamento per tutti i casi positivi e i contatti attualmente in carico, con l’obiettivo di consentire al maggior numero di persone possibile di adattare la propria condizione alle norme previste. Si tratta di un processo complesso in quanto sono attualmente in carico all’Ausl, rispettivamente, oltre 15.000 persone tra casi positivi e contatti per cui serviranno alcuni giorni per stabilizzare tutti i percorsi.

I Pronto Soccorso già appesantiti in questo periodo dalla presa in carico delle normali patologie invernali e l’incremento dei casi Covid, non costituiscono un’alternativa alle procedure già previste e comunicate dall’Ausl. I cittadini che si presenteranno nei PS per eseguire il test molecolare non potranno essere presi in carico e dovranno fare riferimento ai tradizionali percorsi, vale a dire contattare il Medico di medicina generale in presenza di sintomatologia suggestiva per covid, oppure attendere le comunicazioni della Sanità Pubblica.

In caso di sintomi sospetti e contatto con un caso confermato di covid da 2 giorni prima dell’insorgenza dei suoi sintomi fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi non bisogna recarsi in ospedale, Pronto Soccorso, farmacie o ambulatori ma è necessario chiamare il proprio Medico di medicina generale per una valutazione diagnostica e mettere in atto da subito tutte le raccomandazioni precauzionali per proteggere i propri conviventi.

In assenza di sintomi, chi ha avuto contatto con un caso confermato di covid deve seguire i percorsi indicati alla pagina www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid.

 

Link utili

Covid, tutto quello che c’è da sapere: www.ausl.mo.it/coronavirus

Cosa fare in caso di sintomi: www.ausl.mo.it/coronavirus-numeriutili

Nuove norme isolamenti e quarantene: www.ausl.mo.it/tracciamento-casi-covid

Come effettuare l’isolamento e la quarantena: www.ausl.mo.it/coronavirus-quarantena

 

 

 

Inclusione sociale: Formigine prosegue i progetti con l’Irlanda e le città partner

Inclusione sociale: Formigine prosegue i progetti con l’Irlanda e le città partnerDa quando a marzo 2018 è stato firmato ufficialmente a Kilkenny il Patto di Gemellaggio tra la città irlandese e Formigine, proseguono i rapporti di relazioni internazionali tra la le due realtà.

Malcolm Noonan, già sindaco di Kilkenny e attualmente Ministro di Stato per il Patrimonio e la Riforma Elettorale, lo scorso novembre ha incontrato l’ambasciatore Italiano in Irlanda Paolo Serpi aggiornandolo sui progetti in essere con Formigine. Tra questi, una menzione speciale spetta al progetto di volontariato europeo al Centro d’Arte KCAT: per il quarto anno, il Comune di Formigine partecipa come partner al progetto promosso dall’Associazione Camphill Communities of Ireland, che prevede un’esperienza di volontariato della durata di 10 mesi presso il KCAT Art & Study Centre a Callan, cittadina nei pressi di Kilkenny.

«In questo centro dove il 90% degli studenti presenta disabilità fisiche o mentali – commenta Alessandro Bettuzzi, volontario partito per questa interessante esperienza formativa – si guarda alle persone come tali, e si usa il termine “necessità sociali” per definire la disabilità, perché al di là degli impedimenti che queste possono causare, l’unico bisogno costante che ci rende tutti uguali è uno solo, ovvero il bisogno di socializzare e di sentirci parte di un gruppo».

Grande attenzione anche al tema della sostenibilità: Victor Branagam, esperto irlandese sui temi della sostenibilità sociale e ambientale, è stato ospite di una delle ultime giunte comunali. Tema dell’incontro, il welfare e l’inclusione di tutte le fasce della popolazione, specialmente dal punto di vista dell’occupazione.

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